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domenica, Maggio 18, 2025
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Taxi volanti a Milano: decollo previsto entro la fine del 2025

Taxi volanti a Milano
Taxi volanti a Milano

Prossimamente arriveranno a Milano i velivoli elettrici eVtol

Il debutto dei “taxi volanti” è previsto entro la fine del 2025, prima delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026.

I taxi volanti elettrici eVtol collegheranno 15 vertiporti che verranno realizzati a Milano, Bergamo, Como e Varese.

La Sea, società che gestisce gli aeroporti di Linate e Malpensa, ha raggiunto un accordo con Palazzo Marino per la creazione delle basi dei velivoli elettrici.

I taxi volanti disporranno di appositi percorsi e non avranno costi proibitivi per i clienti.

Stando alle prime stime formulate, spostarsi da una parte all’altra della città attraverso questi velivoli elettrici non sarà così caro come si potrebbe immaginare.

Il tragitto che va da Malpensa al centro dovrebbe aggirarsi sui 150 euro: un costo ragionevole se si pensa che la stessa tratta, al giorno d’oggi, costa 90 euro se percorsa su un taxi a quattro ruote.

L’arrivo dei taxi volanti rappresenterà una vera rivoluzione per il traffico milanese.

I benefici saranno molti: riduzione della congestione stradale, ma anche dell’inquinamento acustico ed un miglioramento della qualità dell’aria.

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Body of Work: spettacolo di Hannah Gadsby a Milano

body of work
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Body of Work al Teatro degli Arcimboldi

Arriverà per la prima volta in Italia il 31 gennaio 2022, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, lo spettacolo scritto e intepretato dalla stessa Hannah Gadsby, attrice e stand-up comedian australiana.

La notorietà di Hannah Gadsby è avvenuta a seguito dello speciale Netflix intitolato Nanette, lo show che ha modificato i confini della comicità raggiungendo il grande pubblico.

In Nanette, la protagonista espone ed elabora traumi vissuti con l’intento di creare maggiore consapevolezza su tematiche quali: sessismo, omofobia e odio.

Ed è grazie a questo show che nel 2018, Hannah Gadsby è riuscita ad aggiudicarsi il consenso di critica e pubblico conquistando anche prestigiosi premi fra i quali un Emmy e un Peabody.

Body of Work ha debuttato a Canberra nello scorso luglio 2021, prima di intraprendere un tour australiano e per poi fare tappa nel Regno Unito, in Europa e in Nord America all’inizio del 2022.

Biglietti disponibili qui.

 

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Obbligo vaccinale in Austria: è il primo Paese UE ad approvarlo

obbligo vaccinale
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L’Austria è il primo Paese europeo ad approvare l’obbligo vaccinale

A partire dal 1° febbraio 2022, la vaccinazione anti-Covid sarà obbligatoria in Austria. A prendere tale decisione è stato il Parlamento di Vienna.

L’Austria sarà a tutti gli effetti il primo Paese in Europa ad aver approvato la vaccinazione obbligatoria. I deputati hanno votato 137 a favore e 33 contro.

L’obbligo vaccinale si applicherà a tutti i residenti in territorio austriaco con età pari o superiore ai 18 anni. Pesanti sanzioni sono previste per chi non rispetterà l’obbligo, da 600 a 3600 euro.

Sono comunque previste delle esenzioni per le donne in gravidanza ma anche chi, per motivi medici, non può essere vaccinato.

Al momento in Austria sono stati vaccinati con due dosi di vaccino il 71,8% della popolazione e la decisione della vaccinazione obbligatoria è stata presa per sfuggire al ciclo di aperture e chiusure e di lockdown, come ha dichiarato il ministro della Salute, Wolfgang Mueckstein.

 

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Milano la città degli animali 2021 secondo Legambiente

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Milano ha ottenuto il riconoscimento nazionale “Animali in città 2021” istituito da Legambiente, con il miglior risultato.
L’annuncio è stato dato, nei giorni scorsi, nel corso della presentazione dell’indagine sulla gestione degli animali nelle città italiane condotta dalla stessa Legambiente.

Milano la città degli animali 2021 secondo Legambiente

“Un riconoscimento – commenta l’assessora al Verde e Ambiente Elena Grandi – che premia l’intensa attività condotta in questi anni: dal prezioso percorso che ha portato all’approvazione di uno dei migliori regolamenti a tutela degli animali, alle numerose azioni di riqualificazione del parco canile del Comune di Milano, fino alle intense operazioni di controllo condotte dai nuclei della Polizia locale a tutela della salute, del benessere e della dignità degli animali impiegati in qualsiasi attività di spettacolo”.

Tra i fattori che hanno consentito a Milano di salire sul gradino più alto di questa classifica c’è anche il minor numero di animali presenti in canile in rapporto ai cittadini con appena un cane ogni 10.190 cittadini, seguita da Bolzano (un cane ogni 7.703) e da Verona (un cane ogni 7.402).

Determinante per il successo anche il numero delle aree cani a disposizione dei cittadini 403, ossia un’area cani ogni 3.411 cittadini.

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Sequestrate 17mila mascherine “FFP2” e “chirurgiche”

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Nei giorni scorsi il Nucleo Tutela Trasporto Pubblico della Polizia locale ha sequestrato oltre 17mila mascherine di tipo “FFP2” e “chirurgiche” in seguito a un’ispezione in un negozio e magazzino di via Niccolini, gestito da una persona di nazionalità cinese che è stata indagata.

Sequestrate 17mila mascherine “FFP2” e “chirurgiche” a Milano

Il sequestro è di tipo penale per frode in commercio per quanto riguarda 16.600 mascherine “FFP2”, di tipo amministrativo per 830 mascherine “chirurgiche” destinate all’utilizzo dei bambini con marchio CE non conforme e quindi prive delle caratteristiche di fabbrica che le individuano quali D.P.I.

Nei giorni precedenti il personale del Nucleo Tutela trasporto pubblico era impegnato nel controllo del rispetto delle normative anti-Covid sulla linea di superficie 56 e alla fermata della metropolitana Loreto. Qui la pattuglia aveva notato che all’interno di un negozio erano esposte mascherine non conformi e aveva proceduto al sequestro amministrativo di 121 mascherine “FFP2” con marchio CE irregolare, raccogliendo gli elementi utili a risalire al rivenditore di via Niccolini in zona chinatown Milano.

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Milano prima in Italia per aziende e contratti ‘green’

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Il 43,8% dei contratti di ‘green jobs’ attivati in Lombardia (pari al 10% in Italia) nel 2020 è stato sottoscritto a Milano: un valore assoluto di oltre 116mila assunzioni. E più di 35mila imprese quelle con sede a Milano che hanno investito (tra il 2016 e il 2019) o investiranno (dal 2020) in eco-investimenti.
I dati presentati oggi dal rapporto Greenitaly 2021 di Fondazione Symbola e Fondazione Cariplo, alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala, confermano quanto Milano punti su investimenti e competenze professionali ‘green’ per disegnare la crescita e sviluppo della città, anche in chiave di rilancio e ripartenza dopo lo stop imposto dalla pandemia.

Milano prima in Italia per aziende e contratti ‘green’

Milano è la prima città italiana a credere nella transizione ambientale e le scelte messe in campo dall’Amministrazione comunale in questi anni ne sono testimonianza. Milano cresce in piantumazioni di nuove alberature (solo in questa stagione agronomica ne saranno piantate 90mila grazie al progetto ForestaMi), in percentuale di rifiuti destinati alla raccolta differenziata, in chilometri di piste ciclabili, in rinnovo del parco veicoli destinato al trasporto pubblico di superficie e nel potenziamento dei mezzi in sharing (mentre diminuisce il numero delle auto private immatricolate).

Secondo GreenItaly sono oltre 35mila (pari all’8% tra le realtà italiane) le aziende milanesi che hanno investito nell’ultimo anni in tecnologie ‘green’, segnando un distacco significativo rispetto ad altre grandi città come Roma (20mila aziende), Torino (17mila) e Napoli (12mila). Una svolta che riguarda anche le professioni e le competenze più ricercate in ambito lavorativo: anche qui Milano si conferma capofila in Lombardia e in Italia con oltre 116mila contratti, pari al 10% su scala nazionale.

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Non vuole vaccinarsi: Robert Johnson “licenziato” dalla Pallacanestro Cantù

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Cestista no vax: Robert Johnson “licenziato” dalla Pallacanestro Cantù

La Pallacanestro Cantù, che oggi milita in Serie A2, ma che ha fatto la storia del basket italiano ed europeo, ha deciso di separarsi dal cestista americano Robert Johnson.

Robert Johnson non avrebbe più potuto giocare viste le nuove regole per l’attività sportiva tra i professionisti.

Infatti, per continuare ad allenarsi ed accedere ai palazzetti e agli impianti sportivi, avrebbe dovuto essere in possesso del Super Green Pass, ottenibile attraverso la vaccinazione.

Il 25enne americano aveva dichiarato nei giorni scorsi la sua intenzione di non vaccinarsi. Di conseguenza, non si sarebbe potuto allenare con la squadra, né scendere in campo a giocare.

Motivo per cui la società lombarda ha così deciso di dire basta al rapporto lavorativo con il giocatore americano e lo ha fatto attraverso uno scarno comunicato: “S.Bernardo-Cinelandia Park Pallacanestro Cantù comunica di aver risolto il contratto in essere con l’atleta Robert Johnson”.

Poche parole e forti malumori per una decisione inevitabile. E’ inutile dire quanto questa decisione rappresenti per Cantù una grande perdita.

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Vaccini anti-Covid: è ora possibile cambiare la data di prenotazione terza dose senza disdire

Terza dose vaccinazione simbolica 1
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Lombardia: ora si può cambiare la data della terza dose di vaccino senza disdire

A partire dal 19 gennaio 2022, è possibile cambiare la data di prenotazione della terza dose del vaccino anti-covid senza dover cancellare l’appuntamento.

All’interno del portale regionale messo a disposizione da Poste italiane è presente una nuova funzione che consente di modificare l’appuntamento in automatico.

Fino a questo momento, chi si prenotava per la terza dose ma poi non poteva andare negli hub vaccinali il giorno e l’ora concordata, doveva per forza di cosa cancellare la prenotazione e procedere con una nuova.

Il nuovo sistema invece consentie di modificare la data della terza dose senza però disdire l’appuntamento per la vaccinazione.

Al momento sono oltre 4 milioni e 800mila le terze dosi di vaccino anti Covid somministrate in Lombardia, pari a oltre il 66 per cento della platea dei cittadini vaccinabili, come ha riferito il vice presidente al Welfare Letizia Moratti.

 

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A Milano potrebbe arrivare la metro rosa M6

metro rosa
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Milano potrebbe avere la 6° linea del metrò

L’idea di una 6° linea metropolitana non è recente, ma già se ne parlava nel 2010. Infatti in quegli anni, l’amministrazione presieduta da Letizia Moratti, aveva pensato all’ipotetico tracciato.

Il percorso della metro rosa M6 andrebbe dal quadrante nord-ovest (Quarto Oggiaro) al quadrante sud-est (Ponte Lambro).

Nel corso degli anni l’idea è stata messa da parte a causa dei ritardi riscontrati nei lavori per la metro blu M4.

Adesso però c’è una novità: sono stati stanziati 800 milioni di euro in finanziaria per le metropolitane milanesi.

Ne beneficeranno tutte le linee esistenti: la M1 che potrebbe raggiungere Baggio e il quartiere degli Olmi, la M2 potrebbe arrivare a Rozzano e Brugherio, la M3 a Paullo e la M4 a Segrate.

Per quanto riguarda la metro rosa, le risorse finanziarie consentirebbero di realizzare un vero studio di fattibilità.

L’obiettivo è sicuramente di estendere la rete metropolitana verso l’hinterland per ridurre i veicoli in entrata in città.

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In Lombardia si può dormire in una cabina di funivia con vista mozzafiato

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Ad un’ora e mezza da Milano si può dormire in una cabina di funivia

Per chi fosse alla ricerca di un’esperienza davvero insolita, da vivere con chi si ama, in Lombardia, e precisamente a Selvino (dista un’ora e mezza da Milano), nella val Seriana, si può dormire sotto le stelle in una location alquanto particolare.

Da queste parti, una vecchia cabina della funivia Albino-Selvino è stata ristrutturata e trasformata in una romantica suite. Così è nata la Cablewayroom.

Le pareti di vetro consentono di ammirare il meraviglioso paesaggio che offre la natura circostante (le Prealpi Orobiche).

La Cablewayroom è dotata di piscina privata, ed un lucernario da cui ammirare le stelle.

A disposizione degli ospiti, una televisione, il Wi-Fi e tutto il necessario per sentirsi proprio come a casa.

Il creatore di questa location particolare è Ivan Tiraboschi, un elettricista bergamasco che ha acquistato la cabina in disuso e l’ha trasformata in un rifugio romantico.

Il costo è di 290 euro a notte in bassa stagione e di 320 euro a notte in alta stagione. I prezzi includono anche la colazione che viene servita in camera.

L’accesso è consentito soltanto a maggiorenni e non è possibile portare con sé bambini e animali.

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La Filarmonica della Scala festeggia i suoi 40 anni di attività

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La Filarmonica della Scala celebra i suoi 40 anni di attività

Lunedì 24 gennaio 2022, alle ore 20.00, verrà inaugurata la 40° stagione della Filarmonica della Scala con musiche di Stravinskij e Čajkovskij.

Il programma

Giorgio Battistelli Toccata – nuova commissione Filarmonica della Scala.
Igor Stravinskij Suite n. 1 e n. 2 per piccola orchestra.
Igor Stravinskij L’uccello di fuoco – Suite dal balletto op. 20 (Versione 1919).
PetrIl’ic Čajkovskij Sinfonia n. 5 in mi min. op. 64.

La Filarmonica della Scala con 40 anni di attività, 1600 concerti, 600 dei quali all’estero, è la più grande realtà sinfonica italiana. Dal suo primo concerto, il 25 gennaio 1982 con Claudio Abbado, si è impegnata per la diffusione della grande musica sinfonica presso il più vasto pubblico. Sul podio, per la settima volta consecutiva, Riccardo Chailly, direttore principale dal 2015.

In apertura di concerto, la Toccata, ouverture commissionata a Giorgio Battistelli per la celebrazione dell’anniversario dalla nascita della Filarmonica

Le prime due suite della serata sono state scritte tra il 1917 e il 1925 per un organico orchestrale ridotto, come adattamento di precedenti brani per pianoforte.

L’Uccello di Fuoco è uno dei brani più famosi di Stravinskij, ricco di smaglianti colori orchestrali e stupefacente dinamismo ritmico, con soluzioni armoniche che si rifanno a precedenti autori russi.

Nella quinta sinfonia di Čajkovskij, il tema predominante è la lotta col fato, intesa come confronto impari e cupo in cui l’uomo è destinato a perire. L’opera esprime i conflitti della personalità dell’autore ed è una delle sue pagine più comunicative e piene di pathos.

 

Biglietti disponibili qui.

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REGNO UNITO, dal 26 Gennaio niente Green Pass e mascherine

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Dal 26 gennaio il Regno Unito dice addio al green pass, all’obbligo delle mascherine e allo smart working. Grazie ai nuovi incoraggianti dati, la fine della pandemia non sembra lontana. 

Dal 26 gennaio 2022 i vicini inglesi segneranno l’inizio di una nuova fase della pandemia. Non sarà più obbligatorio indossare la mascherina sui mezzi pubblici – diventando solo un presidio di sicurezza su base volontaria – e non sarà più necessario esibire il green pass.

Il Regno Unito è stato il primo Paese nell’area europea a subire gli effetti della nuova ondata, con i numeri dei nuovi contagi positivi (+40 mila il 18-19 novembre) che oggi possiamo solamente sperare, perché segnerebbero l’avvicinarsi della fine dell’ondata Omicron.

In Italia il picco dell’ondata potrebbe essere stato raggiunto, ma gli esperti sono discordi. Per alcuni saranno le prossime due settimane quelle decisive. E mentre nel Regno Unito si eliminano le restrizioni, a partire da domani nello stivale sarà necessario mostrare il green pass base per accedere a servizi per la cura della persona (parrucchieri, barbieri, centri estetici).

Le restrizioni previste dal Governo, in arrivo il 1° febbraio, sono un effetto collaterale e, come molti esperti fanno notare, arrivano in ritardo rispetto all’ondata di positivi. Il 1° febbraio il quadro pandemico potrebbe essere molto diverso e le restrizioni potrebbero non avere più molto senso, non nell’accezione di allarme che avevano il 23 dicembre quando sono state proposte. Gli esperti infatti propongono di distinguere i positivi dai malati, gli asintomatici dai sintomatici.

Il Regno Unito è quasi fuori dal tunnel della pandemia?

Secondo il portavoce del governo i dati sono incoraggianti “anche se la pandemia non è ancora finita”. Ci siamo abituati ai grandi numeri, con 100-200 mila contagi, o come in Francia dove nelle ultime 24 ore sono stati registrati oltre 400 mila casi positivi; per questo i dati relativi ai contagi degli ultimi 7 giorni nel Regno Unito sono incoraggianti: -41,7% di casi positivi. Per la prima volta, dal 23 dicembre, nel Paese sono stati registrati meno di 100.000 contagi in 24 ore.

Forte di questi numeri e con la pressione della stampa per la polemica sul partygate, il premier Boris Johnson ha sganciato l’annuncio della distensione: stop a green pass e alle mascherine obbligatorie e per il lavoro stop alla raccomandazione dello smart working.

Il professor Robert Dingwall, membro della Commissione governativa inglese per le vaccinazioni e le immunizzazioni (Jcvi), ha spiegato che il piano del Governo è quello di rimuovere tutte le restrizioni, tranne alcuni casi specifici, come l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari (in discussione).

Regno Unito: perché eliminare le restrizioni ora?

La nuova fase della pandemia nel Regno Unito arriva in anticipo rispetto agli altri Paesi, probabilmente con uno scarto simile al suo inizio.

Nel prossimo futuro il Covid-19 sarà paragonabile all’influenza e questo vorrebbe dire pochi ricoveri, solo per i soggetti a rischio. Anche se al momento nessuno ha preso in considerazione gli effetti a lungo termine, il cosiddetto “Long Covid” che aveva invece tanto preoccupato i medici la scorsa stagione.

Regno Unito e Italia: le differenze

Non c’è la possibilità di fare un confronto tra le due nazioni al momento. Il Regno Unito è in una fase discendete della curva, mentre l’Italia si appresta a toccare ad arrivare al picco nelle prossime 1-2 settimane.

Uno scenario diverso e due approcci inevitabilmente diversi. Mentre nel Regno Unito a partire dal 26 gennaio si dirà addio all’obbligo di green pass, mascherine e smart working, in Italia già da domani inizieranno a sentirsi le nuove restrizioni. Infatti dal 20 gennaio, per entrare negozi di cura della persona (parrucchieri, barbieri, centri estetici) bisognerà presentare il green pass ordinario.

L’altra data da segnare sul calendario è il 1° febbraio, quando le indicazioni sull’uso del green pass rafforzato e ordinario si faranno più stringenti e, in contemporanea, diminuirà la durata della certificazione verde.

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DELOITTE Consulting seleziona 2.500 giovani, partendo dai diplomati

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Deloitte Consulting, in quest’anno fiscale la società aumenterà i ricavi del 20%. Contro la carenza dei profili Stem, selezione anticipata a chi ha il diploma.

«Abbiamo deciso di cominciare le selezioni partendo da un gradino più basso, dal diploma, attraverso un progetto pilota che si chiama Operazione talenti». Anche in Deloitte consulting, ci racconta l’amministratore delegato Alessandro Mercuri, il mismatch è un grande tema, pur offrendo uno stipendio di ingresso, per un neolaureato, intorno ai 25-30mila euro lordi all’anno. E lo è soprattutto in questa fase espansionistica, trainata dalla transizione ambientale, tecnologica e dalle manovre di avvicinamento ai fondi del Pnrr.

Progetto con l’università di Napoli

La società ha così avviato un progetto con l’Università Federico II di Napoli, per intercettare chi esce dalla scuola superiore con un curriculum molto brillante e ha difficoltà economiche per proseguire gli studi. «Offriamo un contratto di assunzione a tempo determinato, part time, con 2 giorni di lavoro e 3 giorni di frequenza dei corsi e ci facciamo carico delle spese degli studi. Al completamento del percorso universitario il contratto si trasforma da determinato a indeterminato – spiega il manager -. Il progetto pilota è partito lo scorso autunno con 10 studenti lavoratori, 6 ragazze e 4 ragazzi, iscritti a economia, ingegneria e informatica, ma la nostra intenzione è di portarli a 50 all’anno perché riteniamo necessario ampliare il bacino di utenza orientando i giovani verso le discipline Stem».

La fame di profili Stem

Gli ultimi dati del sistema Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, dicono che i contratti di assunzione programmati dalle imprese per il primo trimestre di quest’anno aumentano, raggiungendo 1,2 milioni, così come, però, aumenta anche la difficoltà di reperimento che raggiunge punte tra il 60 e il 70% per i profili Stem.

Molto richiesti in tutti gli ambiti, lo sono anche nella consulenza, che sta vivendo un momento d’oro. In Deloitte consulting, «in termini di revenues, la crescita per quest’anno fiscale è prevista intorno al 20% e quella dell’occupazione andrà di pari passo – dice Mercuri -. Il turn over è allineato alle tendenze del mercato ed è intorno al 20%, tenuto conto che questo è un periodo in cui le nostre persone sono molto appetibili per il mercato, mentre la pandemia ha generato molto stress per tutti». Trascinando fenomeni come quello della great resignation.

Nella società saranno oltre 2.500 i giovani consulenti e quelli con esperienza che nei 12 mesi dell’anno fiscale in corso (che è partito il 1° giugno 2021 e finisce a maggio 2022) varcheranno la soglia di ingresso. Di questi mille sono già stati assunti entro lo scorso dicembre, gli altri 1.500 entreranno da adesso fino a fine maggio, equamente distribuiti tra persone che sono al primo impiego e persone con qualche anno di seniority.

Cercasi 2.500 nuovi consulenti

I 2.500 consulenti andranno ad aggiungersi ai 4.500 che ci sono già e arriveranno sia per bilanciare il turn over, sempre piuttosto elevato nella consulenza, che per rafforzare il business che oggi chiede competenze molte diversificate. «Gli ingressi saranno laureati in economia e in larga misura i cosiddetti Stem, ingegneri informatici, fisici e matematici con una grande attitudine ad occuparsi dei temi che stiamo affrontando con le aziende e la Pa – dice Mercuri -. Si tratta di risorse di cui c’è una scarsità che è diventata un fenomeno globale, come constatiamo anche negli altri Paesi in cui siamo presenti. Nel caso specifico dell’Italia, il 30% di laureati Stem sono insufficienti e bisognerebbe incoraggiare di più i giovani verso queste discipline». Di qui la nascita di un progetto come Operazione talenti che ha spostato indietro, al diploma, il percorso di selezione. Il gender balance, «che per noi è una priorità», sottolinea Mercuri, acuisce il tema, dal momento che i bacini di laureate Stem sono più piccoli.

Una rosa di iniziative per intercettare talenti

La selezione delle persone è resa ancor più complicata dal fatto che per trattenere le persone, e per attirarle, oggi non c’è una risposta unica: sicuramente non basta la leva del compensation, come in passato, ma bisogna cercare di incrociare le esigenze con proposte personalizzate. «Per questo abbiamo una rosa di iniziative. Per esempio abbiamo creato diversi percorsi di formazione che sono stati molto apprezzati, soprattutto dai giovani che quando arrivano vogliono intravedere un percorso di crescita nel tempo. Questo passa dalla formazione, ma anche dalla possibilità di fare progetti nuovi e interessanti, stimolanti. Cerchiamo di avere cura e attenzione verso i nuovi arrivati, facendoli entrare nell’organizzazione accompagnati da un coach. Nei nostri percorsi di carriera sono previsti step di crescita, quasi ogni anno».

A tutto questo si affianca il capitolo dell’inclusione e della sostenibilità ambientale, così come quello della flessibilità, guidato soprattutto dall’avvento dello smart working massivo che «sta cambiando molto il modo di ascoltare le necessità – interpreta Mercuri -. Alterniamo a momenti di verifica in presenza, momenti da remoto in cui le persone sono coinvolte in modo diverso. Ritengo però che l’esperienza fisica resti importante».

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Il Casinò di Campione d’Italia riapre il 26 gennaio 2022

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 Dopo un’attesa che dura ormai da diversi anni, mercoledì 26 gennaio, a mezzogiorno, riaprirà il Casinò di Campione. 

Mercoledì 26 gennaio a mezzogiorno apre il Casinò di Campione. Apre con la formula del “Tutto in un Touch” che permette con un semplice tocco veloce di entrare nelle sale, giocare, partecipare alle numerose promozioni sul piatto e a tutto ciò che la nuova tecnologia è in grado di offrire. Semplicemente registrandoti al tuo primo ingresso, potrai
accedere per sempre e con un semplice tocco, a tutti i servizi della Casa da Gioco senza né code né attese.

Non mancheranno i tavoli più classici con l’intera gamma dei giochi già presenti in passato. Tradizione ed Innovazione le parole chiave del rinato Casinò. Ci saranno tavoli di Roulette Francese, di Fair Roulette, il tradizionale Trente et Quarante per i fedelissimi estimatori e tavoli di Chemin de Fer il gioco principe della tradizione francese. Non mancheranno tavoli di Black Jack, Punto Banco, Poker Caraibico e Russo con quella velocità di gioco particolarmente gradita ai giovani.

Da mesi al casinò si sta lavorando per essere pronti al nuovo inizio. Dopo che il Tribunale di Como nel giugno scorso ha accettato il nuovo piano industriale, sono partiti anche i cantieri per riequipaggiare le sale da gioco e far respirare un edificio chiuso da troppo tempo. Da alcune settimane le luci tanto care ai campionesi si sono riaccese e illuminano nuovamente il casinò.

Il piano industriale, presentato dal nuovo Consiglio di amministrazione della Casinò di Campione SpA, ipotizza per il primo anno un incasso di 40 milioni di euro per poi crescere gradualmente fino a raggiungere le cifre antecedenti il fallimento (90 milioni). Anche il personale dovrebbe aumentare gradualmente per arrivare entro cinque anni a 270-280 dipendenti.

“Ce la faremo – ci dice convinto l’amministratore delegato Marco Ambrosini incontrato in una sala da gioco dove numerosi operai stanno finendo di montare le nuovissime slot machine – perché abbiamo costruito un piano industriale perfettamente sostenibile”. Anche con l’aiuto del Comune di Campione, come spiega il sindaco Roberto Canesi: “abbiamo rivisto i rapporti con la casa da gioco che precedentemente richiedevano a favore del Comune delle somme molto ingenti e che non erano compatibili con il bilancio della casa da gioco”.

Il Casinò di Campione al momento della chiusura del 2018 era dotato di 4 piani dedicati ai giochi e operava con 800 slot machine, 56 tavoli da gioco e 27 tavoli da poker che potevano triplicare durante i grandi tornei. Ora si riparte con 500 slot machine di ultimissima generazione, una dozzina di tavoli da gioco classici. Il tutto su due piani. Un terzo piano sarà interamente dedicato al poker e ai grandi tornei che, come assicura Marco Ambrosini, verranno organizzati prossimamente.

Per il rilancio del casinò, in discontinuità con la vecchia gestione, ci sarà poi quello che l’amministratore delegato Marco Ambrosini chiama un cambiamento di paradigma: “Non ci limiteremo al solo gioco. Qui negli spazi del casinò apriremo spazi commerciali e ristoranti accessibili a tutti e non solo ai giocatori. Ci saranno poi anche sale eventi, boutique… insomma l’edificio del casinò diventerà un grande centro multifunzionale frequentato non solo da giocatori”.

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Tre posti dove bere il tè a Milano a gennaio

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C’è un periodo dell’anno in cui si ha voglia solo di una cosa per aiutarci a riscaldarci. Stiamo parlando del tè che durante l’inverno è il nostro grande alleato contro il freddo. Ecco quindi tre posti dove bere i più buoni o più particolari a Milano a gennaio!

Rabbit Hole

Non una semplice sala da tè ma bensì la tana del Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie. Un luogo magico dove ogni cosa rimanda alla storia fantastica di Lewis Carroll dalle porte i miniatura allo stregatto fino, ovviamente, al tè del Brucaliffo tutto blu!
Dove: Via Mazzini 20

Bibliothe&Co

Non appena entrati la titolare, Rossella Ghiosso, vi farà accomodare in un angolo di Torino a Milano. L’atmosfera è infatti quella dei salotti torinesi. Qui si possono degustare tantissime varietà: dal tè verde giapponese al tè pregiato con foglie di cacao e ancora moltissimo altro.

Dove: Via Giuseppe Dezza 50

Dammann Frères

Se siete amanti dei tè dal mondo non potete certo non conoscere questo indirizzo di Milano. Qui la scelta è davvero ampia tanto che si arriva a contare oltre 300 proposte da tutto il mondo e circa 3000 ricette di aromatizzati. Provare per credere!

Dove: Piazza XVV Aprile 12

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Il Teatro degli Arcimboldi compie vent’anni: ecco le iniziative per festeggiare

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Vent’anni del Teatro degli Arcimboldi di Milano vanno festeggiati! Come? Ecco tutte le iniziative lanciate dal teatro per festeggiare 20 anni in 20 giorni!

Il Teatro degli Arcimboldi compie vent’anni: ecco le iniziative per festeggiare

Era il 19 gennaio 2002 quando La traviata diretta da Riccardo Muti ha inaugurato il Teatro degli Arcimboldi di Milano. Da allora ne è passato di tempo e su quel palco si sono esibite star internazionali, musical e opere. Per festeggiare il teatro lancia due giornate aperte ricche di appuntamenti per far scoprire ogni angolo, ogni sua storia, passata, presente a futura.

Sabato 22 e domenica 23 gennaio quindi TAM apre le porte a tutti per una due giorni in cui scoprire gratuitamente gli immensi spazi, le attività e i segreti del teatro più grande d’Italia! si potrà scoprire lo straordinario edificio disegnato da Vittorio Gregotti e vivere il foyer ascoltando gli emozionanti concerti presentati da OFI Orchestra Filarmonica Italiana e STM Scuola del musical e visitando la mostra fotografica #SOLOBRACHETTI dedicata al genio artistico di Arturo Brachetti. Ma si potrà visitare anche il backstage, scoprire i rinnovati camerini di design, partecipare alle open class di danza e fermarsi per un pranzo nei due ristoranti.

E ancora, dal 19 gennaio al 7 febbraio si potranno acquistare 2 biglietti per a soli 20€ (prevendita compresa) nel migliore settore disponibile!

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East Market torna a Milano

East Market 5 15
East Market 5 15

Uno dei mercatini vintage più amati della città sta per tornare a Milano. Stiamo parlando di East Market che è pronto a portare il meglio del vintage e dell’usato in città domenica 23 gennaio 2022.

East Market torna a Milano

A partire dalle ore 10 fino alle ore 21 in via Mecenate 88/A tornerà il tanto atteso East Market! Come sempre l’offerta sarà ampia e, questa volta, saranno circa 300 le bancarelle che esporranno i loro prodotti. Tra questi non mancheranno: vestiti, artigianato, oggetti da collezione, arredi e mobili, accessori, vinili, riviste, porcellane, poster e ancora moltissimo altro.
Non mancherà ovviamente anche tutta una parte dedicata al mondo del food dove potersi riposare e riempire la pancia tra una bancarella e l’altra.
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Joel Meyerowitz in mostra alla Leica Galerie di Milano

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Il grande fotografo di street art Joel Meyerowitz sarà in mostra negli spazi della Leica Galerie di Milano dal 25 gennaio fino al 2 aprile 2022.

Joel Meyerowitz in mostra a Miano

In mostra sarà possibile osservare da vicino oltre cinquanta scatti di Joel Meyerowitz che meglio riescono a interpretare la sua vena artistica. Foto che l’hanno reso un celebre fotografo contemporaneo, street artist e anche abile osservatore della società.

Amante dei viaggi, in mostra saranno visibili tantissimi dei suoi scatti realizzati con la sua fedele Leica, in tutte le città americane ed europee che ha visitato. Ogni scatto mostra la sua capacità di saper cogliere il momento, l’istante come un nuovo Henri Cartier Bresson, dalla gioia fino ai momenti più tragici della vita.

L’esposizione, curata da Karin Rehn Kaufmann, art director Leica Galleries International, con l’adattamento di Denis Curti e Maurizio Beucci, sarà visibile solo previa presentazione della Certificazione Verde Covid-19 (Green Pass).

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On the Wall, la nuova mostra al Building di Milano

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On the Wall, la nuova mostra al Building di Milano sarà visibile dal 20 gennaio fino al 19 marzo 2022. Ecco tutte le informazioni utili.

On the Wall a Milano

Il progetto espositivo, che include più di quaranta opere di artisti contemporanei che utilizzano la pittura figurativa in modo profondamente diverso tra loro, è stato appositamente studiato per i quattro piani di BUILDING. I dipinti, realizzati per questa mostra o mai esposti prima in Italia, sono in buona parte di grande formato.
Il titolo della mostra apre a diversi significati. Se da una parte lascia prevedere che si tratti di una mostra di dipinti, dall’altra richiama il concetto di muro come elemento di divisione tra due spazi adiacenti o come limite da superare.

Per quanto il medium utilizzato dagli artisti in questa collettiva sia la pittura, On the Wall
rende evidente una forte diversificazione dei linguaggi e degli intenti degli artisti in mostra. In On the Wall Paparoni ha circoscritto la propria scelta esclusivamente all’ambito della pittura figurativa, diversamente dalla mostra Contemporary Chaos, curata nel 2018 al Vestfossen Kunstmuseum (Norvegia), o ancora in altre esposizioni, in cui il critico aveva dato una rappresentazione plastica del caos dei linguaggi contemporanei, mettendo in dialogo artisti che utilizzano mezzi espressivi diversi. Il progetto presso BUILDING si propone inoltre come un proseguimento della riflessione iniziata con la mostra Le Nuove Frontiere della Pittura (2018), e continuata con L’Ultima Cena dopo Leonardo (2019), nell’ambito delle celebrazioni del centenario della morte di Leonardo, tenutesi entrambe alla Fondazione Stelline di Milano.

Nei dipinti di Justin Mortimer (Cosford, 1970) osserviamo ad esempio il riproporsi di un uomo malato sdraiato in un letto, accanto ad attrezzi medici o oggetti come un cellulare o un computer che rimandano alla contemporaneità. L’infanzia dell’artista è stata segnata, tra l’altro, da un intervento chirurgico a una gamba a causa di complicazioni durante il parto e al trauma dei diversi trattamenti e operazioni che lo hanno accompagnato nel corso della sua vita. Vibeke Slyngstad (Oslo, 1968) ci mostra invece frammenti di paesaggi visti attraverso un obiettivo fotografico che cattura bagliori di luce, bagliori che l’artista lascia
entrare nel dipinto, dichiarando così che si è avvalsa del filtro di un mezzo elettronico. Eppure questo è il suo modo di rapportarsi al romanticismo. Rafael Megall (Rafael Melikyan, Yerevan, 1983) racconta il presente con evidenti richiami alla cultura armena, intrappolando immagini in una rete di decori che appartengono alla sua tradizione. Immagini che risentono però anche di suggestioni che hanno origine dal cinema o dal
mondo dei cartoon. Da parte sua Nicola Samorì (Forlì, 1977) manipola la storia dell’arte riscrivendo le singole narrazioni elette, di volta in volta, a soggetto dei suoi dipinti. Narrazioni che non gli impediscono di costruire l’opera caricandola di implicazioni concettuali e facendone dunque il pretesto per interrogarsi sul linguaggio dell’arte. Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983) dà corpo a una realtà altra, nella quale i ricordi interagiscono con il suo immaginario e con le suggestioni della storia dell’arte del primo
Novecento italiano. La definizione tridimensionale dello spazio tende a riportare l’immagine al reale quanto le dominanti di colore, sempre accentuate da contrasti, tendono a creare un’atmosfera che conduce l’immagine nella sfera dell’intangibile, tra sogno e ricordo. Muovendosi nel solco tracciato dall’espressionismo tedesco e contaminando la sua figurazione con le dinamiche formali dell’astrazione, Ruprecht von Kaufmann (Monaco, 1974), mette in scena il rapporto tra umano e non umano, con una particolare attenzione per le ferite inflitte alla natura. Pittore drammatico, von Kaufmann lavora sull’idea del legame sacro che connette l’essere umano con il mondo animale, vegetale e minerale.

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Lombardia: è stato istituito lo psicologo di base gratis

psicologo 2
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Psicologo di base gratis in Lombardia

In Lombardia la sanità riparte dalla salute mentale.

A seguito del taglio della medicina territoriale degli ultimi 20 anni, e a due anni dallo scoppio della pandemia, la regione Lombardia si rivela più attenta alle esigenze dei suoi cittadini e punta all’introduzione della figura dello psicologo di base gratis.

Si tratta di una novità importante approvata dal consiglio regionale lombardo, portata avanti dal consigliere regionale Niccolò Carretta.

Il provvedimento istituisce una figura accessibile a tutti, gratuita, territoriale e di fiducia al servizio della regione Lombardia.

In questa prima fase sperimentale, la figura dello psicologo verrà introdotta nelle Case di Comunità e poi in tutte le strutture ospedaliere.

Il servizio sarà aperto a tutti, ma si rivolgerà soprattutto a ragazzi e fasce fragili della popolazione, i più colpiti dalle conseguenze psicologiche della pandemia.

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