benzinadiesel
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Dopo i recenti e clamorosi aumenti dei costi di gas, carburanti ed energia elettrica, la procura della Repubblica di Roma ha deciso di dare avvio a un procedimento di indagine per fare luce sulla situazione e perseguire eventuali irregolarità.

Si tratta di un procedimento al momento contro ignoti, senza indagati e senza ipotesi di reato. “L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili“, spiega la Procura.

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Il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, in merito agli aumenti, aveva parlato di “colossale truffa”.

I relativi accertamenti sono stati affidati al nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma della Guardia di Finanza”.

Un secondo esposto è stato ora presentato ad Antitrust e 104 Procure di tutta Italia, in cui si chiede di allargare le indagini anche ai carburanti e alle speculazioni che potrebbero aver determinato l’escalation dei listini alla pompa. “Grazie al nostro esposto la magistratura ha finalmente deciso di fare luce sugli assurdi rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani – afferma il presidente Carlo Rienzi -. Ora chiediamo che anche l’Antitrust e le altre Procure si attivino sulla base della nostra denuncia, inviando i Nas e la Guardia di Finanza presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti e sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili a verificare le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina”.

 Taglio delle accise sulla benzina

Dunque, due sembrano essere le alternative: la prima, una tassa sugli extra profitti delle società del settore, soldi che poi servirebbero per ridurre il costo delle bollette; la seconda, un tetto al prezzo del gas importato dalla Russia. Ma quest’ultimo provvedimento dovrebbe essere adottato dall’Europa tutta, non solo dall’Italia. E, infine, c’è la riduzione delle accise: quella dipende solo dal nostro Paese. Numeri alla mano, porterebbe a un risparmio del 10 per cento sul costo del carburante.

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