io apro ristoranti multati
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Protesta dei ristoratori a Milano, in arrivo oltre duecento multe 

Come riposta il sito di notizie Ansa, sono circa 200 le persone, tra ristoratori e avventori, identificate e multate dalla polizia per aver partecipato a Milano all’iniziativa di venerdì sera “#Ioapro1501”, durante la quale alcuni locali hanno effettuato il servizio al tavolo violando le normative anti Covid-19.
Gli agenti di diversi commissariati milanesi hanno controllato 20 esercizi pubblici aderenti all’apertura di protesta nei quartieri Centro, Sempione, Garibaldi Venezia, Monforte Vittoria e Porta Genova.

In tutti i casi i ristoratori servivano cibo e bevande in piena violazione. Alcuni di loro sono stati sorpresi in attività anche durante i controlli di sabato e domenica. Per una decina di questi, oltre alla sanzione amministrativa, si sta valutando la segnalazione in Prefettura per l’eventuale sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività (incluso asporto e delivery).
In caso di violazione reiterata, infatti, oltre al raddoppio della multa è prevista la chiusura per un massimo di 30 giorni.

Milano, cenano e ballano in un ristorante violando le regole: identificate 90 persone

La gente era ingestibile a un certo punto“. A parlare a “Mattino Cinque” è Mery Marchese, la titolare del ristorante messicano di corso Sempione a Milano che lo scorso weekend ha aderito alla protesta #ioapro1501. La cena spettacolo, però, è sfuggita al controllo della proprietaria e nel locale si sono creati diversi assembramenti, le cui immagini filmate e postate in rete sono diventate virali provocando non poche polemiche al riguardo. “I clienti hanno esagerato – spiega Marchese – ciò dimostra che la gente non ce la fa più a stare così dopo un anno“.

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La titolare del ristorante che si ritiene responsabile solo dei suoi dipendenti e non dei clienti, garantisce che i ballerini che si sono esibiti nel locale avevano le mascherine e rispettavano le adeguate distanze di sicurezza. Allo stesso tempo, però, Marchese giustifica in qualche modo l’atteggiamento dei clienti che a suo parere “hanno esagerato, ma volevano solo divertirsi“. Mery che ha ribadito più volte che il suo ristorante è aperto nonostante la zona rossa, si dichiara costretta ad agire in questo modo perché “gli aiuti non arrivano“. “Il governo deve aiutarci – conclude Marchese – altrimenti falliremo tutti“.

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