19.4 C
Milano
sabato, Agosto 2, 2025
Advertisement

Parte la campagna vaccinale al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

museo della scienza k
museo della scienza k

Il direttore: “Prevediamo 550 somministrazioni al giorno per il personale scolastico”

Da lunedì 8 marzo 2021 il Museo, insieme a Multimedica, sarà tra le sedi della campagna vaccinale anti-Covid secondo le indicazioni ministeriali e la normativa vigente.

Non sarà possibile presentarsi senza prenotazione né chiamare MultiMedica.

Per accedere occorre registrare la propria adesione sul portale https://vaccinazionicovid.servizirl.it/ oppure in farmacia o dal proprio medico di famiglia.
Il Servizio Sanitario Regionale contatterà direttamente i cittadini per comunicare giorno, ora e sede presso cui recarsi.

In tutta la regione, infatti, nel primo giorno di somministrazioni, sono state circa 4.833 le persone a ricevere la prima dose del vaccino AstraZeneca.

A Milano, lo spazio Olona, un’area museale del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia, per l’occasione si è trasformato in un presidio in più  in città, presso il quale sottoporre la popolazione milanese al vaccino.

Ma non è la prima volta che il Museo ha messo a disposizione i suoi spazi per il bene della città.

La trasformazione dello spazio Olona in nuovo punto vaccinale è stata resa possibile grazie alla collaborazione con l’ospedale San Giuseppe del Gruppo Multimedica.

E tra i primi insegnati a ricevere il vaccino anticovid, era presente anche l’assessore all’edilizia Scolastica Paolo Limonta, anch’esso maestro di scuola.

Advertisement

WeTree: nuovi boschi urbani dedicati alle donne che si sono distinte

pexels picography 4700 scaled
pexels picography 4700 scaled

Per le donne dalle donne. Questo potrebbe essere il claim del progetto WeTree che vuole dar vita a tanti boschi urbani dedicati a tutte quelle donne che si sono distinte nelle loro attività.

WeTree

Dall’incontro tra donne, e tra le loro idee e iniziative che hanno al centro la sostenibilità e le
pari opportunità, nasce weTree: Ilaria Capua, scienziata e direttrice del Centro di Eccellenza
One Health dell’Università della Florida, Ilaria Borletti Buitoni, presidente weTree e vicepresidente del FAI, Maria Lodovica Gullino direttore del centro Agroinnova dell’Univeristà di Torino, sono le sostenitrici di questo progetto che ha l’ambizione di replicarsi a catena su tutto il territorio nazionale. Ambiziosi gli obiettivi: in primis stimolare una consapevolezza ambientale in prospettiva circolare realizzando aree verdi intitolate a donne “virtuose” che si sono impegnate per una società migliore; e così a Torino nascerà il Bosco degli altri intitolato a Lia Varesio, a Milano il Vivaio Bicocca ospiterà il Bosco delle STEM, a Palermo l’Orto Botanico verrà ampliato, a Perugia si interverrà sui cipressi intorno al Tempio di Sant’Arcangelo.

Il Bosco STEM di Milano

All’interno del Vivaio Bicocca a Milano verrà realizzata un’area di forestazione urbana
funzionale, un percorso verde dedicato alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM), ubicato in zona 9 di Milano, tra via Cozzi e via de Marchi. Il Bosco STEM non rappresenta solo una strategia per migliorare la qualità dell’aria (più ossigeno e meno inquinanti) o per apprendere nozioni tecnico scientifiche, ma sarà un’isola ecologica nel contesto urbano con due obiettivi principali: implementare la biodiversità vegetale e promuovere il benessere animale con particolare riferimento all’avifauna e agli insetti impollinatori.

Dedicato alle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)
In una società che invecchia è sempre più chiaro che vivere in un ambiente sano è
fondamentale per prevenire fenomeni infiammatori e degenerativi. È altrettanto essenziale
avere impatto sulle giovani generazioni, combinando la tecnologia con la conoscenza della
natura. Da sempre l’uomo ha appreso informazioni da ciò che lo circonda: da qui nasce l’idea di un percorso dedicato alle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) all’interno di un bosco accessibile a studenti, docenti ma anche ai cittadini, che potranno interagire con la natura e acquisire nuova conoscenza, promuovendone il valore sociale.

Advertisement

Milano-Roma: arriva il primo Frecciarossa Covid free, test rapidi a bordo per i passeggeri

Trenitalia Frecciarossa1000
Trenitalia Frecciarossa1000

Milano-Roma – In arrivo il primo Frecciarossa Covid free. Sperimentazione da aprile. Test in carrozza anche sui treni estivi per le mete vacanziere.

Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato e direttore generale di FS Gianfranco Battisti. “I primi di aprile realizzeremo un treno covid free che inizialmente andrà tra Roma e Milano – ha detto il dirigente dell’azienda alla presentazione del treno sanitario e dell’hub vaccinale alla stazione Termini – Faremo i test prima di salire a bordo a personale e passeggeri”.

Medici in carrozza

La news sul Frecciarossa Covid free è stata data a margine della presentazione del treno sanitario equipaggiato per la cura e il trasporto dei pazienti durante emergenze o calamità e del polo delle vaccinazioni per contrastare la diffusione del  Covid-19 nell’hub ferroviario di Roma Termini.

Il treno sanitario, ricordano da Fs Italiane, è un progetto nato dalla collaborazione con il dipartimento della Protezione Civile e l’Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu).

Il convoglio è dotato di personale sanitario dedicato su carrozze equipaggiate con specifiche attrezzature mediche e potrà essere messo a disposizione per la gestione di emergenze nazionali o internazionali.

Il treno può avere la funzione di trasporto pazienti verso altre zone d’Italia o all’estero per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oltre a rappresentare un’integrazione al servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze, in caso di utilizzo come Posto Medico Avanzato.

Advertisement

SUPER ZONA ROSSA : un lockdown con vaccinazioni di massa per ripartire

Mattarella Draghi e i partiti 1
Mattarella Draghi e i partiti 1

All’orizzonte si profila una nuova super zona rossa come peraltro aveva ipotizzato già qualche giorno fa Guido Bertolaso. Per ora è solo un’ipotesi su cui però sembra stia lavorando il governo Draghi che il 6 marzo scorso ha varato il nuovo Dpmc in vigore sino al 6 aprile prossimo, subito dopo Pasqua. Tecnici e politici, scienziati e presidenti di Regione sono riuniti in una nuova cabina di regia che potrebbe varare nuovi provvedimenti già a partire da venerdì 12 marzo, quando potrebbero arrivare novità sulle misure anticovid.

Per super zona rossa si intende in sostanza un lockdown generale – forse con l’esclusione di eventuali zone bianche presenti al momento dell’entrata in vigore del provvedimento – coordinato con una campagna di vaccinazione di massa. Da qui a fine aprile è previsto infatti l’arrivo in Italia di 26 milioni di dosi di vaccino. L’idea di una super zona rossa sarebbe orientata perciò a chiudere tutto per somministrarle tutte e riaprire in una situazione radicalmente diversa grazie al gran numero di persone vaccinate.

Riunione del governo per decidere sulle prossime misure

L’ipotesi di un lockdown non sembra più essere un tabù tra le forze politiche, secondo quanto riporta Repubblica – e oggi se ne potrebbe parlare in una riunione tra il ministro della Salute Roberto Speranza, quello degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il neocommissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Dopo l’incontro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà un punto con la cabina di regia di maggioranza.

La super zona rossa non è però l’unica ipotesi a cui si lavora per far fronte all’esplosione dei contagi. Si valuta un rafforzamento delle misure e una possibile nuova stretta a partire già dal prossimo weekend. Per evitare un nuovo lockdown una delle possibilità è quella di anticipare il divieto di circolazione notturna di due o tre ore, rispetto alle 22. Oppure di procedere al lockdown, ma solo nei fine settimana. Altra ipotesi invece è la chiusura dei negozi nei territori dove sono chiuse le scuole, per evitare assembramenti, ad esempio, nei centri commerciali. In discussione c’è anche il parametro dei 250 casi su 100.000 persone, già utilizzato per le scuole, che potrebbe essere applicato per far scattare in automatico la zona rossa. Su questo si registra la ritrosia delle Regioni, che lo ritengono un disincentivo a fare i tamponi.

Advertisement

ATM celebra le “sue” donne: ecco le loro storie

7 Mailen Giammarino tranviera Atm in formazione
7 Mailen Giammarino tranviera Atm in formazione

In occasione della festa della donna dell’8 marzo, Atm Milano ha deciso di celebrare alcune delle sue donne che muovono la città! Ecco le loro storie!

Le donne ATM che muovono Milano

  • Gigliola Biffi – responsabile programmazione del servizio metropolitano Atm  Ingegnere civile dei trasporti, in Atm dal 2009. “Ho iniziato occupandomi della viabilità e dei percorsi dei mezzi sulla rete urbana, in collaborazione con il comune e Amat”. Poi in Azienda è passata alla programmazione del servizio, fino ad arrivare alla responsabilità della programmazione oraria del servizio metropolitano, la prima donna ad occupare questo ruolo. “È un lavoro interessante, comprende molti aspetti tecnici ma anche quelli di relazione con le persone. Nel nostro ufficio disegnamo in maniera quasi sartoriale i turni di lavoro dei macchinisti, rispettando gli accordi sindacali e tenendo conto di quanto previsto dal contratto di servizio”.
  • Giusi Cecoro – conducente bus Atm Da quasi due anni in Atm, dove guida il bus della linea 54, da Lambrate a Duomo. “Mi sono trasferita da Caserta proprio per venire a lavorare in Azienda. Milano offre molto e anche i passeggeri vogliono un servizio di trasporto all’altezza della città!”. La passione per la guida le viene trasmessa dal padre, autista di scuolabus, e dallo zio, conducente di bus di linea. “Nella mia città di origine lavoravo come conducente, ma Milano e Atm sono realtà davvero diverse, molto più complesse. Mi stanno facendo crescere professionalmente e umanamente ”.
  • Beatrice Chiesa – controllo esercizio mezzi superficie Atm Da trentasei anni in servizio, ha iniziato come tranviera al deposito di Ticinese, dove guidava le storiche Carrelli e le vetture serie 4900, tipo jumbo. Poi nel 1994 il concorso per diventare “graduato”, ovvero per essere controllore dell’esercizio di superficie. “Mi sconsigliarono di partecipare al concorso, ma non ascoltai. E ho avuto ragione. È stata dura e rifarei quello che ho fatto”. Beatrice è stata la prima donna ad occuparsi di controllo esercizio stando sul territorio, lavorando ai chioschi Atm distribuiti nella città. “Gestisco il personale viaggiante in tempo reale. Devo riuscire a sopperire alle assenze improvvise tra i conducenti con le risorse che sono a disposizione, a volte facendo degli incastri davvero impossibili!”. Una volta era considerata un marziano, i colleghi avevano ancora i gradi e facevano il saluto militare. “Ma oggi è tutto cambiato, per me è normale fare il mio lavoro e con i colleghi uomini c’è un rapporto di grande fiducia reciproca”.
  • Rossella Donato – addetta security Atm Giovanissima, è nella squadra della security da due anni, ma già da 4 era nella vigilanza privata. Sarà l’amore per la divisa, oppure gli esempi in famiglia: due zii ispettori di polizia, un nonno carabiniere. Lei sognava l’Arma. Ma Atm non è affatto stata un ripiego. “Anche in questo specifico settore l’Azienda è ai vertici nazionali. Siamo molto operativi, abbiamo tantissima formazione specifica. E cresciamo sempre come numero, ormai siamo circa centocinquanta colleghi”. Le donne non sono molte, lei è l’ultima arrivata. Fisico minuto e sguardo attento, ha grinta da vendere. “È difficile dimostrare che sei allo stesso livello dei maschi. Ma una volta riusciti, si instaura un legame fraterno. Il gruppo è veramente unito, non c’è distinzione tra uomini e donne”. Le situazioni che vede sono spesso delicate, ma questo non la spaventa, anzi. “Presidiamo il territorio, le nostre linee, i nostri treni. Quando accade qualcosa siamo sempre i primi ad intervenire. E questo mi soddisfa: sono fiera di fare del bene e di aiutare la gente”.
  • Nicoletta Dozio – responsabile deposito tranviario di Leoncavallo Atm Ha iniziato come orarista di deposito, nel 1988. La rimessa era quella di Palmanova. Il suo compito era di abbinare i turni stabiliti con i conducenti in servizio al deposito. “Ho lavorato nelle sedi di tutta Milano. Dopo Palmanova, sono diventata capo ufficio a Sarca, poi responsabile dell’esercizio alle rimesse di Molise, Salmini, Baggio, Precotto e infine Leoncavallo. Ho avuto a che fare con tutti i tipi di veicoli: tram, bus e filobus”. Racconta che non se lo aspettava nemmeno lei di fare questo percorso. Una donna in un deposito tutto al maschile dura tre mesi, le dicevano appena assunta. “E invece sono qui. Il lavoro non mi spaventa. Certo, in alcuni frangenti ho dovuto modellare il carattere: mi sono indurita in certi aspetti, metto delle distanze. Ma solo per gestire al meglio le relazioni con colleghi e personale di guida. Anche se in fondo per me il deposito rimane sempre come una grande famiglia”.
  • Irene Gesmundo – responsabile business intelligence settore IT di Atm Da trentacinque anni in Atm, è stata una delle prime programmatrici assunte in Azienda. “Ho iniziato nel centro elaborazione dati di Atm, quando ancora non c’erano i pc ma i videoterminali. Poi a breve sono arrivati i primi personal computer, gli M24 dell’Olivetti”.  L’elaborazione e l’analisi dei dati è quindi diventata il lavoro che l’ha seguita per tutta la vita professionale. “Prima con i database, poi SAP con la contabilità e il controllo di gestione. Per arrivare infine all’analisi dei fenomeni di interesse aziendali, come ad esempio quelli relativi ai passeggeri trasportati, oppure alla manutenzione dei veicoli, per costruire modelli di analisi ed elaborare i relativi report di monitoraggio”.
  • Mailen Giammarino – tranviera Atm in formazione L’ultima arrivata tra i conducenti tranviari, poco più di due settimane. Ha solo 21 anni ed è piccola anche nel fisico. Ma questo non le impedisce di far muovere mezzi che pesano 15 tonnellate. “Sono nata in Argentina, poi ho abitato ad Avellino. Da 4 anni sono a Milano. Ho fatto altri lavori, ma guidare mi piace ed è nel dna familiare: papà è camionista e mio zio è conducente bus”. Al momento in Azienda sta conseguendo l’abilitazione ministeriale per manovrare i tram. “Guidare vetture tranviarie dà una bella sensazione. La prima volta che l’ho fatto mi sono detta: «Wow!!». È diverso rispetto ai bus, questi sono simili alle auto. Il tram ha fascino, è ferro e binari, elettricità e scambi, è differente anche la sensazione di guida”. La attrae soprattutto manovrare la mitica Milano 28, nota come Carrelli. “È un pezzo di storia che viaggia tra noi, è un mezzo raro e affascinante. Averla guidata è un ricordo che mi rimarrà impresso per tutta la vita”.
  • Elena Lenti – macchinista metropolitana M2 Atm Che sarebbe diventata la prima macchinista donna in Italia non avrebbe mai osato immaginarlo, anche se la passione per la guida l’ha sempre avuta. “Mi piaceva guidare l’auto, la moto, il motorino. La mia massima aspirazione erano i camion!”. Nel 1987 è entrata in ATM, come conducente tram nel deposito di Leoncavallo. A precederla, solo altre tre donne: “Mi sentivo una principessa. Capi e colleghi mi hanno sempre elogiata e incoraggiata”. Dopo pochi anni, nel 1990, tenta il concorso interno per macchinista metro e lo passa. Diventando la prima macchinista di metropolitana d’Italia. “Mi piace tantissimo guidare il treno e in M2, che fa dei tratti all’aperto, in primavera è ancora più bello. Senza offesa per nessuno, quello del macchinista è il più bel lavoro di tutta l’Azienda!”.
  • Maria Neve Rizzello – accertatrice del traffico Atm È una figura storica tra quelli che, una volta, erano conosciuti con gli ausiliari della sosta, oggi diventati “accertatori del traffico”. La sua storia professionale inizia nel 2000 al comune di Milano, poi tutto il gruppo degli ausiliari è passato in Atm nel 2005. “In Azienda abbiamo consolidato la nostra professionalità, a cominciare ad esempio dalla divisa, ma soprattutto per la formazione continua e l’aggiornamento che facciamo sui temi della relazione con i clienti e sul codice della strada”. Una figura quella dell’accertatore non particolarmente amata dagli automobilisti indisciplinati, perchè molto presente sul territorio. “Oltre ad accertare infrazioni, facciamo a volte da «psicologi» della strada per i cittadini più deboli. Dopo tanti anni ho imparato ad ascoltare, a dare un aiuto o semplicemente a fornire informazioni utili su questioni legate a traffico e viabilità”.
  • Sandra Serra – tutor di linea Atm Da due anni in Azienda, prima lavorava come commessa. “Non esistevano regole in quel lavoro, non ero soddisfatta, ho scelto quindi di fare il concorso in Atm come tutor di linea, ovvero come addetta alla controlleria”. Ora svolge il suo lavoro sulle linee di superficie, ha a che fare ancora con i clienti, anche se in maniera diversa rispetto alla professione precedente. “Mi sento adatta per il contatto con le persone, credo di suscitare empatia anche in situazioni delicate. Io entro in relazione con tanti cittadini e li ascolto. Alcuni si sfogano e mi parlano anche dei loro problemi di vita. Non è raro che, anche dopo una sanzione, mi ringraziano per aver dedicato loro del tempo”.
  • Federica Sironi – ingegnere armamento tranviario e metropolitano Atm Ingegnere civile dei trasporti, lavora da tre anni nel settore armamento, occupandosi di progettazione e supporto operativo delle infrastrutture tranviarie e metropolitane. “Il mio lavoro consiste nello studio e definizione di interventi di manutenzione su binari e scambi. Ma anche nelle analisi delle condizioni al contorno, come ad esempio le valutazioni economiche che comporta un intervento”. Arrivata in Atm dopo un master del settore, sostiene che il suo sia un lavoro vario e affatto monotono: “Ci spostiamo in tutta la città, non ho mai una scaletta da seguire. Occorre parecchia preparazione di base e una conoscenza della normativa di settore. Ma è fondamentale alla fine saper interagire con le varie figure presenti nei cantieri”.
  • Marianna Valsecchi – capo operaio manutenzione idraulica elettromeccanica  Entra in Atm nel 1997, dopo il diploma all’istituto tecnico viene assunta nel reparto elettromeccanici, dove ancora oggi lavora. “Ero l’unica donna ed anche la più giovane. Ricordo che non c’erano le scarpe della mia misura e che era stato approntato un piccolo bagno con uno spogliatoio solo per me”. Nonostante l’ambiente maschile, Marianna non si sente a disagio: “All’inizio mi guardavano con diffidenza. Ma col tempo ho conquistato la fiducia di capi e colleghi, dimostrando di saper fare il mio lavoro”. Due anni fa la promozione a capo operaio. Ora gestisce una piccola squadra di tecnici, maschi ovviamente. “Sul lavoro non mi tiro indietro, non ho mai avuto paura di cambiare, non ho mai mollato. Oggi voglio essere un esempio per i miei figli: i fatti contano più di mille parole”.
Advertisement

I beni FAI visti e raccontati su Instagram con gli occhi dei ragazzi

Giornate FAI per le Scuole 2021 Foto Barbara Verduci 2020 C FAI Fondo Ambiente Italiano 1
Giornate FAI per le Scuole 2021 Foto Barbara Verduci 2020 C FAI Fondo Ambiente Italiano 1

Da lunedì 8 a sabato 13 marzo 2021 torna il grande evento nazionale che il FAI – Fondo Ambiente Italiano da nove anni dedica al mondo della scuola, e in quest’anno così difficile per studenti e docenti, date le restrizioni dovute alla pandemia, si rinnova con un’edizione completamente digitale.

I beni FAI raccontati su Instagram

Gli studenti, formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, saranno chiamati ancora una volta a mettersi in gioco in prima persona, per scoprire da protagonisti la ricchezza del patrimonio culturale italiano e raccontarla ai loro pari, ma quest’anno lo faranno in centinaia di visite guidate online, con video in diretta Instagram e in differita sui canali IGTV delle Delegazioni FAI.

La manifestazione di quest’anno porta alla luce i luoghi che i giovani considerano importanti per il loro valore identitario, perché in essi riconoscono la loro identità e la loro storia, e che meritano pertanto di essere conosciuti, preservati e valorizzati per il futuro: antichi monasteri, abbazie, siti archeologici, musei, fontane, cinte murarie, giardini storici, parchi e ville; ma anche tanti siti di natura, che ribadiscono l’interesse dei giovani per l’ambiente e la sua tutela, e poi piazze cittadine, tipici luoghi di ritrovo e di socialità, e infine le stesse scuole, spesso edifici artisticamente pregevoli e ricchi di testimonianze storiche originali e significative; una scelta, quest’ultima, che commuove particolarmente e che dimostra ancora una volta il desiderio degli studenti di “tornare a scuola”: molte scuole sono ancora chiuse, ma si aprono alla visita online proprio in occasione delle Giornate FAI.

Beni FAI a Milano e provincia

  • Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli L’edificio, inaugurato il 13 dicembre 2016 nel quartiere di Porta Volta, è diventato in breve tempo simbolo dello skyline milanese. Il progetto architettonico che si sviluppa su circa 2.700 metri quadrati e cinque piani è firmato dallo studio internazionale Herzog & de Meuron. Con il suo archivio e la sua biblioteca specializzata, la Fondazione si propone come uno dei principali ideatori di programmi e politiche culturali attraverso un costante scambio creativo di idee e sinergie con le maggiori associazioni e istituzioni culturali del territorio. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Leopardi Orario delle trasmissioni: martedì 9 marzo alle ore 9, 10, 11 e 12
  • Parco Sempione: dall’Arco della Pace a Palazzina Appiani Parco Sempione nacque nel XIV secolo legato alla storia del Castello, dai Visconti agli Sforza. Luogo di occupazione militare dagli spagnoli ai francesi, dagli austriaci alle truppe napoleoniche, infine con il ‘900 divenne un vero e proprio parco pubblico per la città. L’area ha avuto un ruolo da protagonista con l’arrivo di Napoleone a Milano. È infatti dal XIX che si costruirono l’elegante Foro Bonaparte, Corso Sempione, la via verso la Francia, l’Arco della Pace, l’Arena Civica con la tribuna reale di Palazzina Appiani. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni, classe 2^ E Liceo Classico Berchet Orari della trasmissione: venerdì 12 marzo alle ore 9, 11, 12 e 13
  • ABBIATEGRASSO (MI) Palazzo Cittadini Stampa L’elegante palazzo prospiciente il Naviglio Grande fu costruito per volontà della ricca famiglia Cittadini nel XV secolo; non si conosce la data di costruzione. I primi documenti risalgono alla fine XVII secolo. Acquistato da Giuliano Baronio nel 1835, passò in eredità alla figlia Laura che sposò il patriota Gaspare Stampa, il quale vi restò fino alla morte nel 1874. L’accurato restauro ha restituito all’antico splendore le sale. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IS Alessandrini di Abbiategrasso Orario della trasmissione: venerdì 12 marzo alle ore 13
  • CASTANO PRIMO (MI) Villa Rusconi Fu costruita su commissione della famiglia milanese dei Corio utilizzando i proventi derivanti dalle rendite della prepositura di Sant’Ambrogio a Milano. A seguito di vicende che portarono la famiglia Corio alla decadenza, la villa passò a diversi proprietari. Possiede le caratteristiche architettoniche degli edifici seicenteschi di progettazione ricchiniana: tipica pianta a U, con uno scenografico corpo centrale a tre piani e due ali laterali destinate a pars rustica. Un giardino diffuso si sviluppa in due aree: quella prospiciente l’edificio e quella retrostante. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS Torno Orario della trasmissione: sabato 13 marzo alle ore 10
  • CASOREZZO (MI) Oratorio di San Salvatore Un semplice oratorio campestre che custodisce preziosi resti di un ciclo di pitture murali dell’XI secolo, rara testimonianza figurativa della grande stagione romanica milanese. San Salvatore sorge a nord di Casorezzo, nei pressi della via che – a ovest di Milano – collegava Pavia ai paesi d’Oltralpe. La prima testimonianza documentaria, “ecclesia campestris Domino Salvatori”, risale all’anno 922, quando compare nell’atto di donazione di una vigna da parte dell’arciprete della vicina Dairago al monastero milanese di Sant’Ambrogio. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni IIS Torno di Castano Primo. Orario della trasmissione: sabato 13 marzo alle ore 13
Advertisement

Milano Digital Week 2021: date e programma

milano digital week 1
milano digital week 1

Tanti gli eventi cancellati ma anche tanti quelli che si sono organizzati per farli online. Tra questi non poteva mancare l’appuntamento annuale con la Milano Digital Week che si terrà dal 17 al 21 marzo.

Milano Digital Week 2021

Città Equa e Sostenibile: quest’anno, Milano Digital Week si fonda su due temi per tracciare le trasformazioni e le ipotesi di progetto che l’ultimo anno ha portato con sé e che costituiranno tante direttrici nel futuro prossimo.

L’equità è una condizione indispensabile in questo periodo storico per rigenerare un sistema che veda un rapporto più armonico tra tutte le sue parti. La sostenibilità è sempre più un passaggio di conoscenza tra le generazioni, proprio in un momento in cui società, economia e ambiente hanno molti più gradi di interazione fra loro.
Il digitale, per tante sue caratteristiche, può essere il veicolo di questo cambiamento epocale e l’acceleratore di ogni progetto e processo.

È una sfida – anche contro il tempo – che vede tutti, piccoli e grandi, aziende o individui, associazioni e scuole di ogni grado e genere, partecipare a una mutazione di cui siamo tutti – contemporaneamente – attori e spettatori.

Il programma degli eventi sarà online sul sito dal 10 marzo 2021.

Advertisement

Decreto Sostegno, il governo cambia ancora : “Calcolo ristori su base annuale e non più bimestrale”

decreto sostegno contributi fondo perduto
decreto sostegno contributi fondo perduto

DECRETO RISTORI – Sarà calcolata su base annua, e non bimestrale come inizialmente previsto, l’entità di calo del fatturato su cui parametrare i nuovi aiuti ad imprese e professionisti in difficoltà.

A spiegarlo è il ministero dello Sviluppo Economico che corregge quindi quanto previsto nella bozza del decreto Sostegno ,circolata nei giorni scorsi e che era stata accolta con malumore tra le categorie produttive. Il calcolo su base annua consente infatti di livellare sbalzi registrati nei diversi mesi che, nel corso del 2020, avevano penalizzato soprattutto alcune categorie. Non cambiano invece le soglie. Il ristoro per le imprese più piccole rimane al 20% della perdita del fatturato. “Gli aiuti alle imprese in difficoltà a causa del Covid saranno anno su anno e non dunque confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021)”, ha confermato il sottosegretario all’Economia.

Nel decreto Sostegno, secondo quanto si apprende, verrà anche rifinanziato per 1 miliardo di euro il Reddito di cittadinanza e verrà prorogato il Reddito di emergenza. La questione sarebbe stata oggetto di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il titolare dell’Economia Daniele FrancoDomani dovrebbe svolgersi l’incontro tra rappresentanti del ministero dell’Economia, dello Sviluppo Economico e di Cassa depositi e prestiti per mettere a punto nuove misure a sostegno delle aziende in crisi.

Advertisement

PASQUA 2021: zona Rossa come a Natale e coprifuoco alle 20 se dovesse peggiorare il contagio

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

PASQUA 2021 – Zona rossa come a Natale se esplodono i contagi. Il piano del Governo pare chiaro: evitare assembramenti e riunioni familiari per scongiurare che la curva epidemica risalga esponenzialmente.

Ulteriore intervento restrittivo riguarderebbe il coprifuoco che sarebbe anticipato alle 20 rispetto alle attuali 22.

Altra stretta analizzata è la replica del sistema dei giorni festivi e prefestivi in rosso (Pasqua e Pasquetta incluse), già utilizzato tra Natale ed Epifania.

Si esce solo per ragioni di necessità, salute e lavoro.

A preoccupare però c’è anche il possibile esodo per le feste di Pasqua perchè se è vero che i contagi sono in aumento c’è chi ha voglia di riabbracciare i propri cari che per motivi di studio o lavoro si trovano in altre regioni. Un pericolo questo, scene già viste, come ad esempio nello scorso mese di dicembre quando in migliaia hanno lasciato le zone di residenza per trascorrere le feste in fa

Attualmente è in vigore il divieto “di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità” e sarà valido fino al 27 marzo. C’è chi, molto ottimista, ha già prenotato biglietti per tornare al Sud o per andare al Nord a trovare figli e parenti ma il governo, facendo seguito alle raccomandazioni degli scienziati, sembrerebbe orientato a prolungare lo stop agli spostamenti proprio per evitare una catastrofe.

IL PIANO DEL GOVERNO DRAGHI

Il piano scatterà in caso di incremento esponenziale dei contagi, mentre il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha proposto ieri una zona gialla “rafforzata” o rinforzata che dovrebbe vedere la possibilità di far scattare il coprifuoco alle 20 e non alle 22, con chiusura di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 19.

La possibilità di anticipare il coprifuoco alle ore 20 è stata discussa una prima volta mentre si parlava del primo Dpcm del presidente del Consiglio Mario Draghi, poi firmato il 2 marzo e in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile.

Poi è stata scartata ma è rimasta sul tavolo in attesa di comprendere come evolveranno la curva dei contagi e quella dei ricoveri.

Un’altra idea è quella di limitare gli spostamenti non necessari per motivi di salute, lavoro o estrema necessità e urgenza.

Qui nel mirino c’è la famosa deroga per le visite a parenti e amici una volta al giorno rispettando il coprifuoco. È già stata vietata in zona rossa e alcune ordinanze regionali con il passaggio all’arancione scuro – come quella entrata in vigore in Lombardia – hanno già previsto la stessa restrizione.

A questo punto non è escluso che si possa decidere di uniformare le misure in tutta Italia ad esclusione delle zone gialle.

Il governo ragiona anche attorno all’ipotesi di blindare la Pasqua estendendo la zona rossa alle festività come è successo a Natale con l’esecutivo Conte.

Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità ha suggerito l’ipotesi di rafforzare la zona gialla con il coprifuoco alle 20 ma la decisione è stata rinviata per i timori dell’impatto che avrebbe sulle attività commerciali: dovrebbero chiudere alle 19. Per Pasqua e Pasquetta invece l’idea è di fare come ha fatto il governo Conte Bis a Natale: dichiarare una zona rossa in tutta Italia nei giorni di festa e mitigare di poco le restrizioni nei pre-festivi. In questo caso si profila anche un addio a cinema e teatri aperti il 27 marzo.

Secondo le prime indiscrezioni in zona rossa potrebbero finire Abruzzo e Campania, insieme a Basilicata e Molise.

Ma anche Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e le province Trento e Bolzano rischiano misure più restrittive. Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono invece candidate a finire in zona arancione: l’Italia del Nord sarebbe così quasi tutta di quel colore, tranne la Valle d’Aosta e la Liguria. Vincenzo De Luca su Facebook ha annunciato che “la Campania è ormai zona rossa”.

Dieci regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1.

Sono Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.

Di queste, il Molise ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

Sono 14 le Regioni e province autonome con una classificazione di rischio moderato: Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, provincia di Bolzano, provincia di Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto – prosegue il report -. Di queste nove hanno una alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane: Calabria, Molise, Piemonte, le provincia di Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei – si legge nel report – si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione del fenomeno.

L’incidenza settimanale complessiva si sta rapidamente avvicinando alla soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile. Questa soglia è già stata superata dalla Provincia Autonoma di Trento (385,02 per 100.000 abitanti), dalla Provincia Autonoma di Bolzano (376,99 per 100.000 abitanti), dall’Emilia-Romagna (342,08 per 100.000 abitanti), dalle Marche (265,16 per 100.000 abitanti) e dalla Lombardia (254,44 per 100.000 abitanti)

L’indice di contagio Rt medio calcolato sui casi sintomatici in Italia è attualmente pari a 1.06, ovvero è in crescita. Era 0,99 la scorsa settimana, con un limite superiore già oltre 1.

Advertisement

DECRETO SOSTEGNO: un miliardo per il reddito di cittadinanza, perdite di fatturato calcolato su una intera annualità

app 1920 1280 download kynH U3220600770741QdG 656x492@Corriere Web Sezioni oxmj6crrxs1odnkxdahy2zlqtmh8j9b2s4tkzpa5ko
app 1920 1280 download kynH U3220600770741QdG 656x492@Corriere Web Sezioni oxmj6crrxs1odnkxdahy2zlqtmh8j9b2s4tkzpa5ko

Nel decreto Sostegno dovrebbe essere rifinanziato con un miliardo di euro il reddito di cittadinanza e prorogato il Reddito di emergenza.

L’indiscrezione arriva dopo che il tema è stato al centro dell’incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro dell’Economia Daniele Franco.

I 32 miliardi di deficit, e che se sarà necessario il governo è pronto ad aumentare, saranno usati anche per rifinanziare il Reddito di cittadinanza (un miliardo) e per prorogare il Reddito di emergenza. Il dl Sostegni dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri giovedì, anche se il provvedimento è articolato e sono ancora molte le tessere del puzzle da ordinare.

Il decreto dovrebbe contenere aiuti per circa nove miliardi e mezzo.

QUESTIONE PERDITE DI FATTURATO PER AUTONOMI

“Il decreto sostegno prevederà interventi calibrati sui danni economici effettivamente subiti, prendendo a riferimento un’intera annualità e non singole mensilità”.

Lo chiariscono fonti del Ministero dello sviluppo economico, aggiungendo che “altre interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono fuorvianti e prive di fondamento”.

Fonti del Mise hanno inoltre reso noto che il decreto Sostegno calcolerà  le perdite subite dalle attività economiche, prendendo come riferimento un’intera annualità e non singole mensilità.

Le fonti chiariscono anche che le interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono «fuorvianti e prive di fondamento».

Conferma arriva dal sottosegretario Claudio Durigon, contattato telefonicamente: saranno «anno su anno» e non dunque confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021) come indicato nella prima bozza del decreto.

Il calcolo su base annua sarebbe in grado di appiattire gli sbalzi che nel 2020 avevano penalizzato alcune particolari categorie. «Se continuano i lockdown dobbiamo mettere mano ad altre iniziative. Io dico sì ad ulteriori scostamenti se dovessero servire», ha dichiarato il sottosegretario Durigon.

Advertisement

Quartiere Isola : arriva una nuova Ztl, stop alle auto dalle 20.00 in poi

AREA C
AREA C

La nuova zona a traffico limitato sarà attivata dalle 20 alle 6 del mattino 

Verrà istituita, a partire dal prossimo anno, una nuova Zona a Traffico Limitato nel quartiere Isola, attiva dalle ore 20 alle ore 6 tutti i giorni della settimana, a tutela dei cittadini residenti.

Questa la decisione presa dall’Amministrazione comunale per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere, tutelare la sosta dei residenti ed evitare criticità in termini di sicurezza urbana dovute all’intenso traffico, soprattutto in orario notturno.

Il quartiere Isola è molto vivace e vede non solo una notevole presenza commerciale ma anche numerosi bar e ristoranti, oltre a diverse realtà di aggregazione sociale, in grado di attrarre, in particolare la sera, moltissime persone e un grande afflusso di auto. Non solo, la grande richiesta di parcheggio per accedere alle attività si somma alle necessità dei residenti di trovare uno spazio per le loro automobili.

Inoltre, il quartiere è oggetto di interventi di urbanistica tattica in piazza Minniti e in via Toce e del Cavalcavia Bussa che incentivano l’uso di mobilità alternativa e sostenibile.

La vitalità del quartiere comporta la presenza di un gran numero di pedoni e di un importante afflusso di automobili e questo ha già evidenziato alcune criticità che la Ztl notturna mitigherà a vantaggio di una maggiore sicurezza e vivibilità urbana oltre alla necessaria tutela della sosta riservata ai residenti e a chi desidera accedere agli esercizi commerciali ai margini dell’area.

“Il quartiere Isola è ricco di attività ed è un luogo di grande aggregazione sociale – dice Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – che richiama ogni sera tantissime persone. La scelta di creare una Ztl notturna serve per diminuire la grande pressione veicolare sull’area interessata, garantendo sicurezza ai pedoni e maggiore vivibilità a tutti i residenti. Con oggi facciamo il primo passo di un processo di realizzazione che sarà ultimato con la posa e l’accensione delle telecamere”.

In deroga ai divieti, sarà consentito il transito e la sosta ai residenti e ai domiciliati nelle località comprese nell’area individuata, alle persone con disabilità, alle biciclette e ovviamente ai mezzi di soccorso, di emergenza e di polizia, ai veicoli di supporto a manifestazioni, a eventi e a servizi essenziali, previa autorizzazione del competente Comando di zona della Polizia Locale, ai taxi e ai veicoli adibiti a servizio di noleggio con conducente. Sarà invece consentito il solo transito ai possessori di box o posto auto situato all’interno dell’area e ai veicoli diretti ai parcheggi in struttura il cui accesso avviene dalle vie incluse nell’area oggetto del provvedimento di Zona a Traffico Limitato.

Nel dettaglio il provvedimento si applicherà nel quadrilatero delimitato da via Guglielmo Pepe, via Carlo Farini, via Stelvio, viale Zara e con l’inclusione dell’area compresa tra via Pola, via Ippolito Rosellini, via Filippo Sassetti e via Gaetano de Castillia e del cavalcavia Bussa.

Nel frattempo, al fine di offrire maggiore offerta di sosta ai residenti sono in attuazione diversi interventi che stanno aumentando l’offerta di sosta “gialla” dedicata esclusivamente ai residenti con 196 stalli, alcuni nuovi come quelli in viale Zara e in parte frutto della trasformazione da blu (a pagamento per chi viene da fuori ambito) a gialli.

 

Advertisement

Vaccini, si cambia sistema: la Regione sceglie Poste Italiane per le prenotazioni

bertolaso moratti
bertolaso moratti

Poste Italiane e Regione Lombardia collaboreranno per velocizzare la campagna di vaccinazione contro il Covid-19

“In coerenza col piano di vaccinazione nazionale, abbiamo scelto di aderire alla proposta fatta da Poste in considerazione della gratuità dei servizi della piattaforma e l’utilizzo già fatto in altre Regioni”. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante una conferenza stampa a Palazzo Pirelli.

La piattaforma di Poste, ha ricordato, prevede quattro possibilità di adesione e prenotazione: il portale, il call center, gli sportelli ATM e i postini. “È ampia – ha commentato Moratti – e garantisce una diffusione capillare che ci aiuta in zone di montagna dove c’è meno possibilità di aderire in maniera facile. Altra cosa importante, ai cittadini si danno quattro date disponibili per la prenotazione”.

La Lombardia è la sesta regione ad adottare la piattaforma di Poste Italiane. Come spiegato dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in un’intervista al Messaggero, se tutte le regioni aderissero gli italiani potrebbero conoscere entro due settimane la data del loro vaccino.

Obiettivo 170mila vaccini al giorno

Prende il via con Poste la campagna vaccinale di massa della regione più colpita dalla pandemia. L’obiettivo reso noto dal governatore Attilio Fontana, durante la conferenza stampa, è arrivare a effettuare 170.000 vaccinazioni al giorno, raggiungendo almeno 6,6 milioni di persone, sui 10,2 milioni di cittadini residenti. I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private – che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l’8 marzo – ospedali, ambulatori, farmacie, aziende e altro. Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre, ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17.

Advertisement

Vaccino anti covid : trovato accordo per medici e infermieri specializzandi che potranno somministrare le dosi

fieravaccini010
fieravaccini010

Accordo raggiunto tra Governo, Regioni e associazioni dei medici specializzandi sulla partecipazione dei giovani camici bianchi alla campagna vaccinale contro il Coronavirus.

La campagna vaccinale, non solo in Lombardia ma in tutta Italia, guadagna nuovi “soldati” che potranno aiutare a somministrare i vaccini. I medici specializzandi hanno infatti raggiunto un’intesa col Governo e le Regioni: potranno somministrare i vaccini a partire dal primo anno di specializzazione, fuori dalle ore dedicate alla formazione e su base volontaria. Chi aderirà sarà “reclutato” dalle aziende e dagli enti del Sistema sanitario nazionale con contratti compatibili con la formazione specialistica, a tempo determinato o di lavoro autonomo. La durata dei contratti, che prevederanno adeguata copertura assicurativa, sarà di massimo sei mesi eventualmente rinnovabili in caso di emergenza. Fissata anche la retribuzione: sarà di 40 euro lordi all’ora.

 

 Ecco il Messaggio dell’Associazione Nazionale dei Medici in Formazione Specialistica

FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA – UNA GRANDE VITTORIA PER TUTTI

Con grande soddisfazione annunciamo che le associazioni dei Medici in formazione specialistica hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per il coinvolgimento dei Medici Specializzandi alla campagna vaccinale.
I Ministeri e la Conferenza Stato-Regioni hanno recepito il senso profondo delle nostre richieste ed accolto le nostre proposte:

-Adesione pienamente VOLONTARIA
-CONTRATTO compatibile con la formazione specialistica
-TUTELA della FORMAZIONE
-Adeguata copertura ASSICURATIVA
 Stanziamento di risorse che preveda una RETRIBUZIONE di 40 euro/h lordi omnicomprensivi
 I Medici Specializzandi sono professionisti della Salute come gli altri, ogni giorno si prendono cura dei propri pazienti negli ospedali e sul territorio. Fin dal primo giorno della pandemia, con ferrea volontà hanno aiutato il Paese in un momento di difficoltà, senza mai far mancare il proprio sostegno, nemmeno per un giorno.
 In questo ultimo anno abbiamo chiesto tutele, diritti e soprattutto una dignità professionale al pari di tutti gli altri Medici.
Confidiamo che questo passo in avanti sia solo l’inizio di un percorso di proficua collaborazione per il miglioramento della formazione e del lavoro dei Medici in Formazione Specialistica.
I Medici in Formazione Specialistica sono il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. Tutelare il loro lavoro e la loro formazione significa prendersi cura della salute della popolazione.
Advertisement

I Maneskin rappresenteranno L’Italia all’Eurovision. Favoriti alla vittoria di Rotterdam?

Maneskin 7
Maneskin 7

I MANESKIN dopo la vittoria a sorpresa del 71esimo Festival di Sanremo,  hanno confermato in conferenza stampa la loro partecipazione al prossimo Eurovision 2021 che si terrà a Rotterdam il prossimo Maggio.

L’avevano già confermato in una live su Instagram stanotte poco dopo la vittoria, ma l’ufficialità è arrivata stamattina in Conferenza Stampa. In quanto membro dei Big 5, l’Italia è già qualificata alla finale insieme a Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e i padroni di casa, i Paesi Bassi.

Il gruppo, composto da quattro giovani romani, nasce nel 2015 dalla bassista Victoria De Angelis e il chitarrista Thomas Raggi a cui successivamente si è unito il cantante Damiano David e infine il batterista Ethan Torchio.

Salgono alla ribalta nel 2017 grazie al secondo posto ad X-Factor, e già allora espressero pareri positivi circa l’Eurovision (qui l’articolo) e da allora hanno inanellato un successo dietro l’altro. Il significato del nome del gruppo significa “Chiaro di Luna” in danese, nazione di cui la bassista e fondatrice Victoria è originaria.

Per quanto giovani possano essere, i Måneskin hanno già calcato diversi palchi europei ne “Il ballo della vita Tour” esibendosi in Spagna, Francia, Belgio, Svizzera, Germania e Regno Unito.

Esordienti a Sanremo, hanno vinto da outsider con la loro “Zitti e buoni” che ha incontrato i favori della stampa e del televoto inaugurando la prima vittoria di una canzone alternative rock al Festival.

Se escludiamo i vari duo che hanno portato alta la bandiera italiana all’evento, si tratta del quinto gruppo a rappresentare il bel paese alla kermesse internazionale, dopo i Ricchi e Poveri, Matia Bazar, Jalisse e Il Volo. In particolare sono il secondo gruppo dal ritorno alla competizione nel 2011.

Inoltre per la prima volta dei millennials rappresenteranno l’Italia: difatti ad eccezione di Damiano David nato nel 1999, gli altri membri dei Måneskin sono tutti nati tra il 2000 e il 2001.

Saranno dunque i Måneskin a succedere a Diodato e Mahmood, il primo che sfortunatamente non ha mai avuto modo di performare lo scorso anno l’ormai celebre Fai Rumore, ed il secondo che nel 2019 ha portato all’Italia una medaglia d’argento ad appena 26 punti di distacco dal vincitore olandese Duncan Laurence.

Resta dunque da conoscere il piccolo taglio necessario da fare per adeguare il brano vincitore “Zitti e buoni” alla regola dei 3 minuti imposta a tutti i partecipanti all’Eurovision.

Eurovision Song Contest 2021

Come di consueto il vincitore di Sanremo viene mandato di diritto a rappresentare l’Italia all’ Eurovision che quest’anno si terrà a RotterdamLa data dovrebbe di inizio essere il 18 maggio, ma visto il perdurare della pandemia potrebbe slittare o essere fatta in modalità da definire .

La lista delle nazioni in gara prevede 40 partecipanti, uno per ogni Paese selezionati, che si sfideranno in due semifinali. Ecco l’elenco completo:

  • Albania Anxhela Perister che canta Karma
  • Australia Montaigne che canta Technicolour
  • Austria Vincent Bueno che canta Amen
  • Azerbagian Efendi (brano non noto)
  • Belgio Hooverphonic che canta The Wrong Place
  • Bielorussia in aggiornamento
  • Bulgaria Victoria (brano non noto)
  • Cipro Elena Tsagkrinou che canta El Diablo
  • Croazia Albina che canta Tick-Tock
  • Danimarca in aggiornamento
  • Estonia in aggiornamento
  • Finlandia Blind Channe che canta Dark Side
  • Francia Barbara Pravi che canta Voilà
  • Georgia Tornik’e Kipiani che canta You
  • Germania Jendrik Sigwart che canta I Don’t Feel Hate
  • Grecia Stefania che canta Last Dance
  • Irlanda Lesley Roy che canta Maps
  • Israele Daði & Gagnamagnið che canta 10 Years
  • Italia vincitore di Sanremo 2021
  • Lettonia Samanta Tīna brano da definire
  • Lituania The Roop che canta Discoteque
  • Macedonia del Nord Vasil che canta Here I Stand
  • Malta Destiny con brano da definire
  • Moldavia Natalia Gordienko che canta Sugar
  • Norvegia Tix che canta Fallen Angel
  • Paesi Bassi Jeangu Macrooy che canta Birth of a New Age
  • Polonia brano da definire
  • Portogallo brano da definire
  • Regno Unito James Newman con un brano da definire
  • Repubblica Ceca Benny Cristo che canta Omaga
  • Romania Roxen che canta Amnesia
  • Russia brano e artista non noto
  • San Marino Senhit con brano da definire
  • Serbia Hurricane che canta Loco loco
  • Slovenia Ana Soklič che canta Amen
  • Spagna Blas Cantó che canta Voy a quedarme
  • Svezia artista e brano ancora non noto
  • Svizzera con Gjon’s Tears
  • Ucraina Go_A che canta Šum

Advertisement

I Vincitori di Sanremo 2021 sono i Maneskin ecco la classifica finale

vittoria sanremo maneskin
vittoria sanremo maneskin

Vincitori Sanremo 2021 sono i Maneskin ecco la classifica finale

Sabato 6 Marzo 2021 si è conclusa la finale della settantunesima edizione del Festival di Sanremo .

Al televoto finale erano rimasti a sfidarsi Ermal Meta, Fedez&Michelin e i Maneskin .

Willi Il Peyote vince il Premio della Critica.

Premio Sergio Bardotti  x il Miglior Testo : Madame con la canzone ” Voce”

Premio Giancarlo Bigazzi per la Miglior composizione musicale : Ermal meta

CLASSIFICA FINALE SANREMO 2021 : 

  1. Meneskin
  2. Fedez e michelin
  3. Ermal Meta
  4. ColaPesce Dimartino
  5. Irama
  6. Willie Peyote
  7. Annalisa
  8. Madame
  9. Orietta Berti
  10. Arisa
  11. La Rappresentante di Lista
  12. Extra Liscio feat Davide Toffolo
  13. Lo stato Sociale
  14. Noemi
  15. Malika Ayane
  16. Fulminacci
  17. Max Gazzè
  18. Fasma
  19. Gaia
  20. Coma Cose
  21. Ghemon
  22. Francesco Renga
  23. Gio Evan
  24. Bugo
  25. Aiello
  26. Random

 

Sanremo Nuove proposte, il vincitore è Gaudiano

Il Festival 2021 proclama il suo primo vincitore: alla finalissima delle Nuove proposte è Gaudiano a conquistare il gradino più alto del podio con la sua Polvere da sparo. Un premio che il giovane cantante dedica “a mio padre, alla mia famiglia, due anni fa mio padre è andato via ma adesso lo sento qui con me”.

Eurovision Song Contest 2021

Come di consueto il vincitore di Sanremo viene mandato di diritto a rappresentare l’Italia all’ Eurovision che quest’anno si terrà a Rotterdam. La data dovrebbe di inizio essere il 18 maggio, ma visto il perdurare della pandemia potrebbe slittare o essere fatta in modalità da definire .

La lista delle nazioni in gara prevede 40 partecipanti, uno per ogni Paese selezionati, che si sfideranno in due semifinali. Ecco l’elenco completo:

  • Albania Anxhela Perister che canta Karma
  • Australia Montaigne che canta Technicolour
  • Austria Vincent Bueno che canta Amen
  • Azerbagian Efendi (brano non noto)
  • Belgio Hooverphonic che canta The Wrong Place
  • Bielorussia in aggiornamento
  • Bulgaria Victoria (brano non noto)
  • Cipro Elena Tsagkrinou che canta El Diablo
  • Croazia Albina che canta Tick-Tock
  • Danimarca in aggiornamento
  • Estonia in aggiornamento
  • Finlandia Blind Channe che canta Dark Side
  • Francia Barbara Pravi che canta Voilà
  • Georgia Tornik’e Kipiani che canta You
  • Germania Jendrik Sigwart che canta I Don’t Feel Hate
  • Grecia Stefania che canta Last Dance
  • Irlanda Lesley Roy che canta Maps
  • Israele Daði & Gagnamagnið che canta 10 Years
  • Italia vincitore di Sanremo 2021
  • Lettonia Samanta Tīna brano da definire
  • Lituania The Roop che canta Discoteque
  • Macedonia del Nord Vasil che canta Here I Stand
  • Malta Destiny con brano da definire
  • Moldavia Natalia Gordienko che canta Sugar
  • Norvegia Tix che canta Fallen Angel
  • Paesi Bassi Jeangu Macrooy che canta Birth of a New Age
  • Polonia brano da definire
  • Portogallo brano da definire
  • Regno Unito James Newman con un brano da definire
  • Repubblica Ceca Benny Cristo che canta Omaga
  • Romania Roxen che canta Amnesia
  • Russia brano e artista non noto
  • San Marino Senhit con brano da definire
  • Serbia Hurricane che canta Loco loco
  • Slovenia Ana Soklič che canta Amen
  • Spagna Blas Cantó che canta Voy a quedarme
  • Svezia artista e brano ancora non noto
  • Svizzera con Gjon’s Tears
  • Ucraina Go_A che canta Šum
Advertisement

Logo Olimpiadi Milano Cortina 2026 – Alberto Tomba e Federica Pellegrini presentano le scelte

OLIMPIADI MILANO CORTINA 2026
OLIMPIADI MILANO CORTINA 2026

l’Italia guarda verso i sogni futuri ed è impegnata anche nel suo percorso verso i Giochi Olimpici invernali del 2026 nelle sedi di Milano e Cortina. Nella serata finale del Festival di Sanremo, in programma sabato 6 marzo, Federica Pellegrini e Alberto Tomba hanno presentato i  due possibili loghi Olimpici che concorreranno per diventare il logo ufficiale di Milano-Cortina 2026. A scegliere l’emblema vincitore, per la prima volta, sarà il pubblico che potrà partecipare attraverso una vera e propria votazione sul Sito (www.milanocortina26.org) e sull’App ufficiali di Milano Cortina 2026.

“L’emblema dei Giochi è qualche cosa che resterà nella storia, e nel cuore degli atleti è forse anche qualche cosa di più: l’immagine stessa del sogno di una vita. Vogliamo essere uniti in questo bellissimo viaggio e coinvolgere in primis il cuore dello sport italiano in quella che sarà una tappa fondamentale del percorso: la scelta dell’emblema ufficiale delle nostre Olimpiadi, mettendo gli atleti al centro!” recita la lettera indirizzata al Comitato Nazionale Atleti dalla Direzione di Milano-Cortina.

La votazione è aperta dalla Finale di Sanremo 2021 e durerà un paio di settimane. Il logo vincitore verrà annunciato in una puntata speciale de “I soliti Ignoti”.

Le Olimpiadi sono un evento storico, a maggior ragione, se vengono organizzati in Italia e l’emblema dell’evento non è solo fine a se stesso, bensì può diventare un simbolo di tutto il nostro Paese. Pertanto, l’invito diretto a tutti i nostri atleti è quello di diffondere la notizia e di partecipare all’avvincente votazione. Manca ancora un lustro al grande evento, ma le Olimpiadi e le Paralimpiadi di Milano Cortina 2026 ci consentono anche di dare uno sguardo al futuro con fiducia e speranza in un momento tutt’altro che semplice per tutta l’Italia.

Le votazioni sono aperte sul sito : https://www.milanocortina2026.org/

Advertisement

SCIENCE: “Il Covid durerà 20 anni, bisogna riaprire tutto e imparare a conviverci”. L’articolo diventa virale

un intelligenza artificiale previsto nuovo coronavirus 2019 v3 423976 1280x720 1
un intelligenza artificiale previsto nuovo coronavirus 2019 v3 423976 1280x720 1

SCIENCE – Allentare le misure e favorire una immunità acquisita nelle giovani generazioni, dove il Covid-19 decorre in maniera quasi asintomatica, può aiutare a ottenere prima l’immunità di gregge?

Uno dei tanti studi prodotti negli Usa sta diventando virale in Europa, parliamo di un articolo pubblicato sulla rivista Scienc

Ricercatori della Emory e della Penn State University, Stati Uniti d’America, rilanciano l’idea che dovremo imparare a convivere con il virus Sars-Cov-2 senza esagerare con le chiusure, considerando che questo nemico tornerà a ripresentarsi a ondate, con alti e bassi più o meno marcati legati all’alternanza delle stagioni, fino a confondersi una volta per tutte, come avviene per il comune raffreddore. Gli esseri umani, questo l’assunto di partenza, sono sempre stati esposti ad agenti infettivi, epidemie che provocano una sorta di selezione naturale.

“Negli ultimi decenni – scrivono gli autori Jennie Lavine, Ottar N. Bjornstad e Rustom Antia – l’umanità ha affrontato molteplici sfide da infezioni virali acute, tra cui sindrome respiratoria acuta grave (SARS), sindrome respiratoria mediorientale (MERS), Ebola eccetera, tutti focolai subito circoscritti. Ma se la situazione sfugge di mano, come è successo nel caso del nuovo Coronavirus, occorre comprendere e pianificare la transizione verso un modello di comportamento diverso, che considera il virus endemico, cioè ineliminabile”.

Quindi, detto in altri termini, se non riapriamo questa pandemia finirà tra vent’anni.

Al contrario, più lasciamo il virus libero di circolare, prima lo sconfiggeremo, a patto ovviamente di proteggere le fasce più esposte e vulnerabili, come gli anziani, e di andare avanti con le vaccinazioni, gli anticorpi monoclonali, le eparine, gli antivirali, e le altre terapie conosciute.

Advertisement

L’omaggio tricolore alle vittime del covid e a medici e infermieri

omaggio tricolore a vittime covid
omaggio tricolore a vittime covid

Da lunedì 8 al 21 marzo: la superficie illuminata è di 7112 metri quadri, l’intera facciata del Grand Hotel

Il Grand Hotel di San Pellegrino Terme splende con i colori della bandiera italiana a partire da lunedì 8 marzo, tutte le sere, sino al 21 marzo, dalle 19 alle 22.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di San Pellegrino Terme è stata promossa da Urban Eventi e Sound Division Service di Zogno, aziende attive nel settore spettacoli ed allestimenti in tutto il nord Italia: è il loro contributo a medici, infermieri ed a tutta la Valle Brembana per vincere la sfida dell’emergenza sanitaria.

La superficie illuminata è di 7112 metri quadri, ovvero l’intera parete frontale del Grand Hotel, una larghezza di 127 metri e alta 56 metri. “Centrale alla proiezione della bandiera italiana è stata inserita l’immagine simbolo della lotta al Covid – spiega Massimo Pesenti, titolare di Urban Agenzia Eventi-, ovvero il medico che abbraccia l’Italia. Abbiamo unito le menti creative e tecniche dei ragazzi della Valle Brembana con la quale collaboriamo abitualmente, ed il risultato è stato incredibile. La tecnologia utilizzata è la stessa applicata per Palazzo Chigi”.

“L’8 e il 9 marzo 2020 scattavano i provvedimenti più duri in tema di lotta al Covid con un lockdown totale – aggiunge Stefano Tassis, Assessore al Turismo di San Pellegrino Terme-, da qui la scelta di illuminare l’edificio esattamente ad un anno di distanza da quei momenti difficili. Non solo, il 17 marzo ricorre l’anniversario dell’Unità d’Italia. Il Grand Hotel illuminato vuol simboleggiare speranza e rinascita, la ripartenza dopo questo difficile periodo”.

L’illuminazione della facciata è stata curata con potenti proiettori led a forte luminosità, in un’ottica di attenzione al risparmio energetico. Il calcolo illuminotecnico ha previsto fasci luminosi per 950.000 lumen complessivi, che si concentrano unicamente sull’edificio per evitare inquinamento luminoso.

 

 

 

Advertisement

La metà degli italiani vuole un lockdown per fermare il Covid-19, ecco il sondaggio

88bc044c52f4a1b745898b85fae783ec L
88bc044c52f4a1b745898b85fae783ec L

Secondo il sondaggio di Pagnoncelli per il Corriere, il 44% degli italiani vorrebbe un nuovo lockdown duro e generalizzato per fermare il Covid-19, mentre il 65% pensa che ci siano troppe violazioni delle regole e che non ci sia consapevolezza della loro importanza.

Gli italiani stanno perdendo le speranze: nella campagna di vaccinazione, nell’impianto a zone colorate, ma soprattutto nel comportamento degli altri cittadini. Il quadro che emerge dal sondaggio di Nando Pagnoncelli per il Corriere della Sera, pubblicato il giorno dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm di Draghi, è chiaro: tra gli italiani cala la fiducia e cresce il bisogno di un nuovo lockdown, per interrompere prima possibile la risalita dei contagi da Covid-19. Alle porte della terza ondata la soluzione indicata dalla maggioranza dei cittadini è la stessa utilizzata un anno fa: un lockdown duro e generale, ma limitato nel tempo, per fermare prima possibile la circolazione delle varianti e l’impennata dei nuovi casi giornalieri, tornati sopra i 20mila.

Il Covid-19 è una minaccia diretta per il 45% degli italiani, quota che cresce rispetto ai mesi estivi. È un pericolo per la propria famiglia secondo il 57% dei cittadini, mentre il rischio per il Paese è sottolineato dal 75% degli intervistati. C’è una nuova consapevolezza del pericolo che rappresenta il virus, ma allo stesso tempo pochissima fiducia nei concittadini: solo un italiano su quattro pensa che la popolazione stia dando prova di senso civico e rispetto delle regole imposte dalle autorità, mentre il 65% vede troppe violazioni e crede che molti non abbiano capito l’importanza seguire le misure.

Quale soluzione utilizzare per uscire dalla pandemia: questo è il tema tra i cittadini. La maggioranza relativa risponde tornando indietro mentalmente di un anno: il 44% indica un lockdown duro, generalizzato in tutto il Paese ma limitato nel tempo; il 30% crede nelle misure attuali, e quindi l’impianto che vede l’Italia divisa in zona bianca, gialla, arancione e rossa, e non lo cambierebbe; il 14% chiede di allentare le restrizioni. La campagna di vaccinazione dovrebbe essere la soluzione, la via d’uscita dall’incubo Covid-19, ma i cittadini non sono molto fiduciosi: il 46% degli italiani dà un giudizio negativo al passo tenuto finora, il 29% è soddisfatto.

SITUAZIONE VACCINI IN LOMBARDIA

Saranno coinvolti 6,6 milioni di cittadini lombardi

E’ questo il target indicato per la vaccinazione di massa da Moratti. “I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private  – che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l’8 marzo – ospedali, ambulatori, farmacie, aziende  e altro”.

Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17.

Non ci sono i vaccini sufficienti per la vaccinazione di massa

Certo al momento resta il problema dell’approvvigionamento dei vaccini. La vice presidente lo ha ammesso spiegando che proprio per questo motivo non si può ufficializzare una data precisa di avvio: “per la vaccinazione di massa in questo momento non abbiamo vaccini sufficienti”. La novità è che “abbiamo chiesto al governo, ed ottenuto, attraverso poi pareri che sono stati dati dall’Iss e da Aifa, di poter avere Astrazeneca sopra i 55 anni fino ai 65 e di poter avere l’allungamento delle dosi di Astrazeneca fino a dodici settimane – ha spiegato Moratti – Analogamente abbiamo chiesto di poter avere la possibilità di allungare i tempi della somministrazione per chi ha contratto la malattia. Ci risulta che la circolare sia in firma al ministro, avendo avuto parere positivo da parte dell’Iss e dell’Aifa”.

Advertisement

I falchi del Pirellone tornano per deporre le uova

falchi regione lombardia
falchi regione lombardia

Dal 2017 una coppia di falchi pellegrini nidifica in cima al Grattacielo Pirelli. I rapaci sono stati scoperti durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio, in seguito è stato costruito un nido artificiale per ospitare la cova ed è stata installata una webcam che osserva la vita dei falchi 24 ore su 24. L’osservazione di Giò&Giulia (nomi scelti in omaggio a Giò Ponti, progettista del “Pirellone”, e alla moglie Giulia) è diventata una consuetudine per molti cittadini che attendono ogni anno il ritorno dei volatili al nido.

Nella primavera 2019 dopo la cova sono nati due piccoli di falco chiamati Lisa&Lea, nomi scelti in seguito a un sondaggio pubblicato sulla pagina facebook ufficiale di Regione Lombardia in omaggio alle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci.

La caratterista del falco pellegrino è la sua velocità, pensate che è l’animale più veloce in assoluto, si ritiene che in picchiata possa superare i 380 km/h .

Il coronavirus almeno non sembra preoccupare i volatili, infatti anche quest’anno ritornano a nidificare in cima al grattacielo Pirelli di Milano, ormai la loro casa, a ben 125 metri d’altezza .

La nascita attesa dopo per Pasqua

Ora non resta che attendere arrivo del nuovo nato previsto per dopo Pasqua quando la coppia, entrambi di dieci anni, cresceranno un loro nuovo piccolo per il loro sesto anno di fila. E tanti altri ne attendono: stando a quanto ha spiegato il naturalista Guido Pinoli, che segue questo nido, i falchi sono fedeli per tutta la vita e possono vivere fino a una media di 17 anni. Così come sono fedeli anche al nido: una volta trovata casa sul grattacielo difficilmente la lasceranno.

falchi pellegrini regione lombardia
Da questa immagine del 2018, forse capiamo che anche Giò&Giulia si sono innamorati di Milano e della sua vista …. potrebbe essere questo il motivo perchè tornano tutti gli anni !
Advertisement
Milano
nubi sparse
19.4 ° C
19.9 °
18.1 °
85 %
5.1kmh
40 %
Sab
24 °
Dom
25 °
Lun
26 °
Mar
28 °
Mer
27 °