Mattarella Draghi e i partiti 1
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All’orizzonte si profila una nuova super zona rossa come peraltro aveva ipotizzato già qualche giorno fa Guido Bertolaso. Per ora è solo un’ipotesi su cui però sembra stia lavorando il governo Draghi che il 6 marzo scorso ha varato il nuovo Dpmc in vigore sino al 6 aprile prossimo, subito dopo Pasqua. Tecnici e politici, scienziati e presidenti di Regione sono riuniti in una nuova cabina di regia che potrebbe varare nuovi provvedimenti già a partire da venerdì 12 marzo, quando potrebbero arrivare novità sulle misure anticovid.

Per super zona rossa si intende in sostanza un lockdown generale – forse con l’esclusione di eventuali zone bianche presenti al momento dell’entrata in vigore del provvedimento – coordinato con una campagna di vaccinazione di massa. Da qui a fine aprile è previsto infatti l’arrivo in Italia di 26 milioni di dosi di vaccino. L’idea di una super zona rossa sarebbe orientata perciò a chiudere tutto per somministrarle tutte e riaprire in una situazione radicalmente diversa grazie al gran numero di persone vaccinate.

Riunione del governo per decidere sulle prossime misure

L’ipotesi di un lockdown non sembra più essere un tabù tra le forze politiche, secondo quanto riporta Repubblica – e oggi se ne potrebbe parlare in una riunione tra il ministro della Salute Roberto Speranza, quello degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il neocommissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Dopo l’incontro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà un punto con la cabina di regia di maggioranza.

La super zona rossa non è però l’unica ipotesi a cui si lavora per far fronte all’esplosione dei contagi. Si valuta un rafforzamento delle misure e una possibile nuova stretta a partire già dal prossimo weekend. Per evitare un nuovo lockdown una delle possibilità è quella di anticipare il divieto di circolazione notturna di due o tre ore, rispetto alle 22. Oppure di procedere al lockdown, ma solo nei fine settimana. Altra ipotesi invece è la chiusura dei negozi nei territori dove sono chiuse le scuole, per evitare assembramenti, ad esempio, nei centri commerciali. In discussione c’è anche il parametro dei 250 casi su 100.000 persone, già utilizzato per le scuole, che potrebbe essere applicato per far scattare in automatico la zona rossa. Su questo si registra la ritrosia delle Regioni, che lo ritengono un disincentivo a fare i tamponi.

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