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martedì, Novembre 11, 2025
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Nuovi orari di bar e ristoranti a Milano in seguito al Dpcm

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Proseguono gli annunci di apertura e nuovi orari di bar e ristoranti che hanno cambiato i loro orari lavorativi adeguandosi al vecchio dpcm.

Antica Osteria Magenes

L’Antica Osteria Magenes appartenente a JRE Italia sarà aperta dal martedì alla domenica per il pranzo mentre alla sera è disponibile il nuovo delivery con anche box a sorpresa!

Daniel Canzian Ristorante

Emporio e Daniel Canzian a casa tua ma anche servizio al tavolo per il pranzo. La proposta di Daniel Canzian è davvero ricca con anche tante novità nel menù!

Voce Aimo e Nadia

Voce Aimo e Nadia rimane aperto tutti i giorni con i seguenti orari: Caffè e Gelateria dalle 8 alle ore 18. Il ristorante invece sarà aperto dalle ore 11.30 alle 15. Infine, resta sempre attivo!

Un posto a Milano

Un posto a Milano continua il suo servizio a pranzo e colazione con apertura dalle 9 alle 18 e brunch domenicale fino alle ore 16.

Vista Darsena

Chi l’ha detto che l’aperitivo Vista Darsena non può essere alle ore 16? Ecco allora che Vista Darsena apre dalle 9 alle 18 per tenere compagnia a tutti i suoi affezionati clienti!

Erba Brusca

Si continuerà anche a pranzare nel verde di Erba Brusca tutti i venerdì, sabato e domenica dalle 11.30 alle 15.30.

Berberé 

Prosegue anche una delle pizzerie più amate della città e non solo. Berberé infatti conferma i soliti orari a pranzo e prosegue con il delivery alla sera!

Ifu Oriental

Non pteva mancare anche il sushi nella nostra lista ecco allora che Ifu Oriental conferma la sua apertura a pranzo, eccetto il lunedì, dalle 12 alle 15 con possibilità di optare anche per il menù cena. Alla sera prosegue l’asporto o il delivery dalle 19 alle 23.

Pasticceria Ziva

Non poteva mancare la dolce colazione di Ziva Pasticceria che prosegue il suo regolare servizio quotidiano fino alle ore 18 mentre dalle 18 fino alle 19.30 parte il servizio d’asporto!

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L’OSPEDALE ENTRA AL MUSEO: un’iniziativa che porta la prevenzione fuori dai normali luoghi di cura

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L’OSPEDALE ENTRA AL MUSEO: un’iniziativa che porta la prevenzione fuori dai normali luoghi di cura. 

Da martedì 3 novembre a giovedì 10 dicembre, i cittadini non inclusi nella campagna vaccinale pubblica potranno sottoporsi alla profilassi antinfluenzale, recandosi su prenotazione presso la Sala Biancamano del Museo della Scienza e della Tecnologia, ingresso da Via Olona 6/bis.

Un’istituzione culturale e una struttura sanitaria uniscono le forze, per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini milanesi, in un momento reso critico dall’emergenza coronavirus. È l’inedita partnership siglata tra il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci e l’Ospedale San Giuseppe del Gruppo MultiMedica, due realtà storiche, fortemente radicate nel capoluogo lombardo.

Da martedì 3 novembre a giovedì 10 dicembre, la Sala Biancamano del Museo (ingresso da via Olona 6/bis) si trasformerà in un “luogo di prevenzione”, dove la popolazione maggiorenne potrà recarsi per effettuare il vaccino contro l’influenza, su prenotazione (da effettuarsi al call center MultiMedica 02/99961999). Qui, l’Ospedale San Giuseppe allestirà 4 postazioni, presidiate da personale medico-sanitario dedicato, per consentire anche alle categorie non coperte dalla campagna vaccinale gratuita offerta da Regione Lombardia di sottoporsi, se interessate, alla profilassi antinfluenzale. Il presidio temporaneo sarà strutturato per somministrare almeno 600 dosi al giorno del vaccino quadrivalente, nel pieno rispetto del distanziamento sociale grazie all’ampio spazio a disposizione.

Insieme alle misure di igiene e di protezione individuale, la vaccinazione è lo strumento più efficace e sicuro per prevenire l’influenza stagionale e, mai come quest’anno, è di fondamentale importanza per poter effettuare una diagnosi differenziale, individuando più facilmente i pazienti con infezione da SARS-CoV-2. Inoltre, un soggetto già indebolito dall’influenza potrebbe rischiare conseguenze più serie, qualora contraesse successivamente il CoVid-19.

 

“Vaccinarsi contro l’influenza stagionale quest’anno assume una particolare valenza, non tanto perché il vaccino svolga un’azione protettiva verso il virus SARS-CoV-2 ma perché, soprattutto nella fase iniziale, è difficile distinguere i sintomi influenzali da quelli da Covid-19”, spiega Sergio Harari, Direttore dell’U.O. di Pneumologia del Gruppo MultiMedica e Professore di Medicina Interna all’Università di Milano. Ciò determinerebbe una situazione di grande confusione, sia per i pazienti e per chi è entrato in contatto con loro – con l’obbligo di sottoporsi al tampone e rimanere in quarantena fino al suo esito – sia per il SSN, che si ritroverebbe a dover gestire un altissimo numero di casi sospetti di infezione da SARS-CoV-2, anche in presenza di sintomi banali. Per questi motivi, a fronte dell’emergenza pandemica attuale, la vaccinazione antinfluenzale è suggerita per tutti, non solo agli over 60 e alle categorie a rischio”.

Due mondi, cultura e salute, apparentemente lontani ma in realtà estremamente legati: un ospedale che entra in un museo e un museo che si trasforma in ospedale.

“L’alleanza tra il Museo e l’Ospedale San Giuseppe per la somministrazione del vaccino antinfluenzale avviene in un’ottica di solidarietà sociale e rappresenta un patto di comunità con il territorio e i suoi cittadini”, dichiara Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo. “In questi mesi di emergenza sanitaria, più che mai, ritengo sia doveroso offrire il nostro supporto alle realtà vicine come è avvenuto nel caso dell’Istituto Comprensivo Cavalieri con il progetto educativo Il Museo dietro l’Angolo. La prossimità tra il Museo e l’Ospedale genera facilità operativa e l’ampiezza degli spazi del padiglione Aeronavale consente di allestire un presidio sanitario temporaneo in totale sicurezza e nel rispetto delle disposizioni per contrastare la diffusione del Covid-19. Una nota suggestiva è rappresentata dalla sala che mettiamo a disposizione, un tempo salone delle feste del transatlantico Conte Biancamano, che già una volta in passato fu destinata ad altro. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, infatti, la nave, costruita per trasportare oltre 2.000 passeggeri, fu utilizzata per il trasporto truppe e come ospedale militare; dopo il conflitto venne completamente rimodernata, tornando a navigare col nome originario e così è arrivata a noi”.

INFO PRATICHE:

DOVE?

  • Museo Nazionale Scienza e Tecnologia – Sala Biancamano, ingresso da Via Olona 6/bis

QUANDO?

  • da martedì 3 novembre a giovedì 10 dicembre: lunedì – venerdì: dalle ore 7.30 alle ore 17.30; sabato: dalle ore 7.30 alle 12.30

La profilassi antinfluenzale è disponibile anche presso:

  • Ospedale MultiMedica Castellanza (VA) – Viale Piemonte 70, Castellanza (VA)

QUANDO?

  • da lunedì 9 novembre: lunedì – venerdì: dalle ore 13.00 alle ore 18.00

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 

I cittadini interessati a sottoporsi alla profilassi antinfluenzale disponibile presso entrambi i presidi, al costo di 60 euro, possono prenotare:

  • telefonicamente al numero 02 99961999 (da lunedì a venerdì dalle 8 alle 16)
  • online sul sito multimedica.it

 

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Pizza Village @ Home arriva a Milano dal 5 all’8 novembre

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Dopo Napoli e New York arriva a Milano la prima edizione di PizzaVillage, in versione delivery, solo per quattro giorni dal 5 all’8 novembre (con possibilità di ordini in pre-sales dal 2 al 4 novembre).

Pizza Village @ Home

Si svolgerà a Milano, dal 5 all’ 8 novembre, una formula inedita del noto evento PizzaVillage di Napoli denominata Pizza Village @ Home. La manifestazione porterà dunque nelle case delle persone la pietanza più conosciuto al mondo: la pizza.

I maestri pizzaioli, in collaborazione con trenta colleghi tra i migliori d’Italia, realizzeranno una selezione ad hoc nei due hub di produzione, che saranno posizionati in aree strategiche tali da garantire la più ampia copertura del territorio urbano. Il menù prevede sei pizze speciali a cui si aggiunge la regina delle pizze: la Margherita. Le consegne, nei 4 giorni di evento, saranno effettuate attraverso Glovo, Official Delivery Partner, l’unica piattaforma di consegne a domicilio multi-categoria in Italia.

Le special box del Pizza Village @ Home, che oltre la pizza includeranno altre sorprese tra cui anche una bottiglia di Coca-Cola, una lattina di Acqua Minerale S. Bernardo, una bottiglia di Birra del Borgo Lisa, un mini pack di caramelle HARIBO, una mignon di Vecchio Amaro del Capo e una confezione di Caffé Kenon, saranno proposte al prezzo di 12,00 euro cadauno. Si potranno inoltre acquistare in pre-sales (2-4 novembre) al prezzo speciale di 5,00 euro. Gli ordini si potranno effettuare dal 2 all’8 novembre su Glovo, al costo di consegna di 1 euro. E con un ordine minimo di 2 pizze, in omaggio una confezione di caffè Kenon e un kilo di Farina Caputo.

Pizza Village @ Home arriverà anche con un’iniziativa di charity per sostenere le mense milanesi che operano a supporto di bisognosi con la consegna quotidiana di pizze nel quattro giorni dell’evento.

I pizzaioli di Pizza Village @ Home

Nel capoluogo lombardo, dalla Campania al Veneto, giungeranno i top player del settore: Gino e Toto Sorbillo (Gino e Toto Sorbillo), Errico Porzio (Errico Porzio), Antonio Falco (Antica Pizzeria da Michele), Francesco Carrano (Artesana), Vincenzo Capuano (Vincenzo Capuano), Davide Civitiello e Antonio Sorrentino (Rossopomodoro) e Fabio Cristiano (Antica Pizzeria da Gennaro).

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BONUS BICI: da martedì via alle richieste per gli incentivi sulla mobilità

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Dal 3 novembre sarà possibile richiedere il bonus mobilità previsto dal governo su biciclette, e-bike e monopattini. Il bonus potrà essere di due tipi: il primo riguarda il rimborso delle spese sostenute dal 4 maggio al 3 novembre (60% fino a un massimo di 500 euro); il secondo è rivolto a coloro che ancora non hanno effettuato acquisti e prevede un buono digitale, da generare sul sito del Ministero dell’Ambiente (www.buonomobilità.it).

Per la richiesta di rimborso su un acquisto già fatto, farà fede la data di inserimento della richiesta e non quella del documento di acquisto. Chi avrà acquistato un bene o servizio di mobilità previsto dal decreto fino al giorno prima dall’attivazione dell’applicazione web riceverà il rimborso con un bonifico, chi non l’avrà ancora fatto otterrà un “buono mobilità” che consegnerà al negoziante, il quale sarà poi rimborsato dal ministero.

Come sarà possibile accedere Per accedere al bonus sarà necessario attivare prima del 3 novembre un’identità Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) se non già in possesso, scannerizzare il documento di acquisto intestato a proprio nome (fattura o scontrino parlante) e farne un documento in formato Pdf, avere pronte le proprie coordinate bancarie per ricevere il rimborso. Per coloro che richiederanno invece il buono di spesa digitale da utilizzare dopo il 3 novembre sarà ugualmente necessaria l’identità Spid. Il buono avrà durata di 30 giorni (per spese effettuate entro 31 dicembre 2020).

Chi può farne richiesta Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i cittadini maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti). Le città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. L’elenco dei comuni è consultabile sui relativi siti istituzionali.

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UN TAMPONE MENO INVASIVO PER I BIMBI: arriva dalle ricercatrici della Statale di Milano

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UN TAMPONE MENO INVASIVO PER I BIMBI: arriva dalle ricercatrici della Statale di Milano.

Un tampone salivare e un’attesa di 24 ore per l’esito. Da quattro ricercatrici della Statale di Milano arriva il tampone Covid per i bimbi che scopre il virus attraverso la saliva. Si basa su un protocollo dell’Università di Yale che le studiose – Elisa Borghi, Daniela Carmagnola, Claudia Dellavia e Valentina Massa- hanno messo a punto per facilitare la diagnosi tra i più piccoli, attraverso uno strumento rapido e non invasivo che potrebbe essere eseguito anche da mamma e papà.

Il test salivare “è decisamente meno disagevole del tampone naso faringeo”, spiegano. Le ricercatrici – coordinate dal professore di Pediatria e preside della facoltà di Medicina, Gianvincenzo Zuccotti – hanno dimostrato come il nuovo test messo a punto, abbia la stessa affidabilità del tampone. Nessuna pratica fastidiosa al naso o alla gola: basta raccogliere un campione attraverso il cotone “masticato” dal piccolo, farlo analizzare e il gioco è fatto. “Il tempo necessario per il campionamento è minimo e l’esito si ottiene in 24 ore, la procedura è sicura e accurata”.

“Il test presenta la stessa affidabilità del test naso-faringeo, ovvero del 96 % e appare efficace nell’identificare i soggetti con alta carica virale in saliva anche quando pre-sintomatici e asintomatici, permettendo così di isolare i cosiddetti super spreader, responsabili dell’80% dei contagi dagli ultimi dati e modelli in letteratura”.

Il nuovo test si potrebbe eseguire anche a casa, in caso di sintomi sospetti, per poi consegnare i campioni ai laboratori. “I kit potrebbero essere messi a disposizione dei pediatri di famiglia – spiega Zuccotti – per diagnosticare in maniera non invasiva l’infezione da SARS-CoV-2 almeno tra i bambini di 3-6 anni che, come è noto, sono spessissimo soggetti a forme virali e per i quali il rischio di ricorrere ripetutamente durante l’inverno al tampone nasofaringeo e alle code dei drive-through è molto elevato”.

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CHRISTMAS THE ORIGINAL: il Temporary store dedicato al Natale sbarca a Milano

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CHRISTMAS THE ORIGINAL: il Temporary store dedicato al Natale sbarca a Milano. Amanti dello shopping avete letto bene: ha aperto i battenti a Milano il primo temporary store dedicato al Natale.

CHRISTMAS THE ORIGINAL: il Temporary store dedicato al Natale sbarca a Milano
CHRISTMAS THE ORIGINAL: il Temporary store dedicato al Natale sbarca a Milano

Ormai ci siamo: i mercatini di Natale stanno diramando i programmi e anche se il clima degli ultimi giorni sembra più primaverile che invernale, è ora di pensare ai regali.

Decorazioni per l’albero, decorazioni da appoggio, calze natalizie, carillon, schiaccianoci e cornici di ogni tipo vi aspettano al Temporary store “Christmas The Original” in pieno centro a Milano, nella via dello shopping per eccellenza: corso Buenos Aires, 14 (MM1 Lima). Un motivo in più per aggiungerlo all’itinerario dello shopping natalizio, visto che è perfettamente abbinabile con un giro nei tantissimi negozi del corso.

Volete una preview di quello che troverete al Temporary Store di Corso Buenos Aires? Date un’occhiata qui!

 

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NUOVO DPCM: ecco cosa cambierà con il prossimo decreto

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Con un intervento di oltre 40 minuti alla Camera il premier Giuseppe Conte ha anticipato le principali misure contenute nel nuovo Dpcm che il governo si appresta a varare per contenere il contagio da Coronavirus. 

Nel pomeriggio, alle 18, il presidente del Consiglio parlerà in Senato.

Esiste un’altra probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche nelle aree delle terapie intensive e delle aree mediche nel prossimo mese”. Per questo motivo il capo dell’esecutivo ha spiegato come sia “necessario assumere una decisione orientata che abbia nuovi interventi restrittivi modulati sulla base del livello di rischio nei territori. Su base di criteri scientifici predefiniti ci sarà un regime differenziato basato su diversi livelli regionali. A marzo sprovvisti di un piano abbiamo emanato provvedimenti che ci hanno portato un lockdown generalizzato, oggi invece abbiamo una struttura di prevenzione”.

Poi il capo dell’esecutivo ha elencato alcuni dei provvedimenti che troveranno spazio nel dpcm: “Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre”.

Come previsto sarà introdotto “il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio”. Conte ha poi aggiunto che nel dpcm si prevede “anche integralmente” la didattica a distanza per le scuole di secondo grado.

Il governo poi prevede a livello nazionale “la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali”.

Coprifuoco serale, ancora incerto l’orario

Sul tavolo l’ipotesi di un ‘coprifuoco’ su tutto il territorio nazionale alle 21 o alle 22 (l’orario è ancora in corso di valutazione). Al centro della discussione anche una possibile chiusura dei ristoranti la domenica, che però non piace a molti. Centri commerciali chiusi nel weekend, ad eccezione di negozi alimentari, farmacie e parafarmacie.

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Philipp Plein perde la causa contro la Ferrari, in primavera 2021 l’appello

Ferrari Plein
Ferrari Plein

La Ferrari vince la battaglia legale contro Philipp Plein, almeno per ora.

Philipp Plein è da sempre un grande appassionato del Cavallino e, negli ultimi 5 anni, ha acquistato ben 5 auto di lusso con marchio Ferrari per la sua famiglia.

 La casa automobilistica si è infatti aggiudicata la causa contro lo stilista, come reso noto dalla sentenza emessa dal Tribunale di Milano pubblicata sul Corriere della Sera. Nel giugno 2018, durante la passerella maschile P/E 2018, Plein aveva incluso FerrariLamborghini e McLaren nel proprio show. La casa automobilistica del cavallino aveva citato in giudizio la maison per uso illegale del marchio durante la presentazione.

A seguito della delibera del tribunale italiano, Plein è obbligato a rimuovere da ogni piattaforma online, sito e social, tutte le immagini e i video che mostrano le vetture Ferrari. La casa automobilistica ha ottenuto anche un risarcimento di 300mila euro, oltre al rimborso delle parcelle legali, del valore di oltre 25mila euro.

Se il brand non rimuoverà o utilizzerà una delle immagini e dei video delle Ferrari dovrà pagare ogni volta una somma di 10mila euro.

Lo scorso giugno, riportano TuttoSportAutoMoto e altre testate di settore, la casa di Maranello aveva vinto un’altra causa per danno d’immagine intentata contro lo stilista tedesco. Plein aveva postato sul proprio account Instagram un paio di scarpe del suo marchio omonimo fotografato sul lunotto posteriore di un veicolo Ferrari.

Oltre alle calzature, in primo piano c’erano i loghi del brand automobilistico. Ferrari dichiarava che nei numerosi scatti che ritraevano la collezione di auto Ferrari dello stilista, i propri trademarks erano usati per scopi promozionali del marchio Philipp Plein, appropriandosi illecitamente dell’immagine positiva legata all’azienda automobilistica. “Nelle sue foto – si leggeva in un documento inviato da Ferrari al designer – le auto e i trademarks Ferrari sono associate a uno stile di vita totalmente discordante con la percezione del marchio Ferrari, in relazione a performer che compiono allusioni sessuali usando le auto Ferrari come sostegno, in un comportamento di per sé sgradevole”.

La sentenza del Tribunale di Milano si era espressa in favore del cavallino obbligando Plein alla rimozione dei contenuti che vedono coinvolta la Ferrari da ogni canale, oltre a risarcire la casa automobilistica di 300mila euro a fronte del danno d’immagine arrecato.

Ovviamente, Plein ci tiene a precisare su Instagram che questa non è la sentenza definitiva in quanto ha fatto appello e l’udienza sarà in primavera 2021. Sarà d’accordo a versare la somma finale solo se sarà destinata in beneficienza.

 

 

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Photo Vogue Festival 2020: dalla mostra open air al digital

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Ormai è difficile poter pianificare cosa fare nei prossimi giorni, ma proprio per questo aumentano sempre più le conferme di appuntamenti annuali in versione digital. L’ultimo annuncio è dato da Photo Vogue Festival 2020.

Photo Vogue Festival 2020

Confermata dunque la 5 edizione di Photo Vogue Festival che, data la situazione lancia un’edizione ibrida. Se infatti il cuore pulsante della manifestazione avverrà online tra mostre, talk e proiezioni, non mancherà una piccola parte dal vivo. Dal 30 di ottobre al 22 novembre 2020 infatti, è possibile ammirare una selezione delle due mostre principali – “All In This Together” e “In The Picture – Shifting perspectives in fashion photography” – sui cancelli del perimetro dei Giardini di Porta Venezia.

Partirà invece dal 19 novembre 2020, per terminare il 22 novembre, la mostra digital visibile online e alla quale si alterneranno diversi talk dal foto-giornalismo alla fashion photography.

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Divine Avanguardie: le donne russe in mostra a Palazzo Reale

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E’ giunta a Palazzo Reale la nuova mostra Divine Avanguardie che dà un’idea dell’arte russa e del fondamentale ruolo delle donne in questo Paese, del loro contributo alla Storia dell’Arte, del loro ruolo nella società per l’emancipazione e per il riconoscimento dei diritti attraverso un ricco corpus di opere, tramite mezzi espressivi e tecniche differenti per rappresentare l’evoluzione culturale e sociale.

Divine Avanguardie a Palazzo Reale

Circa 90 opere in larga parte mai esposte prima d’ora in Italia, in un racconto che si dipana attraverso 8 differenti sezioni e 2 grandi capitoli. Da una parte la donna e il suo ruolo nella società con sante e madonne, imperatrici, contadine e operaie, intellettuali e madri ritratte dai grandi maestri: Il’ja Repin, Boris Kustodiev e Filipp Maljavin, il suprematista Kazimir Malevich e i maestri degli anni Dieci e Venti del Novecento, Aleksandr Dejneka, Kuzma Petrov-Vodkin, autore del ritratto della poetessa Anna Achmatova, solo per citarne alcuni.

Dall’altro le donne artiste, “le amazzoni dell’avanguardia russa”, donne protagoniste di una atmosfera culturale, storica e sociale straordinaria, attive nei primi trent’anni del Novecento quando crearono opere originali e innovative: Natalia GoncharovaLjubov PopovaAleksandra Ekster e ancora artiste del realismo socialista come la scultrice Vera Mukhina con il suo modello in bronzo del complesso scultoreo “L’operaio e la kolchoziana” per il padiglione URSS all’Expo di Parigi del 1937.

La mostra sarà visitabile fino al 5 aprile 2021.

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CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO saranno concessi in due Step. Ecco le novità

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Contributi a fondo perduto concessi in due step
Entro il 15/11 ai vecchi beneficiari e ai nuovi entro il 15/12
Sono 53 i codici Ateco delle attività interessate

Contributi a fondo perduto: inquadramento

Riconoscimento di un contributo a fondo perduto ai soggetti titolari di partita Iva attiva che svolgono attività prevalente nell’ambito dei settori economici che sono oggetto delle limitazioni previste dai Dpcm emanati nel mese di ottobre 2020 al fine di contenere la diffusione dei contagi da Covid-19.

Ma lo stesso verrà concesso anche ai soggetti che non erano riusciti a presentare l’istanza ai sensi dell’articolo 25 del Dl 34/2020 (decreto Rilancio) e dalla relativa legge di conversione 77/2020 nel corso dei 60 giorni individuati dal provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 10 giugno 2020.

Non tutte le attività sono colpite allo stesso modo dalle misure restrittive.

C’è chi è stato costretto ad abbassare le serrande con effetto immediato (come le palestre, le piscine, le sale da ballo, i cinema e i teatri), e le imprese che invece possono continuare a lavorare col pubblico fino alle 18.00, per poi dedicarsi all’asporto o alle consegne a domicilio.

È chiaro quindi che i contributi a fondo perduto non possono prevedere lo stesso importo per tutte le attività interessate dal dpcm del 24 ottobre: di seguito andremo ad analizzare quindi quali sono le opzioni contenute nel decreto ristori e chi, di conseguenza, prenderà di più.

È con l’articolo 1, commi da 1 a 14) del decreto legge (cd. Ristoro) del 28 ottobre 2020 n. 137 che vengono dettate le nuove regole di concessione degli indennizzi a fondo perduto.

Schema di sintesi

Il nuovo contributo a fondo perduto andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni di euro) e avrà un tetto massimo di 150mila euro (articolo 1, 8 comma).

Garantito comunque un importo minimo, che equivale al proprio coefficiente settoriale e un valore di 1.000 euro per le persone fisiche e a 2.000 euro e per i soggetti diversi dalle persone fisiche.

Esclusioni

Non possono accedere al ristoro i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre 2020 e quelli che hanno cessato la partita Iva alla data del 25 ottobre 2020.

Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare del fatturato e dei
corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019. Al fine di determinare correttamente i predetti importi, si fa riferimento alla data di effettuazione dell’operazione di cessione di beni o di prestazione dei servizi.

Il contributo spetterà anche a quelle attività avviate successivamente al 1° gennaio 2019 e
in questo caso non si dovrà tener conto del calo del volume d’affari o di corrispettivi.

I beneficiari dei nuovi contributi a fondo perduto saranno individuati tramite codice
Ateco, ma c’è un’importante novità per il settore turistico: anche gli alberghi saranno indennizzati, vista la mancanza di turisti e quindi di introiti.
È prevista la possibilità di individuare con ulteriore decreto nel limite di spesa di 50 milioni di euro per l’anno 2020 altri codici ATECO da affiancare a quelli già inseriti nell’allegato 1 al decreto ristori n. 269/2020 e riferiti a settori economici aventi diritto al contributo, a condizione che tali settori siano stati direttamente pregiudicati dalle misure restrittive introdotte dal Dpcm del 24 ottobre 2020.

In pratica per chi ha già presentato la domanda del primo contributo a fondo perduto l’Agenzia delle entrate prenderà quella somma e vi moltiplicherà la percentuale riconosciuta in base al codice Ateco. Tanto è vero che nel decreto con riferimento al primo contributo a fondo perduto si evidenzia che l’ammontare è determinato come quota del contributo già erogato e come quota del valore calcolato già sui dati trasmessi.
I soggetti ammessi al bonus saranno suddivisi inquattro tipologie a seconda delle chiusure e delle limitazioni all’esercizio dell’attività imposte dal nuovo Dpcm 24 ottobre 2020.


Erogazione Contributi

Per i soggetti che hanno già beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 25
del DL n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77, che non
abbiano restituito il ristoro, il contributo a fondo perduto è corrisposto dall’Agenzia delle
entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è
stato erogato il precedente contributo. L’ammontare del contributo a fondo perduto è
determinato per i soggetti che hanno già beneficiato del contributo di cui all’articolo 25,
del Dl 34/2020 (decreto Rilancio) e dalla relativa legge di conversione 77/2020 come
quota del contributo già erogato.
I soggetti economici coinvolti nell’erogazione precedente, potranno ricevere già entro metà
novembre (il 15 novembre ha anticipato Gualtieri) l’importo a fondo perduto sul conto
corrente.

Imprese ritardatarie e nuove attività

( chi non aveva fatto domanda precedentemente)

Accesso al nuovo contributo del fondo perduto anche per tutti quei contribuenti che
rientrando nella tabella delle attività individuate con i codici Ateco allegati al
decreto, non avevamo presentato istanza di adesione al contributo previsto dal decreto
rilancio.

Tra queste rientrano le attività di catering e di animazione di feste per le quali era stato previsto un contributo a fondo  perduto ad hoc nella conversione in legge del decreto rilancio e le imprese che operano nei territori colpite da calamità e nei comuni montani per le quali con il decreto di Agosto erano stati riaperti i termini per la presentazione delle domande.
Entrano anche le imprese che hanno un volume di affari superiore a 5 milioni (in passato con il decreto rilancio escluse).
Le imprese suindicate dovranno presentare apposita istanza esclusivamente mediante la
procedura web e il modello approvati con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle
entrate del 10 giugno 2020.

L’Agenzia delle entrate riaprirà dunque il canale web per
consentire solo a tali soggetti di presentare la predetta istanza e, successivamente, calcolare la quota di contributo spettante sulla base
dello stesso parametro utilizzato per i soggetti che avevano già ricevuto il precedente
contributo. Il contributo non spetta, in ogni caso, ai soggetti la cui partita Iva risulti cessata
alla data di presentazione dell’istanza.
Successivamente verrà emanato un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle
entrate in cui sono definiti i termini e le modalità per la trasmissione delle istanze 6 e
ogni ulteriore disposizione per l’attuazione della disposizione in commento.
• Il rimborso, così come dispone il decreto, sarà del 10% rispetto al calo del 33% del fatturato di aprile 2019 rispetto ad aprile 2020.
Per coloro che sono stati esclusi dalla misura del decreto Rilancio, ovvero realtà economiche
con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, i tempi di erogazione dei contributi saranno più
lunghi.

È previsto l’accredito entro il 15/12/2020.

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NUOVO DPCM: stop spostamenti fra Regioni e ipotesi coprifuoco ore 21.00

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Lunedì il premier Giuseppe Conte illustrerà al Parlamento l’orientamento che intende dare al nuovo Dpcm su cui il governo sta lavorando in questi giorni. Le divergenze con le Regioni, che vorrebbero misure nazionali, potrebbero però far slittare però la firma del provvedimento a martedì. 

Coprifuoco, stop spostamenti fra Regioni e limitazioni per gli over70

La discussione tra governo e Regioni si basa sulla “durezza” delle misure da prendere e in particolare sull’eventuale coprifuoco da far scattare: il ventaglio va da uno stop alle attività commerciali alla proposta più hard di alcuni governatori, come Michele Emiliano e Stefano Bonaccini, di vietare la circolazione tout court.

Sul tavolo, anche un freno agli spostamenti fra le Regioni, la chiusura dei centri commerciali nei weekend e limitazioni per le persone che hanno più di 70 anni, le più esposte al contagio.

Lockdown nazionale o chiusure localizzate

Le Regioni vorrebbero che venissero stabilite restrizioni di carattere nazionale, anche nel caso in cui si dovesse optare per un nuovo lockdown generale. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte è invece orientato su provvedimenti calibrati in base alla diffusione del Covid, con zone rosse e didattica a distanza. Un’ipotesi allo studio del governo è quella di prevedere, nel nuovo Dpcm, alcune limitazioni da far scattare al superamento territoriale di un certo livello di contagi. “Lavoriamo insieme alle Regioni – è il ragionamento nel governo – ma non possono sottrarsi alle evidenze scientifiche”. Una riflessione che la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, ha fatto fuori dai denti: “A indici di rischio differenti devono corrispondere misure diverse. Ognuno si assuma le sue responsabilità”.

Chiusura di bar, ristornati e musei

Nelle aree individuate come più a rischio il governo vorrebbe far scattare misure molto più stringenti. Dalla chiusura di bar e ristoranti anche a pranzo, al coprifuoco alle 18, con chiusura delle attività commerciali e per la cura alla persona, salvo farmacie, parafarmacie e alimentari, passando dalla chiusura di musei e distributori automatici.

L’ipotesi di un coprifuoco in tutta Italia alle 21

Proprio sul coprifuoco si starebbe lavorando a un’ipotesi alternativa che sembrerebbe trovare il favore delle Regioni, ovvero quella di un coprifuoco generalizzato in tutta Italia alle 21.

L’ipotesi troverebbe il sostegno del Cts che spingerebbe però per anticiparlo dalle ore 18.

Estensione della dad anche alle medie

Nelle “zone rosse”, individuate sulla base dell’indice dei contagi, si starebbe pensando inoltre ad estendere la didattica a distanza anche alla seconda e terza media, con obbligo di mascherina sempre per le lezioni in presenza, cioè alle elementari e in prima media.

Vertici e confronti per trovare un accordo  Il nuovo Dpcm è stato al centro di una serie di vertici, uno via l’altro. Fra Regioni, Comuni, Province e governo prima, fra Conte e i capi-delegazione poi e infine fra Conte, i capi-delegazione e i capigruppo. Non è finita. Prima che Conte vada a riferire alla Camera, lunedì mattina, ci sarà un nuovo incontro fra i ministri della Autonomie, Francesco Boccia, e della Salute, Roberto Speranza, con gli enti territoriali.

Il puzzle è complesso e i tasselli non sempre combaciano. Ci sono sensibilità diverse fra Regioni di centrosinistra e di centrodestra, fra Regioni e governo, e anche in maggioranza, con Conte che vuole escludere un lockdown e qualche ministro, invece, più possibilista. Mentre Italia Viva ha già fatto sapere di essere contraria alla chiusura dei negozi alle 18.

FONTE: TGCOM24

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Coprifuoco dalle 18 in tutta Italia : ecco le ipotesi sul nuovo DPCM dopo gli incontri di oggi

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1583651978058.jpg coronavirus conte firma il decreto chiuse lombardia e 14 province

 

Non è un lockdown ma quasi. Dalle prime indiscrezioni rilanciate sul nuovo Dpcm previsto per  lunedì  2 novembre, ci sarà  il coprifuoco in tutta Italia per le 18 . Negozi chiusi e persone in casa, tranne per chi è fuori per lavoro, salute o altre necessità ed emergenze, da comprovare con autocertificazione. È questa la nuova misura di cui si discute nel governo, stando al Corriere.

È questa la nuova misura di cui si discute nel governo e che potrebbe essere inserita nel Dpcm che il premier Giuseppe Conte firmerà entro lunedì sera (e che dovrebbe essere spiegato al Parlamento domani). Una misura alla quale farebbe sponda quanto proposto, al tavolo tra governo ed enti locali, almeno un presidente di Regione. Anche se è lo stesso Conte ad avere dubbi sull’efficacia di una misura uniforme su tutto il territorio, prediligendo invece l’ipotesi di norme tarate sugli indici di rischio delle diverse aree del Paese.

Le altre norme nazionali, destinate a finire nel decreto «cornice», sono il blocco della mobilità tra Regioni, la chiusura dei centri commerciali almeno nei week end e lo stop ai corner giochi nei bar e nelle tabaccherie. Tra governo e presidenti delle Regioni è in corso un braccio di ferro su chi debba assumersi la responsabilità di scelte impopolari. I governatori frenano, perché non vogliono che l’onere di trasformare in zone rosse le grandi città ricada tutto sulle loro spalle. Lo stesso discorso vale per la scuola: per l’esecutivo devono essere i governatori a decidere se passare alla didattica a distanza, in base all’indice Rt del loro territorio.

Città e zone a rischio lockdown

Tra le ipotesi è emersa ieri quella di un lockdown dove l’indice di trasmissione Rt è andato oltre l’1,5. Nel mirino ci sono le aree metropolitane di Milano, Napoli, Genova e Torino, parte del Veneto e alcune regioni meridionali, come la Campania. La durata di questo lockdown sarebbe all’inizio di 2-3 settimane. Questo sempre che non venga accolta la richiesta delle Regioni di applicare “misure uniformi”.

Spostamenti tra Regioni

Gli spostamenti fra le Regioni sarebbero, secondo le ipotesi più discusse, dettate dalla chiusura o meno delle singole zone. Ci si potrebbe spostare in alcune parti del paese e in altre no, a seconda se classificate come ’rosse’ o in sicurezza

Ipotesi Over 70

L’ultima proposta avanzata da alcune Regioni, nell’incontro di stamattina con Boccia e Speranza, è quella di limitare gli spostamenti degli over 70, così da ridurre la diffusione del Coronavirus. In particolare, secondo quanto si apprende, la richiesta sarebbe stata avanzata da Lombardia, Piemonte e Liguria. “Il Paese non può permettersi un nuovo lockdown”, scrive il governatore ligure Giovanni Toti sui social. “Proteggendo i nostri anziani di più e davvero, la pressione sugli ospedali e il numero dei decessi diventerebbero infinitamente minori”, aggiunge.  “Sarebbe folle richiudere in casa tanti italiani per cui il Covid normalmente ha esiti lievi, bloccare la produzione del Paese, fermare la scuola e il futuro dei nostri giovani e non considerare alcun intervento su coloro che rischiano davvero”, spiega ancora. “Speriamo ci sia saggezza stavolta e non demagogia”, conclude.

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La Madonna col Bambino del Mantegna torna al Poldi Pezzoli

Cortile Poldi Pezzoli
Cortile Poldi Pezzoli

Il Mantegna è ritornato al Museo Poldi Pezzoli di Milano con una delle sue opere più famose: la Madonna col Bambino.

Mantegna torna al Poldi Pezzoli di Milano

Dal 15 ottobre viene esposto nuovamente al pubblico uno dei capolavori del Museo finalmente “recuperato”: la Madonna col Bambino di Andrea Mantegna. La mostra-dossier, a cura del Museo Poldi Pezzoli e dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, allestita nel Salone dell’Affresco, presenta l’opera raccontandone le diverse fasi del restauro e le vicende collezionistiche.

L’allestimento presenta due stanze: la prima, introduttiva, con i pannelli esplicativi; la seconda, con protagonista l’opera di Mantegna. Una tenda cinge il tutto isolandolo dal resto del Museo e concentrando l’attenzione unicamente sul capolavoro.

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TAMPONI : al via i test rapidi in farmacia,scuole e ospedali . Esiti pronti in 15 minuti

tamponi aeroporto toniolo1
tamponi aeroporto toniolo1

La Lombardia punta sui tamponi antigenici rapidi per contenere la diffusione del Coronavirus. Saranno messi a disposizione delle ATS e delle ASST sul territorio, per poterli fornire a medici di base e pediatri, ma anche per disciplinarne l’impego negli ambulatori, nelle farmacie, nei pronti soccorso, nelle scuole, nei centri residenziali e semiresidenziali e nelle carceri.

Lo ha stabilito la giunta regionale guidata dal presidente Attilio Fontana, che nella seduta di martedì 3 novembre disciplinerà l’utilizzo dei test rapidi anche al di fuori del contesto della sanità pubblica. Si tratta di test in grado di restituire l’esito nel lasso di 15 minuti.

L’annuncio

«Da lunedì – annuncia il governatore Fontana – i tamponi rapidi antigenici inizieranno ad essere utilizzati dalle ATS e ASST della Lombardia in determinati ambienti pubblici e successivamente, grazie ad una delibera che sarà presentata in Giunta martedì 3 novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono una rapida definizione dell’esito e sono quindi molto importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid in diversi ambiti». La decisione è stata presa a seguito della riunione con tutte le direzioni strategiche delle ATS e delle ASST della Lombardia avvenuta il 31 ottobre.

Dove potranno essere eseguiti

L’utilizzo dei test antigenici rapidi sarà disciplinato attraverso un apposito provvedimento iscritto all’ordine del giorno della prossima Giunta regionale. «I tamponi antigenici rapidi – spiega l’assessore al welfare Giulio Gallera – saranno resi disponibili per medici e pediatri di famiglia, per le USCA che effettuano test a domicilio su indicazione del medico, o in determinate collettività, nel settore scolastico, nelle unità d’offerta residenziali e semiresidenziali, nei Pronto Soccorso, negli istituti penitenziari per una rapida definizione dei casi positivi e dei contatti stretti».

“Viene disciplinato l’utilizzo del tampone antigenico – aggiunge  Gallera – anche al di fuori dei percorsi di sanità pubblica. I medici potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS e fornite le opportune informazioni sulla quarantena o sull’isolamento in caso di positività, oltre alla prenotazione del tampone molecolare di conferma senza costi o procedure aggiuntive per il cittadino.

Analoghe prescrizioni valgono in caso di effettuazione dei test da parte del medico in ambito aziendale”.

“Le nostre ATS e ASST – conclude Gallera – in raccordo con i Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con la sanità militare, hanno predisposto progetti specifici che prevedono l’allestimento di punti tamponi sul territorio”.

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Esercito al lavoro a Milano per allestire tende da campo con drive-in e test rapidi Covid-19

tamponi rapidi immagine di repertorio
tamponi rapidi immagine di repertorio

Da lunedì i test per il Covid negli spazi Atm a Romolo e in via Novara. Un terzo hub a Linate. Test antigenici rapidi anche per il mondo della scuola.

Due parcheggi d’interscambio di Atm trasformati in drive-in per i test rapidi. Ci stanno lavorando esercito, protezione civile e gli ospedali San Carlo e San Paolo.

«La prossima settimana avvieremo un’attività con test antigenici rapidi orientati al mondo della scuola, anche se il contributo di questo test sarà modesto perché non permette di avere un’indicazione diagnostica definitiva e richiede comunque la conferma con il tampone», ha spiegato il direttore generale di Ats Milano, Walter Bergamaschi, davanti alla commissione consiliare di Palazzo Marino: «Sui test rapidi la gara è stata conclusa, la Lombardia ha acquistato 1 milione e 200 mila test rapidi, 400 mila dei quali saranno a disposizione di Ats della Città metropolitana. Noi stiamo già lavorando con l’esercito per realizzare dei grandi drive-in per il mondo della scuola — ha aggiunto Bergamaschi — a cui prioritariamente sottoporre il test antigenico. Uno ormai è stato definito come localizzazione, sarà nel grande parcheggio vicino al Parco di Trenno e stiamo ragionando di farne almeno un altro in città per dare anche un po’ di supporto agli ospedali milanesi».

Il parcheggio di Romolo può ospitare 250 auto: da oggi i lavoratori in viaggio  saranno dirottati verso il vicino parking multipiano di via Ondina Valla.  Un terzo drive-in per i test rapidi anti-Covid potrebbe essere completato all’aeroporto di Linate, dove in servizio è atteso anche personale dell’aeronautica.

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Nuovo Dpcm già lunedì con Divieto di spostamento tra Regioni. Le Ultime

stazione centrale milano coronavirus
stazione centrale milano coronavirus

Lunedì 2 novembre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà in Parlamento per comunicazioni sulla emergenza Covid. Stando a fonti parlamentari il premier sarà alle 12 alla Camera mentre alle 17 è atteso al Senato.

Zone rosse imposte nei territori considerati più a rischio, ma pure l’ipotesi di fermare gli spostamenti tra regioni.

Sullo sfondo l’ombra lunga dl lockdown nazionale che al momento potrebbe essere solo rinviata. contagi schizzati oltre 30mila per due giorni di seguito da una parte, la necessità secondo di attendere il tempo necessario perché le nuove misure messe in campo lo scorso week end possano dispiegare i loro effetti sulla curva, spingono il governo è al bivio.

Giuseppe Conte ha deciso di accelerare anticipando a lunedì 2 Novembre l’intervento al Parlamento sulle nuove misure, per poi convocare in serata una riunione per discutere e definire un nuovo dpcm.

Prima di arrivare a lunedì, però, l’esecutivo sarà impegnato nell’ennesimo un fine settimana di vertici fiume. E sul tavolo, oltre alle varie misure, c’è anche la scuola: secondo fonti di maggioranza il premier Conte ha avanzato la proposta di conservare la didattica in presenza fino alla seconda media, mentre il resto delle lezioni si potrebbe svolgere a distanza.

Le riunioni fiume di sabato – Sabato il premier ha convocato Comitato tecnico scientifico con i capidelegazione della maggioranza. Erano presenti Silvio Brusaferro, Franco Locatelli, Agostino Miozzo e Domenico Arcuri, il sottosegretario Riccardo Fraccaro, il ministro Francesco Boccia. Il vertice è cominciato poco dopo le 13 a Palazzo Chigi ed è andato avanti ad oltranza nel pomeriggio fino alle 19. Durante l’incontro gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’ISS presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità. Alla fine del vertice il presidente Conte è rimasto in riunione con i soli capidelegazione per continuare il confronto politico. All’esito di questa seconda riunione il ministro Roberto Speranza ha chiesto al Cts di riunirsi e di fornire al governo indicazioni specifiche su quei territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale.

I vertici di domenica, il dpcm lunedì – La linea sembra tracciata: dopo il vertice fiume del premier con ministri e capi delegazione, nella mattinata di domenica il presidente del consiglio incontrerà le Regioni e il presidente dell’Anci Antonio Decaro. E metterà sul tavolo i dati sulle zone più a rischio aggiornati nel frattempo dal Comitato tecnico-scientifico nella riunione urgente di sabato. Nel pomeriggio, quindi, Conte si riaggiornerà con i capidelegazione e i capigruppo di maggioranza. Possibile, a questo punto, che incontri anche le opposizioni. Il tavolo con le forze parlamentari su informative e dpcm sarà guidata dal ministro Roberto Speranza.

Il nuovo Dpcm dovrebbe essere varato nella giornata di lunedì in serata, dopo che il premier comparirà in Parlamento per riferire sulle nuove misure. Per questo motivo il Cts ha riunito gli esperti a tappe forzate per riaggiornare l’elenco dei territori considerati più a rischio rispetto ai quali dovranno essere valutate nelle prossime ora misure più restrittive.

Lunedì 2 novembre il Premier dovrebbe quindi presentare al Parlamento il nuovo Dpcm in cui sarà vietato ogni spostamento tra Regioni, nuove chiusure per varie attività e misure più rigide per le città a maggiore rischio ( Zone Rosse), a cominciare da Milano e Napoli dove saranno previsti dei lockdown locali e sarà consentito uscire solo con un’autocertificazione.

Il Governo si riserva con il Cts un’ulteriore settimana prima di chiudere tutto il Paese, decisione che potrebbe arrivare già il prossimo 8 novembre se i contagi non dovessero diminuire.

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Bollettino Coronavirus Lombardia del 31 Ottobre. Altri 31.758 casi in Italia

parte da Milano
ospedale di bergamo coronavirus

La Lombardia sfiora i 9mila casi (8.919) e conta 73 morti, la Campania registra un nuovo aumento (3.669), così come il Piemonte (2.887) e l’Emilia-Romagna che sfonda quota 2mila. 

Il contagio non frena e peggiora il quadro degli ospedali. Nelle ultime 24 ore sono stati i 31.758 nuovi casi di coronavirus accertati in Italia. I pazienti deceduti sono 297, il numero più alto dal 6 maggio scorso quando furono 369.Aumenta ancora la pressione le strutture sanitarie con +972 ricoverati nei reparti Covid e +97 in terapia intensiva. I tamponi totali processati sono stati 215.886, di cui 132.279 casi testati (24% di tasso di positività). La Lombardia sfiora i 9mila casi (8.919) e conta 73 morti, la Campania registra un nuovo aumento (3.669), così come il Piemonte (2.887) e l’Emilia-Romagna che sfonda quota 2mila (2.046).

Le altre regioni – Lieve flessione in Veneto, dove si contano 2.697 nuove positività, e Toscana (2.540). Stabile invece il Lazio con 2.289. Oltre mille casi anche in Liguria (1.068), cifra a cui si avvicina anche la Sicilia (952). Sono oltre 700 i casi in Puglia (762) e Friuli Venezia Giulia (726), dove si registra un forte incremento rispetto a venerdì. Record di nuovi contagi nella Provincia autonoma di Bolzano (547) e l’unica regione sotto i 100 nuovi infetti è il Molise (83). L’Umbria conta 483 nuovi casi, 450 in Abruzzo, mentre in Provincia di Trento sono 390. Duecentodue i contagi in Calabria e più di cento se ne contano in Basilicata (117) e Valle d’Aosta (104).

I numeri generali e degli ultimi 7 giorni – Le persone attualmente positive sono 351.386. Di queste 331.577 si trovano in isolamento domiciliare, mentre 17.966 sono ricoverate in reparti Covid con sintomi e altri 1.843 pazienti sono assistiti in terapia intensiva. Una settimana fa i posti letto occupati erano 11.287 (+6.679) in area medica e 1.128 (+715) nelle rianimazioni, dallo scorso sabato sono 1.408 le persone colpite dal virus che sono decedute. Dallo scorso lunedì sono complessivamente 153.670 i nuovi contagi accertati, mentre negli stessi giorni della scorsa settimana erano stati 90.277.

La situazione degli ospedali – Delle quasi 18mila persone in ospedale con sintomi, 4.033 sono in Lombardia. Altre 2.683 sono ricoverate in Piemonte. Il Lazio ne ha 1.944 e altre 4 Regioni hanno oltre mille (Emilia-RomagnaCampaniaToscanaLiguria). La Lombardia ha anche il record di persone in terapia intensiva (392), seguita da 7 Regioni con oltre 100 persone assistite. Difficile la situazione anche in Sicilia e in Puglia, la regione insulare ha 962 ricoverati e 122 in terapia intensiva e la seconda 638 e 87.

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MUSEO EGIZIO: via libera alle linee guida per il riallestimento al Castello Sforzesco

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Via libera dalla giunta del Comune di Milano alle linee guida per l’affidamento dell’appalto per il riallestimento del Museo Egizio al Castello Sforzesco. 

La spesa è di 1,3 milioni di euro ed è finanziata grazie al contributo di Fondazione Cariplo tramite ‘Art bonus’ a sostegno degli interventi per la valorizzazione del Castello Sforzesco.

Le linee guida prevedono che restino invariati gli elementi costruttivi delle sale viscontee, l’allestimento del Museo vedrà una rimodulazione di tutte le sezioni tematiche con la predisposizione di teche espositive su misura, dell’impianto di illuminazione generale e integrato nelle vetrine, la realizzazione dei supporti per la grafica e delle postazioni multimediali, oltre che il riallestimento della zona di ingresso.

L’intervento potrà avere inizio nella seconda metà del 2021, dal momento che le sale viscontee in primavera saranno occupate dall’allestimento della mostra ‘Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento’ che sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 6 giugno 2021.

La sezione egizia del Civico museo archeologico di Milano è uno dei musei del Castello più visitati di sempre, soprattutto dagli studenti. La collezione egizia – sottolinea Palazzo Marino in una nota – vanta una lunga storia con i primi materiali giunsero a Milano negli anni Venti dell’Ottocento e fu esposta al pubblico per la prima volta in un percorso permanente nel 1973 nel sotterraneo del cortile della Rocchetta. L’esposizione venne poi riallestita all’inizio del 2003, in occasione della riorganizzazione degli spazi dell’intero Castello, nelle sale viscontee.

Passata al Comune di Milano, come il resto delle collezioni artistiche e archeologiche di proprietà statale nel 1900, la raccolta egizia milanese si è arricchita nel corso del tempo grazie agli scavi condotti negli anni Trenta del Novecento da Achille Vogliano nel Fayyum, alle donazioni di privati e collezionisti, e in virtù di acquisizioni mirate, contando attualmente circa 3.000 reperti, tra cui autentici capolavori, come il corredo funerario di Peftauajaset e una statua di Osiride in bronzo, ora visibili nella mostra temporanea ‘Sotto il cielo di Nut. Egitto divino’, allestita presso il Museo archeologico di Corso Magenta.

Il rinnovamento del percorso espositivo si rende ora necessario per valorizzare la collezione con un allestimento di impatto visivo arricchito da supporti didattici anche multimediali all’avanguardia; il progetto prevede inoltre il superamento delle barriere architettoniche che impedivano l’accesso in sicurezza.

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LOCKDOWN A MILANO : Sala e Fontana lunedì a confronto per la decisione

Sala guanti
Sala guanti

 

“Tanti mi chiedono perché non chiudi, tanti chiedono che si faccia un lockdown – ha detto oggi il sindaco di Milano Beppe Sala -. Il punto è che il Governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò, non voglio scaricare le responsabilità, ma il punto fondamentale è che si può chiudere ma prima di chiudere bisogna dire a chi starà chiuso come verrà aiutato”. Lunedì pomeriggio previsto un incontro tra Fontana e i sindaci dei capoluoghi di provincia: “Esamineremo i dati, vedremo se le misure messe in atto nei giorni scorsi avranno dato qualche risultato, e poi decideremo come fare”, ha spiegato Sala.

Il sindaco Beppe Sala, che finora aveva sempre escluso l’eventualità di un lockdown, intervenendo a una manifestazione dei lavoratori dello spettacolo a Palazzo Marino ha però mostrato qualche timida apertura a riguardo. “Tanti mi chiedono perché non chiudi, tanti chiedono che si faccia un lockdown – ha detto il sindaco -. Il punto è che per come vedo io le cose il Governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò, non voglio scaricare le responsabilità, ma il punto fondamentale è che si può chiudere ma prima di chiudere bisogna dire a chi starà chiuso come verrà aiutato”.

Lunedì l’incontro tra Fontana, Sala e gli altri sindaci sui dati

ECCO LA SITUAZIONE NUMERICA DEI CONTAGI NELLE VARIE ZONE DELLA LOMBARDIA

I DATI DI VENERDÌ 30 OTTOBRE

Sono 1.567 i guariti e 8.960 i positivi, con un nuovo record di tamponi effettuati (46.892), per una percentuale pari al 19,1.

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 46.892, totale complessivo: 2.897.835
  •  i nuovi casi positivi: 8.960 (di cui 356 ‘debolmente positivi’ e 59 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 94.134 (+1.567), di cui 4.026 dimessi e 90.108 guariti
  •  in terapia intensiva: 370 (+25)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.698 (+343)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.462 (+48)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 3.979, di cui 1.607 a Milano città;
  • Bergamo: 349;
  • Brescia: 460;
  • Como: 890;
  • Cremona: 175;
  • Lecco: 220;
  • Lodi: 133;
  • Mantova: 147;
  • Monza e Brianza: 988;
  • Pavia: 403;
  • Sondrio: 98;
  • Varese: 804.

I DATI DI GIOVEDÌ 29 OTTOBRE

Sono 7.339 i positivi con un nuovo record di tamponi effettuati (42.684), per una percentuale in lieve calo, rispetto a ieri, pari al 17,1%. I guariti e dimessi sono +804

 29 ottobre riepilogo

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 42.684, totale complessivo: 2.850.943
  •  i nuovi casi positivi: 7.339 (di cui 242 ‘debolmente positivi’ e 45 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 92.567 (+804), di cui 3.879 dimessi e 88.688 guariti
  •  in terapia intensiva: 345 (+53)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.355 (+283)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.414 (+57)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 3.211, di cui 1.393 a Milano città;
  • Bergamo: 135;
  • Brescia: 382;
  • Como: 573;
  • Cremona: 138;
  • Lecco: 141;
  • Lodi: 93;
  • Mantova: 105;
  • Monza e Brianza: 930;
  • Pavia: 317;
  • Sondrio: 176;
  • Varese: 920.

 DATI DI MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE

Sono 7.558 i nuovi positivi con 41.260 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 18,3%. I guariti sono 989

 Dati generali 28 ottobre

I dati di oggi:

 

  • i tamponi effettuati: 41.260, totale complessivo: 2.808.259
  •  i nuovi casi positivi: 7.558 (di cui 229 ‘debolmente positivi’ e 36 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 91.763 (+989), di cui 3.603 dimessi e 88.160 guariti
  •  in terapia intensiva: 292 (+21)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.072 (+357)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.357 (+47)

 

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 2.708, di cui 1.092 a Milano città;
  • Bergamo: 252;
  • Brescia: 288;
  • Como: 440;
  • Cremona: 130;
  • Lecco: 182;
  • Lodi: 97;
  • Mantova: 125;
  • Monza e Brianza: 822;
  • Pavia: 298;
  • Sondrio: 55;
  • Varese: 1.902.

DATI DI MARTEDÌ 27 OTTOBRE

Sono 5.035 i nuovi positivi con 29.960 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,8%.

 Dati generali 27 ottobre

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 29.960, totale complessivo: 2.766.999
  •  i nuovi casi positivi: 5.035 (di cui 260 ‘debolmente positivi’ e 26 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 90.774 (+418), di cui 3.284 dimessi e 87.490 guariti
  •  in terapia intensiva: 271 (+29)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 2.715 (+256)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.310 (+58)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 1.940, di cui 768 a Milano città;
  • Bergamo: 93;
  • Brescia: 170;
  • Como: 215;
  • Cremona: 128;
  • Lecco: 198;
  • Lodi: 130;
  • Mantova: 105;
  • Monza e Brianza: 1.362;
  • Pavia: 188;
  • Sondrio: 107;
  • Varese: 263.

 

 

 

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