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martedì, Maggio 6, 2025
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Decathlon dona 10 mila maschere da snorkeling utili per essere trasformate in respiratori

Decathlon mascherine respiratori
Decathlon mascherine respiratori

Decathlon dona 10 mila maschere da snorkeling per farle trasformare in respiratori

Decathlon, attraverso un post apparso sui propri canali social, ha comunicato la donazione, dopo che era emersa la possibilità di trasformare le maschere in respiratori per gli ospedali

Dalla maschera da snorkeling Easybreath è nato un respiratore per i pazienti affetti da coronavirus. L’ha inventata la società bresciana Isinnova modificando una comune maschera venduta da Decathlon Italia.

I test e le sperimentazioni

“Il prodotto è stato smontato, studiato e sono state valutate le modifiche da fare. È stato poi disegnato il nuovo componente per il raccordo al respiratore, che abbiamo chiamato valvola Charlotte, e che abbiamo stampato in breve tempo tramite stampa 3d”, dicono da Isinnova. La valvola di raccordo, per impedire eventuali speculazioni sul prezzo del componente, è stata subito brevettata ed il brevetto “rimarrà ad uso libero perché è nostra intenzione che tutti gli ospedali in stato di necessità possano usufruirne”. Sul sito della startup, inoltre, è stato liberamente condiviso il file per la realizzazione del raccordo in stampa 3d.

La dichiarazione di Decathlon

“In una situazione di emergenza sanitaria come quella attuale e in estrema carenza di presidi respiratori ordinari, nell’attesa dei test e delle sperimentazioni in corso presso il Politecnico di Milano e sulla base delle risultanze del brevetto della Società Isinnova, abbiamo deciso di donare 10.000 unità delle nostre maschere da snorkeling Easybreath alle regioni italiane, responsabili della sanità pubblica. La chiave di distribuzione utilizzata sarà la quota di accesso abitualmente adottata per la ripartizione dei fondi statali”. Con queste parole, apparse sui canali social di Decathlon, l’azienda ha voluto comunicare la propria decisione

La catena di abbigliamento e accessori sportivi ha così deciso di donare 10 mila delle proprie maschere da snorkeling Easybreath alle Regioni italiane per far fronte all’emergenza sanitaria Covid-19, “nell’attesa dei test e delle sperimentazioni in corso al Politecnico di Milano e sulla base delle risultanze del brevetto della Società Isinnova”. Lo comunica il gruppo in una nota. “La chiave di distribuzione utilizzata sarà la quota di accesso abitualmente adottata per la ripartizione dei fondi statali”.

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Dottor Giampiero Giron: 85 anni, torna dalla pensione per salvare gli altri

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Coronavirus, a 85 anni torna in corsia: “Paura? Non avrei fatto il medico”

“Hanno chiesto la mia disponibilità, e ho detto sì. Quando nella vita si decide di fare il medico, ci si mette in gioco. Ho fatto giuramento.

Basta un gesto per dare l’esempio e accendere la luce della speranza nel tunnel. Il gesto è quello del dottor Giron. E sta facendo il giro del web, meritatamente: lui è Giampiero Giron, 85 anni, anestesista veneziano in pensione. Che ha detto: «Hanno chiesto la mia disponibilità, e ho detto sì. Quando nella vita si decide di fare il medico, ci si mette in gioco. Ho fatto giuramento. Paura di ammalarmi? Allora è meglio non fare il medico».

La lezione di vita del dottor Giron è stata rilanciata poco fa anche da Marco Colombo, imprenditore varesino e presidente di Aime Agro Alimentare. «Trecento posti per presidiare il nuovo ospedale alla Fiera – scrive Colombo – e rispondono presente in 8.000. Tra questi c’è il dottor Giampiero Giron. È in pensione, ma oggi ha fatto qualcosa di splendido: ha dato la disponibilità a tornare in trincea. A lottare per salvare vite umane.
Ci sono donne e uomini che, a dispetto di età, fatica e sacrificio, non si tirano indietro. E danno l’esempio. Grazie dottor Giron. Grazie per essere un grande uomo. Uno di quei tanti uomini Italiani con la “u” maiuscola».

 IL CURRICULUM VITAE DEL DOTTOR GIRON

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Protezione Civile: 57.521 i malati, 3.491 più di ieri. 683 decessi in 24 ore

mascherine medici coronavirus bando
mascherine medici coronavirus bando
Protezione civile: 57.521 i malati, 3.491 più di ieri

Sono complessivamente 57.521 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 3.491. Martedì l’incremento era stato di 3.612. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 74.386

1036 guariti da ieri

Il dato è stato fornito dalla Protezione Civile.

I decessi hanno raggiunto quota 7.503, con un aumento rispetto a ieri di 683. Martedì l’aumento era stato di 743.

protezione civile dati aggiornati 25 marzo


In Italia il numero di contagiati dal coronavirus è in calo per il quarto giorno consecutivo. I malati sono 3.491 in più per un totale di 57.521. Sono complessivamente 7.503 le vittime con un aumento rispetto a giovedì di 683. Sono 9.362 i guariti (1.036 più) mentre le persone in terapia intensiva restano 3.489. “L’umanità intera è minacciata dal coronavirus”., ha affermato l’Onu annunciando un piano globale contro la pandemia che prevede lo stanziamento di 2 miliardi di dollari.


Lombardia, rallenta la crescita dei contagiati: 723 nuovi positivi

Rallenta la crescita dei contagiati da coronavirus in Lombardia così come quella dei deceduti. Il numero dei positivi sale nel complesso a 32.346 (si tratta di un dato totale che comprende anche morti e guariti). Attualmente i nuovi positivi in Lombardia sono 723, i nuovi deceduti 296 e i nuovi guariti 624.


Guido Bertolaso ricoverato al San Raffaele di Milano

E’ stato ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano Guido Bertolaso, l’ex capo della protezione civile chiamato dal presidente della Lombardia, Attilio Fontana, come consulente per il progetto del nuovo ospedale in fiera. Lo si apprende da fonti della Regione. Proprio ieri aveva annunciato di avere la febbre e di essere risultato positivo al coronavirus.

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OLIMPIADI DI TOKYO rinviate nel 2021, grave impatto economico e a rischio 18 Federazioni sportive

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Olimpiadi di Tokyo: rinvio al 2021. L’impatto economico sarà pesante. A rischio 18 Federazioni

I diritti tv per le Olimpiadi giapponesi, pari a 4,5 miliardi di dollari, rappresentano il 73% delle entrate del Cio e sono indispensabili per finanziare gli sport con minor seguito.

 

Tokyo ha cercato di tenersi stretti i Giochi fino all’ultimo, di piazzarli in questo anno, in autunno, pur di non dover congelare la città, ormai pronta, per un anno intero. Poi ha ceduto e si è tenuto il diritto di gestire la comunicazione, di fare formalmente la proposta più dolorosa: «Saranno la prova che l’umanità ha sconfitto il coronavirus».

Il contratto che lega gli organizzatori al Cio è complicato e qui ormai si tratta sia di trovare una data che funzioni sia di non sprofondare dietro al cambio di rotta. L’impatto economico sarà comunque brutale e va calibrato soprattutto tra le parti che in mezzo a questa emergenza dovranno riscrivere delle clausole, ripesare gli accordi, allungare concessioni e rivoluzionare calendari. Sarà un’operazione lunga e un tavolo affollato che deve ospitare sponsor, federazioni, istituzioni.

«L’organizzazione mondiale della sanità ci ha confermato che il virus si sta diffondendo troppo velocemente, abbiamo dovuto fare la scelta più complicata che lo sport abbia mai preso in tempo di pace», il Cio ora dovrà coordinare 33 sport che dipendono finanziariamente dal bilancio del quadriennio olimpico e che nel 2021 avevano altri appuntamenti in programma.

Ufficializzate le nuov date : si gareggerà da venerdì 23 luglio a domenica 8 agosto 2021

tokyo olimpiadi 2021

I danni per il Giappone

Il rinvio di un anno potrebbe costare tra i 5,4 e 5,6 miliardi di euro, secondo la stima di Katsuhiro Miyamoto, professore emerito alla Università Kansai di Osaka ed esperto in economia dello sport. Una cancellazione, invece, comporterebbe una perdita di oltre 38 miliardi di euro che salirebbero a 65,9, secondo uno studio della finanziaria giapponese Nikko Securities. Anche una prima stima del Nikkei parlava di 6 miliardi di dollari, mentre una stima di Goldman Sachs di 500 miliardi di yen (poco meno di 5 miliardi di dollari).

Sponsor e tv

I diritti tv per le Olimpiadi giapponesi – pari a 4,5 miliardi di dollari, un record – rappresentano il 73% delle entrate del Cio e sono uno dei nodi più delicati da sciogliere. Discovery ha pagato 1,3 miliardi per i diritti in Europa ma ha detto in un recente incontro con gli analisti di «essere assicurata» contro la possibile cancellazione. Nbc – controllata da Comcast – ha speso 1,1 miliardo per gli Usa. Inoltre i ricavi delle sponsorizzazioni nazionali e la vendita dei biglietti hanno aumentato le entrate di 30 miliardi di yen, secondo la quarta e ultima versione del bilancio olimpico. È chiaro che qualunque decisione sul rinvio dovrà soddisfare pienamente tv e sponsor.

Le Federazioni internazionali possono fallire ?

Il vero problema come ha spiegato Thierry Sprunger, direttore finanziario del Cio dal 1994 al 2011, riguarda le federazioni internazionali. «Ci sono tra le 10 e le 18 federazioni che potrebbero fallire – ha spiegato qualche giorno fa – . Su 28 federazioni internazionali soltanto una decina sono indipendenti finanziariamente: calcio, tennis, basket, volley e poche altre. Per tutte le altre la maggior parte dei proventi arrivano dai Giochi Olimpici. In più, se dovesse saltare Tokyo, il Cio non potrà finanziare la diffusione dello sport in almeno 120 Paesi in via di sviluppo che dipendono dai suoi contributi».

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Coronavirus Bergamo : ci sono almeno 1.800 trentenni con la polmonite da Covid-19

bergamo polmoniti terapia intensiva
bergamo polmoniti terapia intensiva

La polmonite da coronavirus non colpisce solo in età più avanzata

coronavirus bergamo

Bergamo ci sono almeno 1.800 pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. Il dato è stato riferito dalla Federazione medici di famiglia Lombardia. “La polmonite da coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata”, ha spiegato Paola Pedrini, segretaria Fimmg. “A Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno tre trentenni malati di polmonite da Covid”, ha concluso.

 


 

 Gallera: a oggi abbiamo 1500 posti in terapia intensiva, +110%da prima dell’emergenza

Codogno, ex area rossa, zero contagi nella giornata odierna

La Regione Lombardia e’ riuscita ad aumentare del 110% i posti in terapia intensiva portandoli – da 724 – a 1500”. Lo ha sottolineato l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la consueta diretta Facebook sulla pagina di LombardiaNotizeOnline per fare il punto sull’emergenza coronavirus.

“Non e’ finita – ha aggiunto – perche’ volgiamo continuare a garantire un’assistenza adeguata e ricoverare chi ne ha piu’ bisogno. Domani ne apriamo altri 5 a Legnano e, 5 al San Carlo e giovedi’ 16 al Policlinico e 10 al Niguarda”.

Continua anche il lavoro serrato per alleggerire gli ospedali piu’ in difficolta’. Domani, infatti, sara’ operativo l’ospedale da campo di Crema dove lavoreranno 52 fra medici e infermieri cubani. Andranno invece al Papa Giovanni di Bergamo 30 medici russi inizialmente destinati a Sondalo. Sempre a Bergamo, in fiera, e’ in fase di allestimento un ospedale da campo realizzato dall’associazione nazionale Alpini della Lombardia.

“Stiamo lavorando anche su area di Brescia – ha aggiunto – e a tutto il personale va il nostro grazie. Qui sono 90 i posti letto ricavati, segno della grande capacita’ gestionale ed operativa, visto che anche l’ospedale di Orzinuovi e’ stato riadattato”.

Gallera, prima di illustrare i dati della giornata ha sottolineato che “a Codogno, comune del lodigiano dove, un mese fa, ci sono stati i primi casi di coronavirus in Italia, oggi le persone positive sono 268, con zero contagi in piu’ rispetto a ieri”. Allo stesso tempo ha invitato a leggere con attenzione i dati odierni relativi alla provincia di Monza e Brianza perche’, molto probabilmente, oggi sono arrivati risultati di campioni di giorni precedenti.

 

DATI AGGIORNATI A MARTEDI’ 24 MARZO

aggiornamento dati coronavirus lombardia bergamo

 

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CORONAVIRUS: Sala “Ambrogino d’oro a chi lavora in questi giorni”

beppe sala musei milano coronavirus
beppe sala musei milano coronavirus

CORONAVIRUS: Sala ha lanciato l’idea su Facebook: “Penso a chi lavora in ospedale, in un supermercato; chi tiene aperta una panetteria, chi guida un Tir”

ambroginoInizia come Martin Luther King nel celebre incipit: “Ho fatto un sogno”, il sindaco Beppe Sala nel consueto video su Facebook rivolto ai milanesi. Oggi ha parlato degli Ambrogini che consegnerà a dicembre 2020: “Di solito vengono scelti dal Consiglio comunale, nel sogno di stanotte ero in fascia tricolore e li stavo consegnando. Venendo in ufficio ci ripensavo e anche se di solito il sindaco non ci mette becco, negli anni passati mi ero permesso di suggerire di scegliere anche persone comuni. Ecco, quest’anno, questo suggerimento lo farò in maniera più decisa, perché sarebbe molto bello premiare con gli Ambrogini quelle categorie di persone che stanno lavorando per noi e che sono illustri sconosciuti: chi lavora in ospedale, chi in un supermercato; chi tiene aperta una panetteria o una macelleria, chi fa parte delle forze dell’ordine, chi guida un Tir o un mezzo pubblico, chi si occupa di informazione o tiene aperta una edicola, chi si occupa di pulizie o di manutenzione, chi fa il tassista e molte altre professioni. Se avete tempo o voglia, scrivetemi su Facebook o Instagram e ditemi che cosa pensate di questa idea e datemi altri suggerimenti”.

Il sindaco parla anche della “Task force che dal 22 febbraio è attiva a Palazzo Marino per coordinare le attività di chi deve continuare a far funzionare la città e di chi si prende cura delle fasce più deboli della popolazione, chi ha bisogno di assistenza, un pasto, una medicina a domicilio. E’ difficile guardare avanti, oggi, con questa ansia del futuro e pensare alla ricostruzione, ma su questo stiamo lavorando. Stiamo mettendo in piedi un piano per ricostruire e questo piano sarà basato sul giusto equilibrio fra tre variabili fondamentali: equità sociale, questione ambientale e salute pubblica”.

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GALLERA: in Lombardia Positivi 30.703. Conferenza Stampa di CONTE alle18.20

mascherine medici coronavirus bando
mascherine medici coronavirus bando

Lombardia, GALLERA: 30.703 POSITIVI

Il bollettino di oggi, martedì 24 marzo, con l’aggiornamento sui numeri dell’emergenza coronavirus in Lombardia. Sono 30.703 i casi confermati (più 1.942 da ieri), di cui 9.711 ricoverati in ospedale (445 in più di ieri) mentre sono 1.194 i pazienti in terapia intensiva. Aumenta anche il numero dei decessi arrivato a 4.178 rispetto ai 3.776 di ieri.

Sono 402 le vittime in un solo giorno


Coronavirus, i numeri dei contagi a Milano

Tiene anche Milano. Nelle ultime 24 ore i contagi nella città metropolitana sono aumentati di 230, arrivando a 5.236. A Milano città, invece, i positivi sono 2.176, con una crescita di 136 nelle ultime 24 ore.


CORONAVIRUS, GALLERA: ANCHE 30 MEDICI RUSSI AD OSPEDALE DA CAMPO A BERGAMO


BERGAMO – Sono almeno 1.800 a Bergamo i pazienti trentenni con polmonite da Covid-19. Il dato viene riferito dai medici della Federazione medici di famiglia (Fimmg) Lombardia. “La polmonite da Coronavirus evidentemente non colpisce solo in età più avanzata“, spiega Paola Pedrini, segretaria Fimmg Lombardia, “qui a Bergamo siamo 600 medici di famiglia e ognuno di noi ha in osservazione almeno 3 trentenni malati di polmonite da Covid“.


BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE

Cala l’incremento dei contagi (+3.612), risalgono le vittime (+743)

Per il terzo giorno consecutivo cala il numero di nuovi positivi al coronavirus in Italia: oggi sono 3.612, mentre ieri erano 3.780 e domenica 3.957. Torna invece a salire il numero delle vittime in un solo giorno: oggi sono 743, mentre ieri erano 601 e domenica 651.

8.326 guariti, 894 più di ieri

Sono 8.326 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 894 in più di ieri. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa alla Protezione civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 408.

3.396 malati in terapia intensiva

Aumentano i ricoverati in terapia intensiva 3.396, più 192 in un giorno. Lo ha comunicato il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, durante la conferenza stampa alla Protezione civile.


conte conferenza stampa 24 marzo

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UFFICIALE, IL CDM APPROVA IL DECRETO CON NUOVE SANZIONI FINO A 4.000 Euro

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto che introduce multe ‘salate’ e sanzioni più dure per chi aggira le misure per arginare la diffusione del Covid-19.

Ecco i dati aggiornati sui contagiati, deceduti e ricoverati del 24 marzo 2020.

Dura da oltre due ore la riunione del Consiglio dei ministri: il premier Giuseppe Conte e i ministri esaminano uno ad uno gli articoli che compongono il decreto sull’emergenza Coronavirus che serve a dare un quadro normativo unitario a tutte le misure adottate finora per il contenimento del contagio e a inasprire le sanzioni previste.

Cosa prevede la bozza del decreto?

Multe fino a 4mila euro per chi non rispetta i divieti di circolazione e le regole di contenimento, stop fino a 30 giorni per le attività commerciali e possibilità per i presidenti di regione di emettere ordinanze più restrittive nei territori a maggiore circolazione del virus, purché convalidate entro sette giorni con decreto del presidente del consiglio dei ministri. Il quale resta l’unica autorità in grado di disporre in via urgente e temporanea misure che comprimono le libertà costituzionali.

È quanto prevede la bozza del nuovo decreto legge approvata oggi nel consiglio dei ministri. Una riunione cui tutti si sono presentati con mascherine e guanti. Due le esigenze da soddisfare: costringere i cittadini a restare a casa il più possibile usando il deterrente della sanzione pecuniaria e rimediare allo scontro continuo fra governo e regioni, provando a mettere ordine nella filiera istituzionale.

La norma infatti prevede che – alla scadenza dei divieti di circolazione e chiusura di scuole, bar, ristoranti, parchi e di tutte le altre attività che hanno subito uno stop – sarà possibile adottare nuove restrizioni su specifiche parti del territorio nazionale ovvero, se occorre, sulla totalità di esso, purché abbiano una durata non superiore a 30 giorni, reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio, e con possibilità di modularne l’applicazione in aumento ovvero in diminuzione secondo l’andamento epidemiologico del virus.

La decisione sarà adottata con Dpcm su proposta del ministero della Salute, sentiti i ministri competenti e i presidenti di regione interessati. I quali potranno anche loro proporre al presidente del consiglio le misure da adottare con dpcm sui rispettivi territori.

Dopodiché però – ed ecco la novità – i presidenti di regione possono adottare autonomamente o in via di urgenza per igiene sanitaria misure più restrittive che sono valide ed efficaci per 7 giorni, entro i quali devono essere confermate con Dpcm. Lo stesso vale per le ordinanze dei sindaci rispetto al presidente della regione o al presidente del consiglio dei ministri che deve confermarle entro 7 giorni con decreto.


NUOVA CONFERENZA STAMPA DI GIUSEPPE CONTE

Nuova conferenza stampa di Giuseppe Conte oggi pomeriggio, martedì 24 marzo 2020, con tutte le ultime news e aggiornamenti sull’emergenza Coronavirus in Italia. Dopo il discorso di sabato 21 marzo, tra pochi minuti Conte terrà un nuovo incontro in live streaming per aggiornare tutti gli italiani su quanto avvenuto nel Consiglio dei Ministri che si è appena concluso.

conte conferenza stampa 24 marzo

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Regione Lombardia in aiuto ai cittadini, sospende il pagamento delle tasse di sua competenza

regione lombardia tasse
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Emergenza Coronavirus : tasse regionali sospese fino al 31 maggio

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Nessuna sanzione per bollo auto e Irap

Proroga al 30 giugno 2020, senza applicazione di sanzioni e interessi, del bollo auto e dell’Irap, la tassa che riguarda le imprese con tasse regionali sospese per il coronavirus. Lo stabilisce la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Attilio Fontana, di concerto con l’assessore regionale al Bilancio, Finanza e Semplificazione, Davide Caparini.

Adempimenti tributari e termini versamenti

“Il provvedimento delle tasse regionali sospese per il coronavirus – spiega l’assessore Caparini – riguarda gli adempimenti tributari e i termini dei versamenti che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 maggio 2020 per chi ha il domicilio fiscale, la sede legale o la sede operativa in Lombardia, limitatamente all’Irap, all’addizionale regionale Irpef, bollo auto, ecotassa e Tassa sulle Concessioni (tributi regionali non amministrati in Convenzione con l’Agenzia delle Entrate)”.

Nuova scadenza il 30 giugno

“Gli adempimenti – prosegue – e i versamenti sospesi, potranno essere regolarizzati, senza applicazione di sanzioni e interessi, in un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020”. “Non è previsto – specifica – il rimborso di quanto eventualmente già versato”.

Con emergenza più lunga altri provvedimenti

“In caso l’emergenza si protraesse – continua Caparini – prenderemo nuovi provvedimenti di proroga”.

Tutte le info su pagina Tributi Portale di Regione Lombardia

“Come sempre – ricorda l’assessore – i cittadini troveranno tutte le informazioni sulla pagina Tributi del Portale di Regione Lombardia www.tributi.regione.lombardia.it”.

Al riparo da decadenza rateizzazione

“La delibera approvata in Giunta – chiarisce Caparini – inoltre sospende il pagamento dei tributi fino al 31 maggio. Mettendo al riparo dalla decadenza della eventuale rateizzazione degli importi dovuti”.

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Gli spettacoli del Teatro alla Scala messi a disposizione online o in televisione

teatro alla scala
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30 spettacoli del Teatro alla Scala su RaiPlay e Rai5

Dal 23 marzo al 21 aprile la piattaforma RaiPlay metterà a disposizione uno spettacolo al giorno: 30 produzioni tra cui 4 balletti, tutte registrate tra il 2008 e il 2019 e in gran parte inedite per il web. Ogni spettacolo resterà visibile per un mese a partire dalla data di pubblicazione.

Dal 6 aprile per quattro settimane Rai5 trasmetterà un’opera al giorno dal lunedì al venerdì alle 10:00; ogni mercoledì si aggiungerà una seconda opera alle 21:15 per un totale di sei titoli alla settimana oltre alle produzioni scaligere già previste nel palinsesto da domenica 22 marzo.

Ecco il comunicato :

Il Teatro alla Scala e la Rai rinnovano la loro collaborazione per offrire agli appassionati di grande musica almeno uno spettacolo al giorno per le prossime settimane. Per il Direttore Musicale Riccardo Chailly, per i componenti dell’Orchestra, del Coro e del Corpo di Ballo, per tutti i lavoratori del Teatro è essenziale, nel momento in cui la Scala come tutti i teatri è costretta a sospendere la programmazione a causa dell’emergenza sanitaria, mantenere il legame con il suo pubblico, con tutti coloro che regolarmente ascoltavano, si emozionavano, discutevano formando insieme a noi una grande comunità fondata sulla nostra tradizione artistica, sulla musica e sulle idee. Ora questo accordo con la Rai permetterà a tutti di vedere alcune delle serate scaligere più memorabili degli ultimi anni in televisione o sul web. Potrete vedere o rivedere i direttori e i cantanti più amati insieme all’orchestra, al coro e al corpo di ballo, le prime degli anni scorsi, spettacoli ormai storici e produzioni recenti, nell’attesa di poterci ritrovare nel nostro Teatro.

Restiamo insieme, anche distanti.

30 spettacoli del Teatro alla Scala su RaiPlay e Rai5

 

A questo link il calendario giorno per giorno. Orchestra, Coro e Corpo di Ballo sono sempre quelli del Teatro alla Scala. La programmazione di Rai5 sarà completata di settimana in settimana. Raccomandiamo di verificare sul sito o sui social media del Teatro alla Scala e della Rai per variazioni e aggiornamenti.

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Ryanair non prevede voli fino a fine maggio

RYANAIR
RYANAIR

Dal 24 marzo Ryanair bloccherà quasi tutti i suoi voli a causa delle restrizioni di viaggio imposte dai Paesi UE per evitare la diffusione del Covid-19. Le cose da sapere.

Ryanair non prevede voli fino a fine maggio

“Al momento non prevediamo di operare voli fino a maggio”. Lo scrive Ryanair in una lettera firmata dal fondatore del gruppo Michael O’Leary e indirizzata ai suoi clienti. Da oggi è anche chiuso l’aeroporto di Bruxelles-Charleroi, uno dei principali hub continentali per la compagnia low cost irlandese. Ogni passeggero che abbia subito la cancellazione del suo volo riceverà entro le prossime due settimane una email con la quale gli saranno proposte le differenti opzioni possibili.

Blocco voli Ryanair: rimborsi per i clienti

Michael O’Leary, amministratore delegato del gruppo Ryanair, si scusa con i clienti per il disagio causato. O’Leary ha parlato dell’attuale crisi come una situazione senza precedenti, ma in questo momento di emergenza coronavirus la priorità della compagnia è tutelare il benessere e la sicurezza dei clienti e del personale di bordo.

Ryanair ha annunciato di stare lavorando in stretto contatto con le Autorità Statali per rispettare le linee guida della OMS, Organizzazione mondiale della sanità, e dell’Easa, Agenzia europea per la sicurezza aerea.

Per tutelare i suoi clienti, la compagnia aerea garantisce ai passeggeri che avrebbero dovuto viaggiare su un volo cancellato o che rientrano nelle categorie di clienti soggetti alle restrizioni imposte dal Covid-19, che riceveranno una e-mail nella quale verranno indicati i loro diritti, citando le opzioni possibili per fronteggiare il disagio: rimborso totaleriprenotazione gratuita o voucher di viaggio da poter utilizzare per 1 volo Ryanair per i prossimi dodici mesi.

La compagnia low cost ha inoltre invitato i clienti interessati a non chiamare i Call Center, che sono al momento sovraccarichi a causa dell’elevato numero di richieste.


Ryanair, stipendio al 50% per i dipendenti. O‘Leary: «Liquidità per un anno»

I dipendenti di Ryanair riceveranno una retribuzione pari al 50 per cento nei prossimi due mesi. Tutti i lavoratori compreso il Ceo Michael O‘Leary che, in un’intervista al Financial Times, ha spiegato come si sta muovendo la low cost irlandese – prima compagnia d’Europa per numero di passeggeri trasportati e seconda a Malpensa – per far fronte all’emergenza Coronavirus.

La riduzione degli stipendi

Nell’immediato, l’interruzione dell’attività causata dalla crisi del Covid-19 ha portato a un drastico ridimensionamento del salario. L’intera forza lavoro della compagnia aerea subirà una riduzione del 50 per cento degli stipendi per i mesi di aprile e maggio. Un provvedimento che potrebbe essere prorogato per ulteriori due mesi per evitare i licenziamenti nel caso il settore non ripartisse. O‘Leary ha detto al prestigioso giornale economico del Regno Unito che sta lavorando a uno scenario che nel caso migliore prevede due-tre mesi di aerei a terra, ma l’incertezza lo tormenta: «Onestamente nessuno di noi ha idea di quanto tutto questo potrà durare. Tutto ciò a cui possiamo attingere è l’esperienza cinese, dove i casi interni di positività al virus sembrano essersi fermati, ma dopo misure di contenimento draconiane. Se seguiamo il loro esempio la chiusura potrebbe essere di almeno tre mesi».

Liquidità per resistere

Secondo O‘Leary potrebbe resistere senza voli sei, nove, «forse anche 12 mesi». I soldi per sopravvivere ci sono, dice,  «ma la priorità è ora su come preservare il cash che ancora abbiamo in cassa». Il Gruppo che lui dirige ha ancora liquidità per oltre 4 miliardi di sterline, linee di credito non utilizzate e circa 300 aerei di proprietà. Tra due mesi rivaluterà la situazione, ma al momento non esclude misure ancora più drastiche per far fronte alla crisi.

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La Moda Italiana in campo per aiutare il paese . Produzione di mascherine e materiale per i medici

masherine moda
masherine moda

Molti brand di moda oltre le donazioni, stanno producendo mascherine e materiale per medici e infermieri

E l’Italia fa anche in questo caso da apripista grazie a una filiera di produzione sul territorio che non ha eguali nel mondo e che sostiene quella che è la seconda industria del Paese, come ha ricordato un comunicato recente della Camera Nazionale della Moda Italiana.

Il settore moda rappresenta la seconda industria del Paese, l’Italia è il primo produttore di moda del lusso al mondo e il primo produttore di moda in Europa.

Fendi, Gucci,  Salvatore Ferragamo, Ermanno Scervino, Miroglio, Prada, Valentino, sono alcune delle case di moda che hanno richiesto alle proprie sarte di mettersi all’opera, anche da casa, utilizzando il Tnt, tessuto non tessuto il cui uso è indicato dalla Regione Toscana sulla base delle analisi di laboratorio condotte da PontLab e dall’Università di Firenze, per poi, una volta ricevuta l’approvazione da parte delle autorità competenti, distribuirle agli ospedali.

Stabilimento Miroglio riconvertito per la produzione di mascherine moda

La produzione di Prada per la Toscana

Tra le iniziative più recenti, quella del gruppo Prada,
che, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato mercoledì 18 marzo la produzione di 80mila camici e 110mila mascherine da destinare al personale sanitario della Regione (foto in alto). Il piano prevede consegne giornaliere che saranno ultimate il 6 aprile. Gli articoli sono prodotti internamente presso l’unico stabilimento del gruppo Prada, quello di Montone (Perugia), rimasto operativo a questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano.

Gucci in aiuto a Toscana ed Emilia-Romagna
Gucci ha risposto all’appello della regione Toscana per la produzione di mascherine e camici per il personale sanitario: sono oltre 1.100.000 le mascherine chirurgiche e 55mila i camici che saranno donati nei prossimi giorni, previa autorizzazione delle autorità competenti. Già nelle scorse settimane l’azienda, in collaborazione con la filiera, ha avviato la produzione del materiale richiesto. L’offerta si aggiunge alla donazione di 2 milioni a favore di alcune delle principali realtà ed organizzazioni sanitarie in Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio e al contributo personale di Marco Bizzarri, Presidente e ceo di Gucci, di 100.000 euro all’azienda sanitaria di Reggio Emilia.

Due milioni di euro da Valentino

Mayhoola, gruppo di cui fanno parte Valentino, Balmain e Pal Zileri, supporterà due diversi progetti. Il primo, del valore di un milione di euro, riguarda l’incremento dell’efficienza e la sicurezza del reparto di Terapia Intensiva presso l’Ospedale Sacco di Milano. Il nuovo macchinario di ventilazione a pressione negativa che Mayhoola donerà all’ospedale milanese, consentirà all’equipe medica di assistere in sicurezza i pazienti di coronavirus. L’obiettivo è di far cessare l’incremento di ulteriori contagi dello staff medico, garantendo misure di sicurezza per tutti coloro che lavorano nel reparto di terapia intensiva. Il secondo progetto di Mayhoola è a favore della Protezione Civile, anch’esso del valore di un milione di euro per supportare lo straordinario sforzo a beneficio di tutte le regioni italiane. «I nostri stabilimenti di produzione e i nostri uffici sono dislocati in diverse e bellissime regioni italiane: Lazio, Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e molte altre – si legge in una nota di Mayhoola – è assolutamente eccezionale il modo in cui la Protezione Civile Italiana sta operando all’interno del paese e sono encomiabili le modalità con cui sostiene continuamente i cittadini italiani nelle loro necessità».

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Giovanni Rana : piano straordinario da 2 milioni di euro per aiutare i dipendenti durante questa crisi

giovanni rana stipendi dipendenti
giovanni rana stipendi dipendenti

Aumento della retribuzione del 25% per i 700 dipendenti, ticket da 440 euro per babysitter e assicurazione sanitaria contro il virus

Da assicurazioni e «bonus bebè» a veri e propri aumenti salariali, assieme a grosse donazioni per il sistema sanitario messo a dura prova per l’emergenza Coronavirus. Sono tante le iniziative messe in campo da aziende del veneto, sia sul versante del welfare interno che verso quello pubblico, il più delle volte in silenzio. Gian Luca Rana, amministratore delegato dell’omonimo Pastificio di Verona, ha varato un piano straordinario di aumenti salariali per un valore complessivo di 2 milioni di euro, come «speciale riconoscimento» dell’impegno dei 700 dipendenti presenti nei cinque stabilimenti italiani (tra cui quello di Paratico) che stanno garantendo, come azienda di servizi essenziali, la continuità negli approvvigionamenti alimentari.

«Il Pastificio Rana – ha detto Rana – vuole essere al fianco dei dipendenti e di sostegno alle loro famiglie in un momento di forte disorientamento, non solo lavorativo». Tra le misure previste vi sono una maggiorazione dello stipendio del 25% per ogni giorno lavorato, e un «ticket» mensile straordinario di 400 euro per le spese di babysitting. Il piano decorre retroattivamente dal 9 marzo, e coprirà anche il mese di aprile.

Rana ha inoltre deciso di stipulare una polizza assicurativa a favore di tutti i dipendenti, compresi quelli in smart working, in caso di contagio da Covid-19, a integrazione del rafforzamento delle procedure di sicurezza e prevenzione già messe in atto dall’azienda.

Rana, aveva donato 400 mila euro per l’acquisto di apparecchiature per la ventilazione assistita. Infine anche il patron di Banca Mediolanum, Ennio Doris, ha staccato un assegno a 5 milioni, equivalenti, secondo quanto ha riferito il presidente del Veneto Luca Zaia, ad almeno 150 postazioni di terapia intensiva.

Il punto sui contagi di oggi, lunedì 23 Marzo

Lombardia, Gallera: “Cala il numero dei ricoverati, -173 rispetto a ieri”

Sono i 28.761 positivi in Lombardia, con un aumento di 1.555 nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 9.266: è il primo dato negativo dall’inizio dell’emergenza, con una riduzione di 173 pazienti in ospedale rispetto a ieri.

+320 decessi nelle ultime 24 ore

( ieri erano 361 )

Continuano a migliorare i dati relativi ai nuovi casi nella provincia di Bergamo, mentre peggiorano decisamente in quella di Brescia: è questa la situazione delle due zone lombarde più colpite dal coronavirus.

Secondo i dati forniti dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, nella provincia di Bergamo ci sono 6.471 positivi, con una crescita di 255 nuovi casi, mentre ieri era stata di 347 e l’altro ieri di ben 715. A Brescia invece, i positivi sono 5.905, con una crescita di 588 nuovi casi, mentre ieri erano stati 289 e l’altro ieri 38.

Coronavirus, i numeri dei contagi a Milano

Tiene anche Milano. Nelle ultime 24 ore i contagi nella città metropolitana sono aumentati di 230, arrivando a 5.236. A Milano città, invece, i positivi sono 2.176, con una crescita di 136 nelle ultime 24 ore.

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GALLERA: confermati i dati di ieri, trend di contagi e ricoverati in calo anche oggi

mascherine medici coronavirus bando
mascherine medici coronavirus bando

CORONAVIRUS, GALLERA: 28.761 POSITIVI

Lombardia, Gallera: “Cala il numero dei ricoverati, -173 rispetto a ieri”

Sono i 28.761 positivi in Lombardia, con un aumento di 1.555 nelle ultime 24 ore. I ricoverati sono 9.266: è il primo dato negativo dall’inizio dell’emergenza, con una riduzione di 173 pazienti in ospedale rispetto a ieri.

+320 decessi nelle ultime 24 ore

( ieri erano 361 )

Continuano a migliorare i dati relativi ai nuovi casi nella provincia di Bergamo, mentre peggiorano decisamente in quella di Brescia: è questa la situazione delle due zone lombarde più colpite dal coronavirus.

Secondo i dati forniti dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, nella provincia di Bergamo ci sono 6.471 positivi, con una crescita di 255 nuovi casi, mentre ieri era stata di 347 e l’altro ieri di ben 715. A Brescia invece, i positivi sono 5.905, con una crescita di 588 nuovi casi, mentre ieri erano stati 289 e l’altro ieri 38„

Coronavirus, i numeri dei contagi a Milano

Tiene anche Milano. Nelle ultime 24 ore i contagi nella città metropolitana sono aumentati di 230, arrivando a 5.236. A Milano città, invece, i positivi sono 2.176, con una crescita di 136 nelle ultime 24 ore.


Enac: ok a droni per monitorare spostamenti

Via libera all’impiego di droni per “le operazioni di monitoraggio degli spostamenti dei cittadini sul territorio comunale” da parte delle polizie locali. Lo prevede una disposizione dell’Enac – valida fino al 3 aprile – che consente di derogare ad alcune norme del regolamento sugli aerei a pilotaggio remoto, “nell’ottica di garantire il contenimento dell’emergenza epidemiologica coronavirus”.


BOLLETTINO PROTEZIONE CIVILE

IN ITALIA

GUARITI: + 408 in 24 ore per un totale di 7432 guariti totali

NUOVI CONTAGI: 3780 contagi per un totale di 63928 contagiati

NUOVI DECEDUTI: 602 PERSONE / TOTALE DECEDUTI: 6077 PERSONE


coronavirus tabella 23 marzo contagiati

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AVIGAN : iniziata la sperimentazione italiana sul farmaco . Nei prossimi giorni i risultati .

sperimentazione avigan italia giappone
sperimentazione avigan italia giappone

Coronavirus, l’azienda che produce l’Avigan: “Nessuna prova che funzioni”

 

Ministro della Salute Speranza : “Aifa procede su sperimentazione Avigan”. «Il direttore generale di AIFA ( Agenzia italiana del farmaco), Nicola Magrini, mi ha comunicato che la riunione del Comitato Tecnico–Scientifico di questa mattina, dopo una prima analisi sui dati disponibili relativi ad Avigan, sta sviluppando un programma di sperimentazione e ricerca per valutare l’impatto del farmaco nelle fasi iniziali della malattia. Nei prossimi giorni i protocolli saranno resi operativi, come già avvenuto per le altre sperimentazioni in corso».

Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo l’incontro con il direttore generale di AIFA.

avigan sperimentazione itallia

Il parere del virologo Burioni

“Non esistono evidenze scientifiche in merito”, ha chiarito il virologo Roberto Burioni, che già aveva sottolineato in un tweet di non fidarsi di alcuni annunci che arrivano dall’estero. “Il farmaco russo, il preparato giapponese, la vitamina C, la pericolosità dell’ibuprofen, i proclami sugli Ace inibitori che i somari scrivono Eca – scriveva l’esperto – hanno una cosa in comune: sono tutte scemenze. Le novità vi arriveranno dalle autorità sanitarie, non dai social o da YouTube”.
Le autorità cinesi alcuni giorni fa sostenevano che il farmaco nipponico, sviluppato dalla Fujifilm Toyama Chemical, si è dimostrato efficace nel trattamento di pazienti contagiati dal coronavirus. Il prodotto, ha riportato il ‘Guardian’, sarebbe stato utilizzato con successo nel trattamento di 340 pazienti tra Wuhan e Shenzhen. I pazienti a cui è stato somministrato il farmaco sarebbero risultati negativi, in media, a 4 giorni dalla positività. L’emittente Nhk ha riferito che i pazienti non trattati, invece, avrebbero impiegato 11 giorni per arrivare allo stesso risultato. Inoltre, le radiografie avrebbero confermato miglioramenti nelle condizioni polmonari del 91% dei pazienti a cui è stato somministrato il farmaco. La percentuale scende al 62% se si considera chi non ha ricevuto Avigan. Nessun commento ufficiale, al momento, dalla Fujifilm Toyama Chemical.

Il Presidente della Lombardia

Sul farmaco giapponese Avigan “la sperimentazione non può più essere effettuata a livello regionale, ma solo dall’Aifa, quindi non possiamo fare eventuali sperimentazioni sul territorio. Manderò una richiesta al ministro Speranza per chiedere che possa accelerare il più possibile questa sperimentazione per capire se questo farmaco possa essere utilizzato”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in conferenza stampa.

ll governatore del Veneto in diretta su Rai1 

«Noi siamo molto attenti alle fasi sperimentali visto che stiamo già sperimentando su piattaforme nazionali e internazionali ben sei farmaci. C’è questa opportunità dell’Avigan, che è questo farmaco giapponese, non dobbiamo creare aspettative o false illusioni nei cittadini. Io ho detto che siamo disponibili da subito, chiaramente ci vuole l’autorizzazione dell’AIFA»: così il governatore del Veneto, Luca Zaia, in collegamento su Rai1 a Storie Italiane. «Se noi riusciamo ad identificare il positivo asintomatico e a metterlo in quarantena, evitiamo che questa persona statisticamente non mi vada a contagiare dieci persone che sono sane»

La Ricerca

Lo studio più citato finora sull’Avigan e il coronavirus è una ricerca condotta in Cina da Qingxian Cai (Università di Shenzhen) e colleghi su 80 pazienti, per mettere a confronto gli effetti del farmaco con quelli di altri antivirali (lopinavir/ritonavir). Secondo lo studio, l’impiego dell’Avigan avrebbe ridotto di 4 giorni circa il tempo di scomparsa del coronavirus dai pazienti, rispetto agli 11 giorni mediamente necessari nel gruppo di controllo trattato con gli altri medicinali. Lo studio parla anche di un miglioramento delle TAC ai polmoni nel 91 per cento dei casi, cosa comunque diversa dall’affermazione sulla capacità dell’Avigan di “bloccare la malattia” segnalata da Aresu.

Che cos’è l’Avigan

Avigan è il nome commerciale del favipiravir, un farmaco antivirale sviluppato dall’azienda farmaceutica Toyama Chemical (del gruppo giapponese Fujifilm) attivo contro alcuni tipi di virus a RNA. È stato progettato con l’obiettivo di bloccare i meccanismi utilizzati dai virus per replicarsi nell’organismo, in modo da aiutare il sistema immunitario a sbarazzarsene, in tempi più rapidi e con minori conseguenze per la salute.

Il farmaco è stato approvato dalle autorità di controllo giapponesi nel 2014, prevedendo un suo possibile utilizzo nel caso delle pandemie influenzali, quindi causate da virus diversi dal coronavirus. A oggi ci sono però ancora dubbi sull’efficacia dell’Avigan, soprattutto nella sua capacità di proteggere le cellule che compongono i tessuti delle vie aeree superiori, dove di solito i virus influenzali fanno più danni.

A differenza di quanto sostiene Aresu, a oggi l’impiego dell’Avigan in Giappone è consentito solamente in particolari condizioni di emergenza, quando altri antivirali si dimostrano inefficaci. Inizialmente Toyama Chemical sperava che l’approvazione da parte delle autorità potesse includere più casi, facendo dell’Avigan un sostituto del Tamiflu, farmaco sul mercato ormai da tempo e che dà risultati positivi nel trattamento di alcune sindromi influenzali. Attualmente l’impiego dell’Avigan è consentito in Giappone e da circa una settimana in Cina, mentre il farmaco non è ancora approvato dalle principali autorità per i farmaci al mondo come la statunitense FDA e l’europea EMA.

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WhatsApp in tilt se il traffico continua a crescere. Zuckerberg : ”Così non possiamo reggere”

whatsapp
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Coronavirus, Zuckerberg: “Temo per i server WhatsApp, potrebbero fondersi”

In Italia e altri Paesi il traffico è più che raddoppiato: nel mirino Messenger e WhatsApp. Le infrastrutture di Menlo Park potrebbero non riuscire a reggere nuovi incrementi

Il Seo di Facebook ha aggiunto: “Dobbiamo rafforzare la nostra infrastruttura, se l’epidemia si allarga i nostri server potrebbero non farcela”

Nei paesi in cui il coronavirus sta sconvolgendo la vita quotidiana ogni secondo un telefono squilla e questo mette in pericolo i server ,.

Questa notizia arriva direttamente da Mark Zuckerberg che, in una teleconferenza di mercoledì sulla risposta di Facebook all’epidemia da COVID-19, ha detto ai membri della stampa che il volume delle chiamate vocali per WhatsApp e Messenger in Italia e in altri paesi significativamente colpiti dal coronavirus è più che il doppio del livelli normali.

Naturalmente le persone fanno un massiccio uso della comunicazione virtuale poiché sono in quarantena o praticano il distanziamento sociale nelle loro case. Ciò ha aumentato la quantità di dati che fluiscono attraverso i server di Facebook.

Ha anche affermato che Facebook deve continuare a pianificare e sviluppare con attenzione ancora maggiore il rafforzamento della sua infrastruttura di server nel caso in cui il coronavirus si diffonda in tutto il mondo, dato che in molti paesi i cittadini fanno affidamento su WhatsApp, Facebook e Instagram come principale mezzo di comunicazione.

“Siamo su dei numeri che vanno ben oltre il picco di Capodanno”, ha detto Zuckerberg. “Solo assicurandoci di poter gestire squesta sfida possiamo fare fronte ai picchi dei giorni futuri”

 

Le cifre sull’aumento del traffico sono state confermate dagli operatori nazionali. Da una parte Vodafone ha dichiarato di aver dovuto gestire un carico di lavoro addizionale in termini di traffico sul proprio network che ha già superato il 50% della media. Anche TIM, secondo le segnalazioni del suo Amministratore delegato Gubitosi, ha registrato un aumento di oltre il 70%del traffico internet da rete fissa, soprattutto derivante dai videogiochi online. Compito dei provider è ora quello di garantire un servizio che magari non sarà da subito così veloce come in precedenza, ma il cui funzionamento è fondamentale per assicurare che le persone possano non solo lavorare da casa ove possibile ma anche mantenere quei contatti sociali che, giocoforza, sono al momento impediti di persona.

 

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Coronavirus, i sindacati: “Centinaia di auto dal Nord verso la Sicilia”

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Domenica sera, in coincidenza con l’annuncio del nuovo decreto sul coronavirus, “si è registrato un consistente quanto pericoloso afflusso di auto all’imbarcadero di Villa San Giovanni sui traghetti privati per Messina”.

A denunciarlo è il segretario generale del sindacato Orsa, Mariano Massaro, che aggiunge: “Stiamo parlando di centinaia di automobili in marcia verso la Sicilia” che invece “dovrebbe essere abbondantemente blindata”.

Nella serata di domenica il governatore siciliano Nello Musumeci aveva scritto su Facebook: “Mi segnalano appena adesso che a Messina stanno sbarcando dalla Calabria molte persone non autorizzate. Non è possibile e non accetto che questo accada. Ho chiesto al prefetto di intervenire immediatamente. C’è un decreto del ministro delle Infrastrutture e del ministro della Salute che lo impedisce. Pretendo che quell’ordine venga rispettato e che vengano effettuati maggiori controlli alla partenza. Il governo nazionale intervenga perché noi siciliani non siamo carne da macello!”

Poco dopo, sempre sui social, Musumeci aveva precisato: “Ho appena avuto conferma dalla prefettura di Messina che saranno ulteriormente intensificati i controlli sullo Stretto. Possono passare, alla luce del provvedimento nazionale, SOLO i pendolari che svolgono servizio pubblico, come sanitari, forze armate e di polizia. BASTA. Stiamo facendo sacrifici enormi e bisogna dare certezze a tutti i cittadini che questa fase è seguita con impegno”.

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SALA a Fabio Fazio : “Milano non si ferma” è stata un errore condiviso

milano non si ferma sala
milano non si ferma sala

Intervistato da Fabio Fazio durante la puntata di domenica sera di Che tempo che fa, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha risposto a una domanda sulla sua iniziale sottovalutazione della pericolosità del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia.

Negli ultimi giorni di febbraio, quando i contagi confermati in Italia erano ancora pochissimi, Nicola Zingaretti partecipava ad aperitivi contro la paura e  anche Matteo Salvini invitava ad «aprire» e «spalancare» tutto, Sala aveva promosso la campagna “Milano non si ferma”, che invitava i milanesi a non avere eccessiva paura del virus.

Tra le altre cose, Sala aveva rilanciato con i suoi account social un video che raccontava la forza di spirito dei milanesi anche in tempi difficili. Nei giorni successivi Sala era apparso su Instagram con una maglietta con su scritto “Milano non si ferma”.

Il video “Milano non si ferma” era stato promosso dall’Unione dei Brand della Ristorazione Italiana, un’associazione temporanea formata da decine di locali e catene di ristorazione di Milano.

Lo stesso video veniva rilanciato da Matteo Salvini («bellissime immagini da far girare, anche di questo ho parlato con il presidente della Repubblica portando la voce delle imprese, dei produttori, degli artigiani, dei commercianti. Riapriamo tutto quello che c’è da riaprire: l’Italia è un Paese che soffre ma che vuole ripartire, adesso»).

Pochi giorni dopo la diffusione del virus aveva costretto le autorità ad approvare le prime restrizioni alle libertà individuali e alle attività commerciali, per provare a contenere l’epidemia. E le restrizioni avevano poi dovuto essere rafforzate, perché in larga parte non rispettate.

La campagna “Milano non si ferma” era quindi stata accusata di aver creato un clima di eccessiva sottovalutazione e rilassatezza, quando invece sarebbe stato più opportuno già dall’inizio un richiamo a maggiori precauzioni.

Sala ha detto a Fazio:

Molti hanno fatto riferimento a quel video che girava in rete e a quell’hashtag “Milano non si ferma”. Era il 27 di febbraio era un video che impazzava in rete; tutti lo rilanciavano, l’ho rilanciato anche io. Giusto o sbagliato, probabilmente sbagliato. È chiaro come abbiamo sentito da Burioni, da Zangrillo, nessuno aveva capito ancora la virulenza del virus, e d’altro canto in quel momento quello era lo spirito.

Sala ha anche ricordato che l’invito a “non fermarsi” era arrivato da diversi partiti politici e che anche il leader della Lega Matteo Salvini in qui giorni si opponeva alle chiusure di uffici e negozi.

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TRASPORTI: a Milano i treni di lunga percorrenza fermeranno solo alla Centrale

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TRASPORTI: tutti i treni a lunga percorrenza che attraverseranno Milano fermeranno esclusivamente alla stazione Centrale.

Lo ha comunicato Trenitalia spiegando di aver rimodulato l’offerta commerciale dei treni Frecce (Frecciarossa, Fracciabianca e Frecciargento) a seguito delle disposizioni emanate dalle autorità competenti in materia di prevenzione e contenimento del Coronavirus. Saranno garantiti i servizi minimi essenziali: vale a dire una sola fermata in quelle città che finora invece contemplavano più fermate intermedie. A Milano, nello specifico, non saranno più effettuate le fermate nelle stazioni di Rho Fiera, Milano Porta Garibaldi e Rogoredo.

La decisione è stata presa da Trenitalia per “agevolare le attività di controllo delle autorità”, probabilmente anche a seguito dell’ultima ordinanza varata quest’oggi dal ministero dell’Interno e da quello della Salute. I due ministeri, sempre nell’ottica di contenere i contagi da Covid-19 e probabilmente per impedire le “fughe” ingiustificate dal Nord al Sud della Penisola hanno disposto il “divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati in Comune diverso da quello in cui si trovano”, salvo che “per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o per motivi di salute”.

Le altre fermate secondarie cancellate in tutta Italia
La decisione di Trenitalia riguarda anche gli Intercity, che svolgono il servizio viaggiatori esclusivamente nelle stazioni principali di: Genova Piazza Principe, Perugia e Roma Termini. Cancellate pertanto le fermate di Genova Brignole, Perugia Ponte San Giovanni, Roma Ostiense e Roma Tiburtina. Per quanto riguarda le Frecce, invece, sono state cancellate le fermate nelle stazioni secondarie di Torino Porta Susa, Roma Tiburtina e Napoli Afragola. Le Frecce fermano solo a Torino Porta Nuova, Roma Termini e Napoli Centrale.

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L’aiuto di Cuba all’Italia : atterrati medici e infermieri per combattere l’emergenza coronavirus

cuba aiuti italia medici
cuba aiuti italia medici

Coronavirus, medici cubani all’ospedale da campo di Crema

«La noticia se ha esparcido por toda Lombardía: ¡vienen médicos cubanos!»: la versione oi line di Juventud Rebelde, quotidiano cubano, forse si concede un po’ di enfasi («la notizia si è difusa in tutta l Lombardia: arrivano i medici cubani!»), ma ciò che conta è che all’ospedale di Crema stanno arrivando dall’Avana 52 tra dottori e infermieri; in questa durissima battaglia contro il coronavirus, saranno di grande aiuto a un sistema sanitario allo stremo. E anche se la giunta lombarda è di centrodestra non ha esitato, ovviamente, ad accettare anche l’aiuto cubano. Quando sono partiti dall’aeroporto José Martì i medici cubani sono stati salutati da applausi, avevano bandiere del loro paese e italiane, e un ritratto di Fidel Castro.

 

Si conclude così la giornata degli aiuti dopo il materiale mandato con 9 aerei dalla Russia

La situazione di oggi 

Gallera: “Dati migliori ma è presto per cantare vittoria”

Lo ha detto l’assessore al Welfare Giulio Gallera facendo il punto sull’emergenza sanitaria. “Sono 3.456 i decessi registrati in Lombardia dall’inizio dell’emergenza – ha ricordato Gallera –  Oggi l’incremento è stato di 361 morti nelle ultime 24 ore, mentre ieri si era registrato il record negativo di +546 in un giorno. i positivi al coronavirus in Lombardia sono saliti a 27.206, +1.691 su ieri con un dimezzamento della crescita giornaliera.  I ricoverati per Covid 19 sono 9.439, con un aumento di 1181, a cui
vanno aggiunte 1142 persone ricoverate in terapia intensiva”

I numeri dalle province 

Sono finalmente in calo i contagi in provincia di Bergamo e Brescia: a Bergamo sono in totale 6216 i covid positivi, 347 più di ieri, “il numero si è dimezzato –
commenta Gallera – rispetto ai 715 di ieri”. In calo anche Brescia: 5317 i malati, 289 più di ieri ma in calo rispetto ai 380 di due giorni fa. In provincia di Cremona sono 2895, nel Comasco 510, 60 più di ieri, nel Lecchese sono aumentati di 54, nel Lodigiano di 79, con 1772 contagiati in tutto.

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