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lunedì, Maggio 5, 2025
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Borrelli annuncia lo stop delle conferenze stampa giornaliere della Protezione Civile

Angelo Borelli
Angelo Borelli

Finisce il bollettino giornaliero della Protezione Civile

La conferenza-stampa sul coronavirus, ogni giorno, non occorre più. Un buon segno, a conti fatti. Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. «I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa».

I dati Regione per Regione aggiornati a venerdì 17 Aprile

Il dato fornito qui sotto, e suddiviso per Regione, è quello dei casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). Nella foto in alto è visibile quello dei soggetti attualmente positivi. La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

Lombardia 64.135 (+ 1.041, +1,6%; ieri erano stati +941)
Emilia-Romagna 21.834 (+ 348, +1,6%; ieri erano stati +457)
Veneto 15.374 (+ 384, +2,6%; ieri erano stati +366)
Piemonte 19.803 (+ 695, +3,6%; ieri erano stati +879)
Marche 5.668 (+ 86, +1,5%; ieri erano stati +79)
Liguria 6.188 (+ 149, +2,5%; ieri erano stati +103)
Campania 3.951 (+64, +1,6%; ieri erano stati +80)
Toscana 8.110 (+ 167, +2,1%; ieri erano stati +277)
Sicilia 2.625 (+46, +1,8%; ieri erano stati +44)
Lazio 5.524 (+ 144, +2,7%; ieri erano stati +148)
Friuli-Venezia Giulia 2.675 (+59, +2,3%; ieri erano stati +72)
Abruzzo 2.443 (+97, +4,1%; ieri erano stati +72)
Puglia 3.327 (+69, +2,1%; ieri erano stati +74)
Umbria 1.337 (+8, +0,6%; ieri erano stati +7)
Bolzano 2.296 (+29, +1,3%; ieri erano stati +43)
Calabria 991 (-18, -1,8%; ieri erano stati +38)
Sardegna 1.178 (+14, +1,2%; ieri erano stati +3)
Valle d’Aosta 993 (+ 22, +2,3%; ieri erano stati +13)
Trento 3.376 (+82, +2,5%; ieri erano stati +74)
Molise 269 (+6, +2,3%; ieri erano stati 0)
Basilicata 337 (+1, +0,3%; ieri erano stati +16)

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TURISMO: Quando e come si ritornerà a viaggiare in aereo dopo il Covid-19?

Motori360 Cathay Pacific 03
Motori360 Cathay Pacific 03

Tutti si interrogano su come potrà essere la fase 2 della lotta al coronavirus, quella in cui seppur lentamente tutti i settori dovranno provare a riprendere la loro normale attività.

I dubbi maggiori riguardano naturalmente le aree del turismo e dei trasporti.

 Alcune compagnie aeree hanno già avviato delle misure drastiche: Emirates a Dubai su alcuni voli ha svolto dei test sierologici rapidi per verificare se vi fossero passeggeri positivi a Covid-19. Ma il nodo vero è un altro: gran parte dei paesi, dal Portogallo alla Thailandia, hanno chiuso le frontiere e anche quando dovesse esserci una parziale riapertura – non prima di giugno – comunque è possibile che alcune nazioni impongano un periodo di quarantena di 15 giorni a chi arriva dall’Italia.

E’ la domanda che moltissime persone si pongono in attesa della Fase 2 che partirà il 4 maggio. E se lo chiedono in particolare tutti coloro che a causa del coronavirus e dei blocchi hanno dovuto rinunciare a viaggi prenotati e richiesto rimborsi o voucher alle compagnie.

Mentre alcuni paesi europei si preparano a riaprire, la Commissione UE ha invitato gli Stati membri di Schengen e quelli associati a prorogare le restrizioni dei viaggi non essenziali in Europa fino al 15 maggio.

Questo perché l’esperienza di altri paesi più colpiti dalla pandemia dimostra che le misure anti-contagio richiedono più di 30 giorni per essere efficaci. La Commissione invita i paesi a un approccio coordinato e uniforme su quando riapriranno le frontiere. Lo stop ai viaggi e l’invito a estenderlo fino al 15 maggio riguarda 30 paesi, ossia quelli dell’area Schengen più Bulgaria, Croazia, Cipro, Romania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Al momento il Governo italiano non ha annunciato una data a partire dalla quale si potrà ricominciare a viaggiare normalmente, né le modalità con cui lo faremo. Quel che è certo è che le prenotazioni per l’estate all’interno del territorio europeo sono ferme, e gli esperti prevedono una ripresa graduale dei viaggi all’estero a partire da novembre-dicembre, con boom di partenze previsto da gennaio 2021.

Ciò non vuol dire che non potremo partire per l’estero fino al 2021, ma che per ora non ci sono direttive al riguardo. Gli esperti ritengono che la Fase 2 in Italia durerà almeno 6 mesi e non potremo tornare alla normalità in estate, poiché il rischio di una seconda ondata di contagi è dietro l’angolo.

Anche una volta che ricominceremo a uscire di casa dovremo abituarci a rispettare il distanziamento sociale, a indossare la mascherina, a prendere i mezzi con accesso contingentato e a fare la fila per entrare nei negozi. Per quanto riguarda i viaggi, per ora gli spostamenti per il turismo all’estero e sul territorio nazionale sono vietati, il 99% delle flotte aeree è a terra (aperti solo alcuni collegamenti per motivi di emergenza) e i treni hanno rimodulato il servizio per garantire solo i servizi minimi essenziali.

Le disposizioni attualmente in vigore consentono viaggi solo in caso di necessità assoluta, che devono essere autocertificate.

La stragrande maggioranza dei paesi ha bloccato ingressi e arrivi fino a data da destinarsi, ma alcune compagnie di volo hanno comunicato la data di fine sospensione (che ovviamente potrebbe essere prorogata). Sia Air Canada che la russa Aeroflot, ad esempio, hanno annunciato la sospensione dei voli da/per l’Italia fino al 1 maggio 2020.

Fase 2, come si farà a viaggiare con l’aereo?

Tra le ipotesi a cui si lavora c’è ad esempio quella che prevede di lasciare vuoti i posti di mezzo, in modo da garantire ai passeggeri un adeguata distanza. I voli dunque riprenderanno, ma l’affluenza sugli stessi sarà molto ridotta. C’è chi si sta attivando in tal senso. La compagnia Delta Airlines ha ad esempio annunciato che sta apportando delle importanti modifiche agli standard di volo prevedendo un riduzione dei passeggeri. Dello steso tenore anche l’iniziativa lanciata da American Airlines chiamata Posti rilassati che prevede il blocco del 50% dei posti medi su ciascun aereo.

Le opinioni discordanti delle compagnie low cost

Anche EasyJet, ferma dallo scorso 30 marzo, ha fatto sapere che l’ipotesi a cui si ragiona per la ripresa è quella di lasciare vuoti i posti intermedi dei tre disponibili per lato nella fusoliera. Johan Lundgren, amministrato delegato della compagnia low cost, ha così presentato il piano di rilancia della compagnia: “Lavoreremo con le autorità e ascolteremo le opinioni dei clienti su ciò che ritengono sia la cosa giusta da fare, in particolare nel periodo di riavvio delle attività, una fase che non sappiamo quanto durerà. Stiamo anche pensando a sistemi di sanificazione degli aerei che possano essere ancora più efficaci”. Di parere nettamente contrario è invece l’altra celebre low cost, Ryanair, secondo la quale lasciare un posto di distanza tra i passeggeri non sarebbe un modo efficace per garantire la sicurezza e inoltre questo sarebbe difficilmente sostenibile per le compagnie aeree.

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Il sindaco Sala a capo della task force mondiale per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia

beppe sala milano
beppe sala milano

Coronavirus. Il Sindaco Sala a capo della task force C40 per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia

Sarà il Sindaco di Milano Giuseppe Sala a presiedere la “Global mayors CoViD-19 recovery task force” (l’unità operativa dei sindaci del mondo per la ripresa post CoViD-19) della rete C40 cities.

Il network internazionale ha annunciato, infatti, il lancio di una task force per accelerare la ripresa economica in seguito alla crisi CoViD-19. I Sindaci di C40 stanno già condividendo conoscenze ed esperienze per superare l’attuale crisi sanitaria.

La “Global mayors CoViD-19 recovery task force” vedrà i principali sindaci del mondo collaborare per raggiungere una ripresa economica che permetta ai cittadini di tornare a lavorare, evitando al contempo che il degrado climatico generi una crisi ancora più grave in grado di arrestare l’economia globale e di minacciare la vita e la capacità di sostentamento delle persone.

I sindaci si confronteranno su come usare investimenti pubblici nella ripresa per creare una “nuova normalità” per le economie cittadine, basata sull’eliminazione dell’inquinamento e della povertà, sul miglioramento della salute pubblica e sull’aumento della resilienza agli shock.

La “Global mayors CoViD-19 recovery task force” è stata presentata ieri durante una riunione virtuale di oltre 40 sindaci e rappresentanti delle maggiori città di 25 Paesi, presieduta dal Presidente di C40 e Sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, con l’obiettivo di condividere competenze per la protezione dei cittadini durante la crisi CoViD-19. I sindaci e i rappresentanti delle città C40 collaboreranno regolarmente alla condivisione di conoscenze e soluzioni riguardanti la pandemia CoViD-19.

La task force sarà composta da sindaci di ogni regione della rete C40, molti dei quali hanno un’esperienza specialistica senza rivali, come la Sindaca di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr, che è stata Direttrice della Pianificazione del Centro Nazionale di risposta all’epidemia di Ebola in Sierra Leone 2014-15.

“Nell’immediato la nostra priorità è proteggere la salute dei nostri cittadini e superare la pandemia CoViD-19. Tuttavia, mentre affrontiamo i devastanti effetti quotidiani di una crisi senza precedenti, dobbiamo anche guardare a come proteggeremo i nostri cittadini in futuro – ha dichiarato il Sindaco di Milano e vicepresidente C40 Giuseppe Sala -. Il modo in cui strutturiamo i nostri sforzi per la ripresa definirà le nostre città per i prossimi decenni. È nostra responsabilità di sindaci garantire che costruiremo solide fondamenta così che le nostre città possano apparire come luoghi più sani, equi e sostenibili in cui vivere”.

“In netto contrasto con l’inadeguata cooperazione tra i governi nazionali, i sindaci delle città del mondo si stanno unendo per rispondere all’immediata emergenza sanitaria CoViD-19, così come hanno fatto per affrontare l’attuale crisi climatica – ha affermato Mark Watts, Direttore esecutivo C40 -. La task force permetterà ai sindaci di guidare un piano di ripresa economica dalla crisi CoViD-19 che riduca il rischio di future crisi globali attraverso la costruzione di comunità sane, eque e a emissioni zero”.

Attraverso una serie di documenti programmatici, webinar e relazioni di esperti internazionali, la “Global mayors CoViD-19 recovery task force” fornirà ai sindaci i migliori dati a disposizione, le migliori pratiche e analisi per ottenere una ripresa economica che porti le persone a tornare velocemente a lavoro, metta risorse nelle mani di chi ne ha più bisogno e acceleri l’azione per superare la crisi climatica.

Inoltre, la task force collaborerà con una salda rete globale di economisti, imprese, città, sindacati e giovani per mettere il mondo nelle condizioni di realizzare un piano di recupero CoViD-19 inclusivo e unico.

La task force sarà composta da sindaci che rappresentano la diversità del network C40, anche a livello geografico, che si riuniranno a intervalli regolari nelle prossime settimane e mesi. Sarà supportato dalla Segreteria C40 e riferirà al Comitato direttivo. I membri della task force, inclusi i consiglieri che supporteranno i sindaci, saranno annunciati a breve.

La riunione virtuale dei sindaci ospitata dal network C40 ha visto inoltre la partecipazione del Direttore Malattie trasmissibili presso il Ministero della salute di Singapore, il professore Vernon Lee, che ha condiviso l’esperienza di Singapore sui test di massa per CoViD-19.

“Avere una strategia completa e mirata aiuterà a guidare le città a svolgere test in un modo più coordinato, efficace ed efficiente, sotto il profilo delle risorse – ha detto il Professor Vernon Lee, Direttore Malattie trasmissibili presso il Ministero della salute di Singapore -. Se affiancato a immediata tracciabilità dei contatti e a quarantena dei contatti stretti, questo permetterebbe il precoce riconoscimento e isolamento dei casi di CoViD-19 per contenere la diffusione dell’infezione. I centri urbani più densamente popolati sono particolarmente vulnerabili alle minacce di malattie infettive. Un singolo caso può velocemente causare un’epidemia all’interno della comunità. Investire in anticipo nella prontezza di risposta alla pandemia è la chiave per sviluppare sistemi sanitari resilienti per il futuro”.

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TRASPORTI: ecco come ripartiranno metropolitane, treni e autobus nella fase 2

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TRASPORTI: Pensiamo a un modello organizzativo della società completamente diverso”, basato su una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro”

Addio bus strapieni e metropolitane affollate all’ora di punta. Dal 4 maggio in avanti vetture e vagoni saranno a numero chiuso. Con ingressi contingentati e consentiti, laddove possibile, solo dalla porta anteriore, per controllare che non si superi la capienza massima imposta dal rispetto delle distanze di sicurezza. Se poi si riusciranno a installare dei sistemi conta-persone, tanto di guadagnato.

L’epidemia non solo ha cambiato le abitudini degli italiani, ma si avvia a modificare profondamento l’uso e l’accesso ai mezzi pubblici. “Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, non ce lo possiamo permettere sinché non troviamo il vaccino”, ha spiegato infatti la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, anticipando il piano del governo sulla mobilità urbana: “Proprio perché abbiamo in testa di potenziare il servizio del trasporto pubblico dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso”, basato su “una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro” ha insistito la ministra.

E dunque la nuova vita all’epoca del Covid-19 prevederà sia ingressi scaglionati in scuole e uffici per attenuare la pressione sul sistema dei trasporti, individuato come uno dei punti deboli ai fini del contenimento del virus. E misure ancora più stringenti rispetto all’obbligo di distanziamento sociale introdotto dal Mit un mese fa: dalla vendita contingentata dei biglietti alla limitazione della capienza.

Da rafforzare con l’introduzione di una app, tra quelle “allo studio del ministero della Salute e dell’Innovazione”, che si occuperà di “evitare assembramenti” all’interno di treni, bus e metropolitane.

“Stiamo provando a immaginare di fare una sperimentazione estiva in alcune aree del Paese”, ha poi specificato De Micheli. Ribadendo che d’ora in poi tutti i mezzi di trasporto – su ferro, su gomma, navi o aerei – potranno essere riempiti “al massimo al 60%” poiché “la prima misura di sicurezza è il distanziamento sociale”. Senza trascurare il fattore umano: “Stiamo anche pensando alla presenza di persone che aiutino a evitare di salire” i passeggeri quando è stato raggiunto il numero massimo consentito. Dai controllori ai buttafuori, ma in divisa da tranviere.

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CORONAVIRUS: telelavoro e negozi online, così Milano dovrà gestire la fase due

Vecchio padiglione Guardia
Vecchio padiglione Guardia

CORONAVIRUS: Turismo solo locale, più auto private, uffici con turni scaglionati: le ricette degli esperti sul dopo lockdown

La Milano che risorgerà dall’emergenza coronavirus dovrà cambiare ritmo e orari. Dovrà parlare necessariamente più italiano, continuare a lavorare o fare shopping (anche) senza muoversi da casa. E dovrà cercare di muoversi magari un po’ meno, ma sicuramente meglio per evitare che la paura di ritrovarsi stretti in un vagone della metropolitana porti le auto a incolonnarsi in strada. Per gli esperti, però, la ripartenza potrà essere anche un’occasione per “reinventarsi”, curando anche i mali antichi di questa città. Con un minimo comune denominatore: la sicurezza. Ecco la (prima) agenda milanese per la Fase 2.

Il turismo
La Milano da dieci milioni di visitatori, che dopo Expo era stata (ri) scoperta nel mondo e ospitava il mondo per questo 2020 non ci sarà più. Ma Palazzo Marino sta già cercando di ripensare la strategia per ripartire. Puntando per i prossimi mesi non più sulla promozione internazionale, ma sul turismo “locale” o di “prossimità”, come lo chiama l’assessora Roberta Guaineri: “Ci concentreremo sul livello regionale o nazionale”. L’obiettivo immediato è luglio: “Dobbiamo far sì che già questo mese sia attrattivo. Vogliamo anche contattare le altre città lombarde come Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, per capire se si riescono a mettere in campo sinergie e progettare attività di attrattività reciproca”. Ma Milano, è convinta anche Madga Antonioli, direttrice del master in Economia del turismo dell’università Bocconi, “ha tutte le carte in regola per essere ancora attrattiva e ha quei valori che saranno fondamentali per un nuovo turismo che darà importanza ad autenticità, sicurezza, ambiente, fiducia, l’aspetto sociale”.
La mobilità
Nella fase iniziale della ripartenza, Matteo Colleoni si aspetta “un aumento della mobilità privata perché tanti, per paura di prendere i mezzi pubblici, useranno le auto per andare al lavoro”. Con un altrettanto inevitabile “contraccolpo negativo sull’ambiente”. Ed è anche per questo che, dice il sociologo dell’Ambiente e del Territorio della Bicocca, “dovremo usare quello che ci ha insegnato il dramma coronavirus. Molte riunioni potranno continuare a essere fatte a distanza evitando spostamenti inutili. Ma, anche per decongestionare i mezzi, bisognerà lavorare sui tempi della città. Ancora oggi rimangono gli orari di punta tra le 7 e le 9 e le 17 e le 19 rimangono. Dovremo cercare di desincronizzare il più possibile le attività”. Un esempio lo ha fatto il sindaco Beppe Sala che ha proposto in chiave antismog di spalmare le aperture delle scuole: “Ma dovremo lavorare anche sui servizi, gli uffici, le stesse università potrebbero puntare più sul sabato”. Infine, una delle richieste che Legambiente Lombardia fa ai Comuni e che Colleoni condivide: “L’uso della bicicletta potrà essere importante”.
Il lavoro
Per Luca Solari, docente di Organizzazioni aziendali della Statale, lo smart working continuerà ad avere un ruolo fondamentale anche nella Fase 2. Insieme, magari, a “un’organizzazione su più turni”. All’orizzonte, il professore vede due Milano. “Una più estesa e virtuale, perché abbiamo imparato che una serie di attività come meeting, presentazioni, incontri commerciali si possono fare benissimo collegati a distanza”. E un’altra Milano “più contenuta nei numeri e fisica, maggiormente legata ai momenti di socialità”. Un processo che, potenzialmente, potrebbe invertire “il flusso di quanti volevano tornare a vivere a Milano”. Anche Michele Faioli, docente di Diritto del lavoro della Cattolica e consigliere esperto del Cnel, vede una nuova normalità “che per il terziario, i servizi e le professioni” continuerà a essere caratterizzata “dallo smart working”. Ma “chi tornerà nei luoghi fisici, potrà farlo nella misura in cui il datore avrà potenziato le misure di sicurezza per limitare i rischi di contagi ed evitare contenziosi”.
Il commercio
“In questo momento ha retto chi ha saputo innovare, potenziando le consegne con le piattaforme di delivery, i siti di e- commerce, prendendo ordini su WhatsApp, sui social”, dice Sandro Castaldo, professore del dipartimento di Marketing della Bocconi. Servizi chiave anche per la Fase 2, con il commercio che dovrà organizzarsi “su tutti i diversi canali”. Impossibile replicare le immagini di corso Buenos Aires affollato dal popolo dello shopping o delle code per i saldi. “Anche i negozi in parte dovranno ripensare gli spazi per attrezzarsi con le spedizioni, diventando una sorta di ambulatori in cui la sicurezza sarà fondamentale”. La sfida più complessa riguarderà i ristoranti: “Il take away dovrà diventare un’esperienza, un racconto. Anche le sale cambieranno, con tavoli distanziati, magari più turni, app per ordinare a distanza”.
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Terremoto a Piacenza magnitudo 4.2, scossa sentita anche a Milano

terremoto piacenza milano
terremoto piacenza milano

Terremoto a Piacenza di 4.2, paura a Milano, Genova e Pisa. Verifiche su possibili danni

Terremoto, paura in tutto il Nord Italia per una scossa di magnitudo 4.2 avvenuta questa mattina alle 11.42: la scossa, localizzata nel piacentino, è stata avvertita fino a Genova e Milano. L’epicentro è stato localizzato dall’Ingv a 6 km a sud-est di Cerignale (Piacenza), praticamente a metà strada tra Piacenza e Genova e non lontano dal confine col Piemonte e la provincia di Alessandria.

terremoto piacenza milano

I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 11.42 e ad una profondità di tre km, sono stati Cerignale, Ottone e Ferriere. Già ieri sera alle 22.02 c’era stata un’altra scossa di magnitudo 3.5 in zona, a Ferriere, sempre nel piacentino. Su Twitter sono diverse le segnalazioni di utenti piemontesi, liguri, emiliani e milanesi che affermano di aver sentito forte la scossa.

Le parole del sindaco – “Uno spavento enorme. Una sensazione bruttissima, e già lo stato d’animo non è dei migliori. Si somma sconforto a sconforto”, ha detto Massimo Castelli, sindaco di Cerignale. La scossa, che non ha fatto danni, ha trovato gran parte delle persone in casa “e ha fatto saltare per un qualche momento tutti i meccanismi. Io sono uscito con i pochi dipendenti, per forza di cose per un momento il virus è passato in secondo piano”, ha aggiunto.

“Al momento non abbiamo segnalazioni di danni. Stiamo facendo tutte le verifiche” dice all’Ansa Rita Nicolini, direttrice dell’agenzia regionale di Protezione civile nell’Emilia-Romagna. Si tratta della seconda scossa in poche ore. “Breve, ma piuttosto intensa”, dice Nicolini che è in contatto con i tecnici

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A Milano nasce la prima ‘ Banca biologica sul coronavirus ‘

prima banca
prima banca

Una grande opportunità per lo studio e lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche

Università degli Studi di Milano e Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano danno avvio al progetto della prima “Banca biologica” su COVID-19 grazie a una donazione di oltre 800mila euro da parte di Banco BPM.

La Banca biologica, che verrà realizzata presso l’Ospedale Sacco, raccoglierà e conserverà tutti i campioni biologici, ematici e tessutali, relativi a COVID-19 e costituirà una grande opportunità per lo studio e lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche, incluse quelle di tipo vaccinale.

Completa l’intervento il potenziamento della piattaforma tecnologica per lo stoccaggio e alimentazione di Ossigeno liquido a servizio dell’Ospedale Sacco. Si tratta di un progetto di fondamentale rilievo ai fini della ricerca scientifica su COVID-19. La Banca biologica sarà gestita grazie al know how dei docenti e dei ricercatori dell’Università Statale e sarà realizzata in uno spazio al piano interrato di 280 metri quadrati del Padiglione 62 dell’Ospedale Luigi Sacco.

In particolare, è prevista la realizzazione di un locale dedicato all’accettazione dei campioni; un locale Biobanca, di circa 170 metri quadrati, in grado di ospitare nel tempo fino a oltre 18 contenitori criogenici (nella prima fase è prevista la posa di un lotto di 6 contenitori criogenici); un locale congelatori, sempre destinato alla conservazione di materiali; un locale impianti tecnologici a servizio della Biobanca. Prevista, infine, un’area tecnica per l’installazione del serbatoio di azoto a servizio della Banca biologica, posta all’esterno del padiglione 62.

Lo scopo sarà quindi di raccogliere e conservare i campioni biologici, ematici e tessutali relativi al virus, per studiare e sviluppare strategie diagnostiche e terapeutiche

Il rettore dell’Università Statale Elio Franzini commenta: “Siamo molto grati a Banco BPM per questa generosa elargizione: la Bio Banca COVID-19 consentirà nuove e importanti opportunità alla ricerca scientifica sul virus. I ricercatori dell’Università Statale, già su più fronti impegnati in questa battaglia, metteranno a disposizione di questo progetto la ricchezza multidisciplinare degli ambiti di studio presenti in ateneo, continuando a fare rete con l’eccellenza della clinica rappresentata dall’Ospedale Sacco”.

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LAVORO: UNA RICERCA URGENTE DI FARMACISTI

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LAVORO: in un momento di piena emergenza sanitaria, Adecco ricerca figure chiave per supportare la sanità e i cittadini italiani. MANDA IL TUO CV

Offerta lavoro | Farmacista | Come candidarsi

In particolare, questo annuncio di lavoro è dedicato a farmacisti/e.

Leggi l’annuncio di Adecco e scopri come inviare il tuo cv.

Le attività

In particoòare le risorse si occuperanno delle seguenti attività:
– Assistenza clienti e consulenza rispetto all’utilizzo dei farmaci;
– Approvvigionamento dei medicinali e controllo scorte.

Competenze:

Farmaco-Scientifico – Farmaceutica, livello Ottimo
Farmaco-Scientifico – Informazione scientifica del farmaco, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Tecnologie farmaceutiche, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Informazione medico-scientifica del farmaco, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Medicine alternative, livello Buono.

Si offre contratto alle dirette dipendenze dell’azienda.

Candidati subito.

 
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INDITEX: pronta a un nuovo picco produttivo!

Inditex fashion logos ST 3 639487
Inditex fashion logos ST 3 639487

INDITEX: pronta ad anticipare la ripresa globale della domanda di abbigliamento.  Inizieranno ad aumentare la loro capacità già la prossima settimana

Inditex potenzia i suoi hub logistici, pronta ad anticipare la ripresa globale della domanda di abbigliamento, sperando che questa avvenga prima di quanto previsto. È quanto emerge da alcune dichiarazioni raccolte da Wwd che ricorda come i principali centri logistici del colosso del fast fashion, controllante di Zara, si trovino a Madrid, Saragozza e Arteixo (Galizia) e possano produrre milioni di capi al mese.

Le warehouse di Inditex inizieranno ad aumentare la loro capacità già la prossima settimana, ha spiegato alla testata Usa Roberto Perez, che segue la logistica del gruppo per la Confederación Intersindical Galega, sindacato spagnolo. A oggi, Inditex non ha tenuto inattivi i suoi hub. “Si aspettano un picco di domanda post Coronavirus – ha detto Perez -. Hanno mantenuto i loro magazzini operativi a metà capacità, ma continuando a spostare e immagazzinare la merce in modo che, quando i mercati riapriranno, potranno servirli più velocemente e meglio dei concorrenti”.

Il numero uno del fast fashion avrebbe, fino ad ora, declinato ogni commento.

Inditex, che ha temporaneamente chiuso circa 3.500 store a causa dei lockdown in tutto il mondo, ha mantenuto attivi alcuni laboratori di cucito e confezione ad Arteixo, dove ha la sua sede, per produrre equipaggiamento medico.

La società ha chiuso l’anno fiscale 2019 con profitti netti in crescita da 3,44 a 3,64 miliardi di euro, mancando i 3,83 miliardi stimati dal consensus FactSet. Nei dodici mesi al 31 gennaio scorso, le vendite sono cresciute dell’8% a 28,29 miliardi di euro. Da inizio febbraio allo scorso 16 marzo il dato segna però un calo del 4,9%, che arriva fino al -24% se si prende come riferimento il periodo 1-16 marzo.

Al momento, fa sapere Inditex, è troppo presto fare previsioni sugli impatti della pandemia, ma il management ha deciso di accantonare 287 milioni di euro, pensando al possibile impatto sulle giacenze di magazzino della P/E. “Grazie alla solida posizione finanziaria e ai principi della società, siamo pronti a rispondere in ogni modo necessario”, ha dichiarato l’executive chairman, Pablo Isla, agli analisti.

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MODA: il Governo studia la riapertura anticipata per la fase 2

moda
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MODA: Il presidente di Confindustria Moda, è intervenuto chiedendo la riapertura in sicurezza delle fabbriche, della produzione, delle prototipie e delle tessiture

mascherine modaDopo il via libera del Governo a librerie, cartolerie e negozi di vestiti per l’infanzia, anche la moda potrebbe vedere presto la luce, magari già dalla prossima settimana, tra il 18 e il 20 aprile. Far ripartire alcune attività prima della fine del lockdown, prorogato ancora fino al 3 maggio, è una delle ipotesi cui sta lavorando il Governo per preparare gradualmente la fase 2. Tra le candidate a riaprire i cancelli, ci sarebbe in pole position la filiera del tessile-abbigliamento, insieme all’automotive e alla metallurgia.

Al momento si tratterebbe solo di ipotesi, da valutare anche con le parti sociali, ma qualcosa sembra muoversi dopo i numerosi appelli alle istituzioni di associazioni e federazioni moda nazionali sui rischi di un’inattività prolungata per il settore.

Il blocco, infatti, sta mettendo a repentaglio un comparto che vale quasi 100 miliardi di euro di fatturato, coinvolge oltre 65mila aziende e più di 600mila addetti. Alla luce di ciò, Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda, è intervenuto ieri a Tgcom24 chiedendo la riapertura in sicurezza delle fabbriche, della produzione, delle prototipie e delle tessiture, “per la tenuta di un sistema che, essendo stagionale, rischia di perdere completamente il 2020”. In ballo ci sono gli ordini dell’autunno/inverno 2020-21, alcuni dei quali già cancellati, e la possibilità di presentare le collezioni primavera/estate 2021. Per quanto riguarda invece i negozi, e soprattutto i multibrand, Marenzi ha chiesto un’iniezione di liquidità immediata.

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Dal Giappone alla Grecia, i politici si tagliano lo stipendio per affrontare l’emergenza

tamponi Coronavirus lombardia medici
tamponi Coronavirus lombardia medici

Dopo aziende e privati cittadini, anche i politici sono scesi in campo per aiutare i propri Paesi ad affrontare l’emergenza coronovirus. In Giappone, Nuova Zelanda, Grecia e Bulgaria parlamentari e ministri hanno deciso di tagliarsi lo stipendio, del tutto o in parte, per utilizzare quei soldi nella lotta contro il Covid-19.

Giappone – A fronte degli sforzi sostenuti dall’intera collettività contro la pandemia, i parlamentari giapponesi hanno deciso di rinunciare al 20% del proprio stipendio per un anno. L’accordo è stato raggiunto tra l’esecutivo guidato dal partito liberal-democratico e la principale forza politica all’opposizione, il partito Democratico-costituzionale del Giappone. In base alla legge attuale un rappresentante eletto in una delle due camere della Dieta nipponica, percepisce un compenso di 1.294.000 yen al mese, pari a poco più di 11mila euro.

Nuova Zelanda – Taglio del 20% anche per i ministri neozelandesi, ma per sei mesi. Il leader laburista Jacinda Ardern guadagna circa 470mila dollari neozelandesi (260mila euro) all’anno, il che significa che questo gesto gli costerà circa 52mila euro. “Questo di per sé non sconvolgerà la situazione finanziaria generale – ha spiegato – ma è un modo per riconoscere l’impatto attuale per molti neozelandesi”.

Bulgaria – Dopo la proposta del partito conservatore al potere, il Gerb, i politici bulgari, secondo quanto riporta La Stampa, hanno deciso di rinunciare ai propri salari e devolverli al sistema sanitario nazionale. Il taglio ammonta a un valore 1,44 milioni di leva, ossia 740mila euro.

Grecia – Per i prossimi due mesi, scrive il quotidiano torinese, i parlamentari greci del partito Nuova democrazia cederanno metà del proprio stipendio. “Sono sicuro che anche gli altri partiti faranno lo stess – ha dichiarato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis -. Il nostro mondo politico deve stare in prima linea nella solidarietà”.

IN ITALIA INVECE..

ANSA) – ROMA, 18 MAR – Spunta il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari nel testo finale del decreto Cura Italia. La norma, che era nelle prime bozze e poi era sparita, dà la possibilità di rinviare all’autunno, per evitare rischi di contagio, il voto: il referendum si può indire entro duecentoquaranta giorni dall’ordinanza che lo ha ammesso e che risale a fine gennaio. La data potrebbe essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi l’ultima data utile sarebbe il 22 novembre.

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Comune di Milano distribuisce kit con mascherine e guanti ai rider

rider comune ditribuisce masherine
rider comune ditribuisce masherine

Coronavirus. Dal Comune i primi 1.000 kit (mascherine e guanti ) per la sicurezza dei rider, dei ristoratori e dei clienti

Tutelare la salute dei rider che ogni giorno sono impegnati nelle consegne e contemporaneamente garantire la sicurezza dei ristoratori e dei milanesi che ordinano pasti pronti a domicilio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa voluta dal Comune di Milano e realizzata dall’Assessorato alle Politiche del lavoro, Attività produttive e Commercio che da martedì 14 aprile, per poi proseguire nelle giornate successive, presso lo “Sportello lavoro” di Viale Gabriele d’Annunzio 15 (ingresso da via Arena, passo carraio), dalle ore 9:30 alle ore 17, distribuirà gratuitamente i primi 1.000 kit sicurezza (5 mascherine e 5 paia di guanti) a tutti i rider convocati a scaglioni per il ritiro.

Per evitare qualsiasi assembramento e procedere con una distribuzione ordinata, l’operazione è organizzata in ordine alfabetico con quantità giornaliere definite in accordo con le principali aziende di food delivery operanti in città. Ciò consentirà un’equa ripartizione dei rider nelle giornate di distribuzione previste: si inizia oggi dai rider con cognome compreso tra la lettera A alla lettera E per proseguire, con lo stesso sistema, F÷J mercoledì 15, e K÷Z nei giorni successivi fino ad aver raggiunto tutti i rider stimati in oltre 3.000 unità, indipendentemente dall’azienda per cui lavorano.

“Con questa iniziativa – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – vogliamo tutelare sia la salute dei rider che, con il loro lavoro, garantiscono la continuità del servizio di food delivery, ma anche quella dei cittadini e dei ristoratori. Un’attenzione – prosegue l’assessora – che vogliamo riservare proprio a quei lavoratori poco tutelati da un punto di vista contrattuale, che non possono pagare anche un rischio sanitario maggiore di altre categorie di lavoratori attivi nonostante l’emergenza”.

Nei kit messi a disposizione dall’Amministrazione, oltre ai presidi utili per la propria sicurezza personale e di quella altrui, i rider troveranno anche un utile volantino informativo in italiano, inglese, spagnolo e francese con le principali indicazioni per affrontare l’emergenza CoViD-19: come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, inviti ad evitare assembramenti durante le attese sia presso i ristoranti di ritiro sia nei luoghi di ritrovo, il rispetto delle distanze minime con gli operatori e i clienti finali, non toccarsi naso e bocca.

La distribuzione kit ai rider rientra nella più ampia azione predisposta dall’Amministrazione per fornire di presidi personali di sicurezza tutte quelle categorie di lavoratori, come commercianti, tassisti, operatori socio sanitari, impiegati di sportello che quotidianamente ininterrottamente svolgono la propria attività lavorativa nel periodo di emergenza. La distribuzione dei kit avverrà grazie al contributo volontario dei dipendenti dell’assessorato mentre il volantino informativo è stato realizzato a cura del Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita.

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Al Parco delle Cornelle di Bergamo è nato un piccolo fenicottero rosa, il nome sarà deciso votando online

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Il parco Le Cornelle di Bergamo celebra la nascita di un fenicottero rosa

twitter sharing buttonUn nuovo fiocco al Parco Faunistico Le Cornelle: non è ancora possibile sapere se è rosa o azzurro, ma il cucciolo di fenicottero rosa nato una decina di giorni fa, è già il simbolo di speranza e rinascita che dal Parco raggiunge tutti noi che stiamo vivendo questo momento particolare. Il nome? Lo sceglieremo insieme grazie al contest sulla pagina Facebook del Parco, che sarà attivo fino a domenica 19 aprile 2020.
L’ultimo nato in casa “Phoenicopterus roseus”, dopo un anno dall’ultima nascita nell’area, ha superato con successo sia la fase di incubazione di circa un mese che avviene dopo la deposizione dell’uovo fino alla schiusa, sia il primo periodo di vita, fondamentale per accorgersi in tempo utile di eventuali criticità, ed è regolarmente visitato dai veterinari del Parco Faunistico Le Cornelle per monitorarne lo stato di salute.Il pulcino si presenta di un piumino grigiastro questo perché la tipica colorazione rosa è dovuta ai pigmenti rosso/arancione, chiamati carotenoidi, contenuti in gran quantità nelle alghe e nei piccoli organismi di cui si nutrono questi animali e che si manifesterà raggiunta la maturità.

Questi magnifici esemplari, provenienti principalmente da Africa, Europa meridionale e India settentrionale, sono uccelli trampolieri e sono molto amati dai più piccoli proprio per questa caratteristica, oltre che per l’accesa colorazione del manto. Sono degli animali sociali che si muovono in grossi stormi e vivono in acque basse e aree palustri. Due caratteristiche che rendono unici questi animali, sono il collo lungo e lo strano becco che gli permettono di cibarsi nelle acque basse setacciando l’acqua per trattenere i piccoli organismi in essa contenuti.  Nel Parco, vengono nutriti principalmente con cibi specifici a base di gamberetti.

Ma Le Cornelle oltre ai 75 esemplari di fenicottero rosa, ospita altre specie di fenicotteri tra cui quello cileno e quello minore. Il fenicottero più anziano appartiene alla specie di fenicottero cileno e ha oltre 40 anni. Nonostante la sua veneranda età gode di ottima salute!

https://www.facebook.com/lecornelle/videos/523980358544509/

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FASE 2: il ritorno alla normalità avverrà per fasce d’età

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FASE 2: per autocertificare le uscite servirà una app, che consentirà anche di tracciare i soggetti positivi al Covid-19

Iniziano a delinearsi con più chiarezza i dettagli della “fase 2”. Le principali novità a cui sta lavorando la task force guidata da Vittorio Colao sarebbero due: una app per gestire le autocertificazioni e geolocalizzare i cittadini, monitorando gli spostamenti di chi è risultato positivo al coronavirus, e un calendario di allentamento delle restrizioni scaglionato in base alle fasce d’età.

“La fase 2 sarà molto più articolata, con una batteria ulteriore di strumenti, una app sui contagi. Gli italiani che lo vorranno potranno essere tracciati nelle loro relazioni”, aveva anticipato Colao nei giorni scorsi. Oltre a sostituire l’autocertificazione cartacea, l’applicazione – che sarà scaricabile da un sito del governo e sarà disponibile sia per iOS sia per Android – dovrebbe infatti consentire la geolocalizzazione dei cittadini. L’idea è di poterla utilizzare per i tracciamenti, come già oggi avviene in Corea, per monitorare con precisione la diffusione del virus.

La app, secondo quanto scrive Il Messaggero, avrà anche un sistema di allerta per segnalare gli spostamenti, specie di individui soggetti a restrizioni – e risultati quindi positivi al virus – ricostruendo tutti i contatti avuti. Ancora da capire, invece, se avrà un ruolo, alla fine del lockdown, anche nella gestione e nel controllo del flusso di persone sui mezzi pubblici e nei locali pubblici più affollati.

Al vaglio degli esperti ci sono anche le modalità per l’allentamento delle misure restrittive. Se per le aziende un nuovo step di riaperture potrebbe scattare già il 20 aprile, per i cittadini la data chiave resta al momento il 4 maggio. Ma non per tutti. Il ritorno alla normalità, è l’ipotesi sul tavolo, avverrà infatti per fasce d’età: prima i più giovani, la platea meno a rischio, poi via via tutti gli altri. Gli ultimi a uscire di casa saranno gli anziani.

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Coronavirus estate 2020 : saranno installate box e barriere di plexiglass sulle spiagge ?

box spiaggia coronavirus estate 2020
box spiaggia coronavirus estate 2020

Coronavirus, come sarà l’estate 2020 e come si andrà in spiaggia ?

spiagge Coronavirus estate 2020

La “fase 2” non è ancora iniziata, ma complici le belle giornate, già in molti si domandano se quest’estate si potrà o meno andare al mare. La sottosegretaria al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, è già al lavoro “per far sì che possa essere così”. Il sindacato balneari chiede “un’ordinanza nazionale che stabilisca modalità uniche per tutto il territorio”. E le aziende, intanto, si ingegnano e si attrezzano per proporre soluzioni utili agli stabilimenti ma anche ai bar e ai ristoranti.

Una proposta arriva da un’azienda di Serramazzoni (Modena) che sta proponendo una soluzione al problema  cioè quello del distanziamento in spiaggia che è ancora in vigore per combattere l’emergenza coronavirus.

L’azienda modenese ha pensato a chi vorrà andare in spiaggia dopo l’emergenza Coronavirus e ha progettato dei box trasparenti con pareti di plexiglass e profili in alluminio.

I box sono di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza.

Tra le soluzioni, inoltre, ci sarebbe anche quella di lasciare almeno tre metri tra un ombrellone e l’altro, oppure aggiunta  barriere di plexiglass da interporre tra ogni coppia di lettini. Ma, almeno per ora, si tratta solo di un’idea.

 

spiaggia

LE OPINIONI DEGLI ADETTI DEL SETTORE

Ma le proposte vengono subito stroncate senza appello dagli addetti ai lavori. “Bella cosa la fantasia, ma qui non ci siamo – attacca Gaetano Callà, presidente provinciale dei ristoratori Fipe Confcommercio -. Non ha senso. Piuttosto che aprire così, butto via la chiave del mio locale. Non è nella nostra indole lavorare in questo modo. Meglio stare chiusi che rischiare di trasformare ristoranti, pizzerie e bar in camere a gas. Distanziare la clientela di un metro? Anche questo lo vedo molto difficile: se da centoposti, ipotizzo, passi a 25 o anche a 50, il personale ti serve tutto lo stesso, le utenze e le tasse le paghi. Non ne esci. Gran parte dei miei associati paga i costi con gli incassi del giorno. Bollette e utenze andrebbero sospese per uno o due anni, poi quando ci si riprende paghi a rate quel che devi. Inutile rinviare a settembre. Ma aprire blindati anche no: meglio aspettare tempi migliori. Sappiamo che gli italiani hanno voglia di uscire, non vogliono restare isolati, ma non si può ripartire in questo modo”.

“Ho visto quelle immagini sui social – fa eco Diego Casadei, presidente provinciale dei bagnini di Oasi Confartigianato -, posso dire che mi fanno inorridire. Mi sembrano più che altro trovate pubblicitarie, del tutto fuori luogo. Noi oggi non conosciamo gli sviluppi della pandemia né le modalità di una eventuale riapertura. Comunque dentro quelle gabbie sulla sabbia noi i turisti li cuoceremmo a fuoco lento. Cosa vieni a fare in vacanza se devi stare recluso in un box, senza poter fare il bagno, senza relazioni con le persone? L’ospedale a cielo aperto non va. Vedremo cosa succede – spierga ancora Casadei –: se la spiaggia tornerà fruibile in modo ragionevole e sicuro, per noi operatori e per i turisti, saremo pronti sul pezzo, attuando le precauzioni e le misure che ci verranno indicate dalle autorità. Vogliamo garantire una vacanza vera. Non ci sono alternative”.

“Tutti i giorni mi arrivano improbabili proposte per l’estate – aggiunge Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini di Rimini -, tunnel igienizzanti, macchinari cinesi che passano tra le file di ombrelloni e spruzzano spray, adesso spuntano anche i separatori in plexiglass. La ritengo una stupidaggine assoluta: sarebbero delle saune, per non dire di peggio tipo forni. Tra l’altro ingestibili da montare, e a costi folli. Non vedo bene la gente in costume con la mascherina. Il turismo balneare mal si concilia ai tempi del coronavirus”.

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Regione Lombardia : test a tappeto per medici e cittadini delle zone più colpite . Si parte dal 21 Aprile .

coronavirus farmaco artrite gratis
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Coronavirus, Regione Lombardia: dal 21 aprile 20mila test al giorno

“Saranno effettuati 20.000 test sierologici al giorno per il coronavirus, dal 21 aprile, cominciando dagli operatori sanitari e socio sanitari della Lombardia e dai cittadini che devono tornare al lavoro con particolare riferimento alle province di Bergamo, Brescia, Cremona e Lodi”. Lo comunica, in una Nota, Regione Lombardia.

Immunità al virus

“I test – ideati e testati dall’IRCCS pubblico San Matteo di Pavia – certificheranno l’immunità al virus e – prosegue la Nota – permetteranno di gestire in modo consapevole la cosiddetta fase 2.
Al San Matteo di Pavia, uno dei 4 IRCCS (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) pubblici della Regione, sarà riconosciuta dalla società che produce i test una royalty dell’1%”.

Finanziamenti per la ricerca pubblica

“Risorse – conclude la Nota – che saranno reinvestite. Per finanziare la ricerca pubblica e i ricercatori impegnati ogni giorno in prima linea. Per la lotta al Covid“.

Fontana: “Con test sierologico patente immunità per fase 2”

Il test dovrebbe riuscire a dare “la ‘patente di immunità’ al Covid-19 individuando le persone che hanno avuto questa malattia e che hanno un numero sufficiente di anticorpi da garantire la copertura”. Lo ha affermato il governatore lombardo Attilio Fontana a Pomeriggio Cinque, aggiungendo che nella regione “inizieremo dal giorno stesso 20mila analisi al giorno che rivolgeremo innanzitutto agli operatori sanitari e poi alle persone che dovranno rientrare al lavoro per prepararsi alla fase due.

Focus Lombardia

A oggi in Lombardia le persone positive al coronavirus sono 60.314 con un aumento di 1262. Ieri c’era stato un aumento di 1.460 casi ma oggi sono stati processati circa 4000 tamponi in meno. I decessi sono 10.901, con un aumento di 280 mentre ieri era stato di 110. I ricoveri sono arrivati a 12028, con un aumento di 58, mentre i ricoverati in terapia intensiva sono 1143, con un calo di 33. Sono i dati “non molto soddisfacenti” resi noti dall’assessore regionale al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

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INPS: ecco quando arriveranno il bonus baby sitter e i 600 euro sul conto

inps 600 euro
inps 600 euro

Il bonus da 600 euro per gli autonomi verrà pagato dall’Inps “nei conti correnti con valuta dal 15 aprile al 17, anche grazie alla collaborazione del mondo bancario”. Lo annuncia il governo, spiegando che delle “quasi 4 milioni” di istanze, “ne sono già state liquidate oltre un milione”. Per quanto riguarda il bonus baby sitter, si legge nella nota, “le oltre 40mila domande sono al vaglio dell’Inps per andare in pagamento il 15 aprile”.

Per i tecnici dell’Inps e stato un weekend di lavoro nonostante la Pasqua. “Lavoro senza sosta negli uffici di Inps e banche per velocizzare l’iter di attuazione delle misure” del governo: operativa anche la Ragioneria dello Stato. Lo si legge in una nota del governo. “Quasi 4 milioni di istanze” per il bonus da 600 euro per gli autonomi. “L’Inps ne ha già liquidate oltre un milione e continuerà fino a martedì: verranno pagate nei conti correnti con valuta dal 15 aprile al 17, anche grazie alla collaborazione del mondo bancario, con accredito in un solo giorno lavorativo”.

Bonus baby sitter arriva il 15, all’Inps 40mila domande – “I 200mila congedi parentali richiesti sono stati retribuiti per la grande maggioranza direttamente dalle aziende ai dipendenti, mentre le oltre 40mila domande per il bonus baby sitting sono al vaglio dell’Inps per andare in pagamento (nel libretto famiglia) il 15 aprile anch’esse”. Si legge ancora nella nota.

Operativa convenzione Inps-Abi per l’anticipo della Cig – “E’ in piena operatività la convenzione siglata da Abi, Inps e organizzazioni sindacali che consente ai lavoratori sospesi dal lavoro a causa dell’emergenza Covid-19 di ricevere un anticipo della cassa integrazione ordinaria e in deroga, pari a 1.400 euro”. Da Palazzo Chigi si fa sapere che “per ottenere le erogazioni, le procedure non richiedono più l’invio di modelli cartacei validati presso sportelli bancari e postali per certificare l’Iban, perché la validità del codice identificativo viene effettuata con sistemi informatici. Nei giorni scorsi, l’Abi ha comunicato che la quasi totalità delle banche italiane (quasi il 94% in termini di attivi) ha già aderito alla Convenzione. È bene ricordare che i tempi ordinari per il pagamento della cassa integrazione sono sempre stati di due o tre mesi. In questo caso, grazie alla normativa semplificata e allo sforzo enorme dell’Inps, i pagamenti arriveranno al più tardi entro 30 giorni dalla ricezione della domanda”, precisa la stessa nota.

In pagamento anche cig in deroga, dati da 11 Regioni – L’Inps sta raccogliendo le domande che iniziano ad arrivare dalle Regioni per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga. Lo si legge in una nota del governo in cui si precisa che al momento sono 11 le Regioni che stanno provvedendo all’invio dei dati. E’ già in corso il
pagamento da parte dell’Inps della cassa in deroga delle prime regioni.

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Test vaccino Coronavirus : da fine aprile inizieranno i primi test direttamente sull’uomo

vaccino coronavirus 1
vaccino coronavirus 1

Una coproduzione Italia-Regno Unito, pronti per fine aprile 500 volontari sani

Inizieranno a fine aprile in Inghilterra i test accelerati sull’uomo – su 550 volontari sani – del vaccino messo a punto dall’azienda Advent-Irbm di Pomezia insieme con lo Jenner Institute della Oxford University. Lo annuncia l’amministratore delegato di Irbm, Piero Di Lorenzo. Si prevede, afferma, di “rendere utilizzabile il vaccino già a settembre per vaccinare personale sanitario e Forze dell’ordine in modalità di uso compassionevole”.

“In virtù dei dati acquisiti nelle ultime settimane – continua Di Lorenzo – il primo lotto del vaccino partirà da Pomezia per l’Inghilterra, dove inizieranno i test accelerati su 550 volontari sani”. Di Lorenzo annuncia che è “ormai in fase finale la trattativa per un finanziamento di rilevante entità con un pool di investitori internazionali e vari Governi interessati a velocizzare ulteriormente lo sviluppo e la produzione industriale del vaccino”.

“Si è deciso di passare direttamente alla fase di sperimentazione clinica sull’uomo, in Inghilterra – spiega Di Lorenzo all’Ansa – ritenendo, da parte della Irbm e della Oxford University, sufficientemente testata la non tossicità e l’efficacia del vaccino sulla base dei risultati di laboratorio, che sono stati particolarmente efficaci”.

 

I dati Coronavirus regione per regione 

Ecco la situazione aggiornata a Pasqua, i dati della Protezione civile emerge che i pazienti attualmente positivi sono:

31.265 in Lombardia
13.672 in Emilia-Romagna
12.505 in Piemonte
10.729 in Veneto
6.162 in Toscana
3.333 in Liguria
3.114 nelle Marche
3.817 nel Lazio
3.057 in Campania
2.082 a Trento
2.452 in Puglia
1.326 in Friuli Venezia Giulia
2.030 in Sicilia
1.742 in Abruzzo
1.515 nella provincia di Bolzano
687 in Umbria
903 in Sardegna
795 in Calabria
588 in Valle d’Aosta
277 in Basilicata
202 in Molise.

Le vittime

Quanto alle vittime, se ne registrano:

10.621 in Lombardia
2.564 in Emilia-Romagna
1.729 in Piemonte
856 in Veneto
495 in Toscana
749 in Liguria
700 nelle Marche
279 nel Lazio
242 in Campania
293 nella provincia di Trento
260 in Puglia
195 in Friuli Venezia Giulia
163 in Sicilia
212 in Abruzzo
205 nella provincia di Bolzano
52 in Umbria
73 in Sardegna
66 in Calabria
112 in Valle d’Aosta
18 in Basilicata
15 in Molise.

 

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Nati i 3 falchetti in cima al Pirellone di Regione Lombardia, ecco il video della mamma che sfama i suoi pulcini

3 falchi lombardia nati
3 falchi lombardia nati

Si è schiuso anche l’ultimo uovo: nati i tre falchetti in cima al Pirellone di Milano

Si è schiuso anche l’ultimo uovo!
Un evento che ciclicamente si ripete sul tetto del nostro Consiglio Regionale: vedere queste stupende creature è sempre una gioia.

I tre falchetti stanno bene: è il miracolo della vita, che mi piace condividere con voi in questa Pasqua difficile per tutti. Ce la faremo, amici.

ECCO IL VIDEO :

https://www.facebook.com/fontanaufficiale/videos/829107420932618/

 

Giò&Giulia, i falchi pellegrini del Grattacielo Pirelli

Molti occhi e tastiere hanno seguito la vita di Giò & Giulia i due falchi pellegrini più famosa d’Italia negli ultimi due anni. Danze nuziali, schiusa delle uova e predazione senza veli di due rapaci meravigliosi non sono più così segreti nell’era delle spycam.

Dal 2017 una coppia di falchi pellegrini nidifica in cima al Grattacielo Pirelli. I rapaci sono stati scoperti durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio, in seguito è stato costruito un nido artificiale per ospitare la cova ed è stata installata una webcam che osserva la vita dei falchi 24 ore su 24. L’osservazione di Giò&Giulia (nomi scelti in omaggio a Giò Ponti, progettista del “Pirellone”, e alla moglie Giulia) è diventata una consuetudine per molti cittadini che attendono ogni anno il ritorno dei volatili al nido.

Nella primavera 2019 dopo la cova sono nati due piccoli di falco chiamati Lisa&Lea, nomi scelti in seguito a un sondaggio pubblicato sulla pagina facebook ufficiale di Regione Lombardia in omaggio alle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci

La caratterista del falco pellegrino è la sua velocità, pensate che è l’animale più veloce in assoluto, si ritiene che in picchiata possa raggiungere i 385 km/h .

Il coronavirus non sembra preoccupare i volatili, infatti anche quest’anno ritornano a nidificare in cima al grattacielo Pirelli di Milano, ormai la loro casa, a ben 125 metri d’altezza .

falchi pellegrini - falchetti regione lombardia

Da questa immagine del 2018, forse capiamo che anche Giò&Giulia si sono innamorati di Milano e della sua vista !

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ANDREA BOCELLI: iniziato il concerto Live di Pasqua nel Duomo di Milano

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La domenica di Pasqua  (12 aprile 2020), Andrea Bocelli si esibirà da solo nel Duomo  di Milano , su invito della città e della Cattedrale, grazie all’ospitalità dell’Arciprete e della Veneranda Fabbrica del Duomo.

Ecco la scaletta dell’evento in diretta dalle ore 19.00

( DIRETTA AL LINK SOTTO)

Un’attenzione imponente e senza precedenti per un artista italiano che conferma l’affetto e la stima di tutto il Mondo per il Andrea Bocelli. Ha raggiunto oltre 5,2 milioni di persone nel mondo la notizia del concerto, rigorosamente senza pubblico, che il tenore terrà domenica 12 aprile, il giorno della Santa Pasqua, alle ore 19 nel Duomo di Milano sarà trasmesso in esclusiva in diretta streaming mondiale sul canale YouTube del tenore.

L’atteso evento è stato promosso e reso possibile dal Comune di Milano e dalla Veneranda Fabbrica del Duomo e prodotto da Sugar Music e Universal Music Group grazie al generoso contributo di YouTube, al quale Andrea Bocelli ha partecipato in forma totalmente gratuita (con la collaborazione di Almud e Maverick Management). Sarà supportato dall’organista Emanuele Vianelli.

LA SCALETTA

Ave Maria di Bach/Gounod
Santa Maria di Mascagni
Panis Angelicus concepito da San Tommaso d’Aquino e musicato da César Franck
Domine Deus di Rossini
Amazing Grace

IL CONCERTO IN DIRETTA QUI:

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Milano
pioggia leggera
16.5 ° C
17.2 °
15 °
85 %
3.1kmh
75 %
Lun
17 °
Mar
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Mer
17 °
Gio
15 °
Ven
17 °