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lunedì, Maggio 5, 2025
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Non solo corsa e bici, vicini alla ripartenza anche gli sport individuali

corsa al parco coronvirus
corsa al parco coronvirus

Non solo jogging e bicicletta. Mentre i runner si preparano già fin dal 4 maggio a riconquistare le lunghe distanze, fin qui frenate dalla corsetta “in prossimità dell’abitazione”, milioni di praticanti di altri sport all’aperto scalpitano in attesa di poter ricominciare. E all’esame dei tecnici che in questi giorni stanno lavorando all’allentamento delle restrizioni in vista della Fase 2 anche delle cosiddetti libertà personali c’è anche l’allargamento delle attività motorie consentite.

I criteri sono già ben definiti: Assolutamente no a sport di squadra e di contatto ( dal calcio al basket, dalla pallavolo alla pallanuoto alle arti marziali), no naturalmente a qualsiasi attività sportiva al chiuso (dalle palestre alle scuole di danza alle piscine), ma sì a discipline individuali, all’aria aperta, meglio ancora se in zone ( dalla montagna al mare o alla campagna) dove il distanziamento ambientale oltre che sociale è garantito.


Resta un grande interrogativo che in queste ore attanaglia migliaia di sportivi: si sarà obbligati a indossare la mascherina? Sembra di no, troppo faticoso e anche pericoloso per la respirazione fare attività sportiva con una barriera parafiato anche se chi invece spinge per l’obbligo di mascherina obietta che proprio durante l’attività l’emissione di droplet potrebbe essere più alta. Proprio per questo il criterio su cui non si transige è che lo sport sia individuale o comunque a distanza di almeno due metri.

Tra le prime attività ad essere autorizzate ci saranno tutte le declinazioni della bicicletta in solitario, dalla semplice passeggiata alle mountainbike su piste fuori città. In un primo momento dovrebbero rimanere vietate invece le corse su strada di gruppi di ciclisti. Analogo discorso per le moto da cross.

Sì presto anche agli sport di mare, forti anche del parere degli scienziati secondo cui in acqua un’eventuale carica virale si disperderebbe. Nessun problema per le nuotate in solitarie, per le uscite singole o al massimo in due ( a distanza) in barca a vela e canoa, per il windsurf. Prudenza invece per la riapertura delle piscine, anche quelle scoperte dove è comunque tutto da organizzare l’accesso e le modalità di sicura fruizione. Dovrebbero tornare consentiti, naturalmente, passeggiate e arrampicate in montagna, sempre con il rispetto delle distanze di sicurezza, e ancor di più parapendio o sport similari.

Hanno più di una chance anche i tennisti. I circoli sono in attesa di istruzione. Consentendo l’accesso ai campi di non più di due persone alla volta, e solo all’aperto, la pratica garantirebbe abbondantemente tutte le condizioni di sicurezza.

Più complessa la ripresa per le discipline di atletica leggera che scontano una non semplice riorganizzazione degli spazi e naturalmente l’attività delle palestre che potrebbero però riprendere in parte anche prima dell’estate ma soltanto con postazioni in sala molto distanziate e lezioni individuali o in piccolissimi gruppi.

Task force del Politecnico di Torino assieme al Coni per studiare la ripresa delle attività sportive. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, avrebbe chiesto all’ateneo di corso Duca degli Abruzzi di applicare l’approccio del documento «Imprese aperte, lavoratori protetti», in vista della “Fase 2”,  all’analisi per condurre in sicurezza in futuro le diverse attività sportive. Entro una settimana dovrebbe arrivare qualche ulteriore elemento di novità.

I DATI SUI CONTAGI

Ecco gli ultimi dati aggiornati a Mercoledì 22 Aprile, divisi per regione, riguarda i casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). Nella foto in alto è visibile quello dei soggetti attualmente positivi. La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

Lombardia 69.092 (+1.161, +1.7% ; ieri erano stati +960)
Emilia-Romagna 23.434 (+342, +1.5%; ieri erano stati +225)
Veneto 16.738 (+334, +2%; ieri erano stati +277)
Piemonte 22.739 (+784, +3.6%; ieri erano stati +606)
Marche 5.924 (+47, +0.8%; ieri erano stati +51)
Liguria 6.918 (+154, +2.3%; ieri erano stati +95)
Campania 4.185 (+50, +1.2%; ieri erano stati +61)
Toscana 8.700 (+97, +1.1%; ieri erano stati +96)
Sicilia 2.883 (+48, +1.7%; ieri erano stati +76)
Lazio 5.975 (+80, +1.4%; ieri erano stati +80)
Friuli-Venezia Giulia 2.817 (+25, +0.9%; ieri erano stati +17)
Abruzzo 2.733 (+66, +2.5%; ieri erano stati +55)
Puglia 3.730 (+108, +3%; ieri erano stati +55)
Umbria 1.357 (+4, +0.3%; ieri erano stati +4)
Bolzano 2.416 (+6, +0.2%; ieri erano stati +16)
Calabria 1.060 (+13, +1.2%; ieri erano stati +9)
Sardegna 1.247 (+11, +0.9%; ieri erano stati +8)
Valle d’Aosta 1.095 (+2, +0.2%, ieri +5)
Trento 3.646 (+32, +0.9%; ieri erano stati +24)
Molise 284 (+2, +0.7%; ieri erano stati +1)
Basilicata 354 (+4, +1.1%; ieri +8)

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PRESTITI 25 MILA: Intesa Sanpaolo calcolerà gli interessi annuali all’1,13%

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Sarà possibile rivolgersi a più banche per ottenere i 25 mila euro di finanziamento, fermo restando il rispetto del vincolo del 25% dei ricavi.

Questa l’indicazione fornita ieri dal Mediocredito centrale con una guida operativa. Nello stesso giorno Intesa Sanpaolo ha reso disponibile il sistema di calcolo del tasso di interesse per accedere al finanziamento (ammonta all’1,13%).

Finanziamenti da più soggetti

La lettera m), comma 1, articolo 13 del decreto legge 8 aprile 2020, n.23 ha introdotto una procedura semplificata e di immediato accesso alla garanzia del Fondo per permettere a chi svolge attività d’impresa di reperire la liquidità necessaria per far fronte all’attuale emergenza sanitaria.

La misura prevede il rilascio, da parte del Fondo di garanzia, di una copertura pari al 100%, sia in garanzia diretta che in riassicurazione, sui nuovi finanziamenti concessi in favore di piccole e medie imprese e di persone fisiche esercenti attività di impresa, arti o professioni la cui attività d’impresa è stata danneggiata dall’emergenza Covid-19. Come emerge dalla guida operativa del Mediocredito centrale, che gestisce il Fondo, il finanziamento richiesto deve avere un importo non superiore al 25% dei ricavi dell’ultimo bilancio o ultima dichiarazione e comunque fino ad un massimo di 25 mila euro.

Il limite di 25 mila euro fa riferimento all’ammontare complessivo che può ottenere un singolo soggetto beneficiario finale; nel computo dei 25 mila euro devono essere considerati anche tutti gli altri finanziamenti ottenuti ai sensi della stessa lettera m) del dl liquidità.

Quindi, potranno essere richiesti anche più finanziamenti, eventualmente anche concessi da più soggetti finanziatori, fino al limite massimo complessivo dei 25 mila euro e fermo restando il rispetto del vincolo del 25% dei ricavi. La durata complessiva del finanziamento non può essere superiore a 72 mesi. Sono ammissibili sia le operazioni con piano di ammortamento, sia le operazioni senza piano di ammortamento, tuttavia il rimborso del capitale non può mai avvenire prima dei 24 mesi. Come previsto dal dl liquidità, è possibile presentare richiesta anche per operazioni già perfezionate dal soggetto finanziatore da non oltre tre mesi dalla data di presentazione della richiesta e, comunque, in data successiva al 31 gennaio 2020.

Il calcolo del tasso di interesse

Ammonta all’1,13% il tasso di interesse annuo nominale che le imprese e i professionisti sono chiamati a pagare per accedere ai finanziamenti fino a 25 mila euro interamente garantiti previsti dal dl liquidità (23/2020).

Una impresa può rivolgersi a più banche per arrivare all’ importo massimo che può richiedere. Nessun obbligo di recarsi in banca.

Le imprese e i professionisti possono compilare il modulo che si trova sul sito internet della banca Intesa San Paolo, inserendo i dati richiesti è possibile fare le simulazioni e capire quale rata rimborsare e quale tasso viene applicato. Ad esempio, su un finanziamento da 25 mila euro durata di 72 mesi e con 24 mesi di preammortamento, il foglio di calcolo, applicando un Tan dell’1,13%, prevede una rata mensile di preammortamento di circa 23 euro e una rata mensile di ammortamento di circa 532 euro. Oltre a diffondere il foglio di calcolo, Intesa Sanpaolo fornisce indicazioni dettagliate su come procedere operativamente per accedere al finanziamento fino a 25 mila euro.

Le imprese e i professionisti possono richiedere il finanziamento, senza andare in filiale, inviando tutti i documenti richiesti alla casella di posta certificata dedicata . In particolare, sono richiesti la copia del documento di riconoscimento in corso di validità del richiedente del finanziamento, l’ultimo bilancio depositato oppure ultimo modello unico certificato disponibile oppure autocertificazione per le imprese nate dopo l’1 gennaio 2019, nonché l’iscrizione all’Albo o all’Ordine professionale riconosciuto se trattasi di libero professionista.

Al modulo di richiesta dell’agevolazione, contenente tutte le autocertificazioni necessarie, oltre alla predetta documentazione, dovrà essere allegata anche la proposta contrattuale contenente il calcolo del finanziamento.

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Coronavirus, tracce nelle acque di scarico a Milano e Roma.

acqua inquinata coronavirus
acqua inquinata coronavirus

Le analisi dell’Iss scoprono l’Rna del Covid-19 negli scarichi fognari. Nessun problema per la salute

Il materiale genetico del virus Sars-Cov-2 può essere trovato nelle acque di scarico, permettendo quindi di usare questo tipo di campionamenti come «spia» della presenza di un focolaio epidemico. Lo suggerisce uno studio condotto a Roma e Milano dal gruppo guidato da Giuseppina La Rosa del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute Del Dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto superiore di sanità (Iss), che sarà pubblicato a breve.

«Abbiamo selezionato e analizzato per la ricerca del virus, un gruppo di 8 campioni di acque di scarico raccolti dal 3 al 28 febbraio a Milano e dal 31 marzo al 2 aprile a Roma», spiega La Rosa. «In 2 campioni raccolti nella rete fognaria della zona Occidentale e Centro-orientale di Milano è stata confermata la presenza di RNA del nuovo coronavirus. Nel caso di Roma, lo stesso risultato positivo è stato riscontrato in tutti i campioni prelevati nell’area orientale della città», aggiunge. L’Iss sta ora estendendo la ricerca ad altri campioni di acque di scarico provenienti da una rete di raccolta in diverse regioni, costruita negli anni nell’ambito di un progetto finanziato dal Centro Nazionale di prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) del ministero della Salute.

«Il ritrovamento – sottolinea Luca Lucentini, direttore del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute dell’Iss – non ha nessun rischio. Il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento non invasivo per rilevare precocemente la presenza di infezioni nella popolazione. Nella fase 2 la sorveglianza potrà essere utilizzata per monitorare in modo indiretto la circolazione del virus ed evidenziare precocemente una sua eventuale ricomparsa, consentendo quindi di riconoscere e circoscrivere più rapidamente eventuali nuovi focolai epidemici. Una strategia che viene già usata per altri virus, come quello della polio. Aver trovato RNA virale, che quindi non necessariamente rappresenta un virus infettivo, nelle acque di scarico è un risultato che non sorprende e non implica alcun rischio per la salute umana. Come evidenziato in un recente documento pubblicato dall’Istituto, il ciclo idrico integrato, cioè il processo che comprende potabilizzazione delle acque e sistemi di fognatura e depurazione, è certamente sicuro e controllato rispetto alla diffusione del virus responsabile di Covid-19, come anche di altri patogeni». Conclude il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro: «Il risultato potrebbe essere d’aiuto nel controllo della pandemia. I nostri risultati si associano a quelli di altri gruppi di ricerca che, in Olanda, Massachusetts, Australia e Francia, hanno ad oggi rinvenuto tracce del virus negli scarichi»

 

I dati Regione per Regione sulla situazione contagi

Il dato fornito aggiornato a martedì 22 aprile, è quello dei casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). Nella foto in alto è visibile quello dei soggetti attualmente positivi. La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

Lombardia 67.931 (+960, +1.4% ; ieri erano stati +735)
Emilia-Romagna 23.092 (+225, +1%; ieri erano stati +307)
Veneto 16.404 (+277, +1.7%; ieri erano stati +192)
Piemonte 21.955 (+606, +2.8%; ieri erano stati +292)
Marche 5.877 (+51, +0.9%; ieri erano stati +57)
Liguria 6.764 (+95, +1.4%; ieri erano stati +141)
Campania 4.135 (+61, +1.5%; ieri erano stati +45)
Toscana 8.603 (+96, +1.1%; ieri erano stati +135)
Sicilia 2.835 (+76, +2.8%; ieri erano stati +42)
Lazio 5.895 (+80, +1.4%; ieri erano stati +60)
Friuli-Venezia Giulia 2.792 (+17, +0.6%; ieri erano stati +30)
Abruzzo 2.667 (+55, +2.1%; ieri erano stati +91)
Puglia 3.622 (+55, +1.5%; ieri erano stati +38)
Umbria 1.353 (+4, +0.3%; ieri erano stati +1)
Bolzano 2.410 (+16, +0.7%; ieri erano stati +14)
Calabria 1.047 (+9, +0.9%; ieri erano stati +3)
Sardegna 1.236 (+8, +0.7%; ieri erano stati +13)
Valle d’Aosta 1.093 (+5, +0.5%, ieri nessun nuovo caso)
Trento 3.614 (+24, +0.7%; ieri erano stati +58)
Molise 282 (+1, +0.4%; ieri erano stati +2)
Basilicata 350 (+8, +2.3%; ieri nessun nuovo caso)

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La futura mamma 28enne incinta guarisce dal Coronavirus con la plasmaterapia . È il primo caso a livello mondiale

mamma pamela ospedale
mamma pamela ospedale

La notizia di un altra vittoria sul coronavirus

La plasmaterapia funziona. È questa la notizia più importante di giornata, certificata dalla guarigione della prima paziente sottoposta al trattamento di infusione di sangue contenente plasma iperimmune prelevato da soggetti guariti dal Coronavirus. La paziente guarita dal Covid è Pamela, 28enne di Mantova incinta che, secondo quanto riferito dall’ospedale del capoluogo di provincia lombardo, è il primo caso al mondo di paziente in dolce attesa a sconfiggere il virus tramite plasmaterapia. Pamela è stata ricoverata lo scorso 9 aprile al nosocomio mantovano dove nel giro di 24 ore il suo quadro clinico si era aggravato a tal punto da essere trasferita nel reparto di Pneumologia. “Il plasma mi ha fatto rinascere”, ha commentato la futura mamma, rientrata oggi a casa.

Che cos’è?

La plasma terapia si fonda sull’iniezione di plasma nei pazienti. Il plasma è un componente del sangue, costituito al 92% da acqua, la restante parte sono proteine e sali minerali. La separazione del plasma dal sangue, avviene attraverso un separatore cellulare. Il prelievo di sangue si esegue nei pazienti che hanno contratto il coronavirus e che sono, poi, guariti. Questo tipo di trattamento non è nuovo nell’ambito medico. Fu già sperimentato per la Sars del 2003, per la pandemia influenzale H1N1 del 2009, per la Mers del 2012 e per l’Ebola. Le esperienze precedenti hanno dato buoni risultati, ma resta da verificare se sia valida anche per il covid-19 e tutte le sue mutazioni, quindi si rendono necessari ulteriori studi clinici. Come anticipato, in Cina la plasma terapia diede buoni risultati, sebbene i medici sottoposero solo 5 pazienti al trattamento.

I pazienti, in seguito alla guarigione sviluppano anticorpi, che risiedono proprio nel plasma. Una volta guariti dal coronavirus, i volontari per la donazione del sangue devono effettuare il test due volte in 24 ore ed entrambe le volte deve risultare negativo. Prima di procedere alla trasfusione nel paziente affetto da coronavirus, il campione di plasma del donatore viene esaminato per verificare che contenga anticorpi (detti neutralizzanti). In laboratorio valutano anche la quantità di anticorpi presenti nel plasma. Tali considerazioni servono a capire se gli anticorpi siano in grado di annientare il virus.

I primi due volontari per la donazione di plasma sono stati due medici del nord Italia, che hanno contratto il virus all’inizio della pandemia e sono poi guariti. Fortunatamente, in seguito all’appello del direttore del Servizio di immunoematologia dell’ospedale San Matteo di Pavia, Cesare Perotti, diverse persone, una volta guarite, sono tornate in ospedale per donare.

Perché la plasma terapia?

Il vantaggio della plasma terapia è l‘assenza di effetti collaterali. Inoltre, può affiancare altre cure in corso, senza interferire con le stesse. Gli unici rischi sono quelli legati ad un’ordinaria trasfusione di sangue, che esistono in una minima percentuale. Neanche i donatori sono a rischio: globuli bianchi, rossi e piastrine sono ri-trasfusi nel donatore e in un paio di settimane la condizione plasmatica si ristabilizza.

Il farmacologo Garattini sottolinea un ulteriore aspetto vantaggioso: “Quindi chi ha presenza di anticorpi avrebbe la possibilità di essere rimesso in circolazione e in attività perché è guarito, ha sviluppato le difese e non può contagiare né essere contagiato”.

I medici devono adottare la plasma terapia ad un preciso stadio dell’infezione, ovvero quando il paziente giunge ad avere problemi respiratori, ma non è ancora intubato. Una volta che il virus raggiunge le vie respiratorie non c’è tempo da perdere, poiché il covid-19 in molti casi peggiora le condizioni del paziente nel giro di poche ore.

 

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FASE 2: dagli uffici agli aperitivi, cosa potrebbe cambiare dal 4 maggio

mascherina obbligatoria lombardia
mascherina obbligatoria lombardia

La riorganizzazione della fase 2 terrà conto di tutti i suggerimenti che provengono dai vari gruppi di lavoro e saranno inseriti nel decreto del governo.

Per garantire il rispetto delle norme aziende e negozi dovranno compilare un modulo che autocertifica il rispetto delle prescrizioni imposte su dotazioni dei dispositivi di sicurezza personale, sanificazione, presenza del medico e tutte le altre regole che saranno diversificate a seconda delle filiere. Dovranno essere in ogni caso garantiti turni diversificati per i lavoratori e privilegiato lo smart working.

Diverso è il discorso per i bar e i ristoranti, dove la riapertura appare ancora lontana rispetto all’inizio della fase 2. Le tabelle Inail assegnano infatti a questi luoghi di ritrovo un livello di rischio elevato. Dunque si sta valutando la possibilità di concedere, oltre alle consegne a domicilio che già vengono effettuate, il servizio da asporto. In questo caso l’ingresso sarà scaglionato, così come già avviene per tutti gli altri negozi già aperti, e calcolato sulla base della metratura dei locali. La misura rimane quella di 40 metri quadri fissata nell’ultimo decreto dove possono entrare due dipendenti e un cliente.

Più articolato il piano per il trasporto pubblico, che dovrà tenere conto delle esigenze delle Regioni e soprattutto dei Comuni più grandi. Su autobus e metropolitane i passeggeri potranno stare soltanto seduti e comunque mantenendo la distanza, dunque su posti alternati rendendo inevitabilmente ridotta la capienza. Ecco perché si sta valutando la possibilità di aprire le zone a traffico limitato favorendo così il trasporto privato. L’alternativa sarebbe aumentare il numero delle corse. Ma anche creare aree di scambio dove si possa lasciare il proprio mezzo e utilizzare il servizio sharing di auto e bici.

Nella gestione dell’entrata e dell’uscita dei lavoratori dagli uffici devono essere favoriti orari scaglionati e laddove possibile, prevedere una porta di entrata ed una di uscita dedicate”. Vanno “limitati al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno dell’azienda, non sono consentite le riunioni in presenza, favorendo il collegamento a distanza o, se le stesse sono necessarie, possono avvenire garantendo un adeguato distanziamento e riducendo al minimo il numero di partecipanti. L’accesso di fornitori esterni potrà avvenire secondo modalità, percorsi e tempistiche ben definite dall’azienda; per le attività di carico e scarico si dovrà rispettare il distanziamento.

Il rapporto Inail raccomanda che per gli spazi comuni, comprese le mense aziendali, i punti di ristoro e gli spogliatoi, i servizi igienici, deve essere prevista una ventilazione continua degli ambienti, una turnazione nella fruizione nonché un tempo ridotto di permanenza all’interno degli stessi, naturalmente con adeguato distanziamento. Devono essere limitati al minimo indispensabile gli spostamenti all’interno dell’azienda.

Nel tempo libero si potrà tornare a passeggiare anche lontano da casa ma da soli, massimo in due se non si tratta di conviventi e mantenendo la distanza. Mascherina e guanti serviranno anche per spostarsi a casa dei familiari quando non si può stare ad almeno un metro uno dagli altri. Ma con queste precauzioni sarà possibile tornare a incontrarsi. Il divieto di assembramento rimane – sia al chiuso, sia all’aperto – e servirà a proteggere soprattutto i giovani.

E’ probabile che il divieto di circolazione da un Comune all’altro non venga rimosso subito, ma se davvero scenderà l’indice di contagio si potrà andare anche in altre regioni. E questo favorirà una ripartenza del turismo. Molto dipenderà però dalla sicurezza che gli amministratori locali riusciranno a garantire rispetto alla tenuta del sistema sanitario.

La febbre a 37,5

Gli esperti evidenziano come «nella fase di transizione, va considerato il rischio di una riattivazione di focolai nei luoghi di lavoro». Per questo dovranno esserci termoscanner all’ingresso «e se la temperatura risulterà superiore ai 37,5° C, non sarà consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine, non dovranno recarsi al pronto soccorso o nelle infermerie di sede ma contattare il proprio medico curante». In caso di «sintomi di infezione e tosse lo dovrà dichiarare immediatamente all’ufficio del personale e si dovrà procedere al suo isolamento».

Avvisi e dispenser

«Nelle aziende devono essere affissi poster e locandine sulle misure di igiene personale e l’azienda metterà a disposizione idonei mezzi detergenti per una raccomandata frequente pulizia delle mani». I tecnici ritengono «opportuno, soprattutto nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di Covid-19 prevedere, alla riapertura, una sanificazione degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni. In ogni caso va garantita la pulizia giornaliera dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni nonché la sanificazione periodica».


Coronavirus fase 2: come si valuta il rischio

Il rischio integrato è un indice che, tenendo conto di diversi fattori riguardanti il modo in cui i lavoratori devono svolgere il loro lavoro, quantifica la possibile esposizione al coronavirus. La lista dei 97 settori produttivi interessati da questo studio, compilata dall’INAIL in base ai codici Ateco e validata dal Comitato tecnico Scientifico, è stata quindi in tre fasce di rischio: basso rischio (verde), medio rischio (giallo) e alto rischio (rosso).

Basso rischio

Ben 49 attività su 97 sono state valutate come a basso rischio integrato. Tra queste troviamo: la pesca, l’agricoltura, le attività minerarie, le imprese edili e tutta l’industria manifatturiera, che comprende anche quella alimentare, chimica, tessile, metallurgica, del legno, della pelle e della carta. Incluse anche la fabbrizione di computer, auto arredi, così come l’editoria, l’industria cinematografica, le agenzie immobiliari e di viaggio e le biblioteche. Data questa valutazione di basso rischio, queste attività potrebbero essere tra le prime a riaprire.

Rischio medio

Passando alle attività a medio rischio troviamo quasi tutti i settori commerciali, come la ristorazione, le attività sportive (palestre), i luoghi di istruzioni (scuole, università), i trasporti (bus, treni, navi). Anche tutti i lavoratori impegnati nella manutenzione di reti fognarie, nell’assistenza sociale residenziale, nei servizi alla persona e alla casa (bandanti, collaboratori domestici) e nel gioco d’azzardo rientrano in questa categoria.

Rischio alto

A più alto rischio sono invece il trasporto aereo e l’assistenza sociale sanitaria non residenziale. Queste attività, per quanto non siano state sospese neanche durante la ‘fase 1’, sono comunque state riconosciute come ad alto rischio e quindi da riguardare in maniera particolare.

Link al PDF completo con la lista di tutte le attività e i rischi associati

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RIAPERTURA: Sala “Resterà aperta area B e gratis area C”

beppe sala musei milano coronavirus
beppe sala musei milano coronavirus

RIAPERTURA: Il sindaco torna sul tema della ripartenza parlando anche dei cantieri della M4

Terremo aperta l’area b e l’area c rimarrà gratis, però bisogna migliorare, andare avanti: mi batterò perché venga finanziata la mobilità elettrica e perché si possano continuare i progetti sulle metropolitane”. Questo il commento del sindaco Beppe Sala che nel suo videomessaggio quotidiano ha parlato della mobilità a Milano nella fase 2.

“Sono proprio le linee del métro a fare la differenza in una città – ha aggiunto il primo cittadino -. Richiedono anni di lavori e sono costose ma cambiano il modo di muoversi e la socialità. Per questo dobbiamo andare avanti sulla M4 e procedere con i progetti di prolungamento della M1 fino a Baggio e della M5 fino a Monza”.

Nel suo intervento su Facebook il sindaco si è mostrato anche nel cantiere della M4 della stazione De Amicis, dove Guido Mannella, presidente del consorzio costruttori ha spiegato: “Abbiamo ripreso le attività il 6 aprile dopo una breve sosta per l’emergenza Covid. Oggi sono circa 750 le persone al lavoro sui nostri 50 cantieri, presenti in tutto il territorio comunale. Ieri è ripartito lo scavo meccanizzato delle gallerie con la talpa e la prossima settimana ne partirà una seconda”.

“Purtroppo – ha aggiunto Mannella – durante gli scavi è stata rinvenuta una struttura di epoca medievale realizzata con blocchi lapidei di epoca romana, che ci ha rallentano un po’ nelle operazioni. Ma adesso stiamo lavorando per rimetterci in carreggiata”.

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LAVORO: appello per la raccolta delle fragole nei campi

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«A Verona 140 mila quintali di fragole da raccogliere: servono 3 mila lavoratori»
„A dirlo è Cia – Agricoltori Italiani Verona: «Mancando molta manodopera dall’Est europeo, a causa dell’emergenza Covid-19, è necessario avere da subito la certezza della reperibilità di braccianti»“

“Abbiamo bisogno di manodopera per la raccolta delle fragole“. E’ l’allarme lanciato a “Mattino Cinque” da un coltivatore nel Veronese che lamenta la mancanza di “braccia” per il raccolto nella sua serra: “Le frontiere sono chiuse e i nostri collaboratori non possono raggiungere l’Italia”.

L’imprenditore spiega che da 22 anni si serve della manodopera di un gruppo di lavoratori di nazionalità polacca e le disposizioni previste, a causa dell’emergenza coronavirus, non permettono loro di tornare nel nostro Paese per lavorare. “Abbiamo tamponato fino ad ora con la manodopera locale – conclude il racconto il coltivatore – ma si tratta di persone che fanno un lavoro diverso e non sono formate per questo”.

Questo tipo di raccolta avviene ogni anno in un ambito di tempo ristretto tra i 20 e i 25 giorni, che partono da metà-fine aprile fino al 20 maggio circa.

Secondo Cia – Agricoltori Italiani Verona, sono 140.000 i quintali da raccogliere in una sola provincia e la manodopera necessaria è di circa tremila persone.

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Coronavirus, Sala avvisa il Governo: “La riapertura va pianificata” non detta all’ultimo

beppe sala musei milano coronavirus
beppe sala musei milano coronavirus

 La riapertura “va pianificata” e non “ce lo dovranno dire 48 ore prima”. È la richiesta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video che ogni giorno posta sui social per parlare ai cittadini dell’emergenza coronavirus. “Quello che voglio dire è che non ci vengano a fare una comunicazione il sabato sera dicendo ‘da lunedì si riapre’, va pianificata la cosa”, ha aggiunto.

Trasporto pubblico

Sala ha invitato il Governo a “fare chiarezza” in particolare sul trasporto pubblico “Oggi sento dire che c’è la possibilità che sul trasporto pubblico si possa stare solo seduti e a distanza- ha detto Sala -. Ve lo dico io vuol dire che la capacità di trasportare passeggeri scende al 10-15% rispetto ai normali orari di punta. Per quanto riguarda invece quello che il Comune può fare, invece, “per esempio sulle metropolitane possiamo limitare l’accesso alle stazioni quando vediamo che l’afflusso è eccessivo. Possiamo disegnare dei cerchi sui pavimenti del metrò o del tram – ha aggiunto – possiamo, in questa fase, continuare a tenere sospese l’area B e l’area C. Mi dispiace per il tema dell’inquinamento ma dobbiamo promuovere ancora di più lo sharing dei veicoli e in particolare delle biciclette elettriche e degli scooter”.

Scuole

Sulla riapertura delle scuole, “trovo inaccettabile questa idea che ci si arrenda di fronte a un problema che è grosso e che non nasce oggi. E non mi rivolgo solo ed esclusivamente al nostro ministero dell’Istruzione». Per Sala, “è una ferita nel cuore sapere che il sistema educativo italiano è così buono in termini di offerta per i nostri ragazzi ma in questo momento la riposta è così debole. Altri pensano di riaprire e noi diciamo ‘forse a settembre’, qui ci vuole la capacità di aver gestito la complessità e anche un pò di fantasia”.

Negozi e attività

Per quanto riguarda il commercio, ha aggiunto il sindaco, “ieri ne ho parlato al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, e mi ha dato ampia disponibilità a ragionare, ma bisogna trovare di nuovo un diverso spirito collaborativo. Noi possiamo ad esempio non far pagare la Cosap, la tassa di occupazione del suolo, a quei bar e ristoranti che quando potranno aprire potranno allargarsi sui marciapiedi e sulle piazze”.

I DATI DEI CONTAGI 

 I dati aggiornati a luned’ 20 aprile e diffusi dalla Regione Lombardia: 66.971 contagiati e 12.376 decessi (+163) dall’inizio dell’epidemia. In provincia di Milano altri 287 casi rispetto ai 279 di ieri, a Milano città +160 (ieri +128)

La Provincia più colpita è quella di Milano: i casi sono passati a 16.112 (+287, la crescita ieri era stata +279). Seguono Brescia 12.004 (+58), Bergamo 10.738 (+49), Cremona 5.491 (+74), Monza 4.157 (+59). Milano città registra 6.709 casi (+160), ieri l’aumento era stato +128.

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MILANO IN TOUR: ha realizzato video con i luoghi più belli di Milano

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MILANO IN TOUR: L’idea di Paola Caronni, fondatrice di Milano in Tour, che ha realizzato delle pillole video dedicate ai luoghi più belli della città

L’emergenza Coronavirus e le relative ordinanze ministeriali continuano ad avere ripercussioni importanti su molte attività come quelle legate al turismo. In un momento storico eccezionale, in cui l’invito è quello di rimanere in casa, Milano in Tour ha aperto il suo canale YouTube, proponendo dei video con cui accompagna le prsone a scoprire dei tour virtuali della città di Milano (e non solo).

“Siamo in un momento storico molto complesso e le ripercussioni a livello lavorativo sono, per me come per molti altri, molto pesanti. Ciò nonostante Milano In Tour non si ferma. Ogni settimana propongo sul mio canale YouTube diversi video sui segreti di Milano. In questo modo tutti possono sognare per un po’ e visitare la nostra città anche comodamente seduti sul proprio divano, al grido di #iostoacasa”- ha dichiarato Paola Caronni, fondatrice di “Milano in Tour”, convinta che anche dalle difficoltà possano nascere delle grandi opportunità.

Paola Caronni e Milano In Tour

Quella di Paola Caronni è una bella storia di imprenditoria femminile: la giovane founder ha messo a frutto i suoi studi in campo culturale, riuscendo ad aprire una sua attività che nel corso del tempo è riuscita a conquistare sempre più persone. A questo proposito Milano In Tour ogni week-end organizza delle vere e proprie experience alla ricerca dei lati nascosti e più affascinanti del capoluogo lombardo. In queste “esplorazioni urbane” è la stessa Paola ad accompagnare i visitatori, in collaborazione con bravissime guide. Niente visite monotone e piene di date e nomi ridondanti, ma informazioni storiche e artistiche, sempre condite da un pizzico di interessanti dettagli sulla vita quotidiana e su particolari curiosi e divertenti.

E’ possibile seguire Milano In Tour e vederei video gratuiti dedicati alla città sul canale YouTube dedicato.

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CORONAVIRUS: Sala, Milano riparte ma a tre condizioni | Ecco quali

beppe sala musei milano coronavirus
beppe sala musei milano coronavirus

CORONAVIRUS: Per il primo cittadino meneghino servirà riorganizzare i turni nelle scuole e nei negozi e garantire la sicurezza nei trasporti pubblici

Doppi turni per le scuolenegozi aperti anche la serariorganizzazione dei trasporti. E’ il piano per la riapertura annunciato dal sindaco di Milano Beppe Sala: “Stiamo lavorando a un progetto per la riapertura che presenteremo la settimana prossima, ma per riaprire sono necessarie tre condizioni”. “La data esatta, la sicurezza nel trasporto pubblico e soprattutto una nuova regolamentazione degli orari di scuole e negozi”, evidenzia.

Il trasporto pubblicoIn un’intervista al “Corriere della Sera” il primo cittadino spiega che “stiamo lavorando per mettere in sicurezza il trasporto pubblico con un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero. Sul pavimento delle carrozze disegneremo dei cerchi per garantire la distanza. Questo però ridurrà al 30 per cento la capienza nelle ore di punta”.

I negozi e le scuole “E arriviamo al dunque”, osserva, “se il commercio non si mette d’accordo sullo scaglionare gli orari dei negozi, se il ministero dell’Istruzione non regola gli orari delle lezioni, il sistema non regge. Bisogna lavorare sui tempi della città”. Per quello che riguarda le scuole, secondo Sala “è necessario scaglionare ingressi e uscite. Faccio un esempio: i ragazzi non devono entrare tutti alle 8 ma dalle 8 alle 10. Bisognerebbe pensare a doppi turni perche’ le classi non potranno essere più così numerose come adesso”.

Le aziende e il commercio“Le aziende mi preoccupano di meno in quanto sono abituate a una certa flessibilità e sono in grado di garantire ingressi scaglionati o continuare nello smart working”, sottolinea il sindaco di Milano. “Mi preoccupa più il commercio che prevede la presenza fisica del personale nei negozi. Non possono avere gli stessi orari di adesso. Il Comune non avrebbe nessun problema a immaginare di avere i negozi aperti la sera. Ci facciano una proposta”, conclude Sala.

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PALESTRA: i consumatori con abbonamento hanno diritto ai rimborsi

fitactive busto arsizio palestra economica fitactive
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PALESTRA: i consumatori hanno diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire

Per l’emergenza coronavirus le palestre sono chiuse in tutto il territorio nazionale dallo scorso 8 marzo, e in molti si chiedevano se gli abbonamenti sarebbero stati rimborsati. Il presidente dell’Unione nazionale consumatori Massimiliano Dona ha spiegato come ottenere le restituzioni.

“Per il coronavirus sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, terme (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, scuole di ballo. Conseguentemente, il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento del quale non può usufruire (o del singolo titolo di ingresso)”, ha spiegato all’Adnkronos/Labitalia Massimiliano Dona.

“Tuttavia – ha spiegato – bisogna distinguere: se il contratto prevede un numero prestabilito di ingressi senza scadenze temporali, allora è ragionevole ritenere che l’utente possa usare il suo diritto di accesso quando sarà finita l’emergenza; se invece l’abbonamento è mensile o annuale, con ingresso libero, si dovrebbe avere diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non utilizzabile durante l’emergenza”.

“Osserviamo – ha aggiunto Dona – che in questi giorni alcuni operatori stanno proponendo ai consumatori di ‘congelare’ gli abbonamenti per poi riprenderli a emergenza finita, ma questa è un’opzione che il consumatore è libero di accettare o meno, visto che non è detto che abbia interesse a prolungare la frequentazione (anche per il rischio della chiusura definitiva del centro)”.

“Se si è stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare”.

Diverso il discorso per le attività sciistiche. “Sono chiusi gli impianti – commenta – nei comprensori sciistici. Quindi chi aveva acquistato un abbonamento stagionale o skipass per la stagione invernale (o per più giorni) ha diritto alla restituzione della quota parte dell’abbonamento non più utilizzabile (anche se le condizioni contrattuali lo escludono, perché in questo caso sarebbero vessatorie)”.

 

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Ipotesi spostamenti limitati per chi non scaricherà l’app Immuni, servirà tracciare i movimenti per combattere il coronavirus

app immuni
app immuni

L’App immuni è al vaglio, ma potrebbe essere il modo più efficace con l’inizio della fase 2 per tracciare e arginare il contagio. L’applicazione selezionata dal Governo sarà volontaria, ma chi sceglierà di non scaricarla potrebbe avere delle limitazioni negli spostamenti. Per essere efficace, infatti, dovrà essere presente sul 60% dei dispositivi degli italiani.

Per cercare di garantire questa soglia minima per il buon funzionamento dell’app, quindi, chi non l’avrà sarà costretto lo stesso a delle limitazioni, come riporta il Corriere della Sera. L’applicazione servirà a tracciare gli spostamenti delle persone, a delinearne la sintomatologia  dei vari utenti. Ora è al vaglio per la messa in chiaro del codice per esigenze di trasparenza.

app immuni

 

Il ciclo di audizione del comparto finanza terminerà con la presenza al Copasir dell’Aisi. Il Copasir, spiega il presidente, «sugli obiettivi di sicurezza nazionale sta, in questo drammatico momento per il Paese, operando, anche grazie alla preziosa collaborazione delle Agenzie del comparto Intelligence, per dare il miglior contributo alla sicurezza nazionale e all’interesse nazionale seguendo i principi più volte auspicati anche dal Presidente della Repubblica». Il Comitato si riunirà mercoledì prossimo per aggiornare il calendario delle audizioni.

Non potrà essere una decisione autonoma del governo, ma eventualmente del Parlamento, a dare il via libera all’utilizzo nella cosiddetta “fase 2” della app Immuni, strumento scaricabile su base volontaria che dovrebbe aiutare a controllare gli spostamenti dei malati di coronavirus e, in questo modo, contenere la diffusione dei contagi. Grazie alla tecnologia Bluetooth dello smartphone, l’app dovrebbe consentire di  ripercorrere a ritroso tutti gli incontri di una persona risultata positiva al Covid-19 così da poter rintracciare e isolare i potenziali contagiati.

 

APP IMMUNI, SI PENSA A “BRACCIALETTO” PER ANZIANI

Per questo motivo si sta lavorando ad un incentivo che spinga il maggior numero di persone a scaricare l’applicazione Immuni sul proprio telefonino. Il rischio però è che così, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è che si scatenino altre polemiche, visto che si limiterebbero gli spostamenti per chi non la dovesse scaricare. Nessun problema, almeno per ora, sul fronte privacy delle persone visto che tutte le informazioni sarebbero rese anonime. Ma come incentivare l’uso di questa app tra gli anziani, che sono poco abituati agli smartphone? Sono peraltro loro i soggetti più esposti ai rischi del coronavirus. Da questo punto di vista, l’idea è di destinare loro una sorta di “braccialetto”. Nel frattempo, la notizia ha evidentemente scosso gli italiani, già limitati nelle loro libertà a causa dell’emergenza coronavirus. Cosa vuol dire limitazioni alla libertà di movimento? Questo non è stato ancora chiarito. La proposta comunque potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni, ma la decisione finale ovviamente spetta al governo.

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Salone del Mobile: stabilita la nuova data slittata al 2021

SALONE DEL MOBILE
SALONE DEL MOBILE

Salone del Mobile 2021: fissata la nuova data

L’edizione di quest’anno del Salone del Mobile è stata rimandata al prossimo 2021, in concomitanza con il 60° anniversario dell’evento e si svolgerà dal 13 al 18 aprile.

Con molta probabilità, come previsto per questa edizione, la visita alla manifestazione sarà garantita a tutti gli operatori del settore per l’intera durata della manifestazione, mentre l’apertura al pubblico sarà prevista per le due giornate conclusive durante il weekend.

Posticiparlo nuovamente alla fine dell’estate è impensabile per gli organizzatori, risulterebbe troppo vicino alla successiva edizione del 2021 e creerebbe troppi disagi alle aziende e ai produttori, che già si sono trovati costretti a far slittare la filiera produttiva di qualche mese, in vista del primo rinvio.

Nella storia del Salone del Mobile è la seconda volta che la manifestazione salta un’edizione. La prima era avvenuta nel 1990, quando gli organizzatori decisero di annullare l’edizione in vista di quella del 1991 che subì uno spostamento da settembre ad aprile.
Ancora non sono state disposte direttive su un eventuale rimborso dei biglietti di questa edizione per coloro che già gli avevano acquistati.

Salone del mobile 2021: le novità in programma

Gli organizzatori hanno già preannunciato moltissime novità per la prossima edizione del Salone del Mobile, in cui ricorrerà anche il 60° anniversario; per la prima volta nella storia della manifestazione vedrà lo svolgersi in contemporanea di tutti gli eventi:

“Si presenteranno, insieme al Salone Internazionale del Mobile, al Salone Internazionale del Complemento d’Arredo, a Workplace3.0, S.Project e al SaloneSatellite, tutte le biennali. Oltre a Euroluce, già prevista nel 2021, saranno presenti EuroCucina, con il suo evento collaterale FTK – Technology for the Kitchen e il Salone Internazionale del Bagno.”

L’evento sarà l’occasione di celebrare il Salone del Mobile di Milano ed un “modo per dare una nuova opportunità di rilancio per le imprese e per tutta la filiera che lavora in sinergia con il Salone e per Milano”, che quest’anno hanno subito un duro colpo, diventando il principale appuntamento del settore.

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PINACOTECA DI BRERA: online in alta definizione le opere più importanti

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Nell’ambito della campagna promossa dal Mibact #laculturanonsiferma, la Pinacoteca di Brera e Haltadefinizione hanno messo a disposizione della collettività le immagini in altissima definizione delle opere più importanti della collezione del museo: sul sito internet della Pinacoteca di Brera si può infatti accedere a una sezione speciale dedicata alla visione ravvicinata dei grandi capolavori presenti nella raccolta milanese, tra cui Lo sposalizio della Vergine di Raffaello, Il bacio di Hayez e l’Adorazione dei Magi di Correggio.

Un’operazione che garantisce l’accesso virtuale alle opere e fornisce, allo stesso tempo, nuovi strumenti per le attività di didattica a distanza delle scuole.

I visori multimediali presenti sul sito consentono infatti di entrare nei dipinti e vedere anche ciò che a volte, di fronte alle opere originali, l’occhio non riesce ad apprezzare. Il grado di risoluzione delle immagini è tale da innescare un approccio completamente nuovo ai dipinti, si possono individuare i più piccoli dettagli, si percepiscono gli aspetti tecnici, le sottigliezze dei pigmenti, le tracce del disegno, quasi arrivando al cuore e al sentimento degli artisti.

L’iniziativa – una delle tante che in questo periodo di emergenza Coronavirus permettono di visitare musei on line – è stata realizzata grazie al supporto di Haltadefinizione, tech-company specializzata nella digitalizzazione di beni culturali e in attività di promozione e divulgazione, che ha messo a disposizione la propria Image Bank in altissima definizione insieme alla piattaforma digitale per la distribuzione dei contenuti.

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Ospedale Niguarda chiude una delle terapie intensive dedicate al coronavirus . Gioia tra i medici

niguarda chiude terapia intensiva
niguarda chiude terapia intensiva

Il Niguarda chiude una terapia intensiva.Adesso il reparto verrà riorganizzato e sanificato per poter ripartire!

Primi provvedimenti dopo il calo di ricoveri in terapia intensiva negli ospedali di Milano e della Lombardia per il coronavirus. All’ospedale milanese di Niguarda, fin dall’inizio in prima linea per l’emergenza del contagio, ha deciso di chiudere uno dei reparti di terapia intensiva: in tutti erano stati cinque quelli allestiti nell’arco di due mesi all’ospedale Niguarda di Milano

IL MESSAGGIO DALL’OSPEDALE NIGUARDA

E’ un piccolo passo, ma importantissimo.
L’emergenza non è terminata e non possiamo assolutamente abbassare la guardia.
Ma una prima buona notizia c’è.
Il calo degli ultimi giorni di nuovi pazienti positivi ci ha permesso di chiudere una delle 5 terapie intensive che in questi due mesi abbiamo dovuto aprire per l’assistenza dei malati covid.
27 posti letto che fino a pochi giorni fa avevano accolto pazienti in condizioni gravissime a causa del virus, sono ormai vuoti. Adesso il reparto verrà riorganizzato e sanificato per poter ripartire!

E alla fine… la gioia di chi, negli ultimi 50 giorni, ha lavorato in questo reparto con tantissima dedizione, professionalità, responsabilità e sensibilità… grazie!

E’ un piccolo passo, ma importantissimo.L’emergenza non è terminata e non possiamo assolutamente abbassare la guardia.Ma una prima buona notizia c’è. Il calo degli ultimi giorni di nuovi pazienti positivi ci ha permesso di chiudere una delle 5 terapie intensive che in questi due mesi abbiamo dovuto aprire per l’assistenza dei malati covid.27 posti letto che fino a pochi giorni fa avevano accolto pazienti in condizioni gravissime a causa del virus, sono ormai vuoti. Adesso il reparto verrà riorganizzato e sanificato per poter ripartire!E alla fine… la gioia di chi, negli ultimi 50 giorni, ha lavorato in questo reparto con tantissima dedizione, professionalità, responsabilità e sensibilità… grazie!#fermiamoloinsieme #covid19italia #coronavirus #ospedaleniguarda #terapiaintensiva #icu

Posted by ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda on Sunday, 19 April 2020

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Esselunga la coda diventa virtuale, lanciata l’applicazione di prenotazione da casa per evitare le file fuori dai supermercati

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Spesa all’Esselunga senza fila grazie a ufirst. La coda diventa virtuale

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Per ridurre le code davanti ai supermercati in questo periodo di coronavirus, Esselunga sceglie l’app ufirst. L’obiettivo è di gestire in modo più intelligente, semplice e sicuro degli accessi ai propri negozi. I clienti avranno così la possibilità di mettersi in fila stando a casa, con diverse modalità.

Si prende virtualmente dall’app il numero per l’accesso e monitorare l’avanzamento della fila da remoto, ricevendo notifiche in prossimità del proprio turno e recandosi sul posto solo da quel momento.

“Fin dall’inizio dell’emergenza l’attivazione di protocolli e strumenti per la sicurezza di clienti e dipendenti è stata una nostra priorità. La scelta di digitalizzare gli accessi per tutelare la salute delle persone attraverso il rispetto delle distanze di sicurezza, va in questa direzione. L’utilizzo della app, al momento in fase di test, nasce inoltre dalla volontà di migliorare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti”
Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officer  Esselunga

Il funzionamento di Ufirst è abbastanza semplice: si seleziona il punto vendita che si vuole visitare e si prenota il proprio turno da smartphone. Quando si sta per raggiungere la cima della fila virtuale, l’app invierà una notifica, avvisando l’utente che è quasi il proprio turno ed è il momento di presentarsi all’ingresso. Le attività  che adottano ufirst possono così evitare il crearsi di lunghe file fuori dal proprio negozio, con i clienti che arrivano solo al momento giusto o comunque pochi minuti prima del loro turno. In ottica di fase 2, si tratta di una soluzione molto interessante. Gli utenti che non utilizzano l’app potranno comunque entrare in negozio grazie al servizio di concierge sul posto, che permetterà  loro di prendere il numero per l’ingresso, di riceverlo anche via SMS e di unirsi così alla fila virtuale.

 

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NUOVO DECRETO: Verso il via libero allo sport, vietata mobilità extraregionale

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1583651978058.jpg coronavirus conte firma il decreto chiuse lombardia e 14 province

Nuovo decreto coronavirus: ad aprile 800 euro (per due mesi) alle partite Iva, aiuti per colf e badanti, bonus vacanze

Al termine della cabina di regia tra governo e rappresentanti locali, Giuseppe Conte fa il punto, con un post su Facebook: “Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno di un piano nazionale con linee guida omogenee per tutte le Regioni”.

Il premier conferma che non è ancora il tempo di allentare gli obblighi e che la ripartenza con la Fase 2 inizierà dal 4 maggio.

Un piano per la ripresa – La ripresa “avverrà secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Scrive il premier Giuseppe Conte. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”, dice il premier.

COSA CAMBIERA’ DOPO IL 4 MAGGIO ?

“Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa delle attività produttive in condizioni di sicurezza” e “le Regioni hanno convenuto sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato e uniforme questa ripresa”. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi dopo la video conferenza tra premier Giuseppe Conte, governatori, Comuni e Province.

Tra i punti di intesa tra regioni c’è la proroga del blocco “della mobilità extraregionale“.

Quando e come si ritornerà a Viaggiare? Scontro di idee tra le compagnie aeree LowCost .

Palestre chiuse, ma sport all’aperto e jogging consentiti anche lontano da casa. 

E’ una delle misure allo studio del governo in vista del 4 maggio. Potrebbe esserci anche, come anticipato agli sportivi dal ministro Vincenzo Spadafora, il via libera agli allenamenti individuali degli atleti. Nel frattempo Palazzo Chigi smentisce ufficialmente un allentamento delle misure restrittive da lunedì: lockdown fissato fino al 3 maggio.

Cosa cambia per i trasporti pubblici – Il ministero dei Trasporti è al lavoro con gli esperti per studiare come ridurre al massimo i rischi negli spostamenti per chi deve andare al lavoro. Si ipotizzano percorsi unidirezionali, posti a bordo ridotti e controllo della temperatura per accedere in metropolitana. Segnaletica a terra nelle stazioni ferroviarie e alle fermate degli autobus per creare file ordinate e con distanziamento di sicurezza. Meccanismi – attraverso personale a bordo o strumenti digitali – per contare le persone che salgono su ogni bus e, anche in questo caso, posti a sedere da occupare segnati uno ad uno. Posti contingentati e stop all’affollamento anche sui treni. C’è l’ipotesi di paratie in plexiglass per i taxi.

Sport e parchi –  Palestre chiuse ancora a lungo ma sport all’aperto, purché da soli, e jogging potrebbero essere permessi dal 4 maggio anche lontano da casa. Si valuta se introdurre fasce orarie per i podisti. Per gli atleti potrebbe esserci il ritorno agli allenamenti individuali, purché in condizioni di sicurezza. Quanto ai parchi, dovrebbe arrivare la riapertura anche per i giochi dei bambini, ma con alcune regole.

Moda e settore mobili – Mentre alcune grandi aziende, con accordi sindacali, riaprono i battenti, il governo potrebbe dare il via libera, seguendo le linee guida dell’Inail sui lavori meno rischiosi, alla riapertura di altre attività produttive già l’ultima settimana di aprile. Si tratterebbe di: automotive, mobilifici, tessile e pelletterie, estrazione di minerali. Si discute sulla riapertura dei cantieri, perché più difficile assicurare il distanziamento.

Bar, ristoranti e negozi – Se e quando riaprire bar e ristoranti, nonché i negozi ad oggi chiusi, è un tema molto dibattuto nel governo e tra gli esperti. C’è chi invita a considerare l’ipotesi di riaprire con regole severe di distanziamento e ingressi limitati dal 4 maggio. Ma prevale ad ora chi frena: più probabili aperture da metà o fine maggio. Si studiano regole stringenti anche per parrucchieri ed estetisti.

Scuole e tribunali – Gli istituti scolastici non dovrebbero riaprire i battenti prima di settembre. I tribunali partiranno l’11 maggio.

Orti e stabilimenti balneari – Con due Faq (risposte alle domande frequenti) il governo dà il via libera alla cura degli orti e alla manutenzione negli stabilimenti balneari. E’ possibile muoversi anche da un comune all’altro per curare il proprio orto o terreno, dichiarando che si coltiva per autoproduzione: il divieto resta per i giardini nelle seconde case. Restano chiuse al pubblico le spiagge ma il personale può accedere agli stabilimenti per vigilanza o manutenzione. Si studiano intanto le misure per l’estate: tra le ipotesi c’è anche quella di ingressi contingentati alle spiagge.


AIUTI ALL’ECONOMIA: Tutte le Novità del Nuovo Decreto

Confermato anche l’aumento da 600 a 800 euro del bonus per lavoratori autonomi, professionisti e cococo. Non solo: esso, a differenza del precedente, sarà erogato per due mesi: aprile e anche a maggio sempre che l’attività sia chiusa.
Sabato, intanto, l’Inps ha comunicato di aver pagato 3,1 milioni di bonus 600 euro e di averne altri 750 mila in lavorazione.

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Sindaco Sala : progetto “Summer school” per aiutare le famiglie in questa emergenza coronavirus

zubimbi summer school
zubimbi summer school

Coronavirus, Sala: summer school per aiutare i genitori

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video per i cittadini postato sulle sue pagine social, lancia un’idea: una ‘Summer school’ per aiutare i genitori, che dovranno tornare al lavoro, nella cura dei bambini, vista la chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus “Io all’orizzonte vedo una difficolta’ piu’ generalizzata e cioe’ stiamo capendo che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre, addirittura ci sono dei dubbi su settembre. E al contempo stiamo capendo che c’e’ la possibilita’ che si torni al lavoro a maggio – ha spiegato – e questo riguarda certamente anche padri, ma impattera’ in modo significativo sulle madri. Quindi si rischia di scaricare su di loro un problema della gestione dei bambini”.

Da qui l’idea di come affrontare a Milano la cosa. “Ho chiesto agli uffici tecnici e all’assessorato di preparami una proposta per cercare di metter in piedi una sorta di summer school, – ha concluso – non sto parlando di scuola ma di una modalita’ per dare una mano alle famiglie nella cura dei loro bambini.

Spero a breve di spiegarvi cosa operativamente riusciremo a fare”. Sala ha parlato anche della struttura Zumbimbi dedicata ad ospitare i bambini soli in quanto hanno i genitori ricoverati per il Coronavirus. Zumbimbi, che al momento ospita 3 minori, “e’ uno dei tanti esempi della generosita’ e anche dell’organizzazione milanese, per cui da me e da tutta Milano, grazie”, ha detto Sala dal terrazzo della struttura, gestita dalla cooperativa La Cordata e dalla cooperativa Comin, con la collaborazione di Emergency per la parte sanitaria e Fondazione di comunita’ che ha finanziato il progetto.

 

Zumbimbi

Zumbimbi

Posted by Beppe Sala on Saturday, 18 April 2020

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One World Together at Home : il concerto mondiale contro il coronavirus

lady gaga concerto mondiale coronavirus
lady gaga concerto mondiale coronavirus
Lady Gaga lancia ‘One World Together At Home’, grande evento tv internazionale
Si chiama ” One World Together At Home ” il megaevento televisivo, curato da Lady Gaga insieme a Global Citizen per sostenere l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta al Covid-19, che vedrà in onda dalle proprie case, sabato 18 aprile, alcune delle più grandi star della musica mondiale

“È un onore – ha spiegato Lady Gaga – aiutare a curare questo enorme evento, che si svolgerà il 18 aprile. Mi esibirò anche io. Vogliamo puntare i riflettori sulla comunità globale e celebrare il potere dello spirito umano. Continueremo a raccogliere fondi e voglio farvi sapere ora che questa trasmissione non è una raccolta fondi. Raccoglieremo i soldi prima di andare in onda, così quando andremo in diretta, metterete via i vostri portafogli e seduti vi godrete lo spettacolo che tutti meritate moltissimo. Vi amo tutti”, ha detto Gaga.

Ecco gli artisti confermati :

ADAM LAMBERT • ALICIA KEYS • AMY POEHLER • ANDRA DAY • ANDREA BOCELLI • ANGÈLE • ANITTA • ANNIE LENNOX • AWKWAFINA • BECKY G • BECKY LYNCH • BEN PLATT • BILL AND MELINDA GATES • BILLIE EILISH • BILLIE JOE ARMSTRONG • BILLY RAY CYRUS • BLACK COFFEE • BRAUN STROWMAN • BRIDGET MOYNAHAN • CAMILA CABELLO • CASSPER NYOVEST • CELINE DION • CHARLIE PUTH • CHRIS MARTIN • CHRISTINE AND THE QUEENS • COMMON • CONNIE BRITTON • DANAI GURIRA • DAVID & VICTORIA BECKHAM • DELTA GOODREM • DON CHEADLE • EASON CHAN • EDDIE VEDDER • ELLEN DEGENERES • ELLIE GOULDING • ELTON JOHN • ERIN RICHARDS • FINNEAS • HEIDI KLUM • HENRY GOLDING • HOZIER • HUSSAIN AL JASSMI • IDRIS AND SABRINA ELBA • J BALVIN • JACK BLACK • JACK JOHNSON • JACKY CHEUNG • JAMEELA JAMIL • JASON SEGEL • JENNIFER HUDSON • JENNIFER LOPEZ • JESS GLYNNE • JESSIE J • JESSIE REYEZ • JIMMY FALLON • JIMMY KIMMEL • JOHN LEGEND • JUANES • KACEY MUSGRAVES • KEITH URBAN • KERRY WASHINGTON • KESHA • THE KILLERS • LADY ANTEBELLUM • LADY GAGA • LANG LANG • LESLIE ODOM JR. • LEWIS HAMILTON • LIAM PAYNE • LILI REINHART • LILLY SINGH • LINDSEY VONN • LISA MISHRA • LIZZO • LL COOL J • LOLA LENNOX • LUIS FONSI • LUPITA NYONG’O • MALUMA • MAREN MORRIS • MATT BOMER • MATTHEW MCCONAUGHEY • MEGAN RAPINOE • MICHAEL BUBLÉ • MILKY CHANCE • NATTI NATASHA • NIALL HORAN • NOMZAMO MBATHA • OPRAH WINFREY • PAUL MCCARTNEY • PHARRELL WILLIAMS • PIERCE BROSNAN • P.K. SUBBAN • PICTURE THIS • PRIYANKA CHOPRA JONAS • RITA ORA • THE ROLLING STONES • SAM HEUGHAN • SAM SMITH • SAMUEL L JACKSON • SARAH JESSICA PARKER • SASHA BANKS • SEBASTIÁN YATRA • SHAH RUKH KHAN • SHAWN MENDES • SHERYL CROW • SHO MADJOZI • SOFI TUKKER • STEPHEN COLBERT • STEVIE WONDER • SUPERM • TAYLOR SWIFT • TIM GUNN • USHER • VISHAL MISHRA • XAVIER WOODS • ZUCCHERO

 

lady gaga concerto

La serata si svolgerà quindi il 18 aprile, inizierà (ora italiana) alle 2 di notte e si terrà contemporaneamente su ABC, NBC, ViacomCBS Networks e iHeart Media negli Stati Uniti, in Canada nei network Bell Media mentre domenica verrà mandata in onda sulla BBC One. Sia l’OMS che il Global Citizen hanno raccolto fondi durante la pandemia attraverso una serie di concerti #TogetherAtHome e hanno già raccolto 35 milioni di dollari per contrastare il coronavirus.

 

IL CONCERTO SARA’ LIVE QUI :

 

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Attivo lo sportello online per chi vuole lavorare in agricoltura e aiutare le aziende nella fase di raccolta

coldiretti raccolta
coldiretti raccolta

Coldiretti ha attivato uno sportello online per trovare lavoro nei campi e aiutare le aziende agricole nella fase di raccolta.

L’agricoltura è senza ombra di dubbio uno dei settori vitali, dai quali dipende la sopravvivenza dell’umanità intera. Per questo motivo in tutti i Paesi i governi si sono attivati per tutelare i lavoratori e potenziarne la filiera. Vista la difficoltà ad assumere braccianti dall’estero per via delle misure anti-coronavirus, Coldiretti ha attivato uno sportello online per trovare lavoro nei campi in modo da aiutare le aziende agricole nella fase di raccolta .

Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro con le aziende agricole che assumono. L’iniziativa è estesa a tutta la Penisola dopo il successo della fase sperimentale realizzata in Veneto con l’arrivo nella prima settimana di ben 1500 offerte di lavoro di italiani con le più diverse esperienze – spiega la Coldiretti – dagli studenti universitari ai pensionati fino ai cassaintegrati, ma non mancano neppure operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi secondo Istat, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine 1 su 10 (10%) – sottolinea la Coldiretti – ha più di 60 anni.

Il progetto è stato avviato in autonomia – sottolinea la Coldiretti – in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro  trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli. Con il blocco delle frontiere – precisa la Coldiretti – è a rischio più di ¼ del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero.

Job in Country è la piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata dal Ministero del Lavoro della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo. Si pone infatti l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate – precisa la Coldiretti – mansioni, luogo e periodo di lavoro ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di specifiche professionalità. L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.

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