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lunedì, Maggio 5, 2025
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BONUS 600 EURO: si valuta il rinnovo automatico, nessuna nuova domanda

inps 600 euro
inps 600 euro

Si è appena conclusa la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte, che ha parlato dell’inizio della Fase 2, che scatterà il 4 maggio: così come accaduto a marzo con il bonus di 600 euro, anche ad aprile, con un Decreto che dovrebbe arrivare giovedì 30, dovrebbe esserci un bonus per i lavoratori autonomi che hanno avuto una riduzione dei ricavi in seguito alla pandemia.

In merito il Premier in conferenza stampa non ha specificando però di che importo si tratti: “Potrebbe essere rinnovato automaticamente il bonus per chi ha avuto diritto ai 600 euro, mentre saranno erogati contributi a fondo perduto per le piccole imprese con meno di dieci dipendenti“.

Le domande per ottenere il bonus, per chi non l’aveva già presentata a marzo, dovranno essere inoltrate all’INPS o alle casse di riferimento per i vari ordini professionaliI pagamenti dovrebbero essere completati entro maggio.

Tale ipotesi è stata confermata anche dal Ministro del Lavoro Nunzia Catalfo su Facebook: “Nel Decreto di aprile ci sarà un rifinanziamento di tutti gli ammortizzatori sociali già previsto a marzo, compreso l’indennizzo per partite Iva, autonomi e stagionali che da 600 passeranno a 800 euro“.

QUANDO ARRIVA IL NUOVO DECRETO 

Fanpage il ministro Federico D’Incà ha dichiarato: “La prossima settimana voteremo il Documento di economia e finanza (DEF), poi voteremo lo scostamento, tra il 29 e 30. Poi in Consiglio dei Ministri il 30 delibereremo sul decreto di aprile”. Dunque il decreto arriverà a fine mese e le domande si potranno inoltrare da maggio.


Fase 2, le misure di sostegno per le imprese

Con il decreto aprile, che ha una “capienza” di 55 miliardi di euro, verranno finanziate misure più incisive per professionisti, autonomi e altre categorie che non erano state prese in considerazione nei precedenti decreti.

  • Bonus 600 euro. Oltre all’aumento di 200 euro al mese (diventerà, quindi, un bonus mensile di 800 euro), il Governo sta studiando anche un modo per semplificarne la richiesta e l’erogazione. Chi lo ha già ottenuto, potrà confermarne la necessità con un semplice click, senza dover ripetere la procedura.
  • Finanziamenti a fondo perduto per imprese fino a 10 addetti. Come annunciato dal ministro Patuanelli, sono previste forme di sostegno a fondo perduto per oltre 1 milione di imprese
  • Finanziamenti affitti commerciali. Confermati i fondi per il sostegno al pagamento degli affitti commerciali
  • Taglio Bollette. Come suggerito anche dall’ARERA, il Governo finanzierà il taglio delle utenze commerciali agendo sui cosiddetti costi fissi
  • Sostegno al turismo. Gli addetti del settore non verranno lasciati soli: prevista una robusta iniezione di denaro per sostenere un settore che, da solo, conta per il 15% del PIL. Allo studio, probabilmente, un bonus vacanze
  • Decreto “Sblocca Paese”. Misura che dovrebbe favorire la riapertura di cantieri e lavori pubblici bloccati da tempo
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CALIFORNIA: pienone sulle spiagge senza divieto di accesso

coronavirus california spiagge 720x451 1
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Il coronavirus non fa paura in California. Nello stato americano che vale il 20 % del Pil degli USA e che ha un clima temperato simile all’Italia, le persone si sono riversate in strada e sulle spiagge. Il litorale è stato preso d’assalto nell’ultimo weekend di aprile.

Fortunati o incoscienti gli abitanti dell’Orange County, in California? Certo è che le spiagge di Huntington, in questo primo fine settimana di caldo quasi estivo, registrano il tutto esaurito.

Molti giocano sulla spiaggia senza mantenere il distanziamento sociale e senza indossare le mascherine protettive

I numeri sono quelli da lockdown perché il distanziamento sociale – pare – sia obbligatorio anche qui. I bagnini sono impegnati a controllare che le migliaia di vacanzieri da weekend lo rispettino e che tutti indossino la mascherina.

Avvenenti ragazze prendono il sole con il dispositivo di protezione sul viso con elegante disinvoltura. Altri giocano a beach-volley e creano lo sfondo perfetto per chi si diverte a scattarsi un selfie con mascherina.

La scena vista in questi giorni lascia perplessi, visto che gli Stati Uniti sono il paese più colpito dal virus. Solo nella giornata di ieri si sono registrate 2494 vittime in più.

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CONTE: Fase 2, dal 18/5 aprono musei e mostre, dal 1 giugno bar e ristoranti

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CONTE: “MINISTRO AZZOLINA STA LAVORANDO PER FAR RIPARTIRE LE SCUOLE A SETTEMBRE”

 “ESAMI DI STATO, CONSENTIRLO IN CONFERENZA PERSONALE”

“Su ripresa il governo non si tirerà indietro” “Insieme a tutta la squadra dei ministri non ci tireremo indietro per la ripresa, per cambiare tutto ciò che non va”, ha assicurato il premier.

“50 centesimi il prezzo per mascherine chirurgiche””Saranno fissati e calmierati i prezzi delle mascherine. E in un prossimo decreto vogliamo eliminare l’Iva” sui dispositivi che dovrebbero costare 0,5 euro, ha annunciato Conte.

“Ragioniamo su rinnovo automatico bonus 600 euro””Sono allo studio interventi” sulle imprese. “L’Italia non riparte se non ripartono l’imprese. Per chi ha avuto gia’ il bonus da 600 euro stiamo sperimentando la possibilità di un rinnovo automatico. Nel prossimo decreto ci saranno più aiuti alle imprese, l’obiettivo non è avere più sussidiati ma più occupati”.

“Dal 4 apertura per cerimonie funebri” dal 4 maggio saranno permessi i funerali ma con un massimo di 15 persone con mascherine e distanze.

“Vietati assembramenti in pubblico e nel privato: no ai party””Garantiamo accesso a luoghi pubblici come i parchi, a discrezione delle amministrazioni locali. L’attività motoria sarà possibile con una distanza di 2 metri per le attività agonistiche e 1 metro per quelle semplici”. Via libera agli allenamenti mantenendo le distanze.

“AUTOCERTIFICAZIONE, CI DEVE ESSERE SEMPRE UN MOTIVO PER SPOSTARSI”

“Dal 4 maggio riapre manifattura e ristorazione con asporto”Ok alla ristorazione con asporto. Si entrerà, però, “uno alla volta e il cibo si consuma a casa”, ha chiarito Conte. Ok anche, sempre dal 4 maggio, alla riapertura della manifattura ma rispettando “tutti i protocolli per la sicurezza”.

“Da 18 maggio riapertura commercio al dettaglio. Dal 1 giugno bar e parrucchieri”  “Il 18 maggio in programma ci sarà una riapertura anche del commercio al dettaglio. E ancora il 18 musei, mostre e la possibilità di allenamenti per sport di squadra”, ha spiegato.  Dal primo giugno aprono anche bar, ristoranti, parrucchieri e centti estetici.

CONTE: “RIPROPORREMO CONGEDO STRAORDINARIO E BONUS BABY SITTER”


RIEPILOGANDO ♦️FASE II
🔔[disposizioni dal 04 al 18 Maggio]

—-> INFORMAZIONI
🌀 sarà pubblicato un nuovo modulo di autocertificazione che continuerà ad essere obbligatorio per gli spostamenti

🌀 mascherina obbligatoria (anche di stoffa) su tutti i mezzi pubblici, in modo da coprire bocca e naso

🌀Laddove si dovessero verificare casi di infezioni #CoViD19 saranno reintrodotte misure restrittive (#quarantena)

🌀 Prezzo calmierato delle mascherine chirurgiche [0,50 euro cadauna]

—> INCENTIVI ECONOMICI
💶 Utilizzo dei Recovery Found

💶 Rinnovo bonus 600,00 euro


—> DIVIETI
❌ Divieto di spostamento tra Regioni (consentiti solo per motivi di lavoro)

❌ Distanziamento sociale di un metro

❌ Divieti assoluto di uscire in caso di febbre (37,5º) e problemi respiratori


—> CONCESSIONI
✅ possibilità di raggiungere la propria residenza o domicilio (se non coincidenti) dopo il Lockdown

✅ attività motoria individuale e allenamenti per sport professionisti

✅ possibilità di andare a trovare i propri parenti

✅ possibilità di celebrare le cerimonie funebri con un numero ridotto di persone(congiunti fino ad un massimo di 15 persone)

✅ consentita l’attività di asporto per bar e ristoranti


—> RIAPERTURA ATTIVITÀ
🏭 comporto manifatturiero dal 04 Maggio

🏗 comporto edile e cantieristico dal 04 Maggio

🏤 comparto commercio al dettaglio ripartirà dalla settimana successiva (11 Maggio)

🏤 riapertura negozi il 18 Maggio

🏤 riapertura musei e luoghi culturali a partire dal 18 Maggio

🏤 riapertura #PARRUCCHIERI, #ESTETISTI, #BAR #RISTORANTI a partire dal 01 Giugno [nei prossimi giorni sarà dettagliata questa informazione]


➡️ ATTENZIONE
Per quanto concerne la quarantena obbligatoria (per chi si sposta da regione a regione) occorrerà aspettare eventuali delibere regionali

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FASE 2: stasera alle 20.20 la Conferenza di Conte, ecco tutte le anticipazioni

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Sì agli incontri con i familiari più stretti (anche anziani, ma indossando la mascherina), sì alla ripresa delle attività motorie a distanza e sì anche alla possibilità di rientro nel luogo di domicilio o residenza di chi è rimasto bloccato dal lockdown nelle città in cui studia o lavora.

Resta però l’autocertificazione, anche se sarà diversa e con più possibilità. Sarà possibile tornare a celebrare i funerali, ma soltanto alla presenza dei familiari più stretti ( non più di 15 persone) ma per riprendere le messe bisognerà aspettare ancora. La riapertura dei negozi invece, come anticipato da Repubblica, è prevista per il 18 e non più per l’11 per dare modo di valutare in 14 giorni gli effetti della prima riapertura.

Sono le prime libertà che gli italiani dovrebbero riacquistare dal 4 maggio secondo le indiscrezioni che escono dall’incontro ancora in corso della cabina di regia in cui il premier Giuseppe Conte insieme al ministro della Salute Roberto Speranza e a quello degli Affari regionali Francesco Boccia sta illustrando ai rappresentanti delle Regioni e degli Enti locali le principali novità della Fase 2 che dovrebbero essere inserite nel nuovo Dpcm che potrebbe essere approvato stasera e di cui il premier parlerà, alle 20.20, in una conferenza stampa affrontando probabilmente anche il tema degi aiuti europei.

Gli spostamenti
A insistere per mantenere l’obbligo dell’autocertificazione per gli spostamenti all’interno del Comune o della Regione sono stati in particolare i ministri Speranza e Boccia. Cambierà il modulo perchè saranno molte di più le possibilità di muoversi all’interno del proprio Comune e della propria Regione, non ancora invece in altre regioni anche se cadrà il divieto, che era stato introdotto con il lockdown, di spostarsi dal luogo in cui ci si trovava verso quello di domicilio o di residenza. Sarà dunque possibile per gli studenti o i lavoratori o chiunque altro rimasto bloccato in un’altra città dal lockdown fare ritorno a casa.

Gli incontri
Una prima apertura al ritorno ad incontrarsi arriva con l’autorizzazione a vedere familiari stretti, genitori, sorelle, fratelli, nonni. Il che non vuol dire consentire riunioni di famiglia. Soprattutto per proteggere i più anziani è prescritto l’uso della mascherina.

Attività motorie
Come annunciato, dunque, sarà consentita la ripresa dell’attività motoria non più nei pressi della propria abitazione, sempre individualmente o comunque a distanza di almeno un metro, con la sola eccezione di persone conviventi nella stessa casa. Sì anche all’attività motoria con i figli o alle passeggiate con persone non autosufficienti. Potranno riprendere ad allenarsi anche gli atleti professionisti delle attività individuate dal Coni, non gli sport di squadra per i quali la ripresa potrebbe essere il 18 maggio .

Bar e ristoranti in take away
In attesa della riapertura di bar e ristoranti (probabilmente non prima della fine di maggio) viene confermata, a partire dal 4, la possibilità di fare ristorazione con le modalità di vendita da asporto oltre che di domicilio.

I negozi
Per gli esercizi commerciali al dettaglio la riapertura è fissata per il 18 maggio e non per l’11 come ipotizzato in un primo momento. Su richiesta del Comitato tecnico scientifico si è ritenuto di programmare step di riapertura di 14 giorni per verificare gli effetti di ogni riapertura. Parrucchieri, barbieri, centri estetica invece non prima di giugno.

Messe e funerali
Accolte solo in parte le richieste della Cei per la ripresa delle funzioni religiose. Dal 4 maggio potranno essere nuovamente celebrati i funerali ma solo alla presenza degli stretti familiari, non più di 15 persone. E tutti dotati di mascherina. No invece alle messe nonostante la proposta articolate di misure di distanziamento da parte della Cei

Le attività produttive 
Confermato anche il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Si comincia il 4 con il comparto manufatturiero, edilizia e cantieri, commercio all’ingrosso funzionale a queste filiere.

Musei e mostre
Come anticipato in un’intervista a Repubblica dal ministro ai Beni culturali Dario Franceschini, musei, mostre e luoghi culturali all’aperto riapriranno il 18 maggio.

Sono queste le indiscrezioni filtrate dalla cabina di regia tra governo ed enti locali vper definire la Fase 2. Il premier Conte illustrerà il dettaglio del nuovo decreto questa sera con una conferenza stampa alle 20.20.

Gli enti locali
Intanto, mentre alcune Regioni come il Veneto e il Friuli Venezia Giulia hanno emesso ordinanze che allentano le restrizioni, tredici sindaci di Comuni capoluogo di Città Metropolitana (in testa Antonio Decaro, primo cittadino di Bari e presidente Anci), hanno dettato all’esecutivo le linee guida in dieci dieci punti per il superamento del lockdown. Il sindaco di Milano Beppe Sala ha spinto invece l’accento sulla necessità di riorganizzare la mobilità delle grandi città.


Milano, come sarà spostarsi in metro in fase 2: parla Beppe Sala

“Alla stazione della metropolitana di Cadorna – ha detto –  in condizioni normali noi facevamo entrare 6mila persone all’ora al mattino, con le misure che oggi ci indicano ne faremo entrare probabilmente 1500, cioè il 25%, e tra l’altro potremo farne entrare, per poi disporre bene gli utenti sulle banchine, 75 alla volta”.

“Non se ne esce, se non si trovano altre formule, quindi anche l’idea di parlare di piste ciclabili non è una scelta ideologica, ma è una scelta di visione e anche di necessità”, ha spiegato.

Sala ha annunciato che il Comune di Milano ha preparato un documento, “Milano 2020“, che spiega quali azioni metterà in campo per la ripartenza, invitando tutti i cittadini a dare il loro contributo con idee e proposte.

“È già oggi in rete sul sito del Comune di Milano e da domani raccoglierà anche le vostre idee. Una signora ieri, al mio post sul 25 aprile dedicato ai bambini, ha scritto ‘rimetteteci in libertà con idee intelligenti’, idee intelligenti le hanno tutti ed è quindi importante l’ascolto”.

“Oggi – ha sottolineato – è davvero il momento di uscire dalle posizioni ideologiche o dalla critica ideologica. È veramente importante che insieme si rifletta su come fare“.

“In quel documento c’è una sottolineatura sulla logica dei quartieri, che a Milano sono circa 90 e noi stiamo facendo uno sforzo perché nel proprio quartiere i cittadini possano trovare tutti i servizi fondamentali”, ha concluso Sala.

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ATM Milano : fase 2 anche per i mezzi pubblici, ci saranno degli adesivi a indicare le distanze

distanza metro milano
distanza metro milano

 

Atm sta studiando in queste settimane un piano per la ripartenza. Non è facile. Oltre ai termoscanner all’ingresso delle stazioni, bisogna capire come evitare assembramenti, inevitabili, oggi, nelle classiche ore di punta. Il sindaco Beppe Sala ha già spiegato come “il numero di mezzi non sia infinito” e che quindi, giocoforza, si dovrà allungare la giornata lavorativa.“

Grossi adesivi a fondo rosso, le impronte bianche di due suole di scarpa e la scritta “Stai qui”. E’ la campagna per la gestione della “fase 2” sui mezzi pubblici dell’ATM.

Sui treni del metrò, quei cerchi serviranno a indicare il distanziamento dei passeggeri, le posizioni corrette per non stare troppo vicini e contenere il rischio di contagio, con l’obbligo di mascherine e guanti.

Tra le soluzioni al vaglio per l’Azienda trasporti milanese, ora sul tavolo, si pensa a tornelli che misurano con precisione gli ingressi; percorsi che arrivano alla banchina con segnaposti e ingressi scaglionati. Una volta all’interno del mezzo, sul pavimento, ci saranno le posizioni preassegnate in modo da mantenere, tra un passeggero e un altro, una distanza media tra il metro e mezzo e i due metri. Soluzioni molto simili, queste, alle quali sta pensando Trenord: percorsi ordinati, posti a sedere distanziati e obbligo di mascherine.“

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Anche il Ristorante di Cracco si converte al delivery, attive le consegne per pranzo e cena a domicilio

cracco chef
cracco chef

Il ristorante “Carlo e Camilla in segheria” ha iniziato con la consegna di pranzi e cena a domicilio.

A causa dell’emergenza coronavirus la maggior parte dei ristoranti hanno riorganizzato il lavoro adattandosi alle norme anticontagio imposte dai decreti per contenere il virus e si sono convertiti al sistema delivery, ovvero la consegna a domicilio.

La pasta al forno melanzane e ricotta, il vitello tonnato e l’orto in segheria con waffle di barbabietola e finto fungo con patate e bietole, impiattati a regola d’arte anche nelle vaschette di cartone per l’asporto. Il tutto accompagnato da champagne o un bouquet di fiori freschi se si vuole festeggiare un giorno speciale. Mantiene alto il livello anche nel servizio delivery il ristorante “Carlo e Camilla in segheria” dello chef Carlo Cracco, che dal 17 aprile ha iniziato con la consegna di pranzi e cena a domicilio.

Il menù degustazione, che comprende tre portate con una bottiglia di vino abbinata dal loro sommelier, costa 50 euro, la pizza Margherita 15 e vengono consegnati a domicilio anche il pane e la focaccia preparati da loro (mezzo chilo a 4 euro). Con la consegna – che costa 5 euro ed è gratuita per ordini superiori ai 50 euro – viene allegato un bigliettino con le indicazioni per il giusto il trattamento delle portate.

Prezzi non proprio adatti a chi vuole risparmiare, ma per un’occasione speciale,un compleanno o un anniversario, il ristorante consegna con la cena anche un mazzo di fiori a 25 euro o una composizione floreale in vasetto (20 euro).

cracco carlo e camilla in segheria delivery

Con la scelta delle bottiglie di vini e champagne vengono proposti anche drink da comporre a casa: per fare il Mai Tai verrà consegnato un mix di rum, pompelmo, homemade falernum, triple sec, lime, angostura bitter.

 

 

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Confermata apertura di tutti i mercati in Lombardia con “Covid manager” e misurazione della temperatura

riapertura mercati
riapertura mercati

Vendita limitata ai prodotti alimentari e misure di controllo e sicurezza

Il Presidente Fontana ha firmato la nuova ordinanza con nuove direttive per l’apertura dei mercati scoperti di generi alimentari dal 29 aprile al 3 maggio 2020, che sostituiscono quanto indicato nell’Ordinanza n. 528 dell’11 aprile 2020 in merito alla sospensione dei mercati scoperti e delle fiere.

Le amministrazioni comunali possono riaprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio per la vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare le seguenti misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza:

  • definire la capienza massima delle persone presenti all’interno dell’area;
  • assicurare la presenza di personale addetto per fornire assistenza e vigilare sul rispetto delle misure igienico-sanitarie e della distanza di sicurezza tra le persone;
  • limitare il perimetro esterno dell’area di mercato in modo che vi sia un unico varco di accesso separato da quello di uscita, con presenza di segnaletica sia all’interno che all’esterno dell’area;
  • accesso all’area di mercato consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per i minori di 14 anni, disabili o anziani;
  • rilevazione della temperatura corporea dei clienti e degli operatori commerciali prima del loro accesso nell’area, con inibizione dell’accesso per coloro che presentano una temperatura uguale o superiore a 37,5° C;
  • obbligo per gli operatori commerciali di utilizzare guanti e mascherina;
  • obbligo per i clienti di utilizzare guanti e mascherina o, in alternativa, di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca;
  • distribuzione ai clienti di guanti “usa e getta” e soluzioni idroalcoliche per le mani prima di accedere all’area.

Oltre alle indicazioni, le amministrazioni comunali possono prevedere anche ulteriori misure di sicurezza e di prevenzione igienico-sanitaria.

 

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Ministro Franceschini : “A maggio potranno riaprire musei e siti archeologici”

riapertura musei e siti archeologici franceschini

Coronavirus, la Fase 2 della cultura. Franceschini: «I primi musei riapriranno a maggio». Tempi lunghi per cinema e teatri

Il Ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini intervistato dal quotidiano la Repubblica ha dichiarato che “a maggio, non dal 4 ma più avanti, potranno riaprire quei musei e siti archeologici in grado di rispettare le prescrizioni di sicurezza indicate dal comitato scientifico”, come ad esempio Pompei o il Colosseo. Sullo spettacolo che vive una profonda crisi, riflette: “Stiamo discutendo con gli esperti, ma gli ultimi saranno inevitabilmente i luoghi in cui tante persone dovrebbero stare in uno spazio limitato, al chiuso o all’aperto.

Vorrei fosse comunque chiaro che nessun teatro, nessun cinema, nessun artista, verrà lasciato solo. Siamo partiti con le prime risorse straordinarie proprio dai più indifesi, quelli con i redditi più bassi”. Quanto al progetto tipo Netflix della cultura, “stiamo lavorando con Cassa depositi e prestiti – ha confermato il ministro – a una piattaforma in cui offrire, a pagamento, ciò che non si può, per ora, proporre nelle sale. Così la produzione potrà continuare e le entrate da biglietti non si fermeranno”.

Il Ministro annuncia un piano per promuovere il turismo, “Viaggio in Italia”,perchè “dal primo giorno mi batto per spiegare che il turismo è il settore più colpito – sottolinea il ministro – per questo chiedo nei tavoli di governo misure specifiche e straordinarie nel prossimo decreto, dai crediti d’imposta per locazioni e per compensare le perdite di fatturato, alle risorse sia per l’adeguamento e la sanificazione delle strutture che per la promozione”. Franceschini conferma che si sta lavorando alla ipotesi di un bonus “per aiutare le persone con figli a carico e con reddito medio basso ad andare in vacanza”, ma “è presto per dire se saranno 500 euro a famiglia o una cifra più bassa ma a persona”.

“L’ idea del bonus è quella di uno strumento per aiutare le persone con figli a carico e con reddito medio basso ad andare in vacanza, mettendo a loro disposizione una somma da spendere in strutture turistiche, dagli alberghi agli stabilimenti balneari. Un modo per aiutare imprese e famiglie insieme. Per quanto riguarda i paventati aumenti dei biglietti di treni, traghetti e aerei, spiega: “Non ci dovranno essere aumenti e noi puntiamo a un turismo accessibile a tutti”. Sulle risorse aggiunge: “Sono convinto che il Consiglio dei ministri considererà la specificità della crisi del turismo.

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FASE 2: si riparte mascherine e guanti nei luoghi pubblici, ecco le migliori offerte online!

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Coronavirus, fase 2: la ripartenza. Termoscanner non solo nelle grandi stazioni e negli hub aeroportuali, ma in tutte le stazioni e gli aeroporti del paese.

È una delle misure che dovrebbe entrare nelle linee guida per i trasporti che verranno allegate al prossimo dpcm per la ripartenza. Tra le altre misure dovrebbe inoltre essere previsto l’obbligo su tutti i mezzi di trasporto collettivo (dai treni alle navi, dagli aerei a bus e metro) del distanziamento sociale e della mascherina, che non saranno quindi in alternativa.

Dal 4 maggio, data prevista per la prima ripartenza, si potrà andare a trovare amici e parenti a casa anche in mancanza di un’urgenza. Saranno sempre vietate feste o cene affollate, ma dopo due mesi di chiusura, o lockdown,  gli italiani torneranno dal vivo a fare due chiacchiere e bere un aperitivo insieme e non attraverso lo schermo di un cellulare. Questa rappresenta una delle nuove regole della fase 2 che venerdì sera è stata al centro di una riunione a Palazzo Chigi fino a tarda notte.

Permettere gli spostamenti anche fuori dal proprio Comune e all’interno delle singole Regioni dal 4 maggio, lasciando però in vigore i limiti alla mobilità intra-regionale. E’ l’ipotesi, a quanto si apprende da diverse fonti, sul tavolo del governo. Niente di deciso, viene spiegato, ma questo sarebbe al momento l’orientamento prevalente.


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Coronavirus : accertata la presenza nel particolato atmosferico, lo smog può trasportarlo nell’aria

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Le particelle dello smog trasportano il coronavirus nell’aria

E’ certa la presenza del coronavirus nel particolato atmosferico . Lo smog, quindi, può trasportare e diffondere il patogeno nell’aria. Ciò, tuttavia, non significa che si tratti di una carica virale sufficiente a scatenare l’infezione; dovrà essere dimostrato da studi ad hoc.

E’ quanto emerge da una ricerca condotta dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) con le università di Trieste, Bari, Bologna e l’Ateneo di Napoli “Federico II”. “Possiamo confermare di aver dimostrato la presenza di RNA virale del SARS-CoV-2 sul particolato atmosferico rilevando la presenza di geni specifici, utilizzati come marcatori molecolari del virus, in due analisi genetiche parallele”, afferma Leonardo Setti, coordinatore del gruppo di ricerca. “Le prime evidenze relative alla presenza del coronavirus sul particolato – spiega Setti – provengono da analisi su 34 campioni di PM10 in aria ambiente di siti industriali della provincia di Bergamo, raccolti dal 21 febbraio al 13 marzo”.

Alla luce di queste considerazioni, gli autori dello studio sottolineano la grande importanza nell’indossare la mascherina chirurgica “da parte di tutta la popolazione” e di mantenere il distanziamento sociale. I livelli di particolato sottile, inoltre, in futuro potrebbero essere usati come indicatori precoci per verificare la possibile ricomparsa del coronavirus, dandoci il tempo di prendere tutte le misure necessarie per evitare la nascita di nuovi focolai.

 

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 Proposta del Comune per la fase 2: creazione di una pista ciclabile da piazza San Babila a Sesto Marelli

pista ciclabile san babila sesto marelli
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LA PROPOSTA LANCIATA OGGI

Ridurre la carreggiata a una sola corsia in corso Buenos Aires, a Milano, per lasciare più spazio ai cittadini che si muoveranno in bicicletta con spazi regolarmente adibiti. Questa è l’ultima delle idee proposte dapprima dai Genitori Antismog, con il supporto dell’assessore Pierfrancesco Maran, e poi dal sindaco Beppe Sala, per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus di Milano.

Il progetto: pista ciclabile da San Babila a Sesto Marelli

L’idea è quella di, innanzitutto, limitare il traffico nella fase 2 e conseguenti assembramenti sui marciapiedi, oltre a cogliere l’occasione per “una mobilità dolce ed elettrica”, come suggerito dal primo cittadino milanese. Così facendo, Sala ha proposto la creazione di una “ciclabile con segnalazione orizzontale” che vada da piazza San Babila sino a Sesto Marelli, passando per corso Venezia, corso Buenos Aires e viale Monza. In alternativa, sempre su suggerimento del sindaco di Milano, si potrebbero adibire i controviali da Lagosta al Parco Nord con Fulvio Testi. In tali aree, i cittadini in sella alle proprie biciclette o monopattini non potranno superare il limite di velocità di 30 chilometri orari. Per realizzare il progetto, però, Sala ha chiesto un intervento da parte dello Stato per il finanziamento dell’acquisizione di tali mezzi di trasporto e sgravi per tutta la popolazione, oltre a una limatura della burocrazia per procedere nel minor tempo possibile così da non farsi cogliere impreparati alla riapertura. Dalle Opposizioni, intanto, il consigliere del Municipio 3 della Lega ha chiesto che “il presidente Caterina Antola si attivi quanto prima per acquisire il progetto” in modo tale da avviare “una discussione che coinvolga i cittadini e le attività produttive”.

La dichiarazione dell’assessore Pierfrancesco Maran

La Strategia del Comune di Milano per la fase2 è online e da lunedì sarà possibile per tutti mandare idee e contributi.
Non sappiamo quando decideranno di riaprire, non spetta a noi, ma in ogni caso dovremo essere pronti sulle cose da fare quando accadrà.
Uno dei punti centrali è la dimensione di quartiere, la Milano raggiungibile a piedi in 15 minuti da casa.
Siamo 1.400mila in 88 quartieri: cioè in media 15mila persone a quartiere, ognuno un comune di medie dimensioni.
Significa che la piazza centrale del quartiere, gli spazi pubblici possono servire, quando sarà possibile (i tempi li fissa il Governo) per creare spazi di socialità, avere luoghi per fare spettacoli musicali o teatrali con adeguato distanziamento, aiutare con più spazi esterni i bar, i ristoranti e i negozi.
Restituire pezzi di città ai bambini, non solo cittadini di domani ma di oggi.
Dobbiamo fare in modo che l’economia urbana e la nostra qualità della vita resistano a questa crisi e nel documento trovate varie proposte operative.

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Carrelli della spesa igienizzati in 5 secondi, ecco i nuovi strumenti dei supermercati per dare massima sicurezza

Hygienic CART carrelli disinfettati
Hygienic CART carrelli disinfettati

Hygenic Cart sarà uno dei dispositivi messo a servizio da alcuni supermercati

Quando l’emergenza aguzza l’ingegno. Sono molti gli imprenditori e gli artigiani che per fare fronte alla pandemia da Covid-19 cercano di diversificare la propria produzione anche per rispondere a nuovi bisogni che nascono proprio dall’emergenza. Non solo produttori di maglieria che modificano le macchine per realizzare mascherine. O produttori di componenti in plastica che sfornano le ormai richiestissime barriere in plexiglass che fungono da separatori. Nuove soluzioni proposte giornalmente per ridurre dai rischi del contagio.

Solo cinque secondi. Questo il tempo che Hygenic Cart, un innovativo dispositivo per l’igienizzazione, impiega per sanificare un carrello della spesa. Lo strumento, scelto dalla catena di supermercati Iperal per offrire ai clienti un’ulteriore garanzia per la tutela della saluta pubblica, è già stato installato fuori dal punto vendita di Cassina de’ Pecchi, comune milanese alle porte della Brianza.

Grazie a un automatismo esclusivo il dispositivo consente all’utente di sanificare integralmente e personalmente il carrello in pochi secondi, assicurando che i locali commerciali e gli utenti non vengano contaminati e garantendo l’abbattimento al 99% della carica batterica e virale.

ECCO IL VIDEO PROVA 

Posted by Hygienic CART on Wednesday, 22 April 2020

 

Anche la Wippy Idea, società di Polcenigo costituita circa cinque anni fa per la produzione di pannelli fotocatalitici per igienizzare gli ambienti, ha sviluppato anche una macchina in grado di sterilizzare i carrelli della spesa dei supermarket. Si tratta di una sorta di “mini-autolavaggio” di gradevole design, all’interno del quale vengono fatti passare i carrelli prima dell’ingresso nei negozi: utilizzando la tecnologia dei raggi Uvc, in grado di uccidere batteri e virus, il carrello viene sterilizzato.

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PISCINE COMUNALI: ipotesi di contingentare gli ingressi con apertura fino alle 23.00

PISCINA ROMANO
PISCINA ROMANO

Contingentare gli ingressi, aumentare l’offerta, prolungare gli orari del servizio, cambiare abitudini e modalità di utilizzo.

Anche per le piscine milanesi varranno i principi di massima che orienteranno la nuova vita di treni, tram e metropolitane nella fase 2 di maggio. Per gli impianti sportivi i punti di domanda sono però, se possibile, ancora più ingombranti di quelli che gravano sulla ripartenza del trasporto pubblico.

Per ora i dirigenti di Milanosport hanno soprattutto un obiettivo: «Provare a salvare l’estate». Chiara Bisconti, a capo della società che gestisce gli impianti cittadini (dopo essere stata assessora nella giunta Pisapia), si limita a indicare le linee guida di una possibile riapertura delle attività. «Non consociamo né date né protocolli, ma non vogliamo farci cogliere impreparati e stiamo quindi ragionando intorno a ipotesi e possibili scenari nel caso ci fosse consentito di riapre gli impianti questa estate».

Intanto si proverà a tenere aperte più piscine. «Nei mesi caldi di norma vengono chiuse le piscine al coperto. Se ci fosse concesso, vorremmo invece tenere aperte anche quelle per aumentare l’offerta delle vasche e contingentare così gli ingressi nei singoli impianti», spiega Bisconti.

Soprattutto, l’idea è di prorogare, magari fino alle 23, l’orario di apertura per diluire l’utenza ed evitare quindi assembramenti in acqua nelle ore di punta. «Ci sono piscine poi che godono di un giardino attiguo e di un solarium. Lì si potrebbe pensare di installare delle docce e di montare dei divisori per sostituire almeno in parte gli spogliatoi». E anche in vasca si dovranno rivedere le regole. Addio a una parte delle corsie negli impianti al chiuso, a favore di un concetto di piscina «meno sportivo e più ludico».

Quanto ai protocolli sanitari, i dirigenti di Milanosport sono ovviamente in attesa di direttive dai livelli superiori. Rimane l’obiettivo di fondo: garantire, laddove possibile, un servizio «diverso ma comunque importante nell’estate milanese».

Intanto a proposito di impianti, il Comune sta preparando una delibera che consentirà di prorogare le concessioni alle società che gestiscono i 105 impianti sportivi di proprietà comunale. Un modo per andare incontro agli operatori colpiti dalla crisi. «La proposta è di estendere al 30 giugno 2022 e comunque al termine della stagione sportiva del 2021/2022 la validità delle convenzioni relative all’affidamento degli impianti sportivi», ha detto l’assessore allo Sport, Roberta Guaineri in commissione consiliare.

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Piscine Milanesi ipotesi di aperture con orari fino alle 23 e ingressi contingentati

PISCINE ALLAPERTO
PISCINE ALLAPERTO

Si prova la ripartenza degli impianti comunali. Bisconti: un piano per provare a salvare la stagione

Anche per le piscine milanesi varranno i principi di massima che orienteranno la nuova vita di treni, tram e metropolitane nella fase 2 di maggio. Per gli impianti sportivi i punti di domanda sono però, se possibile, ancora più ingombranti di quelli che gravano sulla ripartenza del trasporto pubblico.

Per ora i dirigenti di Milanosport hanno soprattutto un obiettivo: «Provare a salvare l’estate». Chiara Bisconti, a capo della società che gestisce gli impianti cittadini (dopo essere stata assessora nella giunta Pisapia), si limita a indicare le linee guida di una possibile riapertura delle attività. «Non consociamo né date né protocolli, ma non vogliamo farci cogliere impreparati e stiamo quindi ragionando intorno a ipotesi e possibili scenari nel caso ci fosse consentito di riapre gli impianti questa estate».

Milanosport ha anche offerto a Palazzo Marino per la Summer School gli spazi all’aperto di altri centri. E qui le vacanze dei piccoli si incrociano con quelle dei grandi. La società sta immaginando diversi scenari, ma la riapertura delle piscine potrebbe paradossalmente iniziare da quelle che proprio d’estate vanno in ferie: “Le piccole piscine coperte, e stiamo parlando di almeno quindici indirizzi di quartiere, sono quelle che potremmo gestire subito con i minori problemi di affollamento” continua Bisconti. Luoghi come il Lido, per dire, avrebbero bisogno di piani di sicurezza ingenti e di un numero di addetti elevato. L’esempio migliore, invece, “è la Carella Cantù appena ristrutturata a Quarto Oggiaro: ha una vasca di 25 metri e una più piccola poco profonda, entrambe affacciate sul giardino. Ecco, magari eliminando le corsie e usando gli spazi esterni, potremmo trasformare questi luoghi in qualcosa di meno sportivo, ma più ludico”.

Intanto si proverà a tenere aperte più piscine. «Nei mesi caldi di norma vengono chiuse le piscine al coperto. Se ci fosse concesso, vorremmo invece tenere aperte anche quelle per aumentare l’offerta delle vasche e contingentare così gli ingressi nei singoli impianti», spiega Bisconti. Soprattutto, l’idea è di prorogare, magari fino alle 23, l’orario di apertura per diluire l’utenza ed evitare quindi assembramenti in acqua nelle ore di punta. «Ci sono piscine poi che godono di un giardino attiguo e di un solarium. Lì si potrebbe pensare di installare delle docce e di montare dei divisori per sostituire almeno in parte gli spogliatoi». E anche in vasca si dovranno rivedere le regole. Addio a una parte delle corsie negli impianti al chiuso, a favore di un concetto di piscina «meno sportivo e più ludico». Quanto ai protocolli sanitari, i dirigenti di Milanosport sono ovviamente in attesa di direttive dai livelli superiori. Rimane l’obettivo di fondo: garantire, laddove possibile, un servizio «diverso ma comunque importante nell’estate milanese».

Tra le misure allo studio, anche gli ingressi contingentati, la possibilità di prenotare online, aperture straordinarie serali. E non solo: “Stiamo cercando di inventare modi nuovi di accesso: oltre a gestire i flussi, potremmo togliere la distinzione tra gli spogliatoi maschili e femminili, chiedere a tutti di arrivare già con il costume indosso e aumentare le docce all’aperto”.

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DECRETO CURA ITALIA: tutte le novità in vigore per mutui, bollette e affitti

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In attesa del nuovo Decreto di Aprile, ecco le misure approvate il 17 marzo a sostegno dei nuclei familiari coprono diversi ambiti per cercare di rispondere alle necessità emerse in seguito all’emergenza Covid-19.

Sono infatti previsti congedi retribuiti per genitori e per chi deve assistere parenti malati, bonus baby-sitter sconti per l’acquisto di beni di prima necessità, sospensione delle rate dei mutui e del pagamento delle bollette. Di seguito tutte le misure di cui possono beneficiare le famiglie spiegate nello specifico.

Permessi straordinari per i genitori – È possibile richiedere un congedo al 50% dello stipendio se entrambi i genitori lavorano. Ne può beneficiare uno dei due genitori se i figli sono minori di 12 anni e se l’altro genitore non è disoccupato o senza lavoro (con Naspi o altre forme di sostegno al reddito). È riconosciuto anche se il lavoro viene svolto in modalità smart.

Possono fare domanda lavoratori dipendenti del settore privato, iscritti alla gestione separata e autonomi per un massimo di 15 giorni (anche non continuativi) da utilizzare durante la sospensione dell’attività scolastica. A partire dal 1° aprile è possibile presentare la domanda tramite portale Inps, contact center e patronati. La richiesta può comprendere anche periodi di astensione antecedenti alla data di presentazione, purché non anteriori al 5 marzo.

La misura è potenziata per chi ha dei figli diversamente abili. L’indennità è pari al 50% della retribuzione o del reddito giornaliero. È possibile fare richiesta anche se si hanno figli dai 12 ai 16 anni, ma in questo caso non si avrà l’indennità.

Voucher baby-sitter – In alternativa al congedo parentale, i genitori con gli stessi requisiti, possono fare domanda per un voucher baby-sitter da massimo 600 euro per nucleo, indipendentemente dal numero di figli. L’importo sale a mille euro per il personale sanitario (medici, infermieri, tecnici di laboratorio biomedico, tecnici di radiologia medica, operatori sociosanitari) e del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico. Non sono previste soglie di reddito e si può fare richiesta anche in caso di smart working.

Dal 1° aprile è aperto il canale Inps per richiedere i voucher erogati tramite libretto famiglia. Sia la famiglia che la baby-sitter devono registrarsi nell’apposita sezione delle prestazioni occasionali e il bonus andrà utilizzato entro 15 giorni dall’accoglimento della domanda. Si calcola che la dote massima copra circa 60 ore di servizio. Se la collaboratrice domestica è già contrattualizzata, il libretto potrà essere utilizzato solo per ore aggiuntive.

Astensione dal lavoro per i soggetti fragili – Si estendono inoltre per due mesi i permessi previsti dalla legge 104 per i lavoratori diversamente abili e per coloro che assistono un familiare con disabilità, con il passaggio da tre giorni al mese a 15 giorni al mese per il periodo di marzo e aprile. Per questi lavoratori è previsto anche un criterio di precedenza per l’accesso allo smart working.

Sono previste tutele anche per chi è in sorveglianza attiva, cioè obbligato all’isolamento domiciliare, che avrà il periodo di assenza dal lavoro conteggiato come malattia e quindi pagato come tale ma escluso dal periodo di comporto. Saranno protetti anche i lavoratori con malattia oncologica riconosciuta o immunodepressi che potranno stare a casa con il periodo considerato come ricovero ospedaliero.

Sospensione mutui 2020

 La possibilità di interrompere momentaneamente il pagamento delle rate del mutuo è prevista dal Fondo di Solidarietà. Il decreto legge Cura Italia lo ha rifinanziato con 400 milioni di euro in modo da allargare la platea di possibili beneficiari, comprendendo anche:

– lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione di almeno il 20% dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni (es. cassa integrazione)

– lavoratori autonomi e liberi professionisti che dopo il 21 febbraio 2020 hanno registrato una riduzione del fatturato superiore al 33% rispetto a quello dell’ultimo trimestre 2019 a seguito della chiusura o della restrizione della propria attività.

Nel primo caso la proroga arriva fino a 18 mesi, mentre nel secondo a 9 mesi. Il mutuo deve essere acceso da almeno un anno e su una casa non di lusso, dal valore superiore ai 250 mila euro. Per usufruire del servizio è necessario compilare la domanda, disponibile sul sito ufficiale del Dipartimento del Tesoro, e inviarlo per via telematica alla propria banca, allegata alla certificazione del datore di lavoro, o autocertificazione in caso di attività propria, sul fatturato.

Sospensione dei contributi per il lavoro domestico – Il pagamento dei contributi Inps per attività lavorative di colf, badanti e baby sitter, che scadono tra il 23 febbraio e il 31 maggio 2020, sarà rimandato al prossimo 10 giugno. All’operazione non sarà applicata nessuna sanzione o interesse.

Il datore di lavoro, in questo caso la famiglia, può scegliere tra diverse opzioni: mettere in ferie o in permesso non retribuito il lavoratore, continuare a pagare la retribuzione considerando l’assenza come sospensione di lavoro extra feriale o procedere con la risoluzione del rapporto di lavoro, tramite la corrispondenza del Tfr.

Stop delle bollette per 11 comuni di Lombardia e Veneto – L’Autorità per l’energia (Arera) ha stabilito che luce, gas, acqua e rifiuti sono sospese fino al 30 aprile nella ex zona rossa, ovvero le prime aree del Nord Italia colpite dell’emergenza Coronavirus. Vengono sospese anche le fatture relative ai consumi effettuati fino a quella data, anche se saranno emesse successivamente. Inoltre, nel primo trimestre del 2020, il costo dell’energia si è abbassato di 18,3% per l’elettricità e di 13,5% per il gas. La riduzione è legata al decremento dei prezzi all’ingrosso, essendosi manifestata una contrazione dei consumi a causa della chiusura di fabbriche e uffici, ma non si tratta di una misura a lungo termine.

Dopo l’espansione a zona cosiddetta arancione a tutta Italia, lo stop previsto per le bollette non è stato ampliato su scala nazionale.

Carta famiglia estesa a tutti – Il portale per il rilascio www.cartafamiglia.gov.it è online dal 18 marzo. Ma, a causa dell’emergenza Covid-19 in corso, dal 31 marzo lo strumento pensato solo per le famiglie numerose (con almeno tre figli) è stato esteso a tutti i nuclei familiari con figli conviventi minori di 26 anni, anche adottivi.

Sul sito al momento sono solo 196 i negozi che hanno aderito all’iniziativa, offrendo sconti maggiori di quelli solitamente praticati sul mercato. Non si trovano grandi catene o marchi, ma ci sono molte farmacie, negozi di articoli per bambini e attività locali.

Nuove patenti – Per tutta la durata dell’emergenza Coronavirus saranno sospesi gli esami per conseguire la patente di guida.

Proroga carta di identità – Al fine di limitare le uscite ed evitare assembramenti di persone negli uffici pubblici, il decreto stabilisce che i documenti in scadenza dal 18 marzo 2020 rimarranno validi fino al 31 agosto prossimo. Sono compresi documenti di identità, patenti di guida e patente nautica.

Revisioni auto o motori – Tutte le revisioni che sulla carta di circolazione presentano una scadenza compresa entro il 31 luglio 2020 sono rimandate fino al 31 ottobre. Nel caso sia strettamente necessario, è possibile continuare a circolare con il proprio mezzo senza incorrere in sanzioni.

Rc auto – Secondo il decreto, il periodo tra la scadenza dell’Rc auto e la sottoscrizione della nuova polizza assicurativa è allungato a un mese.

Proroga pagamento multe – Il dl Cura Italia concede più tempo per pagare le multe con sconto per infrazione del Codice della strada: anziché gli abituali cinque, fino alla fine di maggio, i giorni per saldare la sanzione con una riduzione del 30% salgono a 30 da quando si riceve la notifica di multa. La forma scontata di pagamento avrà inizio dopo la scadenza del periodo di sospensione dai pagamenti, fissato per il 3 aprile (da cui andranno calcolati i 30 giorni). L’agevolazione riguarda i verbali notificati o contestati fino al 31 maggio.

Sfratti e altre disposizioni sugli affitti 

Il provvedimento stabilisce una proroga degli sfratti, abitativi e non, fino al 30 giugno 2020. Sugli affitti non c’è alcun obbligo di riduzione del canone, ma ci si può accordare con il locatario.

Fino ad oggi non esiste una norma di legge che riconosce un diritto per gli inquilini o un obbligo per i proprietari di rivedere l’ammontare del canone. Nessuna agevolazione per pensionati, studenti fuori sede tornati in famiglia, né per chi ha lasciato la casa nella sede di lavoro e effettua smart working altrove.

È tuttavia possibile per inquilini e proprietari accordarsi per una riduzione del canone, per evitare di pagare le imposte sui canoni non riscossi è necessario che l’accordo sia registrato entro 30 giorni. La possibilità di ridurre il canone in caso di difficoltà di pagamento da parte dell’inquilino è ammessa a prescindere dalla tipologia di locazione. L’accordo, quindi, è possibile sia nel caso di locazione di immobili per uso abitativo che nel caso di locazione di immobili commerciali.

Quando si scrive l’accordo, occorre fare riferimento al contratto in essere, indicando i dati di locatore e inquilino, riportare il canone annuale inizialmente stabilito, l’ammontare ridotto sul quale ci si è accordati e il numero di mesi per i quali l’inquilino pagherà l’importo più basso. Per evitare spostamenti è possibile scambiarsi l’atto via mail e poi scannerizzarlo.

Registrando l’accordo il proprietario pagherà le imposte solo su quanto effettivamente riscosso. Sarà possibile in questo modo ridurre anche l’ammontare delle imposte da pagare in acconto con la prossima dichiarazione dei redditi.

Per la registrazione occorre compilare il Modello 69, reperibile sul sito delle Entrate. In questo modulo devono essere riportati i dati del contratto di locazione e i relativi codici di registrazione riportati sul modello RLI. Si dovrà poi allegare l’accordo e inviare tutto allo stesso Ufficio presso il quale era stata fatta la registrazione a suo tempo.

Se invece l’inquilino non è più in condizione di pagare l’affitto, può dare disdetta per giusta causa. Il contratto però va rispettato, quindi è dovuto il pagamento del preavviso.


NUOVO DECRETO APRILE 2020: Tutte le ipotesi allo studio del Governo

Così come accaduto a marzo con il bonus di 600 euro, anche ad aprile, con un Decreto che dovrebbe arrivare giovedì 30 Aprile dovrebbe esserci un bonus per i lavoratori autonomi che hanno avuto una riduzione dei ricavi in seguito alla pandemia.

Secondo quanto scritto da “Il Messaggero”, la misura potrebbe riguardare solo chi nel 2018 aveva dichiarato fino a un fatturato massimo di 35000 euro, pertanto vi sarebbe una selezione delle partite IVA e dei lavoratori (riguardanti tutte le casse) rispondenti a tale criterio.

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Un asteroide di 4 Km diretto verso la Terra, ecco quando si potrà vedere

asteroide sfiore la terra 2020
asteroide sfiore la terra 2020

Il 29 Aprile,un asteroide di circa 4 Km di diametro sfiorerà la Terra. Lo rivelano Nasa e Cneos. 

Sono state catturate le prime immagini dell’asteroide 1998 OR2 dal diametro di circa un chilometro e mezzo che si prevede saluterà la Terra il 29 aprile, ma dalla distanza di sicurezza pari a 16 volte quella che separa il nostro pianeta dalla Luna.

Nessun rischio di collisione e una grande opportunità: quella di poterlo osservare facilmente, anche con piccoli telescopi (10 12 cm di apertura) o binocoli e soprattutto con più strumenti, da quelli ottici, termici fino ai radar: “Questo concerto di strumenti e tecniche osservative – spiega Masi – permette di fare un identikit completo delle proprietà fisiche dell’oggetto, ovvero dimensioni, periodo di rotazione e la percentuale di luce che riflette di quella che riceve dal sole”. Per esempio le osservazioni radar aiuteranno a definire le dimensioni reali dell’asteroide, che ora sono stimate fra 1,8 a 4,1 chilometri, e la presenza di eventuali satelliti: su questo ci sono già i primi dati, “le recenti immagini radar dell’Osservatorio di Arecibo a Porto Rico – ha spiegato Masi – stanno evidenziando un diametro di almeno un chilometro e mezzo”.

L’asteroide continuerà a essere visibile dall’Italia anche nella fase di massimo avvicinamento: la sera migliore per osservarlo, secondo Masi “è quella tra il 28 e il 29 di aprile quando si troverà tra le stelle dell’Idra, a Sud della costellazione del Leone, mentre l’orario ideale sarà tra le 21,30 e 22,00, quando l’asteroide si troverà a 25 gradi di altezza in direzione sud sud ovest e basterà anche un piccolo telescopio o buon binocolo per poterlo osservare”. Sarà un’occasione da non perdere perché la prossima volta che il sasso cosmico si avvicinerà alla Terra sarà nel 2079, quando passerà a 1,8 milioni di chilometri.

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RSA: la straziante lettera di addio di un anziano prima di essere ucciso dal Covid-19

anziani mani
anziani mani

«ADDIO, IN QUESTA PRIGIONE DORATA NON È MI MANCATO NULLA SE NON LE VOSTRE CAREZZE»

Su Interris.it è stata pubblicata la straziante lettera di un anziano che viveva in un Rsa e prima di essere ucciso dal Covid-19. Un commovente addio e una forte denuncia sulle condizioni in una Rsa. Ecco il testo integrale della lettera

Da questo letto senza cuore scelgo di scrivervi cari miei figli e nipoti. (L’ho consegnata di nascosto a Suor Chiara nella speranza che dopo la mia morte possiate leggerla). Comprendo di non avere più tanti giorni, dal mio respiro sento che mi resta solo questa esile mano a stringere una penna ricevuta per grazia da una giovane donna che ha la tua età Elisa mia cara. È l’unica persona che in questo ospizio mi ha regalato qualche sorriso ma da quando porta anche lei la mascherina riesco solo a intravedere un po’ di luce dai suoi occhi; uno sguardo diverso da quello delle altre assistenti che neanche ti salutano.

Non volevo dirvelo per non recarvi dispiacere su dispiacere sapendo quanto avrete sofferto nel lasciarmi dentro questa bella “prigione”. Si, così l’ho pensata ricordando un testo scritto da quel prete romagnolo, don Oreste Benzi che parlava di questi posti come di “prigioni dorate”. Allora mi sembrava esagerato e invece mi sono proprio ricreduto. Sembra infatti che non manchi niente ma non è così…manca la cosa più importante, la vostra carezza, il sentirmi chiedere tante volte al giorno “come stai nonno?”, gli abbracci e i tanti baci, le urla della mamma che fate dannare e poi quel mio finto dolore per spostare l’attenzione e far dimenticare tutto. In questi mesi mi è mancato l’odore della mia casa, il vostro profumo, i sorrisi, raccontarvi le mie storie e persino le tante discussioni. Questo è vivere, è stare in famiglia, con le persone che si amano e sentirsi voluti bene e voi me ne avete voluto così tanto non facendomi sentire solo dopo la morte di quella donna con la quale ho vissuto per 60 anni insieme, sempre insieme.

In 85 anni ne ho viste così tante e come dimenticare la miseria dell’infanzia, le lotte di mio padre per farsi valere, mamma sempre attenta ad ogni respiro e poi il fascino di quella scuola che era come un sogno poterci andare, una gioia, un onore. La maestra era una seconda mamma e conquistare un bel voto era festa per tutta la casa. E poi, il giorno della laurea e della mia prima arringa in tribunale. Quanti “grazie” dovrei dire, un’infinità a mia moglie per avermi sopportato, a voi figli per avermi sempre perdonato, ai miei nipoti per il vostro amore incondizionato. Gli amici, pochi quelli veri, si possono veramente contare solo in una mano come dice la Bibbia e che dire, anche il parroco, lo devo ringraziare per avermi dato l’assoluzione dei miei peccati e per le belle parole espresse al funerale di mia moglie. Ora non ce la faccio più a scrivere e quindi devo almeno dire una cosa ai miei nipoti… e magari a tutti quelli del mondo.

Non è stata vostra madre a portarmi qui ma sono stato io a convincere i miei figli, i vostri genitori, per non dare fastidio a nessuno. Nella mia vita non ho mai voluto essere di peso a nessuno, forse sarà stato anche per orgoglio e quando ho visto di non essere più autonomo non potevo lasciarvi questo brutto ricordo di me, di un uomo del tutto inerme, incapace di svolgere qualunque funzione.

«Se potessi tornare indietro direi a mia figlia di farmi restare a casa»

Certo, non potevo mai immaginare di finire in un luogo del genere. Apparentemente tutto pulito e in ordine, ci sono anche alcune persone educate ma poi di fatto noi siamo solo dei numeri, per me è stato come entrare già in una cella frigorifera. In questi mesi mi sono anche chiesto più volte: ma quelli perché hanno scelto questo lavoro se poi sono sempre nervosi, scorbutici, cattivi? Una volta quell’uomo delle pulizie mi disse all’orecchio: “Sai perché quella quando parla ti urla? Perché racconta sempre di quanto era violento suo padre, una così con quali occhi può guardare un uomo?”. Che Dio abbia pietà di lei. Ma allora perché fa questo lavoro? Tutta questa grande psicologia, che ho visto tanto esaltare in questi ultimi decenni, è servita solo a fare del male ai più deboli? A manipolare le coscienze e i tribunali? Non voglio aggiungere altro perché non cerco vendetta.

Ma vorrei che sappiate tutti che per me non dovrebbero esistere le case di riposo, le Rsa, le “prigioni” dorate e quindi, si, ora che sto morendo lo posso dire: mi sono pentito. Se potessi tornare indietro supplicherei mia figlia di farmi restare con voi fino all’ultimo respiro, almeno il dolore delle vostre lacrime unite alle mie avrebbero avuto più senso di quelle di un povero vecchio, qui dentro anonimo, isolato e trattato come un oggetto arrugginito e quindi anche pericoloso. Questo coronavirus ci porterà al patibolo ma io già mi ci sentivo dalle grida e modi sgarbati che ormai dovrò sopportare ancora per poco…l’altro giorno l’infermiera mi ha già preannunciato che se peggioro forse mi intuberanno o forse no.

La mia dignità di uomo, di persona perbene e sempre gentile ed educata è stata già uccisa. Sai Michelina, la barba me la tagliavano solo quando sapevano che stavate arrivando e così il cambio. Ma non fate nulla vi prego…non cerco la giustizia terrena, spesso anche questa è stata così deludente e infelice. Fate sapere però ai miei nipoti (e ai tanti figli e nipoti) che prima del coronavirus c’è un’altra cosa ancora più grave che uccide: l’assenza del più minimo rispetto per l’altro, l’incoscienza più totale.

E noi, i vecchi, chiamati con un numeretto, quando non ci saremo più, continueremo da lassù a bussare dal cielo a quelle coscienze che ci hanno gravemente offeso affinché si risveglino, cambino rotta, prima che venga fatto a loro ciò che è stato fatto a noi.

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FASE2: piscine e palestre, quando potrebbero riaprire?

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FASE2: palestre e piscine resteranno chiuse all’inizio della cosiddetta fase 2 dell’emergenza Coronavirus, che partirà il prossimo 4 maggio!

La famosa fase 2 dell’emergenza Coronavirus, con l’allentamento delle misure restrittive per contenere il diffondersi del contagio, è vicina. Il 4 maggio, infatti, stando a quanto previsto nell’ultimo decreto firmato dal premier Giuseppe Conte, comincerà la graduale riapertura delle attività chiuse due mesi fa per effetto del lockdown. Ripartiranno per prime quelle che presentano un basso rischio, come stabilito dalla task force scelta dal governo per la pianificazione delle aperture. Ciò vuol dire, però, che piscine e palestre, considerate invece luoghi ad alto rischio, resteranno ancora chiuse. Nessuna buona notizia, dunque, per gli amanti dello sport, circa 20 milioni di italiani, che dovranno accontentarsi di parchi e ville comunali sotto casa, che invece riapriranno tra due settimane regolarmente, per rimettersi in forma con l’esercizio fisico.

I requisiti per la riapertura delle palestre
Piscine e palestre, infatti, sono luoghi dove è facile creare assembramenti, non potendo garantire il famoso distanziamento sociale, unica arma al momento per combattere il contagio da Coronavirus. Non è escluso, tuttavia, che possano ripartire da settembre, ma solo dopo aver preso tutte le precauzioni necessarie a salvaguardare la salute degli utenti. Addirittura, altri, più ottimisti, hanno fatto circolare come possibile data per la ripartenza dei centri fitness l’8 giugno, anche se pare abbastanza improbabile. Al momento, dunque, si tratta solo di ipotesi, la ripresa di queste attività non è stata calendarizzata e gli esperti sono ancora al lavoro per decidere il da farsi, ma è certo che come requisiti per riaprire palestre e piscine dovranno avere: poche persone negli spazi, con il rispetto della distanza di sicurezza e ingressi contingentati, con conseguente divieto delle attività e delle lezioni di gruppo, igienizzanti all’ingresso, pulizia costante di locali, attrezzi e spogliatoi. Da sciogliere, poi, ancora il nodo se si dovranno indossare mascherine e guanti monouso durante l’attività fisica.

Palestre e centri fitness chiusi, come farsi rimborsare

In attesa di notizie più certe sulla riapertura di palestre e centri fitness, è sorta l’esigenza da parte dei consumatori di farsi rimborsare l’abbonamento già versato per un mese o un intero anno di sport di cui, purtroppo, non potranno usufruire. La maggior parte delle palestre sta proponendo ai propri clienti di ‘congelare’ gli abbonamenti, per poi ricominciare a godere delle settimane o dei mesi rimanenti una volta terminata l’emergenza. Ma non è l’unica possibilità. Come ha spiegato Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori, “il cliente è libero di accettare o meno l’opzione dello stop momentaneo. Se il contratto prevede un numero di ingressi da usare senza scadenze di tempo, è ragionevole che possa servirsene una volta finita l’emergenza. Ma in caso di abbonamento mensile o annuale, con ingresso libero, ha sempre diritto al rimborso della parte di quota della quale non potrà usufruire”. Dunque, il diritto al rimborso è previsto dalla legge (articolo 1463 del Codice Civile) soprattutto se il servizio erogato viene interrotto per impossibilità sopravvenuta e senza colpa del cliente.

In piscina a piccoli gruppi, ma la riapertura è ancora lontana
Anche per la riapertura in sicurezza delle piscine sono state avanzate una serie di ipotesi: contingentare gli ingressi, aumentare l’offerta, prolungare gli orari del servizio, cambiare abitudini e modalità di utilizzo. Questo per le vasche al coperto, utilizzate dagli sportivi. Tuttavia, in vista dell’estate potrebbero essere riaperte quelle all’aperto, come valida alternativa al mare. Anche perché, come ha sottolineato a Fanpage.it Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano, “l’acqua di norma è clorata, e quindi se lo è uccide tutto, anche i virus. Il problema è l’ambiente caldo-umido degli spogliatoi, soprattutto delle piscine al coperto, che facilitano il mantenimento in aria dell’aerosol. E anche le zone umide dello “sputazzo” vicino al bordo della vasca e simili. Ovviamente devono essere in qualche modo ben gestite”. A conferma di ciò sono intervenuti anche i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie: “Non ci sono evidenze che Covid-19 possa essere diffusa all’uomo attraverso l’uso di piscine, vasche idromassaggio o spa o parchi giochi acquatici – scrivono i CDC -. Il corretto funzionamento, la manutenzione e la disinfezione (ad esempio con cloro e bromo) di piscine, vasche idromassaggio o spa e parchi giochi acquatici dovrebbero inattivare il virus che causa la COVID-19″, conclude l’ente statunitense. Mantenendo il distanziamento sociale ed evitando che troppe persone usino contemporaneamente gli impianti, dunque, le piscine di questo tipo dovrebbero poter essere riaperte regolarmente. Ma anche su questo punto non c’è alcuna certezza.

 

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Giornata mondiale del libro, Milano lancia un’offerta di ebook gratuiti per tutti

fiera dei libri e cultura indipendente milano compressed
fiera dei libri e cultura indipendente milano compressed

Proclamata come ogni anno per il 23 aprile, è ormai un appuntamento fisso nel calendario delle manifestazioni culturali italiane e internazionali

Quest’anno si celebra la 25esima Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore. Proclamata come ogni anno per il 23 aprile, è ormai un appuntamento fisso nel calendario delle manifestazioni culturali italiane e internazionali. Patrocinata dall’Unesco, è un tributo mondiale a libri e autori e incoraggia tutti a scoprire il piacere della lettura. In tale occasione in tutto il mondo si svolgono flash-mob, incontri, iniziative di ogni genere con il coinvolgimento di migliaia di biblioteche, autori e lettori. Quest’anno, per via del particolare momento storico che stiamo vivendo a causa dell’emergenza coronavirus, le celebrazioni saranno virtuali.

Tra le città protagoniste non poteva mancare Milano, che propone “Milano da leggere“.

Anche Milano celebra questa giornata: è stata avviata un’iniziativa gratuita il cui obiettivo primo è valorizzare il piacere dei libri e della lettura. Si tratta di “Milano da leggere“, protagoniste dieci donne e dieci letture, tutte dedicate al capoluogo lombardo.

Le opere – pubblicate ogni mercoledì fino al 17 giugno – sono scaricabili gratuitamente visitando,cliccando QUI  e resteranno online fino a martedì 30 giugno.

 

 

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RYANAIR contraria alle nuove regole per la fase 2, così non si volerà

RYANAIR
RYANAIR

ll proprietario di Ryanair Michael O’Leary boccia in maniera secca le regole che si vanno delineando per il settore dei trasporti nella fase 2 dell’emergenza coronavirus: “L’obbligo di tenere vuota la fila centrale degli aerei è un’idea idiota, così non riprenderemo a volare affatto”. Il vettore low-cost, inoltre, ha fatto sapere agli scali italiani che, nel riprendere il servizio, “darà priorità” a chi assicurerà vantaggi sulle tasse aeroportuali.

Intervistato dal Financial Times, il numero uno della compagnia low cost irlandese ha infatti sottolineato che “non possiamo guadagnare con una riduzione del 66% di carico” per garantire la distanza di sicurezza tra i passeggeri e ha spiegato di puntare a tornare a livelli di traffico più normali nell’estate del 2021, “trainati dal crollo delle compagnie aeree rivali”. Con il governo irlandese, ha aggiunto, “ho chiarito che, se intenderà adottare la regola della fila centrale vuota, o pagherà per il posto libero oppure non si volerà”.


Coronavirus, trasporti e Fase 2

Niente più controlli dei biglietti in treno, guanti e mascherine per chi viaggia in aereo. Sono alcune delle misure previste nella bozza del ministero dei Trasporti per regolamentare gli spostamenti pubblici nella Fase 2. In aereo sarà misurata la temperatura dei passeggeri all’arrivo e alla partenza e saranno inoltre predisposte le sanificazioni degli spazi, mentre nelle stazioni si pensa a percorsi a senso unico.

Sui mezzi pubblici – Distanziamento, percorsi separati per ingresso e uscita dai mezzi pubblici e anche dalle stazioni, con la creazione di percorsi “a senso unico”, dispenser con igienizzanti, ma anche l’eliminazione, per quanto possibile, dei biglietti cartacei sostituiti da quelli elettronici. Sono alcuni dei punti inseriti nella bozza di lavoro del ministero dei Trasporti per pianificare la ripartenza.

Il mancato rispetto delle norme può portare all’interruzione del servizio – Sempre sui mezzi pubblici, previsti anche annunci e cartelli che spieghino come si devono comportare i viaggiatori “con la prescrizione che il mancato rispetto potrà contemplare l’interruzione del servizio, per motivi di sicurezza sanitaria”. C’è anche la possibilità di utilizzare la “leva tariffaria”, cioè il diverso prezzo dei biglietti per evitare ogni tipo di assembramento nel trasporto pubblico. L’obiettivo è proprio quello di evitare ogni tipo di assembramento, e dunque, con una “eventuale applicazione di leve tariffarie per distribuire la domanda”, con tariffe diverse a seconda dell’orario, appunto.

In metro sistemi intelligenti per monitorare i flussi – Ci saranno dei marker, cioè dei segni, sui mezzi pubblici per indicare i posti dove non ci si potrà più sedere in modo da garantire il distanziamento. Nel caso delle metropolitane, inoltre, la bozza  prevede flussi di entrata ed uscita separati e il mantenimento delle giuste distanze sia in banchina sia sulle scale mobili. Anche per questo si chiede di “predisporre idonei sistemi” per segnalare “il livello di saturazione stabiliti” e sistemi di telecamere intelligenti per monitorare i flussi.

Come cambia viaggiare in aereo – Cosa dovrà fare invece chi dovrà viaggiare in aereo? E’ probabile che sia per i passeggeri in partenza sia per quelli in arrivo venga prevista la misurazione della temperatura con il termoscanner (con l’ipotesi di farlo al terminal partenze e alla discesa del velivolo). Tra le misure previste anche l’obbligo del rispetto del distanziamento anche sull’aereo, dove i viaggiatori dovranno tenere mascherina e guanti, e sanificazione (in base al traffico) di tutti gli spazi negli aeroporti cercando di separare nettamente arrivi e partenze.

E in taxi – Nel caso dei servizi di trasporto non in linea, come taxi e noleggio con conducente, si pensa alla possibilità di far viaggiare massimo due passeggeri, o uno solo se non ha la mascherina. E’ previsto, infatti, il divieto di sedersi accanto al conducente (che dovrà utilizzare i dispositivi di protezione) con la possibilità di trasportare nei sedili posteriori al massimo due persone con i “dispositivi di sicurezza idonei”, solo uno in mancanza di questi.

Inail: “Mascherine sui mezzi pubblici” – L’Inail ha poi pubblicato il documento tecnico sulla Fase 2 con le misure di contenimento e prevenzione nei luoghi di lavoro. La pubblicazione, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Protezione Civile sottolinea, tra le altre cose, che la mascherina è “raccomandata” in ogni caso anche all’interno dei mezzi pubblici oltre al distanziamento sociale.

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