Autocertificazione 2021 per gli spostamenti, il modulo rimane uguale al precedente
I cittadini sono tenuti a portare con sé un modulo di autocertificazione anzitutto nel momento in cui devono spostarsi tra una Regione e un’altra: il decreto, infatti, ha prorogato il divieto di spostamento tra Regioni fino al 15 febbraio, fatta eccezione per i motivi di lavoro, salute o necessità, o per rientrare presso il proprio domicilio o residenza.
Anche per spostarsi durante l’orario di coprifuoco – dalle ore 22 alle ore 5 – è obbligatoria l’autocertificazione e sono contemplati soltanto gli spostamenti comprovati dai tre suddetti motivi (lavoro, salute o necessità).
Con la suddivisione delle Regioni in fascia arancione e rossa, infine, l’autocertificazione torna necessaria ogni qual volta si esce dal proprio Comune di residenza (per le zone arancioni) e per giustificare qualsiasi spostamento (per le zone rosse). Soltanto l’introduzione della zona bianca – ipotesi ancora lontana per tutte le Regioni italiane – comporterebbe l’eliminazione dell’obbligo di autocertificazione
Per scaricare l’autocertificazione, clicca QUI
Quando serve l’autocertificazione nelle zone rosse
In zona rossa l’autocertificazione è sempre richiesta. Sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non in caso di necessità, per esigenze di lavoro e salute, tutti motivi che dovranno essere comprovati dall’autocertificazione. Restano chiusi i negozi, tranne quelli considerati di prima necessità. Resta la possibilità di spostarsi verso l’abitazione di parenti o amici una volta al giorno, massimo due persone, esclusi disabili a carico e minori di 14 anni. Stop agli spostamenti nella regione e tra regioni diverse, e ovviamente coprifuoco confermato tra le 22 e le 5, salvo comprovati motivi di necessità, lavoro o urgenza da dichiarare nell’autocertificazione. Scuole chiuse, con dad al 100%.
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Lombardia contro la zona rossa, la mossa di Attilio Fontana
La Lombardia entra in zona rossa da domenica 17 gennaio fino al 31 gennaio. In attesa di capire cosa accadrà col ricorso preannunciato dal presidente della Regione Attilio Fontana, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza firmat
La Lombardia è nuovamente in zona rossa, ma Attilio Fontana ha criticato la decisione subìta, a suo dire, dalla Regione. Il governatore si è scagliato contro i dati su cui si è basata la scelta, definendoli vecchi: secondo lui, infatti, i parametri sono basati sui numeri del 30 dicembre e non tengono conto di alcuni dati importanti come l’Rt sull’ospedalizzazione.

























Resta il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18, fortemente criticato dalle Regioni, ma saranno esclusi i “bar con cucina” che potranno continuare con l’asporto solo per il cibo. Il provvedimento non interessa ristoranti e pizzerie che quindi potranno, come accaduto finora, continuare con l’asporto fino alle 2 e il delivery senza limiti.
Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18.
Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18″.“
Divieto di asporto dopo le 18: ecco i codici Ateco interessati
Stop all’asporto dopo le 18 per chi svolge come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati): lo prevede la bozza di Dpcm messa a punto dal governo.
La conferma arriva anche da Ministro della Salute Roberto Speranza che ieri in riunione con i presidenti di Regione ha dichiarato: “Confermiamo divieto di asporto solo per i bar e non per i ristoranti dopo le 18″.
Nella riunione con il governo, le Regioni avevano chiesto che fosse vietata solo la vendita di bevande e non l’asporto in generale. Una richiesta ascoltata solo parzialmente, anche se prima di capire bene quali attività saranno coinvolte bisogna attendere le Faq. Per il momento nele testo si legge.
“Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 – si legge nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18”