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martedì, Novembre 25, 2025
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RICCIARDI: ” Ipotesi Lockdown totale e immediato in tutta L’italia”

ricciardi lockdown
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È “urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole  facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”.

Lo sostiene Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. Oltre a ciò, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”. È “evidente – avverte – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”.

“Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”.

Le parole di Walter Ricciardi all’ANSA scatenano le reazione del leader della lega matteo Salvini, che a ‘Mezz’ora in Più’ da Lucia Annunziata sembra sorpreso da questa uscita, che contraddice quello che la Lega vorrebbe da sempre: allentare le misure di sicurezza che impediscano alle imprese di lavorare al meglio. Salvini chiede che Ricciardi ne “parli prima con Draghi e poi con la stampa”.

In serata arriva la replica di Ricciardi a “Che tempo che fa” sempre su Raitre: “Non ho rapporti con il presidente del Consiglio, stamattina ho rappresentato al ministro della Salute che per me, e per i consiglieri scientifici dei principali governi del mondo, è necessario un cambio di rotta che preveda non una strategia di convivenza, una una strategia ‘no covid'”.

Questa strategia si basa “su tre pilastri: un lockdown per riportare la circolazione del virus sotto la soglia dei 50 casi al giorno su 100 mila abitanti, testare e tracciare, e una vaccinazione di massa a tutto spiano, che da aprile potrà essere messa in atto – ha ribadito Ricciardi – Soltanto così potremmo tornare alla normalità come accaduto in molti Paesi asiatici”.

E ancora “Con il ministro Speranza siamo stati sempre in piena sintonia sul rigore delle misure, ma in questa fase da settembre a gennaio non siamo riusciti ad essere pienamente impattanti sulle decisioni del governo, soprattutto, perché il presidente del Consiglio precedente ed alcuni ministri non erano del parere di attuare misure così forti”.

“I DPCM si susseguivano di 15 in giorni in 15 giorni, quando noi sappiamo che la pandemia è un evento che dura mesi e in certi casi anni. Bisogna essere sinceri con la popolazione e dire che la situazione non potrà migliorare dopo 15 giorni. Queste cose le dico da ottobre ed è da ottobre che sappiamo che gli impianti sciistici non possono essere aperti”.  “Al ministro ho sottoposto la  necessità di proporre al Governo tre cose, anche alla luce del  problema delle varianti: lockdown breve e mirato” per “2, 3 o 4  settimane”, ossia per tutto il tempo necessario a riportare  l’incidenza di Covid-19 al di sotto dei 50 casi per 100mila abitanti.

Ci riavvicineremmo al ritorno alla vita normale  e alla ripresa economica, come dimostrano gli esempi di Cina, Taiwan,  Corea del Sud, Australia, Nuova Zelanda. Ora anche Usa, Germania e  Danimarca vanno in questa direzione”.

Ricciardi ricorda “che la variante inglese” di Sars-CoV-2 “si  trasmette più velocemente ed è lievemente più letale. Quella  brasiliana può dare origine a reinfezioni, come è stato visto a  Perugia. Per la sudafricana sembra limitata l’efficacia del vaccino  AstraZeneca”.

Da qui la necessità di un lockdown nazionale come a  marzo 2020, ma non solo. Una volta riportata la circolazione virale a  livelli che consentano test e tracciamento, il personale dedicato a  queste attività “va rafforzato – sottolinea il consulente di Speranza  – come sta facendo ora la Germania che sta reclutando personale a  tutto spiano proprio per fare questo. Servono migliaia di persone per  testare e tracciare, le possiamo formare anche rapidamente”.

E Immuni? “Non ci ha aiutato per niente perché il tracciamento tecnologico non  l’abbiamo proprio fatto. Però, se riusciamo a riportare a un livello  sostenibile i nuovi casi, allora anche l’App potrebbe aiutarci. Ma  ripeto”, insiste l’esperto: “Bisogna anche reclutare le persone per  testare e tracciare”.

Ultimo punto, le vaccinazioni.

“Per marzo –  analizza Ricciardi – avremo messo in sicurezza personale sanitario e  buona parte degli over 80. Questo è importante. Ma ci dobbiamo  preparare per vaccinare 250-300mila persone al giorno. Pare che il  presidente Draghi abbia ipotizzato di arrivare anche a 500mila, ma io  mi accontenterei di 300mila. Ma dobbiamo organizzarci ora: da aprile i vaccini li avremo per tutti, ma dovremo essere pronti. Il modello da  seguire è quello israeliano, con centri diffusi, sfruttando grandi  spazi come palasport, palestre, drive-through”.

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APERTURA IMPIANTI SCIISTICI POSTICIPATA: c’è però chi apre ugualmente

Localita sciistiche in Lombardia 1
Localita sciistiche in Lombardia 1

APERTURA IMPIANTI SCIISTICI POSTICIPATA: c’è però chi apre ugualmente

Lo stop del governo non ferma lo sci alla Piana di Vigezzo, 1.720 metri nel Comune di Craveggia (Vco), nell’omonima valle Vigezzo, in alta Ossola. Nonostante la decisione del ministro Speranza, i gestori della stazione sciistica hanno deciso di aprire gli impianti. “Ancora venerdì la Regione ci aveva assicurato l’apertura e noi abbiamo predisposto tutto, in sicurezza, per riaprire. E così lo abbiamo fatto”, dice Luca Mantovani, uno dei titolari della società che gestisce gli impianti nella valle piemontese a ridosso del Canton Ticino.

L’inizio della stagione sciistica slitta ancora, stavolta al 5 marzo, provocando l’ira delle Regioni, degli operatori del settore e della Lega. L’ennesimo stop al turismo invernale, a poche ore dalla programmata riattivazione degli impianti, rischia di diventare la prima grana del governo Draghi. E all’orizzonte delle future misure anti-Covid, su cui pesa l’incognita delle varianti del virus, emerge anche il parere del consigliere del ministro della Salute, Walter Ricciardi che annuncia:

“È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata. Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”.

Parole che, assieme all’ordinanza firmata in serata dal ministro della Salute che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo (data di scadenza dell’ultimo Dpcm), scatenano la reazione del Carroccio, deciso a chiedere “un cambio di squadra a livello tecnico, aldilà di Speranza”, al dicastero della Salute.

Non si può – dicono i capigruppo leghisti, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari – continuare con il ‘metodo Conte’, annuncio la domenica e chiusura il lunedì, ad opera del trio Ricciardi-Arcuri-Speranza. Serve un cambio di passo e rispetto per la gente di montagna e per chi lavora, oltre a rimborsi veri e immediati”.

“STAGIONE ORAMAI SALTATA NONOSTANTE QUANTO INVESTITO PER L’APERTURA”

Ad insorgere sono anche i gestori degli impianti, insieme ai maestri di sci e a tutti gli operatori della montagna, che parlano di “stagione ormai saltata nonostante quanto investito per l’apertura” e chiedono ristori. La scintilla dello scontro è scattata dopo una giornata di appelli alla prudenza arrivati innanzitutto dal Comitato tecnico scientifico che ha risposto alla richiesta di Speranza di “rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura” dello sci. Nel fornire il suo parere – e “rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose” – il Cts aveva spiegato che alla luce delle “mutate condizioni epidemiologiche” dovute “alla diffusa circolazione delle varianti virali” del virus, “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni” per la riapertura. Una linea condivisa dallo stesso Ricciardi, a cui poi ha replicato il segretario della Lega: “Prima di terrorizzare gli italiani, fai il favore di parlarne con il presidente del Consiglio”, ha detto Salvini rivolgendosi al consulente del ministero della Salute. La cui linea, però, viene recepita in serata dall’ordinanza Speranza. La chiusura degli impianti non è quello che Lega e Governatori si aspettavano, ma il colpo viene incassato con l’assicurazione che la montagna verrà risarcita: il provvedimento, infatti, impegna a “compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori“. Gli stessi ministri leghisti Giorgetti e Garavaglia sono intervenuti per ribadire il concetto e alzare la posta: “non è detto nemmeno che bastino i 4,5 miliardi richiesti quando la stagione non era ancora compromessa, probabilmente ne serviranno di più”, hanno sottolineato. “Allibiti” i governatori, in particolare per il metodo e la tempistica dell’annuncio di chiusura. Ora, con l’ultimo dpcm in scadenza proprio il 5 marzo, la partita si giocherà proprio sulla linea da adottare in merito alle nuove misure anti-Covid, forse anche prima di quella data. Da un lato c’è la linea del consulente alla Salute, Walter Ricciardi, per il quale è “necessario adottare una drastica strategia no-Covid come hanno fatto i Paesi dell’Asia o Germania e Stati Uniti”, attuando “un lockdown totale immediato ma di durata limitata“, magari aspettando di poter imprimere la giusta spinta alla campagna vaccinale. Dall’altro chi annuncia un cambio di passo in direzione opposta, a partire da una nuova squadra invocata da una parte consistente della stessa maggioranza di Governo.

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Iniziano i lavori per il Parco Alfa Romeo al Portello, ci saranno diecimila metri quadrati di nuovi spazi verdi

parco alfa romeo portello
parco alfa romeo portello

Si completerà con 10mila metri quadrati di nuovo verde il Parco Alfa Romeo al Portello.

Sono partiti questa settimana i lavori per il completamento del parco Alfa Romeo, nel quarto e ultimo lotto compreso tra Viale Serra e Viale De Gasperi.  L’intervento rientra nel Piano Integrato di Intervento Portello, cui fa capo Iper Montebello Spa che ha realizzato anche gli altri lotti del parco.

Il progetto ideato da Charles Jencks e Andreas Kipar e sviluppato da LAND Italia, completerà così il polmone verde che si estende lungo viale Serra, tra via Traiano e viale Scarampo, intervenendo in continuità sia da un punto di vista paesaggistico che percettivo e portando così il parco a un’estensione complessiva di circa 73mila metri quadrati. Verrà quindi creato un nuovo accesso al parco che garantisca la connessione con la restante esistente, integrandosi nel disegno complessivo per quanto riguarda la scelta dei materiali e delle essenze vegetali.

“Questo intervento porterà finalmente a compimento un parco di elevata qualità paesaggistica, andando a riqualificare uno spazio inutilizzato– dichiara l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran -. Siamo in un’area della città che si è sviluppata molto negli ultimi anni, e il parco Alfa Romeo è diventato il cuore del quartiere. È la logica di tutti gli interventi urbanistici dei prossimi anni che vedranno la nascita di almeno 20 nuovi grandi parchi in città: il verde deve essere il motore dello sviluppo”.

La forma del parco è stata ispirata dal diagramma delle “Fasi della Luna” di Athanasius Kircher, dove il ciclo lunare è rappresentato come una doppia spirale, per entrambi gli emisferi terrestri. Verrà quindi creato un percorso a spirale in salita con piazzole di sosta ombreggiate con panchine. Cinquanta alberi tra aceri, liriodendri, tigli, gelsi e sofore si alterneranno a 1.500 metri quadrati di aiuole colorate con piante erbacee e arbustive e gruppi di rododendri,  andando a integrare le essenze esistenti.

I percorsi principali verranno realizzati in calcestruzzo mentre la piazza centrale è stata pensata con pavimentazione in calcestre. Il progetto prevede la realizzazione di un muro di contenimento realizzato ad angolo retto a partire dalla fine dell’esistente che affaccia su Viale De Gasperi e incastonato di elementi decorativi. Lungo il controviale di Viale De Gasperi, sul lato destro della carreggiata, verranno infine tracciati i parcheggi auto, in modo da rendere ordinata la sosta.  I lavori si concluderanno in autunno, quando anche l’ultima parte del parco sarà fruibile ai cittadini.

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Ristorazione: San Valentino sold out in molti ristoranti di Milano

pexels andrea piacquadio 842546 scaled
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Dopo un anno decisamente nero per la ristorazione e una situazione ancora parecchio in bilico, finalmente arriva una notizia positiva. In questa domenica di San Valentino molti dei ristoranti di Milano hanno registrato il tutto esaurito.

San Valentino tutto esaurito nei ristoranti di Milano

Un dato che fa tirare un sospiro di sollievo sì, anche se solo in parte. Complice la festa degli innamorati in una domenica di sole, l’apertura solo a pranzo e il numero di tavoli ridotti a per garantire il distanziamento, Milano ha visto affollarsi i ristoranti all’ora di pranzo. Una situazione che ovviamente non comprendere tutti i locali della città anche se molti torneranno a casa stanchi ma, finalmente, col sorriso.

Dal centro fino alle cascine nell’hinterland le coppie e gli amori di ogni forma e genere non vedevano l’ora di godersi una bel pranzo in compagnia. E’ così che ristoranti come ad esempio lo stellato Berton, il gourmet Bu:r, la cascina Guzzafame, la trattoria milanese al Matarel hanno fatto molti più servizi rispetto agli scorsi giorni tanto che qualcuno ha prenotato persino alle 15,30 come è successo dall’argentino Don Juan, per un buon pasto.

Non solo i ristoranti pieni, ma anche i delivery hanno fatto il tutto esaurito. Un esempio? 28 posti già dalla mattina del 14 febbraio ha pubblicato una storia su Instagram per ringraziare, informare che il delivery era sold out e consigliare la prenotazione per i giorni successivi.

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Chiusura piste da Sci : il Ministro Speranza firma lo stop fino al 5 marzo

Localita sciistiche in Lombardia unesco

Le piste di sci non riaprono. Il ministro Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. Il provvedimento, spiega una nota, «tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi».

Il problema, insomma è la pericolosità della variante inglese, si legge nel provvedimento:«La preoccupazione per la diffusione di questa e e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania.
Il provvedimento di Speranza arriva dopo il documento diffuso ieri dal Cts che esprimeva parere negativo sulla riapertura.

Le Regioni in zona gialla si erano organizzate per attuare un protocollo di sicurezza e ingaggiare personale adeguato, ma si rispegne una macchina che si era messa in moto nel rispetto delle regole”.

“Il Cts aveva i dati dei flussi già da martedì quindi poteva dare una indicazione” che avrebbe permesso al ministro Speranza di “prendere una iniziativa più tempestiva” e non decidere di prorogare la chiusura degli impianti da sci, che avrebbero dovuto aprire domani, al 5 marzo. Letizia Moratti, assessore al Welfare della Lombardia, ai microfoni del TgR, è partita da questo per spiegare che si tratta di “un danno grave agli operatori”. “Quello che chiediamo al governo è avere tempi più certi e non avere aperture e chiusure così a ridosso l’una dall’altra rispetto ai tempi in cui si devono preparar” ha aggiunto.

«Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori» conclude il provvedimento del ministro Speranza.

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Ricciardi : “Chiederò a Speranza lockdown totale con la chiusura delle scuole”

ricciardi lockdown
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Covid, Ricciardi: “Chiederò a Speranza lockdown nazionale”

Scattano i cambi di colore in alcune Regioni, con la Liguria che diventa arancione insieme ad AbruzzoToscana e la provincia di Trento. “E’ necessario un lockdown totale e immediato in tutta Italia, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali”, afferma Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute. Ma Salvini risponde: “Prima di terrorizzare gli italiani, parli con Draghi”. Per il Cts, al momento non si possono “allentare” le misure restrittive, “incluse quelle previste per il settore dello sci“.

“È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus SarsCov2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole  facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”. Così all’ANSA Walter Ricciardi, consigliere scientifico del Ministro della Salute per la pandemia da Coronavirus .

Oltre a ciò, “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”. “È evidente – avverte – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno”.

“Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”, ha annunciato.

 “In questo momento le attività che comportino assembramenti non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti. Non dimentichiamo – ha sottolineato Ricciardi – che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera”.

Poi all’AGI specifica: “Immediato lockdown ‘intenso e limitato nel tempo’, ma il lockdown totale può funzionare solo se accompagnato da una ripresa dei test e del tracciamento quando i casi saranno meno di 50 per 100mila, e da una vaccinazione a tutto spiano. Funziona solo se si perseguono queste tre cose insieme”. 

“Non ho parole. Non se ne può più ‘esperti’ che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze, fregandosene di tutto e tutti. Confidiamo che con Draghi la situazione torni alla normalità”. Con queste parole il segretario della Lega Matteo Salvini, interpellato da Affaritaliani.it, commenta le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, che ha affermato che chiederà a Roberto Speranza un lockdown totale con la chiusura anche delle scuole.

Subito la reazione dei politici 

Matteo Salvini “non se ne può più di “esperti” che parlano ai giornali, seminando paure e insicurezze” e invocando un cambio di marcia con il governo Draghi, il governatore della Liguria e leader del movimento Cambiamo! Giovanni Toti rincara la dose con un tweet: ”Tutte le sante domeniche il super consulente del Ministero della Salute #Ricciardi invoca un nuovo lockdown totale. Ogni domenica i cittadini e le imprese italiane si chiedono perché non sia possibile un #lockdown ad personam per Ricciardi. Aiuto… Presidente Draghi…”.

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Bovisa-Goccia un campus d’eccellenza del Politecnico e 215.000 mq di verde

bovisa 2
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Rigenerare un vuoto urbano carico di storia in ragione del suo passato industriale, prevedendo la nascita di un grande sistema di verde sul 65% dell’area, un polo scientifico tecnologico di eccellenza e spazi vivibili finalmente riconnessi ai quartieri limitrofi.

Come previsto dal Piano di Governo del Territorio che lega lo sviluppo dell’area a una Grande Funzione Urbana di interesse pubblico e consente un indice edificatorio unico di 0,35 mq/mq di sl, l’ambito Bovisa-Goccia sarà rigenerato a partire dall’ampliamento del Campus del Politecnico, anche attraverso il recupero di edifici di pregio quali i due ex gasometri, e dalla realizzazione di un grande sistema di verde. Nasceranno infatti a nord il grande Parco della Goccia di circa 162.500 mq e a sud il Parco dei Gasometri che verrà attrezzato per il tempo libero e lo sport, per un totale di quasi 215.000 mq di verde, circa il 65% dell’intera superficie (325.723 mq).

I due parchi, caratterizzati da elevato valore ecologico, saranno quindi connessi da una rete di spazi verdi e pedonali attraversabili lungo il lotto centrale, attualmente occupato da diversi immobili storici, testimonianza del passato industriale, che verranno recuperati e affiancati a nuovi edifici per l’ampliamento del Campus, ospitando nuovi spazi per la ricerca e l’innovazione.

A tal fine, lo scorso novembre, il Consiglio Comunale ha approvato le cessioni e le permute necessarie ad ottenere una riconfigurazione delle aree di proprietà del Comune e del Politecnico maggiormente funzionale al disegno urbanistico previsto. In particolare, circa 13.000 mq di aree di proprietà del Comune di Milano, ovvero quelle relative ai due gasometri e agli altri edifici storici da mantenere, saranno concessi in diritto di superficie al Politecnico di Milano per 60 anni, mentre 25mila mq saranno ceduti all’Ateneo per 30 anni per la realizzazione del Parco dei Gasometri.

L’ampliamento del Campus sarà affiancato da funzioni urbane accessorie o compatibili anche con il tessuto urbano esistente. Saranno quindi consentite, per un massimo di 112mila mq, residenze universitarie, destinazioni terziario-direzionale, produttive, ricettive, e commercio fino alla media struttura di vendita.

“Nuovi parchi, residenze per studenti, ricerca e innovazione: l’accordo con il Politecnico ci permetterà di operare nell’area Bovisa-Goccia una importante riqualificazione – ha spiegato il Sindaco di Milano Giuseppe Sala –. La trasformazione di cui sarà protagonista Bovisa risponderà pienamente a quanto previsto dal Piano di Governo del Territorio e contribuirà a realizzare in modo concreto l’impegno di Milano per una migliore vivibilità dei quartieri, sotto il profilo ambientale, economico e sociale”.

“L’accordo con il Politecnico segna una svolta per un’area strategica della città nonché l’applicazione del Piano di Governo del Territorio relativamente alle Grandi Funzioni Urbane – dichiara l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran –. Bovisa è il nodo di un asse fondamentale che da Porta Nuova, attraverso lo Scalo Farini, si ricongiunge a nord con l’area MIND e Cascina Merlata. Il grande parco, che avrà un’estensione addirittura superiore a quanto previsto dal PGT, si connetterà quindi con quelli esistenti e futuri, diventando tassello di un grande corridoio verde, mentre la creazione di un polo innovativo per il Politecnico consoliderà la vocazione universitaria dell’area”.

“In linea con le grandi metropoli europee, Milano si dota di un parco scientifico-tecnologico all’altezza degli standard internazionali. Un laboratorio aperto alla città e alle imprese, un ecosistema di collaborazione, inserito in una grande area verde – commenta Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano –. I due gasometri saranno degli straordinari contenitori di alcune delle funzioni trainanti per il mondo dell’innovazione, dell’imprenditoria, della formazione, del benessere e della cultura con l’obiettivo di promuovere la crescita di un distretto della conoscenza e dell’innovazione che parte dall’università e che si allarga alla collettività. Una risposta concreta per uno sviluppo sostenibile e inclusivo”.

Rimane esclusa dalla disciplina della Convenzione Quadro l’area di 4mila mq di proprietà del Politecnico di Milano, per la quale l’Ateneo ha avviato la procedura per il conseguimento dell’intesa Stato-Regione finalizzata alla realizzazione dell’edificio sperimentale “DENG”, destinato ad ospitare il Dipartimento di Energia.

 

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In Lombardia aumento significativo delle varianti Covid . Crisanti : pronti ad agire con prontezza

letizia moratti lombardia
letizia moratti lombardia

Cresce la preoccupazione in Lombardia per la diffusione delle varianti del Covid. Ieri, l’assessore al Welfare Letizia Moratti ha spiegato che le varianti sono il 30 per cento dei casi e che presto potrebbero diventare il 60-80 per cento. Proprio per questo motivo, nonostante la zona gialla sia stata confermata, invita alla massima prudenza.

In Lombardia le varianti del Coronavirus sono presenti con una percentuale del 30 per cento sui tamponi positivi. Un dato che, stando a quanto affermato dalla vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Letizia Moratti, potrebbe presto salire: “La percentuale potrebbe arrivare nelle prossime settimane al 60-80 per cento. Esattamente come sta accadendo in altri Paesi”. Numeri che quindi potrebbero influire sull’aumento dell’indice Rt che ieri si è attestato a 0.97.

Abruzzo, Lombardia, Veneto e Puglia le regioni con più casi di mutazione del coronavirus

Sono Abruzzo, Lombardia, Veneto e Puglia le regioni dove la mutazione del coronavirus sta facendo registrare il maggior numero dei casi. Lo ha riferito il Ministero della Salute. Dei nuovi casi registrati oggi in tutto il paese, il 17,8% è dovuto alla cosiddetta variante inglese, secondo quanto emerso da una indagine scientifica condotta dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute stesso, assieme ai laboratori regionali.

Il Presidente ISS Silvio Brusaferro: “Stiamo osservando che sono soprattutto le popolazioni più giovani a contrarre il virus”. Giovanni Rezza: “Ci sono segnali che devono farci prestare grande attenzione, siamo preoccupati per la diffusione delle varianti virali a livello nazionale. Dobbiamo assolutamente accelerare la campagna vaccinale”

CRISANTI SULLE VARIANTI COVID E LOCKDOWN

Varianti Covid, il prof. Andrea Crisanti: “Non giudico le persone che si assembrano, se riapre tutto che devono pensa’? La variante inglese se ne approfitta, una persona infetta è in grado di infettare 3-4 persone, laddove quella precedente ne infettava una o due. Ha messo in ginocchio l’Inghilterra. E questa orgia di tamponi rapidi non favorisce perché sono incompatibili col sequenziamento della variante”

Variante Brasiliana :  “E’ un segnale del fatto che non siamo difesi dalle varianti di Sars-CoV-2” avverte virologo Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia di Padova, che invita a tenere alto il livello di attenzione. “E visto che sembra da alcuni primi studi che quella brasiliana risponda meno al vaccino, se si incominciano a vedere casi dispersi in tutta Italia e qualche cluster bisogna agire con prontezza. Soprattutto se si conferma una minore protezione da parte del vaccino, mi dispiace ma rimane solo un’opzione: bloccare tutto“.

Nessuna strategia e preoccupazione particolare dalla Regione

Stando a quanto appreso da Open dall’assessorato al Welfare (gestito da Letizia Moratti), però, non ci sarebbe nessun piano speciale in programma: solo «mascherine, distanziamento e gel igienizzante». Nessuna zona rossa all’orizzonte, spiegano, perché si tratta dello «stesso virus che va trattato nello stesso modo, senza allarmismi», e i focolai verranno gestiti con «ugualmente agli altri». E non c’è nemmeno il rischio, dicono, che faccia saltare la campagna vaccinale: «A maggior ragione sarà necessario accelerare le somministrazioni – spiegano – e per questo stiamo chiedendo a Roma di autorizzare AstraZeneca anche in soggetti dall’età più avanzata».

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Sperimentazione del primo vaccino interamente italiano, al via da Marzo in collaborazione con l’Università Bicocca

ospedale niguarda vaccini
ospedale niguarda vaccini

La Fase 1 coinvolgerà circa 80 persone «tutti volontari sani» di differenti età, nella Fase 2 arriveranno poi a circa 200 persone

Sta per iniziare la Fase 1 di sperimentazione sul vaccino italiano realizzato da Takis con la collaborazione di Rottapharm. A partire dal 1° marzo 2021 partirà la sperimentazione clinica di questo siero presso l’ospedale San Gerardo di Monza.

L’Asset di Monza ha comunicato la notizia con toni entusiartici riferendo che «Non sarà ancora primavera, ma sarà comunque l’inizio di una nuova stagione». La sperimentazione del vaccino verrà fatta anche presso l’ospedale Spellanzani di Roma e l’Istituto Pascale di Napoli.

Vaccino italiana: al via la sperimentazione

L’ospedale San Gerardo di Monza si prepara da mesi alla sperimentazione del vaccino. Il direttore della Clinica di Malattie infettive Paolo Bonfanti e la direttrice del Centro di Fase 1 Marina Cazzaniga sono pronti a iniziare questa nuova fase in cui ci sarà la collaborazione con l’Università degli Studi di Milano Bicocca.

«Già da agosto, infatti, abbiamo cominciato a raccogliere le adesioni dei volontari per la sperimentazione del vaccino a Dna contro Covid», ha spiegato Cazzaniga. «Ora lo studio ha ricevuto l’autorizzazione di Aifa e anche quella del Comitato etico dell’Istituto Spallanzani, quindi tutto è pronto per portare il vaccino a Monza», ha concluso la direttrice del Centro di Fase 1.

Questi mesi hanno previsto un grande allenamento dal parte di tutto il personale del San Gerardo. C’è stata «la messa a punto di tutte le procedure che servono per garantire la somministrazione in sicurezza del vaccino», inoltre sono stati fatti numerosi «test sull’elettroporatore, la procedura che, applicata ai volontari, permetterà l’entrata del Dna nelle cellule».

Gli studi sull’elettroporatore sono stati svolti in particolare allo scopo di poter fornire il maggior numero di informazioni possibili ai soggetti che sono stati arruolati per la sperimentazione che inizierà a breve.

L’avvio dello studio di Fase 1 è importante anche ora che già esistono altri vaccini contro il Covid-19. Avere a disposizione un altro siero utile per contrastare il Covid è infatti molto importante.

Bonfanti ha spiegato che «I vaccini anti Covid non sono tutti uguali. Le piattaforme, a Rna o a Dna, la presenza o l’assenza di vettori virali, fanno la differenza come dimostrano gli studi, anche in termini dell’efficacia della copertura vaccinale».

Proprio alla luce di quanto appena detto, l’infettivologo del San Gerardo ha precisato che «Il vaccino a Dna potrebbe essere molto importante in futuro anche per altre ragioni: la possibilità di modificarlo adattandolo all’emergenza di varianti del virus non sensibili ai vaccini attuali, la stabilità a temperatura ambiente senza la necessità di dover garantire la catena del freddo e la possibilità di essere somministrato molte volte, nel caso in cui le vaccinazioni anti-Covid debbano essere ripetute ogni anno».

A marzo quindi inizierà questo studio dal momento che finalmente è stato autorizzato dall’Aifa e anche il Comitato etico dell’Istituto Spallanzani ha dato il suo via libera.

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MINISTRI GOVERNO DRAGHI : ecco la lista nomi della nuova squadra

Mattarella Draghi e i partiti 1
Mattarella Draghi e i partiti 1

 Il giuramento della squadra, nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, avverrà domani, sabato alle ore 12

La lista dei nuovi ministri del governo guidato da Mario Draghi è stata letta dal premier dopo il colloquio con il capo dello Stato, Mattarella: eccola, ministero per ministero

MINISTRI SENZA PORTAFOGLIO

Ministro per i Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà (M5s)

Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale: Vittorio Colao (Tecnico)

Ministro per la Pubblica Amministrazione: Renato Brunetta (Forza Italia)

Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie: Mariastella Gelmini (Forza Italia)

Ministro per il Sud e la Coesione territoriale: Mara Carfagna (Forza Italia)

Ministro per le Politiche giovanili: Fabiana Dadone (M5s)

Ministro per le Pari opportunità e Famiglia: Elena Bonetti (Italia viva)

Ministero per le Disabilità: Erika Stefani (Lega)

MINISTERI COL PORTAFOGLIO

Ministero del Turismo: Massimo Garavaglia (Lega)

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale: Luigi Di Maio (M5s)

Ministero dell’Interno: Luciana Lamorgese (Tecnica)

Ministero della Giustizia: Marta Cartabia (Tecnica)

Ministero della Difesa: Lorenzo Guerini (Pd)

Ministero dell’Economia e delle Finanze: Daniele Franco (Tecnico)

Ministero dello Sviluppo Economico: Giancarlo Giorgetti (Lega)

Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: Stefano Patuanelli (M5s)

Ministero per la Transizione Ecologica: Roberto Cingolani (Tecnico)

Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: Enrico Giovannini (Tecnico)

Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Andrea Orlando (Pd)

Ministero dell’Istruzione: Patrizio Bianchi (Tecnico)

Ministero dell’Università e della Ricerca: Cristina Messa (Tecnica)

Ministero della Cultura: Dario Franceschini (Pd)

Ministero della Salute: Roberto Speranza (Leu)

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Il dolce Carnevale di Pasticceria Clivati

Paris Brest Clivati scaled
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Nonostante la situazione anche Milano si appresta a mettersi in maschera e a festeggiare il Carnevale anche se, come è accaduto per le altre festività in un modo tutti diverso. Quello che resta sempre uguale però sono i dolci tipici di questa festa e che tutti amiamo! Ecco quindi la storica pasticceria Clivati e gli irrinunciabili grandi classici di questa divertente festa!

Il Carnevale da Pasticceria Clivati

A Carnevale ogni scherzo vale, è vero, ma mi raccomando non sul cibo! Ecco allora che tornano come sempre i grandi classici anche alla Pasticceria Clivati, ma non mancano le sorprese:

  • Chiacchiere, il dolce per eccellenza protagonista del carnevale meneghino, sono
    proposte nella versione classica fritta e al forno e nella versione ai cereali antichi,
    ovvero fatte con una farina biologica di cereali antichi e macinata a pietra, per non
    dimenticare chi segue un regime alimentare sano ma non vuole rinunciare al sapore
    e alla fragranza di questo dolce;
  • Tortelli, altro dolce tipico del periodo, sono proposti esclusivamente nella versione
    fritta, sono disponibili vuoti oppure farciti con tre differenti creme: crema
    pasticcera, crema chantilly e zabaione;
  • Direttamente dalla Francia arriva invece il Paris Brest, un impasto di pasta choux ripieno con una composta di mango e passion fruit, pralinato di nocciola e una Ganache montata al cioccolato biondo, da provare sia in versione monoporzione che torta.
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Meteo Milano : Gelo in arrivo dalla Russia con venti siberiani

raccolta vestiti milano
freddo milano

Temperature in netto calo con forti gelate

Venti gelidi dalla Siberia stanno per raggiungere la nostra Penisola e sono messi in moto dall’espansione di un promontorio anticiclonico le latitudini settentrionali. La massa d’aria gelida, dopo aver stazionato su diversi Stati dell’Europa centro settentrionale, è in arrivo anche sull’Italia dove porterà freddo e neve a quote molto basse. Le temperature stanno subendo un primo tracollo sulle Alpi specie orientali con punte fino a -17°c registrate questa mattina sulla Carnia. Ma col dilagare dell’aria gelida la diminuzione riguarderà gran parte d’Italia.

in Italia il vento gelido proveniente dagli Urali, il Burian, che porterà neve e gelo sul nostro Paese. In concomitanza con il suo ingresso giungerà anche una perturbazione atlantica che dal Nordovest scenderà verso il Centro-Sud dove l’aria gelida darà vita a un vortice ciclonico colmo di neve. Secondo i meteorologi la perturbazione in arrivo domani farà nevicare dal mattino fino in pianura sul Piemonte, in Lombardia (in particolare a Milano, Pavia, Lodi) e in Emilia. Nelle ore pomeridiane il fronte raggiungerà anche il Centro e in tarda serata/nottata pure il Sud. Entro sera sono previste nevicate fino in pianura che potranno interessare gran parte delle città della Toscana (anche Firenze), dell’Umbria e delle regioni adriatiche. L‘aria fredda in arrivo dai Balcani si farà sempre più incisiva estendendosi a quasi tutte le regioni.

Sabato 13 Febbraio:

giornata caratterizzata da cielo parzialmente nuvoloso, temperatura minima -3°C, massima 2°C. Entrando nel dettaglio, avremo molto nuvoloso o coperto al mattino, nuvolosità innocua durante il resto della giornata. Durante la giornata di domani la temperatura massima verrà registrata alle ore 15 e sarà di 2°C, la minima di -3°C alle ore 22. I venti saranno moderati da Est sia al mattino che al pomeriggio con intensità di circa 20km/h, alla sera deboli provenienti da Est-Sud-Est con intensità di circa 9km/h. La visibilità più ridotta si avrà a mezzanotte e sarà di 2200m. L’intensità solare più alta sarà alle ore 13 con un valore UV di 2.4, corrispondente a 515W/mq.

LE PREVISIONI PER SAN VALENTINO

Domenica 14 febbraio in Lombardia il cielo tornerà a essere sereno: non sono previste precipitazioni e le temperature minime saranno stazionarie mentre le massime in lieve rialzo. Nonostante queste si prevedono comunque possibili gelate in pianura. Anche a Milano si avrà cielo sereno con temperature minime stazionarie (sempre -2 gradi) e massime in lieve rialzo (8 gradi centigradi).

Previsioni meteo Milano lunedì 15 e martedì 16 febbraio

Lunedì 15 e martedì 16 febbraio il cielo sarà poco nuvoloso. Non sono previste né piogge né nevicate. Le temperature minime saranno stazionarie e le massime sempre in lieve rialzo. I venti saranno deboli in pianura e più forti in montagna. A Milano lunedì 15 febbraio si avrà un cielo poco nuvoloso con temperature minime e massime in calo: le prime saranno attorno ai -3 gradi e le massime attorno ai 4 gradi. Martedì ancora nuvole con minime attorno ai -2 gradi e massime attorno ai 6 gradi.

 

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Capodanno Cinese 2021: le proposte dei ristoranti di Milano

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Come ogni anni a febbraio si celebra il Capodanno Cinese. Solitamente Milano e in particolare via Paolo Sarpi si vestono a festa con tanto di grande sfilata. Data l’emergenza questo non sarà possibile quest’anno, come vi abbiamo già accennato, ma i ristoratori non si fermano e hanno deciso di continuare i festeggiamenti a tavola! Ecco allora le proposte di alcuni ristoranti di Milano!

Bon Wei

A fare da capofila nel locale Bon Wai saranno i Niangao, piatto augurale del Sud della Cina. Si tratta di gnocchi di riso con funghi, shitake, verdura, gamberi essiccati. Il menù però è vario e comprenderà anche anatra affumicata con salsa di edamame, e speciali Dim Sum.

Dove: via Castelvetro 16

Mu Dimsum

Mu Dimsum ha scelto di proporre per il Capodanno Cinese un menù di otto portate tutte finemente studiate dallo chef Chang Liu. I nomi di ognuna sono tutti da scoprire così come i sapori. Ecco dunque che arriva Verso la fortuna o sotto una buona stella con gambero rosso con pinoli, aneto, moutati e salsa di soia

Dove: via caretto 12

Gong

Prosperità, fortuna e longevità questi gli spunti del menù speciale di Gong del Capodanno Cinese 2021. Tra i piatti troviamo i ravioli rossi farciti con king crab e tobiko nero racchiusi in una pasta di barbabietola e l’ombrina con petali di daikon marinato all’aceto di riso, carciofi crema di zucca e soia scura.

Dove: corso Concordia 8

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Capodanno Cinese 2021 a Milano : quest’anno niente parate e luminarie in Paolo Sarpi

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Capodanno cinese a Milano

il 12 febbraio iniziano i festeggiamenti per il Capodanno Cinese.

A Milano il quartiere cinese è un luogo affascinante situato a ridosso del centro, che si estende tra Moscova e il Cimitero Monumentale e ha il suo fulcro nella celebre via Paolo Sarpi. Si tratta di un quartiere ormai perfettamente integrato nella vita e nella cultura cittadina, che tuttavia conserva ancora nelle strade i suoi colori e profumi caratteristici. Ogni anno qui è festa grande tra addobbi e sfilate. Per il primo anno, però, via Paolo Sarpi non verrà neppure decorata con le tradizionali lanterne rosse. Nessuno in questo momento ha davvero voglia di festeggiare, in segno di rispetto per tutte le vittime di Covid-19.

La durata della festa

Il giorno di Capodanno corrisponde al primo giorno del calendario lunare cinese. La data sul calendario Gregoriano è diversa di anno in anno, ma è sempre compresa tra il 21 gennaio e il 20 febbraio. Il Capodanno Cinese 2021 è Venerdì 12 febbraio.

Il periodo di festa dura 16 giorni, dalla vigilia di Capodanno fino alla Festa delle Lanterne. Per il capodanno tradizionale i cinesi hanno 7 giorni di vacanza, dalla vigilia fino al sesto giorno del primo mese lunare, le scuole e alcune fabbriche invece chiudono per tutta la durata del periodo.

Nel 2021 le celebrazioni iniziano l’11 febbraio (vigilia di capodanno) e continuano fino al 26 febbraio (data della Festa delle Lanterne), per un totale di 16 giorni di festa. Le vacanze ufficiali nel 2021 vanno dall’11 al 17 di febbraio.

2021 l’anno del Bue !

Leggenda narra che il Buddha, presagendo la propria fine, convocò a sé tutti gli animali sul suolo terrestre. Solo 12 furono gli animali ad accorrere ed offrire il proprio saluto. Il premio per questo gesto di fedeltà era molto semplice: ogni anno del ciclo lunare avrebbe preso il loro nome. Topo, il primo dei dodici segni zodiacali, il Bue, la Tigre, il Coniglio, il Dragone, il Serpente, il Cavallo, la Capra, la Scimmia, il Gallo, il Cane ed infine il Maiale.

Lo Zodiaco cinese presenta una chiara fotografia della classifica di questa leggendaria corsa al saluto. Il primo ad arrivare fu proprio il Topo, più furbo e veloce. Curiosità nella curiosità: il Topo riuscì a sopraffare il Bue grazie ad un geniale escamotage. Salì sul dorso del bovino finché, prossimi al traguardo, scese giù per salutare per primo il Buddha.

Come detto, il 2021 impersonifica l’anno del Bue. Deve esserci assolutamente un pronto riscatto. In Cina questo animale è considerato molto prezioso; a lui sono infatti attribuite caratteristiche realmente positive come l’onestà, la pazienza e la capacità di lavorare duramente.

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I vantaggi del noleggio auto a lungo termine in una metropoli

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Il noleggio a lungo termine è una delle modalità più vive di locazione auto per aziende e privati. Da tempo anche a Milano, cittadini e pendolari hanno compreso le opportunità di questa formula che elimina diverse responsabilità e impegni normalmente presenti con l’acquisto e altre modalità.

Innanzitutto, Milano non è il luogo ideale dove poter dedicare personalmente troppo tempo alla manutenzione di un’auto. Inoltre, spesso e volentieri si devono fare chilometri per andare da un luogo all’altro e quindi il veicolo deve esser sempre nelle migliori condizioni. In città, però, si trova esposto alle intemperie, agli agenti atmosferici e alla difficoltà della viabilità cittadina e a tutti i disagi dei parcheggi. Un’auto di proprietà va sempre manutenuta e preservata dai rischi, mentre il noleggio a lungo termine conferisce maggior tranquillità agli automobilisti poiché la manutenzione ordinaria e straordinaria viene compresa nella quota mensile da versare.

Quanto costa il noleggio a lungo termine a Milano

Il noleggio lungo termine a Milano è una grossa opportunità sia per chi si sposta molto con l’auto, che per chi ci lavora proprio. E, considerati anche i grandi volumi di traffico e la freneticità di una metropoli senza orari e che praticamente non si ferma mai, i vantaggi sono evidenti.

Anche i costi sono interessanti in questa nuova opportunità. Infatti, ad esempio su noleggioautolungotermine.net è possibile noleggiare una 500 ibrida con 70 cavalli e con un motore 1.000 di cilindrata a soli 239 euro al mese senza versare nessun anticipo e per 36 mesi. Con anticipo la rata si riduce ampiamente scendendo a 180 euro con un contratto che dura 30 mensilità. Chi invece volesse mettere le mani su una Tesla 3 completamente elettrica con una capacità di 50 Kwh può farlo con una rata di 685 euro per 36 mesi e potendo percorrere 40.000 km all’anno. Anche in questo caso, la rata si riduce a 495 euro versando un acconto e vincolando il noleggio per 48 mesi e con una percorrenza massima di 60.000 km in un anno solare.

In mezzo a queste due offerte agli antipodi per prezzo, ci sono proposte più o meno convenienti a seconda delle esigenze degli utenti.

I vantaggi del noleggio a Milano

La soluzione del noleggio a lungo termine in una città in continuo movimento come Milano è sicuramente da valutare. Il contratto di noleggio comprende nel costo mensile le spese necessarie, quindi una volta sottoscritto il rapporto che lega il locatore con il cliente le spese per il bollo, l’assicurazione RCA, quelle per l’incendio e per il furto, il cambio dei pneumatici, le periodiche verifiche meccaniche sono tutte dilazionate all’interno della rata e se ne occuperà l’azienda di noleggio. Il locatore ha un possesso temporaneo della vettura che resterà sempre nelle disponibilità della società che ha locato. Pensate a quanto sia comodo in una grande città non doversi preoccupare più di queste incombenze pagando una comoda rata e avendo sempre a disposizione un’auto efficiente, nuova e in ottime condizioni.

 

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MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli

sergio bonelli editore fumetti
sergio bonelli editore fumetti

MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli

A Milano, il 15 gennaio, ha aperto il Bonelli Store! Si trova in viale Coni Zugna 6/8 e con i suoi 160 m2 ospita tutte le più celebri invenzioni di Gianluigi Bonelli; Tex, Zagor, Mister No, Dylan DogNathan NeverMartin Mystere e il detective Julia, per citarne alcune.

MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli
MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli

Il negozio, inaugurato in sostituzione al Bonelli Point di Via Marghera, vuole essere un modo per far sentire i lettori ancora più vicini alla Casa editrice, grazie a nuovi spazi riservati agli incontri con gli autori, che si spera possano tornare presto ad essere organizzati.

Ma per gli appassionati di fumetti le sorprese non finiscono qua!

Il Bonelli Store offre infatti anche un’ampia selezione di pubblicazioni targata Panini Comics, che hanno un punto tutto loro riservato all’interno del negozio.

Il negozio è aperto dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 19.30.

MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli
MILANO: apre in città, il regno dei fumetti targato Bonelli
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QUOTIDIANA: arriva in città l’Edicola Mini market, per ritrovare le comodità di quartiere

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QUOTIDIANA: arriva in città l’Edicola Mini market, per ritrovare le comodità di quartiere

Quotidiana è situata all’angolo tra via Bocconi e viale Bligny e offre, oltre alla normale selezione di quotidiani tipica di un’edicola, una ampia gamma di generi alimentari e prodotti per la cura personale. Il progetto arriva dalla rete promossa dal Gruppo MilanoCard che ha in serbo prossimamente l’apertura di altre 50 edicole, 2 delle quali già in cantiere nell’area milanese. La prima verrà inaugurata a febbraio in Piazza Lega Lombarda mentre la seconda in via Castel Morrone, con data ancora da definirsi.

 «Si tratta di un format innovativo che consente di tornare ad avere non solo il giornale sotto casa ma anche di effettuare la spesa di tutti i giorni, con oltre 320 referenze alimentari di largo consumo a prezzi competitivi con i principali supermercati, e una vasta scelta di servizi alla persona dalla baby sitter alla badante passando per l’elettricista o il giardiniere»

spiega Edoardo Filippo Scarpellini, amministratore delegato del Gruppo MilanoCard, che gestirà le edicole insieme a Spazio Aperto e Vestisolidale.

Quotidiana vuole essere un occasione per far tornare al lavoro persone con fragilità. L’investimento totale è di oltre un milione di euro nei primi 25 mesi.

Il format prevede, oltre ad una vastissima selezione di referenze alimentari selezionate dal maître Antonio di Ciano, funzioni che ampliano il concetto di edicola grazie al coinvolgimento di realtà del terzo settore; dai tecnici per le riparazioni domestiche al dog-sitter fino alla ricerca di una badante e per servizi supporto educativo o psicologico.

“Se fai la spesa al supermercato sei un numero, qui con i clienti ci si potrà chiamare per nome, come nelle vecchie botteghe” ha dichiarato Grazia Fichera, 54 anni, al lavoro nel primo chiosco dopo la perdita del posto precedente. “Apriamo alle 7, ma si inizia alle 6 per l’arrivo dei quotidiani, poter interagire con i clienti è un valore aggiunto”, spiega l’impiegata. In ogni edicola operano 3 dipendenti, a primavera le assunzioni saranno circa 40, tutte di persone, anche con fragilità, che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro.

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MODA & AMBIENTE: da One Ocean Foundation una guida alla sostenibilità

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MODA & AMBIENTE: da One Ocean Foundation una guida alla sostenibilità

MODA & AMBIENTE: da One Ocean Foundation una guida alla sostenibilità I solventi e i coloranti impiegati nel lavaggio e nella produzione dei capi di abbigliamento causano circa il 20-25% dell’inquinamento delle acque industriali, il 35% delle microplastiche nell’oceano proviene da tessuti sintetici e sono all’incirca 1400 trilioni le microfibre che inondano i nostri mari. Come rendere la moda più sostenibile? One Ocean Foundation (OOF), iniziativa italiana per la salvaguardia dell’oceano, cerca di rispondere con le 7 linee guida di Business for Ocean Sustainability – The Fashion Industry, un’indagine realizzata in collaborazione con SDA Bocconi Sustainability Lab e il patrocinio della Camera della Moda.

Il report si avvale dell’analisi approfondita dei report di sostenibilità di 28 aziende della moda, di pubblicazioni accademiche, dati statistici, relazioni dei governi e pubblicazioni degli addetti ai lavori. Il settore della moda è uno dei principali settori manifatturieri del mondo e, allo stesso tempo, uno dei più inquinanti. Lo studio offre un’istantanea delle principali pressioni esercitate dal settore sull’ambiente e sugli ecosistemi marini, e fornisce una visione chiara delle buone pratiche sostenibili da applicare lungo la catena del valore per una trasformazione sostenibile del settore. Offre anche una panoramica sulle questioni chiave che le aziende di questo settore devono riconoscere e in relazione alle quali devono intervenire senza indugio.

Nello specifico, lo studio suggerisce di abbandonare la convinzione che l’impatto del settore sia circoscritto alla sola fase produttiva e considerare invece tutte le fasi della value chain, dalle materie prime allo smaltimento. Ad attraversare queste fasi, 7 linee guida:

  1. Fare ricorso a una pianificazione strategica e definire obiettivi concreti;
  2. Adottare pratiche sostenibili in fase di produzione delle materie prime;
  3. Ripensare gli imballaggi;
  4. Migliorare la filiera logistica;
  5. Sensibilizzare i clienti a comportamenti di consumo sostenibili;
  6. Svolgere ricerca e sviluppo in ogni fase della value chain;
  7. Garantire trasparenza e tracciabilità, adottando certificazioni per rafforzare il proprio impegno

Per saperne di più, leggi il report completo.

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Covid : Focolaio Variante inglese a Milano, chiuse 3 scuole a bollate

scuola aula
scuola aula

Covid Milano, focolaio variante inglese: chiuse tre scuole a Bollate

Cinquantanove tamponi positivi in una materna e in un’elementare. “Al momento la situazione pandemica in città è limitata e non è considerata critica”, spiega il sindaco in una nota.

Questa mattina, scrive il Corriere della Sera, è stata chiusa la primaria Marco Polo a Ospiate, mentre da domani si valuta la stessa misura con l’istututo comprensivo in centro a Bollate (una scuola primaria e una media, oltre 700 alunni), mentre i bambini dell’asilo Munari sempre di Ospiate sono in quarantena da alcuni giorni. I primi casi erano emersi proprio nell’asilo Munari, poi il focolaio si era diffuso alla primaria Marco Polo: ieri la conferma dei casi di variante inglese.

LE MISURE DI ATS

L’Ats ha perciò suggerito la chiusura delle scuole, come spiegato dal sindaco Francesco Vassallo. La presenza di fratelli nelle diverse classi e scuole potrebbe infatti facilitare la diffusione del virus: le autorità proporranno, scrive il Corriere, una campagna di screening a tappeto con tamponi antigenici. Ma non ci sarà una zona rossa a Bollate, secondo il sindaco.

«Ieri pomeriggio ATS Milano ha comunicato che, dall’analisi genotipica di alcuni dei 59 tamponi positivi rilevati nella scuola materna Munari e nella scuola elementare Marco Polo di Ospiate, è emersa la presenza della variante “inglese” del Covid 19», si legge in una nota del Comune. « Immediatamente è stato suggerito di sospendere le lezioni in presenza dei due plessi scolastici mediante attivazione della Didattica a distanza (DAD)». «Con comunicazione inoltrata in data odierna, ATS (a scopo precauzionale) ha chiesto la sospensione delle lezioni e l’attivazione della DAD anche per la scuola elementare di via Diaz a far data da domani, venerdì 12 febbraio e fino a tutta la prossima settimana», fa sapere il Comune.

«Contemporaneamente sono in corso di attivazione le procedure per la somministrazione di test rapidi alla popolazione scolastica dei 3 plessi al fine di valutare l’estensione del contagio e assumere, eventualmente, ulteriori azioni che le autorità sanitarie, il Comune di Bollate e la Prefettura di Milano concorderanno in caso di necessità – conclude la nota – Al momento la situazione pandemica in città è limitata e non è considerata critica ed eventuali evoluzioni in merito saranno comunicate tramite i canali ufficiali».

IL BOLLETTINO DI OGGI, GIOVEDI 11 FEBBRAIO 

15.146 nuovi contagi, 292.533 tamponi effettuati e 391 morti: sono questi i dati delle ultime 24 ore diffusi dal bollettino del ministero della Salute. Il tasso di positività è al 5,17% .

+ 2.434 i nuovi positivi, 54 i decessi in Lombardia . Sono stati fatti 41.935 tamponi, con un rapporto del 5,8%.

 

Piemonte: +1.189

Campania: +1.694

Emilia Romagna: +1.345

Lazio: +1.261

Toscana: +894

Veneto: +708

Sicilia: +760

Puglia: +1.248

Liguria: +319

Friuli Venezia Giulia: +409

Marche: +530

Abruzzo: +540

Sardegna: +125

P.A. Bolzano: +680

Umbria: +363

Calabria: +198

P.A. Trento: +253

Basilicata: +102

Molise: +75

Valle d’Aosta: +9

 

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Le Regioni chiedono al governo la proroga dello stop agli spostamenti

ministro speranza vaccino
ministro speranza vaccino

Spostamenti tra regioni, potrebbe esserci il divieto fino al 5 marzo

Le Regioni chiedono al governo la proroga dello stop agli spostamenti tra regioni, lo ha fatto sapere il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini. “L’orientamento della Conferenza delle Regioni è di richiedere di prorogare il Dl che vieta gli spostamenti da una Regione all’altra, anche per la zona gialla. Nelle prossime ore comunicherò tale orientamento al ministro Francesco Boccia che aveva chiesto il nostro parere nel corso dell’ultima Conferenza Stato Regioni, oltre che al Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi” ha spiegato Bonaccini a margine della Conferenza delle Regioni.

La decisione non arriverà però prima di domani, il fatidico venerdì in cui si analizzano anche i dati dell’indice Rt in base ai quali si determinano le diverse zone delle Regioni. Per la Lombardia, che ieri ha firmato l’ordinanza con cui dal 15 febbraio si torna a sciare, non doverebbere esserci sorprese rispetto alla sua permanenza in zona gialla.

 

Ricciardi: “Rischio esplosione varianti covid a marzo, bisogna monitorale bene”

“Non sappiamo esattamente dove e come si stanno diffondendo queste nuove varianti covid. Lo vediamo nel momento in cui emergono, come è successo in questo momento in Umbria, come è successo in focolai sporadici. La mia preoccupazione è che quello che è successo in Gran Bretagna, che ha visto emergere questa variante a settembre per poi esplodere a dicembre” da noi “possa succedere a marzo”. Lo ha dichiarato Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute, ospite del Multistakeholder Forum di Poste Italiane. “Grazie alle misure che abbiamo applicato a dicembre abbiamo ottenuto una stabilizzazione, il numero dei casi non è sceso e non è aumentato, è stabile, ma ad un livello preoccupante per l’avvento di queste varianti, perché queste varianti noi non le monitoriamo adeguatamente”, ha avvertito Ricciardi. Anche l’Oms avverte che anche se sono stati in calo i casi di Covid-19 registrati in tutta la regione europea nelle ultime 4 settimane, bisogna fare attenzione ai numerosi focolai che riguardano le varianti. “Il calo dei casi nasconde un numero crescente di focolai” e di diffusione nelle comunità di “preoccupanti varianti”, il che significa che bisogna “evitare decisioni avventate”, ha detto Hans Kluge, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità Europa, nel consueto aggiornamento settimanale con la stampa sull’epidemia.

 

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