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venerdì, Agosto 15, 2025
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ATM sta studiando formule di rimborso per abbonamenti mensili o annuali

abbonamento under 26 1600x900
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I RIMBORSI DA ATM

Mentre sono stati illustrati da ATM, l’Azienda Trasporti Milanese, le novità che riguardano la riprogrammazione del servizio, nel periodo segnato dall’emergenza Covid-19, e i suggerimenti per l’utilizzo dei mezzi in sicurezza, sono state annunciati anche i rimborsi per gli abbonamenti.

Sul sito dell’ATM, dove si possono leggere tutte le informative aggiornate sulla situazione, si parla anche dei rimborsi agli utenti che hanno sottoscritto gli abbonamenti ai mezzi pubblici.

Sugli abbonamenti mensili o annuali non utilizzati “stiamo studiando le formule di rimborso secondo le diverse e numerose casistiche”. Lo si legge sul sito di Atm, l’azienda di trasporti milanesi, nella pagina che informa sulla rimodulazione dei servizi a seguito dell’emergenza coronavirus.

“In tanti ci state chiedendo se è possibile ricevere il rimborso oppure modificare la validità degli abbonamenti mensili o annuali non utilizzati in seguito alle restrizioni alla mobilità in corso – spiega Atm – e non appena saranno definite le comunicheremo sul nostro sito web, sull’app e sugli altri canali di informazioni, insieme a tutte le modalità per richiederle. L’emergenza sanitaria sta purtroppo incidendo anche sui processi di lavoro dei nostri uffici, con inevitabili tempi di gestione più lunghi.

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Mascherina o copertura obbligatoria per uscire di casa in Lombardia

mascherina obbligatoria lombardia
mascherina obbligatoria lombardia

Lombardia, mascherina obbligatoria per uscire da domenica 5 aprile

mascherina

“Da domani, domenica 5 e fino al prossimo 13 aprile restano in vigore le misure restrittive già stabilite per l’intero territorio lombardo lo scorso 21 marzo con ordinanza regionale”.

Lo comunica, in una nota la Regione Lombardia. “In particolare – prosegue la nota – il documento regionale conferma la chiusura degli alberghi (con le eccezioni già in vigore), degli studi professionali, dei mercati e tutte le attività non essenziali. Inoltre, sarà possibile acquistare articoli di cartoleria all’interno degli esercizi commerciali che vendono alimentari o beni di prima necessità, già aperti. Sarà anche possibile la vendita di fiori e piante solo con la consegna a domicilio. “L’ordinanza del presidente della Regione – spiega ancora la nota – introduce anche l’obbligo per chi esce dalla propria abitazione di proteggere sé stessi e gli altri coprendosi naso e bocca con mascherine o anche attraverso semplici foulard e sciarpe.

Gli esercizi commerciali al dettaglio già autorizzati (di alimentari e di prima necessità) hanno l’obbligo di fornire i propri clienti di guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani”. “Infine, ai sensi del decreto legge del 25 marzo scorso che vieta alla Regione di intervenire sulle attività produttive – conclude la Nota – è stato chiesto al Governo di confermare con un dpcm specifico, la chiusura dei cantieri edili e di permettere, invece, le attività legate alla filiera silvopastorale (come, ad esempio, il taglio della legna)”.

Intanto sono 55 in meno di ieri le persone ricoverate in terapia intensiva in Lombardia, in totale sono 1.326. In totale in regione i morti con coronavirus sono stati 8.656. In totale il numero di positivi è salito a 49.118.

Il mondo scientifico sta ancora discutendo sull’effettiva utilità dell’uso delle mascherine che proteggono gli altri se la persona che la indossa è infetta, ma non è certo funzionino anche in senso opposto. Molti comuni hanno però deciso di fare ordinanze che le rendono obbligatorie per entrare in supermercati e uffici pubblici

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DISNEYLAND regala un tour virtuale nel parco più amato dai bambini

Natale 2011 Capodanno 2012 Disneyland Paris
Natale 2011 Capodanno 2012 Disneyland Paris

Disneyland Paris lancia il  tour virtuale della parata “Magic Happens”

Nei giorni precedenti, Disney ha lanciato un’iniziativa che sicuramente tirerà su il morale di tantissimi bambini costretti in isolamento a causa delle misure adottate per limitare l’epidemia di Covid-19: un po’ della magia arriverà nelle case di tutti grazie a un tour virtuale della parata “Magic Happens“, lo show dal vivo che aveva debuttato a fine febbraio a Disneyland, pochi giorni prima del lockdown.

La parata che si può vedere virtualmente ( cliccando QUI)  dura poco più di 8 minuti e contiene omaggi a classici come La spada nella roccia e Cenerentola, nonché film più recenti come Frozen 2 e Coco.
La Disney ha voluto in questo modo regalare un po’ di gioia a chi sta affrontando questa difficile situazione.

La compagnia ha dimostrato una certa sensibilità nei confronti di chi sta lottando contro il Covid-19: dall’inizio dell’emergenza sanitaria, i parchi Disney hanno già contribuito con quasi $3 milioni in donazioni, inclusa una donazione di oltre 270 tonnellate di cibo alle banche del cibo di diversi parchi a tema. Mercoledì scorso, la Disney ha annunciato una donazione di oltre 100.000 mascherine N95 agli Stati duramente colpiti di New York, California e Florida, oltre alla donazione di 150.000 tute anti-contagio.

La Walt Disney Company ha anche annunciato che continuerà a pagare i propri dipendenti e i membri del cast dei vari show dal vivo fino al 18 aprile per supportarli economicamente in questo periodo.

 

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Atm e Comune : nuove regole per i mezzi pubblici,metropolitane a numero chiuso e distanze di sicurezza obbligatorie

metro milano
metro milano

“New start” è il nome del progetto per la seconda fase dell’emergenza Covid-19

atm e comune

Una consulenza è stata chiesta anche ai colleghi di Singapore, di Wuhan, di Seoul. Ogni suggerimento di chi, prima di noi, ci sta già passando è oro per riformare le regole del trasporto pubblico ai tempi della convivenza con il coronavirus che ci aspetta nei prossimi mesi, forse anni. Perché quando il lockdown gradualmente finirà e i milanesi potranno di nuovo tornare, progressivamente, a uscire di casa, metrò, autobus e tram dovranno essere pronti alla rivoluzione che l’emergenza sanitaria ha portato nella vita di tutti. Cambierà dunque il modo di viaggiare sui mezzi pubblici nella fase due: spostarsi sarà all’insegna del distanziamento sociale e della protezione necessaria dal rischio di contagio. Una “New Start”, una nuova partenza: si chiama così il piano che Atm sta mettendo a punto con il Comune, che entrerà in azione nelle prossime settimane una volta superata la fase acuta del confinamento in casa.

Coronavirus : il piano di Atm per metropolitane e bus

I dettagli sono in corso di definizione, il piano va affinato. Ma il “nuovo inizio” del trasporto pubblico richiederà inevitabilmente un atteggiamento più paziente da parte di tutti. A partire dai passeggeri delle metropolitane. È qui che il piano allo studio – del quale ieri si è discusso in una riunione ” virtuale” tra i vertici di Atm e il Comune – ipotizza il contingentamento fisso dei viaggiatori ai tornelli nei mezzanini: la centrale operativa di Atm apre il tornello, conta un numero limitato di passeggeri che possono scendere in banchina e, raggiunto il limite, blocca la sbarra. Fino al treno successivo. Una volta saliti a bordo, ci si dovrà poi mantenere lontani gli uni dagli altri di almeno un metro. È per agevolare questa pratica che si sta pensando di posizionare dei segnali sul pavimento delle carrozze, ognuno a un metro (almeno) dall’altro, per indirizzare i passeggeri. Per controllare il rispetto di queste distanza, si sta ipotizzando di incrementare il numero dei vigilanti a bordo. Così come sull’uso della mascherina per ogni utente, un requisito destinato a essere imprescindibile per ogni passeggero.
Si pensa poi di installare dei dispenser di igienizzanti alle fermate. È intuibile che l’accesso contingentato rischia di rallentare e ingolfare il sistema. È per questo che, assieme al “Nuovo Inizio”, la linea da dettare alla città potrebbe essere quella di incentivare ancora lo smart working, per chi può, e l’utilizzo di mezzi privati, dalla bici, al motorino, fino all’auto. Opzioni che dovrebbero tenere i mezzi pubblici alleggeriti il più possibile. Ed è in questa linea che si innesta un ragionamento in corso: se l’utilizzo dell’auto, perlomeno nella prima fase della post emergenza, non sarà più da scoraggiare, andrà fatta una valutazione anche sull’opportunità di mantenere inalterato il pedaggio di Area C, ora sospeso solo temporaneamente.
Anche in superficie ci dovrebbero essere delle novità. Allo studio c’è l’idea di far salire i passeggeri solo dalla porta posteriore su tram, bus e filobus, per mettere il conducente al riparo il più possibile da eventuali contatti. Una novità potrebbe riguardare anche i tassisti: l’uso di un separatore – di plastica o vetro – tra chi guida e i passeggeri potrebbe diventare obbligatorio.

AVVISO ATM

Usate i mezzi solo se assolutamente necessario

Altrimenti, restate a casa. Stiamo assicurando la continuità del servizio essenziale a chi lavora in prima linea per la salute e il bene della città: personale medico, sanitario e assistenziale; volontari; operatori della logistica, dei supermercati e delle filiere essenziali. Usate il trasporto pubblico solo per motivi comprovati di assoluta necessità.

Riprogrammazione del servizio in metropolitana e superficie

  • linee metropolitane: dal lunedì al venerdì seguono l’orario del sabato (servizio inizia alle 5:40, come al solito); il sabato orario festivo.
  • bus, filobus e tram: dal lunedì al venerdì seguono l’orario sabato; il sabato seguono l’orario festivo.
  • linee suburbane: da lunedì a venerdì seguono l’orario del sabato, ad eccezione delle linee 709 e 926 che seguono l’orario feriale; il sabato seguono l’orario festivo, ad eccezione delle linee 89, 130, 132, 140, 352, 423, 424, 431, 705, 707, 783, 901 che seguono l’orario del sabato e 351 in servizio con orario festivo con corse aggiuntive al mattino (frequenze 30’-40’ circa); domenica orario festivo.
  • linea Milano-Limbiate: dal lunedì al venerdì segue il servizio del sabato, sabato e festivi segue l’orario festivo e si svolge con bus (linea 165).
  • rete notturna: NM1, NM2, NM3, N25, N26, N90, N91 in servizio come al solito. Sospese, invece, le linee in servizio nelle notti di venerdì e sabato (N42, N50, N54, N57, N80, N94, N15, N24, N27)
  • domenica sospese le linee notturne della notte precedente

Rimborsi?  presto informazioni

In tanti ci state chiedendo se è possibile ricevere il rimborso oppure modificare la validità degli abbonamenti mensili o annuali non utilizzati in seguito alle restrizioni alla mobilità in corso. Stiamo studiando le formule di rimborso secondo le diverse e numerose casistiche. Non appena saranno definite, le comunicheremo sul nostro sito web, sull’app e sugli altri canali di informazioni, insieme a tutte le modalità per richiederle. L’emergenza sanitaria sta purtroppo incidendo anche sui processi di lavoro dei nostri uffici, con inevitabili tempi di gestione più lunghi, ma il nostro personale è al lavoro con tutto l’impegno possibile. Grazie per la pazienza e la comprensione

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Cesti sospesi con pasta e cibo per chi è in difficoltà nei quartieri di Milano

cesti sospesi milano
cesti sospesi milano

SOLIDARIETA’ AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Cestini in vimini, ma anche borse di stoffa o di carta. Purché contengano cibo e beni di prima necessità per aiutare le persone in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Dal quartiere Bovisa a Dergano, a Milano sono comparsi cestini sospesi che pendono dai balconi o alle finestre dei palazzi, con dentro confezioni di prodotti alimentari, per l’igiene personale, quaderni, pennarelli, libri. Sono prodotti messi a disposizione per le persone rimaste senza lavoro o senza la possibilità di andare a fare la spesa. Su questa scia è nata anche l’iniziativa di solidarietà #cestesospese, sostenuta da Mamusca, Nuovo Armenia, Rob de Matt, La Scighera, Fondazione Condivivere. L’obiettivo: invitare chi ne ha la possibilità a riempire la cesta e chi è in difficoltà di prenderne il contenuto. Per aderire all’iniziativa è possibile scrivere a. E anche in via Vincenzo Monti è appeso al balcone di un palazzo un cesto solidale.

Per scoprire la mappa con indicata la posizione dei cesti sopsesi clicca QUI

 

Spesa a domicilio

Trova gli esercizi commerciali del tuo quartiere che ti consegnano la spesa a casa

Il Comune di Milano ha realizzato la Mappa georeferenziata che permette a tutti i cittadini milanesi di conoscere le piccole attività commerciali dei propri quartieri che vendono prodotti di prima necessità ed effettuano consegne a domicilio.

Guarda l’elenco dei negozi che effettuano consegne a domicilio >>>

PROMUOVI IL TUO NEGOZIO:

Se sei un commerciante e vuoi aggiungere la tua attività alla Mappa, compila il “Form di adesione”. Riceverai una comunicazione dagli uffici dell’Assessorato al Commercio, che ti informeranno in merito all’esito della tua richiesta.

CONSEGNA IN SICUREZZA:

Ricordiamo che le operazioni di consegna devono essere sempre effettuate nel rispetto delle norme igienico sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, come previsto dalla Legge e dai Decreti Ministeriali.

In particolare si ricorda che chi organizza l’attività di consegna – lo stesso esercente o una cd. Piattaforma – deve evitare che al momento della consegna ci siano contatti personali a distanza inferiore ad un metro.

Si raccomanda al momento della consegna l’uso di mascherine e guanti monouso.  In nessun caso il personale addetto alla consegna dovrà entrare nel domicilio del cliente.

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Duomo illuminato fino a Pasqua in segno di fiducia e incoraggiamento per la città

duomo illuminato
duomo illuminato

Dal Duomo fiducia e incoraggiamento alla città

duomo illuminato

Dalla sera del 18 marzo 2020, il Duomo di Milano si rivestirà di luce, con l’attivazione della cosiddetta “illuminazione di gala”, fino a Pasqua. Normalmente, tale illuminazione viene azionata solo nei giorni festivi e prefestivi. Per decisione della Veneranda Fabbrica del Duomo, essa sarà ora accesa 7 giorni su 7, per rischiarare la notte di Milano e rappresentare un segno di positività, di fiducia e di incoraggiamento per la città in un momento difficile e carico di sofferenza.

Molte sono le persone, infatti, che, pur restando a casa, cercano la Cattedrale dalle proprie finestre, attraverso le numerose webcam presenti in rete o nelle immagini dei telegiornali.

Con un messaggio di luce che ci accompagnerà idealmente fino alla Pasqua del Signore, la domus di tutti i milanesi conferma così, ancora una volta, la propria partecipazione, nella sua secolare storia, alle vicende della città che ha edificato uno dei più splendidi monumenti all’ingegno e alla creatività lombarda.

Tale illuminazione prevede l’accensione dell’impianto perimetrale e della parte alta del Duomo, comprendente le coperture e le guglie, con oltre 500 proiettori a LED, allocati sulle Terrazze del Duomo e distribuiti sui pali e i palazzi circostanti.

L’impianto è stato inaugurato il 20 dicembre 2018. Il progetto, curato dall’Ing. Pietro Palladino, approvato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio di Milano, è stato frutto di un accordo stipulato dalla Veneranda Fabbrica con il Comune di Milano e A2A per la valorizzazione dell’illuminazione esterna della Cattedrale.

Tale tecnologia prevede anche un consumo energetico estremamente ridotto: il nuovo impianto ha infatti permesso la riduzione del 52% dei consumi annui di energia elettrica rispetto al sistema precedente, evitando 23.000 tonnellate di emissioni di CO2.

Restate a casa, ma restiamo uniti.

 

La voce di Andrea Bocelli risuonerà in ogni dove il giorno di Pasqua in occasione di un grande concerto in streaming organizzato dal Comune di Milano in collaborazione con la Curia del capoluogo lombardo.

L’eccezionale evento si terrà in Duomo e sarà rigorosamente senza pubblico a causa dell’emergenza coronavirus.

Per tutte le informazioni clicca QUI

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Papa Francesco dona 60 mila euro all’Ospedale di Bergamo

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Attraverso la Diocesi di Bergamo, Papa Francesco ha donato 60mila euro all’ospedale Papa Giovanni XXIII, tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus

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Il segno di vicinanza del Papa a una struttura che è sul fronte della lotta al Covid-19. Profonda riconoscenza da parte del vescovo della città, Francesco Beschi

Anche oggi la conta è di quelle che potrebbero scoraggiare, se non fosse che ormai si lavora oltre il senso dello stremo. Nella Bergamasca le ultime 24 ore hanno aumentato il bilancio delle vittime, altre 66, e di nuovi contagiati da coronavirus, 144, 12 più di ieri. E allora è il coraggio di cui hanno bisogno soprattutto medici, infermieri e personale sanitario dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, cui il Papa ha fatto giungere la somma di 60 mila euro, un segno – sottolinea un comunicato della diocesi – “della sua premura e della sua carità”.

La diocesi lombarda, che è presieduta dal vescovo Francesco Beschi, ha voluto aggiungere qualche particolare in più su quanto messo in campo dal Santo Padre, specificando come “L’espressione della sua paternità come è comprensibile, raggiunge tutte le diocesi colpite dalla violenza del contagio, ma nello stesso tempo desidera manifestarsi particolarmente a quelle comunità che ne sono maggiormente colpite”. E Bergamo è di sicuro tra le comunità “maggiormente colpite” in Italia e nel mondo. A metà marzo, Francesco si era già distinto per aver donato 100mila euro alla Caritas.

Alla notizia del dono del Papa, monsignor Beschi ha fatto giungere a Papa Francesco la gratitudine sua e della diocesi attraverso il cardinale Krajewski e il Capitolo di San Pietro. Ed è stato lo stesso capo della Chiesa bergamasca, informa la diocesi, a trasmettere “al direttore Generale dell’Ospedale Papa Giovanni il dono del Santo Padre, accogliendo la sua profonda riconoscenza e quella di tutti coloro che vi sono curati e vi lavorano”. L’Ospedale, si afferma, “impiegherà questo concreto segno della paternità del Santo Padre anche nella struttura nata alla Fiera che dai prossimi giorni risponderà ai bisogni di tutti i bergamaschi”.

papa francesco dona

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Ospedale di Bergamo : per la prima volta più dimessi che ricoverati

ospedale di bergamo coronavirus
ospedale di bergamo coronavirus

“Eʼ un segnale, ma la guardia deve restare alta”, ha spiegato il direttore sanitario

ospedale di bergamo

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza coronavirus all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo sono state più le persone dimesse di quelle ricoverate: 26 contro 20. A riportare il dato è L’Eco di Bergamo, che registra anche una diminuzione delle pagine dei necrologi: sette, mentre nei giorni scorsi erano arrivate ad essere una dozzina. “E’ un segnale – ha spiegato il direttore sanitario Fabio Pezzoli – ma la guardia deve restare alta”.

Il calo dei ricoveri, inoltre, si affianca a un cambiamento negli accessi al pronto soccorso del Papa Giovanni. “Il 2 aprile – ha detto Pezzoli – gli accessi totali al pronto soccorso sono stati una settantina, per essere precisi 38 accessi riguardavano persone con sospetto Covid o già malate, mentre altri 30 invece sono stati gli accessi per altre patologie. Insomma, stiamo riprendendo l’attività anche riferita a ricoveri, diciamo così, ordinari, rispetto alla pandemia”.

Il direttore sanitario dell’ospedale ha quindi ribadito che “va evitato e scongiurato qualunque fenomeno di rebound nei prossimi giorni, bisogna restare sulle barricate e verificare gli andamenti almeno per le prossime due o tre settimane. Il nostro ospedale resta e resterà per diverso tempo un caposaldo nella lotta al coronavirus, non si dimentichi che abbiamo ancora ben oltre 400 persone ricoverate per Covid-19. E molte sono gravi: la Terapia intensiva di fatto è ancora satura,con oltre 90 malati Covid”.

Grazie al rallentamento dei contagi da coronavirus, confermato anche dall’Iss, “gli ospedali respirano”. Lo afferma Angelo Borrelli, secondo cui “dobbiamo andare avanti con massimo rigore. Il capo della Protezione civile non dà date sulla fine del lockdown: “A casa anche il Primo maggio? Dipende dalla curva”. Il trend rimane costante in Lombardia dove, ha spiegato l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, “si registrano 7.520 positivi, con 1.455 contagi in più su un numero di tamponi ancora elevato”.

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EMERGENZA PASTA IN GERMANIA : partono treni speciali dall’Italia con tonnellate di rifornimenti

emergenza pasta germania
emergenza pasta germania

La catena di supermercati Aldi ha già inviato treni speciali nel nostro Paese per fare scorta

emergenza pasta in germania

Anche in Germania gli scaffali di molti supermercati si stanno svuotando. I tedeschi temono quindi di rimanere senza pasta a causa dell’emergenza coronavirus, tanto che la catena di supermercati Aldi sta mandando treni speciali in Italia per poter fare scorta .

«Diversi treni speciali hanno già portato oltre 60mila pacchi di fusilli, più di 75mila pacchi di penne e 250mila pacchetti di spaghetti dall’Italia a Norimberga, come prima consegna», si legge in un comunicato diffuso oggi dall’Aldi. Le domande di pasta sono aumentate in questo periodo in Germania e la catena di supermercati spiega di avere delle difficoltà a soddisfarle, così come anche a importarla. La Schenker, il dipartimento di logistica delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn, ha spiegato di aver già provveduto alla presa in consegna di oltre duecento tonnellate di pasta.

Le domande di pasta sono aumentate in questo periodo in Germania e la catena di supermercati spiega di avere delle difficoltà a soddisfarle, così come anche a importarla. La Schenker, il dipartimento di logistica delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn, ha spiegato di aver già provveduto alla presa in consegna di oltre duecento tonnellate di pasta.

Ecco il video pubblicato sui canali social della catena di supermercati tedesca  

https://www.facebook.com/ALDI.SUED/videos/168862727517273/

 

 

La situazione contagi Coronavirus in Germania

I casi sono rilevati positivi sono 84.600 mentre si sono superati i mille decessi. Questo secondo il bilancio fatto dalla Dpa sulla base dei dati forniti dai 16 Land.

Un totale di 113 pazienti malati di Covid-19 provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea sono stati accolti negli ospedali della Germania per essere curati. Di questi 85 provenivano dalle zone più colpite dal virus in Francia, 26 dall’Italia e due dall’Olanda. Negli ospedali tedeschi restano disponibili 81 posti letto per malati provenienti dal nostro paese, 13 per pazienti trasferiti dalla Francia. La Germania ha anche offerto disponibilità ad accogliere pazienti dalla Spagna. Da ieri inoltre è attivo a Napoli un team di medici ed infermiere dell’ospedale Universitario di Jena. La Germania ha infine inviato sette tonnellate di aiuti in Italia, tra cui respiratori e maschere per l’ossigeno. Sono 73.522 i casi di contagio accertati in Germania. Le cifre sono state fornite oggi dal Robert Koch Institut, che ha riferito inoltre di 872 decessi. Secondo l’istituto in una giornata si è registrato un aumento di 6.156 casi e 140 decessi in più.

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Coronavirus : Campari con Intercos iniziano la produzione di gel alcolici per le mani da destinare agli ospedali

campari gel mani ospedali
campari gel mani ospedali

EMERGENZA CORONAVIRUS: CAMPARI GROUP E INTERCOS GROUP INSIEME PER PRODURRE GEL ALCOOLICI PER L’IGIENE DELLE MANI

Dalla collaborazione tra le due aziende verranno prodotti gel alcoolici destinati agli operatori sanitari degli ospedali lombardi

Campari Group, tra i maggiori protagonisti a livello globale nel settore degli spirit, e Intercos Group, azienda leader nello sviluppo e produzione di prodotti per la cosmetica, uniscono le proprie forze in una collaborazione per la produzione di gel igienizzanti a base alcoolica, destinata agli operatori sanitari degli ospedali lombardi, in prima linea nella lotta all’emergenza Coronavirus Covid-19.

L’alcol donato da Campari Group è stato trasformato e imbottigliato dallo stabilimento Cosmint (Olgiate Comasco) del Gruppo Intercos. Questa collaborazione porterà a una prima produzione di 15 mila bottiglie di gel igienizzante per le mani.

Consapevoli del continuo bisogno di gel igienizzante negli ospedali e in tutti i presidi medici, abbiamo deciso di donare una quantità di alcool puro, originariamente destinato alle nostre produzioni, in quanto materia prima essenziale per questa tipologia di prodotti – ha dichiarato Bob Kunze-Concewitz, CEO di Campari Group – Abbiamo quindi deciso di unire gli sforzi con Intercos Group, un’azienda leader mondiale nel proprio settore e come noi di origine lombarda, per la produzione e l’imbottigliamento del prodotto finito. Anche in questo modo, dopo aver contribuito con una donazione all’ASST Fatebenefratelli-Sacco di Milano, intendiamo testimoniare il nostro impegno nel contrastare l’epidemia dando supporto agli operatori sanitari del territorio lombardo, che sono in prima linea nell’assistenza dei malati di Covid 19” ha concluso Kunze-Concewitz.

Siamo felici di dare il nostro contributo sostenendo gli ospedali lombardi in questo momento di emergenza sanitaria. Il Gruppo Intercos è ormai da mesi in prima linea, prima nei suoi stabilimenti cinesi e oggi in quelli europei e americani, e conosce quindi bene l’importanza di sostenere le strutture sanitarie locali. Per questo motivo, siamo orgogliosi di mettere in campo le nostre formule e la nostra capacità produttiva e di unirci a Campari Group in questa iniziativa.” – ha dichiarato Renato Semerari, CEO di Intercos Group.

Campari Group e Intercos si faranno carico anche della logistica del prodotto finito, per far giungere il gel disinfettante laddove è più urgente il bisogno.

Continuano le donazioni : CAMPARI sceglie l’ospedale Sacco con un contributo di 1 milione di euro

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Coronavirus: primo vaccino supera fase test sugli animali,crescono le speranze

vaccino coronavirus
vaccino coronavirus

Coronavirus, il primo vaccino è un cerotto e supera i test sugli animali

Lotta al Covid-19. Speranze arrivano dal vaccino. Arriva nella giornata di oggi la notizia che il vaccino per il Coronavirus potrebbe passare per un cerotto. Un primo test, riuscito sui topi, sembra molto incoraggiante.

Ne dà comunicazione l’Università of Pittsburgh, riferendo delle ricerche condotte e coordinate dall’italiano Andrea Gambotto , da tempo al lavoro presso l’ateneo americano. “Una volta testato sui topi, il vaccino, che ha la forma di un cerotto grande come un’impronta digitale, produce anti corpi specifici per Sars-CoV-2 in quantità ritenute sufficienti per neutralizzare il virus”, recita un comunicato.

Chiamato PittCoVacc è una specie di cerotto con 400 microaghi – spiega Gambotto – che non entrano profondamente nella pelle e in 2-3 minuti si sciolgono, senza dolore e senza sanguinamento”, rilasciando l’antigene che scatena la risposta immunitaria, la subunità “S1” della proteina virale “spike”. “La possibilità che questo vaccino protegga dal virus Sars Cov 2 è alta – sostiene – ora stiamo verificando la capacità di neutralizzare il virus su cellule umane in provetta usando gli anticorpi isolati dai topi vaccinati”. Gli autori dello studio stanno ora sottoponendo il vaccino al vaglio dell’Food Drug Administration (FDA) e se riceveranno l’autorizzazione inizieranno la prima sperimentazione su pazienti al più presto entro un paio di mesi: “Crediamo che i test sulle scimmie non siano necessari – precisa Gambotto – altri vaccini sono entrati in sperimentazione clinica senza alcun test animale. La nostra vision è di inserirlo insieme al vaccino dell’influenza stagionale”.

 

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Del Vecchio di Luxottica dona 10 milioni di euro e 6 respiratori all’ospedale Fiera Milano

del vecchio luxottica donazione
del vecchio luxottica donazione

Il patron di Luxottica ha voluto contribuire a titolo personale

Del Vecchio luxottica
Dieci milioni di euro sul conto corrente del’ Ospedale Fiera Milano. Sono arrivati da Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e milanese d’adozione,  fu accolto dai Martinitt ( celebre struttura che occoglie orfani e piccoli abbandonati ) da bambino. L’imprenditore, che ha 84 anni, giovedì scorso ha fatto consegnare sei respiratori pagati di tasca sua per il nuovo ospedale allestito nei padiglioni di Fieramilanocity, mentre il giorno successivo ha effettuato la donazione attraverso la Fondazione Del Vecchio, di cui è presidente, creata circa tre anni fa.
Per la costruzione della struttura lombarda serviva denaro subito disponibile e lui ha firmato un mandato di pagamento immediato come presidente della Fondazione Del Vecchio. Denaro personale, non di Luxottica.

Da una altra segnalazione emerge che il patron del gruppo Luxottica ha deciso che integrerà la cassa integrazione per coronavirus dei suoi 12 mila dipendenti in modo da garantire loro il 100 per cento dello stipendio. L’accordo, che è stato sottoscritto questa mattina dai sindacati, comprende un taglio fino al 50 per cento nelle buste paghe dei manager e un bonus di 500 euro che sarà versato a chi è impegnato in servizi essenziali. I lavoratori hanno accettato come contropartita la riduzione da tre a una settimana degli stabilimenti ad agosto.

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ESAME DI STATO,ecco tutte le ipotesi: date, bocciati, maxi prova orale e tesina

scuola aula
scuola aula

ESAME DI STATO: corsa contro il tempo per la maturità 2020. Ecco tutte le ipotesi sul tavolo del ministero

E’ un gigantesco punto di domanda la maturità 2020, che deve fare i conti con l’emergenza Coronavirus. L’esame di Stato verrà declinato e plasmato anche in base alla data di riapertura delle scuole. L’ipotesi di tornare sui banchi a maggio c’è ancora, non è stata affatto accantonata. Nessuna conferma al momento sulla voce secondo cui nell’anno scolastico 2019-2020 non ci sarà alcun bocciato, nemmeno tra gli studenti rimasti indietro in qualche materia, con eventuale recupero delle materie l’anno prossimo.

La titolare del ministero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una diretta Faceboook mercoledì ha spiegato: “Ragazzi, so che attendete risposte sull’esame di Stato, ho letto tutte le vostre richieste. Abbiamo bisogno di un veicolo normativo: presto lo avremo e potremo dare risposte sull’esame di Stato e di terza media”, ha detto.

Per modificare maturità ed esame di terza media si deve per forza mettere mano al decreto legislativo 62 del 2017. Non una sottigliezza. Al momento la prima prova dell’esame di maturità è fissata per il 17 giugno. Sarà in ogni caso una maturità light con 6 commissari interni e uno esterno e molto probabilmente con una tesina al posto della seconda prova scritta. Non si terrà conto delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola lavoro. Se si tornerà a scuola a maggio – il 17 è secondo molti la data limite oltre la quale è impossibile pensare di tornare a scuola – tutti gli studenti, anche quelli con insufficienze, potrebbero essere ammessi all’esame di Stato.

Se non si tornerà sui banchi, si potrebbe invece pensare di impostare la maturità con un’unica maxi-prova orale, della durata di almeno 60 minuti, con svolgimento di esercizi o traduzioni in base all’indirizzo di studi. In altri casi d’emergenza, come il post-terremoto de L’Aquila, si agì così. In tal caso l’orale potrebbe valere 60 punti nel computo complessivo del voto finale. Solo ipotesi, sia chiaro. Ma anche per l’esame di terza media l’ipotesi del maxi-colloquio è in piedi.
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ERIC CLAPTON : il concerto di Milano sarà rinviato al 26 maggio 2021

eric clapton concerto
eric clapton concerto

Eric Clapton in concerto a Milano nel 2021

Il concerto di Eric Clapton a Milano, previsto per il 6 giugno 2020 è stato rinviato a mercoledì 26 maggio 2021.

A seguito della situazione creatasi con la diffusione del CoronaVirus il tour europeo di Eric Clapton è stato riprogrammato come segue:
6 giugno Assago (Mi), Mediolanum Forum – POSTICIPATO AL 26 maggio 2021
8 giugno Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena – POSTICIPATO AL 28 maggio 2021

I biglietti già acquistati restano validi per la nuova data corrispondente.

Sono sempre di più le manifestazioni che, in seguito all’emergenza sanitaria che da decine di giorni sta colpendo il nostro Paese, hanno subito cancellazioni o cambiamenti.

In merito alla tappa a Milano del tour di Eric Clapton, TicketOne comunica che tutti i biglietti acquistati per la data iniziale restano validi. Appuntamento, dunque, a mercoledì 26 maggio 2021 al Mediolanum Forum di Assago!

Per info e biglietti clicca QUI

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LA CASA DI CARTA quarta stagione : i nuovi episodi di una delle serie tra le più amate di Netflix

casa di carta nuova serie
casa di carta nuova serie

La Casa di Carta 4, guai in vista nel nuovo trailer !

Mentre il mondo attende che i contagi da coronavirus calino, cresce l’attesa per il ritorno della serie non in lingua inglese più vista su Netflix.

Venerdì 3 aprile esce in streaming ‘La casa di carta – Parte 4’ . Tornano in scena Rio, Tokyo, Nairobi, il Professore e tutti gli altri protagonisti e finalmente scopriremo cosa succederà a tutti loro, dopo che la ‘Parte 3’ era terminata con una serie di colpi di scena e lasciando in sospeso tantissime cose.

Creata da Álex Pina e inizialmente destinata a concludersi dopo la prima stagione, ‘La casa di carta’ è andata in onda sulla televisione spagnola e, dopo la distribuzione internazionale ad opera di Netflix, è letteralmente esplosa, diventando uno dei prodotti più seguiti della piattaforma di streaming. Sull’onda del successo Pina ha scritto la seconda stagione e, a proposito di stagioni, vale la pena di fare chiarezza: la prima è composta da quelle che gli utenti di Netflix conoscono come ‘Parte 1’ e ‘Parte 2’, mentre la seconda dalla ‘Parte 3’ e dall’imminente ‘Parte 4’.
Ci sono già in rete diversi spoiler e anticipazioni, ma resistiamo ormai manca poco !

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MILANO: il Comune offre un tetto ai rider senza casa!

Riders deliveroo
Riders deliveroo

MILANO: il Comune offre un tetto per i rider che non hanno casa e che in questi giorni di emergenza rischiavano di restare in strada!

Un tetto per i rider che non hanno casa e che in questi giorni di emergenza rischiavano di restare in strada. Il Comune di Milano ha messo a loro disposizione una struttura per una ventina di persone a Villapizzone e se le richieste dovessero aumentare si troveranno altri posti. Si tratta di un ex centro diurno che è stato riadattato a casa famiglia e concesso gratuitamente ai giovani rider. Prima dell’emergenza coronavirus molti di loro, stranieri con lo status di richiedenti asilo, la sera andavano a dormire a Casa Jannacci, in viale Ortles, ma ora, per evitare troppo affollamento, l’amministrazione ha sfoltito le presenze. I rider in questi giorni sono una delle categorie di lavoratori più sotto pressione e con meno tutele, visto che lavorano a cottimo e che non hanno previdenza né sindacati. L’iniziativa del Comune è per loro una piccola salvezza in questo momento difficile.

Ma la richiesta del Comune è ancora più estesa: individuare strutture e alloggi di accoglienza per personale sanitario operativo e lavoratori nei servizi essenziali, cittadini sottoposti a quarantena (anche Covid-19 con sintomi lievi) che non hanno la possibilità di dimorare presso il proprio domicilio e persone in difficoltà sociale e abitativa. Questo è l’obiettivo dell’avviso pubblico lanciato oggi e rivolto a soggetti che vogliano mettere a disposizione appartamenti, hotel e strutture ricettive idonee a rispondere all’offerta abitativa temporanea necessaria nella fase di emergenza sanitaria. “Abbiamo bisogno di arginare uno dei problemi più critici di questa epidemia, il contagio in ambito familiare o tra chi vive in strutture collettive, a oggi non sappiamo dalle autorità sanitarie quale sarà il fabbisogno di posti letto in isolamento nelle prossime settimane, ma vogliamo essere pronti ad avere nuovi luoghi idonei e accoglienti per arginare con tempestività la diffusione del virus”, spiegano gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Gabriele Rabaiotti (Politiche Sociali e Abitative). Si cercano quindi alloggi temporanei per l’ospitalità di personale sanitario (medici e infermieri), lavoratori nei servizi essenziali, persone che rientrano in città a cui è richiesta la quarantena e persone dimesse dagli ospedali che non possono rientrare nel proprio alloggio. Gli ospiti potranno prenotare autonomamente le abitazioni tramite piattaforme di booking per un costo di massimo 15 euro al giorno (nel caso di alloggi) e di 30 euro nel caso di alberghi di cui si mantiene e garantisce la gestione. Si cercano anche strutture ricettive come alberghi – il primo già attivo è l’hotel Michelangelo -, ostelli e residence per cittadini positivi al Covid-19 che necessitano isolamento. In questo caso è prevista l’attivazione di una convenzione tra il Comune e la proprietà che preveda, eventualmente, la preparazione di pasti da parte di Milano Ristorazione e costi di gestione a carico dell’istituzione pubblica. Gli aspetti sanitari e di sorveglianza nei confronti dei soggetti sottoposti a quarantena saranno gestiti dalle rispettive autorità competenti, ATS e Prefettura.

Ha subito aderito l’hotel dei Cavalieri, in pieno centro città, che da oggi ospiterà il personale sanitario del Fatebenefratelli: l’albergo ha messo a disposizione le proprie stanze per quei medici che necessitano di un luogo in cui poter soggiornare in sicurezza, senza far correre rischi ai familiari. Tra i primi a scrivere all’albergo, un’infermiera del pronto soccorso del Fatebenefratelli, che ha spiegato ai gestori di non poter far ritorno serenamente a casa dove ci sono suo marito e due bambini piccoli.

Coronavirus, il centro sportivo di Milano diventa dormitorio per i senza fissa dimora

ntanto continua il lavoro per alleggerire il sovraffollamento di Casa Jannacci in viale Ortles. Dopo il centro sportivo Saini, è la volta della tensostruttura del Social Music City nell’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, dove ieri pomeriggio sono stati trasferiti altri 120 ospiti di Casa Jannacci. Circa 20mila metri quadrati concessi in comodato gratuito al Comune e dati in gestione a Spazio Aperto Servizi. All’allestimento hanno preso parte anche A2A Unareti che ha provveduto gratuitamente all’allacciamento dei contatori per il potenziamento dell’impianto elettrico e che si farà carico dei consumi, e ENGIE che ha offerto il rifornimento per un mese di riscaldamento. “Abbiamo raggiunto in una settimana il nostro obiettivo – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – alleggerire Casa Jannacci, in modo da ridurre il più possibile il rischio di contagio all’interno della struttura e da rendere più gestibile il sistema di accoglienza delle persone senza casa. L’attivazione delle nuove postazioni ci ha anche dato la possibilità di inserire nel mondo del lavoro alcuni ex ospiti di Casa Jannacci che hanno iniziato con noi un percorso di inserimento occupazionale. Una cosa molto bella, che dimostra come anche in questo momento, dentro alle difficoltà, resta lo spazio per tenere vive le iniziative che il Comune mette in campo per chi ha più bisogno”. Il piano di alleggerimento era partito settimana scorsa con tre palestre del centro sportivo Saini dove sono già state portate 150 persone delle 550 che ospitava viale Ortles.

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CORONAVIRUS: i lombardi restano a casa! Calano i dati sui movimenti dei cellulari

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CORONAVIRUS: Secondo la Regione gli spostamenti risultano “sempre più in discesa, anche nei giorni feriali”. Dati ottenuti attraverso le celle telefoniche

Prosegue la lotta al coronavirus a Milano e in Lombardia. E prosegue il monitoraggio degli spostamenti dei cittadini attraverso le celle telefoniche. Dopo l’obbligo di restare in casa per ridurre al minimo le possibilità di contagio, la regione ha infatti chiesto aiuto alle compagnie telefoniche per fare una stima – generale e assolutamente anonima – delle persone che si muovono in regione attraverso l’analisi delle celle telefoniche, che indicano i movimenti dai 5-600 metri in su.

Gli spostamenti risultano “sempre più in discesa anche nei giorni feriali. Ieri e l’altro ieri eravamo al 36%” dopo il 24% registrato nella giornata di domenica” ha spiegato il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala.

“In due settimane anche nei giorni feriali la mobilità è scesa di ben 7-8 punti percentuali”, fanno sapere dalla Regione. Ciò significa che centinaia di migliaia di persone sono rimaste a casa ad eccezione delle attività produttive essenziali per l’approvvigionamento delle materie di prima necessità e per le filiere alimentari e farmaceutiche.

Il monitoraggio dimostra chiaramente “che le misure stanno funzionando e i riflessi positivi di questi sacrifici li possiamo vedere giorno dopo giorno. Qui in Lombardia – ha precisato il vicepresidente Sala – è sbagliato allentare la morsa. Abbiamo visto che l’isolamento produce risultati, il tasso di contagi è sceso e diminuiscono gli accessi in ospedale, siamo sulla strada giusta e le misure si sono rivelate efficaci”.

 
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Olimpia Milano : la squadra dona agli ospedali 1 milione di euro riducendosi lo stipendio

olimpia milano dona 1 milione dagli stipendi
olimpia milano dona 1 milione dagli stipendi

Giocatori e coach Messina dell’Olimpia Milano donano 1 milione di euro agli ospedali

L’Olimpia Milano targata Armani Exchange scende in campo direttamente nella lotta contro il coronavirus con una donazione di 1 milione di euro. Dopo che nei giorni scorsi il Presidente e coach Ettore Messina aveva confermato la disponibilità dei propri giocatori a rinunciare a parte dello stipendio, visto lo stop forzato a causa della pandemia, è arrivata la comunicazione ufficiale da parte del club.

Giorgio Armani e il Presidente Leo Dell’Orco comunicano che :

“i giocatori l’allenatore della Pallacanestro Olimpia Milano hanno deciso di rinunciare a una parte del proprio stipendio per sostenere le strutture ospedaliere lombarde impegnate a contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e che Olimpia Milano effettuerà inoltre una corrispondente donazione – si legge -. L’importo totale della donazione è pari a 1 milione di euro e si aggiunge alle donazioni effettuate dal Gruppo Armani a favore di alcuni ospedali italiani e della Protezione Civile e alla conversione degli stabilimenti per la produzione di camici monouso recentemente annunciate”.

armani e olimpia milano donano 1 milione di euro

Armani dona oltre 1 milione di euro per ospedali e protezione civile a sostegno dell’emergenza virus

Armani converte la sua produzione di moda per fare camici destinati al pesonale sanitario

 

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Fontana non cambia idea : “Contagi stabili. No a passeggiate inutili “, in Lombardia vale la nostra ordinanza

no passeggiate con bambini
no passeggiate con bambini

Il governatore della Lombardia ribadisce: “qui non cambia nulla”

“Da noi non cambierà nulla di quello contenuto nella mia ordinanza”. Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana rispetto alle misure di distanziamento per evitare la diffusione del Coronavirus dopo la circolare emessa n dal Viminale. “La nostra ordinanza rimane in auge e vale fino al 4 aprile”.

Una gran confusione. La circolare del ministero dell’Interno sulla possibilità di far fare una passeggiata ai bambini, ha determinato uno stato di incertezza, tanto che in piena notte il Viminale ha fatto uscire una nota esplicativa. Che alla Lombardia non basta: “Speriamo che l’ordinanza venga revocata”.  Come non basta a moltissimi amministtratori da Nord a Sud. A Verona il sindaco Sboarina dice: “Da noi le passeggiate restano proibite. Resta in vigore la mia ordinanza”.  Deciso anche il no dei sindaci del Piacentino.

“Le regole sugli spostamenti – si legge – non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di  spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute“.

Bisogna mandare messaggi chiari

«É una follia, un atto gravissimo». Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, riferendosi sempre alla circolare. «Abbiamo bisogno di mandare messaggi precisi e forti, ora stiamo vedendo un leggerissimo allentamento della pressione nei pronto soccorso, bisogna dare un messaggio come questo che rischia di essere devastante, se questo però arriva dagli organi del governo è un atto irresponsabile” chiosa Gallera.

Presidente Fontana, ecco la dichiarazione:

In Lombardia non cambia nulla rispetto a prima. Il contenuto dell’ordinanza regionale, che scadrà il 4 aprile, continua ad essere valida e fino ad allora i comportamenti che stiamo assumendo dovranno essere mantenuti. Ho parlato con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in merito alla circolare emanata nella serata di ieri e oggi, con una lettera ai sindaci, ho ribadito che nella nostra regione tutto resta immutato.

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Coronavirus : segnali positivi dagli ospedali lombardi, accessi in calo ai pronto soccorso

prontosoccorso coronavirus
prontosoccorso coronavirus

Segni positivi dagli Ospedali Lombardi,ma importante non abbassare la guardia

Coronavirus ospedali

Coronavirus, segnali positivi dagli ospedali di Lodi, Bergamo e Brescia
All’ospedale di Lodi, provincia del primo focolaio italiano, il quadro pare in lieve miglioramento. Non ci sono dati precisi a disposizione, ma la percezione degli operatori, secondo quanto verificato da Fanpage.it, è questa: gli accessi rimangono significativi, ma meno pesanti rispetto ai giorni scorsi. Una “tenuta” che fa ben sperare. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nelle scorse settimane l’afflusso di pazienti con sintomi da coronavirus è stato enorme, così come il numero delle vittime, la pressione sembra essere calata. “Abbiamo avuto un miglioramento già alla fine delle scorsa settimana”, spiegano dall’ospedale, “ma è presto per rilassarsi. I reparti sono ancora molto pieni, è una malattia lunga e ci vorrà tempo”. Identica risposta arriva anche dal Civile di Brescia: anche qui è confermata la percezione di un calo degli ingressi al pronto soccorso. “Ma non cantiamo vittoria e soprattutto stiamo ancora a casa”, è l’invito dei medici della struttura.

A Crema e Cremona accessi in calo

Negli ospedali di Crema e Cremona, tra i primi a finire in “apnea” già negli ultimi giorni di febbraio per l’altissimo numero di malati, i numeri sono incoraggianti. Nelle ultime settimane la media di accessi era di 80-100 persone in coda. I presidi sono meno affollati, ma c’è anche un altro segnale confortante. Si sentono meno ambulanze. Prima ne sfrecciavano diverse ogni ora, adesso il passaggio è più diradato. “Ma non si deve abbassare la guardia. Le regole vanno rispettate e bisogna stare in casa. Il contagio ancora molto molto rischioso”, è la raccomandazione che arriva dal nosocomio cremonese.

Pavia, accessi al pronto soccorso in calo del 40 per cento in una settimana

Da lunedì scorso, 23 marzo al 30 marzo, nell’ospedale di Pavia si è registrato un calo del 40 per cento degli accessi. Lo conferma a Fanpage.it un portavoce dell’ospedale, spiegando che negli ultimi giorni si è verificato un calo della pressione sul presidio sanitario, dove rimangono moltissimi i malati in cura nei reparti di malattie infettive. I dati aggiornati relativi alla provincia di Pavia confermano la curva dei contagi in calo. Stando al bollettino di oggi, martedì 31 marzo, sono 2133 i casi confermati, in aumento di 97 rispetto ai 2036 del giorno precedente.

Milano resta sotto pressione, ma i numeri sembrano stabilizzarsi

Un po’ più delicata la situazione milanese. Il capoluogo è da ieri la provincia con più casi in Italia, avendo sorpassato anche Bergamo. In città e nell’hintlerand i casi aumentano in modo costante. Non c’è stata finora l’esplosione di contagi che si temeva nella metropoli, ma nemmeno un trend in calo. Un piccola luce però si intravede anche a Milano. All’ospedale di Niguarda, grande presidio a nord della città, da qualche giorno i numeri sono costanti. “Non c’è stata una diminuzione, ma dal fine settimana osserviamo una fase costante”, ha spiegato a Fanpage.it un portavoce dell’ospedale. “Sono numeri che vanno valutati a distanza di qualche giorno, è difficile dare una valutazione con una tempistica così breve. Era già successo che ci fosse un giorno o due con dati positivi, che hanno fatto ben sperare, ma poi il trend è peggiorato di nuovo”. Difficile dire se è stato superato il picco dei ricoveri, i reparti restano affollatissimi, ma anche a Milano le sensazioni degli operatori sono “moderatamente positive”. Una conferma arriva anche da un portavoce dall’ospedale Sacco: “Sì, dagli ultimi giorni un lievissimo calo c’è stato”. L’invito dei medici resta sempre lo stesso: ora più di prima, non abbassare la guardia e rimanere in casa

Gallera: circolare del Viminale mette a rischio sforzi fatti finora

Non nasconde la sua preoccupazione l’assessore della Regione Lombardia Giulio Gallera riguardo alle indicazioni del Viminale sulle attività motorie: “Non è questo il momento di abbassare la guardia. La circolare diffusa dal ministero dell’Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante, vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora”.

“Il provvedimento ministeriale – secondo Gallera – potrebbe essere inteso come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno però consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus”. Per l’assessore, “la luce in fondo al tunnel rischia di allontanarsi o di spegnersi del tutto nel momento in cui vengono trasmessi messaggi ambigui: l’indicazione utile per tutti deve essere quella di rimanere a casa, ancora per qualche settimana. Solo così riusciremo a sconfiggere questo nemico subdolo e invisibile”.

 

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