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martedì, Novembre 11, 2025
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#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.7: auto volanti? Ci siamo sempre più vicini

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#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.7: auto volanti? Ci siamo sempre più vicini. Volare nelle aree urbane fra qualche anno non sarà più un’utopia

L’elettrico sta offrendo una soluzione agli ingorghi stradali che bloccano le grandi città oltre a contribuire ad abbassare le emissioni di Co2. La tecnologia fa passi da gigante: non manca molto e potremo assistere alle prime auto volanti sopra le nostre teste. Basti pensare al marchio Hyundai, che recentemente ha stretto strategiche collaborazioni per la realizzazione dei suoi “verti-porti”, aeroporti per il decollo e l’atterraggio verticale dei suoi mezzi volanti, che dovranno essere funzionali entro il 2028. Hyundai ha già presentato il “Taxi-droneS-A1 realizzato in collaborazione con Uber: un concept a propulsione elettrica che può viaggiare ai 290 km/h tra i 300 e 600 metri di altitudine con un autonomia di circa 100 km per 4 passeggeri.

Ma non è l’unica, infatti sono tante le aziende che hanno prodotto auto volanti. Basti pensare a SkyDrive, l’azienda nipponica che ha testato la sua auto volante poi diventata virale in rete, un “auto” che dovrebbe approdare sul mercato entro il 2023.

Un’altra azienda ha poi creato un concept car unico nel suo genere, è AirBus: un automobile che in pochissimi secondi diventa drone. È un mezzo di trasporto per due persone dotato di guida automatica e intelligenza artificiale per poter decidere da sé il miglior percorso da seguire per il raggiungimento della meta. Airbus si è promessa di diventare, entro il 2035, anche la prima azienda a produrre un aereo commerciale a impatto zero. Impiegherà un combustibile chiave che si è già dimostrato performante in altri settori della mobilità: l’idrogeno. Questo combustibile si è infatti dimostrato già molto valido nel settore ferroviario, dov’è usato per alimentare i treni in Germania e Paesi Bassi.

Ci si domanda però come verrà gestito il traffico aereo quando circoleranno anche le auto volanti…

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Inizia la distribuzione dei vaccini antinfluenzali anche all’ospedale militare di Via Saint Bon a Milano

VACCINI
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All’ospedale militare di Via Saint Bon a Milano è partita la campagna vaccinale in collaborazione tra “ASST Santi Paolo e Carlo” ed Esercito per somministrare il vaccino antinfluenzale partendo dalle categorie considerate a rischio.

E’ possibile prenotarsi attraverso un numero verde attivato da Regione Lombardia 800638638. La capacità della struttura, al momento, è di 600 vaccini al giorno. Ad annunciarlo sono Matteo Stocco Direttore Generale ASST Santi Paolo e Carlo e il Colonnello Fabio Zullino, direttore del centro ospedaliero militare.


Da martedì 3 novembre a giovedì 10 dicembre, i cittadini non inclusi nella campagna vaccinale pubblica potranno sottoporsi alla profilassi antinfluenzale, recandosi su prenotazione presso la Sala Biancamano del Museo della Scienza e della Tecnologia, ingresso da Via Olona 6/bis.

L’OSPEDALE ENTRA AL MUSEO: un’iniziativa che porta la prevenzione fuori dai normali luoghi di cura

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Monopattini a Milano : il Comune revoca l’autorizzazione a 3 società e chiede il ritiro di 2 mila mezzi

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Al momento in città ci sono 3.750 mezzi e ne è stato chiesto il ritiro di oltre 2mila

Nei giorni scorsi l’Amministrazione ha notificato a tre operatori di monopattini elettrici in condivisione la revoca dell’autorizzazione a effettuare attività sul territorio di Milano.

Dall’inizio della sperimentazione dello sharing di monopattini, il Comune ha avviato un costante monitoraggio dei veicoli messi a disposizione dei cittadini e del rispetto delle regole definite nell’avviso pubblico: verifiche che si aggiungono alla regolare attività sanzionatoria effettuata dalla Polizia locale per il rispetto delle regole del Codice della strada.

A fronte di diverse rilevazioni di irregolarità a carico degli operatori e di reiterazione di comportamenti non conformi alle regole definite negli avvisi pubblici si è reso necessario arrivare a questo provvedimento che impone ai tre operatori la cessazione delle attività e il ritiro dei veicoli entro metà novembre. In particolare sono state riscontrate anomalie sul sistema di moderazione della velocità e della sosta.

La condivisione dei monopattini è stata accolta dai cittadini con molto favore e si è inserita rapidamente ed efficacemente nella ‘sharing mobility’ urbana. I monopattini consentono spostamenti agili e capillari, si integrano con la rete del trasporto pubblico e rappresentano un sistema innovativo e sostenibile, ma gli elementi a favore della sperimentazione attuata dal Comune di Milano non prescindono dalla sicurezza del mezzo e dall’utilizzo regolare del veicolo.

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DECRETO RISTORI BIS: ecco i 130 Codici Ateco che riceveranno il fondo perduto

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Saranno 130 le categorie che riceveranno i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Ristori e dal decreto bis. Da oggi in arrivo sul c/c i primi bonifici dell’Ade.

Il secondo provvedimento, bollinato dalla Ragioneria generale e atteso a breve in Gazzetta ufficiale, aggiorna l’elenco di chi avrà diritto al ristoro in virtù del primo, oltre a introdurre una lista ad hoc di codici Ateco di attività che avranno diritto al ristoro perché finite in zona rossa.

Un complesso meccanismo che prevede comunque ristori automatici per chi già aveva fatto domanda per il contributo previsto dal decreto Rilancio e una nuova domanda da presentare per chi non ci avesse pensato in estate o era escluso, come le attività sopra i 5 milioni di fatturato.

Confermato poi un fondo da 340 milioni nel 2020 e 70 nel 2021 per aiutare ulteriori attività se ci saranno nuove zone arancioni o rosse.

Nel Ristori bis hanno trovato spazio alcune misure per i precari dello sport: si consente di utilizzare i risparmi nell’erogazione delle precedenti indennità per finanziare un nuovo bonus da 800 euro anche per i contratti scaduti e non rinnovati fino al 30 ottobre.

Nella prima lista, quella delle attività colpite dalle restrizioni del Dpcm del 26 ottobre, sono state aggiunte una ventina di voci, dagli autobus turistici alle scuole di danza, dai tatuatori ai musei ai negozi di bomboniere passando per i produttori di fuochi d’artificio, fino agli zoo e le guide alpine: questi insieme ai settori già individuati (per un totale di 73 codici Ateco) riceveranno in automatico un indennizzo tra il 100% e il 200% di quanto già ricevuto in estate (tranne le discoteche che avranno diritto al 400%), fino a un limite massimo di 150mila euro.

In questa prima lista sono inclusi anche i bar che avranno il 150% nelle zone gialle e il 200% nelle zone arancioni-rosse. Lo stesso vale per gli alberghi (aggiunti nel testo finale). Chi dovesse già oggi ricevere il bonifico dell’Agenzia delle Entrate con il 150% avrà quindi un secondo bonifico con il restante 50%.

Aiuto raddoppiato, poi, per tutti quelli che dovranno chiudere nelle zone rosse: qui il secondo allegato al decreto bis include altre 57 categorie che includono tutte le tipologie di merci vendute nei negozi che dovranno abbassare la serranda – dai vestiti ai mobili alle mercerie fino alle armi e i sexy shop – e dagli ambulanti, ma anche alcuni servizi che si dovranno fermare, come le agenzie matrimoniali e l’estetista. Compresi anche tappezzieri, negozi di strumenti musicali, gioiellieri, gallerie d’arte, antiquari e case d’aste.

Prevista infine una terza tipologia di ristoro che scatterà però nel 2021 e riguarderà le attività nei centri commerciali e le produzioni industriali del comparto alimentare e bevande. Questi dovranno presentare domanda: avranno diritto a un 30% che andrà calcolato sulla base di quanto ricevuto con il primo decreto o, se non si rientra tra i destinatari, sulla base delle perdite tra aprile 2019 e aprile 2020 e in percentuale che andrà dal 20 al 10% delle perdite in base al fatturato.

Sul fronte fiscale, i versamenti di Iva e ritenute in scadenza a metà novembre sono sospesi e rinviati a marzo 2021 anche per alberghi, agenzie di viaggio e tour operator delle zone rosse, anche se queste attività non vengono esplicitamente chiuse dal Dpcm. La misura complessivamente vale 549 milioni. Rispetto alla prima versione delle bozze, la norma definitiva include anche bar e ristoranti delle zone arancioni e rosse tra le attività a cui si applica la sospensione. Confermato lo stop dei versamenti (che riguarda anche le trattenute per le addizionali regionali e comunali per chi è sostituto d’imposta) per le attività sospese a livello nazionale e per tutte quelle costrette a chiudere in zona rossa secondo la nuova lista di codici Ateco.

Confermati la cancellazione della rata Imu di dicembre e l’estensione della proroga del termine di versamento del secondo acconto per i soggetti che applicano gli indici sintetici di affidabilità fiscale.

Saranno 130 le categorie che riceveranno i contributi a fondo perduto previsti dal primo decreto Ristori e dal decreto bis. Ecco i codici Ateco beneficiari degli aiuti economici:

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JUST EAT: i rider saranno ufficialmente lavoratori dipendenti dal 2021

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JUST EAT, dal 2021 i rider saranno assunti con un contratto regolare di lavoro dipendente. Per loro, scrive in una nota la società di delivery, ci sarà una paga oraria e verranno garantite tutte le tutele assicurate da un rapporto di lavoro subordinato.

Just Eat introdurrà dall’anno prossimo anche in Italia “Scoober”, il modello di delivery già attivo in alcuni dei Paesi del gruppo che inquadra i rider come lavoratori dipendenti, consentendo loro di avere più vantaggi e tutele e conservando la flessibilità e la possibilità di operare combinando studio e altre attivita’.

Il modello “Scoober” consentirà flessibilità in relazione di contratto, full time o part-time, e prevede una paga oraria, corrispondente quindi al turno coperto dal rider e non collegate alle singole consegne, sulle quali invece si valuterà un ulteriore bonus. Nelle città più piccole i rider potranno operare con mezzi propri e una fornitura completa di dispositivi di sicurezza, oltre a indumenti brandizzati e zaino per le consegne forniti da Just Eat, nelle città più grandi, come ad esempio Roma e Milano, verranno istituiti dei veri e propri hub a copertura del cuore della città, ove per i rider sarà possibile ritirare e utilizzare, per il proprio turno di lavoro, solo mezzi totalmente sostenibili come scooter elettrici o e-bike di Just Eat, gli strumenti per le consegne come casco, giacca e zaino.

Ad essi si affiancheranno rider che operano con mezzi propri, soprattutto nelle aree fuori dal centro e con la possibilità di scegliere in fase di domanda di assunzione. Tutti i rider “Scoober” saranno lavoratori dipendenti e quindi completamente tutelati e assicurati. “Una decisione – spiega la nota – che si inserisce in un percorso virtuoso che l’azienda sta seguendo da anni, volto a far crescere ed evolvere il mercato e a costruire un sistema sempre più al passo con le esigenze e le peculiarità del settore, migliorando il modello di business ma anche lavorando alla costruzione di un modello in grado di tutelare sempre di piu’ anche i lavoratori”.

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NUOVE ZONE ARANCIONI: ecco le regioni che passano nella zona a più alto rischio

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Cinque regioni passano nella zona arancione in relazione al rischio legato all’emergenza coronavirus. Si tratta di Abruzzo, Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana, come scrive su Twitter il governatore abruzzese Marco Marsilio. Il provvedimento adottato dal ministro Roberto Speranza entrerà in vigore mercoledì 11 novembre.

ABRUZZO – “Il ministro Speranza mi ha anticipato esito riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo – insieme a Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare avranno decorrenza da mercoledì”, twitta Marsilio.

LIGURIA – “La Liguria da mercoledì 11 novembre diventerà zona arancione per i prossimi 14 giorni. Me lo ha appena comunicato il ministro Speranza”, scrive su Facebook il governatore della Liguria Giovanni Toti.

“Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione – aggiunge Toti – Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere”.

UMBRIA – “Spostamento Umbria in zona arancione? Ne prendiamo atto. E’ chiaro che questo avrà ripercussioni su bar, ristoranti e su tutte quelle attività che hanno già avuto danni importanti finora”, dice la governatrice dell’Umbria, Donatella Tesei, a Sky Tg24. “Il governo ora deve garantire sostegno alle attività per fronteggiare la crisi. Questa non è solo un’emergenza sanitaria, ma è anche emergenza economica. Misure decreto ristoro sufficienti? Non lo so, sono misure. Ora il governo deve essere pronto ad adeguarle alla situazione”.

Provincia di Bolzano passa in zona rossa

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà in serata un’ordinanza, che andrà in vigore dall’11 novembre con la quale la Provincia di Bolzano passerà in zona rossa.

Domani si deciderà la situazione della Campania

E’ in atto un’ulteriore verifica dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni italiane per stabilire eventuali nuove zone rosse. La giornata di martedì sarà dedicata interamente alla situazione della Regione Campania.

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Covid : “vaccino efficace al 90%”. L’annuncio di Pfizer e Biontech . Le borse mondiali volano +5%

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Pfizer: il nostro vaccino anti-Covid è efficace oltre il 90%

Il vaccino contro il Covid-19 è più vicino, dopo l’annuncio dei primi risultati dei test su larga scala del farmaco Pfizer/BioNTech. Secondo i produttori, il vaccino è efficace al 90%. Un dato che supera le aspettative della maggior parte degli esperti, riferisce il quotidiano britannico The Guardian, se si considera che il vaccino avrebbe avuto possibilità di essere approvato anche con un’efficacia superiore al 50%.

«Oggi è un grande giorno per la scienza e per l’umanità. La prima serie di risultati della nostra sperimentazione del vaccino Covid-19 di fase 3 fornisce la prova iniziale della capacità del nostro vaccino di prevenire il Covid-19», ha dichiarato Albert Bourla, presidente e ceo di Pfizer. «Stiamo raggiungendo questa pietra miliare nel nostro programma di sviluppo del vaccino in un momento in cui il mondo ne ha più bisogno, con i tassi di infezione che stabiliscono nuovi record e le economie che faticano a riaprire».

Linea europea

«Vogliamo agire in modo europeo e non seguendo una linea nazionale». Lo ha detto il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, in conferenza stampa a Berlino, commentando la notizia della pubblicazione dei dati della Biontech, che si appresta a chiedere un’autorizzazione per il vaccino, in grado di proteggere al 90% dal virus. «Si deve arrivare a un vaccino volontario», ha anche ribadito Spahn. «Alla domanda su quali quantità di dosi e da quando saranno a disposizione non possiamo ancora rispondere», ha aggiunto.

 

Il commento di Trump

«La Borsa va su, il vaccino arriverà presto. Report sull’efficacia al 90%. Grande notizia!», ha twittato in merito all’annuncio Donald Trump.

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RICCARDO EHRMAN: l’italiano che contribuì alla caduta del Muro di Berlino

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Riccardo Ehrman ha festeggiato qualche giorno fa il suo novantunesimo compleanno: 31 anni fa, da giornalista corrispondente dell’Ansa a Berlino, fu l’uomo che mise fine alla Guerra fredda con due parole: “Ab wann?” che tradotto sarebbe “Da quando?”

RICCARDO EHRMAN: l'italiano che contribuì alla caduta del Muro di Berlino.
RICCARDO EHRMAN: l’italiano che contribuì alla caduta del Muro di Berlino.

Nato il 4 novembre 1929, visse la Seconda Guerra Mondiale in un campo di internamento e fece terminare la Guerra Fredda con tre domande: Riccardo Ehrman, l’italiano che contribuì alla caduta del muro di Berlino

Ehrman venne deportato nel ’42 nel campo di prigionia di Ferramonti di Tarsia assieme alla famiglia e liberato poi l’anno seguente, dagli inglesi. Superata la guerra, intraprese gli studi in giornalismo.

Terminati gli studi entrò all’Ansa e, quasi per legittima contrapposizione a quell’esperienza di costrizione, iniziò a girare il mondo da corrispondente. Nel 1976 finì a Berlino, che allora era il centro del mondo diviso tra i due blocchi. All’epoca viveva a due passi da Alexanderplatz, in un appartamento di stato pieno di microspie:

Ce n’ erano perfino nel bagno e in camera da letto’’,  raccontò lui stesso.

Era un buon giornalista, Riccardo: un reporter d’agenzia, con pochi fronzoli nella scrittura e fonti solidissime. Una di queste era Gunther Potsche, direttore dell’agenzia di informazione della Germania Est. Rinnovatore del Partito comunista, che in fondo voleva abbattere il muro.

La mattina del 9 novembre 1989, Riccardo ricevette una telefonata nel suo ufficio di corrispondenza: Potsche, senza presentarsi con nome e cognome ma con un nome in codice (i telefoni erano sorvegliati) – gli disse che c’era

un grande dibattito nel gruppo dirigente del partito: che il giorno prima si erano decise graduali aperture nella  legge di viaggio che di fatto impediva l’espatrio ai cittadini della Ddr”. 

È il 9 novembre, il muro inizia a mostrare le prime crepe, l’intero blocco comunista è prossimo alla sua fine. Da tempo si parla di permettere ai cittadini di Berlino Est di poter varcare il confine e andare nella parte Ovest della città, ma finora non c’è stato nulla di concreto. Quel giorno è attesa una conferenza stampa da parte dei dirigenti comunisti della Ddr. Il resto è piccola storia, equivoco, fraintendimento, ritardo e sciatteria: il tutto è diventato leggenda.

Tutto cominciò con un ritardo.

Riccardo arrivò alla conferenza per ultimo. “Girai a lungo nel parcheggio del ministero: non trovavo posto”. Nella sala già piena di giornalisti si sedette alla base del podio degli oratori, sui gradini. Dall’altra parte, tra gli oratori, c’era nervosismo. A coordinare la conferenza era Gunter Schabowski, un portavoce del governo arrivato pure lui in ritardo e con poche informazioni di scorta. Al momento delle domande, Riccardo rivolgendosì a Schabowski:

“Lei ha parlato di errori, non crede che sia stato un grande errore: quello di annunciare poche settimane fa una legge di viaggio che non era tale?”

La domanda fu secca e precisa: “la smettete di illudere i tedeschi, facendogli credere che possano andare a Berlino ovest?Schabowski, impreparato, rispose: “I tedeschi dell’est possono espatriare senza dare spiegazioni”.Ehrman, capendo di essersi imbattuto in qualcosa, incalzò con una seconda domanda: “(il viaggio, ndr) Vale anche per Berlino ovest?”. , rispose il funzionario di partito. Fu però la terza domanda ad entrare nella storia.

“Ab wann? (Da quando?, ndr)”. “Da subito”.

Uno dei maggiori dirigenti della Ddr aveva appena detto che i tedeschi potevano lasciare Berlino est e andare a salutare i propri cari a Berlino ovest. Ma nessuno, in quella sala, capì immediatamente quello che era successo. Nessuno tranne, forse, Riccardo. L’uomo si precipitò al telefono e chiamò Roma:

Dissi che era caduto il muro. Commentarono: ‘Riccardo è impazzito’

Cadde, il Muro, quella sera. Pure prima. Leggenda vuole che Harald Jäger, l’ufficiale che presiedeva uno dei varchi più importanti di Berlino, seguì la conferenza in diretta tv. E dopo aver sentito quello scambio tra Ehrman e Schabowski ordinò ai suoi di alzare la sbarra.

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REGIONE LOMBARDIA: sul sito spettacoli teatrali in streaming fino al 22 novembre

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REGIONE LOMBARDIA: I teatri in Lombardia non si fermano e ritornano in scena virtualmente in un palinsesto di eventi in streaming per offrire al pubblico la possibilità di godere dello spettacolo, in attesa che le porte dei teatri si riaprano.

Due le rassegne in programma con spettacoli che a novembre saranno disponibili in streaming sul portale di Regione Lombardia in collaborazione con la Fondazione I Pomeriggi Musicali: Opera Lombardia in streaming, il 6 e il 20 novembre, con due opere prodotte dal circuito lirico lombardo Opera Lombardia in scena dal Teatro Grande di Brescia e dal Teatro Sociale di Como, e In Lombardia lo spettacolo continua con gli spettacoli del 5, 8, 12, 15, e 22 novembre del Teatro Dal Verme di Milano, dal Teatro Fraschini di Pavia, del Teatro Sociale di Sondrio, del Teatro Manzoni di Monza e del Teatro alle Vigne di Lodi.

Calendario

5 novembre, ore 20.00 | In Lombardia lo spettacolo continua
Diretta streaming dal Teatro Dal Verme di Milano
Mendelssohniana
Orchestra I Pomeriggi Musicali
direzione d’orchestra James Feddeck
violoncello Daniel Müller-Schott

6 novembre, ore 15.00 | Opera Lombardia in streaming
Diretta streaming dal Teatro Grande di Brescia
Il Werther di Jules Massenet
con Karina Demurova, Maria Rita Combattelli, Guido Dazzini, Alberto Comes
regia Stefano Vizioli
direzione d’orchestra Francesco Pasqualetti

8 novembre, ore 20.30 | In Lombardia lo spettacolo continua
Diretta streaming dal Teatro Fraschini di Pavia
Beatrice Rana
Pianoforte

12 novembre, ore 20.30 | In Lombardia lo spettacolo continua
Streaming dal Teatro Sociale di Sondrio
OTELLO PoP TrAgEdY
di Mario Gonzalez Carlo Decio
con Carlo Decio
regia di Mario Gonzalez

15 novembre, ore 20.30 | In Lombardia lo spettacolo continua
Diretta streaming dal Teatro Manzoni di Monza
Eugenio Finardi acoustic trio
con Eugenio Finardi
chitarre Giovanni “Giuvazza” Maggiore
violoncello Federica Finardi Goldberg

20 novembre, ore 20.00 | Opera Lombardia in streaming
Streaming dal Teatro Sociale di Como
Zaide di Mozart/Calvino
regia Graham Vick
direzione d’orchestra Alessandro Palumbo

22 novembre, ore 20.00 | In Lombardia lo spettacolo continua
Streaming dal Teatro alle Vigne di Lodi
Serata concerto del baritono Leo Nucci
pianoforte Paolo Marcarini

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PARTITE IVA: ecco tutte le tasse rinviate a fine aprile 2021 in regioni Rosse

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Più chance per rinviare gli acconti di Irpef, Ires, Irap o imposte sostitutive in scadenza il 30 novembre.

Per le partite Iva obbligate alle pagelle fiscali o quelle in regime forfettario (la cosiddetta «flat tax») il decreto Ristori-bis approvato dal Consiglio dei ministri nella notte tra venerdì 6 e sabato 7 novembre amplia le possibilità di procrastinare al 30 aprile 2021 i versamenti degli acconti.

Di fatto, si viene a determinare un meccanismo su tre livelli anche alla luce della originaria possibilità di rinvio che era stata prevista già dal decreto Agosto (Dl 104/2020) della scorsa estate.

I tre livelli per accedere al rinvio

La possibilità di spostare alla primavera 2021 era stata, come anticipato, vincolata dal decreto agosto alle partite Iva per cui sono stati elaborati le pagelle fiscali (quelle che in gergo tecnico si chiamano Isa, ossia indicatori sintetici di affidabilità fiscale) e per trascinamento anche ai forfettari (che non sono però obbligati a compilare gli Isa) a condizione di aver registrato un calo del fatturato e dei corrispettivi di almeno il 33% nel primo semestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il decreto Ristori-bis fa un passo avanti e svincola l’opportunità del rinvio per le categorie più penalizzate dalle nuove chiusure, così come individuate dagli allegati al primo e al secondo decreto Ristori con i codici Ateco.

Il doppio allegato

La norma all’interno del decreto Ristori-bis concede la possibilità di rinviare alle attività comprese nell’allegato 1, ossia quelle che sono già state soggette a limitazioni in tutta Italia con il Dpcm del 24 ottobre 2020, e già inserite nella prima tranche di ristori a fondo perduto automatici.

Un allegato, tra l’altro, ulteriormente implementato alla luce delle nuove restrizioni. È l’elenco, tanto per intenderci, in cui sono compresi tra gli altri (e senza pretesa di esaustività) bar, pasticcerie, ristoranti ma anche palestre e piscine. Per come è stata formulata la norma nello schema di decreto approvato a Palazzo Chigi andrà chiarito se l’estensione alle attività nell’allegato 1 riguarda tutta Italia o meno. A una lettura sistematica e secondo logica, per restrizioni e chiusure dell’attività, sembrerebbe di sì mentre una lettura letterale della formulazione nello schema di decreto potrebbe portare a limitare l’impatto alle sole attività dell’allegato 1 in regioni in zona rossa. Ma è opportuno sciogliere questo dubbio quanto prima, visto la scadenza imminente.

Nessun dubbio, invece, per il rinvio riservato alle attività comprese nell’allegato 2 del decreto Ristori-bis che è sicuramente condizionato al fatto che si trovino in una delle regioni individuate dal ministero della Salute come quelle «caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto». Si tratta delle regioni in area rossa, ossia attualmente Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria. Ma qualora dovessero entrare nuove regioni tra le rosse le stesse attività indicate nell’allegato 2 potrebbero sfruttare la possibilità di rinvio degli acconti di fine novembre anche senza il calo di fatturato e corrispettivi. Anche qui, per fare solo qualche esempio, gli istituti di bellezza o tanti dettaglianti costretti a chiudere (dal commercio di tessuti per l’abbigliamento, l’arredamento e di biancheria per la casa agli ambulanti).

Il paradosso dei professionisti

Non essendo destinatari dei contributi a fondo perduto e non essendo, quindi, in nessuno dei due allegati con codici Ateco, i professionisti possono accedere al rinvio degli acconti – sempre che siano soggetti a Isa o siano nei forfettari – solo se hanno registrato un calo del fatturato del 33 per cento nel primo semestre 2020. Una sorta di doppia beffa.

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BONUS PC 2020 da oggi online, ecco come richiedere il voucher fino a 500 euro

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Da oggi, lunedì 9 novembre, è possibile richiedere l’incentivo utilizzabile come sconto sul canone internet e per dispositivi elettronici per la navigazione. Il voucher è destinato a famiglie con Isee non superiore a 20mila euro. Obbligatorio sottoscrivere un contratto della durata minima di un anno con uno degli operatori accreditati. 

Bonus pc, come ottenerlo? È partito oggi, lunedì 9 novembre 2020, il Bonus per l’acquisto di un pc, un tablet o la connessione a internet, il piano del Governo per la diffusione delle reti a banda ultralarga sul territorio nazionale.

Il contributo per l’acquisto di pc o tablet si ottiene solo insieme all’attivazione del servizio di connettività. Non è possibile comprare direttamente il computer o tablet e poi chiedere il rimborso tramite voucher.

Velocità minima 30 Mbps

Il contributo massimo di 500 euro sarà concesso come sconto sul prezzo degli abbonamenti alla banda ultralarga (almeno 30 Mbps in download e 15 Mbps in upload secondo il principio di neutralità tecnologica) di durata almeno annuale e degli eventuali servizi di attivazione, oltre che per la fornitura del relativo modem e di un tablet o di un pc.

Per accedere le famiglie dovranno essere sprovviste di connessioni a Internet o comunque dotate di un servizio al di sotto dei 30 Mbps.

Le connessioni devono anche avere una banda minima garantita di rispettivamente 15 e 7,5 Mbps.

Quanto vale il bonus?

Il voucher messo a disposizione dei cittadini vale fino a 500 euro. Servirà per coprire i costi per l’attivazione di connessioni veloci e per l’acquisto (deve essere contestuale) di pc o tablet.

Tra i 200 e i 400 euro possono essere destinati allo sconto sui servizi di connettività per una durata non inferiore a 12 mesi.

Allo sconto sulla fornitura di un computer o tablet invece può essere destinata una somma tra 100 e 300 euro

A chi è destinato?

Sono circa circa 2,2 milioni di famiglie ad essere potenziali beneficiarie del buono. Trai requisiti richiesti per ottenerlo, un Isee annuo (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 20 mila euro.
Chi vuole fare richiesta avrà tempo fino all’1 ottobre del 2021. Piccolo intoppo: i fondi non basteranno per tutti. Facendo i calcoli, rapportando i fondi stanziati con le famiglie richiedenti, solo 408 mila utenti potranno godere del bonus massimo, quello da 500 euro. A farla breve, per soddisfare le domande si utilizzerà il criterio temporale: chi arriva prima si aggiudica il buono.

Come si utilizza?

500 euro potranno essere usati come sconto, applicato dal rivenditore, per una connessione Internet con contratto di almeno 12 mesi.

Chi vuole potrà usare il voucher anche per l’acquisto di dispositivi elettronici, nello specifico tablet o pc, che potranno essere richiesti contestualmente alla sottoscrizione dell’abbonamento Internet.

In entrambi i casi gli sconti saranno applicati dagli operatori telefonici, come scritto nel decreto. Non ci si potrà dunque rivolgere ad altri rivenditori diversi dalle compagnie di telecomunicazione, compresa la grande distribuzione.

Gli operatori accreditati

Per usufruire del bonus il passaggio da fare è contattare l’operatore di tlc che partecipa all’iniziativa ed è accreditato presso Infratel Italia. Al 4 novembre gli operatori accreditati erano 40.

I siti web dei principali operatori di telefonia hanno pagine dedicate e comunque le informazioni sugli operatori accreditati e sulle offerte disponibili sono pubblicate sui siti www.infratelitalia.it e bandaultralarga.italia.it.

La durata minima del contratto è di un anno.

BONUS PC, COME RICHIEDERLO

Come abbiamo ampiamente raccontato su queste pagine nelle scorse settimane, che hanno portato all’iter di approvazione definitiva da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, la richiesta deve essere presentata direttamente all’operatore telefonico, che provvederà ad interfacciarsi con l’Agenzia delle Entrate.

Il finanziamento sarà erogato su base regionale sino ad esaurimento fondi e per richiederlo sarà necessario sottoscrivere un abbonamento con un qualsiasi ente accreditato alla fornitura di una connessione non inferiore ai 30 Mb, o comunque alla migliore connessione possibile nel territorio di competenza, per un periodo non inferiore a un anno. Una volta firmato il contratto, bisognerà collegarsi al sito del Cobul (Comitato per la banda ultralarga) e compilare l’allegato C – Domanda di ammissione al contributo in cui, oltre a registrare i propri dati anagrafici, si dichiara tramite autocertificazione il proprio Isee e la condizione di non essere già intestatario di una connessione di almeno 30 Mbps.

L’Allegato C dovrà poi essere consegnato all’operatore e le autodichiarazioni controllate a campione da Infratel Italia, la società incaricata dal Ministero dello Sviluppo Economico sul controllo e l’erogazione degli incentivi.

BONUS PC, COME OTTENERLO

L’operatore si occuperà poi di verificare la presenza effettiva dei fondi ed erogherà, non oltre i 90 giorni dalla presentazione della richiesta, il voucher sotto forma di riduzione delle spese di attivazione e di mantenimento del contratto. Il PC o il tablet acquistato dall’utente al momento dell’abbonamento diverrà poi effettivamente di proprietà dell’utente dopo 12 mesi dalla sottoscrizione del contratto. Infratel Italia si occuperà nel frattempo di rimborsare gli operatori accreditati utilizzando i fondi stanziati dal governo.

Migliore tecnologia e velocità

Gli operatori possono essere contattati attraverso qualsiasi canale, ma attenzione: nel caso in cui l’abitazione sia servita da più di un’infrastruttura a banda ultralarga, per beneficiare del contributo occorrerà stipulare contratti per i servizi di massima velocità di connessione. Quindi in presenza di due operatori che offrissero, rispettivamente, un servizio a 30 Mbps e uno a velocità maggiore, occorrerebbe scegliere obbligatoriamente il servizio dell’operatore più “veloce”. Per capire quale sia la migliore tecnologia disponibile in una determinata zona c’è la “Broadband map” di Agcom. Lo strumento per misurare la velocità è invece il sistema “Misura Internet”. In un aggiornamento del 4 novembre è riportato che, a valle del confronto fra Mise, Infratel e operatori «in via sperimentale, in luogo del sistema “Misura internet” per i primi 30 giorni, al fine di valutare le prestazioni, si potrà utilizzare lo speed test Ookla».

L’obbligo di connettività unita ai device

A ogni modo, non può essere il singolo a richiedere il bonus, ma si deve passare attraverso l’operatore di telefonia che dovrà attivare un servizio di connettività, visto che non è previsto il bonus per il solo device.

Per presentare la domanda è necessario consegnare all’operatore un’autocertificazione che indichi il possesso del requisito Isee del reddito inferiore a 20mila euro (con modulo pre-stampato e scaricabile online) oltre che copia del documento di identità, copia del codice fiscale e domanda di attivazione.

I limiti in alcune regioni

Cinque Regioni (Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Toscana) hanno richiesto di limitare la misura voucher ai cittadini residenti in determinati territori. Sul sito di Infratel (www.infratelitalia.it) è riportato l’elenco dei comuni inclusi: 119 in Emilia Romagna, 86 in Friuli Venezia Giulia, 175 nel Lazio, 124 in Liguria, 135 in Toscana.

Per queste regioni, quindi, sono esclusi i non residenti e i residenti che chiedono il voucher per case che si trovano in comuni che non siano tra quelli agevolati

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BONUS BICI: da oggi fino al 9 dicembre nuove domande dopo il click Day

MONOPATTINI
MONOPATTINI

I 215 milioni di euro del bonus bici sono andati esauriti in 24 ore, dopo una lunga coda virtuale che ha provocato polemiche a non finire. Ma per chi è rimasto escluso pur avendo in mano una fattura per l’acquisto di una bicicletta o un monopattino già effettuato potrà rimettersi in coda per l’aggiudicazione di nuovi fondi che saranno stanziati. Ma questa volta non ci sarà un nuovo click day!

A partire dal 9 novembre e fino al 9 dicembre chi non ha avuto accesso ai fondi potrà registrarsi alla piattaforma www.buonomobilita.it – la stessa del famigerato click day del 3-4 novembre –, caricando i propri dati e la fattura, stando a quanto comunicato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, sempre utilizzando Spid.

Il ministro ha confermato l’iniziativa il 6 novembre: tutti coloro che hanno comprato una bici o un monopattino elettrico dal 4 maggio al 2 novembre e non sono riusciti ad ottenere il bonus mobilità perché i fondi erano finiti, potranno ripresentare la domanda sullo stesso sito e avranno il bonus ai primi dell’anno prossimo.

I fondi saranno poi stanziati nella Legge di Bilancio 2021 e saranno disponibili presumibilmente con il nuovo anno.

Che cosa prevede il bonus bici

Il bonus bicicletta previsto dal Decreto Rilancio prevede un incentivo pari al 60%, fino a un massimo di 500 euro, della somma per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, monopattini o altri mezzi alternativi di micromobilità elettrica e per la sottoscrizione di abbonamenti a servizi di mobilità in sharing (automobili rigorosamente escluse).

L’impegno per incentivare la mobilità sostenibile per agevolare il trasporto, soprattutto nelle grandi città, rimane invariato anche dopo l’ulteriore tranche di fondi per chi non ha acquistato un mezzo e vorrà farlo nei prossimi mesi: Da gennaio – spiega il ministro – potranno usufruire dei vecchi benefici rottamando un veicolo inquinante».

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#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.6: nei mari italiani è arrivato Seabin, il cestino mangia rifiuti

Varazze posa Seabin cestino plastica mare 4surf Lifegate greenmedialab 4
Varazze posa Seabin cestino plastica mare 4surf Lifegate greenmedialab 4

 

Ma di cosa si tratta esattamente?

Seabin è un cestino mangia rifiuti che si può posizionare in acqua e riesce a raccogliere circa 500 kg di rifiuti inquinanti l’anno, tra cui anche microplastiche e microfibre di rifiuti che sono normalmente più difficili da raccogliere, data la dimensione esigua, e che vengono solitamente ingerite da pesci e animali marini. Questi spazzini di mare aiutano a ripulire i porti, i canali e altre zone in cui spesso finiscono molti rifiuti che si degradano in acqua e danneggiano l’ecosistema. Il Seabin galleggia a pelo d’acqua, e viene installato in “punti di accumulo” dove i venti e le correnti marine tendono a far depositare i detriti galleggianti, riuscendo così a ‘catturare’ i rifiuti, mentre una piccola pompa espelle l’acqua filtrata. Il Seabin è in grado di lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7, pompando fino a 25.000 L d’acqua all’ora.

Grazie ad un’iniziativa di Coop e LifeGate a favore dell’ambiente e per ridurre la plastica e i danni causati dall’inquinamento, questi spazzini di mare verranno resi operativi in 25 città italiane, con il compite di rendere le acque più pulite e raccogliere l’inquinamento. Le città coinvolte nel progetto al momento sono Firenze, Genova, Pescara, Solcio di Lesa, Castiglione della Pescaia, Livorno, Milano, Brindisi e Trieste.

Uno dei più recenti interventi dei Seabin è stato fatto a Milano, non una città marittima, ma che accumula inquinamento e detriti nei suoi canali. Così a inizio settembre è stato installato un cestino mangia rifiuti in Darsena, davanti alla sede milanese dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia.

#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.6: nei mari italiani è arrivato Seabin, il cestino mangia rifiuti
#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.6: nei mari italiani è arrivato Seabin, il cestino mangia rifiuti

L’assessore comunale all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran ha commentato così:

“Grazie al dono di LifeGate e Coop potremo eliminare chili di plastica da un luogo simbolo per tutti i milanesi. Come tutti i corsi d’acqua del pianeta anche la Darsena soffre di un problema di inquinamento legato i comportamenti umani. Ben vengano quindi iniziative come questa, che anche grazie ci aiutano nel concreto a tenere più pulito l’ambiente”

 

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MILANO: al via il progetto di riqualificazione aree verdi sponsorizzato da Fineco

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MILANO: al via il progetto di riqualificazione aree verdi sponsorizzato da Fineco. Entro un mese saranno piantate 516 nuove piante nelle aiuole di corso Como, corso Garibaldi e largo La Foppa grazie a un progetto pubblico-privato

L’obiettivo del progetto di sponsorizzazione di Fineco, nell’ambito del pianoCura e adotta il verde pubblicodella durata di circa tre anni, è contribuire alla conservazione delle aree verdi esistenti e al miglioramento di quelle maggiormente danneggiate attraverso la selezione di svariate tipologie di piante.

I lavori – si legge in una nota di Palazzo Marino – prevedono l’inserimento di graminacee ornamentali e ulivi secolari, apprezzati per la loro bellezza e noti per la loro adattabilità e resistenza agli ambienti più diversi e alle avversità climatiche, per un totale di 516 piante. Il restyling, partendo da corso Como e fino a corso Garibaldi, procederà con un intervento di manutenzione, pulizia e riqualificazione di tutte le aiuole. Lungo le zone verdi di largo La Foppa, in corrispondenza di piazza Vergani e via della Moscova, si prevedono la rimozione della piccola cinta esistente e di bassi arbusti e la piantumazione di nuove specie vegetali.

Il Comune ringrazia e rilancia: “La collaborazione tra pubblico e privato – sottolinea l’assessore al Verde Pierfrancesco Maran – è una delle chiavi dello sviluppo di Milano ed è bello vedere che anche in questo momento di difficoltà per tutti non vengano meno la sensibilità ambientale e la voglia di collaborare per una città più bella e sostenibile”. Interviene anche il vicedirettore generale e responsabile Global Business di Fineco, Paolo Di Grazia: “Prendere parte a questa iniziativa rappresenta un passo molto importante per noi. Il tema della sostenibilità è infatti uno dei pilastri portanti della nostra strategia di crescita e sul tema ambientale il nostro impegno è e sarà sempre più forte. Siamo quindi lieti di intraprendere un nuovo percorso di collaborazione con il Comune”.

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Ordine dei medici : visti i numeri “Lockdown totale in tutto il Paese”

lockdown in tutta italia
lockdown in tutta italia

 

“Lockdown totale, in tutto il Paese”.  A chiederlo, alla luce dei dati, soprattutto quelli sui ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, è il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, dalla pagina Fb della stessa Federazione.

“Considerando i dati di questa settimana come andamento-tipo e se li proiettiamo senza prevedere ulteriori incrementi, la situazione fra un mese sarà drammatica e quindi bisogna ricorrere subito ad una chiusura totale. O blocchiamo il virus o sarà lui a bloccarci perchè i segnali ci dicono che il sistema non tiene ed anche le regioni ora gialle presto si troveranno nelle stesse condizioni delle aree più colpite”. Lo afferma all’ANSA il presidente della Federazione degli Ordini dei medici Filippo Anelli: “Con la media attuale, in un mese arriveremmo ad ulteriori 10mila decessi”.. “In certe aree metropolitane il lockdown va fatto subito. Io avrei fatto Napoli zona rossa due settimane fa”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, consulente scientifico del ministro della Salute, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. La situazione, ha rilevato, è “drammatica, a volte tragica, in continuo peggioramento. Questa si profila come una tragedia nazionale, sono necessari interventi rapidi”.

Ecco la nota :

ordine dei medic lockdown

Vittime, tamponi e guariti

 

Coronavirus, la situazione in Italia

Dall’inizio della pandemia, in Italia le persone risultate positive al coronavirus, compresi guariti e deceduti, sono 935.104. Le vittime, in totale, sono 41.394, con 331 decessi nelle ultime 24 ore (ieri 425). I guariti in un giorno sono 6.183, per un totale di 335.074. I ricoverati con sintomi sono 26.440 (+1.331). Sono invece 529.447 le persone in isolamento domiciliare (+24.654). I tamponi sono in tutto 17.374.713, in aumento di 191.144 rispetto al 7 novembre. I casi testati sono finora 10.547.046 al netto di quanti tamponi abbiano fatto.

Il bollettino di domenica 8 novembre con i dati relativi all’emergenza Coronavirus in Lombardia. Secondo quanto riportato dalla Regione, nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 6.318 nuovi contagi da Covid-19 su 38.188 tamponi effettuati. Ieri il dato era di 11.489 positivi su 46.099 tamponi. Ancora molti i decessi: da ieri sono stati registrati 117 morti (ieri erano 108).

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Parchi milanesi presi d’assalto, necessario l’intervento della polizia per far rispettare le regole

polizia nei parchi
polizia nei parchi

 

La passeggiata al parco è concessa dal nuovo Dpcm, ma senza fermarsi a riposare. O meglio senza sedersi sulle panchine. Si evince in base a quanto accaduto oggi, nella prima domenica di Milano in zona rossa, quando le forze dell’ordine, impegnate nei controlli all’interno dei parchi, hanno ordinato a chi stava seduto sulle panchine di alzarsi. Al Parco Segantini, un’ampia area verde non lontana dalla zona dei Navigli, che – complice la giornata di sole – ha attratto diverse famiglie con i bambini, persone in bici o a spasso con i cani, e runner, poco prima delle 17 una pattuglia dei carabinieri e una della polizia locale hanno fatto controlli per garantire il rispetto delle norme anti Covid: uso della mascherina e distanziamento in primis. Agenti e militati hanno attraversato il parco ordinando a chi stava seduto sulle panchine di alzarsi.

IL SINDACO SALA

“Le decisioni del governo vanno rispettate, dirò di più, io invito i i milanesi a stare in casa il più possibile in queste giornate difficili”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, si è rivolto ai cittadini milanesi nel primo giorno di lockdown, in un video sulle sue pagine social.

“Il contributo che la nostra comunità può dare in questi momenti è quello di cercare di stare unita, di cercare di fare la sua parte affinché questa crisi pandemica – ha aggiunto -, che lo vedete si sta trasformando in una crisi economica e sociale molto profonda, sia il più possibile abbreviata. Questo è il lavoro che dobbiamo fare”.

 

 

LOMBARDIA ZONA ROSSA : ecco tutti i divieti del nuovo lockdown

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#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.5: Kamala Harris è la prima vicepresidentessa donna degli USA

55 Things You Need to Know About Kamala Harris
55 Things You Need to Know About Kamala Harris

#BUONENOTIZIEDALMONDO EP.5: Kamala Harris è la prima vicepresidentessa donna degli USA

Non poteva che essere questa la bella notizia del giorno (e non solo!).

Harris sarà la prima vicepresidente donna, la prima nera e la prima indiana-americana nella storia degli Stati Uniti d’America. 55 anni dopo che il Voting Rights Act rimosse le barriere che (soprattutto nel Sud) ostacolavano il voto degli afroamericani. 36 anni dopo che la prima donna (Geraldine Ferraro) corse per la vicepresidenza. E 4 anni dopo la sconfitta di Hillary contro Donald Trump.

 #BUONENOTIZIEDALMONDO EP.5: Kamala Harris è la prima vicepresidentessa donna degli USA
La foto postata dal marito di Kamala Harris, Doug, su Twitter

Ma chi è Kamala Harris?

Le sue origini sono asio-americane: suo padre è infatti giamaicano, la madre indiana. Nata ad Oakland, California (stato in cui i democratici hanno stravinto), la 55enne americana ha un carattere forte e vulcanico, quasi più vicino a quello di Donald Trump che a quello di Joe Biden. In carriera ha ricoperto la carica di procuratore distrettuale a San Francisco e procuratore generale in California: anche in quel caso è stata la prima donna a ricoprire entrambi i ruoli. Conobbe Joe Biden grazie al figlio Beaux, morto di tumore nel 2015. Kamala Harris era candidata alle primarie contro lo stesso Biden, ma ha deciso di ritirarsi lasciando campo libero all’attuale presidente USA e diventandone vice: secondo molti, vista l’età avanzata di Biden (78 anni a breve), Kamala Harris è candidata a prendere il suo posto alla fine del mandato.

Figura di riferimento per progressisti e moderati, paladina delle minoranze, delle comunità afroamericane e delle donne, Kamala Harris si è pronunciata contro la pena di morte e a favore dei matrimoni gay. In qualità di prima vicepresidente donna della storia, avrà il primo Second Gentleman della storia, il marito Douglas Emhoff.

Più volte Biden l’ha definita una

“combattente senza paura per i più deboli, una dei migliori servitori pubblici del Paese”.

 

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Milano : presentata la Cucina Mobile per distribuire pasti caldi ai senza dimora

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Rabaiotti: “Un’attività di cui la città ha bisogno per rispondere ai bisogni delle persone che vivono per strada”

Presentato sabato 7 novembre il nuovo servizio di Cucina Mobile di Fondazione Progetto Arca che sarà attivo dalla prossima settimana a Milano e che accompagnerà le sue Unità di strada, che da anni lavorano in rete con il Centro Aiuto Stazione Centrale del Comune di Milano nell’assistenza alle persone senza dimora che vivono in strada.

“Un’attività di cui la città ha bisogno – dice l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – ora più che mai. Ci siamo già misurati con le difficoltà dell’emergenza, amplificate nel momento in cui le persone si trovano per strada, impossibilitate a proteggere se stesse e gli altri. Questa iniziativa migliora la qualità di un servizio che in città ha già raggiunto un buon livello di risposta, riuscendo a fornire un piatto caldo e una dieta più equilibrata ai senza dimora. Quel piatto rappresenta anche un’occasione per poter scambiare due parole, informare dei servizi offerti e cercare di convincere queste persone ad utilizzare le strutture che, come ogni anno, a breve verranno attivate per il Piano freddo”.

L’idea della Cucina Mobile nasce dall’esperienza maturata sul campo, da operatori e volontari della Onlus, durante questo anno di emergenza sanitaria, sociale e alimentare che ha imposto una chiusura forzata di numerosi servizi a sostegno delle persone fragili senza dimora. A questo si aggiunge la necessità di fornire un apporto nutrizionale sano ed equilibrato a coloro che non hanno i mezzi e la possibilità per accedere o prepararsi un pasto caldo e completo.

 

“Un piatto caldo donato come gesto di cura e attenzione è il modo più diretto, sincero e accogliente per entrare in contatto con una persona, per dirle che si può fidare di te e per cominciare a instaurare un dialogo – racconta Alberto Sinigallia, presidente di Fondazione Progetto Arca -. La base di tutte le nostre attività e servizi dedicati alle persone senza dimora è la vicinanza e il sostegno concreto in risposta a un bisogno primario, proprio come è il cibo: un diritto fondamentale di ogni essere umano, con un importante valore di relazione. Un pasto caldo, sano e buono è il primo passo verso una presa in carico più strutturata della persona fragile, avviandola poi a un recupero della sua vita”.

La Cucina Mobile consiste in un foodtruck dotato di fornelli, forno e bollitori, che seguirà le Unità di strada di Progetto Arca in particolare durante i mesi più freddi, consegnando ogni sera 120 pasti caldi cucinati al momento, per 5 giorni a settimana, con proposte diversificate per un apporto nutrizionale adeguato in termini di quantità e qualità. Insieme al pasto caldo, i volontari consegneranno a chi incontreranno in strada anche un sacchetto contenente cibi confezionati per gli altri due pasti (colazione e pranzo) della giornata successiva.

Il servizio garantisce, insieme alla consegna dei pasti, anche dei momenti di dialogo con operatori qualificati, necessari a orientare le persone in difficoltà e senza riparo ai servizi assistenziali e sanitari sul territorio. La relazione di fiducia che ne deriva sarà la base per un auspicato percorso di accoglienza e reinserimento sociale.

“Questo progetto si inserisce all’interno di una partnership solida e ben strutturata con Fondazione Progetto Arca – afferma Marco Magnelli, direttore di Banco Alimentare della Lombardia – È da anni che collaboriamo per dare una risposta concreta ed univoca al bisogno e oggi, a fronte dell’emergenza legata alla pandemia, siamo ancora più uniti per dare aiuto alle persone in difficoltà”.

Conclude Sinigallia: “Grazie di cuore al Banco Alimentare della Lombardia, con cui collaboriamo da anni, e a Fondazione Banca del Monte di Lombardia e Unione Buddhista Italiana, tre indispensabili partner che, con il loro contributo, ci permettono di mettere in campo questo nuovo servizio dedicato alle persone più fragili”.

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ZONE ROSSE: ecco tutte le tasse sospese per le attività chiuse

FRATELLI ROSSETTI
FRATELLI ROSSETTI

Il decreto Ristori Bis porta una doppia sospensione delle tasse.

La prima estende a tutti gli autonomi soggetti agli Isa che lavorano nelle regioni rosse e arancioni lo spostamento dei pagamenti di novembre al 30 aprile, una misura che fin qui era stata riservata (dal decreto Agosto) solo a chi avesse subito una perdita di almeno un terzo del fatturato nel primo semestre 2020.

La seconda, invece, ferma le scadenze di novembre su Iva, ritenute e addizionali regionali e comunali all’Irpef per le attività sospese in tutta Italia oppure nelle regioni rosse e arancioni dal decreto di Palazzo Chigi del 3 novembre scorso.

I nuovi termini

I pagamenti bloccati andranno recuperati in unica soluzione entro il 16 marzo o in quattro rate mensili a partire da quella data. In questa sospensione, che riguarda tutti «i termini che scadono nel mese di novembre 2020», rientrerebbe anche la rata di questo mese dei pagamenti di ritenute e Iva fermati da marzo a maggio e riavviati il 16 settembre scorso.

Fondo «a chiamata»

Si traduce così l’aiuto fiscale annunciato il 6 novembre mattina dal premier Conte, che ha premuto sul ministero dell’Economia per evitare un altro slittamento del consiglio dei ministri. La corsa è stata serrata, anche per provare a risolvere i complessi nodi tecnici del fondo «a chiamata» che dovrebbe adeguare la geografia degli aiuti a fondo perduto alle evoluzioni delle misure territoriali anti-Covid e delle conseguenti chiusure.

Perché la cartina a tre colori disegnata in questi giorni al debutto del nuovo Dpcm non è eterna.

L’aggiornamento dei dati infatti potrebbe cambiare il colore di altri territori e imporre un’estensione alle necessità di aiuto. Che devono essere coperte ex ante. In vista del passaggio di altre regioni alle fasce rossa o arancione, quindi, il decreto stanzia una somma aggiuntiva che le bozze circolate venerdì sera indicano in 400 milioni. Altri 100 milioni invece sarebbero accantonati per l’estensione degli aiuti ad altri settori.

Fondo perduto esteso alle attività fermate con l’ultimo Dpcm

Ma è il decreto stesso ad ampliare in due nuovi allegati l’elenco dei codici Ateco interessati dai contributi a fondo perduto. Elenco che si allarga per abbracciare le attività fermate dal Dpcm del 3 novembre, per esempio i negozi e gli esercizi commerciali in genere che non rientrano nei settori «essenziali» nelle regioni rosse. Il nuovo provvedimento inoltre riserva altri aiuti al terzo settore e alla filiera agricola.

Il meccanismo del ristoro

Il meccanismo pensato dal nuovo decreto legge è in linea con quello introdotto dal decreto Ristori 1, che nelle scorse ore ha avviato i primi bonifici per 964 milioni di euro destinati a oltre 211mila imprese come annunciato dal ministro dell’Economia Gualtieri.

Anche il bis seguirà un meccanismo automatico, che articola l’entità dell’aiuto parametrandola al contributo della scorsa primavera , raddoppiato nel caso degli esercizi chiusi. Nel caso di bar e pasticcerie, per esempio, l’aiuto del decreto Ristori 1, pari a una volta e mezza quello di primavera, sarà integrato con un altro 50 per cento.

Chi non è entrato in quel primo giro, in particolare perché ha un volume d’affari sopra i 5 milioni annui, dovrà invece presentare domanda seguendo il modello che sarà reso disponibile dall’agenzia delle Entrate. L’intero meccanismo sarà sottoposto ai controlli antimafia per evitare di far finire risorse pubbliche nelle mani della criminalità organizzata.

Stop al saldo Imu, resta il nodo Tari

Nel pacchetto fiscale non si fa largo per ora lo stop alla Tari, che quindi rischia di dover essere pagata in formula piena anche dalle attività chiuse (Sole 24 Ore del 6 novembre). Ma viene confermato per le attività chiuse lo stop al saldo Imu (vale però meno di 40 milioni) e ai versamenti contributivi che saranno sospesi per i mesi di novembre e dicembre nelle aree rosse e arancioni, e per il solo novembre negli altri territori.

Affitti commerciali, replicato il bonus

Nel pacchetto di sostegno alle partite Iva in difficoltà trova posto anche la replica del credito d’imposta sugli affitti commerciali. Come nella precedente edizione del decreto rilancio e del «Ristori 1» ora all’esame del Senato, il tax credit sugli affitti è pari al 50% per i canoni sugli immobili diversi dall’uso abitativo e del 30% per gli affitti d’azienda. Vale per i tre mesi di ottobre, novembre e dicembre e può essere anche ceduto al proprietario dell’immobile in una sorta di «sconto-affitti».

Le misure per le famiglie

Un nuovo capitolo è poi dedicato alle famiglie. Per i genitori lavoratori arriva una riedizione dei congedi parentali e un rifinanziamento del bonus baby sitting. Ma il provvedimento è a tutto campo. E prevede fra l’altro anche lo slittamento di altri sei mesi per l’avvio della class action, 300 milioni in più per il trasporto locale nel 2021 e un ampliamento dei concorsi da avvocato e notaio fermati dalla crisi sanitaria.

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Joe Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti

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Con la conquista della Pennsylvania, il candidato dem si assicura i 20 grandi elettori che lo separavano dalla Casa Bianca.  Kamala Harris nella storia: prima vicepresidente donna

Joe Biden è il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Lo ha annunciato la CNN dopo l’assegnazione della Pennsylvania al candidato democratico alle elezioni Usa 2020.

Eletto senatore nel Delaware dal 1973 al 2009, Biden è stato vicepresidente di Barack Obama dal 2009 al 2017 e oggi è il candidato democratico più votato di sempre. Joe, un uomo della middle class compassionevole e moderato, con una vita segnata da tragedie familiari, aveva rincorso il sogno americano già altre due volte, nel 1988 e nel 2008, ma solo oggi, dopo più di 37 anni al Senato, ha sconfitto Donald Trump in una corsa alla Casa Bianca combattuta, che ha tenuto tutto il mondo con il fiato sospeso per giorni.

Nel suo primo discorso alla nazione, dopo la lunga notte del 3 novembre, Biden aveva messo le mani avanti: “Una volta che tutte le schede saranno state contate arriveremo a quota 270 grandi elettori“. E aveva invitato i cittadini alla pazienza – “tutti i voti devono essere contati” -, perché sapeva che il verdetto non sarebbe arrivato così presto.

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