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mercoledì, Aprile 30, 2025
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TAMPONI : al via i test rapidi in farmacia,scuole e ospedali . Esiti pronti in 15 minuti

tamponi aeroporto toniolo1
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La Lombardia punta sui tamponi antigenici rapidi per contenere la diffusione del Coronavirus. Saranno messi a disposizione delle ATS e delle ASST sul territorio, per poterli fornire a medici di base e pediatri, ma anche per disciplinarne l’impego negli ambulatori, nelle farmacie, nei pronti soccorso, nelle scuole, nei centri residenziali e semiresidenziali e nelle carceri.

Lo ha stabilito la giunta regionale guidata dal presidente Attilio Fontana, che nella seduta di martedì 3 novembre disciplinerà l’utilizzo dei test rapidi anche al di fuori del contesto della sanità pubblica. Si tratta di test in grado di restituire l’esito nel lasso di 15 minuti.

L’annuncio

«Da lunedì – annuncia il governatore Fontana – i tamponi rapidi antigenici inizieranno ad essere utilizzati dalle ATS e ASST della Lombardia in determinati ambienti pubblici e successivamente, grazie ad una delibera che sarà presentata in Giunta martedì 3 novembre, saranno forniti a medici e pediatri di famiglia che daranno la disponibilità. Queste tipologie di test consentono una rapida definizione dell’esito e sono quindi molto importanti per l’individuazione dei possibili casi Covid in diversi ambiti». La decisione è stata presa a seguito della riunione con tutte le direzioni strategiche delle ATS e delle ASST della Lombardia avvenuta il 31 ottobre.

Dove potranno essere eseguiti

L’utilizzo dei test antigenici rapidi sarà disciplinato attraverso un apposito provvedimento iscritto all’ordine del giorno della prossima Giunta regionale. «I tamponi antigenici rapidi – spiega l’assessore al welfare Giulio Gallera – saranno resi disponibili per medici e pediatri di famiglia, per le USCA che effettuano test a domicilio su indicazione del medico, o in determinate collettività, nel settore scolastico, nelle unità d’offerta residenziali e semiresidenziali, nei Pronto Soccorso, negli istituti penitenziari per una rapida definizione dei casi positivi e dei contatti stretti».

“Viene disciplinato l’utilizzo del tampone antigenico – aggiunge  Gallera – anche al di fuori dei percorsi di sanità pubblica. I medici potranno eseguire i test rapidi in centri e ambulatori privati, oppure nelle farmacie dei servizi purché venga garantita la segnalazione degli esiti all’ATS e fornite le opportune informazioni sulla quarantena o sull’isolamento in caso di positività, oltre alla prenotazione del tampone molecolare di conferma senza costi o procedure aggiuntive per il cittadino.

Analoghe prescrizioni valgono in caso di effettuazione dei test da parte del medico in ambito aziendale”.

“Le nostre ATS e ASST – conclude Gallera – in raccordo con i Comuni e avvalendosi in alcuni casi della collaborazione con la sanità militare, hanno predisposto progetti specifici che prevedono l’allestimento di punti tamponi sul territorio”.

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Esercito al lavoro a Milano per allestire tende da campo con drive-in e test rapidi Covid-19

tamponi rapidi immagine di repertorio
tamponi rapidi immagine di repertorio

Da lunedì i test per il Covid negli spazi Atm a Romolo e in via Novara. Un terzo hub a Linate. Test antigenici rapidi anche per il mondo della scuola.

Due parcheggi d’interscambio di Atm trasformati in drive-in per i test rapidi. Ci stanno lavorando esercito, protezione civile e gli ospedali San Carlo e San Paolo.

«La prossima settimana avvieremo un’attività con test antigenici rapidi orientati al mondo della scuola, anche se il contributo di questo test sarà modesto perché non permette di avere un’indicazione diagnostica definitiva e richiede comunque la conferma con il tampone», ha spiegato il direttore generale di Ats Milano, Walter Bergamaschi, davanti alla commissione consiliare di Palazzo Marino: «Sui test rapidi la gara è stata conclusa, la Lombardia ha acquistato 1 milione e 200 mila test rapidi, 400 mila dei quali saranno a disposizione di Ats della Città metropolitana. Noi stiamo già lavorando con l’esercito per realizzare dei grandi drive-in per il mondo della scuola — ha aggiunto Bergamaschi — a cui prioritariamente sottoporre il test antigenico. Uno ormai è stato definito come localizzazione, sarà nel grande parcheggio vicino al Parco di Trenno e stiamo ragionando di farne almeno un altro in città per dare anche un po’ di supporto agli ospedali milanesi».

Il parcheggio di Romolo può ospitare 250 auto: da oggi i lavoratori in viaggio  saranno dirottati verso il vicino parking multipiano di via Ondina Valla.  Un terzo drive-in per i test rapidi anti-Covid potrebbe essere completato all’aeroporto di Linate, dove in servizio è atteso anche personale dell’aeronautica.

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Nuovo Dpcm già lunedì con Divieto di spostamento tra Regioni. Le Ultime

stazione centrale milano coronavirus
stazione centrale milano coronavirus

Lunedì 2 novembre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si presenterà in Parlamento per comunicazioni sulla emergenza Covid. Stando a fonti parlamentari il premier sarà alle 12 alla Camera mentre alle 17 è atteso al Senato.

Zone rosse imposte nei territori considerati più a rischio, ma pure l’ipotesi di fermare gli spostamenti tra regioni.

Sullo sfondo l’ombra lunga dl lockdown nazionale che al momento potrebbe essere solo rinviata. contagi schizzati oltre 30mila per due giorni di seguito da una parte, la necessità secondo di attendere il tempo necessario perché le nuove misure messe in campo lo scorso week end possano dispiegare i loro effetti sulla curva, spingono il governo è al bivio.

Giuseppe Conte ha deciso di accelerare anticipando a lunedì 2 Novembre l’intervento al Parlamento sulle nuove misure, per poi convocare in serata una riunione per discutere e definire un nuovo dpcm.

Prima di arrivare a lunedì, però, l’esecutivo sarà impegnato nell’ennesimo un fine settimana di vertici fiume. E sul tavolo, oltre alle varie misure, c’è anche la scuola: secondo fonti di maggioranza il premier Conte ha avanzato la proposta di conservare la didattica in presenza fino alla seconda media, mentre il resto delle lezioni si potrebbe svolgere a distanza.

Le riunioni fiume di sabato – Sabato il premier ha convocato Comitato tecnico scientifico con i capidelegazione della maggioranza. Erano presenti Silvio Brusaferro, Franco Locatelli, Agostino Miozzo e Domenico Arcuri, il sottosegretario Riccardo Fraccaro, il ministro Francesco Boccia. Il vertice è cominciato poco dopo le 13 a Palazzo Chigi ed è andato avanti ad oltranza nel pomeriggio fino alle 19. Durante l’incontro gli esperti hanno fornito l’interpretazione ragionata della curva epidemiologica alla luce del rapporto dell’ISS presentato ieri. Sono stati analizzati dettagliatamente lo scenario attuale, i trend della curva, e le varie situazioni di criticità. Alla fine del vertice il presidente Conte è rimasto in riunione con i soli capidelegazione per continuare il confronto politico. All’esito di questa seconda riunione il ministro Roberto Speranza ha chiesto al Cts di riunirsi e di fornire al governo indicazioni specifiche su quei territori che al momento presentano maggiori criticità e necessitano di ulteriori misure restrittive rispetto al quadro normativo attuale.

I vertici di domenica, il dpcm lunedì – La linea sembra tracciata: dopo il vertice fiume del premier con ministri e capi delegazione, nella mattinata di domenica il presidente del consiglio incontrerà le Regioni e il presidente dell’Anci Antonio Decaro. E metterà sul tavolo i dati sulle zone più a rischio aggiornati nel frattempo dal Comitato tecnico-scientifico nella riunione urgente di sabato. Nel pomeriggio, quindi, Conte si riaggiornerà con i capidelegazione e i capigruppo di maggioranza. Possibile, a questo punto, che incontri anche le opposizioni. Il tavolo con le forze parlamentari su informative e dpcm sarà guidata dal ministro Roberto Speranza.

Il nuovo Dpcm dovrebbe essere varato nella giornata di lunedì in serata, dopo che il premier comparirà in Parlamento per riferire sulle nuove misure. Per questo motivo il Cts ha riunito gli esperti a tappe forzate per riaggiornare l’elenco dei territori considerati più a rischio rispetto ai quali dovranno essere valutate nelle prossime ora misure più restrittive.

Lunedì 2 novembre il Premier dovrebbe quindi presentare al Parlamento il nuovo Dpcm in cui sarà vietato ogni spostamento tra Regioni, nuove chiusure per varie attività e misure più rigide per le città a maggiore rischio ( Zone Rosse), a cominciare da Milano e Napoli dove saranno previsti dei lockdown locali e sarà consentito uscire solo con un’autocertificazione.

Il Governo si riserva con il Cts un’ulteriore settimana prima di chiudere tutto il Paese, decisione che potrebbe arrivare già il prossimo 8 novembre se i contagi non dovessero diminuire.

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Bollettino Coronavirus Lombardia del 31 Ottobre. Altri 31.758 casi in Italia

ospedale di bergamo coronavirus
ospedale di bergamo coronavirus

La Lombardia sfiora i 9mila casi (8.919) e conta 73 morti, la Campania registra un nuovo aumento (3.669), così come il Piemonte (2.887) e l’Emilia-Romagna che sfonda quota 2mila. 

Il contagio non frena e peggiora il quadro degli ospedali. Nelle ultime 24 ore sono stati i 31.758 nuovi casi di coronavirus accertati in Italia. I pazienti deceduti sono 297, il numero più alto dal 6 maggio scorso quando furono 369.Aumenta ancora la pressione le strutture sanitarie con +972 ricoverati nei reparti Covid e +97 in terapia intensiva. I tamponi totali processati sono stati 215.886, di cui 132.279 casi testati (24% di tasso di positività). La Lombardia sfiora i 9mila casi (8.919) e conta 73 morti, la Campania registra un nuovo aumento (3.669), così come il Piemonte (2.887) e l’Emilia-Romagna che sfonda quota 2mila (2.046).

Le altre regioni – Lieve flessione in Veneto, dove si contano 2.697 nuove positività, e Toscana (2.540). Stabile invece il Lazio con 2.289. Oltre mille casi anche in Liguria (1.068), cifra a cui si avvicina anche la Sicilia (952). Sono oltre 700 i casi in Puglia (762) e Friuli Venezia Giulia (726), dove si registra un forte incremento rispetto a venerdì. Record di nuovi contagi nella Provincia autonoma di Bolzano (547) e l’unica regione sotto i 100 nuovi infetti è il Molise (83). L’Umbria conta 483 nuovi casi, 450 in Abruzzo, mentre in Provincia di Trento sono 390. Duecentodue i contagi in Calabria e più di cento se ne contano in Basilicata (117) e Valle d’Aosta (104).

I numeri generali e degli ultimi 7 giorni – Le persone attualmente positive sono 351.386. Di queste 331.577 si trovano in isolamento domiciliare, mentre 17.966 sono ricoverate in reparti Covid con sintomi e altri 1.843 pazienti sono assistiti in terapia intensiva. Una settimana fa i posti letto occupati erano 11.287 (+6.679) in area medica e 1.128 (+715) nelle rianimazioni, dallo scorso sabato sono 1.408 le persone colpite dal virus che sono decedute. Dallo scorso lunedì sono complessivamente 153.670 i nuovi contagi accertati, mentre negli stessi giorni della scorsa settimana erano stati 90.277.

La situazione degli ospedali – Delle quasi 18mila persone in ospedale con sintomi, 4.033 sono in Lombardia. Altre 2.683 sono ricoverate in Piemonte. Il Lazio ne ha 1.944 e altre 4 Regioni hanno oltre mille (Emilia-RomagnaCampaniaToscanaLiguria). La Lombardia ha anche il record di persone in terapia intensiva (392), seguita da 7 Regioni con oltre 100 persone assistite. Difficile la situazione anche in Sicilia e in Puglia, la regione insulare ha 962 ricoverati e 122 in terapia intensiva e la seconda 638 e 87.

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MUSEO EGIZIO: via libera alle linee guida per il riallestimento al Castello Sforzesco

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Via libera dalla giunta del Comune di Milano alle linee guida per l’affidamento dell’appalto per il riallestimento del Museo Egizio al Castello Sforzesco. 

La spesa è di 1,3 milioni di euro ed è finanziata grazie al contributo di Fondazione Cariplo tramite ‘Art bonus’ a sostegno degli interventi per la valorizzazione del Castello Sforzesco.

Le linee guida prevedono che restino invariati gli elementi costruttivi delle sale viscontee, l’allestimento del Museo vedrà una rimodulazione di tutte le sezioni tematiche con la predisposizione di teche espositive su misura, dell’impianto di illuminazione generale e integrato nelle vetrine, la realizzazione dei supporti per la grafica e delle postazioni multimediali, oltre che il riallestimento della zona di ingresso.

L’intervento potrà avere inizio nella seconda metà del 2021, dal momento che le sale viscontee in primavera saranno occupate dall’allestimento della mostra ‘Il corpo e l’anima, da Donatello a Michelangelo. Scultura italiana del Rinascimento’ che sarà aperta al pubblico dal 5 marzo al 6 giugno 2021.

La sezione egizia del Civico museo archeologico di Milano è uno dei musei del Castello più visitati di sempre, soprattutto dagli studenti. La collezione egizia – sottolinea Palazzo Marino in una nota – vanta una lunga storia con i primi materiali giunsero a Milano negli anni Venti dell’Ottocento e fu esposta al pubblico per la prima volta in un percorso permanente nel 1973 nel sotterraneo del cortile della Rocchetta. L’esposizione venne poi riallestita all’inizio del 2003, in occasione della riorganizzazione degli spazi dell’intero Castello, nelle sale viscontee.

Passata al Comune di Milano, come il resto delle collezioni artistiche e archeologiche di proprietà statale nel 1900, la raccolta egizia milanese si è arricchita nel corso del tempo grazie agli scavi condotti negli anni Trenta del Novecento da Achille Vogliano nel Fayyum, alle donazioni di privati e collezionisti, e in virtù di acquisizioni mirate, contando attualmente circa 3.000 reperti, tra cui autentici capolavori, come il corredo funerario di Peftauajaset e una statua di Osiride in bronzo, ora visibili nella mostra temporanea ‘Sotto il cielo di Nut. Egitto divino’, allestita presso il Museo archeologico di Corso Magenta.

Il rinnovamento del percorso espositivo si rende ora necessario per valorizzare la collezione con un allestimento di impatto visivo arricchito da supporti didattici anche multimediali all’avanguardia; il progetto prevede inoltre il superamento delle barriere architettoniche che impedivano l’accesso in sicurezza.

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LOCKDOWN A MILANO : Sala e Fontana lunedì a confronto per la decisione

Sala guanti
Sala guanti

 

“Tanti mi chiedono perché non chiudi, tanti chiedono che si faccia un lockdown – ha detto oggi il sindaco di Milano Beppe Sala -. Il punto è che il Governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò, non voglio scaricare le responsabilità, ma il punto fondamentale è che si può chiudere ma prima di chiudere bisogna dire a chi starà chiuso come verrà aiutato”. Lunedì pomeriggio previsto un incontro tra Fontana e i sindaci dei capoluoghi di provincia: “Esamineremo i dati, vedremo se le misure messe in atto nei giorni scorsi avranno dato qualche risultato, e poi decideremo come fare”, ha spiegato Sala.

Il sindaco Beppe Sala, che finora aveva sempre escluso l’eventualità di un lockdown, intervenendo a una manifestazione dei lavoratori dello spettacolo a Palazzo Marino ha però mostrato qualche timida apertura a riguardo. “Tanti mi chiedono perché non chiudi, tanti chiedono che si faccia un lockdown – ha detto il sindaco -. Il punto è che per come vedo io le cose il Governo deve avere un ruolo importante in tutto ciò, non voglio scaricare le responsabilità, ma il punto fondamentale è che si può chiudere ma prima di chiudere bisogna dire a chi starà chiuso come verrà aiutato”.

Lunedì l’incontro tra Fontana, Sala e gli altri sindaci sui dati

ECCO LA SITUAZIONE NUMERICA DEI CONTAGI NELLE VARIE ZONE DELLA LOMBARDIA

I DATI DI VENERDÌ 30 OTTOBRE

Sono 1.567 i guariti e 8.960 i positivi, con un nuovo record di tamponi effettuati (46.892), per una percentuale pari al 19,1.

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 46.892, totale complessivo: 2.897.835
  •  i nuovi casi positivi: 8.960 (di cui 356 ‘debolmente positivi’ e 59 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 94.134 (+1.567), di cui 4.026 dimessi e 90.108 guariti
  •  in terapia intensiva: 370 (+25)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.698 (+343)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.462 (+48)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 3.979, di cui 1.607 a Milano città;
  • Bergamo: 349;
  • Brescia: 460;
  • Como: 890;
  • Cremona: 175;
  • Lecco: 220;
  • Lodi: 133;
  • Mantova: 147;
  • Monza e Brianza: 988;
  • Pavia: 403;
  • Sondrio: 98;
  • Varese: 804.

I DATI DI GIOVEDÌ 29 OTTOBRE

Sono 7.339 i positivi con un nuovo record di tamponi effettuati (42.684), per una percentuale in lieve calo, rispetto a ieri, pari al 17,1%. I guariti e dimessi sono +804

 29 ottobre riepilogo

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 42.684, totale complessivo: 2.850.943
  •  i nuovi casi positivi: 7.339 (di cui 242 ‘debolmente positivi’ e 45 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 92.567 (+804), di cui 3.879 dimessi e 88.688 guariti
  •  in terapia intensiva: 345 (+53)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.355 (+283)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.414 (+57)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 3.211, di cui 1.393 a Milano città;
  • Bergamo: 135;
  • Brescia: 382;
  • Como: 573;
  • Cremona: 138;
  • Lecco: 141;
  • Lodi: 93;
  • Mantova: 105;
  • Monza e Brianza: 930;
  • Pavia: 317;
  • Sondrio: 176;
  • Varese: 920.

 DATI DI MERCOLEDÌ 28 OTTOBRE

Sono 7.558 i nuovi positivi con 41.260 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 18,3%. I guariti sono 989

 Dati generali 28 ottobre

I dati di oggi:

 

  • i tamponi effettuati: 41.260, totale complessivo: 2.808.259
  •  i nuovi casi positivi: 7.558 (di cui 229 ‘debolmente positivi’ e 36 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 91.763 (+989), di cui 3.603 dimessi e 88.160 guariti
  •  in terapia intensiva: 292 (+21)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.072 (+357)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.357 (+47)

 

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 2.708, di cui 1.092 a Milano città;
  • Bergamo: 252;
  • Brescia: 288;
  • Como: 440;
  • Cremona: 130;
  • Lecco: 182;
  • Lodi: 97;
  • Mantova: 125;
  • Monza e Brianza: 822;
  • Pavia: 298;
  • Sondrio: 55;
  • Varese: 1.902.

DATI DI MARTEDÌ 27 OTTOBRE

Sono 5.035 i nuovi positivi con 29.960 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,8%.

 Dati generali 27 ottobre

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 29.960, totale complessivo: 2.766.999
  •  i nuovi casi positivi: 5.035 (di cui 260 ‘debolmente positivi’ e 26 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 90.774 (+418), di cui 3.284 dimessi e 87.490 guariti
  •  in terapia intensiva: 271 (+29)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 2.715 (+256)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.310 (+58)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 1.940, di cui 768 a Milano città;
  • Bergamo: 93;
  • Brescia: 170;
  • Como: 215;
  • Cremona: 128;
  • Lecco: 198;
  • Lodi: 130;
  • Mantova: 105;
  • Monza e Brianza: 1.362;
  • Pavia: 188;
  • Sondrio: 107;
  • Varese: 263.

 

 

 

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DI MAIO: “Il prossimo Dpcm sarà più restrittivo”. Ecco le nuove Zone Rosse

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Il governo si prepara a favorire chiusure mirate sul territorio, in accordo con sindaci e governatori. Ma è al lavoro anche su un nuovo dpcm che conterrà provvedimenti più stringenti. Tuttavia il lockdown totale viene visto solo come soluzione estrema.

A confermarlo sono due ministri dell’esecutivo, Luigi Di Maio. Il primo ha parlato al festival del Il Foglio: “Sono ore di riflessione europea, in altri Paesi ci sono situazioni peggiori, noi dobbiamo capire se anticipare delle mosse” in vista di “un dpcm che sarà più restrittivo, non certo di allentamento”.

Ma Comune e Regione preferirebbero prima vedere gli effetti delle restrizioni già adottate. L’occasione per un confronto potrebbe essere l’incontro convocato da Attilio Fontana con i sindaci delle città capoluogo. È in agenda per lunedì. Ma non è escluso che se la situazione dovesse precipitare possa essere anticipato. Le previsioni non sono favorevoli. Le stime choc dell’Ats per questa settimana spaventano: 20mila casi in sette giorni.

L’orientamento dominante è quello di lockdown e zone rosse in luoghi definiti. Il criterio è quello stabilito dall’Istituto superiore di sanità: dove il tasso di Rt, il tasso di contagiosità, supera la soglia del 2 scattano le restrizioni per negozi, attività non fondamentali e via dicendo. La lista è presto fatta. “Ci sono due Regioni sopra questo livello, Lombardia e Piemonte. E ci sono diverse grandi città e capoluoghi a ballare attorno a questo dato, tra cui Milano e Napoli, Caserta, Varese e Genova, Como, Torino e alcune realtà del Veneto del Centro e del Sud (per la debolezza della sanità si osservano con preoccupazione Calabria e Sicilia)”, scrive Repubblica. Manca Roma, che comunque resta sotto i riflettori per il trend in forte crescita dei contagi.

Saranno interrotti gli spostamenti tra Regioni. Insomma, lockdown dal 2 novembre in molte delle metropoli italiane (la seconda data presa in considerazione è il 9 novembre, nella speranza che in una settimana il quadro muti in positivo).

Lockdown totale o parziale? Le ipotesi del Governo

Le ipotesi valutate dal Governo, stando alle indiscrezioni emerse, sono diverse.

  • La prima è quella più drastica, ovvero chiudere tutto per almeno un mese lasciando aperte soltanto le fabbriche, le scuole materne e quelle elementari e i negozi dei generi di prima necessità rendendo possibile muoversi da casa se non per motivi validi e validati con il modulo di autocertificazione. Sarebbe una situazione molto vicina al lockdown totale.
  • La seconda, più probabile, prevede invece chiusure a livello regionale e comunale, incentivi allo smart working nel pubblico e nel privato e paletti per gli spostamenti interregionali, sempre con il modulo di autocertificazione.

Se seguirà la seconda strada, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha davanti tre opzioni che rappresentano tre diverse proposte di restrizioni:

  • La prima sono i lockdown territoriali, limitati ai centri urbani più in crisi: a prima vista sembra semplice, in realtà si tratterebbe di chiudere grandi città come Milano, Napoli, Torino e Roma.
  • La seconda restrizione è la chiusura dei confini regionali.
  • La terza è la chiusura di tutte le scuole con l’estensione della didattica a distanza a ogni tipo di istituto.

Anche l’Iss suggerisce al Governo nuove restrizioni a livello locale

Sulla situazione attuale si è espresso anche l’Istituto superiore di sanità. “Undici regioni/province autonome da considerare a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Sars-CoV-2”, mentre “8 sono classificate a rischio moderato con probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese”. Per questo l’Iss invita “nuovamente le Regioni/Province autonome a realizzare una rapida analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione” dell’epidemia di Covid-19 “nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio”.

Quali sono le province che rischiano il lockdown?

Le province con più casi negli ultimi 7 giorni
Per capire in quali città si registrano più casi nelle ultime 24 ore ci vengono in aiuto i grafici elaborati quotidianamente dal Sole 24 Ore, che mostrano il numero di casi assoluti sulla media mobile dell’ultima settimana. Sui casi assoluti influisce, ovviamente, la grandezza e il numero degli abitanti. Milano fa registrare un dato di 2.679, seguita da Napoli (1.672), Roma (1.337) e Torino (1.303). Da segnalare anche il dato di città più piccole, come Varese, Genova, Treviso, Vicenza, Como. Qui una lista delle province con più casi assoluti sulla media degli ultimi sette giorni:

Milano 2.679

Napoli 1.672

Roma 1.337

Torino 1.303

Varese 773

Firenze 641

Genova 579

Treviso 398

Vicenza 397

Como 395

Padova 384

Perugia 360

Bologna 309.

Le province con più incidenza dei casi sul numero di abitanti
Altro dato che emerge dalle tabelle del Sole è quello sull’incidenza nelle singole province sulla base del numero di abitanti. La media è calcolata sempre sugli ultimi 7 giorni e calcolato su 100mila abitanti. In questo caso l’incidenza più alta si registra, spesso, in province più piccole: la peggiore è Monza (94), poi Aosta (92), Varese (87), Milano (82). Alti anche i dati di Genova (69), Firenze (64), leggermente meno Torino (58) e Napoli (54) che erano tra quelle con cifre più alte in numero assoluto. Stesso discorso anche per Roma, dove l’incidenza è nettamente inferiore: 31 casi ogni 100mila abitanti. Ecco una lista dell’incidenza per province:

Monza 94

Aosta 92

Varese 87

Milano 82

Prato 76

Genova 69

Como 65

Firenze 64

Pistoia 63

Viterbo 59

Torino 58

Cuneo 58

Caserta 57

Perugia 55

Bolzano 54

Napoli 54

Roma 31

Bologna 30.

 
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CONSUMI: ecco come il Covid ha cambiato i comportamenti di acquisto

invisalign apparecchio invisibile centro odontoiatrico pitino modica ragusa
invisalign apparecchio invisibile centro odontoiatrico pitino modica ragusa

Per sopravvivere bisogna adattarsi e cambiare i propri comportamenti. Ed è quello che tutto il Mondo sta facendo da quando l’emergenza Covid ha travolto e sconvolto le vite di tutti.

Meno vestiti modaioli e più capi di abbigliamento comodi – Si registrano meno vendite di vestiti per uscire la sera, eleganti, e molti più abiti anche da casa, tute. Poi, profumazioni per l’ambiente, segnale che si vive di più la casa.

VERSO IL NATALE

Mentre i regali, anche in vista del Natale che già in questo periodo si immaginavano, non sono tra i pensieri dei clienti. Si pensa di più a se stessi, ad adeguarsi al cambiamento di stile di vita.

La mascherina appanna gli occhiali? Ed ecco il boom di acquisti per lenti anti appannamento, spray e lenti a contatto. Meglio evitare di andare a fare la spesa tutti i giorni? Le vendite dei surgelati (di qualità) aumentano sempre di più.

L’emergenza ha fatto registrare impennate di acquisti soprattutto sui siti di e-commerce, come Aosom (con sede ad Assago) che dopo il dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte ha iniziato a spedire centinaia di prodotti per il fitness domestico: pesi, rulli, tapis roulant, in conseguenza alle chiusure delle palestre e al diktat che vieta l’attività sportiva.

Un numero: l’anno scorso il fatturato della piattaforma di acquisti online era di 18 milioni di euro, quest’anno arriverà a 36 milioni. Ma non solo consumi: le abitudini sono cambiate anche per cura della salute.

Lo spiega Marinela Kopo dello studio dentistico Mk di Corsico: “Usando la mascherina che nasconde la bocca, tanti bambini hanno accettato di mettere l’apparecchio proprio in questi mesi e, con lo stesso motivo, c’è chi ha scelto di fare interventi di protesi che rimandava per imbarazzo.

In parallelo, meno interventi estetici, come lo sbiancamento, proprio perché il sorriso è coperto dalla mascherina. Anche per le difficoltà economiche – aggiunge la dentista –, si tende a chiamare solo per interventi urgenti e appena si avverte un fastidio: la paura di un altro lockdown è forte”.

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CONTE: “Blocco licenziamenti prolungato fino a fine marzo 2021”

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

“Il blocco dei licenziamenti viene prolungato fino alla fine di marzo”.

Lo ha annunciato il premier Giuseppe Conte durante un incontro con i sindacati. “Stiamo vivendo una situazione complessa, con tanta preoccupazione e sofferenza. Per questo il governo ritiene di dover fare uno sforzo finanziario ulteriore e dare un messaggio a tutto il mondo lavorativo di certezza e sicurezza”, ha precisato.

“Fino alla fine di marzo sarà tutto bloccato – ha detto Conte – offriamo un orizzonte certo a tutti i lavoratori italiani. Affrontiamo la sfida della pandemia ma cercheremo di preservare i livelli occupazionali”.

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Halloween: i ristoranti di Milano propongono piatti a base di zucca

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Che Halloween sarebbe senza zucca? Se è vero che la zucca è uno degli ingredienti più amati dell’autunno, sicuramente diventa un must in occasione della notte di Halloween del 31 ottobre. Ecco allora sei ristoranti che hanno deciso di proporre piatti a base di zucca, ma occhio alcuni saranno disponibili solo il 31 ottobre!

Wicky’s Innovative Japanese Cuisine

Wicky Priyan di Wicky’s Innovative Japanese CuisinePUMPKIN ROLL Kuri Kabocha è la zucca giapponese che lo Chef Wicky Priyan ha scelto per questo magnifico Pumpkin Roll: zucca e granchio in tempura con una delicata crema di zucca. Disponibile solo il 31 ottobre a pranzo o con servizio di delivery.

Cocciuto

Da Cocciuto arrivaPIZZA PUMPKIN TREAT con crema di zucca violina, pancetta affumicata arrostita, blu di capra, polvere di olive nere, arachidi tostati, ragnatela di zucchero salata. Disponibile solo il 31 ottobre a pranzo o su Uber Eats fino alle 23.00.

Dry Milano

Anche il pizzaiolo di Dry Milano ha creato una pizza con crema di zucca mantovana, ventriciana di Teramo e friarielli napoletani: materie prime che donano al palato una combinazione bilanciata di sapori. 
Disponibile da Dry Milano in Vittorio Veneto, aperto dal venerdì alla domenica dalle 12.00 alle 17.30.

God Save The Food

Lo chef di God Save the Food propone una ricetta a base di tortelli realizzati a mano con impasto all’uovo e ripieni di zucca cotta al forno con sale, pepe, parmigiano, noce moscata, miele. A guarnire il piatto chips di zucca disidratata, polvere di amaretti, burro e salvia croccante. 

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X FACTOR 2020: Live con pubblico in sala a Milano, ecco la risposta della produzione

X Factor 2020
X Factor 2020

Come fa ad esserci pubblico in studio? Se lo chiedono in molti. La strategia adottata dalla produzione Fremantle per avere un’atmosfera simile a quella delle precedenti edizioni è stata quella di ingaggiare un pubblico di figuranti, tutti doverosamente distanziati tra loro e sottoposti a controlli prima dell’ingresso negli studi.

Non solo Maurizio Costanzo. Anche X Factor 2020, il talent su Sky, è entrato nel vivo con l’esibizione dei 12 cantanti che hanno superato le selezioni. Lo show è prodotto da Fremantle e i concorrenti sono divisi nelle consuete categorie Under Uomini, Under Donne, Gruppi e Over.

Il conduttore Alessandro Cattelan ha aperto la prima puntata dei Live di giovedì 29 ottobre 2020 salutando i giudici Emma Marrone, Hell Raton, Mika e Manuel Agnelli, ma subito i telespettatori sintonizzati su Sky hanno notato la presenza del pubblico nella Sky Wifi Arena – una nuova sala a Rho (Milano) – stridente con i tempi attuali che impongono il distanziamento sociale per arginare il contagio di coronavirus.

Tanti sono stati gli utenti che si sono riversati sui social per chiedere spiegazioni e lamentare un diverso trattamento tra programmi televisivi con platee piene da una parte e cinema e teatri vuoti dall’altra, così la produzione è intervenuta sui social per spiegare che “le persone presenti in sala sono persone assunte appositamente e come tali dispongono delle autorizzazioni necessarie”.

L’escamotage per aggirare il Dpcm (Decreto presidente del Consiglio) è molto semplice. In sostanza, si tratta di figuranti, ovvero persone pagate per presenziare allo show, prassi comune in molte trasmissioni tv, sopratutto quelle pomeridiane e quotidiane. Come se fossero attori parte dello show.

“Il pubblico presente a X Factor 2020 segue tutti i protocolli previsti dalle norme: distanziamento, mascherine e tampone prima di accedere al teatro. Il numero dei presenti rientra nella capienza prevista dalle disposizioni attuali”, ha spiegato la produzione.


X FACTOR
@XFactor_Italia
Il pubblico presente a #XF2020 segue tutti i protocolli previsti dalle norme: distanziamento, mascherine e tampone prima di accedere al teatro. Il numero dei presenti rientra nella capienza prevista dalle disposizioni attuali.

Ma questo non è bastato per placare le polemiche. Esattamente come per il Maurizio Costanzo Show registrato a Roma – persone con mascherine abbassate divise da (inutili) plexiglass – in moltissimi criticano la scelta della produzione di mettere pubblico in sala.

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NUOVO DPCM: come potrebbe essere il nuovo lockdown entro il 9 novembre

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

Il nuovo Dpcm entro il 9 novembre: come sarà il nuovo lockdown

Secondo le ultime indiscrezioni, il premier è al lavoro su un nuovo Dpcm che sarà pubblicato la prossima settimana e che porterà ulteriori restrizioni nella vita sociale per evitare il lockdown totale. La data di lunedì 9 novembre sarebbe il limite in cui entrerebbero in vigore le nuove misure. Il presidente del Consiglio predisporrà un’ulteriore stretta con chiusure delle attività commerciali, ulteriori incentivi allo smart working nel settore pubblico e nel privato e paletti per gli spostamenti interregionali, probabilmente con il ricorso all’autocertificazione. Ma andiamo con ordine.

La nuova stretta in arrivo servirà a fronteggiare il cosiddetto “scenario 4”, quello più temuto e delineato in un report dell’Istituto Superiore di Sanità e dal ministero. Lo “scenario 4” prevede la “situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5 (ovvero con stime IC95% di Rt maggiore di 1,5)”. Al momento sono 5 le regioni a rischio lockdown totale, ovvero si trovano nello scenario 4. Sono Lombardia, Campania, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta, a cui si aggiunge la provincia autonoma di Bolzano.

L’ipotesi più probabile è che la prossima settimana il governo metta sul tavolo nuovi interventi, sfruttando il voto alle Camere di mercoledì 4 novembre sulle comunicazioni di Giuseppe Conte. E in tal modo verrebbe “salvaguardata” la festività religiosa del 1-2 novembre. Le misure potrebbero partire dal fine settimana, al massimo come detto entro il 9 novembre.

Le due ipotesi sul nuovo lockdown entro il 9 novembre

Sono due le ipotesi sul tavolo in merito al nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri in arrivo entro lunedì 9 novembre.

In estrema sintesi: un lockdown morbido, soft o “alla francese”, oppure un lockdown duro, quasi “totale” come quello di marzo.

Ecco allora le due ipotesi allo studio:

  • la prima è quella più drastica, ovvero chiudere tutto per almeno un mese lasciando aperte soltanto le fabbriche, le scuole materne e quelle elementari e i negozi dei generi di prima necessità rendendo possibile muoversi da casa se non per motivi validi e validati con il modulo di autocertificazione. Sarebbe una situazione molto vicina al lockdown totale;
  • la seconda prevede invece chiusure a livello regionale e comunale, incentivi allo smart working nel pubblico e nel privato e paletti per gli spostamenti interregionali, sempre con il modulo di autocertificazione.

L’idea del “lockdown soft” alla francese: le attività chiuse e quelle aperte

L’idea di Palazzo Chigi, però, resta quella di evitare la chiusura delle scuole materne ed elementari. Il premier sembra volersi rifare al modello “morbido” della Francia di Emmanuel Macron. E allora un nuovo Dpcm chiuderebbe tutto ciò che viene definito “non essenziale”, probabilmente per un mese, lasciando tuttavia aperte alcune attività fondamentali:

  • Fabbriche;
  • scuole materne ed elementari;
  • aziende agricole;
  • negozi alimentari;
  • farmacie ed altri esercizi che vendono beni essenziali.

Non ci si potrebbe muovere da casa propria senza un’autocertificazione che ne attesti la necessità per motivi di lavoro, salute o per fare la spesa. In sostanza il nuovo Dpcm dovrebbe prevedere l’uscita solo per andare al lavoro, portare i figli a scuola, fare la spesa o per ragioni mediche. E lo stop ai confini comunali e regionali con lockdown territoriali nelle città più colpite.

Ora il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha davanti tre opzioni che rappresentano tre diverse proposte di restrizioni:

  • la prima sono i lockdown territoriali, limitati ai centri urbani più in crisi: a prima vista sembra semplice, in realtà si tratterebbe di chiudere grandi città come Milano, Napoli, Torino e Roma;
  • la seconda restrizione è la chiusura dei confini regionali;
  • la terza è la chiusura di tutte le scuole con l’estensione della didattica a distanza a ogni tipo di istituto.

Quanto potrebbe durare un nuovo lockdown?

Se a queste restrizioni si aggiunge il divieto di mobilità e la chiusura delle attività essenziali si preconizza un nuovo lockdown in Italia.

Quanto potrebbe durare questa ulteriore stretta? Secondo la Fondazione Gimbe “senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio”, ci vorranno “almeno 4 settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi e permettere di assistere i pazienti in ospedale, al fine di evitare una catastrofe sanitaria peggiore della prima ondata”.

Anche Francia e Germania d’altra parte hanno deciso la chiusura delle attività non essenziali per un mese. Come annunciato dal premier Emmanuel Macron in conferenza stampa le nuove misure di “confinamento” entrate in vigore oggi dureranno fino al primo dicembre, mentre in Germania il lockdown soft voluto dalla Cancelliera inizierà il 2 novembre e avrà la stessa durata di 4 settimane.

Basterà un mese per piegare la curva dei contagi?

Come sappiamo il primo lockdown arrivò per tappe intermedie e durò molto più a lungo. Conte chiuse le scuole il 4 marzo, cinque giorni dopo estese il divieto sugli spostamenti in tutta Italia, mentre l’11 proclamò il lockdown vero e proprio chiudendo bar, ristoranti e negozi. Il picco dei contagi arrivò il 21 marzo, solo 10 giorni dopo, quando vennero registrati 6557 nuovi casi, ma da quel momento in poi la discesa fu molto lenta tanto che sui giornali si iniziò a parlare di plateau.

Rispetto alla prima ondata ci sono però delle differenze: oggi siamo più pronti e più preparati a gestire il virus, sia a livello individuale che di strutture sanitarie. Va poi detto che l’obiettivo di un eventuale nuovo lockdown non sarebbe quello di eradicare il virus (ambizione che come sappiamo si è rivelata velleitaria), ma quello di “raffreddarlo” e rallentarne la diffusione in modo da dare respiro agli ospedali e provare a resistere fino a primavera quando (forse) arriverà il vaccino.

I LOCKDOWN PREVENTIVI

In questi giorni, si legge nell’articolo tradotto da ‘Internazionale’, “si fa strada l’idea secondo cui i governi potrebbero introdurre una serie di lockdown preventivi, ognuno della durata di circa due settimane. In questo caso le chiusure potrebbero essere programmate per coincidere con le vacanze scolastiche, in modo da minimizzare le conseguenze negative per il sistema formativo. Nel Regno Unito significherebbe imporre un lockdown ogni due mesi”.

I lockdown preventivi sarebbero introdotti periodicamente in momenti prestabiliti, anche se il numero dei casi di contagio fosse relativamente basso. Conoscere in anticipo la data delle chiusure potrebbe inoltre ridurre l’impatto sull’economia, mentre la durata breve e la scadenza predeterminata potrebbero renderli più accettabili per la popolazione.

Per ora si tratta solo di ipotesi anche se la strada dei lockdown brevi è stata già presa da Irlanda del Nord e Galles.

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TICKETONE: rimborso cash per i concerti cancellati. Ecco l’elenco completo

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TICKETONE: ULTIMI AGGIORNAMENTI 20 OTTOBRE 2020

Informiamo il gentile pubblico che in ottemperanza al decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020 n. 77 e chiariti i termini della sua applicazione, da venerdì 18 settembre e fino a sabato 17 ottobre 2020 è stata data la possibilità di richiedere, solo e soltanto per i concerti di musica leggera cancellati, la conversione dei voucher emessi in rimborso monetario.

Per i seguenti concerti è ancora possibile effettuare la richiesta entro i termini di seguito riportati:
Paul McCartney (del 10 e 13 Giugno) entro il 30 ottobre 2020 compreso.

HAI UN VOUCHER RIMBORSO INTEGRO E VUOI TRASFORMARLO IN RIMBORSO MONETARIO?

Informiamo il gentile pubblico che in ottemperanza al decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2020 n. 77 e chiariti i termini della sua applicazione, da venerdì 18 settembre e fino a sabato 17 ottobre 2020 è stata data la possibilità di richiedere, solo e soltanto per i concerti di musica leggera cancellati, la conversione dei voucher emessi in rimborso monetario.

Le richieste saranno accettate da parte dei clienti che soddisfano le seguenti caratteristiche:

  • il rimborso è già stato richiesto tramite voucher secondo i termini previsti
  • il voucher deve essere integro e non parzialmente riutilizzato
  • il voucher è stato emesso esclusivamente per concerti di musica leggera definitivamente cancellati indicati nell’apposita sezione
  • la richiesta di rimborso del voucher dovrà pervenire entro 30 giorni a partire dalla data di messa a disposizione della piattaforma o entro il termine indicato da ogni singolo organizzatore

ATTENZIONE: il voucher emesso per cui non sarà richiesta la sua conversione in rimborso monetario è comunque utilizzabile per l’acquisto di nuovi biglietti entro i 18 mesi dalla sua emissione.

Per accedere alla richiesta di rimborso monetario dei voucher CLICCA QUI

TicketOne, quale società di ticketing operante in nome e per conto degli Organizzatori provvederà ad aggiornare il prima possibile i titolari dei biglietti sulla base delle istruzioni che riceverà da parte degli Organizzatori stessi.

LISTA EVENTI ANNULLATI O RINVIATI

( fino al mese di dicembre 2020)

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Piccolo Grande Cinema: tredicesima edizione confermata online

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Piccolo Grande Cinema – il festival delle nuove generazioni ideato e organizzato da Cineteca Milano, torna, quest’anno online, dall’1 all’8 novembre 2020 con l’edizione n. 13, dedicata a CineGiochi e VideoMondi.

Piccolo Grande Cinema

Grandi protagonisti del Festival saranno i migliori film internazionali per bambini e ragazzi, le opere prime e seconde di registi italiani ed europei rivolte a un pubblico adulto e un’ampia sezione dedicata ai videogames. L’intento di questo connubio fra cinema e videogames è quello di esplorare i terreni comuni dal punto di vista dell’immaginario, delle competenze professionali, dei rispettivi linguaggi, della creatività e della gaming education.

Il Festival, destinato ad un pubblico giovane, alle famiglie, alle scuole e agli appassionati di cinema e videogiochi di tutte le età, si svolgerà in modalità online, grazie alla piattaforma streaming di Cineteca Milano, che durante il lockdown ha regalato l’esclusiva opportunità di esplorare online uno degli archivi storici di film più antichi d’Europa, contando oggi su 300 mila iscritti e oltre 10 milioni di visualizzazioni.

Scopri qui il programma completo.

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LOCKDOWN ITALIA: ecco il piano dal 9 Novembre (per ora) smentito da Conte

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Il premier Conte ha definito fake news le voci che parlavano di una stretta “imminente”. Eppure proprio oggi c’è chi fa scattare il conto alla rovescia per chiusure soft in vigore dal mese prossimo, se la curva dei contagi dovesse impennarsi.

“Diamo il tempo alle misure restrittive appena approvate di dispiegare appieno i loro effetti”, ha detto il premier. Attendere quindi, con l’obiettivo di riportare la curva “sotto controllo” e provare a riaprire, cautamente, entro Natale.

E per ironia della sorte proprio oggi si torna a parlare di un lockdown entro la data del 9 novembre.

Oggi, quasi a rispondere all’uscita di ieri sera di Conte, Il Messaggero scrive in un articolo a firma di Alberto Gentili, che se la curva dei contagi non dovesse stabilizzarsi il piano per il lockdown dovrebbe scattare da lunedì 9 novembre e durare fino a metà dicembre per salvare almeno il Natale.

Di più: secondo il quotidiano non è nemmeno escluso che i piani dell’esecutivo vengano anticipati in caso di peggioramento repetino della situazione.

Il piano di LOCKDOWN NAZIONALE, mentre c’è chi fa circolare bufale su facebook e Whatsapp che danno invece “tutto deciso” per il 2 novembre, sarebbe più “morbido” o soft rispetto a quello dell’inizio del 2020, sulla scia di quello della Francia, e dovrebbe prevedere:

  • aziende, fabbriche e uffici aperti;
  • negozi chiusi tranne gli alimentari;
  • l’uscita solo per andare al lavoro, portare i figli a scuola, fare la spesa o per ragioni mediche
  • lo stop ai confini comunali e regionali con lockdown territoriali nelle città più colpite

Le prime candidate alla linea dura sono Milano e Napoli. E la soglia entro la quale il governo dovrebbe intervenire sarebbe quella dei 35-40mila contagi al giorno, in quello che viene definito “Scenario 4“: l’obiettivo sarebbe quello di ridurre al minimo i contatti tra familiari non conviventi e amici – che generano il 75% dei contagi – e fermare gli affollamenti sui trasporti pubblici:

Da qui l’obbligo di restare a casa, se non per esigenze di lavoro, di salute e per portare i bimbi al nido o alle elementari: soluzione indispensabile per permettere ai genitori lo smart working. Una stretta che, se fosse per il ministro della Salute Roberto Speranza e per Dario Franceschini, esponenti dell’ala rigorista del governo, dovrebbe essere introdotta ben prima del 9 novembre.

E anche La Stampa scrive oggi che la data cerchiata sul calendario è il 6 novembre, ogni venerdì c’è il rapporto dell’Iss, che dà il quadro della situazione.

E il sabato potrebbe uscire un nuovo Dpcm con effetto dal 9 novembre: “In quel caso – aggiunge il giornale – c’è chi vede pure la prospettiva di un governo di salute pubblica farsi largo, dopo l’appello di Zingaretti a coinvolgere le opposizioni e il guanto raccolto da Silvio Berlusconi”.

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SAINT VINCENT: pacchetto Promo soggiorno in Hotel e ingresso alle Terme

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Situata a 575 metri di altezza nel cuore della Val d’Aosta, Saint Vincent gode per tutto l’anno di un particolare microclima che la difende da forti sbalzi termici, tanto da essere soprannominata “la Riviera delle Alpi”.

La cittadina sorge in un bacino naturale intorno all’antico nucleo del borgo dove sgorga la sorgente salutare scoperta nel 1770 da un abate locale. Le acque hanno un riconosciuto effetto tonico e sono particolarmente indicate per la cura delle affezioni delle vie respiratorie. Rinnovate nel 2012, le terme oggi affiancano alle cure tradizionali tutta una serie di spazi benessere e trattamenti di bellezza. Il lato più glamour della cittadina si svela nel Casinò de la Vallée, fondato nel lontano 1921, che rappresenta una delle quattro case da gioco italiane assieme a quelle di Sanremo, Venezia e Campione.

Per chi ama gli sport invernali, poco distante da Saint Vincent si trova la piccola stazione sciistica del Col de Joux, tra la Val d’Ayas e la valle centrale della Dora, che regala 7 km di piste di discesa. Per provare tutti i tipi di tracciati, si possono facilmente raggiungere gli impianti di Champoluc con il Monterosa Ski.


PACCHETTO PROMOZIONALE

Hotel Express Aosta

Moderna struttura all’interno della nuova area commerciale di Les Halles, l’hotel si trova accanto all’uscita dell’Autostrada A5 Aosta East e ca. 3 km dal centro Storico della città Romana di Aosta, raggiungibile anche con la navetta in partenza dall’Hotel ogni 20 minuti.

Le 74 camere, spaziose e confortevoli, sono tutte dotate di aria condizionata e riscaldamento autonomi, TV con canali anche stranieri e collegamento internet Wi-Fi.

L’albergo mette a disposizione degli ospiti 2 sale per meeting e riunioni di lavoro, un garage coperto e deposito sci. La colazione, invece, è servita nella grande sala ristorante con buffet continentale.

Spa e Terme

( TEMPORANEAMENTE CHIUSE IN RISPETTO DEL NUOVO DPCM)

L’accesso alla Spa è della durata di 4 ore.

L’ingresso alle Terme di Saint Vincent include:

  • 3 piscine a diverse temperature
  • sauna finlandese
  • sauna mediterranea
  • bagno turco
  • docce emozionali
  • zona relax con tisane

PACCHETTO PROMOZIONALE per il SOGGIORNO di 1 notte in Hotel con camera Superior + colazione e accesso alla Spa e alle Terme per 2 persone a partire da 109 euro / per notte.


Saint Vincent: camera doppia o matrimoniale Superior con colazione, cene & Terme per 2 persone all’Hotel Express Aosta a partire da 109 euro

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FRIDA KAHLO: il Covid non ferma il successo per la mostra alla Fabbrica del Vapore

Frida Kahlo 4
Frida Kahlo 4

L’emergenza Covid non ferma l’interesse per la mostra “Frida Kahlo – il caos dentro.

Continua il successo della mostra “Frida Kahlo, il caos dentro” che in questo momento risulta l’evento espositivo di punta a Milano ed in assoluto la mostra più visitata in Italia.

BIGLIETTI SCONTATI – FRIDA KAHLO

Prodotta da Navigare srl ed inaugurata il 10 di ottobre presso la Fabbrica del Vapore del capoluogo Lombardo l’evento continua ad attrarre un pubblico numeroso con una forte percentuale di donne che amano Frida Kahlo.

Nonostante il particolare periodo di restrizioni per via della pandemia, la mostra di Frida affascina migliaia di visitatori che giornalmente affollano la Fabbrica del Vapore.


Visitabile senza obbligo alcuno di prenotazione, le visite alla mostra avvengono ordinatamente, mantenendo gli opportuni distanziamenti.

BIGLIETTI SCONTATI – FRIDA KAHLO

L’ingresso avviene esclusivamente con le mascherine e solo dopo aver seguito tutti i protocolli previsti per evitare il diffondersi del contagio attraverso anche la tracciabilità.

Una mostra che permette di immergersi nell’universo creativo della più grande icona dell’arte messicana.

La mostra rimane aperta tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 09,30 alle ore 19,00 mentre il sabato e la domenica dalle ore 09,30 alle 21,00 ultimo ingresso trenta minuti prima dell’orario di chiusura.

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REDDITO DI EMERGENZA: a chi spetta e come richiederlo fino al 30 Novembre

inps 600 euro
inps 600 euro

Proroga reddito di emergenza: nel Decreto Ristori due nuove mensilità, novembre e dicembre 2020, per chi ha già presentato domanda. Nel testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre, inoltre, c’è la possibilità di fare domanda per nuovi beneficiari che rispettano i requisiti richiesti. Scadenza per le richieste il 30 novembre 2020.

COS’ E’ iL REM

Il Reddito di Emergenza (REM) è una misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio) in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.

La mensilità del REM va dai 400 agli 800 euro, e varia in base al valore della scala di equivalenza, pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare e incrementata in base alla composizione del nucleo familiare.

Il suo valore massimo è elevabile a 840 euro solo in casi particolari, come la presenza di disabili gravi o non autosufficienti nel nucleo familiare.

Il testo del Decreto Ristori, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2020, fissa anche la scadenza entro la quale è possibile presentare domanda di accesso alle due mensilità di reddito di emergenza.

Il 30 novembre 2020 è indicato come il termine ultimo per richiedere il REM all’INPS che dovrà fornire le apposite istruzioni per procedere.

A chi è rivolto

Il REM è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso dei requisiti socio-economici previsti dalla legge (articolo 82, commi 2, 3 e 6). Come per il Reddito di Cittadinanza, il beneficiario della prestazione non è quindi il singolo richiedente ma l’intero nucleo familiare.

Proroga reddito di emergenza: con il Decreto Ristori, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 ottobre 2020, arrivano altre due mensilità, novembre e dicembre 2020, per i beneficiari che già lo percepiscono. Mentre per tutti coloro che nel mese di settembre risultano in linea con i requisiti richiesti c’è la possibilità di presentare domanda.

Come si legge nel comunicato stampa diffuso nella serata del 27 ottobre 2020, subito dopo l’approvazione del Decreto Ristori, “a tutti coloro che ne avevano già diritto e a chi nel mese di settembre ha avuto un valore del reddito familiare inferiore all’importo del beneficio verranno erogate due mensilità del Reddito di emergenza.

Si tratta di una proroga per i vecchi beneficiari e di una nuova possibilità per chi, nel frattempo, si trova nelle condizioni che permettono di richiedere la misura di sostegno economico istituita con l’articolo 82 del Decreto Rilancio in favore dei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. A stabilirlo è l’articolo 14 del DL numero 137 del 28 ottobre 2020.

Compatibilità

Il REM non è compatibile con la presenza, nel nucleo familiare, di componenti che percepiscono o hanno percepito una delle indennità per i lavoratori danneggiati dall’emergenza epidemiologica da COVID-19 (decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 e decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).

Si tratta delle indennità riconosciute ai:

  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali INPS;
  • liberi professionisti titolari di partita IVA iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione Separata;
  • lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, anche somministrati;
  • lavoratori dello spettacolo;
  • lavoratori agricoli;
  • lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali;
  • lavoratori intermittenti;
  • lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie;
  • incaricati alle vendite a domicilio;
  • lavoratori domestici;
  • lavoratori marittimi;
  • lavoratori dello sport.

Il REM, inoltre, non è compatibile con la presenza nel nucleo familiare di componenti che siano al momento della domanda:

  • titolari di pensione diretta o indiretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità);
  • titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo. Nel caso di lavoratori in Cassa Integrazione (Ordinaria o in Deroga) o per i quali sia stato richiesto l’intervento del FIS, la verifica del requisito viene effettuata sulla base della retribuzione teorica del lavoratore, desumibile dalle denunce aziendali; tale retribuzione tiene conto delle voci retributive fisse;
  • percettori di Reddito o Pensione di Cittadinanza.

REQUISITI DEL REM

Sono diversi i requisiti da rispettare per l’accesso:

  • residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio;
  • un valore del reddito familiare, nel mese di settembre 2020, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio;
  • un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di 10.000 euro, accresciuta di 5.000 euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20.000 euro, con un incremento del massimale di 5.000 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza come definite ai fini ISEE;
  • un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 15.000 euro.

Sono queste le condizioni da rispettare. E anche per i nuovi beneficiari vige la regola prevista in prima battuta dall’articolo 82 del Decreto Rilancio:

“Ai fini del riconoscimento del Rem ai sensi del comma 2 del presente articolo, durante lo stato di emergenza epidemiologica da COVID-19 e, comunque, non oltre il 30 settembre 2020, le disposizioni dei commi 1 e 1-bis dell’articolo 5 del decreto-legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014, n. 80, non si applicano, previa autocertificazione, in presenza di persone minori di età o meritevoli di tutela, quali soggetti malati gravi, disabili, in difficoltà economica e senza dimora, aventi i requisiti di cui al citato articolo 5 del decreto-legge n. 47 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 80 del 2014”.


Come previsto in principio, il Reddito di emergenza non potrà essere richiesto da coloro che percepiscono o hanno percepito altri bonus Covid erogati dall’INPS. E inoltre sono esclusi tutti i nuclei familiari che hanno al loro interno una persona che rientra nelle categorie che seguono:

  • titolari di pensione diretta o indiretta ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità;
  • titolari di un rapporto di lavoro dipendente la cui retribuzione lorda sia superiore alle soglie previste per l’ammontare del beneficio;
  • percettori di reddito di cittadinanza e di tutte le misure aventi finalità analoghe di cui all’articolo 13, comma 2, del decreto legge numero 4 del 2019.

Come funziona

Al momento della presentazione della domanda deve essere presente una Dichiarazione Sostitutiva Unica ai fini ISEE, ordinario o corrente, dove verificare il valore dell’ ISEE e la composizione del nucleo familiare. Nel caso di nuclei con minorenni, è necessario l’ ISEE minorenni in luogo di quello ordinario. Non è valida, ai fini della richiesta del beneficio, l’attestazione ISEE riferita al nucleo ristretto.

Il nucleo familiare è quello attestato nella DSU valida al momento della presentazione della domanda.

Il reddito familiare, riferito alla mensilità di aprile 2020, e il patrimonio mobiliare si determinano secondo i criteri stabiliti dalla legge (rispettivamente: articolo 4, comma 2 e articolo 5, comma 4, del DPCM n. 159 del 2013).

La soglia di reddito familiare per la verifica della sussistenza del requisito si ottiene moltiplicando il valore della scala di equivalenza per 400 euro.

Tale valore è pari a 1 per il primo componente del nucleo familiare ed è incrementato di:

  • 0,4 per ogni ulteriore componente di età maggiore di 18 anni;
  • 0,2, per ogni ulteriore componente minorenne, fino ad un massimo di 2, ovvero fino ad un massimo di 2,1 nel caso in cui nel nucleo familiare siano presenti componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza come definite ai fini ISEE.

Esempi di calcolo del valore massimo di reddito familiare compatibile con il REM:

Composizione del nucleo Scala di equivalenza Soglia del reddito familiare ad aprile 2020
Un adulto 1 400 euro
Due adulti 1.4 560 euro
Due adulti e un minorenne 1.6 640 euro
Due adulti e due minorenni 1.8 720 euro
Tre adulti e due minorenni * 800 euro
Tre adulti (di cui un disabile grave) e tre minorenni 2,1** 840 euro

* La scala di equivalenza teorica, pari a 2.2, è abbattuta a 2

** La scala di equivalenza teorica, pari a 2,4, è abbattuta a 2.1, in presenza di componenti in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza come definite ai fini ISEE.

DECORRENZA E DURATA

Una volta verificata la sussistenza di tutti i requisiti di legge, il REM è erogato per due mensilità a decorrere dal mese di presentazione della domanda.

Quindi, se la domanda è presentata entro il 30 novembre 2020 saranno erogate le mensilità di novembre e dicembre.

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GIMBE: senza immediate chiusure locali servirà un mese di lockdown nazionale

milano ansa
milano ansa

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe conferma nella settimana 21-27 ottobre, rispetto alla precedente, l’incremento esponenziale nel trend dei nuovi casi (130.329 vs 68.982), in parte per l’aumento dei casi testati (722.570 vs 630.929), ma soprattutto per il netto incremento del rapporto positivi/casi testati (18% vs 10,9%). Crescono di oltre 112.000 i casi attualmente positivi (255.090 vs 142.739) e, sul fronte degli ospedali, si rileva un costante aumento dei pazienti ricoverati con sintomi (13.955 vs 8.454) e in terapia intensiva (1.411 vs 870). Più che raddoppiati i decessi (995 vs 459).

Fondazione Gimbe: lockdown inevitabile in alcune aree del Paese

«I dati dell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – documentano il crollo definitivo dell’argine territoriale del testing & tracing, confermano un incremento di oltre il 60% dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva e fanno registrare un raddoppio dei decessi. In alcune aree del Paese non è più procrastinabile il lockdown totale per arginare il contagio diffuso e ridurre la pressione sugli ospedali». In generale, i principali indicatori peggiorano in tutte le Regioni, fatta eccezione per il modesto incremento dei casi testati. «Al di là dei numeri assoluti – spiega il presidente – preoccupano i trend esponenziali con cui aumentano i pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva, con un tempo di raddoppiamento di circa 10 giorni da 3 settimane consecutive».

Insufficienti le misure dei primi due Dpcm

Secondo Enrico Bucci, professore aggiunto SHRO, Temple University «mantenendo questi trend di crescita, all’8 novembre si stimano 31.400 ricoverati con sintomi e 3.310 in terapia intensiva; numeri che potrebbero ridursi per l’eccesso di letalità da sovraccarico ospedaliero». Infatti, superando il limite del 30% dei posti letto occupati da pazienti COVID-19, dopo la cancellazione di interventi chirurgici programmati e prestazioni sanitarie differibili, si assisterà inevitabilmente all’incremento della mortalità, non solo COVID-19 correlata.«Vero è – continua Cartabellotta – che sono state introdotte progressive restrizioni da parte di Governo e Regioni, ma il loro effetto sulla flessione della curva dei contagi sarà minimo, sia perché le misure non sono state “tarate” su modelli predittivi a 2 settimane, sia perché le blande misure dei primi due DPCM sono già state neutralizzate dalla crescita esponenziale della curva epidemica».

Per dimezzare il valore di Rt servono 28 giorni di lockdown totale

L’impatto dell’introduzione di differenti misure di contenimento sul valore di Rt è oggetto di un recente studio – pubblicato su Lancet Infectious Diseases da ricercatori dell’Università di Edimburgo – che ha analizzato dati da 131 Paesi. «In relazione ai risultati ottenuti dall’introduzione di ciascuna misura di contenimento – spiega Renata Gili, responsabile della Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE – è stata stimata l’efficacia sul valore di Rt di quattro possibili gruppi di interventi a 7, 14 e 28 giorni. Se da un lato gli effetti dipendono dal numero e dalla tipologia di restrizioni, dall’altro non sono affatto immediati. Infatti, per dimezzare il valore di Rt servono 28 giorni di lockdown totale, tempi che in Italia potrebbero dilatarsi ulteriormente per il ritardo sempre maggiore nella notifica dei casi».

Provvedimenti tardivi

Considerato che le misure introdotte con il DPCM del 24 ottobre includono divieto di eventi pubblici e assembramenti, invito allo smart working e didattica a distanza nelle scuole secondarie di secondo grado per almeno al 75% delle attività, è possibile stimare a 14 giorni una riduzione del valore di Rt di circa il 20-25%, totalmente insufficiente per piegare la curva dei contagi e arginare il sovraccarico degli ospedali. «Peraltro – spiega Cartabellotta – l’indice Rt oggi sottostima ampiamente la velocità di diffusione del virus perché, oltre ad essere calcolato solo sui casi sintomatici (circa 1/3 del totale dei contagiati), si basa su dati relativi a due settimane prima e pubblicati dopo circa 10 giorni. In altri termini, le decisioni vengono prese sulla base di un Rt che riflette contagi di circa un mese fa». Secondo quanto pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità il 23 ottobre, infatti, l’indice Rt medio di 1,50 è calcolato al 20 ottobre su dati riferiti al periodo 1-14 ottobre.

Epidemia fuori controllo

«L’epidemia già fuori controllo in diverse aree del Paese da oltre 3 settimane – conclude Cartabellotta – insieme al continuo tentennamento di Sindaci e Presidenti di Regioni nell’attuare lockdown locali stanno spingendo l’Italia verso la chiusura totale. Senza immediate chiusure in tutte le zone più a rischio, serviranno a breve almeno 4 settimane di lockdown nazionale per abbattere la curva dei contagi e permettere di assistere i pazienti in ospedale, al fine di evitare una catastrofe sanitaria peggiore della prima ondata. Perché questa volta, oltre al dilagare dei contagi anche nelle regioni del Sud, meno attrezzate dal punto di vista sanitario, abbiamo davanti quasi 5 mesi di stagione invernale con l’influenza in arrivo».

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DIVINE E AVANGUARDIE: le donne nell’arte russa a Palazzo Reale

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DIVINE E AVANGUARDIE: le donne nell’arte russa a Palazzo Reale. Un capitolo interamente dedicato alle donne raccontato da capolavori di artiste russe

DIVINE E AVANGUARDIE: le donne nell'arte russa a Palazzo Reale.
DIVINE E AVANGUARDIE: le donne nell’arte russa a Palazzo Reale.

Da muse ispiratrici e icone a protagoniste e creatrici di capolavori assoluti della storia dell’arte che hanno influenzato le generazioni successive, la mostra restituisce un’idea dell’arte russa e del fondamentale ruolo delle donne in questo Paese, del loro contributo alla Storia dell’Arte, del loro ruolo nella società per l’emancipazione e per il riconoscimento dei diritti attraverso un ricco corpus di opere, tramite mezzi espressivi e tecniche differenti per rappresentare l’evoluzione culturale e sociale.

Circa 90 opere in larga parte mai esposte prima d’ora in Italia, in un racconto che si dipana attraverso 8 differenti sezioni e 2 grandi capitoli: da un lato la donna e il suo ruolo nella società con sante e madonne, imperatrici, contadine e operaie, intellettuali e madri ritratte dai grandi maestri: Il’ja Repin, Boris Kustodiev e Filipp Maljavin, il suprematista Kazimir Malevich e i maestri degli anni Dieci e Venti del Novecento, Aleksandr Dejneka, Kuzma Petrov-Vodkin, autore del ritratto della poetessa Anna Achmatova, solo per citarne alcuni. Dall’altro le donne artiste, “le amazzoni dell’avanguardia russa”, donne protagoniste di una atmosfera culturale, storica e sociale straordinaria, attive nei primi trent’anni del Novecento quando crearono opere originali e innovative: Natalia GoncharovaLjubov PopovaAleksandra Ekster e ancora artiste del realismo socialista come la scultrice Vera Mukhina con il suo modello in bronzo del complesso scultoreo “L’operaio e la kolchoziana” per il padiglione URSS all’Expo di Parigi del 1937.

Le sezioni della mostra:

  • IL CIELO – La Vergine e le sante;
  • IL TRONO – Zarine di tutte le Russie;
  • LA TERRA – L’orizzonte delle contadine;
  • VERSO l’INDIPENDENZA – Donne e società;
  • LA FAMIGLIA – Rituali e convenzioni;
  • MADRI – La dimensione dell’amore;
  • IL CORPO – Femminilità svelata;
  • LE ARTISTE – Realismo e amazzoni dell’avanguardia.

La mostra è a cura di Evgenia Petrova, Direttore Scientifico del Museo Russo, e Joseph Kiblitsky.

Orario

Lun: chiuso
Mar: 09:30 – 19:30
Mer: 09:30 – 19:30
Gio: 09:30 – 20:30
Ven: 09:30 – 19:30
Sab: 09:30 – 19:30
Dom: 09:30 – 19:30

Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

Biglietti

(audioguida inclusa / prevendita esclusa)

Open € 16
Intero € 14
Ridotto € 12
Abbonam. Musei Lombardia € 10
Ridotto speciale € 6
Biglietto Famiglia: 1 o 2 adulti € 10 / ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6

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