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martedì, Aprile 29, 2025
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Lockdown per Milano e Napoli : “focus sulle due città”

lockdown milano napoli
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Ricciardi: ‘Lockdown necessario per Napoli e Milano’

‘A Milano e Napoli uno può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissimo perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese no‘. Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, torna a chiedere dei lockdown mirati nelle zone dove il virus circola di più, perché ‘ci sono delle aree del Paese dove la trasmissione è esponenziale e le ultime restrizioni adottate, che possono essere efficaci nel resto del territorio, in quelle zone non bastano a fermare il contagio’.

«L’Istituto Superiore di Sanità e attraverso esso la cabina di regia, sono in grado di predisporre un focus specifico sulle città di Milano e Napoli che sarà messo a disposizione delle regioni e dei comuni interessati». Dunque un focus specifico sulle due città. È questo – secondo quanto apprende l’Ansa – il cuore della lettera che è stata inviata dal ministero della salute ai sindaci di Milano e Napoli che avevano sollevato il dubbio che, dopo le parole del consulente del ministero Ricciardi, il dicastero avesse dati non noti ai sindaci stessi.

I due sindaci di Napoli e Milano, Luigi de Magistris e Giuseppe Sala, hanno scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza, per chiedere chiarimenti sulle affermazioni fatte dal consulente del ministero, Walter Ricciardi, che ha parlato di un lockdown “necessario” nelle due città

“Stamattina ci siamo sentiti con il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, perché ieri il consulente del ministero della Salute, il professor Ricciardi, ha evocato un lockdown a Napoli e Milano – ha spiegato Sala in un video suoi social -. Abbiamo scritto al ministro per chiedergli se quella è un’opinione del suo consulente o è un’opinione del ministero e, nel caso fosse un’opinione del ministero, se è basata su dati e informazioni che il ministero ha e noi non abbiamo”.

Escludo che ci siano le condizioni per prevedere ipotesi di questo genere, anzi, tutti i nostri interventi vanno nella direzione di evitare ogni tipo di lockdown“. E’ quanto ha rimarcato il governatore Attilio Fontana, a margine della presentazione della mostra sui 50 anni della Regione Lombardia organizzata in collaborazione con ANSA a Palazzo Pirelli. Questo pomeriggio Fontana avrà un nuovo incontro con i sindaci dei capoluoghi di provincia lombardi e i capigruppo di maggioranza e opposizione per un aggiornamento sulla situazione epidemiologica. Le ultime limitazioni regionali anti-Covid saranno “ribadite” in una nuova ordinanza attesa in giornata, necessaria per allineare a livello tecnico quella attualmente in vigore con il nuovo Dpcm.

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Riapre Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan

Gallia2
Gallia2

Il 26 ottobre ha riaperto l’Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan, che torna così a riaccogliere i suoi ospiti in assoluta sicurezza nelle sue stanze di lusso e anche al Terrazza Gallia Bar & Resturant.

Riapre Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan

Dopo aver implementato i più̀ elevati standard di igiene e pulizia e nuovi protocolli comportamentali di accoglienza, riapre Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan garantendo come sempre un soggiorno all’insegna dell’empatia, elemento imprescindibile per un albergo di lusso.

Con la riapertura dell’albergo è di nuovo possibile sedersi anche al Terrazza Gallia Bar & Resturant guidata dagli Executive Chefs Vincenzo e Antonio Lebano con la consulenza dei fratelli Bobo e Chicco Cerea del tristellato Da Vittorio di Brusaporto. Torna quindi il menu firmato dai Lebano, tra entrée, paste e risotti, secondi piatti e dessert, in un gioco di gusti e consistenze, tra tradizione e innovazione, omaggiando costantemente le eccellenze della nostra cultura gastronomica.

Dal settimo piano dell’Excelsior Hotel Gallia, a Luxury Collection Hotel, Milan sarà dunque possibile assaporare la cucina dei Fratelli Lebano in totale sicurezza e ammirando la città nel segno della qualità̀ di una esperienza che è considerata tra le migliori proposte gastronomiche nel panorama meneghino. Terrazza Gallia Restaurant è aperto dalle 12.30 alle 14.30, la sera solo per gli ospiti dell’Hotel, con un massimo di occupazione dei tavoli di
quattro persone. Anche il Bar della Terrazza è pronto ad accogliere per una pausa durante la giornata o un aperitivo dalle 6.30 alle 18 per gli ospiti esterni.

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Gardaland chiude ma guarda con fiducia al 2021

Gardaland 2020 7872 ok
Gardaland 2020 7872 ok

A seguito del nuovo DPCM, entrato in vigore dalla mezzanotte del 25 ottobre 2020, che prevede il fermo delle attività dei parchi divertimento, Gardaland chiude anticipatamente la stagione con riferimento al Parco, a SEA LIFE Aquarium e agli Hotel.

Gardaland chiude anticipatamente il 2020

Il nuovo Decreto ha fatto saltare gli ultimi due weekend di Magic Halloween e, tenendo conto che resterà in vigore fino al 24 novembre, anche all’evento Magic Winter. Una rinuncia dettata dal fatto che non ci sarebbero i tempi tecnici per dare il via all’evento invernale che necessita di tempistiche di attuazione e allestimento più lunghe.

Il lockdown di marzo e l’emergenza sanitaria hanno comportato anche l’interruzione
temporanea dei lavori presso il cantiere di LEGOLAND® Water Park Gardaland, il Parco acquatico a tema LEGO che avrebbe dovuto essere inaugurato lo scorso maggio. I lavori di costruzione sono ricominciati non appena è stato possibile e stanno per essere ultimati pronti per ripartire nel 2021.

“Il cantiere di LEGOLAND® Water Park, l’unico parco acquatico LEGO in Europa, comunque prosegue e anzi i lavori stanno arrivando alla conclusione” afferma il dott Aldo Maria Vigevani, Amministratore Delegato “Ora vogliamo guardare al prossimo anno con fiducia, certi che l’importanza internazionale del marchio LEGO contribuirà a far ripartire non solo Gardaland ma anche l’economia di tutto il bacino del Lago di Garda, con le innumerevoli strutture ricettive che ruotano intorno al Parco, un distretto in cui il turismo è la prima fonte di sostentamento del mercato.”

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Halloween Art Night al Teatro degli Arcimboldi

Halloween Monet
Halloween Monet

Quale miglior occasione per visitare Claude Monet – The Immersive Experience” e “UNKNOWN Street Art Exhibition” e vivere la festa di Halloween all’insegna dell’arte e della bellezza? Il Teatro degli Arcimboldi propone al pubblico una serata speciale con un’apertura straordinaria delle mostre fino alle 22.00.

Halloween al Teatro degli Arcimboldi

Il 31 ottobre si potrà girovagare tra le sale del Teatro degli Arcimboldi alla scoperta delle due mostre in esposizione. L’area sarà aperta fino alle 22 ma con ultimo ingresso alle ore 21.

Un viaggio sensoriale che proseguirà nel bar del foyer con l’Aperitivo in Mostra che, solo per la notte di Halloween si prolungherà fino alle 22.00 proponendo ai visitatori divertenti e deliziosi cocktail in tema horror: Spider drink, Chupito e Cervello, Zombie Drink, Black Mojito accompagnati da gustose proposte culinarie come Halloween Snack, Meneghino Incapucciato, Tortilla insaguinata e Nachos con Bloody Sauce.

In teatro, per tutto il percorso della mostra e durante gli eventi collaterali, il visitatore potrà sentirsi in un ambiente rilassato e sicuro grazie a una prevenzione attenta e a un rispetto scrupoloso degli adempimenti prescritti dalle normative anti Covid.

Claude Monet the immersive esperience + cocktail: 24 euro
Unknown – Street art exhibition + cocktail: 23 euro

Prenota i tuoi biglietti e il tuo tavolo scrivendo a 

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MILANO bandisce il fumo di sigaretta in pubblico dal 2021, ecco le novità

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Dal primo gennaio 2021 Milano bandisce il fumo di sigaretta all’aperto, alle fermate di tram e bus, nei parchi, nelle strutture sportive come gli stadi. A stabilirlo è la delibera, già passata dalla giunta e che lunedì approderà in Consiglio comunale, del Regolamento per la qualità dell’aria.

Dall’1 gennaio 2021 scatterà il divieto di fumo all’aperto nei parchi, nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività per bambini, alle fermate dei mezzi pubblici (nel raggio di 10 metri), nelle strutture sportive, ad esempio sugli spalti, nelle aree cani e cimiteriali. Milano poi guarda al 2030 quando sarà introdotto il divieto di fumo all’aperto in area pubblica.

E’ un provvedimento che ha un duplice significato perché aiuta a ridurre il Pm10″, le particelle inquinanti che sono più nocive per i polmoni, “ma fa anche un’operazione di prevenzione della salute – ha spiegato Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune in commissione consiliare riunita online -. Pensiamo sia una spinta ulteriore che diamo per migliorare la salute e questo ha un significato maggiore adesso, con la pandemia in corso”.

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ARTIGIANO IN FIERA quest’anno sarà online, dal 28 novembre al 20 dicembre

FB hotelDaniel AF
FB hotelDaniel AF

La più grande fiera internazionale dell’artigianato aperta al pubblico, che da venticinque anni valorizza l’universo artigiano e i prodotti del suo lavoro, si trasforma quest’anno in un evento totalmente digitale: Artigiano in Fiera Live.

ARTIGIANO IN FIERA quest'anno sarà online, dal 28 novembre al 20 dicembre
ARTIGIANO IN FIERA quest’anno sarà online, dal 28 novembre al 20 dicembre

Una modalità per salvare le vendite – Giunta alla sua 25esima edizione, la manifestazione si presenta in una veste inedita innovativa, introducendo una novità che permetterà agli artigiani di presentarsi ugualmente al loro pubblico. Per effetto delle disposizioni anti-Covid, Ge.Fi. ha sviluppato una piattaforma che, da una parte, consentirà agli artigiani il racconto del loro lavoro e la vendita dei prodotti e, dall’altra, ai visitatori un’esperienza di shopping online, in un arco temporale più dilatato: dal 28 novembre al 20 dicembre 2020.

Vetrine digitali per valorizzare gli artigiani – La nuova modalità conferma la possibilità per numerose microimprese italiane di mantenere e sviluppare il contatto con il pubblico creato negli anni precedenti, grazie al network di vendita Artigiano in Fiera che ha sempre rappresentato un momento importante e strategico per la visibilità della loro attività, a livello nazionale e internazionale.

Artigiano in Fiera Live rappresenta quindi una grande  opportunità per le imprese, che si presenteranno attraverso un’esperienza digitale avanzata per raccontare il loro lavoro fatto di bellezzacreatività bontà. Ogni artigiano, infatti, avrà uno spazio all’interno di questa vetrina digitale che lo connetterà con il pubblico, aprendo virtualmente i laboratori e mostrando le più significative produzioni, disponibili per l’acquisto. Per sostenere ulteriormente quest’esperienza, Ge.Fi. si farà carico delle spese di spedizione.

Per rimanere aggiornato su tutte le novità di Artigiano in Fiera, clicca qui.

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Manifestazione in corso alla Banca d’Italia di Milano

milano manifestazione
milano manifestazione

 

“La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si mangia”. È questo il messaggio che i militanti del centro sociale Cantiere di Milano hanno lanciato oggi davanti alla sede della Banca d’Italia.

Ecco la protesta in corso promossa dal Centro Sociale Cantiere nel centro di Milano :

Alla Banca D’Italia di Milano perché non ci accontentiamo di qualche briciola.
Patrimoniale? Se non ora quando?!?
Senza reddito di emergenza e di autodeterminazione non è possibile garantire dignità.
Senza ospedali, medici e attrezzature non si possono curare le persone malate.
Senza soldi alla scuola non esiste futuro.
Tagliassero spese militari e stipendi ai parlamentari. Ritirassero i finanziamenti alle scuole private e precettassero la sanità privata.
Trovassero il modo già che sono in poltrona, ma serve reddito e sanità per tutt* e subito.

Ecco l’evento che giro sui social per sabato prossimo, il 31 Ottobre  con le motivazioni :

Sabato 31 Ottobre, dalle 15.30, in piazza Affari.
Manifestazione, flash mob e interventi per pretendere reddito di emergenza e autodeterminazione, welfare per tutti e diritto alla salute.
Se siamo costretti a soffocare nell’alternativa infernale “morire di covid o morire di fame” la colpa è di un sistema finanziario in cui i profitti di pochi valgono molto più della vita di molti.
L’1% del mondo, dell’Italia della Lombardia è una casta mafiosa e ladrona che ruba soldi e diritti per tenersi poltrone e privilegi.
Il CoronaVirus esiste per tutti, ma non siamo tutti sulla stessa barca.
Ci vogliamo vive e vivi, libere e liberi, senza debiti e senza Debito.
La salute è la prima cosa, ma senza ospedali, medici e macchinari non si curano i malati.
La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si mangia.
La salute è la prima cosa, ma senza reddito non si campa.
Vogliamo reddito di emergenza e autodeterminazione subito.
Vogliamo un welfare adeguato per il 99% della popolazione.
Stop ad affitti, tasse e utenze dove non si riescono a pagare.
Scuola, sanità e reddito per tutti subito.
Dovete darci il denaro, togliendolo alle spese militari, alle auto blu, agli stipendi dei parlamentari.
Dovete darci il denaro, togliendolo ai grandi speculatori della finanza e della speculazione immobiliare, tassando gli ultraricchi e le ditte come Amazon che hanno triplicato i guadagni proprio grazie alla pandemia.
Dovete darci il denaro.
P.S.: invitiamo chiunque possa a raggiungere Piazza Affari in bicicletta
P.P.S.: prendiamoci cura di noi, della salute collettiva. la manifestazione rispetterà le norme di prevenzione sanitaria.
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Zangrillo : nessuna folla al pronto soccorso, il 60% dei malati è codice verde

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Zangrillo: “Diamo informazioni corrette, ora non c’è il disastro”

Nel suo intervento su Rai1 infine Zangrillo ha invitato tutti a “dare informazioni corrette”: “Non dobbiamo perdere la razionalità, abbiamo tutti il dovere di dare informazioni corrette, non c’è in questo momento il disastro, dobbiamo tutti fare la nostra parte”.

“Il 60 percento dei pazienti che giungono in ospedale sono pazienti che vengono dimessi entro le 10 ore, sono quindi i cosiddetti codici verdi”. A dirlo, intervenendo a “La vita in diretta” su Rai1 è il professore Alberto Zangrillo, primario dell’Ospedale San Raffaele di Milano, che ha risposto a quanti, segnalando l’impennata di chiamate al 118, lo interpretano parlando di un peggioramento dell’epidemia di Coronavirus. “Ritengo che questo dato sia assolutamente comprensibile, abbiamo sempre denunciato il fatto che c’è un disorientamento generale da parte delle persone che sono molte spaventate, che non hanno punti di riferimento e il punto di riferimento lo trovano sicuramente in un ospedale, dove però ci sono vari livelli di cura, dalla semplice osservazione a qualcosa più importante”, ha spiegato Zangrillo. Che poi ha aggiunto dicendo che se una struttura ospedaliera riesce a organizzarsi sul territorio probabilmente “non arriviamo alla soluzione del problema ma cerchiamo di lavorare in modo ordinato e coordinato”.

Maggioranza delle persone via dai pronto soccorso in poche ore

“Io personalmente – ha detto ancora il medico del San Raffaele – sono preoccupato della curva dei contagi, ma dobbiamo parlare di curva di persone che sono state determinate positive al coronavirus, dopodiché c’è tutta la categoria di persone con sintomi nelle varie gradazioni da lievi a gravi”. Il professore aveva espresso un concetto simile anche intervenendo a “L’aria che tira”: “Forse la mia età non più verde mi permette di raccontare la verità senza eccedere né nell’ottimismo né nel catastrofismo. La realtà che osservo è quella di una situazione ben gestita dalle regioni di riferimento in cui si sarebbe potuto fare meglio e di più sul territorio. Il 65 percento delle persone che si presentano nei nostri Pronto Soccorsi viene dimesso entro le 9 ore”, aveva spiegato Zangrillo.

 

 I DATI DI CONTAGIO –  MARTEDÌ 27 OTTOBRE 

Sono 5.035 i nuovi positivi con 29.960 tamponi effettuati, per una percentuale pari al 16,8%

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 29.960, totale complessivo: 2.766.999
  •  i nuovi casi positivi: 5.035 (di cui 260 ‘debolmente positivi’ e 26 a seguito di test sierologico)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 90.774 (+418), di cui 3.284 dimessi e 87.490 guariti
  •  in terapia intensiva: 271 (+29)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 2.715 (+256)
  •  i decessi, totale complessivo: 17.310 (+58)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 1.940, di cui 768 a Milano città;
  • Bergamo: 93;
  • Brescia: 170;
  • Como: 215;
  • Cremona: 128;
  • Lecco: 198;
  • Lodi: 130;
  • Mantova: 105;
  • Monza e Brianza: 1.362;
  • Pavia: 188;
  • Sondrio: 107;
  • Varese: 263.

 

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UNIVERSITA’: basta lezioni in presenza, per gli studenti di Milano è già lockdown

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02 UNIVERSITY kX8B 1200x900@Quotidiano Inside Italy Web

Covid-19, per le università è quasi lockdown: basta lezioni in presenza, pochi gli studenti.

Le università milanesi, che il 7 settembre scorso avevano riaperto le proprie aule agli studenti dopo i lunghi mesi di chiusura a causa del lockdown e della prima ondata di contagi da coronavirus, tornano a “barricarsi”.

L’ultima in ordine di tempo a dire basta almeno per ora alle lezioni in presenza – ricominciate poco più di un mese fa – è stata la Cattolica. L’Ateneo, si legge in una nota, “resta aperto, ma sospende fino all’8 novembre le lezioni in presenza nelle sedi di Milano e Brescia”. Il motivo è presto detto: “L’aumento esponenziale dei casi di contagio da Covid-19 e l’invito delle autorità a ridurre gli spostamenti delle persone inducono l’Ateneo a ricorrere, a partire da mercoledì 28 ottobre e fino all’8 novembre, alla didattica fruibile solo a distanza per tutti i corsi di laurea e post-laurea delle sedi di Milano e di Brescia, ad eccezione di quelli della facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali”.

L’università – assicurano dall’Unicatt – “segue costantemente e con attenzione gli sviluppi dell’epidemia e i relativi provvedimenti delle autorità competenti. Le strutture dell’Ateneo sono consapevoli dell’aggravarsi della situazione e si sono organizzate per gestire questa fase complessa”. E ancora: “Nei giorni scorsi è stato inoltre deciso l’ampliamento del ricorso al lavoro agile da remoto, pur garantendo attraverso presidi in presenza tutti i servizi dell’Ateneo. I docenti che lo desiderino potranno continuare a recarsi nelle aule appositamente predisposte per erogare le lezioni in streaming, previa comunicazione all’Ufficio Programmazione della sede di competenza”.

No presenza anche in Bocconi

Pochi giorni fa era stata la volta della Bocconi. L’ateneo tra il 26 ottobre e il 2 novembre – ma è verosimile che la data sarà spostata – “erogherà esclusivamente a distanza la didattica degli insegnamenti afferenti ai corsi di laurea e laurea magistrale”, avevano annunciato in una lettera il rettore Gianmario Verona e il consigliere delegato Riccardo Taranto.

“Siamo consapevoli – aveva precisato il rettore – di quanto l’esperienza universitaria in presenza sia fondamentale per una formazione completa e per un interscambio sempre proficuo all’interno della nostra community. Pertanto, non appena le normative chiariranno definitivamente il da farsi per l’intero semestre, valuteremo la possibilità di ripristinare il formato originario con attività anche in presenza, sempre in sicurezza e nel rispetto delle norme”.

Laurea online alla Iulm

Anche alla Iulm si è tornati un po’ indietro nei mesi, con le lauree che non si svolgeranno in presenza. “Abbiamo aspettato per prendere una decisione definitiva, monitorando l’andamento della situazione sanitaria – ha spiegato nei giorni scorsi il rettore, Gianni Canova -. Abbiamo preso la decisione, anche se un po’ a malincuore, di spostare tutti gli esami di laurea triennali e magistrali sul web”.

“Non sarebbe stato responsabile di questi tempi chiedere a studenti, docenti e familiari spostamenti da regione a regione, da provincia a provincia, affollamenti che avrebbero messo a repentaglio la salute di tutti. Dunque faremo anche le prossime laurea di novembre in remoto, con la promessa di mantenere ovviamente ferma la cerimonia del Graduation Days”, ha chiarito il numero uno della Iulm, che per le lezioni ha creato un “piano straordinario per la didattica online”.

Brera si “ferma”

Stop forzato anche all’Accademia di Brera, fermata neanche a dirlo dal coronavirus. “A causa del progredire dell’emergenza sanitaria covid-19, il Consiglio Accademico ha deliberato che l’orientamento e Piano di Studiì previsto in presenza nella settimana dal 26 al 31 ottobre 2020 verrà effettuato in modalità a distanza, tramite piattaforma on line”, si legge sul sito dello storico ateneo meneghino.

“Inoltre, le attività didattiche del primo semestre si svolgeranno esclusivamente con la modalità a distanza tramite la piattaforma on line Google G-Suite fino al 16 novembre 2020, fatte salve ulteriori direttive successive”, hanno annunciato, spiegando che “il semestre avrà regolarmente inizio a partire dal 2 novembre 2020, con la didattica a distanza per tutti i corsi, secondo quanto previsto dal calendario accademico”.

Le altre università, aperte ma vuote

In Statale per ora la didattica in presenza “resiste”, con forme nuove. Sui siti dei singoli corsi di studio, infatti, gli studenti – che possono comunque seguire in streaming – hanno l’obbligo di prenotare il proprio posto in aula e, eventualmente, in biblioteca.

Aperto e “attivo” anche il Poli, che però è desolatamente vuoto e dopo le ultime ordinanze ha dovuto rivedere gli orari dei propri spazi studio. “La presenza in aula è stata del 20% rispetto a quella pianificata”, ha spiegato il rettore Ferruccio Resta in una lettera indirizzata prima del weekend a colleghi e studenti. E anche qui, la causa è semplice da immaginare: “Ritengo di poter affermare che l’aumento dei contagi e le ultime indicazioni abbiano, in modo fisiologico, ridotto la mobilità di tutti noi e, conseguentemente, la presenza nelle aule”.

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MI CAMA ES UN JARDÍN: i tessuti delle donne del Monte Quichua

il mio letto e un giardino mostra mudec museo culture milano
il mio letto e un giardino mostra mudec museo culture milano

MI CAMA ES UN JARDÍN: i tessuti delle donne del Monte Quichua. Una panoramica sulla produzione tessile del monte argentino attraverso una selezione di coperte da letto provenienti dalla collezione privata di Andreina Rocca Bassetti

La mostra promossa dal Comune di Milano e curata da Carolina Orsini, conservatore del Museo delle Culture, offre al visitatore una panoramica sulla produzione tessile del monte argentino attraverso una selezione di coperte da letto provenienti dalla collezione privata di Andreina Rocca Bassetti, donate al MUDEC nel 2016. Accompagna l’esposizione un film/documentario dedicato alla memoria di Berna Paz (1931-2020), ultima grande tessitrice della vecchia generazione delle huarmis sachamanta (donne del monte). Il film è frutto di un lavoro di campo etnografico svolto dai ricercatori del MUDEC e dal regista Federico Ferrario a Santiago del Estero nel luglio del 2019, realizzato grazie al generoso apporto dell’Associazione culturale Sumampa/Adobe.

I TESSUTI DI SANTIAGO

MI CAMA ES UN JARDìN: i tessuti delle donne del Monte Quichua
MI CAMA ES UN JARDìN: i tessuti delle donne del Monte Quichua

Vagando per le zone rurali della sua terra d’origine, il celebre poeta e saggista santiagueño Bernardo Canal Feijoo (1897 – 1982) immortala così l’arte della tessitura del monte, la foresta di quebrachos dell’arida pianura di Santiago:

 

 Era una regione arida, molto più arida di altre della Provincia. Di un’aridità desolante. Di un’arida desolazione (…) Io stesso, lo confesso, mi sentivo fiacco e annichilito. E solo il mio automatico vagare mi portò al ranchito (…) D’un tratto inciampai in “quella”. Era una coperta di Santiago stesa al sole tra due pali. Era tessuta in rosso, giallo e verde, con fasci, lame, e zigzag e macchie che brillavano, splendevano e scoppiettavano, in esplosioni, proiezioni e fiammate (…) Accanto ad alcuni pali c’era una donna in nero (…) indicando la coperta con la mano le ho detto: “Carina!”

Un potente bagliore scintillò nei suoi occhi (…) poi le sfuggirono dalla bocca queste parole: “E se vedesse il mio letto… Il mio letto è un giardino” (Mi cama es un jardín).

Fauna mai vista, flora fantastica, triangoli, segni a gradoni, misteriosi rettili, soli, lune e stelle di cieli ignorati. È proprio vero che la mano che trama tra i quattro pali del telaio, “il giardino” dell’anima, conosce la magia della creazione divina.

Attività femminile e domestica per eccellenza, la tessitura nell’area di Santiago del Estero – nella provincia omonima, 900 chilometri a nord di Buenos Aires – è un lavoro molto antico. Qui gli spagnoli durante il periodo della conquista (XVI sec.) introdussero le pecore che, sin dall’inizio della colonia, fornirono la lana per la lavorazione dei tessuti sfruttati come attività ad alto rendimento.

Con la fine del potere coloniale e con la concorrenza dei manufatti industriali introdotti a Santiago grazie all’arrivo della ferrovia nella seconda metà del XIX sec., la tessitura tradizionale perse progressivamente di importanza, e da attività economica prese definitivamente una connotazione domestica.

Fino alla prima metà del XX secolo nelle case del monte di Santiago si continuò a tessere ancora con una certa frequenza. Dieci “tessuti di tradizione” risalenti a questo periodo e donati al Mudec nel 2016, sono ora visibili in mostra.

Con la metà del XX secolo anche la produzione domestica sembrò calare drasticamente, forse a causa dei processi migratori che interessano l’area, poverissima, a favore di altre regioni dell’Argentina o della capitale. A questo processo parteciparono, tardivamente, anche le donne.

L’effettiva mancanza di figure femminili cui trasmettere l’arte della tessitura può essere stata una concausa della progressiva perdita di questa tradizione nella regione. Oggi solo in pochissime case l’attività della tessitura è ancora frequente e comune.

A partire dagli anni ‘90l’Associazione Sumampa/Adobe, con l’istituzione di una scuola di tessitura nella zona rurale di Quimili Paso, nel cuore del monte a sud della capitale Santiago, si è fatta carico di reintrodurre questa antica attività, recuperando la memoria e le tecniche dalle poche persone che ancora la praticavano.

IL DOCUMENTARIO HUARMIS SACHAMANTA 

Nella lingua parlata durante l’epoca inca, il quechua, Huarmis sachamanta vuol dire donne (Huarmisdel monte (sacha = monte). Le donne del monte, come loro stesse si definiscono, sono le tessitrici del progetto dell’Associazione Sumampa/Adobe a Quimili Paso, che hanno recuperato le tecniche tradizionali di filatura, tintura e tessitura praticate per millenni nella zona, ma che si erano perse a seguito dei cambiamenti economici e della massiccia migrazione avvenuta negli ultimi 60 anni.

Nel mese di luglio del 2019 è partito dalle interviste con le Huarmis di Quimili Paso un lavoro di campo sostenuto dall’Associazione Sumampa/Adobe e condotto da Carolina Orsini del MUDEC e dal regista Federico Ferrario in collaborazione con l’artista e antropologa argentina Claudia Marchi. Il lavoro di campo ha avuto come scopo quello di documentare la vita, i pensieri e i gesti delle tessitrici di Santiago, molte delle quali ultra novantenni, nel tentativo di fermarne la memoria e trasmetterla ai posteri.

Dalle 23 interviste a Quimili Paso (dipartimento di Avellaneda) e in altri 3 dipartimenti della provincia di Santiago (Atamisqui, Añatuya e Loreto) e dalle conversazioni con la studiosa Ruth Concuera, apprendiamo non solo le tecniche della tessitura, ma anche la sua funzione sociale ed economica nel passato recente e nella modernità. Divenuti di moda alla fine degli anni ‘80, i tessuti storici (XIX – XX sec.) di Santiago dell’Estero sono ormai per lo più raccolti in collezioni private, senza che ci sia stata una documentazione di come, da chi e in che contesti siano stati prodotti e usati.

In linea con la politica di conservazione dei saperi tradizionali svolta dal Mudec, il lavoro di campo e il documentario che ne è seguito sono sembrati una urgente necessità per cogliere, dalla voce delle protagoniste, i segreti dei tessuti di Santiago dell’Estero.

 

ORARI 
Da Martedì a Domenica dalle 9.30 alle 19.30
Giovedì dalle 9.30 alle 20.30
Lunedì chiuso
Ingresso gratuito senza prenotazione
ULTIMO INGRESSO UN’ORA PRIMA
Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
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PRANZO CON LO CHEF: la proposta di Halloween di BASARA

basara sushi pasticceria piatto
basara sushi pasticceria piatto

PRANZO CON LO CHEF: la proposta di Halloween di BASARA

PRANZO CON LO CHEF: la proposta di Halloween di BASARA
PRANZO CON LO CHEF: la proposta di Halloween di BASARA

Nel Giappone medievale i “Basara” erano un gruppo di samurai che non si uniformavano agli usi e costumi della società. Il brand BASARA si ispira proprio a questa filosofia di indipendenza e forza.

Il Brand BASARA nasce nel 2011 con l’apertura del locale in Via Tortona, nel cuore pulsante della moda milanese, studiato come “ristorante modulare” capace di soddisfare le necessità gastronomiche di ogni momento della giornata. Il secondo ristorante nasce nel 2014 in Corso Italia, offrendo un innovativo servizio di take away e delivery su tutta Milano.

Ecco qui la proposta di Halloween di BASARA, per non rinunciare al piacere di un buon pranzo, nel totale rispetto delle norme di sicurezza.

“Sabato 31 ottobre, Basara ha pensato per te ad un’esclusiva degustazione completa della migliore cucina giapponese.

Al banco sushi ci sarà lo Chef Hirohiko Shimizu che, con l’aiuto della sua squadra di Chef giapponesi, creerà la magia che solo la cucina della tradizione nipponica sa dare.

Sarai accomodato nella splendida pergola affacciata sul giardino giapponese di via Washington 70.
L’ambiente che ti accoglierà sarà completamente in linea con le norme in materia di sicurezza, nel pieno rispetto del distanziamento sociale.

Lo speciale menù degustazione in esclusiva per il pranzo di sabato, comprenderà una degustazione di antipasti, un piatto flambè e una degustazione di sashimi&roll

L’accesso è consentito solo su prenotazione a sole 30 persone.

Ricapitolando..

DOVE?
BASARA via washington 70 – Milano
QUANDO?
Sabato 31 ottobre alle 13.00
QUANTO?
La degustazione ha un costo di 40€ a persona, bevande escluse
COME?
Chiamando allo 0287176873 per prenotare, oppure cliccando qui.

 

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LAVORO: l’odissea di chi cerca lavoro a Milano durante il Covid

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Il mondo del lavoro in crisi nel capoluogo della regione che, con la pandemia in corso, ha perso oltre 110mila posti precari.

Colloqui di lavoro con domande come “Lei è fidanzata?” o Stipendi da 800 euro per 54 ore di lavoro a settimana ma “senza pausa pranzo, non c’è il tempo”.

Oppure Contratti che i tribunali hanno già dichiarato incostituzionali.

Scene dalla Milano del Covid, dove tanti hanno perso il posto nonostante il blocco dei licenziamenti semplicemente perché erano precari e i loro contratti sono andati in scadenza: 110mila i posti persi in Lombardia solo nei primi 6 mesi del 2020, secondo la Cisl.

Il crollo dell’occupazione (-2,4% in regione, mai così male dal 2009) dipende da terziario e servizi, settori nei quali tra 2015 e 2019 si sono concretizzati il 73% degli avviamenti al lavoro. Che in tre casi su quattro sono avvenuti con contratti “flessibili“: a tempo determinato (51,5%), in somministrazione con agenzie interinali (15,2%), con contratti a progetto (3,2%) o in apprendistato (3,3%).

Più semplici da interrompere, per le aziende. E quando il lavoratore lasciato a casa si rimbocca le maniche per trovare una nuova chance si vede offrire compensi inferiori alla soglia Istat di povertà assoluta per quest’area del Paese.

L’incarico sparito e il Ccnl incostituzionale – L’ultimo colloquio di Valentina, 28enne siciliana laureata in comunicazione e marketing, senza lavoro da marzo quando ha perso il suo stage a 650 euro mensili, sembra uscire da un film dell’assurdo. “Appena riesci mandaci i tuoi documenti così da mandarti il contratto”, le scrive un’agenzia interinale di Milano convocandola per il giorno successivo nella sede di una multinazionale. “Vestita di nero maglioncino/camicia, pantalone elegante nero, scarpa nera (non da ginnastica)” è l’outfit consigliato. “Capelli in ordine, trucco sobrio”. Nemmeno due ore dopo la retromarcia: “Il cliente ci ha revocato l’incarico”. Per “rimediare” le viene proposta una collaborazione occasionale: la svendita di un noto marchio di moda in via Savona. Contratto intermittente di 15 giorni. Significa che in astratto potrebbe lavorarne anche soltanto due. Settore di lavoro e Ccnl? “Servizi ausiliari fiduciari”.

È lo stesso della security e dei servizi di sicurezza. Con mansioni che vanno dall’accoglienza alla movimentazione delle merci in magazzino. “Uno dei peggiori dal punto di vista retributivo”, Infatti  “Il Tribunale di Torino“, nella causa intentata da un addetto, “lo ha dichiarato incostituzionale perché prevedeva delle retribuzioni troppo basse”. Ledendo l’articolo 36 della Costituzione in base al quale “il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Il mancato rinnovo comunicato 24 ore prima. E le offerte tutte inferiori alla Naspi – Da quando è iniziata la pandemia Valentina non ha visto un euro, nessun bonus o ammortizzatore sociale. Niente cassa integrazione o Fis perché non è mai stata una dipendente. Niente bonus partita iva perché non è una libera professionista. Niente disoccupazione (Naspi) perché mai assunta per davvero se non a colpi di stage.

È andata meglio a Chiara, commessa del centro di Milano. Lavora(va) per conto di ottod’Ame, marchio toscano di moda con target medio-alto. Tutto incentrato, a livello di marketing, sull’empowerment femminile. A cominciare dalle testimonial che il brand si sceglie, in televisione quanto su Instagram, e dal nome della chat di lavoro fra colleghe e manager: “Girl’s power”.

Chiara e alcune sue colleghe sotto lockdown sono state avvisate con 24 ore di preavviso che il loro contratto (da trasformarsi obbligatoriamente in tempo indeterminato per effetto del decreto Dignità) non sarebbe stato rinnovato.

Da quel momento prende la Naspi: 871 euro per i primi mesi e poi a scendere. Cerca lavoro a Milano. In una dozzina di colloqui realizzati da maggio a ottobre nel settore retail nessuna offerta ha superato per importo la disoccupazione.

800 euro al mese per 54 ore a settimana – Per chi si è ritrovato a casa, il lavoro quotidiano diventa quello di trovarne un altro. Giornate passate al pc a inviare curricula e leggere le recensioni delle aziende su Indeed; al telefono per i pre-screening; a colloquio con addetti delle risorse umane o con i nuovi software che automatizzano e sostituiscono l’HR nell’attività di selezione. Uno spaccato del mondo del lavoro fatto di misere retribuzioni e domande umilianti. Uno showroom di moda a Milano offre 800 euro al mese per 54 ore settimanali (9 al giorno, 6 giorni su 7) senza pausa pranzo “perché spesso non c’è il tempo”. Per le donne è normale sentirsi chiedere in fase di selezione se sono fidanzate, o di mettere “in ordine di gerarchia le voci realizzazione personale e professionale, affetti e famiglia”.

In alcuni franchising del gruppo Gabetti – settore immobiliare e real estate a cui fanno capo Gabetti, Grimaldi e Professionecasa – propongono un rimborso spese da 450 euro mensili per un full time. Pagamenti in ritenuta d’acconto e apertura della partita Iva superati i 5mila euro all’anno.

Per le “giovani leve della comunicazione” 600 euro – Chi entra ora nel mondo del lavoro parte spesso da uno stage. Da Barabino&Partners, una delle principali agenzie di comunicazione d’Italia, con clienti di peso nel panorama industriale, finanziario e immobiliare, per chi è alla prima esperienza professionale si sono inventati il progetto “La Cantera”. Come il nome che si dà al vivaio del Barcelona Futbol Club. È dedicato ai giovani talenti e “favorisce la nascita e gli sbocchi professionali di giovani leve intenzionate a intraprendere il “mestiere” della comunicazione”, si legge sul sito della società.

La retribuzione però è 600 euro al mese in stage. E i 600 euro non sono s alario o retribuzione alla prima esperienza, questo è un progetto formativo di sei mesi per ragazzi neolaureati che vengono affidati a un tutor dove è molto più il prendere che il dare, da non confondere con i tirocini in altri ambiti.

Anche nel ristorante stellato per i camerieri c’è il “fuori busta” – C’è infine chi il lavoro non lo ha perso, per ora. Come Stefanocameriere di un ristorante stellato con menù degustazione da 120 euro a persona. Sono coloro che adesso vanno “ristorati” come da nuova formula della politica nazionale. Guadagna(va) mille euro al mese di stipendio prima del Covid. Compreso il “fuori busta”, il nero, che alimenta il settore del food e non solo: secondo gli ultimi dati Istat nel 2018 sono state 3,6 milioni le unità di lavoro irregolari. La cassa integrazione però non si calcola sul “nero”. Per mesi Stefano ha dovuto vivere con cifre intorno ai 500 euro. E oggi che Milano è prima ripartita per poi – forse – fermarsi di nuovo con il nuovo Dpcm, a parità di stipendio ha dovuto accettare un aumento delle mansioni, sia in sala da pranzo che fuori.

I driver di Enjoy e il contratto cambiato in corsa – Oppure i driver di Enjoy. Una trentina su Milano. Movimentano la flotta di Fiat 500 o Fiat Doblò rosse fiammanti del car sharing di Eni. Durante il regime di cassa integrazione parziale hanno denunciato l’aumento degli obiettivi giornalieri (13 auto a testa) già di per sé in crescita, perché ora le macchine vanno disinfettate da cima a fondo. Non sono lamentele fini a se stesse quelli dei driver. Molti di loro ringraziano di non aver perso il lavoro. Ai sacrifici però ci sono abituati. È passato più di un anno da quando formalmente il loro datore di lavoro è cambiato. Erano assunti a tempo indeterminato da Adecco con contratti di somministrazione per prestare servizio presso Leasys, società nata come joint venture fra Fiat ed Enel e oggi spa di Fca e Credit Agricole specializzata nel leasing, noleggio a lungo termine e gestione della flotta per conto di clienti. Tra cui proprio Enjoy. Nel 2019 ai lavoratori viene chiesto (“ imposto” dicono loro) di dare le dimissioni da Adecco. Per essere ri-assunti da Professional Solutions. Che è sempre una società del gruppo Adecco Italia: il ramo d’azienda specializzato nei servizi di outsourcing. Un giochino che ai dipendenti è valso il riconoscimento della quattordicesima ma gli è costato 100 euro di stipendio mensile in busta paga, oltre al premio di produzione Fca (1.350 euro nel 2019) che prima gli veniva corrisposto e oggi non più.

Sentito il gruppo Adecco fa sapere che gli obiettivi giornalieri per i driver cambiano perché dipendono dal momento e dalla fase di lavoro. Quanto alla retribuzione, spiega che quando nel 2019 c’è stato il cambio di appalto per la manodopera è stato modificato anche il contratto collettivo nazionale di riferimento. È per questo motivo che i lavoratori si sono visti diminuire l’importo in busta paga di circa 100 euro mensili.

Fonte: IlFattoQuotidiano

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DECRETO RISTORI: approvato il decreto, ecco la bozza ufficiale e chi usufruirà dei fondi

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

Via libera del Consiglio dei ministri al decreto Ristori nato con lo scopo di compensare le misure restrittive contenute nell’ultimo Dpcm in materia di contrasto al Covid-19 già in vigore.

La bozza del decreto contiene 32 articoli e tra le misure spunta anche un finanziamento da 30 milioni di euro per consentire a medici di base e pediatri di eseguire “tamponi antigenici rapidi”. Tra le novità il servizio nazionale per il “contact tracing” e lo stop ai pignoramenti immobiliari fino alla fine dell’anno.

A chi vanno i contributi? Si va verso ristori corposi per il settore della somministrazione, con i ristoranti che dovrebbero ricevere il 150% di quanto già avuto a fondo perduto con il decreto Rilancio e bar e pasticcerie che dovrebbero ottenere il 200%. La lista delle attività e dei relativi “coefficienti” di indennizzo che entrerà nel decreto ristori sarebbe ancora soggetta a ultime limature. Per le sole discoteche e i locali analoghi, chiusi in sostanza da marzo, il ristoro dovrebbe arrivare al 400%.

Catalfo: “Esonero contributivo, stop ai licenziamenti e prorogata la Cig” Per tutte le imprese “abbiamo garantito altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio”, scrive il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, dopo l’ok al decreto Ristori.

Elezioni comunali rinviate al prossimo anno“In considerazione della situazione epidemiologica da Covid-19, per l’anno 2020 le elezioni dei comuni i cui organi sono stati sciolti ai sensi dell’articolo 143 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, già indette per le date del 22 e 23 novembre 2020, sono rinviate e si svolgono contestualmente al turno ordinario di elezioni comunali del primo semestre 2021, mediante l’integrale rinnovo del procedimento di presentazione di tutte le liste e candidature a sindaco e a consigliere comunale”.


SCARICA LA BOZZA DEL DECRETO ” RISTORI”


l fondo perduto e i rimborsi entro il 15 novembre

I ristori a fondo perduto saranno il “pezzo forte” del decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri e arriveranno «in tempi record entro il 15 novembre» aveva assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri nel corso dell’incontro con le categorie colpite dal Dpcm anti-Covid.

Il nuovo intervento a fondo perduto avrà un funzionamento legato al meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio con il mese di aprile come punto di riferimento: «Per alcuni settori il coefficiente sarà 1 per i ristoranti 1,5», per altri settori potrà arrivare a 2: quindi ristoro doppio rispetto a quanto già ricevuto.

Tetto degli indennizzi a 150mila euro senza limiti di fatturato

Il nuovo contributo a fondo perduto andrà «a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive», senza limiti di fatturato (quindi anche a chi supera i 5 milioni) e avrà un tetto massimo di 150mila euro.

Nel testo si precisa che chi non ha chiesto il contributo a fondo perduto nell’edizione prevista con il decreto Rilancio dovrà fare apposita domanda: saranno esclusi dal ristoro «i soggetti che hanno attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre» o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data. L’Agenzia delle entrare riaprirà l’apposito canale web per consentire di presentare le nuove istanze e calcolare il contributo, sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza (cioè una percentuale sul calo di fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 rispetto al mese di aprile 2019).

Le quote saranno “differenziate per settore economico” individuato in base ai codici Ateco. Per chi ha già ricevuto il contributo in estate il ristoro sarà «corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo».

A novembre 800 euro ai precari del settore sport

All’articolo 16 della bozza del decreto ristori si legge che «per il mese di novembre 2020, è erogata dalla società Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 124 milioni di euro per l’anno 2020, un’indennità pari a 800 euro in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Coni, il Comitato Italiano Paralimpico, le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip, le società e associazioni sportive dilettantistiche».

Viene inoltre istituito il “Fondo per il sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche e delle società sportive dilettantistiche” nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020: sarà destinato all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche” penalizzate dall’ultimo Dpcm del governo.

Voucher per biglietti spettacoli fino 31 gennaio

Previsto anche un rimborso con voucher anche per gli spettacoli dal vivo previsti dal 24 ottobre e fino a gennaio 2021 e saltati per le nuove restrizioni anti-Covid. La misura vale anche per «i titoli acquistati dal 1 al 24 ottobre non fruiti» finora e «non fruibili fino al 31 gennaio 2021».

ECCO CHI RICEVERÀ GLI AIUTI e il COEFFICENTE DI RISTORO 

I coefficenti per settore

Nel decreto ci saranno anche «sostegni specifici per turismo e somministrazione». In particolare bar e pub dovrebbero ricevere il 150% di quanto già avuto a fondo perduto con il decreto Rilancio, mentre i ristoranti dovrebbero ottenere il 200%. Per le sole discoteche e i locali analoghi, chiusi in sostanza da marzo, il ristoro dovrebbe arrivare al 400%.

CODICE TIPOLOGIA %
561.011 Ristorazione con somministrazione 200
561.012 Attività di ristorazione connesse alle aziende agricole 200
561.030 Gelaterie e pasticcerie 150
561.041 Gelaterie e pasticcerie ambulanti 150
561.042 Ristorazione ambulante 200
562.100 Catering per eventi, banqueting 200
563.000 Bar e altri esercizi simili senza cucina 150
591.400 Attività di proiezione cinematografica 200
823.000 Organizzazione di convegni e fiere 200
900.400 Gestione di teatri, sale da concerto e altre strutture artistiche 200
931.110 Gestione di stadi 200
931.120 Gestione di piscine 200
931.130 Gestione di impianti sportivi polivalenti 200
931.190 Gestione di altri impianti sportivi nca 200
931.200 Attività di club sportivi 200
931.300 Gestione di palestre 200
931.910 Enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi 200
931.999 Altre attività sportive nca 200
932.100 Parchi di divertimento e parchi tematici 200
932.910 Discoteche, sale da ballo night-club e simili 400
932.930 Sale giochi e biliardi 200
932.990 Altre attività di intrattenimento e di divertimento nca 200
960.410 Servizi di centri per il benessere fisico (esclusi gli stabilimenti termali) 200
960.420 Stabilimenti termali 200
960.905 Organizzazione di feste e cerimonie 200
551.000 Alberghi 150
552.010 Villaggi turistici 150
552.020 Ostelli della gioventù 150
552.030 Rifugi di montagna 150
552.040 Colonie marine e montane 150
552.051 Affittacamere per brevi soggiorni, case ed appartamenti per vacanze, bed and breakfast, residence 150
552.052 Attività di alloggio connesse alle aziende agricole 150
553.000 Aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte 150
559.020 Alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero 150
493.901 Gestioni di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o sub-urbano 200
773.994 Noleggio di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli: impianti luce ed audio senza operatore, palchi, stand ed addobbi luminosi 200
799.011 Servizi di biglietteria per eventi teatrali, sportivi ed altri eventi ricreativi e d’intrattenimento 200
799.019 Altri servizi di prenotazione e altre attività di assistenza turistica non svolte dalle agenzie di viaggio nca 200
900.101 Attività nel campo della recitazione 200
900.109 Altre rappresentazioni artistiche 200
900.201 Noleggio con operatore di strutture ed attrezzature per manifestazioni e spettacoli 200
900.209 Altre attività di supporto alle rappresentazioni artistiche 200
920.009 Altre attività connesse con le lotterie e le scommesse (comprende le sale bingo) 200
949.920 Attività di organizzazioni che perseguono fini culturali, ricreativi e la coltivazione di hobby 200
949.990 Attività di altre organizzazioni associative nca 200

Altri 400 milioni a guide e agenzie di viaggio

Arrivano altri 400 milioni per il sostegno agli operatori turistici, dalle agenzie di viaggio e i tour operator alle guide e gli accompagnatori turistici. Altri 100 milioni andranno al Fondo per le emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali: le risorse aggiuntive andranno in particolare al ristoro delle perdite subite dal settore relative alla organizzazione di fiere e congressi.

Indennizzi anche a Taxi e Ncc

«Ci sono anche i tassisti e i titolari di noleggio con conducente tra le categorie destinatarie dei ristori stanziati dal Governo nel Decreto approvato oggi a sostegno delle attività chiuse «danneggiate dalle ultime misure anti Covid» ha detto la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli.

Al fondo per il turismo 400 milioni

Il decreto Ristori contiene anche un fondo da 400 milioni di euro per le fiere internazionali cancellate per la pandemia. Le risorse aggiuntive vanno ad incrementare il cosiddetto “fondo 394 Simest”, dedicato ai finanziamenti agevolati.

I fondi per la cassa integrazione

Al fondo perduto per le attività colpite dal nuovo Dpcm andranno circa 2 miliardi dei 6,8 complessivi del decreto. L’altra voce importante sono i 2,6 miliardi destinati alla cassa integrazione riservata ai dipendenti e lavoratori di queste stesse attività.

Servizio nazionale per il «contact tracing»

Con il decreto arriva poi un “servizio nazionale” per il “contact tracing”: sarà un servizio di «risposta telefonica alle persone risultate positive» al Covid «o che hanno avuto contatti stretti o casuali con soggetti risultati positivi, con il compito di svolgere attività di contact tracing e sorveglianza sanitaria nonché di informazione e accompagnamento verso i servizi di prevenzione e assistenza delle competenti aziende sanitarie locali». Gli operatori dovranno anche caricare sulla app Immuni «il codice chiave in presenza di un caso positivo» per «rendere efficace il contact tracing attraverso l’utilizzo dell’app Immuni». I laboratori dovranno comunicare la diagnosi di positività “al Sistema Tessera Sanitaria” che li rende disponibili al servizio nazionale.

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THE ROOF MILANO: Sabato e Domenica BRUNCH & DJ SET. Info & Prenotazioni

Pancake con fragole e yogurt4
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OGNI SABATO E DOMENICA


Una novità importante per la ” Milano da bere ” : all’ultimo piano dell’ Hotel dei Cavalieri, sulla terrazza panoramica dell’albergo, apre al pubblico La Terrazza THE ROOF MILANO
Grazie alla location speciale con panorama mozzafiato su Milano, il THE ROOF offre un’atmosfera sofisticata ed elegante che  è già diventata un punto per molti turisti e milanesi.

Nel cuore di Milano, esattamente in Piazza Missori, nello storico palazzo costruito nel 1949 su progetto di Enrico Lancia con la partecipazione di Giò Ponti.

the roof milano brunch prenotazioneThe Roof Milano, regala un’esclusiva vista nel cuore di Milano, con un eccellente servizio di ristorazione nel rispetto del nuovo DPCM.

the roof brunch prenotazioneIl Ristorante Panoramico affidato al rinomato Chef  Paolo Scaccabarozzi che vi aspetta per deliziarvi con le sue specialità, pronto a stupire con proposte in grado di soddisfare tutti i gusti al BRUNCH di SABATO & DOMENICA.

THE ROOF MILANO Menù Brunch 40 EURO


BRUNCH & DJ SET dalle ore 12.00 alle ore 17.00 su prenotazione obbligatoria:

Tel.+39 02 84106534

THE ROOF MILANO

Piazza Missori, 3 I Milano
ingresso provvisorio
Hotel The Square I Via Alberico Albricci, 2/4 I Milano

(NB: specificare NOME/COGNOME/ NUMERO DI PERSONE / GIORNO E ORARIO DI ARRIVO)

RSVP


BRUNCH & DJ SET dalle ore 12.00 alle ore 17.00 su prenotazione obbligatoria:

Tel +39 02 84106534

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Piazza Missori, 3 I Milano
ingresso provvisorio
Hotel The Square I Via Alberico Albricci, 2/4 I Milano

 

 

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DECRETO RISTORI: ecco tutte le Anticipazioni del nuovo provvedimento

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Alle 15.00 di oggi il consiglio dei ministri che varerà il nuovo provvedimento di emergenza da 4-5 miliardi. Gli indennizzi raddoppieranno, rispetto a quanto già ricevuto in estate, per le attività chiuse tout court, come piscine, palestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, e quadruplicheranno per le discoteche. Ci sarà la proroga di 6 settimane della Cig Covid, un nuovo credito d’imposta sugli affitti e la cancellazione della seconda rata dell’Imu. Indennità una tantum per gli stagionali del turismo, spettacolo e lavoratori dello sport.

Un nuovo pacchetto di aiuti da 4-5 miliardi per dare un contributo economico immediato ai settori di nuovo costretti a chiudere, o quasi, per contenere il dilagare dalla pandemia di coronavirus.

Indennizzi che raddoppieranno, rispetto a quanto già ricevuto in estate dopo il lockdown, per le attività chiuse tout court, come piscinepalestre, fiere, enti sportivi, terme, centri benessere, catering, cinemasale giochi e sale bingo, mentre saranno maggiorati del 50% per ristoranti, alberghi, affittacamere, villaggi turistici, ostelli e rifugi.

Il ristoro dovrebbe invece restare uguale a quello previsto dal decreto Rilancio per gelaterie e bar. Per discoteche, sale da ballo e night-club, invece, il contributo quadruplica ( 400%)

I nuovi ristori a fondo perduto: come funzionano – Per i ristori a fondo perduto ci sono 2 miliardi. Arriveranno “in tempi record entro il 15 novembre” alle attività che avevano già chiesto il contributo a fondo perduto alle Entrate la scorsa estate.

Chi invece fa domanda per la prima volta (attraverso la procedura web sul sito delle Entrate) riceverà il bonifico entro metà dicembre, ha promesso il titolare del Tesoro.

Il nuovo intervento a fondo perduto sarà più generoso rispetto a quello dei mesi scorsi ma i parametri saranno gli stessi del decreto Rilancio, che prevedeva contributi a fondo perduto commisurati alla riduzione del fatturato nel mese di aprile rispetto all’aprile 2019 e stabiliva come requisito la perdita di almeno un terzo di ricavi (o in alternativa aver iniziato l’attività dopo il gennaio 2019). Gli aiuti ammontavano, in base a quel provvedimento, al 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro, al 15% in caso di ricavi tra 400mila euro e 1 milione e al 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni. Con un minimo, comunque, di 1000 euro per le persone fisiche e 2.000 per le aziende.

Ora salta il tetto dei 5 milioni di fatturato e i contributi per i settori più colpiti saranno maggiorati: i ristoranti avranno diritto per esempio a 1,5 volte la cifra ricevuta in estate (l’indennizzo sarà dunque superiore del 50%), chi si è visto chiudere l’attività riceverà il doppio. La percentuale dipenderà dal codice Ateco della categoria.

Le categorie beneficiarie – Nell’elenco ci saranno sicuramente bar, pasticcerie, ristoranti costretti a chiudere alle 18, ma anche cinema, teatri, parchi divertimento, discoteche, centri sportivi, piscine. Sono tutte quelle categorie che devono chiudere alle 18 o tenere del tutto le serrande abbassate. Ma le maglie potrebbero allargarsi ad altri settori: la questione è ancora sul tavolo, perché è difficile stabilire un criterio per decidere quali categorie non oggetto di chiusura o divieti hanno diritto agli indennizzi e quali no. Si stanno valutando, appunto, anche gli alberghi e le strutture turistiche, così come i tassisti. Intanto verrà allargata la platea dei lavoratori che hanno diritto agli aiuti: una nuova indennità una tantum per gli stagionali del turismospettacolo e lavoratori dello sport, che dovrebbe essere di 800-1000 euro.

La rata Imu e il credito d’imposta sugli affitti – Per le imprese ci sarà anche un nuovo credito d’imposta sugli affitti per i mesi di ottobre e novembre e cancellazione della seconda rata dell’Imu del 16 dicembre. Anche in questo caso lo stralcio della rata Imu dovrebbe riguardare sia chi chiude tutto il giorno sia chi ha orari di apertura ridotti. Chi paga un affitto avrà invece un credito d’imposta, cioè uno sconto sulle tasse future, pari al 65% dell’affitto pagato per tre mensilità. Il credito potrà essere anche girato al proprietario del locale e quindi scontato dal canone d’affitto.

La proroga della Cig e il Rem – Nel decreto ci sarà la proroga della Cassa integrazione a carico dello Stato per altre 6 settimane fino a fine anno. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha assicurato che si arriverà a 18 settimane totali di proroga, ma per il resto delle settimane bisognerà aspettare la manovra o un altro provvedimento. Infine sarà finanziata una ulteriore mensilità del reddito di emergenza per le famiglie che non avranno accesso a nessuna di queste misure. L’aiuto può arrivare fino a 800 euro, a seconda di quante persone ci sono in famiglia.

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REALTÀ CHE SI REINVENTANO: Turbo diventa spazio di co-working

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REALTÀ CHE SI REINVENTANO: Turbo diventa spazio di co-working

Per chi ancora non lo conoscesse, Turbo Milano è il nuovo place to be in città. L’eleganza di questo spazio non sta soltanto nel colore ( blu), e negli interni ma anche nella capacità di sapersi presentare come luogo perfetto per qualsiasi cosa, senza modificare la sua essenza a favore del destinatario.

REALTÀ CHE SI REINVENTANO: Turbo diventa spazio di co-working
REALTÀ CHE SI REINVENTANO: Turbo diventa spazio di co-working

Il locale offre un’esperienza dove tutto sembra essere alla portata di mano: i drink, la cucina, il workshop interessante da frequentare. Simbolo di innovazione e di tanta voglia di fare, Turbo non esclude niente, neanche la bella vista sul Naviglio.

Per continuare la propria attività, rimanendo in regola con l’ultimo Dpcm, il locale ha deciso di trasformarsi e diventare una confortevole area di co-working per tutti coloro che vogliono continuare a esercitare la loro creatività e produttività in un ambiente stimolante come la realtà di Turbo Milano.

Per accedervi, basterà prenotare una postazione sul sito.

Visita il sito per scoprire tutti i servizi che avrai a tua disposizione, cliccando qui.

Molto interessante anche la loro offerta gastronomica, vi alleghiamo il menù.

 Turbo Milano – via Andrea Ponti, 4 – 20143 Milano

Orari:

Aperto da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 18.00

Brunch: sabato e domenica dalle 12.00 alle 18.00

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Ristorazione: i ristoranti di Milano che hanno sospeso la loro attività

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A poco più di ventiquattr’ore di distanza dall’entrata in vigore del nuovo decreto che impone la chiusura alle 18 a tutto il mondo della ristorazione, c’è chi ha deciso di proseguire con nuovi orari, ma anche chi ha deciso di fermarsi. Ecco altre due attività che hanno sospeso la loro attività.

The Fisherman 

Niente post per il momento sul canale Instagram del locale The Fisherman in Brera ma solo una storia.

“Per salvaguardare la salute dei nostri collaboratori e dei nostri clienti ora facciamo un passo indietro. Continuate a seguirci su Instagram per ritrovarci e riabbracciarci presto”.

Al Cortile Milano

Al Cortile ha deciso di sospendere momentaneamente la sua attività assicurando però che ci sarà un ritorno con tante novità.

Al Cortile é un luogo con un’anima ben precisa: vivace, accogliente, calorosa, proprio come il team di girls@work che vi lavora ogni giorno.
Quest’anima la vogliamo preservare a tutti i costi e, se ora non c’é possibile esprimerla nel ristorante, vogliamo che sia la spinta e l’inspirazione per i nuovi progetti che abbiamo in cantiere.
In un futuro poco lontano daremo vita a grandi cose, ora come ora é meglio fermarsi per tornare splendide splendenti al momento giusto.
Siamo disponibili per catering aziendali o come Chef a domicilio per portare, in tutta sicurezza, la nostra cucina a casa vostra.
Speriamo di rivedervi prestissimo!!
Un abbraccio

Drogherie milanesi 

Le Drogherie Milanesi le conoscono un po’ tutti a Milano. Per un motivo o per un altro c’è sempre stato un amico che vi ha invitato al suo compleanno o un collega che voleva bere un calice di vino con due tapas. Ebbene anche le Drogherie, dopo l’ultimo Dpcm hanno deciso di chiudere. Non è dato sapere fino a quando però.

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Nuovi orari nei ristoranti di Milano. Torna anche il delivery

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Vi ricordate quando eravate piccoli e per farvi smettere di fare le marachelle vi si diceva ” occhio che ti mando a letto senza cena?” Ecco oggi ci troviamo proprio in questa situazione, con ristoranti e bar che sono costretti a chiudere alle 18. Molti ristoranti di Milano hanno deciso di continuare comunque lavorare con nuovi orari e tramite delivery.

Dry Milano

Rimane aperto il locale Dry Milano in Viale Vittorio Veneto dal  venerdì alla domenica dalle 12:00 alle 17:30.

God Save the Food

Il servizio di delivery è attivo sulle piattaforme Deliveroo e MyMenu:
– menù lunch, dal lunedì al venerdì (dalle 12:00 alle 15:00)
– menù dinner & pizza, tutti i giorni (dalle 19:00 alle 22:00)
– menù brunch, sabato e domenica (dalle 12:00 alle 16:00)
Inoltre, le quattro location dell’insegna milanese rimarranno aperte tutti i giorni osservando i seguenti orari:
– Via Tortona, dalle 08:00 alle 18:00
– Piazza del Carmine, dalle 10:00 alle 18:00
– Viale Piave, dalle 10:00 alle 18:00
– Rinascente Duomo, dalle 10:00 alle 18:00

Ristorante Berton

Il Ristorante Berton rimarrà aperto per il servizio del pranzo dal martedì alla domenica.
In occasione del week-end, il sabato e la domenica è previsto un doppio turno per il pranzo: dalle 12:00 alle 14:30 e dalle 15:00 alle 17:00.
Link per prenotare.

Cocciuto

I tre locali dell’insegna milanese saranno aperti tutti i giorni dalle 12:00 alle 15:00.
Inoltre, il servizio di delivery rimarrà attivo dalle 18:00 alle 23:00.
É possibile ordinare su Deliveroo e Uber Eats.

[Bu:r]

Oltre alla tradizionale offerta del lunch, torna attivo il servizio di delivery Bu:r a casa. Gli ordini potranno essere effettuati con 24 ore di anticipo scrivendo su Whatsapp o chiamando il numero 3385035911.

Eataly Milano Smeraldo

Pizza&Cucina, la proposta di Eataly per un pranzo informale durante la settimana, sarà aperto tutti i giorni.
Inoltre il servizio di delivery è attivo dalle 18:00 alle 22:00, su Deliveroo e Glovo.

PianoDue, il nuovo ristorante al secondo piano di Eataly Milano Smeraldo, sarà aperto il venerdì e il sabato dalle 12:00 alle 18:00 e la domenica dalle 11:00 alle 18:00.
Il ristorante stellato VIVA di Viviana Varese sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 12:00 alle 15:00.

Wicky’s Innovative Japanese Cuisine

Il ristorante di Wicky Priyan rimarrà aperto a pranzo dal martedì alla domenica.
Il servizio di delivery sarà attivo dalle 12:30 alle 21:00, con consegne fino alle 22:00.
Link per ordinare.

Al Mercato Steaks & Burgers

Il nuovo concept con protagonista Eugenio Roncoroni sarà aperto dal lunedì alla domenica dalle 12:00 alle 15:00.
Rimane inoltre attivo il servizio di delivery di burgers, disponibile sulle principali piattaforme: Glovo, Uber Eats, Deliveroo e Just Eat.

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DI MAIO: Politica dia un segnale, propongo il taglio degli stipendi parlamentari”

luigidimaio portaaporta fg
luigidimaio portaaporta fg

Se chiediamo ai cittadini di fare sacrifici, allora dobbiamo essere pronti anche noi a farne.

La politica in una situazione del genere, davanti a una crisi globale senza precedenti con 42 milioni di casi nel mondo dall’inizio della pandemia, deve dare un segnale chiaro alla popolazione per ristabilire un canale di fiducia con i cittadini. Riprendiamo la discussione iniziata a marzo, quando scoppiò la pandemia: tagliamo gli stipendi dei parlamentari ed eliminano qualsiasi tipo di privilegio della politica”.

Lo chiede in un post su Facebook il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

“Mentre ci sono persone che soffrono a causa del virus, è inaccettabile che i politici continuino a guadagnare 15mila euro al mese. Sono troppi”, sottolinea Di Maio.

“Davanti al virus, davanti a oltre 21mila contagi in 24 ore, davanti a 37mila morti in Italia dall’inizio della pandemia la politica deve dare il buon esempio e mettere a disposizione del Paese ulteriori risorse”, aggiunge. “E adesso – scrive ancora – ci aspettiamo un segnale rapido e concreto da parte di tutte le forze parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione. Il MoVimento già c’è. Gli altri?”.

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