Sala: “Troppa Dad, sulla scuola abbiamo esagerato”
“Abbiamo esagerato con la didattica a distanza, si stanno sviluppando patologie gravissime da disagio. Non si può ignorare che stiamo chiedendo un po’ troppo” ai ragazzi e ai bambini. Queste le parole del sindaco di
Milano, Beppe Sala, nel corso di un evento online con il leader di Azione, Carlo Calenda. Per il primo cittadino di Milano” Abbiamo un po’ sottovalutato, non possiamo non vedere il disagio: si stanno sviluppando patologie gravissime da disagio. Io da sindaco me la prendo ogni tanto con i gruppi di ragazzi fuori dai locali, ma stiamo chiedendo troppo”.
Sulla campagna vaccinale Sala ha sottolineato: “siamo degli europeisti ultra convinti ma se si guarda intorno vediamo gli Usa e la Gran Bretagna in uno stato avanzatissimo, poi ci sono esempi di Paesi piccoli come Israele molto avanti, non si può dare un giudizio positivo sull’Europa rispetto a quello che sta succedendo sui vaccini”. “Su questo stop di AstraZeneca è difficile dare un giudizio, i possibili decessi per trombosi sono stati pochi, tre quattro giorni di stop creano altri morti o no?”, ha concluso.
Commissione Ue presenta il certificato verde digitale, per tornare a viaggiare in Europa .
Bruxelles – Un Certificato verde digitale (Digital Green Certificate) è il piano della Commissione Europea per facilitare gli spostamenti dentro lo spazio Schengen in vista della stagione estiva. La Commissione ha presentato oggi la sua proposta legislativa per un certificato in versione digitale o cartacea (a discapito del nome) che dimostrerà se una persona è stata già vaccinata (e e con quale vaccino), o in alternativa se ha un test recente negativo al Covid-19 (sia molecolari PCR che rapidi dell’antigene) o ancora sulla presenza di anticorpi che indicano la guarigione dalla malattia.
DOVE SARA’ VALIDO ?
Sarà valido in tutti gli Stati membri dell’Ue e “aperto” anche all’Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera, che sono parte dell’area di libera circolazione Schengen perché il fine è quello di facilitare la libera circolazione in Europa. Per ora il certificato non riguarda i viaggi fuori UE. La Commissione istituirà uno sportello per garantire che tutti i certificati possano essere verificati e riconosciuti reciprocamente in tutta l’Unione. “Ammettendo” tre diverse tipologie di controlli (vaccini, test, anticorpi) l’Ue cerca di tutelarsi dalle accuse di poter creare possibili discriminazioni ai viaggi nei confronti di coloro che per varie ragioni (o anche per scelta) ancora non hanno avuto accesso alle vaccinazioni.
Quali vaccini potranno rientrare nel certificato? Bruxelles precisa che l’obbligo dovrebbe riguardare solo i vaccini autorizzati alla commercializzazione in tutta l’UE (finora Moderna, Biontech-Pfizer, AstraZeneca e Johnson&Johnson) ma gli Stati membri hanno la libertà di “decidere di accettare anche altri vaccini in aggiunta”. Potrebbe essere il caso del russo Sputnik V e cinese Sinopharm, che sono stati autorizzati individualmente dalla Ungheria. Agli Stati rimane inoltre la responsabilità di decidere quali restrizioni alleviare ai viaggiatori anche se viene specificato che dovranno essere uguali per tutti i possessori del certificato verde.
Nella comunicazione, Bruxelles specifica che il certificato sarà solo una misura temporanea.
Entrambe le versioni, sia cartacea che digitale, avranno infatti un Codice QR con le principali informazioni e con la firma del titolare per garantirne l’autenticità. Altre critiche mosse alla Commissione nei giorni scorsi riguardavano la privacy dei cittadini comunitari, a cui Bruxelles cerca di rispondere dicendo che nel certificato saranno contenute solo informazioni essenziali e dati personali saranno al sicuri. Soprattutto saranno dati limitati: nome, data di nascita, data di rilascio, informazioni pertinenti sul vaccino/test/guarigione e un identificatore unico del
certificato.
Il certificato digitale verde si inquadra in una più ampia nuova comunicazione per chiedere agli Stati un approccio coordinato per l’allentamento graduale delle restrizioni, che sarà discusso la prossima settimana. Previsti nuovi orientamenti su strategie di test supplementari, come il monitoraggio delle acque reflue per tracciare le varianti del Coronavirus, investimenti nella diagnostica e nei trattamenti.
MANESKIN: “Zitti e buoni” che ha vinto il Festival di Sanremo arriverà senza imprecazioni e tagliata.
Tagliare alcune parti del brano “Zitti e buoni” per partecipare all’Eurovision?
“Non ci ha fatto piacere, l’abbiamo fatto perché altrimenti ci avrebbero squalificato. Abbiamo tolto una parolaccia, è stata una scelta di buon senso. Bisogna anche rendersi conto della realtà dei fatti, siamo ribelli, ma non scemi”.
Così Damiano ha spiegato la scelta di censurare le “parolacce” dal brano con cui i Maneskin hanno vinto il Festival di Sanremo.
Maneskin, via le parolacce da ‘Zitti e buoni’ per partecipare all’Eurovision
“Non ci ha fatto piacere cambiare il testo, ma c’è un discorso buonsenso nelle cose – proseguono – Noi diciamo che non ci facciamo cambiare, ma il regolamento è così, Abbiamo pensato fosse più importante partecipare che tenere una parolaccia nel testo che lascia il tempo che trova”.
“Zitti e buoni” arriverà all’Eurovision modificata, sia perché accorciata a 3 minuti, sia perché verranno cambiati due versi: “Vi conviene toccarvi i coglioni” diventerà “vi conviene non fare più errori” e “non sa di che c…o parla” sarà “non sa di che cosa parla”. Il regolamento dell’Eurovision prevede infatti che i brani durino non più di tre minuti e non contengano imprecazioni o linguaggi inaccettabili.
Il “corpo sanitario italiano” è stato candidato al premio Nobel per la Pace
“Medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti – scrive la Fondazione Gorbachev – che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza Covid-19 con straordinaria abnegazione, molti dei quali sacrificando la propria vita per preservare quella degli altri e per contenere la diffusione della pandemia”. La Fondazione Gorbachev si occupa in particolare dell’organizzazione dei Summit Mondiali dei Premi Nobel per la Pace, h
«Medici, infermieri e operatori sanitari italiani sono stati ufficialmente candidati al Premio Nobel per la Pace 2021. Un importante riconoscimento per il loro grande impegno, la dedizione e i sacrifici, costanti in tutto questo difficile anno di emergenza». Così il presidente della Regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti via Facebook sostiene la candidatura al Nobel per la Pace dei sanitari italiani in prima linea nella lotta contro il covid. «Tutta Italia non vi ringrazierà mai abbastanza ed è pronta a fare il tifo, ma comunque vada per noi avete già vinto», aggiunge.
Covid Lombardia, bollettino martedì 16 marzo: 4.235 contagi e 81 morti, quasi 300 nuovi ricoveri
Aumentano i casi di Coronavirus in Lombardia: sono 4.235 i nuovi contagi. Nelle ultime 24 ore sono stati purtroppo registrati altri 81 decessi, per un totale dall’inizio della pandemia di 29.380 morti. Aumentano ancora sia i ricoveri in ospedale (più 276 per un totale di 6.474) sia il numero di persone ricoverate in terapia intensiva: sono 765 (più 37 rispetto a ieri). Ecco il bollettino con i dati di martedì 16 marzo sui contagi Covid in Lombardia.
Il lavoro con la settimana corta di 4 giorni e lo stesso stipendio non è un’utopia perché la Spagna si prepara ad avviare la sperimentazione con un progetto pilota che migliorerebbe la qualità della vita dei lavoratori e anche la produttività.
“Con la settimana di 4 giorni di lavoro, ci stiamo lanciando nel vero dibattito della nostra era. Il tempo per realizzare l’idea è arrivato.”
Questo l’annuncio di Errejón su Twitter. In Spagna la sinistra quindi vuole ridurre la settimana lavorativa a 32 ore sfidando le 35 ore dei lavoratori francesi.
In Francia la settimana lavorativa corta è stata portata da 39 ore settimanali a 35 ore. Nel 1997 l’idea fu dell’allora presidente Jacques Chirac, ma divenne legge solo qualche anno dopo nel 2002.
Da quella data in Francia si lavora 4 ore in meno a settimana, mentre in Italia siamo ancora fermi alle 40 ore settimanali.
Ora in Spagna si segue l’esempio francese cercando di trarre benefici da una settimana ancora più corta di 32 ore. E quali sarebbero, secondo i fautori della misura, questi benefici? Nel dettaglio:
il maggior benessere dei lavoratori che aumenterebbero, a fronte delle minori ore di lavoro settimanali, la produttività oraria;
una riduzione dell’inquinamento;
più tempo per la formazione dei lavoratori specie nel campo delle nuove tecnologie;
mantenere alto il potere d’acquisto dei lavoratori e quindi la domanda interna permettendo così di dare una risposta al dilagare dell’intelligenza artificiale impiegandola nelle mansioni ripetitive
Settimana lavorativa corta di 4 giorni: il progetto spagnolo
Il progetto sperimentale della settimana lavorativa corta di 4 giorni in Spagna durerà tre anni e riguarderà solo un certo numero di imprese.
Il governo metterebbe 50 milioni di euro per le imprese disposte ad abbracciare il progetto pilota e lo stato coprirebbe i costi delle stesse:
al 100% nel primo anno;
al 50% nel secondo;
al 33% nel terzo anno.
Le imprese dopo i tre anni con la settimana di 32 ore con l’aiuto del governo, dovrebbero poi valutare se la produttività è aumentata e se questa sia effettivamente fattibile.
Una prova dunque quella che la Spagna, un’utopia forse per l’Italia dove la settimana lavorativa è ancora di 40 ore e forse lo sarà ancora per un po’.
Via libera di Montecitorio alla proposta di istituire una Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19.
Giovedì 18 Marzo 2021 ricorre la Giornata in memoria delle numerose vittime del covid 19. In tale occasione diverse saranno le commemorazioni sia civili che religiose che coinvolgeranno il nostro territorio.
La foto della colonna di camion militari che trasportava i morti Covid di Bergamo fuori dalla città, tra le più colpite dalla prima diffusione del virus, scattata di notte da un balcone, un’immagine sgranata che è diventata una presa di coscienza collettiva.
La Camera ha approvato la proposta di istituire una Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di Covid-19 per il 18 marzo.
In questa Giornata è previsto che nei luoghi pubblici e privati si osservi un minuto di silenzio per chi, colpito da questa tragedia, non è più con noi. Lo Stato, le regioni e province possono organizzare cerimonie, manifestazioni o iniziative anche in coordinamento con le associazioni interessate in particolare rivolte ai giovani.
Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado nello specifico si adoperano per favorire il ricordo di chi è rimasto vittima del virus e la comprensione dell’impegno internazionale per contrastarlo. Nell’ambito della ricorrenza si rimette alla società concessionaria del servizio pubblico televisivo, radiofonico e multimediale, secondo le disposizioni del contratto di servizio, il compito di assicurare adeguati spazi a temi connessi alla Giornata.
In particolare ogni parrocchia è invitata a suonare le campane “a morto” alle ore 20.00 di giovedì 18 Marzo. Il suono delle campane raggiungerà tutti ovunque si trovino, nelle case, negli ospedali, nei luoghi di lavoro e sarà un invito a sostare in un breve momento di preghiera e di ricordo per le numerose vittime della pandemia.
Entra nel vivo il piano Full Electric di Atm, che sta contribuendo a condurre la città verso una mobilità sempre più sostenibile, confermando le scelte strategiche assunte tre anni fa a favore della transizione ambientale, attraverso l’investimento nelle nuove tecnologie.
Uno sforzo non solo economico, ma la conferma che l’Azienda — anche in un momento di difficoltà e indeterminatezza dovute alla pandemia — prosegue per sostenere il cambiamento di Milano. Una sfida che si rende ancora più necessaria per il futuro ritorno alla normalità del trasporto pubblico locale quale protagonista della mobilità sostenibile cittadina.
I nuovi charger hi-tech per i bus Atm
In questi giorni sono in fase di installazione i primi charger hi-tech in viale Zara. Sono postazioni evolute ad alto contenuto tecnologico che, attraverso un comando Wi-Fi, attivano il pantografo che carica in pochi minuti i bus elettrici. Nelle prossime settimane i primi e-bus a testare la nuova tecnologia saranno quelli delle linee 51, 60 e 82.
Entro il 2021 saranno 14 questi sistemi di ricarica rapida in città: sei in Viale Zara, quattro in piazza IV Novembre, quattro in piazza Bottini a Lambrate. La posa di queste strutture innovative in città è indispensabile per consentire la necessaria autonomia e durata del servizio giornaliero a tutti i bus elettrici che progressivamente entreranno nella flotta Atm, sostituendo quelli tradizionali.
Come funzionano i charger di viale Zara
La ricarica avviene in modo semplice: il bus si posiziona sotto il pantografo che, attraverso il comando Wi-Fi, si connette al mezzo per effettuare il “rifornimento” in 5/8 minuti.
Tali ricariche rapide, unitamente alla possibilità dei mezzi di essere ricaricati di notte nei depositi con le tradizionali colonnine, garantiscono ai bus autonomia pari a 200 chilometri, vale a dire la distanza percorsa in media al giorno.
Un singolo charger ha una potenza istantanea pari a 200 kW e può ricaricare velocemente più autobus durante il giorno. Per il posizionamento in strada i charger sono stati studiati anche nell’aspetto grafico, a rappresentare la sostenibilità e l’impatto zero: le strutture sono allestite con decorazioni di alberi verdi, simbolo d’eccellenza della tutela dell’ambiente e dell’aria.
Il piano Full Electric di Atm
Già oggi il 70% del servizio complessivo della rete di trasporto Atm viene svolto con mezzi a trazione elettrica.
Entro il 2030 è previsto il completo rinnovo della flotta con 1.200 bus elettrici. Questo porterà a una riduzione del consumo di gasolio pari a 30 milioni di litri e delle emissioni di CO2 pari a 75.000 tonnellate all’anno
Il piano prevede un investimento di 1,5 miliardi di € per veicoli e infrastrutture
3 nuovi depositifull electric con spazi verdi in superficie e servizi per il territorio
Adriano Celentano su Instagram ha scritto a Fabrizio Corona. Il Molleggiato, ancora una volta, si è speso per il “re dei paparazzi“. Il suo pensiero si racchiude in poche e semplici parole: “Forse è ora che la politica, anziché intraprendere affari con quei paesi che fanno sparire le persone tagliandole a pezzi, dica qualcosa sull’arrangiamento-giustizia“. Proprio così Celentano ha voluto esprimere ciò che pensava dopo essersi commosso dal racconto fatto da Massimo Giletti a Non è l’Arena su quanto accaduto negli ultimi giorni.
Adriano Celentano si spende per Corona: le sue parole
Dopo aver visto quanto andato in onda domenica scorsa a Non è l’Arena su La7, all’interno del programma di Massimo Giletti, Adriano Celentano si è pronunciato sulla nuova carcerazione di Fabrizio Corona.
Nella lettera – un lungo post su Instagram – Celentano ha espresso tanta commozione per la vicenda umana di Corona, sottolineando di essersi commosso soprattutto per il dolore della madre dell’uomo.
L’artista ha usato parole veramente forti:
“Tu hai fatto tante STRONZATE nella vita, la più grossa e direi la più PERICOLOSA, è quella di aver indotto i GIUDICI a darti una punizione SPROPOSITATA. Con la scusa di sommare le tue colossali CAZZATE, cioè ogni cazzata una punizione, ti hanno dato 14 anni di prigione.
E qui, secondo me, sta la grande INGIUSTIZIA della giustizia italiana. Si danno 14 anni ad uno come te, che ha fatto sì, cose punibili dalla legge, ma non a tal punto da equiparare i tuoi madornali errori di vita a chi uccide una persona. Non si contano i casi di individui che hanno assassinato una o più persone e, solo dopo 5 o 6 anni di buona condotta, escono di prigione“.
Per concludere Celentano ha lanciato un appello a Corona dicendo: “Solo tu puoi aggiustare il sentiero, non solo della tua vita, ma quella di tutte quelle persone che aspettano un tuo segnale, comprese le migliaia di persone che ti seguono su Internet. Io ho un idea!!“.
Fabrizio Corona, Rita Dalla Chiesa: “Lui ha già fatto tanti anni di galera”
L’opinione pubblica, quella televisiva compresa, è dunque schierata su due fronti opposti per quanto riguarda l’ultima vicenda giudiziaria e umana di Fabrizio Corona. Nella puntata di oggi de La vita in diretta, per esempio, Rita Dalla Chiesa è andata un po’ controcorrente schierandosi dalla parte dell’ex Re dei paparazzi. Questo il suo pensiero:
PIANTONATO IN OSPEDALE
Fabrizio è piantonato in ospedale, dove si trova per un trattamento sanitario obbligatorio: si era tagliato i polsi e aveva distrutto con un pugno il finestrino dell’ambulanza andata a prenderlo. Qui ha deciso di intraprendere uno sciopero della fame e della sete finché non gli sarà concesso di parlare con qualcuno del tribunale di sorveglianza. Il suo legale, Ivano Chiesa, è preoccupato e ha chiesto di aumentarne la sicurezza nonostante sia piantonato da tre agenti: “Fabrizio non sta sicuramente bene, tagliandosi il braccio ha rischiato di uccidersi, e per le ferite che si è procurato al braccio gli sono stati messi 14 punti di sutura”.
Rinviata al 2022 la 54ª edizione del Salone del vino
La pandemia di Covid-19 ferma ancora il Vinitaly di Verona. Dopo l’annullamento del 2020, Veronafiere ha deciso di posticipare l’edizione di quest’anno. Il salone internazionale dei vini e dei distillati si svolgerà quindi dal 10 al 13 aprile 2022.
“Le permanenti incertezze sullo scenario nazionale ed estero e il protrarsi dei divieti – ha spiegato il presidente Maurizio Danese – ci hanno indotto a riprogrammare la 54esima edizione”.
Dopo l’annullamento dell’anno scorso, deciso dopo numerose incertezze, anche quest’anno l’organizzazione ha dovuto rassegnarsi all’evidenza dei fatti. Troppo alto ancora il rischio di un flop gigantesco, impossibile mettere in campo una macchina enorme senza sapere quali saranno le condizioni epidemiologiche nel mondo tra tre mesi.
L’Academy ha divulgato la lista delle nomination ufficiali della 93esima edizione dei premi Oscar prevista il 25 aprile, con ben due mesi di ritardo rispetto alla tradizionale tabella di marcia, a chiusura di un anno disastroso per Hollywood e per l’intera industria cinematografica.
Tra i nominati, concorrono Matteo Garrone per Pinocchio (trucco e costumi) e Laura Pausini per la miglior canzone, quella “Io sì (Seen)” per “la vita davanti a sé” che le è già valsa un Golden Globe.
Il film che ha ottenuto più nomination, dieci, è Mank, il film diretto da David Fincher sulla storia dello sceneggiatore Herman J. Mankiewicz, raccontato soprattutto per avere scritto (e firmato insieme a Orson Welles) la sceneggiatura di Quarto Potere.
Come si prevedeva la società di produzione che ha ottenuto più candidature è Netflix, con 35 nomination contro le 24 dello scorso anno. Una novità di quest’anno è che le categorie premiate sono passate da 24 a 23, dato che i premi per il “miglior sonoro” e per il “miglior montaggio sonoro” (spesso assegnati allo stesso film) sono stati finalmente accorpati in un unico premio.
TUTTE LE NOMINATION
Miglior film
The Father di Florian Zeller
Judas and the Black Messiah di Shaka King
Mank di David Fincher
Minari di Lee Isaac Chung
Nomadland di Chloe Zhao
Una donna promettente di Emerald Fennell
Sound of Metal di Darius Marder
Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin
Miglior regia
Chloé Zhao per Nomadland
Lee Isaac Chung per Minari
David Fincher per Mank
Emerald Fennell per Una donna promettente
Thomas Vinterberg per Un altro giro
Miglior attrice protagonista
Viola Davis per Ma Rainey’s Black Bottom
Andrea Day per The United States vs. Billie Holiday
Vanessa Kirby per Pieces of a Woman
Frances Louise McDormand per Nomadland
Carey Mulligan per Una donna promettente
Miglior attore protagonista
Riz Ahmed per Sound of Metal
Chadwick Boseman per Ma Rainey’s Black Bottom
Anthony Hopkins per The Father
Gary Oldman per Mank
Steven Yeun per Minari
Miglior canzone originale
Fight For You per Judas and the Black Messiah
Hear My Voice per Il processo ai Chicago 7
Husavik per Eurovision Song Contest: The Story of Fire Saga
lo Sì (Seen) per La vita davanti a sé
Speak Now per Quella notte a Miami…
Miglior film d’animazione
Onward
Overt The Moon
Shaun, vita da pecora: Farmageddon
Soul
Wolfwalkers – Il popolo dei lupi
Miglior film straniero
Un altro giro (Danimarca)
Better Days (Hong Kong)
Collective (Romania)
The Man Who Sold His Skin (Tunisia)
Quo vadis, Aida? (Bosnia Erzegovina)
Miglior attore non protagonista
Sacha Baron Cohen per Il processo ai Chicago 7
Daniel Kaluuya per Judas and the Black Messiah
Leslie Odom Jr per Quella notte a Miami…
Paul Raci per Sound of Metal
Lakeith Stanfield per Judas and the Black Messiah
Miglior attrice non protagonista
Maria Bakalova per Borat 2
Gleen Close per Elegia Americana
Olivia Colman per The Father
Amanda Seyfried per Mank
Yuh-Jung Youn per Minari
Migliore sceneggiatura originale
Judas and the Black Messiah
Minari
Una donna promettente
Sound of Metal
Il processo ai Chicago 7
Miglior sceneggiatura non originale
Borat 2
The Father
Nomadland
Quella notte a Miami
La tigre bianca
Migliori costumi
Emma
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Mulan
Pinocchio
Migliore colonna sonora
Da 5 Bloods
Mank
Minari
Notizie dal Mondo
Soul
Miglior fotografia
Judas and the Black Messiah
Mank
Notizie dal Mondo
Nomadland
Il Processo ai Chicago 7
Miglior scenografia
The Father
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Notizie dal Mondo
Tenet
Miglior montaggio
The Father
Nomadland
Una donna promettente
Sound of Metal
Il Processo ai Chicago 7
Migliori effetti speciali
Love and Monsters
The Midnight Sky
Mulan
L’unico e insuperabile Ivan
Tenet
Miglior sonoro
Greyhynd
Mank
Notizie dal Mondo
Soul
Sound of Metal
Miglior trucco e acconciatura
Emma
Elegia Americana
Ma Rainey’s Black Bottom
Mank
Pinocchio
Miglior documentario
Collective
Crip Camp
The Mole Agent
My Octopus Teacher
Time
Miglior cortometraggio documentario
Colette
A Concerto is a Conversation
Do not Split
Hunger World
A Love Song for Latasha
Miglior cortometraggio
Feeling Through
The Letter Room
The Present
Two Distant Strangers
White Eye
Miglior cortometraggio d’animazione
Burrow
Genius Loci
Se succede qualcosa, vi voglio bene
Opera
Yes-People
Parte il cantiere per la riqualificazione di Corso Sempione, dall’incrocio tra via Melzi d’Eril con via Canova fino all’incrocio tra via Emanuele Filiberto con via Biondi.
I primi lavori riguardano opere di segnaletica e piccoli interventi strutturali per tracciare stalli di sosta nella carreggiata lungo i due parterre e realizzare i dissuasori per tutelare le alberature e le panchine, e quindi mantenere il decoro. La fine di questi interventi è prevista per maggio. A quel punto partiranno i lavori strutturali di riqualificazione. La conclusione di tutta la riqualificazione di Corso Sempione è prevista per la primavera del 2022.
Il progetto prevede lo sviluppo del verde e corsie dedicate alla ciclabilità e ai pedoni, più sicurezza agli incroci, l’eliminazione del degrado e della sosta selvaggia ma anche più spazi regolari per i residenti.
Il corso sarà un viale alberato a due corsie per i veicoli per senso di marcia, come già oggi in viale Certosa, con un controviale per ogni direzione e due parterre verdi alberati con all’interno una corsia pedonale e una ciclabile da due metri di larghezza. Saranno riordinate le aree libere e verdi, oggi spesso utilizzate per la sosta selvaggia. La riqualificazione consentirà di ridisegnare gli spazi della sosta regolare destinata soprattutto ai residenti, con la creazione di circa 270 nuovi posti che si aggiungono ai 700 regolari esistenti. L’investimento è di 4 milioni di euro provenienti dai fondi europei Pon Metro.
La decisione è stata presa “in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei”. L’Agenzia del farmaco comunicherà le “modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”. Anche la Germania ha sospeso l’uso del siero .
L’Aifa ha deciso di estendere “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema”, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 “su tutto il territorio nazionale”.
Tale decisione, spiega l’Agenzia, “è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paesi europei. Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso”. L’Aifa, “in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione”.
Infine, l’Agenzia del Farmaco “renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose”.
Sospesa la somministrazione anche in Germania
La Germania ha sospeso temporaneamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19. Lo ha annunciato il ministero federale della Salute, spiegando che la misura è stata presa “in via precauzionale”. Il governo federale, ha spiegato un portavoce del ministero della Salute, ha agito seguendo una raccomandazione dell’Istituto federale per i vaccini Paul Ehrlich (Pei). Dopo nuove segnalazioni di casi di trombosi in persone che erano state vaccinate in Germania e in Europa, l’Istituto ritiene necessarie ulteriori indagini.
La Francia sospende l’uso del vaccino AstraZeneca
La Francia sospende l’uso del vaccino AstraZeneca, seguendo quanto è avvento in Italia. Lo ha annunciato il Presidente Emmanuel Macron, in conferenza stampa. “L’autorità europea, l’EMA, emetterà domani pomeriggio un parere sull’uso di questo vaccino e quindi, su raccomandazione del Ministro della Solidarietà e della Salute, di concerto con le autorità sanitarie francesi, la decisione è di sospendere, in via precauzionale, la vaccinazione con AstraZeneca, sperando di riprenderla rapidamente se il parere dell’EMA lo consente ” ha spiegato Macron. Lo stop dunque durerà per 48 ore fino ala decisione di Ema
Dopo la recente vittoria dei Golden Globe Laura Pausini conquista la candidatura agli Oscar 2021.
Io sì di Laura Pausini candidata agli Oscar 2021
Con il brano Io sì/Seen (Atlantic/Warner) Laura Pausini è candidata dall’Academy Awards agli Oscar 2021, il premio del cinema più ambito del mondo.
A quindici giorni esatti dalla vittoria dei Golden Globes, riconoscimento celebrato con una straordinaria esibizione sul palco del 71° Festival di Sanremo, arriva la notizia della nomination del brano agli Oscar 2021 nella categoria Best Original Song.
Il brano Io sì/Seen è nato dalla collaborazione con la pluripremiata compositrice statunitense Diane Warren (undici nomination agli Oscar), Bonnie Greenberg (music supervisor di film come Tutto può succedere, Il matrimonio del mio migliore amico, What women want e The Mask) e, il testo italiano è coscritto con Niccolò Agliardi.
Io sì/Seen è l’original song del film prodotto da Palomar per Netflix The life ahead/La vita davanti a sé con la regia di Edoardo Ponti, pellicola incentrata sul tema dell’accoglienza, dell’integrazione e della condivisione che segna il grande ritorno alle scene di Sophia Loren.
Bassetti chiede vaccino obbligatorio per medici e sanitari
Dopo la notizia del nuovo cluster di contagiati registrato all’ospedale San Martino, dove è risultata positiva anche un’infermiera che ha rifiutato il vaccino, il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti è intervenuto in favore dell’obbligatorietà dei vaccini per contrastare la diffusione del virus.
Nel dibattito si è inserito anche Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
Il professore genovese ha lanciato un appello attraverso la propria pagina Facebook rivolgendosi al governo Draghi.
«Oggi al Policlinico San Martino di Genova un sanitario, che aveva deciso spontaneamente di non vaccinarsi per il Covid, ha probabilmente infettato alcuni pazienti generando un cluster ospedaliero. Sostengo – scrive Bassetti – , insieme ad altri colleghi, da vari mesi la necessità di una legge nazionale per rendere obbligatorio il vaccino per i sanitari, che operano nelle strutture sanitarie italiane».
«Da Roma e dal governo ho ascoltato un silenzio tombale – ha aggiunto – , inaccettabile su un argomento così attuale e oneroso per il nostro paese. In assenza di una legge nazionale, necessaria e urgente, Il governatore Giovanni Toti ha proposto una legge regionale per renderlo obbligatorio. Anche il direttore generale del Policlinico San Martino Salvatore Giuffrida aveva posto la questione vaccini nel personale sanitario all’Inail ricevendo risposte contraddittorie. Occorre intervenire rapidamente su questo tema per evitare nuovi episodi in altri ospedali e strutture sanitarie del paese».
«Non aver pensato per tempo ad una legge nazionale sul tema, denota la mancanza di una cultura politica vaccinale. Questo è un fatto gravissimo – conclude Bassetti – in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Come medici e sanitari che hanno a cuore la salute dei nostri pazienti, chiediamo al presidente Draghi di intervenire con urgenza per garantire sicurezza e serietà ai nostri ospedali. Non si può più aspettare. Ci vuole una legge Urgente. Assolutamente urgente. Anche questo rappresenta quel cambio di passo che chiediamo al nuovo governo».
MILANO: Avreste mai detto di trovare o vedere un castello di pietra in viale Monza ?
Colpisce l’occhio, se si presta attenzione a ciò che ci circonda, passando per Viale Monza il grande palazzo in pietra al numero 46: una sorta di castello medievale in granito grigio e dotato persino di torre merlata e bifore.
4 piani più il rialzato, una torretta a due piani: ecco il castello con la facciata in pietra grigia, finestre a tutto sesto e bifore nel lato della torre.
Scendete alla fermata della metro rossa Pasteur. Usciti, continuate su Viale Monza per 150 metri e raggiungete il civico 46.
Vi troverete ai piedi di un castello di pietra di stile medievale e neoromanico, passato alla storia con il nome di Ca’ de Sass, da non confondere con la famosa Ca’ De Sass del pieno centro città in Via Monte di Pietà.
Nonostante la presenza dell’imponente torre merlata, è difficile da notare per chi ci passa davanti frettolosamente perché chiuso ai lati da palazzi moderni.
La storia: in origine era un castello di campagna
Costruito nel 1910 quando qui non eravamo a Milano ma a Turro, tutta questa zona era molto diversa: alberi, prati e l’ippovia Milano – Monza.
Perchè costruire un castello in Viale Monza?
Fu il ragioniere Primo Gilberti, appassionato di scultura, medicina e veterinaria che volle costruire un nuovo palazzo prendendo spunto dai fasti medioevali. Ed essendo lui sindaco di Greco (no, anche Greco non era Milano a quei tempi) ebbe qualche chance in più di veder realizzato il suo desiderio.
Quando il castello venne costruito nel 1910 dal ragioniere Primo Gilberti (1880- 1939), uomo di cultura e personaggio eccentrico, l’attuale zona Turro non era ancora compresa nella città di Milano, ma era aperta campagna con poche abitazioni, cascine, botteghe e qualche trattoria. Un posto perfetto dove sfoggiare il proprio potere, derivato anche dalla carica di sindaco di Greco, e dare sfogo alla propria creatività.
Nel 1910 fu costruito il castello seguendo l’ispirazione delle dimore medievali.
Costruito su quattro piani più il rialzato ed una torretta a due piani, il castello ha una facciata in pietra grigia costellata da finestre a tutto sesto e bifore nel lato della torre. L’ingresso, anch’esso ad arco a tutto sesto, possiede due paracarri in ferro battuto che rappresentano due draghetti ai lati del portone, mentre uno stupendo cancello separa la strada dal cortile interno che un tempo era munito di un giardino più grande, dotato di bellissimi platani storici e un filare di aceri.
A lato del cortile si trova ancora oggi un garage, che in origine era la rimessa per le carrozze, decorato con mascheroni scolpiti del XVI secolo e pezzi residui della collezione di Gilberti come i due busti sotto il portico.
Unica pecca del palazzo: l’utilizzo delle tapparelle per le finestre della facciata. Una scelta poco elegante, ma legata alla moda dei primi anni del 900.
La proprietà
Quando il palazzo fu costruito, Gilberti decise di tener per sè l’ultimo piano con la torre, dove allestì la sua biblioteca. Il resto del palazzo lo mise in affitto.
Nel corso del tempo l’edificio passò agli eredi fin quando i singoli appartamenti non vennero venduti ai privati.
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LOMBARDIA: la crisi fa scappare i colossi dalla Regione. Ecco le 15 multinazionali in fuga
Crisi segnate su una mappa che vede multinazionali in fuga dalla Lombardia e delocalizzazioni in Paesi dove il lavoro costa meno. Dai 1.000 ai 1.200 posti che nel 2021 potrebbero andare in fumo in Lombardia, aggiungendosi a quelli che verranno bruciati con la fine del blocco dei licenziamenti.
Un processo non nuovo, in uno scenario fatto di situazioni diverse settore per settore, che potrebbe però subire un’accelerata nella crisi innescata dalla pandemia.
Sul tavolo dell’assessorato allo Sviluppo economico della Regione c’è un report che mette sotto la lente le 15 crisi aziendali più urgenti, con i relativi posti di lavoro a rischio.
Su 15, solo 4 riguardano gruppi italiani: Galimberti-Euronics, la ditta Tecnomagnete di Lainate (Milano), la storica griffe mantovana Corneliani e il gruppo bresciano Alco della grande distribuzione organizzata.
Le altre 11 crisi riguardano società straniere che lasciano la Lombardia per cessare la produzione o spostarla altrove.
La catena di profumerie tedesca Douglas chiuderà entro i prossimi due anni 17 negozi in Italia, fra cui molti in Lombardia. C’è il caso Henkel, con una seconda doccia fredda per la bassa Comasca: 150 persone a rischio licenziamento. Prima c’era stata la crisi della Sherwin-Williams di Mariano Comense, stabilimento del marchio statunitense di vernici, con i 42 dipendenti dirottati nel Bolognese.
Poi c’è la Sematic-Wittur, nella Bergamasca, che ha scelto di fare rotta verso l’Ungheria. In provincia di Varese, a Ternate, l’azienda chimica statunitense Huntsman “ha comunicato ai dipendenti del sito la volontà di chiudere entro la fine del 2021 l’attività produttiva”: 50 posti di lavoro bruciati per un territorio già colpito dalla deindustrializzazione.
Dopo settimane di presidi, lo scorso gennaio è stato trovato un accordo con i sindacati per evitare il licenziamento di 70 dipendenti della Voss Fluid di Osnago, nel Lecchese, anche grazie ad ammortizzatori sociali e incentivi all’esodo. L’azienda, però, chiuderà il sito produttivo che esiste dal 1954, acquistato nel 2016 dal gruppo metalmeccanico tedesco Voss.
A pochi chilometri di distanza, a Bulgiago, l’israeliana Sicor Teva, del settore chimico-farmaceutico, ha già annunciato un addio “irreversibile” : lascerà a casa 109 lavoratori e, sul territorio, “problemi di tipo ambientale, con bonifiche necessarie”. Nel Lodigiano un centinaio di posti a rischio per le riorganizzazioni della Abb Power Grids e della statunitense BW Papersystems.
E l’allarme si estende anche al settore bancario, con Deutsche Bank che ha annunciato la chiusura di un quinto delle filiali.
La tedesca Sematic-Wittur abbandona Osio Sotto e la provincia di Bergamo per trasferire la produzione di ascensori in Ungheria, lasciando a casa 183 lavoratori . A una trentina di chilometri di distanza, a Bagnatica, la Novem Car Interior sposterà il 90% della produzione nello stabilimento di Zalec, in Slovenia.
Nella Bergamasca altri 60 posti di lavoro in meno: rimarranno solo assemblaggio e servizi ai clienti di una ditta d’eccellenza del settore auto.
Il colosso tedesco della chimica Henkel guarda invece verso Sud, lasciando la provincia di Como per concentrare le attività a Ferentino, in provincia di Frosinone.
La Polizia postale ha lanciato un’allerta sulla circolazione in rete di un falso comunicatoAifa (nel quale viene vietato l’utilizzo di diversi lotti di vaccino AstraZeneca) e su falsisms (con i quali si pubblicizza un servizio di prenotazione del vaccino) relativi al coronavirus. “Si raccomanda sempre – scrive la polizia – di non condividere notizie di cui non si abbia certezza della provenienza ma di segnalarle”. E sul fronte social Mark Zuckerberg annuncia il potenziamento dei controlli contro le fake news sui vaccini.
La Polizia postale inoltre invita a non contribuire alla diffusione di false notizie, creando ulteriori preoccupazioni nei cittadini e raccomanda di non condividere notizie ricevute attraverso la messaggistica istantanea di cui non si abbia certezza della provenienza ma di segnalarle al commissariato di ps online della Polizia postale e delle comunicazioni www.commissariatodips.it.
“Si raccomanda, sempre, di non condividere notizie ricevute attraverso la messaggistica istantanea di cui non si abbia certezza della provenienza ma di segnalarle al commissariato di P.S online della polizia postale e delle comunicazioni”, scrive sul suo sito ricordando che l’Agenzia italiana del farmaco ha già smentito la notizia. “L’Agenzia italiana del farmaco, ha smentito la notizia ribadendo che l’unico lotto di vaccino AstraZeneca oggetto del divieto d’uso sul territorio nazionale è il numero ABV2856. Si ricorda che le uniche informazioni e comunicazioni attendibili, riguardanti la campagna vaccinale in atto contro il Covid19, sono quelle reperibili sul sito ufficiale dell’agenzia italiana del farmaco”, scrive la Polizia Postale.
Riguardo la campagna fraudolenta con messaggi che pubblicizzano un servizio di prenotazione dei vaccini contro il Covid-19, la Polizia Postale spiega che “incorporano un link sul quale si chiede di cliccare o contattare il numero 1240 per prenotare la vaccinazione o ricevere informazioni in merito, la campagna fraudolenta “è rivolta in particolare a soggetti ultra ottantenni”.
In occasione della festa del Papà il Maestro Rinaldini propone 4 versioni delle classiche Zeppole di San Giuseppe, dolce tipico di questa ricorrenza.
Rinaldini festeggia la Festa del Papà
In occasione di una festa del papà decisamente insolita, il Maestro Rinaldini ha deciso di rivisitare le classiche Zeppole di San Giuseppe in quattro diverse versioni:
LEONARDO: Zeppola di morbida pasta bignè cotta al forno e fritta, farcita con crema pasticcera alla vaniglia e amarene.
GIOTTO: Zeppola di morbida pasta bignè cotta al forno, con craquelin, farcita con purea di fragole e crema leggera al mascarpone
ALFONSO: Zeppola di morbida pasta bignè cotta al forno, con craquelin, farcita con cremoso alla vaniglia e crema leggera al pistacchio.
RAFFAELLO: Zeppola di morbida pasta bignè cotta al forno, con craquelin, farcita con cremoso al caramello e crema leggera alla nocciola.
Non solo zeppole, ma anzi non mancherà la torta Emperador, realizzata con savoiardo al cacao arrotolato, bavarese alla gianduia, perle croccanti fondenti e glassa al cioccolato con cacao e grué di cacao. Le zeppole e la torta sono disponibili presso gli store Rinaldini a Milano, Roma e Rimini.
Si svolgerà il 20 marzodalle 10:30 alle 17:30, il prossimo Open Daytotalmente in digitale, dedicato agli studenti interessati a scoprire il mondo di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti e l’offerta accademica dei campus di Milano e Roma.
Naba lancia un nuovo Open Day in streaming
L’Accademia aprirà nuovamente le sue porte virtuali, presentandosi ai futuri talenti creativi e permettendo loro di approfondire i percorsi formativi nelle Aree Communication and Graphic Design, Design, Fashion Design, Media Design and New Technologies, Set Design e Visual Arts, di visionare una selezione dei migliori progetti realizzati dagli studenti e di conoscere i numerosi servizi disponibili.
Nel corso dell’appuntamento, NABA si racconterà attraverso sessioni video dedicate ai corsi di primo e secondo livello, per i quali l’Accademia rilascia diplomi accademici equipollenti ai diplomi di laurea universitari, al termine di ciascuna delle quali sarà possibile un ulteriore approfondimento durante Q&A in diretta streaming con i referenti dell’Ufficio Orientamento.
Per entrare più nel dettaglio e avere un confronto formativo personalizzato sarà inoltre possibile accedere a una room dedicata all’orientamento sulla piattaforma Zoom, che resterà aperta durante l’intero Open Day, per avere un colloquio one to one, oppure prenotare un colloquio telefonico, che si potrà effettuare entro un’ora dalla richiesta, e ricevere tutte le informazioni necessarie riguardo all’ammissione, alle borse di studio, agli alloggi, alle strutture e ai servizi, permettendo agli studenti di soddisfare ogni curiosità.
Per registrarsi all’Open Day in Streaming visitare il sito: www.naba.it
Se ne faranno 2mila al giorno: partono i professori con AstraZeneca
Vaccini rapidi in 5 minuti stando in auto, con 15 minuti di “sosta” nel parcheggio per eventuali effetti indesiderati: parte così a Milano il primo maxi drive through per la vaccinazione di massa, gestito in sinergia dall’Esercito Italiano, la Regione, il Comune di Milano e la Croce Rossa oltre ai sanitari degli ospedali milanesi. Un sistema di somministrazioni, voluto fortemente dal neo commissario all’emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo, che ogni giorno in 9 ore può eseguire 2mila vaccinazioni.
Le somministrazioni ai cittadini sono aperte dalle 8.30 alle 17.30 e a cominciare saranno i docenti, con il vaccino AstraZeneca. Dall’accettazione alla somministrazione, i tempi calcolati sono di 5 minuti senza scendere dall’auto, a cui se ne aggiungono altri 15 per l’attesa all’interno del parcheggio nel caso di eventuali reazioni avverse.
A inaugurare le due postazioni sono attesi tra gli altri, il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, il governatore della Lombardia, Attilio Fontana e il vice sindaco di Milano, Anna Scavuzzo. Prossimamente, in base alle richieste e alle esigenze, potranno essere riconvertite anche le altre postazioni.
Il Drive Through di Milano, il più grande in Italia con un’area occupata di circa 2.000 mq e un parcheggio di 20.000 mq, è il primo ad essere trasformato in Presidio Vaccinale della Difesa. Si inizierà da 600 vaccini al giorno, per giungere, a pieno regime, fino a 2.000.
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