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martedì, Luglio 29, 2025
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Indetta gara per affitto di tre negozi in Galleria Vittorio Emanuele II

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All’asta tre vetrine del “Salotto di Milano”

 Altri tre spazi all’asta in Galleria Vittorio Emanuele II. Si tratta dei negozi di Piazza Duomo 21 (ex vetrina a insegna Ruggieri), e di due altre vetrine nel corso centrale del “Salotto”, (rispettivamente ex Mejana ed ex Zadi). La gara prevede la presentazione, entro il 13 maggio 2021, delle offerte economiche e di quelle tecnico-commerciali.

“Il percorso di valorizzazione della Galleria non si ferma”, dice l’assessore al Demanio, Roberto Tasca, che aggiunge: “Si intravedono segnali della ripresa di interesse da parte di numerosi settori economici e siamo fiduciosi di poterci allineare con le attese di ripresa per tutto il commercio cittadino. Siamo convinti che la Galleria tornerà ad essere il Salotto che siamo stati abituati a conoscere in questi ultimi anni”.

Per il negozio di Piazza Duomo 21 di 47 mq la base d’asta è di 136.291 euro di canone annuo. Per la vetrina (ex Zadi) si parte da 292.880 euro per 101 mq mentre per l’altra vetrina (ex Mejana) di 50 mq la base d’asta è di 144.990 mila euro.

Le categorie commerciali ammesse al bando sono l’abbigliamento, l’alta sartoria, gli accessori di design e pregio, la profumeria di lusso, l’arte e l’antiquariato, l’arredamento e l’illuminazione d’autore. Ma anche la tecnologia multimediale, i prodotti farmaceutici, la gioielleria e le gallerie d’arte.

Dei 100 punti complessivi in palio per stilare la graduatoria della gara, 60 sono riservati all’offerta tecnica. Si tratta di valutare la qualità e l’eccellenza delle proposte commerciali. Tra i requisiti richiesti ci sono il pregio e prestigio dell’attività commerciale, nel campo del made in Italy o internazionale, la qualità estetica del progetto in relazione alla funzionalità degli ambienti e degli arredi e infine le fasce orarie di apertura al pubblico. Sono invece 40 i punti in palio per l’offerta economica.

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Basta Dad : riaprite le scuole e le lezioni in presenza, proteste e manifestazioni anche in piazza Duomo

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La Rete Nazionale “Scuola in Presenza”per il giorno 21 marzo si è svolta una manifestazione nazionale in 13 regioni d’Italia per chiedere a gran voce la riapertura delle scuole.

Ad un anno dall’inizio della pandemia, le Istituzioni continuano a non riconoscere l’istruzione in presenza come diritto fondamentale ed essenziale, in violazione della Costituzione. La scuola, ci ricorda l’art. 34 della stessa, è “aperta a tutti” e tutti i giovani hanno diritto a un percorso di studi di qualità.

Gli studenti, e le loro famiglie, stanno ancora una volta pagando un prezzo altissimo, sia in termini di istruzione negata, sia a causa del danno psicologico e sociale imposto dall’uso prolungato della Didattica a Distanza e dell’obbligo innaturale all’isolamento.

Sconcertati dalla mancanza di presa di posizione del Governo su un tema fondamentale per il futuro del nostro Paese e preoccupati dalla crescente disuguaglianza sociale, la Rete Nazionale Scuola in Presenza” scenderà in piazza in maniera coordinata per chiedere il ripristino immediato della didattica in presenza per ogni ordine e grado d’istruzione.

Non tollereremo, in ogni caso, che si rimandi l’apertura oltre l’8 aprile ne’ che la  Didattica a distanza venga adottata come “soluzione” di lungo termine al problema della pandemia mentre altri paesi europei lottano per difendere l’istruzione in presenza.

ANCHE IN PIAZZA DUOMO

Una distesa di cartelle colorate, posate a terra davanti al Duomo di Milano, e il suono di decine di campanelle per chiedere di tornare a scuola in presenza, il prima possibile. Il mondo della scuola, insegnanti, genitori e alunni di ogni età, è sceso in piazza a Milano e in altre 34 città nell’ambito della manifestazione promossa dalla Rete Scuola in presenza per chiedere il ritorno in aula.

In piazza Duomo a Milano ragazzi e bambini, accompagnati dai genitori, hanno portato i loro zaini, su ogni cartella un messaggio per le istituzioni: “per il Governo i ragazzi non esistono”, “non possiamo più aspettare, la campanella deve suonare”, “questo zaino è pieno di rabbia”, “basta Dad”, per citarne solo alcuni. E poi un grande striscione “La salute parte dalla scuola” e tanti palloncini bianchi. Un bambino ha anche disegnato se stesso intento a seguire una lezione in dad e sopra di lui un drago sputa fuoco che rappresenta il premier.

Al suono di decine e decine di campanelle, agitati dalle mani dei manifestanti, la piazza di Milano ha chiesto di tornare in classe “perché la scuola si fa in presenza”. “Siamo stufi dell’inerzia delle istituzioni su questo tema ancora dopo un anno – ha spiegato Mario Pau, del comitato A Scuola – e vogliamo la garanzia immediata che a breve si torni alla didattica in presenza”.

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SPERANZA: ” il sistema dei colori per ogni regione è confermato anche dopo Pasqua”

ministro speranza vaccino
ministro speranza vaccino

SPERANZA: Tutta l’Italia dovrà fare i conti con la divisione a colori anche dopo il 6 aprile, data di scadenza del decreto legge attualmente in vigore, ossia quello del 12 marzo.

La situazione epidemiologica, sostengono gli esperti, non consente di abbassare la guardia. Quindi dopo Pasqua non ci sarà un liberi tutti nonostante la situazione epidemiologica a livello nazionale dovrebbe essere tornata sotto la soglia di allerta alla luce delle restrizioni in vigore per quasi tutto il mese di marzo.

Coronavirus in Italia, il sistema a colori resterà in vigore anche dopo il 6 aprile

Parlando a microfoni de la Stampa, il ministro della Salute Roberto Speranza ha difeso il sistema a colori e ha anticipato che sarà confermato anche dopo il 6 aprile.

“La scelta è stata confermata dagli ultimi decreti del governo e credo sia la più efficace a rendere le misure proporzionali alla differente situazione epidemiologica dei territori. Per cui sì, sarà confermata”.

I nodi da sciogliere

Pur mantenendo il sistema a colori, il governo potrebbe procedere con una significativa revisione delle regole. Alla fine del mese di marzo l’esecutivo dovrà confrontarsi nuovamente sul divieto di spostamento tra le Regioni. Molto probabilmente il divieto sarà prorogato per altri 15 o 20 giorni nella speranza che possa essere almeno parzialmente revocato entro la fine del mese di aprile.

Inoltre dopo il 6 aprile dovrebbe tornare la zona Gialla per le Regioni a basso rischio epidemiologico. Con il decreto del 12 marzo il governo ha deciso di abolire la fascia gialla per provare a piegare la curva dei contagi.

Con ogni probabilità il governo tornerà a confrontarsi sulla riapertura delle scuole. E a proposito di riaperture bisognerà parlare di bar e ristoranti, che con l’arrivo della Primavera e quindi con l’avvicinarsi dell’estate sperano di poter lavorare anche la sera.

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Una pastiglia per curare il Covid, Bassetti : inizieremo la sperimentazione di un nuovo farmaco antivirale

bassetti terza ondata 14022021
bassetti terza ondata 14022021

“Siamo stati scelti, insieme ad altri sei centri italiani, per la sperimentazione di un nuovo farmaco antivirale contro il Covid che sembra essere molto promettente e potente”. L’annuncio   del professor Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive del Policlino San Martino di Genova .

“Siamo pronti a partire con la sperimentazione con il ‘molnupiravir’ – spiega Bassetti – un farmaco che fino ad ora ha dimostrato una riduzione significativa della carica virale e che ha il grande vantaggio di essere disponibile in pastiglie, rispetto al ‘Remdesevir’ ha una facilità di uso maggiore anche a casa”.

Una possibile nuova opportunità per i malati Covid. “Speriamo di poterlo studiare presto – sottolinea Bassetti – noi ci siamo si parla della prima settimana di aprile come data di inizio, in questo modo confidiamo di avere dei dati pronti per la fine dell’estate in modo che possa essere approvato il prima possibile”.

Secondo studi d’oltreoceano ci sarebbero effetti nell’immediato. I dati di uno studio americano di fase 2 (su 200 pazienti non ospedalizzati), presentati al congresso Croi sugli effetti del farmaco dopo cinque giorni dalla somministrazione, evidenziano che la carica virale si era ridotta in tutti i pazienti che lo hanno ricevuto rispetto a chi ha avuto il placebo.

Vaccini: obiettivo è 500mila dosi al giorno. Speranza: “Ricominciare a correre”

Il grande lavoro di questi giorni permette di ricominciare a correre nelle vaccinazioni. Lo spiega il ministro della Salute Roberto Speranza, intervistato in apertura della Stampa, ricordando che con il dl Sostegni si mettono in campo 150 mila tra medici di famiglia, odontoiatri, pediatri, oltre a 19 mila farmacie dove vaccinarsi, e fino a 270 mila infermieri da coinvolgere.

Le dosi del vaccino Johnson & Johnson arriveranno in Italia nella seconda metà di aprile e in quel periodo l’obiettivo fissato è la somministrazione di 500mila dosi al giorno,  ha riferito Figliuolo, parlando con la stampa dopo la sua vaccinazione.

“In alcune regioni l’annullamento delle prenotazioni dei vaccini con AstraZeneca è stato del 20%, in altre del 10% e in altre ancora non c’è stato – ha aggiunto -. Quindi il differenziale e praticamente zero”. Il generale ha anche spiegato in merito alla campagna vaccinale che adesso “ci sarà un’accelerazione”.

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Coda record a Milano per ricevere cibo davanti alla sede di Pane quotidiano

coda pane quotidiano milano
coda pane quotidiano milano

 

Pane Quotidiano ONLUS è un’organizzazione laica, apolitica e no profit, fondata a Milano nel 1898. Il suo obbiettivo è quello di assicurare generi alimentari di prima necessità a chi ne ha bisogno; ogni giorno, gratuitamente.

Il racconto di stamattina del Corriere della Sera : C’è chi attende da solo in fila. Sono uomini, donne, anziani, italiani e stranieri. C’è chi è accompagnato dai figli. Qualcuno trascina il carrellino. Tutti hanno sul volto la mascherina.

La coda si allunga per decine di metri, risale viale Toscana e costeggia il Campus della Bocconi. È la Milano in difficoltà, centinaia di persone in fila davanti all’ingresso di «Pane quotidiano». Una folla moltiplicata dalla crisi economica dovuta alla lotta al virus.

Gente che ha bisogno di un aiuto, un pasto caldo, vestiti, la spesa. Scene che purtroppo sono ormai diventate routine in questi mesi di pandemia e che ogni sabato, in viale Toscana come in viale Monza, dove l’associazione ha le sue sedi in città, registra picchi di affluenza.

 

 

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COVID: Quanto guadagnano i virologi ospiti in TV?

L’arrivo del Covid-19 in Italia ha determinato un drastico cambiamento per la vita di milioni di persone, e per la stragrande maggioranza di loro di certo non si è trattato di un miglioramento, in nessun ambito.

L’emergenza Coronavirus, quanto meno questo tipo di gestione dell’emergenza, ha da una parte colpito duramente decine di migliaia di attività commerciali, messo in ginocchio interi settori e relativi comparti, basti pensare alla ristorazione o al turismo, ed ha agevolato per contro le imprese che lavorano nell’e-commerce, tra cui spicca Amazon, che ha visto una crescita non indifferente proprio con l’arrivo del Covid.

In questo clima di costante allarmismo, in questa Italia ostaggio di una sorta di ipocondria collettiva, non potevano che trovare spazio nelle più disparate trasmissioni in Tv, i virologi che condividono questa scelta narrativa. Molto meno spazio trovano invece i vari esperti che si pongono in modo critico, che offrono una prospettiva diversa e meno allarmista.

Tra i virologi più ospitati nelle varie trasmissioni televisive troviamo infatti Roberto Burioni, Ilaria Capua e Massimo Galli, nomi che la stragrande maggioranza degli Italiani non aveva mai sentito prima, e volti fino alla comparsa del Covid sconosciuti ai più.

Ora però, chi di loro più chi meno, hanno conquistato il loro spazio nelle trasmissioni televisive, ma al di là della popolarità, quanto guadagnano questi virologi per le loro apparizioni in Tv? In genere è previsto il riconoscimento del cosiddetto gettone di partecipazione, ma il suo importo tende a variare molto a seconda dei casi.

Inoltre non è facile stabilire con precisione quanto prende un esperto per un suo intervento in televisione, questo anche per via del fatto che spesso parte del compenso può essere considerato il fatto stesso di aver ottenuto una certa visibilità. La partecipazione ad una trasmissione in tv come esperto nel proprio campo di competenza può infatti essere un trampolino di lancio.

Di solito però vi è anche un compenso in denaro, il riconoscimento del gettone di presenza, come per Roberto Burioni e Ilaria Capua, due dei volti che hanno avuto la maggior visibilità mediatica da quando è iniziata la pandemia di Covid-19.

Secondo le analisi riportate da diverse testate Roberto Burioni riceverebbe un cachet soppesato al tipo di intervento in trasmissione, con in aggiunta un gettone di presenza conferito da Officina (società che produce il programma di Fazio, di cui il conduttore è anche socio).

Un’indagine di Panorama ha portato a scoprire, tramite l’agenzia di comunicazione Elastica (che gestisce le partecipazioni di Burioni), come la scelta di partecipare o meno dietro compenso da parte del virologo si leghi anche alla sovrapposizione di impegni e richieste.

In parole povere, vincerebbe il miglior offerente: un determinato compenso potrebbe convincere il virologo a partecipare a un evento o trasmissione rispetto a un altro impegno ma non si escludono totalmente partecipazioni gratuite disinteressate da un’eventuale cachet. Informazioni da prendere con le pinze e che non permettono di quantificare con precisione un vero e proprio cachet.

Il Codacons ha però analizzato un possibile conflitto di interessi per Roberto Burioni, basandosi sulla Pomona ricerca SRL, società di ricerca che si lega a rapporti di lavoro con grandi multinazionali addette allo sviluppo di farmaci e vaccini.

Quanto guadagna Ilaria Capua in TV

Sul fronte Sky e La7 è diventato molto noto il nome, e il volto, di Ilaria Capua, virologa, ricercatrice ed ex deputata di Scelta Civica.

È sempre Panorama a riportare le parole dell’agente di Ilaria Capua che godrebbe di precisi cachet per i suoi interventi TV:

per un contributo di 10 minuti su Skype o attraverso lo studio televisivo dell’università ci si attesta intorno a 2.000 euro più Iva. Non andiamo a minutaggio ma se si chiede una presenza di 10 minuti non può essere di un’ora, altrimenti la fee sale

Quanto guadagna Massimo Galli in TV

Critico e lontano da cachet stellari Massimo Galli, che ha sottolineato in diverse occasioni la sua partecipazione disinteressata dal fattore economico in TV.

Massimo Galli, direttore del reparto malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha respinto i dubbi circa la sua partecipazione in TV legata a un gettone di presenza:

Il sottoscritto non ha mai avuto nessun tipo di retribuzione per nessun tipo di intervento in televisione o su altri media”.

Diventato uno dei volti TV più conosciuti tra gli esperti in questa pandemia, Galli conferma la sua partecipazione gratuita a tutte le trasmissioni TV che lo vedono ospite.

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DECRETO SOSTEGNI 2021: come calcolare l’importo del contributo a fondo perduto

DECRETO SOSTEGNI: Il testo approvato il 19 marzo 2021 prevede un sistema differente rispetto alle precedenti edizioni dei ristori in favore delle partite IVA.

Nuovo metodo di calcolo dei contributi a fondo perduto del decreto Sostegni.

Per calcolare l’importo del contributo spettante, sarà necessario confrontare il fatturato medio mensile del 2020 rispetto allo stesso dato del 2019, ed applicare le percentuali previste dal decreto Sostegni, dal 20 al 60 per cento.

All’atto pratico, appurato che la perdita di volume d’affari nel 2020 è stata pari almeno al 30 per cento rispetto al 2019, e una volta verificato di non superare il limite di 10 milioni di fatturato in relazione al 2019, per il calcolo del contributo a fondo perduto bisognerà tener conto della perdita media mensile subita.

Una volta determinato il calo complessivo subito nel 2020 rispetto al 2019, sarà quindi necessario suddividere il risultato per 12. L’importo della perdita media mensile è la base sulla quale applicare la percentuale di contributo a fondo perduto fissata dal decreto Sostegno, in relazione allo “scaglione” dimensionale in cui ci si colloca.

Contributi a fondo perduto decreto Sostegni 2021: come calcolare l’importo

L’ultima versione del decreto Sostegni, in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo, prevede che l’ammontare del contributo a fondo perduto debba essere calcolato in misura pari all’importo ottenuto applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’ammontare medio mensile di fatturato e corrispettivi del 2019.

Il calcolo basato sulla perdita media mensile è stato introdotto al fine di evitare sperequazioni in merito all’importo spettante, alla luce delle differenti misure restrittive previste su base regionale e alla stagionalità delle singole attività.

Quel che ne risulta è però un aiuto che riesce a sopperire in maniera minima al calo registrato.

Prima di fornire alcuni esempi pratici su come calcolare l’importo del fondo perduto previsto dal decreto Sostegni, è bene fornire un riepilogo dei parametri d’accesso e delle percentuali di ristoro fissate dal provvedimento.

Il comunicato stampa diramato a margine del Consiglio dei Ministri del 19 marzo 2021 conferma la suddivisione dei beneficiari in cinque classi, sulla base del valore di ricavi e compensi registrati nel 2019:

  • 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a 100.000 euro;
  • 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100.000 euro e fino a 400.000 euro;
  • 40 per cento per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro;
  • 30 per cento per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 20 per cento per i soggetti con ricavi e compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

Per il calcolo della media mensile, i soggetti che hanno attivato la partita IVA dal 1° gennaio 2019 dovranno considerare i mesi successivi a quello di attivazione della stessa.

Per le startup, ossia per le partite IVA attive dal 1° gennaio 2020, l’importo riconosciuto ammonta a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 euro per i soggetti diversi. In ogni caso, l’importo massimo spettante non può superare i 150.000 euro.

Sono queste le regole da considerare per calcolare l’entità del sostegno riconosciuto dallo Stato alle partite IVA danneggiate dalla crisi da Covid-19 e che hanno risentito delle restrizioni imposte per ridurre i contagi.

Accedono ai nuovi contributi a fondo perduto le partite IVA che hanno registrato una perdita media di fatturato mensile nel 2020 rispetto al 2019 pari almeno al 30 per cento. Parametro che non dovrà essere considerato per le attività avviate dal 1° gennaio 2019.

Di contro, restano fuori dal nuovo strumento di sostegno i soggetti che cesseranno o avvieranno l’attività dopo la data di entrata in vigore del decreto, gli enti pubblici e gli intermediari finanziari e le società di partecipazione di cui all’articolo 162-bis del TUIR.

Come calcolare i contributi a fondo perduto del decreto Sostegni 2021: esempio pratico

Prendiamo quindi due diverse casistiche, per fornire un esempio pratico delle regole di calcolo dei nuovi contributi a fondo perduto.

Il primo esempio riguarda un titolare di partita IVA che nel 2019 ha registrato un totale di fatturato pari a 60.000 euro, ridotto a 30.000 euro nel 2020.

La differenza complessiva di fatturato ammonta a 30.000 euro, superando quindi lo “scoglio” della perdita minima del 30 per cento prevista dal decreto Sostegni.

Prima di applicare la percentuale di fondo perduto prevista per la propria classe di ricavi e compensi, bisognerà suddividere il dato della perdita totale di fatturato per i 12 mesi dell’anno.

La perdita media mensile registrata nel 2020 rispetto al 2019 è pari in questa fattispecie a 2.500 euro.

Applicando la percentuale di fondo perduto spettante (60 per cento) alla perdita media mensile (2.500 euro), l’importo spettante che ne risulta ammonta a 1.500 euro.

Prendiamo come secondo esempio un’attività che si colloca, invece, nella fascia di ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro, con percentuale di fondo perduto spettante pari al 30 per cento della perdita media mensile.

Una partita IVA con fatturato totale nel 2019 di 2 milioni di euro, e di 1,2 milioni di euro nel 2020, percepirà un contributo a fondo perduto pari a 20.000 euro, considerando che il totale della perdita registrata è pari a 800.000 euro e che la media mensile della stessa è di 66.667 euro circa.

Quel che appare evidente, sulla base dei due esempi sopra riportati, è che gli ulteriori 11 miliardi di risorse stanziati per i nuovi contributi a fondo perduto non riusciranno a compensare in misura rilevante il danno economico causato dalla pandemia.

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MILANO – SANREMO : le vie chiuse al traffico per la manifestazione ciclistica

Sanremo11
Sanremo11

 

Sabato 20 marzo si terrà la 112ª edizione della Milano – Sanremo, grande classico del ciclismo italiano. Il passaggio dei corridori interesserà diverse strade, che subiranno delle temporanee chiusure al traffico, e diverse linee dei mezzi pubblici, che verranno deviate per permettere il passaggio della corsa.

Di seguito il percorso: la partenza è prevista per le 09.40 da piazza Castello. Poi si proseguirà attraverso via Beltrami, Foro Buonaparte, piazzale Cadorna, via Carducci, via De Amicis, via Molino delle Armi, Corso Italia, Piazzale di Porta Lodovica, via Teulie’, via Castelbarco, via Bazzi, via Lampedusa, via Valla, piazza Agrippa, via Medeghino, piazza Abbiategrasso, via dei Missaglia, via Boifava, via della Chiesa Rossa. Da lì la partenza della corsa in direzione di Sanremo.

Elenco delle deviazioni di tram e autobus.

 

LA DIRETTA TV

La gara sarà trasmessa in diretta tv sia su Eurosport 1 sia sui canali Rai. Imponente lo sforzo della tv di Stato. Per la prima volta nella sua lunghissima storia, cominciata nel 1907, la Milano-Sanremo edizione 2021, sarà infatti trasmessa sulla Rai in diretta integrale, dal primo all’ultimo metro. Il collegamento comincerà alle 9.15, su Raisport SD (canale 58 del digitale terrestre), per proseguire poi su Rai2, dalle 14, per l’ultima parte della corsa, che prenderà il via dal Castello Sforzesco di  Milano alle 10 e si concluderà, dopo 299 chilometri, sul traguardo di via Roma, a Sanremo. La telecronaca sarà di Andrea De Luca e Stefano Garzelli, con Beppe Conti, nella prima parte di gara, di Francesco Pancani e Alessandro Ballan, con gli interventi dalle moto in corsa di Marco Saligari e Umberto Martini.

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Museo della Scienza e Tecnologia riparte con le vaccinazioni

museo della scienza k
museo della scienza k

A seguito del parere favorevole espresso da EMA, che lo ha giudicato sicuro ed efficace, oggi alle ore 15, riprende la somministrazione del vaccino AstraZeneca da parte dell’Ospedale San Giuseppe – Gruppo MultiMedica presso lo Spazio Olona del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia, con l’obiettivo di contribuire ad accelerare la campagna di immunizzazione contro il SARS-CoV-2.

Museo della Scienza e Tecnologia riparte con le vaccinazioni

Fino a venerdì 30 aprile, MultiMedica e il Museo, con i suoi spazi, si metteranno a disposizione per agevolare l’accesso della cittadinanza alla profilassi, secondo le indicazioni ministeriali e la normativa vigente, offrendo ad ATS Città Metropolitana un presidio in più presso il quale sottoporre la popolazione milanese al vaccino.
L’area museale, allestita e presidiata dal personale medico-sanitario di MultiMedica, è lo Spazio Olona, ingresso da Via Olona 6.
È possibile somministrare 500 vaccinazioni al giorno, con la disponibilità ad aumentare il numero secondo le indicazioni della ATS Città Metropolitana.
Il target coinvolto è esclusivamente quello degli insegnanti e del personale scolastico.

L’erogazione del vaccino nello Spazio Olona si terrà dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 17.20.
Per accedere alla campagna vaccinale anti-Covid, gli insegnanti e il personale scolastico dovranno registrare la propria adesione sul portale https://vaccinazionicovid.servizirl.it/  oppure in farmacia o dal proprio medico di famiglia.
In un secondo momento, il Servizio Sanitario Regionale contatterà direttamente i cittadini per comunicare giorno, ora e sede presso cui recarsi.
Non sarà possibile presentarsi al Museo senza prenotazione né chiamare MultiMedica.

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Vaccino AstraZeneca : sono riprese le vaccinazioni in Lombardia “è sicuro ed efficace contro il Covid-19 “

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Dopo il via libera di Ema, anche in Lombardia si torna a vaccinare con AstraZeneca. Le somministrazioni riprendono dalle 15 di oggi, venerdì 19 marzo. A Milano tornano in attività anche con il vaccino anglo-svedese i centri all’ospedale di Baggio, al Parco Trenno e al Museo della Scienza e Tecnologia. Letizia Moratti: “Le rassicurazioni che abbiamo avuto sono fondamentali”

Calendari confermati

“Abbiamo fatto delle simulazioni ipotizzando degli overbooking e confidiamo di poter recuperare entro una settimana gli oltre 30.000 appuntamenti rinviati nei tre giorni di sospensione. Sempre a partire da domani saranno inviati gli sms di riprogrammazione degli appuntamenti rinviati che saranno inseriti gradualmente nel calendario”.

Conclusione positiva

“Sono soddisfatta per la conclusione positiva – aggiunge Moratti – e siamo pronti a ripartire. Lo facciamo con fiducia e ci auguriamo che questo sia il sentimento di tutti i nostri cittadini. Le rassicurazioni che abbiamo avuto su AstraZeneca sono fondamentali perché la vaccinazione della popolazione lombarda entro l’estate non può prescindere dalla disponibilità di tutti i vaccini”.

“In ottemperanza alle indicazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco – rimarca Letizia Moratti – lunedì abbiamo dato disposizione di sospendere in via assolutamente cautelare la somministrazione del vaccino anti-Covid AstraZeneca su tutto il territorio regionale in attesa di ulteriori determinazioni da parte degli organi competenti. In queste ore abbiamo avuto rassicurazioni da Oms e dalla stessa Ema, oltre che dal mondo scientifico italiano ed internazionale. È il momento di ripartire con rinnovata fiducia. Abbiamo intrapreso una fase fondamentale di questa battaglia contro la pandemia, adesso è determinante il convincimento di tutti. Un approccio psicologico positivo nei confronti dei vaccini da parte di ognuno di noi può essere decisivo per vincere il Covid”.

La vicepresidente apprezza le posizioni emerse nella conferenza stampa dell’Ema attraverso la voce della direttrice dell’Agenzia, Emer Cooke.

Un vaccino sicuro

“Dalle sue parole – ha aggiunto – ci è stato ribadito che il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi e vengono escluse relazioni tra casi di trombosi e la somministrazione dei sieri. Vincere il Covid è fondamentale per permettere al nostro Paese di superare la crisi sanitaria, consentire la ripartenza economica, riappropriarci della nostra vita a livello sociale. I vaccini sono la nostra principale arma contro il coronavirus, non possiamo fermarci proprio ora che abbiamo a disposizione le armi per vincere questa guerra”.

I sintomi da riferire al medico

“Affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o sensazione di freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle: in presenza di questi sintomi”, dopo la vaccinazione anti Covid con il siero di AstraZeneca, “cerca immediatamente assistenza medica e riferisci di essere stato vaccinato di recente”, spiega l’Ema.

“Il vaccino Covid-19 di AstraZeneca – riporta l’ente regolatorio Ue nelle informazioni rivolte ai pazienti, dopo la valutazione effettuata sul prodotto dell’azienda anglo-svedese – non è associato a un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue”. Tuttavia “ci sono stati casi molto rari di coaguli di sangue insoliti, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che aiutano il sangue a coagulare), dopo la vaccinazione. I casi segnalati erano quasi tutti in donne sotto i 55 anni”. Il messaggio chiave resta che “poiché Covid-19 può essere così grave e è così diffuso, i benefici del vaccino nel prevenirlo superano i rischi degli effetti collaterali”.

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Fao Schwarz: apre a Milano il paradiso dei giocattoli newyorkese

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In un momento così non c’è niente di meglio che sognare un mondo diverso. E perchè non un mondo di giocattoli? E tra poco a Milano sarà più facile farlo passeggiando tra gli scaffali di Fao Schwarz.

Fao Schwarz apre a Milano

E’ ufficiale dunque, entro la fine del 2021 sotto la Madonnina arriverà il paradiso dei giocattoli Fao Schwarz.

A portarlo in Italia è Prénatal. L’accordo firmato parte dal nostro Paese con Milano ma proseguirà anche in altre zone dell’Europa.

Il primos tore italiano arriverà in piazza Cordusio proprio accanto ai recenti Starbucks e Uniqlo. Un mondo tutto nuovo e immenso tanto da occupare circa 600 metri quadri su tre piani. D’altronde dobbiamo fare concorrenza a quello presente al Rockfeller Plaza!

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UBER: nel Regno Unito 70 mila autisti diventano dipendenti dell’azienda

bigstock Uber Driver Holding Smartphone 345479947
bigstock Uber Driver Holding Smartphone 345479947

Uber garantirà ai suoi 70.000 autisti britannici lo status di dipendenti, in quella che è una prima mondiale per l’app di autonoleggio con conducenti.

Gli autisti avranno diritto, fra l’altro, al salario minimo e alla pensione. La decisione di Uber segue il verdetto della Corte Suprema del Regno Unito che ha stabilito che gli autisti di Uber sull’isola vanno considerati dipendenti, non collaboratori ‘autonomi’

Cosa cambia

Gli autisti di Uber riceveranno almeno il salario minimo nazionale di 8,72 sterline all’ora a partire da domani 17 marzo. Questo sarà il minimo che gli autisti possono guadagnare, in quello che Uber ha descritto come un “piano di guadagno, non un tetto di guadagno”.
Uber non ha specificato quanto costerà la riclassificazione, ma ha detto che non si aspetta di cambiare le sue previsioni di guadagno per il trimestre o l’anno.

I cambiamenti sono limitati al Regno Unito, il più grande mercato europeo di Uber, ma sollevano domande se l’azienda è disposta a considerare l’adattamento del suo modello di business in altri paesi.
L’azienda di San Francisco deve affrontare sfide legali nel suo stato natale della California, così come la pressione dei politici europei per migliorare le condizioni dei lavoratori della gig-economy.

«Questo è un giorno importante per gli autisti nel Regno Unito», ha detto Jamie Heywood, direttore generale regionale di Uber per l’Europa settentrionale e orientale. «Gli autisti di Uber riceveranno una garanzia di guadagno, il pagamento delle ferie e una pensione, e manterranno la flessibilità che attualmente apprezzano».

La sentenza della Corte Suprema

In una sentenza del mese scorso, la Corte Suprema del Regno Unito ha respinto all’unanimità le argomentazioni di Uber secondo cui gli autisti non erano lavoratori dipendenti, dando all’azienda poca scelta se non quella di offrire maggiori benefici.

Da allora, Uber ha mantenuto il riserbo sui suoi piani futuri per il business uvwdel Regno Unito, mentre ha effettuato una consultazione con i suoi autisti.

Secondo i cambiamenti annunciati oggi 16 marzo, il salario minimo sarà applicato dopo aver accettato le richieste di viaggio sull’app. Gli autisti saranno premiati con ferie basate sul 12,07% dei loro guadagni, pagate ogni due settimane.
I lavoratori saranno anche automaticamente iscritti a un piano pensionistico che includerà contributi del 3% dei guadagni di un autista da Uber. Questo si aggiunge all’assicurazione – che copre malattia, infortunio e congedo parentale – che è disponibile dal 2018.
I costi aggiuntivi per l’azienda verranno principalmente dal pagamento delle ferie e dai contributi pensionistici, piuttosto che dal salario minimo.

In media, gli autisti Uber guadagnano già 17 sterline all’ora a Londra e 14 sterline nel resto del paese, ha detto la società.

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Decreto Sostegni, aiuti per le imprese. Domanda online dal 28 marzo e pagamenti entro il 30.04

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DECRETO SOSTEGNI: nel pomeriggio il via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri alle 16, al termine conferenza stampa Draghi.

È quanto prevede l’ultima bozza del decreto, risalente alla serata di giovedì 18 marzo. Il testo si compone di 44 articoli.

E conferma le anticipazioni delle prime versioni: sono previste cinque fasce di ricavi con percentuali differenziate dal 60% per le più piccole al 20% per le più grandi.

La bozza è di 44 articoli ed è attesa sul tavolo del Consiglio dei ministri: la riunione a Palazzo Chigi è stata convocata per le 16. Al termine dell’incontro, alle 18:30, il presidente del Consiglio Mario Draghi terrà una conferenza stampa.

Allo stato attuale non c’è ancora l’accordo sulla proroga dello stop dei licenziamenti e sullo stralcio delle cartelle. Si cercherà di trovare la quadra su entrambi i dossier in Consiglio dei ministri.

Undici miliardi previsti dal Decreto Sostegni per il sostegno alle imprese, 3,3 per il rifinanziamento della cassa Covid fino a fine anno e la stessa cifra per Regioni ed enti locali, aiuti a fondo perduto per 800mila professionisti, cinque miliardi per la campagna vaccinale.

Sono solo alcune delle cifre del decreto Sostegni che oggi alle 15.00 andrà in Consiglio dei ministri.

Le cartelle – Sul tavolo in primis la questione dell’azzeramento delle vecchie cartelle fiscali: l’ipotesi contenuta nelle prime bozze del Decreto Sostegni e portata avanti finora era quella di cancellare gli importi fino a 5mila euro affidate alla Riscossione dal 2000 fino al 2015.

Sono cinque le fasce di percentuali per il contributo, al 60% per le imprese fino a 100mila euro, al 50% tra 100mila e 400mila, 40% tra 400mila e 1 milione, al 30% tra uno e milioni e 20% tra 5 e 10 milione.

Blocco licenziamenti e bonus baby sitter – Sul tavolo anche la scadenza del blocco dei licenziamenti, che sarà prorogato a fine giugno, e dovrebbe essere rimosso in maniera graduale fino a fine anno per chi usufruisce della cassa Covid. Mentre sul fronte welfare la ministra Elena Bonetti, supportata da tutta Iv, insiste per l’estensione anche ai lavoratori dipendenti in smartworking e agli operatori sanitari del bonus baby sitter per occuparsi dei figli piccoli che frequentano le scuole dell’infanzia e primarie.

Gli aiuti alle imprese – La parte più corposa del decreto – finanziato con i 32 miliardi di scostamento di bilancio autorizzato a gennaio – è destinata agli aiuti alle imprese che hanno subito a cause delle chiusure imposte per l’emergenza Covid perdite di almeno il 30% del fatturato, senza più l’indicazione dei codici Ateco.

Sono cinque le fasce di percentuali per il contributo, al 60% per le imprese fino a 100mila euro, al 50% tra 100mila e 400mila, 40% tra 400mila e 1 milione, al 30% tra uno e milioni e 20% tra 5 e 10 milione. I pagamenti dovrebbero scattare a metà aprile con una procedura accelerata garantita da una piattaforma che sarà messa in piedi da Sogei e Agenzia delle entrate e dovrà essere pronta entro fine mese.


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Per 800mila autonomi e professionisti iscritti agli ordini dovrebbe arrivare un bonus da 3mila euro, mentre per i lavoratori stagionali è prevista un’indennità una tantum di 2.400 euro. Al settore sciistico, che ha perso la stagione, dovrebbe andare un fondo da 600 milioni. Ristori anche per il sistema fieristico, a quello del wedding (cui andrebbero 100 milioni), turismo, sport, cultura e spettacolo (un altro miliardo) e la scuola (300 milioni).

pagamenti dovrebbero scattare a metà aprile con una procedura accelerata garantita da una piattaforma che sarà messa in piedi da Sogei e Agenzia delle entrate e dovrà essere pronta entro fine mese.

Sempre sul fronte lavoro dovrebbe ammontare a 3,3 miliardi lo stanziamento previsto per la cassa integrazione con causale Covid cui le aziende potranno accedere fino alla fine del 2021 uscendo dunque dalla logica delle settimane utilizzata finora, mentre i contratti per i navigator- che scadevano a fine aprile – dovrebbero essere prorogati fino al 31 dicembre 2021.

1,5 miliardi per esonero contributi autonomi

Nella bozza è previsto un miliardo e mezzo di euro per sovvenzionare l’esonero dei contributi previdenziali dovuti da lavoratori autonomi e professionisti che «abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato, o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33%, rispetto a quelli dell’anno 2019». Beneficiari della misura saranno gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, gli associati agli Enti di previdenza privati e privatizzati e gli iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria).

Cinque miliardi andranno per il potenziamento del piano vaccini e il potenziamento delle cure anti Covid. E 500 milioni sono riservati alle modifiche parlamentari: dopo le polemiche degli ultimi decreti approvati in fretta e furia – ai tempi del precedente governo, l’esecutivo Draghi ha assicurato che ci saranno tre letture piene per consentire a deputati e senatori di intervenire.

Enti locali – A Regioni ed enti locali vanno altri 3,3 miliardi. Nello specifico 100 milioni a province e città metropolitane e 900 milioni ai comuni; 260 milioni vanno alle Regioni a statuto speciale; un miliardo alle Regioni, 200 milioni per il ristoro della tassa di soggiorno, 800 milioni per il Trasporto pubblico locale.

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I MONDIALI DI CANOA KAYAK 2025 saranno all’Idroscalo di Milano

mondiali 2025 kayak canoa milano
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Venerdì 12 Marzo 2021 è arrivata la decisione da parte della Federazione Internazionale, che i mondiali 2025 di Canoa Kayak si terranno a Milano, e più precisamente all’Idroscalo.

Battuta la concorrenza delle altre tre candidate: Montemor o Velho (Portogallo), Poznan (Polonia) e Plovdiv (Bulgaria). A dieci anni di distanza dall’ultimo Mondiale ospitato nel 2015 proprio a Milano e a novant’anni dalla prima gara internazionale svoltasi all’Idroscalo, la Federazione Italiana Canoa Kayak torna al centro della scena internazionale anche del punto di vista organizzativo.

LE DICHIARAZIONI DELLA FEDERAZIONE ITALIANA KAYAK

La Federazione Italiana Canoa Kayak ha dichiarato: “Diversi i punti di forza della candidatura italiana riconosciuti dai membri dell’Icf: le caratteristiche tecniche del bacino che garantiscono condizioni di gara uguali per tutti i concorrenti e la totale assenza di onde, una collocazione logistica eccellente per trasporti e alloggio ma soprattutto la possibilità unica di ospitare l’evento iridato in un palcoscenico d’eccezione come Milano”.

Hanno dato il loro prezioso sostegno alla candidatura italiana il Presidente del CONI Giovanni Malagò, il Presidente del CIP Luca Pancalli, l’Amministratore Delegato di Sport e Salute Vito Cozzoli, il Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, la Città Metropolitana di Milano, il Sindaco di Segrate Paolo Micheli, l’Istituzione Idroscalo e le due icone della canoa italiana e mondiale Antonio Rossi e Josefa Idem.

Diversi i punti di forza della candidatura italiana riconosciuti dai membri dell’ICF: le caratteristiche tecniche del bacino che garantiscono condizioni di gara uguali per tutti i concorrenti e la totale assenza di onde, una collocazione logistica eccellente per trasporti e alloggio ma soprattutto la possibilità unica di ospitare l’evento iridato in un palcoscenico d’eccezione come Milano.

I mondiali di canoa kayak si disputano ogni anno, tranne nell’anno delle Olimpiadi.

Quest’anno, 2021 si svolgeranno a Duisburg, in Germania.

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Torna la 15° edizione di IFF – Integrazione Film Festival

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Si svolgerà da mercoledì 7 a domenica 11 aprile, a Bergamo, la 15esima edizione di IFF – Integrazione Film Festival: il concorso cinematografico internazionale per cortometraggi e documentari dedicati a intercultura, identità, inclusione; opere che sappiano raccontare esperienze positive di integrazione tra diverse appartenenze culturali e provenienze nazionali.

IFF – Integrazione Film Festival

Il Festival si terrà in streaming e in presenza presso la sala Auditorium di Bergamo, se consentito e nel rispetto dei protocolli di sicurezza. In programma cinque giornate di proiezioni: 15 i film in concorso, di cui 10 cortometraggi di finzione e 5 documentari, a cui si aggiungono due film fuori concorso.
Tra i film in concorso quattro anteprime italiane assolute: il pluri-premiato Dolapo is Fine di Ethosheia Hylton (UK, 2020) – selezione e premi ai festival African Diaspora International Film Festival, American Black Film Festival, LA Shorts International Film Festival, London Film Festival, Leeds International Film Festival; Ind i varmen di Morten Schmidt e Thomas Diepeveen (Danimarca, 2020); Wait For Me di Hamza Akin (Turchia, 2020) e Razas primer acto di Alex Ygoa (Spagna, 2020).

In concorso anche il documentario Kufid di Elia Moutamid, regista bresciano di origini marocchine da tempo amico di IFF.
IFF è sempre più internazionale: i film in programma arrivano quest’anno da Francia, Italia, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna, Turchia e Malesia.
Due i premi in palio in denaro: Miglior Cortometraggio e Miglior Documentario, a cui si aggiungono i Premi del Pubblico, che potrà votare sia on line che in sala, e un Premio Basso Sebino (luogo di nascita del Festival). Le premiazioni sono previste nella serata di sabato 10 aprile all’Auditorium di Bergamo.

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Il leggendario attico milanese di Gucci in piazza San Babila è stato venduto

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L’attico di Gucci di Milano è stato acquistato da un magnate indiano. Come riportato dal Correre della Sera, l’appartamento in San Babila è diventato di proprietà dell’indiano Rishal Shah, fondatore e proprietario della società Jekson Vision, con una multinazionale con sede in diversi Paesi.

Il superattico è stato protagonista della vita di Maurizio Gucci e la moglie Patrizia Reggiani prima del trasferimento in via Palestro. Un appartamento di 1.800 metri quadrati tra il nono e il decimo piano.

L’appartamento da oltre 20 milioni di euro è una mega residenza di tre piani con attico a vista totale sulla città di Milano.

 Il nono piano ha 37 finestre che si affacciano sulle tre vie, al decimo c’è il terrazzo e un’altra parte dell’abitazione, mentre sul tetto di 800 mq è stato realizzato un giardino piantumato con piscina, bar, barbecue e cucina. L’appartamento è dotato di quattro ascensori padronali e due di servizio servono la residenza.

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Hamburger: tre delivery imperdibili a Milano

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Dopo un anno chiusi in casa senza poter andare mai al ristorante siamo tutti un pò stufi di alzarci la mattina e pensare a cosa cucinare la sera. Per fortuna ci sono i delivery! Se anche voi dunque siete alla ricerca di idee su cosa ordinare, ecco tre hamburger imperdibili a Milano!

Hamerica’s

Non c’è niente di più buono che un grande e intramontabile classico. D’altronde si sa, l’America è la regina degli Hamburger e quindi un panino preso da Hamerica’s poteva non essere ottimo? E se non ci credete basti pensare che in città ci sono ben otto locali!

Flower Burger

Se invece volete un burger un pò più alternativo, non potete che optare per Flower Burger con i suoi panini vegani super colorati. Insomma non solo buoni e sani ma anche perfetti per i social.

Al Mercato Steaks & Burgers

Infine, se volete un burger un ò diverso e gourmet Al Mercato Burger Bar è quello che fa per voi. La specialità della casa, neanche a dirlo, è la carne, in tutte le sue varianti. Insomma, impossibile sbagliare!

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BEPPE SALA: ” sul nuovo Stadio di San Siro l’Inter definisca prima la sua futura proprietà”

giuseppe sala
giuseppe sala

BEPPE SALA – Nuovo stadio a San Siro, si profila uno stop nel progetto portato avanti da Milan e Inter.

Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a margine della cerimonia per omaggiare le vittime del Covid in piazza della Scala, rispondendo a chi gli chiedeva se la Giunta si esprimerà sul progetto del nuovo stadio entro la fine del mandato.

“Ai milanesi voglio dire con chiarezza che non stiamo parlando soltanto dello stadio – ha spiegato il primo cittadino -, ma sul tavolo abbiamo un progetto in cui la metà dell’investimento è sullo stadio e la metà è su altre cose che portano a comporre il futuro di quell’area. Il che vuol dire che ci saranno, presumo, 5 o 6 anni di lavoro”. Sala ha poi aggiunto: “Io non è che possa affidare un quartiere della città, per un così lungo periodo, a realtà di cui non è certa la proprietà futura. Parlo con rispetto di Zhang, però devono necessariamente chiarire il futuro della società. Fino ad allora, credo che sia logico fermarsi”.

Nelle scorse settimane, i club, raccogliendo una richiesta da parte di Palazzo Marino, avevano inviato alla Giunta nuova documentazione sul progetto. Nella nota del Comune era inserita la necessità di opportuni chiarimenti rispetto alla quantità e alla qualità degli spazi che rimarranno a uso pubblico (verde, aree pedonali, piazze, servizi). Erano inoltre sollecitate precisazioni sulle funzioni di intrattenimento da convenzionare con il Comune e integrazioni in merito alle valutazioni che supportano il piano economico finanziario.

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OLIMPIADI INVERNALI 2026: in arrivo 46 nuovi treni con i fondi della Regione Lombardia

OLIMPIADI INVERNALI 2026
OLIMPIADI INVERNALI 2026

OLIMPIADI INVERNALI 2026 -La Regione Lombardia acquisterà altri 46 treni in aggiunta ai 176 già previsti dalla commessa approvata dalla Giunta precedente, quella guidata da Roberto Maroni.

L’ulteriore iniezione di convogli è stata deliberata ieri dall’esecutivo lombardo per una spesa di 351 milioni di euro, soldi attinti dal Piano Lombardia.

E si tratta di treni con vista sulle Olimpiadi Invernali del 2026, quelle del lombardo-veneto, quelle di Milano e Cortina d’Ampezzo.

La consegna è infatti prevista per il 2025 e le tratte sulle quali entreranno in servizio sono quelle strategiche per la missione a cinque cerchi, vale a dire quelle che collegano il capoluogo lombardo alla Valtellina e agli aeroporti di Malpensa e di Orio Al Serio.

Nel dettaglio, il mandato di acquisto riguarda 26 treni modello Caravaggio, un treno ad alta capacità, e 20 treni modello Donizetti, a media capacità.

Venti di questi convogli entreranno in servizio sulla direttrice Milano-Sondrio-Tirano, altri 16 sulla direttrice Milano-aeroporto di Orio Al Serio e 10 sulla direttrice Milano-aeroporto di Malpensa. «I 46 nuovi treni saranno consegnati entro il 2025 – conferma il presidente della Regione, Attilio Fontana –: in tempo dunque per le Olimpiadi del 2026.

L’obiettivo è efficientare il trasporto ferroviario sulle tratte interessate dal flusso di turisti che visiteranno la Lombardia in occasione dell’evento olimpico». «I nuovi convogli – aggiunge l’assessore regionale ai Trasporti, Claudia Terzi – saranno quindi impiegati anche sulla futura ferrovia che collegherà Bergamo all’aeroporto di Orio.

I 351 milioni investiti derivano dalle risorse del Piano Lombardia e fanno parte degli investimenti messi in campo dalla Regione in ottica Olimpiadi. L’investimento complessivo della Regione per rinnovare la flotta – prosegue Terzi – sfiora ora i 2 miliardi di euro per 222 treni nuovi, se consideriamo che il programma di immissione di 176 nuovi convogli attualmente in corso è stato finanziato con 1,6 miliardi di euro».

Dei 176 treni ordinati con la precedente commessa, ne sono entrati in servizio solo 21.

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L’Accademia della Scala pensa al futuro e si trasforma in Università

LAccademia della Scala
LAccademia della Scala

L’Accademia della Scala si trasforma in università

Il progetto  è quello di trasformare la Scuola di Arti e Mestieri del Piermarini in ateneo, creando un’università di alto perfezionamento per ogni settore dello spettacolo (artistico e tecnico).

Un’idea ambiziosa, per valorizzare ancor di più una vera e propria eccellenza del nostro Paese, in un periodo storico difficile. Inoltre, potrebbero servire nuovi spazi: l’attuale sede in via Santa Marta sarebbe troppo stretta. L’idea sarebbe di creare una Cittadella dello Spettacolo, con tanto di campus per ospitare gli studenti e un Auditorium.

Sarà la prima di questo tipo in Italia» annuncia Giuseppe Vita, neo presidente dell’Accademia diretta da Luisa Vinci. Manager di alto livello internazionale, già presidente della Schering tedesca, di Axel Springer e di Unicredit, Vita ha accettato l’incarico con l’entusiasmo e la determinazione di chi inizia un nuovo, affascinante, percorso.

«Questa Accademia è un’eccellenza del nostro Paese, attira studenti e docenti da tutto il mondo. Di solito accade il contrario, per specializzarsi si va all’estero. Qui invece si fa la fila per essere ammessi, e la selezione è molto severa. Un simile patrimonio, ci siamo detti, deve avere nuove prospettive. La formazione va ampliata, i corsi attualmente annuali tranne che per il Ballo, devono diventare triennali o quinquennali».

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