teatri milano
teatri milano
Advertisement

Ha avuto inizio il 22 aprile l’iniziativa “PiccoloSmart” del Piccolo Teatro: un programma di appuntamenti virtuali che terminerà il 27 maggio e verterà sul tema “Rappresentazione e Potere”. 

PiccoloSmart è il ciclo di incontri virtuali che il Piccolo Teatro ha tenuto e terrà dal 22 aprile al 27 maggio, sul tema “Rappresentazione e Potere”.

Gli incontri sono trasmessi online sulla pagina Facebook del Teatro tutti i giovedì dal 22 aprile al 27 maggio 2021 alle ore 18:00.

“Attraverso una serie di conversazioni e interventi, in cui personaggi del mondo della cultura si soffermano sulle differenti forme di rappresentazione del potere nella contemporaneità e sulle loro implicazioni etiche e psicologiche, il percorso si ripropone di mettere a fuoco, da vari punti di osservazione, i meccanismi della rappresentazione del potere e i suoi risvolti nei linguaggi artistici, nella comunicazione di massa, nella creazione di una percezione collettiva del significato e dei valori legati a una, o molteplici, idee di “potere”.”

Advertisement
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner
Taste & Venue consulting Banner

Il progetto sarà accompagnato dalla visione dello spettacolo “La tragedia del vendicatore” di Thomas Middleton, regia di Declan Donnellan e della nuova produzione di “A German Life” di Christopher Hampton, regia di Claudio Beccari con Franca Nuti.

PiccoloSmart non è un’iniziativa che vuole sostituire lo spettacolo teatrale dal vivo.

Come afferma Claudio Longhi – direttore artistico e regista teatrale e attuale direttore generale del Piccolo Teatro di Milano – “Lo spettacolo dal vivo è tale perché si consuma nella presenza, o meglio nella compresenza tra chi agisce (l’attore) e chi osserva (lo spettatore). Ma sappiamo bene anche quanto fosse importante in questi mesi così difficili, in cui lo spettacolo dal vivo era interdetto, dare alla nostra comunità dei segnali di cura e di attenzione, alimentando – visto che il teatro non si poteva dare – almeno il desiderio della scena e la riflessione intorno ad essa. Solo una pallida approssimazione alla pratica teatrale, certo, ma comunque una testimonianza di impegno e “paradossale” vicinanza nei tempi del “distanziamento”.”

PiccoloSmart, quindi, non intende proporsi come una sostituzione, ma come un canale di accompagnamento al teatro tradizionale.

I PROSSIMI APPUNTAMENTI

Giovedì 13 maggio 2021, ore 18
Corpo, potere e rappresentazione
incontro con Michela Marzano
introduce Anna Piletti

Che spazio occupa il corpo nelle rappresentazioni del potere? È sempre necessario attivare processi di legittimazione del potere che attingano alla dimensione simbolica? Se si pensa alla storia della simbologia politica dell’Occidente medievale e moderno, il consenso nei confronti del potere si coagula attorno alla figura del «corpo del re». Come spiega bene lo storico Kantorowicz, il re, contrariamente ai sudditi, ha due corpi: uno fisico e soggetto alle leggi naturali e uno simbolico che si identifica invece con lo Stato – da cui la formula: «il re è morto, viva il re». Parallelamente, l’assenza del corpo femminile all’interno dello spazio pubblico è una metafora dell’invisibilità che, per secoli, ha perseguitato le donne. Ma cosa resta oggi di questo corpo simbolico? Nell’era della liquidità, non è il capo stesso (maschile e femminile) che diventa poroso e si dissolve? Come occupare allora lo spazio e permettere al potere di rappresentare se stesso?

Giovedì 20 maggio 2021, ore 18
​Rappresentazione del potere e crisi di civiltà
incontro con Roberta De Monticelli
introduce Anna Piletti

Dicembre 1918. Il transatlantico George Washington fa rotta verso l’Europa, con a bordo il Presidente americano, Woodrow Wilson. Milioni e milioni di persone sperano in lui: sperano nella pace giusta, una pace che s’instauri in nome del diritto e non della vendetta, che diventi la base del governo della legge sulla scena internazionale, dove vigevano l’equilibrio precario delle potenze e il rischio perenne della guerra. Per un attimo esaltante i poteri della terra sembrano inchinarsi all’ideale della pace perpetua. Wilson fallirà nell’impresa, ma quel momento segna nel Novecento un’icona del potere come strumento di giustizia: il volto ideale della politica. Cosa sopravvive, un secolo dopo, di questa “rappresentazione del potere”?

Giovedì 27 maggio 2021, ore 18
La rappresentazione del potere nella narrativa italiana del Novecento
conversazione con Chiara Valerio e Mario Desiati
introduce Anna Piletti

Se Padron Toni e Mastro Don Gesualdo erano padroni, il primo meno del secondo, e il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa poteva addirittura permettersi di fermare, col proprio scetticismo, il tempo. Se le abitudini linguistiche e tutte le altre consuetudini, come le docce gelate, provenivano prevalentemente, in Lessico Familiare da un’unica fonte, il padre, ed è sempre il padre in Caro Michele che ritiene il figlio l’unico essere degno di venerazione, è vero che in Aracoeli di Elsa Morante, l’autorità è la madre, con le sue bizzarrie e le sue melodie. E Bepi Sonnino e Bonaria Urrai sono autorità di stile e di vita o cos’altro?
Chiara Valerio e Mario Desiati riflettono sulla rappresentazione del potere nella narrativa italiana del Novecento, da lettori e da scrittori.

Advertisement