Il primario del San Raffaele: «Do una mano, è qualcosa di speciale. Il mio vuole essere un riconoscimento di attenzione per i più anziani: e lo faccio anche per i miei figli, stiamo rubando loro il futuro»
“Non è un lavoro di secondo piano. È una delle più belle esperienze della mia vita. Senti che fai qualcosa di speciale per persone che potrebbero correre grandi rischi a causa del virus. E ti immedesimi” racconta il professor Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazione all’ospedale San Raffaele in un’intervista al Corriere della Sera commentando l’esperienza di vaccinatore in una Rsa di Milano. “Ho deciso una settimana fa. Ho chiesto alla Regione e mi è stato detto che avrei potuto essere di supporto nelle strutture in capo all’Asst Fatebenefratelli-Sacco. Nei giorni scorsi ho preso conoscenza della procedura e iniziato le vaccinazioni alla Rsa Quarenghi e al centro Girola con i miei collaboratori”
Chi vaccina?
«Gli operatori sanitari delle Rsa e gli anziani. La loro età va dagli 85 ai 102 anni».
“Numero contagi non è per forza emergenza sanitaria”
Il primario di terapia intensiva e rianimazione dell’Irccs San Raffaele di Milano e prorettore dell’università Vita-Salute all’Adnkronos Salute: “Io lavoro e osservo: le strutture sanitarie della mia regione non sono in sofferenza. Dal 22 dicembre nel mio ospedale ricoveriamo una media di 4 pazienti Covid al giorno”
A non nascondere i suoi timori è Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco e dell’università degli Studi di Milano: “E’ bella tosta, che ci tocca studiare e studiare parecchio. E chiudere i voli dal Brasile“, da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, “è stata una decisione necessaria e sacrosanta”.
“La variante brasiliana, che ha fatto già chiudere l’Inghilterra, è una cosa pesante purtroppo”, avverte l’esperto. “Quello che è capitato a Manaus – sottolinea – mette la pietra tombale sulla strategia di chi ha in mente di far circolare il virus indisturbato per arrivare a un’immunità di gregge a furia di infezioni. A Manaus è accaduto invece che, lasciando girare il virus come gli pare, si è avuta sì una percentuale importante di gente che si è infettata e quindi immunizzata, ma non importante abbastanza per creare una vera barriera. E’ successo quindi che il virus ha sviluppato la mutazione giusta per tornare a essere in grado di colpire non solo quelli che non aveva ancora infettato, ma in qualche caso a quanto pare anche quelli che si erano già ammalati. E’ un elemento di notevole preoccupazione”, ammonisce l’esperto.
Autocertificazione 2021 per gli spostamenti, il modulo rimane uguale al precedente
I cittadini sono tenuti a portare con sé un modulo di autocertificazione anzitutto nel momento in cui devono spostarsi tra una Regione e un’altra: il decreto, infatti, ha prorogato il divieto di spostamento tra Regioni fino al 15 febbraio, fatta eccezione per i motivi di lavoro, salute o necessità, o per rientrare presso il proprio domicilio o residenza.
Anche per spostarsi durante l’orario di coprifuoco – dalle ore 22 alle ore 5 – è obbligatoria l’autocertificazione e sono contemplati soltanto gli spostamenti comprovati dai tre suddetti motivi (lavoro, salute o necessità).
Con la suddivisione delle Regioni in fascia arancione e rossa, infine, l’autocertificazione torna necessaria ogni qual volta si esce dal proprio Comune di residenza (per le zone arancioni) e per giustificare qualsiasi spostamento (per le zone rosse). Soltanto l’introduzione della zona bianca – ipotesi ancora lontana per tutte le Regioni italiane – comporterebbe l’eliminazione dell’obbligo di autocertificazione
Per scaricare l’autocertificazione, clicca QUI
Quando serve l’autocertificazione nelle zone rosse
In zona rossa l’autocertificazione è sempre richiesta. Sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non in caso di necessità, per esigenze di lavoro e salute, tutti motivi che dovranno essere comprovati dall’autocertificazione. Restano chiusi i negozi, tranne quelli considerati di prima necessità. Resta la possibilità di spostarsi verso l’abitazione di parenti o amici una volta al giorno, massimo due persone, esclusi disabili a carico e minori di 14 anni. Stop agli spostamenti nella regione e tra regioni diverse, e ovviamente coprifuoco confermato tra le 22 e le 5, salvo comprovati motivi di necessità, lavoro o urgenza da dichiarare nell’autocertificazione. Scuole chiuse, con dad al 100%.
Per scaricare l’autocertificazione, clicca QUI
Lombardia contro la zona rossa, la mossa di Attilio Fontana
La Lombardia entra in zona rossa da domenica 17 gennaio fino al 31 gennaio. In attesa di capire cosa accadrà col ricorso preannunciato dal presidente della Regione Attilio Fontana, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza firmat
La Lombardia è nuovamente in zona rossa, ma Attilio Fontana ha criticato la decisione subìta, a suo dire, dalla Regione. Il governatore si è scagliato contro i dati su cui si è basata la scelta, definendoli vecchi: secondo lui, infatti, i parametri sono basati sui numeri del 30dicembre e non tengono conto di alcuni dati importanti come l’Rt sull’ospedalizzazione.
La Lombardia entra in zona rossa da domenica 17 gennaio fino al 31 gennaio. In attesa di capire cosa accadrà col ricorso preannunciato dal presidente della Regione Attilio Fontana, l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza firmata oggi, sabato 16 gennaio, mette nero su bianco quello che era già stato anticipato ieri dallo stesso Fontana e dalla riunione della Cabina di regia. “Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov-2, fermo restando quando previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (il Dpcm, ndr) 14 gennaio 2021, alla Regione Lombardia si applicano le misure di cui all’articolo 3 del medesimo decreto”.
Lombardia contro la zona rossa, la mossa di Attilio Fontana
La Lombardia è nuovamente in zona rossa, ma Attilio Fontana ha criticato la decisione subìta, a suo dire, dalla Regione. Il governatore si è scagliato contro i dati su cui si è basata la scelta, definendoli vecchi: secondo lui, infatti, i parametri sono basati sui numeri del 30dicembre e non tengono conto di alcuni dati importanti come l’Rt sull’ospedalizzazione.
A spalleggiare il presidente della Regione c’è la sua vice, nonché nuova assessora al Welfare al posto di Giulio Gallera, LetiziaMoratti. Per l’ex sindaca di Milano, infatti, la Lombardia sarebbe stata penalizzata pur avendo un’incidenza di contagi per abitanti nettamente inferiore non solo a diverse altre Regioni, ma anche alla medianazionale.
Lombardia zona rossa: le regole
bar e ristoranti: è consentito il servizio d’asporto entro le 22 per i ristoranti ed entro le 18 per i bar (nessun limite, invece, per il servizio a domicilio). Restano aperti gli autogrill lungo le autostrade e i bar in stazioni e aeroporti;
gli unici negozi aperti sono: rivenditori di generi alimentari, farmacie, parafarmacie, tabaccai, edicole, parrucchieri, barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri e distributori automatici. Nei centri commerciali resteranno aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie e tabaccai;
non si potrà fare qualsiasi sport salvo attività motoria all’aperto e in forma individuale; si potrà fare jogging o andare in bici individualmente;
gli spostamenti sono consentiti solo per ragioni lavoro, salute, necessità e tra questi rientra l’assistenza ad una persona non autosufficiente; si potrà rientrare nella propria residenza, nel domicilio o nell’abitazione in cui ci si ritrova abitualmente con il partner; si potrà andare a fare la spesa e a messa oltre che in farmacia e dal tabaccaio. In caso di controlli, deve sempre essere mostrata o compilata al momento l’autocertificazione;
restano le limitazioni agli spostamenti dalle 22 alle 5;
ci si potrà recare a casa di altre persone (in due, ma nel totale non sono contati gli under 14) con spostamenti all’interno del proprio comune.
Il cibo è stato una delle (poche) consolazioni che ci sono rimaste nel 2020 segnato dalla pandemia di Coronavirus. Pizza, cinese, e sushi sul podio della classifica mondiale.
E quando c’è bisogno di tirarsi su, poche cose fanno miracoli come la pizza, che non caso è stata la specialità da asporto e da consegna a domicilio più richiesta nel mondo.
Il sito di comparazioni di assicurazioni MoneyBeach ha indagato i cibi più popolari per il takeaway in 109 paesi, in base al flusso di ricerche su Google: la pizza ha dominato in 44 nazioni, dando un discreto distacco alla seconda classificata, la cucina cinese.
In particolare in Europa è stato un plebiscito con poche eccezioni: ha messo d’accordo italiani e francesi, tedeschi e spagnoli, e poi islandesi, norvegesi, polacchi, belgi, svizzeri, austriaci, croati, sloveni, bulgari, montenegrini e albanesi. Fra gli altri paesi del mondo, la pizza ha vinto in Argentina, Giamaica, Marocco, Egitto, Madagascar, Arabia Saudita, India e Corea del Sud.
Il cinese, secondo classificato, ha invece conquistato le preferenze di 29 paesi, nella sua madrepatria come prevedibile e quindi ad esempio nel Regno Unito, in Irlanda, in Grecia, negli Stati Uniti, in Messico, in Colombia e in Cile.
Terzo il sushi, il preferito in Portogallo, Svezia, Romania, Brasile, Vietnam e Giappone (ça va sans dire).
Altre scelte curiose: il takeaway più apprezzato in Russia è stato il kebab, nei Paesi Bassi e in Israele l’indiano, in Turchia la pasta, in Canada il fish and chips, in Thailandia il burrito, in Cambogia e nel Laos il pollo fritto, in Libano e nell’Oman il coreano.
ECOBONUS AUTOMOTIVE: OLTRE 700 MILIONI DI EURO PER L’ACQUISTO DI NUOVI VEICOLI
Nuovi bonus per l’acquisto di auto, in particolare elettriche e ibride, sono stati aggiunti con la legge di bilancio 2021, ma anche per veicoli a benzina e diesel, a bassa emissione.
Sono stati nuovamente finanziati dal Governo gli incentivi per l’acquisto di veicoli nuovi a basso impatto ambientale, allargando la “platea” di veicoli che beneficiano del bonus e prevedendo anche uno sconto sulla base dell’Isee di chi acquista.
Sconto auto elettriche con Isee sotto i 30mila euro
Chi appartiene a un nucleo familiare con Isee inferiore a 30mila euro potrà usufruire di un contributo del 40% delle spese per l’acquisto, anche in leasing, di automobili nuove ad alimentazione esclusivamente elettrica, purché di potenza inferiore o uguale 150 kW, destinata al trasporto di massimo 8 persone oltre al conducente (categoria M1) e che abbiano un prezzo di listino inferiore a 30mila euro, al netto dell’Iva
Ecobonus: chi può aderire
Chi nel 2021 vuole acquistare una nuova auto ha dunque a disposizione due opzioni: usufruire dell’Ecobonus e degli incentivi aggiuntivi previsti per il 2021, o sfruttare lo sconto del quaranta per cento applicato sulle auto elettriche per chi ha un Isee annuale inferiore a trentamila euro.
L’Ecobonus resta uguale a quello del 2019, a cambiare sono gli incentivi. I fondi a disposizione sono in totale 490 milioni di euro così suddivisi: 250 milioni per gli incentivi sull’acquisto di auto a benzina, diesel, mild o full hybrid, 120 milioni per l’acquisto di auto elettriche, e i 120 milioni già previsti nella legge di bilancio 2019 per le vetture ibride ricaricabili ed esclusivamente a batteria.
Beneficia dei bonus chi acquista un veicolo M1 (omologato come autovettura) nuovo di fabbrica, e l’importo varia – come già detto – a seconda della quantità di emissioni di CO2 rilevate secondo il protocollo Wltp. Il limite massimo è di 135 grammi per chilometro percorso, e all’interno sono state stabilite tre fasce che danno diritto a tre diversi incentivi.
Nella fascia che comprende veicoli che emettono da 0 a 20 grammi di CO2 per km – di fatto le auto elettriche – con prezzo massimo di cinquantamila euro (Iva, Ipt e spese di messa escluse) si arriva sino a diecimila euro di incentivi con rottamazione, seimila senza.
Rottamando un veicolo M1 inferiore a Euro cinque e più vecchio del primo gennaio 2011 (oltre dieci anni), dunque, si ottengono seimila euro di Ecobonus, duemila di incentivi previsti dalla legge di bilancio 2021, e duemila di sconto dal concessionario. Senza la rottamazione l’Ecobonus è di quattromila euro, cui si aggiungono mille euro della legge di bilancio e altri mille scontati dal concessionario.
Ecobonus, quando scade
Sul fronte scadenze, per le prime due fasce il bonus può essere richiesto entro il 31 dicembre 2021, per la terza fascia entro il 30 giugno 2021, e comunque (in entrambi i casi) sino a esaurimento dei fondi disponibili. Per verificare gli incentivi e il plafond rimanente è necessario consultare il sito del Mise.
È quanto ha stabilito l’università Cattolica Sacro Cuore: “Così tuteliamo i pazienti”. Ma tra gli studenti c’è chi protesta
Stop al tirocinio da infermieri se non ci si sottopone al vaccino anti Covid-19. È il sunto della lettera recapitata agli studenti del corso di laurea in Infermieristica dell’Università Cattolica che opera in collaborazione con la Poliambulanza di Brescia.
Brescia, senza vaccino anti Covid niente tirocinio per studenti infermieri
Per coloro che non hanno aderito alla campagna vaccinale, sarà temporaneamente sospeso il tirocinio professionalizzante: è questo il succo della lettera che hanno ricevuto i 240 iscritti al corso triennale di Infermieristica dell’università Cattolica collegato alla fondazione Poliambulanza di Brescia.
A riportarlo è il Giornale di Brescia. Una decisione – spiega nella lettera la responsabile del corso Letizia Bazoli – presa per tutelare quelle persone che non possono essere sottoposte ai vaccini anti Covid.
La vaccinazione anti Covid-19 degli operatori di Fondazione Poliambulanza è partita giovedì 7 gennaio. Un sondaggio eseguito tra le 2700 persone che, a vario titolo, prestano la loro opera nel nostro ospedale – ha commentato il Direttore Generale Alessandro Triboldi – ci dice che oltre il 93% si sottoporrà alla vaccinazione. Un atto di responsabilità da parte di medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici, addetti amministrativi, ma anche operatori di ditte esterne per i servizi di pulizia, guardiania, bar e ristorazione, studenti in tirocinio e la piccola comunità delle nostre suore. Prevediamo di coinvolgere fino a 1000 persone alla settimana, impiegando quindi 3 settimane circa per completare la somministrazione della prima dose, pronti per inoculare la seconda dopo 21 giorni.
L’obbligo di vaccinazione contro il coronavirus potrebbe essere un’ipotesi costituzionalmente praticabile solo attraverso una legge del Parlamento o di un decreto legge del governo che sia poi convertito in legge, commenta sulla vicenda Giuseppe Carbone, Segretario Generale FIALS; vero anche che ricorrere all’obbligo è sempre un po’ una sconfitta della ragione.
La strada da percorrere, secondo la FIALS, sarebbe quella di un mix di promozione e moral suasion e solo se i risultati non dovessero essere quelli sperati si potrebbe pensare di inserire una clausola per gli operatori sanitari e per quelli a stretto contatto con il pubblico e rendere obbligatorio il vaccino.
SI PROSEGUE CON LE VACCINAZIONI
Secondo l’ultimo aggiornamento, in Italia sono state somministrate un milione di dosi di vaccino, con una media di circa 75mila dosi al giorno negli ultimi giorni. Finora sono state vaccinate 627mila donne e 374mila uomini, pari all’1,7% della popolazione italiana: 754mila operatori sanitari, 159mila personale non sanitario, 87mila ospiti nelle RSA.
Le regioni che hanno utilizzato il maggior numero di dosi a disposizione sono Campania (88,5%), Veneto (77,2%), Emilia-Romagna (73,9%) e Umbria (73,4%). Tra le regioni che non sono ancora riuscite a somministrare il 50% delle dosi a disposizione, invece, ci sono la Calabria (43,3%) e la Basilicata (47,4%), mentre la provincia autonoma di Trento è al 56,4%.
La Zona rossa entrerà in vigore dal 17 gennaio fino 31 gennaio per cercare di limitare i contagi da coronavirus .
Nell’area rossa, quella con il maggior numero di restrizioni, sono finite Lombardia, Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Ecco cosa si può fare e cosa no in queste zone.
La Lombardia, come anticipato dal presidente della Regione Attilio Fontana, è in zona rossa. Assieme ai dati forniti dal monitoraggio del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di Sanità (con l’indice Rt che in Lombardia è pari a 1,38, rischio alto), è arrivata anche l’approvazione del nuovo Dpcm, che segue quella del decreto legge che aveva aggiunto una nuova colorazione, la zona bianca, alla suddivisione delle regioni italiane. Con l’ultimo Dpcm l’esecutivo introduce ulteriori restrizioni valide dal 16 gennaio al 5 marzo: tra le altre cose i bar non potranno più operare la vendita ad asporto a partire dalle 18, mentre sarà loro consentito proseguire con la consegna a domicilio senza limiti d’orario.
La Lombardia entra in zona rossa da domenica 17 gennaio fino al 31 gennaio.
Spostamenti solo per comprovate esigenze
Nella zona rossa ci si può muovere dalle 5 alle 22 soltanto per “comprovate esigenze”, cioè motivi di lavoro, salute ed emergenze all’interno del proprio comune. È vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, all’interno del territorio, ma chi deve accompagnare i figli a scuola può farlo. Anche nelle zone rosse sarà possibile andare a casa di amici e parenti in massimo due persone (sono esclusi i minori di 14 anni e i disabili), ma solo all’interno del proprio territorio comunale. Rimane valido sempre il divieto di spostamento tra regioni anche di diverso colore, tranne – di nuovo – per comprovate esigenze. Come in tutte le regioni, è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, tranne che per le seconde case fuori dalla Regione o Provincia autonoma e sono sempre valide le limitazioni agli spostamenti dalle ore 22 alle 5. In caso di controlli, deve sempre essere mostrata o compilata al momento l’autocertificazione.
Negozi chiusi e quali aperti
Vengono chiusi tutti i negozi al dettaglio, tranne i rivenditori di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, i tabaccai, le edicole. Sono aperti anche parrucchieri e barbieri, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, informatica, negozi di abbigliamento per bambini e di giocattoli, profumerie, pompe funebri, distributori automatici. Per quanto riguarda i centri commerciali, le uniche attività aperte al loro interno sono i gli alimentari, le farmacie, le parafarmacie e i tabaccai, mentre tutti gli altri negozi verranno chiusi. I mercati possono vendere solo generi alimentari.
Asporto consentito fino alle 18 per i bar
Come si legge nel testo del nuovo dpcm, “sono sospese le attività dei servizi di ristorazione – bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie – ad esclusione delle mense e del catering continuativo”. Tutte queste attività possono fare asporto fino alle 18 (i bar) e fino alle 22 (i ristoranti), mentre è sempre consentito senza limiti di orario ordinare cibo e bevande e domicilio. È questa la principale novità per le attività di ristorazione che si trovano in fascia rossa.
Palestre e piscine chiuse, ok sport individuale
Nelle regioni rosse rimangono chiuse palestre, piscine e circoli, tranne quelli dove si allenano sportivi professionisti. Vietato anche praticare pesca dilettantistica o sportiva, così come la caccia. Sospese tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto di carattere amatoriale, così come gli allenamenti. Si può fare sport “esclusivamente all’aperto e in forma individuale” e in prossimità della propria abitazione, sempre con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.
Scuole superiori restano chiuse: dad al 100 per cento
Con la zona rossa resteranno chiuse anche le scuole superiori, che in Lombardia per effetto di una sospensiva del Tar avrebbero dovuto riaprire lunedì 18 gennaio (al 50 per cento della presenza). Come confermato da Fontana, lunedì gli studenti delle superiori, che proprio oggi avevano protestato in diversi licei milanesi, non torneranno in classe e proseguiranno con la didattica a distanza al 100 per cento.
Quando serve l’autocertificazione nelle zone rosse
In zona rossa l’autocertificazione è sempre richiesta. Sono vietati tutti gli spostamenti anche all’interno del proprio Comune, se non in caso di necessità, per esigenze di lavoro e salute, tutti motivi che dovranno essere comprovati dall’autocertificazione. Restano chiusi i negozi, tranne quelli considerati di prima necessità. Resta la possibilità di spostarsi verso l’abitazione di parenti o amici una volta al giorno, massimo due persone, esclusi disabili a carico e minori di 14 anni. Stop agli spostamenti nella regione e tra regioni diverse, e ovviamente coprifuoco confermato tra le 22 e le 5, salvo comprovati motivi di necessità, lavoro o urgenza da dichiarare nell’autocertificazione. Scuole chiuse, con dad al 100%.
Con l’inizio dell’anno i Servizi Educativi propongono un ricco calendario di nuovi e divertenti appuntamenti online per continuare ad essere vicini ai bambini anche a distanza ed esplorare insieme il grande patrimonio della cattedrale di Milano.
Duomo attività online
IN EQUILIBRIO: L’ARCHITETTURA GOTICA DOMENICA 31 GENNAIO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Come fu costruito il Duomo di Milano e con quali materiali? Come si reggono in equilibrio le volte e le altissime guglie? Andiamo alla scoperta degli affascinanti segreti dell’architettura gotica e svolgiamo insieme divertenti esperimenti!
ALLA SCOPERTA DEL GRANDE ORGANO DEL DUOMO SABATO 6 FEBBRAIO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Un percorso per conoscere il prezioso strumento musicale che dà voce al Duomo di Milano fin dalle origini: il Grande Organo, che dal 2019 è oggetto di un’importante campagna di restauro delle parti foniche, meccaniche e artistiche. Con le sue 15.800 canne è il più grande in Italia e secondo in Europa. Ascolteremo brani eseguiti dal Maestro Emanuele Vianelli, primo organista del Duomo, che sarà con noi durante la visita e ci illustrerà i segreti e il funzionamento di questo gigante tecnologico.
IN MASCHERA: GLI ANIMALI FANTASTICI DEL DUOMO DOMENICA 14 FEBBRAIO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Tra le opere del Duomo si nascondono moltissimi animali e fantastiche creature: scimmie, topolini, cani, tigri e perfino diavoli e draghi volanti. Osserviamoli insieme e lasciamoci ispirare per creare meravigliose maschere di Carnevale.
IN TRASPARENZA: LE VETRATE DOMENICA 28 FEBBRAIO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Ammiriamo le altissime vetrate istoriate lungo le pareti marmoree del Duomo… Le loro brillanti e accese cromie colorano e illuminano ogni dettaglio della navata centrale, creando affascinanti giochi di luce. Ma come si fa il vetro? E come si trasforma poi in una vetrata? Entriamo nella bottega dei mastri vetrai, per scoprire i trucchi del loro mestiere e proviamo a realizzare il nostro personale “dipinto” di luce.
IN BIANCO E NERO: IL DISEGNO PREPARATORIO DOMENICA 14 MARZO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Sapevate che per ogni statua esiste un disegno che serve da modello per l’opera finale? Quali caratteristiche deve avere? Insieme scopriremo che il passaggio dalle due dimensioni del disegno alla scultura tridimensionale richiede un attento studio. Giocheremo insieme col bianco e il nero, con l’ombra e la luce, con 2D e 3D per vestire i panni di uno scultore e vivere insieme il processo creativo di un rilievo.
IN RILIEVO: IL BOZZETTO PER LE SCULTURE DOMENICA 28 MARZO ORE 15.30
Durata: 60 minuti Prezzo: € 5,00 A CONNESSIONE
Come sono alte e imponenti le statue che popolano il Duomo di Milano! Piccoli modelli in gesso o in terracotta erano in realtà il punto di partenza per creare sculture così grandi. Entriamo nei depositi del Museo del Duomo per scoprire questo patrimonio di centinaia di modelli e realizziamo insieme un piccolo e originale bozzetto.
Verace Sudd pizza nel ruoto Tribunali 1 e1594800926708
Domenica 17 gennaio è la Giornata mondiale della pizza, patrimonio dell’Unesco e fiore all’occhiello della tradizione gastronomica del nostro Paese.
Tra limited edition, rivisitazioni originali e promozioni speciali, fioccano gli omaggi al piatto più amato dagli italiani, e non solo.
Cocciuto
Fiordilatte misto provola, erbette, lardo di Arnad, amaretto e Tuma persa. Chi ha detto che la pizza non è un’opera d’arte? Per il Pizza Day Cocciuto propone un mix di ingredienti che, con un semplice morso, uniscono l’Italia da Nord a Sud, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia. Disponibile su Uber Eats in edizione limitata.
Eataly Milano Smeraldo
Fritti for free per tutti i Pizza Lovers. Domenica 17 gennaio Eataly Milano Smeraldo regalerà un supplì, preparato secondo la ricetta tipica della tradizione culinaria romana, a tutti coloro che ordineranno una pizza su Deliveroo e Glovo. In attesa di altre fumanti novità che Eataly sta “impastando” per i prossimi mesi…
Quore Italiano
Le pizze di Quore Italiano sono un omaggio alla tradizione regionale italiana. Caratterizzate da un impasto realizzato con una farina semi integrale macinata a pietra e lasciato lievitare per almeno 72 ore, si arricchiscono di topping d’eccellenza, come il Prosciutto di Parma 24 mesi, la spalla cotta o il lardo del “Salumificio Squisito” e i prodotti caseari della “Latteria Sorrentina”.
Resta solo da scegliere il formato: tonda o alla pala? Su Deliveroo, Glovo e Uber Eats è possibile ordinare la versione preferita.
Wicky’s Innovative Japanese Cuisine
Wagyu, ventresca di tonno, burrata, salsa di pomodoro, gamberi, olio e peperoncino.
La pizza non ha confini e questa inedita creazione dello Chef Wicky Priyan, con un topping in cui carne e pesce coesistono mirabilmente, ne è la perfetta dimostrazione.
L’impasto è sempre quello della tradizione napoletana, che sposa perfettamente le tecniche culinarie giapponesi e gli ingredienti di primissima qualità selezionati dallo Chef.
Ristorante Berton
Un dolce alla frutta che sembra una pizza: è il piatto Pizza meringa, lampone e fragoline di bosco, con cui lo Chef stellato Andrea Berton omaggia il “disco” più amato al mondo. Una creazione che appaga la vista e il palato.
Un milione di italiani ha ricevuto il vaccino anti covid19″.Un dato incoraggiante che ci spinge ad andare avanti così, mantenendo sempre alta la guardia”.
Lo annuncia su Facebook il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Un sentito ringraziamento ai cittadini e al nostro SSN per la risposta straordinaria. L’Italia è prima in Ue per numero di persone vaccinate.
In base ai dati aggiornati alle 14 di oggi, 15 gennaio, la regione che ha somministrato più dosi di vaccino è la Lombardia (150.442, il 64,1% delle dosi consegnate). Sopra la soglia 100mila anche l’Emilia-Romagna (102.729). A seguire la Campania (96.817 dosi), il Veneto (96.247), il Lazio (90.407 dosi), il Piemonte (90.188) e la Sicilia (84.342). Più staccate Toscana (62.519 dosi), Puglia (51.072 dosi), Liguria (28.505), Friuli-Venezia Giulia (25.903), Sardegna (19.994), Marche (19.911), Abruzzo (18.161), Calabria (17.023), Umbria (12.240), Provincia autonoma di Bolzano (12.054), Provincia autonoma di Trento (8.852), Basilicata (6.520), Molise (5.239), Valle d’Aosta (2.879).
In Italia la regione che ha somministrato la percentuale più alta di dosi messe a disposizione è la Campania (95,7%), il dato più basso è quello della Calabria (43,3%).
La Campania resta prima per percentuale di dosi utilizzate rispetto a quelle consegnate, il 95,7%. Segue il Veneto, al 77%. Emilia Romagna e Umbria sono oltre il 73%, Piemonte e Toscana poco sotto. La Lombardia è al 63%. In coda la Calabria, con il 43% di fiale usate sul totale.
Le donne vaccinate sono 627.474, gli uomini 374.570. Gli operatori sanitari e sociosanitari sono la categoria che finora ha ricevuto più dosi: 754.901. Poco più di 87mila gli ospiti di strutture residenziali.
Intanto Pfizer ha confermato che le consegne di vaccini rallenteranno a fine gennaio-inizio febbraio, il tempo necessario per modificare il processo di produzione e aumentare il ritmo nelle settimane successive. “Pfizer sta lavorando duramente per fornire più dosi di quanto inizialmente previsto con un nuovo obiettivo dichiarato di 2 miliardi di dosi nel 2021”, ha giustificato il gruppo in un messaggio inviato all’Afp.
Le modifiche da apportare alla struttura di produzione “richiedono ulteriori approvazioni normative” e pertanto potrebbero esserci “fluttuazioni nei programmi di ordini e consegne nello stabilimento belga di Puurs”.
Resta il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18, fortemente criticato dalle Regioni, ma saranno esclusi i “bar con cucina” che potranno continuare con l’asporto solo per il cibo. Il provvedimento non interessa ristoranti e pizzerie che quindi potranno, come accaduto finora, continuare con l’asporto fino alle 2 e il delivery senza limiti.
Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18.
Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18″.“
Divieto di asporto dopo le 18: ecco i codici Ateco interessati
Stop all’asporto dopo le 18 per chi svolge come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati): lo prevede la bozza di Dpcm messa a punto dal governo.
La conferma arriva anche da Ministro della Salute Roberto Speranza che ieri in riunione con i presidenti di Regione ha dichiarato: “Confermiamo divieto di asporto solo per i bar e non per i ristoranti dopo le 18″.
Nella riunione con il governo, le Regioni avevano chiesto che fosse vietata solo la vendita di bevande e non l’asporto in generale. Una richiesta ascoltata solo parzialmente, anche se prima di capire bene quali attività saranno coinvolte bisogna attendere le Faq. Per il momento nele testo si legge.
“Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 – si legge nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18”
Lombardia in zona rossa, Fontana: «Stiamo per entrarci, una punizione non meritata»
La Lombardia sta per entrare in zona rossa, il governatore: «È estremamente penalizzante. Lunedì le scuole superiori non riaprono. C’è qualcosa che non va nei parametri, ho appena parlato con il ministro Speranza, mi ha detto che farà fare ancora dei controlli»
in vigore dal 16 gennaio al 5 marzo. Ma oggi è anche il giorno del cambio della mappa colorata d’Italia anti-Covid. E la Lombardia, come si temeva, è in zona rossa.
Ad anticiparlo è stato lo stesso governatore Attilio Fontana, a margine di un evento a Concorezzo, in Brianza. “Da lunedì saremo in zona rossa – ha detto – anche se è una punizione che non ci meritiamo perché i cittadini lombardi sono stati bravi, hanno tenuto comportamenti corretti e i parametri sono migliorati. Purtroppo, però, il sistema dell’indice Rt si basa su dati vecchi che non rispecchiano la realtà attuale. L’ho fatto presente al ministro della Salute, Roberto Speranza, mi ha detto che farà fare ancora dei controlli”. Il governatore starebbe dunque cercando un estremo tentativo di evitare la zona rossa.
Oggi infatti l’Istituto superiore di sanità renderà pubblico il report con il monitoraggio settimanale regione per regione e sulla base di questi dati il ministro della Salute firmerà le ordinanze con la ripartizione delle regioni nella singole zone (bianca, gialla, arancione e rossa). Al momento, nessuna delle regioni ha i criteri per poter andare in zona bianca.
Chiusi i negozi e divieto d’asporto dopo le 18 per i bar
In zona rossa chiuderanno tutti i negozi che non vendono beni di prima necessità. Rimarranno infatti aperti i supermercati, le farmacie e parafarmacie, le edicole, i tabaccai e i negozi che vendono prodotti alimentari. In Lombardia rimarranno chiusi bar e ristoranti, ma in base a quanto sarà disposto dal nuovo Dpcm, sarà vietato sia per le zone rosse che per quelle arancioni e gialle il servizio d’asporto dopo le 18. Il divieto riguarderà solo i bar. I ristoranti infatti potranno continuare a usufruire del servizio. Permane invece la possibilità di consegna a domicilio. Nella Lombardia zona rossa inoltre continueranno a rimanere chiusi musei, cinema, teatri, palestre e piscine.
Le novità del Dpcm 16 gennaio
Il ministro della Salute Roberto Speranza continua a spingere per la linea dura. A poche ore dal nuovo Dpcm 16 gennaio, che inserisce regole più stringenti in tutta Italia e un sistema di fasce di colore ancora più rigido, sottolinea come tutti i dati europei siano in significativo peggioramento. “La situazione non può essere sottovalutata. Lavoriamo insieme tempestivamente ad anticipare le restrizioni per evitare una nuova forte terza ondata“.
Con indice Rt a 1 le Regioni finiranno in zona arancione, con Rt a 1,25 in zona rossa. In arancione anche con rischio alto per rendere il modello tempestivo.
Il ministro ha poi confermato il limite delle due persone non conviventi che si possono ospitare in casa. Mentre, come già annunciato nelle comunicazioni al Parlamento, ha parlato della nuova quarta zona, quella bianca, “un segnale per il futuro, dove sono vigenti le regole comportamentali ma non gli altri divieti”: per averla servono 3 settimane di fila con incidenza sotto i 50 casi positivi, Rt sotto l’1 e rischio basso.
IMMOBILIARE: i nuovi uffici di Olympus Italia saranno al business park di Segrate
Olympus Italia, produttore di tecnologie di precisione ottiche e digitali, ha scelto il business park a Segrate, Segreen per i suoi uffici affittando da Europa Risorse SGR 935 metri quadri. Il Business Park alle spalle di Linate e dell’Idroscalo si compone di una parte di uffici e servizi già edificati con una superficie di circa 30.000 mq e di un’area di nuovo sviluppo di circa 20.000 mq che sarà completata all’inizio del 2022, ricorda una nota. Nell’operazione sono stati advisor CBRE e JLL Italia.
“In questo particolare momento, le grandi aziende corporate vedono l’ufficio come il luogo in cui si distillano e si rinnovano i valori, la cultura aziendale, la creatività e l’innovazione”, dichiara Stefania Campagna, Head of A&T Italy di CBRE. “Nonostante il difficile periodo storico che stiamo vivendo, il mercato del real estate rimane attrattivo e dinamico. La pandemia ha risvegliato nuovi bisogni e da ciò ne è conseguito un aumento della domanda di immobili e ambienti più sostenibili e attenti al benessere delle persone” aggiunge Eros Chiodoni, Head of Office Agency di JLL Italia.
Bonus bici e monopattino: nuova domanda con scadenza 15 febbraio 2021
Fino al 15 febbraio si apre un’altra “finestra” per il rimborso degli acquisti previsti del Programma sperimentale del Buono mobilità effettuati tra il 4 maggio e il 2 novembre 2020. Già 119mila persone si sono pre-registrate .
I fondi destinati a questo progetto sono finiti in pochissimo tempo e visto il numero elevato di richieste è stato deciso di ripristinare delle risorse.
Per fare la domanda c’è tempo fino al 15 febbraio. Basta visitare il sito dedicato al programma: www.buonomobilita.it, al quale si può accedere anche dal sito del ministero dell’Ambiente
l rimborso ha un valore di massimo 500 euro, e copre fino al 60% della spesa sostenuta per l’acquisto di un mezzo di mobilità sostenibile: biciclette, bici a pedalata assistita (e-bike), monopattini e segway, e per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale, esclusi quelli mediante autovettura.
Possono usufruire del bonus mobilità tutti i cittadini maggiorenni residenti nei Comuni con popolazione superiore a 50 mila abitanti. Ma anche quelli dei capoluoghi di Regione, delle Città metropolitane (che in tutto sono 14, tra le quali Milano, Roma, Bologna, Catania e Cagliari) e dei capoluoghi di Provincia.
Per accedere al rimborso, è necessario essere in possesso della fattura o dello scontrino che attesti la tipologia di bene o servizio acquistato
Il nuovo Decreto-legge Covid con le misure in vigore dal 16 gennaio è stato approvato in CdM. Da domenica 17 gennaio previsto il passaggio di 9 Regioni in zona arancione e di altre 3 in zona rossa.
A partire da domenica 17 gennaio 9 Regioni potrebbero finire in zona arancione e 3 Regioni in zona rossa. Questa l’ipotesi più accreditata al momento, stando all’ultimo monitoraggio Iss e considerando la nuova stretta sulla classificazione delle Regioni allo studio del Governo con il Dpcm in arrivo.
Fino al 15 gennaio sono 5 le Regioni inserite in fascia arancione: Lombardia, Calabria, Sicilia, Veneto ed Emilia Romagna. Dal weekend, con l’entrata in vigore dei nuovi DL e Dpcm dal 16 gennaio e l’ordinanza del ministero della Salute, mezza Italia si colorerà di arancione.
Venerdì 15 gennaio è atteso il report sui contagi elaborato dall’Iss, su cui si stabiliranno le nuove zone gialle, arancioni e rosse tenendo anche conto della revisione dei parametri richiesta dagli esperti.
Vediamo quali sono le Regioni a rischio cambio colore e cosa potrebbe cambiare da domenica 17 gennaio.
Quali sono le Regioni in zona arancione dal 17 gennaio?
Il Ministro Roberto Speranza ha presentato in Parlamento le misure in arrivo con il nuovo DPCM del 16 gennaio, oltre a ribadire come l’indice Rt nazionale abbia superato l’1, in segno che “l’epidemia è ancora in fase espansiva”.
Per questo motivo, già da domenica 17 gennaio molte Regioni cambieranno colore e passare dalla zona gialla alla zona arancione (o, in alcuni casi, rimarranno nella fascia arancione).
Le Regioni che rischiano la zona arancione dal 17 gennaio (secondo l’ultimo report) sono: Lazio, Calabria, Friuli Venezia-Giulia, Veneto, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, province autonome di Trento e Bolzano e Valle d’Aosta.
Queste dovrebbero essere le Regioni che da domenica saranno classificate come arancioni.
Toscana, Sardegna, Molise e Abruzzo potrebbero rimanere in zona gialla.
Quali sono le Regioni in zona rossa dal 17 gennaio
I nuovi parametri di classificazione hanno costretto la Lombardia a passare nella zona rossa (in quanto il suo indice Rt è pari a 1,24) dal 17 gennaio, insieme alla Sicilia.
Secondo le anticipazioni dell’agenzia Ansa, inoltre, anche l’Emilia Romagna (da domenica 17 gennaio) dovrebbe entrare in zona rossa.
MUSEI – Il governo sta valutando la possibilità di riaprire i musei e le mostre dal 18 gennaio nelle regioni gialle durante i giorni feriali.
Franceschini: ‘Ipotesi Dpcm musei aperti in zone gialle. Almeno per i giorni feriali, è un primo passo.
Mentre in queste ore si attende di capire come evolverà la crisi di governo, gli italiani in realtà sembrano essere maggiormente concentrati sulle misure che saranno contenute nel prossimo Dpcm, in vigore dal prossimo 16 gennaio fino al 5 marzo.
Nel nuovo decreto infatti sarà prorogato lo stato di emergenza fino al 30 aprile 2021, confermato il coprifuoco dalle ore 22 alle 5, vietato l’asporto da bar e ristoranti. L’Italia sarà ancora suddivisa in zone – di colore giallo, arancione e rosso, anche se molti auspicano una suddivisione provinciale e non più regionale – e anche in caso di zona gialla, sarà vietato spostarsi da una regione all’altra se non per comprovate motivazioni di salute, lavoro e necessità.
Durante le comunicazioni in aula in merito alle misure da adottare per affrontare la pandemia, il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato la riapertura dei musei e (con ogni probabilità) delle mostre in zona gialla. “È intenzione del governo stabilire una quarta area, quella zona bianca, che potrà scattare solo con livelli epidemiologici molto bassi, incidenza sotto i 50 casi settimanali ogni centomila abitanti, Rt sotto 1 e indice di rischio basso”, ha detto speranza. “È difficile che questa area possa scattare nel breve ma iniziamo un percorso di speranza per i prossimi mesi. Con lo stesso spirito è intenzione del governo in area gialla riaprire i musei come luogo simbolico della cultura del Paese”.
I musei sono dunque uno dei punti in discussione nel vertice Governo-Regioni e Enti locali (Anci e Upi) convocato dal ministro degli Affari regionali Francesco Boccia per fare un punto sull’integrazione del piano vaccinale e sul nuovo dpcm contenente le misure per il contrasto alla pandemia.
I Musei Vaticani a ROMA pronti dal primo febbraio
Ai musei Vaticani “si continua a fare ricerca e a fare manutenzione ordinaria e straordinaria perché con i grandi flussi che avevano prima della pandemia non era possibile farla, se non in regime straordinario e nei giorni di vacanza.
Lo facciamo pensando a un’ottima e proficua riapertura che ci auguriamo possa essere alla fine del mese di gennaio, quindi per il primo febbraio. Ci auguriamo, se l’emergenza sanitaria lo permetterà, di riaprire i battenti in quella data”
La guerra della privacy, soprattutto in America sulle app di messaggistica istantanea : WhatsApp, leader con due miliardi di iscritti, è sfidata a duello da Signal e Telegram.
L’8 febbraio scatterà per la app fondata nel 2009 da Jan Koum e Brian Acton un cambiamento significativo in merito alla privacy: molti più dati personali saranno resi disponibili alla casa madre e ciò sta mettendo in subbuglio gli utenti, chiamati ad accettare le modifiche o abbandonare la app.
Facebook – che ha acquistato WhatsApp nel 2014 per 19 miliardi di dollari – vuole allargare le proprie ingerenze, mettendo in campo la forza che ha: Marc Zuckerberg possiede pure Messenger e Instagram e ha detto chiaramente che anche se si dice no a WhatsApp si è sottoposti a questo “controllo” attraverso le altre applicazioni.
Ma tutto ciò non vale per l’Unione Europea, compresi Regno Unito (ora uscito) e Svizzera (mai entrata): la rete di protezione adottata nel maggio 2018, la Gdpr, non è in discussione essendo diversi i regolatori: non la WhatsApp Inc., ma la WhatsApp Ireland Limited, con sede a Dublino, che ha gestito il rapporto direttamente con la Commissione europea.
Questo significa che rispondere o no al messaggio “accetto” che compare sugli smartphone dei whatsappini – ma sempre di più anche su quelli degli utilizzatori dei diversi servizi internet – non cambia, per il momento, nulla. Se Zuckerberg vorrà salvare sul proprio server le conversazioni e scoprire tutte le nostre abitudini per venderci più facilmente qualsiasi cosa, dovrà cercare un nuovo accordo.
Ma è bastato un dubbio per scatenare la paura di un’incontrollata divulgazione dei nostri dati personali, che è poi il desiderio di Zuckerberg.
L’esempio del 2016 di Cambridge Analytica, entrata prepotentemente nella campagna elettorale americana grazie ai dati forniti dal social più famoso, è davanti ai nostri occhi. E così, corroborato da testimoni vip, è venuto fuori che passare a Signal – fondazione e non azienda privata – è più sicuro, la crittografia end-to-end non sarà mai svelata e nessun server saprà mai con chi abbiamo scambiato messaggi.
Negli Usa Signal ha incrementato così tanto le registrazioni che il sito è andato in tilt.
Ma chi gode ancor più della stretta impressa da Zuckerberg a Whatsapp è Telegram, il software inventato nel 2013 dai fratelli russi Pavel e Nikolaj Durov, che hanno scelto Dubai come sede della società.
Fino a una settimana fa Telegram aveva 500 milioni di utenti, solo nelle ultime 72 ore se ne sono aggiunti altri 25 milioni e la curva esponenziale non sembra fermarsi.
Con buona pace per Pavel che ha comunicato che dal 20 gennaio la messaggistica sarà invasa da pubblicità “perché i costi di gestione sono troppo alti”.
Un modo per pagare la privacy. Per ora noi Europei ne siamo fuori.
All’ingresso di un negozio di elettrodomestici di Milano è comparsa la scritta: “Vietato l’ingresso alle persone vaccinate di recente”. Sotto un altro foglio con tanto di foto del virologo Roberto Burioni e i dubbi di alcuni esperti sul vaccino. La foto ha fatto il giro del web sollevano polemiche.
Questa scritta sulla porta del negozio di elettronica di Milano. Dopo giorni dall’avvio della campagna vaccinale del 27 dicembre, il messaggio del titolare arriva bene chiaro tanto che la foto ha iniziato a fare il giro del web e resa nota dalla pagina Facebook di “Bianco e Bruno”. La testata specializzata in elettrodomestici ha parlato di un “autogol clamoroso” e nel post ha poi scritto: “La foto gira in rete da qualche giorno. Riguarda un punto vendita di Milano del nostro settore. Non scendiamo nel merito della questione vaccino perché non è di nostra competenza, sebbene abbiamo le nostre idee”. E poi tiene a precisare: “Ma esporre quel cartello fa correre rischi enormi quanto meno sotto il profilo dell’immagine. E probabilmente fa correre ben altri rischi. Siamo andati di persona e abbiamo verificato la presenza del cartello”.
Su un altro foglio un richiamo a Burioni e le ragioni del titolare no-vax
Ma non è tutto: sotto la scritta che ha fatto discutere è stato appeso alla porta un altro foglio, con tanto di foto del virologo Roberto Burioni, in cui sono riportati i dubbi dei più importanti esperti sulla capacità del vaccino di bloccare la trasmissibilità del virus. Tutti dubbi non verificati che però potrebbero creare solo confusione tra la popolazione: tanto che sotto al post sono comparsi alcuni commenti a favore del titolare del negozio, come “mi sembra una persona sensata il titolare di questo negozio. Leggete il bugiardino del vaccino, e non solo di questo, e vedrete che c’è scritto che le persone vaccinate devono stare in quarantena”. L’immagine sta ancora facendo il giro dei social scatenando un dibattito tra chi è a favore e chi no al vaccino.
SITUAZIONE VACCINI
Il Paese resta primo nella Ue e sesto al mondo per cittadini immunizzati. La stragrande maggioranza, 681.057, rientra nella categoria degli operatori sanitari. Solo all’inizio invece la campagna per vaccinare gli ospiti delle Rsa. In tutto gli over 70 che hanno ricevuto la prima dose sono circa 75mila, 68mila dei quali ospiti delle residenze sanitarie assistite .
Ha superato quota 885mila, giovedì mattina, il numero di italiani che hanno ricevuto la prima dose di vaccino Pfizer-Biontech contro il covid-19. Il Paese resta così primo nella Ue e sesto al mondo per cittadini immunizzati, stando alla classifica di Ourworldindata. Questo a fronte di 1,4 milioni di dosi consegnate alle Regioni, anche se il calcolo in questo caso viene fatto considerando 5 dosi per fiala e non 6, cioè il numero autorizzato dall’Aifa. Solo Basilicata, Calabria e provincia autonoma di Bolzano hanno usato meno di metà delle fiale ricevute, mentre la Campania risulta essere la più efficiente con oltre l’85% già somministrato. Segue il Veneto con il 73%. La Lombardia è al 52%.
Il Consiglio dei ministri ha approvato nella tarda serata di ieri il nuovo Decreto gennaio sull’emergenza Coronavirus in attesa che oggi, dopo l’incontro con le Regioni, venga firmato il nuovo Dpcm con le altre norme.
Come già era apparso chiaro, si è scelta la doppia strada del decreto legge e del Dpcm.
Con il decreto di ieri sera il governo ha innanzitutto prorogato lo stato di emergenza (che scadeva il 31 gennaio) al prossimo 30 aprile nonostante il Comitato tecnico scientifico spingesse per un allungamento fino al 31 luglio. Inoltre è stata istituita formalmente la cosiddetta zona bianca (qui i criteri per entrarci)ed è stato confermato il divieto di spostamento tra le regioni anche se gialle. Ma vediamo nel dettaglio i provvdimenti adottati che resteranno in vigore (fatta eccezione per gli spostamenti tra regioni) fino al 5 marzo.
Gli spostamenti
Il decreto conferma, fino al 15 febbraio 2021, il divieto già in vigore di ogni spostamento tra Regioni o Province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute (che dovranno essere motivati con autocertificazione).
E’ sempre consentito comunque il rientro alla residenza, al domicilio o abitazione.
Andare da amici o parenti
Il governo ha deciso di applicare anche alle zone gialle o arancioni il limite per le visite a parenti o amici già in vigore durante le feste di Natale. Quindi dal 16 gennaio 2021 e fino al 5 marzo 2021, sull’intero territorio nazionale è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le ore 22, a un massimo di due persone ulteriori a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sè i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che con loro convivono. Tale spostamento può avvenire all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa. E’ ovvio che non ci saranno controlli nelle abitazioni.
I piccoli Comuni
Per quanto riguarda la mobilità nei piccoli Comuni viene confermata la deroga: qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
La zona bianca
E’ istituita una cosiddetta area “bianca“, nella quale si collocano le Regioni con uno scenario di “tipo 1”, un livello di rischio “basso” e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli. L’eventuale successivo superamento dei parametri per il collocamento nello scenario di tipo 1 ha effetto, ai fini dell’applicazione di misure più restrittive, se il superamento perdura per almeno 14 giorni consecutivi.
Quindi spostamenti liberi, bar e ristoranti aperti, così come cinema, teatri, palestre e piscine. C’è da dire che al momento nessuna regione italiana è in grado di soddisfare questi requisiti.
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per archiviare e/o accedere alle informazioni sul dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci consentirà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o gli ID univoci su questo sito. Il mancato consenso o la revoca del consenso potrebbero influire negativamente su determinate caratteristiche e funzioni.
Funzionali
Sempre attivo
La memorizzazione tecnica o l'accesso è strettamente necessario al fine legittimo di consentire l'utilizzo di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferences
The technical storage or access is necessary for the legitimate purpose of storing preferences that are not requested by the subscriber or user.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso utilizzato esclusivamente per scopi statistici.The technical storage or access that is used exclusively for anonymous statistical purposes. Without a subpoena, voluntary compliance on the part of your Internet Service Provider, or additional records from a third party, information stored or retrieved for this purpose alone cannot usually be used to identify you.
Marketing
La memorizzazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili utente per inviare pubblicità o per tracciare l'utente su un sito Web o su più siti Web per scopi di marketing simili.
Resta il divieto della vendita da asporto per i bar dalle 18, fortemente criticato dalle Regioni, ma saranno esclusi i “bar con cucina” che potranno continuare con l’asporto solo per il cibo. Il provvedimento non interessa ristoranti e pizzerie che quindi potranno, come accaduto finora, continuare con l’asporto fino alle 2 e il delivery senza limiti.
Per i bar l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18.
Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18″.“
Divieto di asporto dopo le 18: ecco i codici Ateco interessati
Stop all’asporto dopo le 18 per chi svolge come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) e 47.25 (commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati): lo prevede la bozza di Dpcm messa a punto dal governo.
La conferma arriva anche da Ministro della Salute Roberto Speranza che ieri in riunione con i presidenti di Regione ha dichiarato: “Confermiamo divieto di asporto solo per i bar e non per i ristoranti dopo le 18″.
Nella riunione con il governo, le Regioni avevano chiesto che fosse vietata solo la vendita di bevande e non l’asporto in generale. Una richiesta ascoltata solo parzialmente, anche se prima di capire bene quali attività saranno coinvolte bisogna attendere le Faq. Per il momento nele testo si legge.
“Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 – si legge nel testo – l’asporto è consentito esclusivamente fino alle 18”