Il primario del San Raffaele: «Do una mano, è qualcosa di speciale. Il mio vuole essere un riconoscimento di attenzione per i più anziani: e lo faccio anche per i miei figli, stiamo rubando loro il futuro»
“Non è un lavoro di secondo piano. È una delle più belle esperienze della mia vita. Senti che fai qualcosa di speciale per persone che potrebbero correre grandi rischi a causa del virus. E ti immedesimi” racconta il professor Alberto Zangrillo, primario di Anestesia e rianimazione all’ospedale San Raffaele in un’intervista al Corriere della Sera commentando l’esperienza di vaccinatore in una Rsa di Milano. “Ho deciso una settimana fa. Ho chiesto alla Regione e mi è stato detto che avrei potuto essere di supporto nelle strutture in capo all’Asst Fatebenefratelli-Sacco. Nei giorni scorsi ho preso conoscenza della procedura e iniziato le vaccinazioni alla Rsa Quarenghi e al centro Girola con i miei collaboratori”
Chi vaccina?
«Gli operatori sanitari delle Rsa e gli anziani. La loro età va dagli 85 ai 102 anni».
“Numero contagi non è per forza emergenza sanitaria”
Il primario di terapia intensiva e rianimazione dell’Irccs San Raffaele di Milano e prorettore dell’università Vita-Salute all’Adnkronos Salute: “Io lavoro e osservo: le strutture sanitarie della mia regione non sono in sofferenza. Dal 22 dicembre nel mio ospedale ricoveriamo una media di 4 pazienti Covid al giorno”