25.8 C
Milano
mercoledì, Agosto 13, 2025
Advertisement

Quando riaprono le scuole ? 7 gennaio: ingressi dalle 8 alle 10 e lezioni di 45 minuti alle superiori . Ma qualcuno chiede il rinvio.

esame maturità attesa terza prova
esame maturità attesa terza prova

 

Il 7 gennaio, dopo la pausa delle vacanze di Natale, riparte la scuola in presenza anche per i ragazzi delle scuole superiori. Non tutti però varcheranno l’ingresso del proprio istituto nello stesso momento: la presenza in classe è infatti consentita solo al 50%, come indicato da un’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal ministro della Salute Speranza.

Il 31 dicembre è arrivato anche il via libera dei prefetti per la ripresa della didattica in presenza per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, con una percentuale del 50% fino al 15 gennaio, data in cui scadrà il dpcm attualmente in vigore: “Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento Scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza”.

Dopo il 15 gennaio, più probabilmente dal 18, la didattica in presenza potrebbe essere portata al 75%. Ma come ha ricordato il viceministro alla Salute Sileri questo non significa che le scuole resteranno aperte fino a giugno. Tutto dipenderà dalla curva epidemiologica: “Siamo pronti a riaprire le scuole, ma con azioni chirurgiche in caso di contagi fuori controllo. Così come se ci saranno focolai ben definiti sarà necessario fare passi indietro. Dobbiamo abituarci a uno stop and go, questa sarà la nostra routine e andremo avanti così per gran parte del 2021”, ha spiegato in un’intervista.

 

Trasporti, orari scaglionati e flessibilità oraria

L’incertezza della riapertura del 7 gennaio investe però anche altre sfere tematiche: l’attuazione dei piani previsti dall’intesa Stato-Regioni non sembra entusiasmare tutti i territori. E nemmeno tutti i protagonisti: se Antonello Giannelli, presidente dell’Anp nazionale sottolinea le criticità dei piani dei prefetti ma propone tuttavia di arrivare alla fine di gennaio con il 50% di lezioni in presenza, Mario Rusconi, dell’Anp Lazio, è più categorico: “Noi siamo da sempre per la frequenza degli studenti in presenza, non in dad, ma ad alcune condizioni: distanziamenti in classe, misure profilattiche previste dal Cts e che siano adeguati e funzionali i  trasporti pubblici. Far entrare i ragazzi alle 10 – afferma Rusconi – significa spostare l’uscita alle 16, arrivare a casa alle 17.30-18 rovinando la giornata dei nostri adolescenti da un punto di vista fisiologico e di studio. Inoltre, – prosegue – nel Lazio e nel centro sud a differenza di altre regioni non abbiamo ancora un piano trasporti dettagliato, cioè non c’è contezza degli orari dei trasporti. Si presume forse – domanda – che i ragazzi possano essere lasciati a bighellonare per strada in attesa dell’inizio delle lezioni?”.

L’allarme della scienza

Partiamo dai dubbi degli esperti: negli ultimi giorni, a dire apertamente che una riapertura delle scuole superiori sin dal 7 gennaio potrebbe diventare difficile da gestire è stato Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute: “Il lockdown natalizio andrebbe prolungato almeno fino a metà gennaio e non ci sono le condizioni per riaprire le scuole tra una settimana”.

“Con l’attuale circolazione del virus le scuole sono pericolose sia per quello che vi succede dentro sia per il traffico che innescano, ma ha senso il tentativo di riaprirle parzialmente per valutare nel tempo gli effetti ed eventualmente ricalibrarsi”, ha invece riferito a La Stampa Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano.

Eppure negli ultimi giorni del 2020 è arrivato il parere del Comitato Tecnico Scientifico in merito alle situazioni di contagio nelle scuole: secondo gli esperti, la scuola non è stata responsabile della seconda ondata e non si presenta pertanto come luogo insicuro.

C’è da segnalare anche il primo report approfondito dell’ISS sulla situazione dei contagi nella fascia 3-19 anni, che serve a dare una base scientifica alla riapertura delle scuole. E anche qui il discorso si inceppa: allo stato attuale delle conoscenze, le scuole sembrano ambienti relativamente sicuri anche a causa della mancanza di dati: “L’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulle dinamiche epidemiche rimane ancora poco chiaro”. Per gli scienziati, insomma, la decisione di riaprire il 7 gennaio resta politica, perché “le scuole non sembrano provocare un aumento di contagi significativo al loro interno ma possono a seconda del contesto esterno e della situazione epidemiologica contribuire a rallentare o accelerare la diffusione del virus”.

Anche la politica non sembra convinta del tutto della riapertura già dai prossimi giorni: il Governatore del Veneto Zaia ha ammesso: “Ho molte perplessità, ormai è assodato che le curve dei contagi siano collegate ovunque alla ripresa della scuola. I ragazzi hanno il diritto a una scuola in presenza. Se si contagiano, la letteratura dice che sono in molti casi asintomatici e con cariche virali alte. Un’aula scolastica rischia di essere il terreno di coltura per il virus che poi si propaga sui bus e fuori dall’istituto”.

Con questi dati in crescita faccio un appello al governo a riflettere bene sulla riapertura delle scuole  superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse, in tutta Italia.  Sarebbe estremamente imprudente in questa fase dell’epidemia riaprire le superiori fra una settimana”, ha detto invece in modo più categorico l’assessore regionale del Lazio alla Sanità, Alessio D’Amato.

 

Advertisement

Riapertura impianti da sci confermata il 18 gennaio, il ministro Speranza firma l’ordinanza

piste da sci covid
piste da sci covid

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio. Nei giorni scorsi le regioni e le province autonome avevano chiesto attraverso lettera del presidente della conferenza, Stefano Bonaccini, un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Cts.

I gestori e tutte le realtà che si occupano del mondo dello sci non si accontenteranno del via libera perché la parte più consistente della stagione è saltata e resta in piedi la richiesta di ristori per salvare migliaia di posti di lavoro.

“Grazie al lavoro di squadra delle Regioni e delle Province autonome iniziato in Commissione Turismo abbiamo finalmente una data di apertura credibile e seria: il 18 gennaio. Ora si può finalmente ripartire in sicurezza”. Lo sostengono in un comunicato congiunto gli assessori con delega allo sci delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino oltre che della Regione Abruzzo. “Il Governo ha finalmente ascoltato le Regioni e le Province autonome: siamo soddisfatti della decisione del Ministro Speranza”, aggiungono.

Marco Rocca, ad del comprensorio di Livigno: abbiamo bisogno di certezze : “L’apertura degli impianti non sia legata ai colori”

Advertisement

Mascherine e distanziamento serviranno anche dopo il vaccino

coronavirus capodanno cinese milano
coronavirus capodanno cinese milano

Chi si aspetta un cambiamento con l’arrivo del nuovo anno e soprattutto del vaccino dovrà ricredersi.

Secondo la maggior parte degli esperi, da Walter Ricciardi ad Andrea Crisanti passando per Fabrizio Pregliasco, nonostante l’arrivo dei vaccini, dovremo continuare ad osservare le regole anti Covid, in primis uso delle mascherine e distanziamento fino alla fine del 2021, vale a dire “fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di gregge”.

“L’arrivo del vaccino anti-Covid in Italia non deve significare una riduzione delle misure che fino ad oggi abbiamo seguito, almeno fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di popolazione e questa dipende dalla velocità con la immunizzeremo. Quindi per buona parte del 2021 dovremmo rispettare le misure”, ha precisato Ricciardi all’Adnkronos Salute. Prima di lui anche Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova, aveva sottolineato che “si dovrà continuare con le misure anti contagio che tutti noi conosciamo non dico fino al ’44milionesimo’ vaccinato, perché l’effetto scudo della vaccinazione si comincerà a sentire anche prima”, facendo riferimento al fatto che l’obiettivo dell’immunità di gregge non è dietro l’angolo, dato che “è realistico pensare che si possa raggiungere solo per fine 2021”.

A loro ha fatto eco Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. “La mascherina, come minimo, ce la terremo fino alla fine del 2021”, ha detto intervenendo qualche giorno fa a Un giorno da pecora su Rai Radio 1. L’arrivo dei vaccini anti Covid-19, ha sottolineato l’esperto, “non significherà che automaticamente potremo smettere di rispettare le misure anti-contagio. Il 2021 sarà un anno in cui con i vaccini riusciremo a contenere meglio la malattia. L’opportunità di una vaccinazione di massa ha anche una valenza economica, perché le nazioni che riusciranno più rapidamente ad arrivare a un alto livello di vaccinazione” in termini di copertura “potranno far ripartire più rapidamente l’economia”, ma è ancora presto per mettere da parte mascherine e distanze.

 Come avverrà la somministrazione dei vaccini ?

La seconda fase del piano coincide con l’avvio della campagna di immunizzazione ai cittadini che potrebbe partire non prima di marzo. Nella prima fase è stata data precedenza a operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti dei presidi sanitari per anziani (quasi due milioni di persone), successivamente saranno coinvolti cittadini di età superiore a 80 anni,in Italia 4.442.000, più la popolazione con almeno una patologia cronica (7 milioni circa). La struttura commissariale per l’emergenza farà un programma nazionale che verrà declinata dalle Regioni. La strategia dipenderà dal tipo di vaccini distribuiti in quel periodo e dalle loro modalità di conservazione (-70° Pfizer-Biontech, -20° con possibilità di mantenerli per un mese a -2/8° di Moderna e -2/8 gradi Astrazeneca in attesa di autorizzazione in Europa).

Advertisement

LOMBARDIA rischia l’arancione, ecco le ipotesi del Nuovo Dpcm dal 7 gennaio

imm red dashboard
imm red dashboard

Regioni Covid: la Lombardia rischia l’arancione. Ecco le ipotesi dal 7 gennaio.

L’Italia non sarà tutta gialla come si sperava prima delle feste. In Lombardia l’indice Rt è salito e il tasso di positività sfiora il 12%. La decisione dell’esecutivo col prossimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità.

Oggi  ultimo giorno in zona rossa per le feste.

Poi lunedì 4 gennaio ci sarà un giorno di pausa arancione prima dell’ultimo mini-lockdown delle festività (5-6 gennaio), segnate dall’emergenza Covid-19.

Ma cosa accadrà dal 7 gennaio in Lombardia? Quali regole saranno in vigore?

Prima del decreto legge del Natale la Lombardia era faticosamente approdata il 19 dicembre in zona gialla. Ma non è detto che la regione dal 7 gennaio rientri nella medesima fascia, quella a rischio moderato, prevista dal Dpcm che ha distinto l’Italia in zone colorate.

Le previsioni (e le speranze) dell’esecutivo erano che l’Italia ripartisse da dove si era rimasti prima del “lockdown a singhiozzo” per le festività: tutto il Paese in zona gialla ad accezione dell’Abruzzo. A far tirare il freno a mano al Governo sono stati però i dati dell’Rt e del tasso di positività, che hanno fatto scattare un nuovo campanello d’allarme.

A livello nazionale, infatti, l’indice di contagio è in crescita mentre il rapporto casi-tamponi è arrivato al 14,1%.

Regioni a rischio

A rischiare di passare alla zona arancione sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt. Lo stesso destino potrebbe capitare a Puglia, Basilicata e Lombardia che sono molto vicine a quella soglia

Advertisement

Cartelle esattoriali : pronti da inviare 50 Milioni di atti di riscossione

AGENZIAENTRATE11 801357 scaled
AGENZIAENTRATE11 801357 scaled

 

Dal 1 gennaio 2021, sono in rampa di lancio 50 milioni di cartelle esattoriali di cui 35 milioni atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) bloccati nel 2020 per l’emergenza Covid, a cui si aggiungono quelli di inizio 2021.” Il governo ha ben pensato di non prorogare la sospensione e ora milioni di italiani si troveranno a dover saldare conti che non tutti potranno onorare con il terrore di finire nella ghigliottina finale del fisco”. Lo afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce di Gruppi di Senato e Camera.

Nuova rottamazione

Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Il governo ha già annunciato per queste  che punterebbe a una nuova rottamazione e al saldo e stralcio. Provvedimenti che potrebbero arrivare a gennaio con un nuovo decreto Ristori. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione.

Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimetterà in moto. “Penso che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosita’ incolpevoli. – spiegava ad esempio giorni fa la viceministra dell’Economia Laura Castelli (M5s) – Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle”.

Provvedimenti che potrebbero arrivare a gennaio con un nuovo decreto Ristori. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione

Il danno per l’Erario

Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente lo stop ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attivita’ di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno – spiegava il Mef – si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%. Ma contemporaneamente i danni economici da Covid hanno imposto all’esecutivo di agire anche attraverso i ristori e quindi nuovi esborsi.

Advertisement

Ristorazione: i trend 2021 secondo TheFork

PeckCityLife Brunch 3 scaled
PeckCityLife Brunch 3 scaled

Dopo un 2020 complesso per il settore della ristorazione, TheFork ha cercato di capire con il supporto della sua community di utenti e ristoranti come siano cambiati i consumi fuori casa e quali siano le tendenze della ristorazione del 2021.

L’eredità del 2020

La crisi sanitaria ha fatto sì che molti clienti preferissero gli spazi all’aperto e ben l’88,6% dei rispondenti conta di optare ancora per questa possibilità anche il prossimo anno. Un’abitudine che invece tornerà alla “normalità” sarà quella legata alla pausa pranzo: se molti durante un 2020 di smart working hanno mangiato a casa, ma non appena sarà possibile tornare in ufficio con regolarità il 36% degli intervistati riprenderà a mangiare fuori in pausa pranzo. Stesso ragionamento vale per il tempo dedicato a cucinare. In questi mesi tanti si sono dilettati nella preparazione di ricette a casa ma nel 2021 il 51% conta di abbandonare questa abitudine. Resterà – invece – l’attenzione per l’economia locale. Le restrizioni anti-virus hanno infatti limitato gli spostamenti e favorito gli acquisti “sotto casa”. Ben il 61% continuerà a prediligere i produttori locali rispetto alla grande distribuzione e alle catene.

Dell’esperienza gastronomica fuori-casa nel 2020 sono mancati soprattutto la cucina, ovvero provare ricette particolari, la socialità e il servizio a tavola. Inoltre il 70% dei rispondenti sostiene che il delivery e l’asporto, torneranno al loro consumo pre-lockdown appena i ristoranti riprenderanno a ritmo regolare. Le attività di ristorazione si sono in ogni caso attrezzate sempre più su questo fronte. Il 60% ha fornito nel 2020 servizi di asporto, il 48% consegna a domicilio e il 23% ha venduto i propri prodotti. Per quasi il 60% dei business – però – si è trattato di soluzioni con ridotti effetti economici, utili soprattutto a restare in contatto con i clienti. Il legame con la clientela, è stato infatti, un altro pilastro della ristorazione nel 2020: più dell’80% dei ristoratori ha usato social media, mail e internet in generale per dialogare con la propria community.

I trend della ristorazione nel 2021

TheFork ha indagato tra le preferenze dei suoi utenti e dei ristoratori anche per capire quali siano le tendenze del 2021. Secondo gli utenti due trend emergono su tutti. In primis, ci si aspetta che sempre più ristoranti vendano anche la propria produzione attraverso botteghe fisiche e/o e-commerce. In secondo luogo, potrebbe prendere piede l’offerta di pasti all-day-long, quindi non solo i “classici” pranzo e cena. Si impongono sempre più anche le soluzioni tecnologiche. Il 72% dei rispondenti ha dichiarato che nel 2020 ha utilizzato servizi digitali per la prima volta, segno evidente della digitalizzazione delle nostre abitudini. Protagonisti del prossimo anno saranno dunque i metodi di pagamento contactless, le prenotazioni online, le soluzioni per delivery e asporto, i menù digitali e le gift card. Unanime il parere anche per i ristoratori che nel 2020 hanno adottato soprattutto le prenotazioni online, i pagamenti e i menù digitali e il registro elettronico per il tracciamento dei contatti. L’80% degli esercizi interpellati da TheFork conta di continuare a usarli anche nel 2021.

Per quanto riguarda le abitudini alimentari tra i trend del 2021 troviamo le ricette anti-spreco, i prodotti a basso impatto ambientale o ancora la dieta climatariana, complice la sempre maggiore sensibilità del pubblico nei confronti dei temi legati alla sostenibilità. Meno quotate tra le novità, quelle emerse da varie ricerche statunitensi quali l’ascesa dei ceci, le alternative ai carboidrati, il chili, la carne e il pesce “finti” e il vino in box e lattina. Infine, TheFork ha chiesto alla sua community quali accortezze avranno nel 2021 nella scelta del ristorante: per il 65% sarà più importante che in passato scegliere un ristorante in base al prezzo medio e l’80% presterà più attenzione a ristoranti che propongono sconti o promozioni. D’altra parta evolve anche l’offerta in sala: poco più del 40% dei ristoratori ha ridotto il menù nel 2020, mentre il 10% ha già pensato a una carta adatta a qualsiasi ora del giorno e della sera.

Advertisement

Pinacoteca di Brera 2021

102399913 3206582796030458 4405686883647332368 n 1
102399913 3206582796030458 4405686883647332368 n 1

Un nuovo anno è iniziato e per la Pinacoteca di Brera sarà l’anno del rilancio. Ecco tutte le iniziative in previsione per questo 2021.

Pinacoteca di Brera 2021

Quest’anno, che sarà l’anno di Napoleone a Milano e di Dante in tutta Italia, la Pinacoteca di Brera li celebrerà con diverse proposte legate a questi due grandissimi personaggi.

In Pinacoteca a marzo si terrà Le fantasie di Mafai, una mostra per celebrare la donazione dell’ingegner Aldo Bassetti che per tanti anni è stato il presidente degli Amici di Brera e che quando aveva appena 14 anni si trovò coinvolto nella strage dell’Hotel Meina sul Lago Maggiore nel 1943. Su quell’episodio Mario Mafai realizzò ventitré quadri di piccole dimensioni, ma di enorme importanza per la storia dell’arte del Novecento. Il ciclo, intitolato Le Fantasie, ha una lunga e complessa storia, che più volte intreccia il suo destino proprio con la città di Milano proprio per il soggetto di quelle tavolette di massacri e di orrori, di grida e di colpevoli silenzi, dipinte con colori allucinati e di forte matrice espressionista da Mario Mafai tra il 1939 e il 1944: un vero e proprio atto di denuncia della guerra e del nazifascismo.

A giugno ci sarà la mostra dossier Musica per Angeli. Bernardo Zenale e la Cantoria di Santa Maria in Brera: una donazione in memoria di Luisa Sormani Andreani Verri. A novembre un nuovo sorprendente dialogo Testa a testa con Picasso.

In parallelo alle attività della Pinacoteca prosegue il programma di Brera Musica con la tradizione del terzo giovedì del mese on line con i giovani musicisti. Ad aprile si terrà un concerto su La Russia nel XX secolo, musiche di Prokofiev, SIstakovic, Tavener, a luglio Napoleone e l’esilio 1, musiche di Beethoven, Chopin, Stravinski, a settembre Napoleone e l’esilio 2 musiche di Beethoven e Zemlinski e a dicembre La petite messe solennelle, musiche di Rossini.

Advertisement

Vaccino Anticovid : chi lo rifiuta può essere licenziato ?

ministro speranza vaccino
ministro speranza vaccino

La “battaglia” tra chi farà il vaccino contro il Covid e chi preferirà non farlo, nei prossimi mesi, avrà inevitabili ripercussioni anche sul mondo del lavoro.

Ecco un estratto dell’intervista del Corriere.it  fatta a Pietro Ichino, giurista, giornalista, politico, sindacalista e accademico italiano.

Professor Pietro Ichino, c’è chi ventila l’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino. Giuridicamente è possibile?

«Non solo si può, ma in molte situazioni è previsto».

Da quale norma?

«L’articolo 2087 del codice civile obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure suggerite da scienza ed esperienza, necessarie per garantire la sicurezza fisica e psichica delle persone che lavorano in azienda, il loro benessere».

Intende che può imporlo?

«Non solo può, ma deve farlo. Ovviamente se è ragionevole. In questo momento non lo sarebbe, perché non è ancora possibile vaccinarsi. Ma, via via che la vaccinazione sarà ottenibile per determinate categorie — per esempio i medici e gli infermieri — diventerà ragionevole imporre questa misura, finché l’epidemia di Covid sarà in corso».

Non è un’imposizione troppo invasiva?

«Chiunque potrà rifiutare la vaccinazione; ma se questo metterà a rischio la salute di altre persone, il rifiuto costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro».

O ti vaccini o ti licenzio?

«Sì. Perché la protezione del tuo interesse alla prosecuzione del rapporto cede di fronte alla protezione della salute altrui».

C’è già l’obbligo di mascherine e distanziamento.

«Finché non c’è la possibilità di vaccinarsi, sono le uniche misure di sicurezza possibili. Ma dal momento in cui la scienza e l’esperienza indicano la vaccinazione come misura più sicura, anche questa può essere imposta: come può essere imposto a chi va in moto di non bere troppo alcol».

Ma la libertà di sottrarsi ai trattamenti tutelata dall’articolo 32 della Costituzione?

«Quella norma contiene due principi. Prima sancisce quello di protezione della salute di tutti; poi prevede la libertà di scelta e di rifiuto della terapia. Ma quando la scelta di non curarsi determina un pericolo per la salute altrui, prevale la tutela di questa. Se sono un eremita sono liberissimo di non curarmi e non vaccinarmi. Se rischio di contagiare familiari, colleghi o vicini di posto in treno, no: lo Stato può vietarmi questo comportamento».

E quindi?

«Finché c’è un rischio apprezzabile di contagio il datore di lavoro può condizionare la prosecuzione del rapporto alla vaccinazione. E altrettanto possono fare le compagnie aeree, i titolari di ristoranti, o di supermercati».

Ci sono poi altri pareri….

Le argomentazioni dell’ex magistrato Raffaele Guariniello

Attualmente non è possibile costringere un lavoratore a sottoporsi a vaccinazione, ma se non lo fa va può essere destinato ad altra mansione”. “Se l’infermiere della Rsa non si vaccina, non sarà più idoneo”: lo dice chiaramente l’ex magistrato esperto di sicurezza sul lavoro, come riportato da vari giornali.

Quali sono le argomentazioni? “Le norme sulla sicurezza sul lavoro sono chiare: ci sono obblighi per i datori di lavoro e conseguenze per i dipendenti che si rifiutano“. L’art. 279 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, argomenta Guariniello, impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico [il Covid-19], da somministrare a cura del medico competente”. Pertanto, dal momento in cui è a disposizione il vaccino, il datore di lavoro è tenuto a metterlo“a disposizione” dei dipendenti privati e pubblici. Il che non significa obbligatorio. Tuttavia, continua Guariniello, “la stessa norma impone al datore di lavoro l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente”. Ma solo “ove possibile”. E se la ricollocazione non è compatibile con l’assetto organizzativo? “Il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare il lavoro, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione del rapporto di lavoro”.

Insomma potrebbe profilarsi una giusta causa di licenziamento per il lavoratore che rifiuta la vaccinazione. “La sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore – conclude il magistrato – ma anche tutti gli altri. La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività”.

Le argomentazioni dell’avvocato Gabriele Fava

Avvocato giuslavorista e componente del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, Gabriele Fava è intervenuto sul sito formiche.net. La questione è complessa, spiega, ed esige necessariamente un bilanciamento fra diversi interessi tutti garantiti dalla Costituzione: il diritto alla salute individuale, la limitazione dei trattamenti sanitari obbligatori a quelli definiti tali da apposita norma di legge, la tutela della salute pubblica (art.32), la libertà d’impresa (art. 41). L’art. 2087 del codice civile impone al datore di lavoro l’obbligo di porre in essere tutte le misure necessarie ai fini della salvaguardia di un ambiente di lavoro sicuro e salubre, tra le quali, senza dubbio, rientra il vaccino anti Covid-19.

La sentenza n. 258/1994 della Corte Costituzionale, osserva Fava, stabilisce un orientamento volto a contemperare il diritto alla salute del singolo con il diritto alla salute della collettività. “Un provvedimento normativo, volto a imporre uno specifico trattamento sanitario, può essere prescritto unicamente laddove lo stesso trattamento sia diretto non solo a migliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale”.

Quindi, serve prima una legge improntata a tali principi. In secondo luogo, la concreta possibilità di licenziare il dipendente che rifiuta il vaccino è relativa alle condizioni di lavoro. Se in certi ambienti la somministrazione dei tradizionali Dpi può essere sufficiente, in altri ambienti caratterizzati da un rischio più elevato di contagio (strutture sanitarie, scuole) “il trattamento vaccinale potrebbe rivelarsi il presidio maggiormente idoneo ad escludere il rischio di contagio con conseguente possibilità di sanzioni disciplinari per i lavoratori i quali rifiutino di sottopor visi”.

Advertisement

LEGGE DI BILANCIO 2021 : approvato l’esonero dei contributi e confermati i nuovi bonus

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

 

40 miliardi di euro complessivi, 7 dei quali destinati al lavoro. La Manovra 2021 è composta da ben 500 pagine, contenenti misure relative a bonus di ogni tipo (salute, scuola, famiglia, auto, TV, smartphone ristrutturazioni, anche di bagni), alcune delle quali interessano anche professionisti, aziende e partite IVA.

Esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per autonomi e professionisti

lavoratori autonomi e i liberi professionisti con un reddito complessivo, nel 2019, non superiore a 50.000 euro, che hanno subìto una riduzione del fatturato nel 2020 pari ad almeno il 33%, possono beneficiare di un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali.

È lasciato a uno o più Decreti del Ministero del Lavoro il compito di definire i criteri e le modalità di riconoscimento dell’esonero.

Proroga bonus edilizi

Sono prorogate per l’anno 2021 le detrazioni per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, nonché per il recupero o il restauro della facciata esterna degli edifici.

Viene innalzato, da 10.000 a 16.000 euro l’importo massimo complessivo sul quale calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici.

Viene prorogato a tutto il 2021 anche il c.d. “bonus verde“.

Bonus idrico

Viene istituito un nuovo fondo per il riconoscimento, alle persone fisiche, di un “bonus idrico” pari a 1.000 euro, per la sostituzione di sanitari e apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. Le modalità e i termini per l’erogazione saranno definiti da un apposito decreto.

Novità superbonus

Il termine per poter beneficiare della detrazione viene prorogato al 30.06.2022.

I condomini che, alla data del 30.06.2022 hanno effettuato almeno il 60% dell’intervento complessivo possono inoltre beneficiare della detrazione se le spese sono sostenute entro il 31.12.2022.

Vengono inclusi tra gli interventi agevolabili anche quelli su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastateanche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.

Contributo per l’acquisto di veicoli alimentati ad energia elettrica

Viene previsto, a favore delle persone con Isee inferiore a 30.000 euroun contributo del 40% per le spese sostenute per l’acquisto di veicoli nuovi alimentati esclusivamente ad energia elettrica con prezzo di listino inferiore a 30.000 euro.

Rivalutazione dei beni immateriali

Viene estesa la possibilità di rivalutare i beni di impresa anche all’avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

Il maggior valore può essere riconosciuto, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, versando l’imposta sostitutiva del 3%.

Erogazione in unica quota del contributo “Nuova Sabatini”

Viene prevista l’erogazione in un’unica soluzione del contributo statale, se il finanziamento è di importo non superiore a 200.000 euro.

Credito d’imposta per i cuochi professionisti

Viene previsto, a favore dei cuochi professionisti, un credito d’imposta fino al 40% delle spese sostenute dal 01.01.2021 al 30.06.2021 per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

E-commerce per le imprese agricole

Il credito d’imposta del 40% per il sostegno del made in Italy viene esteso alle reti di imprese agricole e alimentari per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.

“Resto al Sud“

finalizzata a promuovere la costituzione di nuove imprese da parte di giovani imprenditori nelle regioni del Mezzogiorno, viene estesa anche a coloro che hanno più di 45 anni: il nuovo limite massimo di età viene infatti individuato in 55 anni.

Sostegno alla liquidità delle imprese

In questo ambito possono essere segnalati diversi interventi:

  • finanziamenti, fino a 30.000 euro, garantiti al 100% dal Fondo di garanzia Pmi, possono avere una durata di 15 anni (in luogo dei 10 anni prima previsti);
  • l’intervento straordinario in garanzia di Sace viene prorogato fino al 30.06.2021;
  • vengono prorogate, dal 31.01.2021 al 30.06.2021, le moratorie concesse alle micro, piccole e medie imprese (le quali interessano, tra l’altro, anche i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale);
  • vengono sospesi, sino al 31.01.2021 i termini di scadenza relativi a vaglia cambiari, cambiali e altri titoli di credito che ricadono nel periodo 01.09.2020-31.01.2021.

Locazioni brevi

Il regime fiscali delle locazioni brevi è riconosciuto solo in caso di destinazione alla locazione di non più di 4 appartamenti in ciascun periodo d’imposta. Al superamento della richiamata soglia, l’attività di locazione si presume svolta in forma imprenditoriale.

Disapplicazione norme codicistiche sulle perdite d’impresa

Viene prevista la disapplicazione degli obblighi previsti dal codice civile per le società di capitale con riferimento alle perdite emerse nell’esercizio in corso al 31.12.2020.

Il termine entro il quale la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo non è l’esercizio successivo, ma il quinto esercizio successivo.

Se la perdita porta il capitale sociale al di sotto del minimo legale, l’assemblea può deliberare di rinviare le decisioni alla chiusura del quinto esercizio successivo.

Credito d’imposta “Pir Pmi”

Viene riconosciuto un credito d’imposta per le perdite derivanti dai Pir (strumenti di risparmio gestito finalizzati ad aumentare gli investimenti nelle imprese italiane) detenuti da almeno 5 anni: il credito d’imposta non può eccedere il 20% delle somme investite.

Incentivi fiscali alle aggregazioni aziendali

Il soggetto risultante da un’operazione straordinaria deliberata nel 2021, il beneficiario e il conferitario, possono trasformare in credito d’imposta una quota di attività per imposte anticipate riferite a perdite fiscali ed eccedenze di Ace.

Proroga al 30 giugno per i “bonus patrimonializzazione”

Le misure, introdotte dall’articolo 26 D.L. 34/2020 per favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese con la concessione di specifici crediti d’imposta, sono prorogate al 30.06.2021.

Interventi per favorire la successione e trasmissione delle imprese

Viene prevista la possibilità di concedere finanziamenti in favore di piccole imprese in forma di società cooperativa costituite da lavoratori provenienti da aziende i cui titolari intendano trasferire le stesse, in cessione o affitto, ai lavoratori medesimi.

Vengono previste inoltre specifiche agevolazioni fiscali, come, ad esempio, la non imponibilità del Tfr destinato alla sottoscrizione del capitale sociale.

Esenzione prima rata Imu 2021 per turismo e spettacolo

È previsto l’esonero dalla prima rata Imu 2021 per gli immobili ove si svolgono specifiche attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli.

 

Credito d’imposta locazioni

Il credito d’imposta locazioni viene esteso alle agenzie di viaggio e ai tour operator.

Per questi soggetti, e per le imprese turistico-ricettive, il credito spetta sino al 30 aprile 2021, in luogo dell’originario termine del 31 dicembre 2020.

Credito d’imposta beni strumentali nuovi

Viene rivista la disciplina in esame e le novità trovano applicazione a decorrere dal 16.11.2020.

L’agevolazione viene prevista fino al 31.12.2022, con potenziamento delle aliquote agevolativeincremento delle spese ammissibili e ampliamento dell’ambito applicativo.

Lotteria degli scontrini e cashback

La partecipazione alla lotteria degli scontrini è riservata a coloro che effettuano acquisti con strumenti di pagamento elettronico.

Trasmissione telematica dei corrispettivi

Si chiarisce che il termine per la memorizzazione elettronica e, a richiesta del cliente, per la consegna dei documenti, coincide con il momento di ultimazione dell’operazione.

Viene differito al 01.07.2021 l’utilizzo dei sistemi evoluti d’incasso attraverso carte di debito, di credito e altre forme di pagamento elettronico.

Novità riguardano anche i profili sanzionatori.

Semplificazioni fiscali in materia Iva

Vengono allineate le tempistiche di annotazione delle fatture nei registri Iva con quelle previste per la liquidazione Iva: le fatture emesse possono essere registrare entro la fine del mese successivo al trimestre di effettuazione dell’operazione, con riferimento allo stesso mese di effettuazione dell’operazione.

Dal 2022 viene abolito l’esterometro e i dati devono essere trasmessi utilizzando il Sistema di interscambio, secondo il formato della fattura elettronica.

Rivalutazione terreni e partecipazioni: proroga

Prorogata al 2021 la facoltà di rideterminare il valore d’acquisto di terreni e partecipazioni.

L’imposta sostitutiva è pari all’11%.

Indennità di continuità reddituale per lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata)

Viene prevista l’erogazione di un’indennità per sei mensilità, pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito liquidato dall’Agenzia delle entrate (in ogni caso, l’importo deve essere compreso tra 250 e 800 euro).

L’indennità è riconosciuta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps, titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni, che, nell’anno precedente alla domanda, hanno prodotto un reddito inferiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei tre anni precedenti, e, comunque, non superiore a 8.145 euro.

Comuni di particolare interesse per il turismo straniero: contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali nei centri storici è esteso ai comuni dove sono situati santuari religiosi.

Trasferimento terreni agricoli e imposta di registro

Non trova applicazione, nell’anno 2021, l’imposta di registro nella misura fissa di 200 euro per gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze di valore economico inferiore o uguale a 5.000 euro, in favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali.

Tassazione dei ristorni

Previa delibera assembleare, le somme attribuite ad aumento del capitale sociale della cooperativa possono essere tassate in capo ai soci persone fisiche con la ritenuta del 12,50%. In questo modo viene ridotta l’aliquota di tassazione (ordinariamente prevista al 26%) ma è anticipato il momento impositivo (generalmente coincidente con il momento del rimborso).

Imu e Tari per i soggetti non residenti titolari di pensione

Dall’anno 2021 è ridotta alla metà l’Imu dovuta sull’unica unità immobiliare, non locata, posseduta in Italia da soggetti non residenti che siano titolari di pensione. La Tari è dovuta in misura ridotta di due terzi.

FAMIGLIE e BAMBINI

Partendo dalla famiglia, nel 2021 arriva l’assegno unico familiare, con risorse per 3 miliardi di euro, che sostituisce altri sgravi fiscali. Si tratta di un contributo ai nuclei con uno o più figli che viene erogato fino al 21esimo anno d’età

Il bonus bebè è stato rifinanziato per tutti i nati nel 2021. Il congedo obbligatorio di paternità sale da 7 a 10 giorni, mentre in arrivo ci sono 50 milioni per favorire il rientro al lavoro delle neo mamme

Advertisement

Capodanno in Tv : lo spettacolo di Roberto Bolle con Vasco Rossi

roberto bolle e vaco rossi capodanno
roberto bolle e vaco rossi capodanno

‘Danza con me’ di Roberto Bolle su Rai1 il 1° gennaio in prima serata

«L’Arte è vita», dice Roberto Bolle che ritorna per la quarta volta alla guida di “Danza con me”, in onda su Rai1 il 1° gennaio alle 21.20. Alla conduzione gli attori Stefano Fresi e Francesco Montanari ai quali si aggiungerà Miriam Leone che ballerà anche con Bolle. Tra i tanti ospiti, Vasco Rossi che presenterà in anteprima l’inedito “Una canzone d’amore da buttare via”, Michelle Hunziker, che si esibirà con Bolle e introdurrà il tema delle violenza sulle donne. E ancora Ghali, Diodato, e Fabio Caressa giornalista sportivo che tenterà di avvicinare il mondo del calcio alla danza.

«Questo è un programma che mette insieme elementi di eccellenza come la danza, la musica, il canto, la poesia. «In un momento come questo siamo convinti dell’importanza di esserci, in un periodo terribile in cui lo spettacolo, l’arte e il mondo intero sono tenuti in ostaggio dalla paura, mi piace pensare a questa trasmissione come una trincea di resistenza dove custodire l’arte e la bellezza, in attesa di tornare a prenderci i nostri spazi.

Cosa vuol essere questo invito a danzare con lei?

«Un momento di arte per iniziare in maniera diversa il nuovo anno, cercando di rimanere fedeli a se stessi e nello stesso tempo rinnovarci, perché anche questa volta porteremo in scena altissima qualità declinata nelle diverse arti, con artisti e stili lontani dal mondo della danza classica. E’ stato un miracolo, in un periodo di grande incertezza causa Covid-19, portare a termine il progetto».

Vasco Rossi oltre a cantare ballerà con lei?

«A suo modo sì. Balleremo davanti a lui e lui ballerà con noi. Sono rimasto colpito del suo modo semplice e sincero di mettersi a disposizione. Non si è mai tirato indietro. Con Vasco abbiamo registrato in ottobre nel luogo scaligero dell’ex Ansaldo, dove si creano le scenografie della Scala, che è diventato un posto magico con l’architettura post industriale e le diverse installazioni di opere celebri. Ho scoperto che anche Vasco ama la danza».

 

Advertisement

CAPODANNO IN TV: Amadeus e tanti ospiti su Rai1, GF su canale 5 e Tombola Live su LA7

alfonso signorini
alfonso signorini

Come ogni anno, la diretta inizierà dopo il Messaggio di Fine Anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al via alle 20.30 a reti (semi)unificate, e sarà visibile su Rai 1 e su Rai 1 HD (DTT, 501), oltre a essere in diretta radiofonica su Rai Radio1 con la conduzione e il commento di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola.

Canale 5 dunque ha deciso per una serie di motivi organizzativi di sospendere almeno per quest’anno il tradizionale appuntamento con “Capodanno in musica” condotto da Federica Panicucci per virare su un set “sicuro” come quello del reality di punta della Rete.

Dunque Alfonso Signorini con Antonella Elia e Pupo guideranno il trenino delle feste assieme a tutti i “vipponi” reclusi in Casa e agli eliminati in studio. Ai reclusi della casa la produzione ha spedito una lettera comunicando in una lettera il loro coinvolgimento: “Grande Fratello vi annuncia che sarete protagonisti dell’esclusiva notte di Capodanno di Canale 5. Sarà all’insegna del divertimento, di sorprese con sfide e momenti di show che vi vedranno divisi in due squadre: squadra Rossa e squadra Oro”

La7 si è attrezzata con uno speciale di “Propaganda Live” che ha organizzato una tombolata social lanciata dal conduttore Zoro’.

È possibile, fino alle 12 del 31 dicembre, scaricare dal sito dedicato su La7 una sola cartella, che dovrà essere poi attivata postandola su Twitter con gli hashtag #propagandalive e #propagandatombola. Durante la diretta sarà svelato dal conduttore come si svolgerà l’estrazione dei numeri, l’attribuzione delle vincite e gli eventuali premi.

VIGILIA DI CAPODANNO SU RAI 1 
A fare gli onori di casa a L’anno che verrà è Amadeus, al sesto veglione consecutivo (e per lui il primo al chiuso, visto che ha sempre dovuto affrontare il freddo lucano): con lui sul palco Gianni Morandi e Nino Frassica, ma soprattutto tanti cantanti tra cui alcuni Big che vedremo nel ‘suo’ Sanremo 2021 come Arisa e Gaia, alcuni campioni di Sanremo 2020 come Piero Pelù e Rita Pavone (che immaginiamo cantare “Niente, qui non succede proprio niente” sullo scadere dell’anno della pandemia), giudici di The Voice Senior come  Gigi D’Alessio e Clementino e molte altre voci come quelle di Umberto Tozzi e Raf, JAx, Rocco Hunt, Bomdabash, Annalisa, Shade, Leroy Gomez dei Santa Esmeralda.
Si esibiranno tutti accompagnati dalla band diretta da Stefano Palatresi. Spazio anche per i bambini con  i protagonisti della serie animata dei 44 Gatti.
La regia della serata è di Stefano Mignucci.
Advertisement

SCUOLA: via libera al rientro in presenza per medie e superiori dal 7 gennaio

scuola aula
scuola aula

Scuole, via libera dei prefetti al rientro in presenza dal 7 gennaio per gli studenti di medie e superiori.Classi dimezzate fino al 15 gennaio.

“Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza”.

Lo annuncia in una nota il Viminale, spiegando che “i prefetti hanno tenuto conto anche dell’ordinanza del ministro della Salute del 24 dicembre 2020 che limitatamente al periodo 7-15 gennaio riduce la presenza in classe al 50%”.

Fino al 15 gennaio dad al 50%

Per quanto riguarda materne ed elementari “nulla cambia e tutto continuerà come prima”, ha ricordato la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa.

Secondo cui “siccome le cose stanno andando meglio penso proprio che da giovedì 7 tutto il Paese sarà in zona gialla”.

Nuove zone rosse nel 2021 “non si possono escludere, dipenderà dall’andamento dei dati”

Advertisement

BONUS IDRICO: 1.000 euro per sostituire sanitari e rubinetti nel 2021

bonus idrico 2021 nella Legge di Bilancio
bonus idrico 2021 nella Legge di Bilancio

Bonus idrico, la Legge di Bilancio 2021 prevede un contributo di 1.000 euro da utilizzare entro il 31 dicembre 2021, per le spese sostenute per sostituire sanitari e rubinetti con apparecchi a limitazione di flusso d’acqua.

Viene previsto un contributo di 1.000 euro per la sostituzione di sanitari e rubinetti con nuovi apparecchi con limitazione del flusso d’acqua, che si aggiunge a numerosi altri bonus previsti nella Manovra.

Nel bonus previsto nel testo, che ha ottenuto il via libera definitivo del Senato il 30 dicembre 2020, rientrano anche i dispositivi che controllano il flusso dell’acqua.

A prevedere la misura sono i commi dal 61 al 65 dell’articolo 1: le risorse a disposizione ammontano a 20 milioni di euro( fino ad esaurimento risorse)

Il Ministero dell’Ambiente dovrà adottare un apposito decreto entro 60 giorni per definire le modalità e le scadenze per l’erogazione del contributo.


I beneficiari possono utilizzare il bonus entro il 31 dicembre 2021 per le seguenti spese, riportate nel comma 63 dell’articolo 1:

  • la fornitura e la posa in opera di vasi sanitari in ceramica con volume massimo di scarico uguale o inferiore a 6 litri e relativi sistemi di scarico, compresi le opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti;
  • la fornitura e l’installazione di rubinetti e miscelatori per bagno e cucina, compresi i dispositivi per il controllo di flusso di acqua con portata uguale o inferiore a 6 litri al minuto, e di soffioni doccia e colonne doccia con valori di portata di acqua uguale o inferiore a 9 litri al minuto, compresi le eventuali opere idrauliche e murarie collegate e lo smontaggio e la dismissione dei sistemi preesistenti.

Il comma 64 dell’articolo 1 stabilisce inoltre che:

Il bonus idrico di cui al comma 62 non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini del computo del valore dell’indicatore della situazione economica equivalente.

Bonus idrico, nella Legge di Bilancio 2021: risorse economiche, modalità e scadenze

A definire l’ammontare delle risorse economiche messe a disposizione per il bonus idrico dalla Legge di Bilancio 2021 è il comma 61 dell’articolo 1.

Il bonus idrico, come specificato nel comma successivo, sarà erogato fino all’esaurimento delle risorse economiche messe a disposizione.

Secondo quanto stabilito dal comma 65 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2021, le modalità e i termini per l’ottenimento del beneficio saranno stabiliti con un apposito decreto del Ministero dell’ambiente, da emanare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

Advertisement

IRAMA torna in concerto nel 2021, a Roma e Milano. Ecco le date in programma

Irama concerti 2021
Irama concerti 2021

IRAMA ANNUNCIA LE DATE DEL SUO TOUR A MILANO E ROMA NEL 2021

IRAMA tornerà dal vivo nei palazzetti per due date speciali:
9 ottobre 2021 Roma, Palazzo dello Sport
27 ottobre 2021 Assago (MI), Mediolanum Forum

Biglietti in vendita alle ore 12 di lunedì 21 dicembre.

Irama torna sul palco dell’Ariston per la terza volta dopo aver partecipato nel 2016 con “Cosa Resterà” nella sezione nuove proposte e nel 2019 con il brano “La Ragazza Con Il Cuore Di Latta” (Doppio disco di Platino).

BIGLIETTI ONLINE IRAMA 2021

Dopo un 2019 travolgente in cui ha battuto record di vendite e classifiche, un tour che ha registrato il tutto esaurito e si è chiuso con un concerto sold out al Forum di Assago, Irama ha pubblicato nell’estate 2020 l’EP “Crepe” (Warner Music), un lavoro che rispecchia appieno la sua ecletticità. L’Ep, certificato oro, contiene “Mediterranea” il singolo pubblicato a maggio e salito subito in cima a tutte le classifiche di vendita, Spotify, Tik tok, Earone. Certificato triplo platino, “Mediterranea” è stato incoronato da Spotify come brano più ascoltato dell’estate e, a dicembre, come la canzone più ascoltata nel 2020 sulla piattaforma. Il brano è inoltre entrato nella top 10 della playlist delle 100 migliori canzoni di Apple Music per il 2020 e nella top 10 dei brani più passati in radio secondo Earone.
Irama porterà a Sanremo il brano “La genesi del tuo Colore”.
“Sono orgoglioso di tornare sul palco dell’Ariston con La genesi del tuo colore un brano che rappresenta, per me, un inno alla vita” racconta Irama “La vita ha, secondo me, un legame molto forte con la sofferenza. A volte, nei momenti di sofferenza, quando rischiamo di perdere tutto, nasce qualcosa dentro di noi che fa scoppiare il colore e fa tornare a scorrere la vita. Il colore per me rappresenta la vita, con le sue tante e diverse sfumature che scorrono dentro di noi come il sangue nelle vene. A volte sembra che la vita voglia giocare con noi, sembra voler decidere la nostra sorte e suonare le nostre corde facendoci sentire inermi davanti all’esistenza, ed è proprio in quei momenti che nasce qualcosa dentro di noi che riesce a fare esplodere il colore che fa tornare a scorrere la vita”.

Advertisement

Capodanno e coprifuoco : “rispettare le regole saremo inflessibili e controlleremo anche i social”

controlli capodanno
controlli capodanno

Lamorgese: “Controlli anche sui social per evitare feste”

Le discoteche aperte la scorsa estate “hanno contribuito a moltiplicare i contagi da Covid-19. Non possiamo più permettercelo, per questo saremo inflessibili nei controlli e nelle sanzioni – ha precisato Lamorgese -. Abbiamo uno spiegamento di forze dell’ordine imponente e siamo molto concentrati anche sul monitoraggio della rete Internet, per impedire che si affittino case dove riunirsi non rispettando le regole e il distanziamento” spiega. Siamo ancora in una fase “in cui serviranno altri sacrifici”, ma “guardando con fiducia ai prossimi mesi cruciali per la campagna vaccinale”.

“I controlli verranno fatti non soltanto sulle strade, dove già abbiamo operato in questi giorni di zona rossa, ma anche online. Questa volta per le feste sappiamo che tramite richiami sui social, qualcuno sta cercando di individuare delle strutture dove riunirsi. Noi faremo gli interventi necessari affinché si eviti di ripetere ciò che è successo questa estate, quando con le discoteche aperte e la partecipazione dei giovani si è determinato un diffondersi ulteriore del virus. Bisogna assolutamente evitarlo”. A dirlo è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che, ai microfoni del Corriere della Sera e di Radio Capital, ha parlato dei controlli messi in campo per questa sera, in vista della notte di San Silvestro. Tutta Italia è zona rossa, con il coprifuoco esteso dalle 22 di oggi, 31 dicembre, alle 7 del 1 gennaio, ma c’è il timore che qualcuno – soprattutto tra i giovani – organizzi feste e serate nelle case.

COLLABORAZIONE TRA I CITTADINI 

Quasi un italiano su due (il 47%) è pronto a denunciare alle forze dell’ordine eventuali comportamenti scorretti come feste con tanti ospiti, veglioni abusivi o assembramenti durante le feste di fine anno. Lo rivela un’indagine Coldiretti Ixé in vista della zona rossa per Capodanno. E’ un risultato, spiega Coldiretti, che “evidenzia un buon livello di responsabilizzazione della popolazione”

Tavolate ridotte – Una sensibilità che scaturisce anche dal fatto che più di tre italiani su quattro (il 76%) dichiarano di aver rinunciato a vedere i parenti durante le feste di fine anno proprio per rispettare le norme in vigore, con il risultato che sono più che dimezzate le tavolate dell’ultimo giorno dell’anno con in media meno di 4 commensali rispetto ai 9 dello scorso anno.

Orari del coprifuoco

L’orario del coprifuoco notturno cambia, ma solo in un caso: per il Capodanno. Infatti è confermato dalle 22 alle 5, con l’eccezione della notte di San Silvestro. La sera del 31 dicembre lo stop agli spostamenti entrerà in vigore sempre alle 22, ma terminerà la mattina del 1 gennaio alle 7. Resta invariato invece per gli altri giorni. Nelle ore notturne sarà in ogni caso possibile uscire per comprovate esigenze lavorative, di salute o necessità, ma non per andare a far visita ad amici e parenti.

Visite ad amici e parenti

La deroga prevista dal Governo, valida per tutto il periodo di festa, prevede che ci si possa spostare in un limite massimo di due persone per andare a trovare amici e parenti, esclusi dal conteggio i bambini al di sotto dei 14 anni. Le visite sono consentite solo per un’abitazione al giorno: non si può passare dalla casa dei nonni a quella degli zii durante la stessa giornata. Sono però vietate durante il coprifuoco notturno: alle 22 bisognerà tornare a casa, anche la sera del 31 dicembre. Si può anche attraversare i limiti comunali per far visita a parenti e amici, ma non quelli regionali.

Advertisement

LOMBARDIA: visite ed esami medici gratuiti tutto il 2021 per chi ha avuto il Covid

medici 1
medici 1

Lombardia, visite ed esami medici gratuiti per chi ha avuto il covid (anche i colloqui psicologici)

Chi è stato affetto dal Covid-19, la malattia dovuta al coronavirus, continuerà a non pagare il ticket per esami e visite di accertamento in Lombardia.

Mercoledì pomeriggio, infatti, la giunta regionale al Pirellone ha approvato il rinnovo dell’esenzione con codice “D97” per tutto il 2021.

Il beneficio era stato introdotto il mese di giugno scorso e rinnovato il 7 settembre. Adesso è stato rinnovato direttamente per tutti i dodici mesi prossimi.

“L’agevolazione comprende le attività di follow up post Covid – ha spiegato l’assessore al welfare, Giulio Gallera – quali, in particolare, le visite infettivologiche, pneumologiche, cardiologiche, neurologiche, fisiatriche ed ematologiche con gli esami diagnostici ad esse collegate.

Sono inclusi anche i colloqui psicologici e clinici particolarmente importanti per molte persone colpite da coronavirus”.

“Regione Lombardia – ha concluso l’assessore Gallera – ha deciso di estendere ulteriormente questa importante misura, ritenendo fondamentale ogni attività di controllo e di indagine diagnostica successiva alla malattia Covid-19“.

Il provvedimento ha una copertura finanziaria di 4,4 milioni di euro per tutto l’anno.

Advertisement

CAPODANNO: ecco il perchè si indossa l’intimo rosso per tradizione

all CP HeroBanner CW4320 Xmas2020 Corsetry int
all CP HeroBanner CW4320 Xmas2020 Corsetry int

Capodanno. Perchè esiste la tradizione d’indossare capi d’abbigliamento intimo di colore rosso? La spiegazione ha radici antiche.

Abbiamo appena trascorso un Natale dimesso, così sarà anche la viligia di Capodanno. La notte del 31 Dicembre il coprifuoco inizierà dalle ore 22 per terminare alle 7 del mattino. Niente feste e niente veglioni. Un piccolo sacrificio per la salute di tutti.

Per quest’anno dunque dobbiamo riporre negli armadi tacchi e paillettes e tirare fuori il nostro pigiama più caldo e comodo. Pochi intimi a casa per i più fortunati, altri ancora trascorreranno le ultime ore di quest’infausto 2020 in isolamento.

Di rosso però non ci sarà solo la zona in cui sarà l’Italia fino al giorno dell’Epifania (fatta eccezione per l’unico giorno arancione, il 4 gennaio).

Anche il nostro abbigliamento intimo sarà dello stesso colore, come vuole la tradizione. Vi siete mai chiesti il motivo che si nasconde dietro quest’usanza?

La tradizione d’indossare intimo rosso la notte di San Silvestro imperversa non solo nel mondo Occidentale.

Ha origini, infatti, in Cina dove questo colore ha una valenza simbolica molto positiva.

Il rosso infatti evoca fortuna, sicurezza e salute. Non a caso le sue molteplici sfumature sono presenti nei matrimoni del paese orientale.

Inoltre vi è legata un’antica leggenda. Nella mitologia cinese, il Nian è un demone, uno spirito maligno, che compare una volta ogni primavera, oppure al Capodanno cinese, per attaccare la gente, soprattutto bambini. Ha terrore dei rumori troppo forti e teme il colore rosso.

Per questo motico ci si veste con queste tonalità e si fanno esplodere fuochi d’artificio.

Buona Vigilia a tutti con l’auspicio di un inizio 2021 esplosivo.

capodanno intimo rosso

Advertisement

Aiuti economici per incentivare a farsi il vaccino, ecco la nuova proposta

paghiamo chi si fa vaccinare
paghiamo chi si fa vaccinare

Dott.Spada (Osp.Humanitas), ‘protezione collettiva va raggiunta con ogni mezzo, obbligo incluso se serve’

“Prima di dover amaramente concludere che, per quanto ben informati e rassicurati, troppi cittadini preferiscono scaricare sulle spalle altrui l’onere e la propria responsabilità, adotterei un serio sistema di incentivo alla vaccinazione” anti-Covid. La proposta arriva da Paolo Spada, chirurgo Humanitas, fra le anime della pagina social ‘Pillole di ottimismo’ ideata da Guido Silvestri, virologo della Emory University di Atlanta. Per il medico “le possibilità sono molte, dalle agevolazioni economiche alle occasioni riservate o prioritarie per gli immuni: lascio a voi discutere su quelle più opportune ed eleganti, ma certo ognuna ha pieno diritto considerato il vantaggio, sia economico che di sicurezza, che il cittadino vaccinato porta con sé alla collettività”.

“La protezione collettiva, e con essa l’incapacità del virus” Sars-CoV-2 “di propagarsi”, secondo Spada è un obiettivo “troppo importante per essere messo a rischio”. Un traguardo al quale “dobbiamo arrivare con ogni mezzo – avverte – incluso, se del caso, l’obbligo vaccinale che speriamo non sia necessario.

“le possibilità sono molte, dalle agevolazioni economiche alle occasioni riservate o prioritarie per gli immuni: lascio a voi discutere su quelle più opportune ed eleganti, ma certo ognuna ha pieno diritto considerato il vantaggio, sia economico che di sicurezza, che il cittadino vaccinato porta con sé alla collettività”.

C’è chi, come il candidato democratico alle scorse primarie per la presidenza Usa,  John Delaney, è arrivato a proporre un super-bonus di 1.500 dollari da ricevere a vaccinazione avvenuta. Va detto che non mancano casi di interventi pubblici basati su incentivi economici che hanno avuto successo nel promuovere comportamenti ad alta valenza sociale. Tra questi, il programma “Progresa” in Messico è diventato un caso esemplare dell’utilizzo oculato degli incentivi per contrastare la dispersione scolastica e promuovere lo sviluppo economico tra le famiglie povere. Ogni famiglia, a condizione che i figli frequentassero regolarmente la scuola, riceveva una somma mensile di 55 dollari americani, pari a un quinto del loro reddito medio. Le ricadute positive a distanza di anni sono impressionanti: i ragazzi delle famiglie coinvolte, oltre ad aver completato gli studi in misura maggiore rispetto al gruppo di controllo, hanno successivamente ottenuto migliori posizioni lavorative e stipendi più alti; l’effetto positivo è ancora più marcato per le donne.

 

10 PENSIERI SUL VACCINO COVID del Medico Paolo Spada Ospedale Humanitas

1. Si tratta, per efficacia e rapidità di sviluppo, di una mirabile conquista della Scienza e della Ricerca. Da sola basta a giustificare l’ottimismo che abbiamo sempre promosso su questa pagina, e ci ripaga, almeno in parte, delle avversità che abbiamo attraversato, e delle altre che ancora abbiamo di fronte. Pensate solo se non ci fosse questa opportunità, che era tutt’altro che scontata fino a pochi mesi fa, e che perfino le previsioni più rosee davano per incerta, o assai più tardiva. Ogni volta che scendiamo dal letto al mattino dovremmo ringraziare il cielo di avere al nostro fianco la conoscenza acquisita nei secoli prima di noi e una solida comunità di scienziati che ne sanno sfruttare le meravigliose risorse. È un ottimismo che travalica il momento della pandemia, e che spero si affermi ancora una volta: la conoscenza paga, la fiducia ci deve sempre accompagnare, i problemi si affrontano, le soluzioni si trovano.

2. Non vi sono alternative alla vaccinazione di massa per uscire da questa pandemia. Il tracciamento dei casi è cosa buona e giusta, ma l’esperienza ha insegnato che non è sufficiente, per quanto ben organizzato. Sono comunque necessarie misure restrittive per evitare il collasso sanitario, e per quanto limitate e ben studiate, anch’esse non sono sostenibili sul lungo periodo. Certo, una migliore gestione della medicina del territorio e l’uso di farmaci innovativi (es. anticorpi monoclonali) avrebbero potuto mitigare gli effetti, ma niente che si possa considerare risolutivo su larga scala. Ripeto: l’unica via di uscita è la vaccinazione.

3. Vaccinarsi è pertanto un dovere civico, un obbligo morale. Su questo vorrei essere chiaro: tutte le domande e i dubbi che pur legittimamente si sollevano sull’efficacia del vaccino, sulla sicurezza, sugli effetti collaterali e avversi, su quelli a breve e lungo termine, devono servire a mantenere elevato il livello di qualità del vaccino, e se possibile ad aumentarlo ulteriormente (già pare comunque notevole). Non esimono però dalla necessità di vaccinarsi, quale che sia il rischio. È un piccolo obolo che ognuno paga alla causa, che riguarda tutti quanti (non solo gli anziani, ovviamente: l’impatto della pandemia è devastante per tutti, sull’economia più che sulla salute). Non si tratta quindi di decidere se mi conviene o no vaccinarmi. Non esiste solo ciò che è conveniente, o utile. Esiste prima di tutto ciò che è giusto, e dovuto. Vi avverto che personalmente continuerò a rispondere a tutte le domande, nel limite di ciò che conosco e delle mie possibilità, ma disapprovo chi antepone sé stesso e le proprie paure rispetto al bene comune: ne faccio una questione etica. Qui si misura lo spessore umano delle persone.

4. In subordine, e sottolineo, solamente in subordine rispetto al punto precedente, rassicuro sul fatto che chiunque, a qualsiasi fascia di età e profilo di rischio appartenga, ha comunque vantaggio a vaccinarsi, perché gli effetti avversi dell’infezione, a breve e lungo termine, possono essere assai peggiori, e certamente più frequenti di quelli del vaccino, anche se non siete anziani. Tanto per ricordarvi, solo nelle ultime due settimane sono decedute per COVID in Italia 83 persone sotto i 50 anni di età, 334 sotto i 60 anni (slide 23, per chi volesse approfondire). La convenienza esiste per tutti (salvo i rari casi che verranno esclusi dalla vaccinazione per solide ragioni).

5. Non è possibile togliere ogni dubbio sulla possibilità che il soggetto vaccinato possa ancora contagiarsi qualora esposto al virus, e contagiare a sua volta. L’efficacia del 95%, elevatissima per un vaccino, non è appunto il 100%, e non consente di sollevare nessuno dalle misure di protezione, almeno finché non si otterrà il secondo effetto, cioè la protezione collettiva, e con essa l’incapacità del virus di propagarsi.

6. A questo obiettivo dobbiamo arrivare con ogni mezzo, incluso, se del caso, l’obbligo vaccinale, che speriamo non sia necessario. Sarebbe davvero triste constatare di dover imporre il vaccino per legge, ma non esiterei a farlo, non appena ci fosse evidenza di una adesione insufficiente. Abbiamo dovuto patire limitazioni di libertà inimmaginabili, che ancora ci costringono, e altre ne verrebbero se non riuscissimo a fermare il contagio: smettiamo di appellarci a considerazioni di principio già ampiamente superate dai fatti. Il diritto di tutti a tornare a una vita degna di questo nome prevale sul diritto a non vaccinarsi.

7. Prima di allora, prima di dover amaramente concludere che, per quanto ben informati e rassicurati, troppi cittadini preferiscono scaricare sulle spalle altrui l’onere e la propria responsabilità (stupidamente, per quanto detto al punto 4, e indegnamente, perché è evidente che contano sulla protezione indiretta: atteggiamento vile, non c’è altro aggettivo), adotterei un serio sistema di incentivo alla vaccinazione. Le possibilità sono molte, dalle agevolazioni economiche alle occasioni riservate o prioritarie per gli immuni: lascio a voi discutere su quelle più opportune ed eleganti, ma certo ognuna ha pieno diritto, considerato il vantaggio, sia economico che di sicurezza, che il cittadino vaccinato porta con sé alla collettività. L’obiettivo è comunque troppo importante per essere messo a rischio, e ripeto: ogni mezzo va considerato legittimo, qualora se ne ravveda la necessità.

8. Al decisore il compito di provvedere alle questioni logistiche, all’approvvigionamento e alla distribuzione del vaccino. Mi rassicura che l’Europa abbia deciso una via comune. Vero che tra i difetti del nostro sistema-Paese vi sono la lentezza e la disorganizzazione, ma su questo argomento si giocherà tanta parte del giudizio dell’elettore, al quale la politica è comprensibilmente attenta. Sono quindi fiducioso che verrà fatto un buon lavoro.

9. I tempi saranno lunghi per arrivare a vaccinare tutti, inevitabilmente. Ma i primi effetti si apprezzeranno molto presto: intanto sull’economia, che dalla prospettiva di uscita trae immediato vantaggio in termini di progettualità e sviluppo. Poi dalla rapida messa in sicurezza della gran parte dei soggetti a maggior rischio, che alleggerirà il peso che grava sugli ospedali, oltre che sulle coscienze di tutti. Non è cosa da poco: il resto sarà la gestione di una più comune epidemia influenzale. Mascherine e distanziamento, ma la vita riparte. In primavera, complice la stagione stessa, saremo tutti chiamati a una rinascita collettiva, e ne sentiremo il profumo per le strade. Lo dico a chi teme di aver perso ogni speranza, a chi sta per crollare proprio adesso – psicologicamente, ma anche materialmente – ai tanti esercizi e attività che rischiano di non riaprire, alle troppe famiglie in difficoltà. Teniamo duro, perché si tratta di poche settimane, davvero.

10. Da qui ad allora l’incidenza di contagio resterà elevata, perché la stagione è sfavorevole, e ogni allentamento nelle restrizioni si traduce in aumento dei casi. Non c’è una terza ondata inevitabile in quanto tale: c’è un costante tiro alla fune (lo dico da mesi ormai) tra il virus e noi, e il primo non molla mai. Valutiamo attentamente cosa si può fare e cosa no. Non si tratta di essere a favore o contro le chiusure, è questione di dare priorità a una o all’altra attività. L’unica cosa in più che si può e si deve fare è tenere gli occhi aperti, con indicatori precoci che aiutino a prendere le decisioni e a limitare le misure, applicandole solo quando, quanto e dove indispensabile. Leggere con attenzione questi numeri agevola il compito, e consente a tutti noi di vivere con la giusta cautela, ma serenamente, anche l’ultimo periodo di pandemia che dobbiamo attraversare. Noi non indoriamo la pillola, non ne facciamo una versione edulcorata, ma nemmeno ci sembra di dover terrorizzare il lettore, perché non crediamo che sia questo il metodo più efficace, né quello giusto, per ottenere alcun risultato. Siamo ottimisti sul serio, le avversità non ci spaventano: le studiamo per quel che sono, le combattiamo, e insieme le superiamo.

 

 

Advertisement

Slitta il divieto di fumo all’aperto a Milano . Inizio ufficiale dal 19 gennaio 2021

f4497ff04f 67705852
f4497ff04f 67705852

L’avevano annunciato a gran voce, dal 1 gennaio non sarà più possibile fumare all’aperto nei parchi e alle pensiline dei tram. Oggi invece arriva la notizia del rinvio dell’entrata in vigore.

Slitta il divieto di fumo all’aperto a Milano

La norma non partirà dal 1 gennaio 2021 ma dal 19 gennaio 2021. Nessun ripensamento dunque, ma solo un piccolo rinvio causato da ragioni burocratiche e amministrative.

A partire da questa data non si potrà fumare nei parchi e nelle pensiline dei tram. Il divieto sarà mitigato dalla clausola dei 10 metri di distanza di sicurezza. Dal primo gennaio 2025 invece questo divieto interesserà tutte le aree all’aperto della città.

Palazzo Marino ha precisato che il rinvio è dovuto a motivi burocratici. Nelle oltre due settimane che precedono lo stop parziale al fumo, il Comune lancerà una campagna informativa in modo che tutti i milanesi arrivino alla “scadenza” con le informazioni corrette.

In particolare, sarà vietato fumare:

  • presso le fermate dei mezzi pubblici
  • nei parchi
  • nelle aree cani
  • nei cimiteri
  • nelle strutture sportive, come gli stadi.

 

 

 

Dal 1° ottobre 2022, sarà vietato utilizzare gasolio anche negli impianti di riscaldamento già esistenti.

Viene regolamentato infine l’utilizzo di legna per alimentare i forni delle pizzerie che a partire dal 1° ottobre 2022 dovrà essere di “Classe A1”, mentre per quanto riguarda gli esercizi commerciali sarà obbligatorio tenere le porte chiuse entro il 1° gennaio 2022.

Advertisement

Albergatori milanesi donano il cibo per cene e cenoni a chi ne ha bisogno

Centrale District con Pane quotidiano 2 piccola
Centrale District con Pane quotidiano 2 piccola

Pasta, taralli, brioches, baci di dama, panettoni ma anche spumanti, birre e succhi di frutta, destinati agli alberghi di Milano per pranzi e cenoni natalizi, cancellati date le restrizioni del periodo, saranno devoluti a chi ne ha bisogno.

Albergatori milanesi donano a chi ne ha bisogno

L’iniziativa è di Centrale District, Comitato che vede insieme i nomi più noti dell’hospitality milanese della zona di Stazione Centrale e Piazza Repubblica nato per valorizzare e promuovere il quartiere anche favorendo iniziative solidali.

Ieri i volontari di Pane quotidiano Onlus hanno effettuato due ritiri: il primo, all’Hotel Melià di via Masaccio, dove ad accoglierli c’era Andrea Giorgi, General Manager INNSiDE Milano Torre GalFa, il secondo all’E.C.HO di viale Andrea Doria, presente Marco Pratolongo, direttore degli Starhotels E.c.ho., Anderson e Ritz e Sandra Foucher, direttore del NYX Milano. Insieme a loro, anche Camilla Doni, vice presidente di Centrale District e direttore Best Western Hotel Madison Milano.

Albergatori e volontari hanno lavorato tutta la mattina per caricare pacchi e confezioni con oltre 600 brioches, più di mille fagottini e muffin, decine di scatole con taralli, birre, succhi e tanto altro.

“Le difficoltà del comparto turistico e ricettivo di questo periodo hanno lasciato molti alberghi con dispense piene – spiega Camilla Doni – Nessun’altra destinazione ci è sembrata più opportuna della solidarietà”. “Una parte degli ordini sono stati donati ai nostri dipendenti – raccontano Andrea Giorgi e Sandra Foucher – mentre una parte abbiamo voluto donarla in beneficenza come già avevamo fatto altre volte”.

Advertisement
Milano
cielo sereno
25.8 ° C
26.7 °
23.3 °
70 %
2.1kmh
0 %
Mer
33 °
Gio
37 °
Ven
38 °
Sab
38 °
Dom
36 °