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martedì, Agosto 5, 2025
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DECRETO RISTORI 5: indennizzi a tutti i codici Ateco per chi avuto una forte perdita nel 2020

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

Dopo la battaglia di ieri 19 gennaio a Palazzo Madama, oggi alle Camere è arrivata la richiesta di nuovo deficit. Che ha messo d’accordo tutti, anche Italia Viva e il centrodestra. Il «sì» ai 32 miliardi di disavanzo aggiuntivo (1,8% del Pil) era la condizione necessaria per approvare il decreto Ristori 5: necessaria ma non sufficiente, perché le tante incognite tecniche e politiche che circondano le misure in preparazione fanno slittare il provvedimento almeno alla fine della settimana prossima.

Al ministero dell’Economia si corre, perché l’obiettivo è di allungare nuovamente la sospensione delle cartelle, fermate al momento fino al 31 gennaio.

Sul tema dei «ristori», che darà il nome anche al nuovo decreto Ristori 5 nonostante i molti temi del provvedimento da finanziare con i 32 miliardi di deficit, l’idea è di cambiare strada rispetto alla catena degli interventi 2020.

La prima novità sarà offerta dal criterio per definire la platea delle attività da aiutare.

Addio al parametro delle perdite di aprile 2020, che dovrebbe lasciare il posto a una base di calcolo semestrale. In pratica, secondo le ipotesi allo studio, i nuovi ristori dovrebbero essere riservati a imprese e autonomi che hanno subito una perdita di almeno il 33% del fatturato nel secondo semestre dell’anno scorso.

Ma in pista restano anche strade alternative: un calcolo su base annuale, che permetterebbe di non escludere per esempio le attività a forte carattere stagionale, oppure una soglia più alta, legata a un calo del giro d’affari di almeno il 50%, se i calcoli sulle risorse dovessero imporlo.

Ristori estesi indipendentemente dal codice Ateco

A uscire di scena saranno anche gli elenchi dei codici Ateco.

Perché l’obiettivo è di estendere i sostegni alle imprese delle filiere colpite non da obblighi diretti di chiusura o limitazione dell’attività, ma dalle ricadute del freno tirato al commercio dalle restrizioni anti-Covid.

Nella nuova platea, nelle intenzioni del governo, rientreranno anche i professionisti.

A tutte queste attività andrebbe un aiuto parametrato sui costi fissi sostenuti nel corso del periodo di riferimento e non oggetto di altri aiuti. In questo modo la disciplina italiana si allineerebbe al Temporary Framework Ue, che su questo terreno alza da 800mila a 3 milioni di euro il tetto per gli aiuti di Stato. Una via seguita in Francia, dove il governo ha appena annunciato sostegni fino al 70% dei costi fissi per le imprese che fatturano oltre un milione nei settori più colpiti.

Tempi più lunghi

Tra le poche certezze che per ora circondano il nuovo sistema, invece, c’è il fatto che il calendario verso il bonifico sarà inevitabilmente più lungo.

Il cambio di parametro imporrà prima di tutto un nuovo invio di dati da parte delle imprese e degli autonomi che si candidano all’aiuto. Dati che potrebbero essere autocertificati, ma che in ogni caso dovranno essere certificati dai responsabili dell’impresa o dai professionisti che li assistono. Con le complicazioni facili da immaginare, dal momento che i numeri ufficiali delle imprese arriveranno solo con i bilanci a partire di giugno.

Lavoratori autonomi, proroga a tutto il 2021 per l’esonero sui contributi

La legge di Bilancio ha previsto l’istituzione presso il ministero del Lavoro di un Fondo con una dotazione iniziale di 1 miliardo di euro, per l’esonero parziale dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti nel 2021 dai lavoratori autonomi e dai professionisti che abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo fino a 50mila euro e abbiano subìto un calo del fatturato (o dei corrispettivi) nel 2020 non inferiore al 33% rispetto al 2019.

La legge di Bilancio rinvia poi ad uno o più decreti del ministro del lavoro, da emanare entro il 1° marzo, la definizione dei criteri e delle modalità per il riconoscimento dell’esonero. Il beneficio però è temporaneo, e per assicurare a tutta la platea interessata lo sconto per l’intero 2021, la dote del fondo sarà incrementata di 1,5 miliardi.

BLOCCO DEI LICENZIAMENTI

Il blocco dei licenziamenti trova spazio anche nel decreto Ristori 5 come già annunciato dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.

Recenti indiscrezioni in merito, in attesa che il Parlamento, al momento preso dalla crisi di governo, approvi lo scostamento di bilancio da 32 miliardi, parlano di un blocco dei licenziamenti che non sia per tutti, ma solo per alcune aziende, come anche le 18 settimane di cassa integrazione in più previste.

I sindacati, che hanno incontrato la ministra Catalfo la scorsa settimana, hanno chiesto che dei paletti siano eliminati. Il blocco dei licenziamenti, lo ricordiamo, al momento è previsto fino al 31 marzo 2021 come prescritto dalla Legge di Bilancio.

Quanto al blocco dei licenziamenti, Misiani ha spiegato che se da una parte “non possiamo permetterci un’ondata di licenziamenti” dall’altra “non possiamo nemmeno andare avanti con la logica esclusivamente di emergenza. Credo che il blocco dei licenziamenti debba essere prorogato per i settori maggiormente in crisi mentre chi ha recuperato i livelli del 2019 credo che debba lavorare ritornando progressivamente alla normalità”. Parole in linea con quanto ha poi spiegato Gualtieri in audizione, dove ha parlato si “selettività” e con la proroga in alcuni settori e ritorno “alla normalità in settori meno impattati”.

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Smog e aria inquinata : Bergamo e Brescia hanno il tasso di mortalità più alto in Europa

bergamo e brescia capitale della cultura 2023
bergamo e brescia capitale della cultura 2023

Il Comuni provano a smentire ” dati vecchi di dei anni”

 Secondo i dati elaborati dai ricercatori dell’Università di Utrecht, del Global Health Institute di Barcellona e del Tropical and Public Health Institute svizzero, tra le prime dieci città ci sono anche Vicenza (al quarto posto) e Saronno (all’ottavo). Per quanto riguarda le morti premature per NO2, invece, ci sono Torino (al terzo posto) e Milano (al quinto)

 Proprio l’istituto spagnolo ha portato avanti una ricerca, stimando per la prima volta gli impatti dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei cittadini delle singole città europee, concentrandosi sui dati che riguardano la mortalità. È stato utilizzato un algoritmo che ha tenuto conto dei tassi di mortalità, della percentuale di mortalità prevenibile e degli anni di vita persi a causa di ciascun inquinante atmosferico per le singole città e, alla fine, il team di ricerca ha stilato due classifiche sulla base dei risultati: una per il Pm 2,5 e una per il NO2. Le città al primo posto sono quelle con i peggiori dati sulla mortalità legati all’inquinamento atmosferico.

COSA DICONO I COMUNI

Sia dal Comune di Brescia sia da Palazzo Frizzoni arrivano però alcune precisazioni: «Lo studio si avvale di dati vecchi di diversi anni, almeno 6 anni, visto che si riferisce al database del 2015 — è scritto in una nota del Comune di Bergamo —. Il trend della qualità dell’aria ha registrato costanti miglioramenti negli anni successivi e il 2015 è inoltre ricordato come un anno particolarmente problematico nel periodo autunnale, con un periodo di assenza di precipitazioni di durata notevolmente sopra la media».

«La qualità dell’aria di Bergamo — prosegue la nota del Comune — non è certamente esente da critiche: ma i recenti monitoraggi sulla qualità dell’aria eseguiti dall’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente hanno evidenziato il miglioramento progressivo e costante, dei dati relativi il territorio di Bergamo, fatto confermato dal recente “tavolo aria” indetto da Regione Lombardia. Lo stesso tavolo Aria ha mostrato come i dati del 2020, pur nella sua unicità in termini di mobilità personale, non siano diversi dal trend storico a riprova del fatto che il tema del particolato sia collegabile a molti fattori concorrenti (non solo trasporti, ma anche riscaldamento, agricoltura, industria). Il Comune di Bergamo è dunque parte attiva insieme alle Regioni e al Governo nell’elaborazione di una strategia integrata, a 360 gradi, multisettoriale, che deve essere applicata alla scala territoriale del bacino padano intero, come l’accordo in essere tra le regioni ha definito. Crediamo sia fondamentale dare applicazione il prima possibile, compatibilmente con la gestione della pandemia, a tutte le forme di incentivi e disincentivi volte a favorire una transizione ambientale ampia».

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Roc Milano: la rosticceria virtuale di Contraste

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Giusto l’altro giorno vi abbiamo raccontato della nuova apertura Empanadas del Flaco. Oggi invece vogliamo raccontarvi di un nuovo locale, per così dire, aperto sempre dal trio Matias Perdomo, Thomas Piras e Simon Press, che a Milano vantano anche una stella Michelin da Contraste.

Roc Milano rosticceria virtuale

La principale differenza di Roc Milano con Empanadas del Flaco è che il primo non ha un indirizzo o perlomeno non ha un locale aperto al pubblico. E’ quella che si potrebbe definire dark kitchen pensata e nata solo ed esclusivamente per il delivery.

Attenzione, abbiamo detto delivery. Anche il menù infatti va visionato online e no non potrete raggiungere l’indirizzo per osservare curiosi il bancone e scegliere quello che più attira il vostro sguardo. A guidarvi nella scelta del vostro piatto saranno solo le parole e il vostro istinto!

Nel menù vi sono i grandi classici ma fatti con le abili mani di chi già si è conquistato una stella Michelin: lasagne, cheviche di ombrina, guancia di vitello, tartare di manzo e molto altro!

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Tornano i tour virtuali alle Abbazie vicino Milano

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Ancora in zona rossa Milano e la Lombardia non può muoversi da casa nemmeno per visitare le meraviglie nei dintorni della città. Ecco allora che arrivano a farci compagnia i tour virtuali nelle due abbazie nei dintorni di Milano, Mirasole e Chiaravalle.

Tour virtuali alle Abbazie vicino Milano

Le due abbazie di Mirasole e Chiaravalle avranno presto nuovi visitatori almeno nel mondo virtuale. Saranno presto disponibili infatti tour virtuali e immersivi ricchi di filmati, interviste e maggiori informazioni che sarà possibile scaricare per poterle sempre consultare.

Infine, a breve verrà caricato sul sito anche un calendario di visite guidate in streaming durante le quali una guida porterà i visitatori connessi alla scoperta delle meraviglie e della storia delle due Abbazie nei dintorni di Milano.

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Ristorazione: 3 delivery di cucine dal mondo a Milano

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Decidere cosa mangiare non sempre è facile, soprattutto in una città come Milano e in un momento così dove non sai bene cosa è aperto per il delivery e cosa no. Ecco allora che noi vogliamo proporvi tre delivery di ristoranti con piatti dal mondo a Milano!

Vasiliki kouzina

Pite, in tutti i modi e con ogni salsa, prima fra tutta la tzatiziki ovviamente, moussakas, feta e antipastini di ogni genere…Ovviamente greco! Se anche voi siete amanti della cucina greca quindi questo è l’indirizzo perfetto. Il delivery è gestito direttamente da loro o con Glovo o JustEat.

Albufera

La Spagna è approdata a Milano in via Settembrini dove questo locale vuole rappresentare tutti i gusti e sapori di uno dei paesi più calienti dell’Europa. Nel menù ovviamente la paella di mare, con gamberoni, alla valenciana, al nero di seppia e vegetariana. Ad accompagnarla non potevano mancare le tapas! Delivery gestito direttamente in casa o con Deliveroo.

El Paso de Los Toros

In questo locale argentino in via Lazzaro Palazzi 7 a Milano, la carne è la regina della tavola. Così come vuole la cucina tipica dell’Argentina infatti il menù prevede controfiletto, tagliata, diaframma, costolette tutte rigorosamente grigliate. Il delivery è gestito direttamente da loro o con Glovo, JustEat o Deliveroo.

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Ristoranti: 4 delivery di cucina tipica italiana a Milano

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Decidere cosa mangiare non sempre è facile, soprattutto in una città come Milano e in un momento così dove non sai bene cosa è aperto per il delivery e cosa no. Ecco allora che noi vogliamo proporvi quattro delivery di ristoranti con cucina tipica italiana a Milano!

Dispensa Emilia

Tortellini o tagliatelle al ragù? Gnocco fritto o le tigelle belle ripiene tipiche dell’Appennino Reggio-Modenese? Questo e molto altro è quello che troverete nel locale di recente apertura Dispensa Emilia in piazza XXV Aprile al civico 12. I prezzi si aggirano attorno ai 20/30 euro per tre portate circa ed effettua consegne a domicilio con JustEat, UberEats e Deliveroo.

Slow Sud

Il tempio della cucina tipica siciliana si trova in via Asole al civico 4. Nel menù solo i grandi classici dalla parmigiana di melanzane alla pasta alla norma fino, ovviamente agli immancabili cannoli! La proposta comprende anche dei menù fissi e le consegne sono gestite direttamente da loro!

Sciatt à porter

Dalla montagna con amore arrivano in tavola pizzoccheri, salumi, brasato, polenta e formaggi di ogni genere. Per il delivery, anche in questo caso gestito direttamente, però non aspettatevi di trovare gli amati Sciatt perché il fritto è buono solo se mangiato subito!

Garghet

Ovviamente non potevamo non concludere citando la nostra amata cucina lombarda… D’altronde siamo a Milano! Nel menù dunque risotto giallo alla milanese, mondeghili, rognone, trippa e cassoeula! Per il delivery gli ordini sono gestiti direttamente in casa!

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Report Coronavirus Ats Bergamo : “Parametri quasi da zona bianca”

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In una settimana un numero di 54 nuovi contagi su 100mila abitanti, contro i 370 di media nazionale, una percentuale di positivi al Covid rispetto al numero dei tamponi del 5%, contro il 9% lombardo e il 10,7% a livello nazionale, e un numero totale di persone attualmente positive di 1496, dunque 134 ogni 100mila abitanti, un quarto rispetto alla media nazionale di 578. Sono questi alcuni dei dati contenuti nel report dell’Ats di Bergamo ora all’attenzione del Cts nazionale, come ha riportato L’Eco di Bergamo. Si tratta di dati ben lontani da quelli che definiscono la zona rossa (da cui Bergamo vorrebbe essere esclusa), piuttosto sono vicini a quelli per la zona bianca, che ha fra i requisiti non più di 50 contagi ogni centomila abitanti

Numeri sotto la media nazionale

Stando al report, in una settimana si sarebbe registrato un numero di 54 nuovi contagi su 100 mila abitanti, contro i 370 di media nazionale: una percentuale di positivi ai tamponi pari al 5%, contro il 9% lombardo e il 10,7% nazionale. Il numero di persone attualmente positive è inoltre di 1.496134 ogni 100 mila abitanti, cioè un quarto rispetto alla media nazionale di 578.

Le valutazioni del Cts

Dati lontani, dunque, da quelli che definiscono la zona rossa, e che sono al contrario vicini a quella bianca, che fra i requisiti ha non più di 50 contagi ogni centomila abitanti. Anche sull’occupazione dei posti in ospedale «i livelli di saturazione – sottolineano dall’Ats – appaiono entro i limiti del livello 1». Nel Cts si sta pensando a una deroga: secondo quanto affermato da Franco Locatelli, membro del Comitato e presidente del Consiglio Superiore di Sanità, è «possibile fare una valutazione a riguardo».

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MILANO: traffico in tilt in centro e periferia nonostante la zona rossa

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Altro che zona rossa. Da via Broletto alla circonvallazione, ieri mattina, sembrava un giorno feriale qualsiasi nell’era pre-Covid. Automobilisti in coda, ciclisti e pedoni costretti alla gimkana.

E lo smog, complice la mancanza di pioggia e il riscaldamento ininterrotto delle abitazioni, è alle stelle ormai da giorni.

Perché il respiro è vita, ma può uccidere lentamente se nell’aria i livelli di smog sono esagerati. Ridurli sotto la soglia raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe prevenire più di 50mila morti all’anno in mille città europee prese in considerazione, tra cui una novantina italiane.

È il dato che emerge da uno studio che stima il numero di decessi prematuri dovuti a due ‘ingredienti’ dell’inquinamento atmosferico: le polveri sottili (Pm2,5) e il biossido di azoto (NO2).

Pubblicato su ‘The Lancet Planetary Health’, il lavoro segnala anche un triste primato italiano. Per il particolato fine Pm2,5 Brescia è risultata prima: 232 decessi prevenibili sotto la soglia Oms.

Ma la città lombarda non è la sola italiana nella parte critica della graduatoria: altre due città della Pianura Padana, cioè Bergamo e Vicenza, tra le prime 5 con rischi per la salute da Pm2,5.

Mentre per il biossido di azoto le peggiori cinque sono Madrid (206 morti prevenibili ai livelli Oms), Anversa, Torino, Parigi e Milano.

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GIORGIO ARMANI VINCE IL PREMIO PARETE 2020: “senza memoria non può esserci futuro”

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GIORGIO ARMANI VINCE IL PREMIO PARETE 2020: “senza memoria non può esserci futuro”

 “La pandemia in corso è un monito per tutti noi, per rivedere quello che non va, imparando dagli errori. Per immaginare una società meno individualista e, grazie alla conoscenza e alla consapevolezza di quel che è stato, costruire un diverso presente e un futuro migliore”:

è il pensiero espresso in un contributo audio da Giorgio Armani, cui oggi è stato conferito, in diretta streaming dall’Università Bocconi di Milano, il Premio Parete 2020. Il riconoscimento dedicato alla memoria del finanziere abruzzese Ermando Parete, superstite del campo di sterminio nazista di Dachau, è stato assegnato ad Armani “per la sua personalità straordinaria che ha fissato un’inconfondibile impronta su un’epoca e che, ancora oggi, lo rende l’icona italiana per eccellenza nel mondo”.

“Ermando Parete – ha commentato Armani – rappresenta il coraggio e la Memoria, qualità fondamentali, soprattutto oggi, che si tende a dimenticare e a voltare spesso lo sguardo altrove di fronte ai problemi e alle ingiustizie. Ma sappiamo bene che senza Memoria non può esserci futuro e nemmeno innovazione.
Senza ricordo di quello che è stato non si può costruire nulla, perché ci vogliono le fondamenta o tutto crolla”.

Alla cerimonia hanno partecipato – tra gli altri – Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi e Donato Parete, promotore del Premio nonché figlio di Ermando che, fino al 2016, ha testimoniato da sopravvissuto la tragedia della Shoah nelle scuole e nelle università.

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H&M: in arrivo la collaborazione con Simone Rocha

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H&M: in arrivo la collaborazione con Simone Rocha

H&M: in arrivo la collaborazione con Simone Rocha

La collezione Simone Rocha x H&M sarà disponibile in alcuni store di retail, oltre che online, a partire dall’11 marzo 2021 e includerà capi femminili, maschili e per bambini.

La designer Simone Rocha sviluppa per la prima volta un guardaroba completo. Ci saranno abiti in tulle, sartoriali e da cerimonia, insieme a maglieria, camicie e capispalla, t-shirt, accessori scintillanti e calzature impreziosite da perle, emblema della maison. Simone è la prima designer irlandese ad instaurare una partnership con H&M. La collezione si propone di celebrare la sua personale eredità multiculturale e le ispirazioni che hanno definito la crescita del suo brand, dalle tradizioni all’artigianato di Hong Kong, fino ai grandi simboli della storia dell’arte.

H&M: in arrivo la collaborazione con Simone RochaLa collezione Simone Rocha x H&M presenta diverse silhouette, forme, decorazioni e influenze che hanno definito il suo mondo. Le ispirazioni spaziano dai cortigiani Tudor ai fiori selvaggi, dai ritratti alle fotografie di bambole e giocattoli. Compaiono elementi come tartan, perline, fiori, i colori rosa e rosso insieme a tessuti sartoriali ideati appositamente per questa collaborazione.

H&M: in arrivo la collaborazione con Simone Rocha

“Sono così entusiasta di lavorare con H&M per questa collezione speciale. È davvero una celebrazione dei tratti distintivi del mio brand e delle influenze che mi hanno plasmato. Come designer, e come cliente, sono stata una grande fan delle collaborazioni di H&M con i designer. MargielaAlber ElbazComme des Garçons: è un elenco incredibile di ex alunni di cui far parte” – dice Simone.

La designer ha scelto di attingere al suo archivio, dandone però un’ reinterpretazione nuova e rielaborando attentamente alcuni dei suoi capi preferiti. La capsule celebra anche un decennio dalla fondazione di Simone Rocha, marchio indipendente con sede a Londra.

 

Leggi Anche : Vuitton presenta una BORSA a forma di AEREO che costa più di un AEREO

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La nuova mappa della linea metropolitana di Milano

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Milano ha 4 linee della metropolitana:

  • Linea 1 Rossa: Sesto F.S. – Rho Fiera Milano / Bisceglie
  • Linea 2 Verde: Gessate / Cologno Nord – Assago Milanofiori Forum / P.za Abbiategrasso Chiesa Rossa
  • Linea 3 Gialla: Comasina – San Donato
  • Linea 5 Lilla: Bignami Parco Nord – San Siro Stadio
  • La linea 4 è attualmente in costruzione.

Alle linee della metro si aggiunge il Passante ferroviario.

Atm ha presentato la nuova mappa completa della linea metropolitana milanese e che verrà installata presto nelle pensiline.

La nuova mappa della linea metropolitana di Milano

Se da una parte i lavori della nuova linea blu della metropolitana sembrano non finire mai, specialmente per i residenti e i commercianti delle zone interessate, dall’altra si comincia a vedere la luce infondo al tunnel. Da oggi infatti sono cominciati i lavori di installazione nelle pensiline della nuova mappa della metropolitana di Milano che si tinge di blu con l’aggiunta della nuova linea M4 in costruzione e delle linee suburbane.

Le fermate invece pare che saranno attive solo verso la fine del 2023 e il 2024.

 

mappa metropolitana

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Armani/Ristorante di PARIGI conferma la sua Stella Michelin per il quarto anno

Armani Ristorante Parigi scaled
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L’Armani/Ristorante di Parigi conferma la sua Stella Michelin per il quarto anno consecutivo.

L’Armani/Ristorante di Parigi, situato nel cuore della città nel famoso quartiere di Saint Germain, accoglie con piacere e onore la conferma della Stella Michelin, ricevuta per la prima volta nel 2018 e ora riconfermata per il quarto anno consecutivo.

Il ristorante guidato dall’Executive Chef Massimo Tringali è apprezzato per aver portato nella capitale francese un’eclettica cucina italiana, di primissima qualità e attenzione al dettaglio.

armani ristorante parigiTra i piatti che hanno meritato il riconoscimento: i Ravioli freschi farciti di burrata, pomodoro giallo del Vesuvio e datterino confit, il Vitello tonnato piemontese in salsa di capperi di Salina e verdurine in agrodolce e il Tiramisù goloso montato al momento, biscotto croccante con grappa a scelta, caffè espresso Illy e amaretti.

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CINA: quarantena di 28 giorni per chi arriva dall’estero a Pechino. Ecco le novità

virus cina landscape
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CINA – Pechino estenderà il periodo di osservazione sanitaria a 28 giorni per i viaggiatori in entrata dall’estero per evitare l’importazione di casi di Covid-19. Lo hanno reso noto oggi le autorità municipali in una conferenza stampa.

Il nuovo modello ’14 + 7 + 7′ comprende la quarantena medica centralizzata di 14 giorni, una settimana di isolamento domiciliare o quarantena centralizzata e un’altra settimana di monitoraggio sanitario.
Le persone in arrivo attraverso altre città cinesi devono attendere 21 giorni prima di entrare nella capitale e dopo il loro ingresso è richiesto un monitoraggio sanitario di sette giorni.
Per chi ha un periodo di ingresso inferiore a 21 giorni ma si trova già a Pechino, l’isolamento ‘7 + 7’ e il monitoraggio sanitario devono essere completati nella città, hanno detto le autorità locali.
Durante i sette giorni di monitoraggio della salute, le persone possono seguire le loro normali routine evitando le riunioni. Si consiglia inoltre di riferire regolarmente le proprie condizioni di salute alle comunità locali.

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MELZO: “sold out” per il drive through low cost, test rapido a 20 euro in area Fiera

tamponi rapidi drive Milano Drive Through
tamponi rapidi drive Milano Drive Through

Le auto in attesa fuori dall’area di via Colombo che, ancora per quest’anno,   ormai certamente, rimarrà orfana della centenaria Fiera delle Palme, operatori e sanitari pronti: per la campagna tamponi drive through promossa da Comune, Azienda speciale Farmacia comunale e Life Brain a Melzo una giornata d’esordio da tutto esaurito. I cittadini, residenti in gran parte, ma in arrivo anche da fuori, hanno seguito le istruzioni per la prenotazione e si sono messi in fila.

Per tutti i melzesi il tampone rapido al costo ribassato di venti euro (35 per il secondo test e per i non residenti a Melzo), quello  molecolare a ottanta. L’atout: tampone molecolare gratuito e dunque in carico al Servizio sanitario nazionale  a chi risulti positivo al rapido. Primo giorno, slot polverizzati. “Per mercoledì – spiegano gli organizzatori – è prevista un’uguale affluenza”.

Si proseguirà almeno due, tre mesi –  il martedì, mercoledì e giovedì dalle 10 alle 13 –  per 70-100 tamponi al giorno: la durata dell’iniziativa sarà strettamente correlata all’andamento epidemiologico. In ogni caso, i numeri degli accessi forniscono un dato: “L’emergenza c’è ancora e il facile accesso al tampone è un servizio indispensabile, di vicinanza alla cittadinanza”.

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Inizia a Milano il divieto di fumare nei parchi e alle fermate di bus e tram : multe fino a 240 euro

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Milano, in città scatta il divieto di fumare all’aperto


Da martedì 19 gennaio 2021 , entra in vigore ufficialmente nel Comune di Milano il nuovo “Regolamento per la qualità dell’aria”  che prevede il divieto di fumare all’aperto:
oltre che nelle aree attrezzate destinate al gioco, allo sport o alle attività ricreative dei bambini e nelle aree cani (già previsto nei rispettivi regolamenti vigenti), anche nelle aree cimiteriali e nelle strutture sportive di qualsiasi tipologia, comprese le aree adibite al pubblico come gli spalti;
nelle aree destinate al verde pubblico e alle fermate di attesa dei mezzi pubblici, incluse quelle dei taxi, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone.
 Dal 1° gennaio 2025 il Divieto verrà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico, comprese quelle stradali, salvo in luoghi isolati dove sia possibile il rispetto della distanza di almeno 10 metri da altre persone.

MULTE E SANZIONI 

Proprio l’emergenza sanitaria in corso, con Milano che come il resto della Lombardia è in “zona rossa”, avrebbe spinto Palazzo Marino a optare per una partenza “soft” del provvedimento: all’inizio, come per tutti i nuovi provvedimenti, l’atteggiamento degli agenti della polizia locale sarà più informativo che repressivo. Alcuni cartelli informativi sul nuovo divieto saranno posizionati nelle aree interessate nei prossimi giorni, e ci sarà qualche giorno di tolleranza per gli incalliti fumatori prima che possano scattare le multe per i trasgressori: le sanzioni vanno da 40 a 240 euro.

 

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Ospedale Niguarda : l’89 per cento del personale si è vaccinato contro il Covid

ospedale niguarda vaccini
ospedale niguarda vaccini

L’89%dei lavoratori dell’ospedale Niguarda di Milano ha ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid.

Vaccinato l’89% dei “niguardesi” e ieri ( lunedì 18 gennaio )si è partiti con la somministrazione della seconda dose.
Si è conclusa domenica 17 gennaio la prima fase della campagna vaccinazione, con la somministrazione delle prime dosi per il personale del sistema sanitario.
A Niguarda si sono raggiunti numeri da record regionali, sia in termini assoluti che percentuali. Con l’89% del personale vaccinato (dipendenti, collaboratori e frequentatori a vario titolo) l’ospedale è la prima azienda a chiudere nei tempi richiesti le somministrazioni.
Oltre al personale di Niguarda, sono state eseguite le vaccinazioni anche a medici di medicina generale, personale di AREU e delle pubbliche assistenze, dipendenti ATS e operatori e ospiti di 4 RSA.

FONTANA, IL PUNTO SUI VACCINI

“La Lombardia ha somministrato 184.919 vaccini (78,8%) Questa settimana il ritardo sulle consegne Pfizer comporterà per la nostra regione 25.740 dosi in meno di vaccino”.

“Andiamo avanti nella campagna entro i numeri disponibili, con picchi di oltre 20 mila vaccini al giorno in questa prima fase, ma voglio fare un chiarimento sulla % che sovente viene usata per attaccare la Lombardia con la solita disinformazione. Come sapete il vaccino Pfizer necessità di un richiamo dopo 21 giorni, una seconda dose. Essendoci concrete possibilità di ritardi nelle forniture, mantenere una % di dosi di sicurezza è fondamentale – afferma – per essere certi di arrivare alla fase dei richiami con le dosi necessarie. Mancare il richiamo significa vanificare anche la prima vaccinazione”, conclude, ringraziando “tutto il personale sanitario per l’alta adesione volontaria alla campagna, il miglior esempio che potevano darci”.

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Multe in arrivo per i clienti e proprietari delle cene proibite il giorno della protesta di #ioapro

io apro ristoranti multati
io apro ristoranti multati

Protesta dei ristoratori a Milano, in arrivo oltre duecento multe 

Come riposta il sito di notizie Ansa, sono circa 200 le persone, tra ristoratori e avventori, identificate e multate dalla polizia per aver partecipato a Milano all’iniziativa di venerdì sera “#Ioapro1501”, durante la quale alcuni locali hanno effettuato il servizio al tavolo violando le normative anti Covid-19.
Gli agenti di diversi commissariati milanesi hanno controllato 20 esercizi pubblici aderenti all’apertura di protesta nei quartieri Centro, Sempione, Garibaldi Venezia, Monforte Vittoria e Porta Genova.

In tutti i casi i ristoratori servivano cibo e bevande in piena violazione. Alcuni di loro sono stati sorpresi in attività anche durante i controlli di sabato e domenica. Per una decina di questi, oltre alla sanzione amministrativa, si sta valutando la segnalazione in Prefettura per l’eventuale sanzione accessoria della chiusura provvisoria dell’attività (incluso asporto e delivery).
In caso di violazione reiterata, infatti, oltre al raddoppio della multa è prevista la chiusura per un massimo di 30 giorni.

Milano, cenano e ballano in un ristorante violando le regole: identificate 90 persone

La gente era ingestibile a un certo punto“. A parlare a “Mattino Cinque” è Mery Marchese, la titolare del ristorante messicano di corso Sempione a Milano che lo scorso weekend ha aderito alla protesta #ioapro1501. La cena spettacolo, però, è sfuggita al controllo della proprietaria e nel locale si sono creati diversi assembramenti, le cui immagini filmate e postate in rete sono diventate virali provocando non poche polemiche al riguardo. “I clienti hanno esagerato – spiega Marchese – ciò dimostra che la gente non ce la fa più a stare così dopo un anno“.

La titolare del ristorante che si ritiene responsabile solo dei suoi dipendenti e non dei clienti, garantisce che i ballerini che si sono esibiti nel locale avevano le mascherine e rispettavano le adeguate distanze di sicurezza. Allo stesso tempo, però, Marchese giustifica in qualche modo l’atteggiamento dei clienti che a suo parere “hanno esagerato, ma volevano solo divertirsi“. Mery che ha ribadito più volte che il suo ristorante è aperto nonostante la zona rossa, si dichiara costretta ad agire in questo modo perché “gli aiuti non arrivano“. “Il governo deve aiutarci – conclude Marchese – altrimenti falliremo tutti“.

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Museo Diocesano: continuano gli incontri online gratuiti

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Il Museo Diocesano propone un nuovo ciclo di appuntamenti online per rimanere in contatto con il proprio pubblico. Ogni martedì la direttrice Nadia Righi incontrerà virtualmente su Zoom storici dell’arte, giornalisti, direttori di museo per conoscere attraverso libri, mostre, progetti, opere d’arte le molteplici sfumature della bellezza.

Museo Diocesano: il programma

  • MARTEDI’ 19 gennaio / ore 18
    MILANO ADAGIO. A spasso per la città. / Parte II
    Incontro con Teresa Monestiroli, giornalista di Repubblica. Dopo il successo del primo incontro torneremo con alla ricerca di altri tesori nascosti della nostra città: chiese, giardini ed edifici che potremo visitare anche ora e che vi sveleranno una Milano inedita.
  • MARTEDI’ 26 gennaio / ore 18 IL MUSEO DALLA PARTE DEI BAMBINI Incontro con James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera
  • MARTEDI’ 2 febbraio / ore 18. SMASCHERATI. A caccia delle storie nascoste dietro i ritratti più famosi. Incontro con Francesca Bonazzoli, giornalista del Corriere della Sera
  • MARTEDI’ 9 febbraio / ore 18. INTORNO A TADDEO GADDI. Incontro con Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria e Gail Solberg, curatrice della mostra Taddeo Gaddi
  • MARTEDI’ 16 febbraio / ore 18 MILANO: Monumenti per la città del terzo millennio. Viaggio alla scoperta degli interventi di arre contemporanea che hanno cambiato il volto della città. Incontro con Giuseppe Frangi, giornalista, direttore del mensile Vita.
  • MARTEDI’ 23 febbraio / ore 18 GAETANO PREVIATI. Dalla mistica della “Via Crucis” alla sinfonia dei “Notturni”. Incontro con Micol Forti, direttrice della Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani
  • MARTEDI’ 2 marzo / ore 18 DA MATISSE A LE CORBUSIER. La scommessa di padre Couturier per l’arte sacra. Incontro con Luca Fiore, giornalista di Tracce e de Il Foglio
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Il Memoriale del Covid verrà inaugurato a Codogno il 21 febbraio

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Nella prima zona rossa italiana sta prendendo vita un giardino per non dimenticare mai non solo quello che stiamo vivendo che sarà sempre impresso nella nostra memoria, ma anche e soprattutto tutte le persone che non ce l’hanno fatta e quelle che hanno lottato tutti i giorni. E’ così che il 21 febbraio verrà inaugurato a Codogno il Memoriale del Covid.

Il Memoriale del Covid a Codogno

Verrà inaugurato il 21 febbraio in una data che non è una data qualsiasi. Il 21 febbraio 2020 infatti arrivava all’ospedale Mattia Maestri e fu così che venne reso noto il primo caso ufficiale di Covid nel mondo occidentale.

Il luogo vuole essere un luogo da vivere come ha assicurato il primo cittadino Francesco Passerini. Un posto pieno di verde e di fiori, pieno di vita, per pensare, per ricordare.

Simbolo principale di quest’area è il monumento che raffigura tre lapidi di acciaio che rappresentano Codogno e le sue due frazioni, Maiocca e Triulza. Il materiale usato per realizzarla è stato donato da un’azienda locale, simbolo della forza e resilienza dei codognesi. Ma non solo, nel progetto c’è anche il melo di cotogno, simbolo anch’esso della città e del suo amore per la vita e la tavola e lo spazio di meditazione con cubi e iscrizioni di parole che ormai sono diventate più che familiari durante questa pandemia.

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Dopo The Floating Piers sul Lago d’Iseo arriva Your World

Cattura
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Era il 2016 quando Christo permise a tantissime persone di camminare sull’acqua grazie alla sua installazione The Floating Piers sul Lago d’Iseo. Ora a distanza di anni le acque di quello stesso lago si preparano per l’arrivo di Your World di Lorenzo Quinn.

Your World sul Lago d’Iseo

Il rendering del progetto è stato diffuso in questi giorni ed è un incrocio tra le opere di Lorenzo Quinn che pone spesso le mani come soggetti delle sue opere, basti pensare alle mani che spuntavano dall’acqua di Venezia davanti a Ca’ Sagredo, e The Floating Piers di Christo. Un’opera che comunica col passato, col futuro e col presente e che mette, nuovamente in stretto contatto uomo e natura.

Your World, questo il nome dell’opera, dovrebbe essere realizzato nel 2022 a Sulzano in provincia di Brescia. Si potrà dunque camminare nuovamente sulle acque del Lago d’Iseo ma, questa volta, si ammirerà anche l’opera: due enormi mani pronte a sorreggere un enorme globo. Le mani per l’artista di fama internazionale Lorenzo Quinn sono fondamentali proprio per conoscere e scoprire il mondo come abbiamo già visto in altre sue famose opere, ma in questo caso vogliono farci capire anche che sono proprio le mani dell’uomo che così come hanno la capacità di creare, ce l’hanno anche di distruggere.

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