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martedì, Agosto 5, 2025
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TOKYO 2021: Italia verso l’esclusione dalle Olimpiadi per colpa di un decreto

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Si va verso l’esclusione dall’Italia dalle Olimpiadi: è questa la decisione del Cio che verrà ufficializzata mercoledì alle 17:30.

Senza un decreto legge in 24 ore che risolva la questione dell`autonomia del Coni la figuraccia sarà globale.

Gli atleti come Federica Pellegrini o Gregoria Paltrinieri, giusto per citarne due, potranno gareggiare solo come atleti indipendenti senza bandiera e inno come successo alla Bielorussia di Lukashenko e la Russia degli scandali doping.

Una figuraccia mondiale anche in ottica di Milano-Cortina 2026 e vorrebbe dire anche la sospensione dei finanziamenti del Cio all’Italia.

Insomma, una situazione delicatissima che solo il governo potrebbe sbloccare in extremis perché a Losanna hanno tutto pronto per ratificare l’esclusione dell’Italia dalle prossime Olimpiadi. Un caso politico senza precedenti visto che il decreto per dare autonomia al Coni è pronto, ma non viene ancora approvato.

TOKYO 2021, smentita la cancellazione. Ipotesi a porte chiuse

La “bomba mediatica” sganciata dal Times alcuni giorni fa, relativamente a una cancellazione dei Giochi Olimpici di Tokyo, ha avuto delle immediate reazioni.

Da parte dell’asset governativo nipponico è arrivata una secca smentita, sostenendo che vi sia la determinazione e la volontà di organizzare le Olimpiadi, tenendo conto della situazione complicata a causa del Covid-19. Nello stesso tempo, dal CIO è stato emanato un comunicato nel quale si è detto con forza che quanto riportato dall’autorevole testata britannica fosse assolutamente falso.

Un contesto difficile quello giapponese, con un numero di casi crescente, 11 delle 47 prefetture del Paese in stato di emergenza fino al 7 febbraio e un’opinione pubblica molto preoccupata per gli effetti della pandemia.

Ecco che un pensiero è stato espresso dal presidente della IAAF Sebastian Coe che, in un’intervista alla BBC, ha chiarito il suo punto di vista in merito, ritenendo che ci siano possibilità che i Giochi si possano tenere a porte chiuse: “Mi piacerebbe avere gli appassionati, ma se l’unico modo per garantire sicurezza è quello delle porte chiuse, penso che lo si possa accettare“, le parole di Coe che ha aggiunto: “Non credo che la cancellazione delle Olimpiadi sia una cosa realistica“, in merito a quanto detto precedentemente.

Da questo punto di vista, per il n.1 della IAAF si tratta di una sfida che si può vincere: “Ci sono due differenze davvero grandi rispetto al 2020: uno è il vaccino e l’altro aspetto riguarda gli atleti che si stanno allenando, avendo accesso alle aree preposte per la preparazione, e gareggeranno“.

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VACCINO PFIZER: l’azienda spiega “C’è fraintendimento, ridotto il numero di fiale, non di dosi”

vaccino pfizer decessi linea previsioni nv41
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VACCINO PFIZER: l’azienda spiega “C’è fraintendimento, ridotto il numero di fiale, non di dosi”

“Dalla prossima settimana la fornitura del vaccino da parte di Pfizer tornerà a regime”. Lo ha ribadito l’azienda stessa contattata da Sky TG24. La società farmaceutica statunitense ha anche specificato che “dall’8 al 18 Gennaio sono state inviate le fiale previste dal piano di ordinazione, poi c’è stata la riduzione a causa del riadattamento del sito produttivo belga di Puurs. Con la decisione del Governo di somministrare 6 dosi anziché 5, Pfizer ha ridotto il numero di fiale, ma non di dosi previste, che resta lo stesso. Quello che sta accadendo è frutto di un fraintendimento nel conteggio delle dosi che non è il conteggio delle fiale”.

Ma il Commissario straordinario per l’Emergenza, Domenico Arcuri attacca le aziende produttrici di vaccini: “Stanno trattando 27 Paesi europei come dei poveracci. Togliamoci dalla testa che l’Italia sia più penalizzata di altri. Queste aziende non producono bibite e merendine – ha proseguito Arcuri riferendosi alle case farmaceutiche che hanno annunciato i ritardi – Si sono impegnate a dare una certa quantità di vaccini che sono molto più importanti delle bibite e merendine. Se avessimo i vaccini che sono stati annunciati dalla aziende farmaceutiche – rincara – entro l’autunno potremmo vaccinare fino a 45 milioni di italiani, ma non credo a queste aziende. Io voglio vedere i vaccini. Ci possono essere delle asimmetrie, secondo cui le poche cose che si producono non per forza vadano nei luoghi dove devono andare” ha detto ancora il Commissario straordinario per l’Emergenza, alla domanda su dove finissero i vaccini non recapitati all’Europa.”Ovviamente questo non lo so”, ha aggiunto Arcuri, che in merito all’ipotesi che i vaccini non recapitati siano invece finiti in altri Paesi più ricchi, ha risposto: “Spero che questo non sia vero, so che all’Europa sono stati dati meno vaccini di quanto doveva riceverne e che con la vita delle persone non si gioca”.

Le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e da AstraZeneca “faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione. Da domani le dosi a disposizione saranno utilizzate anzitutto per effettuare il richiamo nei tempi previsti a coloro che hanno già ricevuto la prima somministrazione, cioè soprattutto per gli operatori sanitari”. Così il viceministro alla Salute, Pierpaolo Sileri a ‘Domenica In’ su Rai1. “Tra due settimane, se tutto va bene – ha aggiunto Sileri – avremo un mercato con i 3 vaccini: il che significa riprendere con maggior forza, completare la vaccinazione per i medici e gli infermieri e cominciare con gli over 80”. “Questo tipo di rallentamento – ha poi concluso – coinvolge tutta l’Europa e buona parte del mondo, ma confido che il ritardo possa essere colmato più avanti”. “Per ovviare ai problemi sulla linea produttiva servirebbe un accordo quadro a livello europeo – ha aggiunto Sileri – che consentisse di operare per conto terzi, realizzando una sinergia tra le compagnie oggi operative e altre realtà attualmente non impegnate nella produzione dei vaccini. Questo potrebbe aumentare in maniera incisiva la velocità di produzione”.

 

VACCINO PFIZER: l'azienda spiega "C'è fraintendimento, ridotto il numero di fiale, non di dosi"
VACCINO PFIZER: l’azienda spiega “C’è fraintendimento, ridotto il numero di fiale, non di dosi”

Intanto la Ue intende “fare rispettare i contratti firmati” dalla Pfizer sui vaccini, se necessario anche ricorrendo a mezzi legali. Lo ha detto Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, ospite della trasmissione ‘Grand Rendez-vous’ della radio Europe 1. “Possiamo utilizzare a questo scopo tutti i mezzi giuridici a nostra disposizione”, ha affermato Michel.

“È evidente che, se i vaccini non ci sono, slitta di qualche settimana o mese l’immunità di gregge. Non dipende da noi ma dalle aziende che forniscono i vaccini”, ha spiegato il ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia a SkyTg24 confermando che i richiami saranno “fatti e garantiti” ma che il piano va rimodulato “in base ai numeri ridotti”. “Pretendiamo che quei numeri siano ripristinati” ha aggiunto, sottolineando che “se ci sono problemi produttivi” per i ritardi “devono spiegarceli” ma, “se i vaccini destinati all’Ue finiscono in altri continenti, è molto grave”.

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SILERI: il piano vaccinale Covid cambia, ritardo di 4 settimane per gli over 80 anni

sileri foto
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SILERI: Il governo al lavoro per correggere il piano presentato da Speranza il 2 dicembre: entro fine marzo meno di 15 milioni di dosi contro i 28 milioni delle previsioni iniziali.

Nei primi tre mesi 2021 saranno vaccinati solo 7 milioni di italiani: tutti gli operatori sanitari e sociosanitari, ospiti e personale delle Rsa, over 80 e pazienti fragili, oncologici, cardiologici e ematologici.

Dopo i ritardi di Pfizer e di AstraZeneca il governo è costretto a rimettere mano al piano vaccini e a rivedere gli obiettivi. A subire ritardi nella vaccinazione saranno i 13 milioni e 400mila italiani tra i 60 e i 79 anni, i 7 milioni e 400mila con almeno una comorbilità cronica, oltre al personale dei servizi essenziali: insegnanti e personale scolastico, forze di polizia, personale delle carceri e detenuti.

Lo stesso ministro delle Regioni Francesco Boccia deve ammettere che «slitterà di qualche settimana o mese l’immunità di gregge» ma verranno garantiti i richiami.

E il vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri quantifica i ritardi: le riduzioni di dosi comunicate da Pfizer e da AstraZeneca «faranno slittare di circa quattro settimane i tempi previsti per la vaccinazione degli over 80 e di circa 6-8 settimane per il resto della popolazione».

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Apertura palestre e piscine : ” Sì al passaporto vaccinale per riaprire velocemente “

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BASTA RIAPRIRE IN FRETTA, OK ANCHE A CERTIFICATI SANITARI

L’idea di un certificato di vaccinazione piace a piscine e palestre. “Sì al passaporto vaccinale e a qualsiasi strumento riconosciuto dai sanitari che consenta di riaprire presto e tornare alla normalità”, dice Giorgio Averni, presidente del circolo Antico Tiro a Volo, a Roma, al Messaggero. Gli fa eco Paolo Barelli, presidente Federazione Italiana Nuoto: “Il passaporto vaccinale sarebbe, certamente, un bel mezzo per riaprire le attività”. Della stessa opinione anche Marco Bisciaio, referente nazionale Parkour-Federazione Ginnastica d’Italia: “Ben venga il passaporto vaccinale. Chiudere le palestre è stato un errore”.

ECCO I PARERI

“Ricevo continuamente telefonate di persone che vorrebbero poter accedere agli impianti sportivi e nonostante sappia bene quanto, in particolare per alcune, sarebbe importante e utile, sono costretto a dire no”, spiega Averni al quotidiano. “Occorre che ci siano i vaccini. Stando alle stime dei tecnici, forse per luglio avremo una percentuale alta di vaccinati. Temo, però, che a quel punto molte piscine saranno fallite. Lo sport non è solo quello dei grandi campioni, è un elemento essenziale per il benessere psicofisico delle persone e mi pare che questo sia stato dimenticato dalla politica”.

“Lo sport rafforza le difese immunitarie ed è importante pure a livello psicologico. Inoltre, le varie strutture hanno lavorato per mettere in sicurezza i locali. Ci sono bimbi tra i 5 e i 7 anni, ad esempio nella ginnastica artistica, che stavano facendo attività preparatoria all’agonismo. Se non consentiamo loro di farla per un anno o due, i risultati li vedremo tra un paio di Olimpiadi. In altri Paesi, la preparazione è andata avanti”, dichiara Bisciaio.

“Da cittadina ammetto che il passaporto vaccinale mi pare una forzatura perché tocca la privacy ma è benvenuto se serve per far ripartire le attività, che ormai, in molti casi, sono al collasso economico e psicologico. Siamo chiusi da un anno e, con il Decreto Ristori, abbiamo ricevuto 4000 euro e poi altri duemila. Una somma insufficiente a coprire le spese. C’è chi non se ne cura e va avanti non pagando. E c’è chi, non riuscendo a mantenere gli impegni presi, giunge a gesti estremi”, racconta Laura Filipponi, responsabile Lungotevere Fitness.

“Sì al passaporto vaccinale e agli strumenti per riaprire in sicurezza. Da quando sono state chiuse le palestre, abbiamo dovuto sospendere l’insegnamento delle tecniche di difesa personale, le violenze però non si sono fermate, anzi, l’isolamento in casa ha peggiorato molte situazioni”, conclude Deborah Carravieri, istruttrice Difesa Donna presso Bono Academy-Sesto San Giovanni.

IL PUNTO SUI CONTAGI DATI DI DOMENICA 23 GENNAIO

I nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 11.629 (ieri erano stati 13.331). Dall’inizio dell’epidemia di Covid-19 nel nostro Paese i contagi sono 2.466.813.

Sono questi i dati che emergono dal bollettino di oggi, domenica 24 gennaio . I decessi Covid registrati in Italia nell’ultima giornata sono stati 299 (ieri erano 488), per un totale di 85.461 morti dall’inizio dell’emergenza sanitaria.

 

 

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Lombardia ritorna in zona arancione, ecco i negozi e le attività che possono riaprire

zona rossa zona arancione 2
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A seguito dell’ordinanza del Ministro della Salute che pone la Regione Lombardia in zona ‘arancione’ a partire da domenica 24 gennaio .

Ancora da capire gli errori di questa settimana in zona rossa, dopo le dichiarazioni di ieri :

-Moratti : Il ministro della Salute, Roberto Speranza, “ha detto che non eravamo in zona rossa, ma pretendeva che dicessimo che era stato un errore nostro.
-Speranza: “La Lombardia ha trasmesso dati errati poi li ha rettificati”
I commercianti intanto hanno avviato una class action per chiedere risarcimento per questa settimana di chiusura a quanto pare senza motivo .

LE REGOLE DELLA ZONA ARANCIONE

Nella mia area sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione? È consentito il consumo di cibi e bevande al loro interno?

In quest’area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue:
– dalle 5 alle 18, senza restrizioni;
– dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

A quali regole devono attenersi i commercianti, che svolgono attività diverse da quelle di ristorazione, e i gestori degli esercizi commerciali al dettaglio che sono aperti?

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

Cosa prevede il decreto per lo svolgimento delle funzioni religiose?

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.

È possibile andare in palestra/piscina o in altre strutture sportive per fare attività motoria/sportiva? 

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Quali sono le regole sugli spostamenti in vigore nella mia Regione? 

Fino al 5 marzo 2021, in area arancione, è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate.
Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l’esclusione delle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro.

Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autodichiarazione? 

Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Si ricorda poi che, ai sensi del Dpcm, sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Sarà possibile attestare la legittimità dello spostamento anche mediante autodichiarazione, che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

 

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Lombardia zona rossa ingiustamente, Fontana: chiederò al governo che ci siano risarcimenti

regione lombardia tasse
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Covid Lombardia, Fontana: chiederò ci siano risarcimenti

Continua lo scambio di accuse “sull’errore” che avrebbe portato l’Iss a inserire la Lombardia in zona rossa. “Se da domenica la Lombardia tornerà arancione lo deve esclusivamente al fatto che noi abbiamo contestato i conteggi del governo“, ha attaccato il presidente della Regione, Attilio Fontana, sottolineando, nel corso di una conferenza stampa con l’assessore al Welfare Letizia Moratti, che non rinuncerà al ricorso al Tar.

“Volevo anticipare che alla prossima riunione della conferenza delle Regioni avanzerò al governo la richiesta che nell’ambito del prossimo scostamento autorizzato dal parlamento venga inserita esplicitamente una somma che equivale a quello che è stato il danno che le nostre categorie hanno subito”: lo ha detto il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, in un punto stampa in Regione parlando dei risarcimenti danni che alcune categorie hanno già annunciato di voler chiedere.
“La cosa che mi ha fatto arrabbiare è che l’Istituto Superiore della Sanità, parlando con i tecnici dell’ispettorato al Welfare ci ha chiesto di implementare alcune nozioni. Noi non abbiamo mai sbagliato a dare i nostri dati, non abbiamo mai rettificato, abbiamo solo risposto ad una loro richiesta”. Lo ha detto, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Lombardia, il presidente della Regione Attilio Fontana.

Moratti: “Speranza voleva che ci assumessimo colpa”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, “ha detto che non eravamo in zona rossa, ma pretendeva che dicessimo che era stato un errore nostro. Non potevamo accettarlo per la dignità della Regione, per le nostre famiglie e le nostre imprese”. Lo ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, parlando del caso dei dati errati che avevano portato la Lombardia in zona rossa.

Fontana: “Avanti con ricorso al Tar”

Certamente – ha detto parlando del ricorso al Tar – salterà l’udienza di lunedì prossimo che era sulla sospensione dell’ordinanza di Speranza del 16 gennaio” che è già stata sospesa dallo stesso ministro, ma “andremo avanti perché la verità dei fatti sia acclarata” anche a livello giudiziario. Per questo la Regione intende impugnare anche “il verbale della Cabina di regia, del Cts e e l’ordinanza” del ministro Speranza nella parte in cui si dice che la Lombardia ha rettificato i dati.

Speranza: “La Lombardia ha trasmesso dati errati poi li ha rettificati

Non si è fatta attendere la risposta del ministro Speranza. “La relazione dell’Istituto Superiore di Sanità è chiarissima. La Regione Lombardia, avendo trasmesso dati errati, ha successivamente rettificato i dati propedeutici al calcolo del Rt e questo ha consentito una nuova classificazione. Senza l’ammissione di questo errore non sarebbe stato possibile riportare la Regione in zona arancione. Questa è la semplice verità. Il resto sono polemiche senza senso che non fanno bene a nessuno. Soprattutto a chi le fa”, ha fatto sapere Speranza con una nota.

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Rallentamento vaccini anche da AstraZeneca ,Conte: “Violazioni contrattuali. È inaccettabile”

speranza conte
speranza conte

Ecco la dichiarazione del Premier Conte

“Le ultime notizie che ci arrivano dalle aziende produttrici dei vaccini anti-Covid sono preoccupanti.
Dapprima Pfizer-Biontech ha comunicato un rallentamento della distribuzione ai Paesi europei delle dosi di vaccino già programmate e questo sta penalizzando proprio i Paesi che, come l’Italia, stanno correndo più velocemente: le Regioni italiane sono costrette a rallentare le nuove somministrazioni per assicurare il richiamo alle persone già vaccinate. Ma ancora più preoccupanti sono le notizie di ieri diffuse da AstraZeneca, il cui vaccino è in attesa di essere presto distribuito anche nell’Unione Europea. Se fosse confermata la riduzione del 60% delle dosi che verranno distribuite nel primo trimestre significherebbe che in Italia verrebbero consegnate 3,4 milioni di dosi anziché 8 milioni.
Questa mattina il ministro Speranza e il commissario Arcuri hanno incontrato con urgenza i vertici di Astrazeneca Italia, che però hanno confermato il ridimensionamento della capacità produttiva.
Tutto questo è inaccettabile. Il nostro piano vaccinale, approvato dal Parlamento italiano e ratificato anche in Conferenza Stato-Regioni, è stato elaborato sulla base di impegni contrattuali liberamente assunti e sottoscritti dalle aziende farmaceutiche con la Commissione Europea.
Questi rallentamenti delle consegne costituiscono gravi violazioni contrattuali, che producono danni enormi all’Italia e agli altri Paesi europei, con ricadute dirette sulla vita e la salute dei cittadini e sul nostro tessuto economico-sociale già fortemente provato da un anno di pandemia.
Ricorreremo a tutti gli strumenti e a tutte le iniziative legali, come già stiamo facendo con Pfizer-Biontech, per rivendicare il rispetto degli impegni contrattuali e per proteggere in ogni forma la nostra comunità nazionale.”
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Lombardia in zona arancione : Milano per la scuola . Firmata l’ordinanza sui nuovi tempi della città

banchi con divisori
banchi con divisori

A seguito dell’ordinanza del Ministro della Salute che pone la Regione Lombardia in zona ‘arancione’ a partire da domenica 24 gennaio, il Comune di Milano dà attuazione al ‘Patto Milano per la scuola’ attraverso un’apposita ordinanza firmata oggi dal sindaco Giuseppe Sala.

Il piano dei tempi della città, stabilito insieme alla Prefettura di Milano e condiviso da tutte le parti sociali, le istituzioni pubbliche, i gestori del trasporto, il commercio, le aziende e gli ordini professionali, è pensato per riorganizzare gli spostamenti tra le 7 e le 10 del mattino, la fascia oraria più congestionata del trasporto pubblico.

Nel dettaglio l’ordinanza vieta, dalle 6 alle 10,15, l’esercizio di attività commerciali al dettaglio non alimentare in sede fissa, sia negli esercizi di vicinato sia nelle medie e grandi strutture di vendita, compresi quindi mercati coperti, centri commerciali, gallerie e parchi commerciali.

Da questo divieto sono esclusi le edicole e i tabacchi, le farmacie e le parafarmacie.

Per le attività afferenti ai servizi per la persona, il divieto va dalle 6 alle 9.30. Sempre a partire dalle 9.30 sarà consentita l’apertura degli uffici pubblici (che dovranno operare preferibilmente previo appuntamento).

IL LAVORO

Per quanto riguarda l’organizzazione del lavoro, agli enti e alle aziende che erogano servizi al pubblico (come quelli di tipo bancario, finanziario e assicurativo) la raccomandazione a organizzarne l’apertura a partire dalle ore 9,30 e preferibilmente previo appuntamento.
Alle attività produttive di tipo manifatturiero si chiede l’impegno ad anticipare entro le ore 8 l’orario di inizio.
Ai professionisti e ai consulenti si raccomanda di ricevere su appuntamento a partire dalle 10.
A tutti i datori di lavoro si chiede di favorire lo smartworking, scaglionando gli ingressi del personale presente in servizio a partire dalle 9,30.

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Lombardia zona arancione: è stata indicata rossa per errore, da lunedì aprono i negozi e le scuole

fontana speranza
fontana speranza

ll ministro della Salute annulla gli effetti dell’ordinanza del 16 gennaio che aveva inserito in zona rossa la Lombardia. Una decisione presa “in ragione degli elementi sopravvenuti conseguenti alla rettifica dei dati operata dalla Regione Lombardia ora per allora, come certificati dalla Cabina di regia”. Diventa arancione anche la Sardegna. Restano gialle 4 regioni più la Provincia autonoma di Trento: sono Campania, Basilicata, Molise e Toscana. Confermate rosse Sicilia e Bolzano .

La decisione, si legge nell’atto, è stata presa “in ragione degli elementi sopravvenuti conseguenti alla rettifica dei dati operata dalla Regione Lombardia ora per allora, come certificati dalla Cabina di regia”. “La sfida contro il virus è ancora dura. Ma questa settimana, in Italia, abbiamo nuovamente Rt sotto 1. Dobbiamo continuare sulla strada della prudenza per resistere nelle prossime settimane e intensificare ancora la campagna di vaccinazione”, aveva scritto Speranza su Fb

In “zona arancione” bar e ristoranti sarebbero comunque rimasti chiusi, ma i negozi avrebbero potuto restare aperti, peraltro in un periodo cruciale come il mese dei saldi. Repubblica scrive che secondo alcune stime il danno per i circa 10mila negozianti costretti a chiudere domenica 17 gennaio siano stati di almeno 100 milioni di euro.

In un’intervista a Repubblica, la vicepresidente della Regione Lombardia e assessora al Welfare Letizia Moratti ha spiegato così la vicenda: «Nessuna rettifica, a seguito di un approfondimento relativo all’algoritmo dell’ISS, condiviso con lo stesso, per l’estrazione dei dati per il calcolo dell’Rt, abbiamo inviato la rivalorizzazione di dati richiesta che ci auguriamo porti alla revisione dell’assegnazione di zona rossa».

L’annuncio del presidente Attilio Fontana :

“La Lombardia passa in zona arancio, è ufficiale.
Negozi aperti. Da lunedì scuole medie e superiori in presenza.
La sola presentazione del ricorso al Tar del Lazio contro decisioni inique, tutte romane, ha contribuito a raggiungere il risultato.
Ai professionisti della mistificazione, ribadisco ancora una volta che i ‘dati richiesti’ alla Lombardia sono sempre stati forniti con puntualità e secondo i parametri standard.
A Roma dovrebbe chiedersi come mai Regione Lombardia abbia dovuto segnalare il ‘mal funzionamento’ dell’algoritmo che determina l’Rt dell’ISS.
Chi, invece, sostiene il contrario lo dimostri con atti concreti e non manipolando la realtà a uso propagandistico contro la Lombardia.”

LE REGOLE DELLA ZONA ARANCIONE

Nella mia area sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione? È consentito il consumo di cibi e bevande al loro interno?

In quest’area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.
Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue:
– dalle 5 alle 18, senza restrizioni;
– dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina (e altri esercizi simili – codice ATECO 56.3) o commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25).
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti.
È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

A quali regole devono attenersi i commercianti, che svolgono attività diverse da quelle di ristorazione, e i gestori degli esercizi commerciali al dettaglio che sono aperti?

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Le attività commerciali al dettaglio si svolgono comunque a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni.

Cosa prevede il decreto per lo svolgimento delle funzioni religiose?

Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.

È possibile andare in palestra/piscina o in altre strutture sportive per fare attività motoria/sportiva? 

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall’Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l’uso di spogliatoi interni a detti circoli.

Quali sono le regole sugli spostamenti in vigore nella mia Regione? 

Fino al 5 marzo 2021, in area arancione, è consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate.
Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Dal 16 gennaio 2021 è venuta meno l’esclusione delle cd. seconde case ubicate dentro e fuori regione dal novero delle proprie abitazioni cui è sempre consentito il rientro.

Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autodichiarazione? 

Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Si ricorda poi che, ai sensi del Dpcm, sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.
Sarà possibile attestare la legittimità dello spostamento anche mediante autodichiarazione, che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

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Lombardia arancione da domenica ? Fontana: ‘Da noi dati sempre corretti’ Basta calunnie dal governo !

fontana speranza
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I tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute i nuovi dati, ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell’Rt nell’ultimo monitoraggio. Il ministro Speranza potrebbe dunque firmare la nuova ordinanza con il cambio di fascia già da domenica .

Ma il Presidente Fontana non ci sta e replica alle accuse mosse dal Governo :

“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione.
Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette.
A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze.”
La Lombardia ha intenzione di chiedere di nuovo al Governo di tornare in zona arancione. È quanto riporta il Corriere della Sera, secondo cui i tecnici della Regione dovrebbero trasmettere al ministero della Salute i nuovi dati, ammettendo di aver sbagliato il calcolo dell’Rt nell’ultimo monitoraggio. Il ministro Roberto Speranza, una volta ricevuta la valutazione da parte della “cabina di regia”, potrebbe così firmare l’ordinanza che cambia la fascia, permettendo alla Lombardia di tornare arancione già a partire da domenica

I PARAMETRI DELL’ INDICE RT

In settimana, Il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere di aver presentato ricorso al Tar contro la zona rossa disposta dall’ultima ordinanza ministeriale. Decisione assunta in quanto l’indice Rt comunicato nell’ultimo monitoraggio era superiore a 1,25, soglia che, in base ai nuovi criteri, fa scattare automaticamente la fascia più restrittiva. La Lombardia, però, ritiene che il dato non sia veritiero per quanto riguarda la situazione attuale, in quanto “in ritardo rispetto al contagio”.

Stando a quanto apprende l’ANSA, con una nota nella giornata di ieri, la Regione ha fatto sapere di aver inviato una serie di “dati aggiuntivi” per “ampliare e rafforzare i dati standard trasmessi nella settimana precedente”. In base all’ultimo monitoraggio, la Lombardia ha un Rt medio a 0,82 (0,78-0,87).

Intanto si aspetta il bollettino odierno per conoscere i nuovi dati .

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I Koala sono stati decimati dai numerosi incendi in Australia, allarme rischio estinzione .

koala rischio estinzione
koala rischio estinzione

Gli incendi dello scorso anno in Australia hanno distrutto 19 milioni di ettari di foreste e oltre 1 miliardo di animali sono stati uccisi dalle fiamme.

Abbiamo già perso il 95% dei Koala! Entro il 2050 potrebbero scomparire per sempre
Ora i koala sopravvissuti non hanno più una casa. Delle foreste che li ospitavano è rimasta solo cenere.

Una stagione terribile per i koala quella degli incendi che hanno devastato l’Australia dalla metà del 2019 fino a febbraio 2020. Un comitato governativo incaricato delle ricerche ha stabilito che sono morti oltre 60mila piccoli marsupiali e ne rimangono tra i 15 e 20 mila, molto meno di quanto si pensava con le prime stime. L’allarme estinzione, lanciato anche dal Wwf è chiaro: spariranno entro il 2050 se non si correrà urgentemente ai ripari con misure drastiche, Da molto tempo i koala vivevano in una situazione difficile malnutriti e disidratati per la siccità e le sempre più frequenti ondate di calore, con gli incendi poi la situazione è precipitata.  

Il report

Secondo il report del Wwf le peggiori perdite di koala si sono registrate a Kangaroo Island, con 40.000 individui potenzialmente colpiti e nelle foreste di Victoria, dove vivevano 11.000 di questi preziosi marsupiali. Altre importanti popolazioni di koala sono state messe in ginocchio dal fuoco nel New South Wales, dove si stima che 8.000 koala siano rimasti coinvolti negli incendi, quindi uccisi o feriti.

Il programma per salvare il koala

Per il Wwf un mondo senza koala non è immaginabile: per questo, all’interno del piano di rinascita “Regenerate Australia”, ha creato il progetto Koalas forever, che ha l’obiettivo di raddoppiare il numero di koala sulla costa orientale dell’Australia entro il 2050, supportando la ripresa delle popolazioni residue della specie all’interno del “Triangolo dei Koala”. Oltre alla costruzione di nuove cliniche veterinarie, in grado di fornire le cure agli animali selvatici feriti, il progetto prevede il ripristino dell’habitat del koala e l’utilizzo di cani per il rilevamento dei koala feriti. Per accudire ogni animale servono tempo e pazienza, e il Philip Island Nature Parks continuerà a monitorare e a garantire che la salute e il benessere dei koala siano una priorità assoluta. wwf.it/adottaunkoala

 

ECCO QUALCHE CURIOSITA’

 

Solo il 5% dei koala è ancora in vita

Gli incendi dello scorso anno hanno decimato le foreste australiane e gli animali che le abitavano.

I koala sono ancora sofferenti e hanno perso la loro casa.

Aiutaci a curarli nei nostri Centri di Recupero e a piantare 1 milione di alberi per ripristinare il loro habitat.
Adotta ora e aiutaci a proteggere i koala e salvarli dall’estinzione. Qui tutte le info : wwf.it/adottaunkoala

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MANFREDI: “A FEBBRAIO Università in modalità mista,con presenza al 50%”

esami uni
esami uni

Al termine del periodo dedicato agli esami, a febbraio la didattica università ripartirà “in modalità mista, con presenza al 50% in aula”.

L’annuncio arriva dal ministro dell’Università e della ricerca, Gaetano Manfredi, che spiega di aver “sollecitato i rettori a predisporre piani per la riapertura dell’attività”

Dopo il consueto periodo di esami, “la ripresa della didattica universitaria avverrà dalla seconda metà di febbraio: ho sollecitato i rettori a predisporre piani per la riapertura dell’attività a febbraio. Il nuovo Dpcm consente di poter tornare secondo lo schema settembre” dunque con “didattica mista con presenza al 50% in aula”. Così Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della ricerca, durante una videoconferenza dell’ateneo di Bologna. “Ovviamente ci sarà una valutazione con i comitati regionali perché l’Università impatta molto sul sistema dei trasporti”.

Università, Manfredi: “Disponibili a proroga anno accademico”

Il ministero è disponibile: se ci sarà una richiesta da parte della conferenza dei Rettori di operare una proroga, questo sicuramente sarà in attenzione del ministero e provvederemo di conseguenza. Credo che sarà una decisione dei prossimi giorni”. Così Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della ricerca, durante una videoconferenza dell’ateneo di Bologna, risponde a una domanda su una eventuale proroga dell’anno accademico.

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La Statale di Milano è la prima università in Europa per studi-ricerche sul covid-19

coronavirus farmaco artrite gratis
coronavirus farmaco artrite gratis

Ricerca sul Covid : l’Università di Milano prima in Europa e quarta al mondo per ricerca

L’Università Statale di Milano è il primo ateneo in Europa ed in quarto al mondo, preceduta dalle due università di Wuhan e dalla Harvard Medical School, per articoli scientifici sul Covid-19. Ben 287 paper e questo ha portato l’Italia ad una posizione di vertice internazionale. Lo ha certificato la rivista Science, che ha riportato la graduatoria delle istituzioni che hanno maggiormente contribuito alla ricerca su Covid-19 in termini di articoli pubblicati nel primo semestre del 2020. Allargando la classifica anche agli istituti di ricerca, la Statale scala di un solo posto, cedendolo a INSERM in Francia, l’Istituto Nazionale per la Salute e la ricerca biomedica.

«Un riconoscimento eccezionale – commenta la prorettrice a Ricerca e Innovazione Maria Pia Abbracchio -. Considerando le sole istituzione accademiche e che l’Inserm è in realtà costituita da 34 distinte Unità di ricerca sparse sul territorio francese, la produzione scientifica della Statale di Milano la porta, con l’Italia, ai vertici»

Nell’articolo di Science, la produzione scientifica mondiale sulla pandemia viene ripercorsa sulla base temporale di come il virus si è propagato nel mondo, evidenziando come, al di là di teorie complottistiche e speculazioni politiche, gli scienziati cinesi abbiano cercato, fin dalla comparsa dell’infezione, di condividere le loro conoscenze sul nuovo virus con i ricercatori e i medici degli altri paesi, con prime pubblicazioni nel gennaio 2020 che si sono poi diradate a partire da marzo, mentre la pandemia si acuiva in Europa.

«Al di là del numero delle pubblicazioni scientifiche, la rilevanza del contributo della Statale risiede nell’ampiezza e importanza delle tematiche studiate, che spaziano dalle origini e modalità di circolazione del virus, agli avanzamenti forniti alle procedure per la diagnosi, il tracciamento e la cura dell’infezione e delle sue conseguenze a lungo termine, fino alla recente retro-datazione dell’inizio della pandemia a settembre-novembre 2019, ben prima della comparsa ufficiale del virus» conclude la Prorettrice Abbracchio.

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Misure anti smog in tutta la regione : stop alla circolazione delle auto Euro 4 Diesel e regolazione temperatura edifici

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Da venerdì 22 gennaio scattano le misure anti smog in tutta la regione

Saranno costrette a fermarsi le auto Euro 4 Diesel dalle 8.30 alle 18.30 e la temperatura all’interno degli edifici non potrà superare i 19 gradi. La decisione arriva da Pirellone che continua a incoraggiare i lavoratori allo smartworking.

Considerato il perdurare dei superamenti delle concentrazioni di PM10, da venerdì 22 gennaio sono attive le misure temporanee antinquinamento di primo livello in tutte le province della Lombardia.

Le misure temporanee entrano in vigore nei Comuni sopra i 30.000 abitanti e in quelli aderenti su base volontaria.

Le misure di limitazione temporanee di primo livello si applicano a:

– veicoli fino a euro 4 diesel (NB: dall’11 gennaio 2021 sono sottoposti a limitazioni anche se con FAP idoneo),

– riscaldamento domestico (riduzione di 1 grado delle temperature nelle abitazioni),

– agricoltura (divieto di spandimento liquami zootecnici),

– combustioni all’aperto (divieto assoluto di: accensione fuochi, falò, barbecue, fuochi d’artificio).

Si raccomanda inoltre la massima adozione dello smartworking.

Oltre allo stop degli Euro 4, in regione scatta anche il divieto assoluto di combustioni all’aperto e il limite delle temperature all’interno degli edifici a 19 gradi. Un divieto che, in questo caso, si applica a tutti i Comuni interessati, non solo ai più grandi. E ancora: dal Pirellone fanno sapere che “è convalidato anche il divieto di spandimento dei reflui zootecnici, salvo iniezione diretta o interramento immediato”.

 

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La street art colora le piazze di Milano

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Guai a dire che Milano è una città grigia! E’ vero il tempo a volte la fa proprio apparire così, ma ormai il colore è sparso in tutta la città! L’ultima novità? La street art dai muri arriva alle pizze di Milano e in particolare in zona Loreto e Isola grazie alla street artist Camilla Falsini.

La street art colora le piazze di Milano

Camilla Falsini, insieme all’agenzia Jungle, si è aggiudicata il bando comunale Piazze Aperte. Grazie ad esso ha potuto riempire di colore due piazze di Milano: Piazzale Loreto e Piazza Tito Minniti in zona Isola.

Nella prima pizza l’opera d’arte che ha preso vita è una ricreazione della parola Loreto attraverso forme geometriche e una ridisegnazione delle strutture urbane. Una piccola città a colori insomma.

Lo stesso concept è stato ripreso in piazza Minniti. Qui la parola Isola racconta la storia del quartiere dove la I diventa un grattacielo che simboleggia la parte più avveniristica della zona mentre la A una casa. Il tutto, ovviamente, con colori decisamente sgargianti.

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ONLYFANS: durante la pandemia chi perde il lavoro rivende online le proprie foto erotiche

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Onlyfans, durante la pandemia boom dell’Instagram senza censura. Anche i Vip senza veli (ma su abbonamento)

ONLYFANS,una piattaforma online che è letteralmente esplosa durante la pandemia e consente agli utenti di vendere le proprie foto intime, nudi o in lingerie, ad altri utenti che abbiano sottoscritto un abbonamento mensile. La storia di come questa “invenzione” venga usata da sempre più persone in USA e sta spopolando anche in Italia..

Non solo TikTok, dunque, il 2020, caratterizzato dalla pandemia, ha sancito l’esplosione anche di un altro social network: OnlyFans.

Complice la crisi economica e lavorativa, l’anno appena trascorso ha fatto i conti con un vero boom di iscrizioni: se nel 2019 i “creator” erano 120mila, il 2020 si è chiuso superando il milione. Gli iscritti, invece, sarebbero 90 milioni in tutto il mondo. Ma cos’è OnlyFans? Semplice: si tratta di una piattaforma “pay-per-view”. Se vuoi vedere, devi pagare. Come? Attraverso un abbonamento.

La piattaforma ha avuto una crescita esponenziale durante il lockdown: 30 mln di iscritti. Ci sono da Bella Thorne a Rocco Siffredi. Anche Cardi B, Elena Morali e il suo fidanzato Favoloso e Malena…

Pare che anche Alberto Genovese, l’imprenditore di Facile.it, reclutasse tante ragazze delle sue feste attraverso questa piattaforma.

COME FUNZIONA ONLYFANS

Ogni “content creator” (si fanno chiamare così) imposta un abbonamento mensilesolo chi si iscrive può vedere i contenuti pubblicati – foto e video.

L’abbonamento ti permette di parlare in privato con il creator e, attraverso l’uso dei “tips”, puoi persino “sbloccare” dei contenuti premium, esclusivi.

 

Il prezzo mensile dell’abbonamento viene deciso in maniera autonoma da chiunque decida di mettersi in vetrina, mentre OnlyFans trattiene solo il 20% di ogni abbonamento.

Se un ragazzo imposta quindi a 10€  il prezzo dell’abbonamento ed ha 10 fan, di 100€ guadagnati in un mese ne intasca 80€.

 

Quanto guadagnando le star di questo social?

Potenzialmente tanto. Anzi, tantissimo. L’italiana più seguita, tale Martina Vismara, arriverebbe a guadagnare anche 100mila dollari al mese (numeri, questi, mai confermati ma nemmeno smentiti).

L’influencer Naomi De Crescenzo è diventata famosa grazie al programma “Ex On the Beach” e oggi è la seconda italiana più seguita sulla piattaforma. A Giornalettismo ha raccontato”: “Un americano molto famoso mi aveva proposto 100mila dollari al mese per pubblicare contenuti con lui, ma ho rifiutato”.

A proposito di contenuti. OnlyFans è diventato famoso per ospitare contenuti sessualmente espliciti: nudi integrali o pornografici per qualcuno, “vedo/non vedo” per qualcun altro.

Ma se c’è si è iscritto a OnlyFans soltanto per business, le storie di chi si è iscritto alla piattaforma per sbarcare il lunario, complice la pandemia, aumentano di ora in ora. Le raccontano la BBC, il New York Times, l’Huffington Post.

Sono persone toccate dalla crisi, senza lavoro, licenziati. “Molti sono arrivati su questo sito spinti dalla disperazione”, ha raccontato Angela Jones, professore associato di sociologia alla State University of New York at Farmingdale. E quindi ecco Mark, un ragazzo che ha perso il lavoro a causa della pandemia: “OnlyFans ha pagato il mio affitto, ha pagato il mio cibo, ha letteralmente pagato ogni necessità della mia vita”.

Ma anche Savannah Benavidez, una 23enne che ha dovuto lasciare il lavoro per dedicarsi al figlio di 3 anni: da giugno a dicembre ha guadagnato 64mila dollari.

TikTok dichiara guerra ai sex worker (a chiunque usi OnlyFans)

Diverse tiktoker sono state bannate in una “grande purga” per il semplice fatto di avere sul loro profilo un link che rimandava al loro OnlyFans. Ma vip come Bella Thorne possono farlo senza conseguenze…

Insomma su TikTok va sempre fatta attenzione ai contenuti, comparendo nei video sempre solo in felpa o in pigiama, evitando lingerie.  “Lì bisogna fare balletti con le amiche e roba del genere”.

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Giornata della Memoria 2021: in streaming su Cineteca Milano

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Il 27 gennaio si avvicina e nonostante il periodo che stiamo vivendo, stanno cominciando a circolare attività e incontri per onorare come ogni anni la Giornata della Memoria 2021. Tra questi vi è anche la Cineteca Milano che ha deciso di proporre due film in streaming.

Giornata della Memoria 2021 alla Cineteca Milano

In occasione della Giornata della Memoria 2021 la Cineteca di Milano propone in streaming Se questo è amore di Maya Sarfaty (2020) e The German Doctor di Lucía Puenzo (2013).

In Se questo è amore la regista israeliana Maya Sarfaty ricostruisce la paradossale storia d’amore tra una prigioniera e il suo carceriere. E’ una giovane donna ebrea Helena Citron quando viene deportata ad Auschwitz, dove si salverà per la protezione di un ufficiale delle SS innamorato di lei. Trent’anni dopo, al processo contro i nazisti, dovrà scegliere: aiuterà l’uomo che l’ha salvata ma che ha distrutto tante vite?  🎟️ Visione film € 7,90

Presentato al festival di Cannes nel 2013 nella sezione Un Certain Regard, il film The German Doctor ripercorre invece una delle tappe della fuga di Josef Mengele, un medico delle SS sotto falso nome, nell’Argentina degli anni Sessanta. L’agghiacciante vicenda, tratta da una storia vera, viene narrata dalla regia ipnotica e mai banale di Lucía Puenzo 🎟️ Visione film € 5,00

I contenuti sono visibili da venerdì 22 gennaio in streaming sul sito previa registrazione.

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Quore Italiano apre il suo quinto locale a Milano

Vetrina   Quore Italiano
Vetrina Quore Italiano

Nuovo concept, mood contemporaneo e un menù ispirato alla cucina regionale italiana: così si presenta Quore Italiano all’alba del 2021. In un momento difficile per il mondo della ristorazione l’imprenditore Marcello Rizza mette a segno un progetto ambizioso inaugurando a due passi da Piazza Gae Aulenti la quinta location milanese dell’insegna, che dal 2013 fa della pasta fresca e della pizza il “quore” della propria offerta.

Quore Italiano apre il suo quinto locale a Milano

Un opening diverso, senza grandi festeggiamenti, ma, nel pieno rispetto del periodo storico che stiamo attraversando, con un focus sul delivery, in attesa di poter aprire al pubblico.

Il nuovo Quore Italiano, al civico 2 di via Vincenzo Capelli, è caratterizzato da un look che rispecchia il fermento del quartiere. Moderno e accogliente, il locale presenta imponenti vetrate che rendono quasi impercettibile lo stacco in&out, lasciando intravedere l’atmosfera interna. Tutte caratteristiche che, una volta aperto, lo candidano a diventare un punto di riferimento per coloro che vogliono concedersi un momento di pausa dal lavoro o dallo shopping.

Nel frattempo, il nuovo menù creato dall’Executive Chef Francesco De Marco è già disponibile a pranzo e a cena in modalità delivery e ha tra i suoi punti di forza la pasta fresca, la pizza e i salumi emiliani con lo gnocco fritto. A capo della brigata di cucina Tymur Isayev, ex Dry Milano, realizza piatti che rendono omaggio alla tradizione gastronomica italiana, ma con un twist più contemporaneo.

Classiche o alla pala, realizzate con un impasto di farina semi-integrale biologica macinata a pietra e lasciate lievitare per almeno 72 ore, le pizze di Quore Italiano rappresentano invece una naturale prosecuzione della lista dei primi piatti e sono caratterizzate da un’ampia varietà di topping per un’esperienza di cucina autentica.

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Vaccino Pfizer risulta efficace contro la variante inglese in laboratorio

10 tamponi andrea crisanti ansa scaled
10 tamponi andrea crisanti ansa scaled

Per gli esperti, invece, le varianti sudafricana e brasiliana vanno ancora monitorate 

Il colosso farmaceutico Pfizer ha annunciato che il vaccino anti COVID “BNT162b2” sviluppato in collaborazione con la società di biotecnologie BioNTech è efficace contro la variante inglese del coronavirus SARS-CoV-2. In un test di laboratorio condotto con gli anticorpi ottenuti dal plasma di 16 pazienti vaccinati, è stato dimostrato che la capacità neutralizzante contro una “replica” della variante inglese è la stessa ottenuta contro il ceppo originale del virus.

“I nostri risultati suggeriscono che la maggior parte delle risposte ai vaccini dovrebbe essere efficace contro la variante b.1.1.7”, riferisce un team internazionale di ricercatori di università britanniche e olandesi. In uno studio preliminare separato, un team di ricercatori di Biontech-Pfizer è giunto a conclusioni simili. Preoccupa invece la mutazione portata dalle varianti sudafricana e brasiliana per l’efficacia dei vaccini, quindi vanno ancora “monitorate”.

Il bollettino Oms

L’Oms nel suo bollettino quotidiano fa sapere che la “variante inglese” del nuovo coronavirus risulta diffusa in almeno 60 Paesi. La contagiosa mutazione risulta presente in 10 nazioni in più rispetto alla settimana precedente. La “variante sudafricana” risulta invece diffusa in 23 nazioni, 3 in più rispetto allo scorso bollettino. La scorsa settimana, sottolinea l’Oms, è stato registrato un record di morti con 93mila decessi, mentre i nuovi casi segnalati sono stati 4,7 milioni.

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SCALA: in diretta su Rai5, a febbraio, una nuova riproduzione di Salome

Zubin Metha ph Brescia e Amisano 647373BADG 0
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SCALA: in diretta su Rai5, a febbraio, una nuova riproduzione di Salome

La Scala di Milano sta preparando uno spettacolo assolutamente nuovo. O meglio, uno spettacolo di cui aveva iniziato le prove ma che il lockdown dello scorso febbraio ha impedito di mettere in scena.

Salome di Richard Strauss nell’allestimento di Damiano Michieletto sarebbe dovuto andare in scena dall’8 al 31 marzo 2020: le prove erano già avanzate quando, il 23 febbraio, l’attività dei teatri è state interrotta dalla prima ordinanza di contenimento della pandemia. A un anno di distanza, sabato 20 febbraio 2021 alle 20 (inizio del collegamento ore 19.50), Rai Cultura trasmette Salome in diretta su Rai5: lo spettacolo è la prima nuova produzione scaligera dopo il lockdown e la seconda opera rappresentata in forma scenica dopo la ripresa dello storico Così fan tutte con la regia di Michael Hampe: il teatro si ripresenta al pubblico con la sua storia e il suo presente. Una scelta di forte significato simbolico ma dettata anche da ragioni pratiche e di responsabilità: Salome prevede pochi personaggi e non pone particolari problemi al distanziamento. L’allestimento conta sulle scene di Paolo Fantin, sui costumi di Carla Teti, sulle luci di Alessandro Carletti e sulla coreografia di Thomas Wilhelm.

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