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mercoledì, Agosto 20, 2025
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Bauli in Piazza a Roma per manifestare : 419 giorni di fermo dei lavoratori dello spettacolo ‘Fateci tornare a lavorare’

bauli in piazza roma
bauli in piazza roma

“Bauli in piazza” a Roma, per il flashmob organizzato dai lavoratori dello spettacolo per chiedere aiuto a Draghi.

Gli operatori di un settore messo in ginocchio dalla pandemia esortano il premier a intervenire per aiutarli a ripartire e portano i loro bauli in piazza del Popolo.

Il 17 Aprile sono passati poco più di 6 mesi dalla manifestazione del 10 ottobre 2020 e 419 giorni dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del nostro settore.

Davanti ai bauli anche volti noti come, fra gli altri, Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi, Max Gazzè, Emma, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Alessandra Amoroso, Diodato, Roy Paci. “Essere qui è fondamentale – spiega all’ANSA Emma -. Devo tutto agli operatori della musica, senza di loro non sarei potuta salire su un palco in tutti questi anni. Devono essere trattati con gli stessi diritti di tutte le persone che lavorano”. Tra le richieste dei manifestanti: l’immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, anche discontinui e partite Iva; un immediato sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacoli ed eventi e un’immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale per definire modelli graduali di ripartenza del settore

“In questi mesi l’APS Bauli in Piazza – We Make Events Italia ha avuto modo di costruirsi, strutturarsi e crescere, ma soprattutto di confrontarsi con le tante anime che compongono il nostro comparto. La manifestazione del 10 Ottobre ha contribuito a costruire un’immagine chiara del settore che raggruppa i lavoratori dello spettacolo, le aziende e i professionisti portando con sé analisi, contenuti e confronti per contribuire alla battaglia per i diritti, il sostegno e il riconoscimento di tutto il comparto.
Le risposte istituzionali che abbiamo ricevuto sono state sporadiche, non strutturate e insufficienti soprattutto a sostegno dei lavoratori e dei professionisti.
Per questi motivi e per lo scenario desolante che ci si pone davanti per i mesi futuri abbiamo deciso di indire questa manifestazione che vorremmo fosse, per quanto possibile, unitaria e condivisa.”

I capisaldi sui quali si è  basato il messaggio di piazza sono stati :
– sostegno ai lavoratori e alle imprese
– riforma del settore
– regole per la ripartenza
– agenda del tavolo interministeriale

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Babaco: startup della frutta e verdura brutta ma buona punta all’estero

babaco startup milanese
babaco startup milanese

Babaco, startup nata durante la pandemia per la consegna domiciliare di frutta e verdura a Milano, sta riscuotendo sempre più successo. 

Babaco Market è un progetto nato a giugno 2020 grazie ai suoi due fondatori: Francesco Giberti e Luca Masseretti. Frutta e verdura, brutta ma buona, a domicilio in comode box.

L’idea è semplice: salvare tutta la frutta e la verdura che, seppur di ottima qualità, verrebbe scartata dalla grande distribuzione a causa di difetti estetici. “Una patata a forma di cuore, una melanzana con il naso, un kiwi o una ciliegia siamese, questi sono solo alcuni esempi di ciò che potrai trovare nella tua box.”. Questa è la promessa che viene fatta sul loro sito.

E ogni promessa è rispettata: Babaco mette a disposizione dei suoi consumatori diversi tipi di box e diverse possibili frequenze con cui riceverle. I prodotti sono di stagione e di qualità, provenienti da agricoltori attenti, piccoli produttori e presidi slow food con sede in tutta Italia.

Inizialmente, il progetto si è concentrato su Milano, riuscendo a salvare decine di tonnellate di frutta e verdura. Da lì, l’obiettivo è stato quello di espandersi dall’hinterland milanese a tutta la Lombardia, fino alla volontà di arrivare in diverse città italiane e anche oltre.

Babaco, infatti, è stata premiata durante la Digital Week nel progetto “StartupPerMilano”. Grazie a questo premio, la startup ha ricevuto un investimento di 100 mila euro, da parte dell’imprenditore Fabio Cannavale, nell’ambito di un finanziamento di 1,5-2 milioni di euro in equity da investitori privati e business angels.

Giberti allora ha già in programma nuove aperture: con i fondi che sta raccogliendo punta su Torino, Bologna, Bergamo e Brescia, ma pensa anche all’estero.

Inoltre, non dimenticando la città da cui tutto è partito, Cannavale ritiene che il progetto possa essere utile per la ripartenza economica milanese. Afferma infatti: “Ci credo molto. A Milano c’è storicamente una borghesia imprenditoriale attenta ai temi sociali. E l’accoglienza che i milanesi hanno dato ai servizi della mobilità in sharing, solo per citare un caso, dicono quanto ci sia fame di questo genere di proposta. Anche a costo di spendere qualcosa in più: non è su questo che risparmia la maggioranza delle famiglie”.

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Protesta dei No Vax in Piazza Duomo quasi tutti senza mascherina

la genesi protesta duomo
la genesi protesta duomo

Raduno protesta di no Vax in piazza Duomo a Milano

Diverse centinaia di persone, per la maggior parte senza mascherina, si sono radunate sabato nel pomeriggio in piazza Duomo a Milano per la manifestazione No Vax “Le bocche della verità” organizzata dall’associazione Genesi. Sul piccolo palco allestito dall’associazione, ha preso la parola anche Mariano Amici, medico laziale da tempo impegnato nella campagna No Vax che ha invitato tutti “a non andare a giocare alla roulette russa” con vaccini che “non hanno nessuna efficacia e nessuna garanzia”. “Ho un fine ben preciso – ha aggiunto – cioè spazzare via tutti questi ladri che ci stanno governando, gente che non è degna di rappresentarci”.

Invitati anche l’attore Enrico Montesano, ormai da tempo su posizioni no vax e i medici Alessandro Meluzzi .

Ma i vaccini non sono stati l’unico bersaglio della manifestazione: i manifestanti hanno protestato pure contro mascherine e tamponi.

In piazza sono arrivate anche le forze dell’ordine che vista la calca e le persone senza mascherina non hanno esitato a identificare e multare coloro che non rispettavano le normative in tema di prevenzione da Covid-19.

Situazione vaccini

In Italia ieri sono state somministrate 347.279 dosi di vaccino anti-Covid secondo il Commissariato all’emergenza. Si tratta del nuovo record per un singolo giorno. Il totale delle somministrazioni sale a 14.643.764, sono 4.332.143 le persone che hanno ricevuto anche il richiamo. Per il Governo il target delle somministrazioni all’80% della popolazione entro il prossimo autunno è realizzabile.

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AstraZeneca: ecco perchè costa meno degli altri vaccini

astrazeneca vaccino fiale afp
astrazeneca vaccino fiale afp

Mentre il prezzo di Pfizer si prepara a aumentare del 60% arrivando a sfiorare i 19 euro e 50 centesimi a dose nel biennio 2022-23, l’opinione pubblica fa i conti in tasca agli altri vaccini: perché AstraZeneca costa così poco (non più di 2,80 a dose).

Sarà forse meno efficace? E perché, invece, Pfizer e Moderna hanno un prezzo elevato e pochi effetti collaterali “imprevisti”?

La professoressa Anna Rubartelli, docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro del gruppo Scienziate per la Società, ci spiega che il costo potrebbe essere motivato da diversi fattori: “Prima di tutto, le modalità di conservazione.

Pfizer finora veniva conservato a temperature di circa -70 gradi, ora sembra che possa resistere anche a -20 gradi. Vaccini come AstraZeneca, invece, possono essere conservati in un normale frigorifero e questo di certo abbatte i costi di gestione rendendo AstraZeneca molto più ‘maneggevole’”.

Dietro ai diversi costi c’è poi un discorso legato all’innovazione.

vaccini a mRNA, come Pfizer e Moderna, sono i primi al mondo ad essere realizzati con una tecnica completamente innovativa, ovvero quella dell’Rna messaggero.

A differenza del già noto vettore virale adenovirus (su cui si basano Oxford/AstraZeneca, Johnson&Johnson, il russo Sputnik), la tecnologia a mRNA (di Moderna e Pfizer/BioNTech) segna un nuovo approccio per quanto riguarda lo sviluppo dei vaccini.

Di solito nel paziente da immunizzare viene iniettato il virus (o il batterio) “indebolito”, oppure una parte di esso: il sistema immunitario riconosce “l’intruso” e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontrerà il vero virus.

Nel caso dei vaccini a mRNA, invece, si inoculano le “istruzioni” per produrre una particolare proteina, detta “Spike” (quella che il virus utilizza per attaccarsi alle cellule). La cellula genera quindi da sola la proteina estranea che, una volta riconosciuta, fa attivare gli anticorpi che combattono il virus.

 Al di là dell’alta efficacia (secondo recenti dati provenienti da Israele, Pfizer si è rivelato efficace fino al 97% nel prevenire malattie sintomatiche, gravi o decessi), i vaccini a mRNA sono anche caratterizzati da una grande “versatilità”.

Visto che l’mRNA contiene le informazioni per la creazione della proteina Spike, cambiando la sua sequenza sarà possibile ottenere eventuali nuovi vaccini efficaci contro le varianti del virus.

La differenza di costi si deve anche ad un gioco di strategia tra le diverse case farmaceutiche: non è un mistero che per le aziende produttrici la campagna vaccinale sia un affare colossale, soprattutto se per conservare un’immunità contro il coronavirus saranno necessari richiami periodici o vaccini modificati contro nuove possibili varianti.

Già nelle scorse settimane la Pfizer aveva evocato un aumento dei prezzi in una seconda fase. Questo balzo in alto sembra ora confermato dalle prime indiscrezioni su un negoziato in corso tra l’Ue e il colosso farmaceutico per una fornitura fino a 1,8 miliardi di dosi nel periodo 2022-2023. Ad anticipare il prezzo su cui ci si starebbe mettendo d’accordo a Bruxelles è stato il premer bulgaro Boyko Borissov, il quale ha rivelato che dai circa 12 euro iniziali a dose si arriverebbe ora a 19,5 euro.

Se tutti vogliono Pfizer, compresa l’Ue, malgrado i prezzi elevati, è anche per una questione di bugiardino: effetti collaterali diversi e “imprevisti” nei vaccini Pfizer e Moderna non si sono verificati, mentre nel caso di AstraZeneca si sono registrati rari eventi trombotici post-somministrazione, finiti poi sotto la lente d’ingrandimento degli enti regolatori internazionali. “AstraZeneca ha aggiornato il bugiardino in corso d’opera perché durante una vaccinazione di massa è buona norma osservare cosa accade nei vaccinati. È un’eventualità rarissima quella che si è verificata – ci spiega Rubartelli – si parla di 222 casi di trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino su 34 milioni di vaccinati con AstraZeneca (circa 1 su 100.000).

Ma è stato dimostrato che un nesso causale tra somministrazione di vaccino a vettore virale adenovirus e queste forme atipiche di trombosi c’è. Non sappiamo ancora cosa in questo vaccino scateni tale risposta, ma una correlazione c’è”.

I dati dimostrano che i sintomi (difficoltà respiratoria, dolore al petto, forte mal di testa, dolore addominale persistente, vista offuscata, vertigini, comparsa spontanea di lividi) compaiono da cinque a 20 giorni dopo la vaccinazione, e correlano con la produzione di anticorpi contro un normale componente del nostro organismo, una proteina prodotta dalle piastrine che si chiama FP4. Questi auto-anticorpi patologici si legano a FP4, attivano le piastrine provocando una catena di eventi che portano alla trombosi.

Sulla base di alcune importanti caratteristiche e della probabile associazione col vaccino, questa sindrome è stata denominata trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino. L’aspetto positivo è che si può trattare con immunoglobuline in vena (che hanno la funzione di proteggere piastrine) e anticoagulanti non eparinici. La prevenzione è però fondamentale: ai medici vaccinatori spetta il compito di informare i soggetti a rischio, in questo caso giovani donne sottoposte ad AstraZeneca, degli eventuali sintomi a cui fare attenzione.

“AstraZeneca ha il grande vantaggio di essere efficace contro i sintomi gravi dell’infezione da Covid che potrebbero condurre alla morte, ma ha rarissimi effetti collaterali gravi, mentre quest’ultimi non si sono registrati per Pfizer e Moderna – aggiunge la professoressa -. In un mondo ideale in cui fossero disponibili Pfizer e Moderna per tutti, tutti sceglieremmo quelli. Ma nel mondo reale in cui c’è carenza di vaccini, in cui c’è la necessità di immunizzare la popolazione, dobbiamo utilizzare quelli che abbiamo, trovando la maniera però di utilizzarli nel modo giusto. Nel caso di AstraZeneca questo potrebbe dire proporlo a persone sopra i 60 anni perché gli effetti collaterali gravi si sono registrati solo in soggetti giovani, in maggioranza donne”.

La possibilità di avere una complicazione grave come la Vitt a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, seppur molto rara, può quindi rappresentare nei giovani un rischio più alto dello stesso Covid-19. Al contrario, i benefici del vaccino superano i rischi nelle persone sopra i 60 anni. Avendo a disposizione più vaccini, è evidente che la soluzione migliore è riservare la vaccinazione con AstraZeneca tra i 60 e i 79 anni ed invece vaccinare gli individui sotto i 60 anni e sopra gli 80 con i vaccini a Rna. Questi vaccini infatti non sono stati associati a effetti collaterali gravi, e si sono

“AstraZeneca ha il grande vantaggio di essere efficace contro i sintomi gravi dell’infezione da Covid che potrebbero condurre alla morte, ma ha rarissimi effetti collaterali gravi, mentre quest’ultimi non si sono registrati per Pfizer e Moderna – aggiunge la professoressa -. In un mondo ideale in cui fossero disponibili Pfizer e Moderna per tutti, tutti sceglieremmo quelli. Ma nel mondo reale in cui c’è carenza di vaccini, in cui c’è la necessità di immunizzare la popolazione, dobbiamo utilizzare quelli che abbiamo, trovando la maniera però di utilizzarli nel modo giusto. Nel caso di AstraZeneca questo potrebbe dire proporlo a persone sopra i 60 anni perché gli effetti collaterali gravi si sono registrati solo in soggetti giovani, in maggioranza donne”.

Fondamentale è tenere conto del rapporto rischio/benefici soprattutto quando si parla di vaccinazioni nei più giovani. La domanda che si pongono in molti è: perché devo fare un vaccino con il quale posso rischiare di sviluppare una trombosi letale, quando se contraessi il Covid avrei alte chance di sopravvivere? Come scrivono Scienziate per la società, “per i vaccini, come per i farmaci, il rapporto rischio/beneficio deve essere in favore del secondo. La letalità per Covid-19 in Italia è vicina allo zero per la fascia d’età fino ai 40 anni, sale a 0,2% e 0,6% nella quinta e sesta decade, e si impenna nelle decadi successive (dati Istituto superiore Sanità, 10 marzo 2021). La possibilità di avere una complicazione grave come la Vitt a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, seppur molto rara, può quindi rappresentare nei giovani un rischio più alto dello stesso Covid-19. Al contrario, i benefici del vaccino superano i rischi nelle persone sopra i 60 anni. Avendo a disposizione più vaccini, è evidente che la soluzione migliore è riservare la vaccinazione con AstraZeneca tra i 60 e i 79 anni ed invece vaccinare gli individui sotto i 60 anni e sopra gli 80 con i vaccini a Rna. Questi vaccini infatti non sono stati associati a effetti collaterali gravi, e si sono rivelati i più efficaci nell’indurre anticorpi anti Sars-Cov-2 anche negli anziani, che hanno un sistema immunitario meno reattivo. Inoltre la vaccinazione di soggetti giovani (che hanno una vita lavorativa e sociale più attive) con Pfizer e Moderna velocizzerebbe anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. Infatti, le evidenze a oggi disponibili indicano come questi vaccini a differenza di AstraZeneca, proteggono non solo da malattia grave ma anche da infezione asintomatica impedendo la diffusione del virus e di sue varianti”.

rivelati i più efficaci nell’indurre anticorpi anti Sars-Cov-2 anche negli anziani, che hanno un sistema immunitario meno reattivo.

Inoltre la vaccinazione di soggetti giovani (che hanno una vita lavorativa e sociale più attive) con Pfizer e Moderna velocizzerebbe anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. Infatti, le evidenze a oggi disponibili indicano come questi vaccini a differenza di AstraZeneca, proteggono non solo da malattia grave ma anche da infezione asintomatica impedendo la diffusione del virus e di sue varianti”.


 

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GALLI: “Rischio calcolato? Calcolato male, senza vaccini i contagi risaliranno come in Sardegna

Massimo Galli
Massimo Galli

GALLI – Il “rischio calcolato” sulle riaperture di cui ha parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi presentando la road map dal 26 aprile in poi è “calcolato male”.

Lo sostiene Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano. L’infettivologo si è soffermato su alcuni dati per spiegare come, a suo avviso, l’accelerazione sul ‘liberi tutti’ sia una fuga in avanti: “Abbiamo ancora più di 500mila attualmente positivi ufficiali, che vuol dire averne il doppio, perché ce ne sono sfuggiti molti”, è stata la premessa.

Da qui il paragone per rendere l’idea: “Alla fine del lockdown di maggio scorso erano meno di 100mila ufficiali, anche se allora anche saranno stati 3-400mila”. La circolazione virale, insomma, è assai più alta e adesso sono in gioco anche le varianti. La frenata ai casi gravi indotta dai vaccini, secondo Galli, è prematura: “Abbiamo ancora un’importantissima parte di 70-80enni non vaccinati”. Il primario del Sacco si è quindi soffermato sulle parole del premier britannico Boris Johnson: “La Gran Bretagna, che ha chiuso molto a lungo, ha 40 milioni di dosi fatte. Eppure mi pare che abbia spiegato che con le riaperture, scelte per esigenze economiche, prevede casi, morti e difficoltà”.

La riapertura italiana “precoce” – pur sottolineando di “capire il disastro per chi deve stare chiuso” – avviene secondo Galli all’inizio di una flessione della curva “appena accennata”. E quindi “finiremo a breve distanza” a vedere la curva muoversi nel “senso opposto”. Con una sola possibilità di frenarla: “Che si vaccini a tamburo battente, ma questo non mi pare il caso”. Altrimenti con il sistema a colori pienamente funzionante a partire da maggio, il rischio, a suo avviso, è di fare un passo indietro: “Il sistema a colori non ha funzionato, guardate la Sardegna”.

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INDENNITA’ COVID: al via la domanda online per gli Avvocati contagiati dal Covid-19

avvocati
avvocati

Indennità Covid avvocati: dal 15 aprile al via la nuova domanda per le infezioni contratte tra il 1° novembre 2020 e il 30 aprile 2021. Lo annuncia la Cassa Forense con l’avviso del 14 aprile. La scadenza è fissata al 30 giugno.

Indennità Covid avvocati: è aperta dalle 8.30 del 15 aprile 2021 la procedura per presentare la nuova domanda online.

Con l’avviso del 14 aprile 2021 la Cassa Forense ha annunciato il rilascio della procedura per richiedere il contributo in ipotesi di contagio da Covid-19.

Dal 15 aprile si può presentare richiesta telematica, entro la scadenza fissata a mezzanotte del 30 giugno 2021.

Il professionista interessato, per compilare ed inviare l’istanza, potrà collegarsi dalla propria posizione personale presente sul sito internet della Cassa.

Indennità Covid avvocati, al via la nuova domanda: scadenza il 30 giugno 2021

Gli avvocati possono fare domanda di accesso ai nuovi indennizzi riconosciuti dalla Cassa Forense in caso di contagio da Covid avvenuto tra il 1° novembre 2020 e il 30 aprile 2021.

A partire dalle ore 8.30 del 15 aprile 2021 e fino alla mezzanotte del 30 giugno 2021, sarà possibile presentare la domanda on-line per l’erogazione del contributo per prestazioni straordinarie per l’anno 2021”.

Si legge nell’avviso pubblicato il 14 aprile 2021 sul periodico ufficiale della Cassa Forense.

Per richiedere il contributo economico, che va dai 1.000 ai 7.500 euro una tantum, gli iscritti dovranno presentare esclusivamente domanda telematica attraverso la pagina personale. Non saranno, quindi, ammesse richieste pervenute in altro modo.

Solo in caso il richiedente sia un superstite dell’iscritto deceduto, la Cassa ha messo a disposizione, nella sezione modulistica, il relativo modulo cartaceo da trasmettere via pec () sempre entro il termine di scadenza del 30 giugno 2021.

Indennità Covid avvocati: gli importi delle prestazioni straordinarie

La Cassa Forense ha esteso il beneficio già previsto nel corso dell’anno passato, in favore degli avvocati, anche pensionati, che siano stati contagiati da Covid.

Anche per parte del 2021, l’Ente ha infatti deciso di erogare prestazioni assistenziali straordinarie in un’unica soluzione.

n particolare, i contributi, rapportati in base alle situazioni in cui si è trovato l’iscritto, sono quelli riportati nella tabella seguente:

Situazione Importo dell’indennità
Ricovero in una struttura sanitaria 5.000 euro
Isolamento sanitario obbligatorio per aver contratto il virus o per contatti diretti con soggetti contagiati 3.000 euro
Isolamento obbligatorio senza aver contratto il virus ma perché in contatto con malati Covid-19 1.500 euro
Isolamento obbligatorio senza aver contratto il virus e con coniuge deceduto per Covid – 19 7.500 euro

Inoltre, è stato riconosciuto un contributo in favore dei superstiti in caso di decesso dell’iscritto nel medesimo periodo, sempre per patologia Covid-19 di 5.000 euro.

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Bookcity 2021 : il tema della decima edizione sarà il ‘dopo’ pandemia

BOOKCITY
BOOKCITY

La decima edizione di BOOKCITY si svolgerà dal 17 al 21 novembre con eventi in città e online

Manifestazione dedicata al libro e alla lettura, promossa dall’Assessorato alla Cultura del
Comune di Milano e dall’Associazione BOOKCITY MILANO, costituita da Fondazione Corriere della Sera, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Fondazione Umberto e Elisabetta Mauri e Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
“Da oltre un anno ci interroghiamo su che cosa succederà DOPO. Dopo la pandemia, dopo i
lockdown, dopo i lutti, dopo l’arrivo delle grandi risorse della Comunità Europea. Un grande sforzo collettivo di immaginazione, che trova nelle pagine dei libri il terreno più fertile di crescita.

È questo che a #BCM21 ci domanderemo. Che cosa succederà DOPO?

Cercheremo di rispondere mettendo al centro il libro, la parola e il dialogo. Ragioneremo insieme sul futuro delle nostre comunità, del lavoro, delle città, dell’istruzione, della cultura. Siamo consapevoli che l’esperienza della pandemia ha già cambiato il nostro futuro: solo immaginandolo potremo affrontarlo.
Immaginare il futuro non significa tuttavia abbandonare la storia, la memoria, ciò da cui veniamo.
Discutere del dopo allora implica un grande sforzo, che ripropone ancora una volta il confronto di culture, esperienze, diversità. A partire dal capire con maggiore chiarezza quello che tutti noi stiamo affrontando oggi.” (Comitato Promotore BookCity Milano)
In questo momento di grande incertezza BOOKCITY MILANO vuole tornare ad abbracciare tutti i quartieri della città, con l’obiettivo di renderli motori e protagonisti dell’identità, della storia e delle trasformazioni di Milano, per festeggiare il libro e la lettura e creare nuovi lettori. Perché solo la conoscenza e la cultura, come abbiamo imparato nel corso di quest’anno, possono aiutarci ad affrontare le sfide del mondo che abitiamo e che ci abita. È in questa ottica che si iscrivono la grande attenzione e l’apprezzamento di AIE che si tradurranno a breve in forme organiche di partecipazione .

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Cosa vedere in Lombardia : ecco gli 11 siti Unesco inseriti sul National Geographic

Cosa fare a Pasquetta in Lombardia: 7 idee per una giornata all’aria aperta
Natura e avventura: esplorando i paesaggi della Lombardia

Gli 11 siti Unesco della Lombardia protagonisti sul ‘National Geographic‘. La rivista, pubblicata in moltissimi Paesi del mondo e tradotta in oltre 30 lingue, conta circa 50 milioni di lettori al mese. Il periodico è edito dalla National Geographic Society, una delle più grandi istituzioni scientifiche ed educative non profit al mondo.

Assessore Galli: riconoscimento al nostro impegno

“Esprimo grande soddisfazione – dichiara l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli – per il servizio effettuato dalla prestigiosa rivista che esalta lo straordinario patrimonio culturale lombardo riconosciuto dall’Unesco come bene dell’Umanità. Quello del ‘National Geographic’ è un vero e proprio invito a intraprendere un viaggio alla scoperta delle 11 meraviglie culturali della Lombardia”. “L’esplorazione – aggiunge – inizia con Mantova e Sabbioneta, per proseguire con Cremona e il Museo del Violino, Milano con il Cenacolo di Leonardo da Vinci. E quindi il ‘Villaggio operaio’ di Crespi d’Adda”.

“Ed ancora in Val Camonica poi – continua – c’è il primo sito riconosciuto dall’Unesco in Italia (1979), il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane, dove si trova la Rosa Comuna, simbolo della nostra grande Regione. In provincia di Varese troviamo i fossili di Monte San Giorgio, il Sacro Monte, le Palafitte del lago e l’insediamento longobardo di Castelseprio (riconoscimento condiviso con ‘Brescia – Santa Giulia’); per finire con la ferrovia retica del Bernina e le mura veneziane di Bergamo”.

I siti Unesco della Lombardia sul National Geographic

“Senza alcun dubbio, la Lombardia – commenta l’assessore Galli – è storia e cultura. E il ‘National Geographic’ l’ha riconosciuto ed esaltato con il suo bellissimo articolo, che quindi consideriamo un premio per il nostro lavoro e al nostro impegno per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo“.
“Un patrimonio – conclude Galli – che, oltre le undici realtà raccontate dal ‘National Geographic’, complessivamente ammonta a ben 18 riconoscimenti Unesco. Tra patrimonio materiale e immateriale, uomo e biosfera e città creative”.

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Prima donna sulla luna: la NASA sceglie SpaceX di Elon Musk

prima donna sulla luna nasa space x
prima donna sulla luna nasa space x

La Nasa sceglie la SpaceX di Elon Musk per portare la prima donna e il prossimo uomo sulla Luna. 

La società di Elon Musk è stata quella preferita fra le altre, battendo anche la Blue Origin di Jeff Bezos, fondatore di Amazon.com. Il progetto, denominato Artemis, si occuperà di un nuovo allunaggio e vedrà per la prima volta una donna sulla luna.

La NASA ha preso la sua decisione con una commessa di 2,9 miliardi di dollari. Sarà la prima volta in cui la costruzione della nuova navicella spaziale per l’allunaggio sarà affidata a un’unica azienda e non a un consorzio, decisione che di solito tutela le società in caso di fallimento.

Il progetto sarà il primo a portare un veicolo commerciale sul suolo lunare. Il nome del veicolo sarà Lander.

Oltre alla SpaceX di Elon Musk e alla Blue Origin di Jeff Bezos, la terza azienda in gara era Dynetics, società della difesa del gruppo Leidos Holdings.

«Dovremmo realizzare il prossimo atterraggio il più presto possibile», dichiara in conferenza stampa streaming da Cape Canaveral, Steve Jurczyk, amministratore ad interim della Nasa. «Questo è un momento incredibile per essere coinvolti nell’esplorazione umana, per tutta l’umanità».

L’allunaggio è previsto – con una data obiettivo – per il 2024. Il contratto è stato firmato nell’ambito del programma Artemis e prevede come primo passo l’arrivo della prima donna sulla Luna. In seguito, dichiara la NASA, anche quello della prima persona di colore sulla Luna. Afferma infatti che “questo obiettivo è in linea con l’impegno del presidente Biden di perseguire un approccio globale per promuovere l’equità per tutti”.

Il programma Artemis coinvolgerà quattro astronauti. Lo Space Launch System (Sls), nuovo lanciatore della Nasa, sarà integrato con la capsula Orion; da qui, quando saranno in orbita lunare, due degli astronauti si sposteranno nella SpaceX. La NASA prevede che, per questa prima missione, gli astronauti resteranno sulla Luna per una settimana, dopo la quale faranno ritorno sulla capsula Orion e rientreranno, insieme agli altri astronauti, sulla Terra.

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Al via in Lombardia da lunedì 19 aprile le prenotazioni per vaccinazioni anti-Covid fascia over 65

lombardia passa a poste vaccino
lombardia passa a poste vaccino

VACCINAZIONI IN AUMENTO

“Da lunedì prossimo, 19 aprile, apriremo le prenotazioni per le vaccinazioni anti-Covid alla fascia degli over 65. Quindi potrò mettermi in lista anch’io”. Lo ha detto il presidente della Regione Attilio Fontana che ha visitato, insieme all’assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione, Stefano Bolognini, l’Hub vaccinale allestito presso la Fabbrica del Vapore a Milano.
Fontana ha anche ricordato che la Lombardia “ha superato i 2.250.000 vaccini somministrati e che la media giornaliera si è attestata alle 50.000 somministrazioni al giorno”.

Per quanto riguarda la situazione epidemiologica, il presidente Fontana ha detto: “dai dati che abbiamo potuto esaminare arrivati da Roma, la Regione Lombardia potrebbe già essere considerata ‘zona gialla’. Ad oggi però, come ben sapete, sono presenti dei limiti sul cambiamento delle fasce, ma i numeri sono certamente positivi”.

In Italia ieri sono state somministrate 347.279 dosi di vaccino anti-Covid secondo il Commissariato all’emergenza. Si tratta del nuovo record per un singolo giorno. Il totale delle somministrazioni sale a 14.643.764, sono 4.332.143 le persone che hanno ricevuto anche il richiamo. Per il Governo il target delle somministrazioni all’80% della popolazione entro il prossimo autunno è realizzabile.

COME PRENOTARSI

Sistema di prenotazione:
 www.prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it
In alternativa è possibile prenotare anche: tramite sportello Postamat, anche se non sei correntista, inserendo la tessera sanitaria, il cap di residenza/domicilio e il tuo numero di cellulare con l’aiuto dei Portalettere, che possono effettuare per te la prenotazione
 telefonando al numero verde 800 894545

Guarda il video tutorial

 

 

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Caccia al tesoro Milano: progetto Forestami per scoprire il verde della città

caccia al tesoro milano forestami
caccia al tesoro milano forestami

Caccia al tesoro virtuale, alla scoperta del verde di Milano: un progetto di Scuola Forestami pensato per i ragazzi, ma adatto a tutti.

Partecipazione gratuita e iscrizioni aperte dal 16 aprile al 3 maggio 2021 per una caccia al tesoro green in giro – virtualmente – per Milano: il progetto di Scuola Forestami avrà luogo online dal 10 maggio 2021.

Si tratta di un gioco a squadre che si svolgerà (almeno per ora) online, attraverso prove d’ingegno, enigmi da risolvere, indizi da scoprire e azioni green da compiere, tutto come in una vera caccia al tesoro, ma navigando in mappe virtuali.

Il gioco è pensato per ragazzi dai 10 ai 15 anni, ma è rivolto a tutti e si potrà giocare in squadra o da soli. Durante il gioco ogni giocatore potrà accedere alla piattaforma individualmente e visualizzare le prove che la sua squadra starà affrontando.
Ogni giocatore potrà interagire e risolvere le prove. I membri di ciascuna squadra, per superare più velocemente la tappa, saranno invitati a collaborare e confrontarsi tra loro usando strumenti di chat e videochat esterni.

Il gioco, come spiega il Regolamento completo, si svolgerà in 5 tappe giornaliere da lunedì 10 a venerdì 14 maggio. Ogni tappa sarà composta da 5 “prove”. Tutte le squadre affronteranno le stesse prove, che si presenteranno una dopo l’altra nella stessa sequenza per ogni squadra.

Sarà l’occasione per riscoprire una Milano green e per avvicinarsi al mondo della sostenibilità e della natura attraverso il gioco e la leggerezza di un momento passato in compagnia, seppur virtualmente.

Durante il gioco, infatti, le squadre condurranno anche una speciale missione: far crescere una grande foresta virtuale. Accanto al divertimento della competizione, quindi, si potrà così sperimentare il piacere di concorrere tutti a raggiungere l’obiettivo di costruire insieme un vero bosco, imparando così a conoscere equilibri, relazioni e dinamiche.

L’iniziativa fa parte del progetto Forestami, a cura di Parco Nord Milano, realizzato con Frame e con il Festival della comunicazione.


 

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Lombardia, collaudo per il treno elettrico-diesel “Colleoni”

treno caravaggio
treno caravaggio

 

Nei primi mesi del 2022 entreranno in funzione sulle tratte regionali della Lombardia, servite da Trenord, i “Colleoni“. Si tratta di nuovi treni diesel elettrici – prodotti dalla Stadler – che percorreranno le linee non elettrificate. Gli stessi fanno parte del programma di rinnovamento della flotta approvato e finanziato da regione Lombardia con 1,958 miliardi di euro.

Sul sito della Regione Lombardia si legge che «il programma prevede complessivamente l’acquisto di 222 nuovi treni: 131 “Caravaggio” ad alta capacità, 61 “Donizetti” monopiano a media capacità e appunto 30 “Colleoni” con motori diesel-elettrici».

CARATTERISTICHE TRENO COLLEONI

I treni, dotati di tre carrozze, sono lunghi 66,8 metri e hanno a disposizione 168 posti a sedere. Possono viaggiare massimo a 140 chilometri all’ora e sono dotati di WiFi, sistema di informazioni per i passeggeri, illuminazione a Led, prese da 220 volt, porte Usb e, ovviamente, le toilette. Non solo, sono presenti anche aree per il deposito di biciclette e bagagli. Grazie ai gradini scorrevoli che compensano la distanza tra le porte e la piattaforma, l’accessibilità per le persone a mobilità ridotta sarà facilitata. Infine, un sistema di spie luminose segnalerà ai passeggeri l’apertura e la chiusura delle porte.

 

SOSTENIBILITÁ AMBIENTALE – Particolare attenzione alla sostenibilità ambientale nella realizzazione e nello sviluppo dei nuovi treni. «Il treno è alimentato da un PowerPack nel quale sono alloggiati due motori diesel a basse emissioni di ultima generazione (livello V con catalizzatore SCR) e quattro batterie. – si legge sul sito della regione – Grazie alle batterie e alla trazione Diesel-elettrica, il nuovo treno può entrare nelle stazioni delle aree suburbane con emissioni ridotte. In questo modo, oltre alle emissioni, nelle stazioni può essere ridotto anche il rumore».

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HOMI 2021 torna a settembre insieme al Salone del Mobile

HOMI
HOMI

HOMI, Il Salone degli Stili di Vita, interamente dedicato al mondo dell’abitare e della decorazione per la casa, inizialmente prevista a gennaio 2021, si terrà dal 5 all’8 settembre a fieramilanocity e Mico in concomitanza con il Salone del Mobile.

HOMI torna a settembre insieme al Salone del Mobile

“Fare sinergia, razionalizzare e sviluppare sono le parole chiave per la ripresa e sostenere tutti gli operatori del settore – afferma Carlo Bonomi, Presidente di Fiera Milano – dopo la moda che è riuscita a concentrare in una settimana l’intera filiera, anche il design e il mondo della decorazione casa saranno concomitanti. Una vera e propria rivoluzione che ha trasformato un momento di crisi in opportunità”.

“La concomitanza delle due manifestazioni – afferma Luca Palermo, Consigliere di Amministrazione di Fiera Milano – consentirà un arricchimento dell’intero Sistema dell’Abitare a Milano che avrà intorno a sé un contesto dal respiro ancor più internazionale”.

Le nuove date permetteranno a HOMI di proseguire nel percorso già intrapreso di trasformazione dell’evento da semplice momento di incontro tra domanda e offerta ad hub internazionale di networking tra tutti gli attori della filiera.

In attesa della prossima edizione, HOMI continuerà a sviluppare l’importante progetto digitale per mantenersi vicina a imprese e professionisti offrendo una piattaforma di visibilità attiva 365 giorni.

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Un Caprone gigante in piazza Gae Aulenti

Caprone in Piazza Gae Aulenti 1
Caprone in Piazza Gae Aulenti 1

Sono ormai settimane che Milano è teatro di avvenimenti piuttosto bizzarri e che hanno come protagonisti Olda Il Caprone e Frank Matano. Oggi è arrivato il momento di svelare al mondo intero di cosa si tratta…o quasi!

Un Caprone in piazza Gae Aulenti

Diversi passaggi hanno preceduto questo momento: il primo incontro con Frank, quando Olda lo ha ufficialmente incaricato di intraprendere la missione segreta, poi l’apparizione ad Italia’s Got Talent, infine uno  strano movimento di martelli, scalpelli e viti, e un progetto maestoso da realizzare insieme a un paio di amici.

L’ultimo strano episodio però è accaduto proprio nei giorni scorsi, e ha destato non poco stupore: sono apparse delle giganti orme nei luoghi più iconici della città e nessuna traccia di Olda.

E’ così che, zoccolo dopo zoccolo Olda, Frank & Friends sono lieti di presentare: Il Caprone Gigante, un’installazione alta 14,05 metri e larga più di 12, chiaramente ispirata ad Olda. La mega installazione, che si trova in Piazza Gae Aulenti, nasconde però ancora un ultimo segreto. Il fianco del Caprone Gigante porta con sé un enigma “C’è un___dentro.”: chi o cosa c’è dentro e dietro? Stay Tuned…

 

 

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DRAGHI: riaprono ristoranti e spettacoli all’aperto dal 26 aprile, anche di sera

dpcm draghi
dpcm draghi

DRAGHI: Dal 26 aprile teatri, cinema e spettacoli dovrebbero tornare a essere consentiti all’aperto. Dovrebbe restare il coprifuoco alle 22, nella fase delle nuove aperture. Spostamenti consentiti tra regioni Gialle, con pass per altri colori.

Lo riferiscono fonti di governo al termine della cabina di regia a palazzo Chigi sul Covid. Al chiuso gli spettacoli dovrebbero essere consentiti con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti contagio.

«Si può guardare al futuro con prudente ottimismo». Lo ha detto aprendo la conferenza stampa il premier Mario Draghi. Il premier ha annunciato si ancitipano le riaperture al 26 aprile, con «un rischio ragionato fondato sui dati. Che sono in miglioramento». Tornano le zone gialle rafforzate dal 26 aprile: potranno aprire le attività all’aperto. Dunque ristorazione, sport e spettacolo, ma solo nelle aree a basso contagio da Covid e all’aperto. Con ristoranti all’aperto open anche la sera e stringenti limiti di capienza per cinema e teatri al chiuso. Le novità sulle riaperture emergono da fonti di governo al termine della cabina di regia sul Covid a Palazzo Chigi.

A scuola in presenza, nelle zone rosse fino alla terza media

Dalla stessa data dovrebbero riaprire in presenza tutte le scuole, anche le superiori, tranne che nelle zone rosse, dove gli alunni saranno in classe fino alla terza media. Alle superiori al 50 per cento. Resta il coprifuoco fino alle 22, come attualmente in vigore.

Dal 26 aprile dovrebbero essere consentiti gli sport all’aperto, mentre gli stabilimenti balneari e le piscine all’aperto dovrebbero riaprire il 15 maggio e il primo giugno dovrebbero riaprire al chiuso anche le palestre. E’ quanto si apprende da fonti di governo.

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Operativi i treni Covid-Free di Trenitalia : ” Tamponi gratis per viaggiare in sicurezza”

Covid Free di Trenitalia
Covid Free di Trenitalia

Trenitalia, al via i treni “Covid-free”

A partire dal 16 aprile viaggiare diventa ancora più sicuro grazie ai  collegamenti sperimentali Frecciarossa Covid free sui quali è consentito l’accesso ai soli passeggeri negativi al Covid-19. 

ECCO LE ISTRUZIONI

Per poter salire a bordo dovrai presentarti in stazione, in testa al binario, a partire da 45 minuti e fino a 10 minuti prima della partenza, con una certificazione di un tampone molecolare o antigenico rapido, effettuato nelle 48 ore precedenti la partenza, che attesti la negatività al Covid-19.

In alternativa, previa prenotazione durante l’acquisto del biglietto, potrai effettuare gratuitamente il tampone il giorno della partenza, presso i Centri della Croce Rossa Italiana (CRI), in prossimità delle stazioni di Roma Termini e Milano Centrale. Durante l’acquisto del biglietto riceverai l’indicazione del tempo di anticipo con cui recarti in stazione per effettuare il tampone.

Per accedere al treno dovrai esibire, oltre alla certificazione del tampone,  il titolo di viaggio ed un documento di riconoscimento in corso di validità.

Entusiasti i primi passeggeri che hanno aderito stamattina all’iniziativa, sottoponendosi per primi ai test. “Dopo tanti mesi senza viaggiare in treno, questo progetto è un incentivo per muovere il turismo – dice Cinzia Renzi, presidente Assoviaggi Confesercenti Lazio – Prima prendere il treno mi generava ansia, ora mi sento più tranquilla”.

 

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” We Go Out ” il nuovo singolo di Gabdez

sound speaker radio microphone 484 scaled
sound speaker radio microphone 484 scaled

We Go Out – Gabdez

 

La canzone, già dal titolo, contiene un chiaro messaggio per chi desidera “uscire (go out)” il prima possibile da questo periodo!

Mentre il mondo intero si sta rialzando dalla pandemia con i vaccini, tutti ci auspichiamo con forza e volontà, di ritrovare la serenità e la socialità perse nell’ultimo anno.

La melodia della canzone costruita su una base pop di 100BPM, inizia con un beat elettronico che ne esprime sin dall’inizio il suo mood energico.

Dopo la prima strofa che invita ad “uscire (GO OUT)”, il sound cresce con un coro deep e una cassa 4/4 per introdurre dopo un break la seconda strofa dove viene raccolto tutto il significato di libertà, musica e festa!

Interamente distribuita e prodotta dalla “DEZMUSIC”, questa canzone di matrice essenzialmente electro/melodic, con il suo gioco di sonorità vuole essere un crossover di genere tra pop/deep/trap, leggero e facile da ascoltare e da ballare, come la precedente produzione “Feel it”.


Da Venerdì 16 aprile 2021

Disponibile in tutti i servizi di streaming e nei digital stores


we go out gabdez dj

Bio:

Gabdez Dj & Producer nato in Sicilia, resident Nikki Beach Costa Smeralda,

Plaza Athenee Parigi, The Roof Milan, Annex Beach Cannes.

Ha suonato in in diversi clubs in giro per il mondo Londra, Oslo, Stoccolma, Mykonos, Bucharest, Tokyo, ed aperto concerti di artisti di fama internazionale

come David Guetta, Sebastian Ingrosso, Claptone, Purple Disco Machine ecc.

La sua produzione musicale di matrice house è ispirata dal sound di Frankie Knuckles

ma anche dalla “French Touch” dei primi anni duemila.

Le sue ultime produzioni,“Feel it” e “We go out”, invece sono un esperimento musicale espressione del periodo storico che stiamo attraversando.

Il successo di Gabdez nasce dalla sua versatilità e dalla sua capacità di interpretare il gusto del pubblico creando dei dj set perfetti per ogni contesto.

www.djgabdez.com

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Giardino zen in Piazza Piola con ciliegi e sculture dedicato a Teresa Pomodoro

giardino zen milano piola teresa pomodoro
giardino zen milano piola teresa pomodoro

Un giardino zen a Milano, tra ciliegi e sculture

Il nuovo giardino ‘Zen’ di Piazza Piola  in onore all’attrice, regista e drammaturga Teresa Pomodoro, scomparsa nel 2008.

Il progetto di riqualificazione del giardino è durato cinquanta giorni: i ventuno ciliegi in fiore e le sculture del giapponese Kengiro Azuma diventano la principale attrazione dello spazio verde, voluto e offerto alla città dal Teatro No’hma di via Orcagna.

L’inaugurazione dello spazio urbano trasformato – restituito a Milano libero, senza confini – comincerà con il suono di un gong che darà inizio a una performance che si potrà seguire in diretta streaming e “onlife” sui canali digitali del teatro e coinvolgerà artisti e ballerini, oltre a un dj set, per diversi momenti di musica.

La riqualificazione del Giardino Teresa Pomodoro è espressione del forte legame dello Spazio Teatro No’hma con il territorio urbano. Il giardino Zen è anche un progetto condiviso: è stata attivata una campagna di raccolta fondi per coinvolgere i cittadini e creare uno spazio di tutti, per tutti.

“Non solo un giardino, ma molto di più – si legge nel post del Consolato giapponese – un giardino pensato come un prolungamento dello spazio teatrale che raggiunge un luogo pubblico della città, plasma il futuro di un quartiere, divenendo la scenografia perfetta in cui accogliere le sculture dell’artista giapponese Kengiro Azuma tra panchine e alberi di ciliegio, un nuovo modello per la rinascita della città di Milano”. Oltre alle già citate sculture dell’artista giapponese, il giardino zen “Teresa Pomodoro” ospiterà 21 alberi di ciliegio e un’area pedonale con una pavimentazione a forma di goccia per richiamare la leggerezza dell’acqua.

Il giardino zen rispecchierà quella che era l’idea del mondo cullata da Teresa Pomodoro, un pianeta in armonia tra uomo e natura, in cui prestare le giuste attenzioni a entrambi. E l’attrice e drammaturga di origini pugliesi, sorella dell’ex presidente del tribunale di Milano Livia e cugina dello scultore Arnaldo, lo ha dimostrato anche durante la sua lunga attività teatrale: per anni ha infatti portato i suoi spettacoli nelle carceri milanesi di Opera e San Vittore.

Il giardino zen sarà inaugurato domenica 18 aprile con un evento in streaming trasmesso sul sito www.nohma.org.

 

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A Milano in Stazione Centrale, Tamponi gratis e senza prenotazione grazie alla Croce Rossa

croce rossa termoscanner coronavirus 1
croce rossa termoscanner coronavirus 1

Tampone gratuito in Stazione Centrale all’hub della Croce Rossa

Test sempre più capillari e accessibili. Senza alcun costo, limite di età o prescrizione medica chiunque potrà sottoporsi al tampone antigenico rapido nelle tensostrutture allestite dalla Croce Rossa.

Da venerdì 16 aprile, in stazione Centrale a Milano tutti i cittadini che lo vorranno potranno effettuare un test antigenico rapido anti Covid per verificare la presenza o meno del Sars-Cov-2 nel proprio organismo. Non vi saranno limiti di età o necessità di avere una prescrizione.

L’iniziativa, resa possibile grazie al finanziamento della Commissione Europea, consente a pieno regime di effettuare fino a 3mila test antigenici al giorno su tutto il territorio nazionale.

Gruppo Fs ha messo a disposizione si parte con Milano Centrale e Roma Termini per poi estendere a maggio lo screening nelle stazioni ferroviarie di altre nove città. Così facendo si punta ad individuare con maggiore efficacia e copertura tutti i casi di positività in assenza di sintomi.

Il gazebo allestito dalla Cri servirà poi per i passeggeri dei treni Frecciarossa Milano-Roma che, sempre a partire da domani, dovranno necessariamente presentare un esito negativo ad un tampone rapido o molecolare effettuato non oltre le 48 ore antecedenti al viaggio. Al momento della prenotazione del biglietto, il viaggiatore potrà selezionare anche la prenotazione del test rapido alla tensostruttura della Cri. Lo spazio sarà aperto dalle 8 alle 20

i primi treni ‘Covid-tested’ grazie alla collaborazione con il Gruppo Fs. Il personale e i passeggeri di due Frecciarossa (Roma Termini – Milano Centrale delle 8.50 e Milano Centrale -Roma Termini delle 18.00) potranno ogni giorno effettuare il test rapido gratuitamente prima della partenza del treno.

 

 

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Ristoranti aperti la sera e cinema col tampone, ecco la bozza del piano riaperture delle regioni

cena in bianco
cena in bianco

Riaperture, ecco la bozza delle regioni

Bar, ristoranti, cinema e teatri. Ma anche piscine, palestre e terme: le linee guida della bozza preparata dalla Conferenza delle Regioni ipotizzano nuove regole per poter riaprire al più presto in condizioni di sicurezza le attività commerciali, di intrattenimento e culturali a prescindere dal colore della zona

Il governo intende seguire una road map che verrà specificata con il decreto che entrerà in vigore a maggio i cui fari saranno sempre l’andamento dei contagi da coronavirus e delle vaccinazioni per consentire graduali riaperture da metà mese differenti da zona a zona a seconda dell’emergenza sanitaria. Intanto già oggi tecnici del Cts e i ministri di Draghi incontreranno i governatori per  valutare il contenuto della bozza, in vista della consueta cabina di regia con l’Iss di domani

Le proposte delle Regioni per riaprire i ristoranti

Sanificazione delle superfici, distanziamento, igenizzazione. Sono queste le chiavi per riaprire i ristoranti secondo la bozza delle Regioni, oltre a favorire l’utilizzo degli spazi esterni dovunque sia possibile. “Le misure di seguito riportate, se rispettate, possono consentire lo svolgimento sia del servizio del pranzo, che della cena – sottolineano i governatori – Inoltre tali misure possono consentire il mantenimento del servizio anche in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”. La richiesta è riaprire i ristoranti a pranzo e a cena e anche nei territori dove il livello di rischio è più alto. E ancora: due metri di distanziamento all’interno e uno all’esterno, consumazione obbligatoriamente al tavolo dopo le 14 e numero chiuso nei locali senza posti a sedere.

Le regole per le riaperture di palestre e piscine

Anche per le palestre le regole fondamentali sono le stesse: sanificazione degli attrezzi e degli ambienti, distanziamento di almeno due metri durante l’attività fisica, ricambio d’aria, spogliatoi con barriere e temperatura all’ingresso (deve essere inferiore ai 37,5 gradi). Anche in questo caso si dice che le misure consentono l’apertura dell’attività anche “in scenari epidemiologici definiti ad alto rischio purché integrate con strategie di screening periodico del personale non vaccinato”. Per le piscine le regole sono simili, con 7 mq d’acqua per persona e dei parametri ben precisi di cloro da utilizzare per disinfettarla.

Come far ripartire cinema, teatri e spettacoli dal vivo

Per cinema, teatri e sale da concerto i punti chiave sono sempre gli stessi: distanziamento (almeno un metro da ogni lato), sanificazione dell’ambiente e igienizzazione delle mani. Niente mascherina quando ci si siede se la distanza è di almeno due metri. In ogni caso, viene specificato nel documento, le misure consentono la riapertura in qualsiasi scenario purché accompagnate da un attestato che indichi il risultato negativo a

 

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