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mercoledì, Aprile 30, 2025
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AgruMi 2025: mostra mercato dedicata a sapori e saperi del Mediterraneo

AgruMi 2025

AgruMi 2025

Villa Necchi Campiglio, Bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS a Milano, ospiterà la XIII edizione di Agrumi, sabato 15 e domenica 16 febbraio 2025, un fine settimana alla scoperta degli agrumi e dei loro aromi, colori e sapori.

L’esposizione, allestita tra il giardino e il campo da tennis coperto della villa, consente ai visitatori di conoscere un patrimonio di biodiversità tipica dei paesaggi mediterranei rimanendo nel cuore di Milano, e di acquistare piante, frutti, mieli, birre aromatizzate, profumi, cosmetici, raffinati decori e altri prodotti selezionati sulla base della loro qualità e particolarità: dal limone di Sorrento al chinotto di Savona; dai succhi di bergamotto della Calabria al dolce siciliano Foglia Allegra, composto da un croccante su una foglia di limone; e molto altro. Tra le proposte più insolite, i cosmetici preparati con l’olio essenziale di pompìa, una varietà di limone unica al mondo, endemica della Sardegna e diffusa in particolare nell’area della Baronia, dalla quale si ottiene un principio attivo dotato di preziose virtù medicamentose.

Per la prima volta AgruMi ha in programma degustazioni di spremute a cura del Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia Igp, durante le quali si può imparare a cogliere le differenze organolettiche tra i prodotti, riconoscendone le peculiarità e le proprietà nutritive.

Il pubblico potrà cimentarsi nel laboratorio di fotografia botanica a cura di Marco Beck Peccoz, professionista specializzato nelle immagini di dettagli naturalistici (attività su prenotazione e a pagamento).

AgruMi 2025 è aperto al pubblico sabato 15 febbraio in orario 12.00-18.00 e domenica 16 febbraio in orario 10.00-18.00. I biglietti di ingresso alla manifestazione costano 10 euro.

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Viaggio nell’arte coreana: mostra a Milano

Viaggio nell'arte coreana

Viaggio nell’arte coreana

Dal 4 al 26 febbraio la Fondazione Luciana Matalon ospiterà una rassegna di tre mostre dedicate all’arte coreana, offrendo un viaggio unico tra arte contemporanea, tradizionale e buddhista.

Dalla pittura Minhwa a quella popolare, fino all’arte buddhista, capolavori intrisi di spiritualità e tradizioni secolari accompagnano eventi esclusivi come esibizioni di tamburi e incontri con artisti e monaci, rappresentando una occasione imperdibile per immergersi nella cultura e nella bellezza del Paese del Calmo Mattino.

Il primo atto della mostra, Verso l’arte coreana, è in programma dal 4 all’8 febbraio 2025 e ospita una selezione di opere della tradizione popolare coreana accanto a espressioni più contemporanee: tra gli artisti in mostra: Iym Bong-Jag, Oh Jeong-Yoon, Kim Seong-Im, Choi Hyeon-Mi e Kang Mi-Ja.

Dal 12 al 18 febbraio 2025 è la volta della mostra Korean Minhwa dedicata ai dipinti su carta e seta della pittura Minhwa, con i loro animali simbolici e ricchi di significato: presenti alcuni dirigenti della Korean Minhwa Association e una rappresentanza della rivista mensile Wol-Gan Minhwa.

Infine, dal 20 al 26 febbraio 2025, la rassegna si chiude con l’ultima mostra Arte e Buddhismo Coreano, che affonda nella tradizione millenaria della pittura buddhista coreana: prevista una esibizione di tamburi e la presenza di ospiti di rilievo come la monaca buddhista Um Jung-Mi.

Ingresso gratuito.

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The Night Flight Orchestra in concerto a Milano

The Night Flight Orchestra

The Night Flight Orchestra

La rock band svedese The Night Flight Orchestra annuncia oggi il “Moon Over Europe Tour 2025”, serie di date che vedranno il gruppo guidato da Björn Strid (noto per essere il cantante e cofondatore dei Soilwork) esibirsi anche in Italia: il concerto si terrà l’11 febbraio al Legend Club di Milano.

Nati durante un tour dei Soilwork in Nord America da un’idea del cantante Björn Strid e del chitarrista David Andersson, comprendono tra le proprie fila membri di Soilwork, Arch Enemy e Mean Streak.

Biglietti 36,80 euro + commissioni (posto unico in piedi).

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I 6 migliori mercatini rionali di Milano: dove trovare capi vintage e firmati a prezzi irresistibili

I 6 migliori mercatini rionali di Milano: dove trovare capi vintage e firmati a prezzi irresistibili
I 6 migliori mercatini rionali di Milano: dove trovare capi vintage e firmati a prezzi irresistibili

I 6 migliori mercatini rionali di Milano: dove trovare capi vintage e firmati a prezzi irresistibili

Se sei alla ricerca di capi vintage e firmati a prezzi accessibili, Milano offre una vasta gamma di mercatini rionali che sono diventati sempre più popolari. Non solo è possibile trovare capi d’abbigliamento unici, ma puoi anche contribuire alla sostenibilità acquistando abiti usati in ottime condizioni. Ecco una panoramica dei principali mercati di Milano da non perdere.

Mercatino di Porta Genova

Nel cuore dei vivaci Navigli, il Mercatino di Porta Genova è una tappa imperdibile per gli amanti del vintage. Ogni domenica, ad eccezione dell’ultima del mese, puoi esplorare bancarelle piene di abiti, scarpe e accessori retrò. Il mercato è aperto dalle 7 alle 14 e si trova facilmente accedendo alla stazione di Porta Genova, servita dalla metropolitana e dalle linee ferroviarie regionali.

Mercato del Quartiere Isola

Nel caratteristico quartiere Isola, famoso per il Bosco Verticale, si svolge un mercato che unisce tradizione e modernità. Oltre a prodotti alimentari freschi, qui troverai una selezione di capi firmati e di alta qualità. Il mercato si tiene il martedì dalle 8:30 alle 14 e il sabato dalle 7:30 alle 18, nella zona di via Garigliano. Le fermate della metropolitana più vicine sono Isola (linea 5) e Garibaldi (linee 2 e 5).

Fiera di Sinigaglia

Tornando sui Navigli, la Fiera di Sinigaglia è il mercatino delle pulci più antico di Milano, risalente al 1800. Questo storico mercato è il paradiso per gli appassionati di oggetti vintage e da collezione, dai libri antichi ai vinili, passando per abiti retrò e mobili d’epoca. Il mercato si tiene ogni sabato dalle 8 alle 18 e può essere raggiunto facilmente tramite la metropolitana verde o i tram della zona.

Mercato in Via San Marco

Nel quartiere Brera, noto per la sua eleganza, il Mercato di Via San Marco è un luogo di riferimento per chi cerca capi di alta qualità. Aperto il lunedì e il giovedì dalle 7:30 alle 14, questo mercato propone una vasta gamma di prodotti, tra cui maglioni di cashmere e borse di pelle. Raggiungibile a piedi dal centro, le fermate della metropolitana più vicine sono Moscova (linea verde) e Turati (linea gialla).

East Market

L’East Market, situato in Via Mecenate, è un mercato indoor che si distingue dagli altri per la sua atmosfera alternativa e per la possibilità di scambiare vestiti. Aperto in date specifiche, questo mercato richiede un piccolo costo d’ingresso. Puoi raggiungerlo con il tram 27 o scendendo alla fermata Repetti sulla linea 4.

Mercato di Via Fauchè

Concludiamo con uno dei mercati più rinomati di Milano: il Mercato di Via Fauchè. Qui, ogni martedì e sabato, trovi una vasta selezione di capi d’abbigliamento, alcuni dei quali firmati da famose maison italiane. Situato in una delle aree più vivaci della città, è facilmente raggiungibile con la metropolitana, scendendo alla fermata Gerusalemme (linea 5).

Questi mercati non sono solo un’ottima occasione per fare acquisti, ma rappresentano anche un modo per scoprire la cultura eclettica di Milano, tra tradizione e modernità.

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Ditta Artigianale apre a Milano e rilancia il bar in stile anni ’50

Ditta Artigianale

Ditta Artigianale apre a Milano

Primo punto vendita fuori da Firenze per l’insegna di caffetteria Ditta Artigianale di Francesco Sanapo, che ha inaugurato il 25 gennaio in Corso Magenta a Milano. Un locale aperto dalla colazione fino alle 23, con i caffè della torrefazione fiorentina protagonisti assieme a proposte food di stampo internazionale.

Nel nuovo locale milanese viene dato ampio spazio al mondo del caffè con un’offerta che si estende dalle miscele per espresso, come MammaMia e Jump, ai caffè monorigine provenienti da diverse parti del mondo. Queste referenze possono essere gustate non solo in versione espresso, ma anche con metodi di estrazione alternativi come V60 o Aeropress.

Offerta food dalla colazione all’aperitivo: ci sono dolci e lievitati d’ispirazione internazionale come croissant francesi, cinnamon buns e carrot cake. Pausa pranzo con proposte semplici e fresche, ricco brunch in stile internazionale, che unisce le proposte stagionali e i grandi classici (come avocado toast, pancakes, club sandwich e croque madame).

«Aprire a Milano è una grande emozione per me e per il mio team», commenta Francesco Sanapo, AD di Ditta Artigianale. «Il nostro concept si basa sull’idea di riportare il bar alla sua dimensione umana e conviviale, ispirandosi ai caffè degli anni ’50, quando questi luoghi erano punti di ritrovo per socializzare e condividere momenti di qualità. L’obiettivo principale è quello di creare un ambiente accogliente dove il caffè è al centro dell’esperienza e della narrazione, insieme a un’offerta complementare di prodotti artigianali e di altissima qualità». E aggiunge: «Quale miglior occasione per presentare la nostra nuova visual identity, a partire da una grafica più contemporanea e colorata e da un packaging 100% riciclabile».

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In arrivo a Milano l’evento Beauty “Sephoria”

Sephoria a Milano

Sephoria a Milano

Sephoria, l’evento beauty più cool del mondo arriva in Italia, e più precisamente, a Milano, dal 28 al 30 marzo 2025 presso The Mall in Porta Nuova. Un vero e proprio tuffo nell’universo di Sephora con experience esclusive, servizi di bellezza, spazi immersivi, masterclass dal vivo e molto altro ancora insieme ai brand più iconici e amati.

L’evento prenderà forma in uno spazio di oltre 3.000 m² dove l’universo beauty di Sephora accoglierà con numerose aree dedicate a makeup, skincare, haircare, fragranze e Sephora Collection, brand dell’insegna. Un programma ricco con 35 brand, 4 aree servizi, masterclass e consulenze private con brand founder ed esperti, tutto all’interno di un’atmosfera vibrante e colorata, caratteristica dell’universo Sephoria.

I partecipanti vivranno esperienze immersive offerte da brand iconici, servizi di bellezza realizzati dai migliori make-up artist internazionali, masterclass con i founder di alcuni dei brand più amati del momento e molto altro. Un modo per celebrare la bellezza in tutte le sue forme.

L’evento sarà aperto al pubblico il 28 marzo, dalle ore 18 alle ore 21, il 29 marzo, dalle ore 9 alle ore 22.30, e il 30 marzo, dalle ore 10 alle ore 20. Le tre giornate di evento saranno suddivise in fasce orarie della durata di 3 ore e accessibili tramite biglietti acquistabili online.

Info e biglietti su https://www.sephora.it/sephoria-it.html.

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HAUSER in concerto a Milano: unica data in Italia

HAUSER

HAUSER in concerto a Milano

Conta 3 miliardi di visualizzazioni su YouTube, oltre 500 milioni di ascolti su Spotify, ha 10 milioni di follower su Facebook e 5 milioni su Instagram, HAUSER è la rockstar mondiale del violoncello, uno dei più amati musicisti strumentali del nuovo millennio, in grado di far convivere la musica classica con la musica contemporanea.

L’artista ha annunciato un tour europeo che prevede un unico concerto in Italia: il 18 novembre all’Unipol Forum di Assago, vicino a Milano.

La scaletta della serata prevede brani che spaziano dall’Adagio di Albinoni a Caruso di Lucio Dalla, dalla Serenade di Schubert a Nessun Dorma di Puccini. Le interpretazioni di Hauser, intense e appassionate, trasformano ogni nota in un dialogo diretto con l’anima dello spettatore.

Non mancheranno colonne sonore iconiche come “Il Fantasma dell’Opera” e “Game of Thrones” unite ad altri capolavori della tradizione classica, per una serata che guiderà il pubblico attraverso la forza universale della musica.

I biglietti saranno in vendita a partire dalle ore 10:00 di venerdì 31 gennaio online su Ticketone.it e nei punti vendita autorizzati Ticketone.

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Raf in concerto a Milano

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Raf in concerto a Milano

Il 23 maggio 2025, il Teatro degli Arcimboldi di Milano accoglierà un concerto speciale di Raf, che celebra i 40 anni della sua carriera con il Self Control 40th Anniversary – Tour Teatrale.

Il concerto sarà l’occasione per ripercorrere la carriera dell’artista attraverso tutti i suoi brani più celebri, tra cui “Sei La Più Bella Del Mondo”, “Il battito Animale, “Cosa Resterà degli Anni ‘80”, “Ti Pretendo”, “Infinito”, “Stai con Me”, “Non è mai un errore” e molti altri ancora.

“Self Control” ha segnato l’esordio di una storia artistica straordinaria: è stato il singolo che portato alla ribalta Raf facendolo conoscere non solo al pubblico italiano, ma anche internazionale, consacrandolo tra i più grandi artisti e pilastri della musica italiana.

Con 14 album all’attivo e oltre 20 milioni di dischi venduti, Raf si prepara a regalare una serata di emozioni indimenticabili, celebrando non solo i suoi 40 anni di carriera, ma anche il legame speciale con i suo tanti fan.

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A Milano un nuovo murale di Palombo in omaggio ad Edith BrucK

Edith BrucK

Murale dedicato a Edith BrucK

A Milano è apparso un nuovo murale dell’artista contemporaneo aleXsandro Palombo che ha voluto rendere omaggio a Edith Bruck, una delle ultime testimoni italiane della Shoah sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti.

Attraverso quest’opera, l’artista intende dare voce a una delle pagine più oscure della storia, sottolineando l’importanza della memoria in un contesto di crescente antisemitismo.

Nata in Ungheria nel 1931, la scrittrice e poetessa ebrea nel 1944, all’età di 13 anni, venne deportata ad Auschwitz e poi in altri campi tedeschi. Fu liberata insieme alla sorella nell’aprile del 1945. Dal 1954 vive a Roma. Nell’oprea di Palombo dedicata a Edith Bruck appare la scritta Arbeit macht frei (il motto posto all’ingresso di Auschwitz e di altri campi di sterminio), parole che rappresentano il più grande inganno della storia, un forte richiamo all’attenzione verso le nuove generazioni, sempre più vulnerabili alla propaganda negazionista. In un momento storico in cui l’antisemitismo dilaga ovunque, l’arte diventa un potente veicolo di memoria.

Nell’opera Edith Bruck appare sotto grandi finestre con vetri rotti e inferriate arrugginite da cui si scorge un vecchio muro di mattoni. La scrittrice indossa la divisa a righe dei lager mentre con tenacia stringe tra le mani la bandiera d’Israele che le copre le spalle con la grande stella blu di David. L’opera e’ un invito alla riflessione per aggrapparsi alla Memoria, contro i rischi dell’oblio che il trascorrere del tempo porta con se.

La presenza di murali dedicati a testimoni come Bruck non è solo un omaggio estetico, ma un richiamo alla consapevolezza storica, utile per preservare la memoria e combattere contro le forme di odio e ignoranza che continuano a manifestarsi. Quest’opera in particolare si pone come faro di speranza e ammonimento, incitando a non dimenticare mai.

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Riapre a Milano la Fondazione Adolfo Pini

Fondazione Adolfo Pini

Riapre a Milano la Fondazione Adolfo Pini

La Fondazione Adolfo Pini, cuore pulsante della memoria artistica di Renzo Bongiovanni Radice – zio materno di Adolfo Pini – e “laboratorio creativo” per le nuove generazioni, annuncia la riapertura al pubblico dello storico palazzo milanese di Corso Garibaldi 2. L’appuntamento, fissato per mercoledì 29 gennaio 2025 alle ore 18:30, promette di restituire alla città un luogo di straordinaria bellezza e cultura.

Situata nel cuore pulsante di Milano, la Fondazione ha da sempre rappresentato un baluardo per la valorizzazione dell’arte e della cultura. I recenti interventi di ammodernamento non solo hanno restituito lustro all’edificio storico, ma hanno anche reso possibile una nuova organizzazione degli spazi interni, pensati per esaltare al massimo il patrimonio custodito.

In occasione della riapertura, viene presentata la nuova mostra permanente dedicata a Renzo Bongiovanni Radice, un progetto curato da Silvia Bolamperti, responsabile del Dipartimento Cultura della Fondazione Adolfo Pini, per celebrare la figura e il lascito culturale di Renzo Bongiovanni Radice.

La riapertura della Fondazione Adolfo Pini rappresenta non solo un traguardo, ma anche un nuovo inizio. L’obiettivo è chiaro: rafforzare il legame con il pubblico e il territorio, diventando un punto di riferimento per l’arte e la cultura contemporanea.

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Musei gratuiti: un’occasione per scoprire l’arte nascosta a Milano

giornata internazionale dei musei

Musei gratuiti: un’occasione per scoprire l’arte nascosta a Milano

Scopri i musei gratuiti.

Milano, città di moda e design, nasconde tra le sue vie anche un patrimonio artistico inestimabile. Molti conoscono i capolavori più famosi, ma sono tante le opere meno note che meritano di essere scoperte. Quale occasione migliore per esplorare questi tesori nascosti se non durante i giorni di apertura gratuita dei musei? Vediamo cosa non perdere quando le porte di queste meraviglie si aprono gratuitamente al pubblico.

La Pinacoteca di Brera: oltre i capolavori

La Pinacoteca di Brera è uno dei musei più importanti d’Italia, conosciuta per opere come “Il bacio” di Hayez o il “Cristo morto” di Mantegna. Tuttavia, la collezione di Brera ospita molte altre perle nascoste, tra cui dipinti meno noti ma affascinanti di artisti del calibro di Giovanni Bellini o Cima da Conegliano. In occasione delle aperture gratuite, passeggiare tra queste opere offre un’esperienza più intima e riflessiva, lontana dai soliti circuiti turistici.

Museo del Novecento: un tuffo nell’arte moderna

Se il XX secolo è la tua passione, il Museo del Novecento è una tappa imperdibile. Situato in Piazza del Duomo, questo museo racchiude un’importante collezione di arte moderna italiana, con artisti come Boccioni, Fontana e De Chirico. Tra i tesori meno conosciuti, c’è una vasta selezione di opere che rappresentano il Futurismo e altre correnti avanguardiste. Durante le giornate gratuite, puoi immergerti nell’arte contemporanea senza preoccuparti del biglietto d’ingresso.

Il Museo Poldi Pezzoli: un gioiello di collezioni private

Forse meno famoso dei precedenti, ma di sicuro non meno affascinante, il Museo Poldi Pezzoli è uno dei più antichi musei di Milano. La collezione privata del nobile Gian Giacomo Poldi Pezzoli include dipinti del Rinascimento, preziosi orologi antichi, armature e arredi di epoca barocca. Questo museo offre un’atmosfera unica, quasi domestica, che consente di apprezzare opere di artisti come Botticelli e Piero della Francesca, lontano dalla folla.

I tesori nascosti del Castello Sforzesco

Il Castello Sforzesco ospita una serie di musei che coprono varie epoche e stili, dalle sculture di Michelangelo alla Collezione d’Arte Antica. Tra i pezzi meno noti, ma ugualmente preziosi, ci sono arazzi e opere d’arte applicata che raccontano la storia della vita di corte. Approfittare delle aperture gratuite significa scoprire un lato diverso di questo luogo iconico, lontano dall’immagine turistica.

Gallerie d’Italia: capolavori della pittura ottocentesca

Un altro gioiello nascosto è rappresentato dalle Gallerie d’Italia, situate nel cuore di Milano, a pochi passi dal Teatro alla Scala. Qui troverai una straordinaria collezione di opere del XIX secolo, con dipinti di Hayez, Segantini e molti altri artisti italiani. Le giornate gratuite permettono di godere di queste opere con calma, immergendoti nella bellezza dei dipinti storici e dei paesaggi italiani.

Un’occasione da non perdere

Le aperture gratuite dei musei non sono solo un’occasione per risparmiare, ma anche per concedersi il tempo di esplorare l’arte in modo più rilassato. Molti dei musei offrono anche visite guidate o attività speciali durante queste giornate, rendendo l’esperienza ancora più coinvolgente. Ricorda di consultare i siti ufficiali dei musei per controllare le date delle aperture gratuite e prepararti a vivere un viaggio nella cultura e nell’arte meno conosciuta di Milano.

Non perdere l’occasione di scoprire l’arte nascosta che Milano ha da offrire: ogni museo è una finestra su un mondo diverso, che aspetta solo di essere esplorato!

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Le architetture più sorprendenti di Milano: tra modernità e storia

Le architetture più sorprendenti di Milano: tra modernità e storia
Le architetture più sorprendenti di Milano: tra modernità e storia

Le architetture più sorprendenti di Milano: tra modernità e storia

Milano è una città che sa come stupire. Conosciuta per il suo ruolo da protagonista nella moda, nel design e nell’innovazione, la città offre anche una straordinaria varietà architettonica che spazia dal classico al contemporaneo, dal barocco al futurismo. Se è vero che Milano è una metropoli dal respiro internazionale, è altrettanto vero che la sua architettura racconta una storia affascinante, fatta di evoluzione e sperimentazione. In questo viaggio tra i suoi edifici più sorprendenti, scopriremo come la modernità e la storia si fondano in un perfetto equilibrio, creando una città unica al mondo.

Il Duomo di Milano: simbolo della città

Il Duomo di Milano è senza dubbio l’elemento architettonico più iconico della città. Questa cattedrale gotica, una delle più grandi del mondo, è un capolavoro di dettagli e magnificenza. La sua costruzione, iniziata nel XIV secolo e terminata solo nel XIX, è una sintesi perfetta tra la tradizione gotica e l’influenza di epoche successive. Le guglie che svettano verso il cielo, le statue e i mosaici al suo interno raccontano la storia di Milano e la sua crescita, passando attraverso secoli di arte e cultura.

La Galleria Vittorio Emanuele II: un’icona del XIX secolo

Situata tra il Duomo e il Teatro alla Scala, la Galleria Vittorio Emanuele II è una delle gallerie commerciali più antiche e affascinanti del mondo. Costruita tra il 1865 e il 1877, la galleria è un perfetto esempio di architettura neoclassica e ferroso. Le sue volte in vetro e acciaio, i pavimenti in mosaico e i sontuosi dettagli decorativi la rendono un luogo di grande eleganza. Camminando lungo la galleria, si percepisce come l’architettura sia riuscita a fondere l’arte del passato con la funzionalità dei moderni spazi pubblici.

Il Castello Sforzesco: la forza della storia

Il Castello Sforzesco è una delle costruzioni più maestose della Milano medievale. Oggi sede di numerosi musei e gallerie d’arte, il castello fu originariamente costruito nel XV secolo da Francesco Sforza. La sua imponenza, con torri e cortili interni, riflette il potere della famiglia Sforza e la storia di una Milano che, pur essendo una metropoli dinamica, ha sempre mantenuto un legame profondo con il suo passato. Oltre alla bellezza architettonica, il Castello è anche un simbolo di Milano come centro culturale e artistico.

La Torre Velasca: l’architettura brutalista degli anni ’50

Se Milano è famosa per la sua evoluzione, non si può non parlare della Torre Velasca, uno degli edifici più sorprendenti della città. In stile brutalista, questa torre di 106 metri, progettata nel 1957 da BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti, Rogers), è un esempio di architettura moderna che rompe con le convenzioni del passato. La sua struttura massiccia, con le fondamenta larghe e il corpo che si restringe verso l’alto, ha suscitato critiche e ammirazione, ma oggi è considerata una delle icone della Milano moderna.

Porta Nuova: la Milano che guarda al futuro

Uno degli sviluppi più recenti e sorprendenti è il quartiere Porta Nuova, un complesso di grattacieli e aree residenziali che ha trasformato il paesaggio urbano di Milano. Qui, architetture futuristiche si mescolano con design innovativi, come il Bosco Verticale, progettato dallo studio Boeri. Questi due grattacieli sono diventati un simbolo della sostenibilità, con le loro facciate ricoperte di piante e alberi che creano un ambiente urbano in armonia con la natura. Porta Nuovarappresenta la capacità di Milano di guardare al futuro, con una grande attenzione all’ambiente e al design.

Il Palazzo Lombardia: la modernità in un’architettura verticale

Nel cuore della città, il Palazzo Lombardia è un esempio straordinario di architettura moderna. Con i suoi 161 metri di altezza e il suo design minimalista, il grattacielo è la sede della Regione Lombardia e uno dei simboli della Milano contemporanea. La struttura si distingue per la sua eleganza sobria, con facciate in vetro che riflettono il cielo e l’ambiente circostante, e per la sua pianta a forma di croce, che le conferisce un aspetto iconico.

Il Pirelli Tower: il simbolo del boom economico

Un altro edificio emblema della modernità milanese è la Pirelli Tower, progettata nel 1956 dall’architetto Gio Ponti. Con i suoi 127 metri di altezza, la torre fu il simbolo del boom economico italiano del secondo dopoguerra. La sua forma slanciata e le linee moderne la rendono un’icona di Milano, che unisce design innovativo e funzionalità. La Torre Pirelli è diventata una delle strutture più riconoscibili nel panorama urbano della città, simbolo di progresso e crescita.

Fondazione Prada: l’arte e l’architettura contemporanea

Se c’è un luogo che rappresenta la fusione tra architettura e arte contemporanea, è sicuramente la Fondazione Prada, un complesso che si sviluppa su un’ex distilleria nel quartiere di Largo Isarco. Qui, l’architettura moderna e sperimentale si incontra con installazioni artistiche di fama internazionale. Il progetto, curato dall’architetto Rem Koolhaas, ha ridato vita a un’area industriale, trasformandola in un centro culturale d’avanguardia. La combinazione di edifici storici e nuove strutture dalle forme inaspettate rende la Fondazione Prada un esempio perfetto di come Milano sappia evolversi mantenendo un forte legame con il passato.

Conclusione: Milano tra passato e futuro

Milano è una città che sa come affascinare, non solo con la sua moda e il suo design, ma anche con la sua straordinaria capacità di unire il passato e il futuro in modo armonioso. Ogni angolo della città racconta una storia, da quella medievale del Castello Sforzesco alla modernità della Torre Velasca e dei grattacieli di Porta Nuova. Queste architetture sorprendenti, che spaziano tra tradizione e innovazione, fanno di Milano una delle capitali mondiali del design e dell’architettura, un luogo dove ogni edificio ha qualcosa di unico da raccontare.

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Milano segreta: i giardini nascosti della città

Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte

Milano segreta: i giardini nascosti della città

Milano, una delle metropoli più dinamiche e cosmopolite d’Italia, è conosciuta per la sua moda, il design e l’arte. Tuttavia, sotto la superficie pulsante della città, si nascondono angoli tranquilli che raccontano una storia diversa: i giardini segreti di Milano. Questi spazi verdi, spesso poco conosciuti e nascosti tra le vie trafficate, offrono un’oasi di pace e bellezza, lontano dal caos della città. Scopriamo alcuni di questi giardini segreti che Milano ha da offrire.

Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte

Giardino della Villa Belgiojoso BonaparteSituato in pieno centro, in via Palestro, il Giardino della Villa Belgiojoso Bonaparte è uno dei giardini più affascinanti di Milano. Sebbene la villa ospiti ora la Galleria d’Arte Moderna, il giardino, con i suoi sentieri sinuosi e le statue neoclassiche, rimane un angolo di tranquillità nascosto al grande pubblico. Tra fontane e aiuole, questo giardino è un perfetto esempio di come la natura e l’arte si fondano in armonia.

Giardino del Palazzo Dugnani

Anche se il Palazzo Dugnani è una delle strutture storiche più significative di Milano, il suo giardino rimane un piccolo segreto per molti. Situato vicino alla stazione centrale, il giardino del palazzo è un angolo di bellezza architettonica immerso nel verde. Il cortile, ricco di piante secolari, è un rifugio perfetto per una pausa dal ritmo frenetico della città.

Il Giardino della Rocca di Porta Romana

Poco distante dalle mura storiche di Milano, il Giardino della Rocca di Porta Romana è uno dei luoghi meno conosciuti ma incredibilmente suggestivi della città. Questo spazio verde si trova all’interno di un’antica fortificazione, circondato da resti medievali che raccontano la storia di Milano. Le rovine della rocca, ora integrate nel verde, creano un’atmosfera unica dove il passato incontra il presente in un’armonia perfetta.

Giardino di Palazzo Serbelloni

A pochi passi da Corso Venezia, il Giardino di Palazzo Serbelloni è un angolo nascosto che rimane spesso invisibile a chi attraversa la zona. Questo giardino privato, un tempo parte di una villa aristocratica, è oggi un’area verde curata che viene occasionalmente aperta al pubblico per eventi speciali. Il giardino è caratterizzato da una ricca vegetazione, con piante esotiche e alberi secolari che offrono una vista spettacolare sulla città.

Il Giardino delle Rose in Piazza Castello

In uno degli angoli più incantevoli di Milano, proprio sotto il Castello Sforzesco, si trova un giardino delle rose che è uno dei luoghi meno conosciuti dai turisti. Questo piccolo giardino fiorito, nascosto dietro le mura del castello, è un rifugio di tranquillità. Con una vista diretta sulla storica struttura, è il posto ideale per godersi una passeggiata tra i fiori, lontano dalla frenesia del centro.

Giardino di Via Conservatorio

In una delle zone più tranquille di Milano, il Giardino di Via Conservatorio è un piccolo angolo verde che spesso passa inosservato. Questo giardino, situato tra le storiche vie della città, è perfetto per chi cerca un momento di tranquillità. Con piante curate e alberi rigogliosi, è il luogo ideale per una passeggiata rilassante o una pausa dallo stress cittadino.

Giardini di Villa Necchi Campiglio

Uno dei giardini più eleganti di Milano è quello di Villa Necchi Campiglio, una villa storica che si trova nel cuore del quartiere di Porta Venezia. Il giardino di questa villa è un piccolo angolo di paradiso, caratterizzato da siepi perfettamente curate, fontane e un lago artificiale. Oltre a essere un luogo di bellezza, il giardino è anche un simbolo dell’alta società milanese degli anni ’30.

Un angolo nascosto di Milano

Milano non è solo la città della moda e della modernità, ma anche un luogo che custodisce angoli nascosti, dove la natura e la storia si intrecciano. I giardini segreti della città offrono un’opportunità unica di esplorare il lato più intimo e verde di Milano. Dalle ville storiche ai giardini medievali, ogni angolo di verde è una scoperta che ti permetterà di vivere una Milano diversa, lontana dal frenetico ritmo urbano.

Se ti trovi a Milano, prendi una pausa e concediti il lusso di perderti in questi giardini nascosti. Sarà come scoprire un’altra città, più calma, più silenziosa e ricca di storia.

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Felice Lo Basso lascia Milano: “Questa città è troppo cara, non c’è futuro per la ristorazione”

Felice Lo Basso lascia Milano: "Questa città è troppo cara, non c'è futuro per la ristorazione"
Felice Lo Basso lascia Milano: "Questa città è troppo cara, non c'è futuro per la ristorazione"

Felice Lo Basso lascia Milano: “Questa città è troppo cara, non c’è futuro per la ristorazione”

Lo chef pugliese Felice Lo Basso ha deciso di chiudere il suo ristorante stellato e di trasferirsi a Lugano. La sua scelta riflette un malessere profondo per le condizioni economiche e sociali di Milano.

Un’esperienza culinaria unica che si spegne

Il “Felix Lo Basso Home&Restaurant” era noto per il suo format esclusivo. Con solo 12 coperti, offriva una cena teatrale e immersiva, dove gli ospiti degustavano un menù a sorpresa preparato al momento. Nonostante il successo del concept, Lo Basso ha deciso di chiudere il 1 febbraio.

Le difficoltà di Milano dopo il Covid

Secondo lo chef, la città non è più la stessa. Il turismo non si è mai ripreso dopo la pandemia. Gli affitti sono insostenibili, e i milanesi non possono più permettersi una cena fuori. “Pago 10 mila euro al mese per 200 metri quadrati. Senza turisti, non ci si riesce”, ha spiegato Lo Basso.

La crisi della ristorazione

Lo Basso ha anche evidenziato come manchino i turisti russi e cinesi, un tempo tra i principali clienti dei ristoranti di lusso. “I milanesi non escono più a cena”, ha spiegato Lo Basso. E il panorama che descrive per il futuro della ristorazione nella città è tutt’altro che incoraggiante: “Ormai funzionano solo i locali dove l’attenzione non è sul cibo, ma su dj, musica, drink e belle ragazze.”

Un addio amaro

Il 10 febbraio, Lo Basso lascerà definitivamente Milano per trasferirsi a Lugano. Il suo addio mette in evidenza una crisi più ampia, che colpisce molti professionisti della ristorazione. Cosa riserva il futuro per Milano e i suoi ristoranti?

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I simboli nascosti del Capodanno cinese: colori e decorazioni a Milano

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Simboli nascosti: cosa rappresentano i colori e le decorazioni tipiche del Capodanno cinese? E come influenzano i festeggiamenti a Milano?

Scopri orari ed eventi per il Capodanno Cinese 2025!

Il Capodanno cinese, conosciuto anche come Festa di Primavera, è una delle celebrazioni più importanti nella cultura cinese. Ricco di simbolismi e tradizioni millenarie, questo evento rappresenta un momento di rinnovamento, buon auspicio e legami familiari. Le strade, le case e i luoghi pubblici vengono decorati con colori vivaci e dettagli pieni di significato, ognuno dei quali racconta una storia e porta con sé un messaggio di prosperità, fortuna e protezione. A Milano, dove una vivace comunità cinese mantiene vive le sue tradizioni, questi simboli influenzano profondamente i festeggiamenti locali, rendendo la città un centro di celebrazioni colorate e coinvolgenti.

Il potere dei colori: il rosso e l’oro

Due colori dominano incontrastati durante le celebrazioni del Capodanno cinese: il rosso e l’oro. Ognuno di essi ha un significato profondo e radicato nella cultura e nelle credenze tradizionali.

  • Rosso: simbolo di fortuna, felicità e protezione. La leggenda narra che il rosso servisse per allontanare il mitico mostro Nian, una creatura che terrorizzava i villaggi alla vigilia del nuovo anno. Ancora oggi, il rosso è considerato un colore potente e protettivo, capace di allontanare la cattiva sorte. Durante il Capodanno, le lanterne, i nastri e persino le buste con i soldi (hongbao) vengono dipinte di rosso, perché rappresentano l’augurio di prosperità e buona fortuna per il nuovo anno.
  • Oro: simbolo di ricchezza e prosperità. L’oro, spesso utilizzato insieme al rosso, richiama la fortuna economica e il successo. Durante i festeggiamenti, molte decorazioni e abiti includono dettagli dorati, in quanto si crede che attirino benessere e prosperità per l’anno a venire.

Simboli nascosti nelle decorazioni

Oltre ai colori, molte delle decorazioni tipiche del Capodanno cinese contengono simboli che rappresentano valori positivi e augurali. Eccone alcuni tra i più diffusi:

  • Lanterne rosse: appese ovunque, dalle case ai ristoranti, le lanterne rosse rappresentano la speranza e la fortuna. La loro luce guida simbolicamente verso un futuro luminoso e positivo.
  • Fuochi d’artificio: secondo la leggenda, i forti rumori dei fuochi d’artificio erano utilizzati per spaventare gli spiriti maligni, come il mostro Nian. Oggi, sono un elemento imprescindibile della festa e simboleggiano l’allontanamento della negatività, preparando il terreno per l’ingresso di un nuovo anno carico di opportunità.
  • Carpe Koi e Dragoni: tra gli elementi decorativi più comuni ci sono immagini e rappresentazioni di carpe koi e dragoni. La carpa simboleggia la forza e la perseveranza, mentre il drago è associato al potere, alla nobiltà e alla fortuna. Le danze del drago sono un momento chiave dei festeggiamenti e rappresentano la potenza e il dominio degli elementi naturali.

I festeggiamenti a Milano: tradizione e integrazione

Anche a Milano, il Capodanno cinese è un evento molto atteso. La città, sede di una delle più grandi comunità cinesi in Italia, si trasforma in una festa di colori, luci e suoni. Il quartiere di Via Paolo Sarpi, cuore della Chinatown milanese, diventa un vero e proprio centro di celebrazioni, attirando ogni anno migliaia di cittadini e visitatori curiosi di assistere a parate, danze e spettacoli tradizionali.

La parata del drago e del leone, tipica del Capodanno cinese, attraversa le vie della città, e i negozi e ristoranti si tingono di rosso e oro per l’occasione, offrendo anche piatti speciali legati alla festività. Molti milanesi partecipano attivamente ai festeggiamenti, integrando le tradizioni cinesi nella cultura locale e creando un momento di incontro tra le diverse comunità della città.

I simboli nascosti del Capodanno cinese influenzano non solo i membri della comunità cinese, ma anche la popolazione locale. Il desiderio di fortuna, prosperità e protezione è universale, e a Milano si percepisce un grande senso di partecipazione e integrazione in occasione di questa festività. I colori, le decorazioni e le tradizioni cinesi arricchiscono la vita culturale della città e rafforzano i legami tra comunità diverse.

L’importanza di celebrare insieme

Il Capodanno cinese a Milano non è solo una festa, ma un’opportunità per scoprire e apprezzare la ricchezza culturale di una delle comunità più importanti della città. Attraverso i simboli nascosti dei colori e delle decorazioni, possiamo tutti condividere gli auguri di felicità e prosperità per l’anno nuovo, ricordando che ogni cultura ha i suoi preziosi segreti da svelare e celebrare.


 

I NOSTRI EVENTI PER IL CAPODANNO CINESE 

Party e Visita alla Torre Branca a 100 metri

capodanno cinese milano

APERITIVO E PARTY CON VISITA TORRE BRANCA MILANO

Mercoledì 29 Gennaio

In occasione del Capodanno Cinese, abbiamo il Piacere di Invitarti

c/o Torre Branca / JustMe Milano

Viale Luigi Camoens, 5 Milano

Il JustMe by Roberto Cavalli il locale più elegante della città, all’ombra della Torre Branca, proporrà un aperitivo raffinato con un Royal Buffet e a seguire DJ Set fino a tarda notte, nella fantastica cornice invernale .

Inoltre, ci sarà la possibilità di salireGratuitamente sulla Torre Branca,

che con i suoi 108,60 metri è la decima struttura accessibile più alta della città di Milano ,

Il locale sarà completamente allestito per il capodanno Cinese !

Per tutte le info e partecipare CLICCA QUI


 

SABATO 1 FEBBRAIO

Cocktail Party in Galleria d’Arte a due passi dal Duomo

capodanno cinese milano 2025

PROGRAMMA DELLA SERATA

• APERITIVO

Dalle 19:30 alle 22:00

€15 con drink e buffet

Live show performance by Eki, il vincitore di “All Together Now”

Poi si può rimanere per il Dj Set

• DJ SET & PARTY

Dalle 22:00 alle 3:00

DJ Set per farvi vivere una serata indimenticabile trasformando la galleria in uno spazio di puro divertimento.

ART EXIBITION E ESPOSIZIONI

Per tutte le info e partecipare CLICCA QUI 

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L’offerta dello chef Daniel Canzian per il prossimo San Valentino

canzian

In occasione di San Valentino, lo chef Daniel Canzian propone due menu speciali, uno da gustare nel suo ristorante nel cuore di Brera e uno pensato per l’asporto. Entrambi i menu rispecchiano la filosofia dello chef, che unisce la tradizione italiana a un tocco contemporaneo, in armonia con l’atmosfera speciale della serata.

Il menu da scoprire al ristorante è pensato per essere condiviso, con piatti serviti in modo da rendere l’esperienza ancora più coinvolgente. Tra le portate troviamo: Cicchetti veneti d’apertura, Astice alle cime di rapa, un “Tris d’autore” con Tortelli di patate e calamaretti, Ravioli di sogliola e caviale, e Cappelletti di ricotta alla friulana, seguito da Branzino in crosta di pane e sale con erbe aromatiche, olio e ortaggi in festa. Si conclude con una “Trilogia al cioccolato”, gelato alle arachidi e con la piccola pasticceria. La proposta è disponibile a 120 euro per persona, con un abbinamento vini opzionale a 60 euro per persona.

Il secondo menù, disponibile per l’asporto e acquistabile sulla Boutique on line dello chef, include: Pane sfogliato, Focaccia profumata al rosmarino, Gran crudo di pesci e crostacei, Tortelli di patate, tartufo nero pregiato e porri fondenti, Rombo in crosta di pane e sale con erbe aromatiche e accompagnamento di patate arrosto. Il Tiramisù di Via Castelfidardo chiude il menu che è disponibile a 100 euro per persona.

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Davide Longoni lancia un master universitario a Milano

longoni

Il Panificio Davide Longoni da sempre promuove progetti e iniziative che diffondono un nuovo modo di pensare a come ci nutriamo, a cosa mangiamo e al nostro impatto sulla Terra. In linea con questa visione, Davide Longoni annuncia la sua partnership didattica e valoriale con il nuovo master in Filosofia, Culture ed Ecologie del Cibo dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, in partenza il 27 marzo 2025 (iscrizioni aperte fino al 28 febbraio). L’obiettivo è quello di formare esperti, manager e comunicatori del vino e del cibo “artigiano”, attraverso un’esperienza formativa unica che immerge gli studenti nel cuore della produzione artigianale.

Il piano didattico è stato strutturato nella consapevolezza che la chiave per una comunicazione avvincente e consapevole nasca da uno sguardo immersivo nell’ambiente e nelle relazioni tra cibo e paesaggio, vino e territorio, essere umano e natura, e da una preparazione capace di riconoscere la storia e l’arte, ma anche le caratteristiche sensoriali, di cui ogni prodotto è espressione. Oltre alle lezioni online, quelle frontali si svolgeranno presso Il Circolino del Pane (All’interno dello spazio Tertulliano, in via Cadolini 35).

Il Master in Filosofia, Culture ed Ecologie del Cibo formerà professionisti capaci di valorizzare la cultura e i prodotti enogastronomici italiani. Storia, filiere produttive e tecniche di degustazione sensoriale di vino, pane, miele e formaggi saranno oggetto delle lezioni, che coinvolgeranno anche figure visionarie del settore enogastronomico.

Tra i docenti, Davide Longoni porterà la sua esperienza di maestro panificatore e co-ideatore di diversi progetti di valorizzazione del pane e dei territori dove il pane si produce (Panificatori Agricoli Urbani, L’Integrale rivista, Madre Project), accogliendo gli studenti e le studentesse all’interno del Circolino del Pane, luogo di incontro simbolo del Panificio, centro di ospitalità e divulgazione del linguaggio del pane moderno, che per l’occasione si trasformerà in aula didattica del master.

Insieme a lui ci saranno voci di primo piano della cultura e del mondo enogastronomico italiano come Alberto Grandi (storico), Michele Antonio Fino (giurista), Francesca Grazioli (ricercatrice), Matteo Gallello (cronista e assaggiatore), Nicola Perullo (filosofo), Federica Randazzo (vice-curatrice guida Slow wine), Massimo Donà (filosofo), Sandro Sangiorgi (Porthos). A questi, si aggiungeranno alcune firme del giornalismo e dell’editoria, nonché esperti e produttori tra i più iconici del mondo del cibo e del vino artigiano come Andrea Bezzecchi (Acetaia San Giacomo), Francesca Paternoster (Mieli Thun) e molti altri.

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Gli eventi di febbraio in Lombardia: ecco 8 sagre da non perdere

sagre in lombardia febbraio 2025
sagre in lombardia febbraio 2025

Gli eventi di febbraio in Lombardia: ecco 8 sagre da non perdere

Idee originali per le vostre gite fuori porta

Anche a febbraio non mancano le occasioni per godersi una giornata all’insegna del buon cibo e della tradizione. Se siete in cerca di spunti per una gita fuori città, vi proponiamo una selezione di sagre imperdibili, tutte a poche ore da Milano. Tra risotti, bolliti, tartufi e dolci artigianali, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Prima di partire, però, controllate sempre le date per evitare sorprese dovute a cambiamenti di programma o maltempo.

Antica Fiera di San Biagio

Dove: Cavriana (MN)
Quando: dal 27 gennaio al 5 febbraio
Distanza: circa 1 ora e 45 minuti da Milano

Il primo weekend di febbraio è perfetto per visitare Cavriana, dove si tiene la storica Fiera di San Biagio. Questo evento vi permette di assaporare la rinomata Torta di San Biagio, preparata seguendo una ricetta antica di oltre 450 anni. Non perdetevi anche la “Dulcissima”, una rassegna dedicata ai dolci artigianali. E se volete arricchire la vostra esperienza, Villa Mirra ospita un mercatino con formaggi, salumi, vini e prodotti artigianali locali. Infine, per chi desidera un po’ di avventura, ci sarà la possibilità di fare un giro in mongolfiera!

Sagra del fungo e del tartufo

Dove: Codogno (LO)
Quando: 31 gennaio – 2 febbraio e 7-9 febbraio
Distanza: 1 ora da Milano

Gli amanti di funghi e tartufi non possono mancare alla sagra di Codogno, dove queste prelibatezze sono protagoniste di una serie di piatti tipici. Dagli antipasti ai dolci, il menu propone specialità che valorizzano questi ingredienti preziosi. Oltre al cibo, la sagra offre anche spettacoli serali, dalle serate di cabaret ai concerti tributo, passando per esibizioni di magia e intrattenimento per bambini.

Bagna Cauda 2025

Dove: Monale (AT)
Quando: 1-2 febbraio
Distanza: circa 1 ora e 40 minuti da Milano

Ci spostiamo in Piemonte, a Monale, per la festa dedicata alla Bagna Cauda, accompagnata da una passeggiata nel suggestivo borgo medievale e una visita al Castello Scarampi. Il menu propone una bagna cauda ricca di verdure, salumi locali e specialità come il bollito misto. Anche i bambini possono trovare piatti a loro misura, come cotoletta e purè. Il tutto innaffiato da un buon bicchiere di Barbera.

Sagra dei Biligocc

Dove: Casale, frazione di Albino (BG)
Quando: 2 febbraio
Distanza: circa 1 ora e 10 minuti da Milano

A Casale di Albino, torna la tradizionale Sagra dei Biligocc, castagne affumicate e bollite, un’autentica delizia della Valle del Lujo. Le castagne vengono affumicate su graticole di legno per 40 giorni e poi bollite in un pentolone con un tocco finale di acqua fredda. Un evento perfetto per scoprire i sapori locali in un’atmosfera accogliente.

Sagra del bollito e del risotto

Dove: Chiuduno (BG)
Quando: 7-9 febbraio
Distanza: meno di 1 ora da Milano

Per chi cerca piatti invernali gustosi, la sagra di Chiuduno offre un menu ricco di bolliti e risotti preparati con ingredienti del territorio. L’evento si svolge al Palasettembre e offre anche intrattenimento con musica dal vivo. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza, quindi è un’ottima occasione per fare del bene mentre si gusta un buon piatto.

Sagra di San Bello

Dove: Berbenno (SO)
Quando: 7-9, 12-16, 21-22 febbraio
Distanza: circa 1 ora e 50 minuti da Milano

In Valtellina, la Sagra di San Bello vi attende con un programma ricco di eventi. Dal 1995, il Monastero di Berbenno festeggia il suo patrono con un menu che include tris di risotti e gallina ruspante, il tutto accompagnato dai vini locali. Un’occasione per immergersi nella tradizione valtellinese e godersi l’atmosfera autentica del luogo.

Carnevale Cremasco

Dove: Crema
Quando: 16 e 23 febbraio
Distanza: 1 ora da Milano

Il Carnevale Cremasco è un evento da non perdere, con sfilate di carri allegorici, mercatini e laboratori artigianali. I visitatori potranno anche partecipare a una scuola di tortelli, per imparare a preparare i celebri tortelli cremaschi. Un appuntamento all’insegna del divertimento e della gastronomia locale.

Rogo della Giubiana

Dove: Seregno (MB)
Quando: 1° febbraio
Distanza: circa 40 minuti da Milano

A Seregno si celebra la Giubiana, con il tradizionale rogo della strega che simboleggia la fine dei mali dell’anno passato. L’evento è accompagnato dalla degustazione di risotto giallo con salsiccia, perfetto per riscaldarsi e vivere un’esperienza ricca di folklore.

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Milano e il Giorno della Memoria: riflettere per non dimenticare

Milano e il Giorno della Memoria: riflettere per non dimenticare

Il 27 gennaio di ogni anno, in Italia e in tutto il mondo, si celebra il Giorno della Memoria, una data simbolica in cui si riflette sugli orrori della Shoah e si rinnova il dovere collettivo di non dimenticare. Milano, città intrinsecamente legata alla storia italiana ed europea, ha vissuto in prima persona i drammi e le sofferenze della Seconda Guerra Mondiale e delle deportazioni. La città ricorda quel passato oscuro con iniziative volte a mantenere viva la memoria e trasmettere alle nuove generazioni il valore della libertà e della dignità umana.

Milano durante la Shoah: la storia che non si dimentica

Negli anni più bui della guerra, Milano divenne uno dei centri principali delle deportazioni di ebrei e dissidenti politici verso i campi di concentramento. Tra i luoghi più emblematici c’è la Stazione Centrale, da cui partivano i convogli diretti ad Auschwitz e agli altri campi. Nel 1943, dopo l’occupazione nazista, le persecuzioni contro gli ebrei si intensificarono, e centinaia di famiglie furono catturate, strappate dalle loro case, per essere avviate verso un destino di sofferenza e morte.

Oggi, quel periodo è ricordato nel Memoriale della Shoah, uno spazio di riflessione e memoria realizzato proprio sotto il Binario 21 della Stazione Centrale, da dove partivano i treni della deportazione. Qui, tra silenzio e testimonianze, si può percepire il peso di quelle storie che il tempo non deve cancellare.

Perché è importante ricordare ancora oggi?

Il Giorno della Memoria non è solo una commemorazione di un capitolo tragico della storia. È un monito per il presente e il futuro. Ricordare la Shoah significa vigilare affinché le atrocità del passato non si ripetano, affinché l’odio e l’intolleranza non trovino più terreno fertile.

Milano ha sempre dimostrato di voler mantenere viva la memoria di quegli eventi, non solo attraverso celebrazioni ufficiali, ma anche con iniziative culturali, mostre, incontri e letture pubbliche che coinvolgono scuole, cittadini e istituzioni. Il coinvolgimento delle nuove generazioni è fondamentale: ricordare per loro significa conoscere ciò che è accaduto, per costruire un futuro in cui la discriminazione e la violenza non abbiano più spazio.

Un esempio di resistenza e solidarietà

Nonostante la tragedia, durante la guerra ci furono numerosi episodi di solidarietà e resistenza civile che hanno segnato la storia di Milano. Molti cittadini, consapevoli del rischio che correvano, aiutarono e nascosero famiglie ebree e partigiani. Il ricordo di questi atti di coraggio continua a essere celebrato, non solo per onorare chi ha rischiato la propria vita per salvare gli altri, ma anche per dimostrare che, anche nei momenti più bui, è possibile fare la differenza.

Un impegno che continua

Oggi, il compito di Milano e dell’Italia intera è quello di non abbassare la guardia. Il mondo sta vivendo una fase storica in cui il razzismo, l’antisemitismo e le forme di discriminazione possono trovare nuovi canali per diffondersi. Per questo è fondamentale che la memoria della Shoah resti viva e presente nelle nostre coscienze.

Il Giorno della Memoria è un’occasione per fare i conti con il passato, riflettere sugli errori dell’umanità e impegnarsi, come società, a costruire un mondo migliore, basato sui valori della libertà, della giustizia e del rispetto reciproco. Milano, con la sua storia e il suo impegno, è un esempio di come la memoria possa essere non solo un atto di ricordo, ma una guida per un futuro di pace e convivenza civile.

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La Gioconda in pericolo? La Lombardia si candida per ospitarla

La Gioconda in pericolo? La Lombardia si candida per ospitarla
La Gioconda in pericolo? La Lombardia si candida per ospitarla

La Gioconda in pericolo? La Lombardia si candida per ospitarla

La celebre Gioconda, esposta al Museo del Louvre, potrebbe presto cambiare casa? È questa la domanda che si pone il mondo dell’arte dopo le dichiarazioni di Laurence des Cars, presidente del Louvre, che ha recentemente lanciato un allarme sulle problematiche della sala dove è conservato il capolavoro di Leonardo da Vinci. La situazione ha attirato l’attenzione di Francesca Caruso, assessora alla Cultura della Regione Lombardia, che ha risposto prontamente: “Siamo pronti a ospitarla”.

Le criticità al Louvre

Il punto di partenza della vicenda è una lettera pubblicata dal quotidiano francese Le Parisien, indirizzata alla ministra della Cultura francese, Rachida Dati. Nella missiva, Laurence des Cars elenca una serie di difficoltà presenti nel museo parigino, con particolare preoccupazione per la sala dove si trova la Monna Lisa. Sebbene non siano stati specificati i dettagli tecnici, la lettera fa capire che la manutenzione e la sicurezza della sala potrebbero non essere adeguate per garantire la conservazione ottimale del capolavoro.

La Lombardia alza la mano

Non è tardata ad arrivare la risposta dall’Italia. Francesca Caruso, a nome della Lombardia, ha avanzato una proposta sorprendente ma ambiziosa: accogliere la Gioconda in terra lombarda. “Siamo pronti a ospitare l’opera d’arte più famosa al mondo”, ha dichiarato Caruso, sottolineando il legame storico e culturale che lega Leonardo alla regione. Da Vinci visse e lavorò a Milano per molti anni, lasciando un segno indelebile nel patrimonio artistico lombardo, con opere come “L’Ultima Cena”.

Un sogno realizzabile?

L’idea di trasferire temporaneamente la Gioconda in Lombardia, sebbene affascinante, non sarà priva di ostacoli. Il Louvre, oltre a essere uno dei musei più visitati al mondo, ha una forte responsabilità verso la conservazione delle opere esposte. Spostare un capolavoro del calibro della Gioconda potrebbe comportare rischi non indifferenti.

Tuttavia, la Lombardia non si lascia intimidire. Con strutture museali di alto livello, come il Museo del Novecento e la Pinacoteca di Brera, la regione ha tutte le carte in regola per offrire un’adeguata ospitalità al celebre dipinto.

Un’opportunità per l’Italia

Se mai questo trasferimento diventasse realtà, la Gioconda potrebbe attrarre un afflusso straordinario di visitatori, rappresentando un’opportunità unica per la promozione del turismo culturale in Lombardia. Inoltre, sarebbe un modo per rafforzare ancora di più il legame tra Leonardo e la regione che tanto lo ha ispirato.

Mentre l’attenzione resta alta sulla vicenda, non resta che attendere le prossime mosse del Louvre e della Francia. Intanto, l’Italia si prepara a offrire una nuova casa alla Gioconda, alimentando sogni e aspettative in tutto il mondo dell’arte.

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