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Coronavirus, 3.678 nuovi casi: mai così tanti da metà aprile | Non si superavano i 3mila contagi dal 24 aprile

Il Consiglio dei ministri ha approvato il dl che delinea la cornice normativa dei provvedimenti sull’emergenza Covid e prorogato fino al 31 gennaio lo stato di emergenza in vigore fino al 15 ottobre con le disposizioni anti-contagio.

Con una novità: diventa da subito effettivo l’obbligo di indossare le mascherine anche all’aperto, se si è vicini a persone non conviventi. Le mascherine vanno sempre tenute al chiuso, ad eccezione della propria casa.

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Entro il 15 ottobre andrà comunque adottato un nuovo dpcm che aggiorni le regole anti contagio che sarebbero scadute oggi.

LE NOVITA’


Mascherina sempre con sé, al chiuso e all’aperto La nuova normativa dispone “l’obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione. dispositivi di protezione individuale”. Previsto l’obbligo di indossare la mascherina “anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”. La mascherina va portata sempre anche al chiuso, secondo la nuova normativa, e non più solo nei “luoghi chiusi aperti al pubblico”. Consentito toglierla soltanto in casa. Dall’obbligo di indossare il dispositivo di protezione sono esclusi i bambini sotto i sei anni, chi fa attività motoria e i soggetti con patologie e disabilità non compatibili con l’uso della mascherina.

Le multe per i trasgressori restano tra i 400 e i mille euro – Il decreto non prevede nessun inasprimento delle sanzioni per chi viola le regole anti-contagio, incluso l’obbligo di tenere la mascherina anche all’aperto: le multe vanno dai 400 ai mille euro, come nei precedenti provvedimenti per la gran parte delle violazioni delle norme anti-Covid, come quella anti-assembramenti.

No a misure più soft nelle Regioni – Il testo prevede inoltre che le Regioni non possano adottare norme meno restrittive di quelle del governo, salvo specifiche eccezioni concordate con il ministro della Salute. I governatori possono invece adottare disposizioni più restrittive rispetto a quelle nazionali.

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