Starbucks apre a milano compressed
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ll colosso americano del caffè apre i battenti del primo store in Italia, il più grande in Europa, il prossimo 6 settembre, in Piazza Cordusio. E a detta del CEO Howard Schultz sarà solo la prima di una serie di nuove inaugurazioni nel nostro territorio..

STARBUCKS aprirà nel cuore del capoluogo lombardo col nuovo format Reserve Roastery, sperimentato fino ad oggi a Seattle e a Shanghai.

Il Megastore di Milano sarà il terzo a livello globale ed il più grande d’Europa con uno spazio di 2.400 metri quadri dove i clienti potranno fare un viaggio nel mondo del caffè.

Howard Schultz, executive chairman e fondatore, che più volte ha raccontato che l’ispirazione di Starbucks gli è venuta proprio da un viaggio a Milano nel 1983: “La mia immaginazione venne catturata dal caffè italiano, dal romanticismo, dalla teatralità del gesto nella preparazione nei bar, per me il caffè al bar è il terzo luogo fondamentale nella vita quotidiana degli italiani. Questo terzo posto tra casa e lavoro è stata l’ispirazione italiana di quello che in futuro sarebbe poi diventato Starbucks”.

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Le Reserve Roastery di Starbucks sono davvero uniche.
In primo luogo costituiscono delle vere e  proprie torrefazioni, dove vengono tostati diversi caffè rari.  La torrefazione è in diretta, con tutti i sensi che vengono stimolati: olfatto, vista, udito.
Oltre al caffè presso la Roastery si possono trovare più di 100 altre bevande tra cui i tè Teavana, preparati con il nitrogeno e nuove tecniche di preparazione del tè. E oltre a oggetti e caffettiere in vendita, una piccola biblioteca con più di 200 titoli legati al caffè.

Alla fine, al di là del caffè, è proprio l’esperienza che rende la Roastery qualcosa di assolutamente unico nel panorama mondiale del food & beverage: “Qui è dove coltiviamo nuove idee e spingiamo i limiti dell’innovazione nel caffè e, soprattutto, un luogo dove gli amanti del caffè di tutto il mondo possono venire a imparare, insegnare e incontrarsi tra loro”.


Non solo piazza Cordusio: lì sarà lo sbarco in pompa magna, il test, con inaugurazione attesa il 6 settembre. Ma Starbucks è pronto al raddoppio già in ottobre.

La seconda sede individuata è in corso Garibaldi, angolo XXV Aprile. Lì dove oggi c’è un negozio della catena DMail, rilevata nel 2016 da Percassi: il gruppo ha anche l’esclusiva per il marchio della Sirena di Seattle in Italia. Non solo.

Il caffè Usa dovrebbe sbarcare all’aeroporto di Malpensa, area imbarchi, sempre al posto di un negozio DMail: l’accordo preliminare in questo senso è già stato visionato da Sea. Infine, secondo alcune fonti finanziarie, Starbucks starebbe trattando per una sede in piazza San Fedele, accanto alla chiesa, dove c’era il Credito Artigiano.

Sarebbe, questa, una sfida aperta a Lavazza, che da meno di un anno presidia la stessa piazza con il suo primo (e unico) flagship store. Peraltro a due passi dalla boutique Nespresso (in piazza del Liberty, dove il 26 luglio inaugura il Cubo di Apple) e vicino ad Illy (via Monte Napoleone).

In corso Garibaldi, all’angolo con XXV Aprile, sarebbe un negozio tradizionale e molto più piccolo rispetto ai 2.400 metri quadrati dello store Starbucks più grande d’Europa, che prenderà posto nell’ex palazzo delle Poste gestito da Kryalos in piazza Cordusio, da un anno e mezzo sotto cantiere e quasi pronto a svelarsi al pubblico.

Sui progetti regnano riserbo e cautela ma i sopralluoghi in XXV Aprile sono ormai frequenti e anche i commessi DMail sono stati informati del probabile, imminente cambio di rotta. Del resto è uno snodo strategico, vicino a Porta Nuova (intorno a Gae Aulenti la Sirena aveva valutato diverse location).

Sempre lo stesso scambio dovrebbe avvenire anche a Malpensa, presso l’area imbarchi. Inoltre, ma non è ancora confermato, vi sarebbero trattative in corso per un quarto esercizio in quel di piazza San Fedele, al posto delle vetrine della sede del Credito Artigiano.

La direzione è segnata, anche se negli ultimi mesi il colosso ha visto l’addio del presidente esecutivo Howard Schultz, artefice dello sbarco nel Bel Paese dopo anni di ritrosie, e una brusca frenata delle vendite a livello globale. Ma se negli Usa gli Starbucks sono più dei Mc Donald’s, l’Italia — in particolare Milano — è un mercato del tutto nuovo su cui puntare.

In città, secondo i dati della Camera di Commercio, apre un bar al giorno, il saldo con le chiusure rimane positivo e il settore vale non meno di 450 milioni l’anno. L’8 per cento circa è rappresentato dal caffè americano, ma in poco tempo la quota potrebbe crescere fino al 12 per cento e oltre, spinta anche dallo stesso Starbucks, pronta a raccogliere la sfida. Dal lato suo, il partner Percassi anche è agguerrito su più fronti.

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