ema milano
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Milano aveva perso per uno sfortunato sorteggio la grande opportunità di aggiudicarsi l’Ema e di conseguenza l’indotto di 1,7 miliardi di euro era sfumato .

Ma notizie di giornata informano che il palazzo di Amsterdam dove sarà trasferita dopo la Brexit l’Ema, l’agenzia del farmaco, non è ancora pronto, e la soluzione transitoria proposta dagli olandesi “non è ottimale”, perché “dimezza” lo spazio della sede di Londra. Il che aggiunge “strati di complessità” al trasferimento e allungherà i tempi per tornare a funzionare regolarmente. Lo ha detto il direttore dell’Ema, Guido Rasi, in una conferenza stampa congiunta con le autorità olandesi.

L’Ema dovrà essere operativa ad Amsterdam dal primo giorno della Brexit, cioè il 30 marzo 2019, ma «il palazzo finale non sarà pronto per allora e quindi dovremo andare in una sede temporanea nella città», spiega Rasi. «Questo doppio trasferimento ci costringerà a investire più risorse, e prolungherà il ‘piano di continuita», ovvero impiegheremo di più per tornare alle operazioni normali», ha aggiunto.

Fonti di Palazzo Chigi fanno sapere che il governo intraprenderà ogni opportuna iniziativa presso la commissione europea e le istituzioni comunitarie competenti affinchè, anche a seguito di quanto dichiarato dal direttore dell’Agenzia, venga valutata la possibile riconsiderazione della decisione che vide Milano battuta al sorteggio finale.

 

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Avuta la notizia, sono partite le reazioni dal mondo politico per chiedere che venga riconsiderata la candidatura di Milano.
Subito il Governatore della Lombardia Maroni su Facebook, scrive :
“Milano è pronta ad ospitare Ema e ha già l’edificio pronto e disponibile”. Poi ha aggiunto: “Ma come, Amsterdam non è pronta? Ci hanno presi in giro? Cara commissione Ue, riporta Ema a Milano, subito: il Pirellone è pronto e disponibile”.

Anche il Sindaco di Milano Sala nella sua dichiarazione Facebook, si dice d’accordo con quanto già affermato dal presidente uscente della Regione, Roberto Maroni: “Sono d’accordo con lui – aggiunge il sindaco – confermiamo che Milano è in grado di rispettare la tempistica richiesta, sia per la sede che per tutte le condizioni a latere”.

Laura Boldrini: “Il governo riproponga la scelta di Milano – dice la presidente della Camera – E’ importante fare presto nell’interesse dei cittadini europei”. Immediata anche la reazione di Sala, sindaco della città data come favorita e beffata al sorteggio: “Sono in contatto con il presidente Gentiloni per valutare tutte le possibili iniziative”.
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