piazza cordusio
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PIAZZA CORDUSIO: più spazio ai negozi, bye bye uffici

PIAZZA CORDUSIO: prevista la realizzazione di un’area pedonale e nuovi negozi al posto degli uffici nei palazzi storici.

Il centro di Milano potrebbe cambiare fisionomia, sono infatti previsti cambiamenti in piazza Cordusio.

Uno spazio occupato per l’80% da uffici verrà sostituito in buona parte da negozi.

«Con le ristrutturazioni cambierà la funzione degli immobili, finora sede esclusiva di assicurazioni, banche e servizi che avevano un’interazione limitata con la città — sono le parole dell’assessore all’Urbanistica, Alessandro Balducci —. È l’occasione per ripensare tutto la piazza in termini di sviluppo urbano, mobilità e flusso del traffico».

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Fino ad ora i sei edifici storici, che si affacciano sulla piazza, sono stati sede di servizi del terziario: l‘ex edificio delle Poste(passato alla Blackstone), un altro, proprietà del gruppo immobiliare Sorgente, è stato svuotato e sono in corso trattative di vendita, poi c’è palazzo Broggi, ex Unicredit, che è stato ceduto un anno fa al gruppo cinese Fosun; quest’ ultimo potrebbe diventare sede di negozi e un albergo di lusso ai piani alti, ma per ora non ci sarebbe nulla di formale.

Anche il palazzo Generali resterà vuoto dopo il trasferimento del gruppo negli uffici di City Life ed è provvisorio per ora il progetto presentato al comune per la creazione di una mall commerciale. Il palazzo Biandrà, rilevato da Cattolica assicurazioni, invece rimarrà per il momento occupato da uffici.

piazza cordusio

L’ipotesi dell’assessore alla mobilità è quella di estendere l’area pedonale che, partendo dal Castello, porterebbe fino al Duomo, passando anche per via Orefici, mantenendo il flusso dei tram con binario unico e passaggio alternato.
Il progetto di trasformare la piazza e farla diventare centro vitale di commercio è sostenuto dall’associazione Troviamoci in Cordusio 2020,fondata col patrocinio di Assoimmobiliare da diversi professionisti che vogliono ripristinare l’antica ellissi,il cuore di Milano. Il lavoro da fare è molto ma possibile e il Comune potrebbe chiedere alle proprietà di farsi carico di alcuni oneri di urbanizzazione per i lavori.
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