Le Nike Cortez sono un’icona indiscussa della nostra storia recente. Nate nel 1972 elanciate da Nike durante le Olimpiadi di Monaco, sono state le prime calzature running prodotte dal brand americano per una distribuzione di massa.
Per diversi anni le Cortez sono state il modello di sneaker che Nike ha venduto di più in tutto il mondo. Le Cortez ritornano, per riappropriarsi del ruolo di protagonista che la storia ha loro assegnato, dai palchi dei tour internazionali, ai film di Hollywood, alle strade delle nostre città.
AW LAB ne seguirà da vicino ogni nuova uscita, in un percorso che ha inizio con icolori del mito, il nero e, ovviamente, il bianco.
Le troverete negli store AW LAB di Milano in Via Torino e C.so Buenos Aires e su aw-lab.com
Euro 85,00

Preoccupa seriamente la nuova moda lanciata in aperitivo dalla ‘movida’ milanese, cioè “all you can drink“.
In pratica spendi una cifra prefissata di pochi euro e bevi quanto ti pare durante la serata, senza limiti.
L’idea, partita in realtà dal classico “all you can eat” tipico dei ristoranti giapponesi, si è trasformata ora in Open Wine, che con 15 euro fa bere e mangiare i giovani milanesi in serate organizzate in vari locali.
Dato il successo dell’idea, molti bar hanno copiato il concept al discapito della qualità e della salute.
Così, se nelle serate di Open Wine l’unica bevanda inclusa è – come dice il nome – il vino, in discoteca sono inclusi nell’OpenBar anche i cocktails e gli spritz, a un prezzo ovviamente più alto ma comunque tale da consentire di raggiungere lo stato d’ebbrezza con pochi spiccioli, soprattutto tra i più giovani, anche minorenni.
Così – scrive Repubblica – l’associazione di Unione del commercio che rappresenta le discoteche, ovvero il Silb, ha preso carta e penna e ha scritto a comune, prefettura e questura.
L’obiettivo è stimolare le autorità a regolamentare un fenomeno dai risvolti che Roberto Cominardi – presidente del Silb e gestore dell’Old Fashion – giudica molto pericolosi. In un lungo post su Facebook, Cominardi parla di “gestori disperati e incapaci, soggiogati dai vari Pr anch’essi alla frutta”. Sottolinea che potrebbero esserci guai alla verifica fiscale (“il fisco verifica il carico di magazzino e le vendite presunte tramite scontrini o biglietti Siae”) ma, soprattutto, si rischiano centinaia di giovani in ospedale per eccesso d’alcol.