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lunedì, Agosto 25, 2025
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A Bergamo dimesso il primo neonato colpito da Covid-19

bambino bergamo dimesso da coronavirus
bambino bergamo dimesso da coronavirus

Una buona notizia: a Bergamo dimesso il primo neonato colpito da Covid-19

 

Una buona notizia, in questo periodo buio soprattutto per Bergamo: è stato dimesso il bimbo che a 22 giorni era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo perché risultato affetto da Coronavirus.

È stato il primo caso di bambino positivo al Covid-19.

Il suo ricovero di qualche settimana fa in isolamento, aveva gettato nello sconforto la popolazione, già afflitta da continue notizie negative sull’emergenza Coronavirus italiana.

Il bambino era nato l’11 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo, epicentro dell’epidemia della terra bergamasca, sano. Dopo alcuni giorni era sopraggiunta la febbre alta. Ricoverato dal 3 marzo, ora è stato dimesso.

Dopo il tampone, il bambino era stato colpito da una forte febbre che ha indotto i medici al ricovero, anche se da subito le sue condizioni erano state dichiarate “buone e stabili” nonostante la prognosi fosse riservata. Nato l’11 febbraio scorso, è stato dimesso dopo 16 giorni di ricovero insieme alla madre, anch’essa trovata positiva al Coronavirus. Nessun problema invece per il padre, sempre negativo ai test.

Anche la mamma il 3 marzo era risultata positiva, il papà negativo. Al momento all’ospedale Papa Giovanni sono ricoverati altri tre bambini positivi, ricoverati rispettivamente a 11 giorni, 22 giorni e 35 giorni di vita.

Nessuno dei tre è grave. Nel reparto continuano a nascere bambini negativi al Coronavirus, anche in caso di mamme positive.

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Gli esperti medici Cinesi Arrivati a Milano : basta stare in giro. Chiudete mezzi pubblici e fabbriche

regione lombardia coronavirus
regione lombardia coronavirus

Medici esperti Cinesi in Conferenza : “ABBIAMO VISTO TROPPE PERSONE IN GIRO”

“Per il coronavirus, anche il vicepresidente della Croce Rossa cinese, Sun Shuopeng, è stupito di come ci sia ancora troppa gente per strada, di quante persone usino ancora il trasporto pubblico e del fatto che poca gente usa la mascherina. Ci ha anche detto che le misure sono troppo poco rigorose e che se non si cambia approccio il virus continuerà”.

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incontrando la stampa, insieme a Sun Shuopeng, da mercoledì 18 marzo sera a Milano.
Gli stessi concetti sul coronavirus e i comportamenti sono stati, quindi, ribaditi dallo stesso vice presidente della Croce Rossa cinese in maniera chiara “ancora troppa gente non rispetta le misure di sicurezza che, a mio avviso dovrebbero essere ancora più rigide”.

“Abbiamo fatto un sopralluogo a Milano, ci sono troppe persone in giro e nessuno indossa la mascherina. È il momento di bloccare il trasporto pubblico e le attività produttive“. Lo ha dichiarato il vicepresidente della croce rossa cinese, Sun Shuopeng, durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia nel primo pomeriggio di giovedì 19 marzo.

All’incontro stampa ha partecipato anche il governatore della Regione, Attilio Fontana, che ha sottolineato che riporterà al governo i suggerimenti arrivati dall’esperto cinese.

“Quello che sta succedendo in Lombardia è quello che è successo a Wuhan due mesi fa — ha puntualizzato Sun Shuopeng —. E ne siamo usciti solo dopo un mese di quarantena, di blocco totale. È solo a quel punto che i medici hanno potuto cominciare a trattare i pazienti, così da superare il picco dell’epidemia”.

ECCO IL VIDEO 


Fontana: “Misure più rigide, fermare tutte le attività”

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana si è presentato all’ormai consueto punto stampa in Regione indossando la mascherina. Lo ha fatto con al suo finaco il vicepresidente della Cri cinese Sun Shuopeng. “Colui che ha gestito quanto accaduto a Wuhan in maniera diretta – ha sottolineato Fontana – è stupito della troppa gente nelle strade”, troppa gente ad usare il trasporto pubblico “e poca gente con le mascherine”. “I suoi primi consigli – ha aggiunto – sono che le misure sono troppo poco rigide”. Il governatore ha ribadito: “Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti piu’ rigorosi di quanto non sia stato fatto”. “Oggi parlerò con il presidente del Consiglio – ha aggiunto Fontana – per capire cosa si potrà fare”.

Come candidarsi per aiutare

Per dare la propria disponibilita’ e’ possibile scrivere a . Gallera ha risposto anche in merito ai tamponi che vengono effettuati ai medici. “La Lombardia – ha ricordato – si e’ sempre mossa secondo linee guida dell’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS). All’inizio i tamponi venivano effettuati su tutti i ‘contatti diretti’, poi l’ISS ha detto che andavano fatti solo ai ‘sintomatici’ e alle persone che arrivavano in Pronto Soccorso con sintomi. Lo stesso vale anche per gli operatori dei nostri ospedali”.

I numeri del Coronavirus

Oltre 17mila contagiati. 319 persone decedute in più solo rispetto a martedì. Numeri di una guerra vera. “I dati dicono che i nostri ospedali sono ancora in grande difficolta’, confidiamo pero’ nell’arrivo di medici, infermieri e nuove apparecchiature”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la diretta quotidiana su Facebook per fare il punto sull’emergenza Coronavirus nelle scorse ore.

“Ci sono ancora troppe persone in giro – ha evidenziato Gallera – e cosi’ non va bene. Siamo consapevoli di chiedere un piccolo sacrificio, ma vogliamo vincere questa battaglia. La ‘montagnetta’ di San Siro, ad esempio, ancora oggi era piena di cittadini che andavano in bicicletta, che correvano. Questo non va bene, dovete stare a casa come ha ricordato questa mattina anche il presidente Fontana”.

Gallera ha poi spiegato che da giovedì 19 marzo inizieranno a lavorare 180 infermieri che si sono laureati in anticipo. “Stanno arrivando anche gli specializzandi al quarto e quinto anno. Abbiamo assunto circa 40 medici – ha continuato – c’e’ qualche pensionato che si sta presentando. Li invito, come il presidente Fontana ha fatto, a darci una mano”.

 

 
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Ospedale Bergamo: disperato bisogno di medici e infermieri

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Ospedale Bergamo: “Abbiamo un bisogno disperato di infermieri e medici”

“Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale”.

E’ l’appello in inglese, diretto anche all’estero, di Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è “in piena emergenza” per il coronavirus.

Il nostro personale, medici e infermieri sta lavorando giorno e notte, innumerevoli ore, per combattere questa incredibile situazione – dice Fagiuoli in un video messaggio sulla pagina Facebook dell’Asst Papa Giovanni XXII -. Noi non sappiamo quando a lungo questa pandemia durerà.

Ho due messaggi. Il primo è per la popolazione, per favore restate a casa. Il secondo è per chiunque voglia aiutarci». Il direttore del Dipartimento di Medicina chiarisce che c’è “disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale. La ong Cesvi – aggiunge – ci sta aiutando con una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme, quindi se potete aiutateci. E se siete personale sanitario siete più che benvenuti a unirvi a noi per combattere il coronavirus».

ospedale di bergamo

Bergamo, ospedale da campo degli alpini
La Regione stoppa il progetto in Fiera

La struttura Ana Dopo il sopralluogo della mattinata la Giunta ferma i lavori: mancano certezze sul personale medico.

Le perplessità si erano colte già mercoledì mattina, durante il sopralluogo alla Fiera di Bergamo, dove dovrà essere montato l’ ospedale da campo dell’ Associazione nazionale alpini. Un esponente dell’ Ana, nel corso di una delle varie mini-riunioni, era stato brutale nella sua analisi: «O vengono messi a disposizione medici e infermieri, oppure non si parte. Perché il personale dell’ Associazione alpini è volontario, il grosso non lavora a tempo pieno e dunque non sarebbe in grado di garantire la gestione sanitaria di questa struttura».


Almeno cento i medici di famiglia contagiati, centinaia gli operatori sanitari in quarantena e con la febbre. Negli ospedali i pazienti vengono ammassati dove capita, nell’atrio del pronto soccorso, in sala parto, nei corridoi.
Siamo come in guerra.
Per aprire l’ospedale di emergenza a Bergamo occorrono medici e infermieri.
Se hai un amico, un conoscente, un parente che può rispondere presente, questo è l’indirizzo di posta elettronica per aderire:

Ve ne saremo grati per tutta la vita.

 

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Conte: “Chiusura scuole e negozi sarà prorogata oltre il 3 Aprile”

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Il premier in un colloquio col Corriere della Sera: “Le misure restrittive stanno funzionando ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere non potremo tornare subito alla vita di prima”

Scuole e negozi chiusi anche oltre il 3 aprile.

“Inevitabile la proroga del blocco totale”. La fine? Data da destinarsi

Non è ancora nero su bianco in un nuovo decreto con misure di contenimento del Coronavirus, ma la decisione è già presa, dal governo. Lo dice in modo «chiaro» il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un colloquio – non proprio un’intervista – pubblicato oggi dal Corriere della Sera, a firma del giornalista Marco Galluzzo.

In un giorno, 475 vittime. Il coronavirus in Italia non ne aveva mai fatte tante in 24 ore. E nemmeno in Cina. Certo, la curva dei contagi cresce in termini percentuali sempre meno. Ma lo scenario è catastrofico. Siamo nel bel mezzo della guerra.

«Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza».

“Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima

Conte ha anche preannunciato un secondo decreto con misure economiche: «Penso fra due settimane saremo pronti per firmarlo». Basato non solo su aiuti immediati (come già previsto nel primo decreto) ma anche su una forte leva pubblica, investimenti pubblici in vari settori, compresi quelli delle infrastrutture oggi congelate dall’emergenza.

Conte: “Impossibile tornare subito a vita di prima”

Le misure restrittive stanno funzionando – spiega Conte dopo aver finito la riunione a Palazzo Chigi con i ministri, alcuni collegati in videoconferenza – ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima”. Il premier non si sbilancia sui tempi della proroga dei provvedimenti.

Conte: “Sentiremo ancora la comunità scientifica”

Conte chiarisce che come sempre sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.

Comitato scientifico: “Scuole chiuse anche oltre il 3 aprile”

Dal Comitato tecnico scientifico, sulle pagine di Repubblica, intanto arriva un parere sulle scuole: “Non ha senso aprire prima di 60 giorni”. Quasi certamente, dunque, il termine del 3 aprile non basterà e le lezioni rimarranno ancora sospese.

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“Il mio contributo per il vostro lavoro” l’anziano signore che arriva a piedi all’Ospedale di Cremona

offerta anziano ospedale di cremona
offerta anziano ospedale di cremona

FRA NOBILTA’ E TENEREZZA ANZIANO CONSEGNA DI PERSONA 50 EURO ALL’OSPEDALE :

“Il mio contributo per il vostro lavoro”

Proprio due giorni fa in conferenza stampa il presidente della Lombardia Attilio Fontana, aveva ricordato e rigraziato tutte le persone che stavano facendo donazioni ,non solo quelle da svariate milioni di euro ma anche quelle più basse ricevute da cittadini “normali “. Insomma ognuno in base alle proprie disponibilità, sta cercando di contribuire come meglio può a questa emergenza .

Ecco il fatto che ha fatto commuovere l’Ospedale di Cremona raccontato sulla loro pagina Facebook :

Stamattina, un signore molto anziano, è uscito di casa, a piedi per fare una consegna decisamente speciale.
Arrivato nel parcheggio dell’Ospedale di Cremona, si aggirava con passo incerto e solida determinazione, alla ricerca di qualcuno che potesse ascoltarlo. Fra le mani una banconota, un foglio bianco e un messaggio inequivocabile: OFFERTA 50,00 EURO ANTI VIRUS. Non c’è aggettivo che possa definire questo gesto di pura bellezza, dal valore umano inestimabile. Impossibile dire grazie con altrettanta nobiltà e tenerezza. Inutile raccontare che, di nuovo, ci siamo tutti commossi, nel profondo.

Reparto terapia intensiva Ospedale Cremona
Reparto terapia intensiva Ospedale Cremona

“Non c’è aggettivo che possa definire questo gesto di pura bellezza e dal valore umano inestimabile”, raccontano dall’ospedale. Una storia che, oltre ad aver commosso medici, infermieri e operatori socio sanitari dell’ospedale, ha colpito diversi utenti sui social network. C’è chi, in questo caso, benedice “la tipica testardaggine italiana”, chi promette di rivolgergli una preghiera o chi ne esalta “il cuore grande, tipico degli uomini d’altri tempi”.

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Arrivati a Milano gli aiuti dalla Cina : medici e 17 tonnellate di aiuti sanitari

aiuti cinesi coronavirus
aiuti cinesi coronavirus

Arrivati gli aiuti dalla Cina con un team di esperti e materiali sanitari

È atterrato all’aeroporto di Malpensa nel pomeriggio di ieri, mercoledì 18 marzo, l’aereo con a bordo il secondo team di esperti cinesi e materiali sanitari partito dalla Cina. Si tratta del secondo contingente, dopo quello arrivato negli scorsi giorni a Roma. L’ambasciata cinese a Roma ha diffuso su Twitter le foto dell’atterraggio del volo: gli esperti cinesi, una volta a terra, hanno srotolato uno striscione con la scritta “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero, fiori dello stesso giardino”. Un messaggio di solidarietà e speranza per tutti gli italiani, accompagnato dall’hashtag “Forza Cina e Italia”.

Il volo charter è partito oggi dalla Cina con a bordo 12 esperti medici cinesi e oltre 17 tonnellate di nuovi aiuti sanitari è atterrato a Milano Malpensa. Operato dalla compagnia China Eastern Airlines, il volo è decollato questa mattina intorno alle 11:26 ora locale dall’aeroporto internazionale di Shanghai Pudong. Gli esperti a bordo provengono da vari ospedali e dal centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della provincia orientale cinese dello Zhejiang. Le forniture comprendono 400 mila mascherine,medicinali, reagenti chimici per i test, dispositivi di protezione e apparecchiature utilizzate in unità di terapia intensiva come respiratori automatici e monitor.

 

A Roma invece è arrivato dalla Cina il carico con 1 milione di mascherine e 100mila kit per il #COVID19, donato dalla Fondazione Alibaba e dalla Fondazione Jack Ma. Stampata sulle scatole, una dedica speciale per gli amici italiani tratta da un estratto del Nessun Dorma, l’aria più nota dell’opera Turandot di Giacomo Puccini: “Dilegua, o notte! Tramontate, stelle! Tramontate, stelle! All’alba vincerò! Vincerò! Vincero!

coronavirus alibaba donate dai cinesi

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EVENTI: Fiere e saloni rinviati? Ecco le nuove date

Mame lifestyle LE WEEK DI MILANO 2020 TUTTE LE SETTIMANE TEMATICHE DA NON PERDERE Design Week
Mame lifestyle LE WEEK DI MILANO 2020 TUTTE LE SETTIMANE TEMATICHE DA NON PERDERE Design Week

EVENTI: L’EPIDEMIA DA CORONAVIRUS HA STRAVOLTO IL CALENDARIO DELLE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI IN ITALIA E ALL’ESTERO.

In Italia, tra i primi ad annunciare il rinvio è stato il Salone del Moble di Milano, un evento capace di trasforma per circa una settimana il capoluogo lombardo nella capitale globale del settore casa-arredamento. Inizialmente previsto dal 21 al 26 aprile, la manifestazione è stata spostata di due mesi in avanti, dal 16 al 21 giugno 2020. Ma il Salone del Mobile e la conseguente design week non sono stati certo gli unici due appuntamenti a subire variazioni:il protrarsi dell’emergenza sanitaria causata dall’epidemia di coronavirus Covid-19 ha costretto – e costringerà – diversi organizzatori ad annullare o rinviare fiere e manifestazioni di settore.Per cercare di non perdersi nel lungo elenco delle nuove date e avere aggiornamenti sulle decisioni dei prossimi festival in programma nelle prossime settimane (si attendono novità dal Festival di Cannes), ecco una pagina – in costante aggiornamento – sulle più importanti fiere e saloni in Italia e all’estero

Salone del Mobile 2020

La più importante manifestazione del settore casa-arredamento,inizialmente in programma dal 21 al 26 aprile, è stata riprogrammata dal 16 al 21 giugno,sempre a Rho-Fiera Milano.

Salone del Risparmio

L’undicesima edizione della più importante manifestazione italiana dedicata all’asset management (prevista tra il 31 marzo e il 2 aprile) è stata posticipata dal 24 al 26 giugno 2020.Confermati gli spazi del MiCo di Milano.

Mido

Il grande evento internazionale dedicato al settore mondiale dell’eyewear si sarebbe dovuto tenere a Rho-Fiera Milano dal 29 febbraio al 2 marzo, è stato riprogrammato dal 5 al 7 luglio 2020.

Sas Forum Italy

Il più importante evento italiano dedicato al mondo dell’Intelligenza Artificiale e degli analytics, inizialmente in programma il prossimo 14 maggio al MiCo di Milano, è stato posticipato. Prossimamente gli aggiornamenti sulla nuova data dell’evento.

Milano Digital Week

Anziché dall’11 al 15 marzo, la terza edizione della manifestazione meneghina dedicata alle nuove tecnologie si terrà dal 25 al 28 maggio 2020.

Fruttami

La terza edizione del Festival dei frutti della natura, un appuntamento di salute e benessere e alimentazione in programma il 18 e 19 aprile è stato rinviato a novembre, date da precisare.

Cartoomics

Seconda forse solo al Lucca Comics & Games, il più grande evento del Nord Italia dedicato al mondo del fumetto, del gioco e dell’entertainment ha dovuto aggiornare le date dell’event. L’appuntamento sarà dal 2 al 4 ottobre 2020 (anziché 13-15 marzo) in sinergia con la Milan Games Week di Rho-Fiera Milano.

Identità Golose

Con “senso di responsabilità” (tra l’altro, il tema scelto per l’edizione 2020 era proprio questo), il congresso internazionale della cucina inizialmente in programma al MiCo di Milano dal 7 al 9marzo è stato posticipato nelle date 3-5 luglio 2020.

MiArt e ArtWeek

La venticinquesima edizione di MiArt, la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano – inizialmente prevista dal 17 al 19 aprile – si terrà nei padiglioni di Fieramilanocity dall’11 al 13 settembre 2020(preview 10 settembre). Insieme a Miart, come di consueto avrà luogo anche la Milano ArtWeek, che si sposta nella stessa settimana, dal 7 al 13 settembre.

Milano Monza Motor Show

La prima edizione di questo particolare salone dell’auto, primo open air motor show interamente pensato e costruito attorno a una pista di Formula 1, l’Autodromo di Monza, ma anche la più grandearea test drive messa a disposizione del pubblico, resta al momento confermato nelle date 18-21 giugno 2020.

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Zlatan Ibrahimovic : dona 100 mila euro e fa partire una raccolta fondi per gli ospedali Humanitas

Zlatan Ibrahimovic donazione
Zlatan Ibrahimovic donazione

 Zlatan Ibrahimovic contro il coronavirus

Zlatan Ibrahimovic, classe 1981, attaccante svedese del Milan, in un video pubblicato sul proprio account ufficiale del popolare social network ‘Instagram‘, ha comunicato di aver aperto una raccolta fondi per i reparti di Terapia Intensiva di tutti gli ospedali ‘Humanitas‘ presenti sul territorio lombardo, cioè RozzanoMilanoBergamoCastellanza (VA), e piemontese, quello di Torino.

La campagna lanciata da Ibrahimovic, denominata ‘Kick the virus away!‘, devolvendo ben 100mila euro. Gesto molto importante, quello di Ibrahimovic, che anche nel video promozionale ha ribadito di nutrire un forte amore per la nostra nazione.

Ibra: “Calciamo via il Coronavirus”

Ibra chiede la collaborazione anche degli altri calciatori: “Conto sulla generosità dei miei colleghi, di tutti gli atleti professionisti e di coloro che vogliono fare una donazione piccola o grande in base alle loro possibilità, per cacciare questo virus. Insieme possiamo davvero aiutare ospedali, medici e infermieri che lavorano ogni giorno per salvarci la vita. Oggi siamo noi a tifare per loro! Calciamo via il Coronavirus e vinciamo questa partita! E ricorda: se il virus non va da Zlatan, Zlatan va dal virus.

L’Italia mi ha sempre dato tantissimo e, in questo drammatico momento, voglio restituire ancora di più a questo Paese che amo “

Puoi donare anche tu puoi avere tutte le informazioni collegandosi all’indirizzo della raccolta fondi

Il suo account Instagram ha ben 42 Milioni di followers per questo la visibiltà che potrà avere il suo messaggio è veramente altissima !

 

ECCO LE SUE PAROLE

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Coronavirus : inasprite le pene per i furbi, si rischia fino a 12 anni di carcere

coronavirus 12 anni di carcere
coronavirus 12 anni di carcere

Il ministro Lamorgese invita i prefetti e il capo della polizia ad essere più rigorosi nei controlli. E nei prossimi giorni le norme potrebbero inasprirsi

Troppa gente ancora in giro, troppi “furbetti dell’autocertificazione”. Per questo eri  è stata firmata una circolare dal capo della Polizia Franco Gabrielli, diramata a tutti i questori, nella quale viene stabilito che nel modulo con cui il cittadino attesta il suo diritto a circolare, sia compreso anche un quinto punto, ovvero quello in cui sottoscrive di non essere sottoposto alla misura della quarantena. La modifica si è resa necessaria dopo aver registrato diversi casi di persone che sono riuscite persino a violare questa regola fondamentale. E nei cui confronti la severità sarà estrema: rischiano, infatti, una condanna fino a 12 anni di carcere, perché il reato contestato potrà essere quello di epidemia colposa, disciplinato dall’articolo 438 del Codice penale, o anche il 448 e il 452 che stabiliscono le pene per chi attenti alla salute pubblica.

Ecco spiegato il perchè del cambio del modulo, per avere quello nuovo clicca QUI

E’ quanto prevede la direttiva inviata dal Viminale ai prefetti. Al vaglio l’ipotesi di delitto colposo contro la salute pubblica

Chi non rispetta la quarantena rischia fino a 3 mesi di carcere o 206 euro di multa. Questa la pena prevista per chi viola l’isolamento da Coronavirus . A dirlo è la direttiva inviata dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ai prefetti. Saranno loro, infatti a vigilare sull’attuazione del dpcm avvalendosi delle forze di polizia e dell’esercito.La disposizione fa riferimento all’articolo 650 del codice penale, ovvero l’inosservanza di un provvedimento di un’autorità. Ma non è escluso si possa verificare anche l’ipotesi prevista dall’articolo 452 del Codice penale, ovvero quella riferita ai delitti colposi contro la salute pubblica.

Ieri 8mila persone denunciate per violazioni (in aumento rispetto al giorno prima)

La Lamorgese ha inviato nuove direttive ai prefetti e al capo della polizia, Franco Gabrielli. Bisogna fare più controlli e soprattutto emanare più sanzioni. Ieri sono state 187.455 le persone controllate e sono state 8.089 quelle denunciate (in aumento quindi rispetto alle 7.890 del giorno precedente), per inottemperanza al Dpcm e per false dichiarazioni a pubblico ufficiale. Nel corso delle attività eseguite dalle forze dell’ordine su indicazione del Viminale sul rispetto delle misure per contenere il contagio di coronavirus. Inoltre, sono stati 111.512 gli esercizi commerciali controllati: 154 i titolari di esercizi commerciali denunciati, 33 i negozi sospesi. In totale sono oltre 44 mila le denunce e un milione le persone controllate in una settimana. Secondo i dati forniti dal Viminale, dall’11 al 17 marzo, le forze dell’ordine impegnate nei controlli negli esercizi commerciali, sono stati denunciati 1.473 titolari e sospese 72 attività. E non finisce qui, nei prossimi giorni le regole potrebbero subire un nuovo giro di vite.

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GALLERA: in Lombardia 17.713 casi,+1433 da ieri e 1959 morti (+319 da ieri)

coronavirus test afp scaled
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IN LOMBARDIA
“I decessi in Lombardia legati al coronavirus sono saliti a 1959 unità, 319 unità in più di ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera.

I positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 1.433 in più  mentre il dato dei ricoverati ”è molto alto, sono 7.285 persone”.

In terapia intensiva aumentano solo di 45, 924 in totale, un dato molto più ridotto rispetto a ieri ma non cantiamo vittoria, anche perché i decessi sono 1.959, con una crescita di 319″

A MILANO E PROVINCIA 2644 CASI POSITIVI


IN ITALIA

1.084 GUARITI, 2.648 POSITIVI, 475 MORTI in 24 ore”

per un totale di 28.710 positivi di cui 12.090 in isolamento domiciliare

475 deceduti in 24 ore in tutta Italia

SITUAZIONE ITALIA AL 18 MARZO

SITUAZIONE PROVINCIA PER PROVINCIA


ULTIME NEWS:

Ryanair: “Stop a quasi tutti voli dal 24 marzo”

Il vettore irlandese Ryanair sospenderà quasi tutti i suoi voli a partire dal 24 marzo, “eccetto un numero molto limitato di voli per mantenere la connettività essenziale, in particolare tra Regno Unito e Irlanda”. Lo comunica la compagnia aerea in una nota diffusa su Twitter.


OLTRE 40 MILA DENUNCIATI

Il bilancio della prima settimana di controllo per l’emergenza coronavirus è di un milione di persone controllate e 43mila denunciate. Secondo i dati del ministero dell’Interno, la grande maggioranza delle denunce riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, sono cioè state trovate in strada senza motivazioni valide. Solo martedì state controllate 187.455 persone, e 8.293 sono state denunciate.


Spadafora: “Possibile divieto di attività fisica all’aperto”

“Credo che nelle prossime ore dovremo prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività fisica all’aperto”. Lo ha detto il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, intervistato dal Tg1. “L’appello è di restare a casa – ha aggiunto – se non sarà ascoltato dovremo porre un divieto assoluto”.


Bloccati i collegamenti da e per la Sicilia: il decreto è stato firmato dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il presidente della Regione Sicilia lo aveva annunciato ieri sera, e adesso arriva la conferma definitiva. Il nuovo decreto per bloccare gli ingressi nell’Isola è pervenuto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha firmato il documento. 

Sono stati sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari da e per la Sicilia. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia.


Stop ai collegamenti con la Sardegna

Rispondendo a una richiesta del presidente della Regione Sardegna per l’emergenza coronavirus, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Si vola solo tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze.


In Puglia si estende la quarantena a “chiunque torni”

Da oggi chiunque rientri in Puglia, “da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà autosegnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano dopo il continuo esodo in treno al Sud.

Il provvedimento estende gli obblighi che finora erano previsti solo per chi tornava dal Nord e da zone con focolai di coronavirus. D’ora in avanti, anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia, dovrà avvisare l’Asl e restare in quarantena nella propria abitazione. Inoltre dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.

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COOP chiude i supermercati in tutta Italia almeno per due domeniche

coop chiusura supermercati domenica coronavirus
coop chiusura supermercati domenica coronavirus

Coop chiude gli oltre 1100 punti vendita la domenica

Coop ha deciso la chiusura degli oltre 1100 punti vendita la domenica, a partire dalla prossima domenica 22 marzo, per le prossime 2 settimane, rivalutando al termine delle 2 settimane la situazione.

Dopo l’istituzione del comitato di crisi nazionale e le regole per lavorare in sicurezza, Coop vara a livello nazionale una nuova misura che ha una duplice valenza: rispondere alle esigenze del personale che lavora nei punti vendita e limitare ulteriormente le uscite da casa delle persone in linea con le indicazioni del Governo.

 

ECCO LA COMUNICAZIONE DA PARTE DELL’AZIENDA :

La riteniamo una misura doverosa per due motivi entrambi importanti. Così facendo contribuiamo a limitare le presenze per strada diluendo gli acquisti delle famiglie durante i giorni feriali della settimana e impedendone la concentrazione durante la domenica.  Contemporaneamente veniamo incontro alle necessità dei colleghi che operano nei punti vendita e che tanto stanno facendo per garantire un servizio essenziale alle persone; sarà utile per avere una pausa in più in grado di attenuare la tensione delle scorse settimane. La misura è ovviamente eccezionale e limitata.”


 

Intanto è partita la costruzione dell’Ospedale in Fiera a Milano dove saranno presto disponibili più di 400 posti di terapia intensiva .

Ieri sera Fontana durante un intervista visibile anche sulla sua pagina Facebook :

Arrivate donazioni per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni, tutte le info QUI

#Fermiamoloinsieme

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Lombardia: il 43% della gente continua a uscire di casa. I dati dai controlli dei telefonini

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La Lombardia conta già 1640 vittime da Covid-19 (soltanto ieri 220) eppure i cittadini della regione continuano ad uscire, in barba alle restrizioni imposte dal governo per frenare i contagi e alleggerire il carico sul sistema sanitario. Gli spostamenti si sono ridotti solo del 60%.

Lo dicono i dati. Da alcuni giorni la Regione sta monitorando lo spostamento delle persone attraverso le celle telefoniche dei loro cellulari, spiega il Corriere della Sera. Le compagnie telefoniche le hanno messo a disposizione i dati del traffico dei ripetitori e l’indice dei segnali che si muovono da una cella all’altra della telefonia mobile. La privacy è del tutto salva. Il sistema serve solo a monitorare quanti spostamenti in meno si verificano rispetto ad un determinato periodo.

lombardia 43% persone in giro


A Milano e in Lombardia “c’è troppa gente che si sposta troppo”. A sottolinearlo dunque è stato il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala, illustrando in un’intervista a SkyTg24 i risultati nel monitoraggio effettuato nei giorni scorsi attraverso l’analisi delle celle telefoniche.

“Stiamo monitorando i ponti radio della telefonia mobile e controlliamo quanti apparati telefonici si sganciano da una cella e passano a un’altra. Se uno si sposta di 50 o 100 metri non emerge nulla. Perchè passare da una cella all’altra significa fare 300, 500 metri o un chilometro”. Da questo monitoraggio digitale emerso che il 43% dei lombardi si è allontanato eccessivamente dalla propria abitazione.

CONTROLLO ANONIMO, NON E’ CONTRO LA PRIVACY

“Questo è un dato troppo alto, invitiamo le persone a rimanere in casa”, è l’appello lanciato dal vicepresidente della giunta regionale lombarda. Il monitoraggio sui cellulari, ha assicurato ancora Fabrizio Sala, verrà effettuato “ogni giorno” e “il dato sarà sempre assolutamente anonimo perchè quello che viene controllato è il dato sul ponte radio e non il singolo telefono cellulare”.

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Coronavirus a Bergamo : arriva l’ospedale degli Alpini con più di 250 posti letto

ospedale da campo alpini
ospedale da campo alpini

I volontari dell’Ana monteranno la più grande struttura campale d’Europa: 250 posti letto con ogni strumentazione per la città più colpita

Se marcerà tutto a dovere, entro il fine settimana la Fiera di Bergamo accoglierà i primi pazienti nell’ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini.

La conferma del progetto a cui lavorano Protezione civile, Regione Lombardia e Asst Papa Giovanni XXIII è arrivata ieri dal commissario all’emergenza Angelo Borrelli. Darà fiato alle strutture ospedaliere orobiche, che hanno sfiorato il punto di non ritorno: tutti occupati gli 80 posti in terapia intensiva del Papa Giovanni XXIII, in poche ore ne sono stati ricavati altri 12. Ma si cammina sul filo del rasoio. Così scendono in campo gli alpini !

ECCO IL PIANO

L’Associazione Nazionale Alpini schiererà il suo Ospedale da campo all’interno dell’area dell’Ente Fiera di Bergamo, per contribuire a fronteggiare l’epidemia di Covid-19, che sta funestando in particolare l’area della Lombardia Orientale.

L’intervento, d’intesa con la Protezione Civile Nazionale, la Regione Lombardia e l’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, prevede il dispiegamento di gran parte delle strutture dell’Ospedale Maggiore e dell’Ospedale Leggero, con il relativo supporto logistico.
“Se non ci saranno particolari difficoltà – sottolinea Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana – l’operatività dei primi posti letto dovrebbe concretizzarsi entro una settimana”.

Saranno utilizzate tensostrutture e tende di diverse dimensioni, per arrivare a disporre di oltre trecento posti, tutti serviti da impianto ad ossigeno, di terapia sub intensiva per pazienti già usciti dalla fase critica, con alcune ampie zone comuni e 24 camerette a 4 letti. Già nella fase iniziale potranno essere un centinaio i pazienti trattati con “casco” respiratorio. Opereranno nell’Ospedale da campo circa cento persone al giorno, tra personale sanitario dell’Ana, degli ospedali bergamaschi, alcuni medici cinesi e personale tecnico.

I padiglioni della Fiera di Bergamo offrono ampi spazi, che però devono essere rapidamente adattati alle esigenze. “Le nostre dotazioni – stima Rizzini – saranno pronte entro tre giorni, però bisognerà provvedere anche a strutturare l’impianto per l’erogazione dell’ossigeno e ad installare gli shelter per i bagni e le docce, interventi che richiederanno qualche giorno in più”.

“L’Associazione Nazionale Alpini – ha dichiarato il presidente nazionale Sebastiano Favero – conferma così la sua storica e collaudata volontà di agire a favore del Paese. L’Ospedale da campo è una risorsa che le penne nere hanno voluto, con lungimiranza e notevole impegno, proprio per affrontare le situazioni di emergenza. Al tempo stesso non possiamo non sottolineare come capacità come questa siano espresse da una Associazione che ha tratto per oltre un secolo la propria linfa dal servizio prestato dai giovani allo Stato; servizio che, perciò, con forza, continuiamo a chiedere che, con moderni metodi e nuove sinergie, sia nuovamente istituito”.

Per maggiori info sulla Sanità Alpina-Ospedale da campo : www.ana.it/ospedale-da-campo/

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Coronavirus : a Milano i casi sommersi sono moltissimi secondo i medici

coronavirus malati sommersi medici
coronavirus malati sommersi medici

La denuncia dei medici di base, costretti alle visite al telefono: «Tanti i malati che rischiano di infettare le loro famiglie». L’infettivologo del Sacco Massimo Galli: valutare l’apertura di laboratori per i tamponi

Coronavirus

A Milano c’è anche un altro problema. Oltre a tutti i contagiati conosciuti, potrebbe esistere un numero altissimo, ma fino a questo momento non rilevato, di casi sommersi. Persone che non sanno di aver contratto il virus e sono chiuse nelle proprie abitazioni, con i familiari.

Alcuni di loro potrebbero avere qualche sintomo influenzale come tosse o febbre. Come riportato da Milano Corriere, l’allarme arriva dai medici di base che in questo momento sono costretti a fare diagnosi telefoniche. Il perché è presto detto.

I casi che emergono sono solo la punta dell’iceberg

Otto i medici contattati dal Corriere in diverse zone della città. Uno di loro spiega: “Le indicazioni dell’Ats sono chiare. Se avete pazienti con sintomi da Covid-19, trattateli come tali, considerateli “positivi”, monitorateli, stiano isolati come da legge. Ma segnalateli solo se hanno avuto con certezza contatti con un contagiato. Ma molte persone non lo sanno neppure se hanno avuto un contatto “a rischio”, e dunque stanno passando giorni e giorni in casa con la febbre a 39, con il terrore di peggiorare”. Così, sottolinea un medico di base con lo studio in via Palmanova, zona nord est della città, “i casi che emergono sono la punta dell’iceberg. Il tampone ora si fa praticamente solo a chi va in ospedale perché già grave”.

Quanti saranno? Risposta del primo medico di base: «Una marea. Stanno male nelle loro case. Con le loro famiglie, che stanno infettando. Il numero vero non lo sapremo mai». Dunque, esiste un gran numero di pazienti Covid-19 «sconosciuti»? Risponde un secondo medico: «Se i pazienti non arrivano a una crisi respiratoria grave, non entrano ospedale. E così non saranno mai registrati. Ma hanno il coronavirus, questo è certo». È l’opinione di due medici di base, con studio in zona San Siro e Lambrate .

Intanto è partita la costruzione dell’Ospedale in Fiera a Milano dove saranno presto disponibili più di 400 posti di terapia intensiva .

Ieri sera Fontana durante un intervista visibile anche sulla sua pagina Facebook :

Arrivate donazioni per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni, tutte le info QUI

#Fermiamoloinsieme

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Presidente Fontana : arrivate donazioni per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni #Fermiamoloinsieme

coronavirus donazioni fontana lombardia
coronavirus donazioni fontana lombardia

CORONAVIRUS : importanti contributi della cittadinanza per contrastare l’emergenza

Sono arrivate DONAZIONI per oltre 40 milioni di euro in pochi giorni per la lotta al #Coronavirus e la salute dei lombardi.

Ecco la dichiarazione del Presidente della Lombardia Attilio Fontana :

“Sono profondamente orgoglioso dei lombardi che ancora una volta hanno dimostrando il loro grand coeur, donando ognuno ciò che può, dai 5 euro ai 10 milioni.
Ognuno ha dato il proprio contributo per sostenere il lavoro che Regione Lombardia sta mettendo in campo, sia per riorganizzare e ampliare le Unità di Terapia Intensiva, consentendo a medici, infermieri, operatori sociosanitari e volontari di far fronte all’emergenza, sia per la realizzazione del nuovo ospedale nei padiglioni di Fiera Milano.
Ciascun euro, ogni donazione piccola e grande, sarà rendicontata e destinata alla nostra sanità, ai nostri cittadini.”

Nei suoi ringraziamenti, oltre a chi sta lavorando, Fontana ha citato la Fondazione Invernizzi, Caprotti, Silvio Berlusconi, Allianz e Sapio “con interventi diretti per la realizzazione dell’ospedale in Fiera . E in ultimo anche Grana Padano che oltre a contribuire economicamente ricorda che,specialmente in questo periodo, l’importanza di acquistare italiano quando andiamo a fare la spesa .

Come ricordato dal Presidente, ogni contributo è importate, quindi nelle possibilità di ognuno siamo tutti inviati a fare una donazione . Per info e coordinate clicca QUI

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La Lombardia conta 16.220 contagiati. A Bergamo non ci sono più letti in Rianimazione.

coronavirus test afp scaled
coronavirus test afp scaled
“In Lombardia i pazienti positivi al coronavirus sono 16.220, gli ospedalizzati 6.953, 782 in più rispetto a ieri, di cui 879 in terapia intensiva. Le persone decedute sono invece 1.640, 220 in più rispetto a ieri”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, aggiungendo che anche “con un semplice raffreddore o una tosse bisogna rimanere a casa”

lombardia aggiornamento contagiati


IN ITALIA OLTRE 26 MILA CONTAGIATI

TABELLA AGGIORNATA 16 MARZO

Coronavirus: 26.062 positivi, 2.941 guariti e 2.503 morti

Le vittime sono salite a 2503, 345 in un solo giorno.

Le persone guarite sono 2.941

SITUAZIONE CONTAGI PROVINCIA PER PROVINCIA

A MILANO E PROVINCIA SI CONTANO 2326 CONTAGIATI


Ospedale di Bergamo: “Non ci sono più letti in rianimazione”

Sono tutti occupati gli 80 letti di terapia intensiva riservati ai pazienti ricoverati in gravi condizioni per il coronavirus all’ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, la zona più colpita dall’epidemia. La drammatica situazione è stata confermata da fonti ospedaliere. Per i malati che avranno bisogno di ventilazione e ossigeno si farà ricorso alla rete delle terapie intensive italiane.


Nelle ultime ore erano circolate voci su una imminente apertura del vecchio ospedale di Legnano. Ipotesi smentita prontamente. “Il vecchio ospedale di Legnano è inutilizzabile, non è vero come si legge che sarebbe pronto all’uso. Il suo ripristino è una fake news”. Lo precisa l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera spiegando che sono stati svolti tutti gli approfondimenti necessari. “Per rimetterlo in funzione – aggiunge – l’Asst Ovest Milanese ci ha scritto che sono necessari dai 6 ai 12 mesi”.


Di Maio: “Dieci tonnellate di aiuti dalla Cina in arrivo a Milano”

“Mercoledì pomeriggio arriverà a Milano da Shanghai un volo cargo con circa 10 tonnellate di materiale sanitario donato da alcune province cinesi. Si tratta di 30 ventilatori polmonari, 400.000 mascherine, 60.000 kit diagnostici, farmaci, 5.500 tute protettive, 6.700 occhiali protettivi e molto altro. Aiuti che si vanno ad aggiungere a quelli già arrivati nei giorni scorsi”. Lo scrive su Facebook, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “L’aereo trasporterà anche 2 gruppi di medici, infermieri ed esperti cinesi che si recheranno a Milano e Firenze”.


Ministro De Micheli firma decreto isolamento per chi rientra

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il ministro della Salute che obbliga all’autoisolamento, per i 14 giorni successivi, per le persone che rientrano, anche se asintomatiche rispetto al Covid-19. Il dl riguarda chiunque torni in Italia con qualsiasi mezzo di trasporto. Il decreto è in vigore fino al 25 marzo.


Bloccati i collegamenti da e per la Sicilia: il decreto è stato firmato dalla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Il presidente della Regione Sicilia lo aveva annunciato ieri sera, e adesso arriva la conferma definitiva. Il nuovo decreto per bloccare gli ingressi nell’Isola è pervenuto alla ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, che ha firmato il documento. 

Sono stati sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari da e per la Sicilia. L’obiettivo delle misure inserite nel Decreto è quello di contrastare il diffondersi dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, limitando al massimo il rischio di possibili fonti di contagio provenienti dall’esterno della Sicilia.


Stop ai collegamenti con la Sardegna

Rispondendo a una richiesta del presidente della Regione Sardegna per l’emergenza coronavirus, il ministro dei Trasporti, Paola De Micheli, ha firmato un decreto con il quale vengono sospesi i collegamenti e i trasporti ordinari delle persone da e per la Sardegna. Si vola solo tra Roma Fiumicino e Cagliari, mentre sulle navi potranno viaggiare solo le merci. Il trasporto delle persone su traghetti e velivoli può avvenire soltanto su autorizzazione della Regione e per dimostrate e improrogabili esigenze.


In Puglia si estende la quarantena a “chiunque torni”

Da oggi chiunque rientri in Puglia, “da ogni parte d’Italia o del mondo”, dovrà autosegnalarsi e restare in isolamento a casa per almeno 14 giorni. Lo stabilisce una nuova ordinanza del governatore Michele Emiliano dopo il continuo esodo in treno al Sud.

Il provvedimento estende gli obblighi che finora erano previsti solo per chi tornava dal Nord e da zone con focolai di coronavirus. D’ora in avanti, anche chi rientrerà dall’estero o da qualsiasi zona dell’Italia, dovrà avvisare l’Asl e restare in quarantena nella propria abitazione. Inoltre dovrà rimanere raggiungibile per attività di sorveglianza e, in caso di comparsa di sintomi, dovrà avvertire il medico.

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Moncler sostiene il progetto ospedale Fiera donando 10 milioni di euro

moncler dona 10 milioni ospedale fiera milano
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COVID19: Il colosso italiano ha deciso di donare 10 milioni per la creazione del nuovo ospedale all’interno della Fiera

Anche il settore moda non ferma la solidarietà . Dopo le donazini di Armani e Versace ogni giorno ci sono molte persone legate “all’ambiente fashion” che decidono di sosterenere e contribuire all’emergenza coronavirus .

Moncler comunica la volontà di mettere a disposizione 10 milioni di euro per poter
avviare il progetto promosso dalle Regione Lombardia che prevede la realizzazione in tempi brevissimi di un ospedale con oltre 400 posti di terapia intensiva all’interno della ex Fiera di Milano.
“Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non vogliamo abbandonarla.
E’ un dovere di tutti restituire alla città ciò che fino ad ora ci ha dato.
Ho manifestato all’assessore Giulio Gallera la volontà di supportare questo grande progetto sin dal momento in cui è stato ipotizzato e ora che ci sono ragionevoli certezze sulla fattibilità, siamo pronti a sostenerlo. Sono certo che il team della Regione Lombardia, supportato anche dall’esperienza di Guido Bertolaso, possa far diventare al più presto questa grande iniziativa realtà”, commenta Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato Moncler.

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Ospedale in Fiera: a che punto è il progetto

I prototipi dei moduli che comporranno l’ospedale all’interno della Fiera MilanoCity sono stati allestiti. Per il momento non sono funzionanti, ma l’obiettivo della Regione è quello di moltiplicarli (letteralmente) e trasformare una sezione dell’ex polo fieristico in un vero nosocomio. Per il momento, tuttavia, non è ancora stato reso noto quando potrebbe diventare operativo l’ospedale. “Ho avuto un’altra riunione operativa con il team di Bertolaso. Devo dire che c’à stata una notevole accelerazione per la realizzazione dell’ospedale in Fiera Milano — ha dichiarato il presidente Attilio Fontana parlando con i giornalisti nel pomeriggio di martedì—. Sono ottimista, aspettiamo le ultime risposte sui respiratori”.

Fontana, rispondendo a una domanda dei cronisti, ha ribadito che “continua anche il confronto con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella” che “è molto attento ed esprime la sua vicinanza e il suo sostegno a chi lavora sul campo. Credo che debba essere sempre aggiornato di ogni evoluzione della situazione.

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CORONAVIRUS: a Milano appartamenti in affitto gratis per medici e infermieri

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CORONAVIRUS: l’iniziativa solidale è stata lanciata da The Best Rent, società che opera nel settore immobiliare

Da #restoacasa a #iocimettolacasa, con appartamenti offerti gratuitamente a medici e infermieri che arrivano a Milano per fronteggiare l’emergenza coronavirus: è la nuova iniziativa solidale lanciata da The Best Rent, società che opera nel settore immobiliare ed è specializzata negli affitti a breve e medio-lungo periodo.
“Sono già circa un centinaio gli appartamenti disponibili, dato che decine di proprietari hanno deciso di aderire all’iniziativa, ciascuno con i propri mezzi e le proprie disponibilità” spiega Cristiano Berti, ceo e fondatore di The Best Rent.

Proprio dallo spirito di solidarietà dimostrato dai proprietari delle case gestite dalla società è nata l’idea, che punta a dare un aiuto concreto al personale sanitario: “Alcuni medici e infermieri hanno amici in grado di ospitarli a Milano, ma preferiscono tutelarli e usufruire di altri alloggi – spiegano da The Best Rent –. Altri, pur vivendo in città, vorrebbero la possibilità di abitare da soli per tutelare le persone con cui vivono abitualmente, soprattutto se anziane”. Rincasando dopo i turni in ospedale, gli aderenti all’iniziativa non dovranno preoccuparsi delle pulizie: se ne incaricherà sempre  a costo zero l’impresa Alter-Area Domus: “Abbiamo sempre creduto nel valore umano, anche nelle attività di business – sottolinea il ceo Paolo Specchio – Per questo abbiamo aderito con entusiasmo alla proposta di dare il nostro contributo per esprimere gratitudine e solidarietà per lo sforzo di medici e infermieri”.

Medici e personale paramedico possono fare richiesta per gli alloggi contattando il numero 02.36683400 oppure scrivendo a , allegando una certificazione rilasciata dall’ospedale. L’iniziativa #iocimettolacasa, sostenuta anche da eos comunica, sarà attiva fino al 3 aprile, con la possibilità di un’ulteriore proroga in caso l’emergenza dovesse protrarsi. Si può mettere a disposizione la propria casa tramite The Best Rent anche se non si appartiene ancora alla rete dei proprietari dell’azienda milanese, scrivendo a .
“In questo momento difficile per Milano e tutto il Paese, possiamo non essere semplici spettatori: ogni realtà, pubblica o privata, ha l’opportunità di agire con sensibilità e concretezza per dare il proprio contributo” conclude Cristiano Berti.

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CAPROTTI dona 10 milioni di Euro a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia contro il coronavirus

caprotti dona 10 milioni di euro
caprotti dona 10 milioni di euro

Coronavirus, prosegue la gara di solidarietà: da Caprotti 10 milioni per la Lombardia

Giuseppe Caprotti si aggiunge alla lista di chi non si tira indietro per aiutare le persone più bisognose in questo momento di emergenza e lo fa con un assegno da 10 milioni di euro. Il primogenito del fondatore di Esselunga ha infatti istituito un fondo per aiutare le persone più bisognose, quelli che non hanno gli strumenti per curarsi, e le categorie più deboli. Il fondo che sarà coordinato dalla regione Lombardia e dal Comune di Milano, ha lo scopo di “fronteggiare al meglio questo difficile momento”, con l’augurio che a tale gesto se ne accompagnino altri piccoli o grandi”.

Si aggiunge quindi  una nuova iniziativa per venire incontro all’emergenza dei contagi da Covid-19 e questa volta non viene da un’azienda o dal mondo della finanza bensì da un privato. Si tratta di Giuseppe Caprotti, quasi 60 anni, primogenito di Bernardo, il fondatore dei supermercati Esselunga. Ha annunciato la costituzione di un fondo di 10 milioni a sostegno di iniziative terapeutiche in Lombardia contro il coronavirus e per un piano a favore delle categorie più deboli colpite dagli effetti dell’epidemia.

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BERLUSCONI dona 10 milioni di euro per il nuovo ospedale di terapia intensiva in Fiera Milano

Silvio Berlusconi 2018
Silvio Berlusconi 2018

Il Cavaliere ha messo a disposizione alla Regione Lombardia la somma per la realizzazione del reparto di 400 posti per la terapia intensiva 

Grande gesto di generosità da parte di Silvio Berlusconi che, in un momento così difficile, ha donato 10 milioni di euro alla Regione Lombardia, la più colpita dalla pandemia da COVID-19. “Silvio Berlusconi ha deciso di mettere a disposizione della Regione Lombardia, tramite una donazione, la somma di 10 milioni di euro, necessaria per la realizzazione del reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano (o, eventualmente, per altre emergenze)“. Ad annunciarlo tramite una nota sono gli stessi vertici di Forza Italia.

“Berlusconi scende in campo e dimostra, ancora una volta, di amare la sua città e il suo Paese”, ha affermato Bertolaso, impegnato ad allestire un reparto di 400 posti di terapia intensiva alla fiera di Milano destinato ai contagiati da Covid-19. Dalle prime indiscrezioni, il generoso assegno del leader di Forza Italia è stato preceduto da una telefonata tra l’ex premier e il governatore lombardo, da quasi un mese in prima linea per affrontare l’emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova le strutture sanitarie della regione.

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