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domenica, Agosto 24, 2025
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OSPEDALE FIERA MILANO: si lavora 24 ore al giorno, ecco quando sarà pronto

ospedale Fiera 29 marzo
ospedale Fiera 29 marzo

Ospedale Fiera Milano | Quando sarà pronto? | Quanti posti avrà?

Attilio Fontana, nel tardo pomeriggio, ha effettuato un sopralluogo presso il nuovo ospedale realizzato in Fiera a Milano.

Il governatore della Lombardia ha annunciato che la Giunta ha approvato una delibera con la quale viene affidata alla ‘Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano‘ la messa in esercizio della nuova struttura ospedaliera temporanea realizzata alla Fiera di Milano.

“In pratica – ha spiegato Fontana – diventerà un ‘reparto’ del Policlinico che gestirà il personale, le degenze, i beni e i servizi”.

ospedale fiera milano quando apriràQuando aprirà il nuovo ospedale Covid-19 in FieraMilano come Wuhan?

I primi quattro moduli con 32 posti letto saranno resi disponibili nella prima settimana di aprile.

Gli altri apriranno nelle settimane successive. Una volta completato, l’ospedale in Fiera comprenderà circa 200 posti letto dedicati esclusivamente a due reparti: terapia intensiva e sub-intensiva. Non è chiara però la percentuale: dipenderà dall’andamento dell’epidemia in Lombardia. Sarà in tutto e per tutto un vero ospedale con tutti i servizi diagnostici, e non un ospedale da campo come stanno sorgendo in diverse città del Nord: l’ospedale in Fiera avrà una sala operatoria, un reparto di radiologia e uno di cardiologia, per poter gestire al meglio i pazienti con un quadro clinico complesso, oltre a stanze per la decontaminazione, sale di svago per il personale sanitario e tutto quello che si trova negli ospedali delle grandi città.

I lavori sono andati avanti su turni di 24 ore.

“Ieri sera con il commissario all’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, abbiamo dato l’ok alla richiesta di Guido Bertolaso di lasciare in Lombardia la dotazione di ventilatori russi arrivata nei giorni scorsi. I ventilatori sono a disposizione della Regione Lombardia che potrà decidere se destinarli all’hub in Fiera a Milano così come da richiesta di Bertolaso o ad altri ospedali del territorio. Lo Abbiamo riferito al Vice Presidente della Regione Lombardia Sala a Bergamo che ne ha preso atto ringraziando il Governo”.

Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia, rientrando da Bergamo dopo aver accompagnato i primi 21 medici della task force del governo.

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EMERGENZA COVID-19: Come disdire viaggi, scuole, rate e affitti

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EMERGENZA COVID-19: Un vademecum sui diritti del consumatore con un primo elenco delle ‘spese rimborsabili’ dopo il varo degli ultimi decreti del Governo che hanno esteso a tutta Italia i provvedimenti che prima valevano solo per le zone rosse.

E’ quello diffuso dall’Unione nazionale consumatori. “In pratica – spiega il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona – attualmente sono vietati per legge gli spostamenti, le vacanze, tutte le manifestazioni sportive, ogni tipo di evento, la frequentazione di palestre, corsi, scuole, università. A ciò si aggiunga che sono stati chiusi gli impianti nei comprensori sciistici ed anche musei, bar, ristoranti e la maggior parte dei negozi, garantendo solo i servizi essenziali come alimentari, farmacie, distributori di carburante, edicole, ottici, ferramenta, banche, poste, assicurazioni e trasporti, idraulici, elettricisti”.

Questi provvedimenti, dice, “pur doverosi per la salute pubblica, hanno generato, però, numerosi contenziosi tra consumatori e fornitori di servizi: i più frequenti riguardano tutti coloro che devono disdire dei viaggi (aerei, ferroviari o marittimi) oppure soggiorni presso strutture alberghiere o interi pacchetti turistici. Su alcune di queste situazioni, le regole per i rimborsi sono stabilite dagli stessi decreti pubblicati in questi giorni dal governo, mentre per altre fattispecie dobbiamo far riferimento alle regole generali contenute nel Codice civile e nel Codice del consumo”.

“In generale, infatti, i consumatori – sottolinea Dona – non potendo usufruire di un determinato servizio, ci chiedono come comportarsi nei confronti dei fornitori con i quali hanno sottoscritto contratti per abbonamenti o corsi. Qui la disciplina è data dal Codice civile che, in materia di obbligazioni, prevede la fattispecie dell’impossibilità sopravvenuta della prestazione (art. 1463 del Codice civile ‘Nei contratti con prestazioni corrispettive, la parte liberata per la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta non può chiedere la controprestazione e deve restituire quella che abbia già ricevuta, secondo le norme relative alla ripetizione dell’indebito’)”.

“Chi paga – avverte – per avere un servizio che poi, non per colpa sua, non viene effettuato, ha diritto di essere rimborsato (neppure il fornitore, ovviamente, è responsabile, ma altrimenti si gioverebbe di un arricchimento ingiustificato). E’ bene ricordare, però, che nell’attuale situazione di emergenza, al rimborso non si aggiunge il diritto del consumatore a ricevere indennizzi o risarcimenti del danno, proprio per il fatto che la mancata prestazione non dipende da una colpa di chi doveva eseguirla: insomma, sì alla restituzione di quanto versato dal consumatore; no al risarcimento di ulteriori danni”.

Ecco dunque un vero e proprio vademecum per aiutare i consumatori ad orientarsi in queste situazioni, a seguire del decreto valido fino al 3 Aprile.

Viaggi
Viaggi fino al 3 aprile 2020: in caso di trasferimenti aerei, ferroviari o marittimi il legislatore dell’emergenza è intervenuto con alcuni provvedimenti (dl 2 marzo 2020, n. 9) precisando che i divieti dell’autorità integrano il caso di impossibilità sopravvenuta con la conseguenza che sussiste il diritto del viaggiatore di vedersi rimborsato l’intero costo del viaggio (se questo deve svolgersi entro il 3 aprile 2020).

I consumatori interessati devono richiedere il rimborso entro 30 giorni dalla data prevista per la partenza, allegando la documentazione richiesta (ad esempio il titolo di viaggio). Suggeriamo, quindi, ai viaggiatori, anche se hanno già presentato al vettore una richiesta di rimborso, di ripresentarla, così da fare riferimento al decreto del 2 Marzo 2020 e specificare in quale situazione rientrano. Il vettore, entro quindici giorni dalla richiesta, procede al rimborso del corrispettivo versato per il titolo di viaggio ovvero all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

Viaggi successivi al 3 aprile 2020: per i trasferimenti in aereo previsti per date successive al 3 aprile 2020 si applica la disciplina generale, cioè il Regolamento (CE) n. 261/2004 e quindi, in caso di cancellazione del volo da parte della compagnia, il passeggero ha diritto al rimborso del biglietto o alla riprenotazione.

Il rimborso deve avvenire entro 7 giorni (non 15 come previsto nel decreto) ed è il passeggero a scegliere tra rimborso o imbarco su di un volo alternativo per la destinazione finale in data successiva a lui più conveniente (a seconda della disponibilità di posti). Quanto all’ulteriore compensazione pecuniaria, bisognerà valutare se la cancellazione del volo sia determinata da circostanze eccezionali o da semplici strategie commerciali dell’operatore.

Qualora, invece il volo sia confermato, bisognerà comprendere in quale situazione ci troveremo alla data prevista per la partenza per determinare il diritto del consumatore a recedere dal contratto: in simili casi, infatti (ad esempio viaggi estivi), pur comprendendo l’ansia di chi attualmente è preoccupato per gli sviluppi dell’emergenza, dobbiamo invitare i consumatori alla calma anche perché attualmente la normativa non consente di disdire questo tipo di viaggi.

Viaggi consentiti: per chi può ancora viaggiare e deve prendere un aereo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, oppure rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, se è la compagnia a cancellare il volo pur in assenza di specifici divieti sanitari, allora scatta il Regolamento (CE) n. 261/2004 e il passeggero ha diritto, a sua scelta, al rimborso entro 7 giorni o alla riprotezione su un volo successivo. Anche in questo caso, per valutare se sono dovuti anche gli indennizzi pecuniari previsti dalle norme europee, bisognerà valutare se la cancellazione del volo sia determinata da circostanze eccezionali o da semplici strategie commerciali dell’operatore.

Pacchetti tutto-compreso: secondo il dl 2 marzo 2020 n.9 (art. 28, 5 comma) per i pacchetti turistici ‘tutto compreso’, fino al 3 aprile 2020, permanendo il divieto degli spostamenti decisi dal governo, si applica l’articolo 41 del Codice del turismo che dà al consumatore la possibilità di recedere dal contratto: l’organizzatore può offrire al viaggiatore un pacchetto sostitutivo di qualità equivalente o superiore oppure può procedere al rimborso (nei termini previsti dai commi 4 e 6 dell’articolo 41 del Codice), ma può anche emettere un voucher da utilizzare entro un anno dalla sua emissione.

Anche per questo genere di vacanze, se previste per i prossimi mesi (ad esempio viaggi estivi), pur comprendendo l’ansia di chi attualmente è preoccupato per gli sviluppi dell’emergenza, dobbiamo invitare i consumatori alla calma, anche per il fatto che attualmente la normativa non consente di disdire pacchetti programmati troppo in là nel tempo.

Alberghi
Alberghi: per espressa previsione del decreto cura-Italia (articolo 88), le disposizioni di cui all’articolo 28 del dl 2 marzo 2020, numero 9 si applicano anche ai contratti di soggiorno da svolgere entro il 3 aprile 2020. Ne consegue che chi aveva prenotato un albergo, ha diritto alla restituzione delle somme versate: insomma, l’albergatore non può trattenere l’anticipo o la caparra, non essendo il consumatore inadempiente. Anche chi aveva prenotato un hotel per lavoro, se non ritiene che sussistano comprovate esigenze per viaggiare, ha diritto alla restituzione di quanto versato. Come per i pacchetti turistici, ricordiamo che per i soggiorni prenotati oltre il 3 aprile 2020 (ad esempio vacanze estive), la normativa non consente attualmente di disdire questo tipo di viaggi.

Viaggi scolastici
Viaggi scolastici e d’istruzione: i provvedimenti del governo hanno sospeso fino al 3 aprile 2020 anche i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. In questo caso, quindi, si può ancora considerare applicabile il dl 2 marzo 2020, n. 9 che, per i casi di sospensione dei viaggi ed iniziative d’istruzione organizzati dalle scuole, sia sul territorio nazionale sia all’estero, nel riconoscere il diritto di recesso dei viaggiatori, ha precisato che il rimborso può essere effettuato anche mediante l’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

I consumatori interessati devono comunicare richiedendo entro 30 giorni dalla data prevista per la partenza, allegando la documentazione richiesta (ad esempio il titolo di viaggio). Il fornitore, entro quindici giorni, procede al rimborso del corrispettivo versato per il titolo di viaggio ovvero all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione.

Nido, asilo e mense scolastiche
Nido, asilo, mense scolastiche: essendo sospesi i servizi educativi per l’infanzia e le attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, il consumatore ha diritto di interrompere i pagamenti, ma anche di chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo in cui non può fruire del servizio. Stesso discorso per le mense scolastiche. Questa regola prevale su eventuali clausole contrattuali, ivi comprese quelle che dovessero stabilire decadenze o interessi di mora. Se si è stipulato un contratto di finanziamento si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare. Qualora la scuola dovesse proporre l’attivazione di corsi a distanza, si può ritenere che il consumatore resti libero di accettare o meno la nuova offerta di servizi didattici, valutando la sua possibilità/interesse di usufruire di corsi online (in caso contrario è bene comunicare per iscritto il rifiuto di servizi a distanza).

Corsi vari
Corsi vari lingua, musica, cucina, etc: è sospesa su tutto il territorio nazionale la circolazione delle persone e gli assembramenti e non è quindi consentito frequentare alcun genere di corso (lingua straniera, musica, cucina, scuola guida, etc.): ne deriva che il consumatore ha diritto di interrompere i pagamenti e, se avesse versato degli anticipi, può anche chiedere la restituzione delle somme versate limitatamente al periodo in cui non può fruire del servizio. Questa regola prevale su eventuali clausole contrattuali, ivi comprese quelle che dovessero stabilire decadenze o interessi di mora.

Se si è stipulato un contratto di finanziamento si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare. Qualora la scuola dovesse proporre l’attivazione di corsi a distanza, si può ritenere che il consumatore resti libero di accettare o meno la nuova offerta di servizi didattici, valutando la sua possibilità/interesse di usufruire di corsi online (in caso contrario, è bene comunicare per iscritto l’eventuale rifiuto di servizi a distanza).

Università
Università: qualora l’università sia in grado di sostituire i corsi frontali con iniziative a distanza, in questo caso (a differenza di altri corsi privati) il decreto cura-Italia (articolo 101, 5 comma) ha espressamente stabilito che le attività formative svolte a distanza sono valide ai fini del computo dei crediti formativi universitari, previa attività di verifica dell’apprendimento nonché ai fini dell’attestazione della frequenza obbligatoria. Dunque, se l’ente universitario fornisce servizi adeguati, il consumatore non può opporsi alla prosecuzione del contratto e quindi ai relativi oneri. Se si è stipulato un contratto di finanziamento per la palestra o la piscina si può interrompere il versamento delle rate comunicando alla finanziaria per iscritto l’impossibilità di frequentare.

Concerti e spettacoli
Concerti, spettacoli teatrali, eventi vari: sono sospese in tutta Italia le manifestazioni organizzate e gli eventi in ogni luogo, sia pubblico sia privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, quali, a titolo d’esempio, grandi eventi, cinema, teatri. In questi casi, per espressa previsione del decreto cura-Italia (art. 88, 2 comma), ricorre la sopravvenuta impossibilità della prestazione dovuta in relazione ai contratti di acquisto di titoli di accesso per spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, e di biglietti di ingresso ai musei e agli altri luoghi della cultura.

I consumatori hanno quindi diritto al rimborso presentando, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, apposita istanza di rimborso al venditore, allegando il relativo titolo di acquisto. Il venditore, entro trenta giorni dalla presentazione della istanza, provvede all’emissione di un voucher di pari importo al titolo di acquisto, da utilizzare entro un anno dall’emissione. Anche queste disposizioni si applicano fino alla data di efficacia delle misure previste dal decreto del presidente del consiglio 8 marzo 2020, quindi fino al 3 aprile.

Partite di calcio
Partite di calcio: sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. In questi casi, si applicano le regole dell’impossibilità sopravvenuta per cui il consumatore, in linea teorica, avrebbe diritto non solo al rimborso (da parte del vettore) dei costi di trasferta di aereo o treno, ma anche (da parte della società sportiva) al rimborso del prezzo del biglietto o, in caso di abbonamento, alla quota parte del servizio non usufruito (anche se le condizioni contrattuali lo escludono, perché in questo caso sarebbero vessatorie). Tuttavia, considerata l’incertezza circa la ripresa delle competizioni sportive, si consiglia di attendere per verificare la possibilità di riutilizzare in futuro il titolo di accesso allo stadio.

Abbonamento trasporti pubblici
Abbonamento trasporti pubblici (bus, treno): è sospesa su tutto il territorio nazionale la circolazione delle persone, dunque, per i trasporti bisogna distinguere se il servizio è rimasto attivo oppure no, perché ovviamente nel primo caso, il consumatore ha diritto al rimborso della quota parte di abbonamento non usufruita (per impossibilità sopravvenuta). Nel caso di servizi ancora attivi, invece, in linea teorica questi potrebbero essere utilizzati dall’abbonato per gli spostamenti consentiti (motivi di lavoro, salute o necessità), quindi per i consumatori che non intendono giovarsene è consigliabile di recedere per iscritto e sospendere i pagamenti (ad esempio, l’abbonamento era stipulato per spostamenti di lavoro e il consumatore è stato messo in smart-working).

Affitto
Affitto: bisogna distinguere tra locazioni commerciali (negozi, botteghe, etc.) e quelle ad uso abitativo. Per le prime, secondo quanto previsto dal decreto cura-Italia (articolo 65) al fine di contenere gli effetti negativi derivanti dalle misure di prevenzione e contenimento connesse all’emergenza, ai soggetti esercenti attività d’impresa è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1.

Per gli altri contratti di locazione ad uso personale è più difficile giustificare l’interruzione dei pagamenti anche qualora non si fosse nelle condizioni materiali di usufruire dell’immobile (pensiamo allo studente fuori sede che è rientrato nella sua residenza lasciando l’appartamento vuoto). In entrambi i casi applicabile sarebbe comunque il recesso per gravi motivi, che però prevede un termine di preavviso di sei mesi da parte del locatore.

Bollo auto e assicurazione rc auto
Bollo auto: trattandosi di una tassa di possesso, non si può sospendere il pagamento, anche per il fatto che l’auto potrebbe comunque circolare (per gli spostamenti consentiti).

Assicurazione rc auto: per motivi analoghi a quelli del bollo auto, non sembra giustificata una sospensione dei pagamenti, anche perché l’auto deve essere coperta da assicurazione anche se parcheggiata sulla pubblica via. Esistono comunque formule contrattuali per sospendere le coperture se si è certi di non utilizzare un veicolo che si trova parcheggiato in aree private e non aperte al pubblico.

Paytv
Paytv: per gli abbonamenti alla tv satellitare bisogna distinguere se si tratta di abbonamenti privati o business (pub, ristoranti, sale scommesse, etc). In questi ultimi casi, i divieti dell’autorità hanno generato una impossibilità sopravvenuta che potrebbe giustificare la sospensione dei pagamenti (o il recesso dal contratto). Per gli altri la questione riguarda la rimodulazione di alcuni palinsesti (ad esempio i canali sportivi) per i quali è legittima una richiesta di rimodulazione dei costi (o una richiesta di recesso).

Bollette
Bollette elettriche: l’Autorità per l’energia è intervenuta su alcuni termini che riguardano i contenziosi pendenti di luce, acqua e gas (allungando da 120 a 180 giorni il termine per le conciliazioni) e prevedendo che sospensioni e distacchi siano congelati fino al 3 aprile. Però, da parte del governo, nessun vantaggio è stato previsto per le famiglie sul pagamento delle bollette, neppure in termini di estensione dei bonus sociali. L’Unc aveva richiesto la sospensione della tariffa bioraria e applicazione, anche nelle ore di punta, della tariffa della fascia più bassa (F3), visto che, essendo gli italiani costretti a restare a casa, i consumi diurni sono destinati a crescere.

Bollette telefono/internet: vale quanto detto per le bollette elettriche. Il governo non ha emanato provvedimenti a favore delle famiglie eppure avevamo richiesto una riduzione dell’Iva dal 22% al 4%, per tutti i contratti telefonici a consumo (non quindi per le opzioni flat), che sono molto usati dalle persone anziane ed anche la cancellazione dei costi per lo scatto alla risposta.

Rata del mutuo e finanziamenti vari
Rata del mutuo: secondo il decreto cura-Italia (articolo 54), possono sospendere il pagamento delle rate del mutuo per un periodo di 9 mesi (in deroga alla ordinaria disciplina del Fondo previsto dall’articolo 2, commi da 475 a 480 della legge 244/2007) anche tutti i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 (ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra la data della domanda e la predetta data), un calo del proprio fatturato superiore al 33% del fatturato dell’ultimo trimestre 2019 come conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attivita? operata in attuazione delle disposizioni adottate dall’Autorita?.

Finanziamenti privati: su rate e finanziamenti privati il governo non è intervenuto, quindi si tratta di verificare caso per caso se si può sospendere il pagamento. Per esempio, nel caso del finanziamento attivato per un’auto che non è stata consegnata, per degli arredi la cui consegna è stata posticipata dal venditore: in queste situazioni, dovrebbe sussistere il diritto del consumatore di sciogliersi dal contratto.

Revisione auto
Revisione auto: in considerazione dello stato di emergenza, il decreto cura-Italia ha autorizzato fino al 31 ottobre 2020 la circolazione dei veicoli da sottoporre entro il 31 luglio 2020 alle attività di visita e prova di cui agli articoli 75 e 78 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 ovvero alle attività di revisione di cui all’articolo 80 del medesimo decreto legislativo.

Scadenza documenti
Scadenza documenti/rinnovi: il decreto cura-Italia ha prorogato al 31 agosto 2020 della validità dei documenti di riconoscimento scaduti o in scadenza successivamente alla data di entrata in vigore del decreto.

Matrimoni-funerali-celebrazioni-compleanni
Matrimoni/funerali/celebrazioni/compleanni: secondo i provvedimenti del governo, sono vietati su tutto il territorio nazionale non solo gli assembramenti, ma per esplicita previsione normativa anche le cerimonie religiose: non solo i funerali pubblici, ma anche i matrimoni. Per questi ultimi ne consegue che i relativi contratti (location, catering, fiori, fotografo, etc) possono essere risolti dal consumatore senza addebito di costi (salvo quelli già sostenuti e documentati da parte del fornitore) a condizione che la data dell’evento rientri nel periodo di emergenza.

Anche in questi casi soccorre la disciplina civilistica dell’impossibilità sopravvenuta e il consumatore ha diritto al rimborso delle somme versate (anticipi, caparre), ma non al risarcimento di danni ulteriori non essendo l’annullamento ascrivibile al fornitore.

Ordini presso negozi chiusi e contratti vari
Ordini presso negozi chiusi e contratti vari: l’emergenza potrebbe giustificare il recesso del consumatore da contratti di acquisto stipulati prima dell’emergenza (dal noleggio a lungo termine dell’auto all’acquisto di arredamento, dalle sedute di estetica alla fisioterapia). Si tratta di situazioni da valutare caso per caso, ma nelle quali non è da escludere la facoltà del consumatore di esercitare il recesso giustificato recuperando le somme versate.

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CORONAVIRUS: il governo annuncia “i fiorai possono stare aperti”

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CORONAVIRUS: I fiorai in Italia restano aperti: il governo ha chiarito “la vendita di piante e fiori è consentita”. Senza di essi sono a rischio 27mila imprese con 2,5 miliardi di fatturato”

Sul sito di Palazzo Chigi è stata pubblicata una Faq, relativa alle attività chiuse per l’emergenza coronavirus, nella quale si precisa che “la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita”.

“Abbiamo ottenuto finalmente il chiarimento dal Governo sul via libera alla vendita di piante e fiori in supermercati, mercati, punti vendita e vivai”, ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini che ha scritto una lettera al premier Giuseppe Conte.

“Si tratta di un risultato importante poiché – continua Coldiretti – senza fiori e piante sono a rischio 27mila imprese con 2,5 miliardi di fatturato che ora si trovano in gravissime difficoltà con il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali e le difficoltà alle esportazioni dove l’Italia ha svolto fino ad ora un ruolo di leader nel mondo con il record per le spedizioni florovivaistiche che nel 2019 hanno raggiunto ben 904 milioni di euro di piante, FIORI e fronde, dirette soprattutto in Francia (188 milioni di euro), Germania (159 milioni di euro) e l’Olanda (153 milioni di euro)”.

“Il risultato dell’emergenza con il blocco delle vendite è stato quasi un miliardo di fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai in Italia dove – riferisce la Coldiretti – sono crollati gli acquisti di fiori recisi, di fronde e fiori in vaso, le produzioni tipiche della primavera e si sono fermate anche le vendite e l’export di alberature e cespugli, in un periodo in cui per molte aziende si realizza oltre il 75% del fatturato annuale, grazie ai tanti appassionati dal pollice verde che con l’aprirsi della stagione riempiono di piante e fiori case, balconi e giardini”.

“Nel pieno rispetto di tutte le disposizioni sulle restrizioni per contenere il contagio i vivai ma continuano a lavorare per garantire la massima qualità di piante e fiori italiani e – conclude la Coldiretti – si stanno organizzando per fare consegne a domicilio, con contatti per telefono o mail, per consentire agli italiani di restare a casa senza rinunciare all’emozione di stare a contatto con la natura”.​

Sul sito del governo, alla domanda “Il nuovo Dpcm del 22 marzo prevede che sia sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna, tra l’altro, di prodotti agricoli e alimentari. La vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili è consentita?”, si precisa: “Sì, è consentita, in quanto l’art. 1, comma 1, lettera f), del Dpcm del 22 marzo 2020 ammette espressamente l’attività di produzione, trasporto e commercializzazione di ‘prodotti agricoli’, consentendo quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti etc. Peraltro tale attività rientra fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato 1 dello stesso Dpcm ‘coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali’, con codice ATECO ‘0.1.’, per le quali è ammessa sia la produzione sia la commercializzazione. Deve conseguentemente considerarsi ammessa l’apertura dei punti di vendita di tali prodotti, ma in ogni caso essa dovrà essere organizzata in modo da assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie in vigore”.

“Lanciamo ora un appello alla grande distribuzione, ai mercati e a tutti i punti vendita aperti affinché promuovano la vendita di fiori e piante Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Lazio, David Granieri, nell’invitare tutti gli italiani a mettere fiori e piante nei propri giardini, orti e balconi come segno benaugurante della primavera che segna il momento del risveglio con la mobilitazione #balconifioriti.

 

 

 

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LOMBARDIA: preoccupa Milano, in arrivo dalla Puglia 590 infermieri volontari

mascherine medici coronavirus bando
mascherine medici coronavirus bando

Nel pomeriggio, durante la consueta diretta Facebook,  l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha riportato i nuovi dati sul contagio. E’ la provincia di Milanoa crescere di più nel numero di contagi, +546 (ieri erano 314) con un totale di 8.329 casi, superiore al totale della provincia di Brescia.

Sono 1.592 i contagiati dal coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore. Complessivamente sono ora 41.007. I pazienti che ieri hanno perso la vita sono 416, decisamente meno rispetto al giorno precedente quando il tragico calcolo quotidiano dei morti era arrivato a 542. I decessi, in totale, sono saliti a 6.360.

 I ricoverati non in terapia intensiva sono 11.613, con un aumento di 461 (ieri erano stati 15) mentre quelli in terapia intensiva salgono a 1328, nove in più rispetto a ieri. Sono in tutto 107.398 i tamponi compiuti e 9255 i pazienti dimessi.

 Il dato sui positivi al test riguarda “il numero dei tamponati, ma il dato reale è nettamente superiore”, ha spiegato l’assessore. Il numero dei decessi sarà “l’ultimo” a ridursi, ha sottolineato, aggiungendo poi che questo dato è “ogni giorno una pugnalata”.

Aumentano i contagiati a Milano città e nei comuni della provincia: nelle ultime 24 ore sono stati 546, più di quanto non abbiamo fatto registrare ieri Bergamo e Brescia, i due capoluoghi lombardi maggiormente flagellati dal virus. Nella sola città di Milano i nuovi contagianti sono 247 per un totale di 3.406.

Nella provincia di Bergamo i nuovi contagiati sono 178 (8.527 il totale), contro i 289 di ieri, in città sono scesi da 41 a 33. In provincia di Brescia i nuovi positivi sono 335 (ieri 373) per complessivi 8.013. In città i nuovi contagi registrati in un giorno sono scesi da 61 a 45. Sono 28, infine, i casi registrati in un giorno in provincia di Lodi.

RIPARTIZIONE PROVINCIA PER PROVINCIA

DATI DI MILANO E PROVINCIA:

MI: 8.329 (+546), di cui 3.406 a Milano citta’ (+247) OGGI
ieri: 7.783 (+314) di cui 3.159 a Milano citta’ (+150)
l’altro ieri: 7.496 (+547) di cui 3.009 a Milano citta’ (+261)
e nei giorni precedenti: 6.922 (+848) di cui 2.748 a Milano
citta’ (+310), 6.074 (+373) di cui 2.438 a Milano
citta’ (+141), 5.326 (+230) di cui 2.176 a Milano citta’
(+137), 5.096 (+424) di cui 2.039 a Milano citta’ (+210), 4.672
(+868) di cui 1.829 a Milano citta’ (+279), 3.804 (+526) di cui
1.550 a Milano citta’ (+172), 3.278 (+634) di cui 1378 a Milano
citta’ (+287), 2.644, 2.326, 1.983, 1.750, 1.551, 1.307, 1.146,
925, 592, 506, 406, 361“

Coronavirus: 590 infermieri Puglia pronti per la Lombardia

Sono 590 gli infermieri volontari pronti a lasciare la Puglia e raggiungere la Lombardia per aiutare i loro colleghi impegnati negli ospedali per l’emergenza Coronavirus. 

Complessivamente da tutta Italia hanno risposto al bando ‘Infermieri per Covid’ 9.448 professionisti, dei quali 590 dalla Puglia. Questi infermieri si aggiungono ai 397 medici volontari pugliesi pronti a partire per la Lombardia. Un medico di Bari è già operativo nell’ospedale di Piacenza, si è trasferito giovedì scorso assieme al primo gruppo di 21 camici bianchi.

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CORONAVIRUS: Ramazzotti dalla “Milano da bere” alla “Milano da sanificare”

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CORONAVRUS: Lo storico stabilimento di Canelli produce bottigliette di disinfettante per le mani. Il gel Ramazzotti verrà infatti donato agli ospedali locali.

Ci fu nel 1985 quel famoso spot alcolico che spiegava che “Milano rinasce ogni mattina”. Che “Milano è da vivere, sognare, godere”. Che “Milano è da bere”. Era la réclame dell’amaro Ramazzoti che 35 anni dopo fa uscire dallo storico stabilimento di Canelli, Asti, con la stessa etichetta del famoso liquore, bottigliette di disinfettante per le mani. L’idea, del gruppo Pernod Ricard che oggi gestisce il marchio piemontese, è a fin di bene. Il gel Ramazzotti verrà donato agli ospedali locali. Un po’ amaro, gradi Covid-19 circa, è il perfetto contrappasso per la Milano, non più da bere ma da sanificare.

E’ dei giorni scorsi, peraltro, la notizia della preoccupazione dei produttori vinicoli italiani per le giacenze. Non tanto per il momento, quanto nella prospettiva dei prossimi mesi. Da qui l’idea, maturata insieme alla filiera delle distillerie di alcool: utilizzare una parte delle giacenze per produrre alcool denaturato, un prodotto povero, ma sempre più richiesto per igienizzare aziende, uffici, condomini, e anche case. Da due delle principali associazioni di settore, Alleanza cooperative agroalimentare e AssoDistil, la proposta si è subito concretizzata, ed è stata inviata al ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova.

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Il medico pianista suona i Queen nella hall dell’ospedale a fine turno: “Don’t stop me now”

medico pianista ospedale
medico pianista ospedale

Coronavirus, medico suona “Don’t stop me now” al piano dopo il turno

Non si è nemmeno tolto il camice. Alla fine del suo turno nel reparto Covid dell’ospedale di Circolo di Varese è sceso nella hall, si è seduto al pianoforte e ha iniziato a suonare. Christian Mongiardi, giovane ecografista e pianista, ha regalato a pazienti e operatori sanitari un paio di canzoni fra cui “Don’t stop me now”. E ‘non fermiamoci’ è diventato il messaggio della Asst dei Sette Laghi che ha pubblicato il video sulla propria pagina Facebook.
Il medico pianista, in divisa e mascherina, è Christian Mongiardi, giovane ecografista che sceso con due colleghi per mangiare un panino, ha trovato lo spaccio chiuso e si è seduto al pianoforte, donato pochi mesi fa una onlus. Quando il video si è diffuso Mongiardi era contrariato. Ma il suo primario, il prof. Francesco Dentali, lo ha convinto: “Gli ho detto che era una cosa bella e avrebbe dato morale a tutti noi e a tutte le persone che hanno parenti e amici ricoverati per il Covid in questo periodo difficile”

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Medici e Infermieri arrivati dall’Albania : “Non abbandoniamo un amico in difficoltà”

Medici e Infermieri arrivati dallAlbania emergenza coronavirus
Medici e Infermieri arrivati dallAlbania emergenza coronavirus

Il premier albanese: “Oggi siamo tutti italiani e lʼItalia vincerà questa guerra anche per noi, per lʼEuropa e il mondo intero”

Medici e Infermieri arrivati dall’Albania

“Non siamo privi di memoria: non possiamo non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non abbandonano mai un proprio amico in difficoltà. Oggi siamo tutti italiani, e l’Italia deve vincere e vincerà questa guerra anche per noi, per l’Europa e il mondo intero”. E’ quanto ha detto il premier albanese Edi Rama, salutando all’aeroporto di Tirana un team di 30 medici e infermieri albanesi partiti per l’Italia in aiuto ai colleghi impegnati nella lotta al coronavirus in Lombardia.

“Trenta nostri medici e infermieri partono oggi per l’Italia, non sono molti e non risolveranno la battaglia tra il nemico invisibile e i camici bianchi che stanno lottano dall’altra parte del mare. Ma l’Italia  è casa nostra da quando i nostri fratelli e sorelle ci hanno salvato nel passato, ospitandoci e adottandoci mentre qui si soffriva”, ha aggiunto l presidente Albanese Rama

“Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile. Le risorse umane e logistiche non sono illimitate, ma non possiamo tenerle di riserva mentre in Italia c’è ora un enorme bisogno di aiuto”. “E’ vero che tutti sono rinchiusi nelle loro frontiere, e paesi ricchissimi hanno voltato le spalle agli altri. Ma forse è perche noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non l’abbandonano”, ha concluso.

 

ECCO IL DISCORSO IN ITALIANO DEL PREMIER ALBANESE

 

https://www.facebook.com/edirama.al/videos/227847448575281/

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Ramazzotti : la produzione passa da liquore a gel disinfettante per aiutare a combattere l’emergenza

ramazzotti produzione
ramazzotti produzione

Al posto dell’amaro il disinfettante : Ramazzotti avvia la produzione

ramazzotti 

La distilleria del Gruppo Pernod Ricard, di cui fa parte lo storico amaro Ramazzotti, ha convertito nel periodo di epidemia da Coronavirus la propria produzione per aiutare la comunità di Cannelli con un disinfettante per mani da distribuire localmente.

produzione ramazzotti

ECCO IL MESSAGGIO DELL’AZIENDA :

In questi giorni ci siamo chiesti come dare una mano, ed ecco la nostra risposta: abbiamo imbottigliato dell’igienizzante mani nella nostra distilleria di Canelli e lo doneremo alla Croce Rossa Italiana, alla Protezione Civile, ai Vigili del Fuoco e alla Municipale di Canelli. Con la speranza di tornare presto a dire #BellaLaVita.
#ramazzotti #insiemeadistanza #iorestoacasa

«Abbiamo agito prontamente grazie all’aiuto di tutte le persone che lavorano in distilleria e all’ufficio acquisti di Milano – spiega Tomas Volpin, direttore della distilleria di Canelli – per offrire un aiuto concreto a chi è in prima linea in questo momento».

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Robot-medici negli ospedali per assistere i malati Covid-19

medici robot ospedali
medici robot ospedali

In prova Robot-medici nelle corsie per assistere i pazienti Covid-19 non in gravi condizioni. Un modo per risparmiare minuti preziosi e ridurre il rischio per gli operatori sanitari.

robot-medici

Dal 27 marzo è partita la sperimentaziome all’ospedale di Circolo di Varese in Lombardia per assistere 12 pazienti. I robot alti  come un bambino, entrano nelle camere e grazie a una telecamera permettono a medici e infermieri il monitoraggio a distanza dei parametri. Le macchine sono inoltre in grado di eseguire  un minimo esame dello stato di salute del paziente e di interagire con lui/lei tramite un videocitofono interagiscono con il malato . Il che consente di ridurre il consumo di dispositivi di protezione e risparmiare tempo. I robot aiuteranno 2 pazienti alla volta.

robot-medici coronavirus ospedali

Il primo si chiama Tommy“. Lo ha già battezzato con lo stesso nome di suo figlio il prof. Francesco Dentali, Direttore del reparto di Medicina ad Alta Intensità dell’Ospedale di Circolo di Varese, soddisfatto per questi rinforzi appena arrivati.

Sono sei i robot che da oggi aiuteranno il personale sanitario nell’assistenza a dodici pazienti affetti da Covid-19, un robot ogni due pazienti.

Entrano nelle camere e permettono il monitoraggio a distanza: grazie alla telecamera di cui sono dotati, infatti, il personale vede il paziente e il monitor che ha accanto senza accadere fisicamente alla stanza, riducendo così il consumo di dispositivi di protezione e risparmiando tempo, compreso quello per la vestizione e la svestizione.

Ma questi robottini dal viso simpatico e delle dimensioni di un bambino sono dotati anche di un’umanità riflessa: per loro tramite, infatti, medici e infermieri possono anche parlare al paziente e, se non è in C-PAP, lui può rispondere. 

Ovviamente questi robot non eliminano il contatto umano con il paziente, ma riducono gli accessi. – spiega il Prof. Dentali, a capo di una squadra chiamata ad assistere oltre 83 degenti, con una ventina di medici in parte neossunti, in parte ‘prestati’ grazie alla collaborazione degli altri reparti – Anzi, facendoci risparmiare il tempo della vestizione e svestizione, che ha un impatto notevole sulla nostra attività, a migliorare sarà anche la qualità del tempo che dedicheremo ai nostri pazienti“.

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CORONAVIRUS: annullate le sfilate per la Fashion Week di Giugno a Milano e Parigi

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CORONAVIRUS: Si slitta a Settembre! La decisione necessaria a causa della difficile situazione determinata dalla diffusione della pandemia Covid 19

PRADADue comunicati inviati a distanza di un minuto. La Camera Nazionale della Moda Italiana ha annunciato che le sfilate e le presentazioni di Milano Moda Uomo, previste dal 19 al 23 giugno prossimo, si svolgeranno in occasione dell’edizione di Milano Moda Donna di settembre 2020. Così nella nota in cui si spiega che la decisione è necessaria a causa della difficile situazione determinata dal diffondersi della pandemia Covid-19. Per la stessa ragione, la Fédération de la Haute Couture et de la Mode ha annullato défilé dell’alta moda previsti a Parigi dal 6 al 9 luglio.

“Stiamo tuttavia lavorando a nuovi formati digitali e a nuove modalità di incontro per dar vita, nei giorni previsti da Milano Moda Uomo, ad altri momenti di narrazione, piattaforme b2b e b2c a beneficio dei brand, delle aziende del lusso e di tutti gli attori del sistema. Nella consapevolezza che sarà fatto il possibile per avere delle collezioni pronte in quelle date per un inizio di campagna vendita innovativa. Gli 800 show room presenti a Milano saranno parte attiva di questi momenti narrativi”, conclude il comunicato di Cnmi.

 

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Ritirato il divieto vendita nei supermercati : colori,penne, quaderni e materiale utile ai bambini tornano disponibili

vendita colori e quaderni nei supermercato
vendita colori e quaderni nei supermercato

Adesso nei supermecati sarà possibile acquistare  penne,matite e quaderni

Interi scaffali sbarrati, corsie chiuse con i nastri adesivi e ben in in vista cartelli con scritto “non è possibile acquistare i prodotti presenti in quest’area“. È la scena immortalata in moltissimi scatti pubblicati in questi giorni sui social da persone che lamentavano il divieto imposto da alcune grandi catene di supermercati alla vendita di pennarelli, quaderni, colori, giochi per bambini, ma anche biancheria e prodotti per il giardinaggio. Con tanto di racconti di persone arrivate alla cassa con le matite colorate e bloccate perché “non beni di prima necessità”.

Per dar voce alla questione, erano partite numerose petizioni online da cittadini e associazioni di vario tipo, supportate anche dalle proteste di alcuni politici bipartisan .

La “battaglia del pennarello”, come l’ha chiamata il sindaco di Milano Beppe Sala, è stata vinta. Le richieste e le petizioni online, ormai, si stavano moltiplicando: fateci comprare i colori e i quaderni per i nostri bambini, il messaggio. Un appello che il primo cittadino ha fatto proprio, chiedendo al prefetto e al governo centrale di permettere la vendita nei supermercati degli articoli di cancelleria, considerati beni non essenziali dall’ultimo decreto sul coronavirus.

Il governo ha deciso di sbloccare questa possibilità.  “Gli ipermercati, i supermercati, i discount di alimentati e gli altri esercizi non specializzati di alimentari vari individuati nell’allegato 1 del dpcm 11 marzo 2020 possono continuare a vendere anche prodotti diversi rispetto a quelli elencati nelle categorie merceologiche espressamente indicate .

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ORARIO: Domenica 29 Marzo torna l’ora legale! lancette un’ora avanti

ora legale 2020
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ORARIO: Non solo risparmio energetico e minore emissione di Co2…. I consigli degli esperti

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Domenica 29 marzo torna l’ora legale. Le lancette degli orologi andranno spostate un’ora in avanti, garantendo nei prossimi 7 mesi benefici per il sistema economico e per l’ambiente. Si ritarda, infatti, l’uso della luce artificiale. Ma cosa cambia ai tempi del coronavirus? I consigli degli esperti.

L’ora legale ai tempi del coronavirus – Per tutti coloro costretti in casa dalle norme restrittive per arginare il coronavirus non sembra che ci saranno maggiori disagi. “Entrerà l’ora legale, con una modifica che può portare in alcuni la necessità di una fase di adattamento, ma i ritmi più calmi imposti dalla vita spesa in casa per l’emergenza sanitaria, potrebbero giocare a favore, rendendo il cambiamento meno impattante”, spiega Enrico Zanalda, presidente della Società italiana di psichiatria (Sip).

 

“In casa – evidenzia Zanalda – è bene mantenere i ritmi abituali: il fatto che tutto sia chiuso di sera e non si possa uscire ci avvicina a uno stile di vita più simile a quello dei nostri avi, che non andavano fuori al ristorante o a teatro. Certo, la Tv può rimanere accesa anche tutta la notte, ma si ha la possibilità di guardarla in altri momenti della giornata. In più, credo che non essendoci l’impegno, per molti, dell’alzarsi alla stessa ora per andare a lavorare o a scuola il cambio dell’ora dovrebbe essere meno fastidioso”.

Risparmio energetico – Si spostano le lancette avanti di un’ora in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.

Nel 2019, secondo quanto rilevato da Terna, il risparmio è stato di 505 milioni di kWh (quanto il consumo medio annuo di elettricità è di circa 190 mila famiglie), un valore corrispondente a minori emissioni di CO2 in atmosfera per 250mila tonnellate e a un risparmio economico pari a circa 100 milioni di euro.

Il beneficio nel 2020, specifica la società che gestisce la rete elettrica nazionale, “potrà tuttavia essere influenzato dalla riduzione dei consumi registrata in questo periodo di chiusura delle attività per effetto dell’emergenza sanitaria da Covid-19”

 

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Mutti aumenta gli stipendi del 25% ai propri dipendenti e dona 500mila euro all’Ospedale di Parma

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Mutti: aumenta gli stipendi ai propri dipendenti e dona 500mila euro all’Ospedale di Parma

Francesco Mutti, patron dell’omonima azienda di composte di pomodori, boccia l’aiuto del governo ai lavoratori autonomi: “600 euro sono pochi, perché le risorse sono scarse” dice “ora occorre un piano per rilanciare l’economia. Ho aumentato di un quarto lo stipendio dei miei dipendenti – ha spiegato riferito alla scelta annunciata mercoledì – perché c’è bisogno di premiare chi viene in fabbrica perché non può lavorare da casa”.

Anche il gruppo Mutti scende in campo per combattere questa emergenza sanitaria. Il gruppo ha deciso di donare 500mila euro all’azienda ospedaliero-universitaria di Parma che lavora costantemente in prima linea contro il Covid-19. Questa necessità di intervento si è evidenziata sempre di più davanti ai numeri che l’Ospedale mette a disposizione per l’aggiornamento quotidiano dell’emergenza.

Inoltre il gruppo Mutti ha voluto dare anche un sostegno ai propri dipendenti. Coloro che in questi giorni stanno permettendo la continuità produttiva vedranno un aumento del 25% sul proprio stipendio. Per i lavoratori è stata attivata anche una copertura assicurativa extra relativa al Covid-19.

 

Le sue parole in un intervista su su Radio Capital :

“Credo in un’azienda che punta anche alla crescita personale dei suoi dipendenti. Oggi non abbiamo avuto segnali di significativo assenteismo quindi la nostra decisione non è dipesa da quello. Ma è un riconoscimento importante per chi in questo periodo continua a lavorare e non ha possibilità di farlo da remoto – afferma l’imprenditore a capo del Gruppo -. Stiamo notando un aumento di vendite veramente atipico. Da un lato c’è la paura dei consumatori di rimanere senza scorte, una paura quasi atavica, dall’altro abbiamo un cambiamento di consumi e quindi più cucina domestica per chi prima consumava i pasti principalmente fuori casa”.

“Se oggi tutto il sistema di produzione alimentare e di vendita tiene, e si riesce a garantire i prodotti nei supermercati, è grazie a un lavoro silente degli operai che svolgono costantemente il loro compito. In questo momento la responsabilità individuale, oltre a quella istituzionale, è fondamentale”.

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MATTARELLA: ecco il video di oggi del Fuorionda in diretta in TV

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Coronavirus, Mattarella ringrazia gli italiani: “Viviamo una pagina triste della storia. L’Europa intervenga prima che sia troppo tardi

L’Europa deve intervenire “concretamente”. Prima che sia troppo tardi.

Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un discorso alla nazione, proprio mentre si tocca il picco più alto di morti per coronavirus e l’Europa non trova un accordo sugli eurobond, come proposto dall’Italia e da altri otto Paesi, che chiedono una mutualizzazione del debito.

MA PRIMA DEL DISCORSO, ACCADE UN IMPREVISTO.

HANNO SBAGLIATO A CARICARE IL DISCORSO DI MATTARELLA ED HANNO MESSO QUELLO CON IL FUORIONDA…

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PRADA: crea 80mila camici e 110mila mascherine

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PRADA: su richiesta della Regione Toscana sono stai realizzati in sede di montone camici e mascherine. Il piano prevede che saranno ultimate il 6 Aprile

Stabilimento Miroglio riconvertito per la produzione di mascherine modaPrada, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato mercoledì 18 marzo la produzione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario della Regione. Lo ricorda una nota del gruppo in cui si precisa che “Il piano prevede consegne giornaliere che saranno ultimate in data 6 aprile. Camici e maschere sono prodotti internamente presso l’unico stabilimento del Gruppo – Prada Montone (Perugia) rimasto operativo a questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano”.

(ANSA)

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MILANO: si respira finalmente aria pulita! inquinamento quasi inesistente

milano aria pulita scaled
milano aria pulita scaled

MILANO: si respira aria pulita! Giovedì 26 Marzo la media di Pm10 calcolata all’ombra della Madonnina è stata di 20.5 µg/m³.

Milano si respira aria pulita! Nella giornata di giovedì 26 marzo le centraline dell’Arpa hanno registrato concentrazioni di polveri sottili entro i limiti (fissati a 50 microgrammi per metro cubo), la media di Pm10 calcolata all’ombra della Madonnina è stata di 20.5 µg/m³.

La presenza di polveri sottili, comunque, non è uniforme e varia in base alle zone della città: 20 in viale Marche, 19 in Città Studi, 23 µg/m³ in via Senato, 20 al Verziere. Questa, invece, la situazione fotografata all’esterno della città: a Limito di Pioltello sono stati registrati 21 µg/m³, 17 a Cassano d’Adda, mentre a Turbigo le centraline hanno rilevato 21 microgrammi per metro cubo, 23 a Magenta.

L’inquinamento a Milano: come sta andando

L’unico giorno con l’aria fuorilegge (50,1 sul limite di 50 microgrammi per metro cubo) è stato mercoledì 18 marzo. Dopo quella data le centraline dell’Arpa hanno sempre registrato valori entro i limiti. Non solo: prima di quel giorno i livelli di polveri sottili a Milano erano sotto la soglia dal 26 febbraio.

Il valore minimo registrato dai “nasi elettronici” è stato quello di lunedì 23 marzo (18,8 microgrammi per metro cubo) mentre quello massimo, escluso mercoledì 18 marzo, è stato registrato il venerdì 20: 46,8. La media degli ultimi dieci giorni è 32,45 µg/m³.

Data µg/m³
17 marzo 2020 41,1
18 marzo 2020 50,1
19 marzo 2020 40,9
20 marzo 2020 46,8
21 marzo 2020 32,7
22 marzo 2020 29
23 marzo 2020 18,8
24 marzo 2020 24,3
25 marzo 2020 20,4
26 marzo 2020 20,5
 
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TAMPONI IN LOMBARDIA : Fontana annuncia che verranno effettuati anche a chi manifesta un solo sintomo

tamponi Coronavirus lombardia medici
tamponi Coronavirus lombardia medici

Coronavirus, Fontana: “Tamponi anche per un solo sintomo”

tamponi 

Il presidente della Regione Lombardia Fontana allarga le maglie di chi dovrà essere sottoposto a tampone. Anche a chi ha un solo sintomo – la febbre, la tosse o il raffreddore – sarà somministrato il test per capire se è stato contagiato.

Incontrando i giornalisti è tornato sul picco di ieri a Milano. Confermando che l’accumulo, l’arretrato nella lettura dei tamponi, ha dato la falsa impressione che non fossimo più in linea con il trend del calo. E l’auspicio che il calo si rafforzi è corroborato dal fatto che i positivi registrati devono aver contratto il virus prima delle restrizioni più dure.

“Basta la febbre, o solo la tosse, o solo il raffreddore”

“Noi rispettiamo le regole che ci sono state dettate dall’Iss che con una delibera del proprio comitato tecnico-scientifico del 27 febbraio ci ha detto che noi dovevamo fare i tamponi solamente ai sintomatici. In un primo momento dovevano essere plurisintomatici, avere due sui tre classici sintomi, adesso basta anche essere monosintomatico. Negli ultimi giorni anche chi ha un solo sintomo, o febbre o raffreddore o tosse, può essere sottoposto a tamponatura”.

LA SPERANZA DELLA DISCESA

L’importante, ha ribadito, è insistere con il distanziamento sociale: «Io penso che nei prossimi giorni potremo vedere la discesa, ma non dobbiamo abbassare la guardia, dobbiamo continuare con i nostri sforzi. A Wuhan c’è la prova che i sacrifici fatti hanno portato l’ottimo risultato che il contagio si è completamente bloccato, quindi anche noi dobbiamo ribadire la necessità di continuare rispettando le regole che sono state date». Un segnale positivo: «Dalle celle telefoniche vediamo che gli spostamenti si sono ancora ridotti, dell’1% rispetto a ieri e del 7% rispetto alla scorsa settimana. Questo va bene, dobbiamo continuare così».

I Numeri di ieri giovedì 27 marzo

Crescono i casi di Coronavirus in Lombardia. Soprattutto nella città di Milano . Secondo l’ultimo bollettino della Regione (diffuso nel pomeriggio di giovedì 26 marzo) nel solo comune di Milano si sono registrati 310 nuovi casi in sole 24 ore: un aumento che porta i casi in salita. In totale i casi di persone infettate da coronavirus sono arrivate a 2.748, ma se si allarga l’orizzonte alla città metropolitana i casi si moltiplicano arrivando a sfiorare quasi quota 7mila (6.922) con un aumento di quasi 850 unità in un solo giorno.

“Quando ho visto il dato così forte ho chiamato gli ospedali milanesi, che però non hanno evidenziato una crescita di accessi ai pronti soccorsi – ha spiegato Gallera -. Potrebbe essere che si tratti solo dell’effetto di una crescita dovuto all’aumento dei tamponi fatti in questi giorni, ma non corrispondono a più ricoveri”.

È però necessario dedicare attenzione anche al territorio e al rafforzamento dei laboratori dove vengono fatte le analisi, per evitare ritardi. Più che altro fa sapere Fontana i laboratori sono a pieno ritmo con le analisi e non è possibile farne più di 5 mila al giorno al momento.

 
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AUTOCERTIFICAZIONI: ecco le giustificazioni più improbabili rilevate in Italia

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Cambia ancora, per la quinta volta, il modulo per l’autocertificazione necessaria per spostarsi nel periodo dell’emergenza coronavirus. Lo ha annunciato ieri il capo della polizia, Franco Gabrielli, sottolineando che “sono state fatte ironie su questo continuo avvicendamento, ma cambiano le disposizioni e noi dobbiamo aggiornare il modulo, anche per intercettare i quesiti che arrivano dai cittadini”.

Le sanzioni emesse di recente, ammonteranno a un’ammenda di circa 200 euro. Ci sono però inasprimenti, per chi non rispetta la quarantena: arresto fino a 18 mesi e sanzione amministrativa fino a 5.000 euro. Il nodo da sciogliere è sulle disposizioni nazionali, non identiche a quelle regionali. Dai vertici delle Forze dell’ordine però arriva un ulteriore monito, indipendentemente dal comprensibile stato di difficoltà per tutti: i comportamenti scorretti nella mobilità, con ripercussioni sanitarie, a breve si sanzioneranno anche con l’articolo 452 del Codice Penale: pena fino a 12 anni di reclusione.

Non si fermano però, le verifiche e le denunce per violazioni e uscite ingiustificate.

Ieri a Milano,scappa dalla polizia buttandosi nel Naviglio,non si accorge però dell’acqua bassa e si frattura le gambe. Ma non è finita..

Dagli amanti che facevano sesso in auto al ragazzo che voleva vedere la fidanzata, fino agli amici usciti per un giro in auto che si inventano improbabili scuse. Non si ferma la lista degli incoscienti che non rispettano le restrizioni, nonostante le multe salate.

 Tra le giustificazioni più ‘inverosimili’ raccolte da chi è stato fermato per strada dagli agenti, oltre a cani particolarmente ‘incontinenti’ e appassionati di jogging dell’ultima ora, c’è chi dice di non essere informato dei divieto, o quanto meno finge di non conoscere le nuove misure restrittive, chi non considera violazione essere andato a casa di un amico per bere una birra o essere uscito per controllare se il solito bar era davvero chiuso, fino a chi, semplicemente, dice di non curarsi affatto delle regole.

ECCO ALCUNE GIUSTIFICAZIONI DEI NOSTRI CITTADINI:

Sesso in auto in campagna – I carabinieri di San Bonifacio (Verona) hanno multato una coppia di amanti, scoperti mentre facevano sesso in auto. I due veronesi, 40enni, racconta “L’Arena”, erano seminudi in aperta campagna e si sono giustificati sostenendo che non sopportavano di vivere senza potersi vedere, implando di non sanzionarli.

Sul lungomare per uno spinello – In Sardegna un 27enne del Sulcis si è allontanato da casa in sella al suo quad per fumare uno spinello in spiaggia ed è stato multato dai carabinieri per aver violato le norme contro la diffusione del virus. I militari lo hanno sorpreso sul lungomare di Funtanamare, a Gonnesa, mentre si gustava la sua canna. Ai carabinieri ha detto di essere uscito perché in casa non resisteva più: per lui 533 euro di multa.

Fuori per vedere la fidanzata – Un altro ragazzo, un giovane di Arco (Trento), è stato multato dalla polizia per essere uscito di casa senza un motivo valido. Agli agenti ha raccontato che doveva incontrare la sua fidanzata e di aver concordato con lei un appuntamento a metà strada. Il giovane ha ricevuto una sanzione amministrativa di 280 euro.

Un giro in auto con gli amici – E ancora, tre giovani sono stati fermati e multati a Genova, in via Canevari, dove una volante li ha trovati giovedì sera mentre giravano in auto. I tre, di età compresa tra i 19 e i 26 anni, hanno mostrato ai poliziotti tre moduli con diverse motivazioni non previste. Uno di loro, in particolare, aveva scritto che stava andando a lavorare in un ristorante. Gli agenti gli hanno spiegato che i ristoranti sono chiusi e hanno sanzionato i tre con una multa da 400 euro a testa.

Con l’ambulanza in visita alla fidanzata Un volontario residente a Milano è stato denunciato, insieme alla compagna 33enne, perché si ha utilizzato un’ambulanza per andarla a trovare a Cucciago (Como). Le segnalazioni sono arrivate dai cittadini della zona che hanno avviato gli immediati accertamenti da parte dei carabinieri.

I culturisti che si allenano in palestra Indifferenti alle limitazioni degli spostamenti e al divieto di assembramenti alcuni culturisti si sono ritrovati in palestra a Fano per praticare attività fisica. Dopo una segnalazione la polizia ha fatto irruzione nella struttura trovandovi sei persone, tra cui due donne e il titolare della palestra, intenti a fare pesi e vari esercizi. All’arrivo degli agenti c’e’ stato il fuggi fuggi ma sono stati tutti rintracciati, identificati e denunciati. Il titolare, oltre alla denuncia, rischia di vedersi sospendere anche la licenza.

Cani finti al guinzaglio A Cassina Rizzardi (Como), il sindaco-infermier Piergiorgio Bonino ha denunciato alcuni episodi di “furbetti” che, pur di uscire di casa, si inventano qualsiasi cosa: “Vedo cose mai viste: nell’era precovid19, i cani a passeggio trascinavano i loro padroni con l’esuberanza di animali rinchiusi, con il desiderio di correre, saltare e giocare. Ora molti camminano dietro i loro padroni obbligati a turno dai vari componenti della famiglia a passeggiate estenuanti. Si sono visti a passeggio, al guinzaglio, gatti e cani finti. Sono molto preoccupato, da cittadino, da sanitario e da sindaco”.

autocertificazione


SCUSE E GIUSTIFICAZIONI PIÙ DISPARATE IN SICILIA

A Mondello sono stati denunciati tre ciclisti provenienti da Brancaccio e un cittadino che stava facendo il bagno a mare.

Un uomo si è giustificato sostenendo che era impellente per lui andare dalla sua donna anche se si trovava dall’altra parte della città. A Ficarazzi alcune persone avevano organizzato una partita di calcetto in strada. Nel parcheggio di via Basile, una coppia è stata denunciata mentre si accingeva ad appartarsi e nei pressi di via Calatafimi il titolare di una parrucchiera è stato denunciato in quanto l’esercizio è stato trovato con un cliente, pure lui sanzionato.

Ma la storia più incredibile riguarda il caso di una coppia fermata in via Malaspina, davanti al carcere per i minorenni. I soggetti sono stati intercettati mentre stavano facendo esplodere fuochi d’artificio. Il motivo? Hanno detto adducendo che era il compleanno del figlio detenuto.

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