22.2 C
Milano
giovedì, Agosto 7, 2025
Advertisement

Esselunga la coda diventa virtuale, lanciata l’applicazione di prenotazione da casa per evitare le file fuori dai supermercati

5122479 1200 supermercato3
5122479 1200 supermercato3

Spesa all’Esselunga senza fila grazie a ufirst. La coda diventa virtuale

esselunga coda spesa

Per ridurre le code davanti ai supermercati in questo periodo di coronavirus, Esselunga sceglie l’app ufirst. L’obiettivo è di gestire in modo più intelligente, semplice e sicuro degli accessi ai propri negozi. I clienti avranno così la possibilità di mettersi in fila stando a casa, con diverse modalità.

Si prende virtualmente dall’app il numero per l’accesso e monitorare l’avanzamento della fila da remoto, ricevendo notifiche in prossimità del proprio turno e recandosi sul posto solo da quel momento.

“Fin dall’inizio dell’emergenza l’attivazione di protocolli e strumenti per la sicurezza di clienti e dipendenti è stata una nostra priorità. La scelta di digitalizzare gli accessi per tutelare la salute delle persone attraverso il rispetto delle distanze di sicurezza, va in questa direzione. L’utilizzo della app, al momento in fase di test, nasce inoltre dalla volontà di migliorare l’esperienza di acquisto dei nostri clienti”
Roberto Selva, Chief Marketing & Customer Officer  Esselunga

Il funzionamento di Ufirst è abbastanza semplice: si seleziona il punto vendita che si vuole visitare e si prenota il proprio turno da smartphone. Quando si sta per raggiungere la cima della fila virtuale, l’app invierà una notifica, avvisando l’utente che è quasi il proprio turno ed è il momento di presentarsi all’ingresso. Le attività  che adottano ufirst possono così evitare il crearsi di lunghe file fuori dal proprio negozio, con i clienti che arrivano solo al momento giusto o comunque pochi minuti prima del loro turno. In ottica di fase 2, si tratta di una soluzione molto interessante. Gli utenti che non utilizzano l’app potranno comunque entrare in negozio grazie al servizio di concierge sul posto, che permetterà  loro di prendere il numero per l’ingresso, di riceverlo anche via SMS e di unirsi così alla fila virtuale.

 

Advertisement

NUOVO DECRETO: Verso il via libero allo sport, vietata mobilità extraregionale

1583651978058.jpg coronavirus  conte firma il decreto  chiuse lombardia e 14 province
1583651978058.jpg coronavirus conte firma il decreto chiuse lombardia e 14 province

Nuovo decreto coronavirus: ad aprile 800 euro (per due mesi) alle partite Iva, aiuti per colf e badanti, bonus vacanze

Al termine della cabina di regia tra governo e rappresentanti locali, Giuseppe Conte fa il punto, con un post su Facebook: “Anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno di un piano nazionale con linee guida omogenee per tutte le Regioni”.

Il premier conferma che non è ancora il tempo di allentare gli obblighi e che la ripartenza con la Fase 2 inizierà dal 4 maggio.

Un piano per la ripresa – La ripresa “avverrà secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Scrive il premier Giuseppe Conte. “Sul fronte delle misure di tutela della salute, il governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio”, dice il premier.

COSA CAMBIERA’ DOPO IL 4 MAGGIO ?

“Si sta lavorando a un programma nazionale che possa consentire una ripresa delle attività produttive in condizioni di sicurezza” e “le Regioni hanno convenuto sulla opportunità di avere delle linee guida nazionali in modo da gestire in modo coordinato e uniforme questa ripresa”. E’ quanto sottolineano fonti di Palazzo Chigi dopo la video conferenza tra premier Giuseppe Conte, governatori, Comuni e Province.

Tra i punti di intesa tra regioni c’è la proroga del blocco “della mobilità extraregionale“.

Quando e come si ritornerà a Viaggiare? Scontro di idee tra le compagnie aeree LowCost .

Palestre chiuse, ma sport all’aperto e jogging consentiti anche lontano da casa. 

E’ una delle misure allo studio del governo in vista del 4 maggio. Potrebbe esserci anche, come anticipato agli sportivi dal ministro Vincenzo Spadafora, il via libera agli allenamenti individuali degli atleti. Nel frattempo Palazzo Chigi smentisce ufficialmente un allentamento delle misure restrittive da lunedì: lockdown fissato fino al 3 maggio.

Cosa cambia per i trasporti pubblici – Il ministero dei Trasporti è al lavoro con gli esperti per studiare come ridurre al massimo i rischi negli spostamenti per chi deve andare al lavoro. Si ipotizzano percorsi unidirezionali, posti a bordo ridotti e controllo della temperatura per accedere in metropolitana. Segnaletica a terra nelle stazioni ferroviarie e alle fermate degli autobus per creare file ordinate e con distanziamento di sicurezza. Meccanismi – attraverso personale a bordo o strumenti digitali – per contare le persone che salgono su ogni bus e, anche in questo caso, posti a sedere da occupare segnati uno ad uno. Posti contingentati e stop all’affollamento anche sui treni. C’è l’ipotesi di paratie in plexiglass per i taxi.

Sport e parchi –  Palestre chiuse ancora a lungo ma sport all’aperto, purché da soli, e jogging potrebbero essere permessi dal 4 maggio anche lontano da casa. Si valuta se introdurre fasce orarie per i podisti. Per gli atleti potrebbe esserci il ritorno agli allenamenti individuali, purché in condizioni di sicurezza. Quanto ai parchi, dovrebbe arrivare la riapertura anche per i giochi dei bambini, ma con alcune regole.

Moda e settore mobili – Mentre alcune grandi aziende, con accordi sindacali, riaprono i battenti, il governo potrebbe dare il via libera, seguendo le linee guida dell’Inail sui lavori meno rischiosi, alla riapertura di altre attività produttive già l’ultima settimana di aprile. Si tratterebbe di: automotive, mobilifici, tessile e pelletterie, estrazione di minerali. Si discute sulla riapertura dei cantieri, perché più difficile assicurare il distanziamento.

Bar, ristoranti e negozi – Se e quando riaprire bar e ristoranti, nonché i negozi ad oggi chiusi, è un tema molto dibattuto nel governo e tra gli esperti. C’è chi invita a considerare l’ipotesi di riaprire con regole severe di distanziamento e ingressi limitati dal 4 maggio. Ma prevale ad ora chi frena: più probabili aperture da metà o fine maggio. Si studiano regole stringenti anche per parrucchieri ed estetisti.

Scuole e tribunali – Gli istituti scolastici non dovrebbero riaprire i battenti prima di settembre. I tribunali partiranno l’11 maggio.

Orti e stabilimenti balneari – Con due Faq (risposte alle domande frequenti) il governo dà il via libera alla cura degli orti e alla manutenzione negli stabilimenti balneari. E’ possibile muoversi anche da un comune all’altro per curare il proprio orto o terreno, dichiarando che si coltiva per autoproduzione: il divieto resta per i giardini nelle seconde case. Restano chiuse al pubblico le spiagge ma il personale può accedere agli stabilimenti per vigilanza o manutenzione. Si studiano intanto le misure per l’estate: tra le ipotesi c’è anche quella di ingressi contingentati alle spiagge.


AIUTI ALL’ECONOMIA: Tutte le Novità del Nuovo Decreto

Confermato anche l’aumento da 600 a 800 euro del bonus per lavoratori autonomi, professionisti e cococo. Non solo: esso, a differenza del precedente, sarà erogato per due mesi: aprile e anche a maggio sempre che l’attività sia chiusa.
Sabato, intanto, l’Inps ha comunicato di aver pagato 3,1 milioni di bonus 600 euro e di averne altri 750 mila in lavorazione.

Continua a leggere…

Advertisement

Sindaco Sala : progetto “Summer school” per aiutare le famiglie in questa emergenza coronavirus

zubimbi summer school
zubimbi summer school

Coronavirus, Sala: summer school per aiutare i genitori

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel video per i cittadini postato sulle sue pagine social, lancia un’idea: una ‘Summer school’ per aiutare i genitori, che dovranno tornare al lavoro, nella cura dei bambini, vista la chiusura delle scuole per l’emergenza Coronavirus “Io all’orizzonte vedo una difficolta’ piu’ generalizzata e cioe’ stiamo capendo che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre, addirittura ci sono dei dubbi su settembre. E al contempo stiamo capendo che c’e’ la possibilita’ che si torni al lavoro a maggio – ha spiegato – e questo riguarda certamente anche padri, ma impattera’ in modo significativo sulle madri. Quindi si rischia di scaricare su di loro un problema della gestione dei bambini”.

Da qui l’idea di come affrontare a Milano la cosa. “Ho chiesto agli uffici tecnici e all’assessorato di preparami una proposta per cercare di metter in piedi una sorta di summer school, – ha concluso – non sto parlando di scuola ma di una modalita’ per dare una mano alle famiglie nella cura dei loro bambini.

Spero a breve di spiegarvi cosa operativamente riusciremo a fare”. Sala ha parlato anche della struttura Zumbimbi dedicata ad ospitare i bambini soli in quanto hanno i genitori ricoverati per il Coronavirus. Zumbimbi, che al momento ospita 3 minori, “e’ uno dei tanti esempi della generosita’ e anche dell’organizzazione milanese, per cui da me e da tutta Milano, grazie”, ha detto Sala dal terrazzo della struttura, gestita dalla cooperativa La Cordata e dalla cooperativa Comin, con la collaborazione di Emergency per la parte sanitaria e Fondazione di comunita’ che ha finanziato il progetto.

 

Zumbimbi

Zumbimbi

Posted by Beppe Sala on Saturday, 18 April 2020

Advertisement

One World Together at Home : il concerto mondiale contro il coronavirus

lady gaga concerto mondiale coronavirus
lady gaga concerto mondiale coronavirus
Lady Gaga lancia ‘One World Together At Home’, grande evento tv internazionale
Si chiama ” One World Together At Home ” il megaevento televisivo, curato da Lady Gaga insieme a Global Citizen per sostenere l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella lotta al Covid-19, che vedrà in onda dalle proprie case, sabato 18 aprile, alcune delle più grandi star della musica mondiale

“È un onore – ha spiegato Lady Gaga – aiutare a curare questo enorme evento, che si svolgerà il 18 aprile. Mi esibirò anche io. Vogliamo puntare i riflettori sulla comunità globale e celebrare il potere dello spirito umano. Continueremo a raccogliere fondi e voglio farvi sapere ora che questa trasmissione non è una raccolta fondi. Raccoglieremo i soldi prima di andare in onda, così quando andremo in diretta, metterete via i vostri portafogli e seduti vi godrete lo spettacolo che tutti meritate moltissimo. Vi amo tutti”, ha detto Gaga.

Ecco gli artisti confermati :

ADAM LAMBERT • ALICIA KEYS • AMY POEHLER • ANDRA DAY • ANDREA BOCELLI • ANGÈLE • ANITTA • ANNIE LENNOX • AWKWAFINA • BECKY G • BECKY LYNCH • BEN PLATT • BILL AND MELINDA GATES • BILLIE EILISH • BILLIE JOE ARMSTRONG • BILLY RAY CYRUS • BLACK COFFEE • BRAUN STROWMAN • BRIDGET MOYNAHAN • CAMILA CABELLO • CASSPER NYOVEST • CELINE DION • CHARLIE PUTH • CHRIS MARTIN • CHRISTINE AND THE QUEENS • COMMON • CONNIE BRITTON • DANAI GURIRA • DAVID & VICTORIA BECKHAM • DELTA GOODREM • DON CHEADLE • EASON CHAN • EDDIE VEDDER • ELLEN DEGENERES • ELLIE GOULDING • ELTON JOHN • ERIN RICHARDS • FINNEAS • HEIDI KLUM • HENRY GOLDING • HOZIER • HUSSAIN AL JASSMI • IDRIS AND SABRINA ELBA • J BALVIN • JACK BLACK • JACK JOHNSON • JACKY CHEUNG • JAMEELA JAMIL • JASON SEGEL • JENNIFER HUDSON • JENNIFER LOPEZ • JESS GLYNNE • JESSIE J • JESSIE REYEZ • JIMMY FALLON • JIMMY KIMMEL • JOHN LEGEND • JUANES • KACEY MUSGRAVES • KEITH URBAN • KERRY WASHINGTON • KESHA • THE KILLERS • LADY ANTEBELLUM • LADY GAGA • LANG LANG • LESLIE ODOM JR. • LEWIS HAMILTON • LIAM PAYNE • LILI REINHART • LILLY SINGH • LINDSEY VONN • LISA MISHRA • LIZZO • LL COOL J • LOLA LENNOX • LUIS FONSI • LUPITA NYONG’O • MALUMA • MAREN MORRIS • MATT BOMER • MATTHEW MCCONAUGHEY • MEGAN RAPINOE • MICHAEL BUBLÉ • MILKY CHANCE • NATTI NATASHA • NIALL HORAN • NOMZAMO MBATHA • OPRAH WINFREY • PAUL MCCARTNEY • PHARRELL WILLIAMS • PIERCE BROSNAN • P.K. SUBBAN • PICTURE THIS • PRIYANKA CHOPRA JONAS • RITA ORA • THE ROLLING STONES • SAM HEUGHAN • SAM SMITH • SAMUEL L JACKSON • SARAH JESSICA PARKER • SASHA BANKS • SEBASTIÁN YATRA • SHAH RUKH KHAN • SHAWN MENDES • SHERYL CROW • SHO MADJOZI • SOFI TUKKER • STEPHEN COLBERT • STEVIE WONDER • SUPERM • TAYLOR SWIFT • TIM GUNN • USHER • VISHAL MISHRA • XAVIER WOODS • ZUCCHERO

 

lady gaga concerto

La serata si svolgerà quindi il 18 aprile, inizierà (ora italiana) alle 2 di notte e si terrà contemporaneamente su ABC, NBC, ViacomCBS Networks e iHeart Media negli Stati Uniti, in Canada nei network Bell Media mentre domenica verrà mandata in onda sulla BBC One. Sia l’OMS che il Global Citizen hanno raccolto fondi durante la pandemia attraverso una serie di concerti #TogetherAtHome e hanno già raccolto 35 milioni di dollari per contrastare il coronavirus.

 

IL CONCERTO SARA’ LIVE QUI :

 

Advertisement

Attivo lo sportello online per chi vuole lavorare in agricoltura e aiutare le aziende nella fase di raccolta

coldiretti raccolta
coldiretti raccolta

Coldiretti ha attivato uno sportello online per trovare lavoro nei campi e aiutare le aziende agricole nella fase di raccolta.

L’agricoltura è senza ombra di dubbio uno dei settori vitali, dai quali dipende la sopravvivenza dell’umanità intera. Per questo motivo in tutti i Paesi i governi si sono attivati per tutelare i lavoratori e potenziarne la filiera. Vista la difficoltà ad assumere braccianti dall’estero per via delle misure anti-coronavirus, Coldiretti ha attivato uno sportello online per trovare lavoro nei campi in modo da aiutare le aziende agricole nella fase di raccolta .

Per combattere le difficoltà occupazionali, garantire le forniture alimentari e stabilizzare i prezzi e l’inflazione con lo svolgimento regolare delle campagne di raccolta in agricoltura la Coldiretti ha varato la banca dati “Jobincountry” autorizzata dal Ministero del Lavoro con le aziende agricole che assumono. L’iniziativa è estesa a tutta la Penisola dopo il successo della fase sperimentale realizzata in Veneto con l’arrivo nella prima settimana di ben 1500 offerte di lavoro di italiani con le più diverse esperienze – spiega la Coldiretti – dagli studenti universitari ai pensionati fino ai cassaintegrati, ma non mancano neppure operai, blogger, responsabili marketing, laureati in storia dell’arte e tanti addetti del settore turistico in crisi secondo Istat, desiderosi di dare una mano agli agricoltori in difficoltà e salvare i raccolti. Il 60% ha fra i 20 e i 30 anni di età, il 30% ha fra i 40 e i 60 anni e infine 1 su 10 (10%) – sottolinea la Coldiretti – ha più di 60 anni.

Il progetto è stato avviato in autonomia – sottolinea la Coldiretti – in attesa che dal Governo e dal Parlamento arrivi una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di studenti, cassaintegrati e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne dove mancano i braccianti stranieri anche per effetto delle misure cautelative adottate a seguito dell’emergenza coronavirus da alcuni Paesi europei, dalla Polonia alla Bulgaria fino alla Romania, con i quali occorre peraltro  trovare accordi per realizzare dei corridoi verdi privilegiati per i lavoratori agricoli. Con il blocco delle frontiere – precisa la Coldiretti – è a rischio più di ¼ del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero.

Job in Country è la piattaforma di intermediazione della manodopera autorizzata dal Ministero del Lavoro della Coldiretti che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo. Si pone infatti l’obiettivo di mettere in contatto nei singoli territori i bisogni delle aziende agricole in cerca di manodopera con quelli dei cittadini che aspirino a nuove opportunità di inserimento lavorativo, in un quadro di assoluta trasparenza e legalità. Vanno infatti specificate – precisa la Coldiretti – mansioni, luogo e periodo di lavoro ma anche disponibilità e competenze specifiche in un settore dove è sempre più rilevante la richiesta di specifiche professionalità. L’attività è svolta direttamente nelle singole provincie attraverso le Società di servizi delle Federazioni provinciali ed interprovinciali della Coldiretti, secondo un modello di capillare distribuzione sul territorio.

Per tutte le informazioni e l’iscrizione clicca QUI


 

Advertisement

Borrelli annuncia lo stop delle conferenze stampa giornaliere della Protezione Civile

Angelo Borelli
Angelo Borelli

Finisce il bollettino giornaliero della Protezione Civile

La conferenza-stampa sul coronavirus, ogni giorno, non occorre più. Un buon segno, a conti fatti. Stop all’appuntamento quotidiano con la conferenza stampa della Protezione Civile, che non è mai mancata dallo scorso 22 di febbraio. «I dati sanitari ci indicano che si è alleggerita decisamente la pressione sulle strutture ospedaliere e tutto ciò ci rende consapevoli del grande lavoro svolto negli ospedali e della collaborazione dei cittadini – ha detto Borrelli – Per questo abbiamo deciso di rimodulare le conferenze stampa: continueremo a garantire massima trasparenza su dati ogni giorno veicolandoli sul sito, mentre due volte a settimana terremo un punto stampa».

I dati Regione per Regione aggiornati a venerdì 17 Aprile

Il dato fornito qui sotto, e suddiviso per Regione, è quello dei casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). Nella foto in alto è visibile quello dei soggetti attualmente positivi. La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

Lombardia 64.135 (+ 1.041, +1,6%; ieri erano stati +941)
Emilia-Romagna 21.834 (+ 348, +1,6%; ieri erano stati +457)
Veneto 15.374 (+ 384, +2,6%; ieri erano stati +366)
Piemonte 19.803 (+ 695, +3,6%; ieri erano stati +879)
Marche 5.668 (+ 86, +1,5%; ieri erano stati +79)
Liguria 6.188 (+ 149, +2,5%; ieri erano stati +103)
Campania 3.951 (+64, +1,6%; ieri erano stati +80)
Toscana 8.110 (+ 167, +2,1%; ieri erano stati +277)
Sicilia 2.625 (+46, +1,8%; ieri erano stati +44)
Lazio 5.524 (+ 144, +2,7%; ieri erano stati +148)
Friuli-Venezia Giulia 2.675 (+59, +2,3%; ieri erano stati +72)
Abruzzo 2.443 (+97, +4,1%; ieri erano stati +72)
Puglia 3.327 (+69, +2,1%; ieri erano stati +74)
Umbria 1.337 (+8, +0,6%; ieri erano stati +7)
Bolzano 2.296 (+29, +1,3%; ieri erano stati +43)
Calabria 991 (-18, -1,8%; ieri erano stati +38)
Sardegna 1.178 (+14, +1,2%; ieri erano stati +3)
Valle d’Aosta 993 (+ 22, +2,3%; ieri erano stati +13)
Trento 3.376 (+82, +2,5%; ieri erano stati +74)
Molise 269 (+6, +2,3%; ieri erano stati 0)
Basilicata 337 (+1, +0,3%; ieri erano stati +16)

Advertisement

TURISMO: Quando e come si ritornerà a viaggiare in aereo dopo il Covid-19?

Motori360 Cathay Pacific 03
Motori360 Cathay Pacific 03

Tutti si interrogano su come potrà essere la fase 2 della lotta al coronavirus, quella in cui seppur lentamente tutti i settori dovranno provare a riprendere la loro normale attività.

I dubbi maggiori riguardano naturalmente le aree del turismo e dei trasporti.

 Alcune compagnie aeree hanno già avviato delle misure drastiche: Emirates a Dubai su alcuni voli ha svolto dei test sierologici rapidi per verificare se vi fossero passeggeri positivi a Covid-19. Ma il nodo vero è un altro: gran parte dei paesi, dal Portogallo alla Thailandia, hanno chiuso le frontiere e anche quando dovesse esserci una parziale riapertura – non prima di giugno – comunque è possibile che alcune nazioni impongano un periodo di quarantena di 15 giorni a chi arriva dall’Italia.

E’ la domanda che moltissime persone si pongono in attesa della Fase 2 che partirà il 4 maggio. E se lo chiedono in particolare tutti coloro che a causa del coronavirus e dei blocchi hanno dovuto rinunciare a viaggi prenotati e richiesto rimborsi o voucher alle compagnie.

Mentre alcuni paesi europei si preparano a riaprire, la Commissione UE ha invitato gli Stati membri di Schengen e quelli associati a prorogare le restrizioni dei viaggi non essenziali in Europa fino al 15 maggio.

Questo perché l’esperienza di altri paesi più colpiti dalla pandemia dimostra che le misure anti-contagio richiedono più di 30 giorni per essere efficaci. La Commissione invita i paesi a un approccio coordinato e uniforme su quando riapriranno le frontiere. Lo stop ai viaggi e l’invito a estenderlo fino al 15 maggio riguarda 30 paesi, ossia quelli dell’area Schengen più Bulgaria, Croazia, Cipro, Romania, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera.

Al momento il Governo italiano non ha annunciato una data a partire dalla quale si potrà ricominciare a viaggiare normalmente, né le modalità con cui lo faremo. Quel che è certo è che le prenotazioni per l’estate all’interno del territorio europeo sono ferme, e gli esperti prevedono una ripresa graduale dei viaggi all’estero a partire da novembre-dicembre, con boom di partenze previsto da gennaio 2021.

Ciò non vuol dire che non potremo partire per l’estero fino al 2021, ma che per ora non ci sono direttive al riguardo. Gli esperti ritengono che la Fase 2 in Italia durerà almeno 6 mesi e non potremo tornare alla normalità in estate, poiché il rischio di una seconda ondata di contagi è dietro l’angolo.

Anche una volta che ricominceremo a uscire di casa dovremo abituarci a rispettare il distanziamento sociale, a indossare la mascherina, a prendere i mezzi con accesso contingentato e a fare la fila per entrare nei negozi. Per quanto riguarda i viaggi, per ora gli spostamenti per il turismo all’estero e sul territorio nazionale sono vietati, il 99% delle flotte aeree è a terra (aperti solo alcuni collegamenti per motivi di emergenza) e i treni hanno rimodulato il servizio per garantire solo i servizi minimi essenziali.

Le disposizioni attualmente in vigore consentono viaggi solo in caso di necessità assoluta, che devono essere autocertificate.

La stragrande maggioranza dei paesi ha bloccato ingressi e arrivi fino a data da destinarsi, ma alcune compagnie di volo hanno comunicato la data di fine sospensione (che ovviamente potrebbe essere prorogata). Sia Air Canada che la russa Aeroflot, ad esempio, hanno annunciato la sospensione dei voli da/per l’Italia fino al 1 maggio 2020.

Fase 2, come si farà a viaggiare con l’aereo?

Tra le ipotesi a cui si lavora c’è ad esempio quella che prevede di lasciare vuoti i posti di mezzo, in modo da garantire ai passeggeri un adeguata distanza. I voli dunque riprenderanno, ma l’affluenza sugli stessi sarà molto ridotta. C’è chi si sta attivando in tal senso. La compagnia Delta Airlines ha ad esempio annunciato che sta apportando delle importanti modifiche agli standard di volo prevedendo un riduzione dei passeggeri. Dello steso tenore anche l’iniziativa lanciata da American Airlines chiamata Posti rilassati che prevede il blocco del 50% dei posti medi su ciascun aereo.

Le opinioni discordanti delle compagnie low cost

Anche EasyJet, ferma dallo scorso 30 marzo, ha fatto sapere che l’ipotesi a cui si ragiona per la ripresa è quella di lasciare vuoti i posti intermedi dei tre disponibili per lato nella fusoliera. Johan Lundgren, amministrato delegato della compagnia low cost, ha così presentato il piano di rilancia della compagnia: “Lavoreremo con le autorità e ascolteremo le opinioni dei clienti su ciò che ritengono sia la cosa giusta da fare, in particolare nel periodo di riavvio delle attività, una fase che non sappiamo quanto durerà. Stiamo anche pensando a sistemi di sanificazione degli aerei che possano essere ancora più efficaci”. Di parere nettamente contrario è invece l’altra celebre low cost, Ryanair, secondo la quale lasciare un posto di distanza tra i passeggeri non sarebbe un modo efficace per garantire la sicurezza e inoltre questo sarebbe difficilmente sostenibile per le compagnie aeree.

Advertisement

Il sindaco Sala a capo della task force mondiale per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia

beppe sala milano
beppe sala milano

Coronavirus. Il Sindaco Sala a capo della task force C40 per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia

Sarà il Sindaco di Milano Giuseppe Sala a presiedere la “Global mayors CoViD-19 recovery task force” (l’unità operativa dei sindaci del mondo per la ripresa post CoViD-19) della rete C40 cities.

Il network internazionale ha annunciato, infatti, il lancio di una task force per accelerare la ripresa economica in seguito alla crisi CoViD-19. I Sindaci di C40 stanno già condividendo conoscenze ed esperienze per superare l’attuale crisi sanitaria.

La “Global mayors CoViD-19 recovery task force” vedrà i principali sindaci del mondo collaborare per raggiungere una ripresa economica che permetta ai cittadini di tornare a lavorare, evitando al contempo che il degrado climatico generi una crisi ancora più grave in grado di arrestare l’economia globale e di minacciare la vita e la capacità di sostentamento delle persone.

I sindaci si confronteranno su come usare investimenti pubblici nella ripresa per creare una “nuova normalità” per le economie cittadine, basata sull’eliminazione dell’inquinamento e della povertà, sul miglioramento della salute pubblica e sull’aumento della resilienza agli shock.

La “Global mayors CoViD-19 recovery task force” è stata presentata ieri durante una riunione virtuale di oltre 40 sindaci e rappresentanti delle maggiori città di 25 Paesi, presieduta dal Presidente di C40 e Sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, con l’obiettivo di condividere competenze per la protezione dei cittadini durante la crisi CoViD-19. I sindaci e i rappresentanti delle città C40 collaboreranno regolarmente alla condivisione di conoscenze e soluzioni riguardanti la pandemia CoViD-19.

La task force sarà composta da sindaci di ogni regione della rete C40, molti dei quali hanno un’esperienza specialistica senza rivali, come la Sindaca di Freetown Yvonne Aki-Sawyerr, che è stata Direttrice della Pianificazione del Centro Nazionale di risposta all’epidemia di Ebola in Sierra Leone 2014-15.

“Nell’immediato la nostra priorità è proteggere la salute dei nostri cittadini e superare la pandemia CoViD-19. Tuttavia, mentre affrontiamo i devastanti effetti quotidiani di una crisi senza precedenti, dobbiamo anche guardare a come proteggeremo i nostri cittadini in futuro – ha dichiarato il Sindaco di Milano e vicepresidente C40 Giuseppe Sala -. Il modo in cui strutturiamo i nostri sforzi per la ripresa definirà le nostre città per i prossimi decenni. È nostra responsabilità di sindaci garantire che costruiremo solide fondamenta così che le nostre città possano apparire come luoghi più sani, equi e sostenibili in cui vivere”.

“In netto contrasto con l’inadeguata cooperazione tra i governi nazionali, i sindaci delle città del mondo si stanno unendo per rispondere all’immediata emergenza sanitaria CoViD-19, così come hanno fatto per affrontare l’attuale crisi climatica – ha affermato Mark Watts, Direttore esecutivo C40 -. La task force permetterà ai sindaci di guidare un piano di ripresa economica dalla crisi CoViD-19 che riduca il rischio di future crisi globali attraverso la costruzione di comunità sane, eque e a emissioni zero”.

Attraverso una serie di documenti programmatici, webinar e relazioni di esperti internazionali, la “Global mayors CoViD-19 recovery task force” fornirà ai sindaci i migliori dati a disposizione, le migliori pratiche e analisi per ottenere una ripresa economica che porti le persone a tornare velocemente a lavoro, metta risorse nelle mani di chi ne ha più bisogno e acceleri l’azione per superare la crisi climatica.

Inoltre, la task force collaborerà con una salda rete globale di economisti, imprese, città, sindacati e giovani per mettere il mondo nelle condizioni di realizzare un piano di recupero CoViD-19 inclusivo e unico.

La task force sarà composta da sindaci che rappresentano la diversità del network C40, anche a livello geografico, che si riuniranno a intervalli regolari nelle prossime settimane e mesi. Sarà supportato dalla Segreteria C40 e riferirà al Comitato direttivo. I membri della task force, inclusi i consiglieri che supporteranno i sindaci, saranno annunciati a breve.

La riunione virtuale dei sindaci ospitata dal network C40 ha visto inoltre la partecipazione del Direttore Malattie trasmissibili presso il Ministero della salute di Singapore, il professore Vernon Lee, che ha condiviso l’esperienza di Singapore sui test di massa per CoViD-19.

“Avere una strategia completa e mirata aiuterà a guidare le città a svolgere test in un modo più coordinato, efficace ed efficiente, sotto il profilo delle risorse – ha detto il Professor Vernon Lee, Direttore Malattie trasmissibili presso il Ministero della salute di Singapore -. Se affiancato a immediata tracciabilità dei contatti e a quarantena dei contatti stretti, questo permetterebbe il precoce riconoscimento e isolamento dei casi di CoViD-19 per contenere la diffusione dell’infezione. I centri urbani più densamente popolati sono particolarmente vulnerabili alle minacce di malattie infettive. Un singolo caso può velocemente causare un’epidemia all’interno della comunità. Investire in anticipo nella prontezza di risposta alla pandemia è la chiave per sviluppare sistemi sanitari resilienti per il futuro”.

Advertisement

TRASPORTI: ecco come ripartiranno metropolitane, treni e autobus nella fase 2

LP 8347837 scaled
LP 8347837 scaled

TRASPORTI: Pensiamo a un modello organizzativo della società completamente diverso”, basato su una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro”

Addio bus strapieni e metropolitane affollate all’ora di punta. Dal 4 maggio in avanti vetture e vagoni saranno a numero chiuso. Con ingressi contingentati e consentiti, laddove possibile, solo dalla porta anteriore, per controllare che non si superi la capienza massima imposta dal rispetto delle distanze di sicurezza. Se poi si riusciranno a installare dei sistemi conta-persone, tanto di guadagnato.

L’epidemia non solo ha cambiato le abitudini degli italiani, ma si avvia a modificare profondamento l’uso e l’accesso ai mezzi pubblici. “Non possiamo più immaginare che milioni di persone si muovano tutte insieme tra le 7.30 e le 9.30, non ce lo possiamo permettere sinché non troviamo il vaccino”, ha spiegato infatti la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, anticipando il piano del governo sulla mobilità urbana: “Proprio perché abbiamo in testa di potenziare il servizio del trasporto pubblico dobbiamo immaginare un modello organizzativo della società completamente diverso”, basato su “una modifica delle frequenze negli orari di punta e degli orari di lavoro” ha insistito la ministra.

E dunque la nuova vita all’epoca del Covid-19 prevederà sia ingressi scaglionati in scuole e uffici per attenuare la pressione sul sistema dei trasporti, individuato come uno dei punti deboli ai fini del contenimento del virus. E misure ancora più stringenti rispetto all’obbligo di distanziamento sociale introdotto dal Mit un mese fa: dalla vendita contingentata dei biglietti alla limitazione della capienza.

Da rafforzare con l’introduzione di una app, tra quelle “allo studio del ministero della Salute e dell’Innovazione”, che si occuperà di “evitare assembramenti” all’interno di treni, bus e metropolitane.

“Stiamo provando a immaginare di fare una sperimentazione estiva in alcune aree del Paese”, ha poi specificato De Micheli. Ribadendo che d’ora in poi tutti i mezzi di trasporto – su ferro, su gomma, navi o aerei – potranno essere riempiti “al massimo al 60%” poiché “la prima misura di sicurezza è il distanziamento sociale”. Senza trascurare il fattore umano: “Stiamo anche pensando alla presenza di persone che aiutino a evitare di salire” i passeggeri quando è stato raggiunto il numero massimo consentito. Dai controllori ai buttafuori, ma in divisa da tranviere.

Advertisement

CORONAVIRUS: telelavoro e negozi online, così Milano dovrà gestire la fase due

Vecchio padiglione Guardia
Vecchio padiglione Guardia

CORONAVIRUS: Turismo solo locale, più auto private, uffici con turni scaglionati: le ricette degli esperti sul dopo lockdown

La Milano che risorgerà dall’emergenza coronavirus dovrà cambiare ritmo e orari. Dovrà parlare necessariamente più italiano, continuare a lavorare o fare shopping (anche) senza muoversi da casa. E dovrà cercare di muoversi magari un po’ meno, ma sicuramente meglio per evitare che la paura di ritrovarsi stretti in un vagone della metropolitana porti le auto a incolonnarsi in strada. Per gli esperti, però, la ripartenza potrà essere anche un’occasione per “reinventarsi”, curando anche i mali antichi di questa città. Con un minimo comune denominatore: la sicurezza. Ecco la (prima) agenda milanese per la Fase 2.

Il turismo
La Milano da dieci milioni di visitatori, che dopo Expo era stata (ri) scoperta nel mondo e ospitava il mondo per questo 2020 non ci sarà più. Ma Palazzo Marino sta già cercando di ripensare la strategia per ripartire. Puntando per i prossimi mesi non più sulla promozione internazionale, ma sul turismo “locale” o di “prossimità”, come lo chiama l’assessora Roberta Guaineri: “Ci concentreremo sul livello regionale o nazionale”. L’obiettivo immediato è luglio: “Dobbiamo far sì che già questo mese sia attrattivo. Vogliamo anche contattare le altre città lombarde come Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova, per capire se si riescono a mettere in campo sinergie e progettare attività di attrattività reciproca”. Ma Milano, è convinta anche Madga Antonioli, direttrice del master in Economia del turismo dell’università Bocconi, “ha tutte le carte in regola per essere ancora attrattiva e ha quei valori che saranno fondamentali per un nuovo turismo che darà importanza ad autenticità, sicurezza, ambiente, fiducia, l’aspetto sociale”.
La mobilità
Nella fase iniziale della ripartenza, Matteo Colleoni si aspetta “un aumento della mobilità privata perché tanti, per paura di prendere i mezzi pubblici, useranno le auto per andare al lavoro”. Con un altrettanto inevitabile “contraccolpo negativo sull’ambiente”. Ed è anche per questo che, dice il sociologo dell’Ambiente e del Territorio della Bicocca, “dovremo usare quello che ci ha insegnato il dramma coronavirus. Molte riunioni potranno continuare a essere fatte a distanza evitando spostamenti inutili. Ma, anche per decongestionare i mezzi, bisognerà lavorare sui tempi della città. Ancora oggi rimangono gli orari di punta tra le 7 e le 9 e le 17 e le 19 rimangono. Dovremo cercare di desincronizzare il più possibile le attività”. Un esempio lo ha fatto il sindaco Beppe Sala che ha proposto in chiave antismog di spalmare le aperture delle scuole: “Ma dovremo lavorare anche sui servizi, gli uffici, le stesse università potrebbero puntare più sul sabato”. Infine, una delle richieste che Legambiente Lombardia fa ai Comuni e che Colleoni condivide: “L’uso della bicicletta potrà essere importante”.
Il lavoro
Per Luca Solari, docente di Organizzazioni aziendali della Statale, lo smart working continuerà ad avere un ruolo fondamentale anche nella Fase 2. Insieme, magari, a “un’organizzazione su più turni”. All’orizzonte, il professore vede due Milano. “Una più estesa e virtuale, perché abbiamo imparato che una serie di attività come meeting, presentazioni, incontri commerciali si possono fare benissimo collegati a distanza”. E un’altra Milano “più contenuta nei numeri e fisica, maggiormente legata ai momenti di socialità”. Un processo che, potenzialmente, potrebbe invertire “il flusso di quanti volevano tornare a vivere a Milano”. Anche Michele Faioli, docente di Diritto del lavoro della Cattolica e consigliere esperto del Cnel, vede una nuova normalità “che per il terziario, i servizi e le professioni” continuerà a essere caratterizzata “dallo smart working”. Ma “chi tornerà nei luoghi fisici, potrà farlo nella misura in cui il datore avrà potenziato le misure di sicurezza per limitare i rischi di contagi ed evitare contenziosi”.
Il commercio
“In questo momento ha retto chi ha saputo innovare, potenziando le consegne con le piattaforme di delivery, i siti di e- commerce, prendendo ordini su WhatsApp, sui social”, dice Sandro Castaldo, professore del dipartimento di Marketing della Bocconi. Servizi chiave anche per la Fase 2, con il commercio che dovrà organizzarsi “su tutti i diversi canali”. Impossibile replicare le immagini di corso Buenos Aires affollato dal popolo dello shopping o delle code per i saldi. “Anche i negozi in parte dovranno ripensare gli spazi per attrezzarsi con le spedizioni, diventando una sorta di ambulatori in cui la sicurezza sarà fondamentale”. La sfida più complessa riguarderà i ristoranti: “Il take away dovrà diventare un’esperienza, un racconto. Anche le sale cambieranno, con tavoli distanziati, magari più turni, app per ordinare a distanza”.
Advertisement

Terremoto a Piacenza magnitudo 4.2, scossa sentita anche a Milano

terremoto piacenza milano
terremoto piacenza milano

Terremoto a Piacenza di 4.2, paura a Milano, Genova e Pisa. Verifiche su possibili danni

Terremoto, paura in tutto il Nord Italia per una scossa di magnitudo 4.2 avvenuta questa mattina alle 11.42: la scossa, localizzata nel piacentino, è stata avvertita fino a Genova e Milano. L’epicentro è stato localizzato dall’Ingv a 6 km a sud-est di Cerignale (Piacenza), praticamente a metà strada tra Piacenza e Genova e non lontano dal confine col Piemonte e la provincia di Alessandria.

terremoto piacenza milano

I comuni più vicini all’epicentro della scossa, delle ore 11.42 e ad una profondità di tre km, sono stati Cerignale, Ottone e Ferriere. Già ieri sera alle 22.02 c’era stata un’altra scossa di magnitudo 3.5 in zona, a Ferriere, sempre nel piacentino. Su Twitter sono diverse le segnalazioni di utenti piemontesi, liguri, emiliani e milanesi che affermano di aver sentito forte la scossa.

Le parole del sindaco – “Uno spavento enorme. Una sensazione bruttissima, e già lo stato d’animo non è dei migliori. Si somma sconforto a sconforto”, ha detto Massimo Castelli, sindaco di Cerignale. La scossa, che non ha fatto danni, ha trovato gran parte delle persone in casa “e ha fatto saltare per un qualche momento tutti i meccanismi. Io sono uscito con i pochi dipendenti, per forza di cose per un momento il virus è passato in secondo piano”, ha aggiunto.

“Al momento non abbiamo segnalazioni di danni. Stiamo facendo tutte le verifiche” dice all’Ansa Rita Nicolini, direttrice dell’agenzia regionale di Protezione civile nell’Emilia-Romagna. Si tratta della seconda scossa in poche ore. “Breve, ma piuttosto intensa”, dice Nicolini che è in contatto con i tecnici

Advertisement

A Milano nasce la prima ‘ Banca biologica sul coronavirus ‘

prima banca
prima banca

Una grande opportunità per lo studio e lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche

Università degli Studi di Milano e Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano danno avvio al progetto della prima “Banca biologica” su COVID-19 grazie a una donazione di oltre 800mila euro da parte di Banco BPM.

La Banca biologica, che verrà realizzata presso l’Ospedale Sacco, raccoglierà e conserverà tutti i campioni biologici, ematici e tessutali, relativi a COVID-19 e costituirà una grande opportunità per lo studio e lo sviluppo di strategie diagnostiche e terapeutiche, incluse quelle di tipo vaccinale.

Completa l’intervento il potenziamento della piattaforma tecnologica per lo stoccaggio e alimentazione di Ossigeno liquido a servizio dell’Ospedale Sacco. Si tratta di un progetto di fondamentale rilievo ai fini della ricerca scientifica su COVID-19. La Banca biologica sarà gestita grazie al know how dei docenti e dei ricercatori dell’Università Statale e sarà realizzata in uno spazio al piano interrato di 280 metri quadrati del Padiglione 62 dell’Ospedale Luigi Sacco.

In particolare, è prevista la realizzazione di un locale dedicato all’accettazione dei campioni; un locale Biobanca, di circa 170 metri quadrati, in grado di ospitare nel tempo fino a oltre 18 contenitori criogenici (nella prima fase è prevista la posa di un lotto di 6 contenitori criogenici); un locale congelatori, sempre destinato alla conservazione di materiali; un locale impianti tecnologici a servizio della Biobanca. Prevista, infine, un’area tecnica per l’installazione del serbatoio di azoto a servizio della Banca biologica, posta all’esterno del padiglione 62.

Lo scopo sarà quindi di raccogliere e conservare i campioni biologici, ematici e tessutali relativi al virus, per studiare e sviluppare strategie diagnostiche e terapeutiche

Il rettore dell’Università Statale Elio Franzini commenta: “Siamo molto grati a Banco BPM per questa generosa elargizione: la Bio Banca COVID-19 consentirà nuove e importanti opportunità alla ricerca scientifica sul virus. I ricercatori dell’Università Statale, già su più fronti impegnati in questa battaglia, metteranno a disposizione di questo progetto la ricchezza multidisciplinare degli ambiti di studio presenti in ateneo, continuando a fare rete con l’eccellenza della clinica rappresentata dall’Ospedale Sacco”.

Advertisement

LAVORO: UNA RICERCA URGENTE DI FARMACISTI

Fotolia 79902786 Subscription Monthly M 1
Fotolia 79902786 Subscription Monthly M 1

LAVORO: in un momento di piena emergenza sanitaria, Adecco ricerca figure chiave per supportare la sanità e i cittadini italiani. MANDA IL TUO CV

Offerta lavoro | Farmacista | Come candidarsi

In particolare, questo annuncio di lavoro è dedicato a farmacisti/e.

Leggi l’annuncio di Adecco e scopri come inviare il tuo cv.

Le attività

In particoòare le risorse si occuperanno delle seguenti attività:
– Assistenza clienti e consulenza rispetto all’utilizzo dei farmaci;
– Approvvigionamento dei medicinali e controllo scorte.

Competenze:

Farmaco-Scientifico – Farmaceutica, livello Ottimo
Farmaco-Scientifico – Informazione scientifica del farmaco, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Tecnologie farmaceutiche, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Informazione medico-scientifica del farmaco, livello Buono
Farmaco-Scientifico – Medicine alternative, livello Buono.

Si offre contratto alle dirette dipendenze dell’azienda.

Candidati subito.

 
Advertisement

INDITEX: pronta a un nuovo picco produttivo!

Inditex fashion logos ST 3 639487
Inditex fashion logos ST 3 639487

INDITEX: pronta ad anticipare la ripresa globale della domanda di abbigliamento.  Inizieranno ad aumentare la loro capacità già la prossima settimana

Inditex potenzia i suoi hub logistici, pronta ad anticipare la ripresa globale della domanda di abbigliamento, sperando che questa avvenga prima di quanto previsto. È quanto emerge da alcune dichiarazioni raccolte da Wwd che ricorda come i principali centri logistici del colosso del fast fashion, controllante di Zara, si trovino a Madrid, Saragozza e Arteixo (Galizia) e possano produrre milioni di capi al mese.

Le warehouse di Inditex inizieranno ad aumentare la loro capacità già la prossima settimana, ha spiegato alla testata Usa Roberto Perez, che segue la logistica del gruppo per la Confederación Intersindical Galega, sindacato spagnolo. A oggi, Inditex non ha tenuto inattivi i suoi hub. “Si aspettano un picco di domanda post Coronavirus – ha detto Perez -. Hanno mantenuto i loro magazzini operativi a metà capacità, ma continuando a spostare e immagazzinare la merce in modo che, quando i mercati riapriranno, potranno servirli più velocemente e meglio dei concorrenti”.

Il numero uno del fast fashion avrebbe, fino ad ora, declinato ogni commento.

Inditex, che ha temporaneamente chiuso circa 3.500 store a causa dei lockdown in tutto il mondo, ha mantenuto attivi alcuni laboratori di cucito e confezione ad Arteixo, dove ha la sua sede, per produrre equipaggiamento medico.

La società ha chiuso l’anno fiscale 2019 con profitti netti in crescita da 3,44 a 3,64 miliardi di euro, mancando i 3,83 miliardi stimati dal consensus FactSet. Nei dodici mesi al 31 gennaio scorso, le vendite sono cresciute dell’8% a 28,29 miliardi di euro. Da inizio febbraio allo scorso 16 marzo il dato segna però un calo del 4,9%, che arriva fino al -24% se si prende come riferimento il periodo 1-16 marzo.

Al momento, fa sapere Inditex, è troppo presto fare previsioni sugli impatti della pandemia, ma il management ha deciso di accantonare 287 milioni di euro, pensando al possibile impatto sulle giacenze di magazzino della P/E. “Grazie alla solida posizione finanziaria e ai principi della società, siamo pronti a rispondere in ogni modo necessario”, ha dichiarato l’executive chairman, Pablo Isla, agli analisti.

Advertisement

MODA: il Governo studia la riapertura anticipata per la fase 2

moda
moda

MODA: Il presidente di Confindustria Moda, è intervenuto chiedendo la riapertura in sicurezza delle fabbriche, della produzione, delle prototipie e delle tessiture

mascherine modaDopo il via libera del Governo a librerie, cartolerie e negozi di vestiti per l’infanzia, anche la moda potrebbe vedere presto la luce, magari già dalla prossima settimana, tra il 18 e il 20 aprile. Far ripartire alcune attività prima della fine del lockdown, prorogato ancora fino al 3 maggio, è una delle ipotesi cui sta lavorando il Governo per preparare gradualmente la fase 2. Tra le candidate a riaprire i cancelli, ci sarebbe in pole position la filiera del tessile-abbigliamento, insieme all’automotive e alla metallurgia.

Al momento si tratterebbe solo di ipotesi, da valutare anche con le parti sociali, ma qualcosa sembra muoversi dopo i numerosi appelli alle istituzioni di associazioni e federazioni moda nazionali sui rischi di un’inattività prolungata per il settore.

Il blocco, infatti, sta mettendo a repentaglio un comparto che vale quasi 100 miliardi di euro di fatturato, coinvolge oltre 65mila aziende e più di 600mila addetti. Alla luce di ciò, Claudio Marenzi, presidente di Confindustria Moda, è intervenuto ieri a Tgcom24 chiedendo la riapertura in sicurezza delle fabbriche, della produzione, delle prototipie e delle tessiture, “per la tenuta di un sistema che, essendo stagionale, rischia di perdere completamente il 2020”. In ballo ci sono gli ordini dell’autunno/inverno 2020-21, alcuni dei quali già cancellati, e la possibilità di presentare le collezioni primavera/estate 2021. Per quanto riguarda invece i negozi, e soprattutto i multibrand, Marenzi ha chiesto un’iniezione di liquidità immediata.

Advertisement

Dal Giappone alla Grecia, i politici si tagliano lo stipendio per affrontare l’emergenza

tamponi Coronavirus lombardia medici
tamponi Coronavirus lombardia medici

Dopo aziende e privati cittadini, anche i politici sono scesi in campo per aiutare i propri Paesi ad affrontare l’emergenza coronovirus. In Giappone, Nuova Zelanda, Grecia e Bulgaria parlamentari e ministri hanno deciso di tagliarsi lo stipendio, del tutto o in parte, per utilizzare quei soldi nella lotta contro il Covid-19.

Giappone – A fronte degli sforzi sostenuti dall’intera collettività contro la pandemia, i parlamentari giapponesi hanno deciso di rinunciare al 20% del proprio stipendio per un anno. L’accordo è stato raggiunto tra l’esecutivo guidato dal partito liberal-democratico e la principale forza politica all’opposizione, il partito Democratico-costituzionale del Giappone. In base alla legge attuale un rappresentante eletto in una delle due camere della Dieta nipponica, percepisce un compenso di 1.294.000 yen al mese, pari a poco più di 11mila euro.

Nuova Zelanda – Taglio del 20% anche per i ministri neozelandesi, ma per sei mesi. Il leader laburista Jacinda Ardern guadagna circa 470mila dollari neozelandesi (260mila euro) all’anno, il che significa che questo gesto gli costerà circa 52mila euro. “Questo di per sé non sconvolgerà la situazione finanziaria generale – ha spiegato – ma è un modo per riconoscere l’impatto attuale per molti neozelandesi”.

Bulgaria – Dopo la proposta del partito conservatore al potere, il Gerb, i politici bulgari, secondo quanto riporta La Stampa, hanno deciso di rinunciare ai propri salari e devolverli al sistema sanitario nazionale. Il taglio ammonta a un valore 1,44 milioni di leva, ossia 740mila euro.

Grecia – Per i prossimi due mesi, scrive il quotidiano torinese, i parlamentari greci del partito Nuova democrazia cederanno metà del proprio stipendio. “Sono sicuro che anche gli altri partiti faranno lo stess – ha dichiarato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis -. Il nostro mondo politico deve stare in prima linea nella solidarietà”.

IN ITALIA INVECE..

ANSA) – ROMA, 18 MAR – Spunta il rinvio del referendum sul taglio dei parlamentari nel testo finale del decreto Cura Italia. La norma, che era nelle prime bozze e poi era sparita, dà la possibilità di rinviare all’autunno, per evitare rischi di contagio, il voto: il referendum si può indire entro duecentoquaranta giorni dall’ordinanza che lo ha ammesso e che risale a fine gennaio. La data potrebbe essere fissata tra i 50 e i 70 giorni successivi e quindi l’ultima data utile sarebbe il 22 novembre.

Advertisement

Comune di Milano distribuisce kit con mascherine e guanti ai rider

rider comune ditribuisce masherine
rider comune ditribuisce masherine

Coronavirus. Dal Comune i primi 1.000 kit (mascherine e guanti ) per la sicurezza dei rider, dei ristoratori e dei clienti

Tutelare la salute dei rider che ogni giorno sono impegnati nelle consegne e contemporaneamente garantire la sicurezza dei ristoratori e dei milanesi che ordinano pasti pronti a domicilio. Questo l’obiettivo dell’iniziativa voluta dal Comune di Milano e realizzata dall’Assessorato alle Politiche del lavoro, Attività produttive e Commercio che da martedì 14 aprile, per poi proseguire nelle giornate successive, presso lo “Sportello lavoro” di Viale Gabriele d’Annunzio 15 (ingresso da via Arena, passo carraio), dalle ore 9:30 alle ore 17, distribuirà gratuitamente i primi 1.000 kit sicurezza (5 mascherine e 5 paia di guanti) a tutti i rider convocati a scaglioni per il ritiro.

Per evitare qualsiasi assembramento e procedere con una distribuzione ordinata, l’operazione è organizzata in ordine alfabetico con quantità giornaliere definite in accordo con le principali aziende di food delivery operanti in città. Ciò consentirà un’equa ripartizione dei rider nelle giornate di distribuzione previste: si inizia oggi dai rider con cognome compreso tra la lettera A alla lettera E per proseguire, con lo stesso sistema, F÷J mercoledì 15, e K÷Z nei giorni successivi fino ad aver raggiunto tutti i rider stimati in oltre 3.000 unità, indipendentemente dall’azienda per cui lavorano.

“Con questa iniziativa – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – vogliamo tutelare sia la salute dei rider che, con il loro lavoro, garantiscono la continuità del servizio di food delivery, ma anche quella dei cittadini e dei ristoratori. Un’attenzione – prosegue l’assessora – che vogliamo riservare proprio a quei lavoratori poco tutelati da un punto di vista contrattuale, che non possono pagare anche un rischio sanitario maggiore di altre categorie di lavoratori attivi nonostante l’emergenza”.

Nei kit messi a disposizione dall’Amministrazione, oltre ai presidi utili per la propria sicurezza personale e di quella altrui, i rider troveranno anche un utile volantino informativo in italiano, inglese, spagnolo e francese con le principali indicazioni per affrontare l’emergenza CoViD-19: come usare correttamente i dispositivi di protezione individuale, inviti ad evitare assembramenti durante le attese sia presso i ristoranti di ritiro sia nei luoghi di ritrovo, il rispetto delle distanze minime con gli operatori e i clienti finali, non toccarsi naso e bocca.

La distribuzione kit ai rider rientra nella più ampia azione predisposta dall’Amministrazione per fornire di presidi personali di sicurezza tutte quelle categorie di lavoratori, come commercianti, tassisti, operatori socio sanitari, impiegati di sportello che quotidianamente ininterrottamente svolgono la propria attività lavorativa nel periodo di emergenza. La distribuzione dei kit avverrà grazie al contributo volontario dei dipendenti dell’assessorato mentre il volantino informativo è stato realizzato a cura del Centro per la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita.

Advertisement

Al Parco delle Cornelle di Bergamo è nato un piccolo fenicottero rosa, il nome sarà deciso votando online

ParcoLeCornelle CuccioloFenicotteroRosa  1  e1586890448459
ParcoLeCornelle CuccioloFenicotteroRosa 1 e1586890448459

Il parco Le Cornelle di Bergamo celebra la nascita di un fenicottero rosa

twitter sharing buttonUn nuovo fiocco al Parco Faunistico Le Cornelle: non è ancora possibile sapere se è rosa o azzurro, ma il cucciolo di fenicottero rosa nato una decina di giorni fa, è già il simbolo di speranza e rinascita che dal Parco raggiunge tutti noi che stiamo vivendo questo momento particolare. Il nome? Lo sceglieremo insieme grazie al contest sulla pagina Facebook del Parco, che sarà attivo fino a domenica 19 aprile 2020.
L’ultimo nato in casa “Phoenicopterus roseus”, dopo un anno dall’ultima nascita nell’area, ha superato con successo sia la fase di incubazione di circa un mese che avviene dopo la deposizione dell’uovo fino alla schiusa, sia il primo periodo di vita, fondamentale per accorgersi in tempo utile di eventuali criticità, ed è regolarmente visitato dai veterinari del Parco Faunistico Le Cornelle per monitorarne lo stato di salute.Il pulcino si presenta di un piumino grigiastro questo perché la tipica colorazione rosa è dovuta ai pigmenti rosso/arancione, chiamati carotenoidi, contenuti in gran quantità nelle alghe e nei piccoli organismi di cui si nutrono questi animali e che si manifesterà raggiunta la maturità.

Questi magnifici esemplari, provenienti principalmente da Africa, Europa meridionale e India settentrionale, sono uccelli trampolieri e sono molto amati dai più piccoli proprio per questa caratteristica, oltre che per l’accesa colorazione del manto. Sono degli animali sociali che si muovono in grossi stormi e vivono in acque basse e aree palustri. Due caratteristiche che rendono unici questi animali, sono il collo lungo e lo strano becco che gli permettono di cibarsi nelle acque basse setacciando l’acqua per trattenere i piccoli organismi in essa contenuti.  Nel Parco, vengono nutriti principalmente con cibi specifici a base di gamberetti.

Ma Le Cornelle oltre ai 75 esemplari di fenicottero rosa, ospita altre specie di fenicotteri tra cui quello cileno e quello minore. Il fenicottero più anziano appartiene alla specie di fenicottero cileno e ha oltre 40 anni. Nonostante la sua veneranda età gode di ottima salute!

https://www.facebook.com/lecornelle/videos/523980358544509/

Advertisement

FASE 2: il ritorno alla normalità avverrà per fasce d’età

coronavirus italia 2 1170x775 1
coronavirus italia 2 1170x775 1

FASE 2: per autocertificare le uscite servirà una app, che consentirà anche di tracciare i soggetti positivi al Covid-19

Iniziano a delinearsi con più chiarezza i dettagli della “fase 2”. Le principali novità a cui sta lavorando la task force guidata da Vittorio Colao sarebbero due: una app per gestire le autocertificazioni e geolocalizzare i cittadini, monitorando gli spostamenti di chi è risultato positivo al coronavirus, e un calendario di allentamento delle restrizioni scaglionato in base alle fasce d’età.

“La fase 2 sarà molto più articolata, con una batteria ulteriore di strumenti, una app sui contagi. Gli italiani che lo vorranno potranno essere tracciati nelle loro relazioni”, aveva anticipato Colao nei giorni scorsi. Oltre a sostituire l’autocertificazione cartacea, l’applicazione – che sarà scaricabile da un sito del governo e sarà disponibile sia per iOS sia per Android – dovrebbe infatti consentire la geolocalizzazione dei cittadini. L’idea è di poterla utilizzare per i tracciamenti, come già oggi avviene in Corea, per monitorare con precisione la diffusione del virus.

La app, secondo quanto scrive Il Messaggero, avrà anche un sistema di allerta per segnalare gli spostamenti, specie di individui soggetti a restrizioni – e risultati quindi positivi al virus – ricostruendo tutti i contatti avuti. Ancora da capire, invece, se avrà un ruolo, alla fine del lockdown, anche nella gestione e nel controllo del flusso di persone sui mezzi pubblici e nei locali pubblici più affollati.

Al vaglio degli esperti ci sono anche le modalità per l’allentamento delle misure restrittive. Se per le aziende un nuovo step di riaperture potrebbe scattare già il 20 aprile, per i cittadini la data chiave resta al momento il 4 maggio. Ma non per tutti. Il ritorno alla normalità, è l’ipotesi sul tavolo, avverrà infatti per fasce d’età: prima i più giovani, la platea meno a rischio, poi via via tutti gli altri. Gli ultimi a uscire di casa saranno gli anziani.

Advertisement

Coronavirus estate 2020 : saranno installate box e barriere di plexiglass sulle spiagge ?

box spiaggia coronavirus estate 2020
box spiaggia coronavirus estate 2020

Coronavirus, come sarà l’estate 2020 e come si andrà in spiaggia ?

spiagge Coronavirus estate 2020

La “fase 2” non è ancora iniziata, ma complici le belle giornate, già in molti si domandano se quest’estate si potrà o meno andare al mare. La sottosegretaria al Turismo, Lorenza Bonaccorsi, è già al lavoro “per far sì che possa essere così”. Il sindacato balneari chiede “un’ordinanza nazionale che stabilisca modalità uniche per tutto il territorio”. E le aziende, intanto, si ingegnano e si attrezzano per proporre soluzioni utili agli stabilimenti ma anche ai bar e ai ristoranti.

Una proposta arriva da un’azienda di Serramazzoni (Modena) che sta proponendo una soluzione al problema  cioè quello del distanziamento in spiaggia che è ancora in vigore per combattere l’emergenza coronavirus.

L’azienda modenese ha pensato a chi vorrà andare in spiaggia dopo l’emergenza Coronavirus e ha progettato dei box trasparenti con pareti di plexiglass e profili in alluminio.

I box sono di 4,5 metri per lato con un “accesso” da un metro e mezzo di ampiezza.

Tra le soluzioni, inoltre, ci sarebbe anche quella di lasciare almeno tre metri tra un ombrellone e l’altro, oppure aggiunta  barriere di plexiglass da interporre tra ogni coppia di lettini. Ma, almeno per ora, si tratta solo di un’idea.

 

spiaggia

LE OPINIONI DEGLI ADETTI DEL SETTORE

Ma le proposte vengono subito stroncate senza appello dagli addetti ai lavori. “Bella cosa la fantasia, ma qui non ci siamo – attacca Gaetano Callà, presidente provinciale dei ristoratori Fipe Confcommercio -. Non ha senso. Piuttosto che aprire così, butto via la chiave del mio locale. Non è nella nostra indole lavorare in questo modo. Meglio stare chiusi che rischiare di trasformare ristoranti, pizzerie e bar in camere a gas. Distanziare la clientela di un metro? Anche questo lo vedo molto difficile: se da centoposti, ipotizzo, passi a 25 o anche a 50, il personale ti serve tutto lo stesso, le utenze e le tasse le paghi. Non ne esci. Gran parte dei miei associati paga i costi con gli incassi del giorno. Bollette e utenze andrebbero sospese per uno o due anni, poi quando ci si riprende paghi a rate quel che devi. Inutile rinviare a settembre. Ma aprire blindati anche no: meglio aspettare tempi migliori. Sappiamo che gli italiani hanno voglia di uscire, non vogliono restare isolati, ma non si può ripartire in questo modo”.

“Ho visto quelle immagini sui social – fa eco Diego Casadei, presidente provinciale dei bagnini di Oasi Confartigianato -, posso dire che mi fanno inorridire. Mi sembrano più che altro trovate pubblicitarie, del tutto fuori luogo. Noi oggi non conosciamo gli sviluppi della pandemia né le modalità di una eventuale riapertura. Comunque dentro quelle gabbie sulla sabbia noi i turisti li cuoceremmo a fuoco lento. Cosa vieni a fare in vacanza se devi stare recluso in un box, senza poter fare il bagno, senza relazioni con le persone? L’ospedale a cielo aperto non va. Vedremo cosa succede – spierga ancora Casadei –: se la spiaggia tornerà fruibile in modo ragionevole e sicuro, per noi operatori e per i turisti, saremo pronti sul pezzo, attuando le precauzioni e le misure che ci verranno indicate dalle autorità. Vogliamo garantire una vacanza vera. Non ci sono alternative”.

“Tutti i giorni mi arrivano improbabili proposte per l’estate – aggiunge Mauro Vanni, presidente della Cooperativa bagnini di Rimini -, tunnel igienizzanti, macchinari cinesi che passano tra le file di ombrelloni e spruzzano spray, adesso spuntano anche i separatori in plexiglass. La ritengo una stupidaggine assoluta: sarebbero delle saune, per non dire di peggio tipo forni. Tra l’altro ingestibili da montare, e a costi folli. Non vedo bene la gente in costume con la mascherina. Il turismo balneare mal si concilia ai tempi del coronavirus”.

Advertisement
Milano
nubi sparse
22.2 ° C
22.9 °
21.2 °
74 %
2.1kmh
75 %
Gio
29 °
Ven
32 °
Sab
34 °
Dom
35 °
Lun
34 °