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martedì, Maggio 6, 2025
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Del Vecchio di Luxottica dona 10 milioni di euro e 6 respiratori all’ospedale Fiera Milano

del vecchio luxottica donazione
del vecchio luxottica donazione

Il patron di Luxottica ha voluto contribuire a titolo personale

Del Vecchio luxottica
Dieci milioni di euro sul conto corrente del’ Ospedale Fiera Milano. Sono arrivati da Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e milanese d’adozione,  fu accolto dai Martinitt ( celebre struttura che occoglie orfani e piccoli abbandonati ) da bambino. L’imprenditore, che ha 84 anni, giovedì scorso ha fatto consegnare sei respiratori pagati di tasca sua per il nuovo ospedale allestito nei padiglioni di Fieramilanocity, mentre il giorno successivo ha effettuato la donazione attraverso la Fondazione Del Vecchio, di cui è presidente, creata circa tre anni fa.
Per la costruzione della struttura lombarda serviva denaro subito disponibile e lui ha firmato un mandato di pagamento immediato come presidente della Fondazione Del Vecchio. Denaro personale, non di Luxottica.

Da una altra segnalazione emerge che il patron del gruppo Luxottica ha deciso che integrerà la cassa integrazione per coronavirus dei suoi 12 mila dipendenti in modo da garantire loro il 100 per cento dello stipendio. L’accordo, che è stato sottoscritto questa mattina dai sindacati, comprende un taglio fino al 50 per cento nelle buste paghe dei manager e un bonus di 500 euro che sarà versato a chi è impegnato in servizi essenziali. I lavoratori hanno accettato come contropartita la riduzione da tre a una settimana degli stabilimenti ad agosto.

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ESAME DI STATO,ecco tutte le ipotesi: date, bocciati, maxi prova orale e tesina

scuola aula
scuola aula

ESAME DI STATO: corsa contro il tempo per la maturità 2020. Ecco tutte le ipotesi sul tavolo del ministero

E’ un gigantesco punto di domanda la maturità 2020, che deve fare i conti con l’emergenza Coronavirus. L’esame di Stato verrà declinato e plasmato anche in base alla data di riapertura delle scuole. L’ipotesi di tornare sui banchi a maggio c’è ancora, non è stata affatto accantonata. Nessuna conferma al momento sulla voce secondo cui nell’anno scolastico 2019-2020 non ci sarà alcun bocciato, nemmeno tra gli studenti rimasti indietro in qualche materia, con eventuale recupero delle materie l’anno prossimo.

La titolare del ministero dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in una diretta Faceboook mercoledì ha spiegato: “Ragazzi, so che attendete risposte sull’esame di Stato, ho letto tutte le vostre richieste. Abbiamo bisogno di un veicolo normativo: presto lo avremo e potremo dare risposte sull’esame di Stato e di terza media”, ha detto.

Per modificare maturità ed esame di terza media si deve per forza mettere mano al decreto legislativo 62 del 2017. Non una sottigliezza. Al momento la prima prova dell’esame di maturità è fissata per il 17 giugno. Sarà in ogni caso una maturità light con 6 commissari interni e uno esterno e molto probabilmente con una tesina al posto della seconda prova scritta. Non si terrà conto delle prove Invalsi e dell’alternanza scuola lavoro. Se si tornerà a scuola a maggio – il 17 è secondo molti la data limite oltre la quale è impossibile pensare di tornare a scuola – tutti gli studenti, anche quelli con insufficienze, potrebbero essere ammessi all’esame di Stato.

Se non si tornerà sui banchi, si potrebbe invece pensare di impostare la maturità con un’unica maxi-prova orale, della durata di almeno 60 minuti, con svolgimento di esercizi o traduzioni in base all’indirizzo di studi. In altri casi d’emergenza, come il post-terremoto de L’Aquila, si agì così. In tal caso l’orale potrebbe valere 60 punti nel computo complessivo del voto finale. Solo ipotesi, sia chiaro. Ma anche per l’esame di terza media l’ipotesi del maxi-colloquio è in piedi.
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ERIC CLAPTON : il concerto di Milano sarà rinviato al 26 maggio 2021

eric clapton concerto
eric clapton concerto

Eric Clapton in concerto a Milano nel 2021

Il concerto di Eric Clapton a Milano, previsto per il 6 giugno 2020 è stato rinviato a mercoledì 26 maggio 2021.

A seguito della situazione creatasi con la diffusione del CoronaVirus il tour europeo di Eric Clapton è stato riprogrammato come segue:
6 giugno Assago (Mi), Mediolanum Forum – POSTICIPATO AL 26 maggio 2021
8 giugno Casalecchio di Reno (Bo), Unipol Arena – POSTICIPATO AL 28 maggio 2021

I biglietti già acquistati restano validi per la nuova data corrispondente.

Sono sempre di più le manifestazioni che, in seguito all’emergenza sanitaria che da decine di giorni sta colpendo il nostro Paese, hanno subito cancellazioni o cambiamenti.

In merito alla tappa a Milano del tour di Eric Clapton, TicketOne comunica che tutti i biglietti acquistati per la data iniziale restano validi. Appuntamento, dunque, a mercoledì 26 maggio 2021 al Mediolanum Forum di Assago!

Per info e biglietti clicca QUI

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LA CASA DI CARTA quarta stagione : i nuovi episodi di una delle serie tra le più amate di Netflix

casa di carta nuova serie
casa di carta nuova serie

La Casa di Carta 4, guai in vista nel nuovo trailer !

Mentre il mondo attende che i contagi da coronavirus calino, cresce l’attesa per il ritorno della serie non in lingua inglese più vista su Netflix.

Venerdì 3 aprile esce in streaming ‘La casa di carta – Parte 4’ . Tornano in scena Rio, Tokyo, Nairobi, il Professore e tutti gli altri protagonisti e finalmente scopriremo cosa succederà a tutti loro, dopo che la ‘Parte 3’ era terminata con una serie di colpi di scena e lasciando in sospeso tantissime cose.

Creata da Álex Pina e inizialmente destinata a concludersi dopo la prima stagione, ‘La casa di carta’ è andata in onda sulla televisione spagnola e, dopo la distribuzione internazionale ad opera di Netflix, è letteralmente esplosa, diventando uno dei prodotti più seguiti della piattaforma di streaming. Sull’onda del successo Pina ha scritto la seconda stagione e, a proposito di stagioni, vale la pena di fare chiarezza: la prima è composta da quelle che gli utenti di Netflix conoscono come ‘Parte 1’ e ‘Parte 2’, mentre la seconda dalla ‘Parte 3’ e dall’imminente ‘Parte 4’.
Ci sono già in rete diversi spoiler e anticipazioni, ma resistiamo ormai manca poco !

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MILANO: il Comune offre un tetto ai rider senza casa!

Riders deliveroo
Riders deliveroo

MILANO: il Comune offre un tetto per i rider che non hanno casa e che in questi giorni di emergenza rischiavano di restare in strada!

Un tetto per i rider che non hanno casa e che in questi giorni di emergenza rischiavano di restare in strada. Il Comune di Milano ha messo a loro disposizione una struttura per una ventina di persone a Villapizzone e se le richieste dovessero aumentare si troveranno altri posti. Si tratta di un ex centro diurno che è stato riadattato a casa famiglia e concesso gratuitamente ai giovani rider. Prima dell’emergenza coronavirus molti di loro, stranieri con lo status di richiedenti asilo, la sera andavano a dormire a Casa Jannacci, in viale Ortles, ma ora, per evitare troppo affollamento, l’amministrazione ha sfoltito le presenze. I rider in questi giorni sono una delle categorie di lavoratori più sotto pressione e con meno tutele, visto che lavorano a cottimo e che non hanno previdenza né sindacati. L’iniziativa del Comune è per loro una piccola salvezza in questo momento difficile.

Ma la richiesta del Comune è ancora più estesa: individuare strutture e alloggi di accoglienza per personale sanitario operativo e lavoratori nei servizi essenziali, cittadini sottoposti a quarantena (anche Covid-19 con sintomi lievi) che non hanno la possibilità di dimorare presso il proprio domicilio e persone in difficoltà sociale e abitativa. Questo è l’obiettivo dell’avviso pubblico lanciato oggi e rivolto a soggetti che vogliano mettere a disposizione appartamenti, hotel e strutture ricettive idonee a rispondere all’offerta abitativa temporanea necessaria nella fase di emergenza sanitaria. “Abbiamo bisogno di arginare uno dei problemi più critici di questa epidemia, il contagio in ambito familiare o tra chi vive in strutture collettive, a oggi non sappiamo dalle autorità sanitarie quale sarà il fabbisogno di posti letto in isolamento nelle prossime settimane, ma vogliamo essere pronti ad avere nuovi luoghi idonei e accoglienti per arginare con tempestività la diffusione del virus”, spiegano gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Gabriele Rabaiotti (Politiche Sociali e Abitative). Si cercano quindi alloggi temporanei per l’ospitalità di personale sanitario (medici e infermieri), lavoratori nei servizi essenziali, persone che rientrano in città a cui è richiesta la quarantena e persone dimesse dagli ospedali che non possono rientrare nel proprio alloggio. Gli ospiti potranno prenotare autonomamente le abitazioni tramite piattaforme di booking per un costo di massimo 15 euro al giorno (nel caso di alloggi) e di 30 euro nel caso di alberghi di cui si mantiene e garantisce la gestione. Si cercano anche strutture ricettive come alberghi – il primo già attivo è l’hotel Michelangelo -, ostelli e residence per cittadini positivi al Covid-19 che necessitano isolamento. In questo caso è prevista l’attivazione di una convenzione tra il Comune e la proprietà che preveda, eventualmente, la preparazione di pasti da parte di Milano Ristorazione e costi di gestione a carico dell’istituzione pubblica. Gli aspetti sanitari e di sorveglianza nei confronti dei soggetti sottoposti a quarantena saranno gestiti dalle rispettive autorità competenti, ATS e Prefettura.

Ha subito aderito l’hotel dei Cavalieri, in pieno centro città, che da oggi ospiterà il personale sanitario del Fatebenefratelli: l’albergo ha messo a disposizione le proprie stanze per quei medici che necessitano di un luogo in cui poter soggiornare in sicurezza, senza far correre rischi ai familiari. Tra i primi a scrivere all’albergo, un’infermiera del pronto soccorso del Fatebenefratelli, che ha spiegato ai gestori di non poter far ritorno serenamente a casa dove ci sono suo marito e due bambini piccoli.

Coronavirus, il centro sportivo di Milano diventa dormitorio per i senza fissa dimora

ntanto continua il lavoro per alleggerire il sovraffollamento di Casa Jannacci in viale Ortles. Dopo il centro sportivo Saini, è la volta della tensostruttura del Social Music City nell’ex Scalo ferroviario di Porta Romana, dove ieri pomeriggio sono stati trasferiti altri 120 ospiti di Casa Jannacci. Circa 20mila metri quadrati concessi in comodato gratuito al Comune e dati in gestione a Spazio Aperto Servizi. All’allestimento hanno preso parte anche A2A Unareti che ha provveduto gratuitamente all’allacciamento dei contatori per il potenziamento dell’impianto elettrico e che si farà carico dei consumi, e ENGIE che ha offerto il rifornimento per un mese di riscaldamento. “Abbiamo raggiunto in una settimana il nostro obiettivo – spiega l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – alleggerire Casa Jannacci, in modo da ridurre il più possibile il rischio di contagio all’interno della struttura e da rendere più gestibile il sistema di accoglienza delle persone senza casa. L’attivazione delle nuove postazioni ci ha anche dato la possibilità di inserire nel mondo del lavoro alcuni ex ospiti di Casa Jannacci che hanno iniziato con noi un percorso di inserimento occupazionale. Una cosa molto bella, che dimostra come anche in questo momento, dentro alle difficoltà, resta lo spazio per tenere vive le iniziative che il Comune mette in campo per chi ha più bisogno”. Il piano di alleggerimento era partito settimana scorsa con tre palestre del centro sportivo Saini dove sono già state portate 150 persone delle 550 che ospitava viale Ortles.

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CORONAVIRUS: i lombardi restano a casa! Calano i dati sui movimenti dei cellulari

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CORONAVIRUS: Secondo la Regione gli spostamenti risultano “sempre più in discesa, anche nei giorni feriali”. Dati ottenuti attraverso le celle telefoniche

Prosegue la lotta al coronavirus a Milano e in Lombardia. E prosegue il monitoraggio degli spostamenti dei cittadini attraverso le celle telefoniche. Dopo l’obbligo di restare in casa per ridurre al minimo le possibilità di contagio, la regione ha infatti chiesto aiuto alle compagnie telefoniche per fare una stima – generale e assolutamente anonima – delle persone che si muovono in regione attraverso l’analisi delle celle telefoniche, che indicano i movimenti dai 5-600 metri in su.

Gli spostamenti risultano “sempre più in discesa anche nei giorni feriali. Ieri e l’altro ieri eravamo al 36%” dopo il 24% registrato nella giornata di domenica” ha spiegato il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala.

“In due settimane anche nei giorni feriali la mobilità è scesa di ben 7-8 punti percentuali”, fanno sapere dalla Regione. Ciò significa che centinaia di migliaia di persone sono rimaste a casa ad eccezione delle attività produttive essenziali per l’approvvigionamento delle materie di prima necessità e per le filiere alimentari e farmaceutiche.

Il monitoraggio dimostra chiaramente “che le misure stanno funzionando e i riflessi positivi di questi sacrifici li possiamo vedere giorno dopo giorno. Qui in Lombardia – ha precisato il vicepresidente Sala – è sbagliato allentare la morsa. Abbiamo visto che l’isolamento produce risultati, il tasso di contagi è sceso e diminuiscono gli accessi in ospedale, siamo sulla strada giusta e le misure si sono rivelate efficaci”.

 
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Olimpia Milano : la squadra dona agli ospedali 1 milione di euro riducendosi lo stipendio

olimpia milano dona 1 milione dagli stipendi
olimpia milano dona 1 milione dagli stipendi

Giocatori e coach Messina dell’Olimpia Milano donano 1 milione di euro agli ospedali

L’Olimpia Milano targata Armani Exchange scende in campo direttamente nella lotta contro il coronavirus con una donazione di 1 milione di euro. Dopo che nei giorni scorsi il Presidente e coach Ettore Messina aveva confermato la disponibilità dei propri giocatori a rinunciare a parte dello stipendio, visto lo stop forzato a causa della pandemia, è arrivata la comunicazione ufficiale da parte del club.

Giorgio Armani e il Presidente Leo Dell’Orco comunicano che :

“i giocatori l’allenatore della Pallacanestro Olimpia Milano hanno deciso di rinunciare a una parte del proprio stipendio per sostenere le strutture ospedaliere lombarde impegnate a contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e che Olimpia Milano effettuerà inoltre una corrispondente donazione – si legge -. L’importo totale della donazione è pari a 1 milione di euro e si aggiunge alle donazioni effettuate dal Gruppo Armani a favore di alcuni ospedali italiani e della Protezione Civile e alla conversione degli stabilimenti per la produzione di camici monouso recentemente annunciate”.

armani e olimpia milano donano 1 milione di euro

Armani dona oltre 1 milione di euro per ospedali e protezione civile a sostegno dell’emergenza virus

Armani converte la sua produzione di moda per fare camici destinati al pesonale sanitario

 

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Fontana non cambia idea : “Contagi stabili. No a passeggiate inutili “, in Lombardia vale la nostra ordinanza

no passeggiate con bambini
no passeggiate con bambini

Il governatore della Lombardia ribadisce: “qui non cambia nulla”

“Da noi non cambierà nulla di quello contenuto nella mia ordinanza”. Così il presidente della Lombardia Attilio Fontana rispetto alle misure di distanziamento per evitare la diffusione del Coronavirus dopo la circolare emessa n dal Viminale. “La nostra ordinanza rimane in auge e vale fino al 4 aprile”.

Una gran confusione. La circolare del ministero dell’Interno sulla possibilità di far fare una passeggiata ai bambini, ha determinato uno stato di incertezza, tanto che in piena notte il Viminale ha fatto uscire una nota esplicativa. Che alla Lombardia non basta: “Speriamo che l’ordinanza venga revocata”.  Come non basta a moltissimi amministtratori da Nord a Sud. A Verona il sindaco Sboarina dice: “Da noi le passeggiate restano proibite. Resta in vigore la mia ordinanza”.  Deciso anche il no dei sindaci del Piacentino.

“Le regole sugli spostamenti – si legge – non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di  spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute“.

Bisogna mandare messaggi chiari

«É una follia, un atto gravissimo». Così l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera, riferendosi sempre alla circolare. «Abbiamo bisogno di mandare messaggi precisi e forti, ora stiamo vedendo un leggerissimo allentamento della pressione nei pronto soccorso, bisogna dare un messaggio come questo che rischia di essere devastante, se questo però arriva dagli organi del governo è un atto irresponsabile” chiosa Gallera.

Presidente Fontana, ecco la dichiarazione:

In Lombardia non cambia nulla rispetto a prima. Il contenuto dell’ordinanza regionale, che scadrà il 4 aprile, continua ad essere valida e fino ad allora i comportamenti che stiamo assumendo dovranno essere mantenuti. Ho parlato con il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in merito alla circolare emanata nella serata di ieri e oggi, con una lettera ai sindaci, ho ribadito che nella nostra regione tutto resta immutato.

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Coronavirus : segnali positivi dagli ospedali lombardi, accessi in calo ai pronto soccorso

prontosoccorso coronavirus
prontosoccorso coronavirus

Segni positivi dagli Ospedali Lombardi,ma importante non abbassare la guardia

Coronavirus ospedali

Coronavirus, segnali positivi dagli ospedali di Lodi, Bergamo e Brescia
All’ospedale di Lodi, provincia del primo focolaio italiano, il quadro pare in lieve miglioramento. Non ci sono dati precisi a disposizione, ma la percezione degli operatori, secondo quanto verificato da Fanpage.it, è questa: gli accessi rimangono significativi, ma meno pesanti rispetto ai giorni scorsi. Una “tenuta” che fa ben sperare. Al Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove nelle scorse settimane l’afflusso di pazienti con sintomi da coronavirus è stato enorme, così come il numero delle vittime, la pressione sembra essere calata. “Abbiamo avuto un miglioramento già alla fine delle scorsa settimana”, spiegano dall’ospedale, “ma è presto per rilassarsi. I reparti sono ancora molto pieni, è una malattia lunga e ci vorrà tempo”. Identica risposta arriva anche dal Civile di Brescia: anche qui è confermata la percezione di un calo degli ingressi al pronto soccorso. “Ma non cantiamo vittoria e soprattutto stiamo ancora a casa”, è l’invito dei medici della struttura.

A Crema e Cremona accessi in calo

Negli ospedali di Crema e Cremona, tra i primi a finire in “apnea” già negli ultimi giorni di febbraio per l’altissimo numero di malati, i numeri sono incoraggianti. Nelle ultime settimane la media di accessi era di 80-100 persone in coda. I presidi sono meno affollati, ma c’è anche un altro segnale confortante. Si sentono meno ambulanze. Prima ne sfrecciavano diverse ogni ora, adesso il passaggio è più diradato. “Ma non si deve abbassare la guardia. Le regole vanno rispettate e bisogna stare in casa. Il contagio ancora molto molto rischioso”, è la raccomandazione che arriva dal nosocomio cremonese.

Pavia, accessi al pronto soccorso in calo del 40 per cento in una settimana

Da lunedì scorso, 23 marzo al 30 marzo, nell’ospedale di Pavia si è registrato un calo del 40 per cento degli accessi. Lo conferma a Fanpage.it un portavoce dell’ospedale, spiegando che negli ultimi giorni si è verificato un calo della pressione sul presidio sanitario, dove rimangono moltissimi i malati in cura nei reparti di malattie infettive. I dati aggiornati relativi alla provincia di Pavia confermano la curva dei contagi in calo. Stando al bollettino di oggi, martedì 31 marzo, sono 2133 i casi confermati, in aumento di 97 rispetto ai 2036 del giorno precedente.

Milano resta sotto pressione, ma i numeri sembrano stabilizzarsi

Un po’ più delicata la situazione milanese. Il capoluogo è da ieri la provincia con più casi in Italia, avendo sorpassato anche Bergamo. In città e nell’hintlerand i casi aumentano in modo costante. Non c’è stata finora l’esplosione di contagi che si temeva nella metropoli, ma nemmeno un trend in calo. Un piccola luce però si intravede anche a Milano. All’ospedale di Niguarda, grande presidio a nord della città, da qualche giorno i numeri sono costanti. “Non c’è stata una diminuzione, ma dal fine settimana osserviamo una fase costante”, ha spiegato a Fanpage.it un portavoce dell’ospedale. “Sono numeri che vanno valutati a distanza di qualche giorno, è difficile dare una valutazione con una tempistica così breve. Era già successo che ci fosse un giorno o due con dati positivi, che hanno fatto ben sperare, ma poi il trend è peggiorato di nuovo”. Difficile dire se è stato superato il picco dei ricoveri, i reparti restano affollatissimi, ma anche a Milano le sensazioni degli operatori sono “moderatamente positive”. Una conferma arriva anche da un portavoce dall’ospedale Sacco: “Sì, dagli ultimi giorni un lievissimo calo c’è stato”. L’invito dei medici resta sempre lo stesso: ora più di prima, non abbassare la guardia e rimanere in casa

Gallera: circolare del Viminale mette a rischio sforzi fatti finora

Non nasconde la sua preoccupazione l’assessore della Regione Lombardia Giulio Gallera riguardo alle indicazioni del Viminale sulle attività motorie: “Non è questo il momento di abbassare la guardia. La circolare diffusa dal ministero dell’Interno rischia di creare un effetto psicologico devastante, vanificando gli sforzi e i sacrifici compiuti finora”.

“Il provvedimento ministeriale – secondo Gallera – potrebbe essere inteso come un segnale di allentamento delle misure di contenimento assunte finora. Misure rigide, importanti, che hanno però consentito di contenere la curva dei contagi del coronavirus”. Per l’assessore, “la luce in fondo al tunnel rischia di allontanarsi o di spegnersi del tutto nel momento in cui vengono trasmessi messaggi ambigui: l’indicazione utile per tutti deve essere quella di rimanere a casa, ancora per qualche settimana. Solo così riusciremo a sconfiggere questo nemico subdolo e invisibile”.

 

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INPS: BONUS 600 euro, ecco tutte le informazioni e la procedura per la richiesta

inps 600 euro
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Bonus 600 euro, quando e come si potrà inoltrare la domanda.

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Tra le misure contenute nel decreto Cura Italia, insieme al bonus baby sitter e al congedo parentale, c’è il bonus di 600 euro che il governo ha predisposto per le imprese e i lavoratori autonomi, cioè per tutti coloro che hanno partita Iva, in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus. Dopo svariate polemiche, la platea che avrà diritto all’aiuto economico è stata ampliata anche a libero professionisti, lavoratori iscritti a ordini professionali (architetti, ingegneri ecc.), co-co-co, iscritti alla gestione separata dell’Inps, artigiani, commercianti, agricoltori e coltivatori diretti, stagionali, addetti al turismo, lavoratori dello spettacolo.

Come fare domanda

Nel caso dei lavoratori iscritti a ordini professionali, può fare domanda direttamente alla propria cassa chi ha dichiarato fino a 35 mila euro di reddito esentasse ed è a totale carico del fondo ultima istanza. Il bonus lo riceverà anche chi dichiara un reddito tra 35 mila e 50 mila euro ma che può dimostrare di aver subito cali di attività di almeno il 33% nei primi tre mesi del 2020.

Dopo aver ottenuto il Pin, questa è la procedura da seguire: entrare in MyINPS con il Pin cittadino o lo Spid, accedere, procedere per Accesso servizi on line. Nella barra di ricerca selezionare “Domande per prestazioni al sostegno del reddito” e selezionare “Indennità COVID-19″

Per quanto riguarda gli iscritti all’Inps, la domanda può essere inviata in via telematica direttamente sul portale, a partire dalla mezzanotte di mercoledì 1° aprile.

Come richiedere il Pin durante l’emergenza Covid-19

La richiesta del PIN può essere effettuata attraverso il sito internet www.inps.it, utilizzando il servizio “Richiesta PIN”; oppure attraverso il Contact Center, chiamando il numero verde 803 164 (gratuito da rete fissa), oppure 06 164164 (a pagamento da rete mobile).

Una volta ricevute (via SMS o e-mail) le prime otto cifre del PIN, il cittadino le può immediatamente utilizzare in fase di autenticazione per la compilazione e l’invio della domanda on line per i bonus 600 euro previsti e per tutte le altre misure previste per l’emergenza Covid-19.

Con riferimento alla sola prestazione “bonus per i servizi di baby-sitting”, nell’ipotesi che la domanda sia stata inoltrata con il PIN semplificato, il cittadino dovrà venire in possesso anche della seconda parte del PIN, al fine della necessaria registrazione sulla piattaforma Libretto di Famiglia e dell’appropriazione telematica del bonus.

CHI PUO’ RICHIEDERLO :

L’indennità non viene riconosciuta ai percettori di reddito di cittadinanza.

Il decreto interministeriale estende il bonus a professionisti con cassa (previa domanda a quest’ultima) e reddito 2018 minore di 35mila. Fra 35 e 50 mila bisogna dimostrare un calo fatturato del 33%.

Liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi – liberi professionisti con partita Iva attiva alla data del 23 febbraio 2020 compresi i partecipanti agli studi associati o società semplici con attività di lavoro autonomo, iscritti alla Gestione separatadell’Inps; collaboratori coordinati e continuativi con rapporto attivo alla predetta data del 23 febbraio 2020 e iscritti alla Gestione separata dell’Inps: non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria.

Lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Artigiani – Commercianti – Coltivatori diretti, coloni e mezzadri) – non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto; non devono avere altre forme di previdenza obbligatoria ad esclusione della Gestione separata Inps.

Lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali – devono aver cessato il rapporto di lavoro dal 1° gennaio 2019 alla data del 17 marzo 2020; non devono essere titolari di un trattamento pensionistico diretto e non devono essere titolari di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

Lavoratori agricoli (operai agricoli a tempo determinato e altre categorie di lavoratori iscritti negli elenchi annuali) – possano fare valere nell’anno 2019 almeno 50 giornate di effettivo lavoro agricolo dipendente; non siano titolari di pensione

Lavoratori dello spettacolo (lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo) – almeno 30 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo; che abbiano prodotto nel medesimo anno un reddito non superiore a 50.000 euro; non siamo titolari di un trattamento pensionistico diretto, né di rapporto di lavoro dipendente alla data del 17 marzo 2020.

Coronavirus, Inps: “Nessun click day per bonus 600 euro”

Nessun click day per il bonus di 600 euro per gli autonomi e per tutte le altre prestazioni previste dal decreto Cura Italia. Lo afferma il presidente dell’Inps Pasquale Tridico. “Non ci sarà alcun ordine cronologico e le domande potranno essere inviate anche nei giorni successivi al primo aprile – dice – collegandosi al sito e cliccando sul banner dedicato”.

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CORONAVIRUS: all’Hotel Michelangelo arrivano i primi ospiti in quarantena

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CORONAVIRUS:  i primi ospiti al Michelangelo, l’hotel a 4 stelle. Grazie a un accordo tra il Comune di Milano e il Gruppo Finleonardo sarà la prima struttura privata di accoglienza

“Il Comune di Milano sta lavorando senza sosta e talvolta al di là del proprio ambito di competenza per dare risposte concrete all’emergenza sanitaria in corso, perché prima di tutto viene la salute delle persone – dichiarano la vicesindaco Anna Scavuzzo e gli assessori Pierfrancesco Maran (Urbanistica) e Gabriele Rabaiotti (Politiche sociali e abitative) -. Con estrema rapidità e spirito di collaborazione abbiamo concordato con la Prefettura e le Autorità sanitarie la possibilità di studiare un progetto da sottoporre alla Protezione civile. Ringraziamo la proprietà che ha tempestivamente e generosamente messo a disposizione la struttura in un momento così delicato”.

Il Gruppo Finleonardo ha messo a disposizione gratuitamente l’immobile: nell’ambito dell’accordo con il Comune è previsto il solo rimborso delle spese vive durante il periodo del progetto.

Presso l’hotel potranno essere ospitati soggetti CoViD positivi o contatti stretti con quarantena obbligatoria che sono stati dimessi o non hanno avuto percorsi ospedalieri, che non hanno alloggi idonei alla quarantena, soggetti CoViD positivi o stretti contatti con quarantena obbligatoria appartenenti alle Forze dell’Ordine e che vivono in strutture collettive, CoViD positivi o contatti stretti con quarantena obbligatoria senza fissa dimora o alloggianti temporaneamente in strutture comunitarie.

Questa prima settimana vedrà l’avvio della struttura che allargherà la capacità di accoglienza almeno fino al 30 maggio, salvo eventuali proroghe. Le stanze dell’hotel a disposizione sono 290 distribuite su due corpi di fabbrica, uno di 4 e l’altro di 17 piani.

Il Comune di Milano gestirà la struttura per tutto il periodo necessario, effettuando gli interventi di pulizia, lavaggio e sostituzione biancheria, fornitura dei pasti in monoporzione termosaldata tramite Milano Ristorazione, manutenzione ordinaria e sanificazione.

La Protezione civile nazionale rimborserà le spese sostenute dal Comune di Milano per la gestione dell’immobile.

Il sistema sociosanitario regionale tramite ATS Milano metropolitana e ASST Milano nord garantirà per ciascun paziente ospitato la sorveglianza sanitaria e il controllo dell’attuazione da parte del paziente delle prescrizioni mediche per tutto il periodo di permanenza. ATS e ASST metteranno a disposizione operatori socio-sanitari 24 ore su 24, oltre a un presidio di medici afferenti all’Associazione medici volontari onlus e uno sportello telefonico di sostegno psicologico. Sarà inoltre compito delle Autorità sanitarie regionali eseguire i tamponi e/o gli esami necessari presso l’hotel per accertare la negativizzazione dei soggetti ospitati e dichiarare la fine della quarantena, autorizzandone il rientro al proprio domicilio. Saranno in carico ad ATS tutte le spese relative alla gestione della sorveglianza sanitaria che provvederà a propria rendicontazione.

La Prefettura di Milano provvederà infine alla sicurezza della struttura.

Oltre all’Hotel Michelangelo, il Comune è impegnato nella gestione di strutture di accoglienza collettive e per quanti hanno difficoltà abitative. Per far questo sta riorganizzando le strutture presso il Centro sportivo Saini, il complesso di appartamenti di via Carbonia 14 e le strutture allo Scalo Romana e all’Ostello Rotta al QT8.

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FIERA DI MILANO: “L’ospedale dopo il coronavirus potrebbe rimanere per future emergenze”

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FIERA DI MILANO: L’ospedale realizzato per l’emergenza coronavirus potrebbe rimanere come hub di rianimazione e punto di riferimento del Nord

L’ospedale realizzato nella Fiera di Milano per curare per persone positive al covid-19 potrebbe rimanere in modo permanente anche dopo l’emergenza. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante la conferenza stampa di presentazione della struttura che a pieno regime avrà 200 posti di terapia intensiva e altrettanti medici anestesisti, che dovrebbero arrivare a 220, con circa 500 infermieri. “Sarà il simbolo di una battaglia vinta contro il coronavirus e della ripresa della regione”, ha aggiunto il governatore.

Fontana: L’ospedale alla Fiera di Milano potrebbe rimanere come hub
“Dai colloqui che ho avuto con il ministro Speranza e il presidente Conte ci può essere la decisione di lasciare definitivamente questo hub di rianimazione come punto di riferimento del Nord”, ha detto il governatore lombardo rispondendo a chi gli chiedeva se la struttura sarà smontata. Fontana ha ricordato che Palazzo Chigi sta valutando l’apertura di tre grandi centri nazionali dedicati alle emergenze sanitarie “in previsione che eventi del genere si possano ripetere”. L’idea potrebbe essere quindi quella di “lasciare la struttura in difesa di eventuali estreme situazioni” ma sono “scelte che faremo insieme al governo”.

Pazzali (Fondazione Fiera): Non vedo l’ora di smontarlo

Ma sul futuro dell’ospedale sembrano esserci idee molto diverse. Il presidente della fondazione Fiera, Enrico Pazzali, alla stessa domanda ha espresso la speranza di poter smontare l’ospedale presto, perché significherebbe che la pandemia è finita. “Questa struttura rimarrà finché sarà necessario che sia una diga o un faro della speranza, non so quando finirà ma non vedo l’ora di smontarla, abbiamo già predisposto con il Policlinico lo smontaggio e lo stoccaggio in magazzino per riutilizzare i materiali”.

Da 1200 donatori 21 milioni per ospedale Fiera
Sono stati oltre 1200 i donatori che hanno contribuito alla costruzione dell’ospedale in Fiera Milano, ha spiegato Pazzali, ringraziando “la signora che ha dato 100 euro e chi ha dato 10 milioni”. È grazie a loro che “abbiamo raccolto 21 milioni di euro”. Il numero uno della Fondazione Fiera ha rivendicato che “abbiamo fatto in 10 giorni ciò che in maniera ordinaria si fa in qualche anno”.

Belleri: è la più grande terapia intensiva Italia
Quello realizzato nei padiglioni milanesi non è un ospedale da campo. “È una struttura ospedaliera a tutti gli effetti” e ospiterà “il più grande reparto di terapia intensiva d’Italia”, ha sottolineato Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano che gestirà i padiglioni. L’ospedale “rappresenta uno strumento fondamentale per combattere la battaglia contro il covid”, ha aggiunto.

 

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SANITA’: in Lombardia dal 3 aprile la ricetta arriva via sms. Ecco le istruzioni

imm red ricette ambulatorio
imm red ricette ambulatorio

SANITA’: Il servizio  è dedicato a tutti coloro che hanno un account per i servizi digitali regionali, ma sarà attivabile anche dagli altri cittadini

Per fronteggiare il coronavirus, la Sanità in Lombardia si evolve e diventa completamente digitale: ora è possibile ritirare i medicinali in farmacia senza la copia cartacea della ricetta, semplicemente presentando la tessera sanitaria e il codice della ricetta. E dal 3 aprile tutti coloro che hanno attivato il Fascicolo sanitario elettronico (e che hanno quindi fornito alla Regione i propri dati) riceveranno il codice via email e sul cellulare.

La Regione Lombardia ha informato i propri cittadini che la Sanità regionale “sta attivando il servizio di trasmissione automatica del codice della ricetta all’indirizzo e-mail e al numero di cellulare registrato sul sito del Fascicolo sanitario elettronico o su altri servizi digitali della Regione.

Dal 3 aprile 2020, pertanto, riceverà i codici ricetta (NRE, Numero Ricetta Elettronica) per le prescrizioni farmaceutiche sia tramite e-mail, sia tramite sms, qualora abbia reso disponibile anche un numero di cellulare”.

Inoltre, sempre dal 3 aprile, “se tra i suoi contatti è presente una persona che vorrebbe usufruire del servizio di notifica tramite SMS, ma non ha mai avuto modo di accedere ai servizi digitali di Regione Lombardia, questa persona potrà attivare il servizio di invio del codice della ricetta via SMS senza necessità di autenticarsi, bensì collegandosi semplicemente al sito www.fascicolosanitario.regione.lombardia.it e inserendo il proprio numero di cellulare”.

La Regione ha anche attivato un Contact Center al numero verde 800.030.606 o via e-mail all’indirizzo di posta elettronica .

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QUARANTENA probabile fino a metà aprile, poi la graduale riapertura

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Quarantena almeno fino a Pasqua. Poi, forse a riaprire i battenti per primi saranno gli artigiani. A seguire parrucchieri, centri estetici e palestre. In coda cinema e teatri. Concerti a rischio

Per dichiarare vinta la guerra al coronavirus serviranno ancora diverse settimane.

 ​​​​​La serrata totale durerà almeno fino a Pasqua, poi, se il numero dei malati continuerà a calare drasticamente, il governo valuterà una possibile riapertura graduale.

Ma prima di maggio niente passeggiate, né saranno aperti bar e ristoranti. Anche quando potremo di nuovo uscire, non solo per urgenze, bisognerà mantenere la distanza di almeno un metro e indossare SEMPRE la mascherina nei luoghi pubblici.


Le attuali restrizioni verranno prorogate?
Il nuovo provvedimento del governo entrerà in vigore sabato 4 aprile e durerà per due settimane, fino al 18 aprile. Quel che è certo già da ora, è che fino al 12 aprile ci saranno le attuali restrizioni, le più rigide.

Quali sono le attività che ripartiranno per prime e per ultime?

Nei giorni successivi, come riporta Il Corriere della Sera, potrà invece essere valutata la riapertura di alcune attività imprenditoriali collegate alla filiera alimentare e farmaceutica finora non comprese tra i servizi essenziali. Ad esempio le imprese di meccanica legata all’agroalimentare oppure quelle chimiche che dovranno comunque dimostrare di essere in regola con le norme sulla distanza di sicurezza tra i dipendenti e la dotazione dei dispositivi di protezione.

Si studiano aperture scaglionate a seconda della tipologia degli esercizi commerciali. E’ probabile, riferisce La Repubblica, che inizialmente verrà dato il via libera a chi non ha particolari contatti con i clienti, come chi fa riparazioni oppure certi artigiani. Potrebbero essere costretti ad aspettare un po’ di più estetisti e parrucchieri, così come le palestre.

Per quanto riguarda bar, pub e ristoranti, potrebbero essere rintrodotte le misure già individuate subito prima della chiusura. Si dovrà quindi assicurare il distanziamento dei tavoli ed evitare che le persone stiano a contatto davanti ai banconi. Dovrà essere rispettata la regola della distanza minima di un metro tra gli avventori.

Fanalino di coda, in fatto di riapertura, sono cinema e teatri, che dovranno comunque far rispettare le distanze di sicurezza agli avventori, come già imposto prima del blocco. Anche grandi eventi, come concerti e partite, dovranno essere attentamente valutati. Gli esperti restano preoccupati dai grandi assembramenti.

L’uso di test sierologici per tornare al lavoro

I tecnici ipotizzano la possibilità di utilizzare test sierologici per individuare chi ha avuto la malattia: chi è stato contagiato, infatti, almeno per un po’ non rischia di infettarsi di nuovo e quindi può riprendere immediatamente il lavoro. Si tratta però di un’operazione alquanto complessa, perché i test devono essere validati.

Non ci resta che aspettare il prossimo Decreto del Governo, che analizzerà assieme al comitato scientifico la situazione e il trend dei contagi nelle prossime settimane.

 

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Musica che unisce: stasera il Concerto Show con raccolta fondi, chi ci sarà

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Musica che unisce, ecco il cast su Rai 1, martedì 31 marzo 2020

Musica che unisce, la serata-evento in onda questa sera, martedì 31 marzo, dalle 20.30.

Un charity show per raccogliere fondi per la Protezione Civile, realizzato in collaborazione col Ministero della Salute e grazie alla partecipazione di decine di artisti che hanno inviato clip ed esibizioni realizzate a casa, legate tra loro grazie alla voce narrante di Vincenzo Mollica.

Il pensiero corre subito all’iHeart Living Room Concert, andato in onda domenisca scorsa su Fox condotto da Elton John per raccogliere fondi a sostegno di chi è in crisi per l’emergenza COVID e a sostegno dei primi soccorritori per l’infanzia: una serata pensata per rallegrare gli americani in quarantena e per fare del bene, cui hanno partecipato con momenti di spettacolo di alto profilo stelle hollywoodiane e leggende della musica.

Musica che unisce, ospiti ed esibizioni

Tra gli ospiti Virginia Raffaele e Roberto Bolle di nuovo impegnati in un balletto, questa volta virtuale, Paola Cortellesi e Pierfrancesco Favino daranno vita a un dialogo a distanza, Gigi Proietti declamerà “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori. Enrico Brignano cercherà di sollevare lo spirito, mentre Luca Zingaretti reciterà un suo monologo, scritto apposta per invitare a donare per la Protezione Civile.

Il cast musicale prevede:

    • Alessandra Amoroso,
    • Andrea Bocelli,
    • Brunori Sas,
    • Cesare Cremonini,
    • Diodato,
    • Elisa,
    • Emma,
    • Ermal Meta,
    • Fedez,
    • Francesca Michielin,
    • Francesco Gabbani,
    • Gazzelle,
    • Gigi D’Alessio,
    • Levante,
    • Ludovico Einaudi,
    • Mahmood,
    • Marco Mengoni,
    • Negramaro,
    • Paola Turci,
    • Riccardo Cocciante,
    • Tiziano Ferro,
    • Tommaso Paradiso,
    • Marco Masini,
    • Pinguini Tattici Nucleari e Il Volo,
    • Calcutta
    • Måneskin.

Presenti per il mondo dello sport Andrea Dovizioso, Bebe Vio, Federica Brignone, Federica Pellegrini, Roberta Vinci, Valentino Rossi e Gregorio Paltrinieri.

Tra gli esperti chiamati a parlare del COVID il Prof. Walter Ricciardi – Consigliere del ministro della Salute, il Prof. Giovanni Rezza – Direttore Dipartimento Malattie Infettive – Istituto Superiore di Sanità, il Prof. Giuseppe Ippolito – Direttore scientifico INMI Lazzaro Spallanzani Roma e la Dott.ssa Flavia Riccardo – Ricercatrice – Istituto Superiore di Sanità.

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Trump : l’America aiuterà l’Italia con 100 milioni di dollari . Conte : ” Grato per il supporto”

trump aiuti allItalia per 100 milioni
trump aiuti allItalia per 100 milioni

TRUMP : aiuti sanitari all’Italia per 100 milioni di dollari

Gli Stati Uniti invieranno in Italia materiale sanitario per 100 milioni di dollari: lo ha detto il presidente americano Donald Trump spiegando anche che gli Usa stanno già fornendo respiratori all’Italia così come alla Spagna e alla Francia. “Giuseppe – ha aggiunto Trump riferendosi al presidente del consiglio Conte – era molto contento”

Trump aveva promesso di aiutare l’Italia, e puntale ieri ha parlato al telefono col premier Conte. I due leader hanno ribadito l’impegno a lavorare insieme per sconfiggere il coronavirus.

Nei giorni scorsi il presidente ha ordinato alla General Motors di produrre ventilatori, e ha detto che le macchine indispensabili per salvare le vite dei malati verranno mandate agli alleati che ne hanno più bisogno, come l’Italia. Questo è il primo atto concreto che potrebbe avvenire, insieme ad altri materiali come le maschere. Ieri infatti Trump ha detto di aver promesso a Conte l’invio di forniture mediche per circa cento milioni di dollari.

Gli Usa daranno pronti ad aiutare anche a Spagna e Francia.

Non si fanno attendere i ringraziamenti del Presidente Conte

 

conte ringrazia trump per gli aiuti all'italia

La situazione Coronavirus negli U.S.A

Negli Stati Uniti i numeri continuano a crescere molto rapidamente: l’ultimo bollettino parla di quasi 3mila vittime, di cui 486 nelle ultime 24 ore, mai così tanti dall’inizio dell’epidemia nel Paese. I casi accertati sono oltre 160mila. Anche per questo Tramp con il governo ha deciso di prorogare le misure di contenimento fino al 30 aprile. Nello Stato di New York i morti sono già più di mille in un mese. E nella Grande Mela diventata epicentro dell’epidemia in Usa, si sta montando un ospedale da campo nel mezzo di Central Park.

Il presidente Donald Trump deve rinunciare all’idea di riaprire gli Stati Uniti per Pasqua, annunciata qualche giorno fa, e prolunga le restrizioni per il contenimento del Coronavirus fino al 30 aprile.

Trump sembrerebbe aver abbandonato l’ottimismo passato,anche quando parla delle cifre del contagio e dei decessi provocati dal Covid-19: “Se potessimo limitarlo diciamo a 100.000 morti o meno, che comunque è un numero orribile”, ha detto il presidente, si potrebbe dire che si è fatto un “buon lavoro”.

Trump chiude guardando avanti, con un messaggio di speranza. “Per l’1 giugno saremo sulla strada della ripresa”. E, comunque, “sono pronto a fare tutto il necessario per salvare vite umane e l’economia”.

 

 

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Atterrati medici polacchi per supportarci nell’emergenza coronavirus : «Uniti ce la faremo»

medici polacchi in italia
medici polacchi in italia

Coronavirus, arrivati 15 medici polacchi, saranno operativi a Brescia

Dopo l’aiuto dell’Albania con l’invio dei medici e la dichiarazione di amore verso il nostro Paese da parte del Presidente Edi Rama, oggi con un volo umanitario è arrivato altro personale medico direttamente dalla Polonia.

Sono atterrati a Bergamo con un volo umanitario in arrivo da Varsavia . 15 medici polacchi aiuteranno i colleghi italiani nella lotta con il coronavirus.

«Siamo medici, abbiamo letto tutto il possibile sul coronavirus, nelle prossime ore inizieremo a lavorare» hanno detto i 15 medici appena sbarcati all’aeroporto di Orio al Serio. Lavoreranno con i colleghi degli Spedali Civili di Brescia.

«Tra loro — ha assicurato il console polacco Milano Adrianna Siennicka — ci sono anche specialisti in terapia intensiva, che sappiamo essere la priorità in questo momento ha Brescia».

La missione verrà interamente finanziata dalle risorse dell’Istituto Medico Militare polacco.  Come si legge nella nota dell’Ambasciata della Repubblica di Polonia :” Inviando i suoi medici la Polonia vuole dare un ulteriore supporto concreto al personale sanitario italiano, stremato dalla mole gigantesca di lavoro a cui deve far fronte ogni giorno. Lo spirito di enorme sacrificio con cui medici e paramedici italiani stanno affrontando la situazione di crisi merita il massimo rispetto ed è un esempio per tutta l’Europa. Dobbiamo stare insieme. Uniti ce la faremo».

 

AIUTI ANCHE DALLA REPUBBLICA CECA

Sono arrivati, in donazione dalla Repubblica Ceca, 10 mila camici protettivi per i nostri operatori sanitari, saranno subito distribuiti .

aiuti mascherine polonia e repubblica ceca

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Frida Kahlo la mostra digitale di Google Arts con più di 800 opere disponibili

Frida Kahlo mostra online google
Frida Kahlo mostra online google

Musei sulla piattaforma di Google Arts. Si chiama “Faces of Frida” ed è accessibile gratuitamente e da qualsiasi parte del mondo 

Frida Kahlo mostra google

Musei chiusi e l’obbligo di restare a casa, nel rispetto delle norme attuate dal Governo per affrontare l’emergenza coronavirus, è l’arte che viene da noi. Si moltiplicano le iniziative di importanti musei nazionali e internazionali, che mettono a disposizione degli utenti tour virtuali gratuiti. Ed è il momento giusto anche per riscoprire progetti esistenti da tempo, come Faces of Frida, la meravigliosa retrospettiva interamente digitale dedicata a Frida Kahlo. Per entrare nella vita e nelle opere dell’artista messicana, tra le più amate del XX secolo, vi basta un pc o uno smartphone, al resto ci ha pensato Google Arts & Culture.

Un viaggio a 360 gradi

Un viaggio a 360 gradi nell’universo di Frida Kahlo. Insieme ai gioielli del Museo Dolores Olmedo, del Museo Frida Kahlo di Città del Messico o del Museum of Fine Arts di Boston, non mancano lavori provenienti da collezioni private raramente esposti al pubblico, come View of New York, autoritratto dell’artista mentre guarda fuori dalla finestra del Barbizon Plaza Hotel durante un viaggio del 1932. E poi fotografie personali e ritratti d’autore, pagine di diario e disegni che svelano i processi creativi alla base delle opere più celebri.

Una collaborazione con 33 musei di sette diversi paesi del mondo che, sulla piattaforma di Google, rendono accessibile gratuitamente e da qualsiasi luogo l’opera di una delle pittrici più amate di sempre

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VIMINALE: Sabato 5000 denunciati,così si rischia la proroga quarantena fino a maggio

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

Sabato 28 marzo è stata una giornata «nera». Perchè il primo sabato dopo l’entrata in vigore del decreto legge che prevede sanzioni da 400 a 3.000 euro per chi viola i divieti di spostamento decisi per contenere il contagio da Coronavirus, ben 4.942 persone sono risultate con autocertificazione non in regola.

Quasi il doppio del giorno precedente, nonostante siano stati fatti meno controlli. E tanto basta per confermare quella linea del governo che ha già stabilito una conferma delle chiusure fino al 18 aprile e una possibile nuova proroga fino a maggio. Troppo alto il rischio che – qualora si decidesse di allentare sia pur di poco le misure – ci sarebbero violazioni gravi rispetto alla necessità di mantenere la distanza e di stare protetti con le mascherine e gli altri dispositivi.

Questo, nonostante le previsioni di un azzeramento dei contagi entro fine aprile in diverse regioni di d’Italia.

Ecco perché la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese ha deciso di potenziare ulteriormente i posti di blocco in tutta Italia coinvolgendo anche gli agenti della polizia municipale con funzioni di pubblica sicurezza. E perché il decreto che sarà firmato il 3 aprile prossimo non dovrebbe contemplare alcuna concessione rispetto al lockdown attualmente in vigore.

Quasi 5.000 a spasso

Il 26 marzo scorso, primo giorno dopo il nuovo decreto che ha sostituito la denuncia penale con la sanzione amministrativa, in tutta Italia sono state controllate 183.578 cittadini e soltanto 1.515 non sono stati in grado di giustificare l’uscita da casa. Il giorno successivo, venerdì, i controlli sono stati 210.365 e le multe 2.783 con una percentuale che si è mantenuta costante. L’impennata è arrivata sabato quando i fermati sono scesi a 203.011 ma gli “irregolari” sono stati 4.942. Cittadini che, nonostante i divieti e forse attratti dalla bella giornata, hanno ignorato tutte le misure di contenimento e sono andati in giro in auto oppure a piedi. Hanno passeggiato con la scusa della spesa o di andare a trovare un parente anziano o malato.

E c’è addirittura chi – ne sono stati denunciati 50 – è uscito di casa nonostante fosse in quarantena perché trovato positivo al Covid-19 e adesso rischia di essere processato per epidemia colposa.

Giovedì erano stati addirittura 129 i malati che senza preoccuparsi minimamente del pericolo causato, erano in strada nonostante le norme prevedano il completo isolamento.

Ecco le giustificazioni più divertenti finora registrate in Italia.


Coronavirus, muore la donna positiva che prese due aerei e un taxi per tornare da Pavia a Modica.

Pur di tornare a casa, in Sicilia da Pavia, una settimana fa aveva preso due aerei e un taxi da Catania a Modica. Per questo era stata pure denunciata dal sindaco di Modica e indagata dalla procura di Ragusa. La notte scorsa è morta nell’ospedale Maggiore di Modica, stroncata dal coronavirus. La donna, 73 anni, già affetta da altre patologie, era stata ricoverata già poche ore dopo il suo rientro, in quei giorni in cui esplodeva l’ennesima polemica sulla «permeabilità» degli ingressi nell’isola.

Domenica scorsa da Pavia la donna aveva raggiunto l’aeroporto di Malpensa da dove si era imbarcata per Roma. Da lì aveva preso uno dei due voli giornalieri rimasti per Catania e, una volta sbarcata e superati i controlli allo scalo di Fontanarossa, con un taxi aveva raggiunto Modica. L’indomani, lunedì 23 marzo, era stata ricoverata in ospedale.

Ieri era stata trasferita in rianimazione per l’aggravarsi delle sue condizioni. Nella notte, intorno alle 3, è morta.

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Uniqlo dona 1 milione di mascherine e piumini al Comune di Milano

Coronavirus masherine uniqlo
Coronavirus masherine uniqlo

Uniqlo dona aiutando il comune di Milano : “Ricambiamo il vostro affetto”

Il colosso giapponese di abbigliamento Uniqlo dona un milione di mascherine al comune di Milano e 400 piumini ai volontari che prestano servizio in città, impegnati in queste settimane nell’emergenza coronavirus. Le mascherine saranno distribuite agli ospedali e ai centri con maggiore necessità, a tutela degli operatori comunali e dei volontari attivi sul territorio.

L’emergenza provocata dal covid-19 che ha travolto l’Italia ha reso infatti il reperimento delle mascherine estremamente difficile e per questo il marchio si è sentito in dovere di unirsi alla macchina della solidarietà che si è messa in moto negli ultimi giorni per far fronte alla difficile situazione in cui versa il Paese.

Fin dall’annuncio, poi concretizzato con l’apertura dello store di piazza Cordusio, Uniqlo ha instaurato un bel legame con la città. Infatti all’inaugurazione c’erano km di coda per assistere all’apertura dello store giapponese .

uniqlo dona mascherine comune di milano

«Vogliamo ricambiare il caldo benvenuto e il sostegno che i milanesi hanno dimostrato ad Uniqlo in questo suo primo anno a Milano, ed esprimere la nostra gratitudine prestando aiuto alla città sopperendo alla mancanza di mascherine di protezione e donando 400 piumini Ultra light down.  Un contributo tangibile che spero dimostri l’importanza, ora più che mai, di rimanere uniti», ha affermato Kohsuke Kobayashi,  chief operating officer di Uniqlo Italy.

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