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martedì, Maggio 6, 2025
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L’abbraccio tricolore dei camici, al San Gerardo l’opera Inno alla Vita

spadea inno alla vita san gerardo
spadea inno alla vita san gerardo

L’artista monzese ha donato alla Asst di Monza l’installazione che ritrae tre camici in resina abbracciati nel tricolore“

È stata posizionata lunedì 4 maggio all’Ospedale San Gerardo di Monza l’opera “Inno alla vita” dell’artista monzese Roberto Spadea. L’installazione è dedicata a tutti gli operatori sanitari.

Tre camici trattati in resina con i colori della bandiera italiana, abbracciati. L’opera si trova al piano -1S della Palazzina Accoglienza, davanti all’Auditorium “Enrico Maria Pogliani”.

 

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“Quest’opera – spiega Spadea – nasce dalla profonda commozione suscitata dalle immagini continuamente proposte dai media riguardo la terribile pandemia della quale il mondo intero è vittima. Il sovraffollamento degli ospedali, presi d’assalto da centinaia di nuovi malati, ha rimesso in evidenza il ruolo fondamentale di medici ed infermieri, importante ogni giorno ma mai come in questo periodo. Schierati in prima linea, i
professionisti del reparto sanitario combattono un nemico invisibile, per molti, purtroppo risultato anche letale. Il camice bianco, da sempre simbolo per eccellenza della professionalità medica è diventato oggi l’unica barriera per conservare la nostra fragile sopravvivenza. Ed è proprio il camice che in questa opera si tinge di tricolore per esaltare l’unità di un popolo che, in momenti difficili come questo, sa trovare la forza, l’unità ed il coraggio per mettere al primo posto il bene comune”.

“L’opera ‘Inno alla vita’ incarna molto bene lo spirito di fratellanza e la determinazione che ci ha consentito di far fronte a questa calamità – sottolinea il Direttore Generale Mario Alparone -. Quando il dottor Orazio Ferro mi ha anticipato la possibilità che il suo autore volesse esporla da noi, ho subito colto l’opportunità per la capacità evocativa che trasmette. Un abbraccio che ci ha tenuto insieme e che spero torneremo anche a scambiare fisicamente presto. Stiamo gradualmente ed in sicurezza ritornando ad esercitare le nostre attività chirurgiche ed ambulatoriali, partendo da quelle più urgenti, che si sono accumulate in questi due mesi di epidemia, che hanno visto l’azienda gestire circa 600 malati e quasi 100 persone in terapia intensiva, uno sforzo enorme tra i primi in regione Lombardia”.

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Cremona : il primo giorno con zero decessi dopo 73 giorni di morti per coronavirus

cremona zero coronavirus
cremona zero coronavirus

 

Torna, lentamente, anche la vita e la speranza: dopo 73 giorni e 1.025 croci, finalmente cessano le morti.

A Cremona ieri non si sono registrati morti per Covid, non succedeva da 73 giorni. Un ottimo segnale all’inizio della Fase 2 anche se non tale da allentare l’attenzione, anche per questo è arrivata la richiesta del prefetto Vito Danilo Gagliardi a controlli attenti nelle aree verdi dove ieri si sono presentati in tanti.

Cala in contagio nel cremonese

Tre nuovi casi — a Crema, Pizzighettone e Scandolara Ravara — accertati nella giornata che ha inaugurato la fase 2. Già una settimana fa, il radiologo dell’ospedale Maggiore di Crema, Maurizio Borghetti, aveva parlato di una riduzione della carica virale, constatata analizzando le Tac e verificando come le polmoniti interstiziali si stessero riducendo a meno di una decina al giorno. Mentre nella fase di massima espansione, le diagnosi di questo tipo sfioravano il centinaio. Il dato dei positivi in provincia si attesta a 6.109 (il picco massimo in una sola giornata era stato di 341), ma le Terapie intensive degli ospedali di Cremona e Crema, si stanno lentamente svuotando.

Il bollettino dei contagi Coronavirus aggiornato in data 5 Maggio

Lombardia 78.605 (+500, +0.6%; ieri erano stati +577)
Emilia-Romagna 26.275 (+100, +0.4%; ieri erano stati +159)
Veneto 18.402 (+29, +0.2%; ieri erano stati +55)
Piemonte 27.774 (+152, +0.6%; ieri erano stati +192)
Marche 6.392 (+29, +0.5%; ieri erano stati +44)
Liguria 8.475 (+63, +0.7%; ieri erano stati +53)
Campania 4.518 (+20, +0.4%; ieri erano stati +14)
Toscana 9.631 (+30, +0.3%; ieri erano stati +38)
Sicilia 3.267 (+12, +0.4%; ieri erano stati +15)
Lazio 6.914 (+67, +1%; ieri erano stati +38)
Friuli-Venezia Giulia 3.085 (+9, +0.3%; ieri erano stati +4)
Abruzzo 3.025 (+25, +0.8%; ieri erano stati +4)
Puglia 4.170 (+17, +0.4%; ieri erano stati +9)
Umbria 1.400 (+6, +0.4%; ieri nessun nuovo caso)
Bolzano 2.542 (+1, +0.04%; ieri erano stati +5)
Calabria 1.119 (+1, +0.1%; ieri +4)
Sardegna 1.318 (+1, +0.1%; ieri il dato aveva registrato un errore di conteggio)
Valle d’Aosta 1.143 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Trento 4.261 (+3, +0.1%; ieri erano stati +11)
Molise 301 (nessun nuovo caso, per il secondo giorno di fila)
Basilicata 396 (+10, +2.6; ieri nessun nuovo caso)

LOMBARDIA

Bergamo 11.550
Brescia 13.168
Como 3.364
Cremona 6.130
Lecco 2.371
Lodi 3.114
Monza Brianza 4.881
Milano 20.398
Mantova 3.215
Pavia 4.551
Sondrio 1.223
Varese 2.891
Altro/in fase di verifica 1.749

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Riapre l’aeroporto di Orio al Serio: via libera immediato a voli passeggeri

Orio al serio bergamo dati 2015 passeggeri
Orio al serio bergamo dati 2015 passeggeri

Via libera con effetto immediato alla riapertura dell’aeroporto di Orio al Serio

 

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha dato il via libera con effetto immediato alla riapertura dell’aeroporto di Orio al Serio. Lo scalo aeroportuale di Bergamo dal 12 marzo era attivo solo per i voli sanitari, di emergenza e di Stato. È la prima riapertura al traffico aereo in Lombardia nella fase 2 dell’emergenza coronavirus.

In un comunicato Sacbo, società che gestisce lo scalo di Orio al Serio, precisa che “l’aerostazione è interdetta al pubblico, sarà aperta solo in concomitanza con la riattivazione dei voli e l’accesso sarà soggetto a limitazioni, nel rispetto delle normative vigenti sui controlli e sul distanziamento sociale

 

Il bollettino dei contagi Coronavirus aggiornato in data 5 Maggio

Lombardia 78.605 (+500, +0.6%; ieri erano stati +577)
Emilia-Romagna 26.275 (+100, +0.4%; ieri erano stati +159)
Veneto 18.402 (+29, +0.2%; ieri erano stati +55)
Piemonte 27.774 (+152, +0.6%; ieri erano stati +192)
Marche 6.392 (+29, +0.5%; ieri erano stati +44)
Liguria 8.475 (+63, +0.7%; ieri erano stati +53)
Campania 4.518 (+20, +0.4%; ieri erano stati +14)
Toscana 9.631 (+30, +0.3%; ieri erano stati +38)
Sicilia 3.267 (+12, +0.4%; ieri erano stati +15)
Lazio 6.914 (+67, +1%; ieri erano stati +38)
Friuli-Venezia Giulia 3.085 (+9, +0.3%; ieri erano stati +4)
Abruzzo 3.025 (+25, +0.8%; ieri erano stati +4)
Puglia 4.170 (+17, +0.4%; ieri erano stati +9)
Umbria 1.400 (+6, +0.4%; ieri nessun nuovo caso)
Bolzano 2.542 (+1, +0.04%; ieri erano stati +5)
Calabria 1.119 (+1, +0.1%; ieri +4)
Sardegna 1.318 (+1, +0.1%; ieri il dato aveva registrato un errore di conteggio)
Valle d’Aosta 1.143 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Trento 4.261 (+3, +0.1%; ieri erano stati +11)
Molise 301 (nessun nuovo caso, per il secondo giorno di fila)
Basilicata 396 (+10, +2.6; ieri nessun nuovo caso)

LOMBARDIA

Bergamo 11.550
Brescia 13.168
Como 3.364
Cremona 6.130
Lecco 2.371
Lodi 3.114
Monza Brianza 4.881
Milano 20.398
Mantova 3.215
Pavia 4.551
Sondrio 1.223
Varese 2.891
Altro/in fase di verifica 1.749

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BONUS 600 EURO per nuove categorie, ecco le possibili novità del Decreto Maggio

inps 600 euro
inps 600 euro

Il tanto atteso decreto aprile, divenuto decreto maggio, non è ancora stato approvato. Dalla bozza in esame al Consiglio dei Ministri tuttavia si prevede l’intenzione di rinnovare per il mese di aprile il bonus di 600 euro già concesso a favore dei soggetti di cui all’articolo 27 del decreto-legge 18 marzo del 2020, n. 18, nel mese di marzo e di estendere questa indennità a nuovi beneficiari non contemplati precedentemente nel “Cura Italia”.

Si tratta di lavoratori dipendenti e autonomi che, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID 19 hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività o il loro rapporto di lavoro.

Ai nuovi beneficiari verrebbe quindi concessa un’ indennità pari a 600 euro per ciascun mese di aprile e di maggio.

Vediamo nello specifico quali sono  le categorie dei nuovi lavoratori e i rispettivi requisiti, indicati nell’art. 20 della bozza di decreto maggio:

  • lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
  • lavoratori intermittenti (artt. 13-18 del D. Lgs. 81/15), che abbiano lavorato almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
  • lavoratori autonomiprivi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla G. S. INPS, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti di lavoro autonomo occasionali ex art. 2222 del c.c., e non avessero un contratto in essere al 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già iscritti al 23 febbraio 2020 alla Gestione Separata, con accredito nello stesso periodo di almeno un contributo mensile;
  • incaricati alle vendite a domicilio con relativo reddito annuo 2019 superiore ad euro 5.000, titolari di partita IVA attiva e iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS al 23 febbraio 2020.

Le nuove categorie di lavoratori contemplate non potranno comunque percepire il bonus nel caso in cui:

– risultino titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente;

– siano titolari di pensione.

La medesima indennità (600 euro per ciascun mese di aprile e maggio) verrebbe inoltre riconosciuta ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello spettacolo, con almeno 15 contributi giornalieri versati nell’anno 2019 al medesimo Fondo, cui deriva un reddito non superiore a 35.000 euro, e non titolari di pensione o di rapporto di lavoro dipendente alla data di entrata in vigore della presente disposizione.

Si specificano inoltre alcune importanti previsioni contenute nella bozza di decreto:

  • le indennità che verranno erogate dall’INPS non concorrono alla formazione del reddito;
  • si intende riconoscere il bonus (diversamente rispetto a quanto stabilito nel Cura Italia) anche ai percettori di reddito di cittadinanza (purchè la somma complessiva erogata non superi i 600 euro);
  • i bonus previsti nella bozza di decreto non dovrebbero essere cumulabili tra loro e neppure con il cd. reddito di ultima istanza (art.44 del Cura Italia);
  • le indennità potrebbero invece essere compatibili con la percezione dell’assegno ordinario di invalidità.

Da ultimo si segnala l’incertezza nelle misure che verranno adottate nei confronti dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza professionale (verso i quali era stato previsto un bonus una tantum per il mese di marzo di 600 euro, a carico del Ministero del Lavoro). E’ auspicabile che venga integrato il fondo stanziato in origine, quantomeno al fine di consentire l’erogazione del bonus relativo al mese di marzo ai soggetti che avevano fatto domanda ma che non lo hanno ricevuto a causa dell’esaurimento delle risorse previste. Si attende pertanto il relativo decreto interministeriale attuativo.


Bonus dunque esteso per nuove categorie prima non tutelate

Per coprire categorie di lavoratori originariamente non inserite nel “Cura italia”, il decreto riconosce un’indennità di 600 euro ciascuna per i mesi di aprile e maggio, alle seguenti categorie di lavoratori dipendenti e autonomi che in conseguenza dell’emergenza epidemiologica hanno cessato, ridotto o sospeso l’attività o il rapporto di lavoro:
a) lavoratori dipendenti stagionali appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020 e che abbiano svolto la prestazione lavorativa per almeno trenta giornate nel medesimo periodo;
b) lavoratori intermittenti (artt. 13-18 del D. Lgs. 81/15), che abbiano lavorato almeno trenta giornate tra il 1° gennaio 2019 e il 31 gennaio 2020;
c) lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie diverse dalla G. S. INPS, che nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 23 febbraio 2020 siano stati titolari di contratti di lavoro autonomo occasionali ex art. 2222 del c.c., e non avessero un contratto in essere al 23 febbraio 2020. Gli stessi, per tali contratti, devono essere già iscritti al 23 febbraio 2020 alla Gestione Separata, con accredito nello stesso periodo di almeno un contributo mensile;
d) incaricati alle vendite a domicilio con relativo reddito annuo 2019 superiore ad euro 5.000, titolari di partita IVA attiva e iscritti in via esclusiva alla Gestione Separata INPS al 23 febbraio 2020.
Tutti i lavoratori sopra indicati, alla data della domanda di bonus non devono:
a) titolari di altro contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, diverso dal contratto intermittente;
b) titolari di pensione.


Caratteristiche comuni a tutti i bonus

Il decreto dispone che ognuna delle suesposte indennità non concorre alla formazione del reddito e sarà erogata, a domanda, dall’INPS in unica soluzione, nel limite di spesa dei fondi che verranno stanziati (ad oggi non noti).
In modifica di quanto previsto dal “Cura Italia” le indennità del decreto aprile sono riconosciute anche ai percettori di reddito di cittadinanza, fino al raggiungimento della somma complessiva (RdC+bonus) di 600 euro.
Le indennità sopra descritte non sono cumulabili tra loro e con quella prevista dall’art. 44 del “Cura Italia” (reddito di ultima istanza) ma – a differenza di quanto previsto dal Cura Italia ed a precisazione delle norme di dettaglio – il decreto aprile dispone che esse sono compatibili con la percezione dell’assegno ordinario di invalidità (legge n. 222/84).
Si precisa, infine, che dall’entrata in vigore del decreto, non sarà più possibile richiedere i bonus di cui agli articoli 27, 28, 29 e 38 del “Cura Italia”.

Quale sorte per i liberi professionisti iscritti alle Casse di previdenza?

L’art. 44 ed il decreto interministeriale attuativo (28 marzo 2020) hanno previsto un bonus una tantum per il mese di marzo di 600 euro, a carico del Ministero del Lavoro, rivolto – tra gli altri – ai professionisti ordinistici iscritti alle Casse di previdenza professionale. Questo bonus ha subito mutamenti di disciplina in corso ed ha scontato uno stanziamento largamente insufficiente rispetto al numero di richiedenti aventi diritto. Ora, il decreto Maggio, per un verso sembrerebbe quadruplicare lo stanziamento originario, da 300 milioni (per 2/3 destinati ai citati professionisti) ad 800 milioni complessivi per il reddito di ultima istanza.
Per altro verso ha istituito una “Nuova indennità” per i medesimi soggetti tutelati dal citato art. 44. Tuttavia, la formulazione del testo non entra nel merito – se non per escludere dai percettori i titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ed i pensionati. Sarà, quindi, necessario attendere il nuovo decreto interministeriale attuativo per comprendere portata e misura di tale nuovo bonus. Con l’auspicio che – a differenza del mese di marzo – il provvedimento sia esaustivo e venga emanato con celerità.
Non resta che aspettare il varo del Decreto Maggio che definisca le misure in esame.
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CICLISMO: Il Giro si correrà dal 3 al 25 ottobre, in contemporanea con la Vuelta

Le Maglie.
Le Maglie.

Tante gare in poco tempo, e così il Giro si correrà in contemporanea con alcune grandi classiche e con la Vuelta. E’ un calendario a dir poco, ma inevitabilmente sovraffollato quello pubblicato dall’Uci. Il Giro occuperà quasi per intero ottobre (si parte il 3, si finisce il 25) ma si sovrapporrà con Liegi, Fiandre, Roubaix e con l’inizio della Vuelta, programmato per il 20. La Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera, diventa quella della piena estate, voisto che si correrà l’8 agosto. Ultima gara del World Tour sarà il Lombardia, il 31 ottobre. Ufficializzato anhe il calendario femminile, con la grande novità della Parigi-Roubaix, che vedrà la sua prima edizione il 25 ottobre.

Il Giro dunque appare sacrificato dalla contemporaneità con le corse del Nord: alcuni corridori specializzati in queste ultime gare saranno fatalmente costretti a dirottare il proprio calendario lontano dalle strade italiane. Il Tour dal canto suo (29 agosto-20 settembre, una settimana prima della prova elite dei Mondiali) avrà una posizione di privilegio, avendo la concorrenza solo della Tirreno-Adriatico, corsa tradizionalmente riservata a chi prepara il Giro. “Stiamo studiando due ipotesi per la nuova partenza del Giro d’Italia, ambedue al sud. E non è detto che siano in Sicilia”, ha spiegato Mauro Vegni, direttore sportivo di Rcs Sport, che organizza la Corsa Rosa, commentando il nuovo calendario diffuso oggi dall’Uci. “In questo momento -dice- è complicato parlare con le regioni, pensiamo di definire la partenza entro un paio di settimane. Per noi comunque contava essenzialmente avere un calendario per ricominciare a mettere in piedi gli eventi. Le grandi classiche italiane in estate? A noi va bene, e d’altronde molti paesi non avevano ammesso eventi sportivi ad agosto, erano rimaste solo le grandi corse italiane”

“Abbiamo elaborato un nuovo calendario solido, accattivante e vario, il più realistico e coerente possibile. Ciò è stato fatto non appena possibile e in linea con le informazioni disponibili oggi sull’evoluzione della pandemia”. Lo afferma il presidente dell’Uci, David Lappartient. “Corridori, team e organizzatori hanno ora le date di cui hanno bisogno per anticipare la ripresa della corsa il primo agosto. Questo è un passo molto importante che l’intera comunità ciclistica, colpita finanziariamente dalla pandemia, stava aspettando. Vorrei riconoscere lo spirito di solidarietà e responsabilità dimostrato da tutti i protagonisti – a questo proposito ringrazio Unipublic che ha accettato di ridurre la lunghezza della Vuelta – e il coraggio che le famiglie del ciclismo professionistico hanno dimostrato in questi tempi difficili. Continueremo ad avanzare insieme verso la ripresa della stagione, tuttavia ricordando che la salute dei ciclisti e di tutte le parti interessate è ancora la priorità principale e che la ripresa delle nostre attività dipenderà dall’evoluzione della situazione mondiale”.

Il calendario completo

1° agosto: Strade Bianche
5-9 agosto: Tour di Polonia
8 agosto: Milano-Sanremo
12-16 agosto: Critérium du Dauphiné
16 agosto: Prudential RideLondon-Surrey Classic
25 agosto: Bretagne Classic – Ouest-France
29 agosto -20 settembre: Tour de France
7-14 settembre: Tirreno-Adriatico
11 settembre: Grand Prix Cycliste de Québec
13 settembre: Grand Prix Cycliste de Montréal
20-27 settembre: Mondiali (Aigle-Martigny)
29 settembre -3 ottobre: BinckBank Tour
30 settembre: Freccia Vallone
3-25 ottobre: Giro d’Italia
4 ottobre: Liegi-Bastogne-Liegi
10 ottobre: Amstel Gold Race
11 ottobre: Gent-Wevelgem
14 ottobre: Dwars door Vlaanderen
15-20 ottobre: Gree – Tour of Guangxi
18 ottobre: Giro delle Fiandre
20 ottobre – 8 novembre: Vuelta a España
21 ottobre: Driedaagse Brugge-De Panne
25 ottobre: Parigi-Roubaix
31 ottobre: Il Lombardia

Il calendario femminile

1° agosto: Strade Bianche
8 agosto: Postnord UCI WWT Vårgårda West Sweden TTT
9 agosto: Postnord UCI WWT Vårgårda West Sweden RR
13-16 agosto:  Ladies Tour of Norway
26 agosto: GP de Plouay – Lorient Agglomération Trophée WNT
29 agosto: La Course by Le Tour de France
1-6 settembre: Boels Ladies Tour
11-19 settembre: Giro d’Italia Internazionale Femminile
30 settembre: Freccia Vallone
4 ottobre: Liegi-Bastogne-Liegi
10 ottobre: Amstel Gold Race Ladies
11 ottobre: Gand-Wevelgem
18 ottobre: Giro delle Fiandre
20 ottobre: Tour of Guangxi Women’s WorldTour
20 ottobre: Driedaagse Brugge-De Panne
23-25 ottobre: Tour of Chongming Island
25 ottobre: Parigi-Roubaix
6-8 novembre: Ceratizit Madrid Challenge by La Vuelta

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Mercati Comunali di Milano : da giovedì graduale apertura in vari quartieri

mercati scoperti milano
mercati scoperti milano

Tajani: “Apriamo subito 26 mercati scoperti per rispondere in maniera efficace e puntale alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani”. Un programma in più fasi per garantire un servizio importante per i cittadini nel rispetto delle distanze di sicurezza

Da giovedì 7 maggio Milano ritrova i suoi mercati scoperti. Saranno infatti 26 quelli che torneranno operativi in via sperimentale per i soli operatori generi alimentari, su 94 che normalmente hanno luogo in città.  Il programma di riapertura elaborato dall’Assessorato alle Attività produttive e Commercio in collaborazione con la Polizia locale e con le associazioni di categoria per il Commercio su Aree pubbliche prevede una graduale ripresa in più fasi dei mercati scoperti, in sintonia con i provvedimenti emessi dal Governo e dalla Regione Lombardia per il contenimento del virus durante la Fase 2 dell’emergenza CoViD.

“Abbiamo predisposto un piano di 26 aperture improntato alla gradualità, alla prudenza e alla copertura di quartieri sia centrali sia periferici, capace di rispondere in maniera efficace e puntale alle esigenze dei cittadini, soprattutto anziani che numerosi frequentano i mercati scoperti – spiega l’assessora alle Politiche per il lavoro, Attività produttive e Commercio Cristina Tajani –. Importante è stato il confronto con gli ambulanti e le loro associazioni: l’obiettivo comune è la tutela della salute di cittadini e lavoratori, senza dimenticare la grave sofferenza economica di una categoria che ha sofferto in questi mesi una grave perdita di reddito”.

ripresa mercati scoperti

La prima fase prevede la riapertura di 26 mercati settimanali (4 mercati al giorno dal lunedì al venerdì e 6 mercati il sabato) con una capacità complessiva di 1.124 posteggi, esclusivamente alimentari (il 34% dei 3.336 titolari alimentari totali).  Per questa fase sono stati preferiti quei mercati che insistono su parterre centrali, parcheggi, piazze aperte e strade che non presentano promiscuità con accessi residenziali o edifici pubblici e privati. Inoltre verrà condotta una sperimentazione in un mercato collocato in una via residenziale, il mercato di via Fauchè del sabato, dove è stato effettuato un sopralluogo preventivo alla presenza della Protezione civile.

Le sedi mercatali, a tutela della salute dei cittadini e degli operatori, saranno delimitate e recintate e presenteranno varchi obbligatori di accesso e uscita, che limiteranno al massimo l’incrocio ravvicinato tra le persone. I varchi saranno presidiati da personale dedicato che, oltre a regolare l’afflusso,  potrà rilevare  la temperatura corporea dei cittadini prima dell’ingresso.

Per limitare al massimo la concentrazione sarà definita la capienza massima, riferito al numero di persone contemporaneamente presenti all’interno delle aree di mercato, che comunque non potrà essere superiore al doppio del numero dei posteggi. L’ingresso sarà consentito a un solo membro per famiglia, fatta eccezione per coloro che hanno la necessità di recare con sé minori di anni 14, persone con disabilità o anziani.

Ciascun operatore commerciale dovrà obbligatoriamente usare mascherina e guanti. I banchi di vendita saranno posizionati in forma alternata nella modalità a scacchiera oppure su fila unica mantenendo una distanza minima di 2,5 metri tra un operatore e l’altro. Ogni banco vedrà al massimo la presenza di due addetti alla vendita e in questa fase saranno sospese le operazioni di spunta, ovvero le assegnazioni giornaliere sui posteggi temporaneamente liberi.

Nei prossimi giorni l’Amministrazione comunale sottoscriverà appositi accordi con le associazioni di categoria e con gli operatori commerciali per lo svolgimento delle attività di presidio e sorveglianza dei varchi d’accesso e delle aree mercatali. Le associazioni, come previsto dall’Ordinanza regionale, metteranno inoltre a disposizione in ogni mercato un “CoViD manager”, con il compito di coordinare sul posto il personale, ai fini dell’assistenza a clienti e operatori del mercato nonché supervisionare l’attuazione delle misure di prevenzione e sicurezza.

La seconda fase – che prenderà il via dopo la prima settimana sperimentale – prevede l’attivazione graduale di ulteriori mercati, in modo da consentire la ricollocazione di tutti gli operatori alimentari titolari di posteggio nei mercati milanesi.

La vendita di prodotti non alimentari rimane inibita almeno fino al 18 maggio. Quando i decreti del Governo e le ordinanze regionali lo consentiranno, potrà iniziare la terza fase con il reinserimento definitivo di tutti i generi merceologici e la riapertura delle attività per tutti i circa 10mila operatori presenti nei mercati cittadini.

Il programma di riapertura  previsto dall’Amministrazione sarà modulare e flessibile  in ragione della necessità di rispettare  eventuali  nuove  regole di contingentamento imposte da Governo e Regione Lombardia durante la fase 2 dell’emergenza. Solo nel caso in cui permangano anche in futuro stringenti regole di distanziamento tali da comportare la drastica riduzione di spazi disponibili nei mercati, sarà necessario adottare un sistema di rotazione tra gli operatori, imponendo la frequenza alternata.

Giovedì 7 maggio alle ore 11 presso il mercato di via San Marco l’assessora Cristina Tajani illustrerà il nuovo assetto dei mercati.

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Biblioteca degli Alberi : Un grande cuore verde sui prati di BAM per dire grazie a Milano e rendere omaggio a tutti i suoi cittadini

biblioteca degli alberi
biblioteca degli alberi

 

“BAM loves Milano” è il messaggio rivolto alla città dalla Biblioteca degli Alberi che sottolinea così l’inizio della Fase 2. La maxi scritta è apparsa sul prato del parco come tributo all’impegno dimostrato dalla cittadinanza nella lotta contro il coronaviurs

Un grande cuore verde sui prati di BAM per dire grazie a Milano e rendere omaggio a tutti i suoi cittadini per l’impegno dimostrato nella lotta contro la pandemia.

“Ogni gesto conta, ogni persona può fare la differenza: questo cuore è un gesto di amore per Milano da BAM e dalla sua comunità fatta di aziende e di individui, i BAMFRIEND, che credono nella forza salvifica della natura e in un modo innovativo di proporre cultura”.

Le parole di Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM, sono il nostro saluto e il nostro augurio per questo nuovo inizio, che per noi riparte dal cuore!

 

 

BAM – Biblioteca degli Alberi Milano – La storia

BAM è un giardino botanico contemporaneo nel cuore di Milano dove vivere esperienze culturali a contatto con la natura. E’ un parco pubblico gestito dalla Fondazione Riccardo Catella con un modello innovativo di partnership pubblico-privata, inaugurato il 27 ottobre 2018.
La sua storia comincia già nel 2004:
  • Il 26/07/2004 è stato pubblicato sul BURL n.31 l’ADP relativo al PII Garibaldi Repubblica per il recupero e la riqualificazione funzionale delle aree situate nella zona “Garibaldi-Repubblica”. Il PII ha previsto e disciplinato la realizzazione di un parco pubblico fra le vie M. Gioia, De Castillia e Sassetti, incluso lo spazio sopra il tunnel fino al Podio, per il quale l’Amministrazione comunale ha indetto del 2004 un “Concorso internazionale di progettazione”, vinto dallo studio Inside Outside | Petra Blaisse con il progetto “Biblioteca degli Alberi”;
  • A dicembre 2014 è stato approvato il progetto definitivo del parco “Biblioteca degli Alberi”;
  • Nel 2015 la Fondazione Riccardo Catella ha aperto le porte del cantiere del parco invitando i cittadini alla realizzazione di Wheatfield di Agnes Denes, un’opera d’arte ambientale promossa in collaborazione con Fondazione Nicola Trussardi e Confagricoltura in cui i cittadini sono stati coinvolti nella semina e nella raccolta di un campo di grano in un’ottica di inclusione e partecipazione;
  • A giugno 2015 i privati sono subentrati al Comune di Milano nell’attuazione dei lavori del parco pubblico in qualità di stazione appaltante, affidando incarico a IN.G.RE Scrl, società consortile partecipata dai soggetti attuatori del PII Garibaldi Repubblica e creata appositamente per realizzare le opere pubbliche e le riqualificazioni ambientali del Piano;
  • A metà marzo 2016, il progetto esecutivo è stato completato e approvato;
  • A fine marzo 2016 IN.G.RE Scrl (società di scopo) ha pubblicato le gare pubbliche internazionali per l’affidamento dei lavori e dei servizi tecnici;
  • Gli appalti sono stati affidati rispettivamente a RTI Ceruti/AG&P/GAE Engineering quello di Direzione Lavori e coordinamento sicurezza e al costituendo RTI Consorzio ALPI/Milani Giovanni & C quello dei lavori;
  • Nel 2017 la Fondazione Riccardo Catella ha continuato la sua attività di sensibilizzazione e inclusione tra i cittadini e il paco attraverso il progetto MiColtivo nel parco;
  • Il 30 marzo 2017 è stato inaugurato e aperto al pubblico il primo lotto del parco Biblioteca degli Alberi (7.500 mq) in via de Castillia 26/28. La prima inaugurazione del parco risale però al 2007, quando, su richiesta dei privati, la Fondazione Riccardo Catella ha deciso di prendersi carico della gestione e manutenzione dell’area verde;
  • Sabato 27 ottobre 2018 il parco ha aperto al pubblico;
  • Il 5 luglio 2019 la Fondazione Riccardo Catella ha siglato con il Comune di Milano la convenzione per la gestione, la manutenzione, la sicurezza del parco di Porta Nuova.
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Approvato il ‘Piano Marshall’ Lombardia : 3 miliardi per la ripartenza fino al 2022

Regione lombardia turismo
Regione lombardia turismo

Regione Lombardia, Consiglio approva all’unanimità il Piano Marshall da 3 miliardi: di questi fondi, 82 milioni vanno a operatori sanitari impegnati nell’emergenza coronavirus

“È un provvedimento concreto che conferma la capacità di reagire, anche al coronavirus, della Lombardia”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, commenta l’approvazione del cosiddetto ‘Piano Marshall‘ da parte del Consiglio regionale. Investimenti complessivi per 3 miliardi di euro, di cui 400 milioni già destinati a interventi per tutti i Comuni e le Province lombarde.

“Si tratta di un investimento senza precedenti – prosegue Fontana – che, in ogni fascia di intervento, supera di gran lunga i fondi del Governo per le città”.

Il piano votato prevede uno stanziamento di 51 milioni e 350 mila euro per le province, 348 milioni e 650mila euro per i comuni, 2 miliardi e 470 milioni di euro per interventi per la ripresa economica e 130 milioni di euro per investimenti strategici. Altri 10 milioni di euro vengono poi stanziati per la produzione di dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale . Per il presidente del Consiglio Regionale, il leghista Alessandro Fermi, “sono soldi che la Regione mette a disposizione per lo sviluppo con priorità alla realizzazione delle opere immediatamente cantierabili e con l’obiettivo di far lavorare e far ripartire le aziende lombarde dopo l’emergenza legata al covid19″.

Piano con 82 milioni per personale sanitario

Il piano prevede anche 82 milioni per incentivi al personale delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale impiegato durante l’emergenza Coronavirus e 10 milioni per la produzione di dispositivi medici e di dispositivi di protezione individuale.

Legge approvata con un solo astenuto

La legge è stata approvata con 74 voti favorevoli, zero contrari e un astenuto

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Coronavirus : funzionano gli anticorpi del vaccino italiano, i test lo confermano

tamponi Coronavirus lombardia medici
tamponi Coronavirus lombardia medici

Funzionano gli anticorpi del vaccino italiano

Funzionano gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell’azienda Takis: lo indicano i test eseguiti nel laboratorio di Virologia dell’istituto Spallanzani. Lo ha detto all’ANSA l’amministratore delegato Luigi Aurisicchio. E’ il livello più avanzato finora raggiunto nella sperimentazione di un candidato vaccino nato in Italia, ma i test sull’uomo sono previsti comunque dopo l’estate.

Per la prima volta al mondo un candidato vaccino contro il nuovo coronavirus ha neutralizzato il virus nelle cellule umane. Lo ha detto Luigi Aurisicchio, amministratore delegato della Takis di Pomezia che ha messo a punto il vaccino, spiegando che il test fatto allo Spallanzani è stato possibile grazie all’esperienza dell’istituto, che dopo avere isolato il virus ha messo a punto un metodo per verificare l’efficacia di vaccini e molecole direttamente sul virus.

I test all’Istituto Spallanzani

“Grazie alle competenze dello Spallanzani, per quanto ne sappiamo, siamo i primi al mondo ad aver dimostrato la neutralizzazione del coronavirus da parte di un vaccino. Ci aspettiamo che questo accada anche nell’uomo”, ha detto ancora Aurisicchio. “Stiamo anche esplorando altre interessanti piattaforme tecnologiche in collaborazione con la LineaRx, un’azienda americana. Alcuni vaccini hanno ricevuto importanti finanziamenti e hanno già iniziato la fase clinica in altri Paesi. Noi ce la stiamo mettendo tutta perché un vaccino che nasce dalla ricerca italiana, con una tecnologia tutta italiana e innovativa, venga sperimentato in Italia e messo a disposizione di tutti. Per fare questo – ha rilevato – abbiamo bisogno del supporto delle istituzioni e di partner che ci aiutino ad accelerare il processo: questa non è una gara e insieme possiamo vincere tutti contro il coronavirus”.

I cinque candidati vaccini, come funzionano

“I risultati ottenuti ad oggi sono incoraggianti e ben oltre le aspettative: dopo una singola vaccinazione, i topi hanno sviluppato anticorpi che possono bloccare l’infezione del virus Sars-CoV-2 sulle cellule umane”, ha detto Aurisicchio. Dopo avere osservato che i cinque candidati vaccini generavano una grande quantità di anticorpi, i ricercatori hanno selezionato i due con i risultati migliori. Dal sangue ricco di anticorpi è stato isolato il siero e quest’ultimo è stato analizzato nel laboratorio di Virologia dell’Istituto Spallanzani. “Avevamo visto la quantità di anticorpi indotta, ora vediamo che gli anticorpi riescono a bloccare il virus”, ha detto Aurisicchio. “Il prossimo passo – ha aggiunto – è capire quanto tempo dura la risposta immunitaria”. Tutti e cinque i candidati vaccini si basano sul materiale genetico della proteina Spike, la punta molecolare che il virus usa per entrare nelle cellule umane, e sulla tecnica della elettroporazione, che consiste in un’iniezione nel muscolo seguita un brevissimo impulso elettrico per facilitare l’ingresso del vaccino nelle cellule e attivare così il sistema immunitario.

“Il disegno molecolare dei nostri vaccini ha tenuto conto di una serie di importanti parametri per generare anticorpi funzionali contro la proteina Spike, in particolare contro la regione che si lega alle cellule del polmone dell’uomo”, ha osservato il direttore dell’area Anticorpi monoclonali della Takis, Giuseppe Roscilli. Per il direttore dell’area Malattie infettive dell’azienda, Emanuele Marra, “ad oggi, la risposta immune generata dalla maggior parte dei nostri cinque candidati ha un effetto sul virus. Ci aspettiamo risultati ancora migliori dopo la seconda vaccinazione”.

Un’altra caratteristica dei candidati vaccini è la capacità di adattarsi all’evoluzione del virus e alle sue eventuali mutazioni, ha osservato il direttore del programma NeoMatrix dell’azienda, Fabio Palombo. “Stiamo già lavorando a un processo modificabile nel giro di poche settimane, qualora il virus accumuli mutazioni – ha spiegato – e diventi invisibile al sistema immunitario: lo stesso concetto che usiamo per sviluppare i vaccini contro il cancro”.

NUMERI CONTAGI 

I dati Regione per Regione aggiornati a domenica 3 maggio

Lombardia 77.528 (+526, +0.7%; ieri erano stati +533)
Emilia-Romagna 26.016 (+166, +0.6%; ieri erano stati +206)
Veneto 18.318 (+94, +0.5%; ieri erano stati +126)
Piemonte 27.430 (+251, +0.9%; ieri erano stati +495)
Marche 6.319 (+21, +0.3%; ieri erano stati +23)
Liguria 8.359 (+47, +0.6%; ieri erano stati +186)
Campania 4.484 (+25, +0.6%; ieri erano stati +15)
Toscana 9.563 (+38, +0.4%; ieri erano stati +80)
Sicilia 3.240 (+27, +0.8%; ieri erano stati +19)
Lazio 6.809 (+53, +0.8%; ieri erano stati +84)
Friuli-Venezia Giulia 3.072 (+13, +0.4%; ieri erano stati +18)
Abruzzo 2.996 (+32, +1.1%; ieri erano stati +16)
Puglia 4.144 (+11, +0.3%; ieri erano stati +34)
Umbria 1.394 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Bolzano 2.536 (+1, +0.04%; ieri erano stati +7)
Calabria 1.114 (+2, +0.2%; ieri nessun nuovo caso)
Sardegna 1.319 (+4, +0.3%; ieri erano stati +2)

Valle d’Aosta 1.142 (+6, +0.5%; ieri erano stati +3)
Trento 4.247 (+66, +1.6%; ieri erano stati +49)
Molise 301 (nessun nuovo caso; ieri erano stati +1)
Basilicata 386 (+ 6, +1.6%; ieri erano stati +2)

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Fase 2 a Milano: più auto in giro, metro e bus regolari. Pochi viaggiatori nelle stazioni

fase 2 milano
fase 2 milano

Oggi rientrano al lavoro milioni di lombardi, le forze dell’ordine presidiano la città.

In mattinata la situazione appare sotto controllo. Più automobili in giro già dalle 7 del mattino, ma traffico scorrevole con qualche coda ai semafori. Stazioni cittadine tranquille, solo qualche difficolà a Porta Genova. Code ordinate di passeggeri ai controlli per il primo Frecciarossa delle 7,10 in Stazione Centrale. Mezzi pubblici che viaggiano senza problemi, almeno nelle prime ore del mattino, quelle considerate più critiche per la circolazione. A controllare che tutto possa scorrere senza problemi le pattuglie della Polizia Locale e delle altre forze dell’ordine dislocate tra strade, stazioni principali dei treni e delle metropolitane.

L’ afflusso dei passeggeri, spiegano dall’ Atm è stato ordinato sia nelle stazioni sia sui treni della metro dove, dalle 7 alle 9 hanno transitato treni ogni due minuti. Ben 300 le persone incaricate da Atm sull’intera rete per gestire e indirizzare i passeggeri. Alle fermate di Bisceglie, Comasina, Affori, Gessate e Sesto San Giovanni, che sono capolinea, vi sono state brevissime chiusure di tornelli ma solo per consentire ad alcuni treni di entrare in linea vuoti così da gestire meglio l’afflusso durante la corsa.

Per affrontare con tutte le cautele necessarie l’inizio della fase 2, l’Azienda dei trasporti milanesi ha disposto una serie di misure: dalle mascherine e i guanti obbligatori al distanziamento di 1 metro sia sui mezzi di superficie che in metro, alla chiusura dei tornelli in metro in funzione del numero di passeggeri all’interno di banchine e treni, fino alla segnaletica specifica con marker a terra e sui sedili, sui mezzi e alle fermate.

 

 

Atm, ore 9, il primo bilancio

Atm, ore 9, il primo bilancio

Posted by Beppe Sala on Monday, 4 May 2020

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Fase 2 : il Governo pubblica le linee guida, anche lo sport può ripartire e senza mascherina

PARCO SEMPIONE
PARCO SEMPIONE

Fase 2 in Lombardia, sport anche senza mascherina

Il mondo dello sport italiano si rimette in moto. Il Governo, infatti, ha pubblicato le linee guida per “consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto delle prioritarie esigenze di tutela della salute e attuando quanto prevede il Dpcm del 26 aprile 2020 che autorizza le sessioni di allenamento degli atleti di discipline sportive individuali, professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI, dal CIP e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali. Il complesso delle misure contenute nel presente documento consente, altresì, e fino a nuove disposizioni, la possibilità che possano svolgersi allenamenti anche di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale e internazionale, di discipline sportive di squadra, purchè questi si svolgano sempre in forma individuale”.

Allo stato attuale gli allenamenti sono possibili nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, previo adeguamento alle presenti linee guida. Nel documento di 32 pagine vengono trattate le misure di prevenzione e di protezione, quelle per le organizzazioni sportive, la sorveglianza sanitaria e il monitoraggio degli atleti. Tali linee guida regolano il graduale ritorno agli allenamenti degli atleti. Si va dalle norme igieniche agli ingressi scaglionati nei luoghi in cui si svolge l’attività, con tutte le indicazioni medico-scientifiche per una ripresa sicura in emergenza coronavirus.

Per quanto riguarda la Lombardia, la mascherina non è obbligatoria per i bambini fino ai sei anni, per i portatori di forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e per le persone che interagiscono con loro. Mentre per quanto riguarda i runner, dopo il dibattito aperto nei giorni scorsi sul rischio di indossare la mascherina durante la corsa, l’ordinanza di Fontana si adegua. E’ infatti previsto “l’obbligo di indossare la mascherina (o copertura alternativa di bocca e naso) non durante, ma prima e dopo l’attività sportiva, in ogni caso facendo la massima attenzione a non incrociare altre persone”.

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In arrivo ecobonus 120% . Sconti da bici a centri estivi, voucher e aiuti per le famiglie

ecobonus governo
ecobonus governo

NUOVI AIUTI IN ARRIVO

Il reddito d’emergenza, la cassa integrazione, i prestiti a fondo perduto per le pmi e l’ingresso dello Stato nelle grandi imprese. Continuano a dividere il governo i grandi capitoli del decreto di maggio (ex decreto aprile) da 55 miliardi, atteso in settimana – forse mercoledì – in Consiglio dei ministri. Un provvedimento definito “impegnativo” dallo stesso premier Giuseppe Conte, che spinge per meccanismi “ancora più accelerati” per ovviare ai ritardi registrati finora nei pagamenti. Uno snodo cruciale per il governo, per provare a tamponare il crollo del Pil.

Acquisti di biciclette, spese per i centri estivi. Voucher per le vacanze in Italia. Si moltiplicano, nel decreto con le nuove misure economiche, i bonus destinati a famiglie e imprese per far fronte all’emergenza Coronavirus. Il governo studia anche un raddoppio per ecobonus e sismabonus una volta che saranno ripartiti tutti i cantieri, anche per le ristrutturazioni dei privati. E lo sconto, come indicato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, potrebbe salire fino al 120%. I lavori privilegiati potrebbero essere in particolare quelli sull’isolamento termico degli edifici e sul rinnovo degli impianti di riscaldamento a gasolio dei condomini, che però ‘trascinerebbero’ con sé anche gli altri interventi – come la sostituzione di finestre o caldaie – se eseguiti contestualmente. Il meccanismo va ancora definito nei dettagli e potrebbe applicarsi ai lavori da inizio 2020 fino al 2022.

Con le riaperture della Fase 2 pronte a scattare e le scuole ancora chiuse, arriva il raddoppio dei giorni di congedo speciale al 50% (da 15 a 30 in totale) che si potranno chiedere fino a fine settembre e il raddoppio del bonus babysitter che passa da 600 a 1200 euro (da 1000 a 2000 per medici e sanitari) che si potrà spendere anche per coprire le spese di iscrizioni ai centri estivi. Per i redditi più bassi, entro i 36mila euro, ci sarà un ulteriore aiuto con una detrazione fiscale fino a 300 euro. Per le famiglie più in difficoltà (fino a 15mila euro di Isee) ci sarà anche il Reddito di emergenza: il Rem sarà una misura temporanea, si potrò chiedere per 3 mesi facendo domanda fino a luglio, e potrà andare da 400 a 800 euro in base alla composizione del nucleo familiare. Potrà anche integrare il Reddito di cittadinanza. Per quest’ultimo vengono stabilmente allargate le maglie alzando tutti i dati economici per l’accesso (Isee a 10mila euro, patrimonio immobiliare a 50mila ero e mobiliare a 8mila euro).

L’appello principale è al senso di responsabilità dei singoli, nella consapevolezza che, potenzialmente, la graduale riapertura potrebbe trasformarsi in un nuovo disastro sanitario, se non si agisce con criterio. Da oggi oltre 4 milioni di italiani tornano al lavoro, si sposteranno con i mezzi pubblici, molte aziende e fabbriche si rimetteranno in moto. Nella circolare che il Ministero dell’Interno ha inviato ai prefetti sono spiegati i dettagli per l’applicazione delle misure del Dpcm entrato in vigore da mezzanotte. E anche il premier Giuseppe Conte invita alla cautela, «non sperperiamo quello che abbiamo guadagnato in 50 giorni», dice.

«Evitare raggruppamenti di persone» è il mantra: il Viminale chiede alle forze dell’ordine fermezza e «severità» nell’evitare situazioni di assembramento. Ma i controlli dovranno anche essere calibrati sulle singole situazioni, ci dovrà essere «comprensione ed elasticità», per contenere al massimo l’impatto delle misure sulla vita quotidiana. È proprio l’ufficio guidato dal ministro Luciana Lamorgese a sottolineare che in questa nuova fase è necessario fare leva sul senso di responsabilità dei cittadini.

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FASE 2: a Milano piste ciclabili, aree pedonali e zone a 30 km. Riapre L’idroscalo

MilanoMainX
MilanoMainX

Non solo piste ciclabili, ma anche aree pedonali e raddoppio delle zone in cui le auto circolano a 30 all’ora.

La città lenta, quella Milano 2020 che Palazzo Marino sta riprogettando per far fronte alla fase due, prende forma nel piano ” Strade aperte”. Ai 35 chilometri di piste ciclabili da tracciare sull’asfalto entro la fine dell’anno si aggiunge un pacchetto di nuove zone 30 e di ” piazze aperte”: luoghi da semi- pedonalizzare sul modello degli interventi di urbanistica tattica già sperimentati in diversi quartieri, da Porta Genova a Dergano.

Le aree della città con il limite dei 30 chilometri orari raddoppiano: “Attualmente coprono più di dieci chilometri di città ed entro massimo il primo trimestre del 2021 se ne aggiungeranno altrettanti”, spiega l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.

Le nuove strade a velocità ridotta, realizzate prevalentemente in maniera “leggera” cioè solo con la segnaletica, toccheranno diversi quartieri: il primo intervento, a No-Lo, partirà quest’estate e coinvolgerà una buona fetta della zona intorno a via Padova e via Palmanova, mentre all’Isola si tracceranno i nuovi limiti da piazzale Lagosta al cavalcavia Bussa.

Spostando il cursore verso est e poi verso sud le auto rallenteranno nel quartiere Forlanini intorno a piazza Ovidio, al Corvetto dallo Scalo Romana fino a Porto di Mare, a Rogoredo e in via Ripamonti fino al capolinea del 24. Anche al Qt8 si stringeranno i limiti.

La marcia lenta delle auto serve, spiega il Comune, per una convivenza pacifica e sicura con i pedoni, i ciclisti e tutti coloro che si muoveranno con mezzi alternativi. Perché, l’invito arriva dall’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, “chi è in salute e può farlo dovrà trovare altre modalità di spostamento” che non siano l’auto o i mezzi pubblici e dunque “in bici o a piedi”. Via dunque ai test su pedonalizzazioni, marciapiedi allargati e le cosiddette strade inclusive, percorsi misti aperti al transito di macchine e pedoni insieme.

Il primo esperimento si farà al Lazzaretto, in Porta Venezia: qui saranno temporaneamente pedonalizzate via Lecco, largo Bellintani e via Benedetto Marcello. Via Casati diventerà una strada inclusiva con il limite dei 20 chilometri orari. Idem all’Isola: via Toce, trasformata in area pedonale, sarà una playstreet per il gioco dei bimbi davanti a scuola. In via Marghera, invece, saranno allargati i marciapiedi.

Alle quindici piazze pedonali realizzate nell’ultimo anno e mezzo se ne aggiungeranno una decina: piazza Sicilia, piazza Minniti, largo Brasilia, via Pontano, via Pacini (vicino alla fermata della metropolitana), il controviale di viale Molise all’altezza di via Monte Velino, piazzale Bacone, piazza Ferrara. Diventeranno il cuore dei quartieri, mettendo lo spazio pubblico a disposizione dei cittadini.Tutti questi interventi, assicurano Granelli e Maran, saranno accompagnati sia dalla creazione di spazi aperti e dehor per i locali che ne faranno richiesta sia dalla ricerca di nuovi posti auto che compenseranno i parcheggi sacrificati, ad esempio, dalle piste ciclabili.

Un piano, quello per le due ruote, che si allarga ad altre zone della città: via Novara, via dei Missaglia, una parte della Comasina al confine con Novate, la circonvallazione che da Maciachini arriva fino a Lotto passando da viale Jenner e dal ponte della Ghisolfa.

Non resta che favorire l’uso dei mezzi green: con i bandi del Comune arriveranno in strada fino a seimila monopattini in sharing e raddoppieranno le bici free floating. Infine: la città lenta prevede, già da lunedì, il ritorno nei parchi.

RIAPERTURA IDROSCALO DI MILANO

Riaprirà il 7 maggio l’Idroscalo, il grande parco ai confini di Milano. Si potrà accedere da un unico ingresso pedonale e ciclabile – ingresso 3 Riviera Est – con misurazione della temperatura e contingentamento degli ingressi.

L’accesso è condizionato al rigoroso rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro ed è vietata ogni forma di assembramento. “L’obiettivo è consentire ai cittadini – ormai chiusi in casa da molti giorni – di trovare sollievo in questo parco pubblico, in massima sicurezza”, ha dichiarato il presidente del Cda dell’Istituzione Idroscalo Marco Francioso, che ha predisposto un processo graduale di riapertura per minimizzare i rischi.

“E’ un grande opportunità e confidiamo nel senso di responsabilità di tutti – ha aggiunto Arianna Censi, vicesindaca della Città metropolitana – la riuscita dipenderà infatti da quanto le persone dimostreranno di sapersi attenere alle disposizioni”.
Il Parco sarà aperto dalle 7,30 alle 21 in modo tale da spalmare le presenze su una fascia oraria ampia. Sarà consentito sia passeggiare sia fare attività motoria, mentre non è consentita l’attività ludica e ricreativa, compreso l’uso della spiaggia. Sono previsti interventi di sanificazione (almeno due volte al giorno) per le panchine, su cui potranno sostare, distanziate, solo 2 persone, fatti salvi i nuclei famigliari con bambini. Non è consentito l’accesso in acqua e le aree attrezzate per il gioco dei bambini sono chiuse così come le case dell’acqua e le fontanelle.

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WESTFIELD MILANO: Sospeso il progetto del mall più grande d’Europa a Segrate

Westfield Segrate Milano Centro Commerciale 1
Westfield Segrate Milano Centro Commerciale 1

Non partono per ora i lavori per il villaggio dello shopping da 155 mila metri quadri che avrebbe ospitato anche le Galeries Lafayette

La data di inaugurazione è stata spostata sempre un po’ più in là: inizialmente, quello che un tempo sarebbe dovuto diventare il “più grande centro commerciale d’Europa” avrebbe dovuto aprire nel 2018, poi nel 2019.

Infine, nel 2023 diventato anch’esso un punto di domanda. Anche così, certo, dopo una serie di rinvii e un ridimensionamento, Westfield Milano rimaneva un mega- progetto: un villaggio dello shopping e del tempo libero che, magari, aveva perduto un po’ di spazio (da 185 mila a 155 mila metri quadrati), ma aveva guadagnato la possibilità di appuntarsi sul petto il grado di villaggio del lusso con lo sbarco in Italia del marchio delle Galeries Lafayette, più ristoranti, cinema, le corsie di Esselunga. Un investimento da 1,3 miliardi che per il momento, però, è stato congelato. Tutto sospeso causa Covid.

Lassù, nella parte Nord-Ovest della città, il motore continua a viaggiare.
Da Milan e Inter, che a Palazzo Marino hanno confermato la volontà di andare avanti con il progetto del nuovo stadio in un nuovo quartiere all’ex Trotto, dove Hines investirà 350 milioni per costruire case in un parco.
A Est, invece, ecco la prima “vittima” immobiliare del virus che ha rimescolato le carte e creato dubbi. Perché se nella nuova normalità dovremo cambiare il nostro modo di andare a fare shopping o di cenare in un ristorante o di vedere un film, a maggior ragione come torneremo a muoverci in quelle cittadelle da tutto esaurito dei fine settimana che sono i centri commerciali? Un quesito che vale per chi è già nato e che getta ombre sui cantieri futuri.
A Cascina Merlata, in realtà, i lavori per un altro mall (il gruppo che lo sta realizzando è formato da Ceetrus Italy, ImmobiliarEuropea e Sal Service) destinato a veder spuntare negozi, ristoranti, luoghi di intrattenimento nel 2022, sono pronti a ripartire con la Fase 2: tutto confermato, assicurano. Ma a Segrate, gli operai avevano iniziato solo la bonifica dei terreni. E, per ora, si fermeranno. L’annuncio è arrivato dallo stesso colosso – una joint venture tra Unibail-Rodamco-Westfield che detiene il 75 per cento e Stilo Immobiliare Finanziaria, la holding del gruppo Percassi – che da tempo progetta lo sbarco: “In uno scenario economico già difficile per il retail a livello globale, la pandemia avrà un ulteriore significativo impatto sull’economia e sul settore e in particolare sui progetti di sviluppo. L’incertezza che la combinazione di questi fattori ha generato ha portato alla decisione di sospendere i lavori per la costruzione di Westfield Milano fino a quando non ci saranno le condizioni per il rilancio del progetto stesso”. Nessun lo dice, ma i piani potrebbero restare congelati per 12-18 mesi.
Il sindaco di Segrate Paolo Micheli non nasconde la “preoccupazione” per gli effetti del blocco: “Questa crisi sta già togliendo posti di lavoro alle famiglie e contavamo sulle energie e sull’impatto di questo progetto”. Per ora, però, non perde le speranze: “Le opere che interessano al Comune continueranno ad andare avanti e non ho ragione di ritenere che un partner che si è dimostrato affidabile non faccia ciò che ha promesso”. Per il momento, infatti, il villaggio del lusso non è stato cancellato del tutto. E viene confermata “l’esecuzione delle opere stradali essenziali, tra cui l’autostrada Cassanese bis” che da sola vale 150 milioni. Ma, certo, la pedina per ora è tornata alla casella di partenza. E starà ferma per un lungo giro.
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Comune di Milano, appello a designer, architetti e creativi: “Aiutateci a ridisegnare bar, ristoranti e uffici”

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L’invito a creare un albo di proposte per tornare a vivere la città con nuove regole di sicurezza e garantendo il distanziamento sociale.

Tajani: “Pensiamo e ridisegniamo insieme Milano che riapre”

Dai distanziatori alla segnaletica verticale e orizzontale per gestire gli accessi, passando per nuovi arredi e soluzioni innovative che ottimizzino lo spazio di dehor e il layout dei locali garantendo il distanziamento sociale, senza rinunciare alla convivialità e alla sicurezza.

Sono queste alcune delle idee e progetti ricercati dal Comune di Milano per la riapertura di botteghe storiche, attività al dettaglio, mercati coperti e scoperti oltre a bar e ristoranti e dei loro spazi esterni.

Per questo, l’Amministrazione ha approvato le linee guida per una consultazione rivolta in particolare a creativi e designer finalizzata alla creazione di un albo di idee  utili a favore la riapertura degli spazi commerciali e pubblici in occasione della Fase 2 dell’emergenza sanitaria.

“Mai come ora – dichiara l’assessora alle Politiche del Lavoro, Attività produttive e Commercio, Cristina Tajani – abbiamo bisogno della fantasia e dell’immaginazione di designer, architetti e creativi per individuare soluzioni capaci di conciliare la sicurezza e il distanziamento sociale con i bisogni di socialità e convivialità delle persone e della fruizione di negozi e servizi.  Quello che vogliamo realizzare – conclude Tajani – è un albo di idee e progetti,   rivolti in particolar modo alle realtà di piccole e medie dimensioni, che faciliti la collaborazione tra soggetti privati e, in particolare, tra creativi, designer, progettisti e commercianti per la riorganizzazione del layout degli spazi commerciali, dei negozi e di tutti quei luoghi che necessariamente per la loro fruizione prevedono la regolamentazione dei flussi e altre modalità di gestione dei servizi, con la finalità di garantire la massima sicurezza per gli operatori e i clienti”.

I progetti e le proposte, in linea con le prescrizioni ministeriali e regionali attuali e future in materia di contenimento del Covid-19, potranno essere presentati da società, associazioni, fondazioni, liberi professionisti e altre istituzioni nonché soggetti sia di carattere pubblico che privato. Non è previsto un limite temporale entro cui presentare le proposte, l’invito rimarrà aperto per tutta la durata dell’emergenza. I progetti verranno periodicamente valutati, discussi e inseriti all’interno di un catalogo virtuale consultabile gratuitamente da commercianti e operatori interessati direttamente sui canali istituzionali dell’Amministrazione.

La consultazione è un valore aggiunto per la città, che concretizza uno degli obiettivi del documento “Milano 2020 Strategie di Adattamento” che l’Amministrazione ha pubblicato nei giorni scorsi e che approfondisce lo scenario della ripartenza della città dopo l’emergenza epidemica Covid19 esponendo alcune azioni immediate o da programmare per la gestione della nuova normalità.

Nei prossimi giorni, sul sito dell’Amministrazione, saranno presenti tutte le informazioni per partecipare alla raccolta di idee e progetti.

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Nuova autocertificazione per la fase 2 di maggio, ecco il modulo scaricabile

autocertificazione coronavirus maggio fase 2
autocertificazione coronavirus maggio fase 2

L’autodichiarazione per gli spostamenti di aprile 2020 è indispensabile e sarà indispensabile anche durante la Fase 2, quindi a partire dal 4 maggio.

Da lunedì 4 maggio, con l’inizio della Fase 2, verranno meno alcune restrizioni per il contenimento dell’emergenza sanitaria: riprenderanno molte attività lavorative e saranno concesse maggiori libertà ai cittadini, che potranno effettuare spostamenti non solo per esigenze lavorative, di salute o di necessità, ma anche per fare visita ai famosi congiunti. Restano vietati gli spostamenti in una Regione diversa da quella in cui ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative e di assoluta urgenza per motivi di salute. Per giustificare la natura dello spostamento, andrà compilato e portato con sé il nuovo modulo per l’autocertificazione (che si può scaricare qui). Che dal 4 maggio, e per almeno altre due settimane, l’autocertificazione servirà ancora. E che si amplieranno le motivazioni accettate per giustificare il movimento fuori dalla propria abitazione.

Alle tre motivazioni che consentono, oggi, gli spostamenti («comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute») se ne aggiungerà infatti una quarta: l’incontro con i congiunti. Su chi siano, esattamente, i «congiunti» — o meglio: chi si possa considerare nella categoria dei propri congiunti.

 Il Viminale ha anche spiegato che può comunque essere ancora utilizzato il precedente modulo barrando le voci non più attuali. L’autocertificazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo.


AMICI ESCLUSI  anche se sembrava inizialmente possibile, le persone che si possono visitare da lunedì prossimo, cioè i congiunti nel senso indicato dalle Faq, restano esclusi gli amici, in quanto non rientrano tra gli stabili legami affettivi.

RIENTRO A CASA – Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi. Lo precisa il sito di Palazzo Chigi, spiegando le misure contenute nell’ultimo DPCM. “Il decreto – si legge nelle Faq – prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse”.

Il modulo di autocertificazione è già disponibile sul sito del governo, clicca QUI per scaricarlo .

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Chiude un altro reparto dedicato al coronavirus : “Ricorderemo ogni corpo, ogni anima che abbiamo accudito”

chiuso reparto coronavirus
chiuso reparto coronavirus

All’ospedale Maggiore chiude il padiglione 26 riservato ai pazienti coronavirus

 

Un altro verso la gestione ordinaria della sanità: all’ospedale Maggiore ha chiuso il padiglione 26 (ex Clinica medica), da metà marzo diventato uno dei reparti Covid-19.

Il reparto era stato trasformato in una lungodegenza straordinaria.

“Il sorriso di oggi è la paura del primo e di ogni giorno a seguire…paura di sbagliare, di non farcela più, di cadere nel vuoto e nell’angoscia” scrive sui social l’infermiera Leandra Giudice, 28 anni, da due mesi è al lavoro nei reparti Covid in distaccamento dalla Pediatria.

“Abbiamo sentito il cuore esplodere vedendo camminare Aldino o Sergio mandare i baci alla moglie dietro uno schermo o Giannino dire che andrà a casa ed è felice. Abbiamo sentito il cuore spegnersi vedendo corpi immobili, freddi, respiri agonizzanti…chiudendo gli occhi alla vita terrena. Ricorderemo ogni corpo, ogni anima che abbiamo accudito e accompagnato e non basterà una vita per dimenticare. Dolore, frustrazione, scoraggiamento, ansia, paura, malcontento e poi tenacia, forza, perseveranza, determinazione e chissà quant’altro abbiamo superato e conquistato con la sola arma che avevamo in pugno…collaborazione; che poi a dirla tutta è l’arte” di chi fa il suo dovere”.

Sotto la guida dei responsabili medici Erminia Ridolo e Alessandra Dei Cas, le coordinatrici Luisella Mezzetta e Antonella Bruna Giuberti e un gruppo di giovani infermieri. Uno staff che ha lavorato intensamente per 50 giorni lottando contro l’epidemia.

“Chiude il padiglione 26 (Covid) all’ospedale di Parma. Che bella notizia !”, scrive su Facebook il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

Il padiglione 26, ex Clinica medica, era stato riaperto dopo due anni a metà marzo, quando l’emergenza Covid e l’arrivo di molti pazienti aveva reso necessario trovare nuove soluzioni e nuovi posti letto.

“Per rispetto – aggiunge Bonaccini – in primo luogo degli straordinari operatori della nostra sanità, che rischiano la loro vita per tutelare la nostra, continuiamo a rispettare le regole per contrastare questo tremendo virus. Siamo sulla strada giusta, ma non abbiamo ancora vinto definitivamente”

SABATO 2 MAGGIO, AGGIORNAMENTO DELLE 18 +++

Di seguito i dati dei contagi odierni e quelli del giorno precedente:

– i casi positivi sono: 77.002 (+533)
ieri: 76.469 (+737)

Lombardia

In Lombardia i casi positivi sono 77.002, con un aumento di 533 con 13.058 nuovi tamponi, mentre ieri i nuovi contagiati erano 737. Sono 44 le persone decedute ieri, a cui ne vanno aggiunte 282 relativi all’aggiornamento complessivo a tutto aprile che ogni fine mese forniscono i Comuni della regione (ed è questo il dato che ha condizionato il bollettino della Protezione Civile). Continuano a diminuire i ricoverati non in terapia intensiva (6.529, -99) e in terapia intensiva (545, -18).

Nuovi malati in calo.

Cala il numero dei malati, anche se il dato di oggi è in rallentamento rispetto a ieri. Sono scesi a 100.704, con un decremento di 239 persone (ieri erano stati -608 i malati rispetto al giorno precedente). Il dato è stato fornito dalla Protezione civile. Nel dettaglio – secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile -, i casi attualmente positivi sono 36.667 in Lombardia, 15.719 in Piemonte, 9.323 in Emilia-Romagna, 7.431 in Veneto, 5.365 in Toscana, 3.598 in Liguria, 4.452 nel Lazio, 3.205 nelle Marche, 2.721 in Campania, 1.282 nella Provincia autonoma di Trento, 2.954 in Puglia, 2.186 in Sicilia, 1.109 in Friuli Venezia Giulia, 1.879 in Abruzzo, 703 nella Provincia autonoma di Bolzano, 196 in Umbria, 730 in Sardegna, 98 in Valle d’Aosta, 713 in Calabria, 191 in Basilicata e 182 in Molise.

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PALAZZO CHIGI: vietate le visite agli amici, “non sono affetti stabili”. Le novità!

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Alla fine Palazzo Chigi chiarisce chi sono le persone “legate da un solido legame affettivo” che si potrà incontrare da lunedi. Certamente i familiari, consanguineri e acquisiti, ma alla fine anche fidanzati compagni, conviventi. Ecco la lista pubblicata sul sito del governo: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).

Nelle risposte alle domande frequenti – Faq – Palazzo Chigi dà l’indicazione del senso di queste visite che sarà possibile fare: sempre limitate al massimo, non un avanti e indietro tra case di familiari, parenti e affini ma incontri dettati da necessità e sempre protetti. Dunque per intenderci: la nonna che non vedete da due mesi e che ha bisogno di un po’ di conforto o di aver portato qualcosa o anche due fidanzati rimasti lontani. Ma niente di più. Non gli amici che “non rientrano tra gli stabili legami affettivi” che giustificano gli spostamenti, precisano fonti di governo. Nel testo si precisano i vincoli di parentela ma resta un margine di interpretazione per quanto riguarda gli “stabili legami affettivi”: non si possono ritenere inclusi, spiegano fonti governative interpellate al riguardo, gli amici.

Ecco cosa scrive Palazzo Chigi: “Sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti, che devono considerarsi tra gli spostamenti giustificati per necessità. È comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine”.

Resta confermata la possibilità per chi è rimasto bloccato in un’altra città dal lockdown di rientrare a casa anche se questa si trova in un’altra regione. Scrive Palazzo Chigi: “Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse”.

Anche sulle attività motorie il governo dà indicazioni nuove:cade la distanza limitata per fare attività motoria o sportiva che dovrà essere sempre individuale, ma si potrà fare insieme ai familiari conviventi. Resta la distanza di due metri se si fa sport e di un metro se si passeggia. sarà possibile anche spostarsi con un mezzo per raggiungere l’area in cui si vuole fare sport.


SECONDE CASE


Nel nuovo Dpcm è scomparso il divieto esplicito a spostarsi nelle case di vacanza contenuto invece nel provvedimento che scade alla mezzanotte di domani. Ed è scaduta anche la specifica ordinanza del ministero della Salute che il 20 marzo aveva esplicitamente vietato il trasferimento nei giorni festivi e prefestivi, in quelli immediatamente precedenti e successivi. E ora Palazzo Chigi chiarisce che è consentito spostarsi nella seconda casa se in Regione.  
“Sparito il divieto esplicito deve intendersi consentito lo spostamento purché non si esca dal territorio regionale”.

In Sicilia il governatore Nello Musumeci aveva già firmato un’ordinanza che da domani consente il trasferimento nelle seconde case a condizione che si tratti di un trasferimento stagionale, insomma che non si faccia avanti e indietro dall’abitazione principale a quella secondaria. Unico limite che il trasferimento ( ovviamente consentito all’intero nucleo familiare) non avvenga in un giorno festivo.


L’autocertificazione

Altro dubbio che rimane riguarda il modulo di autocertificazione che avrà ancora breve vita se, come è l’intenzione, tra due settimane non dovrebbe essere più necessario giustificare gli spostamenti. Ma intanto l’idea di apportare semplici correzioni a penna all’ultima versione del modulo scaricabile sul sito del ministero dell’Interno presenta non poche complicazioni. Anche perché cambiano i confini in cui alcuni spostamenti sono consentiti, non ci sono parti del modulo in cui è previsto l’incontro con i congiunti e andrebbe ripristinata la parte ( che esisteva nei primi moduli) del rientro alla propria residenza. Sarebbe più semplice realizzare una nuova versione del modulo di autocertificazione.

Ma anche questo dovrà essere chiarito nelle prossime ore
In Toscana invece il governatore Enrico Rossi è di parere diverso e ha addirittura chiesto al premier un intervento sul Dpcm per vietare esplicitamente il trasferimento nelle seconde case. Quasi tutte le altre regioni, ognuna con piccole differenze relative al numero delle persone che possono andare e alle distanze, hanno autorizzato lo spostamento verso la seconda casa solo per fare manutenzione ma con l’obbligo di rientrare la sera.

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TRENITALIA: Biglietti nominali e mascherine a bordo per la Fase 2

Trenitalia Frecciarossa1000
Trenitalia Frecciarossa1000

Mascherina obbligatoria, igienizzanti a bordo, posti a macchie di leopardo. Ma soprattutto biglietto nominale tassativo per chi viaggia su Frecce e Intercity, dove comunque la prenotazione sarà obbligatoria. 

L’iniziativa, che Trenitalia garantisce avverrà nel pieno rispetto degli obblighi di protezione dei dati personali, garantirà un maggior livello di sicurezza sanitaria consentendo, ad esempio, di essere avvisati nel caso in cui si sia condiviso il viaggio con un passeggero risultato successivamente positivo al virus.

A bordo di Frecce e Intercity è confermato il sistema di prenotazione dei posti “a scacchiera”, con una riduzione del 50 per cento della capienza massima, così da poter consentire il distanziamento sociale richiesto dalle norme di profilassi. Con la graduale riapertura delle attività produttive e commerciali, dal 4 maggio l’offerta dei servizi di trasporto regionale e, progressivamente, anche nazionale, conoscerà un aumento in una misura coerente a soddisfare la domanda di mobilità stimata dalla commissione governativa.

Nel trasporto regionale l’aumento delle corse punta a far sì che le presenze a bordo siano tali da consentire il distanziamento interpersonale, che verrà agevolato dall’indicazione delle sedute da lasciare libere e dalle indicazioni sui comportamenti individuali da tenere durante e alla fine del viaggio, fornite con tutti gli strumenti a disposizione (monitor, diffusori audio, locandine).

Il personale segnalerà i comportamenti difformi dalle norme alle Forze dell’Ordine affinché queste condizioni vengano rispettate, fermo restando che sarà indispensabile la collaborazione e il senso di responsabilità di tutti i viaggiatori perché le misure adottate abbiano successo.

Il Gruppo FS, con Trenitalia e le sue altre società, fin dalle prime fasi dell’emergenza coronavirus aveva messo in atto incisive misure di prevenzione e controllo che si sono sempre più affinate, dai kit protettivi per il personale all’installazione dei dispenser con gel igienizzante sui treni e nelle stazioni, dalla dotazione di termoscanner alle iniziative da adottare in presenza di casi sospetti, dagli incentivi a usare i canali commerciali per l’acquisto dei biglietti e per le informazioni a una campagna di comunicazione e sensibilizzazione sulle norme di prevenzione, fino a cicli sempre più intensi di pulizia e sanificazione di tutte le aree di lavoro, sosta e viaggio.

Per quanto riguarda le stazioni, saranno approntati percorsi a senso unico per separare i flussi in entrata e uscita, distribuendo le persone in modo tale da evitare assembramenti e proseguendo con i controlli scrupolosi ai gate di accesso e uscita. Trenitalia raccomanda il rispetto delle norme e delle prescrizioni di sicurezza.

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SCUOLA: da settembre un mix di lezioni a scuola e online da casa

scuola aula
scuola aula

“Una metà degli studenti per metà settimana andrebbe a scuola, poi l’altra metà”

Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, parlando della gestione dell’emergenza coronavirus spiegando che l’ipotesi è quella di dividere le classi.

A settembre si deve tornare a scuola, gli studenti ne hanno diritto”, ha proseguito Azzolina, precisando che “questo vale anche per le scuole elementari“. “Non possiamo far tornare gli studenti a scuola con 28-30 persone per classe. Io ho sempre fatto una battaglia contro le classi-pollaio“, ha ribadito il ministro.

Il 4 maggio “piano piano l’Italia riaprirà”, ma non sarà “un libera tutti, vedremo che cosa accadrà nelle prossime due settimane”. Quanto al problema della dispersione scolastica, Azzolina ha evidenziato che, al di là dell’emergenza sanitaria, il nostro Paese era già “fuori ogni media. Sto lavorando perché non aumenti. Nessuno studente deve rimanere indietro”.

“Se pensiamo da dove siamo partiti” la didattica a distanza “è stata un grande successo“, la scuola “non era preparata”, ha dichiarato ancora Lucia Azzolina.

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