18.3 C
Milano
lunedì, Maggio 5, 2025
Advertisement

Chiara Ferragni e Fedez volontari a Milano, consegnano cibo alle famiglie in difficoltà

ferragnez volantari milano coronavirus
ferragnez volantari milano coronavirus

La coppia ha preso parte all’iniziativa ‘Milano aiuta’: prima tappa all’Ortomercato per imbustare gli alimenti e poi le consegne in bicicletta

I Ferragnez hanno deciso di supportare ancora una volta la propria città in modo attivo. Dopo la raccolta fondi per la loro campagna solidale a favore dell’ospedale San Raffaele di Milano, hanno indossato giacca arancione e mascherine per consegnare cibo alle persone, partecipando all’iniziativa «Milano Aiuta» per aiutare anziani e famiglie in difficoltà a causa del coronavirus.

Squadre di volontari si occupano del confezionamento degli alimenti, mentre il trasporto dal mercato agli otto hub di destinazione istituiti dal Comune di Milano è garantito dai mezzi di Milano Ristorazione

chiara ferragni e fedez volontari

Milano Aiuta riesce ad aiutare circa 4900 famiglie alla settimana, circa 16.000 persone a settimana, ma ha sempre bisogno di donazioni di cibo e derrate alimentari. Se volete aiutare o conoscete qualche azienda alimentare che puo’aiutare potete mandare un’email a

Advertisement

MOVIDA: ecco il progetto di una tuta per tornare in pista da ballo in sicurezza

Micrashell Feature Image 04282020
Micrashell Feature Image 04282020

Tacchi a spillo e minigonne non sono più di moda: il nuovo dress code da discoteca arriva dalla Luna. Perché sul dancefloor, con un abbigliamento così, sembrerà davvero di essere su un altro Pianeta.

A immaginare come vivremo le piste da ballo (e soprattutto come ci vestiremo) nel prossimo futuro ci ha pensato infatti Production Club, uno studio creativo multidisciplinare specializzato nell’ideazione di atmosfere e installazioni immersive per l’industria musicale, tecnologica e del gaming. In attesa del brevetto, Micrashell è la tuta protettiva che (forse) ci farà tornare a ballare spensierati nel cuore della notte. Magari meno liberi di prima ma più vicini di adesso.

Casco ermetico, giubbotto funzionale e guanti integrati alla rider formano un vero e proprio dispositivo di protezione individuale anti-Covid: a prova di “struscio” e di bacio, ha un je ne sais quoi di modaiolo. Genderless, dai colori sgargianti e rifinito da una serie di tasche, è un ”one piece” che strizza l’occhio allo streetstyl

In attesa di scoprire quando saranno riaperte discoteche e locali notturni in Italia ecco svelata una tuta in polifeniletere per proteggere dal contagio da coronavirus tutti gli amanti della nightlife.

Il completo, denominato “Micrashell”, è stato progettato dallo studio Production Club di Los Angeles, con sede in Spagna, e consente alle persone di riunirsi e festeggiare in totale sicurezza evitando il rischio di contagio.

Tra i “gadget” presenti c’è anche un sistema di fornitura di bevande, altoparlanti integrati, la possibilità di accedere allo smartphone, videocamera di sicurezza, comunicatore vocale e un casco traspirante.

Inoltre, utilizza un sistema di filtraggio basato sullo standard N95 che elimina eventuali batteri presenti nell’aria. La comunicazione vocale wireless, basata sulla prossimità e sull’orientamento, può essere gestita a piacimento, modificando le impostazioni sulla privacy che definiscono l’interazione sociale. Il sistema di controllo permette inoltre agli utenti di regolare individualmente l’audio esterno e di modificare il modo in cui la propria voce viene trasmessa agli altri.

movida tuta micrashell

La tuta, oltre a disporre di un supporto in grado di erogare drink a cui può accedere solo il bartender senza bisogno di spogliarsi, integra un sistema di luci Rgb personalizzabili che funzionano da indicatori dell’umore (ad esempio un’illuminazione arcobaleno esprime gioia mentre il rosso significa “occupato”). Toppe e calamite serviranno invece ad abbellire il dispositivo wearable su misura.

“Alla luce del devastante impatto del coronavirus sulle aziende della musica, degli eventi dal vivo e della vita notturna, Production Club ha esteso le sue risorse creative per progettare dispositivi di protezione individuale che potrebbero essere impiegati per riunire le persone e rivitalizzare un ecosistema ricco di aziende“.

Advertisement

CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO e BONUS VACANZE: Tutte le novità

contributi alle imprese 1
contributi alle imprese 1

Dopo le conferme dei viceministri all’economia Castelli e Misiani, arrivano le prime indiscrezioni sui contributi a fondo perduto di 5.000 euro previsti per maggio.

Orma sembra certo che da maggio potranno essere erogati dei contributi a fondo perduto per aiutare tutti gli imprenditori in difficoltà economica per via dell’emergenza sanitaria del Coronavirus.

La viceministra Laura Castelli, intervistata dal corriere della sera, spiega: “Stiamo lavorando col ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, per dare un ristoro alle piccole imprese che hanno subito un calo importante del fatturato. Ci saranno aiuti per almeno 10 miliardi”.

A ulteriore conferma, arrivano anche le dichiarazioni del Viceministro all’Economia, Antonio Misiani, rilasciate a Unomattina. Misiani conferma, sostanzialmente, quanto già detto dalla Castelli, “Prevederemo anche dei contributi a fondo perduto, in particolare per le micro e piccole imprese, con il decreto che verrà varato nei prossimi giorni”.

Infine, il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha reso noti i dettagli di questi nuovi aiuti per le imprese. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Contributo a fondo perduto, quanto spetterà?

Il Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, intervistato dal “Sole24ore”, ha parlato dei contributi a fondo perduto che verranno erogati a partire da maggio.

Si tratta di un fondo di solidarietà da circa 8 miliardi per le micro, piccole e medie imprese, che erogherà contributi a fondo perduto per un importo medio di 5 mila euro, ad una platea di potenziali beneficiari di circa 1,6 milioni di soggetti” (micro e PMI fino a 9 dipendenti).

L’accredito, spiega il Ministro, sarà fatto dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente del contribuente.


Bonus vacanze 2020, 500 euro di incentivo per chi prenota presso strutture italiane. 

contributo a fondo perduto bonus vacanzeVediamo le novità e come potrebbe funzionare il bonus come detrazione.

Continua a leggere…

Advertisement

A Milano inaugurato dai medici il murale simbolo della lotta al Coronavirus

murales dottori ospedale
murales dottori ospedale

Dottori, infermieri, operatori sanitari. A loro è dedicato il murale «Per non dimenticare». «È un grazie grande 90 metri quadrati», racconta l’autore Lapo Fatai, 23 anni, milanese.

Il murale simbolo nella lotta al Covid19 “Grazie ai medici in 90 metri quadri” – L’opera di Lapo Fatai accanto all’ospedale #Auxologico San Luca di Milano inaugurata con la foto di gruppo di dottori e infermieri.

“Il gigantesco dipinto è già diventato un simbolo della resistenza lombarda in tutto il mondo La vittoria contro il virus nasce anche da un sorriso

dipinto murale

“L’emergenza Covid rimarrà nella memoria di tutti, e in particolare di noi lombardi e milanesi. Volevamo fissare nel tempo questo periodo, i sentimenti che lo hanno pervaso, le tante immagini di sofferenza, ma anche qualche sorriso e soddisfazione di questi ultimi giorni che la pressione sugli ospedali sta diminuendo”

Il dipinto

Un’infermiera, con il pollice all’insù, che mostra il volto spostando con la mano la mascherina. Il viso è segnato dall’uso prolungato dei dispositivi di sicurezza ma sorride «perché la vittoria inizia da un sorriso». Il gigantesco dipinto è già diventato un simbolo della resistenza lombarda in tutto il mondo. Le foto del work in progress sono state riprese dai siti cinesi a quelli americani. Ieri, Lapo lo ha terminato: «C’è la scritta “grazie” e tanti medici hanno voluto partecipare all’opera facendosi immortalare in una foto che ho scattato con un drone, è stata una grande emozione».

Advertisement

Riaperture di asili e scuole per i più piccoli a Giugno, pronto un piano sperimentale

asilo nido pomezia
asilo nido pomezia

Bambini divisi a gruppi di 3 o 6, sempre con lo stesso educatore

Alla fine sembra che anche il premier Giuseppe Conte si sia convinto: «Occorrerà valutare la possibile riapertura, in modalità sperimentale, di nidi e scuole dell’infanzia, oltre ai centri estivi e ad altre attività ludiche ed educative destinate a nostri bambini», ha detto parlando in Parlamento della Fase 2. Ora bisognerà aspettare il parere definitivo del comitato tecnico scientifico sul piano infanzia che il ministero dell’Istruzione e quello della Famiglia stanno elaborando.

Turni e piccoli gruppi sempre uguali

Molti nodi sono già sciolti e i dettagli cominciano a prendere forma. Si può cominciare dal mese di giugno e proseguire anche a luglio. Le strutture che ospitano asili nido e materne potranno essere usate per attività con i bambini fino a sei anni. Si ridurranno al minimo i gruppi e per avere più spazi a disposizione, se serviranno, si useranno gli spazi aperti delle scuole: «Metteremo a disposizione cortili e palestre delle scuole a luglio e agosto», ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Si entrerà a turno, scaglionati, i genitori dovranno rimanere all’esterno delle strutture e chiunque si avvicinerà dovrà disinfettarsi e sottoporsi al controllo della temperatura. I gruppi di bambini affidati sempre allo stesso educatore saranno piccolissimi e sempre uguali: si chiederà il parere al comitato tecnico scientifico ma si immagina che saranno micro gruppi da 3 a 6 bambini a seconda dell’età.I bambini non useranno le mascherine ma gli educatori sì, come prevede la normativa per la fase 2. Non si potranno portare giocattoli da casa e si starà il più possibile, se non sempre, all’aperto.

PROBLEMA PERSONALE 

Il nodo ancora da sciogliere riguarda invece il personale: si sta ancora discutendo se saranno gli educatori degli asili e delle materne ad accogliere i bambini o se si affiderà il servizio a cooperative o altri operatori del terzo settore. Molto dipenderà dalle richieste delle famiglie: sarà decisivo capire quanti genitori avranno l’esigenza di portare i figli al centro estivo e quanti preferiranno invece tenerli ancora a casa usufruendo degli altri strumenti messi a disposizione dal governo come bonus baby sitter e congedi parentali straordinari

Advertisement

Coronavirus : a Milano circolava già da gennaio. In Lombardia 1.200 contagiati un mese prima del paziente Uno di Codogno

ospedale da campo alpini
ospedale da campo alpini

Coronavirus a Milano già dal 26 gennaio: la task force della Regione individua il giorno zero

Covid-19 circolava a Milano già il 26 gennaio, quasi un mese prima della scoperta del paziente 1 a Codogno (Lodi), il 21 febbraio. Secondo il Corriere della Sera il 26 gennaio almeno 160 persone avrebbero già contratto il virus tra Milano e provincia, 1.200 in tutta la Lombardia. I dati sono contenuti in un’analisi della task-force sanitaria di Regione Lombardia che dà conto di quello che il quotidiano definisce “mese oscuro”, nel quale la catena di contagio s’era già innescata e in cui all’inizio i suoi sintomi vennero scambiati per la coda dell’influenza e la malattia si diffondeva senza essere intercettata.

Il “Giorno 0”

Secondo Il Corriere, che riporta anche i grafici dell’analisi della task force della Regione Lombardia, è “altamente probabile che già il 26 gennaio, una sorta di “Giorno 0”, solo a Milano ci fossero già i primi 46 casi di Covid-19 (su 543 in tutta la Lombardia). L’analisi è contenuta in un grafico che analizza la “distribuzione della curva di inizio dei sintomi per i casi positivi”.

Lo studio sul contagio

I tamponi per la ricerca del coronavirus iniziano a registrare casi “positivi” dal 21 febbraio, quando in Italia si realizza che l’epidemia è arrivata. Se si guarda dunque al progressivo aumento dei contagiati, la curva comincia a salire appunto dal 21 febbraio e s’impenna fino ai 74.348 infettati in Lombardia al 28 aprile. Mano a mano che i pazienti ‘positivi’ sono stati scoperti e certificati con i tamponi, è stato chiesto loro quando avessero avuto primi sintomi e il fatto che i tecnici della Regione Lombardia collochino proprio in quel singolo giorno l’inizio dei sintomi per un numero di pazienti molto alto rispetto alle tre settimane successive è probabilmente frutto di un ‘arrotondamento’. “Per tutti i pazienti certificati Covid-positivi a fine febbraio e che, nella loro memoria, collocavano l’inizio dei sintomi molto indietro nel tempo, sarebbe stata identificata quella data come termine massimo oltre il quale non era possibile retrocedere i primi sintomi”, conclude il quotidiano.

Coronavirus, i dati regione per regione del 29 aprile

I casi attualmente positivi sono 36.122 in Lombardia, 15.521 in Piemonte, 11.862 in Emilia Romagna, 8.369 in Veneto, 5.663 in Toscana, 3.576 in Liguria, 4.535 nel Lazio, 3.347 nelle Marche, 2.782 in Campania, 1.463 nella provincia di Trento, 2.927 in Puglia, 2.145 in Sicilia, 1.227 in Friuli V.G., 1.976 in Abruzzo, 845 nella provincia di Bolzano, 261 in Umbria, 761 in Sardegna, 135 in Valle d’Aosta, 753 in Calabria, 194 in Basilicata, 193 in Molise.

Le 36122 persone attualmente malate in Lombardia sono distribuite così: 634 in terapia intensiva (-21), 7120 ricoverati con sintomi (-160), 28368 in isolamento domiciliare (+559). I morti totali sono 13679 (+104), i guariti 25333 (+304).

Advertisement

GELATO ONLINE: dove comprare con consegna a domicilio in città

gelato fatto in casa la maddalena tv
gelato fatto in casa la maddalena tv

Con queste giornate soleggiate si sente il bisogno di passeggiate all’aria aperta, magari in compagnia di un bel gelato da gustare senza fretta.

Lo sanno bene i milanesi, da sempre amanti del gelato: cosa c’è di più bello che gustare un buon gelato a Milano passeggiando sui Navigli o a Parco Sempione? Pensate, secondo un sondaggio di Deliveroo, Milano è la città che più ama ordinare il gelato a domicilio.

Ma purtroppo, le restrizioni dettate dal Governo impongono a tutti alcuni sacrifici, ma sappiate che anche a Milano non è necessario rinunciare al gelato, nemmeno in quarantena grazie al servizio delivery.

Fuori o dentro casa, il dilemma rimane lo stesso: crema o cioccolato?

Se la scelta appare difficile, non è per nulla complicato scegliere dove acquistare il vostro gelato online a Milano, dal momento che tante gelaterie di Milano sono tra le migliori d’Italia nel 2020 secondo Il Gambero Rosso Per rendervi le cose ancora più semplici, ecco una lista con alcune gelaterie a Milano che consegnano il gelato a casa per far fronte all’emergenza Coronavirus. E voi, che gusti sceglierete?

Gelateria Artico, per gli amanti del cioccolato

La Gelateria Artico a Milano è una gelateria tradizionale che vanta un gran numero di clienti amanti del cioccolato, con grande attenzione ai prodotti naturali e alle materie prime. La Gelateria Artico, per far fronte all’emergenza Coronavirus, spedisce personalmente vaschette di gelato dalle ore 14.00 alle 20.30 (spesa di spedizione 1,50 euro). Potete gustare una vaschetta di gelato da 750 grammi a 17 euro, oppure una vaschetta da un chilo e mezzo a 33 euro. Per ordinare il proprio gelato, contattare il numero 02 45494698.

Gelateria Ciacco: il gelato è anche vegan

Anche la Gelateria Ciacco di via Spadari 13 a Milano porta a casa di tutti i golosi i suoi gelati e non solo. Se preferite, anche con il classico delivery, sempre attivo a Milano dal giovedì alla domenica dalle ore 13.00 alle 20.00. La gelateria Ciacco seleziona accuratamente le materie prime con un occhio di riguardo anche alla clientela vegan.

Gelateria Paganelli: non solo gelato

Gelati artigianali, granite e sorbetti in piena zona Stazione Centrale. Anche la Gelateria Paganelli di Milano ha deciso di portare a casa di tutti i golosi le sue creazioni. Prenotazioni entro le ore 15.00, con consegne dalle 17.00 alle 19 00 solo su Milano. Per gustare un bel gelato a casa basta chiamare il numero 02 42441183  La consegna si effettua su un ordine di minimo un chilo di gelato a 26 euro.

Premiata Cremeria Rossi: gelati e dolci siciliani

Gelati e dolci siciliani, come granitecannoli e cassate, in un locale familiare con arredi semplici e attuali. Questi gli ingredienti del successo della Premiata Cremeria Rossi a Milano, in piazza Bolivar 7. I suoi gelati arrivano anche a casa vostra. Potete gustare una vaschetta di granita o gelato da 600 grammi con massimo 2 gusti a 12 euro, oppure una vaschetta di gelato da un chilo e 6 grammi con massimo 5 gusti a 36 euro. Per info, contattare il numero 02 45482952.

Gelateria Concordia: leccornie a 0°

La Gelateria Concordia nasce il 4 giugno del 1999 e si appassiona ogni giorno nello scegliere le migliori materie prime, trasformandole in leccornie a 0°. Anche la Gelateria Concordia, in corso Concordia 11, spedisce a casa i suoi gelati, dalle ore 16.00 alle 22.45. Una vaschetta di gelato da 500 grammi costa 13 euro, mentre quella da un chilo e mezzo di gelato costa 36 euro. Per info, contattare il numero 02 76390929.

Gelateria della Musica: il tempio dei golosi

La Gelateria della Musica, il piccolo tempio dei golosi milanesi nato dalla creatività dello chef Fabio Brigliadoro, recupera la tradizione originale del gelato dell’Ottocento e offre un dolce completamente artigianale e realizzato solo con ingredienti di prima scelta. In questo periodo di quarantena la Gelateria della Musica offre gratuitamente la consegna a domicilio per chi abita in zona in orario 16.00-21.00; per ordini da altri quartieri di Milano o nell’hinterland si affida ad altri servizi di delivery in orario 15.00-22.00 dal martedì al sabato e 13.00-22.00 la domenica. Per info 351 8411104.

Gelateria Rivareno, il gelato preparato quotidianamente

Ambienti semplici e moderni, ingredienti genuini, gelato preparato quotidianamente. La catena di gelaterie Rivareno oggi conta 9 negozi in tutta Italia, di cui tre a Milano: uno in zona Porta Ticinese, in viale Col di Lana 8, uno vicino al Teatro Strehler, in via Manzoni 20, e un terzo in via Sarpi 58. Con i milanesi chiusi in casa, Rivareno consegna le sue dolcezze a casa vostra. Perchè non gustare un bella vaschetta di gelato da 500 grammi a 13,30 euro o una vaschetta da un chilo e mezzo a 39,70 euro?

Gelateria Enrico Rizzi: tanti gusti dal mirto al Crodino

Direttamente dalla Gelateria Enrico Rizzi, in via Correnti 20 a Milano, vaschette da 500, 750 e 1 kg da 3 a 5 gusti, dal mirto di Sardegna, alla carruba, al chinotto di Savona, al cioccolato affumicato Morant Bay- Giamaica 2016, alla mastica, al Crodino, all’olivello spinoso.

Gusto 17: il gelato come lo vuoi tu

Ecco Gusto 17, una agrigelateria che propone 16 gusti standard di gelato: il 17° si può creare secondo le proprie preferenze. I gelati di Gusto 17 arrivano anche a casa: oltre alla classica vaschetta di gelato da 500 grammi a 12 euro, si può scegliere tra la vaschetta di panna montata e i biscotti gelato.

Gelateria Latteneve: il gelato a chilometro zero

Inaugurata nel 2014, Latteneve è una gelateria artigianale molto apprezzata che, quando possibile, usa prodotti a km zero. Si trova in zona Porta Genova e in questo periodo di quarantena spedisce i gelati anche a casa. Vaschette per tutti i gusti e tutte le misure, da 500 grammi (12 euro) a un chilo (24 euro).

Terra Gelato: dolce e un po’ salato

Da Terra Gelato a Milano il gelato artigianale in un locale dal design ricercato. I suoi gelati, se volete, arivano anche a casa vostra con consegna a domicilio. Oltre a creme e gusti di frutta, la specialità di Terra Gelato sono i gelati salati. Tra i gusti più richiesti il pistacchio siciliano o il tiramisù, per i più arditi i gastronomici come Parmigiano Reggiano, piselli e menta, tartufo o burro e alici.

Advertisement

RIAPERTURE: Il Parco di Monza e le Alzaie dei Navigli non riapriranno il 4 maggio

Parco di Monza
Parco di Monza

I cancelli del Parco più grande d’Europa non riapriranno il 4 maggio, data di inizio della cosiddetta «Fase 2».

Lo ha fatto sapere il sindaco del capoluogo brianzolo Dario Allevi, senza ipotizzare, per il momento, una possibile data per il ritorno alla normalità. «È ancora troppo presto – ha dichiarato il primo cittadino – è una decisione sofferta, ma è meglio la via della prudenza, per la tutela della salute dei cittadini».

Scelta dettata anche dalla circostanza che l’area di circa settecento ettari di verde, che si estende sul territorio anche di altri comuni del circondario monzese, è praticamente «impossibile da controllare», considerando che molte restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria continuano anche dopo la fatidica data di maggio, relativamente per esempio al distanziamento sociale o alla possibilità di fare attività fisica solo individualmente.

In Comune, il pensiero è andato alle giornate del 7 e dell’8 marzo scorso, a ridosso del primo blocco totale lombardo, quando l’arrivo del clima caldo e soleggiato aveva riempito il parco monzese con lunghe code di gitanti che arrivavano dal milanese e dalla Brianza.

Nell’area di Monza e provincia (800mila abitanti circa) il numero di contagi è di poco superiore a 4500 casi.

Blocco anche sulle alzaie del Naviglio. Alessandro Folli, presidente del consorzio Villoresi, ha annunciato che lunedì non aprirà al traffico ciclopedonale le alzaie di tutta la sua rete che comprende i Navigli, il canale Villoresi e altri tratti. Ciò non significa che le alzaie saranno chiuse a Milano, perché in quei tratti le alzaie sono concesse in uso ad altri gestori, in particolare al Comune di Milano. Molti milanesi però utilizzano le alzaie dei Navigli per risalire in bicicletta fino a Turbigo. «La natura e le caratteristiche di questi passaggi non consentono sempre il rispetto del divieto di assembramento e, spesso, neppure il mantenimento della distanza di sicurezza tra individui», dichiara Folli. «Temiamo che le nostre alzaie possano diventare luoghi privilegiati per affluenze fuori controllo o addirittura per pericolosi assembramenti, evenienza che vogliamo a tutti costi evitare».

Oltre ai suddetti parchi, non riapriranno a Milano anche i mercati commerciali all’aperto, ovvero i mercati locali.

Advertisement

Coronavirus : iniziati oggi anche a Milano i test sierologici,coda per i prelievi al Niguarda

test sierologici milano
test sierologici milano

Coronavirus, via ai test sierologici in tutta la Lombardia

Milanesi in coda per i test sierologici presso l’ospedale Niguarda di Milano, iniziati da oggi e che saranno effettuati in tutta la Regione. prelievi del sangue anche presso l’ospedale Sacco e al Fatebenefratelli.

In alcune zone della Lombardia è già attivo da giorni, ma a Milano parte da oggi, mercoledì 29 aprile si inizia con i prelievi per i test sierologici in grado di monitorare la presenza nel sangue degli anticorpi al Coronavirus. In città i prelievi saranno effettuati al Niguarda, al Fatebenefratelli e al Sacco.

Anche l’Ats Brianza si parte da Lecco, Merate, Bellano, Monza, Desio, Vimercate, Carate Brianza e Seveso. Via libera anche a Como, Mariano Comense e Menaggio (Ats Insubria) e Clusone (Ats Bergamo).

Ats Montagna: Bormio, Tirano, Sondrio, Morbegno, Chiavenna, Dongo (Distretto Valtellina e Alto Lario); Edolo ed Esine dall’1 maggio (distretto Valcamonica). Ats Pavia: policlinico San Matteo. Ats Valpadana: Cremona, Crema, Casalmaggiore e Soresina già avviati; Mantova, Pieve di Coriano da domani; Bozzolo e Castiglione delle Stiviere dal 4 maggio.

Ats Bergamo: Albino, Alzano Lombardo già avviati; Clusone da domani, Piario dal 30 aprile. Ats Brescia: Brescia, Manerbio, Desenzano, Chiari e Montichiari già avviati.

L’assessore ha Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha ricordato che “in pochi giorni sono stati attivati 46 centri prelievi presso i quali vengono invitati i cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati” dai medici di base e i “contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi, identificati dalle Ats”. Contestualmente i prelievi vengono effettuati i prelievi anche al personale sanitario.

Advertisement

Sala: “Riapriamo parchi dal 4 maggio, ma se ci saranno problemi li richiudiamo”

PARCO DELLE CAVE
PARCO DELLE CAVE

“Come da disposizioni del governo, dal 4 maggio riapriamo parchi e aree verdi”. Ad annunciarlo nel suo consueto messaggio sui social, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha ricordato come “a Milano abbiamo 25 milioni di metri quadrati di verde tra pubblico e privato, che vuol dire 18 metri quadri di verde per ognuno di noi”.

“Ecco li riapriamo”, ha detto Sala precisando subito dopo: “cercheremo senz’altro di vigilare che non ci siano assembramenti che non sono corretti, ma sarebbe irrealistico promettere una vera vigilanza e che tutto sia assolutamente nel rispetto delle regole”. “Quindi – ha concluso – io mi appello al vostro buon senso, alla vostra buona volontà: noi riapriamo, se con la riapertura dovessimo vedere elementi di rischio, li richiuderemo, ma è giusto ora riaprire”.

Inoltre, fa sapere l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, il Comune sta lavorando ad un sito “per informare i cittadini sulla saturazione dei parchi in tempo reale in modo che, prima di uscire, si sappia se son vuoti o già abbastanza pieni”.  “Ci hanno proposto, se ne è parlato, alcune app di prenotazioni dei parchi per contingentare i numeri. Le abbiamo valutate ma pensiamo che sia un sistema non pienamente inclusivo,- ha aggiunto – difficilmente applicabile agli spazi pubblici e comunque non controllabile in loco quindi al momento abbiamo scartato questi progetti”.

5 anni fa e oggi

5 anni fa e oggi

Posted by Beppe Sala on Wednesday, 29 April 2020

Advertisement

MILANO-NAPOLI: dal 4 maggio scatta il nuovo esodo, treni già con molte prenotazioni

stazione centrale milano coronavirus
stazione centrale milano coronavirus

È già tutto pronto per il secondo esodo, dal nord al sud, in programma il prossimo quattro maggio quando sarà di nuovo possibile, dopo il “lockdown”, tornare finalmente a casa.

Nel nuovo decreto sul Coronavirus del premier Giuseppe Conte è scritto con chiarezza – al netto del divieto di spostarsi da una regione all’altra salvo che per comprovati motivi di lavoro o di salute – «è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza».

Dunque, via libera, ma non senza qualche preoccupazione: l’immagine del treno preso d’assalto alla Stazione centrale di Milano il 7 marzo scorso è diventata ormai un simbolo della pandemia.

Sembrava la grande fuga: centinaia di persone che correvano verso l’ultimo Frecciarossa prima della totale chiusura della Lombardia. La notizia sulle intenzioni del governo – come si ricorderà – spinse molti meridionali, tra cui tanti studenti in trasferta, a scappare d’improvviso prendendo d’assalto quel convoglio. Con le conseguenze che abbiamo visto.


Ferrovie: invariata l’offerta di Trenitalia e Italo ma c’è qualche data per la ripartenza

Continua a leggere..

Advertisement

IL CENTRO DI ARESE: Finiper, due mesi di affitto gratis per i negozi del centro

ARESE
ARESE

Finiper, due mesi di affitto gratis per i negozi del centro di Arese: “Hanno perso il 95% del fatturato”

Due mesi di affitto gratis per venire incontro ai negozi. È quanto accadrà all’interno de Il Centro commerciale di Arese, ma anche in tutti gli altri mall del gruppo Finiper: la società di Marco Brunelli che controlla il marchio Iper. La misura (che riguarderà i negozi associati a Confimprese) è stata annunciata nella mattinata di martedì 28 aprile.

Secondo quanto comunicato dalla società i negozi all’interno dei mall, chiusi da inizio lockdown, hanno perso “il 95% del fatturato in due mesi” ma la situazione continuerà a essere “drammatica” fino alla riapertura del 18 per i negozi di abbigliamento e al 1° giugno per la ristorazione.

“L’assoluta assenza di adeguate indicazioni e agevolazioni per il settore del commercio non può lasciare spazio a un’ulteriore fase di stallo e attesa, perché rischia di diventare letale per l’intero sistema”, chiosano dal gruppo Finiper.

 
Advertisement

MERCATI ALL’APERTO alimentari : Palazzo Marino va contro Fontana,restano chiusi fino al 4 maggio

riapertura mercati
riapertura mercati

I mercati all’aperto di Milano restano chiusi: “Aperture parziali dal 4 maggio”

A Milano i mercati all’aperto restano chiusi almeno fino al 4 maggio. Il capoluogo lombardo non segue la linea del governatore Attilio Fontana, che ha dato la possibilità di riaprire le vendite di beni alimentari nei mercati scoperti a partire da domani, mercoledì 29 aprile, nel rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus.

Regione Lombardia aveva dato mandato alle amministrazioni comunali di poter scegliere se aprire uno o più mercati scoperti presenti sul proprio territorio per la vendita di prodotti alimentari, a patto che facciano osservare le seguenti misure di prevenzione igienico-sanitaria e di sicurezza

Palazzo Marino sta studiando un piano per riavviare l’attività di una parte del 94 mercati cittadini a partire dalla prossima settimana.

Advertisement

Fontana: aiutiamo le famiglie “In Lombardia lavoriamo per riapertura centri estivi e oratori”

centri estivi lombardia
centri estivi lombardia

Da Conte una “certa apertura” su questo tema

Nell’abituale diretta Facebook dalla Regione Lombardia il presidente Attilio Fontana ha parlato anche della situazione delle famiglie con figli e genitori lavoratori, per le quali la perdurante chiusura delle scuole rappresenta un grave problema in vista della ripresa delle attività lavorative, concentrandosi in particolare sul tema degli oratori. “Fino a ieri – ha detto Fontana – c’era stata da parte dell’ISS una sorta di chiusura sulla possibilità di riaperture di centri estivi e oratori.

Dalla Regione hanno poi ricordato che Don Stefano Guidi, coordinatore degli oratori lombardi, sta lavorando a delle possibili soluzioni. “La proposta del sacerdote – ha detto Fontana – va nella direzione giusta. Questa può essere una soluzione, insieme ad altre che abbiamo proposto, per i figli di chi lavora”.

In vista della Fase 2 e delle riaperture di molte attività produttive, la regione Lombardia fa seguito alla proposta di Don Stefano Guidi, coordinatore degli oratori delle diocesi lombarde, che ha ipotizzato una riapertura di centri estivi e oratori per consentire il ritorno al lavoro di quelle famiglie dove entrambi i genitori sono occupati. Il presidente Conte, riporta Fontana, “ha dimostrato una certa apertura a questo genere di iniziative”. La riapertura dei centri estivi sarebbe “una possibile soluzione oltre ad altre possibili” per poter avere un luogo “dove i bambini possano rimanere in assenza dei propri genitori”.
Advertisement

Digital marketing per organizzatori di eventi: consigli pratici SEO oriented

Promozione eventi perché è giusto scegliere un’agenzia SEO 1
Promozione eventi perché è giusto scegliere un’agenzia SEO 1

 

Hai un’agenzia di organizzazione di eventi, ma non hai ancora ben chiaro che tipo di attività possono essere svolte sul web per farti conoscere? Con questo articolo ti daremo una mano a capire quali sono i giusti passi da seguire per farti pubblicità online e trovare nuovi clienti.

Ottimizza il tuo sito per le giuste parole chiave

La SEO (Search Engine Optimization) è una disciplina che ti permette di posizionarti sui motori di ricerca come Google nei primi risultati della pagina dei risultati per parole chiave che sono rilevanti per la tua attività, così da generare traffico qualificato. Per procedere nella maniera corretta si devono quindi identificare le parole chiave (keyword), appunto, che sono effettivamente rilevanti (anche quelle più specifiche) ed utilizzare strumenti specifici per trovare le parole per le quali il sito è già ottimizzato.

A questo punto potrai procedere con la creazione dei contenuti che sono necessari per il posizionamento. Ovviamente quando si parla di SEO non parliamo solo di questo: Google infatti tiene di conto di molti fattori per far posizionare il sito (uno fra tanti il tempo di caricamento della pagina o la presenza del certificato SSL a protezione della comunicazione). Quando si fa SEO, quindi, è bene tenere di conto di tutta una serie di aspetti tecnici che sono necessari tanto quanto quelli contenutistici ed affidarsi ad una agenzia SEO esperta.

Utilizza le landing page

Stai facendo una promozione specifica? Vuoi consigliare un servizio diverso rispetto a quelli della concorrenza? Per farlo non ti limitare a pubblicare sul sito o sui social i vari contenuti: crea delle vere e proprie landing page specifiche per il singolo contenuto, possibilmente con un form di contatto, e usa quelle come pagine di atterraggio per i social e il sito.

Inoltre se decidi di fare una sponsorizzazione su Google ADS puoi utilizzare quelle pagine per l’atterraggio dell’utenza invece che delle pagine del sito. Il vantaggio in questo caso è la mancanza di distrazioni: l’utente infatti sul sito può navigare, andare in altre pagine con il rischio quindi di perdere un’eventuale conversione. Se userai una landing page ben fatta invece non avrai questo problema, la campagna sarà quindi più efficace e il budget meglio speso.

Ricordati sempre di misurare

Questo è un passaggio che molto spesso viene saltato, in realtà se non si misurano i risultati non possiamo nemmeno sapere se una campagna o un intervento abbiano avuto un buon esito. Per quanto riguarda i siti web lo strumento di riferimento è Google Analytics, però anche i social mettono a disposizione vari strumenti di misurazione per vedere se i post stanno dando dei buoni risultati. In questo caso il consiglio è quello di iniziare dallo storico: dato che non esistono in generale valori positivi o negativi prendi in esame un periodo in cui le attività sul web davano ottimi risultati e usa quello come punto di riferimento per analizzare le metriche successive. Se non hai a disposizione uno storico, inizia a crearlo.

Siamo sicuri che questi consigli ti torneranno utili nel tuo approccio al mondo dell’online e del digital marketing. Se vuoi saperne di più e iniziare con una consulenza mirata fatta da professionisti del settore, a Milano l’agenzia SMART WEB SEO può aiutarti nello sviluppo strategico di tutte le attività descritte sopra. I servizi offerti sono vari, ad esempio partendo dalla grafica possono realizzare delle landing page adatte ad ogni necessità, oppure aiutarti ad ottimizzare i contenuti del tuo sito web.

 

Advertisement

MILANO: 2 mesi gratis per gli abbonamenti di tram e metropolitana!

abbonamento under 26 1600x900
abbonamento under 26 1600x900

MILANO: Monguzzi e Giungi (Pd) lo chiedono al Comune, estendere la validità degli abbonamenti annuali di uno o due mesi (considerando anche aprile)

Estendere di un mese  – o due – l’abbonamento annuale ai mezzi pubblici di Milano e permettere di utilizzare quello mensile in un altro periodo dell’anno: perché, visto che per tutto marzo e ormai anche per tutto aprile la mobilità dei milanesi su tram, metropolitane e autobus è stata ridotta all’osso dall’emergenza coronavirus, si dà un segno tangibile a chi è rimasto a casa, rispettando le norme anticontagio.

La proposta arriva dai consiglieri Pd della maggioranza a Palazzo Marino Carlo Monguzzi (presidente della commissione Ambiente e mobilità) e Alessandro Giungi ed è rivolta alla giunta e ad Atm. “In questo lungo periodo di emergenza sanitaria in cui i milanesi sono stati chiamati a rimanere nelle proprie abitazioni, riteniamo che sarebbe un segnale importante quello di concedere delle agevolazioni a coloro che abbiano un abbonamento ai mezzi pubblici annuale (comprensivo del mese di marzo ed eventualmente di aprile) o mensile relativo a marzo. Ai primi riteniamo sarebbe da posticipare la scadenza dell’abbonamento di un mese (2 se comprensivo anche di aprile), stante che il lockdown ha visto la riduzione dei passeggeri ATM del 90%, per i secondi pensiamo che vada rimborsato il costo dell’abbonamento o che esso possa essere utilizzato in altro mese dell’anno scelto dall’utente”.

Di sicuro questi mesi di lockdown non sono stati facili anche per i conti comunali, visto che anche se a regime ridotto tutte le linee di Atm hanno continuato a viaggiare per assicurare gli spostamenti di chi, per lavoro o per altre necessità, doveva muoversi per la città. Ma tantissimi non hanno praticamente più preso un bus o una metropolitana da marzo, perché gli uffici e i negozi erano chiusi, e hanno così pagato abbonamenti non utilizzati. “La fiducia e la stima dei cittadini di Milano sempre dimostrata verso il sistema dei mezzi di trasporto pubblici e il relativo personale merita lo sforzo economico qui richiesto, che dimostrerebbe, una volta di più, quanto Milano sia vicina a coloro che scelgono di muoversi con i mezzi pubblici”, concludono Monguzzi e Giungi.

Advertisement

H&M: chiude gli Store in via Torino e Corso Buenos Aires

HM
HM

H&M: chiude 2 negozi storici a Milano. Secondo quanto reso noto dai sindacati 70 persone perderanno il posto di lavoro!

Hanno chiuso per il lockdown e non riapriranno il 18 maggio. Succede a Milano e i protagonisti di questa vicenda, loro malgrado, sono due store di H&M: quello di via Torino e Corso Buenos Aires (non è specificato se quello al civico 8 o 56). Chiusure che lasceranno senza lavoro circa 70 persone. Il fatto è stato reso noto da Uiltucs, sindacato di categoria della Uil; ma i negozi milanesi non saranno i soli in cui scatterà la serrata: in tutta Italia ne chiuderanno altri cinque: tra agosto e novembre chiuderanno i negozi di Grossetto, Gorizia, Vicenza centro e Bassano, mentre allo store di Udine toccherà la stessa sorte di quelli milanesi.

Come Uiltucs abbiamo contestato il metodo e il merito della scelta aziendale. Il metodo adottato dall’azienda non è conforme a una buona prassi di corrette relazioni sindacali — si legge nella nota —. Infatti, l’azienda nemmeno nell’ultimo incontro avvenuto di recente aveva comunicato ai sindacati la chiusura dei negozi. A detta dell’azienda, la decisione di chiudere i 7 punti vendita H&M è stata assunta dalla casa madre svedese, affermando che tale scelta si ritiene indispensabile per la continuità degli altri 172 punti vendita. Tale dichiarazione evidenzia che i suddetti negozi erano già soggetti a verifica senza aver mai informato le organizzazioni sindacali. Pertanto, la Uiltucs ritiene irresponsabile l’atteggiamento assunto dai vertici aziendali.

Il 3 aprile il colosso della moda low-cost ha diffuso i dati relativi al primo trimestre del 2020. Tra l’1 dicembre 2019 e il 29 febbraio 2020 H&m (a livello globale) ha dichiarato noto di aver registrato un incremento delle vendite dell’8% per un giro di affari di circa 5 miliardi di euro, un risultato frutto soprattutto della spinta dello store online che ha segnato il +48%. A Marzo, invece, il colosso di Stoccolma ha reso noto di aver registrato un crollo delle vendite (sempre a livello globale) pari al 46%.

 
Advertisement

TEATRO ALLA SCALA: si riaprirà a settembre con Requiem di Verdi e l’Inno alla gioia

teatro alla scala
teatro alla scala
La Scala riaprirà quasi sicuramente a settembre con ” Messa da Requiem” di Giuseppe Verdi per commemorare i morti del Covid 19.
Con l’esecuzione della “Nona sinfonia” di Ludwig van Beethoven poi si celebrerà simbolicamente la “liberazione” dalla fase più difficile dell’epidemia.
La celebre partitura contiene infatti l'”Inno alla gioia” con il testo di Friederich Schiller che, musicato da Beethoven, dal 1985 è diventato l’inno dell’Unione Europea.
Mentre il Requiem verdiano che fu eseguito per la prima volta nella chiesa di San Marco il 22 maggio 1874 a un anno dalla morte di Alessandro Manzoni, sarà rieseguito anche a Bergamo e a Brescia. Le altre due città maggiormente colpite dal virus.
Sul podio, Riccardo Chailly alla guida dell’orchestra e del coro scaligeri. Quindi una breve stagione lirica di soli tre titoli, ma di grande impatto: “La Traviata” e l’”Aida” di Verdi e “La Boheme” di Giacomo Puccini. In questo caso, sul podio si alterneranno lo stesso Chailly e Zubin Mehta. Gli interpreti dei cast sono artisti che il teatro aveva già messo sotto contratto e questo ridurrà i costi.Per fissare le date, si attende solo il via libera del governo, ma il Consiglio di amministrazione del teatro ieri ha già approvato all’unanimità il programma presentato dal neosovrintendente Dominique Meyer.

Il teatro sta lavorando perché i due concerti si svolgano alla presenza del pubblico, ma l’evento sarà anche ripreso e trasmesso in mondovisione.

A lanciare la proposta di un concerto commemorativo per la riapertura del teatro erano stati i sindacati.

Nel frattempo, il board della Scala ieri, per la prima volta, ha preso atto ufficialmente del danno economico alle casse del teatro provocato dalla chiusura dallo scorso 25 febbraio.

Un buco che nelle proiezioni fino a settembre arriverebbe a sfiorare i 20 milioni tra mancata vendita dei biglietti e altre spese. Il nuovo sovrintendente, però, continua a lavorare alla stagione del 2021/2022 e conferma l’intenzione di presentare la prossima prima dell’estate. L’opera inaugurare sarà “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti, diretta da Chailly con protagonista Juan Diego Florèz. La stessa opera con cui Claudio Abbado il 7 dicembre 1967 diresse la sua prima inaugurazione da direttore stabile della Scala. Sempre che dal governo arrivino segnali su una possibile riapertura del teatro già da settembre.

Garantendo la misurazione della temperatura del pubblico all’ingresso e il contingentamento dei posti, ma sempre con l’idea di vedere gli spettacoli in diretta streaming più come una prospettiva piuttosto che una realtà immediata.

Il cda ieri ha dato il via libera anche all’accordo con i sindacati che rinvia per due anni la trattativa sul rinnovo del contratto integrativo di tutti i dipendenti del teatro.
In cambio dell’impegno dei vertici della Scala a integrare fino all’80 per cento gli stipendi che i fondi dei Fis, il fondo d’integrazione salariale previsto dal governo per i lavoratori dello spettacolo, coprirebbe solo fino al 40 per cento. L’approvazione del bilancio 2019 è stata rinviata alla prossima riunione, quando i conti saranno più precisi.
Prima della riapertura è prevista non solo la sanificazione di tutto il teatro, ma anche il rifacimento completo del pavimento del palcoscenico e delle funi che sollevano le scenografie.
Senza contare che i sindacati insistono per firmare un protocollo per la sicurezza di tutti i lavoratori.
Advertisement

BONUS 800: si va per il rinnovo automatico ad aprile, selettivo per maggio

inps 600 euro
inps 600 euro

Con 7 miliardi di euro nel Dl Aprile verrà probabilmente prorogato per due mesi il bonus per gli autonomi in forma “potenziata”, dagli attuali 600 a 800 euro: se per la mensilità di aprile verrà sostanzialmente confermata l’attuale platea dei beneficiari che riceverà in automatico il pagamento dall’Inps, per la mensilità di maggio il Governo sta pensando di introdurre un meccanismo selettivo.

Secondo l’ipotesi allo studio si farà riferimento a una soglia di reddito massimo o ai codici Ateco relativi alle attività produttive che sono esclusi dalla riapertura: le risorse per aprile ammontano a 4 miliardi, quelle per maggio a 3 miliardi di euro.

Autonomi maggiori beneficiari
Finora, secondo quanto ha riferito il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sono state accolte 3,5 milioni di domande su 4,4 milioni. Di questi l’Inps ha analizzato nel dettaglio 2,7 milioni di bonus pagati dal 14 al 20 aprile, per una spesa complessiva di 1,6 miliardi. La quota più consistente ha interessato i lavoratori autonomi (68,6%) e i dipendenti a tempo determinato dell’agricoltura (16%), le partite Iva e i Cococo (10,6%), gli stagionali del turismo (4,1%), i lavoratori dello spettacolo (0,7% ma la platea è di gran lunga inferiore alle altre).

Quasi due terzi dei beneficiari sono uomini, le donne sono la metà delle partite Iva/Cococo e degli stagionali del turismo. L’età media dei beneficiari è 46 anni, la coorte più numerosa è 45-54 anni (pari al 32,8%). Pochi i giovani con meno di 25 anni e gli anziani ultrasessantacinquenni, pari rispettivamente al 2,9% e al 2,1 per cento.

 I giovani sono più presenti tra gli addetti al turismo, i più anziani tra gli autonomi. Le regioni più interessate dal flusso dei pagamenti sono Lombardia, Puglia e Sicilia, con un terzo dei sussidi, seguite da Emilia Romagna, Campania e Veneto.

Reddito di emergenza per le famiglie
Si sta definendo il pacchetto di misure sul lavoro nel Dl Aprile che prevede anche l’introduzione del reddito d’emergenza finanziato con circa 1 miliardo, destinato a 1 milione di nuclei (circa 2,5 milioni di persone) per due mesi: si prevede l’introduzione di due soglie di reddito, per escludere i percettori del reddito di cittadinanza e i ceti medi; probabilmente la fascia di beneficiari dovrà avere un Isee compreso tra 6mila e 15mila euro per un single (il valore seguirà una scala d’equivalenza, a seconda dei componenti del nucleo). Riceveranno 500 euro al mese per due mesi, ma considerando che si tratta di un nuovo istituto è probabile che i pagamenti slitteranno a giugno e luglio. «Con questa tempistica – fa notare Marco Leonardi, consigliere del ministro dell’Economia – il Rem potrebbe servire anche a dare un sostegno a chi è in difficoltà nella stagione estiva».

Agli ammortizzatori la parte del leone
La quota più consistente di risorse è destinata, però, agli ammortizzatori sociali: 15 miliardi per prolungare fino a 9 settimane la cassa integrazione, per il fondo di integrazione salariale e i fondi di solidarietà. Si potrà fare una prima richiesta per ottenere l’autorizzazione dall’Inps per massimo 5 settimane, poi una seconda per ulteriori 4 settimane. Oltre alle banche dell’Abi, anche Poste Italiane anticiperà il trattamento di cassa integrazione ordinaria e in deroga: i clienti BancoPosta e PostePay Evolution potranno presentare richiesta sul sito per l’accredito.

Inoltre, con 800 milioni circa verrà prorogata la Naspi per 2 mesi a quanti hanno il sussidio di disoccupazione in scadenza, e con 600 milioni verrà pagato un indennizzo di 200-400 euro a colf e badanti, che dovranno certificare il calo di attività a causa dell’emergenza coronavirus.

Advertisement

GERMANIA: risale il tasso di contagio dopo le prime riaperture,oltre 156.000 casi

Angela Merkel scaled
Angela Merkel scaled

Germania, il tasso di contagio risale a 1 dopo le prime riaperture

E’ salito di nuovo il tasso di contagio da coronavirus in Germania. Da marzo, per la prima volta, una persona ne contagia un’altra.

Risale l’indice di contagio in Germania, dove sono appena entrate in vigore le misure di allentamento delle restrizioni imposte per frenare la diffusione del coronavirus.

Stando ai dati divulgati dal Robert Koch Institut, l’indice è risalito a 1, il che significa che ogni persona contagiata è in grado di infettarne un’altra. E’ la prima volta che l’indice torna ad 1 da metà aprile, quando era sceso allo 0,7, per poi risalire progressivamente.

In tutto sono 156.337 casi dall’inizio dell’emergenza e 5.913 i decessi. Rispetto ai dati di ieri vengono segnalati 1.144 nuovi contagi.

Il governo federale di Berlino e le regioni – che hanno concordato l’allentamento delle restrizioni già attuato – hanno in programma per giovedì nuove consultazioni destinate a preparare la strada a possibili ulteriori revoche delle norme di confinamento.

Nuove decisioni in materia potrebbero essere prese il 6 maggio.

Dalla settimana scorsa nel Paese sono stati riaperti i negozi, ma vige tuttora il divieto di contatto e da lunedì è obbligatorio indossare le mascherine nei negozi e sui mezzi di trasporto pubblico.

Advertisement
Milano
pioggerella
18.3 ° C
18.8 °
17.4 °
81 %
1kmh
75 %
Dom
18 °
Lun
20 °
Mar
15 °
Mer
16 °
Gio
20 °