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domenica, Maggio 4, 2025
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Dal 3 giugno l’Italia riapre le frontiere. Sì agli arrivi dall’ Unione Europea senza quarantena

italia si ritorna a viaggiare apre le frontiere
italia si ritorna a viaggiare apre le frontiere

Con il provvedimento il governo mira a far riprendere il flusso turistico in vista dell’estate

Il lockdown sta per finire. Anche per chi deve tornare dall’estero. Nel decreto e nel successivo Dpcm che saranno varati nelle prossime ore dal governo, sembrerebbe infatti inserita la norma che prevede la riapertura parziale delle frontiere a partire del 3 giugno: sarà possibile entrare in Italia dai paesi dell’Unione europea, dell’area Schengen compresi Svizzera e Monaco, senza più l’obbligo di quarantena con isolamento di 14 giorni.

Il provvedimento voluto dai ministri Amendola, Franceschini e Di Maio sarebbe pensato nell’ottica di una riattivazione dei flussi turistici in vista dell’estate.

I ministri degli Esteri di Italia e altri otto Paesi Ue si riuniranno lunedì in videoconferenza per avviare il processo di coordinamento sulla riaperture graduale delle frontiere interne per rilanciare il turismo. È quanto è emerso dopo il Consiglio affari esteri di oggi: i Paesi coinvolti, oltre all’Italia, sono Malta, Grecia, Cipro, Slovenia, Portogallo, Germania, Spagna e Croazia.

«Oggetto della riunione – ha spiegato la ministra degli Esteri spagnola Arancha Gonzalez Laya – non è stabilire un calendario, dal momento che nessun Paese è al momento in grado di farlo con certezza, ma di allineare le misure per facilitare i flussi turistici e le operazioni delle imprese turistiche».

I DATI A LIVELLO MONDIALE

Al 15 maggio, sono 4.444.670 i casi di coronavirus in tutto il mondo e 302.493 i decessi.

coronavirus nel mondoBollettino Italia delle ore 18:00 aggiornato al 15 maggio:

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 15 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 223.885 con un incremento rispetto a ieri di 789 nuovi casi.

Il numero totale di attualmente positivi è di 72.070, con una decrescita di 4.370 assistiti rispetto a ieri.

Tra gli attualmente positivi, 808 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 47 pazienti rispetto a ieri.

10.792 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 661 pazienti rispetto a ieri.

60.470 persone, pari all’ 84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi.

Rispetto a ieri i deceduti sono 242 e portano il totale a 31.610. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 120.205, con un incremento di 4.917 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 27.746 in Lombardia, 11.113 in Piemonte, 6.001 in Emilia-Romagna, 4.439 in Veneto, 3.168 in Toscana, 2.603 in Liguria, 4.088 nel Lazio, 2.795 nelle Marche, 1.736 in Campania, 2.181 in Puglia, 406 nella Provincia autonoma di Trento, 1.760 in Sicilia, 741 in Friuli Venezia Giulia, 1.454 in Abruzzo, 359 nella Provincia autonoma di Bolzano, 90 in Umbria, 461 in Sardegna, 77 in Valle d’Aosta, 505 in Calabria, 227 in Molise e 120 in Basilicata.

 

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BAR: Approvazioni veloci per Dehors e Tavoli Esterni, niente Cosap fino ad ottobre

dehor stazione centrale
dehor stazione centrale

Un modo per consentire a bar e ristoranti di incrementare l’occupazione di spazi esterni, garantendo così il rispetto delle disposizioni sul distanziamento e sugli ingressi contingentati necessarie a prevenire la diffusione del coronavirus

Il Consiglio Comunale di Milano ha approvato la delibera sull’ampliamento delle occupazioni di suolo pubblico temporanee per le attività di somministrazione di cibi e bevande e ad altre attività commerciali.

Il testo approvato dall’aula prevede l’attuazione di una disciplina speciale e transitoria, in vigore fino al 31 ottobre, che renda più rapido e semplice l‘iter autorizzativo per gli esercenti che vogliano richiedere l’occupazione di suolo su piazze, strade, aree a verde, marciapiedi, aree dedicate alla sosta e zone pedonali.

In particolare, le richieste per la posa di tavolini, ombrelloni, pedane e analoghe strutture di carattere temporaneo rimovibili connesse all’esercizio dell’attività di somministrazione di cibi e bevande in bar, ristoranti, locali di intrattenimento e simili, nonché delle altre attività commerciali, potranno essere presentate in via telematica e saranno istruite ed autorizzate dall’Amministrazione Comunale entro 15 giorni.

Coerentemente con le previsioni del Decreto del Consiglio dei Ministri del 13 maggio, fino al 31 ottobre sarà sospeso il pagamento dell’occupazione di suolo (COSAP) sia per gli esercenti che richiedono la posa di strutture temporanee sia per quelli che dispongono di dehor permanenti.

Questi ultimi saranno esentati dal pagamento anche per i mesi di marzo, aprile e maggio e in via straordinaria potranno pagare il canone 2020 in 3 rate che saranno emesse con scadenze 15 ottobre-15 novembre- 15 dicembre 2020 oppure, per gli importi non soggetti a rateizzazione, in unica soluzione alla scadenza del 15 novembre.

Per favorire lo sviluppo di progetti in aree in cui siano presenti più attività commerciali che necessitino di spazi, l’Amministrazione potrà prevedere pedonalizzazioni temporanee e concedere la posa di tavoli anche non in prossimità dell’esercizio commerciale.

L’assegnazione di nuovi spazi dovrà tenere conto sia delle concessioni esistenti che richiedono un ampliamento, sia delle nuove richieste, mantenendo un rapporto equilibrato. Le occupazioni dovranno in ogni caso garantire il regolare transito dei mezzi di sicurezza e di soccorso, un passaggio per i pedoni di almeno 2 metri di ampiezza e la mobilità e il passaggio di persone con disabilità motoria e relativi accompagnatori. L’Amministrazione provvederà a specifici monitoraggi e controlli per verificare il rispetto delle autorizzazioni rilasciate e convocherà specifiche conferenze di Servizi che vedano la partecipazione e collaborazione dei Municipi.

Relativamente all’autorizzazione per la posa di strutture temporanee sono quindi sospese almeno fino al 31 ottobre, fatto salvo successivo provvedimento del Consiglio Comunale di ulteriore proroga relativamente all’emergenza sanitaria, le vigenti norme regolamentari in materia di occupazione di suolo pubblico, verde, municipi, arredo urbano, sotto-servizi connesse.

Restando comunque ferme ed inderogabili tutte le disposizioni vigenti in ambito di sicurezza e incolumità pubblica afferenti la sicurezza stradale, l’ordine pubblico, il contenimento dell’inquinamento acustico e il divieto di assembramento, oltre che le norme per il normale svolgimento della raccolta differenziata.

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LAGO MAGGIORE: da lunedì 18 maggio riaprono in sicurezza le Isole Borromee

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LAGO MAGGIORE:Da lunedì 18 maggio riapriranno le porte di questi splendidi luoghi, pronti a inaugurare la stagione estiva 2020.
 
L’Isola Bella incastonata nel lago Maggiore con i tesori e le opere d’arte conservate a palazzo Borromeo, l’Isola Madre con i suoi giardini fioriti e le piante esotiche e la passeggiata tra i viali alberati della Rocca di Angera.
 
La riapertura avverrà in tutta sicurezza sia per il personale sia per i visitatori, nel rispetto delle norme anticontagio.
I visitatori, infatti, avranno l’obbligo di indossare la mascherina, di rispettare il distanziamento di sicurezza, di lavarsi frequentemente le mani (sono disponibili dispenser con gel igienizzante lungo i percorsi di visita e nelle toilette). 
E’ consigliato acquistare prima dell’arrivo il biglietto online https://booking.isoleborromee.it/ per accedere direttamente al controllo agli ingressi dei musei, evitando eventuali assembramenti e code davanti alla biglietteria
Per motivi di sicurezza sanitaria non sono ammessi i gruppi e non è possibile noleggiare le audio guide.
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Bergamo e Brescia si candidano a Capitale della Cultura 2023 : le due città si uniscono dopo il dramma coronavirus

bergamo e brescia capitale della cultura 2023
bergamo e brescia capitale della cultura 2023

Le due città lombarde, duramente colpite dallʼepidemia, lanciano un alleanza per la ripartenza 

Bergamo e Brescia, due città simbolo del dolore causato dall’epidemia di coronavirus, mettono da parte la loro storica rivalità e si alleano per un obiettivo: lanciare la loro candidatura condivisa a Capitale italiana della Cultura 2023. I sindaci di Bergamo Giorgio Gori e Brescia Emilio Del Bono, con i rispettivi assessori alla cultura Nadia Ghisalberti e Laura Castelletti, hanno presentato il progetto come risposta alla grave crisi sociale determinata dalla pandemia che ha devastato i due territori. Così le due città, gravemente colpite dal coronavirus, hanno voluto stringere un’alleanza per diventare simbolo di rinascita e ripartenza. “Un messaggio di fiducia che vorremmo condividere con tutto il Paese” scrive su Twitter il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.

“L’idea di lavorare ad un progetto comune è partita da Brescia – ha ammesso il sindaco Gori – e l’abbiamo accolta subito con entusiasmo. Bergamo aveva in programma la mostra dedicata a Peterzano e stava lavorando alla riapertura del teatro Donizetti. Dobbiamo cominciare a riaccenedere il motore e questo è un settore sul quale vogliamo puntare”.

Da Brescia stesso piglio. “In questi momenti è necessario progettare il futuro – ha spiegato il collega Del Bono -. I nostri territori escono da mesi di grande sofferenza. Ora abbiamo scelto di annunciare ora un cammino e un progetto condivisi”. Al dossier per la candidatura lavoreranno in stretta sinergia gli assessori alla cultura Ghisalberti e Castelletti, mentre il progetto ha già identificato una partnership importante con il gruppo Ubi Banca. Un modo per guardare al futuro con ottimismo e nel segno della rinascita dei due territori.

Dal 2016 ad oggi il progetto “Capitale Italiana della Cultura”, nato dalla riproduzione dell’omologo formato europeo nato nel 1985, “ha conosciuto una forte evoluzione”, diventando “un’occasione rara per ascoltare le voci delle comunità residenti e degli operatori culturali e raccogliere le idee, le energie e gli stimoli che il processo di candidatura innesca, a prescindere dagli esiti della virtuosa competizione con le altre città italiane”.

La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.

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Decreto Rilancio : confermato il rimborso per abbonamenti dei mezzi pubblici non utilizzati

sciopero mezzi
sciopero mezzi

Rimborso per abbonamenti di bus, metro e treno non utilizzati

Le persone che hanno un abbonamento per il trasporto locale (treni, bus e metro) e non hanno potuto usufruire dei servizi a causa dell’emergenza Coronavirus e del lockdown, potranno avere un rimborso di parte della spesa effettuata.

Il decreto Rilancio, approvato dal Consiglio dei ministri, prevede la possibilità per gli utenti dei mezzi pubblici di chiedere un ristoro. In sostanza, i pendolari che per motivi di lavoro o di studio affollano quotidianamente i mezzi pubblici, potranno vedersi rimborsata parte dell’abbonamento già pagato. Il ristoro vale per gli utenti delle aziende di trasporto ferroviario e del trasporto pubblico locale, quindi autobus e metropolitane. Ci sono, ovviamente, alcune condizioni e requisiti da considerare. Andiamo a vederli e capiamo come chiedere il rimborso.

CHI PUO’ RICHIEDERLO

Per accedere al rimborso bisogna possedere un abbonamento ferroviario o del trasporto pubblico locale in corso di validità durante il periodo in cui sono state adottate le misure governative riguardanti le restrizioni agli spostamenti. In particolare, si fa riferimento all’istituzione delle zone rosse e al lockdown in tutta Italia, con la chiusura di molte attività produttive e commerciali. Chi ha questi requisiti deve dichiarare, attraverso un’autocertificazione, che non ha potuto utilizzare, del tutto o in parte, il titolo di viaggio già acquistato a causa delle misure governative, ovvero delle restrizioni sugli spostamenti e le chiusure.

Il rimborso dell’abbonamento dei mezzi pubblici prevede due modalità di erogazione:

tramite un voucher di importo pari all’abbonamento acquistato, da utilizzare entro un anno dall’emissione, oppure tramite il prolungamento della durata dell’abbonamento per un periodo corrispondente a quello durante il quale non è stato possibile utilizzarlo.

I gestori dei servizi a quel punto dovrebbero procedere entro 15 giorni a soddisfare la richiesta dei pendolari, riconoscendo il voucher o il prolungamento del periodo dell’abbonamento.

Nei prossimi giorni dovrebbero essere aggiornati i siti dei trasporti nazionali per prendere in carico le richieste

 

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Ospedale Fiera Milano potrebbe chiudere “entro un paio di settimane”

Attilio Fontana nuovo ospedale
Attilio Fontana nuovo ospedale

La sua apertura, all’inizio di aprile, ha coinciso con il calo dei pazienti ricoverati nei reparti lombardi di terapia intensiva: i pazienti transitati per la struttura sono stati in tutto 25, mentre quelli attualmente ricoverati sono 5.

Era stato uno dei simboli dell’impegno della collettività contro il Covid: un ospedale sorto dal nulla grazie alle donazioni dei privati. Poi erano arrivate le polemiche sulla scarsa affluenza, sulla mancanza di medici e sul fatto che non fosse attrezzato per gestire una pluralità di patologie – dai reni al cuore – legate al coronavirus. Adesso il Covid Hospital realizzato nella Fiera di Milano potrebbe chiudere i battenti.

L’annuncio arriva da Antonio Pesenti, direttore della Rianimazione del Policlinico di Milano, che gestisce la struttura: “Penso che a breve chiuderemo l’attività della Fiera se le cose vanno avanti così – ha detto in un’intervista a Fanpage.it – e intendo entro un paio di settimane”. In questo momento la struttura infatti conta solo 5 letti occupati.

Ma la Regione Lombardia frena, parlando di una decisione non ufficiale, bensì ancora “in fase di valutazione”.

“Oggi in tutta la Regione abbiamo ricoverato 10 pazienti in terapia intensiva nuovi – ha spiegato il direttore Pesenti – Ne abbiamo dimessi 13, quindi il numero di ricoverati in terapia intensiva continua a scendere. Io penso che resterà lì a disposizione delle future emergenze“, ha aggiunto. Poi ha menzionato il nuovo decreto del governo, “per cui le Regioni dovranno avere una scorta di posti di terapia intensiva” e quindi “se la Fiera corrisponderà ai requisiti che il governo chiederà, resterà in piedi”. Altrimenti “verrà chiusa o smantellata”.

E le attrezzature verranno impiegate in altri ospedali o in altre attività di assistenza. Per spiegare l’utilità dell’ospedale in Fiera, il primario lo ha paragonato alle scialuppe di salvataggio che ci sono su un traghetto. “Noi avevamo chiesto di avere a disposizione dei letti nel caso in cui l’epidemia avesse continuato a crescere, ma al 10 di marzo e nessuno poteva prevedere quando si sarebbe fermata”, ha concluso Pesenti, ricordando le “previsioni catastrofiche: fino a 140mila posti di terapia intensiva occupati in Italia”.

La Regione ha immediatamente risposto con una nota, in cui si spiega che “ogni decisione relativa alla rete ospedaliera lombarda va inserita nell’ambito di una programmazione che spetta esclusivamente alle scelte strategiche complessive della Direzione generale Welfare regionale.

In tal senso – prosegue la nota – si evidenzia che sia per l’ospedale della Fiera di Milano, sia per le altre strutture lombarde impegnate prevalentemente al contrasto del Coronavirus, si è ancora in una fase di valutazione generale e non è stata presa alcuna decisione

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MILANO ART WEEK Marathon 2020 : quest’anno sarà tutto online, ecco gli ospiti e il programma

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Nonostante l’emergenza, la Milano Arch Week non rinuncia all’appuntamento di maggio

Milano Arch Week è l’evento annuale da non perdere a Milano per esplorare l’evoluzione della realtà urbana contemporanea insieme ai protagonisti dell’architettura internazionale.

Solitamente il palinsesto copre un’intera settimana, ma quest’anno il format si trasforma per poter consentire a tutti di partecipare online e si concentra in un solo giorno, sabato 16 maggio 2020 dalle 11:00 alle 19:00.

La Milano Arch Week Marathon sarà visibile sui profili Facebook ufficiali di Triennale Milano e Milano Arch Week e sul canale Youtube di Triennale.

A partire dalle 11:00 l’Urban Center di Milano, spazio dedicato all’architettura alla Triennale di Milano, inaugurerà il suo programma annuale con una discussione aperta sulla strategia di adattamento di Milano 2020 tra il Comune di Milano e i gruppi selezionati nella call Urban Factor.

Nel pomeriggio inizierà la Maratona che coinvolgerà i grandi architetti internazionali che hanno lavorato a Milano, insieme agli architetti milanesi che hanno lavorato per riportare alla luce tesori nascosti della città del dopoguerra. Alcuni dei nomi che parteciperanno al dibattito sono Petra Blaisse (Parco Biblioteca degli Alberi), Peter Eisenman (Residenze Carlo Erba), BIG – Bjarke Ingels Group (nuova CityLife, in fase di progettazione), Rem Koolhaas (Fondazione Prada), Patrik Schumacher – Zaha Hadid Architects (City Life), Kazuyo Sejima + Ryue Nishizawa | SANAA (Campus Bocconi).

Infine Fondazione Giangiacomo Feltrinelli anticiperà pillole del suo programma “About a City: A Human Place”.

PROGRAMMA

URBAN CENTER IDEE PER MILANO 2020

 

11:00 Urban Center idee per Milano 2020

Video messaggio di saluto

Giuseppe Sala, Sindaco di Milano

Introduzione 

Pierfrancesco Maran, Assessore Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano

 

Strategia di adattamento Milano 2020 

Laura Galimberti, Assessora all’Educazione e Istruzione del Comune di Milano

apertura al confronto con gruppi Urban Factor

Paolo Limonta, Assessore all’Edilizia Scolastica del Comune di Milano

Filippo del Corno, Assessore alla Cultura del Comune di Milano

Cristina Tajani, Assessora a Politiche del lavoro, Attività produttive, Commercio e Risorse umane del Comune di Milano

e i gruppi vincitori della call Urban Factor dell’Urban Center

modera Lorenza Baroncelli, Direttore Artistico Triennale Milano

I gruppi vincitori della call: 

Nel Perimetro (Sebastiano Leddi e Francesco G. Raganato)

100 Public Spaces For Milano (Chiara Quinzi e Diego Terna)

Pops Up (Francesco Garofalo / Openfabric)

Città Ex Post (untitled architecture | Studio PARE |+ Agenzia 2791)

Osservatorio Natura Italia (Salvatore Porcaro)

Hacking Monuments (Pietro Gaglianò e Simona Da Pozzo)

Milano Versus (Marco Minicucci, Gabriele Leo, Arianna Campanile, Francesca Calvelli, Giulia Pozzi e Mirko Andolina, Caterina Laurenzi e Grazia Mappa)

Scuola Patrimonio Urbano (Alessandro De Magistris, Federico Deambrosis, Federica Patti, Cristina Renzoni e Paola Savoldi)

Sex and The City (Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro)

Nudge In (Associazione Innovare x Includere)

I Ching (Che Fare)

Mobility as Urban Factor (MIC Mobility In Chain / Federico Parolotto)

Mega-events and The City (Davide Ponzini, Zachary Jones, Nicole De Togni, Stefano Di Vita)

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BONUS VACANZE: Airbnb e Booking.com esclusi dai benefici del Decreto Rilancio

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Nel decreto Rilancio sembrano escluse le grandi piattaforme Usa che non potrebbero essere usate nella ricerca di un alloggio.

Il ministro Dario Franceschini parte dal provvedimento punta di diamante dedicato al turismo nel Dl Rilancio e cioè il bonus vacanze che vale 2,4 miliardi: “La misura – spiega in una video conferenza – prevede un contributo fino a 500 euro per le spese sostenute per soggiorni in ambito nazionale in alberghi, campeggi, villaggi, bed and breakfast.

Possono chiedere il contributo le famiglie con un reddito Isee fino a 40 mila euro.

L’importo è modulato in base alla numerosità del nucleo familiare: 500 euro per le famiglie composte da 3 o più soggetti, 300 per le famiglie di due persone e 150 per le famiglie di 1 persona. Il contributo potrà essere speso dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. L’80% sarà uno sconto sul corrispettivo dovuto alla struttura, il restante 20% come detrazione dall’imposta sul reddito”.

“Sommando le misure per i due settori possiamo parlare di 5 miliardi di interventi, 4 per il turismo (uno dei settori più colpiti) e uno per la cultura e che finalmente dimostrano che c’è la consapevolezza dell’importanza strategica di questi due settori che sono nel ministero che guido che caratterizza il sistema Paese”.

“Corridoi privilegiati? In questi giorni è un fiorire di notizie infondate. Abbiamo posto ormai da più di un mese con iniziative singole dell’Italia, con diversi colloqui bilaterali che ho avuto con il commissario europeo al turismo e con vari ministri dei singoli stati, con documenti scritti per chiedere che ci siano regole uniformi a livello europeo per il passaggio delle frontiere dei turisti, ma non solo, proprio per evitare che ci siano accordi bilaterali tra i Paesi.

Questo è l’impegno dell’Unione europea e quello che noi dobbiamo sostenere”. Lo dice il ministro rispondendo a una domanda dell’ANSA sull’argomento. “E’ chiaro – aggiunge – che poi ci sarà il monitoraggio totale del dato epidemiologico nelle singole regioni e nei singoli Paesi ma mi pare che l’Unione vada in questa direzione e cioè di regole comuni e non di una malsana concorrenza tra i singoli Paesi”.

Le accuse per Airbnb e Booking.com di vendere il made in Italy al prezzo di importanti commissioni e i rilievi di natura fiscale

Airbnb, no esclusione piattaforme da bonus vacanze  – Il tax credit per le vacanze delle famiglie “pare escludere l’utilizzo delle piattaforme digitali per il pagamento e quindi per beneficiare di questa misura. Esprimiamo il nostro dissenso a riguardo”.

Così il country manager di Airbnb, Italy and South East Europe, Giacomo Trovato, in audizione in commissione Industria al Senato. “Auspichiamo che l’esclusione delle piattaforme dalla misura possa essere eliminata”, dice con riferimento al dl Rilancio. Inoltre, aggiunge, “la distribuzione di voucher vacanza alle famiglie da utilizzare in tutte le strutture ricettive ed alloggi ad uso turistico, sarebbe una misura più semplice”.

Booking.com, no a discriminazioni bonus vacanza  – Nel dl Rilancio ci sono interventi “significativi e positivi per il turismo, primo tra tutti il bonus vacanza ma siamo dispiaciuti nel notare che vengono discriminate le persone che prenotano e pagano immediatamente sui portali telematici”. Così il country manager per l’Italia di booking.com, Alberto Yates, in audizione in commissione Industria al Senato. Nelle prenotazioni ci sono “leggerissimi, piccoli, segni di ripresa. Nel momento in cui ci sono date certe sull’allentamento del lockdown una ripresa c’è. Anche se – dice – non è ‘sotto data’ ma si guarda all’alta stagione”.

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Emirates, Klm, Qatar Airways : le compagnie aeree riprendono a volare in Italia

liquidi aerei malpensa riprendono i voli in italia

Forse ci si prepara alla fase 3

La quarantena si sta concludendo e si iniziano a intravedere i primi, timidi, passi avanti, anche a Malpensa. Infatti, se alcune compagnie aeree non hanno retto la crisi provocata dal Coronavirus in questi ultimi due mesi – come Thai Airways, che ha chiuso la base dell’aeroporto varesotto e licenziato tutti i suoi dipendenti, mentre American Airlines ha  annullato tutti i voli per i mesi estivi da Malpensa – altre hanno dato qualche segnale di ripresa.

Prima tra tutti, Klm Airlines: la compagnia olandese ha ripreso a volare a Malpensa, CagliariRoma e Francoforte da inizio maggio. Il 2 maggio si sono alzati di nuovo in volo anche i velivoli di Belavia, anche se solo per esigenze lavorative e con due voli a settimana.

Il 20 maggio, invece, è prevista la ripartenza di Qatar Airways :è una ripresa graduale, dato che le frequenze settimanali  Milano Malpensa – Doha saranno tre.

Il 21 maggio, in anticipo rispetto ai piani, riparte anche Emirates: a sorpresa c’è infatti anche Milano Malpensa tra le nove rotte che torneranno a essere operate, insieme Londra Heathrow, Francoforte, Parigi, Madrid, Chicago, Toronto, Sydney, Melbourne.

Tap Air Portugal ripristinerà i voli l’1 giugno: un aeromobile Embraer E195 percorrerà la tratta Milano – Lisbona. Emirates dovrebbe tornare a Malpensa il 2 giugno con un volo Dubai – Milano – New York.

A luglio, invece, tornerà a volare con il 40% dei voli Ryanair. C’è da dire che la compagnia low cost  ha già annunciato tremila licenziamenti del personale e la chiusura di alcune basi in Europa. Non è ancora stato confermato esplicitamente un suo ritorno a Malpensa.

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TRENORD: entro il 31 maggio ripristinato il 100% dei posti pre-covid, nuove assunzioni

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Entro il 31 maggio Trenord rimetterà in linea il 100% dei posti offerti nel periodo pre-Covid, sfruttando al massimo la flotta disponibile ma con alcune riconfigurazioni del servizio.

E’ quanto ha spiegato Marco Piuri, l’amministratore delegato della società che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia, in audizione in commissione regionale Trasporti.

Dal 18 maggio la flotta messa a disposizione da Trenord aumenterà, fino a tornare al 100% dei posti pre-emergenza coronavirus dal 31 maggio, ha sottolineato Piuri.

Da lunedì è previsto un aumento al 67% sulle linee regionali (che sale al 77% sulle più frequentate) e dal 31 maggio al 100% dei posti, l’intera flotta messa in campo prima dell’emergenza.

Tuttavia, ha spiegato Piuri, “la modalità sarà ripensata” in base “all’esigenza di oggi”: “Riproporre il programma di servizio preesistente, non ci consente di rispondere a quanto ci viene richiesto in termini di osservata dei limiti di sicurezza”.

Dunque “sulle direttrici principali e nelle ore di punta abbiamo la necessità di rafforzare le composizioni per rispondere alla domanda prevista”. Inoltre, ha aggiunto Piuri, “tra il personale, siamo circa 4.300, i casi” di coronavirus “sono molto limitati, al massimo una decina di persone positive ricoverate e 40-60 persone in quarantena a casa. Pur continuando a lavorare il nostro personale è stato toccato in maniera marginale”.


Trenord assume 20 persone per le biglietterie e l’assistenza alla clientela

Trenord ha aperto le candidature per individuare 20 nuove figure professionali da inserire nella Direzione Commerciale con mansioni di vendita nelle biglietterie e di assistenza commerciale alla clientela. Le persone interessate possono inviare la candidatura accedendo alla pagina «Lavora con noi» del sito trenord.it entro mercoledì 27 maggio.

Sono richiesti: diploma di scuola media superiore, ottima conoscenza della lingua italiana, buona conoscenza dell’inglese, disponibilità a lavorare su turni e nei giorni festivi su tutto il territorio lombardo. È inoltre essenziale una buona padronanza degli strumenti digitali. Completano il profilo ottime capacità comunicative e relazionali per rapportarsi al pubblico. Attraverso un percorso valutativo, condotto insieme all’azienda da un partner specializzato, verranno selezionati i profili che, dopo un periodo di formazione, entreranno a far parte, entro la fine dell’anno, nell’organico di Trenord che conta oltre 4.000 dipendenti.

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BONUS 600 EURO arriverà in automatico, ecco per chi aumenta a 1000 a maggio

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Bonus 600 euro INPS: aprile confermato, a maggio 1000 euro ma non per tutti.

E’ stato approvato questa notte il decreto rilancio, e tra gli interventi per l’emergenza che il nostro paese sta attraversando a causa del Coronavirus è stato confermato anche il Bonus di 600 euro dell’INPS per autonomi e partite iva.

Nel consiglio dei ministri di ieri sera è stato deciso che i professionisti degli ordini potranno contare su 600 euro per altri due mesi (aprile e maggio), mentre gli autonomi avranno 600 euro ad aprile e per chi mostrerà cali di fatturato 1000 a maggio.

Andiamo a vedere come richiedere il bonus da 600 euro e a chi spetta.

Bonus 600 euro INPS ad aprile e maggio per professionisti: a chi spetta e come richiederlo

Il decreto rilancio spiega che per i professionisti iscritti agli enti previdenziali obbligatori spetterà anche per i mesi di aprile e maggio 2020, l’indennità di 600 euro già riconosciuta nel mese di marzo. Come per la volta scorsa anche per questi due bonus da 600 euro i professionisti vedranno i soldi erogati dallo stato attraverso le proprie casse privata (Inpgi, Inarcassa, Cipag  ecc..).

Al momento le modalità e i tempi per richiedere il bonus non sono ancora ufficiali e verranno definite con un nuovo decreto del Ministro del Lavoro e delle politiche sociali nei prossimi giorni. Quel che è certo al momento è che per poter avere diritto al Bonus da 600 euro “i soggetti titolari della prestazione alla data di presentazione della domanda, non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato nè titolari di pensione“. In caso contrario sarà possibile che venga richiesta la restituzione del bonus da 600 euro.

Bonus 600 euro INPS ad aprile e 1000 a maggio: cosa cambia per gli autonomi e requisiti

Di fatto non sarà necessario rifare domanda sul sito dell’INPS per il bonus da 600 euro di aprile, tutti coloro che ne avevano diritto e hanno fatto richiesta a marzo riceveranno nuovamente il bonus. Sono inclusi anche i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’Assicurazione generale obbligatoria (AGO) oltre a coloro iscritti alla gestione separata dell’INPS.

Per il mese di Maggio invece, per richiedere il Bonus da 1000 euro vi sono dei paletti da dover soddisfare. L’Indennità sarà erogata “Ai liberi professionisti iscritti alla gestione separata INPS, non titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, il cui reddito del secondo bimestre 2020 si sia ridotto almeno del 33% rispetto a quello del secondo bimestre 2019″.

Anche in questo caso non sono ancora stati definiti tempi e modi su come dimostrare il calo di fatturato e su come fare domanda per il bonus da 1000 euro di Maggio. Vi aggiorneremo appena avremo conferme.

Infine per quanto riguarda il bonus per gli agricoli, il Ministro Catalfo ieri sera ha dichiarato: ” Di 500 euro potranno nuovamente beneficiare anche i lavoratori agricoli, e proprio per fronteggiare la mancanza di manodopera in agricoltura – oltre all’accordo raggiunto ieri sera sui lavoratori stagionali – i percettori di ammortizzatori sociali, NASpI, DIS-COLL e Reddito di cittadinanza potranno sottoscrivere contratti di lavoro agricolo senza perdere o vedersi ridotto il diritto al beneficio”.

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Il Duomo di Milano riapre ai fedeli, lunedì fissata la prima messa

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La prima messa alla presenza dei fedeli nel Duomo di Milano, nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, si terrà lunedì mattina, alle 7.

Per l’apertura della Cattedrale ai visitatori, in una Milano ancora svuotata dai turisti, bisognerà però attendere almeno fino alla fine di maggio. Intanto sono in corso in questi giorni incontri e preparativi per garantire il rispetto delle misure di sicurezza durante le celebrazioni religiose, previste dal protocollo siglato tra il Governo e la Cei, in un edificio dall’architettura complessa come il Duomo. Lunedì sarà quindi una giornata simbolo per i fedeli, da oltre due mesi costretti ad assistere alla messa a distanza, attraverso le dirette streaming sui siti delle parrocchie, via radio o tv. Potranno tornare a partecipare fisicamente alle celebrazioni nella maggior parte delle Diocesi d’Italia (alcune hanno preferito posticipare), dalle basilie dei centri storici alle chiese di periferia e di campagna. Il vero banco di prova, però, sarà domenica 24 maggio.

Obbligo di indossare mascherine in chiesa

Nel rispetto della normativa sanitaria disposta per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus, il Protocollo indica alcune misure da ottemperare con cura, concernenti l’accesso ai luoghi di culto in occasione di celebrazioni liturgiche: l’igienizzazione dei luoghi e degli oggetti, le attenzioni da osservare nelle celebrazioni liturgiche e nei sacramenti e la comunicazione da predisporre per i fedeli, nonché alcuni suggerimenti generali.

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TICKETONE: tutti gli eventi annullati e le modalità di rimborso con voucher

ticketone blu
ticketone blu

TICKETONE: Rimborso con Voucher solo per eventi annullati fino al 17 maggio

In base alle disposizioni contenute nel nel “Decreto Cura Italia” (D.L. n. 18/2020) di cui all’art. 88 e in base alle conseguenti decisioni prese dall’Organizzatore, il rimborso dei biglietti inerenti gli eventi annullati a causa dell’emergenza Covid19 e in programma dall’ 8 Marzo al 17 Maggio sarà erogato tramite Voucher.

Il Voucher una volta emesso, potrà essere speso on-line sul sito TicketOne.it solo e unicamente per l’acquisto di biglietti inerenti ad eventi futuri programmati dallo stesso Organizzatore.

Per inviare le vostre richieste di rimborso vi invitiamo a verificare lo stato dell’evento nell’elenco del relativo mese e a seguire con attenzione le procedure sotto riportate.

Le richieste di rimborso, per essere considerate valide, devono essere eseguite secondo le procedure sotto riportate per gli eventi annullati fino al 17 Maggio, salvo ulteriore proroga dei relativi provvedimenti.

Vi ricordiamo che, alla luce della difficile situazione che stiamo tutti vivendo e della mole di eventi annullati, le tempistiche di gestione delle richieste e dei rimborsi si protrarranno per alcuni mesi.

L’emissione e la trasmissione via email dei voucher a chi ha fatto regolare richiesta inizierà a partire dal mese di Maggio, per maggiori informazioni leggi le FAQ Voucher dedicate.

Considerando il costante evolversi della situazione, invitiamo i nostri clienti a monitorare il sito TicketOne.it e/o quello dell’Organizzatore dell’evento per ulteriori aggiornamenti.

CONSULTA GLI EVENTI ANNULLATI O RINVIATI FINO A LUGLIO 2020


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BONUS VACANZE 2020: a chi spetta e come funzionerà lo sconto dal 1 luglio

tour operator napoli quarta
tour operator napoli quarta

Il bonus vacanze spicca tra le misure previste nel dl rilancio, approvato dal cdm. Ecco il pacchetto turismo nel provvedimento, come si legge nella nota di palazzo Chigi.

Per il periodo d’imposta 2020 è riconosciuto un credito in favore dei nuclei familiari con
ISEE in corso di validità, ordinario o corrente ai sensi dell’articolo 9 del decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 5 dicembre 2013 n. 159, non superiore a 40.000 euro,
utilizzabile, dal 1° luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito
nazionale dalle imprese turistico ricettive, nonché dagli agriturismo e dai bed &breakfast in
possesso dei titoli prescritti dalla normativa nazionale e regionale per l’esercizio dell’attività
turistico ricettiva.
2. Il credito di cui al comma 1, utilizzabile da un solo componente per nucleo familiare, è
attribuito nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare. La misura del credito è
di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti
da una sola persona.
3. Il credito di cui al comma 1 è riconosciuto alle seguenti condizioni, prescritte a pena di
decadenza:
a) le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione in relazione ai servizi resi da una
singola impresa turistico ricettiva, da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast;
b) il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o documento
commerciale nel quale è indicato il codice fiscale del soggetto che intende fruire del credito;
c) il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o
l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

4. Il credito di cui al comma 1 è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per cento,
d’intesa con il fornitore presso il quale i servizi sono fruiti, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto e per il 20 per cento in forma di detrazione di imposta in sede di
dichiarazione dei redditi da parte dell’avente diritto.
5. Lo sconto di cui al comma 4 è rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di credito
d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di successive cessioni a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari. Il credito d’imposta non ulteriormente ceduto è usufruito dal cessionario con le stesse modalità previste per il soggetto cedente.

244. Accertata la mancata integrazione, anche parziale, dei requisiti che danno diritto al
credito d’imposta, il fornitore dei servizi e i cessionari rispondono solo per l’eventuale
utilizzo del credito d’imposta in misura eccedente lo sconto applicato ai sensi del comma 4 e l’Agenzia delle entrate provvede al recupero dell’importo corrispondente, maggiorato di
interessi e sanzioni.

Il comma 1 riconosce in favore dei nuclei familiari con un reddito ISEE non superiore a
40.000 euro, un credito, relativo al periodo d’imposta 2020, per i pagamenti legati alla
fruizione dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive dagli
agriturismi e dai bed &breakfast.
Il comma 2 prevede che il credito sia utilizzabile da un solo componente per ciascun nucleo familiare, nella misura massima di 500 euro per ogni nucleo familiare.

Il credito previsto decresce con il diminuire dei componenti del nucleo familiare: in ragione di ciò, sarà riconosciuto un credito pari a 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e a 150 euro per quelli composti da una sola persona (single)

I commi 3 e 4 disciplinano le condizioni e le modalità di applicazione della misura.
In particolare, quanto alle condizioni prescritte a pena di decadenza, il comma 3 prevede che:
1) le spese debbono essere sostenute in un’unica soluzione ed in relazione ai servizi resi da una singola impresa turistico ricettiva ovvero da un singolo agriturismo o da un singolo bed & breakfast;

2) il totale del corrispettivo deve essere documentato da fattura elettronica o
documento commerciale, con indicazione del codice fiscale del soggetto che intende fruire
del credito;

3) il pagamento del servizio deve essere corrisposto senza l’ausilio, l’intervento o l’intermediazione di soggetti che gestiscono piattaforme o portali telematici diversi da agenzie di viaggio e tour operator.

Il comma 4, invece, dispone che il credito è fruibile esclusivamente nella misura dell’80 per
cento, sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto mentre, il restante 20 per cento è
riconosciuto in forma di detrazione d’ imposta in sede di dichiarazione dei redditi da parte
dell’avente diritto.
Il comma 5 prevede che lo sconto sarà rimborsato al fornitore dei servizi sotto forma di
credito d’imposta da utilizzare esclusivamente in compensazione, con facoltà di successive
cessioni a terzi, anche diversi dai propri fornitori di beni e servizi, nonché ad istituti di credito o intermediari finanziari.

All’ Agenzia delle entrate è demandato il compito di provvedere al recupero dell’importo corrispondente, maggiorato di
interessi e sanzioni.

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TEST SIEROLOGICI: come funziona e dove prenotare il test in Regione Lombardia

coronavirus test afp scaled
coronavirus test afp scaled

La Regione Lombardia ha aperto alla possibilità per i privati di effettuare i test sierologici per individuare gli anticorpi del Covid-19.

Come funziona

Sottoporsi al test, in via teorica, è semplice. Come per un normale esame del sangue è possibile prenotare le visite anche online e presentarsi presso i laboratori specializzato per effettuare il prelievo.

Già da oggi, ad esempio, sono aperti a queste analisi i presidi del gruppo Multimedica (San Giuseppe, Multimedica Sesto San Giovanni, Multimedica Limbiate e Multimedica Castellanza).

Il costo ovviamente varia da istituto a istituto: il centro medico Santagostino, ad esempio, farà pagare (in anticipo) 35 euro a test mentre nei laboratori del gruppo Synlab i prezzi vanno dai 40 ai 67,5 euro.

Una volta prelevato il sangue, la risposta arriva entro un paio di giorni.

Se il test è positivo?

La complessità subentra però nel passaggio successivo, ovvero nel caso in cui il test individui la presenza degli anticorpi e quindi faccia venire il sospetto di avere (o aver avuto) il virus.

A questo punto è obbligatorio fare un tampone per capire se si è contagiosi o meno: il testo sierologico infatti da questo punto di vista non dà risposte.

E come fare il tampone?

Quello che la delibera regionale sembra dire (ma non in modo chiaro, dicono gli addetti ai lavori) è che si debba proseguire privatamente.

Quindi i centri privati devono essere in grado di effettuare il tampone per tutti i sospetti positivi.

Chi può garantire il servizio?

La Regione impone che ognuno dei laboratori abilitati per l’analisi dei tamponi preveda una quota aggiuntiva di tamponi solo se dedicata per l’80 per cento al Servizio sanitario nazionale e per il 20 ad altri usi: significa che un laboratorio privato (sono attualmente 15 quelli che fanno parte della rete degli autorizzati) che oggi garantisce 1.000 tamponi alle Ats se deciderà di processarne 2 mila, dovrà fare in modo che 1.800 siano dedicati alle esigenze della Regione e solo 200 rivolti al libero mercato.

Un modo per assicurare al settore pubblico un aumento della potenza di processamento tamponi facendo leva sulle mire dei privati e per evitare che i test voluti dai singoli vadano a togliere ossigeno al sistema dei tamponi messo in piedi faticosamente dalla Regione in questi mesi. Un concetto sensato, soprattutto considerata la penuria di reagenti.

“Chi farà i test dovrà dare la possibilità di acquistare i tamponi e dovrà assicurarne una quota pari al 10 per cento delle persone a cui si farà l’esame sierologico”, spiega Dario Beretta presidente della Associazione degli ospedali privati della Lombardia.

Percentuale prevista anche per i casi di screening privati di comunità ristrette (come ad esempio i singoli comuni oppure le aziende) che piacciono di più al Pirellone rispetto ai test per i singoli.

Riflessioni

La prima conseguenza è che solo pochi operatori privati potranno fare il percorso test sierologico più tampone: tra questi sicuramente i grandi gruppi come il Centro Diagnostico Italiano, Cerba e Synlab (quest’ultima l’unica ad aver ufficializzato il servizio al momento) e chi sarà in grado di trovare accordi con laboratori anche al di fuori della regione. Non qualcosa di immediato.

Altro aspetto riguarda i costi che saranno tutti a carico del privato cittadino che si è voluto sottoporre al test, incluso il prezzo del tampone (62 euro). Nei test sierologici diffusi, quindi, la Lombardia sembra non credere fino in fondo.

Non a caso è stato lo stesso assessore regionale al Welfare Giulio Gallera a scoraggiarne l’uso: “Il test sul singolo cittadino in forma autonoma non è utile e genera false aspettative”. Una posizione che fa discutere ora che la situazione generale è in miglioramento ma ancora lontana da una soluzione.

Ieri sono stati 69 i morti e 394 i nuovi positivi: meno dei 614 di martedì ma con 10.919 tamponi effettuati, la metà rispetto a due giorni fa.

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BONUS BICI 500 EURO: ecco chi non potrà usufruire del buono

MILANO
MILANO

Non tutti potranno ricevere il bonus mobilità per acquistare bici e monopattini con uno sconto fino a 500 euro. Ecco chi è escluso dall’agevolazione.

Non tutti potranno richiedere il bonus fino a 500 euro per l’acquisto di bici, monopattini (elettrici e non) e servizi di scooter e bike sharing.

L’incentivo, chiamato bonus mobilità, è stato confermato nel Decreto Rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 maggio. Pensato in seguito all’emergenza coronavirus, per favorire gli spostamenti personali senza intasare i mezzi pubblici, oltre che per incentivare la mobilità eco-friendly, il bonus bici non spetterà a tutti: ecco chi è escluso dalla fetta di beneficiari.

Bonus 500 euro bici e monopattini: chi è escluso

Il bonus mobilità ha lo scopo di sostenere la mobilità ecologica e di non creare assembramenti sui trasporti pubblici, mossa chiave per evitare una nuova ondata di contagi.

Il buono è valido per l’acquisto di biciclette, monopattini e veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (per esempio segway, hoverboard e monowheel), e può essere utilizzato anche per i servizi di bike e scooter sharing.

Questo sarà retroattivo (cioè valido anche per gli acquisti effettuati dal 4 maggio 2020) e coprirà il 60% della spesa sostenuta, fino a un massimo di 500 euro di sconto.
Stando all’art. 205 del decreto, dal titolo “Misure per incentivare la mobilità sostenibile”, non si può richiedere il buono mobilità:

  • se si è minorenni
  • se non si ha la residenza in capoluoghi di Regione, nelle Città metropolitane, nei capoluoghi di Provincia o nei Comuni con meno o fino a 50.000 abitanti
  • per l’utilizzo di car sharing (anche se elettrico)
  • più di una volta

Da chiarire ancora da quando sarà possibile richiedere il bonus, come fare la domanda e quali saranno le modalità per ottenerlo (se come sconto direttamente all’acquisto o come rimborso da richiedere conservando lo scontrino).

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AUTOCERTIFICAZIONE Addio, servirà solo se si esce dalla propria Regione

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

Coronavirus: dal 18 maggio restano congelati solo gli spostamenti tra regioni, anche nel caso di visite ai congiunti.

Nel prossimo Dcpm che dovrebbe essere emesso da Palazzo Chigi entro sabato per accompagnare le novità in arrivo dal 18 maggio, l’autocertificazione dovrebbe rimanere solo per chi dovrà raggiungere una Regione diversa da quella nella quale si trova.

Viaggi che è possibile fare già oggi per ragioni importanti. E’ possibile che da giugno i viaggi infra-regionali vengano autorizzati almeno fra le Regioni a basso tasso di contagi.

“Abbiamo avuto un incontro con le Regioni e il ministro Boccia – ha dichiarato Conte – Le Regioni ci hanno prospettato, quasi tutte, l’esigenza che gli  spostamenti interregionali rimangano congelati o limitati al massimo, almeno in questa fase. 

Ci avviamo a una ripartenza pressoché completa, è bene che non ci siano troppi trasferimenti interregionali che potrebbero condizionare una valutazione della curva epidemiologica”.

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In Lombardia sarà obbligatorio il controllo della temperatura corporea prima di iniziare il lavoro

lombardia temperatura al lavoro
lombardia temperatura al lavoro

In Lombardia arriva l’obbligo di “controllo della temperatura corporea da parte del datore di lavoro o di un suo delegato”

Il Presidente Attilio Fontana ha firmato l’Ordinanza regionale n. 546 del 13 maggio. Il provvedimento prevede alcune prescrizioni per i datori di lavoro, più restrittive di quelle statali, per garantire la tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro in Lombardia (es. attività produttive, uffici, negozi, attività aperte al pubblico etc.).

Le misure sono valide dal 18 al 31 maggio

I datori di lavoro dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  1. Il datore di lavoro o un suo delegato deve sottoporre il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro, al controllo della temperatura corporea. Questa operazione deve essere effettuata anche quando, durante l’attività, il lavoratore dovesse manifestare i sintomi di infezione respiratoria da COVID – 19 (es. tosse, raffreddore, congiuntivite). Se la temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso o la permanenza nei luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione devono essere momentaneamente isolate e non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede.
    Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza, tramite il medico competente di cui al D.L. n.81/2008 e/o l’ufficio del personale, all’ATS territorialmente competente, la quale fornirà le opportune indicazioni cui la persona interessata dovrà attenersi.
  2. È fortemente raccomandato anche rilevare la temperatura dei clienti/utenti, prima dell’accesso. Con temperatura superiore a 37,5°, non sarà consentito l’accesso e la persona dovrà contattare il proprio medico curante.
  3. È fortemente raccomandato scaricare e utilizzare l’ app “AllertaLom, il questionario “CercaCovid” deve essere compilato quotidianamente da parte del datore di lavoro e da tutto il personale..
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Il Comune riattiva le telecamere nelle corsie preferenziali

TRAM E AUTOBUS
TRAM E AUTOBUS

Da lunedì 18 maggio a Milano saranno riattivate le telecamere che controllano gli accessi nelle corsie preferenziali riservate ai mezzi pubblici.

Lo ha deciso il sindaco emettendo un’ordinanza, anche in vista delle ulteriori riaperture previste. “Sta aumentando il traffico veicolare ed è fondamentale e necessario proteggere il trasporto pubblico”, ha scritto l’assessore alla Mobilità Marco Granelli.

Con il graduale ritorno alla normalità, allo scadere delle misure emergenziali per contenimento della circolazione adottate contro la diffusione del virus COVID-19, cresce il traffico dei veicoli privati e si rende dunque necessario proteggere il trasporto pubblico.

Per questo l’Amministrazione ha emesso un’ordinanza che accompagna le aperture previste dalla prossima settimana: da lunedì 18 maggio saranno riaccese le telecamere che controllano le corsie preferenziali dei mezzi pubblici e sarà vietata la circolazione di tutti i mezzi non autorizzati.

Nei giorni scorsi AMAT, società per l’ambiente e la mobilità del Comune, ha rilevato che nel periodo compreso tra lunedì 4 e venerdì 7 maggio, prima settimana della cosiddetta Fase 2, si sono registrati, rispetto al periodo precedente in cui sono state vigenti le misure più restrittive, un incremento medio giornaliero della congestione pari a circa il 39% e un incremento medio giornaliero pari a circa il 79% degli accessi veicolari ai confini del centro abitato rilevati attraverso le telecamere di  Area B.

“Ci aspettiamo – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – che a partire da lunedì, con le nuove aperture che saranno definite nei prossimi giorni dal Governo e dalla Regione, vi sia un nuovo incremento di traffico. Per noi è importante dare sempre la priorità al trasporto pubblico anche in considerazione della ridotta capacità di trasportare persone per le misure di contenimento. Vogliamo che bus e tram possano circolare in modo fluido e per questo tornano in vigore tutte le misure che regolamentano la circolazione nelle corsie riservate”.

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UNIVERSITA’: un piano da 16 milioni per la ripartenza di Statale, Politecnico e Bicocca

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Università: la fase 2 prevederà investimenti sulla sicurezza ma anche su strutture e didattica online destinata a proseguire oltre l’emergenza.

Termoscanner e pistole a infrarossi per rilevare la temperatura agli ingressi. Mascherine e guanti per migliaia di docenti, ricercatori e personale. Ma anche fondi per ammodernare le aule, moltiplicando il numero di postazioni per le lezioni e gli esami a distanza a disposizione dei professori.

L’epidemia da coronavirus ha un impatto notevole sugli atenei, che tracciano un primo bilancio delle azioni messe in campo per fronteggiare l’emergenza, la Fase 2. E i costi. Una spesa da oltre 16 milioni di euro solo nelle tre università pubbliche del capoluogo lombardo

Alla Bicocca sono già arrivati più di 30 mila dispositivi di protezione, 200 mila guanti usa e getta ed è stata avviata la gara per altre 200 mila mascherine. In questa prima fase della ripartenza la stragrande maggioranza dei 2 mila dipendenti lavora ancora in smart working.

Ma le protezioni, insieme al gel disinfettante, sono già a disposizione agli ingressi, dove i volontari della Croce rossa aiutano l’ateneo nel monitoraggio della temperatura di chi entra ed esce grazie a venti termometri a infrarossi. Nei 2 milioni di euro complessivi stanziati dalla Bicocca per l’emergenza Covid pesano però soprattutto i fondi destinati al potenziamento della didattica online, spiegano dall’ateneo, e al diritto allo studio. Hanno permesso di caricare in due mesi 34.500 videolezioni e di svolgere 140 sessioni di laurea online.

UNIVERSITÀ RIPARTENZA FASE 2 STATALENelle residenze universitarie durante il lockdown sono stati poi assicurati pasti gratuiti a chi è rimasto a Milano, i laureati fuori sede che non sono tornati dai genitori sono potuti rimanere nei pensionati senza pagare nulla. E sempre per chi vive nelle residenze sono state previste altre agevolazioni.

Otto milioni di euro l’investimento della Statale, dove è stato da poco approvato un nuovo sistema di tassazione (varato però prima dell’emergenza) “più equo e progressivo”. Durante la quarantena sono state dimezzate le rette per gli studenti rimasti nelle residenze. Ed è stato previsto uno sconto del 70 per cento per chi, durante l’emergenza, ha lasciato temporaneamente la propria camera. Sempre alla Statale si parla di 200 mila euro necessari al potenziamento tecnologico.

E se oggi l’università di via Festa del Perdono può contare su 11 aule con telecamera, a settembre si passerà ad averne 45 grazie a un investimento da 6,5 milioni di euro per ristrutturare le aule e rafforzare il fronte della didattica a distanza. Una modalità ormai destinata a convivere con le lezioni frontali (quando si potrà tornare a farle) anche dopo la pandemia.

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