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venerdì, Aprile 25, 2025
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Il prestito di max 10 anni garantito 100% dallo Stato passa da 25 mila a 30mila euro

conte in lombardia
conte in lombardia

Importanti modifiche in tema di aiuti alle imprese. I prestiti garantiti al 100% dallo Stato erogati dalle banche ai privati passano da un tetto massimo di 25mila a 30mila euro. Ma non è l’unica novità, vediamo come funziona l’aiuto alle aziende colpite dalla crisi dovuta al covid e qual è il tasso d’interesse.

Il testo del nuovo decreto imprese, infatti, prevede un intervento sostanziale per i prestiti garantiti al 100% dallo Stato che le Pmi possono richiedere alle banche. Non si tratta solo della cifra massima che potrà essere erogata, che passa da 25mila fino a 30mila euro. Le modifiche sono state accolte dalle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera con intesa bipartisan tra maggioranza e opposizione.

Un’altra novità riguardo ai prestiti garantiti dallo Stato per le imprese e privati colpiti dalla crisi dovuta al coronavirus è quella che riguarda i prestiti fino a 800mila euro, con garanzia pubblica fino all’80% e quella di Confidi per arrivare al 100%, che ora potranno essere restituiti in fino a 30 anni.

Come funziona

Non cambiano i requisiti per richiedere il prestito garantito al 100% dallo Stato. Ne possono fare richiesta i privati colpiti dalla crisi dovuta al covid che rientrano in determinati parametri basati sulle dichiarazioni dei redditi precedenti. I prestiti erogati dalle banche non possono superare la quota massima del 25% dell’ammontare dei ricavi del soggetto beneficiario e, in ogni caso, saranno erogati per un importo massimo di 30mila euro (non più 25mila).

Per stabilire la somma di prestito erogabile, quindi, faranno fede i dati risultanti dall’ultimo bilancio depositato (ad esempio per le Srl) o dall’ultima dichiarazione fiscale presentata alla data della domanda di garanzia (quindi, ad oggi, quella dell’anno d’imposta 2018, presentata nel 2019).

Inoltre, proprio per velocizzare le procedure di erogazione dei prestiti garantiti dallo Stato delle aziende in difficoltà, viene introdotta un’autocertificazione che era stata richiesta specificatamente da alcuni esponenti della magistratura, della Banca d’Italia e delle banche. Nel testo si legge anche che verrà previsto un “protocollo d’intesa sottoscritto tra il Ministero dell’Interno, il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Sace per la prevenzione dei tentativi di infiltrazioni criminali”.

Interesse

Oltre all’aumento del tetto massimo di prestito erogabile, viene esteso anche periodo temporale per restituire il prestito garantito dallo Stato alle banche, che passa da 6 a 10 anni. L’emendamento accolto dalla Commissone abbassa contemporaneamente il tasso d’interesse applicato, che non potrà superare il tasso di rendistato con durata analoga al finanziamento maggiorato dello 0,2%.

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BONUS 600 Inps: altri 2 milioni di pagamenti effettuati lunedì 25 maggio

inps 600 euro
inps 600 euro

Si tratta della seconda rata delle indennità a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali.

L’Inps ha erogato la settimana scorsa 1,4 milioni di pagamenti per il bonus da 600 euro previsti per il mese di aprile.

Il mega pay-day è stato annunciato dall’Istituto guidato da pasquale Tridico in una nota appena diffusa e arriva ad appena 48 ore dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl Rilancio. Si tratta della seconda rata delle indennità a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali. Completate anche le operazioni di pagamento a favore degli operai a tempo determinato dell’agricoltura, con la seconda rata dell’indennità fissata dalla legge nella misura di 500 euro.

Gli accrediti su Iban e card
Gli accrediti sono stati effettuati sui conti correnti e sulle carte dotate di Iban dei beneficiari, e altri 400.000 seguiranno il 22 maggio. Gli ulteriori 2.000.000 di pagamenti saranno accreditati lunedì 25 maggio.

«La distribuzione dei pagamenti su tre giornate lavorative si è resa necessaria in considerazione dei vincoli tecnici di funzionamento della rete interbancaria nazionale, che consente la gestione di non oltre 2,2 milioni di bonifici al giorno», scrive Inps nella nota appena diffusa, con riferimento indiretto alla piattaforma di pagamento che viene gestita dalla banca d’Italia. Domani i margini per le transazioni erano infatti già occupati da pagamenti già pianificati da altre amministrazioni pubbliche. Inps ha utilizzato per questa seconda rata gli stessi canali di erogazione del primo bonus di marzo. Allo scopo di favorire la tempestività di liquidazione della seconda rata dell’indennità, il pagamento è stato effettuato attraverso il medesimo strumento di riscossione utilizzato per il pagamento della rata di marzo.

Martedì i versamenti cash
Il pagamento in contanti per i 190.000 lavoratori che, all’atto della domanda inviata ad aprile scorso hanno scelto questa modalità di pagamento, avverrà a partire da martedì 26 maggio (74.000), mercoledì 27 maggio (19.000) e giovedì 28 maggio (97.000). Per riscuotere la seconda rata dell’indennità, questi lavoratori potranno rivolgersi a qualsiasi sportello postale del territorio nazionale con la comunicazione che riceveranno da Poste Italiane, oltre che del documento di identità e di un documento attestante il proprio codice fiscale.

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Torino-Reggio Calabria: dal 3 giugno parte il Frecciarossa

frecciarossa alta velocità compressed
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Dal 3 giugno il Frecciarossa collegherà Torino con Reggio Calabria e da oggi, sui sistemi di vendita di Trenitalia, sono già disponibili i biglietti. Secondo Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo FS Italiane, “l’arrivo del Frecciarossa contribuirà alla ripartenza e al rilancio dell’economia e del settore turistico della Calabria e dell’intero Sud Italia

Il treno partirà da Torino Porta Nuova alle 8 del mattino e arriverà a Reggio alle 18.50; il ritorno, a partire dal 4 giugno, sarà con partenza alle 10.10 da Reggio e arrivo alle 21 a Torino. Inoltre, per collegare anche la Sicilia alle città servite dall’Alta velocità, insieme al biglietto delle Frecce sarà possibile acquistare anche quello della nave veloce BluJet (Gruppo FS Italiane) fra Villa San Giovanni e Messina. Gli orari delle navi e dei treni sono integrati per garantire un facile interscambio fra i due mezzi di trasporto.

Il collegamento giornaliero con Frecciarossa da e per Reggio Calabria è la principale novità dell’offerta di Trenitalia che da inizio giugno prevede 74 Frecce e 48 InterCity sulle principali direttrici del Paese, raddoppiando il numero di treni a disposizione dal secondo step della fase 2 dell’emergenza sanitaria, iniziato il 18 maggio. L’offerta di Trenitalia cresce con un numero di collegamenti congruo alla richiesta di mobilità di questo periodo, tenendo conto della disponibilità di posti al 50% per il sistema di prenotazione a scacchiera che garantisce il rispetto del distanziamento sociale.

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Infoline del Comune di Milano arriva su Whatsapp è primo Comune d’Europa a lanciare questo servizio

whatsapp 1
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Assessora Cocco: “Siamo i primi in Europa ad offrire questo servizio. Sarà disponibile 24 ore su 24 e costantemente aggiornato”

Milano, 21 maggio 2020 – Il Comune di Milano, primo comune in Europa, lancia oggi il servizio “020202” su WhatsApp, con l’obiettivo di dare a tutti i cittadini informazioni accurate, affidabili e aggiornate sulla città.

020202 è un servizio “chatbot” automatizzato che permetterà ai cittadini di ottenere, 24 ore su 24, risposte alle domande più frequenti sull’emergenza coronavirus, notizie aggiornate su Milano e informazioni accurate sulle attività commerciali aperte, i servizi pubblici disponibili, gli spostamenti consentiti e la viabilità, oltre alle esigenze di persone con disabilità. Saranno, inoltre, disponibili informazioni sanitarie e su decreti, ordinanze e circolari.

Per utilizzare il servizio del Comune di Milano 020202 su WhatsApp sarà sufficiente salvare il numero 020202 tra i propri contatti e scrivere la parola “Ciao” in un messaggio. L’assistente virtuale si attiverà indicando una serie di opzioni tra cui scegliere per ottenere una risposta immediata:

A) Servizi di supporto alla cittadinanza

B) Ripresa della attività economiche

C) Servizi pubblici e luoghi di culto

D) Spostamenti consentiti

E) Viabilità e parcheggi

F) Persone con disabilità

G) Aiutare la città di Milano

H) Informazioni sanitarie

I) Decreti, ordinanze e circolari

Sarà sufficiente rispondere all’elenco con la lettera che indica il servizio desiderato per conoscere, ad esempio, le sedi anagrafiche operative, i servizi di “Milano aiuta”, consultare le Faq del Governo relative alla Fase 2 o le ordinanze del Sindaco di Milano, scoprire le iniziative di volontariato e raccolta fondi.

“Grazie alla collaborazione con Facebook presentiamo oggi ai cittadini l’assistente virtuale del Comune di Milano – dichiara l’assessora alla Trasformazione digitale Roberta Cocco – Un sistema semplice e intuitivo per fornire ai cittadini tutte le informazioni utili in un momento così delicato direttamente sul loro smartphone. È un modello già utilizzato dall’OMS e dalla Gran Bretagna per rispondere alle domande più frequenti legate al coronavirus e Milano è la prima città d’Europa a sperimentare questa interazione. I contenuti sono stati selezionati in base alle informazioni più richieste al nostro infoline 020202 e saranno costantemente aggiornati per offrire informazioni puntuali sui servizi e le attività della città. I cittadini potranno anche proporre idee e suggerimenti o darci il loro parere attraverso il breve questionario disponibile dopo l’utilizzo”.

“In momenti difficili come questi, le persone usano WhatsApp più che mai per connettersi, sostenere i propri cari e le loro comunità e condividere informazioni – commenta Luca Colombo, Country Director di Facebook Italia –  Siamo quindi felici di poter fornire al Comune di Milano uno strumento di comunicazione utile ed efficace per rispondere alle domande dei cittadini, con informazioni attendibili, tempestive e costantemente aggiornate che permettano alle persone di vivere la città in modo consapevole e sicuro”.

Il servizio 020202 è stato implementato sulla versione WhatsApp Business API, utilizzando la piattaforma di comunicazione globale di Infobip per consentire la condivisione di informazioni tempestive sulla gestione dell’emergenza Covid-19 nella Città di Milano.

“In questo periodo particolare, i Governi e le Pubbliche Amministrazioni hanno necessità di accesso a canali per la distribuzione di informazioni chiare ed immediate – commenta Silvio Kutic, Amministratore Delegato di Infobip – Infobip è orgogliosa di fornire questo servizio unitamente all’assistenza nella gestione degli aggiornamenti e alla propria competenza tecnica per il bene e la sicurezza della comunità”.

Infobip fornisce il servizio chatbot e l’assistenza nella gestione degli aggiornamenti per un accesso immediato 24/7 a tutte le informazioni sul virus. Per query più avanzate, il chatbot indirizzerà l’utente alle notizie online del Comune di Milano.

Il servizio è stato sviluppato gratuitamente da Facebook e Infobip che hanno risposto al bando “Alleanza per #milanodigitale” rivolto a soggetti pubblici e privati che vogliano donare all’Amministrazione comunale progetti tecnologici e digitali volti al miglioramento della città e dei servizi rivolti ai cittadini e ai city user.

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Lo Stadio San Siro può essere abbattuto,”Non ha interesse culturale” per la Sopraintendenza dei beni culturali

san siro può essere abbattuto
san siro può essere abbattuto

Secondo i tecnici del ministero, il manufatto degli anni Venti e Trenta è “del tutto residuale” rispetto ai successivi ampliamenti

Lo stadio San Siro può essere abbattuto, non è d’interesse culturale. Come riporta Repubblica, lo ha stabilito la commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia.

All’ente si era rivolta l’amministrazione comunale per capire se lo stadio avesse un valore architettonico. Aspetto importante per capire se dare o meno il via libera al progetto di una nuova struttura sportiva, come progettato da Milan e Inter, progetto che prevede l’abbattimento del Meazza. 

Il sindaco Sala si era sempre dichiarato per rivedere lo stadio esistente, piuttosto che realizzarne uno ex novo.

Il Meazza non deve essere tutelato – si legge nel provvedimento appena arrivato in Comune – perché “trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui le persistenza dello stadio originario del 1925-’26 e dell’ampliamento del 1937-’39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni” di tutela del patrimonio “perché non risalenti a oltre 70 anni”.

Nuovo San Siro, i progetti di Inter e Milan

I progetti presentati da Inter e Milan sono due:  quello di Manica/Sportium “Gli Anelli di Milano” e quello di Populous “La Cattedrale“. In una nota congiunta, i due club hanno recentemente ammesso che “Milan e Inter ritengono fondamentale poter avviare un progetto da oltre un miliardo di euro a Milano, un’opera di eccellenza internazionale che genererà migliaia di posti di lavoro e rappresenta una straordinaria opportunità di rilancio per la Città e per il sistema calcio italiano”.

Il mantenimento del Meazza, o meglio di una parte di esso, era la più importante delle 16 condizioni con cui il Comune ha vincolato il masterplan nerazzurro da 1,2 miliardi. Una volta smarcata la possibilità di non abbattere lo stadio – come invece pensavano di fare i club -, Inter e Milan sono andati avanti seguendo questa strada, impegnati a verificare la fattibilità economica del rinnovato progetto. Accanto al nuovo San Siro, con gli Anelli di Manica-Sportium e la Cattedrale di Populous ancora in corsa, il Meazza di oggi vivrà ancora grazie alla conservazione di alcuni elementi iconici. Nel progetto di Manica-Sportium resta in piedi un semicerchio che mantiene parte delle rampe di accesso al secondo anello, ritenute di valore architettonico dai Beni Culturali, e una delle torri. Nel progetto di Populous il secondo anello resta praticamente tutto in piedi. Il Meazza rinnovato verrà coperto: sul tetto si potrà fare sport, sotto ci saranno i negozi. Rispetto al progetto originario dei due club, inoltre, ci sarà un raddoppio degli spazi destinati al verde pubblico (106.000 mq).

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Cassa integrazione coronavirus : nuova procedura per il pagamento diretto che sarà più veloce

inps coronavirus cassa integrazione
inps coronavirus cassa integrazione

Cassa integrazione e modalità di pagamento: nuove istruzioni Inps

cassa integrazione coronavirus

Con il messaggio 19 maggio 2020, n. 2066 l’Inps fornisce le istruzioni operative per la corretta gestione delle attività successive all’emanazione dei provvedimenti di modifica dei decreti ministeriali di concessione della Cassa integrazione guadagni straordinaria (Cigs), della modalità di pagamento della Cassa integrazione guadagni ordinaria (Cigo) e della gestione dei decreti Cigs emanati ai sensi del decreto Cura Italia.

Il documento, inoltre, soffermandosi sulle istruzioni operative passa a rassegna anche tutte le altre tipologie di decreti ministeriali previsti per la Cigs, dalla sospensione fino alla revoca, nel caso in cui vengano meno i requisiti. Con riferimento alla Cigo, sono richiamate le istruzioni da applicare nelle ipotesi di modifica della modalità di pagamento della prestazione.

Il decreto “Rilancio”, che viene pubblicato 50 anni esatti dall’approvazione dello Statuto dei Lavoratori, prevede novità per la cassa integrazione guadagni in deroga e per la richiesta del datore di lavoro del pagamento diretto delle prestazioni da parte dell’INPS. Le aziende, destinatarie degli ammortizzatori in deroga Covid – 19, che chiedono le ulteriori 5 settimane di ammortizzatore sociale (per i periodi di riduzione/sospensione di attività lavorativa fino al 31 agosto 2020 – ad eccezione dei settori turismo, fiere e congressi, parchi divertimento, spettacolo dal vivo e sale cinematografiche, che potranno fruire di ulteriori 9 settimane consecutivamente) e le successive 4 settimane (per i periodi dal 1° settembre fino al 31 ottobre 2020) non devono più seguire le diversificate regolamentazioni regionali, ma presentare la domanda di concessione direttamente alla sede INPS competente per territorio.

Dopo le polemiche per i fortissimi ritardi nel pagamento ai lavoratori della prima “tranche” (9 settimane) di ammortizzatori sociali Covid-19 causate, soprattutto per la cassa integrazione guadagni in deroga, da procedure lunghe e farraginose, il decreto “Rilancio” apporta modifiche sia all’iter autorizzativo.
Cassa integrazione guadagni in deroga. Pagamento diretto INPS
Il comma 1 dell’art. 71 del decreto legge “Rilancio”, introduce al decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020 (convertito nella legge n. 27 del 24 aprile 2020) gli articoli 22 – ter, 22 quater e 22 quinquies.
L’art. 22 – quater al comma 1 prevede che i trattamenti di cassa integrazione guadagni in deroga per i periodi successivi alle prime 9 settimane (precedentemente riconosciuti dalle Regioni) siano autorizzati dall’Inps. In pratica, i datori di lavoro destinatari degli ammortizzatori in deroga, che richiedono le ulteriori 5 settimane di ammortizzatore sociale Covid – 19 (per i periodi di riduzione/sospensione di attività lavorativa fino al 31 agosto 2020 – ad eccezione del settore Turismo che potrà fruire di ulteriori 9 settimane consecutivamente), e le successive 4 settimane (per i periodi dal 01 settembre fino al 31 ottobre 2020) previste dalle modifiche apportate all’art. 22 del decreto legge n. 18 del 17 marzo 2020, non devono più seguire gli iter autorizzativi previsti dalle diversificate regolamentazioni regionali, ma presenteranno richiesta di concessione direttamente alla sede INPS competente per territorio.
L’Istituto provvederà comunque al monitoraggio dei limiti di spesa comunicando i dati al Ministero del Lavoro. Per la procedura di pagamento diretto, la domanda dovrà essere presentata dal datore di lavoro all’Inps entro il quindicesimo giorno dall’inizio del periodo di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa, unitamente ai dati essenziali per il calcolo e l’erogazione di una anticipazione della prestazione ai lavoratori, con le modalità indicate dall’INPS.
La domanda dovrà contenere la lista dei beneficiari, le ore di riduzione/sospensione riguardanti ciascun lavoratore per l’intero periodo oggetto di domanda, oltre i dati necessari per il calcolo e l’erogazione di una anticipazione. L’INPS autorizza le domande e dispone l’anticipazione di pagamento del trattamento entro 15 giorni dal ricevimento delle domande stesse. La misura dell’anticipazione è calcolata sul 40% delle ore autorizzate nell’intero periodo. A seguito della successiva trasmissione completa dei dati da parte dei datori di lavoro, l’INPS provvede al pagamento del trattamento residuo o al recupero nei confronti dei datori di lavoro degli eventuali importi indebitamente anticipati. I datori di lavoro che non hanno ancora inviato i dati all’INPS per domande già autorizzate dalle amministrazioni competenti relativamente a periodi di sospensione tra il 23 febbraio 2020 e il 30 aprile 2020 devono provvedere entro 20 giorni dall’entrata in vigore del Decreto.

Cassa integrazione in deroga – pagamento diretto

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Datore di lavoro presenta domanda a Inps entro 15 giorni dall’ inizio sospensione/riduzione
La domanda deve contenere:
– Elenco beneficiari
– Ore di sospensione/riduzione per ciascun lavoratore per l’intero periodo oggetto di domanda;
– Dati per il calcolo dell’anticipazione da parte di Inps;
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Inps entro 15 giorni da ricezione domanda
– Autorizza domanda
– Paga anticipazione ai lavoratori pari a 40% del valore delle ore autorizzate per intero periodo richiesto
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Datore di lavoro entro 30 giorni da erogazione dell’anticipazione
Invia a INPS i dati necessari al pagamento del saldo del trattamento di integrazione salariale

Cassa integrazione ordinaria, quando è possibile la modifica delle modalità di pagamento

Secondo le regole ordinarie, stabilite dall’articolo 7 del Decreto legislativo numero 148 del 2015, il pagamento della prestazione d’integrazione salariale ordinaria viene effettuato dall’impresa ai dipendenti alla fine di ogni periodo di paga e, successivamente, è recuperato dall’azienda tramite conguaglio. Ma non è l’unica possibilità:

  • in caso di difficoltà finanziarie, l’azienda che ha avuto accesso alla cassa integrazioni guadagni ordinaria può chiedere il pagamento diretto all’Inps dimostrando di averne i requisti e presentando la documentazione indicata nell’allegato 2 della circolare numero 197 del 2015;
  • per la cassa integrazione con causale COVID-19 a cui si applicano le novità introdotte dal DL Cura Italia il pagamento diretto da parte dell’Inps può essere richiesto anche senza fornire alcuna documentazione circa le difficoltà finanziarie dell’impresa.

Tale modalità di erogazione della prestazione può essere richiesta, oltre che al momento della presentazione della domanda di concessione della Cigo, anche successivamente, se le condizioni che danno titolo a detta richiesta si manifestino dopo la presentazione della domanda.

Le istruzioni Inps su come procedere

Nei casi di richieste di pagamento diretto non contestuali alla domanda di concessione dell’integrazione salariale e successive al rilascio dell’autorizzazione, si presentano due situazioni:

  • qualora l’azienda non abbia ancora effettuato dei conguagli, la Struttura territoriale competente deve annullare l’autorizzazione originaria ed emettere una nuova autorizzazione per l’intero periodo di cassa;
  • diversamente, in presenza di conguagli già effettuati da parte dell’azienda, la Struttura territoriale sede deve chiudere l’originaria autorizzazione, decurtando le ore richieste a pagamento diretto, alla data del provvedimento di accoglimento della richiesta di modifica della modalità di pagamento ed emettere una nuova autorizzazione.

In questo caso è necessaria una nuova domanda dell’azienda, con riferimento al periodo e alle ore per cui si chiede il pagamento diretto. La domanda deve essere corredata dalla documentazione utile ad attestare le difficoltà finanziarie dell’impresa, fanno eccezione anche in questo caso tutte le aziende che accedono alla cassa integrazione con causale Covid 19.
In ogni caso, non potranno essere accolte le richieste di cambio della modalità di pagamento qualora si sia già verificata la decadenza dal conguaglio prevista dall’articolo 7, comma 3, del D.lgs n. 148/2015.

 

BONUS 800: si va per il rinnovo automatico ad aprile, selettivo per maggio

 

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Autocertificazione spostamento tra Regioni dal 18 maggio, il nuovo modello Pdf

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

Autocertificazione 18 maggio, il nuovo modello: ecco il Pdf editabile.

Il modulo da compilare soltanto in caso di spostamento tra regioni.

Con il nuovo dpcm firmato ieri dal premier Conte, da oggi, 18 maggio, non sarà più necessaria l’autocertificazione per spostarsi all’interno della propria regione di residenza. Questo significa che non servirà più un modulo per gli spostamenti? No, servirà ancora a chi deve spostarsi di regione.

Quattro le motivazioni straordinarie contemplate: comprovate esigenze lavorative; assoluta urgenza; situazione di necessità; motivi di salute. Chi vuole vedere i propri congiunti, quindi, dovrà aspettare ancora fino al 3 giugno.

Nel nuovo modulo, sarà necessario anche indicare l’indirizzo di partenza e quello di arrivo, dichiarare di non essere sottoposti a misura di quarantena, e  di essere a conoscenza delle sanzioni previste per chi viola la norma: in quest’ultimo caso la multa andrà da un minimo di 400 euro a un massimo di 3.000.

Ecco il Pdf della nuova autocertificazione: clicca qui e scarica il file.

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MALPENSA: ripresa graduale di voli, Easyjet riparte dal 15 giugno nel Regno Unito e Francia

liquidi aerei malpensa riprendono i voli in italia

Malpensa, si torna a viaggiare. Milano torna a collegarsi con più voli giornalieri aperti ai normali passeggeri anche con l’estero e con il Sud Italia.

 

È atterrato ieri al Terminal 2 di Malpensa il primo aereo di Qatar Airways proveniente da Doha, che segna la ripresa del traffico intercontinentale di linea e che, spiega Alessandro Fidato, chief operating officer di Sea, società che gestisce gli scali milanesi, “lascia ben sperare per un aumento dei passeggeri”.

Da questo, infatti, dipende l’attuazione del piano di graduale riapertura previsto dalla società: al superamento della soglia di 3 mila passeggeri, che è la capienza del Terminal 2, questo sarà chiuso e il traffico spostato sul Terminal 1, mentre solo in un terzo momento si tornerà a volare da Linate.

Da ieri su Malpensa sono attivi circa 22 voli al giorno, per una media di 1.000 passeggeri, con picco di 1.200 nei giorni (non più di un paio a settimana) in cui sono in programma voli di rimpatrio.

L’aumento dei voli sarà graduale, da qui all’estate. Oggi, per esempio, si riattiva il collegamento Emirates con Dubai, che andrà ad aggiungersi a quelli già ripresi da Klm e Belavia, che da inizio maggio collegano Milano rispettivamente con Amsterdam e Minsk, e a quelli di Alitalia e Lufthansa, che hanno continuato a lavorare nello scalo anche durante il lockdown.

La compagnia italiana, che attualmente effettua 8 voli (tra andata e ritorno) su Roma e 4 su Cagliari, dal primo giugno riattiva 2 collegamenti giornalieri con Bari e dal 3 giugno ne fa ripartire altrettanti con Alghero e Olbia e con Catania e Palermo (a meno che la Regione Sicilia non decida di prolungare le restrizioni attualmente in vigore che consentono di collegare l’isola solo con Roma). E sempre da inizio giugno Lufthansa aumenta i voli su Malpensa e torna il collegamento Tap con Lisbona.


Easyjet riprende voli dal 15 giugno

La compagnia aerea Easyjet prevede la ripresa di alcuni voli a partire dal 15 giugno.

La compagnia britannica ha annunciato che riprenderà “essenzialmente voli interni nel Regno Unito e in Francia “applicando misure sanitarie a bordo. “Un limitato numero di voli riprenderà sulle tratte che pensiamo abbiano una domanda sufficiente” sottolinea l’azienda in un comunicato.

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SALA: “da stasera più controlli sulla Movida, pronti a chiudere i locali inosservanti”

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Milano, il sindaco Sala: «È un problema, da stasera più multe e controlli»

Un “piano di intervento più deciso” per evitare che si creino assembramenti in città nelle zone della movida, con la richiesta di chiudere “quei locali che sono lontanissimi dal rispetto delle regole”. E’ quanto ha chiesto il sindaco di Milano Beppe Sala al prefetto Renato Saccone.

“Sulla questione movida – ha spiegato Sala nel quotidiano video sui suoi profili social – purtroppo ero stato buon profeta, arrabbiandomi per le immagini sui Navigli: abbiamo un problema, e lo hanno tutte le città italiane, i ragazzi ma non solo loro hanno bisogno di socialità, ma questo comporta un rischio elevato”. Per questo, spiega il sindaco, “ieri sera ho incontrato il prefetto e abbiamo definito un piano di intervento più deciso, per cui da stasera, avremo più pattuglie della polizia locale e ho chiesto al comandante dei vigili di procedere con più severità con le multe. E ho chiesto al prefetto di chiudere quei locali che sono lontanissimi dal rispetto delle regole”.

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POLICLINICO: anticorpi in un milanese su 20 già prima dell’epidemia

prontosoccorso coronavirus
prontosoccorso coronavirus

l virus SARS-CoV-2 stava circolando a Milano già diverse settimane prima di quel 21 febbraio 2020, in cui si è individuato il paziente 1 di Codogno.

A inizio epidemia infatti un donatore di sangue su 20 (4,6%) aveva già sviluppato gli anticorpi, percentuale salita al 7,1% ai primi di aprile. Lo indica uno studio sui donatori di sangue del Policlinico di Milano, pubblicato su medRxiv, sito che ospita lavori non ancora rivisti dalla comunità scientifica. Si tratta della “prima vera conferma scientifica che nell’area metropolitana era presente un sommerso di persone contagiate, già prima che si verificassero i primi casi di malattia conclamata, è anche il primo studio sierologico su persone asintomatiche che ci dice chiaramente che siamo ben lontani dall’immunità di gregge”, spiega Daniele Prati, tra i coordinatori dello studio.

Assieme a Luca Valenti, altro coordinatore del Policlinico di Milano, e con Gianguglielmo Zehender della Statale di Milano, i ricercatori hanno esaminato circa 800 donatori di sangue sani presentatisi al Policlinico tra il 24 febbraio e l’8 aprile. All’inizio dell’epidemia la sieroprevalenza era nel 4,6% dei donatori, cioè una persona su 20 era già venuta in contatto con il coronavirus. Durante il distanziamento sociale c’è stato un aumento fino al 7,1%. “Lo scopo di questo studio – commenta ancora Daniele Prati – era di esaminare la presenza dell’infezione da SARS-CoV-2 in adulti asintomatici in una delle aree italiane più colpite, e nello stesso tempo raccogliere più elementi possibili per comprendere i fattori di rischio e i valori di laboratorio associati alla malattia”.

La pratica del distanziamento sociale sembra aver favorito soprattutto i più giovani, che hanno avuto il tempo di sviluppare un’immunità a lungo termine. In tutti i donatori, che hanno mostrato positività al virus, si sono verificate alterazioni nella conta delle cellule del sangue e nel profilo lipidico: due indizi che, secondo i ricercatori, potrebbero aiutare a inquadrare meglio le persone asintomatiche, cioè quelle che pur avendo il virus in circolo (ed essendo per questo contagiose) non manifestano la malattia.

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Lucciole al Parco delle Cave : anche quest’anno torna la “lusiroeula” ecco le regole

NON POTEVA MANCARE LO SPETTACOLO DELLE LUCCIOLE AL PARCO DELLE CAVE

L’emergenza sanitaria non ferma la “lusiroeula” del Parco delle Cave, tra gli appuntamenti più amati e frequentati degli ultimi anni, ci sarò ugualmente anche quest’anno ma con qualche regola .

ECCO IL MESSAGGIO E LE ISTRUZIONI DEGLI ORGANIZZATORI

 

Nel rispetto dei provvedimenti adottati per il contrasto alla diffusione del Virus Covid-19, per il 2020 non potremo organizzare le consuete, e molto partecipate, serate nel Parco delle Cave per l’osservazione delle Lucciole nel magico periodo della loro Danza Nuziale.

In base alle ultime disposizioni emesse, l’accesso ai parchi è però consentito, ma a condizione di non creare assembramenti, mantenendo una distanza di almeno un metro gli uni dagli altri e con apposita mascherina.

In alternativa alle classiche “Lusiroeule Linternine” segnaliamo quindi la possibilità di effettuare ugualmente la visita ma in totale autonomia e sicurezza, seguendo un percorso semplificato e ad “anello”, con partenza ed arrivo in Via Cancano, costeggiando il laghetto Cabassi, l’Area Naturalistica e le aree agricole di Cascina Linterno.

“Non ci sembrava giusto rinunciare a quest’esperienza, che ogni anno richiama migliaia di persone, e così abbiamo pubblicato sul nostro sito (www.cascinalinterno.it) delle indicazioni utili per organizzare mini lusiroeule in sicurezza – spiega Gianni Bianchi, presidente dell’associazione Amici della Cascina Linterno, che di solito organizza le uscite serali guidate nel parco – Si può seguire un percorso semplificato ad anello, con partenza e arrivo in via Cancano, costeggiando il laghetto Cabassi, l’area naturalistica e le aree agricole di Cascina Linterno”.

Percorso consigliato:

da Via Cancano (possibilità di parcheggio), raggiungere il pontile della Cava Cabassi (1) e costeggiarla sulla destra fino in fondo (2). Al termine del laghetto, all’altezza della Cava Aurora, inizia l’Area del “Boscaccio” con l’ex Cabina Elettrica (3) il Fontanile Corio e tantissime lucciole a volo radente. Proseguire sullo sterrato e svoltare a destra lambendo lo Stagno (spettacolo “mozzafiato” con ancora migliaia di lucciole) per poi (4) ammirare (sulla sinistra ma senza entrare) le lucciole nel bosco di Cava Casati e giungere (5) alle aree agricole di Cascina Linterno.

Svoltare nuovamente a destra costeggiando lo Stagno e quindi piegare a sinistra per raggiungere il ponticello (6) sulla destra che riporta nell’Area della Cava Cabassi ed in Via Cancano, al punto di partenza.

Il consiglio degli Amici della Cascina Linterno è quello di andare a passeggiare alla ricerca delle lucciole “in settimana, dato che nel weekend si trova più gente. E per chi non conosce bene la zona è meglio fare una prima ricognizione quando il buio non è ancora totale, intorno alle ore 21, mentre per vedere le lucciole bisogna aspettare almeno fino alle 22”.

REGOLE DA RISPETTARE

Si raccomanda vivamente di non usare assolutamente flash fotografici (del tutto inutili), di camminare sulle stradine principali e di non debordare nell’erba per il pericolo di schiacciare le lucciole, stare in silenzio, camminare lentamente e limitare l’utilizzo delle torce tascabili (anche cellulari) per evitare il disturbo che potremmo arrecare (anche inconsapevolmente) alle lucciole nel momento più importante della loro breve esistenza : la “Danza Nuziale”, tenendo ben presente, in queste occasioni, che siamo noi “umani” gli “intrusi” nel delicato ecosistema notturno (ed anche diurno) del Parco delle Cave!

E ovviamente mascherina obbligatoria e rispetto del distanziamento sociale !!!

 

LUSIROEULA lucciole al parco delle cave

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ZONA CENTRO: a Milano ci sarà una mega area pedonale al posto dei cantieri M4

2020 Urbanfile Mialno San Babila Riqualificazione area dopo cantiere M4 2
2020 Urbanfile Mialno San Babila Riqualificazione area dopo cantiere M4 2

Zona Centro Milano: mega area pedonale tra piazza San Babila, largo Augusto, Duomo e la Statale. Alla fine dei lavori per la linea Blu della metropolitana la riqualificazione delle zone centrali ex cantieri.

La creazione di un’area continua che dal Duomo, attraverso corso Vittorio Emanuele e piazza San Babila, porta a largo Augusto e, attraverso la riqualificazione di piazza Santo Stefano, fino all’area pedonale dell’Università Statale tra via Festa del Perdono e largo Richini, riqualificando un ambito storico a forte vocazione pedonale, è l’obiettivo del progetto di risistemazione delle aree oggi occupate dai cantieri della M4 che caratterizza piazza San Babila e largo Augusto e concede più spazio ai pedoni, al verde e alle biciclette oltre che alla connessione con il trasporto pubblico e i taxi.

Con la realizzazione della linea Blu che che proviene dai quartieri a Est della città e da Linate in direzione Ovest – San Cristoforo e viceversa, piazza San Babila diventa uno dei nodi di interscambio del trasporto pubblico più importanti e per questo le risistemazioni tengono fortemente conto delle connessioni con la metropolitana, i mezzi di superficie e le fermate dei taxi.

Il progetto di risistemazione di piazza San Babila e Largo Augusto è stato presentato da Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Lavori pubblici, dal presidente di M4 spa, Fabio Terragni e dai rappresentanti dell’assessorato all’Urbanistica al presidente Fabio Arrigoni e ai consiglieri del Municipio 1 e alle associazioni dei commercianti e dei cittadini.

Granelli: si riprende il progetto del 1996 di Caccia Dominioni

“La risistemazione dell’area, al termine della costruzione della nuova linea della metropolitana,  – dichiara Marco Granelli assessore alla Mobilità – rappresenta una grande occasione per ridare coerenza a tutto l’ambito Duomo-San Babila-largo Augusto e valorizzarne la forte vocazione pedonale riprendendo anche il progetto del 1996 di Caccia Dominioni. Con la realizzazione di questo progetto miglioreremo la mobilità in città agevolando le connessioni fra linee di superficie e sotterranee oltre che con i taxi e daremo più vivibilità a una delle zone più centrali e conosciute di Milano”.

L’ampliamento dell’area pedonale di piazza San Babila consente di collegare i due lati della piazza e di estendere l’area pedonale fino a largo Toscanini creando un percorso per pedoni lungo  corso Europa che mediante la creazione di una Ztl sarà reso accessibile solo al trasporto pubblico, ai taxi e ai mezzi del carico/scarico negli orari consentiti, integrandolo con una nuova pista ciclabile.  Corso Europa è pensato a senso unico di marcia nel tratto tra via Borgogna e il parcheggio di largo Corsia dei Servi e tra via Cavallotti e largo Bersaglieri. Di conseguenza, in via Borgogna si ipotizza la manovra torna indietro riservata ai soli taxi e ai veicoli privati. Per largo Augusto, la proposta è di chiudere al traffico i due corselli laterali, garantendo ai veicoli la continuità dell’itinerario via Cesare Battisti – via Cavallotti- corso Europa – via Larga, mantenendo anche la svolta a sinistra da largo Bersaglieri a via Verziere.

Per quanto riguarda la risistemazione dell’area i progetti presentati prevedono una nuova pavimentazione in cubetti di granito nazionale posati in file parallele in continuità con largo Toscanini, corso Europa e largo Bersaglieri, Verziere e largo Augusto; una grande ricucitura urbana fatta di piccoli dettagli monocromatici su cui emergono i monumenti, le fontane e  nuove aree verdi. Largo Toscanini, per esempio, è ridisegnato con pavimentazione a raso con nuove alberature e con accesso consentito al solo servizio di trasporto pubblico e ai taxi. Anche il tratto da largo Bersaglieri a largo Augusto iprevede nuove alberature che ricordino gli ombrelloni tondi del vecchio mercato.

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PISTA CICLABILE MILANO CORSO BUENOS AIRES : contestata da negozianti,residenti e automobilisti

pista ciclabile corso buenos aires porta venezia
pista ciclabile corso buenos aires porta venezia

La Ciclabile che divide la città

“Un ingorgo pazzesco di auto, bici e pedoni”. Così i commercianti della zona di Porta Venezia e in particolare del primo tratto di corso Buenos Aires, grande arteria dello shopping milanese, commentano la mobilità della zona nella fase 2, con la nuova pista ciclabile realizzata dal Comune che arriverà fino a Sesto San Giovanni e con il traffico che è aumentato perché molti più persone decidono di spostarsi in auto dopo l’emergenza Covid.
La pista ciclabile scontenta molti negozianti perché, secondo loro, da quando è stata realizzata sono aumentati gli ingorghi.
“È un orrore, non ho parole. Se vogliamo contenere l’inquinamento, questa era l’ultima cosa da fare – ha detto la dottoressa Licia Traversio, titolare della farmacia che si trova all’inizio di corso Buenos Aires -. Qui si formano ingorghi ed è pericoloso, io e i miei clienti respiriamo solo aria tossica”.

Confcommercio boccia senza appello la nuova pista ciclabile da piazza San Babila a viale Monza pensata dal Comune per la fase 2 dell’emergenza coronavirus. L’idea di Palazzo Marino di ridurre la dimensione delle carreggiate di marcia per le auto e inserire tra i marciapiedi e le aree di sosta i percorsi per le bici proprio non piace ai rappresentanti dei commercianti, preoccupati che il traffico possa aumentare e gli affari dei negozi diminuire con arterie in cui parcheggiare diventerà più difficile. Certo, l’obiettivo del Comune è quello di incentivare l’uso delle due ruote perché la capienza dei mezzi pubblici nella Fase 2 sarà limitata per garantire il distanziamento anti-contagio. Ma i commercianti guardano alla crisi economica dopo due mesi di lockdown e non fanno sconti all’amministrazione.

Vista dal taxi. Il 18 maggio «ha rappresentato senza dubbio un ulteriore nuovo inizio per la città e i suoi lavoratori», ha commentato Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu, il più grande consorzio di auto pubbliche di Milano. “Si può già constatare come in alcune zone sia tornato il traffico e, anzi, in altre si è riuscito persino ad acuirlo o crearlo rispetto alla Fase 1. Esempio è “lo snodo” tra piazza all’inizio di Buenos Aires, dove il tracciato ciclabile ricavato con una striscia di vernice a terra, oltre che a restringere la carreggiata, proseguirà sino a Loreto in maniera piuttosto pericolosa e rischiosa per tutti, creando incagli che poi si ripercuoeranno lungo tutti gli assi commerciali dell’area. Chi di dovere spero stia prendendo appunti ed eviti di replicare questi disastri lungo altre strade di Milano”.

La finestra sulla pista. Critiche piovono dal presidente di Automobile Club Milano, Geronimo La Russa. Dalle sue finestre, lo storico palazzo del club di corso Venezia, la segnaletica orizzontale pare disegnare una pista di atletica leggera. Le incomprensibili e profonde trasformazioni, almeno dal punto di vista del reale bisogno di mobilità di una metropoli messa tanto in ginocchio dalla pandemia, hanno cancellato una carreggiata su due, piazzato i parcheggi (anche per disabili) al centro della strada e cancellato di conseguenza qualsiasi possibilità di sostare, anche a pagamento, o di effettuare una fermata: “Nel primo vero giorno di riapertura il piano mobilità del Comune ha dimostrato tutta la sua fragilità. Noi siamo sempre disponibili con i nostri esperti a dare una mano per migliorare la situazione. Purtroppo qualcuno al Comune lo aveva detto, ma non è stato ascoltato”.

Preferenziali “riaccese”. Chi non usa mezze misure nel bocciare il nuovo assetto di Porta Venezia, è l’ex vice sindaco di Milano, Riccardo De Corato (FdI): “Il Comune sta facendo tracciare altre righe su tutti i maggiori assi stradali: verrà a crearsi una situazione paradossale, nella quale i ciclisti rischiano la vita e gli automobilisti di investirli, con tutto quello che ne consegue… . Ma la politica dissennata della giunta avanza nonostante le critiche piovute da ogni parte. Intanto la mia petizione online contro queste modifiche chiamate piste ciclabili continua a raccogliere adesioni: a oggi abbiamo superato quota 1.000, segno che la gente è stufa di decisioni piovute dall’alto». E che aggravano i problemi della viabilità cittadina.

pista ciclabile porta venezia corso buenos aires

Per il Comune di Milano, invece, gli ingorghi di piazza Oberdan sarebbero stati causati dai restringimenti del cantiere, ancora aperto, quindi sarebbero disagi temporanei. Del resto, lo stesso assessore alla Mobilità del Comune, Marco Granelli, lo aveva detto in tempi non sospetti: “Ci aspettiamo – aveva dichiarato prima della fine del lockdown – che a partire da lunedì 18 vi sia un nuovo incremento di traffico. Per noi è importante dare sempre la priorità al trasporto pubblico”. Mentre i milanesi, per tanti ed eventi motivi, preferiscono ricorrere ai mezzi personali, la dichiarazione è bastata per riaccendere le telecamere che fanno multe in automatico sulle corsie preferenziali.

Molto duro anche Gabriel Meghnagi, presidente della rete associativa delle vie di Confcommercio Milano e di Ascobaires, che definisce “lunare” la pista ciclabile in corso Buenos Aires: “Saranno tolti quasi tre metri di strada e il traffico finirà su una sola corsia per ogni senso di marcia. Quanti andranno a fare lo shopping in bici e come trasporteranno i sacchetti di grandi dimensioni? I parcheggi esistenti saranno spostati verso il centro della carreggiata. Quindi un automobilista che parcheggia per fare manovra e scendere dall’auto dovrà bloccare l’unica corsia di scorrimento”.

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BONUS DECRETO RILANCIO: ecco da quando si potranno chiedere i bonus

inps 600 euro
inps 600 euro

Dalla baby sitter alle biciclette, passando per le vacanze e per i lavori in casa. Il decreto Rilancio – pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 19 maggio – mette in campo un ventaglio di bonus a favore degli italiani. La possibilità di richiederli subito, però, non vale per tutti.

Bonus 600 euro

Il bonus da 600 euro a professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo e operai agricoli viene confermato anche per il mese di aprile. Per chi lo aveva avuto a marzo – assicura il Governo – verrà pagato in modo automatico da oggi 20 maggio nel giro di 2-3 giorni.

Per chi, invece, non ha fatto la richiesta dell’indennità per marzo, il decreto Rilancio ha previsto la possibilità che la domanda possa essere presentata entro 15 giorni dalla sua entrata in vigore (entro il 3 giugno) attraverso il sito dell’Inps. Fatto questo, in attesa di istruzioni dell’Istituto di previdenza, l’accredito del mese di aprile dovrebbe essere automatico, senza dover presentare ulteriori richieste.

AGGIORNAMENTO:Bonus 600 euro, Inps: già 1,4 milioni di pagamenti per il mese di aprile

Ne seguiranno altri 2 milioni lunedì 25 maggio. Si tratta della seconda rata delle indennità a favore dei lavoratori autonomi, dei collaboratori e degli stagionali del turismo e degli stabilimenti termali

Bonus 1.000 euro

Per il mese di maggio il bonus sale a 1.000 euro ma se ne potrà beneficiare a determinate condizioni:
 i collaboratori devono aver concluso il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del Dl rilancio (19 maggio);
● i titolari di partita Iva, ancora attiva al 19 maggio, devono aver conseguito un fatturato nel mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Le richieste, come dichiarato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, si potranno presentare a giugno.

Contributo a fondo perduto

Artigiani, commercianti e coltivatori diretti che a marzo hanno ricevuto il bonus da 600 lo avranno in automatico anche per il mese di aprile, mentre per maggio possono fare richiesta del contributo a fondo perduto introdotto dal decreto rilancio per i soggetti esercenti attività d’impresa, di lavoro autonomo e di reddito agrario titolari di partita Iva e con redditi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo di imposta antecedente al 19 maggio.

Il contributo, in questo caso, è gestito dall’agenzia delle Entrate, e varia dal 10 al 20% del fatturato perso in relazione ai ricavi o compensi dell’anno di imposta precedente: 20% con ricavi fino a 400mila euro; 15% se oltre 400mila e fino a un milione; 10% oltre un milione e fino a cinque. In ogni caso non può comunque essere inferiore a mille euro per le persone fisiche e a duemila euro per gli altri.

Il contributo – in base alle dichiarazioni del ministro Gualieri – potrà essere chiesto a giugno in base alle modalità che saranno definite da un provvedimento delle Entrate.

Quindi le condizioni per l’ammissione al contributo:

  • che i ricavi (o compensi) siano stati non superiori a 5.000.000 di euro nel periodo d’imposta precedente a quello di entrata in vigore del decreto (il 2019 per quelli con periodo coincidente all’anno solare);
  • che la somma del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi di quello di aprile 2019 (oppure che l’attività sia iniziata a partire dal 1° gennaio 2019, nel qual caso il contributo spetta comunque, almeno nella misura minima).

Sono esclusi dai contributi a fondo perduto esplicitamente:

  • i soggetti la cui attività risulti cessata al 31 marzo 2020;
  • gli enti pubblici;
  • gli intermediari finanziari e le società di partecipazioni;
  • i professionisti iscritti alla gestione separata (che, oltre ai 600 euro di aprile, se rispettano le condizioni previste godono del bonus 1000 euro Inps di cui al comma 2 dell’art. 89);
  • i lavoratori dello spettacolo (che fruiscono per aprile e maggio dell’indennità da 600 euro di cui al comma 9 dell’art. 89);
  • i lavoratori dipendenti ed i professionisti iscritti alle casse di previdenza di diritto privato.

Colf, badanti e baby sitter

Con l’entrata in vigore del decreto Rilancio debutta l’indennità da 500 euro per aprile e maggio per colf , baby sitter e badanti che al 23 febbraio avevano uno o più contratti per almeno 10 ore settimanali complessive e non conviventi presso il datore di lavoro. Il canale per l’invio delle domande all’Inps dovrebbe essere attivato da subito. Per il momento però si resta in attesa di una circolare dell’Inps con le istruzioni per presentare la domanda. «L’Inps pagherà le indennità in un’unica soluzione – spiega Andrea Zini, vice presidente Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico, componente Fidaldo -. Il contributo sarà riconosciuto anche nel caso in cui il domestico abbia continuato a lavorare, abbia fruito di un periodo di ferie, di un permesso non retribuito o di una sospensione extraferiale. Le modalità operative per la presentazione delle richieste e per la fruizione del contributo saranno specificate con un altro provvedimento».

Bonus baby sitter

Da oggi 20 maggio, come ha assicurato il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, dovrebbe essere possibile fare domanda per i 1.200 euro per il bonus per la baby sitter che possono essere utilizzati anche per pagare i centri estivi che riapriranno a partire dal 15 giugno.

Reddito di emergenza

Per il reddito di emergenza il decreto Rilancio stabilisce che le domande per il sussidio tra i 400 e gli 800 euro vadano presentate entro giugno.

A partire da oggi 22 maggio, le domande per il Reddito di Emergenza (REm) possono essere inoltrate all’Inps utilizzando il servizio online disponibile sul sito internet dell’Istituto.

Le domande dovranno essere presentate all’Inps esclusivamente in modalità telematica entro il 30 giugno 2020autenticandosi con PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica.
Per la presentazione della domanda ci si potrà avvalere anche degli Istituti di Patronato.

Previsto dal DL 34/2020 per supportare i nuclei familiari in difficoltà economica a causa dell’emergenza sanitaria da COVID-19, il REm è subordinato al possesso dei requisiti di residenza, economici, patrimoniali e reddituali indicati all’articolo 82 del decreto.

Bonus biciclette, ebike e monopattini elettrici

L’incentivo per la mobilità “sostenibile” arriva a un massimo di 500 euro e copre fino al 60% dell’acquisto di biciclette, ebike, monopattini elettrici. Per avere lo sconto bisognerà aspettare l’applicazione web del ministero dell’ambiente (operativa entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto Rilancio, quindi entro la metà di luglio). Va conservata la fattura e alternativamente al rimborso si potrà chiedere un buono spesa digitale .

Il bonus vale per gli acquisti effettuati a partire dal 4 maggio ed è riservato ai residenti delle città metropolitana e dei comuni con più di 50mila abitanti.

Bonus vacanze

Con un Isee fino a 40mila euro, le famiglie potranno richiedere il bonus vacanze (da 150 a 500 euro a seconda del numero di componenti del nucleo familiare): funzionerà come sconto dell’80% quando si paga la vacanza, mentre il 20% si traduce in uno sconto fiscale. Il bonus può essere utilizzato dal 1° luglio al 31 dicembre 2020: le spese vanno sostenute in un’unica soluzione, serve la fattura elettronica o un altro documento commerciale, dove sia indicato il codice fiscale del beneficiario.

Ecobonus al 110%

Tempi più lunghi anche per fare richiesta delle agevolazioni sui lavori di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. La nuova detrazione fiscale del 110% prevista dal decreto rilancio si applicherà alle spese documentate sostenute dall’1 luglio 2020 e fino al 31 dicembre 2021, da suddividere tra gli aventi diritto in cinque quote annuali di pari importo.

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ALITALIA: dal 2 giugno ripartono i voli per New York, per Spagna e verso il Sud Italia

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Dal 2 giugno Alitalia ripristina il collegamento non-stop fra Roma e New York, i voli con la Spagna (Roma-Madrid e Roma-Barcellona) e i collegamenti diretti fra Milano e il Sud Italia.

Lo annuncia una nota della Compagnia, specificando che effettuerà complessivamente il 36 per cento di voli in più rispetto al mese di maggio, operando 30 rotte da 25 aeroporti, dei quali 15 in Italia e 10 all’estero.

La previsione per il terzo trimestre (luglio-settembre) è di una progressione dell’attività attorno al 40% di quanto era stato pianificato prima dell’inizio della pandemia da Covid-19. L’offerta si adeguerà alla domanda di voli.

Il collegamento con gli Stati Uniti era stato oggetto di polemica nei giorni scorsi.

 Alitalia aveva replicato a inizio maggio alle critiche piovutele addosso dopo la decisione di chiudere (temporaneamente) i voli su New York. La compagnia ha spiegato allora “di aver proceduto alla sospensione del collegamento Roma Fiumicino – New York JFK dal 5 al 31 maggio a causa del forte rallentamento della domanda registrato negli ultimi dieci giorni di aprile e del preoccupante livello di casistica positiva al Covid-19 persistente a New York. Nello specifico -aggiunge Alitalia – sui diciotto voli operati dalla compagnia tra il 20 e il 30 aprile sono stati trasportati solo 580 passeggeri, mediamente 32 a volo, con un tasso di riempimento del 12 per cento rispetto ai 4.675 posti offerti”.

Oggi la ex compagnia di bandiera ha dettagliato che “da Milano Malpensa – aeroporto dove la Compagnia continuerà le proprie attività operative fino alla riapertura di Linate – Alitalia effettuerà, oltre agli 8 servizi giornalieri con Roma Fiumicino, due voli quotidiani andata e ritorno con Bari, Catania e Palermo (salvo eventuali proroghe delle restrizioni al trasporto aereo da e per la Sicilia attualmente in vigore) e 4 collegamenti al giorno in Continuità Territoriale con Cagliari, Alghero e Olbia.

Da Roma, dopo aver già aumentato i collegamenti con Cagliari (da 4 a 6 al giorno), Alitalia incrementerà da domani, 21 maggio, anche i voli con Catania e Palermo (da 6 a 8 al giorno) e, nel mese di giugno, collegherà l’hub di Fiumicino con Alghero, Bologna, Bari, Genova, Lamezia Terme, Milano, Napoli, Olbia, Pisa, Torino, Venezia e, all’estero, con Barcellona, Bruxelles, Francoforte, Ginevra, Londra, Madrid, Monaco, Parigi e Zurigo, oltre a New York.

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VILLA CARLOTTA: Per il Telegraph i suoi giardini sono un motivo per tornare in Italia

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Il Telegraph, celebre quotidiano del Regno Unito, ha elogiato l’Italia e le sue bellezze stilando una lista con 20 buoni motivi per tornare nel nostro Paese appena l’emergenza sanitaria sarà finita.

E tra le 20 bellezze non poteva certo mancare il lago di Como e i giardini di Villa Carlotta.

Villa Carlotta si trova a Tremezzo, in provincia di Como e si affaccia sul lago, proprio di fronte a Bellagio, da cui è raggiungibile in motonave.

La vista dalla villa e dai giardini è davvero meravigliosa e i colori della fioritura tolgono il fiato. Non a caso, qui si celebrano numerosissimi matrimoni, sulla terrazza che si affaccia sul lago.

Inseriti al secondo posto (solo dopo gli italiani) i giardini italiani sono conosciuti in tutto il mondo per il loro splendore. Tra i più belli il Telegraph inserisce i giardini di Ninfa, Villa Carlotta sul Lago di Como, La Mortella a Ischia e i Giardini di Hanbury a Ventimiglia.

Perché nessun altro paese ha le ricchezze italiane, la sua impareggiabile combinazione di arte, cultura, cibo, vino, moda, opera, persone e paesaggi“, sono queste le parole del quotidiano britannico.

Al terzo posto della classifica ci sono le piccole città storiche lontane dai grandi centri, seguono le attività all’aperto, la nostra meravigliosa lingua, i laghi (ancora una volta il nostro lago), l’opera, la cucina italiana, il bere, il caffè, le montagne, la moda, l’architettura, Venezia, le isole, le gemme della costa, musei e gallerie, i luoghi d’arte, il mondo antico e la Toscana, sempre amatissima dagli inglesi.


UN PO’ DI STORIA

Villa Carlotta accoglie i visitatori con il suo magnifico parco botanico e le sue sale ricche di capolavori d’arte: è un luogo di rara bellezza, qui capolavori della natura e dell’ingegno umano convivono armoniosamente in 70.000 mq tra giardini e strutture museali.

In una conca naturale, tra lago e montagne, il marchese Giorgio Clerici fece edificare alla fine del 1600 una splendida dimora, imponente ma sobria, circondata da un giardino all’italiana, di fronte ad uno scenario mozzafiato sulle Grigne e Bellagio.

Con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, la villa toccò il sommo dello splendore, arricchendosi di opere d’arte e divenendo meta irrinunciabile per una visita sul lago di Como. Sommariva, che acquisì la proprietà agli inizi dell’Ottocento, volle che parte del giardino fosse trasformato in uno straordinario parco romantico e che la villa venisse impreziosita con capolavori di Canova, Thorvaldsen e Hayez.

ORARI
9.00-19.30 (dal 1 aprile al 1 ottobre)
9.00-21.00 (tutti i martedì di giugno e luglio)
10.00-16.30 (4-5-11-12-18-19-25-26 novembre e 8-9-10 dicembre)

Il parco di villa Carlotta (circa 8 ettari visitabili) è luogo di grande fascino, non solo per la posizione panoramica particolarmente felice, ma anche per l’armonica convivenza di stili, la ricchezza di essenze, le suggestioni letterarie che ne fanno una meta imperdibile per chi giunge sul lago di Como.

Dell’età seicentesca resta l’ampio giardino all’italiana con alte siepi a taglio geometrico, parapetti a balaustrate, statue e giochi d’acqua; del periodo romantico è ancora percepibile la struttura del giardino all’inglese, ricco di alberi pregiati di proporzioni eccezionali e di scorci di grande suggestione; alla fine del XIX secolo risale invece la grande architettura vegetale delle imponenti masse di rododendri, azalee e di specie rare, che fanno del parco di villa Carlotta un vero e proprio giardino botanico.

Le terrazze e il giardino all’italiana
Le cinque terrazze che fronteggiano la villa, sono animate da aiole geometriche, piccole peschiere, nicchie e fontane. Raggiungibili attraverso la seicentesca scalinata a tenaglia, le terrazze offrono molte sorprese botaniche: le alti siepi di camelie, le piante di papiro, i grandi e rinomati tunnel di agrumi e le numerose rose che decorano le pareti, in molti casi vecchissimi esemplari sopravvissuti nel corso degli anni. Questa fu la zona del giardino che il celebre scrittore francese Gustave Flaubert, durante il suo soggiorno sul lago di Como nella primavera del 1845 apprezzò più di ogni altro con la sua “scalinata di pietra che scende fino nell’acqua per imbarcarsi, i grandi alberi, le rose che spuntano su una fontana”. Dalle terrazze si gode di una straordinaria vista del giardino all’italiana con la balaustra in pietra a dodici pilastri a bugnato che sorreggono altrettante statue di divinità mitologiche e figure allegoriche in marmo di Candoglia, risalenti ai primi anni del Settecento: Notte, Ercole, Dejanira, Zefiro, Flora, Apollo, America, Pomona, Vertumno, Galatea, Eco, Aurora in un crescendo di significati simbolici riconducono ai ritmi e ai piaceri della vita agreste. Al centro, la fontana settecentesca con vasca sagomata e la statua di Arione di Metimna, celebre cantore e suonatore di cetra, che venne miracolosamente salvato dai flutti grazie all’intervento di un delfino.

Le camelie
A giudicare dalle dimensioni raggiunte da numerosi esemplari, l’impiego della camelia a Villa Carlotta risale molto indietro nel tempo. Passeggiando tra i giardini se ne possono ammirare diverse varietà, alcune assai rare, dai più diversi colori. Il nucleo più imponente è senza dubbio quello che decora il cortile posteriore della villa, attorno alla grande nicchia a rocaille che un tempo ospitava la statua di Ercole e l’idra e oggi è rigogliosamente coperta dal capelvenere.

Le azalee
In aprile e maggio Villa Carlotta offre un autentico mare di azalee multicolori, disposte in alti cuscini arrotondati lungo alcuni sentieri. L’effetto è straordinario, sia per la varietà cromatica, sia per le dimensioni raggiunte dagli arbusti. Si tratta di un percorso fiorito di grande fascino e portata che in Italia conosce davvero pochi eguali. Qui è realmente possibile verificare in modo tangibile l’abilità di chi, dai paesaggisti della famiglia Sassonia-Meiningen ai giardinieri odierni, ha saputo ideare, realizzare e mantenere un percorso di tale portata, interpretando in chiave moderno gli obiettivi e le tecniche dell’antica arte topiaria. Per osservare ancora meglio la scena, un corto sentiero lungo le azalee conduce ad un gazebo di schietto sapore romantico: da questo luogo si possono ammirare autentiche onde di azalee con retrostanti pareti di rododendri arborei che ne accompagnano la fioritura.

Il bosco dei rododendri
La sapiente cura di un’unica specie di rododendro (Rhododendron arboreum) ha permesso di creare un ambiente che in natura trova riscontro solo sulle montagne himalayane: decine di esemplari ultracentenari, dai rami e dai tronchi contorti creano qui un’atmosfera unica. Caratterizzata da un tronco spesso non ramificato in basso, dal diametro di 30-60 cm e di un’altezza variabile tra 1 e 15 metri, il Rhododendron arboreum è un vero e proprio albero dalla foglie lanceolate od oblunghe e dalle infiorescenze ad ombrella con 15-20 fiori di un bel rosso cremisi nella specie tipo oppure rosata o perfino bianca in alcune sottospecie.

Il giardino dei bambù
Oltre 3000 metri quadri ispirati ai principi e alle tecniche dell’arte dei giardini giapponesi qui ospitano ben 25 specie di bambù, alcune assai rare, in un contesto di grande armonia tra cascatelle, ruscelli e strutture in pietra. La scalinata di accesso al giardino è sovrastata dal portale Torii che segna l’ingresso alla parte del giardino più tipicamente orientale, una zona strutturata a stanza su due differenti livelli; quello più interno circondato da un boschetto di bambù giganti è un’oasi di tranquillità in cui si possono apprezzare appieno luci, forme, suoni e colori che nell’armonica unione tra acqua e bambù mutano nel corso delle ore della giornata.

La valle delle felci
L’abile mano del paesaggista ha saputo trasformare una comune forra naturale in un ambiente scenograficamente costruito al fine di destare stupore nel visitatore, mediante l’aggiunta di platani e tigli, ma soprattutto di piante esotiche come le grandi felci arborescenti e palmiformi originarie dell’Australia. Lo spettacolo per chi si affaccia dal belvedere appositamente creato è di sicuro effetto e di grande impatto.

Giardino roccioso
Area dalla configurazione vegetale particolare, costituita da una corona superiore di arbusti di ottimo impianto ornamentale, sovrastanti un mosaico di erbacee a fioritura primaverile ed estiva, alternate a tipi di palme dalle più diverse provenienze. Nella zona più ad est, tra ampie nicchie scavate nel terreno scosceso e separate fra loro mediante rocce e sassi, è ospitato un considerevole gruppo di piante grasse, con specie provenienti da una quindicina di generi diversi, che vengono qui sistemate nella buona stagione e ritirate poi in serra con i primi freddi.

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Si lavora alla riapertura del Cenacolo Viniciano, ma non prima di giugno

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In Lombardia i musei hanno potuto riaprire le porte al pubblico a partire dal 18 maggio, grazie all’ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana. A Milano, però, i musei civici riapriranno a partire dal 26 maggio, mentre il Cenacolo vinciano potrebbe accogliere nuovamente i turisti a partire dal 2 giugno. La direttrice del polo museale della Lombardia ha però un atteggiamento cauto: “Lavoriamo per quella data, ma non c’è ancora una comunicazione ufficiale”.

Dal 2 giugno il Cenacolo vinciano potrebbe ripartire, ma il condizionale è d’obbligo secondo Emanuela Daffra, direttrice del polo museale della Lombardia che include fra l’altro la Certosa di Pavia, il Castello scaligero e le grotte di Catullo a Sirmione, la cappella espiatoria di Monza e il parco nazionale delle incisioni rupestri in Val Camonica.
Non è dunque ancora il momento di acquistare i biglietti online, anche se al momento sul sito specializzato che li mette in vendita sono disponibili dal 2 giugno. “Ma è un errore”, ha spiegato Daffra.
“Immaginiamo di poter aprire a giugno – ha detto all’ANSA -.
Noi lavoriamo per quello, ma non c’è stato dato per ora nessun annuncio ufficiale”. Insomma si aspettano direttive precise prima di riaprire con tutte le cautele.

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Riapre il Parco di Monza con obbligo di mascherine e alcune regole da seguire

Parco di Monza
Parco di Monza

SI RITORNA AL PARCO DI MONZA

 Il sindaco di Monza, Dario Allevi, ha firmato un’ordinanza con la quale il 19 maggio riapre il Parco di Monza, giardini e spazi pubblici, così come disciplina i mercati cittadini.
L’ingresso al Parco di Monza sarà consentito da tutti i varchi a pedoni e biciclette, mentre viale Cavriga resterà ancora interdetto al transito auto. Per poter accedere a Parco e Giardini Reali è obbligatorio indossare la mascherina e mantenere le distanze di sicurezza, con il divieto di assembramento, attività ludico ricreative e di pic-nic.

Lo comunica tramite i social il Sindaco di Monza Dario Allevi :

riapertura parco di monza

Il parco e i giardini della Villa reale riaprono tutti i giorni (compresi sabato e domenica) secondo l’orario estivo. L’ingresso è consentito da tutti i varchi esistenti solo a pedoni e biciclette, mentre viale Cavriga resterà interdetto al traffico veicolare.

L’accesso è consentito rispettando le regole già note: obbligo di mascherina e di mantenimento delle distanze di sicurezza; divieto di assembramento, di attività ludico ricreative e di pic-nic. ( la mascherina potrà essere tolta solo per attività motorie)

«Abbiamo programmato un piano di potenziamento dei controlli – spiega il sindaco – ma è evidente che gli agenti non potranno essere dappertutto: le parole d’ordine, quindi, restano prudenza e senso civico. Guai ad abbassare la guardia».

Riaprono anche 38 aree verdi e giardini della città, oltre al Parco della Boscherona. I restanti giardini verranno aperti progressivamente, mentre resta interdetto ovunque l’accesso alle aree gioco.

 

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RECOVERY FUND : 500 miliardi per aiutare i Paesi europei, 100 miliardi destinati all’Italia

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Il nuovo piano di aiuti Europei a fondo perduto e i 4 Paesi contrari

Meno risorse del previsto, ma distribuite interamente attraverso sovvenzioni a fondo perduto. C’è una proposta di compromesso sul Recovery Fund, il fondo europeo per la ripresa economica. Una proposta che, nonostante il mandato affidato dal Consiglio europeo a Ursula von der Leyen, non arriva da Bruxelles, ma da Parigi e Berlino. Angela Merkel ed Emmanuel Macron hanno trovato ieri un’intesa (a distanza) per un fondo da 500 miliardi. Secondo i due leader, il nuovo strumento dovrà essere finanziato attraverso debito comune Ue, con obbligazioni emesse dalla Commissione, e poi ridistribuito «alle regioni e ai settori più colpiti» con trasferimenti a fondo perduto.

Ora, ricevuta la direzione di marcia, toccherà a von der Leyen elaborarne i dettagli all’interno di un piano complessivo che includerà anche il prossimo bilancio Ue 2021-2027. La presidente della Commissione ha parlato di «una proposta costruttiva» e con ogni probabilità il 27 maggio presenterà l’intero pacchetto. Dopodiché i governi dovranno raggiungere un’intesa. Perché, come ha ricordato ieri Macron, «un accordo franco-tedesco è necessario, ma non sufficiente». Per il via libera serve l’unanimità, ma i negoziati sul bilancio 2021-2027 si erano interrotti a febbraio proprio per la mancanza di un accordo.

A puntare i piedi erano stati i «Quattro Frugali», vale a dire i leader di Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca. Che continuano sulla stessa linea. Ieri si sono sentiti dopo l’incontro Merkel-Macron: «La nostra posizione non cambia» ha avvertito Sebastian Kurz. «Siamo pronti ad aiutare i Paesi più colpiti» ha detto il cancelliere austriaco, ma «con prestiti». Non con trasferimenti a fondo perduto. Dietro le parole dei nordici c’è la loro fermezza, ma anche tanta tattica negoziale. Al contrario di Roma e Madrid che già parlano di «un passo nella giusta direzione», sottovalutando il fatto che – alla vigilia di una trattativa – non è molto saggio mostrarsi troppo ottimisti sulla proposta di partenza se la si vuole migliorare.

Nel compromesso con Berlino, il presidente francese ha accettato uno strumento con un volume di risorse nettamente inferiore ai mille miliardi chiesti da Parigi e dalle altre capitali del Sud. La cancelliera tedesca, dal canto suo, ha dato il via libera alla distribuzione delle risorse interamente attraverso trasferimenti diretti. Ma ha fatto scrivere nel comunicato che sarà necessario «un impegno chiaro da parte degli Stati membri ad applicare politiche economiche sane e un programma di riforme ambizioso». Per la distribuzione delle risorse, von der Leyen sta infatti pensando di utilizzare lo «Strumento di bilancio per la convergenza e la competitività» (Bicc), il cosiddetto Bilancio dell’Eurozona, che prevede fondi in cambio di riforme strutturali.

Cento miliardi per l’Italia

L’Italia, secondo fonti citate dai media e fatte risalire a Palazzo Chigi, si aspetta che le venga messa a disposizione una fetta sostanziosa degli aiuti previsti dal Recovery Fund: cento miliardi di euro. Ed è una cifra alla quale aveva fatto riferimento lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso di un’audizione in Parlamento a inizio maggio: Il ministro aveva parlato di 200 miliardi di risorse in arrivo dalla Ue da tutto il ventaglio di strumenti Ue, incluso il Mes. «L’Italia – aveva detto Gualtieri – potrebbe avvalersi del Sure per circa 20 miliardi per gli ammortizzatori sociali», e la linea di credito della Bei «potrebbe produrre circa 40 miliardi di finanziamenti per l’Italia». A tali cifre va aggiunto l’eventuale uso del Mes (36 miliardi, ha detto Gualtieri) e «poi il Recovery Fund. Dipenderà dalle dimensioni, ma sono fiducioso che almeno un altro centinaio di miliardi di risorse potrebbero essere utilizzate per il nostro Paese».
Si tratta di risorse rilevanti, ovviamente, e che per giunto non rappresentano «prestiti», ma aiuti a fondo perduto. Come hanno spiegato Merkel e Macron dopo la videoconferenza di lunedì pomeriggio, gli aiuti «non saranno rimborsati dai destinatari» ma «dagli Stati membri» nel loro complesso, per citare le parole del presidente francese, Emmanuel Macron. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha peraltro sottolineato che il denaro arriverà «dal bilancio dell’Ue, quindi non prestiti» e sarà messo «a diposizione delle regioni e dei settori più colpiti dalla pandemia». Lo spread tra Btp decennale e Bund tedesco, nel frattempo, ha aperto in deciso calo martedì mattina, all’indomani della notizia della svolta franco-tedesca sugli aiuti Ue.

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FUORISALONE 2020: l’evento sarà DIGITAL, presentazioni, concerti e talk online

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Prima previsto prima ad aprile come da tradizione, e poi dal 16 al 21 giugno, alla fine il Salone del Mobile 2020 di Milano è stato annullato, con una nuova data già fissata per il 2021. Tra i tantissimi eventi saltati per Coronavirus, dunque, anche il Salone del Mobile ha dovuto capitolare, così come le migliaia di eventi del Fuorisalone che ogni anno invadono le strade e gli showroom di Milano.

Ma il Fuorisalone 2020 non si spegne del tutto: Fuorisalone.it ha infatti confermato che nelle date in cui era inizialmente stato rinviata l’intera Milano Design Week, è comunque in programma un format inedito per vivere in un nuovo modo l’esperienza del Fuorisalone con live talk, anteprime di prodotto, documentari, lezioni, interviste, format innovativi e concerti ad accesso totalmente gratuito. E ovviamente on line.

Da lunedì 15 a domenica 21 giugno 2020 l’appuntamento è con Fuorisalone Digital, l’evento digitale della Milano Design Week 2020. Ovvio, la Milano Design Week non può essere ridotta a una versione digitale, ma il digitale può essere importante per le aziende che hanno necessità di arrivare al pubblico del Fuorisalone anche senza esserci. In questa ottica al Fuorisalone Digital vengono proposti 4 nuovi formati digitali, che da quest’anno saranno parte integrante della piattaforma Fuorisalone.it e sono sviluppati in partnership con il comitato Fuorisalone (composto da Brera Design District, Ventura Projects, i referenti di Zona Tortona: Tortona rocks, Tortona Area Lab, Base e Superstudio Più, i distretti di inBovisa, 5vie e Porta Venezia in Design e il progetto Asia Design Milano). Di seguito i 4 progetti in programma.

  • Fuorisalone.tv: un palinsesto video che riempie le giornate da lunedì 15 a domenica 21 giugno di contenuti live (talk, interviste, presentazioni di prodotto, concerti) e contenuti confezionati da design e aziende che vogliono presentare i propri progetti
  • Fuorisalone Meets: un’opportunità per fare formazione e promozione, creando un contatto diretto tra aziende, addetti ai lavori e pubblico selezionato al fine di presentare nuovi prodotti, condividere le strategie con la forza vendita e incontrare nuovi potenziali clienti; per tutto il mese di giugno la piattaforma webinar di Fuorisalone.it
  • Fuorisalone Cina: il primo passo di un progetto di collaborazione e networking più ampio con le più importanti Design Week cinesi
  • Fuorisalone Japan: una nuova piattaforma web dedicata al Giappone; attiva da aprile, è rivolta ad architetti, designer e aziende oltre che al pubblico giapponese, pensata per comunicare il meglio del design e del lifestyle e promuovere la cultura della Milano Design Week grazie a un team operativo tra i due paesi e servizi di consulenza dedicati

Ma non finisce qui. A ottobre 2020, nel calendario milanese c’è la Fall Design Week che vede nei Brera Design Days il momento principale: in questa ottica gli attori del Fuorisalone stanno valutando un evento condiviso da definirsi tra settembre e ottobre.

A breve nuovi aggiornamenti

 

Come ogni anno noi supportiamo Isola Design District, che quest’anno sta diventando digitale!

Dal 16 al 21 giugno, non perdere l’evento lancio della nostra nuova piattaforma digitale e scopri un nuovo modo di sperimentare il design.

Ecco le funzionalità che saranno disponibili dal 16 giugno, tutto ciò grazie alle nuove sezioni del sito, che saranno costantemente aggiornate e sempre accessibili.

– uno spazio in cui sarà possibile vedere le schede dei vari designer, i loro progetti, video ed esibizione e mettersi virtualmente in contatto con loro.
-un’area dedicata alle novità del Distretto e alle ultime notizie sui trend del design, su idee ed iniziative innovative e molto altro.
– una vera e propria versione digitale del quartiere di Isola, all’interno della quale si potrà accedere a diversi contenuti come esposizioni virtuali, live streaming, giochi e molto altro.
– designer e brand potranno creare spazi virtuali dove ospitare installazioni in 3D. La prima location sarà Isola Virtual Exhibition: un’immaginaria fabbrica abbandonata dove poter visitare una mostra collettiva, curata direttamente dal team di Isola Design District.

Scopri di più sul progetto su isoladesigndistrict.com/isolagoesdigital
Il programma degli eventi online sarà presentato a inizio giugno!

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