I supereroi a sorpresa portano in ospedale le uova di Pasqua ai bimbi malati

Mascherina obbligatoria a scuola per i bambini dai 6 ai 12 anni
Obbligo di mascherina a scuola per studenti dai 6 ai 12 anni.
Il Consiglio di Stato conferma l’obbligo di mascherina a scuola anche per i bambini di meno di 12 anni, respingendo l’istanza cautelare di un gruppo di genitori i cui figli non avevano nessun problema di salute e non soffrivano di problemi respiratori.
La notizia è delle scorse ore e arriva dalla terza sezione del Consiglio di Stato. Con un decreto del Presidente Franco Frattini, il Consiglio si è espresso sull’istanza cautelare di due genitori che hanno contestato l’uso della mascherina a scuola, almeno per le fasce d’età più giovane.
Un tema spinoso, quello della mascherina per i bambini, che si intreccia con quello della necessità di garantire un ritorno a scuola in sicurezza. La sentenza di oggi segue quella arrivata solo un mese fa, in cui lo stesso Consiglio aveva esentato una bambina dall’indossare la mascherina. In quel caso, era stata richiesta ulteriore documentazione scientifica che provasse non ci fossero problemi di salute per la bambina.
Il ricorso sull’obbligo di mascherina dai 6 ai 12 anni è stato respinto perchè “A fronte della documentazione scientifica depositata dagli appellanti – si legge nel decreto riportato da Ansa – esistono altre documentazioni scientifiche“.
Scuola zona arancione
In questa zona è assicurato in presenza lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti); dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia (materna); dell’attività scolastica e didattica della scuola primaria (elementari); dell’attività scolastica e didattica della scuola secondaria di primo grado (scuole medie). Nello stesso periodo, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) garantiscono l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.
Positivi al Covid 7 infermieri vaccinati a gennaio con doppia dose Pfizer
Solo due avevano sintomi lievi, gli altri erano completamente asintomatici
Come riporta l’ANSA , un focolaio di Coronavirus, più precisamente della variante inglese, è stato identificato all’ospedale di Abbiategrasso, nel Milanese, dove sono risultati positivi 7 infermieri vaccinati a gennaio con due dosi Pfizer.
Di questi solo due avevano sintomi lievi, ovvero alterazione del gusto, cefalea e raffreddore, gli altri non avevano sintomi e hanno scoperto di essere positivi con i controlli.
Il vaccino protegge al 94,7 per cento
Il farmaco offre una protezione pari al 94,7 per cento sette giorni dopo la somministrazione della seconda dose. La restante percentuale indica che il contagio potrebbe comunque essere possibile. Come dimostrano questi casi però, è plausibile anche una riduzione della gravità della malattia: infatti i sintomi dopo il vaccino sono comunque inferiori quando non vi è copertura.
Prenotazione vaccino con il sistema Poste, oltre 192mila al primo giorno
In Lombardia la prima giornata di prenotazione per le vaccinazioni anti-Covid relativa alla fascia di età compresa tra i 75 e i 79 anni, alle ore 18 di oggi, ha fatto registrare complessivamente 192.114 prenotazioni, di cui 177.313 sulla piattaforma digitale ‘Regione/Poste Italiane’; 11.551 al Contact Center; 1.647 attraverso i portalettere; 1.603 agli sportelli Postamat. I dati sono stati comunicati da Palazzo Lombardia.
Supermercati aperti a Pasqua e Pasquetta anche in zona Rossa
Il giorno di Pasqua molti supermercati saranno chiusi o faranno orario ridotto. A Pasquetta prevista qualche apertura in più. Alcune regioni poi hanno adottato provvedimenti ad hoc. Ad esempio in Piemonte i supermercati saranno chiusi a Pasqua dalle ore 13 mentre non apriranno del tutto il giorno di Pasquetta
ESSELUNGA – Tutti i negozi di Esselunga saranno chiusi il giorno di Pasqua, mentre saranno aperti lunedì 5 aprile con orario ridotto, dalle 8 alle 14
COOP – Le Coop hanno deciso di rimanere prevalentemente chiuse, ma ci sono casi particolari in alcune regioni. In Liguria a Pasqua sono aperti i super (non gli iper), a Roma saranno aperti a Pasquetta con orario ridotto (la maggior parte dalle 8.30 alle 13), mentre le Coop di tutte le altre regioni e città saranno chiuse entrambi i giorni
Carrefour – In linea di massima i supermercati a marchio Carrefour saranno aperti sia a Pasqua sia a Pasquetta, in alcuni casi con limitazioni di orario.
Iper – I negozi a marchio Iper sono chiusi la domenica di Pasqua mentre sono per lo più aperti lunedì 5 aprile con orari talvolta ridotti.
LIDL – La catena Lidl ha scelto di chiudere a Pasqua e aprire a Pasquetta, per lo più dalle 9 alle 13
CONAD – Conad non ha dato indicazioni fisse tramite il Consorzio Nazionale. Ogni socio imprenditore decide in autonomia gli orari di apertura dei punti vendita. L’orientamento di massima sembra quello di aprire lunedì, con poche aperture la domenica
PAM – La catena Pam ha scelto di chiudere la domenica e rimanere aperta il lunedì
UNES – Infine Unes ha deciso per la chiusura generale domenica, mentre a Pasquetta le aperture potrebbero subire variazioni di orario da negozio a negozio
In zona rossa, compreso il periodo di Pasqua, i negozi che possono restare aperti secondo Dpcm sono i seguenti:
- Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande (ipermercati, supermercati, discount di alimentari, minimercati ed altri esercizi non specializzati di alimenti vari)
- Commercio al dettaglio di prodotti surgelati
- Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici
- Commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati (codici ateco: 47.2), ivi inclusi gli esercizi specializzati nella vendita di sigarette elettroniche e liquidi da inalazione
- Commercio al dettaglio di carburante per autotrazione in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni (ICT) in esercizi specializzati (codice ateco: 47.4)
- Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione (incluse ceramiche e piastrelle) in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di articoli igienico-sanitari
- Commercio al dettaglio di macchine, attrezzature e prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio
- Commercio al dettaglio di articoli per l’illuminazione e sistemi di sicurezza in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di libri in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici
- Commercio al dettaglio di articoli di cartoleria e forniture per ufficio
- Commercio al dettaglio di confezioni e calzature per bambini e neonati • Commercio al dettaglio di biancheria personale
- Commercio al dettaglio di articoli sportivi, biciclette e articoli per il tempo libero in esercizi specializzati
- Commercio di autoveicoli, motocicli e relative parti ed accessori
- Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi specializzati (farmacie e altri esercizi specializzati di medicinali non soggetti a prescrizione medica)
- Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti
- Commercio al dettaglio di animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi specializzati
- Commercio al dettaglio di materiale per ottica e fotografia
- Commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico e per riscaldamento
- Commercio al dettaglio di saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini
- Commercio al dettaglio di articoli funerari e cimiteriali
- Commercio al dettaglio ambulante di: prodotti alimentari e bevande; ortofrutticoli; ittici; carne; fiori, piante, bulbi, semi e fertilizzanti; profumi e cosmetici; saponi, detersivi ed altri detergenti; biancheria; confezioni e calzature per bambini e neonati
- Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono
- Commercio effettuato per mezzo di distributori automatici
- Servizi per la persona:
- Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia
- Attività delle lavanderie industriali
- Altre lavanderie, tintorie
- Servizi di pompe funebri e attività connesse
Restano chiusi i negozi di abbigliamento per adulti, i centri commerciali e i mercati, fatto salvo per le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli, fiori e piante.
All’interno dei centri commerciali restano aperti supermercati, punti vendita di generi alimentari, edicole, tabaccai, farmacie, parafarmacie e presidi sanitari
Come specificato nelle FAQ del Governo, i supermercati e i negozi che vendono generi alimentari o beni di prima necessità e che quindi rimangono aperti in zona rossa possono vietare l’acquisto di beni e prodotti diversi da quelli alimentari e di prima necessità. L’esercente deve organizzare gli spazi in modo da precludere ai clienti l’accesso a scaffali o corsie in cui questi altri prodotti sono riposti, o nel caso in cui ciò non sia possibile, devono essere rimossi dagli scaffali i prodotti la cui vendita non è consentita. Tale regola vale per qualunque giorno di apertura, feriale, prefestivo o festivo.
Vacanza in Russia: il pacchetto comprende anche il vaccino anti-Covid Sputnik
Volare in Russia non solo per turismo, ma per vaccinarsi contro il Covid. E’ questa la proposta che arriva dall’Eurasian Travel di Bologna. “Siamo un piccolo tour operator di Bologna – dice in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia Pietro Di Febo, direttore dell’Eurasian Travel, specializzato per viaggi in Russia e in Cina-. Dalla fine dello scorso anno, abbiamo avuto decine e decine di richieste per potersi vaccinare in Russia. Non ci siamo mai occupati di turismo medicale, anche se è un settore molto forte: c’è gente che si muove per rifarsi i denti, i capelli e cure estetiche in generale”.
“I costi – sottolinea – sono relativamente accessibili perché, come in Italia anche in Russia, i prezzi degli alberghi sono crollati: un hotel a 5 stelle che un anno fa a Mosca si comprava a 300 euro a notte ora viene a costare 60 massimo 80 euro. Si parte dai 1.700 euro a salire, volo escluso che va ad incidere per 300 massimo 400 euro. Abbiamo però anche richieste di vedere il Sud della Russia, in questi caso offriamo pacchetti molto complessi che costano 8.000-9.000 euro a persona”.
Il tour ha già fatto il pieno di prenotazioni: dopo soli pochi giorni circa 400 famiglie hanno confermato da tutt’Italia, oltre la metà sono residenti nelle province della Lombardia più colpite dalla pandemia. Bergamo e Brescia prima tra tutte. “Sono soprattutto persone che vanno dai 50 e i 60 anni. Ovvero italiani che sanno che dovranno aspettare ancora un po’ prima di essere vaccinate in Italia e sperano quindi in una apertura prima delle frontiere con la Russia. E cosa ancora più importante, vogliono essere loro a scegliere il vaccino a cui si sottoporranno”, conclude Di Febo.
WOW Spazio fumetto compie 10 anni
Uno dei musei più particolari di Milano ha compiuto il 1° aprile dieci anni. Un compleanno speciale ma senza festeggiamenti e che si spera, che potrà ripartire presto, prima che sia troppo tardi.
WOW Spazio fumetto compie 10 anni
Era il 1° aprile 2011 quando, alla presenza del sindaco di Milano e dell’assessore alla cultura, venne inaugurato a Milano WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata, nello storico stabile di Viale Campania 12 (ex deposito ATM ed ex Fabbrica Motta). Da allora sono trascorsi dieci anni di grandi soddisfazioni, sale piene con momenti emozionanti, dibattiti, rassegne cinematografiche, concerti e spettacoli, con più di 200 mostre all’attivo e oltre mezzo milione di visitatori, incontri con protagonisti del mondo del fumetto internazionale, un amichevole gemellaggio con il Museo del Fumetto di Bruxelles e tante collaborazioni con altri Paesi europei e oltreoceano.
Quest’anno, nonostante l’anniversario importante, WOW Spazio Fumetto non ha potuto aprire le sue porte ai visitatori per via dell’ordinanza che impone la chiusura precauzionale anti-Covid, ma quel che è peggio è che rischia di non poter più portare avanti nessuna attività. Mancano sostegni per far fronte a tanti costi vivi (affitti dello stabile e dei depositi, utenze, assicurazioni, tasse e oneri amministrativi, eccetera), che si accumulano ogni mese anche a museo chiuso: non potendo contare sul sostegno di sponsor importanti, le risorse della Fondazione Franco Fossati, l’ente che gestisce il museo, sono quasi esauste.
Per celebrare la ricorrenza giovedì 1° aprile, sulla pagina facebook del Museo, alle ore 18.00, è stata diffusa una visita guidata virtuale alla mostra “AMAZING! – 80 (e più) anni di supereroi Marvel”, l’esposizione avviata e poi sospesa per l’emergenza sanitaria, per consentire a tutti almeno un “assaggio” di fronte alla triste possibilità di non poterla riaprire al pubblico in tempi brevi.
Scalo Milano tra i primi tre migliori outlet italiani
A 4 anni dall’apertura, l’outlet milanese è 3° in Italia e 11° in Europa tra gli outlet di grandi dimensioni stilata dall’Outlet Centre Performance Report Europe.
Scalo Milano tra i primi tre migliori outlet italiani
– L’OCPRE – Outlet Centre Performance Report Europe condotto da Ecostra e Magdus – ha scattato una fotografia a livello europeo, intervistando i manager di 1.149 negozi, appartenenti a circa 110 marche prodotte da 76 brand internazionali, per verificare le performance e la tenuta del rapporto con le proprietà in relazione ai mutati bisogni.
Se il primo posto lo riconferma l’inglese Bicester Village nell’Oxfordshire, nei successivi quattro si collocano strutture prossime a grandi città come il The Village di Villefontaine, a pochi passi da Lione; Las Rozas Village, outlet cittadino di Madrid; La Roca Village, nei pressi di Barcellona; Outletcity Metzingen, alle porte di Stoccarda. In Italia l’exploit è di Scalo Milano Outlet & More, a poco più di 4 anni dall’apertura, l’outlet della città metropolitana di Milano si colloca al 3° posto in Italia e all’11° in Europa facendo dell’innovazione, trasformazione digitale e di un rapporto di sostegno alle difficoltà dei propri partner commerciali il suo obiettivo principale.
Tra le novità annunciate dall’outlet c’è Future Vision Plan che prevede delle azioni concrete in ottica di sostenibilità e trasformazione digitale per essere sempre più in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) posti dall’Agenda 2030 UE. Il punto di partenza sarà un nuovo multipiano di 20.000 mq con ulteriori 800 posti auto, la prima realtà in Italia a perseguire la certificazione “Parksmart”, propedeutico all’ampliamento dell’outlet che porterà all’apertura nel 2023 di circa 45 nuovi negozi e che creerà altri 300 posti di lavoro che si aggiungono ai già 1200, diventando così una delle realtà più importanti dell’area sud di Milano.
A questo si aggiunge la realizzazione di una piazza sopraelevata dove troverà spazio sia una ristorazione innovativa di alto livello che nuovi brand premium del mondo fashion. Il tutto collegato al parcheggio multipiano tramite una passerella dedicata. In un’ottica votata alla visione del futuro 2030 verranno realizzati inoltre 1.500 metri quadrati di uffici desinati al coworking.
Birra Menabrea Limited Edition : la dedica a Milano con il Duomo stampato sull’etichetta
Birra Menabrea Limited Edition: una chicca per collezionisti
L’Italia a tutta birra. Con una serie di bottiglie in edizione limitata Birra Menabrea rende omaggio al nostro Paese.
La bellezza e l’unicità delle città italiane si esprimono anche attraverso la veste grafica che personalizza le bottiglie, con delle bellissime immagini dedicate agli elementi più caratterizzanti delle varie città selezionate, per questa prima emissione.
Il più antico birrificio attivo in Italia, ha da sempre nel cuore quell’Italia che si contraddistingue per la sua bellezza, attaccamento e valorizzazione del territorio e delle tradizioni.
Birra Menabrea presenta una linea di 12 bottiglie in limited edition dedicate ad altrettante città: Torino, Milano, Napoli, Firenze, Venezia, Pisa, Roma, Genova, Siena, Verona, Palermo, Bologna per celebrare il bello dell’Italia.
La speciale skin della bottiglia della più classica delle birre Menabrea Lager è caratterizzata dalle immagini iconiche delle diverse città e da frasi celebri di poeti, scrittori e personaggi famosi che hanno celebrato quei luoghi. La bellezza e l’unicità del territorio italiano diventano così un “vestito” per la bottiglia di Birra Menabrea. Un invito e un auspicio per ritrovare un #ItaliaAtuttaBirra.
Le speciali bottiglie, disponibili dai distributori, potranno essere ordinate in cartoni da 24 o assortite secondo richiesta in comode cassettine da 12.
I mercati rionali di Milano : 5 boutique a cielo aperto da provare !
A tutti piacerebbe fare la spesa al mercato un po’ più spesso: per passeggiare tra le vie di Milano, che diventano boutique a cielo aperto, cercare i pomodori più buoni d’Italia, assicurarsi che dal produttore al consumatore ci sia un ponte decisamente breve – quasi a pensare che la terra e il consumatore siano divisi soltanto dal tragitto dalla campagna alla città. A informarsi bene potrebbe essere anche così, e sarebbe un piacere sentire le voci dei commercianti che recitano “mandarini a 1 euro al kg” e poi acquistarli.
Milano non si tira indietro a offrire ai propri cittadini – e non solo – la possibilità di fare dello street urban shopping un appuntamento fisso di quartiere, dove la comunità si riunisce per riempire le dispense. Andare al mercato oggi è un momento collettivo fra personaggi divertenti, coppie di anziani che si accompagnano mano nella mano, o studenti Erasmus che preferiscono la spesa all’aria aperta a prezzi ragionati, nel rispetto dell’ambiente (l’utilizzo di plastica è molto più limitato che nelle catene commerciali).
Ogni quartiere ha il suo mercato in giorni ben stabiliti, spesso a cadenza settimanale. Noi ne abbiamo selezionati cinque ben forniti :
Aperture: martedì 7:30 – 14:00 e sabato 7:30 – 18:00
Si tratta di uno dei mercati più grandi della città. E’ un luogo “ben frequentato”, che unisce gli abitanti dei quartieri Gerusalemme e Isola, ma c’è chi, anche da Milano sud, attraversa l’intera città per cercare la tenda giusta fra le meravigliose stoffe in vendita. Fauche’ infatti non vende solo frutta: ci sono bancarelle di vestiti firmati, tessuti, piante; tre o quattro banchi dedicati ai fiori che riempiono di colore la via. I prezzi sono variabili, ma può capitare che un capo di abbigliamento sia costoso come se provenisse da una boutique privata.
Aperture: lunedì, 08:30 – 13:00; dal martedì al sabato, 08:30 – 13:00 e 16:00 – 20:00.
Chiusura: domenica.
Fra i mercati della città ci sono quelli Comunali: piccole piazze al coperto con negozi (per lo più gastronomici) dolcemente incastrati all’interno di casupole gialle. Se ne contano in tutto 21, facilmente riconoscibili, sparsi per tutta la città. Questi spazi sono aperti tutti i giorni e, oggi, sono molto frequentati soprattutto a causa dei prezzi ultra vantaggiosi. Alcuni di essi fanno parte di quel puzzle nato dalla riqualificazione di numerose aree (più o meno) periferiche di Milano.
In questo gruppo rientra il noto Mercato Comunale della Darsena. Aperto nel 2015, si compone di circa 23 negozi fra l’esterno e l’interno. Questo mercato è di sicuro un punto spesa della città, ma anche un luogo di incontro per momenti di aggregazione sociale – come l’aperitivo – con un’offerta che spazia dai calici di vino ai panini con la svizzera, fino ad arrivare ai più semplici spuntini o ai centrifugati di frutta, ideali per una merenda sana ed economica.
Apertura: venerdì, 7:30 – 14:00
Questo mercato raduna notoriamente tutti gli urban shopper di Porta Romana e dintorni (come Piazzale Lodi e parte della circonvallazione esterna che si affaccia lungo viale Toscana). I banchi di frutta e verdura qui hanno ottimi prezzi, così come è possibile trovare salumi e formaggi adatti a tutti i budget. La qualità è alta, la merce spesso di produzione locale. Molti i banchi di biancheria intima.
Aperture: giovedì e sabato, 7:30 – 14:00
Anche la zona di De Angeli ha il suo mercato. Quello di via Osoppo ha prezzi vantaggiosissimi per quanto riguarda i prodotti ortofrutticoli, meno per quelli di rosticceria. E’ conosciuto anche per il buon pesce fresco in vendita. L’atmosfera è rilassata, si respira il piacevole melting pot tra culture e abitudini di etnie diverse. Disponibilissimi i mercanti, con alcuni è anche facile fermarsi a chiacchierare per raccogliere nuove ricette e consigli culinari. Anche qui è possibile ammirare e acquistare i bellissimi fiori in esposizione.
Apertura: martedì, 7:00 – 14:00
«Nei giorni di mercato, il martedì e il sabato, non ci si può sposare né si può morire». La tradizione popolare non tramonta facilmente, così la memoria storica di Isola racconta e ricorda come il giorno del mercato di quartiere fosse un momento importante per tutta la comunità. Ancora oggi via Volturno e via Sebenico si popolano di gente che da Garibaldi a Isola va a comprare la frutta. I prezzi variano tantissimo, è possibile acquistare di tutto: scarpe, tessuti e oggettistica, anche se i prodotti ortofrutticoli vanno per la maggiore. Essendo uno dei mercato storici di Milano è sempre particolarmente affollato, ma in una giornata di sole il tempo vola veloce così come le code ai banchi.
Viminale ai prefetti, controlli serrati per Pasqua : presidiati parchi, autostrade e stazioni
Controlli serrati in parchi, autostrade, stazioni
In vista delle festività pasquali l’attenzione delle forze dell’odine sul territorio dovrà essere rivolta alla verifica “del rispetto delle vigenti misure di contenimento del contagio, con particolare riguardo a quelle riguardanti i divieti per gli spostamenti. Verranno intensificati i controlli nelle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, nei parchi, sui litorali, sulle arterie stradali e autostradali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti”. Così il Viminale dopo la riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese .
Per il rafforzamento dei controlli di polizia nei giorni di Pasqua, è previsto l’impiego di 70mila agenti. A partire dall’inizio dell’emergenza epidemiologica, ricorda il ministero, nell’ambito dei servizi effettuati quotidianamente sull’osservanza delle misure adottate dal Governo per il contenimento della diffusione del virus Covid-19, sono state controllate 3.894.431 persone e 9.795.830 esercizi commerciali (nel periodo 11 marzo 2020-28 marzo 2021)
Le regole di Pasqua e Pasquetta
Dal 3 al 5 aprile cambieranno poi anche le regole della zona rossa. A Milano e in Lombardia sarà vietato uscire di casa a meno che non vi siano motivi legati a lavoro, salute e necessità. Saranno però concesse alcune deroghe, come le visite a casa di amici e parenti. Una sola visita sarà consentita al giorno verso una abitazione privata. Inoltre, così come è stato per il periodo natalizio, potranno spostarsi un massimo di due persone, esclusi i minori di 14 anni. I bar e i ristoranti resteranno chiusi e resterà in vigore anche il coprifuoco notturno dalle 22 alle 5. L’attività fisica all’aperto sarà consentita nella sola forma individuale e nei pressi della propria abitazione.
Polizia, carabinieri e guardia di finanza, supportati dagli agenti della polizia locale, intensificheranno i controlli in parchi, Darsena e luoghi a rischio assembramento della città, mentre verrà rafforzata l’attività di monitoraggio anche agli accessi delle autostrade e nelle stazioni ferroviarie. Questo per evitare che i cittadini tengano comportamenti scorretti e rispettino le normative anti Covid.
Sindaco Sala : il livello di occupazione a Milano con la crisi dovuta al Covid ha «fatto un passo indietro di 5 anni»
Il livello di occupazione a Milano con la crisi dovuta a Covid ha «fatto un passo indietro di 5 anni». E’ quanto ha spiegato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine della conferenza stampa promossa da Comune e Diocesi per l’anniversario della creazione del Fondo San Giuseppe, per andare incontro a chi ha perso il lavoro con la crisi. «Noi siamo tornati ai livelli occupazionali pre Expo, quindi abbiamo fatto un passo indietro in termini occupazionali di 5 anni – ha detto -.
“Io non ho altre ricette serie oltre a un sapiente utilizzo dei fondi del Recovery plan”, ha aggiunto il sindaco.
“Conto tantissimo su quello, perché abbiamo tanti progetti pronti e Milano si candida a poter fare un grande cambiamento dal punto di vista delle infrastrutture, della mobilità, dell’ambiente, e delle case popolari”.
Sala ha poi ricordato che “quei fondi devono essere spesi necessariamente entro il 2026-2027, è importante avere già progetti pronti a livello definitivo ed esecutivo. Io in questi mesi sto cercando di preparare questi progetti in modo che se otterremo i fondi potremo ripartire. Quella è la via principale per garantire occupazione”.
“Spero il governa possa darci risposte in fretta per i fondi del Recovery fund, speriamo che a cavallo dell’estate possa esserci qualche conferma”, ha aggiunto il primo cittadino.
“Ho incontrato i ministri Franco, Giovannini, Cingolani e Colao e ho rimandato ieri a Franco un dossier che riepiloga tutti i progetti, ne parlerò anche col presidente del Consiglio, Mario Draghi. Da quel punto di vista il nostro lavoro lo abbiamo fatto”.
In città nonostante tutto ci sono “segnali positivi, gli interessi tra gli operatori del real estate ci sono e questa situazione ha portato a capire che c’è bisogno di appartamenti a prezzi più bassi e penso che in varie zone della città partiranno nuove iniziative e poi, piano piano, si tornerà col turismo e con la Milano frizzante” ma “da quello che capiamo, ci vorranno due anni per ricreare quel turismo solido e tornare a un lavoro significativo”, ha concluso.
Decreto Legge firmato : vaccino obbligatorio per medici, farmacisti ed operatori sanitari. Sanzioni per i no-vax
Obbligo vaccinale non solo per il personale medico, ma anche per infermieri, operatori delle Rsa e lavoratori delle farmacie.
Il nuovo decreto Covid firmato dal Consiglio dei Ministri, prevede l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione anti-Covid per tutti gli operatori del mondo sanitario.
Entro 5 giorni dall’entrata in vigore del decreto, ogni ordine professionale territoriale interessato dal provvedimento deve trasmettere l’elenco dei suoi iscritti, così come devono farlo per i loro dipendenti i datori di lavoro di questi operatori.
Entro dieci giorni dalla ricezione degli elenchi, le Regioni e le Province autonome devono verificare se questi soggetti si siano già vaccinati. Chi non risulta vaccinato o non ha presentato richiesta per farlo, viene segnalato all’azienda sanitaria locale. La quale invita questi soggetti a presentare, entro cinque giorni, documentazione di avvenuta vaccinazione, o il suo differimento o la richiesta di essere sottoposti a somministrazione delle dosi.
Oppure spiega perché non si è sottoposto al vaccino, in caso di problemi di salute come specificati nel decreto. Se non viene presentata questa documentazione, l’azienda sanitaria locale invita il soggetto a ricevere la vaccinazione.
Le sanzioni per chi non rispetta obbligo saranno: demansionamento o sospensione.
Nel caso in cui non venga osservato l’obbligo vaccinale, l’azienda sanitaria lo comunica sia all’interessato che al suo datore di lavoro e all’ordine professionale di appartenenza. Con questo atto “determina la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2”.
Inoltre si prevede la sospensione da parte dell’ordine professionale di appartenenza. Una volta ricevuta la comunicazione, il datore di lavoro affida al soggetto che non si è vaccinato mansioni diverse, anche inferiori, con il corrispondente trattamento salariale, il che vuol dire che è possibile una diminuzione dello stipendio. Nel caso in cui non sia possibile affidare nuove mansioni a questi soggetti, allora è possibile ricorrere alla sospensione dal lavoro senza retribuzione o compensi.
Sanitari no-vax sospesi sino a fine anno
E durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021 la sospensione dei sanitari no vax. La sanzione scadrà prima se gli interessati ci ripenseranno e si sottoporranno alla vaccinazione o comunque al completamento del piano vaccinale.La sospensione interverrà solo se non sarà possibile l’assegnazione a mansioni diverse del lavoratore che non implicano il rischio di diffusione del contagio.
VACCINI ANCHE IN FARMACIA
Via libera alle vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie: i farmacisti potranno dunque somministrare direttamente il vaccino, previa la frequenza di corsi di abilitazione organizzati dall’Istituto superiore di sanità, ma saranno esclusi dalla vaccinazione i soggetti ad estrema vulnerabilità o chi abbia avuto pregresse reazioni allergiche gravi.
Le modalità operative per la partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale sono indicate nell”Accordo quadro tra governo, regioni-ppaa, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SarsCov2′, firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Nuovo decreto Covid approvato: Italia arancione e rossa fino al 30 aprile
L’Italia in zona rossa o arancione fino al 30 aprile e scudo penale per chi somministra i vaccini. Sono queste le principali novità del nuovo Decreto Legge Covid approvato questa sera dal Consiglio dei Ministri. Entrerà in vigore mercoledì 7 aprile e resterà valido fino alla fine del mese.
Fino al 30 aprile sono previste solo la zone arancione o rossa, quest’ultima è automatica quando si registri un’incidenza superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti. “Nelle regioni e Province autonome i cui territori si collocano in zona gialla” si applicano “le misure stabilite per la zona arancione“. Nel testo c’è la concessione chiesta da Fi e Lega, ovvero viene prevista la possibilità di un allentamento delle misure se contagi e avanzamento della campagna vaccinale lo consentiranno. “In ragione dell’andamento dell’epidemia, nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini – si legge nel testo – con deliberazione del Consiglio dei ministri, sono possibili determinazioni in deroga al primo periodo e possono essere modificate le misure stabilite dal provvedimento”.
Obbligo di vaccinazione per medici e infermieri e farmacisti .
Nel testo approvato oggi restano i divieti attualmente in vigore: bar e ristoranti rimangono chiusi, così come piscine e palestre. Sempre aperte le classi fino alla prima media. Riaperture «possibili solo in ragione dell’andamento dell’epidemia e del piano vaccinale»
La scuola
Il passaggio sulle scuole: «Dal 7 aprile al 30 aprile 2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65 e dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e del primo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado. La disposizione di cui al primo periodo non può essere derogata da provvedimenti dei Presidenti delle Regioni, delle Province autonome. Nella zona rossa le attività didattiche del secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado nonché le attività didattiche della scuola secondaria di secondo grado si svolgono esclusivamente in modalità a distanza.
Nelle zone gialla e arancione le attività scolastiche e didattiche per il secondo e terzo anno di frequenza della scuola secondaria di primo grado si svolgono integralmente in presenza. Nelle medesime zone gialla e arancione le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, affinché sia garantita l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento».
Sanitari no-vax sospesi sino a fine anno
E durerà al massimo sino al 31 dicembre del 2021 la sospensione dei sanitari no vax. La sanzione scadrà prima se gli interessati ci ripenseranno e si sottoporranno alla vaccinazione o comunque al completamento del piano vaccinale.La sospensione interverrà solo se non sarà possibile l’assegnazione a mansioni diverse del lavoratore che non implicano il rischio di diffusione del contagio.
Viaggi all’estero
L’altro tema caldo è quello dei viaggi all’estero: l’ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute sull’obbligo di tampone e quarantena di 5 giorni per chi va all’estero e rientra in Italia o per chi entra dall’estero in Italia potrebbe essere prorogata fino al 30 aprile. Ma c’è chi, nella maggioranza, continua a nutrire qualche dubbio.
Vaccino in Farmacia firmato il decreto, da metà aprile via libera in tutte le Regioni
Vaccino in farmacia : da metà aprile via libera in tutte le Regioni
Via libera alle vaccinazioni anti-Covid nelle farmacie: i farmacisti possono somministrare direttamente il vaccino, previa la frequenza di corsi di abilitazione organizzati dall’Istituto superiore di sanità, ma saranno esclusi dalla vaccinazione i soggetti ad estrema vulnerabilità o chi abbia avuto pregresse reazioni allergiche gravi.
La Liguria è già partita ma tra poco saranno tutte le farmacie italiane a poter inoculare il vaccino anti Covid.
Il servizio, in questa fase iniziale, è dedicato alle persone tra 70 e 79 anni.
Le modalità operative per la partecipazione dei farmacisti alla campagna vaccinale sono indicate nell”Accordo quadro tra governo, regioni-ppaa, Federfarma eAssofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti SarsCov2‘, firmato dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Nell’Accordo – che definisce la cornice nazionale e le modalità per il coinvolgimento, su base volontaria, dei farmacisti – si precisa innanzitutto che le attività di prenotazione e esecuzione dei vaccini verranno eseguite dalle farmacie “secondo i programmi di individuazione della popolazione target previamente definiti dalle autorità sanitarie e seguendo i criteri di priorità” per la popolazione.
Con l’accordo quadro siglato tra Federfarma, Assofarm, Governo, Regioni e Province Autonome, le farmacie italiane si preparano a diventare centri di somministrazione dei vaccini anti-Covid, secondo quanto stabilito dal Dl Sostegni approvato il 19 marzo.
Il documento definisce le regole del percorso formativo che abilita il farmacista alla vaccinazione, le misure logistiche necessarie per garantire la massima sicurezza ai cittadini e ai farmacisti, definendo le modalità operative della seduta vaccinale, dalla fase di prenotazione e accoglienza fino a quella di osservazione e gestione delle eventuali reazioni avverse post-somministrazione.
L’ accordo quadro conferma il fondamentale ruolo svolto dalle farmacie italiane lungo tutto il corso dell’emergenza pandemica in atto. Ruolo già formalmente riconosciuto dal Governo nel Dl Sostegni che fa esplicito riferimento al “nuovo modello di farmacia come luogo dove la popolazione può trovare una prima risposta alle proprie domande di salute, un’azienda erogatrice di servizi da mettere a disposizione del pubblico”.
Il presidente di Federfarma annuncia, poi, le prossime fasi per l’avvio concreto delle somministrazioni da parte dei farmacisti in farmacia dei vaccini anti Sars Cov-2: “L’accordo quadro, a carattere nazionale, verrà illustrato ai delegati dell’Assemblea nazionale di Federfarma giovedì 1° aprile. Dopo questo passaggio si potrà procedere al recepimento del protocollo a livello regionale, così da essere pronti alla somministrazione non appena saranno disponibili i vaccini destinati alle farmacie”.
Niguarda : intervento salvavita record su un neonato prematuro dal peso di 1100 grammi
Intervento salvavita al cuore per neonato “piuma”
Lombardia rimarrà zona rossa almeno fino all’ 11 Aprile “Troppa pressione sugli ospedali “
“La Lombardia continuerà a essere zona rossa ancora per un po’”: a dirlo è il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Stando a quanto riportato dal quotidiano “Il Corriere della Sera”, la decisione scatterebbe a seguito della pressione ancora alta sugli ospedali e a causa dell’incidenza del numero dei casi ogni centomila abitanti che, in quest’ultima settimana, scenderebbe ancora troppo lentamente.
La zona rossa dovrebbe dunque essere confermata per un’altra settimana (fino all’11 aprile)
Venerdì, alla cabina di regia del Cts, «potremo fare il punto della situazione. Certi dati stanno migliorando, come l’Rt che si è abbassato in maniera considerevole, ma abbiamo ancora valutazioni negative legate a occupazione di ospedali e terapie intensive». Tradotto, l’indice che calcola la velocità del contagio è ormai sotto l’1, ma non è più un parametro così di moda nelle valutazioni:
«Fino a venerdì sicuramente lo saremo e penso che lo saremo per tutta la settimana di Pasqua. Mi auguro che, finito il periodo delle vacanze pasquali, si possa ricominciare a respirare». C’è poi un altro elemento decisivo nelle valutazioni del monitoraggio. È quello dell’incidenza dei casi. Ad oggi la Lombardia registra 275 casi ogni 100 mila abitanti, sopra il cut-off di 250. Nell’analisi della cabina di regia si chiude il periodo di osservazione il giovedì, quindi per abbattere la media servirebbe domani un bollettino vicino agli zero casi. Cosa che non accadrà.
SITUAZIONE VACCINI in Italia : 10 mln di dosi somministrate
BIT Milano : la Borsa internazionale del Turismo 2021, sarà totalmente in formato digitale
L’appuntamento dedicato al mondo del viaggio a 360 gradi si rinnova nel 2021, offrendo a operatori del settore e viaggiatori un’occasione di incontro con modalità completamente inedite.
Bit Milano si terrà per la prima volta in forma digitale dal 9 all’11 maggio 2021. A seguire, la manifestazione prolungherà la sua edizione con altri tre giorni, dal 12 al 14 maggio 2021, dedicati ai consumatori e alla promozione dell’offerta turistica a 360°. La versione digitale di Bit 2021 raddoppierà così la sua durata con una estensione successiva delle proposte messe a punto dagli espositori sulla piattaforma.
Gli operatori presenti in piattaforma avranno la possibilità di entrare in contatto con potenziali buyer e poter accedere così al ricco calendario di appuntamenti formativi e informativi, che da sempre contraddistinguono Bit Milano e che affronteranno temi di grande attualità e utilità per il rilancio dell’intero sistema turistico.
Questo ricco palinsesto di incontri, diretto ai professionisti del settore, costituirà il cuore della programmazione di webinar che si terranno sotto la direzione editoriale di Carlo Antonelli.
Bit 2021 sarà fortemente orientata a promuovere tutte le proposte che il settore ha elaborato e messo in pista per le mete lontane, ma con un focus sul turismo nel nostro Paese, che ancora per qualche tempo giocherà un ruolo fondamentale nelle scelte dei consumatori.
Così, anche quest’anno, il mondo di Bit Milano potrà continuare a incontrarsi attraversando i confini, per ammirare il bello di un’offerta espositiva senza limiti, una vera e propria passerella digitale, ricca di immagini, video, suggestioni e informazioni interessanti e coinvolgenti.
Tutti gli aggiornamenti saranno presenti sul SITO UFFICIALE
VIAGGI: Ecco come e dove spostarsi verso i Paesi dell’Unione Europa

VIAGGI: ll ministro della Salute Speranza ha firmato un’ordinanza che dispone per arrivi e rientri dai Paesi dell’Unione Europea tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.
La quarantena è già prevista per tutti i Paesi extra EU.
La decisione del ministro arriva a pochi giorni dall’inizio delle festività pasquali ed è stata presa con l’obbiettivo di contrastare la diffusione del Covid-19 nel nostro Paese.
Arriva la stretta anche sui viaggi in Europa: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato martedì 30 marzo un’ordinanza che dispone, per arrivi e rientri da Paesi dell’Unione europea, tampone in partenza, quarantena di 5 giorni e ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni.
Fino al 6 aprile, quindi, “tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei 14 giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori” dell’Ue sono obbligati a “sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e ad un periodo di 5 giorni di quarantena”, al termine del quale sarà necessario effettuare un tampone rapido o molecolare.
La norma vale anche per gli stranieri intenzionati a venire nel nostro Paese per trascorrere le festività pasquali anche se la quarantena è già prevista per tutti gli arrivi dai Paesi extra europei. Il provvedimento arriva proprio a ridosso della Pasqua: l’obiettivo è evitare la fuga verso le mete europee, approfittando dei giorni di festa.
Ieri a protestare era stato anche il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che aveva sottolineato come fosse vietato spostarsi tra le Regioni italiane ma fosse invece possibile andare all’estero, anche solo per turismo.
La lista di Paesi verso i quali è possibile muoversi, infatti, è lunga e ricca di mete appetibili vista la primavera.
Si va dal Belgio alla Danimarca, dalla Grecia ai Paesi Bassi e ancora Portogallo, Spagna, Svezia e altre decine.
Fino ad oggi la normativa prevedeva semplicemente l’obbligo di avere un tampone negativo eseguito massimo 72 ore prima del rientro, mentre al ritorno da altre mete – Austria, Regno Unito e Stati Uniti – esisteva già l’obbligo della quarantena fiduciaria per 14 giorni.
In questo modo la Spagna in particolare è già diventata meta privilegiata di molti turisti, italiani ma anche francesi e tedeschi, che si spostano per evadere dalle restrizioni locali.





















La nuova norma vale per chiunque si muova verso e torni da un Paese dell’Ue, fatti salvi i soliti motivi di comprovata necessità e urgenza.
Ecco, di seguito, i Paesi per i quali si applica: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faroe e Groenlandia) Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo) Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo) Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira) Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano) Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.