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venerdì, Giugno 6, 2025
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Concerti Live, il 2021 inizia ricco di incognite e incertezze per il settore

Foto concerto moda milano 19 luglio 2014 Prandoni 229 1024x681 1
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Per la musica live il 2021 è tutto un’incognita. Troppe al momento, infatti, le variabili in gioco per ipotizzare piani, o anche solo scenari. Ma il livello della pandemia lascia chiaramente intendere che – salvo evoluzioni improvvise e imprevedibili – teatri, club e sale da concerto rimarranno chiusi ancora per mesi e mesi.

E allo stato delle cose pure le possibilità di assistere tra giugno e luglio a grandi eventi negli stadi o nei festival sono praticamente zero in quanto la campagna di vaccinazione, nel migliore dei casi, si protrarrà sino a fine anno.

“A fine mese incontreremo probabilmente il commissario Domenico Arcuri e ne sapremo qualcosa di più” ammette Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, l’associazione che riunisce i produttori e gli organizzatori di spettacoli di musica dal vivo. 

“In materia di pandemia le iniziative del Governo sono legate all’Rt, l’indice di contagiosità del virus: se scende sotto lo 0,10 qualcosa si può fare, ma finché rimane attorno all’1, come ora, è tutto molto complicato. Sono moderatamente fiducioso, però, che a maggio l’attività possa gradualmente riprendere, con capienze sempre ridotte, ma magari un po’ più significative di quelle della scorsa estate”. Nella bella stagione, infatti, la trasmissione del virus rallenta e la possibilità di utilizzare grandi spazi all’aperto favorisce il distanziamento.

“I grandi eventi pianificati lo scorso anno e poi rimandati viaggiano in autonomia, perché dovranno attendere il veificarsi delle condizioni necessarie per poter essere effettuati, mentre sono ammissibili nuovi spettacoli concepiti tenendo conto delle mutate condizioni, delle minori capienze, e di tutte le altre condizioni imposte dalla pandemia” prosegue Spera.

INCERTEZZA ECONOMICA E RISTORI

“In Germania il Governo ha fissato una “dead-line“ e stanziato 2 miliardi di euro; da settembre si può tornare ad organizzare concerti, ma nel caso in cui la situazione non lo consentisse è già pronto il fondo per i ristori” conclude Spera. “Da noi, almeno finora, niente di tutto questo”.

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BONUS VACANZE prorogato fino il 30 giugno 2021 ma attenzione alle truffe online

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Il governo, con il decreto Ristori, ha deciso di prorogare il termine per il solo utilizzo del bonus vacanze. Gli utenti in possesso del bonus ancora attivo e non utilizzato, potranno usufruirne entro il 30 giugno 2021. Ma attenti alle truffe in rete.

Il bonus vacanze era stato introdotto con il decreto Rilancio di maggio ed è entrato in vigore dall’1 luglio 2020: si tratta di un contributo di max 500 euro che andava richiesto entro il 30 dicembre 2020 da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed&breakfast in Italia.

Il buono deve essere speso in un’unica soluzione e può essere utilizzato da un solo componente del nucleo familiare, anche diverso dalla persona che lo ha richiesto.

L’80% del bonus viene applicato sotto forma di sconto da parte della struttura ricettiva in cui si pernotta, il resto si può detrarre nella dichiarazione dei redditi dell’anno seguente.

L’importo del bonus dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare:

  • 500 euro per famiglie di tre o più persone
  • 300 euro per nuclei composti da due persone
  • 150 euro per single.

Possono ottenere il bonus vacanze i nuclei familiari con ISEE fino a 40mila euro. Per il calcolo dell’ISEE è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito alcune raccomandazioni per evitare le truffe sull’utilizzo del bonus vacanze, prorogato nel decreto Ristori fino a giugno 2021.

In particolare l’Agenzia invita a diffidare dagli account che sui social offrono la possibilità di convertire in denaro i bonus vacanze attivati attraverso la App IO, ma non ancora utilizzati per un soggiorno turistico.

Sono stati segnalati online anche account o banner che pubblicizzano offerte turistiche particolarmente convenienti e che, una volta ottenuti il codice fiscale del cittadino e il codice univoco (o il QRcode) del bonus vacanze, vengono chiusi “scompaiono” dal web.

Si tratta di vere e proprie truffe in cui il bonus viene “bruciato” e non può più essere utilizzato né rigenerato in alcun modo. Perciò, il bonus e gli altri dati devono essere comunicati al fornitore del servizio turistico solo al momento dell’effettivo pagamento dell’importo dovuto per la vacanza.

ll componente del nucleo familiare che intende usufruire del bonus deve comunicare al fornitore il codice univoco (o esibire il QRcode), insieme con il proprio codice fiscale, che sarà riportato sulla fattura documento commerciale emesso a fronte del pagamento.

Solo a questo punto, cioè con il pagamento, il fornitore potrà verificare la validità del bonus inserendo il codice univoco, il codice fiscale del cliente e l’importo del corrispettivo dovuto nell’apposita procedura web disponibile nell’area riservata del sito internet dell’Agenzia delle entrate.

In caso di esito positivo del riscontro, può confermare a sistema l’applicazione dello sconto. Da questo momento l’agevolazione si intende interamente utilizzata.

Strutture che accettano il bonus vacanze

Per facilitare il compito – spesso arduo – di chi è alla ricerca di strutture che aderiscono al bonus vacanze, Federalberghi ha creato il sito bonusvacanze.italyhotels.it, in cui è possibile cercare hotel, residence, agriturismi e b&b che accettano il buono.

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Certificazione unica da trasmettere entro il 16 marzo 2021

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La certificazione unica, la cui bozza è stata pubblicata sul sito dell’agenzia
delle Entrate insieme a quella del modello 770, importa le numerose novità
fiscali che hanno debuttato quest’anno, comprese quelle introdotte dai
provvedimenti legati all’emergenza epidemiologica.

Prima tra tutte il nuovo termine unificato del 16 marzo entro cui le Cu devono
essere trasmesse telematicamente all’amministrazione finanziaria, nonché
consegnate o trasmesse al percipiente. Nuova è la scelta, introdotta dall’articolo
97 bis del Dl 104/2020, di destinazione del 2 per mille dell’Irpef in favore delle
associazioni culturali iscritte in un apposito elenco presso la presidenza del
Consiglio dei ministri.
Le modifiche più sostanziali attengono il mondo delle detrazioni e dei crediti,
soprattutto in ragione dell’introduzione, dal 1° luglio scorso, del trattamento
integrativo e dell’ulteriore detrazione, e della contestuale abrogazione del
bonus Renzi. Nei punti 13 e 14 il sostituto dovrà suddividere i giorni per i quali
si sono maturate tali misure tra primo (massimo 181 giorni) e secondo semestre
(massimo 184 giorni). Al trattamento integrativo è dedicata una nuova sezione,
molto simile a quella del bonus Renzi, salvo le specificità connesse al recupero
dell’importo indebito, che può avvenire in un’unica soluzione in sede di
conguaglio (punto 403) o a rate, con l’obbligo di indicare nel punto 404
l’importo da trattenere post conguaglio.
Laddove il sostituto, per riconoscere il bonus Renzi e/o il trattamento
integrativo, si sia avvalso della clausola di salvaguardia introdotta dall’articolo
128 del Dl 34/2020, che consente di derogare alla regola della capienza
dell’imposta in presenza di redditi ridotti da cassa integrazione o congedo
Covid, nell’apposita sezione dovrà specificare sia il reddito effettivo erogato che
quello contrattuale che sarebbe spettato in assenza di Cig e/o di congedo,
tenendo conto, in caso di conguaglio cumulativo, anche di quanto erogato dai
precedenti sostituti.
L’ulteriore detrazione spettante per i redditi oltre 28mila e fino a 40mila euro
deve essere esposta nel punto 368.
Mentre nella sezione degli oneri deducibili sono esposte le somme restituite al
soggetto erogatore secondo l’articolo 10, comma 1, lettera d bis del Tuir, erogate
al lordo dell’imposta, nel punto 475 devono essere indicate quelle restituite al
netto dell’imposta per effetto della nuova regola introdotta dall’articolo 150 del
Dl 34/2020.
Nel punto 476 viene ospitato il premio di 100 euro riconosciuto al dipendente
che nel mese di marzo 2020 ha prestato lavorato non in smart working (articolo
63 del Dl 18/2020).

La certificazione risente altresì delle nuove regole che disciplinano dal 1°
gennaio il trattamento fiscale agevolato degli impatriati (articolo 16 del Dlgs
147/2015). Sia per loro che per ricercatori e docenti, nel punto 11 viene richiesto
di indicare il Paese di provenienza.

Il modello 770 risente dei crediti introdotti nel corso del 2020 che devono
essere esposti nel quadro Sx. In particolare tra i crediti del rigo Sx1 riconosciuti
ed eventualmente utilizzati dal datore di lavoro, sono ricompresi sia quello
derivante dalla restituzione da parte del percipiente delle somme indebite al
netto dell’Irpef (articolo 150 del Dl 34/2020, credito pari al 30% delle somme)
che quello corrispondente al premio erogato ai dipendenti in base all’articolo 63
del Dl 18/2020. Il nuovo trattamento integrativo, al pari del bonus Renzi e
secondo le medesime regole espositive, trova una distinta esposizione in calce
al quadro.

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AirlineRatings pubblica l’elenco delle compagnie aeree più sicure del 2021

qantas leafcutter
qantas leafcutter

AirlineRatings:il sito specializzato ha pubblicato la nuova classifica delle linee che garantiscono ai passeggeri la massima sicurezza. La più affidabile è ancora una volta Qantas.

AirlineRatings.com, un sito specializzato che monitora 385 compagnie aeree e ne valuta la qualità, ha rivelato la classifica Top Twenty Safest Airlines 2021.

La classifica delle linee più sicure del mondo è frutto dell’analisi di numerosi parametri, fra cui l’età della flotta, le innovazioni in tema di sicurezza, i controlli e le certificazioni di organismi pubblici e di settore, e ovviamente l’eventuale presenza di incidenti gravi (non si tiene contro degli inconvenienti tecnici minori, tanto inevitabili quanto risolvibili senza conseguenze).

Come negli anni scorsi, l’australiana Qantas si conferma la linea con i più alti standard di sicurezza, costantemente fra le prime al mondo, nel suo secolo di storia, ad adottare le tecnologie e le procedure più avanzate per garantire ai passeggeri di viaggiare con la massima tranquillità. Ma anche le altre compagnie in classifica si pongono su livelli elevatissimi e sono punti di riferimento per il settore.

AirlineRatings ha inoltre nominato le dieci linee low cost più sicure del 2021: in ordine alfabetico Air Arabia, Allegiant, easyJet, Frontier, Jetstar Group, Jetblue, Ryanair, Vietjet, Westjet, Wizz.

Ecco ora la lista delle 20 compagnie aeree più sicure del 2021:
1. Qantas
2. Qatar Airways
3. Air New Zealand
4. Singapore Airlines
5. Emirates
6. EVA Air
7. Etihad Airways
8. Alaska Airlines
9. Cathay Pacific Airways
10. British Airways
11. Virgin Australia/Virgin Atlantic
12. Hawaiian Airlines
13. Southwest Airlines
14. Delta Air Lines
15. American Airlines
16. SAS
17. Finnair
18. Lufthansa
19. KLM
20. United Airlines

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Veneto e Friuli rimandano l’apertura delle scuole al 31. L’appello dei medici al Governo

Scuolabus
Scuolabus

Veneto e Friuli-Venezia Giulia non attendono le decisioni del governo sulla riapertura delle scuole e annunciano che gli studenti proseguiranno con la didattica a distanza almeno fino al 31 gennaio.

Il governatore veneto, Luca Zaia, e l’assessore friulana all’Istruzione, Alessia Rosolen, hanno annunciato che sono pronte le ordinanze delle rispettive giunte regionali.

Non ci sembra prudente – ha spiegato Zaia – in una situazione epidemiologica del genere in Italia riaprire le scuole. Questo è ciò che dobbiamo fare per il bene della comunità oggi. Ringrazio la direttrice scolastica regionale Palumbo, ho parlato con gli assessori, ho avvisato il Prefetto di Venezia Zappalorto. Credo che molti colleghi faranno un provvedimento simile. Non abbiamo problemi nei trasporti, lo voglio chiarire”.


“Riaprire le scuole il 7 è rischioso: rinviare di qualche giorno per monitorare i contagi”. Appello a Conte di virologi, presidi e sindacati.

“Ministra, non apra le scuole superiori il 7 gennaio. Il rischio è troppo elevato”. A lanciare l’appello alla titolare dell’Istruzione Lucia Azzolina non sono più solo le Regioni ma anche la comunità scientifica, i dirigenti scolastici e le organizzazioni sindacali.

Dopo Walter Ricciardi, che aveva proposto di non riaprire prima del 15, scendono in campo Massimo Galli, l’immunologa Antonella Viola il presidente della Società di pediatria Villani e il numero uno dell’ordine dei medici Filippo Anelli: “Fattibile solo se il Paese restasse in zona rossa. Dal momento che non sarà così non possiamo rischiare”. D’accordo anche i dirigenti scolastici e le organizzazioni che rappresentano i docenti.

 

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Adriano Celentano: “Io e mia moglie Claudia faremo il vaccino, siamo in casa da un anno”

celentano adriano tagliato fg
celentano adriano tagliato fg

Adriano Celentano è intervenuto ieri a Domenica In. Il Molleggiato, nel corso di una chiacchierata telefonica con la presentatrice della trasmissione di Rai 1 Mara Venier, ha parlato di questi mesi segnati dall’emergenza Covid-19.

“Io e Claudia siamo chiusi da praticamente un anno in casa e – ha raccontato il cantante, che da tempo vive nella Brianza Lecchese insieme alla moglie Claudia Mori – . L’altro giorno ci hanno portato il pigiama a righe”.

Celentano (82 anni) ha poi risposto alla presentatrice che gli ha domandato se lui e la moglie sono intenzionati a fare il vaccino anti-Covid. La vaccinazione – al momento – è su base volontaria. “Io non ho mai fatto il vaccino ma sono d’accordo di farlo ora” ha risposto senza esitazioni.

Celentano è intervenuto a sorpresa in collegamento con la RAI per salutare l’attrice Giovanna Ralli ospite in studio.

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IN CITTÀ ARRIVERANNO 30 NUOVE CASE D’ACQUA ENTRO LA PRIMAVERA

Fontanelleecaseacqua scaled
Fontanelleecaseacqua scaled

IN CITTÀ ARRIVERANNO 30 NUOVE CASE D’ACQUA ENTRO LA PRIMAVERA

Milano, entro la primavera avrà 30 nuove Case dell’acqua: 4 sono già approdate in piazza Prealpi, piazza Quarenghi, via Civitavecchia e via dei Guarneri – Quartiere Spadolini – all’ingresso del Parco ex OM. Invece, per quanto riguarda le 26 ancora vacanti, l’Amministrazione insieme ad MM e su indicazione dei nove Municipi, sta cercando di l’individuare delle postazioni adatte. Terminati questi lavori, Milano avrà una rete di 52 case d’acqua.

“Le Case dell’acqua erogano gratuitamente acqua fresca, liscia o gassata a tutti i cittadini – commenta Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – con un notevole risparmio per le famiglie ma anche per l’ambiente. Per renderle più fruibili è importante individuare la giusta collocazione, in modo uniforme in tutta la città, nei quartieri, nelle zone più calde e nei punti di incontro dei cittadini; un lavoro che viene fatto in collaborazione tra i tecnici di MM, l’area Transizione ambientale del Comune e i Municipi”.

I milanesi potranno così usufruire del servizio tramite tessera sanitaria, potendo prendere fino  a 6 litri d’ acqua al giorno. L’utilizzo delle case d’acqua riduce drasticamente il numero di bottiglie di plastica da smaltire: nel 2019, 203.916 chili di plastica sono stati risparmiati e 237.052 chili di anidride carbonica evitati.

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Coprifuoco anticipato alle 20 e stop allo spostamento tra Regioni . Ecco le nuove misure allo studio del Governo

speranza conte
speranza conte

Ipotesi Italia zona arancione e coprifuoco alle 20

Nel weekend del 9 e 10 gennaio in tutta Italia saranno in vigore le misure previste per la zona arancione. Dal 7 gennaio e fino al 15, data di scadenza dell’ultimo Dpcm, viene consentito lo spostamento tra le Regioni solo per ragioni di necessità.

Questa sarebbe la decisione emersa durante la riunione dei capidelegazione che verrà formalizzata probabilmente attraverso un’ordinanza del ministero della Salute, Roberto Speranza. Già nelle prossime ore il governo si confronterà con le Regioni e alle 19 è convocata una riunione del Comitato tecnico-scientifico.

 

COPRIFUOCO ORE 20

La zona arancione, quindi, potrebbe valere per il weekend. Ma il governo sta valutando anche se varare nuove restrizioni per la settimana che va dal 10 al 15 gennaio. Altra ipotesi è quella di anticipare il nuovo dpcm. Ancora, novità potrebbero arrivare per i parametri di valutazione utilizzati per inserire le Regioni nelle diverse fasce: gialla, arancione e rossa. L’ipotesi al vaglio al momento è di far scattare la zona rossa con l’indice Rt superiore a 1,25 e la zona arancione sopra il valore di 1. Altra ipotesi su cui si sta soffermando l’esecutivo è quella di anticipare il coprifuoco alle 20 (attualmente è previsto alle 22).

Ipotesi massimo due ospiti a casa fino al 15/1

Proroga del divieto di ospitare a casa più di due parenti o amici, minori di 14 anni esclusi. E’ una delle ipotesi emersa durante il vertice tra il premier Giuseppe Conte, i capidelegazione della maggioranza, il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia e membri del Cts. La misura, già prevista nel decreto natalizio in scadenza il 6 gennaio, sarabbe prorogata fino al 15 del mese.

Bollettino contagi di oggi

Sono 14.245 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore, stando ai dati del bollettino di oggi, domenica 3 gennaio, diffuso dal ministero della Salute. I decessi sono 347. I tamponi effettuati in Italia sono stati 102.974, con un tasso di positività che si attesta al 13,8%.

Casi positivi di oggi regione per regione: 

Veneto: 3.419

Emilia-Romagna: 1.818

Lombardia: 1.709

Lazio: 1.681

Sicilia: 1.047

Puglia: 950

Piemonte: 741

Campania: 619

Marche: 372

Toscana: 355

Liguria: 221

Abruzzo: 207

Umbria: 202

Friuli Venezia Giulia: 200

Sardegna: 194

Calabria: 150

P.A. Trento: 130

P.A. Bolzano: 96

Basilicata: 81

Valle d’Aosta: 35

Molise: 18

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TEATRO ALLA SCALA: il 15 gennaio in streaming con Carlo Boccadoro

teatro alla scala
teatro alla scala

Teatro alla Scala: il 15 gennaio in streaming con Carlo Boccadoro

Il Teatro alla Scala ha affidato il concerto sinfonico che segna il ritorno al Piermarini della musica contemporanea, uno dei settori più penalizzati dall’emergenza Covid, a Carlo Boccadoro.

Venerdì 15 gennaio alle ore 20 per la Stagione Sinfonica del Teatro Boccadoro dirigerà l’Orchestra della Scala in un programma che accosta pagine di classici del Novecento italiano con una forte presenza milanese come Niccolò Castiglioni e Bruno Maderna ad autori universalmente riconosciuti come pietre miliari della musica d’oggi ma ancora poco frequentati in Italia come i “minimalisti” americani Philip Glass e Steve Reich, le cui musiche sono state eseguite alla Scala da diversi gruppi cameristici ma mai dall’Orchestra del Teatro, e l’estone Arvo Pärt. Completano il programma pagine dello stesso Boccadoro e di Mauro Montalbetti.

Carlo Boccadoro è una delle figure di spicco del mondo musicale italiano di oggi: compositore, direttore d’orchestra, autore di libri di argomento musicale, instancabile organizzatore, ha saputo promuovere un’idea aperta e plurale della musica d’oggi facendo conoscere le innumerevoli voci di cui si compone il panorama di ricerche, esperienze, saperi sonori che ci circonda.

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RE MAGI: sospeso il corte tradizionale dell’Epifania, solo in forma simbolica

corteo magi milano 14
corteo magi milano 14

A causa del Covid-19, quest’anno l’atteso corteo storico dei Re Magi a Milano non si potrà fare secondo le consuete modalità.

La manifestazione, che in tempi normali coinvolge decine e decine di figuranti in costume, si terrà comunque in forma simbolica mercoledì 6 gennaio, al termine della Messa delle 11, nella basilica di Sant’Eustorgio, con l’omaggio dei Magi alla Sacra Famiglia. La celebrazione verrà trasmessa in streaming sui canali social dell’associazione “Amici dei Magi”.

Il corteo nella festa dell’Epifania, con i costumi storici e la presenza di diversi animali, è una delle più antiche e amate tradizioni di Milano, essendo attestato fin dal XIV secolo. Si può ricordare, tuttavia, che già durante la peste del 1576, all’epoca di san Carlo Borromeo, la sfilata venne sospesa, sempre per ragioni sanitarie.

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Riapertura palestre e piscine probabile dal 15 gennaio ma con misure più rigide

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Quando riapriranno palestre, piscine,teatri e i cinema?

Con regole più rigide potrebbe essere possibile riaprire la palestre dal 15 gennaio, quando scade l’attuale Dpcm. E’ il parere «personale» della la coordinatrice della Commissione Sport della Conferenza delle Regioni, Tiziana Gibelli, secondo cui, tuttavia, tutto dipenderà dall’andamento del contagio e dalle previsioni del Comitato tecnico scientifico.

Intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio 2021. Lo rende noto il ministero della Salute.

Considerata l’imminente scadenza ufficiale della misura restrittiva, il Governo sta discutendo in merito alle decisioni da adottare. La questione è controversa in quanto da una parte c’è la necessità di continuare a tutelare la salute pubblica, dall’altra ci sono le pressioni delle associazioni di categoria.

Per le palestre, si ipotizza la riapertura, contingentando maggiormente gli ingressi e ripristinando il divieto di utilizzo degli spogliatoi. Inoltre, dovrebbe essere stilato un protocollo standard che prevede solo lezioni individuali e non più di gruppo.

Per le piscine dovrebbe valere la regola di una sola persona per corsia.Per quanto riguarda, poi, i teatri, cinema, sale da concerto e musei, il problema non riguarda tanto la distanza per i posti a sedere all’interno delle sale ma le code per entrare. Per tale ragione, ad esempio, per i musei si sta valutando la possibilità di riaprire, garantendo un serrato controllo agli ingressi, facendo entrare piccoli gruppetti di persone per volta. Il tutto, in modo tale da evitare assembramenti sia all’interno che all’esterno delle sale.

Cinema e teatri

Anche per il settore dello spettacolo il governo è alla ricerca di soluzioni da adottare dopo il 15 gennaio, ma sembra difficile che si possa già da quella data prevedere la riapertura. L’unico settore che potrebbe ottenere il via libera è quello dei musei e delle mostre, sia pur con ingressi contingentati.

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Quando riaprono le scuole ? 7 gennaio: ingressi dalle 8 alle 10 e lezioni di 45 minuti alle superiori . Ma qualcuno chiede il rinvio.

esame maturità attesa terza prova
esame maturità attesa terza prova

 

Il 7 gennaio, dopo la pausa delle vacanze di Natale, riparte la scuola in presenza anche per i ragazzi delle scuole superiori. Non tutti però varcheranno l’ingresso del proprio istituto nello stesso momento: la presenza in classe è infatti consentita solo al 50%, come indicato da un’ordinanza emanata nei giorni scorsi dal ministro della Salute Speranza.

Il 31 dicembre è arrivato anche il via libera dei prefetti per la ripresa della didattica in presenza per i ragazzi della scuola secondaria di secondo grado, con una percentuale del 50% fino al 15 gennaio, data in cui scadrà il dpcm attualmente in vigore: “Le prefetture hanno adottato i documenti operativi all’esito dei lavori dei tavoli di coordinamento Scuola-trasporti istituiti in tutte le province in vista della ripresa, dal 7 gennaio, dell’attività didattica in presenza”.

Dopo il 15 gennaio, più probabilmente dal 18, la didattica in presenza potrebbe essere portata al 75%. Ma come ha ricordato il viceministro alla Salute Sileri questo non significa che le scuole resteranno aperte fino a giugno. Tutto dipenderà dalla curva epidemiologica: “Siamo pronti a riaprire le scuole, ma con azioni chirurgiche in caso di contagi fuori controllo. Così come se ci saranno focolai ben definiti sarà necessario fare passi indietro. Dobbiamo abituarci a uno stop and go, questa sarà la nostra routine e andremo avanti così per gran parte del 2021”, ha spiegato in un’intervista.

 

Trasporti, orari scaglionati e flessibilità oraria

L’incertezza della riapertura del 7 gennaio investe però anche altre sfere tematiche: l’attuazione dei piani previsti dall’intesa Stato-Regioni non sembra entusiasmare tutti i territori. E nemmeno tutti i protagonisti: se Antonello Giannelli, presidente dell’Anp nazionale sottolinea le criticità dei piani dei prefetti ma propone tuttavia di arrivare alla fine di gennaio con il 50% di lezioni in presenza, Mario Rusconi, dell’Anp Lazio, è più categorico: “Noi siamo da sempre per la frequenza degli studenti in presenza, non in dad, ma ad alcune condizioni: distanziamenti in classe, misure profilattiche previste dal Cts e che siano adeguati e funzionali i  trasporti pubblici. Far entrare i ragazzi alle 10 – afferma Rusconi – significa spostare l’uscita alle 16, arrivare a casa alle 17.30-18 rovinando la giornata dei nostri adolescenti da un punto di vista fisiologico e di studio. Inoltre, – prosegue – nel Lazio e nel centro sud a differenza di altre regioni non abbiamo ancora un piano trasporti dettagliato, cioè non c’è contezza degli orari dei trasporti. Si presume forse – domanda – che i ragazzi possano essere lasciati a bighellonare per strada in attesa dell’inizio delle lezioni?”.

L’allarme della scienza

Partiamo dai dubbi degli esperti: negli ultimi giorni, a dire apertamente che una riapertura delle scuole superiori sin dal 7 gennaio potrebbe diventare difficile da gestire è stato Walter Ricciardi, consigliere del Ministro della Salute: “Il lockdown natalizio andrebbe prolungato almeno fino a metà gennaio e non ci sono le condizioni per riaprire le scuole tra una settimana”.

“Con l’attuale circolazione del virus le scuole sono pericolose sia per quello che vi succede dentro sia per il traffico che innescano, ma ha senso il tentativo di riaprirle parzialmente per valutare nel tempo gli effetti ed eventualmente ricalibrarsi”, ha invece riferito a La Stampa Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università Statale di Milano.

Eppure negli ultimi giorni del 2020 è arrivato il parere del Comitato Tecnico Scientifico in merito alle situazioni di contagio nelle scuole: secondo gli esperti, la scuola non è stata responsabile della seconda ondata e non si presenta pertanto come luogo insicuro.

C’è da segnalare anche il primo report approfondito dell’ISS sulla situazione dei contagi nella fascia 3-19 anni, che serve a dare una base scientifica alla riapertura delle scuole. E anche qui il discorso si inceppa: allo stato attuale delle conoscenze, le scuole sembrano ambienti relativamente sicuri anche a causa della mancanza di dati: “L’impatto della chiusura e della riapertura delle scuole sulle dinamiche epidemiche rimane ancora poco chiaro”. Per gli scienziati, insomma, la decisione di riaprire il 7 gennaio resta politica, perché “le scuole non sembrano provocare un aumento di contagi significativo al loro interno ma possono a seconda del contesto esterno e della situazione epidemiologica contribuire a rallentare o accelerare la diffusione del virus”.

Anche la politica non sembra convinta del tutto della riapertura già dai prossimi giorni: il Governatore del Veneto Zaia ha ammesso: “Ho molte perplessità, ormai è assodato che le curve dei contagi siano collegate ovunque alla ripresa della scuola. I ragazzi hanno il diritto a una scuola in presenza. Se si contagiano, la letteratura dice che sono in molti casi asintomatici e con cariche virali alte. Un’aula scolastica rischia di essere il terreno di coltura per il virus che poi si propaga sui bus e fuori dall’istituto”.

Con questi dati in crescita faccio un appello al governo a riflettere bene sulla riapertura delle scuole  superiori il 7 gennaio. Devono restare chiuse, in tutta Italia.  Sarebbe estremamente imprudente in questa fase dell’epidemia riaprire le superiori fra una settimana”, ha detto invece in modo più categorico l’assessore regionale del Lazio alla Sanità, Alessio D’Amato.

 

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Riapertura impianti da sci confermata il 18 gennaio, il ministro Speranza firma l’ordinanza

piste da sci covid
piste da sci covid

Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza con cui si differisce la riapertura degli impianti sciistici al 18 gennaio. Nei giorni scorsi le regioni e le province autonome avevano chiesto attraverso lettera del presidente della conferenza, Stefano Bonaccini, un rinvio della riapertura in vista di un allineamento delle linee guida al parere espresso dal Cts.

I gestori e tutte le realtà che si occupano del mondo dello sci non si accontenteranno del via libera perché la parte più consistente della stagione è saltata e resta in piedi la richiesta di ristori per salvare migliaia di posti di lavoro.

“Grazie al lavoro di squadra delle Regioni e delle Province autonome iniziato in Commissione Turismo abbiamo finalmente una data di apertura credibile e seria: il 18 gennaio. Ora si può finalmente ripartire in sicurezza”. Lo sostengono in un comunicato congiunto gli assessori con delega allo sci delle Regioni e Province autonome dell’arco alpino oltre che della Regione Abruzzo. “Il Governo ha finalmente ascoltato le Regioni e le Province autonome: siamo soddisfatti della decisione del Ministro Speranza”, aggiungono.

Marco Rocca, ad del comprensorio di Livigno: abbiamo bisogno di certezze : “L’apertura degli impianti non sia legata ai colori”

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Mascherine e distanziamento serviranno anche dopo il vaccino

coronavirus capodanno cinese milano
coronavirus capodanno cinese milano

Chi si aspetta un cambiamento con l’arrivo del nuovo anno e soprattutto del vaccino dovrà ricredersi.

Secondo la maggior parte degli esperi, da Walter Ricciardi ad Andrea Crisanti passando per Fabrizio Pregliasco, nonostante l’arrivo dei vaccini, dovremo continuare ad osservare le regole anti Covid, in primis uso delle mascherine e distanziamento fino alla fine del 2021, vale a dire “fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di gregge”.

“L’arrivo del vaccino anti-Covid in Italia non deve significare una riduzione delle misure che fino ad oggi abbiamo seguito, almeno fino a quando non avremo raggiunto l’immunità di popolazione e questa dipende dalla velocità con la immunizzeremo. Quindi per buona parte del 2021 dovremmo rispettare le misure”, ha precisato Ricciardi all’Adnkronos Salute. Prima di lui anche Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Università di Padova, aveva sottolineato che “si dovrà continuare con le misure anti contagio che tutti noi conosciamo non dico fino al ’44milionesimo’ vaccinato, perché l’effetto scudo della vaccinazione si comincerà a sentire anche prima”, facendo riferimento al fatto che l’obiettivo dell’immunità di gregge non è dietro l’angolo, dato che “è realistico pensare che si possa raggiungere solo per fine 2021”.

A loro ha fatto eco Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano. “La mascherina, come minimo, ce la terremo fino alla fine del 2021”, ha detto intervenendo qualche giorno fa a Un giorno da pecora su Rai Radio 1. L’arrivo dei vaccini anti Covid-19, ha sottolineato l’esperto, “non significherà che automaticamente potremo smettere di rispettare le misure anti-contagio. Il 2021 sarà un anno in cui con i vaccini riusciremo a contenere meglio la malattia. L’opportunità di una vaccinazione di massa ha anche una valenza economica, perché le nazioni che riusciranno più rapidamente ad arrivare a un alto livello di vaccinazione” in termini di copertura “potranno far ripartire più rapidamente l’economia”, ma è ancora presto per mettere da parte mascherine e distanze.

 Come avverrà la somministrazione dei vaccini ?

La seconda fase del piano coincide con l’avvio della campagna di immunizzazione ai cittadini che potrebbe partire non prima di marzo. Nella prima fase è stata data precedenza a operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti dei presidi sanitari per anziani (quasi due milioni di persone), successivamente saranno coinvolti cittadini di età superiore a 80 anni,in Italia 4.442.000, più la popolazione con almeno una patologia cronica (7 milioni circa). La struttura commissariale per l’emergenza farà un programma nazionale che verrà declinata dalle Regioni. La strategia dipenderà dal tipo di vaccini distribuiti in quel periodo e dalle loro modalità di conservazione (-70° Pfizer-Biontech, -20° con possibilità di mantenerli per un mese a -2/8° di Moderna e -2/8 gradi Astrazeneca in attesa di autorizzazione in Europa).

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LOMBARDIA rischia l’arancione, ecco le ipotesi del Nuovo Dpcm dal 7 gennaio

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Regioni Covid: la Lombardia rischia l’arancione. Ecco le ipotesi dal 7 gennaio.

L’Italia non sarà tutta gialla come si sperava prima delle feste. In Lombardia l’indice Rt è salito e il tasso di positività sfiora il 12%. La decisione dell’esecutivo col prossimo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità.

Oggi  ultimo giorno in zona rossa per le feste.

Poi lunedì 4 gennaio ci sarà un giorno di pausa arancione prima dell’ultimo mini-lockdown delle festività (5-6 gennaio), segnate dall’emergenza Covid-19.

Ma cosa accadrà dal 7 gennaio in Lombardia? Quali regole saranno in vigore?

Prima del decreto legge del Natale la Lombardia era faticosamente approdata il 19 dicembre in zona gialla. Ma non è detto che la regione dal 7 gennaio rientri nella medesima fascia, quella a rischio moderato, prevista dal Dpcm che ha distinto l’Italia in zone colorate.

Le previsioni (e le speranze) dell’esecutivo erano che l’Italia ripartisse da dove si era rimasti prima del “lockdown a singhiozzo” per le festività: tutto il Paese in zona gialla ad accezione dell’Abruzzo. A far tirare il freno a mano al Governo sono stati però i dati dell’Rt e del tasso di positività, che hanno fatto scattare un nuovo campanello d’allarme.

A livello nazionale, infatti, l’indice di contagio è in crescita mentre il rapporto casi-tamponi è arrivato al 14,1%.

Regioni a rischio

A rischiare di passare alla zona arancione sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che secondo l’ultimo report Iss hanno superato il valore 1 di Rt. Lo stesso destino potrebbe capitare a Puglia, Basilicata e Lombardia che sono molto vicine a quella soglia

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Cartelle esattoriali : pronti da inviare 50 Milioni di atti di riscossione

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Dal 1 gennaio 2021, sono in rampa di lancio 50 milioni di cartelle esattoriali di cui 35 milioni atti di riscossione (cartelle, ipoteche, fermi amministrativi) bloccati nel 2020 per l’emergenza Covid, a cui si aggiungono quelli di inizio 2021.” Il governo ha ben pensato di non prorogare la sospensione e ora milioni di italiani si troveranno a dover saldare conti che non tutti potranno onorare con il terrore di finire nella ghigliottina finale del fisco”. Lo afferma Giorgio Mulè, deputato di Forza Italia e portavoce di Gruppi di Senato e Camera.

Nuova rottamazione

Sono invece 15 milioni gli accertamenti e le lettere di compliance. Il governo ha già annunciato per queste  che punterebbe a una nuova rottamazione e al saldo e stralcio. Provvedimenti che potrebbero arrivare a gennaio con un nuovo decreto Ristori. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione.

Quindi, in assenza di una rapido intervento del governo, la macchina fiscale si rimetterà in moto. “Penso che serva una rottamazione ‘quater’ per gli anni dal 2016 al 2019 per dare respiro a quei contribuenti con morosita’ incolpevoli. – spiegava ad esempio giorni fa la viceministra dell’Economia Laura Castelli (M5s) – Un nuovo saldo e stralcio potrebbe evitare la notifica di milioni di cartelle”.

Provvedimenti che potrebbero arrivare a gennaio con un nuovo decreto Ristori. Nel frattempo si potrà comunque richiedere la rateizzazione

Il danno per l’Erario

Uno stop che si voleva inserire in Manovra ma che è stato previsto solo per la zona sismica di Ischia. Indubbiamente lo stop ha creato un notevole buco per l’erario: il gettito delle entrate tributarie erariali derivanti da attivita’ di accertamento e controllo nei primi 10 mesi dell’anno – spiegava il Mef – si è attestato a 6,8 miliardi nei primi 10 mesi con un calo di 3 miliardi, pari a -30,8%. Ma contemporaneamente i danni economici da Covid hanno imposto all’esecutivo di agire anche attraverso i ristori e quindi nuovi esborsi.

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Ristorazione: i trend 2021 secondo TheFork

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Dopo un 2020 complesso per il settore della ristorazione, TheFork ha cercato di capire con il supporto della sua community di utenti e ristoranti come siano cambiati i consumi fuori casa e quali siano le tendenze della ristorazione del 2021.

L’eredità del 2020

La crisi sanitaria ha fatto sì che molti clienti preferissero gli spazi all’aperto e ben l’88,6% dei rispondenti conta di optare ancora per questa possibilità anche il prossimo anno. Un’abitudine che invece tornerà alla “normalità” sarà quella legata alla pausa pranzo: se molti durante un 2020 di smart working hanno mangiato a casa, ma non appena sarà possibile tornare in ufficio con regolarità il 36% degli intervistati riprenderà a mangiare fuori in pausa pranzo. Stesso ragionamento vale per il tempo dedicato a cucinare. In questi mesi tanti si sono dilettati nella preparazione di ricette a casa ma nel 2021 il 51% conta di abbandonare questa abitudine. Resterà – invece – l’attenzione per l’economia locale. Le restrizioni anti-virus hanno infatti limitato gli spostamenti e favorito gli acquisti “sotto casa”. Ben il 61% continuerà a prediligere i produttori locali rispetto alla grande distribuzione e alle catene.

Dell’esperienza gastronomica fuori-casa nel 2020 sono mancati soprattutto la cucina, ovvero provare ricette particolari, la socialità e il servizio a tavola. Inoltre il 70% dei rispondenti sostiene che il delivery e l’asporto, torneranno al loro consumo pre-lockdown appena i ristoranti riprenderanno a ritmo regolare. Le attività di ristorazione si sono in ogni caso attrezzate sempre più su questo fronte. Il 60% ha fornito nel 2020 servizi di asporto, il 48% consegna a domicilio e il 23% ha venduto i propri prodotti. Per quasi il 60% dei business – però – si è trattato di soluzioni con ridotti effetti economici, utili soprattutto a restare in contatto con i clienti. Il legame con la clientela, è stato infatti, un altro pilastro della ristorazione nel 2020: più dell’80% dei ristoratori ha usato social media, mail e internet in generale per dialogare con la propria community.

I trend della ristorazione nel 2021

TheFork ha indagato tra le preferenze dei suoi utenti e dei ristoratori anche per capire quali siano le tendenze del 2021. Secondo gli utenti due trend emergono su tutti. In primis, ci si aspetta che sempre più ristoranti vendano anche la propria produzione attraverso botteghe fisiche e/o e-commerce. In secondo luogo, potrebbe prendere piede l’offerta di pasti all-day-long, quindi non solo i “classici” pranzo e cena. Si impongono sempre più anche le soluzioni tecnologiche. Il 72% dei rispondenti ha dichiarato che nel 2020 ha utilizzato servizi digitali per la prima volta, segno evidente della digitalizzazione delle nostre abitudini. Protagonisti del prossimo anno saranno dunque i metodi di pagamento contactless, le prenotazioni online, le soluzioni per delivery e asporto, i menù digitali e le gift card. Unanime il parere anche per i ristoratori che nel 2020 hanno adottato soprattutto le prenotazioni online, i pagamenti e i menù digitali e il registro elettronico per il tracciamento dei contatti. L’80% degli esercizi interpellati da TheFork conta di continuare a usarli anche nel 2021.

Per quanto riguarda le abitudini alimentari tra i trend del 2021 troviamo le ricette anti-spreco, i prodotti a basso impatto ambientale o ancora la dieta climatariana, complice la sempre maggiore sensibilità del pubblico nei confronti dei temi legati alla sostenibilità. Meno quotate tra le novità, quelle emerse da varie ricerche statunitensi quali l’ascesa dei ceci, le alternative ai carboidrati, il chili, la carne e il pesce “finti” e il vino in box e lattina. Infine, TheFork ha chiesto alla sua community quali accortezze avranno nel 2021 nella scelta del ristorante: per il 65% sarà più importante che in passato scegliere un ristorante in base al prezzo medio e l’80% presterà più attenzione a ristoranti che propongono sconti o promozioni. D’altra parta evolve anche l’offerta in sala: poco più del 40% dei ristoratori ha ridotto il menù nel 2020, mentre il 10% ha già pensato a una carta adatta a qualsiasi ora del giorno e della sera.

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Pinacoteca di Brera 2021

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Un nuovo anno è iniziato e per la Pinacoteca di Brera sarà l’anno del rilancio. Ecco tutte le iniziative in previsione per questo 2021.

Pinacoteca di Brera 2021

Quest’anno, che sarà l’anno di Napoleone a Milano e di Dante in tutta Italia, la Pinacoteca di Brera li celebrerà con diverse proposte legate a questi due grandissimi personaggi.

In Pinacoteca a marzo si terrà Le fantasie di Mafai, una mostra per celebrare la donazione dell’ingegner Aldo Bassetti che per tanti anni è stato il presidente degli Amici di Brera e che quando aveva appena 14 anni si trovò coinvolto nella strage dell’Hotel Meina sul Lago Maggiore nel 1943. Su quell’episodio Mario Mafai realizzò ventitré quadri di piccole dimensioni, ma di enorme importanza per la storia dell’arte del Novecento. Il ciclo, intitolato Le Fantasie, ha una lunga e complessa storia, che più volte intreccia il suo destino proprio con la città di Milano proprio per il soggetto di quelle tavolette di massacri e di orrori, di grida e di colpevoli silenzi, dipinte con colori allucinati e di forte matrice espressionista da Mario Mafai tra il 1939 e il 1944: un vero e proprio atto di denuncia della guerra e del nazifascismo.

A giugno ci sarà la mostra dossier Musica per Angeli. Bernardo Zenale e la Cantoria di Santa Maria in Brera: una donazione in memoria di Luisa Sormani Andreani Verri. A novembre un nuovo sorprendente dialogo Testa a testa con Picasso.

In parallelo alle attività della Pinacoteca prosegue il programma di Brera Musica con la tradizione del terzo giovedì del mese on line con i giovani musicisti. Ad aprile si terrà un concerto su La Russia nel XX secolo, musiche di Prokofiev, SIstakovic, Tavener, a luglio Napoleone e l’esilio 1, musiche di Beethoven, Chopin, Stravinski, a settembre Napoleone e l’esilio 2 musiche di Beethoven e Zemlinski e a dicembre La petite messe solennelle, musiche di Rossini.

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Vaccino Anticovid : chi lo rifiuta può essere licenziato ?

ministro speranza vaccino
ministro speranza vaccino

La “battaglia” tra chi farà il vaccino contro il Covid e chi preferirà non farlo, nei prossimi mesi, avrà inevitabili ripercussioni anche sul mondo del lavoro.

Ecco un estratto dell’intervista del Corriere.it  fatta a Pietro Ichino, giurista, giornalista, politico, sindacalista e accademico italiano.

Professor Pietro Ichino, c’è chi ventila l’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino. Giuridicamente è possibile?

«Non solo si può, ma in molte situazioni è previsto».

Da quale norma?

«L’articolo 2087 del codice civile obbliga il datore di lavoro ad adottare tutte le misure suggerite da scienza ed esperienza, necessarie per garantire la sicurezza fisica e psichica delle persone che lavorano in azienda, il loro benessere».

Intende che può imporlo?

«Non solo può, ma deve farlo. Ovviamente se è ragionevole. In questo momento non lo sarebbe, perché non è ancora possibile vaccinarsi. Ma, via via che la vaccinazione sarà ottenibile per determinate categorie — per esempio i medici e gli infermieri — diventerà ragionevole imporre questa misura, finché l’epidemia di Covid sarà in corso».

Non è un’imposizione troppo invasiva?

«Chiunque potrà rifiutare la vaccinazione; ma se questo metterà a rischio la salute di altre persone, il rifiuto costituirà un impedimento oggettivo alla prosecuzione del rapporto di lavoro».

O ti vaccini o ti licenzio?

«Sì. Perché la protezione del tuo interesse alla prosecuzione del rapporto cede di fronte alla protezione della salute altrui».

C’è già l’obbligo di mascherine e distanziamento.

«Finché non c’è la possibilità di vaccinarsi, sono le uniche misure di sicurezza possibili. Ma dal momento in cui la scienza e l’esperienza indicano la vaccinazione come misura più sicura, anche questa può essere imposta: come può essere imposto a chi va in moto di non bere troppo alcol».

Ma la libertà di sottrarsi ai trattamenti tutelata dall’articolo 32 della Costituzione?

«Quella norma contiene due principi. Prima sancisce quello di protezione della salute di tutti; poi prevede la libertà di scelta e di rifiuto della terapia. Ma quando la scelta di non curarsi determina un pericolo per la salute altrui, prevale la tutela di questa. Se sono un eremita sono liberissimo di non curarmi e non vaccinarmi. Se rischio di contagiare familiari, colleghi o vicini di posto in treno, no: lo Stato può vietarmi questo comportamento».

E quindi?

«Finché c’è un rischio apprezzabile di contagio il datore di lavoro può condizionare la prosecuzione del rapporto alla vaccinazione. E altrettanto possono fare le compagnie aeree, i titolari di ristoranti, o di supermercati».

Ci sono poi altri pareri….

Le argomentazioni dell’ex magistrato Raffaele Guariniello

Attualmente non è possibile costringere un lavoratore a sottoporsi a vaccinazione, ma se non lo fa va può essere destinato ad altra mansione”. “Se l’infermiere della Rsa non si vaccina, non sarà più idoneo”: lo dice chiaramente l’ex magistrato esperto di sicurezza sul lavoro, come riportato da vari giornali.

Quali sono le argomentazioni? “Le norme sulla sicurezza sul lavoro sono chiare: ci sono obblighi per i datori di lavoro e conseguenze per i dipendenti che si rifiutano“. L’art. 279 del Testo Unico della Sicurezza sul Lavoro, argomenta Guariniello, impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico [il Covid-19], da somministrare a cura del medico competente”. Pertanto, dal momento in cui è a disposizione il vaccino, il datore di lavoro è tenuto a metterlo“a disposizione” dei dipendenti privati e pubblici. Il che non significa obbligatorio. Tuttavia, continua Guariniello, “la stessa norma impone al datore di lavoro l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente”. Ma solo “ove possibile”. E se la ricollocazione non è compatibile con l’assetto organizzativo? “Il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare il lavoro, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione del rapporto di lavoro”.

Insomma potrebbe profilarsi una giusta causa di licenziamento per il lavoratore che rifiuta la vaccinazione. “La sorveglianza sanitaria non serve solo a tutelare il singolo lavoratore – conclude il magistrato – ma anche tutti gli altri. La Corte Costituzionale lo ha ribadito più volte: la tutela della salute è un diritto dell’individuo e un interesse della collettività”.

Le argomentazioni dell’avvocato Gabriele Fava

Avvocato giuslavorista e componente del Consiglio di presidenza della Corte dei Conti, Gabriele Fava è intervenuto sul sito formiche.net. La questione è complessa, spiega, ed esige necessariamente un bilanciamento fra diversi interessi tutti garantiti dalla Costituzione: il diritto alla salute individuale, la limitazione dei trattamenti sanitari obbligatori a quelli definiti tali da apposita norma di legge, la tutela della salute pubblica (art.32), la libertà d’impresa (art. 41). L’art. 2087 del codice civile impone al datore di lavoro l’obbligo di porre in essere tutte le misure necessarie ai fini della salvaguardia di un ambiente di lavoro sicuro e salubre, tra le quali, senza dubbio, rientra il vaccino anti Covid-19.

La sentenza n. 258/1994 della Corte Costituzionale, osserva Fava, stabilisce un orientamento volto a contemperare il diritto alla salute del singolo con il diritto alla salute della collettività. “Un provvedimento normativo, volto a imporre uno specifico trattamento sanitario, può essere prescritto unicamente laddove lo stesso trattamento sia diretto non solo a migliorare o preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale”.

Quindi, serve prima una legge improntata a tali principi. In secondo luogo, la concreta possibilità di licenziare il dipendente che rifiuta il vaccino è relativa alle condizioni di lavoro. Se in certi ambienti la somministrazione dei tradizionali Dpi può essere sufficiente, in altri ambienti caratterizzati da un rischio più elevato di contagio (strutture sanitarie, scuole) “il trattamento vaccinale potrebbe rivelarsi il presidio maggiormente idoneo ad escludere il rischio di contagio con conseguente possibilità di sanzioni disciplinari per i lavoratori i quali rifiutino di sottopor visi”.

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LEGGE DI BILANCIO 2021 : approvato l’esonero dei contributi e confermati i nuovi bonus

Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1
Premier Conte insieme al Ministro Gualtieri scaled 1

 

40 miliardi di euro complessivi, 7 dei quali destinati al lavoro. La Manovra 2021 è composta da ben 500 pagine, contenenti misure relative a bonus di ogni tipo (salute, scuola, famiglia, auto, TV, smartphone ristrutturazioni, anche di bagni), alcune delle quali interessano anche professionisti, aziende e partite IVA.

Esonero dal pagamento dei contributi previdenziali per autonomi e professionisti

lavoratori autonomi e i liberi professionisti con un reddito complessivo, nel 2019, non superiore a 50.000 euro, che hanno subìto una riduzione del fatturato nel 2020 pari ad almeno il 33%, possono beneficiare di un esonero dal pagamento dei contributi previdenziali.

È lasciato a uno o più Decreti del Ministero del Lavoro il compito di definire i criteri e le modalità di riconoscimento dell’esonero.

Proroga bonus edilizi

Sono prorogate per l’anno 2021 le detrazioni per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, nonché per il recupero o il restauro della facciata esterna degli edifici.

Viene innalzato, da 10.000 a 16.000 euro l’importo massimo complessivo sul quale calcolare la detrazione per l’acquisto di mobili e di elettrodomestici.

Viene prorogato a tutto il 2021 anche il c.d. “bonus verde“.

Bonus idrico

Viene istituito un nuovo fondo per il riconoscimento, alle persone fisiche, di un “bonus idrico” pari a 1.000 euro, per la sostituzione di sanitari e apparecchi a limitazione di flusso d’acqua. Le modalità e i termini per l’erogazione saranno definiti da un apposito decreto.

Novità superbonus

Il termine per poter beneficiare della detrazione viene prorogato al 30.06.2022.

I condomini che, alla data del 30.06.2022 hanno effettuato almeno il 60% dell’intervento complessivo possono inoltre beneficiare della detrazione se le spese sono sostenute entro il 31.12.2022.

Vengono inclusi tra gli interventi agevolabili anche quelli su edifici composti da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastateanche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.

Contributo per l’acquisto di veicoli alimentati ad energia elettrica

Viene previsto, a favore delle persone con Isee inferiore a 30.000 euroun contributo del 40% per le spese sostenute per l’acquisto di veicoli nuovi alimentati esclusivamente ad energia elettrica con prezzo di listino inferiore a 30.000 euro.

Rivalutazione dei beni immateriali

Viene estesa la possibilità di rivalutare i beni di impresa anche all’avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell’esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

Il maggior valore può essere riconosciuto, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, versando l’imposta sostitutiva del 3%.

Erogazione in unica quota del contributo “Nuova Sabatini”

Viene prevista l’erogazione in un’unica soluzione del contributo statale, se il finanziamento è di importo non superiore a 200.000 euro.

Credito d’imposta per i cuochi professionisti

Viene previsto, a favore dei cuochi professionisti, un credito d’imposta fino al 40% delle spese sostenute dal 01.01.2021 al 30.06.2021 per l’acquisto di beni strumentali durevoli e per la partecipazione a corsi di aggiornamento professionale.

E-commerce per le imprese agricole

Il credito d’imposta del 40% per il sostegno del made in Italy viene esteso alle reti di imprese agricole e alimentari per la realizzazione e l’ampliamento di infrastrutture informatiche finalizzate al potenziamento del commercio elettronico.

“Resto al Sud“

finalizzata a promuovere la costituzione di nuove imprese da parte di giovani imprenditori nelle regioni del Mezzogiorno, viene estesa anche a coloro che hanno più di 45 anni: il nuovo limite massimo di età viene infatti individuato in 55 anni.

Sostegno alla liquidità delle imprese

In questo ambito possono essere segnalati diversi interventi:

  • finanziamenti, fino a 30.000 euro, garantiti al 100% dal Fondo di garanzia Pmi, possono avere una durata di 15 anni (in luogo dei 10 anni prima previsti);
  • l’intervento straordinario in garanzia di Sace viene prorogato fino al 30.06.2021;
  • vengono prorogate, dal 31.01.2021 al 30.06.2021, le moratorie concesse alle micro, piccole e medie imprese (le quali interessano, tra l’altro, anche i mutui e gli altri finanziamenti a rimborso rateale);
  • vengono sospesi, sino al 31.01.2021 i termini di scadenza relativi a vaglia cambiari, cambiali e altri titoli di credito che ricadono nel periodo 01.09.2020-31.01.2021.

Locazioni brevi

Il regime fiscali delle locazioni brevi è riconosciuto solo in caso di destinazione alla locazione di non più di 4 appartamenti in ciascun periodo d’imposta. Al superamento della richiamata soglia, l’attività di locazione si presume svolta in forma imprenditoriale.

Disapplicazione norme codicistiche sulle perdite d’impresa

Viene prevista la disapplicazione degli obblighi previsti dal codice civile per le società di capitale con riferimento alle perdite emerse nell’esercizio in corso al 31.12.2020.

Il termine entro il quale la perdita deve risultare diminuita a meno di un terzo non è l’esercizio successivo, ma il quinto esercizio successivo.

Se la perdita porta il capitale sociale al di sotto del minimo legale, l’assemblea può deliberare di rinviare le decisioni alla chiusura del quinto esercizio successivo.

Credito d’imposta “Pir Pmi”

Viene riconosciuto un credito d’imposta per le perdite derivanti dai Pir (strumenti di risparmio gestito finalizzati ad aumentare gli investimenti nelle imprese italiane) detenuti da almeno 5 anni: il credito d’imposta non può eccedere il 20% delle somme investite.

Incentivi fiscali alle aggregazioni aziendali

Il soggetto risultante da un’operazione straordinaria deliberata nel 2021, il beneficiario e il conferitario, possono trasformare in credito d’imposta una quota di attività per imposte anticipate riferite a perdite fiscali ed eccedenze di Ace.

Proroga al 30 giugno per i “bonus patrimonializzazione”

Le misure, introdotte dall’articolo 26 D.L. 34/2020 per favorire il rafforzamento patrimoniale delle imprese con la concessione di specifici crediti d’imposta, sono prorogate al 30.06.2021.

Interventi per favorire la successione e trasmissione delle imprese

Viene prevista la possibilità di concedere finanziamenti in favore di piccole imprese in forma di società cooperativa costituite da lavoratori provenienti da aziende i cui titolari intendano trasferire le stesse, in cessione o affitto, ai lavoratori medesimi.

Vengono previste inoltre specifiche agevolazioni fiscali, come, ad esempio, la non imponibilità del Tfr destinato alla sottoscrizione del capitale sociale.

Esenzione prima rata Imu 2021 per turismo e spettacolo

È previsto l’esonero dalla prima rata Imu 2021 per gli immobili ove si svolgono specifiche attività connesse ai settori del turismo, della ricettività alberghiera e degli spettacoli.

 

Credito d’imposta locazioni

Il credito d’imposta locazioni viene esteso alle agenzie di viaggio e ai tour operator.

Per questi soggetti, e per le imprese turistico-ricettive, il credito spetta sino al 30 aprile 2021, in luogo dell’originario termine del 31 dicembre 2020.

Credito d’imposta beni strumentali nuovi

Viene rivista la disciplina in esame e le novità trovano applicazione a decorrere dal 16.11.2020.

L’agevolazione viene prevista fino al 31.12.2022, con potenziamento delle aliquote agevolativeincremento delle spese ammissibili e ampliamento dell’ambito applicativo.

Lotteria degli scontrini e cashback

La partecipazione alla lotteria degli scontrini è riservata a coloro che effettuano acquisti con strumenti di pagamento elettronico.

Trasmissione telematica dei corrispettivi

Si chiarisce che il termine per la memorizzazione elettronica e, a richiesta del cliente, per la consegna dei documenti, coincide con il momento di ultimazione dell’operazione.

Viene differito al 01.07.2021 l’utilizzo dei sistemi evoluti d’incasso attraverso carte di debito, di credito e altre forme di pagamento elettronico.

Novità riguardano anche i profili sanzionatori.

Semplificazioni fiscali in materia Iva

Vengono allineate le tempistiche di annotazione delle fatture nei registri Iva con quelle previste per la liquidazione Iva: le fatture emesse possono essere registrare entro la fine del mese successivo al trimestre di effettuazione dell’operazione, con riferimento allo stesso mese di effettuazione dell’operazione.

Dal 2022 viene abolito l’esterometro e i dati devono essere trasmessi utilizzando il Sistema di interscambio, secondo il formato della fattura elettronica.

Rivalutazione terreni e partecipazioni: proroga

Prorogata al 2021 la facoltà di rideterminare il valore d’acquisto di terreni e partecipazioni.

L’imposta sostitutiva è pari all’11%.

Indennità di continuità reddituale per lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata)

Viene prevista l’erogazione di un’indennità per sei mensilità, pari al 25%, su base semestrale, dell’ultimo reddito liquidato dall’Agenzia delle entrate (in ogni caso, l’importo deve essere compreso tra 250 e 800 euro).

L’indennità è riconosciuta ai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione separata Inps, titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni, che, nell’anno precedente alla domanda, hanno prodotto un reddito inferiore al 50% della media dei redditi conseguiti nei tre anni precedenti, e, comunque, non superiore a 8.145 euro.

Comuni di particolare interesse per il turismo straniero: contributo a fondo perduto

Il contributo a fondo perduto per le attività economiche e commerciali nei centri storici è esteso ai comuni dove sono situati santuari religiosi.

Trasferimento terreni agricoli e imposta di registro

Non trova applicazione, nell’anno 2021, l’imposta di registro nella misura fissa di 200 euro per gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni agricoli e relative pertinenze di valore economico inferiore o uguale a 5.000 euro, in favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali.

Tassazione dei ristorni

Previa delibera assembleare, le somme attribuite ad aumento del capitale sociale della cooperativa possono essere tassate in capo ai soci persone fisiche con la ritenuta del 12,50%. In questo modo viene ridotta l’aliquota di tassazione (ordinariamente prevista al 26%) ma è anticipato il momento impositivo (generalmente coincidente con il momento del rimborso).

Imu e Tari per i soggetti non residenti titolari di pensione

Dall’anno 2021 è ridotta alla metà l’Imu dovuta sull’unica unità immobiliare, non locata, posseduta in Italia da soggetti non residenti che siano titolari di pensione. La Tari è dovuta in misura ridotta di due terzi.

FAMIGLIE e BAMBINI

Partendo dalla famiglia, nel 2021 arriva l’assegno unico familiare, con risorse per 3 miliardi di euro, che sostituisce altri sgravi fiscali. Si tratta di un contributo ai nuclei con uno o più figli che viene erogato fino al 21esimo anno d’età

Il bonus bebè è stato rifinanziato per tutti i nati nel 2021. Il congedo obbligatorio di paternità sale da 7 a 10 giorni, mentre in arrivo ci sono 50 milioni per favorire il rientro al lavoro delle neo mamme

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