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Il Consiglio dei ministri ha approvato, a quanto si apprende da fonti di governo, il decreto legge Covid. Il provvedimento proroga il divieto di spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo. Tra le novità previste dal decreto, anche lo stop agli spostamenti in zona rossa verso abitazioni private. Resta invece nelle zone gialle e arancioni la possibilità, una sola volta al giorno, di spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, in massimo due persone, con i figli minori di 14 anni.

Divieto di spostarsi fino a primavera

È il primo provvedimento sulla crisi pandemica del governo Draghi. Il vertice a Palazzo Chigi è iniziato intorno alle 10. L’obiettivo delle nuove misure è arginare la diffusione del Coronavirus e ridurre i rischi legati alle varianti Covid.

Le proposte delle Regioni in vista del prossimo Dpcm

Il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, secondo quanto si apprende, ha illustrato in Consiglio dei ministri le proposte messa a punto dalle regioni per la gestione dell’emergenza Covid. Le richieste sono state poi inviate dagli uffici del ministro a tutti i ministeri. Le proposte, sintetizzate in un documento, sono state delineate dai governatori delle Regioni in occasione di un vertice in videoconferenza con Speranza e Gelmini, che si è svolto domenica 21 febbraio. La richiesta dei presidenti delle Regioni è di inserire queste soluzioni nel prossimo Dpcm (quello attualmente in vigore scadrà il 5 marzo). Le Regioni chiedono misure nazionali di base «omogenee, come avviene nel resto del mondo, che superino l’attuale zonizzazione», salvo prevedere misure più stringenti per specifici contesti territoriali laddove i parametri rilevino significativi scostamenti.

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Ristori subito

Tra le proposte avanzate dai governatori al governo, anche quella che riguarda ristori più rapidi e tempestivi, a qualsiasi livello, per le attività economiche che vengono colpite dalle misure restrittive adottate sia a livello nazionale, sia locale. «In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori – si legge nel documento approvato dalla Conferenza – deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento». I presidenti di Regione hanno chiesto di inserire nella cabina di regia politica – non quella del monitoraggio del contagio – anche i ministri economici «al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese».

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