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mercoledì, Maggio 14, 2025
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Quattrodicenni si sfregiano il volto per assomigliare a Joker

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E’ successo nelle ultime ore e sembra un racconto dell’orrore, invece è la verità. Due ragazzi di quattordicenni si sono sfregiati il volto per gioco, presumibilmente per assomigliare a Joker.

Joker a Milano tra i quattordicenni

Sono arrivati all’Ospedale di Cernusco sul Naviglio due giovani ragazzi di quattordicenni con tagli alle labbra, lei più grave mentre lui più lieve. Dalle prime ricostruzioni i due amici avevano dichiarato di essere stati aggrediti ma, dopo diversi interrogatori uno dei due è crollato ammettendo la macabra verità (anche se le indagini sono ancora in corso).

Abbiamo fatto questa prova per verificare la soglia del dolore ha dichiarato il ragazzo. Secondo le ricostruzioni pare che il tutto sia partito da lui che ha cominciato con un taglierino a tagliare ai lati delle labbra della ragazza dopodiché è stata la volta di lei che però è stata costretta a interrompere per il troppo dolore. I due sono corsi così all’ospedale dove la ragazza è ancora ricoverata con lesioni gravi alle labbra. Per l’amico invece è scattata la denuncia per sfregio.

Il gesto è stato subito ricondotto alla nota figura di Joker ultimamente molto popolare grazie anche al film del 2019. Ma la pratica in realtà ha origini molto antiche ed è nota col nome di Glasgow Smile e veniva utilizzata tra i primi anni del ‘900 tra le bande di strada.

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DECRETO RISTORI 5: indenizzi per tutti i titolari di Partita Iva, ecco i requisiti

inps 600 euro
inps 600 euro

DECRETO RISTORI:Si tratta del quinto decreto Ristori dall’inizio della pandemia e il primo del 2021.Per questa operazione il governo potrebbe chiedere al Parlamento di aumentare ulteriormente il deficit per poter intervenire su tutte le partite Iva.

Accelerare sullo scostamento di bilancio per poter procedere al più presto con il nuovo decreto ristori. Il Governo è compatto sull’urgenza di nuovi sostegni economici al tessuto produttivo, per far fronte alla necessità di proseguire con le misure restrittive per la pandemia.

Ristori 5: i nuovi contributi a fondo perduto saranno generalizzati

Gli indennizzi del decreto Ristori 5 non si limiteranno ai codici Ateco, saranno generalizzati, coinvolgendo anche professionisti titolari di partita Iva

È dunque in arrivo un nuovo decreto Ristori insieme al prossimo Dpcm del 16 gennaio. Sono previsti nuovi bonus finanziamenti a fondo perduto alle categorie che sono state più colpite all’emergenza economica legata dalla pandemia di coronavirus.

Tra le principali novità c’è il fatto che non sarebbero previsti limiti a specifici codici Ateco.

Le nuove misure in arrivo coinvolgerebbero tutti i titolari di partita Iva, compresi professionisti come avvocati e architetti. Dovrebbe dunque cadere la scrematura dei 160 codici Ateco, con contributi a fondo perduto anche per i liberi professionisti.

Previsti importanti cambiamenti per i nuovi ristori del 2021.

Decreto Ristori 5: misure uguali per le regioni rosse, arancioni e gialle

I nuovi indennizzi alle categorie maggiormente colpite dalla pandemia per i lockdown non terranno conto del colore della regione (giallo, arancione, rosso) in cui si esercita l’attività economica, il sostegno potrebbe essere esteso a tutti coloro che hanno avuto perdite consistenti di fatturato nei primi sei mesi del 2020 e non più da aprile 2020 su aprile 2019.

Qualche altro numero: il decreto Ristori 5 dovrebbe quindi prevedere aiuti per gli autonomi e partite IVA nella misura di una erogazione di un bonus da 1.000 euro.

Dovrebbero poter accedere al bonus coloro che hanno risentito della crisi, quindi dapprima si terrà conto del calo del fatturato di circa il 30%. Probabilmente si terrà conto della data di apertura della partita iva e se si è in regola con il pagamento dei contributi INPS ante pandemia.

Potrebbe essere varata anche una nuova cassa integrazione insieme a una complessiva riforma degli ammortizzatori sociali con più attenzione ai lavoratori autonomi

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FONTANA: alta percentuale infettati tra 14 e 19 anni in Lombardia

fontana chiama conte
fontana chiama conte

In merito  all’allungamento dei tempi della Didattica a distanza, che oggi porterà nuovamente in piazza gli studenti per due manifestazioni di protesta, Fontana ha precisato: “Le scuole chiuse sono la questione più grave dal punto di vista sociale. Abbiamo fatto tutto quanto ci è stato richiesto dal governo, anche per quanto riguarda i trasporti. Avevamo fatto un progetto assolutamente preciso e ben fatto. Siamo tutti consapevoli dell’importanza delle lezioni in presenza.

 L’improvviso peggioramento dei numeri ci ha però costretto a cambiare opinione sulla riapertura. Ci dispiace, è un lavoro anche abbiamo buttato via anche noi”.

Tutti quanti noi siamo convinti della necessità che la scuola si svolga in presenza, ma non possiamo neppure negare le risultanze che emergono da numeri, dati e le preoccupazioni di medici e scienziati”. Fontana ha spiegato come “l’attenzione verso il mondo della scuola e in particolare degli studenti sia particolarmente alta e costante da parte di tutti”. “E’ chiaro – ha concluso – che se ci fosse un passaggio alla zona rossa si proseguirebbe automaticamente con la didattica a distanza al 100% per la scuole superiori”.

L’indagine: alta percentuale infettati tra 14 e 19 anni

Fontana ha poi motivato il prolungamento della Dad con gli esiti di una recente indagine svolta in Regione Lombardia, che ha evidenziato come “ci sia un’alta percentuale di infettati nella fascia che va dai 14 ai 19 anni. Sono tutte persone pauci sintomatiche, asintomatiche o senza alcun tipo di sintomo che però possono contribuire a diffondere il virus. Io e tutti i miei colleghi governatori siamo assolutamente convinti della necessità che la scuola si svolga in presenza, è assolutamente evidente che non possiamo continuare a lasciare i ragazzi a casa. Ciò non toglie tuttavia che non possiamo negare le risultanze che emergono dai numeri e dalle preoccupazioni che tutti nostri medici e scienziati evidenziano. Non possiamo scindere le due esigenze”

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Muji apre a Milano un reparto dedicato alla gastronomia

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Ha inaugurato a dicembre il primo reparto interamente dedicato alla gastronomia di Muji. La scelta è ricaduta sullo store di Corso Buenos Aires a Milano dove sono presenti oltre 50 prodotti di produttori tutti italiani.

Muji apre a Milano un reparto dedicato alla gastronomia

Conserve, barattoli, confetture, oli, vini, formaggi, prodotti freschi da banco e moltissimo altro. Questo è quello che troverete al primo piano dello store di Corso Buenos Aires di Muji. Una novità insolita dato che la catena giapponese è nota per i suoi articoli di abbigliamento, complementi d’arredo e accessori di ogni genere.

Il reparto gastronomia è il primo ad aprire in Italia mentre negli store internazionali è già attivo da tempo.

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EATwithCracco: il nuovo menù delivery salutare di Carlo Cracco

cracco in cucina
cracco in cucina

Carlo Cracco non si ferma e dopo delle festività con tante richieste, arriva la novità. Ora si potrà ricevere a casa propria un menù speciale tutto improntato sulla salute. Ecco il nuovo menù salutare di Carlo Cracco.

EATwithCracco

Quindici piatti bilanciati con ingredienti di prima qualità e ben selezionati. E’ questa la proposta di EATwithCracco ralizzata dallo chef insieme ai nutrizionisti del Progetto EAT Alimentazione Sostenibile promosso dal Gruppo San Donato Foundation.

Il delivery di Carlo Cracco dunque presenterà anche fresche insalate con quinoa e amaranto con sgombro e ceci, torte salate, involtini di riso e risotti al salto con cozze e zucchine o con ragù di verdure. Non mancheranno anche i dolci come la caprese di mandorle alla sacher fino alla torta vegana al tè verde.

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Conte avverte: “Sta arrivando un’impennata di contagi. Dobbiamo fare ancora sacrifici”

speranza conte
speranza conte

Conte: “Arriva impennata Covid, ancora sacrifici”

Sta arrivando un’impennata” dei contagi “dopo Gran Bretagna, Irlanda, Germania sta arrivando anche da noi: non sarà facile, dobbiamo fare ancora dei sacrifici”. Lo dice il premier Giuseppe Conte al Tg3 parlando del Covid.

Una situazione ancora troppo critica, quindi, per abbandonare del tutto le regole anti-contagio. Che però, nei settori di chiusura, devono continuare ad essere accompagnate dai ristori del governo.

 

ipotesi divieto asporto per i bar dopo le 18: Regioni preoccupate dalla nuova stretta

All’incontro di questo mattina tra i ministri Boccia e Speranza e le Regioni i governatori hanno espresso perplessità in merito al divieto di asporto dopo le 18 che potrebbe essere introdotto dal nuovo dpcm. Della questione di discuterà ancora in un incontro fissato per giovedì. Toti: “Ho detto al Governo di essere contrario al divieto di asporto take away per ristoranti e bar dopo le 18”.

 

“Dobbiamo correre”

Dobbiamo correre” sul Recovery plan. Lo dice il premier Giuseppe Conte al Tg3. E a una domanda sulla crisi dice: “Lavoriamo per costruire, il momento è così difficile che dobbiamo mettercela tutta per offrire risposte ai cittadini”, aggiunge. “Domani sera dobbiamo fare il Consiglio dei ministri per approvare il Recovery plan”.

In arrivo dosi vaccino Moderna

Arriverà domani, con 47mila dosi in consegna, il primo carico di vaccini della casa farmaceutica Moderna destinato all’Italia. Lo stock giungerà a Roma e sarà portato all’Istituto Superiore di Sanità, per poi essere distribuito in alcune Regioni. Per questo primo lotto si sta valutando l’ipotesi di una consegna alle Regioni ‘virtuose’, ovvero quelle che in questa fase riescono a smaltire, attraverso un numero elevato di somministrazioni, più rapidamente le dosi.

IL BOLLETTINO CONTAGI DI LUNEDI 11 GENNAIO

Nelle ultime 24 ore in Italia registrati 12.532 nuovi casi di coronavirus su 91.656 tamponi effettuati, che portano il totale dei positivi da inizio emergenza a 2.289.021. I decessi sono stati 448, con il totale delle vittime nel Paese che sale a 79.203. I ricoverati in terapia intensiva sono 2.642, 27 in più rispetto a ieri.

Tasso positività sale al 13,6%

I nuovi contagi odierni regione per regione

  • Emilia Romagna 1.942 
  • Veneto 1.715
  • Sicilia 1.587
  • Lombardia 1.488
  • Lazio 1.254
  • Campania 1.021
  • Puglia 622
  • Piemonte 609
  • Toscana 379
  • Friuli Venezia Giulia 361
  • Marche 333
  • Calabria 270
  • Sardegna 231
  • Liguria 226
  • P.A. Bolzano 125
  • Abruzzo 120
  • Basilicata 79
  • P.A. Trento 69
  • Umbria 49
  • Valle d’Aosta 27
  • Molise 25
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Prosegue fino al 17 gennaio a Milano l’installazione ILLUMINA

ALBERO DEI GHIACCI natale biblioteca degli alberi
ALBERO DEI GHIACCI natale biblioteca degli alberi

C’è ancora tempo fino al 17 gennaio per ammirare angoli di Artico nel cuore della città di Milano grazie all’installazione ILLUMINA.

ILLUMINA prosegue fino al 17 gennaio

Dai paesaggi artici all’area verde più iconica di Milano: per un mese, dal 18 dicembre al 17 gennaio, una costruzione magica e surreale racconta le ambientazioni artiche e subartiche con il linguaggio interpretativo dell’urban light art. Un’opera visiva e sonora realizzata senza sprechi, con materiali destinati al riciclo e al riutilizzo: strutture poligonali imponenti emergeranno dalle zone verdi, lo spazio circostante si specchierà sulle superfici scultoree e riflettenti di grandi orsi polari, giochi ed effetti di luce creeranno atmosfere suggestive e sullo sfondo i suoni della natura delle regioni più fredde del globo.

Ad accogliere i visitatori all’ingresso di quest’ambientazione l’Albero dei Ghiacci, una struttura poliedrica dai profili luminosi ispirata ai boschi del profondo Nord, che nella stagione invernale si ricoprono di un manto bianco e cristallino di spessa coltre di neve.

Un’opera costruita senza sprechi, con materiali destinati al riciclo e al riutilizzo: tutti gli scarti generati dalla lavorazione dei materiali impiegati nell’opera sono stati riutilizzati e diventati parte dell’installazione stessa. A fine evento i manufatti saranno resi disponibili al riutilizzo in altri contesti con l’obiettivo di proseguire l’iniziativa di sensibilizzazione. Il progetto illuminotecnico è stato sviluppato con l’utilizzo esclusivo di led ad alta efficienza energetica.

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IL TEATRO DIVENTA DELIVERY: la cultura non si ferma!

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IL TEATRO DIVENTA DELIVERY: la cultura non si ferma!

Con i teatri chiusi e l’impossibilità di lavorare, due attrici milanesi girano tutto il giorno in bici, con due grandi zaini gialli come i rider che portano il cibo, consegnando quasi a domicilio (cioè non a casa, ma in ambienti esterni) spettacoli teatrali. Si chiama Teatro Delivery Milano e nasce sulla scorta dell’idea dell’attore pugliese Ippolito Chiarello.

“Questo – commenta Roberta Paolini – è un modo per tornare a lavorare ma è anche un segnale: esistiamo e resistiamo, malgrado le istituzioni ci ignorino, sperando di avvicinare le persone al teatro”.

Sulla loro pagina Facebook è possibile scegliere spettacoli di lunghezza variabile, ognuno con un costo diverso.

“Jerzy Grotowski – spiega la collega, Marica Mastromarino – ci ha insegnato il teatro povero. E, con le sale chiuse, noi riscopriamo quella grande lezione di un teatro senza palcoscenico”.

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VACCINI COVID-19: in Italia somministrato oltre il 70% delle dosi distribuite

Schermata 2021 01 11 alle 07.21.07
Schermata 2021 01 11 alle 07.21.07

VACCINI COVID-19: in Italia somministrato oltre il 70% delle dosi distribuite

 

È di 643.219 il totale delle vaccinazioni anti-Covid somministrate finora in Italia, pari al 70% delle dosi distribuite. Lo riporta il sito web dedicato della Presidenza del Consiglio dei ministri. I dati sono aggiornati al 10 gennaio 2021 alle ore 22:41.

La regione con il rapporto più alto tra somministrazioni e vaccini consegnati è al momento la Campania (101,7%), quella con il più basso la Calabria (42,7%). La Lombardia distanzia di poco la Calabria, con appena il 44% delle dosi consegnate distribuite.

Per maggiori informazioni o per controllare i dati in tempo reale, clicca qui.

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Supereroi alle finestre dell’Ospedale San Paolo per fare un saluto ai bimbi ricoverati e pazienti covid

supereroi in ospedale
supereroi in ospedale

Spiderman, Ironman e Hulk: sono i supereroi che si sono visti scendere dai tetti dell’ospedale San Paolo di Milano per fare un saluto a sorpresa ai piccoli ricoverati in Pediatria.

L’iniziativa si è svolta sabato mattina grazie ai lavoratori di EdiliziAcrobatica (società di manutenzione e intervento aereo su grattacieli e palazzi) – Il nostro progetto dei Supereroi Acrobatici, da cui è da poco nata la Onlus omonima, esiste proprio per dare un sorriso a un bambino. Ricominciare oggi, dopo i difficili mesi del lockdown, a portare allegria ai più piccoli è per noi una gioia immensa”.

“Durante la prima ondata Covid le persone chiamavano Super Eroi medici ed infermieri – ha dichiarato Matteo Stocco, Direttore Generale ASST Santi Paolo e Carlo – Oggi Hulk e Spiderman sono venuti in Ospedale a ringraziarli per la grande forza e professionalità dimostrata in questo lungo anno”.

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NUOVO DPCM: in arrivo la “zona bianca”, confermato il coprifuoco alle ore 22.00

conte 4 maggio
conte 4 maggio

NUOVO DPCM- è stato confermato il coprifuoco alle 22 e si inizia ad inserire la “zona bianca”. E’ quanto si apprende al termine della riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione in vista di due nuovi provvedimenti, che saranno probabilmente un Dl e un Dpcm.

E’ terminata la riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della maggioranza e il ministro Francesco Boccia sul nuovo decreto con le misure anti-contagio da Covid.

E’ quanto si apprende al termine della riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione in vista di due nuovi provvedimenti, che saranno probabilmente un Dl e un Dpcm. Potrebbe essere prolungato il divieto di spostamenti anche tra Regioni “gialle”.

Il governo conferma di voler introdurre nel Dpcm il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18.

La scelta sarebbe stata ribadita nel corso della riunione con le regioni nel quale sono state illustrate anche le altre misure: conferma per tutte le zone della regola che consente a massimo due persone di andare a trovare a casa parenti e amici, stop alla mobilità tra le regioni, anche tra quelle gialle, istituzione di una zona bianca, per “dare un segnale” del lavoro che si sta facendo e che consentirà di entrare in una fase diversa in tempi però più lunghi.

Ristoranti e bar minacciano ‘disobbedienza civile’ 
Bar e ristoranti sono sul piede di guerra contro l’ipotesi di un’ulteriore stretta anti Covid, con il divieto di asporto oltre le 18, e sui social nascono iniziative di protesta con la minaccia di ‘disobbedienza civile’ e l’apertura dei locali chiusi da troppo tempo.

Dovrebbero dunque essere prorogate molte delle restrizioni attuali, con l’inserimento di alcune novità tra cui l’istituzione di una zona bianca per le regioni con meno contagi.

Per accedervi bisognerà avere un indice Rt sotto lo 0,50.

D’altra parte invece, con un’incidenza settimanale di 250 casi Covid ogni 100 mila abitanti si entrerà direttamente in zona rossa.

Visite private, prorogato il limite di 2 persone

Inoltre, si va verso un’estensione a tutto il territorio nazionale, per tutti i giorni della settimana, il limite di visite private per al massimo due persone (esclusi i minori di 14 anni).  C’è poi l’ipotesi di prorogare lo stato d’emergenza per il coronavirus fino al 30 aprile.

Ancora chiusi palestre, piscine, teatri e cinema

Nel provvedimento, oltre alla scuola, entrerà molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio. Resteranno ancora chiuse palestre e piscine, così come teatri e cinema.

I musei potrebbero riaprire, ma soltanto nelle Regioni gialle.

Dall’11 gennaio la divisione in fasce

Intanto dall’11 gennaio, quando riaprono le scuole superiori in sole tre Regioni (Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo), quasi tutta Italia torna in zona gialla, eccezione fatta per Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto che resteranno in arancione. Per tutti, però, varrà il divieto di spostamento tra Regioni, salvo che per esigenze lavorative, motivi di salute.


Cosa si può fare in zona bianca

In fascia bianca ci sarà libertà di spostamento e tutte le attività saranno aperte senza limiti di orari, mantenendo le norme di igiene, obbligo di mascherina e distanziamento. Potrebbero riaprire anche i luoghi della cultura, come cinema, teatri, mostre e musei. Per quanto riguarda lo sport, anche le palestre e le piscine tornerebbero a funzionare.

Proroghe

Nel provvedimento in vigore dal 16 gennaio verrà confermato il divieto di spostamento tra le regioni, comprese quelle in zona gialla, verrà ribadito il coprifuoco alle 22 e non è escluso ci sia anche la proroga dello stato d’emergenza, che scade il 31 dicembre. Non dovrebbero inoltre cambiare le regole per bar e ristoranti, che dunque potranno potranno rimanere aperti solo in zona gialla e solo fino alle 18, e la norma che prevede la possibilità una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni) di andare a trovare amici o parenti. Nel Dpcm, oltre alla scuola, entrerà molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio.

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Istituto Superiore di Sanità : tutte le Faq, risposte e le fake news sul vaccino anti Covid

Vaccino scaled
Vaccino scaled

LʼIstituto superiore di Sanità smonta le “bufale” circolate negli ultimi giorni e risponde alle domande più frequenti dei cittadini

 

Le principali risposte e i chiarimenti sul vaccino a cura dell’Iss 

 

I vaccini contro il Sars-CoV-2 sono efficaci? 
Per essere approvati dalle autorità regolatorie tutti i vaccini devono aver dato prova di efficacia. Nel caso del vaccino prodotto da Pfizer, il primo ad essere approvato, le sperimentazioni hanno mostrato un’efficacia del 94%. Nel mondo sono in corso test sull’uomo di diverse decine di altri candidati, alcuni dei quali in fase avanzata, che verranno approvati se si riveleranno efficaci e sicuri.

 

Che prove ci sono della loro sicurezza, visto che sono stati approvati così velocemente?
I test richiesti dalle autorità ed effettuati sui candidati vaccini contro il Sars-Cov-2 sono gli stessi di tutti gli altri farmaci e vaccini già approvati in precedenza. In Europa si è riusciti a velocizzare l’iter grazie alle maggiori risorse a disposizione e adottando un sistema di revisione della documentazione particolare, che prevede di esaminare i risultati delle varie fasi della sperimentazione man mano che arrivano e non `in blocco` alla fine. Nel caso del vaccino Pfizer i test sono stati effettuati su 44mila persone in diversi paesi del mondo.

 

Quanto dura la protezione? Una volta fatto il vaccino posso tornare alla vita di prima della pandemia? 
Le osservazioni fatte nei test finora hanno dimostrato che la protezione dura alcuni mesi, mentre bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione.

Chi verrà vaccinato? Quando potrò farlo? 
In una prima fase verranno vaccinati gli operatori sanitari e i residenti delle Rsa. In seguito, man mano che arriveranno le forniture dei vaccini, si procederà con il resto della popolazione, a partire dai soggetti più fragili, come gli anziani o chi ha malattie pregresse. Il vaccino sarà gratuito e verrà fatto in strutture pubbliche. Al momento sono esclusi dalla vaccinazione i bambini e gli adolescenti, su cui non è stato testato il vaccino, mentre per le donne in gravidanza e allattamento sono in corso valutazioni.

Quali sono gli effetti collaterali? 
Come tutti i vaccini anche quelli contro il Sars-Cov-2 possono dare effetti indesiderati. Nel corso della sperimentazione sono state riscontrate le reazioni comuni, già viste in altre vaccinazioni. In tutti i paesi che hanno adottato il vaccino, Italia compresa, c’è comunque un sistema di sorveglianza che raccoglie le segnalazioni.

Ed ecco le fake news sul vaccino smascherate dall’Iss

Coronavirus, le fake news più pericolose sul vaccino anti Covid

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Crisanti: “Serve subito un lockdown vero o le varianti del virus renderanno difficili i vaccini”

virologo crisanti scaled
virologo crisanti scaled

 “Lockdown subito o saltano le vaccinazioni”

Serve un lockdown vero, duro, veloce». Queste sono le parole Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia a Padova, in una intervista a La Stampa. L’esperto, analizzando la nuova situazione che si sta delineando in Italia, ha spiegato che è ormai indispensabile un vero lockdown totale visto che la pandemia, nonostante le restrizioni in corso, non ha accennato a rallentare.

“Serve un lockdown vero, duro, veloce e questo vale ancor di più ora che c’è da gestire una campagna di vaccinazione prima che le varianti complichino la situazione”, ha detto al quotidiano torinese. La campagna di vaccinazione, con 583.050 vaccinati nel nostro Paese fino ad ora, secondo Crisanti presenta “a livello internazionale dei ritardi, mentre in Italia tutto procede per il meglio. Va anche detto che il governo ha scelto la via più facile, cioè partire da medici e infermieri, mentre in altri Paesi sono state pensate altre priorità”.

La grande preoccupazione di Crisanti è legata alla campagna di vaccinazione, alcune varianti potrebbero arrestarla e vanificare quanto fatto fino ad ora. «A livello internazionale dei ritardi, mentre in Italia tutto procede per il meglio. Va anche detto che il governo ha scelto la via più facile, cioè partire da medici e infermieri, mentre in altri Paesi sono state pensate altre priorità», ha affermato l’esperto secondo il quale se tutto dovesse procedere senza intoppi entro fine anno potrebbe concludersi la campagna di vaccinazione nazionale, ma precisa: «Bisogna impedire che l’alta trasmissione del virus favorisca la creazione di varianti che complicherebbero la vaccinazione».

“La mia strategia è sempre la stessa: farei un lockdown duro per abbassare i contagi e poi una vaccinazione di massa”.

 

 


 

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NUOVO DPCM: la Lombardia rischia la zona rossa dal 16 gennaio, ecco il perchè

zona rossa zona arancione 2
zona rossa zona arancione 2

Lombardia in zona arancione oggi 10 gennaio (come il resto d’Italia) e per i prossimi giorni, in attesa del nuovo dcpm che sarà in vigore dal 16 gennaio e che potrebbe portare a una nuova stretta in regione.

E’ atteso infatti nei prossimi giorni il nuovo Dpcm che farà scattare nuove restrizioni.

Una linea dura che si è resa necessaria alla luce della curva epidemiologica: a preoccupare non c’è solo l’aumento dell’ormai noto indice di contagio Rt ma anche la pressione sugli ospedali, in particolare sulle terapie intensive.

I prossimi giorni saranno scanditi da vertici e riunioni: già domani un primo vertice tra maggioranza, Regioni, Anci e Upi.

Dopo le consultazioni interne all’esecutivo, le linee guida del provvedimento potrebbero essere illustrate in Parlamento già mercoledì 13 gennaio.

 La nuova stretta rischia di portare la Lombardia nuovamente in zona rossa.  “Siamo in zona arancione molto vicino alla zona rossa, con Rt 1,25 e con l’indice di occupazione delle rianimazioni rischiamo di passare in zona rossa” ha spiegato ieri il governatore Attilio Fontana.


Il nuovo parametro per la zona rossa

Tra le misure al vaglio per rendere ancora più rigorose le misure anti-Covid c’è anche l’ipotesi di nuovo parametro per decidere se una Regione deve finire in zona rossa.

Infatti, dopo l’abbassamento della soglia dell’Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, ora è il dato sull’incidenza a vedere stringere i parametri: se superasse i 250 casi ogni 100mila abitanti farebbe scattare la misura più restrittiva automaticamente.

La proposta è stata avanzata dall’Istituto superiore di Sanità, ed condivisa dal Cts. In questo modo sarebbe ancora più facile entrare nella fascia rossa.

La prossima settimana, se i parametri non migliorano, rischiano di diventare rosse la Lombardia e altre 11 regioni. Ecco quali: Emilia Romagna (Rt 1.05), Friuli Venezia Giulia (0.91), Lazio (0.98), Liguria (1.02), Lombardia (1.27), Marche (0.93), Piemonte (0.95), Provincia di Bolzano (0.81), Provincia di Trento (0.85), Puglia (1), Umbria (1.01) e Veneto (0.97).

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Il plasma iperimmune riduce i rischi di gravi forme Covid-19 se somministrato all’inizio dell’infezione

coronavirus plasma iperimmune
coronavirus plasma iperimmune

Il plasma iperimmune donato da chi è appena guarito dal Covid dimezzerebbe i rischi di contrarre la malattia nella sua forma più grave. Lo studio argentino è stato pubblicato anche dal New York Times

Il beneficio della terapia quando l’infusione avviene entro pochi giorni dalla comparsa dei sintomi: “Riduzione del 48% della probabilità di progressione della malattia verso gravi forme respiratorie”.

Il plasma iperimmune, ricco di anticorpi specifici, è quello che può essere donato come ha fatto anche la nostra Iena da chi è guarito dal coronavirus ed è ancora convalescente. Può essere poi iniettato a chi è stato contagiato. Secondo l’ultimo studio può ridurre il rischio di avere il Covid in forma grave se viene somministrato nei primi giorni dell’infezione. La massima efficacia si raggiungerebbe se viene trasfuso entro tre giorni dalla diagnosi e il paziente manifesta ancora sintomi.

I dati riguardano 160 pazienti sopra i 65 anni: la metà ha ricevuto il plasma, l’altra metà un placebo, sempre al massimo tre giorni dopo la diagnosi. Il rischio di avere il Covid in forma grave è diminuito del 48%. “Dare il plasma troppo tardi”, dice al New York Times l’autore principale, Fernando Polack, “è come permettere a un ladro di saccheggiare una casa per ore prima di chiamare la polizia. Mentre una somministrazione precoce può limitare l’infezione quando è ancora sul nascere”.

“Somministrare il plasma troppo tardi – ha commentato il dottor Fernando Polack, specialista in Malattie Infettive e Direttore scientifico della Fondazione INFANT – Covid-19 in Argentina che ha coordinato la ricerca – è come permettere a un ladro di rovistare in casa per ore, prima di decidere di chiamare la polizia”.

 

 

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Lombardia quasi zona rossa : lo annuncia il Presidente Fontana

fontana presidente lombardia governo
fontana presidente lombardia governo

 

La Lombardia è arancione. Ma per quanto?

“Per quanto riguarda la suddivisione delle zone, sono stati modificati i parametri per l’assegnazione delle nuove fasce. Con i nuovi parametri siamo in zona arancione, molto vicini alla zona rossa. Nel senso che con Rt a 1.25 e l’indice di occupazione delle rianimazioni rischiamo di passare in zona rossa, questa è l’attuale situazione”. “

 

Giusto il tempo di archiviare le feste ed ecco arrivare la nuova (e annunciata) stretta del governo di Giuseppe Conte. A far scattare l’allarme è stata la curva epidemiologica del Paese, in particolare l’aumento dell’indice Rt e l’aumento della pressione sulle terapie intensive. E così ieri è scattata la nuova ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, valida fino al 15 gennaio. Da domani (domenica 10 gennaio) Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia saranno in zona arancione, le altre in zona gialla. “Dobbiamo tenere il massimo livello di attenzione, il virus circola molto e l’indice di contagio è in crescita” ha detto Speranza. L’ordinanza scadrà il 15 gennaio e a quel punto – sulla base di quelle che saranno le rilevazioni – il governo potrebbe rinnovare le misure con un nuovo provvedimento; nel caso di crescita dei contagi la direzione non potrà che essere di misure ancor più drastiche.

Fontana: basta valutazioni sul breve periodo

“Ancora una volta – ha commentato ieri il governatore Attilio Fontana, dopo aver appreso della collocazione della Lombardia in ‘zona arancione’ – voglio ribadire quanto sia necessario porre in essere, su scala nazionale, un modello che vada oltre a valutazioni ‘settimanali’ e comunque basate sul breve periodo. Serve un sistema più consolidato, in grado di garantire certezze concrete in ogni ambito, sia produttivo, sia di carattere famigliare, come ad esempio per l’attivita’ scolastica”. Per Fontana, “la semplice definizione dei colori e delle relative fasce, basata su valutazione che spesso cambiano con frequenza molto rapida vanno nella direzione opposta a quello che chiedono i cittadini e le imprese creando solo incertezze e danni economici rilevantissimi”.

 

I DATI DI VENERDÌ 8 GENNAIO

A fronte di 18.415 tamponi effettuati sono 1.963 i nuovi positivi (10,6%). I guariti/dimessi sono 1.395.

I dati di oggi:

  •  i tamponi effettuati: 18.415 totale complessivo: 4.998.160
  •  i nuovi casi positivi: 1.963 (di cui 102 ‘debolmente positivi’)
  •  i guariti/dimessi totale complessivo: 414.643 (+1.395), di cui 3.637 dimessi e 411.006 guariti
  •  in terapia intensiva: 466 (-7)
  •  i ricoverati non in terapia intensiva: 3.436 (+73)
  •  i decessi, totale complessivo: 25.665 (+133)

I nuovi casi per provincia:

  • Milano: 565 di cui 199 a Milano città;
  • Bergamo: 65;
  • Brescia: 376;
  • Como: 148;
  • Cremona: 18;
  • Lecco: 29;
  • Lodi: 50;
  • Mantova: 158;
  • Monza e Brianza: 106;
  • Pavia: 130;
  • Sondrio: 123;
  • Varese: 144.

 

 

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Villa Reale di Monza chiude al pubblico: cancellate le mostre, disdette le utenze, messi all’asta gli arredi

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La Villa Reale di Monza chiude al pubblico dopo l’apertura avvenuta di sei anni fa. La Reggia era stata concessa a Nuova Villa Reale, il complesso di imprese che aveva vinto il concorso internazionale,  per conservare e valorizzare la Reggia.

Quindi il sogno del rilancio della Villa Reale di Monza, prestigioso fantasma restaurato dopo decenni d’abbandono, si arena di nuovo. Colpa dei conti in rosso e della guerra fra il l’ente pubblico da cui dipende il monumento e il privato che gestiva il complesso.

Villa Reale di Monza chiude al pubblico

Il contratto firmato da Nuova Villa Reale è stato pertanto rescisso con ben 14 anni di anticipo. La causa? Il mancato pagamento delle somme dovute al concessionario, ovvero 8,3 milioni di euro fino a oggi. Verso la metà di novembre 2020 sono stati dati ulteriori 15 giorni di tempo per saldare i debiti, ma il silenzio seguito ha sancito definitivamente il divorzio tra il Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale. Il 4 gennaio sono state staccate tutte le utenze e cancellate le mostre in programma.

Nonostante a fine ottobre il Consorzio avesse espressamente confermato di avere un’unica priorità: riaprire tutta la Villa. E sia. Ma tutto quello è presente oggi nel corpo centrale non ci sarà. Niente mobilio, niente bookshop, tende, né bar e cucine: “Da domani (oggi, ndr) iniziamo a smontare ed entro l’11 gennaio i locali dovranno essere vuoti e dovranno essere fuori anche Vicook e la mostra di Dalì (che sarebbe dovuta rimanere in calendario fino a dicembre 2021) – l’ultimo aggiornamento di Navarra -. Amarezza per il personale (9 addetti della società Cultura Domani e altri 5 di Nuova Villa Reale in cassa integrazione dalla scorsa primavera ndr ) e anche per quanto fatto finora all’interno della reggia, a cominciare dagli arredi disegnati dall’architetto Michele De Lucchi. Erano molto belli: pezzi unici, li metteremo all’asta”.

Il sindaco di Monza, Dario Allevi, presidente del Consorzio di gestione di Parco e Villa Reale, ha annunciato che dopo aver preso le chiavi ( la data confermata è il 15 gennaio ) si pronuncerà sul futuro di Villa Reale.

IL CHIARIMENTO DEL SINDACO ALLEVI

Dopo le polemiche sui social e le preoccupazioni dei cittadini, il sindaco monzese Dario Allevi, tramite il suo profilo social, manda un messaggio che sembra di buon auspicio per le sorti della Magnifica Villa .

“Nelle ultime ore sta crescendo la preoccupazione sulle sorti della nostra #VillaReale, a seguito di un articolo pubblicato su una testata online dai toni assolutamente allarmistici e dal titolo ancora più fuorviante.
Quest’ultimo infatti parla addirittura di utenze disdette e di mobilio all’asta.
Da parte mia confermo che stiamo lavorando per tornare in possesso delle chiavi e degli spazi: venerdì prossimo 15 gennaio è fissato l’incontro decisivo e subito dopo spiegherò nei dettagli tutto quello che è successo negli ultimi mesi e quello che abbiamo intenzione di fare per riaprire quanto prima (emergenza sanitaria permettendo) le porte del nostro gioiello al pubblico.
Tranquillizzo comunque che nessun arredo storico uscirà dalla Reggia, nel frattempo per quanto riguarda le utenze i tecnici stanno lavorando sui nuovi contratti.#workinprogress”
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Fontana: “In Lombardia presto screening nelle scuole superiori”

fontana presidente lombardia governo
fontana presidente lombardia governo

Fontana annuncia l’avvio della sperimentazione per studenti e docenti con l’obiettivo di verificare concretamente l’incidenza del virus in questo segmento.

“In Lombardia partirà a breve una sperimentazione importante e mirata basata sullo screening di studenti e docenti delle scuole secondarie di secondo grado per verificare concretamente l’incidenza del virus in questo ambito”. È quanto ha annunciato il presidente della Lombardia Attilio Fontana.

La Regione, inserita in zona arancione dall’ultima ordinanza del ministero della Salute, ricorda inoltre che le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado in Lombardia saranno svolte con la didattica a distanza al 100% da lunedì 11 fino al 24 gennaio, così come anticipato ieri, da un‘ordinanza alla firma del presidente Fontana.

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Moda Uomo : dal 15 al 19 gennaio 2021 non perdere la Milano Fashion Week Men’s

moda uomo
moda uomo

MILANO MODA UOMO FASHION WEEK AUTUNNO/INVERNO 2021/2022

Allo scoccare del nuovo anno torna, come da tradizione, la Moda Uomodal 15 al 19 gennaio 2021 non perdere la Milano Fashion Week Men’s, che sarà in formato phygital, cioè sia con sfilate in presenza che online.

Come la moda cambia continuamente e cerca sempre nuove forme e stili, così anche nella organizzazione e comunicazione delle Fashion Week tutto sta cambiando. Per questo in questa edizione di Milano Moda Uomo saranno organizzate 5 sfilate in presenza, Dolce & Gabbana, Fendi, Etro, Kway e Solid Homme (per gli ultimi due brand è un debutto in passerella a Milano), mentre le altre 32 sfilate saranno esclusivamente online.

Trentanove i brand protagonisti di questa edizione di Milano Moda Uomo: tra questi, 10 sono al debutto sulle passerelle milanesi. Ad aprire la manifestazione sarà Ermenegildo Zegna. Sfileranno poi dal vivo Dolce & Gabbana, Fendi, Etro e, tra i «debuttanti», Kway e Solid Homme Dima Leu (vincitore di Who’s next 2020), Vaderetro, Dalpos, Dhruv Kapoor Tokyo James.
Tra i cortometraggi in concorso al Film Festival invece, invece, “Le Mythe Dior” di Matteo Garrone, “Hello Marcelino” di Jacob Sutton per Bottega Veneta, “Immortal Goddess” di Nabil Mendes per Hermés, “Gucci X SSense” di Matt Lambert.

Tutto il calendario sarà trasmesso in streaming sul sito ufficiale di Camera della Moda milanofashionweek.cameramoda.it. Si inizia con Ermenegildo Zegna venerdì 15 per proseguire fino a martedì 19 gennaio. Tra i big che saranno presenti con show virtuali troveremo Prada, Msgm, Tod’s, mentre tra i nomi nuovi per la prima volta in calendario ci saranno Dima Leu, vincitore di Who’s on next 2020, Vaderetro, Dalpaos, Dhruv Kapoor e Tokyo James.

Oltre alle sfilate sul sito sarà possibile vedere video, seguire eventi phygital e stanze tematiche che approfondiranno argomenti di grande attualità, come sostenibilità ed inclusione.

Al consueto calendario della Moda Uomo si aggiunge quest’anno la nuova partnership con il Fashion Film Festival Milano, organizzato da Costanza Cavalli Etro. La settima edizione del Festival si terrà infatti in contemporanea alla Fashion Week, dal 13 al 19 gennaio 2021, e verrà trasmesso anch’esso sulla piattaforma di Camera della Moda al link fashionfilmfestivalmilano.cameramoda.it.

DOLCE E GABBANA ANNULLANO LA SFILATA

“Con la situazione contingente legata al Covid, sono venute a mancare le condizioni indispensabili per la realizzazione della nostra sfilata.
Abbiamo pertanto deciso di cancellare il prossimo Show Uomo”: così Dolce & Gabbana annunciano la cancellazione della sfilata uomo in calendario a Milano il 16 gennaio.

Gli stilisti non parteciperanno quindi alla kermesse in programma a Milano, nemmeno con una presentazione video.

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Lombardia da domenica 10 Gennaio in zona arancione

imm red dashboard
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Covid, Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto in fascia arancione 

Iss: “Rt sopra 1 in Calabria, Emilia Romagna e Lombardia”

Tre Regioni (Calabria, Emilia-Romagna e Lombardia) hanno un indice Rt puntuale maggiore di 1 anche nel valore inferiore, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2; altre 6 (Liguria, Molise, Sardegna, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta) lo superano nel valore medio, e altre quattro lo raggiungono (Puglia) o lo sfiorano (Lazio, Piemonte e Veneto). Il dato emerge dal monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Iss: “Verso rapido aumento di casi senza misure più strette”

L’epidemia si trova “in una fase delicata che sembra preludere a un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero definite e implementate rigorosamente misure di mitigazione più stringenti”. Lo rileva la bozza di monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.

Dal 10 gennaio saranno arancioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di Regia firmerà in serata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 10 gennaio.

Passano in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Come annunciato dal presidente Giovanni Toti sarà invece gialla la Regione Liguria.

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Milano
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