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DECRETO RISTORI:Si tratta del quinto decreto Ristori dall’inizio della pandemia e il primo del 2021.Per questa operazione il governo potrebbe chiedere al Parlamento di aumentare ulteriormente il deficit per poter intervenire su tutte le partite Iva.

Accelerare sullo scostamento di bilancio per poter procedere al più presto con il nuovo decreto ristori. Il Governo è compatto sull’urgenza di nuovi sostegni economici al tessuto produttivo, per far fronte alla necessità di proseguire con le misure restrittive per la pandemia.

Ristori 5: i nuovi contributi a fondo perduto saranno generalizzati

Gli indennizzi del decreto Ristori 5 non si limiteranno ai codici Ateco, saranno generalizzati, coinvolgendo anche professionisti titolari di partita Iva

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È dunque in arrivo un nuovo decreto Ristori insieme al prossimo Dpcm del 16 gennaio. Sono previsti nuovi bonus finanziamenti a fondo perduto alle categorie che sono state più colpite all’emergenza economica legata dalla pandemia di coronavirus.

Tra le principali novità c’è il fatto che non sarebbero previsti limiti a specifici codici Ateco.

Le nuove misure in arrivo coinvolgerebbero tutti i titolari di partita Iva, compresi professionisti come avvocati e architetti. Dovrebbe dunque cadere la scrematura dei 160 codici Ateco, con contributi a fondo perduto anche per i liberi professionisti.

Previsti importanti cambiamenti per i nuovi ristori del 2021.

Decreto Ristori 5: misure uguali per le regioni rosse, arancioni e gialle

I nuovi indennizzi alle categorie maggiormente colpite dalla pandemia per i lockdown non terranno conto del colore della regione (giallo, arancione, rosso) in cui si esercita l’attività economica, il sostegno potrebbe essere esteso a tutti coloro che hanno avuto perdite consistenti di fatturato nei primi sei mesi del 2020 e non più da aprile 2020 su aprile 2019.

Qualche altro numero: il decreto Ristori 5 dovrebbe quindi prevedere aiuti per gli autonomi e partite IVA nella misura di una erogazione di un bonus da 1.000 euro.

Dovrebbero poter accedere al bonus coloro che hanno risentito della crisi, quindi dapprima si terrà conto del calo del fatturato di circa il 30%. Probabilmente si terrà conto della data di apertura della partita iva e se si è in regola con il pagamento dei contributi INPS ante pandemia.

Potrebbe essere varata anche una nuova cassa integrazione insieme a una complessiva riforma degli ammortizzatori sociali con più attenzione ai lavoratori autonomi

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