Il device di ultima generazione riproduce esattamente la funzione del cuore nativo, adattandosi automaticamente all’attività fisica del paziente
A Milano, presso l’Ospedale Niguarda, un importante passo avanti nella medicina cardiaca è stato compiuto nei giorni scorsi. Un cuore artificiale di ultima generazione, dotato di valvole biologiche, è stato impiantato con successo per la prima volta, offrendo una nuova speranza ai pazienti affetti da grave scompenso cardiaco in attesa di un trapianto. Questo dispositivo, sviluppato per replicare in modo avanzato le funzioni fisiologiche del cuore, promette una migliore qualità di vita durante il periodo d’attesa per il trapianto cardiaco.
Il Cuore Artificiale di Nuova Generazione
A differenza dei comuni Ventricular Assist Device (VAD), il cuore artificiale di ultima generazione sostituisce completamente il cuore nativo attraverso un complesso intervento cardiochirurgico in circolazione extracorporea. Questo dispositivo innovativo è composto da una camera ventricolare sinistra e una ventricolare destra, distinguendosi per la sua capacità di generare un flusso sanguigno pulsato, simile a quello del cuore naturale. Le quattro valvole biologiche, corrispondenti alle valvole tricuspide, polmonare, mitrale ed aorta del cuore nativo, consentono al cuore artificiale di adattarsi alle richieste dell’organismo, minimizzando le complicanze associate ai flussi continui.
Vantaggi del Cuore Artificiale a Valvole Biologiche
Il Prof. Claudio Russo, a capo dell’équipe della Cardiochirurgia e Trapianto di cuore, sottolinea i molteplici vantaggi di questo nuovo device. La presenza di sensori permette un adattamento dinamico alle esigenze dell’organismo, simile al cuore naturale. Le superfici interne rivestite di membrane biologiche riducono la necessità di terapia anticoagulante, minimizzando i rischi di complicanze. Inoltre, la capacità di generare un flusso pulsato contribuisce a evitare possibili complicanze associate ai flussi continui.
La Complessa Procedura di Implantazione
L’intervento per impiantare questo cuore artificiale è un procedimento complesso che richiede la rimozione totale del cuore nativo. La tecnica di sezionamento a livello delle valvole tricuspide e mitrale richiede estrema precisione per evitare rischi di emorragia. Dopo le suture, il sistema viene attivato attraverso un meccanismo elettromagnetico, con l’energia fornita tramite un cavo percutaneo, posizionato esternamente, garantendo il corretto funzionamento del dispositivo alloggiato nel torace al posto del cuore nativo.
Una Speranza per i Pazienti in Attesa di Trapianto
Questo cuore artificiale rappresenta un notevole passo in avanti per migliorare le condizioni dei pazienti con scompenso cardiaco biventricolare, che altrimenti non potrebbero beneficiare di un comune VAD. La scarsità di organi disponibili per i trapianti contribuisce a prolungare il periodo d’attesa, con una media di circa tre anni in Italia. L’auspicio è che, in un futuro prossimo, il cuore artificiale possa diventare una soluzione alternativa definitiva al trapianto di cuore, offrendo nuove possibilità a categorie di pazienti altrimenti limitate dalle controindicazioni al trapianto.
In conclusione, il cuore artificiale con valvole biologiche si configura come una rivoluzione nella cura dello scompenso cardiaco, offrendo una speranza tangibile per una vita migliore ai pazienti in attesa di un trapianto cardiaco.