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mercoledì, Novembre 5, 2025
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BRUMOTTI: ecco il video dell’aggressione in Porta Venezia a Milano

brumotti aggressione porta venezia milano striscia
brumotti aggressione porta venezia milano striscia

Striscia la notizia ha trasmesso le immagini del violento pestaggio subito da Vittorio Brumotti in zona Porta Venezia a Milano.

L’inviato del tg di Antonio Ricci è stato aggredito e malmenato mentre riprendeva l’attività di una piazza di spaccio. Lo stesso Brumotti, in un video girato il giorno dopo l’aggressione, ha spiegato di essere stato costretto a tornare sul luogo del pestaggio per riprendere la zona dopo che la telecamera che conteneva le prime immagini del servizio gli era stata rubata. Queste le dichiarazioni dell’inviato:

Questa è una storia che parte dalla fine. Ieri sono stato aggredito mentre stavo documentando l’ennesimo spaccio che avviene a Milano. In via Fiume c’erano almeno 70 spacciatori schierati in fila. Verso la fine diversi tra loro mi si sono avvicinati, mi hanno aggredito e mi hanno spaccato sulla mascella un attrezzo usato per riprendere. Adesso mi fa male la mascella, non posso parlare più di tanto ma questi atti di intimidazione non ci fermeranno. La brava gente deve riappropriarsi del territorio.

Vittorio Brumotti in ospedale dopo l’aggressione

Dopo l’aggressione subita a Milano, Vittorio Brumotti è stato trasportato all’ospedale Niguarda di Milano in codice verde. L’inviato di Striscia la notizia è stato colpito alla testa con un bastone poco prima del tempestivo arrivo delle forze dell’ordine e dei soccorsi. Fin dall’inizio, ha fatto sapere che le sue condizioni non sono gravi e che l’ennesimo attentato subito non lo avrebbe indotto a desistere dal documentare quanto accade nelle piazza di spaccio. Poco giorni prima di essere colpito in zona Porta Venezia, Brumotti era stato aggredito in zona Navigli, sempre a Milano.

CLICCA QUI PER VEDERE IL VIDEO

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BONUS BICI: come funziona e i requisiti per accedere al bonus fino a 500 euro

Milano Bike city
Milano Bike city

Il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato le faq relative al bonus biciLe risposte alle domande più frequenti per sapere come funziona e i requisiti per accedere al bonus biciclette di 500 euro e come richiederlo. 

Vediamo le faq del Ministero dell’Ambiente sul bonus bici.

In cosa consiste il bonus bici?

Il buono mobilità o bonus bici è un contributo pari al 60 per cento della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a euro 500 per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica (ad es. monopattini, hoverboard e segway) ovvero per l’utilizzo di servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

 Come funziona?

Ci saranno due fasi: in una sarà il cittadino ad essere rimborsato del 60% della spesa; nella seconda il cittadino paga al negoziante aderente direttamente il 40% e sarà il negoziante aderente a ricevere il rimborso del 60%.

Il buono mobilità o bonus bici può essere fruito utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. Per accedere all’applicazione è necessario disporre delle credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web): è previsto il rimborso al beneficiario; per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web.

Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web): è previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene/servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica gli interessati dovranno indicare sull’applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato.

Chi può usufruire del bonus biciclette? Solo i cittadini in comuni superiori a 50.000 abitanti?

No!  Possono usufruire del buono mobilità per l’anno 2020 i maggiorenni che hanno la residenza (e non il domicilio) nei capoluoghi di Regione (anche sotto i 50.000 abitanti), nei capoluoghi di Provincia (anche sotto i 50.000 abitanti), nei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti e nei comuni delle Città metropolitane (anche al di sotto dei 50.000 abitanti).

CHI NON POTRA’ USUFRUIRNE? Ecco un nostro articolo a riguardo.

Cosa si intende per comuni delle città metropolitane?

Le Città metropolitane sono 14: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Reggio Calabria, Roma Capitale, Torino, Venezia. L’elenco dei Comuni appartenenti alle suddette Città metropolitane è consultabile sui relativi siti istituzionali.
Per la popolazione dei Comuni si fa riferimento alla banca dati Istat relativa al 1 gennaio 2019.

Cosa posso acquistare?

Per l’anno 2020 il buono mobilità può essere richiesto per una sola volta e per un unico acquisto di:

  • biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita;
  • handbike nuove o usate;
  • veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del DL 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 (es.  monopattini, hoverboard, segway);
  • servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

Posso acquistare accessori con il bonus bici?

Non è ammissibile l’acquisto di accessori (caschi, batterie, catene, lucchetti, ecc.).

Posso acquistare bici o veicoli usati?

Sì, possono essere acquistati veicoli usati per la mobilità personale e bici usate.

Posso acquistare la bici in qualsiasi negozio? 

Per la fase 1 puoi acquistare la bici o il veicolo per la mobilità personale in qualsiasi negozio. Basta che venga rilasciata la fattura.

Nella fase 2, sulla piattaforma che sarà rilasciata e comunicata attraverso il sito del Ministero dell’Ambiente (www.minambiente.it) sarà pubblicato l’elenco di tutti i negozianti aderenti all’iniziativa.

Posso comprare la bici o il veicolo della mobilità personale su su un sito online di un’azienda straniera? 

Sì, è comunque necessario ottenere una fattura, anche in lingua inglese, che abbia però tutte le voci di una fattura italiana.

Per ottenere il contributo nella fase 1 serve la fattura o lo scontrino? 

Nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web) per ottenere il contributo è necessario conservare la fattura (non lo scontrino) e allegarla all’istanza da presentare mediante l’applicazione web.

È possibile acquistare on line? 

SI. In particolare:
nella Fase 1 (dal 4 maggio 2020 fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web) è possibile acquistare on line purché venga emessa la fattura, che dovrà essere successivamente allegata all’istanza di rimborso;
nella Fase 2 (dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web) è possibile acquistare on line solo presso i rivenditori accreditati sull’applicazione web.

Periodo di validità del buono

I buoni di spesa devono essere utilizzati entro 30 giorni dalla relativa generazione, pena l’annullamento.

Progamma buono mobilità 2020 (senza rottamazione) e programma buono mobilità 2021 (previa rottamazione) 

Il Programma buono mobilità (art. 2 comma 2 del DL Clima così come modificato dal DL Rilancio) prevede:

  • per il 2020 l’erogazione di buoni mobilità per acquisti effettuati dal 4 maggio 2020 al 31 dicembre 2020, senza provvedere ad alcuna rottamazione di veicoli vetusti;
  • a partire dal 1 gennaio 2021 l’erogazione di buoni mobilità a fronte della rottamazione di veicoli vetusti effettuata solo nel corso del 2021; i buoni mobilità potranno essere spesi entro il 31 dicembre 2024.

Se nel 2020 ho usato il bonus mobilità 2020 (senza rottamazione) il prossimo anno posso usare anche il buono mobilità 2021 (con la rottamazione prevista per legge nel legge clima) 

Si. Modalità e termini per l’ottenimento e l’erogazione dei benefici saranno definiti con un successivo decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità.

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MOVIDA: Sala vieta le bevande alcoliche da asporto dalle 19.00

Venerdì sera movida moscova Milanoevents
Venerdì sera movida moscova Milanoevents

Il sindaco Sala agisce contro la movida: “Quello che sanzioneremo sarà il consumo di alcolici in piedi se non sarà in un luogo dedicato, definito come spazio prospiciente al bar”.

Milano sarà vietata la vendita delle bevande da asporto dopo le 19. E’ una misura decisa dal sindaco Beppe Sala per cercare di far rispettare le normative per la Fase 2 ed evitare assembramenti soprattutto nei luoghi della movida. La decisione è arrivata al termine di un incontro con il prefetto Renato Saccone.

La norma entra in vigore da martedì sera

No al consumo di alcolici – Il divieto di asporto riguarderà non solo i bar “ma anche i negozietti di prossimità ma non i supermercati”, ha spiegato Sala. “Di fatto quello che sanzioneremo sarà il consumo di alcolici in piedi se non sarà in un luogo dedicato, definito come spazio prospiciente al bar”, ha aggiunto il sindaco. La norma sarà in funzione a partire da martedì sera dopo un’ordinanza del sindaco.

Ma no a chiusure anticipate – Non ci saranno quindi chiusure anticipate o modifiche agli orari di apertura e chiusura dei bar: “Non poniamo limiti temporali alla chiusura dei locali.. Ci abbiamo pensato ma non ne vale la pena per non penalizzare i servizi commerciali e perché magari la situazione così può anche peggiorare”, ha aggiunto Sala. La sanzione per chi non rispetterà le regole rimane quella attuale sul divieto di assembramento.

Le possibili soluzioni

sala ordinanza alcool milanoTavolini appoggiati sui parapetti e sulle ringhiere che scorrono sulle sponde dei Navigli.

I locali della movida di Milano si ingegnano per aumentare il numero di posti a sedere disponibili per la clientela. Ovviamente a distanza di sicurezza uno con l’altro.

Le dichiarazioni di domenica :

 IL PENSIERO SCRITTO DEL SINDACO SALA

“Le situazioni serali e notturne dove si riscontrano assembramenti (parola bruttissima, ma così ci si intende) sono molte. Non è questione di giusto o sbagliato. O di giovani o meno giovani, posto che in giro non ci sono solo giovani e, d’altro canto, se dovessi giudicare dai messaggi che ricevo, sono tanti i ragazzi che “denunciano” l’irresponsabilità di altri ragazzi.

Ieri mi sono sentito con i Sindaci delle grandi città. C’è frustrazione in noi perché tutti concordiamo che con le Forze dell’Ordine disponibili non si riesce a gestire gli assembramenti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto. Domani farò nuovamente il punto con il Prefetto per verificare la situazione, a valle del weekend.”

IL PRESIDENTE FONTANA : punire clienti non i negozianti

“Uscire non è più un divieto, ma il distanziamento e l’uso della mascherina sono fondamentali!”: il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha ripetuto in un post su Facebook. “Se non ci riuscite – ha aggiunto – ben vengano le misure restrittive dei sindaci ai quali ancora una volta chiedo rigore e fermezza, per punire non i gestori dei locali, già penalizzati dal lockdown, ma i clienti che dimostrano poco rispetto anche nei loro confronti”.

La situazione di Venerdì 22 Maggio

Video @nikybiondi

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AUTODROMO DI MONZA: al cinema restando nella propria auto, arriva il Drive In

monza drive in rendering
monza drive in rendering

AUTODROMO DI MONZA: Al cinema questa estate si andrà in autodromo, restando seduti nella propria auto. L’area Paddock Due, 13 mila metri quadri lungo il rettilineo che porta alla Parabolica, si trasformerà dalla metà di giugno ai primi di agosto in un grande drive-in.

L’emergenza Covid e la necessità del distanziamento porta alla ribalda una delle icone della cultura americana anni Cinquanta , il tutto nel tempio della velocità in Italia.

L’idea è dell’assessore alla Cultura del Comune di Monza, Massimiliano Longo, che, da qualche settimana, sta lavorando per definire le modalità di un’impresa assolutamente nuova.

«Con l’emergenza e tutte le manifestazioni culturali soppresse dal carnevale al Summer Monza — spiega Longo —, c’era bisogno di inventarsi qualcosa di nuovo per aiutare le persone bloccate in casa dal lungo lockdown a riprendere una vita sociale, ma in sicurezza».

Ecco allora l’accordo con l’autodromo per la concessione dell’area Paddock che è la più comoda per raggiungere in auto l’impianto utilizzando l’ingresso dalla Porta di Vedano. «Formalizzeremo nei prossimi giorni il contratto —prosegue Longo —, stiamo ipotizzando un biglietto di 10 euro ad auto di cui il 50% andrà all’autodromo e la restante quota ad un fondo che vorrei destinare all’aiuto alle piccole imprese che hanno sofferto in questo periodo».

A farsi carico dei costi del progetto (oltre 100 mila euro) tra noleggio del maxi schermo, del servizio di sicurezza, dell’impianto audio che si collegherà direttamente con le singole auto, saranno due sponsor, Porsche e Myspritz, che beneficeranno in esclusiva del drive-in per le serate del lunedì e del martedì.

«Al momento pensiamo ad una programmazione dal giovedì alla domenica — prosegue Longo —, ma se riusciremo ad avere altri sponsor potremmo ampliare l’offerta». «L’idea del drive-in — commenta Pietro Benvenuti, direttore del circuito — va nella direzione di impianto polivalente che deve essere l’autodromo di Monza. Purtroppo abbiamo avuto, come tutti, mesi difficili con attività cancellate, costi fissi, ma zero ricavi. Stiamo lavorando ad una nuova cartellonistica e percorsi in sicurezza per riportare i visitatori nel circuito e riprendere l’attività su pista».

Anche il drive-in dell’autodromo garantirà la possibilità di cenare guardando un film.

La programmazione cinematografica sarà studiata in modo da non sovrapporsi ai titoli proposti all’arena estiva nel cortile di Villa Reale. Per un’estate, la città che ha perso negli ultimi dodici mesi due sale cinematografiche su tre, potrà contare su una doppia offerta estiva.

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REDDITO DI EMERGENZA 2020: a chi spetta ed entro quando richiederlo

inps 600 euro
inps 600 euro

È ora possibile fare domanda di Reddito di Emergenza 2020, misura straordinaria di sostegno al reddito introdotta per supportare le famiglie in condizioni di difficoltà economica, causata dall’emergenza COVID-19.

Da venerdì 22 maggio si può richiedere il Rem 2020 esclusivamente online sul sito Inps entro il 30 giugno 2020.

Il Decreto Rilancio, che ha visto la luce a giugno per prorogare e rinforzare tutti i bonus e gli aiuti a famiglie e lavoratori introdotti a marzo, contiene infatti questa misura di sostegno alle famiglie. Un decreto che ha introdotto anche novità, tra cui proprio il reddito di emergenza.

Nel pacchetto di interventi trovano spazio:

  • un rifinanziamento della cassa integrazione per l’emergenza
  • conferma e aumento dell’indennità di 600 euro per gli autonomi: 600 euro per il mese di Aprile, fino a 1.000 euro a Maggio,
  • Bonus Colf e badanti 2020,
  • Contributo a fondo perduto per imprese,
  • Smart working di diritto per chi ha figli fino a 14 anni,
  • Superbonus 110% ristrutturazioni casa,
  • Stop ai licenziamenti per 5 mesi
  • conferma del congedo parentale speciale 
  • conferma del bonus baby sitter 2020,
  • introduzione del reddito di emergenza 2020 

Cos’è esattamente questo reddito di Emergenza? Chi ne ha diritto? Di che cifra si tratta? Quando entra in vigore? Cerchiamo di capirne di più.

Decreto Rilancio: Reddito di emergenza approvato

Si tratta di un vero e proprio reddito, destinato a chi non ha al momento alcuna forma di sostegno sociale: circa 3 milioni di persone, tra cui i lavoratori in nero: una somma erogata a favore dei cittadini in stato di bisogno e senza alcun sostegno, esattamente come avviene per il bonus 600 euro per autonomi.

Un reddito aggiuntivo, che si affianca al Reddito di cittadinanza già in essere. Alle famiglie in difficoltà è quindi riconosciuto un sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (Rem 2020). Le domande per il Rem sono presentate entro il termine del mese di giugno 2020 e il beneficio è erogato in due quote di pari importo.

Come specificato all’articolo 82 del Decreto Rilancio“Ai nuclei familiari in condizioni di necessità economica in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, (…) è riconosciuto un sostegno al reddito straordinario denominato Reddito di emergenza (di seguito “Rem”). Le domande per il Rem sono presentate entro il termine del mese di giugno 2020 e il beneficio è erogato in due quote”. 

Reddito di emergenza 2020: a chi spetta

Il Reddito di emergenza 2020 spetta a tutti i lavoratori che non sono coperti dagli ammortizzatori sociali e dagli attuali bonus previsti per far fronte all’emergenza Coronavirus. La platea beneficiaria si aggira sui 2 milioni di persone in difficoltà. E non sono poche.

Ci sono molte situazioni di difficoltà economica e cittadini che sono rimasti fuori dagli aiuti concessi dal Governo durante Covid-19, e che generalmente possono essere considerati senza reddito. A loro spetta il nuovo Reddito di emergenza, ad esempio:

  • i cittadini che hanno gli ammortizzatori sociali in scadenza e che non possono essere rinnovati, come la Naspi, la Dis-coll, e che difficilmente troveranno lavoro in questo momento,
  • i lavoratori a chiamata
  • tutti i cittadini che non beneficiano dei vari bonus e aiuti introdotti a causa del Coronavirus nel mese di marzo
  • i lavoratori irregolari, che lavorano in nero.

I beneficiari quindi sono:

  • lavoratori precari,
  • lavoratori a chiamata, ad esempio quelli impiegati nel lavori veloci o fast job
  • lavoratori irregolari
  • disoccupati con Naspi e Dis-coll scadute
  • lavoratori intermittenti

Reddito di emergenza 2020: requisiti 

Questa nuova forma di sostegno al reddito viene riconosciuta ai nuclei familiari che, dimostrano di possedere questi requisiti fondamentali:

  • residenza in Italia del richiedente il beneficio;
  • un Isee fino a 15 mila euro
  • importo del reddito familiare, riferito al mese di aprile 2020, inferiore all’ammontare mensile del beneficio spettante (da €400 a €800)
  • patrimonio mobiliare familiare nell’anno 2019 inferiore a 10 mila euro, accresciuta di 5 mila euro per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di 20 mila euro. Il predetto massimale è incrementato di 5 mila euro in caso di presenza nel nucleo familiare di un componente in condizione di disabilità grave o di non autosufficienza.

Reddito di emergenza 2020: a chi non spetta

Non tutti hanno diritto al Rem 2020. Questa misura non è cumulabile con alcune forme di sostegno o comunque non si può chiedere se ci si trova in determinate condizioni di esclusione. Non si ha diritto al beneficio economico se ci si trova in queste situazioni:

  • se anche uno dei componenti della famiglia ha beneficiato di una delle indennità previste dal decreto Cura Italia,
  • sono esclusi dal Rem anche i pensionati, ad eccezione dei titolari di assegno ordinario di invalidità;
  • beneficiati di Reddito o pensione di Cittadinanza;
  • esclusi anche i detenuti o le persone ricoverate in strutture di lunga degenza a totale carico statale;
  • lavoratori dipendenti con una retribuzione lorda superiore alla soglia massima di reddito familiare, individuata in relazione alla composizione del nucleo;

Reddito di emergenza 2020: quanto spetta, calcolo importo

L’importo totale del Reddito di emergenza viene calcolato in base al numero dei componenti del nucleo richiedente, e va dagli 800 ai 1.600 euro, corrisposti in 2 quote di identico importo: dai 400 euro agli 800 euro per quota e per nucleo. La cifra è leggermente aumentata se nella famiglia è presente un componente disabile grave o non autosufficiente.

Funziona così:

  • importo minimo Rem 2020 di 800 euro (erogato in 2 quote da 400 euro ciascuna), per nucleo composto da 1 persona,
  • importo massimo Rem 2020 di 1.600 euro (erogato in 2 quote da 800 euro ciascuna), per nuclei più numerosi
  • importo massimo aumenta a 1.680 euro se nella famiglia è presente una persona disabile grave o non autosufficiente.

Reddito di emergenza 2020: entro quando fare domanda

Chi crede di avere diritto non perda tempo, perché sarà possibile richiedere il Rem solo entro il 30 giugno 2020.

Reddito di emergenza 2020: come fare domanda

L’Inps ha specificato che la domanda per ottenere il reddito di emergenza potrà essere effettuata solo online, in modalità telematica tramite il sito Inps. Ovviamente, come per tutte le altre prestazioni, anche in questo caso sarà possibile farsi aiutare dai patronati nella procedura di richiesta.

È necessario quindi:

  • collegarsi al sito Inps,
  • cliccare sul servizio online “Reddito di emergenza”,
  • autentificarsi con Pin, Spid, Carta nazionale dei servizi e Carta di identità elettronica per completare la procedura di domanda.

A breve arriverà una circolare Inps che spiegherà tutto in dettaglio.

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BONUS COLF E BADANTI: da oggi è possibile richiederlo, ecco dove

contributi colf badanti 2020
contributi colf badanti 2020

Bonus Colf e Badanti: Da oggi sul sito dell’Inps è possibile richiedere l’indennità per i lavoratori domestici introdotta con il decreto Rilancio.

Con questa misura assicuriamo un sostegno concreto a una categoria di lavoratori messa fortemente in difficoltà a causa dell’emergenza Covid 19». Così su twitter il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo. Si tratta di una misura molto attesa da colf e badanti, i grandi esclusi dai primi provvedimenti del governo.

La cifra che verrà concessa è pari a 500 euro aprile e altrettanti per maggio, che vanno solo a chi ha almeno 10 ore settimanali di contributi (anche da uno o più contratti) e non è convivente.

L’aiuto non spetterà a chi ha già ottenuto altri bonus o è percettore del reddito di Cittadinanza o del futuro Reddito di emergenza.

L’indennità per colf e badanti non è infatti compatibile con gli altri aiuti introdotti dai dl Cura Italia e Rilancio.

Secondo una prima stima, saranno almeno 220 mila le richieste a partire da oggi.

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COMUNE DI MILANO: i certificati senza code sull’App tramite smartphone

io app
io app
Palazzo Marino punta a “trasferirsi” sui cellulari dei milanesi e lo annuncia durante una Milano Digital Week (da oggi a sabato con 500 appuntamenti e un concerto finale in streaming) che causa Covid sarà interamente online.
L’ App del cittadino sarà dunque l’evoluzione di quel Fascicolo del cittadino che già da un po’ permette di svolgere operazioni solo con un clic. Ma che, d’ora in poi, permetterà di scaricare i certificati direttamente dal telefono.
Prima il centralino unico del Comune è diventato un assistente virtuale con cui è possibile chattare via Whatsapp 24 ore su 24 per chiedere, soprattutto in questo avvio di Fase 2, informazioni sulla città che si sta adattando alla nuova normalità.
E, in soli quattro giorni, 10.900 persone hanno salvato il numero tra i propri contatti avviando il servizio, con oltre 100 mila interazioni, tra domande e risposte automatiche.
L’evoluzione tecnologica in realtà era già iniziata  perché ne 2016 il 40 per cento dei certificati veniva richiesto e ottenuto online. Già a gennaio di quest’anno questa percentuale era cresciuta fino al 61 per cento.
Durante la quarantena che ha fatto cadere in letargo la città e chiuso gli sportelli delle sedi anagrafiche decentrate, l’asticella si è ulteriormente – e necessariamente – alzata.
Tra marzo (in termini assoluti stiamo parlando di 25.600 documenti) e aprile (20.800), più dell’80 per cento di coloro che hanno richiesto un “estratto” al Comune lo ha fatto dal proprio computer. E, anche a maggio, con l’attività ripartita, sinora si veleggia attorno all’84 per cento.
Il Comune insiste sulla “semplificazione” per far diventare il cellulare lo strumento con cui interrogare l’amministrazione. Ecco, quindi, la chatbot, come si chiama tecnicamente, su Whatsapp che, con la collaborazione di Facebook, Milano ha lanciato come “primo Comune in Europa”. Ed ecco soprattutto la novità che arriverà questa settimana: l’App del cittadino. Per usarla bisognerà avere lo Spid ( il Sistema pubblico di identità digitale), ma poi, è la promessa di Palazzo Marino, le operazioni saranno ancora più semplici.
Si parte con i certificati per aggiungere nei prossimi mesi i servizi di pagamento, a cominciare dalle multe.
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Movida serale a Milano : Sindaco Sala incontra il prefetto dopo i vari episodi successi nel weekend

Venerdì sera movida moscova Milanoevents 1
Venerdì sera movida moscova Milanoevents 1

VALUTEREMO CON IL PREFETTO COME RISOLVERE IL PROBLEMA

Movida e assembramenti, Sala minaccia il pugno duro. Dopo gli episodi del weekend, con 7 locali multati per assembramenti, il sindaco di Milano non nasconde la propria irritazione.

E proprio su questo domani, lunedì 25 maggio, Giuseppe Sala ha annunciato che incontrerà il prefetto Riccardo Saccone “per verificare la situazione a valle del weekend”

movida milano

 IL PENSIERO SCRITTO DEL SINDACO SALA

“Le situazioni serali e notturne dove si riscontrano assembramenti (parola bruttissima, ma così ci si intende) sono molte. Non è questione di giusto o sbagliato. O di giovani o meno giovani, posto che in giro non ci sono solo giovani e, d’altro canto, se dovessi giudicare dai messaggi che ricevo, sono tanti i ragazzi che “denunciano” l’irresponsabilità di altri ragazzi.

Ieri mi sono sentito con i Sindaci delle grandi città. C’è frustrazione in noi perché tutti concordiamo che con le Forze dell’Ordine disponibili non si riesce a gestire gli assembramenti e che il richiamo al buonsenso funziona fino a un certo punto. Domani farò nuovamente il punto con il Prefetto per verificare la situazione, a valle del weekend.”

IL PRESIDENTE FONTANA : punire clienti non i negozianti

“Uscire non è più un divieto, ma il distanziamento e l’uso della mascherina sono fondamentali!”: il presidente della Lombardia Attilio Fontana lo ha ripetuto in un post su Facebook. “Se non ci riuscite – ha aggiunto – ben vengano le misure restrittive dei sindaci ai quali ancora una volta chiedo rigore e fermezza, per punire non i gestori dei locali, già penalizzati dal lockdown, ma i clienti che dimostrano poco rispetto anche nei loro confronti”.

 

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FAI riapre i suoi beni al pubblico, ecco cosa visitare in Lombardia

villa porta bozzolo giardini
villa porta bozzolo giardini

Il FAI riparte in sicurezza

Il FAI – Fondo Ambiente Italiano, dopo due mesi di isolamento, riapre i suoi Beni su tutto il territorio nazionale e inaugura una nuova fase, per guardare con fiducia al futuro del Paese ed esaudire la voglia di Italia degli Italiani, ansiosi di ritrovare e riscoprire il proprio patrimonio di arte, natura e bellezza. Da venerdì 22 maggio 2020 la maggior parte dei Beni storici, artistici e paesaggistici della Fondazione sono nuovamente aperti al pubblico, che potrà usufruire di visite libere o guidate esclusivamente su prenotazione, al fine di garantire la massima sicurezza per tutti.

In Lombardia sono molti i Beni che torneranno ad aprire le porte alle visite. Sul lago di Como, si torna a visitare Villa del Balbianello a Tremezzina, elegante dimora del XVIII secolo, meta di letterati e viaggiatori fino al suo ultimo proprietario Guido Monzino. Il suo stupefacente giardino, realizzato con maniacale perfezione, spazia tra ardite potature e scorci, viali fiancheggiati da statue, terrazze panoramiche e copiose fioriture, fino a culminare nella Loggia settecentesca che corona l’intero complesso. La Villa si può raggiungere da Lenno a piedi con una passeggiata di mezz’ora attraverso un bosco oppure con servizio taxi-boat. Tutti i giorni (ad eccezione di lunedì e mercoledì non festivi) si potranno effettuare visite libere al bosco, al giardino e ad alcune sale della Villa in questi orari: martedì, giovedì e venerdì dalle ore 10.30 alle 18.30 mentre sabato, domenica e festivi dalle ore 10.30 alle 19.30.

Oria Valsolda, sempre in provincia di Como, apre nuovamente alle visite anche Villa Fogazzaro Roi, piccolo gioiello affacciato sulla sponda italiana del Lago di Lugano, intima e appartata dimora ottocentesca del noto autore di Piccolo mondo antico Antonio Fogazzaro. Tutto qui sembra sospeso nel tempo; arredi, quadri e oggetti rievocano l’atmosfera del romanzo, giunta inalterata fino a noi grazie al marchese Giuseppe Roi, pronipote dello scrittore, che a metà Novecento riallestì con gusto squisito ogni ambiente prima di donare la casa al FAI nel 2009. Si potranno effettuare visite alla Villa, esclusivamente guidate, della durata di 45 minuti da giovedì a domenica dalle ore 10.30 alle 18.30. È importante rispettare rigorosamente l’orario prescelto per la visita in fase di prenotazione.

Anche i Beni di Varese e provincia riaprono venerdì 22 maggio, a partire da Villa e Collezione Panza, una delle più importanti collezioni di arte contemporanea americana racchiusa in una splendida villa settecentesca con giardino all’italiana a solo un’ora da Milano. Le sue 200 opere ispirate alla relazione tra architettura e natura, e ai temi della luce e del colore – tra cui spiccano svariati capolavori di Dan Flavin, James Turrell e Robert Irwin – convivono in armonia con gli ambienti storici, gli arredi rinascimentali e le preziose raccolte di arte africana e precolombiana. I suoi 33.000 metri quadri di parco arricchito da opere di Land Art si potranno tornare a visitare da mercoledì a domenica dalle ore 10.30 alle 19giovedì l’apertura sarà prolungata fino alle 21. Si potrà inoltre ammirare il riallestimento integrale della collezione permanente “Villa Panza – un’idea assoluta. Giuseppe Panza di Biumo, la ricerca, la collezione”, realizzato per celebrare il ventennale della donazione al FAI. Si ringrazia JTI (Japan Tobacco International), Partner istituzionale di Villa e Collezione Panza. Il percorso di visita è presidiato da personale addetto alla custodia e all’accompagnamento del pubblico grazie alla generosa donazione di Giovanni Panza, figlio di Giuseppe Panza. Grazie a questo ennesimo gesto di sostegno e di fiducia da parte della famiglia Panza, il FAI continuerà a dare lavoro, anche in tempi di crisi, agli operatori dei beni culturali che prestano da anni la loro opera a Villa Panza.

Gornate Olona (VA) apre i battenti il Monastero di Torba, antico complesso monacale del V secolo patrimonio UNESCO dell’Umanità, nonché primo Bene FAI donato da Giulia Maria Crespi nel 1977. Prima della riconversione in centro religioso, fu un avamposto militare romano, il cui torrione di guardia resta a testimonianza dell’antica funzione di castrum. Le monache benedettine che vi si insediarono nell’VIII secolo fecero costruire il monastero e la piccola chiesa; gli affreschi nella torre ne ricordano in modo durevole il passaggio. Oggi questo sito millenario rivive anche alla luce dei continui ritrovamenti di età longobarda, che costituiscono solo una delle sorprese che il Monastero e il suo territorio offrono a chi va alla ricerca di luoghi al di fuori dei circuiti più noti e frequentati. Le visite, libere, avverranno da mercoledì a domenica dalle ore 10.30 alle 18.

A due passi dal Lago Maggiore, a Casalzuigno (VA), riapre al pubblico anche Villa Della Porta Bozzolo, fastosa residenza di origine cinquecentesca poi “villa di delizie” nel Settecento, con i suoi ricchi decori interni, gli affreschi floreali nonché il meraviglioso giardino con più di 500 varietà di rose. Da giovedì a domenica, dalle ore 10 alle 18, si potranno tornare a visitare saloni e salottini, gallerie e camere da letto dai vivaci affreschi con illusionistiche architetture dipinte, miti e allegorie, trionfi di fiori colorati in stile rococò. La visita libera alla Villa è della durata di un’ora, mentre per tutto il giorno sarà possibile rilassarsi nel monumentale giardino all’italiana, un’originale scenografia di terrazze scolpite in pietra che risalgono la collina fino al grande prato verde del “teatro”, con la peschiera e un ripido sentiero verso il panoramico belvedere.

Nel cuore di Milano, da venerdì 22 maggio si torna a visitare anche Villa Necchi Campiglio, iconica dimora anni Trenta a pochi passi da Piazza San Babila firmata dal genio di Piero Portaluppi. Corredata da un incantevole giardino con piscina e campo da tennis, la residenza custodisce importanti collezioni d’arte che impreziosiscono lo splendore degli arredi decò, con pezzi d’arte che spaziano da Tiepolo a Canaletto fino a Sironi, De Chirico, Martini e Wildt. Gli ambienti, concepiti per padroni di casa operosi ma capaci di godersi il tempo libero in compagnia di amici e ospiti prestigiosi, coniugano lusso e modernità, quest’ultima tradotta nel comfort e nell’efficienza di ascensori, montavivande, citofoni interni, porte blindate scorrevoli e caveau murati. Le visite alla Villa – accompagnate dallo staff – si svolgeranno da mercoledì a domenica dalle ore 10 alle 18.

Non lontano da Villa Necchi Campiglio, riapre le porte anche la Palazzina Appiani di Parco Sempione, la tribuna d’onore progettata da Luigi Canonica per ospitare la famiglia di Napoleone Bonaparte nelle occasioni pubbliche, un piccolo gioiello neoclassico ancora da scoprire. Oggi è una delle poche architetture rimaste a testimonianza degli ambiziosi progetti napoleonici di riordino urbanistico della città atti a celebrarne la magnificenza. L’Arena Civica, disegnata nel 1805 da Canonica su modello degli antichi circhi romani, dovette fungere anche da tribuna d’onore per le apparizioni pubbliche di Bonaparte. Sorse così una loggia dalle monumentali forme classiche aperta sull’anfiteatro e inserita in un edificio dalle linee semplici e compatte che rivolge il fronte esterno sul parco, con una facciata porticata di sapore già neoclassico: Palazzina Appiani. Le visite si svolgeranno da venerdì a domenica alle ore 11, 15.30 e 16.30.

La prenotazione online è obbligatoria; per effettuarla accedere al sito www.ibenidelfai.it

Regole generali che raccomanda il FAI

In questi mesi tante cose sono cambiate, per tutti e anche per noi. Ci siamo organizzati e siamo felici di tornare a offrirvi un’esperienza di visita ricca e serena, in totale sicurezza. Abbiamo bisogno, però, della vostra collaborazione.
Vi chiediamo di rispettare poche semplici regole. Siamo certi che sarete pazienti, comprensivi e benevoli.

  • L’accesso è vietato a chi abbia una temperatura corporea superiore a 37.5°. Lo staff FAI è dotato di misuratori di temperatura.
  • L’accesso è consentito solo a chi indossi una mascherina protettiva. Se ne siete sprovvisti, chiedetela allo staff FAI.
  • Utilizzate il gel igienizzante messo a vostra disposizione lungo il percorso.
    Evitate in ogni caso di toccarvi il viso (naso, bocca e occhi) con le mani.
  • Mantenete la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri dalle altre persone.

Il giorno precedente la visita, i partecipanti riceveranno una mail con le indicazioni sulle modalità di accesso e un link da cui scaricare i materiali di supporto, che non saranno più distribuiti in formato cartaceo. In alternativa, i materiali saranno accessibili su supporti digitali grazie a un QR Code scaricabile direttamente in biglietteria.

Per maggiori informazioni, visita il sito fondoambiente.it

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Il FAI riapre i suoi Beni in tutta Italia, ecco le nuove regole per visitarli

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Il FAI riparte in sicurezza

Il FAI, dopo due mesi di isolamento, riapre i suoi Beni su tutto il territorio nazionale e inaugura una nuova fase, per guardare con fiducia al futuro del Paese ed esaudire il desiderio degli Italiani di ricongiungersi con la bellezza dell’Italia e ritrovare e riscoprire il proprio patrimonio di arte, natura e bellezza. Da venerdì 22 maggio 2020 la maggior parte dei Beni storici, artistici e paesaggistici della Fondazione saranno nuovamente aperti al pubblico, che potrà usufruire di visite libere o guidate esclusivamente su prenotazione, al fine di garantire la massima sicurezza per tutti.

In tutti i luoghi storici, artistici e paesaggistici d’Italia, informa una nota, la visita sarà contingentata per numero di visitatori e, ove possibile, organizzata a “senso unico” per evitare eventuali incroci .

Anche in Lombardia ha riaperto numerosi luoghi per conoscerli clicca QUI

Riapriamo le porte (in sicurezza) fai riapre

Regole generali che raccomanda il FAI

In questi mesi tante cose sono cambiate, per tutti e anche per noi. Ci siamo organizzati e siamo felici di tornare a offrirvi un’esperienza di visita ricca e serena, in totale sicurezza. Abbiamo bisogno, però, della vostra collaborazione.
Vi chiediamo di rispettare poche semplici regole. Siamo certi che sarete pazienti, comprensivi e benevoli.

  • L’accesso è vietato a chi abbia una temperatura corporea superiore a 37.5°. Lo staff FAI è dotato di misuratori di temperatura.
  • L’accesso è consentito solo a chi indossi una mascherina protettiva. Se ne siete sprovvisti, chiedetela allo staff FAI.
  • Utilizzate il gel igienizzante messo a vostra disposizione lungo il percorso.
    Evitate in ogni caso di toccarvi il viso (naso, bocca e occhi) con le mani.
  • Mantenete la distanza di sicurezza di almeno 1,5 metri dalle altre persone.

Il giorno precedente la visita, i partecipanti riceveranno una mail con le indicazioni sulle modalità di accesso e un link da cui scaricare i materiali di supporto, che non saranno più distribuiti in formato cartaceo. In alternativa, i materiali saranno accessibili su supporti digitali grazie a un QR Code scaricabile direttamente in biglietteria.

Per controllare tutti i luoghi visitabili con tutte le informazioni, visita il sito fondoambiente.it

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PIAZZA CORDUSIO: restyling da 8 milioni di euro, ecco come cambierà

progetto piazza cordusio freyre 2
progetto piazza cordusio freyre 2

Dopo i palazzi, ora sono pronti a cambiare anche l’arredo urbano e la viabilità della piazza e delle vie limitrofe, con un investimento da otto milioni di euro.

L’investimento per metà sarà sostenuto dagli operatori immobiliari che finalmente hanno siglato l’accordo (Generali Re, Hines, Savills e Dea Capital per Fosun) e l’altra metà invece sarà di pertinenza del Comune di Milano.

Anche la Soprintendenza guidata da Antonella Ranaldi, altro soggetto chiave, ha appena dato il via libera al progetto coordinato dagli studi Freyrie Flores architettura e Mic (Mobility in chain). Prossimo passo la convenzione con l’assessorato all’Urbanistica.

L’obiettivo è di iniziare i lavori preliminari in estate e finire per l’autunno 2021. Chissà se il Covid, insieme ai drammatici momenti cui ha costretto la città, ha portato anche nuova energia ai progetti di semplificazione urbana, riflettono diversi architetti. Certo per Cordusio è stato così. Ritornerà alle origini storiche, il più possibile pedonale, e alla fine ricorderà quella che era tempo fa, quando Luca Beltrami la chiamò Ellittica e il fascismo piazza Costanzo Ciano. Lo slargo spento e grigio, pieno di uffici della finanza, non esiste più, gli operatori immobiliari non si stancano di dirlo.

piazza cordusio nuovo progetto milano

La nuova Cordusio diventerà invece «ariosa e vitale da mattina a sera» e i palazzi-vetrina, che valgono centinaia di milioni, «saranno a vocazione mista, aperti verso la città».

Il progetto ripristina allora l’antica ellisse, cuore di Milano. Il tratto finale di via Dante verrà chiuso alle auto private (da via Meravigli si proseguirà solo in tram o taxi) mentre in via Orefici, verranno allargati i marciapiedi, con le rotaie del tram al centro. Quanto alla piazza, dove transitavano 30 mila persone al giorno e dove è collocato il semaforo più antico d’Italia, «verrà ripulita». Là dove oggi ci sono i masselli del pavé sconnessi e tanto disordine – dissuasori, cartelli stradali e panettoni – «lo spazio riconquisterà coerenza». Sarà risistemata la pavimentazione storica, su cui la Soprintendenza tanto insiste. Verranno aggiunti filari di alberi in vaso (sotto la piazza non c’è purtroppo spazio per le radici). Ancora, saranno eliminati i dislivelli e il flusso dei tram diventerà lineare, con prosecuzione a binario unico in via Tommaso Grossi.

In questo contesto verrà valorizzata la statua bronzea del Parini, così come quella di Carlo Cattaneo in largo Santa Margherita. Di fianco a quest’ultima sarà piantato un «albero della Liberta» come quelli che i repubblicani interravano a Parigi dopo la Rivoluzione francese. Del resto qui c’era il famigerato hotel Regina dove venne imprigionato Silvio Pellico e le SS torturarono i partigiani.

 Le linee guida generali dettate dal post Coronavirus sono chiare: aree il più possibile pedonali, più larghi i marciapiedi (anche nell’ottica del distanziamento sociale e dell’ampliamento dei dehors), nuovo impulso alla mobilità dolce.

A sinistra la torre del Filarete e il Castello, dunque, a destra l’area pedonale che arriverà al Duomo a San Babila fino a largo Augusto e attraverso la riqualificazione di piazza Santo Stefano, alla Statale. Cordusio sarà l’atteso e necessario anello di congiunzione di tutto questo.

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LA SCALA: con le nuove linee guida a rischio la riapertura del Teatro milanese

teatro alla scala
teatro alla scala

La Scala perderà 50 mila euro al giorno se rispetterà le linee guida inserire nel decreto legge approvato dal governo lo scorso 17 maggio. La stima è sulla scrivania del sovrintendente Dominique Meyer.

Una somma che si aggiungerebbe ai 20 milioni di euro già persi dalla Scala per colpa del lockdown imposto dall’emergenza per il Covid 19 dallo scorso 25 febbraio mettendo seriamente a rischio il futuro del teatro lirico più famoso del mondo.

In teatro c’è molta preoccupazione. Il rischio è che la Scala possa decidere di non riaprire, se le regole non cambieranno. Visto che la presenza del pubblico è indispensabile per far reggere i conti nei prossimi mesi.

Le linee guida sugli spettacoli al chiuso che il governo ha adottato in vista di una possibile riapertura a partire dal 15 giugno infatti prevedono per un teatro come il Piermarini un numero massimo di 200 persone presenti. Tra spettatori e interpreti. Oltre alla distanza tra i posti in sala di almeno un metro non solo lateralmente, ma anche in avanti.

Limiti che di fatto costringerebbero la Scala a cancellare, per esempio, le recite già annunciate a settembre dei tre titoli che dovrebbero chiudere la stagione in corso, che è stata interrotta dopo il debutto de “Il Turco in Italia” di Gioacchino Rossini e durante le prime prove di “Salomè” di Richard Strauss, mai andata in scena.

Basti pensare che i due allestimenti storici di “Aida” e ” Bohème” firmati da Franco Zeffirelli esaurirebbero il tetto massimo previsto dalle nuove norme solo con le comparse.

Stesso discorso anche per “La Traviata” con la regia di Liliana Cavani visto che nel computo si dovrà tener conto anche del personale di sala, dei pompieri e dei tecnici che consentono al teatro di alzare il sipario.

Si salverebbe, probabilmente, solo la “Messa da Requiem” di Verdi diretta da Riccardo Chailly per commemorare le vittime dell’epidemia solo perché l’esecuzione è prevista in Duomo, dove, come è noto, l’acustica non è il massimo ma lo spazio non manca.

Mentre sarebbe impossibile confermare la “Nona sinfonia” di Ludwig van Beethoven in teatro perché solo orchestrali, coristi e solisti supererebbero il numero massimo di persone consentite dalle linee guida. Un vero rebus per il nuovo sovrintendente, che si è dato come primo obiettivo quello di cercare di mettere in sicurezza i conti del teatro e di scongiurare la chiusura prolungata.

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Il surf riprende all’Idroscalo, Wakeparadise Milano riapre al pubblico

IDROSCALO
IDROSCALO

 Il più grande watersports park d’Italia è pronto a ripartire

La famosa onda artificiale dell’ Idroscalo è pronta a ripartire !

L’attività della struttura è ripartita in piena sicurezza grazie a una serie di accorgimenti necessari per garantire la protezione dei propri associati.

Wakeparadise ha stabilito regole precise per riaprire l’attività e ha definito fasce orarie in cui la clientela può praticare sport all’interno del park, che sarà aperto tutti i giorni dalle 12:30 alle 20:30, salvo maltempo: gli associati potranno prenotare, tassativamente online, il proprio slot all’interno di quattro fasce orarie della durata di due ore.

Allo scopo di diminuire ulteriormente i contatti, il servizio bar rimane momentaneamente sospeso, così come le docce, gli spogliatoi e gli armadietti, che sono attualmente inaccessibili. Anche il noleggio di mute è al momento sospeso.

 

Wakeparadise provvede regolarmente alla pulizia e alla sanificazione degli ambienti di cui dispone. Sarà importante e fondamentale per tutti, in un’ottica di ripresa e per salvaguardare la salute reciproca, mantenere i dispositivi di sicurezza come mascherine e guanti e rispettare le distanze necessarie: almeno 1,5 metri negli spazi comuni e 2 metri sul pontile di cui la struttura è dotata.

wakwparadise IDROSCALO Surf Pool e wakeboard

“L’emergenza sanitaria che ha colpito il nostro Paese ci ha costretti alla chiusura, come tante altre strutture abbiamo affrontato un momento non facile, ma siamo ripartiti con forte grinta, tutelando nel migliore dei modi i dipendenti e i clienti” afferma Ludovico Vanoli, Presidente di Wakeparadise. “Vogliamo rimanere il punto di riferimento per i professionisti che proseguono con i loro allenamenti ma anche per coloro che desiderano trascorrere una piacevole giornata nel nostro park, all’insegna del divertimento, seppur vivendo una situazione per tutti nuova e inaspettata”, conclude Vanoli.

Wakeparadise Milano dispone di impianti wakeboard dedicati ai principianti che desiderano approcciarsi alla disciplina e ai riders più esperti. Il watersport park dispone inoltre della Surf Pool più grande al mondo nel proprio genere, in grado di creare un’onda stazionaria alta fino a 1,6 metri e larga 10. Situata a sud dell’Idroscalo – il polmone verde di Milano, punto di riferimento naturale per tutti i cittadini – la struttura consente di passare la giornata all’insegna degli sport d’acqua, in un ambiente rilassante e familiare, con il supporto di uno staff altamente qualificato.

Per maggiori info potete consultare il sito : wakeparadise.it

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ESTATE 2020: ecco il piano del Comune per chi resterà in città

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Il primo provvedimento di un’estate anomala e orfana dei turisti internazionali e con più milanesi, arriverà dalle piscine comunali, che riapriranno in modo graduale — ma senza il Lido di Milano — dal primo giugno.

E, in fondo, in questa anomala stagione che nasce tra regole anticontagio e vacanze annullate anche per la necessità di lavorare, la strategia di Palazzo Marino punta soprattutto a chi sarà costretto a restare in città.

Dalla summer school e dai centri estivi del Comune che, non a caso, daranno priorità ai bambini con entrambi i genitori lavoratori, ad “Aria di cultura”, la piattaforma che unirà l’offerta di mostre- teatro- musica- spettacoli dell’amministrazione con quella delle altre realtà.

L’immagine di una piazza Duomo piena anche ad agosto di visitatori stranieri non la vedremo. Ma l’assessora Roberta Guaineri sta comunque lavorando, anche con un’alleanza tra Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova per conquistare un turismo di prossimità.

Il messaggio da inviare (prima) ai lombardi e (da quando sarà possibile) agli italiani: tornate in una “Milano bella” che è anche una “Milano sicura”. Il target: famiglie, appassionati di cultura e outdoor tra i 26 e i 45 anni, che magari hanno girato il mondo, ma non conosco “i segreti” della città.

In attesa di rivedere il mare, si riaccendono anche le piscine.

Si parte il 1° giugno con le primissime cinque — Saini, Procida, Cozzi, Murat e Carella Cantù — scelte con un mix tra più zone, vasche aperte, chiuse, e con giardino.

Un test per dieci giorni. “Poi, se le nuove misure funzioneranno, entro giugno riapriremo anche tutte le altre. Comprese le piscine coperte, che solitamente rimangono chiuse durante l’estate e che invece più avanti vorremmo arrivare a prolungare anche fino a mezzanotte”, spiega la presidente di Milanosport Chiara Bisconti. Tutte ad eccezione di tre, che devono ancora affrontare lavori congelati causa Covid.

PISCINE ALL'APERTOÈ quello che accadrà al Lido, dove il cantiere per cambiare i filtri dell’acqua rischia di terminare a stagione quasi finita. In ogni caso, le regole sulle distanze ridurranno le presenze. Tanto che, “per cercare di garantire l’accesso a più persone possibili”, il nuoto libero sarà consentito per due ore, la fruizione dei centri balneari per mezza giornata. Ci sarà però la possibilità di prenotare online e di controllare gli slot liberi. Un’altra novità: i corsi sportivi saranno aperti anche ad agosto.

Dalla fine della prossima settimana, invece, partiranno le iscrizioni ai centri estivi per i bambini del Comune che saranno organizzati dal 29 giugno al 7 agosto in 41 scuole.

Solo un pezzo di quella “mappa della summer school”, che il Comune disegnerà chiamando a raccolta oratori, centri sportivi, operatori privati. E una sorta di prova corale sarà anche quella della cultura. Perché anche questa estate, e nonostante le regole anti-contagio, assicura l’assessore Filippo Del Corno, “Milano sarà straordinariamente vivace”.

Il centro del calendario del Comune ruoterà attorno al cortile del Castello Sforzesco, dove andranno in scena gli spettacoli e i concerti dell’Estate Sforzesca. Ma Palazzo Marino promuoverà un palinsesto più ampio — “Aria di cultura” — insieme a tutti gli altri attori del settore.

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Mercati comunali scoperti: da lunedì 25 maggio ripartono tutti i 94 mercati a Milano

mercati scoperti milano
mercati scoperti milano

Man mano riaprono tutti i mercati comunali scoperti di Milano e tornano anche le bancarelle non alimentari.

Il sindaco Beppe Sala ha firmato oggi il provvedimento che consente la ripartenza, rispettando sempre le misure anticontagio. Sabato 23 saranno 9 i mercati a disposizione dei cittadini. Oltre a Papiniano, Benedetto Marcello, Fauché, Tabacchi, Falck e Ciccotti si aggiungeranno anche Osoppo, Garigliano/Lagosta e Martesana; mentre da lunedì 25 maggio riprenderanno tutti e 94 i mercati settimanali secondo la composizione e il calendario ordinario.

A tutela della salute di clienti e operatori nel provvedimento viene confermata la delimitazione delle sedi mercatali che rimarranno recintate e presenteranno varchi obbligatori di accesso e uscita al fine di limitare l’incrocio delle persone. I varchi saranno presidiati da personale appositamente dedicato che regolerà l’afflusso dei cittadini prima dell’ingresso nell’area di mercato. Ciascun operatore commerciale dovrà obbligatoriamente usare mascherina e guanti. I banchi di vendita saranno posti con un distanza minima di 1 metro. L’accesso del pubblico sarà consentito solo indossando guanti a mascherine. Il Comune si farà carico del transennamento e della delimitazione con i nastri delle aree mercatali e dei servizi della Polizia Locale.

Agli operatori viene chiesta  una compartecipazione alle sole per spese di vigilanza.

Questa settimana l’attività si allarga al non alimentare nei mercati in programma e da lunedì riprenderà l’attività dei 94 mercati di Milano secondo le consuete scadenze: 2.600 aziende ferme ritorneranno ad operare – sottolinea Giacomo Errico, presidente di Apeca, l’associazione ambulanti di Confcommercio Milano – I criteri di ripresa garantiranno la piena sicurezza per cittadini e operatori con il contingentamento degli ingressi e l’attiva collaborazione dei nostri associati”.

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Compagnie Low Cost: Ecco quando ripartiranno EasyJet & Ryanair

liquidi aerei malpensa riprendono i voli in italia

La compagnia aerea Easyjet prevede la ripresa di alcuni voli a partire dal 15 giugno. 

EasyJet riprende a volare in Italia a partire dal 15 giugno. Lo annuncia il country-manager Lorenzo Lagorio spiegando che i primi voli collegheranno tra di loro gli aeroporti italiani di Milano, Palermo, Catania, Bari, Lamezia Terme, Napoli, Olbia e Cagliari. A questi si aggiunge il collegamento internazionale tra Brindisi e Ginevra.

Ryanair ripristina il 40% dei voli dal primo luglio – L’annuncio di Easyjet segue quello di pochi giorni fa di un’altra compagnia low cost: Ryanair ripristinerà il 40% dei propri voli dal primo luglio. Attualmente oltre il 99% degli aeroplani della compagnia rimangono a terra.

Sui mezzi, spiega durante un’intervista al Corriere della Sera David O’Brien, chief commercial officer della compagnia, non ci sarà distanziamento: “Come fai a tenere distanti le persone 1-2 metri? Nemmeno bloccando il posto centrale della fila ci riesci: sono 45 centimetri, comunque insufficienti. Anche perché economicamente parlando non ha senso. Sono sufficienti due misure: coprire bocca e naso e farsi controllare la temperatura del corpo”.

La compagnia aerea irlandese dal 21 giugno riattiverà la tratta per Bologna e, da luglio, i collegamenti nazionali con Pisa e Bergamo Orio al Serio e quelle internazionali con Malta, Praga e Karlsruhe/Baden-Baden, nel sud-ovest della Germania. “Stiamo tornando verso la normalità”, dice al Giornale di Sicilia Salvatore Ombra, il presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio.

L’accordo con Ryanair si aggiunge a quello con Alitalia che ripristinerà i voli giornalieri diretti da e per Roma Fiumicino e Milano Linate. Altre due nuove rotte per Cuneo e Milano Malpensa saranno operate dalla compagnia spagnola Albastar dal 10 luglio.

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La Spagna riapre ai turisti, ingressi agli stranieri consentito da Luglio

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Incoraggio gli spagnoli a pianificare le loro vacanze adesso. Inoltre, a partire da luglio, riprenderà l’ingresso dei turisti stranieri in Spagna in condizioni di sicurezza”.

Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez in una conferenza stampa sulle fasi di riaperture del Paese dall’emergenza coronavirus.

“Garantiremo che i turisti non corrano alcun rischio e che non ci portino alcun rischio. Non c’è contrasto tra salute e affari”, ha aggiunto.


SITUAZIONE VOLI

Dal 2 giugno Alitalia ripristina il collegamento non-stop fra Roma e New York, i voli con la Spagna (Roma-Madrid e Roma-Barcellona) e i collegamenti di- retti fra Milano e il Sud Italia. La Compagnia effettuerà complessivamente il 36% di voli in più rispetto al mese di maggio: 30 rotte da 25 aeroporti, 15 in Italia e 10 all’estero.

Tra gli altri voli esteri: Bruxelles, Francoforte, Ginevra, Londra, Monaco, Parigi e Zurigo. Oltre ai voli nazionali incrementati ogni giorno.

La compagnia aerea Easyjet prevede la ripresa di alcuni voli a partire dal 15 giugno. La compagnia britannica ha annunciato che riprenderà “essenzialmente voli interni Nel Regno Unito e in Francia” applicando misure sanitarie a bordo. “Un limitato numero di voli riprenderà sulle tratte che pensiamo abbiano una domanda sufficiente” sottolinea l’azienda in un comunicato.

Ryanair ripristina il 40% dei voli dal primo luglio – L’annuncio di Easyjet segue quello di pochi giorni fa di un’altra compagnia low cost: Ryanair ripristinerà il 40% dei propri voli dal primo luglio. Attualmente oltre il 99% degli aeroplani della compagnia rimangono a terra.

Sui mezzi, spiega durante un’intervista al Corriere della Sera David O’Brien, chief commercial officer della compagnia, non ci sarà distanziamento: “Come fai a tenere distanti le persone 1-2 metri? Nemmeno bloccando il posto centrale della fila ci riesci: sono 45 centimetri, comunque insufficienti. Anche perché economicamente parlando non ha senso. Sono sufficienti due misure: coprire bocca e naso e farsi controllare la temperatura del corpo”.

La compagnia aerea irlandese dal 21 giugno riattiverà la tratta per Bologna e, da luglio, i collegamenti nazionali con Pisa e Bergamo Orio al Serio e quelle internazionali con Malta, Praga e Karlsruhe/Baden-Baden, nel sud-ovest della Germania. “Stiamo tornando verso la normalità”, dice al Giornale di Sicilia Salvatore Ombra, il presidente di Airgest, società di gestione dell’aeroporto Vincenzo Florio.

L’accordo con Ryanair si aggiunge a quello con Alitalia che ripristinerà i voli giornalieri diretti da e per Roma Fiumicino e Milano Linate. Altre due nuove rotte per Cuneo e Milano Malpensa saranno operate dalla compagnia spagnola Albastar dal 10 luglio.

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Milano è memoria. Le commemorazioni per il 28° anniversario della Strage di Capaci

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IL TRIBUTO A FALCONE,BORSELLINO E ALLA  MEMORIA DELLA STRAGE DI CAPACI

Si terranno domani, sabato 23 maggio, in occasione del 28° anniversario della Strage di Capaci, l’attentato mafioso nel quale furono uccisi il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Montinaro, Schifani e Dicillo, due momenti di commemorazione.

Alle ore 10:30, a Palazzo Marino, alla presenza della vicesindaco Anna Scavuzzo, sarà esposto dal balcone su piazza della Scala uno striscione realizzato dall’artista Tv Boy e donato alla Fondazione Falcone, che resterà esposto tutta la giornata insieme ad un lenzuolo bianco, simbolo della lotta alle mafie. La stessa opera sarà esposta in contemporanea al Comune di Palermo; mentre il lenzuolo bianco sarà esposto da tutti i comuni che hanno scelto di aderire alla proposta di ANCI.

Alle 17:45, davanti alla targa in memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (nei giardini di via Benedetto Marcello), è prevista la deposizione di un mazzo di fiori dell’Amministrazione in memoria dei due magistrati. Il momento di raccoglimento sarà accompagnato alle 17:58 dal suono della sirena di un automezzo dei Vigili del Fuoco del vicino Distaccamento Cittadino del Corpo; inoltre, il trombettista Raffaele Kohler eseguirà alcuni brani.

Alla commemorazione saranno presenti la vicesindaco Anna Scavuzzo, il Presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolé, la Presidente del Municipio 3 Caterina Antola e Lucilla Andreucci di Libera Milano.

Il Pirellone illuminato per l’anniversario della strage di Capaci

Il Pirellone illuminato per l'anniversario della strage di Capaci
Il Pirellone illuminato per l’anniversario della strage di Capaci
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Fase 2 Shopping : Scalo Milano Outlet & More riapre e punta sulla sicurezza

Scalo Milano moda
Scalo Milano moda

Anche i negozi per lo shopping provano a ripartire 

Scalo Milano Outlet & More riapre le porte per accogliere nuovamente i suoi visitatori e collaboratori. In queste settimane di chiusura, la proprietà e il management hanno strategicamente lavorato al piano di riapertura, avvenuta lo scorso lunedì 18 maggio, per permettere a quanti lavorano al suo interno di riaccendere i motori e garantire ai clienti la massima sicurezza possibile.

Le misure concepite per gestire l’accoglienza e la permanenza delle persone spaziano su più livelli. Il primo è quello legato all’entrata: gli ingressi sono regolati, non obbligatoriamente, attraverso l’ausilio dell’app ufirst e possono essere prenotati da remoto attraverso il cellulare o comunicando all’ingresso il proprio nominativo da mettere in lista. Qui viene poi rilevata la temperatura corporea attraverso termo scanner a tutti i visitatori e ai lavoratori al momento del loro arrivo. I controlli verranno ulteriormente potenziati con dei tornelli termo scanner a partire dall’8 giugno, per automatizzare ulteriormente il processo d’entrata all’outlet.
Superato questo filtro, diventa operativo il secondo livello di interventi che gestisce i movimenti all’interno dell’area, ovvero: contingentamento dei flussi, utilizzo obbligatorio delle mascherine, una costante sanificazione degli ambienti, l’installazione di pannelli e punti informativi sulle principali regole e comportamenti da osservare scrupolosamente.

Interventi mirati al mantenimento della distanza sociale sono stati applicati anche per quanto riguarda le aree ristoro e la mobilità: la disposizione dei tavoli di bar e ristoranti è funzionale a garantire il distanziamento prescritto per legge, le aree di sosta sono state riadattate per ottenere un maggiore spazio fra i visitatori e infine il servizio navetta – arricchito con una ulteriore fermata – adegua gli accessi a bordo secondo la normativa regionale.

“Abbiamo approcciato la gestione di questa emergenza senza lasciare nulla al caso e ci affacciamo alla ripartenza con rinnovata energia, spirito di responsabilità e attenzione verso le persone – ha spiegato Davide Lardera, Amministratore Delegato di Scalo Milano Outlet & More – Siamo un outlet espressione di un territorio, bacino principale dal quale provengono i nostri collaboratori e i nostri clienti: fin dai primi giorni di lockdown abbiamo lavorato con coscienza pensando a oggi, mettendo a punto tutto ciò che è necessario per garantire la loro sicurezza e regalare una nuova normale esperienza di shopping.

I primi dati degli afflussi e del fatturato sono molto positivi e ci tengo a fare i complimenti ai nostri clienti in quanto molto disciplinati e ligi alle regole dimostrando grandissima responsabilità civica”.

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REDDITO DI EMERGENZA è online, ecco come fare la richiesta sul sito dell’INPS

reddito di emergenza coronavirus
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Reddito di emergenza, si parte con le richieste online

È da oggi attivo il servizio per la presentazione delle domande di Reddito di Emergenza, misura straordinaria di sostegno al reddito introdotta per supportare i nuclei familiari in condizioni di difficoltà economica causata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, istituita dall’articolo 82 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020.

Le domande dovranno essere presentate all’Inps esclusivamente in modalità telematica entro il 30 giugno 2020, autenticandosi con PIN, SPID, Carta Nazionale dei Servizi e Carta di Identità Elettronica.

Per la presentazione della domanda ci si potrà avvalere anche degli istituti di patronato.

Dopo aver effettuato l’autenticazione al servizio, sono consultabili i manuali che forniscono le indicazioni per la corretta compilazione della richiesta.

Previsto dal DL 34/2020 per supportare i nuclei familiari in difficoltà economica a causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, il Reddito di Emergenza (Rem) è subordinato al possesso dei requisiti di residenza, economici, patrimoniali e reddituali indicati all’articolo 82 del decreto.

A breve sarà disponibile la circolare esplicativa, con le indicazioni di dettaglio relative alla disciplina della misura.

Per accedere al sito Inps nella apposita sezione, clicca QUI

LE DICHIARAZIONI

Catalfo: “Già ricevute diverse migliaia di richieste” Tweet Mattarella firma ed emana Decreto legge rilancio Dl Rilancio, Gualtieri: “Decreto bollinato, stasera in Gazzetta” Gualtieri e il decreto rilancio: “Pronta la base per ripartire: l’Italia ce la farà” Conte: varato decreto Rilancio da 55 miliardi Inps. Cassa integrazione in deroga al 7 maggio a 121.756 beneficiari​Inps: bonifico Cig da ritirare alle Poste se Iban errato di Tiziana Di Giovannandrea 22 maggio 2020 Solo online, sul sito Inps.

Così è possibile richiedere il Reddito di emergenza  previsto dal Decreto Rilancio per supportare i nuclei familiari in difficoltà economica a causa dell’emergenza causata dal Coronavirus.

Nelle prime ore sono già arrivate oltre 5mila domande per il Reddito di emergenza. La misura prevede che alle famiglie in difficoltà venga riconosciuto un sostegno straordinario, appunto il Rem, con un valore compreso fra 400 e 800 euro, a seconda dei componenti il nucleo familiare. Nelle famiglie in cui vi sono persone in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza la cifra passa a 840 euro.

Per ottenere il Reddito di emergenza il nucleo familiare deve avere un Isee non superiore ai 15mila euro. Sono esclusi i beneficiari di Reddito di cittadinanza e i pensionati, mentre il patrimonio finanziario giacente non deve superare i 10mila euro per un single.

Il limite viene però rimodulato in base al numero di figli e alla presenza di persone disabili. Per richiedere il Reddito di emergenza ci si può anche rivolgere ai Caf e ai Patronati, con cui l’Inps e Ministero del Lavoro stanno aggiornando le convenzioni. Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, a Rai Radio 1, ha evidenziato: “Già ci sono diverse migliaia di domande. con grande facilità si può accedere e richiederlo”. Catalfo ha rimarcato che si tratta di: “Una misura che aiuta tutte quelle famiglie che si sono trovate in difficoltà”.

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