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domenica, Agosto 3, 2025
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SUPERMERCATI: ecco i nuovi orari dei supermercati da questo weekend

natale supermercato

Supermercati, nuovi orari dal weekend: le info  e utili per tutti i maggiori supermercati di Italia.

Tutti in coda a fare la spesa ai tempi del coronavirus. Ma attenzione, perché dal weekend cambiano gli orari di apertura delle grandi catene di supermercati in Italia. Ecco tutte le informazioni utili, ricordando anche in fila bisogna sempre rispettare la distanza di sicurezza.

Esselunga da sabato 21 marzo fino a venerdì 3 aprile, nei negozi in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana nei giorni feriali verrà anticipata alle ore 20 la chiusura e la domenica l’orario di apertura sarà dalle 8 alle 15.

Per quanto riguarda i punti vendita nel Lazio, in ossequio alle disposizioni regionali, saranno aperti dal lunedì al sabato 8.30-19 e la domenica 8-15.

La clientela continuerà a trovare guanti monouso e gel disinfettante agli ingressi di ogni negozio. L’accesso per la spesa sarà contingentato e protetto grazie all’adozione di misure di distanziamento delle eventuali code.


supermercati nuovi orari negozi


Analogo provvedimento viene assunto da oggi, 19 marzo, dalla catena Lidl: i punti vendita saranno aperti dalle 8.30 alle 19 in settimana e dalle 8.30 alle 13.00 la domenica.

Carrefour comunica di aver deciso di procedere ad una riduzione degli orari di apertura di tutti i nostri ipermercati, supermercati e negozi di prossimità diretti, dalle ore 8.30 alle ore 19 durante la settimana, e di limitare l’apertura domenicale dalle 8.30 alle 15.00 dal 19 marzo fino al 29 marzo.

Pam, Panorama, Pamlocal, Pamcity e Metà: in tutti i negozi del Lazio aperti dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 19 e domenica: 8:30 – 15. In tutte le altre regioni gli orari dal lunedì al sabato: 8:30 – 20 e la domenica: 8:30 – 15. Diversi gli orari di aperture di alcuni centri: nel negozio di Livorno Corea 533 (dal lunedì al sabato: 7:30 – 20:00, domenica: 8:30 – 15:00); Pam local Bergamo Porta Nuova e Pisa Santa Maria dal lunedì al sabato: 8:30 – 20:00; domenica chiuso Pam local Roma Tiburtina dal lunedì al sabato: 8:30 – 19:00 e domenica chiuso.

Auchan: da lunedì a sabato: 8:30-19 e chiusi domenica 22 e domenica 29 marzo. Conad: da lunedì a sabato: 8:30-19 e domenica: 8,30:13. Coop ha deciso la chiusura dei suoi oltre 1100 punti vendita per le prossime due domeniche 22 e 29 marzo.

Eurospin ha annunciato per ora la sola chiusura dei punti vendita per domenica 22 marzo. Penny Market adotterà i seguenti orari: da lunedì a sabato: 8-20 e domenica 22 marzo chiuso.

Bennet Nei 64 ipermercati in tutto il Nord Italia l’apertura dei punti vendita per il sabato (e giorni infrasettimanali) è dalla ore 8,30 alle 20,30; la domenica (22 marzo) dalle 9 alle 14;

Iper e Unes: il gruppo, che gestisce i punti vendita Iper, Unes, U2 e U!, ha annunciato nuovi orari, lasciando però ai singoli negozi la facoltà di stabilirli. Per tutti vale la chiusura dei banchi serviti alle 14, tutti i giorni.

L’Iper Portello, a Milano, chiuderà alle 21 sia domenica 22 sia domenica 29 marzo e infine l’Iper Arese, chiuderà alle 20 sia domenica 22 sia domenica 29 marzo.

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BERGAMO: la commovente storia di Elsa. ” Vuole parlare un po’ con me?”

La signora Elsa è in casa da ormai ventisette giorni. Abita a Bergamo ed è sola. Ha perso anche le uniche due amiche con cui condivideva qualche ora di svago.

Il servizio della spesa a domicilio funziona. Ma al di là della consegna, dopo un buongiorno e grazie, quando la porta si richiude Elsa si ritrova immersa nella sua solitudine. Così, ieri, si è messa al telefono e ha fatto numeri a caso. Dopo essere stata «respinta» in modo gentile un paio di volte. Al terzo tentativo ecco cosa è successo nel racconto di Franco, che ha risposto.
«Pronto? Chi parla?». «Buon pomeriggio, mi scusi, lei non mi conosce e il suo numero l’ho fatto a caso, prendendolo dall’elenco telefonico». Dopo un attimo di silenzio rispondo: «Mi dica», e di là sento una voce un po’ titubante. «Sono Elsa, di Bergamo, vivo sola e sono chiusa in casa da ventisette giorni, non ho nessuno, con le mie due amiche con cui andavo a fare la spesa prima, e nella prima settimana che eravamo chiuse in casa, ci sentivamo al cellulare. Il mio telefonino è un po’ vecchiotto come me, ma fa ancora il suo dovere. La spesa me la portano una volta a settimana alcuni volontari e me la lasciano fuori dalla porta con un buongiorno e se ne vanno, sono tanto cari. Le mie amiche purtroppo non ci sono più e avevo bisogno di ascoltare qualcuno, perciò mi son detta provo a fare qualche numero, i primi due mi hanno mandato a quel paese, ma in modo gentile. Mi può dire gentilmente con chi sto parlando e chi è che mi sta ascoltando, mi dica anche solo un buon buongiorno». «Certamente», dico. «Buon pomeriggio, il mio nome è Franco, e sono chiuso in casa anch’io da quasi quattro settimane con la mia famiglia e siamo in quattro: io, mia moglie, mia figlia e la nostra cagnolina». E così la conversazione continua per mezz’ora raccontando del più e del meno da perfetti sconosciuti. «Quando vuole Elsa, chiami pure, di qui non usciamo!».

In questo racconto di grande umanità, emerge un bisogno. La solitudine dei nostri anziani va colmata. Il Comune di Bergamo, all’inizio dell’emergenza, ha lanciato una campagna per suggerire di stare vicino alle persone sole, soprattutto in questi giorni.

 Il servizio è attivo attraverso due numeri telefonici da lunedì a venerdì dalle ore 9-13 e 14-17 o attraverso mail: (soprattutto per gli orari in cui non è attivo il telefono) in cui specificare un nome e numero telefonico a cui essere richiamati. I centri dedicati sono quelli del Consultorio Scarpellini di Bergamo (379183.048 ) e del Consultorio Zelinda di Trescore (379183.033 ). Il servizio garantisce un ascolto psicologico e un accompagnamento spirituale.

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Abolita qualsiasi attività fisica all’aperto e i cani potranno essere portati solo sotto casa, iniziano le misure stringenti in provincia di Milano

corsa al parco nuova ordinanza
corsa al parco nuova ordinanza

Ordinanza congiunta tra #Cinisello Balsamo e Sesto SanGiovanni: nuove restrizioni per gli spostamenti delle persone

misure

Anche se l’ultimo decreto del Governo firmato dal Ministro Speranza lascierebbe una possibilità sull’attività fisica, alcuni Sindaci non sono d’accordo e si muovono in maniera contraria.

Ecco il testo :

E’ vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici – si legge nel testo, firmato ufficialmente oggi dal ministro Roberto Speranza – resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona

Invece

Alla luce degli ultimi dati sul contagio al Covid-19, oggi il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano e il sindaco di Cinisello Balsamo Giacomo Ghilardi hanno firmato un’ordinanza per limitare al massimo il diffondersi del virus.

Queste sono le disposizioni che è obbligatorio rispettare per tutelare la salute di tutti:


-non si possono usare le piste ciclabili e le biciclette, fatto salvo per andare al lavoro, fare la spesa e acquistare farmaci

-non si può fare qualsiasi attività fisica all’aperto, anche individuale, come ad esempio jogging, corsa e giochi.

-i cani possono essere portati in giro solo nelle strette vicinanze dell’abitazione del proprietario e non oltre i 100 metri di distanza, rispettando le distanze interpersonali

-non si può sostare in aree pubbliche o private, compresi gli spazi comuni condominiali. -L’unica eccezione riguarda le aree davanti agli esercizi commerciali per la vendita dei prodotti previsti dal Decreto dell’11 marzo 2020, purché, in questo caso, si mantenga la distanza minima di un metro.

-si potrà andare a fare la spesa o acquistare i farmaci solo un componente della famiglia, evitando, però, di uscire ogni giorno

Queste disposizioni rimangono in vigore fino al 3 aprile 2020.

Vi raccomandiamo di rispettare queste disposizioni e di RESTARE A CASA, perché solo insieme e in questo modo possiamo fermare il virus.
#fermiamolinsieme #iorestoacasa

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Coronavirus : aperto il bando per la ricerca di 300 medici che aiutino a combattere l’emergenza

mascherine medici coronavirus bando
mascherine medici coronavirus bando

Coronavirus, on line il bando per 300 medici, sarà chiuso in 24 ore

“Apriamo un bando online per consentire a tutti i medici italiani che vogliono e possono aderire alla task force che Borrelli coordinerà da sabato. Un bando per 300 medici volontari da mandare nelle regioni più colpite dal coronavirus, Lombardia in primis”. Lo ha annunciato il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, aggiungendo che si tratta di “una chiamata alle armi della Sanità”.

Borrelli: il bando è sul sito della Protezione civile – “E’ un bando molto semplice e immediato, reperibile sul sito https://medicipercovid.protezionecivile.it/ ma anche con link sul sito della Protezione civile”, ha annunciato il commissario all’emergenza Angelo Borrelli.

“Si tratta di un arruolamento di medici temporaneamente in organico alla Protezione civile, fermo restando il rapporto con la propria organizzazione di provenienza – ha aggiunto. – C’è un riconoscimento in forma forfettaria prevista nel bando”.

Queste le informazioni a proposito del reclutamento di 300 medici – in primis anestesisti e rianimatori – per la Lombardia e la provincia di Piacenza

Boccia ha poi rimarcato durante la conferenza : “Il miglior vaccino in questo momento è il nostro comportamento: dobbiamo restare a casa. Dobbiamo profondere tutte le energie che abbiamo per raddoppiare i posti in Terapia Intensiva. Siamo passati in 20 giorni da 5.324 a 7.696, stiamo correndo, corriamo senza sosta e la nostra corsa deve essere più veloce del contagio del Coronavirus. Possiamo vincere se la gente resta a casa”. Il Ministro per gli Affari Regionali ha poi detto che:

“Dal 24-25 marzo non mancheranno più nei reparti degli ospedali i dispositivi di protezione personale per i sanitari, grazie all’impegno straordinario del Ministro Di Maio per reperirli in tutto il mondo” aggiungendo “Il momento di crisi sarà superato presto. Ringrazio doppiamente i medici e tutti i sanitari eroici per i rischi che hanno preso finora in prima linea”

Sei un medico? Il tuo aiuto è importante per l’emergenza Coronavirus

E’ stata avviata la costituzione della task force di 300 medici che opereranno a supporto delle strutture sanitarie regionali per l’attuazione delle misure necessarie al contenimento e contrasto dell’emergenza COVID -19.

Se vuoi dare il tuo contributo, compila il form per dare la disponibilità a prestare la tua attività presso le Regioni maggiormente colpite.

Se il tuo profilo sarà ritenuto idoneo verrai contattato da Dipartimento per definire nel dettaglio le modalità di impiego.

Ti ricordiamo che la partecipazione alla task force sarà obbligatoria per il datore di lavoro fatta eccezione per le strutture convenzionate per le quali la possibilità di far parte della task force avviene su base consensuale con il proprio datore di lavoro.

La partecipazione alla task force prevede, inoltre, il rimborso delle spese di viaggio ed una indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata, nella misura indicata nella Ordinanza allegata.

Infine si evidenzia che le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

Purtroppo vista l’emergenza non c’è tempo per pensarci,tra poche ore verra chiuso il bando,  ecco il link per registrarsi : https://medicipercovid.protezionecivile.it/

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Se non riesci a stare in casa diventa volontario temporaneo della Croce Rossa !

croce rossa italiana cerca volontari
croce rossa italiana cerca volontari

Se non riesci a stare in casa diventa volontario temporaneo della Croce Rossa, chiamando l’800065510

L’appello della Croce Rossa Italiana dedicato a chi non riesce più a stare in casa: diventare volontari temporanei.

Controllo passeggeri all’aeroporto, consegna alimentari e farmaci e moltissimo altro: ecco le attività che potreste fare in qualità di volontario temporaneo della Croce Rossa.

L’appello arriva in seguito alle lamentele da parte di chi non riesce più a restare a casa, in seguito all’emergenza Coronavirus. Sono sempre di più, purtroppo, le persone che “evadono”: lunghe passeggiate con il cane (anche 5 volte al giorno), incontri al parco e via dicendo.

Per diventare volontario temporaneo basta compilare il form cliccando qui o chiamare il numero 800 065510. Chiunque, purché maggiorenne, in buona salute e italiano (o comunque di uno Stato dell’Unione Europea o di uno stato non comunitario, in possesso, tuttavia, dei dovuti permessi) può aderire all’iniziativa. Il corso di formazione si terrà online e durerà dai 30 ai 120 minuti.

Importante: la Croce Rossa Milano sta raccogliendo fondi per assicurare cure e assistenza alle persone più colpite dall’emergenza e acquistare dispositivi di protezione individuale per tutti gli operatori sanitari. Sostieni gli interventi di Croce Rossa Milano www.crimilano.it/appello-covid-19

croce rossa italiana cerca volontari

Coronavirus: sostieni gli sforzi della Croce Rossa di Milano

Nei giorni in cui Milano e i milanesi vivono un’emergenza sanitaria senza precedenti, gli operatori della Croce Rossa stanno aumentando il loro impegno verso la comunità, e in particolare verso le persone più vulnerabili.

Il nostro lavoro continua nella massima sicurezza, per la tutela del nostro personale e per quella di tutta la cittadinanza.

Restiamo al fianco della nostra città, con la professionalità e l’umanità di sempre.

La Croce Rossa di Milano non si ferma!

Puoi in ogni caso fare una piccola donazione per l’acquisto di materiale sanitario, per tutte le info clicca QUI

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GOVERNO: Nuove restrizioni, parchi chiusi e limiti a sport fuori casa

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Il governo ha emesso una nuova ordinanza con ulteriori restrizioni per i cittadini allo scopo di contenere la pandemia di Coronavirus. Palazzo Chigi ha “vietato l’accesso a parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici”. Per quanto riguarda lo sport all’aperto “resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”.

È necessario fare ancora di più per contenere il contagio. Garantire un efficace distanziamento sociale è fondamentale per combattere la diffusione del virus. Il comportamento di ciascuno è essenziale per vincere la battaglia”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo avere firmato la nuova ordinanza restrittiva.

Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande – si legge nell’ordinanza – posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli siti negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.

Stop a spostamenti verso seconde case nei festivi

Stop a spostamenti verso seconde case nei festivi. Lo prevede una norma contenuta nell’ordinanza e riguarda anche i prefestivi.

Ministero trasporti limita passeggeri su taxi e mezzi pubblici

Solo due passeggeri sul sedile posteriore dei taxi  e quello anteriore vietato. Meno biglietti per i mezzi pubblici per distanziare i passeggeri; consegne dei rider senza toccarsi. Sono alcune delle linee guida del  emanate dal ministero dei Trasporti per limitare la diffusione del coronavirus per la sicurezza dei lavoratori e dei viaggiatori nei settori del trasporto e della logistica. Sono stabilite nel protocollo siglato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con le organizzazioni di categoria e le rappresentanze sindacali.

Palazzo Chigi: “Tutti i supermercati e alimentari aperti nel week-end”

“Tutti i supermercati, gli ipermercati e i negozi di generi alimentari resteranno aperti durante il fine settimana”. E’ quanto precisano fonti di Palazzo Chigi in merito ad alcune ipotesi circolate in queste ore.  Ecco però i nuovi orari di Esselunga, Carrefour e Lidl.

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SUPERMERCATI: ecco i nuovi orari di Esselunga, Carrefour e Lidl

L25
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Supermercati, nuovi orari dal weekend: le info utili per Carrefour, Esselunga e Lidl

Tutti in coda a fare la spesa ai tempi del coronavirus. Ma attenzione, perché dal weekend cambiano gli orari di apertura delle grandi catene di supermercati in Italia. Ecco tutte le informazioni utili, ricordando anche in fila bisogna sempre rispettare la distanza di sicurezza.

Esselunga da sabato 21 marzo fino a venerdì 3 aprile, nei negozi in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana nei giorni feriali verrà anticipata alle ore 20 la chiusura e la domenica l’orario di apertura sarà dalle 8 alle 15.

Per quanto riguarda i punti vendita nel Lazio, in ossequio alle disposizioni regionali, saranno aperti dal lunedì al sabato 8.30-19 e la domenica 8-15.

La clientela continuerà a trovare guanti monouso e gel disinfettante agli ingressi di ogni negozio. L’accesso per la spesa sarà contingentato e protetto grazie all’adozione di misure di distanziamento delle eventuali code.


CONSIGLIATO L’USO DI MASCHERINE E GUANTI:

Da questa mattina è stato chiuso il supermercato della catena Simply Market in città a Brescia a causa della morte di una dipendente, risultata positiva al Coronavirus.


supermercati nuovi orari negozi


La raccomandazione resta quella di recarsi in negozio un solo componente per nucleo familiare e di attenersi rigidamente alle disposizioni in essere sul territorio, in modo da limitare con i singoli comportamenti la diffusione del virus Covid-19. «Considerata l’importanza del loro servizio – comunica Esselenga in una nota – abbiamo deciso di istituire dei canali preferenziali per il personale sanitario e, inoltre, per i volontari designati dai Comuni e dagli enti presenti sul territorio, al fine di permettere loro di fare la spesa e consegnarla in maniera veloce alle famiglie che ne faranno richiesta».

Esselunga ribadisce che non esistono problemi di rifornimento di alcun genere alimentare e che anche per i beni utili ad affrontare al meglio questa fase emergenziale garantisce la possibilità di spesa, sempre nel rispetto delle disposizioni dei decreti governativi e delle ordinanze regionali.

Analogo provvedimento viene assunto da oggi, 19 marzo, dalla catena Lidl: i punti vendita saranno aperti dalle 8.30 alle 19 in settimana e dalle 8.30 alle 13 la domenica.

Carrefour comunica di aver deciso di procedere ad una riduzione degli orari di apertura di tutti i nostri ipermercati, supermercati e negozi di prossimità diretti, dalle ore 8.30 alle ore 19 durante la settimana, e di limitare l’apertura domenicale dalle 8.30 alle 15.00 dal 19 marzo fino al 29 marzo.

NUOVI ORARI DELLE ALTRE CATENE DI SUPERMERCATI:

CLICCA QUI

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Protezione Civile : non abbandonate gli animali da compagnia, non trasmettono il coronavirus

abbandono cani coronavirus
abbandono cani coronavirus

Alla tragedia del Coronavirus, si sta unendo anche il problema degli abbandoni degli animali da compagnia da parte di chi per ignoranza, è convinto che possano passare il virus

abbandono cani

Come riferito nella giornata di ieri dal Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, durante la quotidiana conferenza stampa per fare il punto quotidiano della situazione sull’emergenza Coronavirus:

“Da più parti giunge la segnalazione di abbandono di animali domestici, in particolare di cani, in nessun modo esiste ed è stata dimostrata la possibilità di diffusione di contagio tra gli animali e le persone”

Proseguendo il suo discorso ha poi detto che “L’abbandono di animali domestici, specie cani, è assolutamente deprecabile.

E’ nata anche una campagna di sensibilizzazione da parte della Croce Rossa Italiana, Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale e provincia e dall’Ordine Medici Veterinari di Roma e provincia: “I cani ed i gatti non infettano gli umani con il Covid-19, quindi, non li abbandonate!”. Promotori dell’iniziativa anche il Pet Carpet Film Festival e alcuni personaggi del mondo dello spettacolo, tra i quali Lino BanfiGiancarlo MagalliEnzo SalviCinzia LeoneLilloAlda D’EusanioCarmen Russo, che hanno invitato a seguire il loro esempio ed abbracciare ancora più forte il proprio amico a quattro zampe .

Anche il Comune di Milano ha fatto sapere che in caso di necessità tutti gli aiuti e i supporti sono sempre disponibli, tutte l informazioni QUI

 

 

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TRENI: il 15% di chi è tornato in Puglia in treno aveva la febbre, contagiati genitori

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Lo temevamo. Anzi, lo sapevamo. Ora arriva la terrificante conferma dai dati scientifici. Si parla dell’assalto ai treni di Milano e del Nord “per tornare a casa” nelle ore in cui era trapelato il decreto del governo che stabiliva il lockdown. Si parla della massa di incoscienti che hanno assaltato la Stazione centrale e tutte le altre stazioni. Risultato?

TRENI CONTAGIATI GENITORI


Hanno esportato il virus in modo massiccio. La notizia arriva da Repubblica.it, si parla della Puglia: ad oggi 27 le vittime della regione governata da Michele Emiliano, ma soprattutto tutti i 466 pugliesi risultati positivi hanno avuto contatti diretti o indiretti con persone passate dalla zona rossa di Veneto e Lombardia. Ad ora non ci sarebbe neppure un singolo caso fuori dalla catena.

Solo in Puglia, sono stati 23mila i rientri dalle regioni del Nord Italia. Ma purtroppo non è finita. Perché l’esodo è proseguito anche nei giorni scorsi. E sempre Repubblica.it dà conto di un dato sconcertante, inquietante: circa il 15% delle persone controllate nelle stazioni pugliesi – al netto dunque di chi è “sfuggito” ai controlli – presentava febbre o sintomi influenzali.

Gran parte di loro rientravano dal Nord dopo la chiusura delle università: ora gran parte dei familiari degli studenti risultano positivi al Covid-19. Una follia certificata, la mossa kamikaze di chi è salito sul treno. E anche in Sicilia lo scenario è identico, se non peggiore: i rientri sono stati 35mila e ora il presidente Musumeci già parla di possibile crisi del sistema sanitario.

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MILANO: Ufficiale, la Prefettura dispone l’impiego dell’Esercito

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Per supermercati e alimentari si pensa a una riduzione degli orari la sera e la chiusura almeno la domenica. Tutte ipotesi ancora al vaglio della presidenza del Consiglio. Intanto la Prefettura dispone l’impiego dell’Esercito.

Milano, la Prefettura dispone l’impiego dell’Esercito

La Prefettura di Milano fa sapere che , con la rimodulazione dei servizi, decisa in giornata in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, secondo le indicazioni del Ministro dell’Interno, 114 unità di militari dell’Esercito di Strade Sicure verranno impiegate direttamente nel controllo delle misure di contenimento della diffusione coronavirus.

milano esercito coronavirus

Coronavirus, Fontana a Conte: “Chiudere uffici e cantieri”

“Chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili. Fermo dei cantieri. E, ancora, un’ulteriore limitazione delle attività commerciali”. Oltre all’impiego dell’esercito sono queste le nuove richieste avanzate al governo dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in una telefonata con il premier Giuseppe Conte.

Borrelli: “Probabile che il picco slitti di due settimane”

E’ probabile che il picco dell’emergenza coronavirus in Italia “non arrivi la prossima settimana, ma quella dopo: tutti dicono che stiamo andando verso il picco e ci auguriamo che sia quanto prima”. Lo ha detto il capo della Protezione civile Angelo Borrelli. Secondo Borrelli in ogni caso “sarebbe giusto proibire l’attività sportiva all’aperto: se dobbiamo fare dei sacrifici, dobbiamo farli per tutte le ragioni. Bisogna evitare anche la corsa all’aperto, la faremo tra una decina di giorni, o quando sarà”.


Esselunga, orari ridotti fino al 3 aprile

Orari ridotti per Esselunga da sabato fino a venerdì 3 aprile. Nei negozi in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana la chiusura feriale sarà anticipata alle 20, mentre la domenica i magazzini saranno aperti dalle 8 alle 15. Un’altra regione che ha già dato una stretta agli orari di apertura e chiusura dei supermercati è il Lazio dove saranno aperti nei giorni feriali e il sabato dalle 8.30 alle 19 e la domenica dalle  8 alle 15 a seguito di un’ordinanza regionale. A disposizione dei clienti guanti monouso e gel disinfettante agli ingressi di ogni negozio, dove l’accesso sarà contingentato e protetto con misure di distanziamento per le eventuali code che si venissero a creare, in base alle disposizioni del governo.

Milano: code ai supermercati, 1 a famiglia

Nuove lunghe code hanno caratterizzato l’ingresso ai supermercati, a Milano, dopo le proposte di una stretta sulle libertà di movimento e anche sulla gestione delle rivendite alimentari. In fila tanta gente preoccupata, tornata con i trolley come non si vedeva dall’inizio dell’emergenza.

Coronavirus a Milano, nuovo assalto ai supermercati

Nuove lunghe code hanno caratterizzato l’ingresso ai supermercati, a Milano, dopo le proposte di una stretta sulle libertà di movimento e anche sulla gestione delle rivendite alimentari. In fila tanta gente preoccupata, tornata con i trolley come non si vedeva dall’inizio del’emergenza. All’Esselunga di via Fuché, una delle più frequentate nel capoluogo lombardo, alle 7 del mattino la coda si articolava sui 4 lati del grande isolato, con tempi di ingresso superiori all’ora-ora e mezza.

milano code ai supermercati

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NETFLIX e YOUTUBE: HD ridotto in Europa per evitare il blackout

logo netflix
logo netflix

Niente alta definizione per YouTube e Netflix, che sospendono l’hd del loro streaming e abbassano lo standard di qualità: il motivo è alleggerire la rete internet e il carico di dati, dopo le richieste della Commissione europea di adottare delle misure per far fronte al sovraccarico che le infrastrutture stanno affrontando dall’inizio della pandemia di coronavirus.

La quarantena forzata causa Coronavirus, che sta coinvolgendo moltissimi paesi dell’Europa Occidentale, rischia di mandare in tilt le reti internet. Molti i device collegati su vari portali streaming come Netflix e YouTube. E l’Unione Europea è scesa in campo per evitare un blackout a causa di questo sovraccarico di utenti e di annessi dati. Arrivando però ad un compromesso, dopo una telefonata.

Thierry Breton, commissario europeo per il mercato interno, ha chiesto a Netflix e a YouTube di togliere la modalità HD e 4K UHD proprio per evitare il menzionato collasso delle reti. A questa richiesta, come riportano molte testate internazionali come la BBC, il colosso dello streaming è scesa ad un compromesso.

Apprendiamo infatti come Netflix abbia deciso ad un piccolo abbassamento della qualità massima che propone. Una riduzione di bitrate che non comprometterà la qualità dell’immagine ed abbasserà l’impatto di Netflix sulla rete per un 25% in meno. Non una cancellazione completa della modalità in alta definizione, come invece richiesto dall’Unione Europea, ma una via di mezzo che durerà (almeno) trenta giorni.

L’inizio di un braccio di ferro? Difficile dirlo sin da subito. Intanto per trenta giorni questa riduzione inizierà ad essere presente su tutti gli account. Un provvedimento necessario visto l’incremento dell’uso di internet di parte di moltissimi utenti.

Una decisione che è destinata a far discutere, soprattutto per gli abbonati di Netflix, molti dei quali pagano un prezzo maggiorato proprio per avere la possibilità di guardare film e serie tv in alta definizione (l’abbonamento standard da 12 euro prevede l’HD, quello premium da 16 euro prevede l’Ultra HD). La decisione di Netflix è arrivata ieri, quella di YouTube poche ore fa, con l’annuncio arrivato direttamente da Google – proprietaria della piattaforma video – e dal commissario Ue per il Digitale, Thierry Breton.

Dunque, anche YouTube sospende temporaneamente l’alta definizione dello streaming abbassando la qualità al livello standard per alleggerire il carico dei dati che viaggia sulle reti Internet. L’annuncio è arrivato direttamente da Google, proprietaria della piattaforma video, e dal commissario Ue per il Digitale, Thierry Breton. Con questa decisione, i ceo di Google e YouTube, Sundar Pichai e Susan Wojcicki, si uniscono alle misure già adottate da Netflix e richieste da Bruxelles per far fronte al sovraccarico che le infrastrutture stanno affrontando dall’inizio della pandemia.

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FERRARI e FCA verso la produzione di ventilatori polmonari per combattere l’emergenza

ferrari produce per il coronavirus
ferrari produce per il coronavirus

FCA e Ferrari verso la produzione di ventilatori polmonari

In tempi straordinari accadono fatti sorprendenti, così in piena emergenza coronavirus succede che la Ferrari stia considerando di fabbricare nel suo stabilimento di Maranello parti per gli apparecchi di ventilazione, di cui gli ospedali hanno urgentemente bisogno per tenere in vita le persone ricoverate in terapia intensiva.

Ferrari,Fca e Magneti Marelli, stanno discutendo con la Siare Engineering International di Bologna, numero uno in Italia per le macchine per la ventilazione, per cercare soluzioni e aumentare la produzione di questi apparecchi salvavita.

Davanti alla richiesta sempre più alta e una produzione che non riesce a stare al passo con le esigenze, la Ferrari ha così deciso di tentare di fare l’impossibile, provando a pensare  un piano operativo che ha uno scopo preciso: riuscire a raddoppiare la produzione di apparecchi per la respirazione di Siare, passando da 150 a 300 respiratori da poter fornire alla settimana

La donazione di 10 milioni alla Protezione Civile

Come annunciato sul sito ufficiale della Juventus e della Ferrari, la famiglia Agnelli e le sue società hanno deciso di donare 10 milioni di euro alla Protezione Civile a sostegno dell’emergenza che sta coinvolgendo l’Italia. Acquistati anche 150 respiratori e materiale medico-sanitario. In giornata è sceso in campo pure Silvio Berlusconi, che ha devoluto 10 milioni di euro alla Regione Lombardiari.

 

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Il Presidente Attilio Fontana chiama Conte per chiedere di poter applicare misure più restrittive

fontana presidente lombardia governo
fontana presidente lombardia governo

FONTANA CHIAMA CONTE PER CHIEDERE MISURE PIU’ SEVERE

fontana

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha appena fatto una dichiarazione tramite i suoi social :

“In serata ho sentito il Presidente del Consiglio per chiedere nuove e più stringenti misure, dopo aver fatto presente la situazione sempre più grave che sta vivendo la Lombardia.

– Utilizzo dell’Esercito come presidio, insieme alle Forze dell’Ordine, per garantire il ferreo rispetto delle regole vigenti, partendo dalle ‘corsette’ e dalle passeggiate in libertà.

– Chiusura degli studi professionali e degli uffici pubblici, salvo per le attività indifferibili.

– Fermo dei cantieri.

– Ulteriore limitazione delle attività commerciali.

Spero in aggiornamenti nelle prossime ore per capire se e in quale direzione il Governo vorrà muoversi.”

I DATI AGGIORNATI DI OGGI

Salgono a 2168 le vittime da coronavirus in Lombardia: 209 i morti nelle ultime 24 ore, «una crescita significativa». Lo ha comunicato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa per fare il punto sull’emergenza sanitaria. Il numero dei contagiati in regione è salito a 19.884, quindi 2171 in più rispetto a ieri, un dato «significativamente più alto». I ricoverati sono 7387, nuovi ricoveri 182 (erano 332 il giorno precedente). Sono stati ben 29 i pazienti trasferiti in altre regioni dagli ospedali lombardi arrivati al limite della capienza. In terapia intensiva superata quota mille: sono 1006 i pazienti ricoverati, 82 in più in un giorno. «I posti in tutto sono 1250, quindi il numero di persone si avvicina alla capacità massima», ha detto Gallera. «Sono passate quasi due settimane e pensavamo che fosse sufficiente, invece il traguardo è qualche chilometro più in là. È necessario che tutti abbiano un atteggiamento responsabile, vediamo i risultati di domenica», ha aggiunto, chiedendo a tutti coloro che hanno sintomi anche lievi di «stare lontani anche dal vostro coniuge, anche dai vostri familiari». «Come in una maratona gli ultimi chilometri sono i più difficili ma ce la faremo e taglieremo il traguardo vittoriosi, dobbiamo stringere i denti», ha concluso.

Anche i dati provincia per provincia indicano che comunque il contagio continua a crescere: a Bergamo 4645 casi (+340), a Brescia 4247 (+463, meno del giorno prima ma molto alto comunque), a Cremona 2.286 (+119). Nella provincia di Lodi, dove si era verificato il focolaio iniziale, oggi i casi sono 1.528 (+83). In quella di Como 338 (+52), in quella di Lecco 530 (+64), in quella di Monza e Brianza 495 (+94) in quella di Mantova 636 (+122), in quella di Pavia 1.011 (+33),in quella di Sondrio 155 (+80) e in quella di Varese 310 (+45).

Preoccupante la crescita a Milano: in città ci sono 1378 ammalati, in provincia 3278, quindi un notevole aumento di 634 in un giorno (mercoledì l’aumento era stato di 300). La crescita dei casi positivi nel Milanese nelle scorse 24 ore è la più alta in Lombardia. «E questo è un dato che ci preoccupa, perché Milano è densamente popolata», ha detto Gallera. «Come ci ha detto il vicepresidente della Croce Rossa cinese c’è ancora troppa gente in giro, la quarantena è pesante per tutti ma è necessaria, la prima cosa che ci hanno detto sono le misure di contenimento e su questo ci confronteremo con il governo», ha aggiunto.

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Stop ricette dal medico . Si andrà direttamente in farmacia con un codice per il ritiro

medico di base stop ricette
medico di base stop ricette

Un codice per ritirare farmaci, non serve ricetta dal medico

stop ricette dal medico

Basta andare dal medico di base per le ricette . Medicine con codice direttamente in farmacia. «Ho firmato un’ordinanza per la dematerializzazione delle ricette mediche, con l’attribuzione di un codice; i cittadini non dovranno più andare da un medico di base, ma avranno un codice in farmacia per ritirare i farmaci». Lo ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.

«Dobbiamo fare di tutto per limitare gli spostamenti e ridurre la diffusione del coronavirus. Puntiamo con forza sulla ricetta medica via email o con messaggio sul telefono. Un passo avanti tecnologico che rende più efficiente tutto il Sistema sanitario nazionale». Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, commenta la firma, in queste ore, da parte del Capo Dipartimento della Protezione Civile di un’ordinanza che consente ai cittadini di ottenere dal proprio medico il ‘Numero di ricetta elettronica‘ senza più la necessità di ritirare fisicamente, e portare in farmacia, il promemoria cartaceo. Si tratta di un’ulteriore misura – riporta una nota del ministero – che viene incontro alla necessità di limitare la circolazione dei cittadini e di arrestare i contagi del nuovo coronavirus. «Al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore – si legge nell’ordinanza – l’assistito può chiedere al medico il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l’acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica».

I NUMERI 

Oggi 19 Marzo sono 33.190 i pazienti contagiati da Coronavirus in Italia, 4.480 in più rispetto a ieri. Lo ha detto il commissario all’emergenza, Angelo Borrelli, nella conferenza stampa quotidiana alla Protezione civile. I decessi salgono di 427 unità a quota 3.405, numero più alto di quello registrato in Cina finora, mentre i pazienti guariti sono 4.440 (415 in più rispetto a ieri). I ricoverati in terapia intensiva sono 2.498 (241 in più) mentre sono 59 i pazienti spostati dalla Lombardia con il sistema Cross (22 contagiati da coronavirus e 37 con patologie ordinarie).

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SUPERMERCATI: vietato l’acquisto di quaderni, pennarelli e biancheria intima

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Non è possibile acquistare i prodotti presenti in quest’area”.

Una restrizione, quella dell’acquisto di articoli di cancelleria, che sarebbe legata a due fattori: la necessità di evitare una “concorrenza sleale” alle cartolerie che sono invece chiuse per decreto e quella di ridurre i tempi di attesa all’esterno dei supermercati.

Cartelli appesi su scaffali pieni di quaderni, pennarelli e articoli di cancelleria di ogni genere nei punti vendita Esselunga di Milano, cartelli simili in quelli di Carrefour anche nei reparti della biancheria intima, sempre di cartoleria all’Eurospin. Cartelli anche sui prodotti per la cura delle piante (ma non sulle piante).

Con clienti arrivati alla cassa e bloccati con le matite colorate perché “non beni di prima necessità”.

Una restrizione, quella dell’acquisto di articoli di cancelleria, che sarebbe legata a due fattori: la necessità di evitare una “concorrenza sleale” alle cartolerie che sono invece chiuse per decreto e quella di ridurre i tempi di attesa all’esterno dei supermercati. Ma che fa arrabbiare tanti: “Quaderni, matite e pennarelli servono per fare i compiti e i disegni che i bambini comunque stanno facendo anche a casa, e se le cartolerie sono chiuse dove li compriamo?”, è il senso delle proteste, bilanciate – sempre sui social – dai tanti che fanno notare che proprio l’attardarsi in quelle corsie fa aumentare i tempi di attesa per chi è in coda, e che in un momento di emergenza è un sacrificio che si può accettare.

Interviene anche Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad: “Capisco tutto, siamo in un momento particolare, ma proprio per questo aggiungere complicazioni e limitazioni crea confusione per i nostri  dipendenti che sono già sotto pressione. E anche per i consumatori. La norma rischia di creare problemi di ordine pubblico, ho visto clienti arrabbiati perché non potevano acquistare un paio di mutande. Credo che la merce esposta debba poter essere venduta tutta. Senza contare che ogni regione e ognuno interpreta la norma a modo suo”.

QUALI SONO I BENI DI PRIMA NECESSITA’ ?

supermercati beni di prima necessità

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METEO: Oggi sole e temperature primaverili, poi torna il freddo e la neve!

previsioni meteo milano
previsioni meteo milano

METEO: Bel tempo che durerà almeno fino a venerdì, mentre nel weekend è atteso il ritorno di freddo, vento e neve.

Le previsioni meteo per giovedì 19 marzo vedono la presenza dell’anticiclone che continua ad assicurare giornate di sole con temperature anche superiori ai 20-22 gradi. L’alta pressione primaverile continua ad avvolgere l’Italia regalando giornate soleggiate e via via più calde su tutte le regioni. Poi però è previsto un cambiamento sul fronte meteo. Nel corso del weekend torneranno freddo, vento e anche neve in alcune zone d’Italia.

Previsioni meteo 19 marzo
Le previsioni meteo per giovedì 19 marzo dicono che sarà una bella giornata di sole, sia di mattina che di sera, lungo tutto lo stivale. Le temperature restano miti da Nord a Sud. Cielo sereno o poco nuvoloso ovunque a parte una maggior nuvolosità che interesserà l’arco alpino, ma senza precipitazioni degne di nota.

Previsioni meteo 19 marzo, clima primaverile sull’Italia

Le previsioni meteo per giovedì 19 marzo mostrano cielo sereno o poco nuvoloso su gran parte del territorio italiano. Nei dettagli, al Nord avremo generali condizioni di bel tempo con il cielo che si presenterà sereno o poco nuvoloso ovunque. Clima primaverile con temperature attorno ai 20-22°C su gran parte delle regioni. Nelle regioni del Centro e anche in Sardegna il cielo si presenterà sereno o al massimo poco nuvoloso su tutte le regioni. Qualche addensamento in più potrà interessare la Sardegna meridionale. E anche al Sud e in Sicilia sarà una giornata ampiamente soleggiata su tutte le regioni. I venti soffieranno debolmente da direzioni variabili.

Previsioni meteo weekend, tornano freddo e neve
Le previsioni meteo per il weekend mostrano che nei prossimi giorni tutto cambierà e dimenticheremo il clima primaverile di queste ore. Si attende infatti una coda dell’inverno. Fino a venerdì l’anticiclone assicura infatti giornate di sole ma tra il fine settimana e la prossima aria molto fredda potrebbe raggiungere l’Italia portando a un netto calo delle temperature, vento e probabile neve anche a quote molto basse. Secondo le previsioni meteo, primi segnali di cambiamento si avranno già da venerdì. Attese nubi in aumento e qualche sporadica pioggia e rovesci al Nord a ridosso dei rilievi, a seguire lungo le regioni adriatiche. Domenica arriveranno i primi venti freddi che inizieranno a far calare le temperature a partire dal Nord-est.

 

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A Bergamo dimesso il primo neonato colpito da Covid-19

bambino bergamo dimesso da coronavirus
bambino bergamo dimesso da coronavirus

Una buona notizia: a Bergamo dimesso il primo neonato colpito da Covid-19

 

Una buona notizia, in questo periodo buio soprattutto per Bergamo: è stato dimesso il bimbo che a 22 giorni era stato ricoverato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo perché risultato affetto da Coronavirus.

È stato il primo caso di bambino positivo al Covid-19.

Il suo ricovero di qualche settimana fa in isolamento, aveva gettato nello sconforto la popolazione, già afflitta da continue notizie negative sull’emergenza Coronavirus italiana.

Il bambino era nato l’11 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo, epicentro dell’epidemia della terra bergamasca, sano. Dopo alcuni giorni era sopraggiunta la febbre alta. Ricoverato dal 3 marzo, ora è stato dimesso.

Dopo il tampone, il bambino era stato colpito da una forte febbre che ha indotto i medici al ricovero, anche se da subito le sue condizioni erano state dichiarate “buone e stabili” nonostante la prognosi fosse riservata. Nato l’11 febbraio scorso, è stato dimesso dopo 16 giorni di ricovero insieme alla madre, anch’essa trovata positiva al Coronavirus. Nessun problema invece per il padre, sempre negativo ai test.

Anche la mamma il 3 marzo era risultata positiva, il papà negativo. Al momento all’ospedale Papa Giovanni sono ricoverati altri tre bambini positivi, ricoverati rispettivamente a 11 giorni, 22 giorni e 35 giorni di vita.

Nessuno dei tre è grave. Nel reparto continuano a nascere bambini negativi al Coronavirus, anche in caso di mamme positive.

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Gli esperti medici Cinesi Arrivati a Milano : basta stare in giro. Chiudete mezzi pubblici e fabbriche

regione lombardia coronavirus
regione lombardia coronavirus

Medici esperti Cinesi in Conferenza : “ABBIAMO VISTO TROPPE PERSONE IN GIRO”

“Per il coronavirus, anche il vicepresidente della Croce Rossa cinese, Sun Shuopeng, è stupito di come ci sia ancora troppa gente per strada, di quante persone usino ancora il trasporto pubblico e del fatto che poca gente usa la mascherina. Ci ha anche detto che le misure sono troppo poco rigorose e che se non si cambia approccio il virus continuerà”.

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, incontrando la stampa, insieme a Sun Shuopeng, da mercoledì 18 marzo sera a Milano.
Gli stessi concetti sul coronavirus e i comportamenti sono stati, quindi, ribaditi dallo stesso vice presidente della Croce Rossa cinese in maniera chiara “ancora troppa gente non rispetta le misure di sicurezza che, a mio avviso dovrebbero essere ancora più rigide”.

“Abbiamo fatto un sopralluogo a Milano, ci sono troppe persone in giro e nessuno indossa la mascherina. È il momento di bloccare il trasporto pubblico e le attività produttive“. Lo ha dichiarato il vicepresidente della croce rossa cinese, Sun Shuopeng, durante una conferenza stampa a Palazzo Lombardia nel primo pomeriggio di giovedì 19 marzo.

All’incontro stampa ha partecipato anche il governatore della Regione, Attilio Fontana, che ha sottolineato che riporterà al governo i suggerimenti arrivati dall’esperto cinese.

“Quello che sta succedendo in Lombardia è quello che è successo a Wuhan due mesi fa — ha puntualizzato Sun Shuopeng —. E ne siamo usciti solo dopo un mese di quarantena, di blocco totale. È solo a quel punto che i medici hanno potuto cominciare a trattare i pazienti, così da superare il picco dell’epidemia”.

ECCO IL VIDEO 


Fontana: “Misure più rigide, fermare tutte le attività”

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana si è presentato all’ormai consueto punto stampa in Regione indossando la mascherina. Lo ha fatto con al suo finaco il vicepresidente della Cri cinese Sun Shuopeng. “Colui che ha gestito quanto accaduto a Wuhan in maniera diretta – ha sottolineato Fontana – è stupito della troppa gente nelle strade”, troppa gente ad usare il trasporto pubblico “e poca gente con le mascherine”. “I suoi primi consigli – ha aggiunto – sono che le misure sono troppo poco rigide”. Il governatore ha ribadito: “Bisognerà chiedere al nostro governo che vengano emessi provvedimenti piu’ rigorosi di quanto non sia stato fatto”. “Oggi parlerò con il presidente del Consiglio – ha aggiunto Fontana – per capire cosa si potrà fare”.

Come candidarsi per aiutare

Per dare la propria disponibilita’ e’ possibile scrivere a . Gallera ha risposto anche in merito ai tamponi che vengono effettuati ai medici. “La Lombardia – ha ricordato – si e’ sempre mossa secondo linee guida dell’Istituto Superiore di Sanita’ (ISS). All’inizio i tamponi venivano effettuati su tutti i ‘contatti diretti’, poi l’ISS ha detto che andavano fatti solo ai ‘sintomatici’ e alle persone che arrivavano in Pronto Soccorso con sintomi. Lo stesso vale anche per gli operatori dei nostri ospedali”.

I numeri del Coronavirus

Oltre 17mila contagiati. 319 persone decedute in più solo rispetto a martedì. Numeri di una guerra vera. “I dati dicono che i nostri ospedali sono ancora in grande difficolta’, confidiamo pero’ nell’arrivo di medici, infermieri e nuove apparecchiature”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante la diretta quotidiana su Facebook per fare il punto sull’emergenza Coronavirus nelle scorse ore.

“Ci sono ancora troppe persone in giro – ha evidenziato Gallera – e cosi’ non va bene. Siamo consapevoli di chiedere un piccolo sacrificio, ma vogliamo vincere questa battaglia. La ‘montagnetta’ di San Siro, ad esempio, ancora oggi era piena di cittadini che andavano in bicicletta, che correvano. Questo non va bene, dovete stare a casa come ha ricordato questa mattina anche il presidente Fontana”.

Gallera ha poi spiegato che da giovedì 19 marzo inizieranno a lavorare 180 infermieri che si sono laureati in anticipo. “Stanno arrivando anche gli specializzandi al quarto e quinto anno. Abbiamo assunto circa 40 medici – ha continuato – c’e’ qualche pensionato che si sta presentando. Li invito, come il presidente Fontana ha fatto, a darci una mano”.

 

 
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Ospedale Bergamo: disperato bisogno di medici e infermieri

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Ospedale Bergamo: “Abbiamo un bisogno disperato di infermieri e medici”

“Abbiamo disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale”.

E’ l’appello in inglese, diretto anche all’estero, di Stefano Fagiuoli, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che è “in piena emergenza” per il coronavirus.

Il nostro personale, medici e infermieri sta lavorando giorno e notte, innumerevoli ore, per combattere questa incredibile situazione – dice Fagiuoli in un video messaggio sulla pagina Facebook dell’Asst Papa Giovanni XXII -. Noi non sappiamo quando a lungo questa pandemia durerà.

Ho due messaggi. Il primo è per la popolazione, per favore restate a casa. Il secondo è per chiunque voglia aiutarci». Il direttore del Dipartimento di Medicina chiarisce che c’è “disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale. La ong Cesvi – aggiunge – ci sta aiutando con una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme, quindi se potete aiutateci. E se siete personale sanitario siete più che benvenuti a unirvi a noi per combattere il coronavirus».

ospedale di bergamo

Bergamo, ospedale da campo degli alpini
La Regione stoppa il progetto in Fiera

La struttura Ana Dopo il sopralluogo della mattinata la Giunta ferma i lavori: mancano certezze sul personale medico.

Le perplessità si erano colte già mercoledì mattina, durante il sopralluogo alla Fiera di Bergamo, dove dovrà essere montato l’ ospedale da campo dell’ Associazione nazionale alpini. Un esponente dell’ Ana, nel corso di una delle varie mini-riunioni, era stato brutale nella sua analisi: «O vengono messi a disposizione medici e infermieri, oppure non si parte. Perché il personale dell’ Associazione alpini è volontario, il grosso non lavora a tempo pieno e dunque non sarebbe in grado di garantire la gestione sanitaria di questa struttura».


Almeno cento i medici di famiglia contagiati, centinaia gli operatori sanitari in quarantena e con la febbre. Negli ospedali i pazienti vengono ammassati dove capita, nell’atrio del pronto soccorso, in sala parto, nei corridoi.
Siamo come in guerra.
Per aprire l’ospedale di emergenza a Bergamo occorrono medici e infermieri.
Se hai un amico, un conoscente, un parente che può rispondere presente, questo è l’indirizzo di posta elettronica per aderire:

Ve ne saremo grati per tutta la vita.

 

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Conte: “Chiusura scuole e negozi sarà prorogata oltre il 3 Aprile”

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Il premier in un colloquio col Corriere della Sera: “Le misure restrittive stanno funzionando ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere non potremo tornare subito alla vita di prima”

Scuole e negozi chiusi anche oltre il 3 aprile.

“Inevitabile la proroga del blocco totale”. La fine? Data da destinarsi

Non è ancora nero su bianco in un nuovo decreto con misure di contenimento del Coronavirus, ma la decisione è già presa, dal governo. Lo dice in modo «chiaro» il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in un colloquio – non proprio un’intervista – pubblicato oggi dal Corriere della Sera, a firma del giornalista Marco Galluzzo.

In un giorno, 475 vittime. Il coronavirus in Italia non ne aveva mai fatte tante in 24 ore. E nemmeno in Cina. Certo, la curva dei contagi cresce in termini percentuali sempre meno. Ma lo scenario è catastrofico. Siamo nel bel mezzo della guerra.

«Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo il picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima. Al momento non è ragionevole dire di più, ma è chiaro che i provvedimenti che abbiamo preso, sia quello che ha chiuso molto delle attività aziendali e individuali del Paese, sia quello che riguarda la scuola, non potranno che essere prorogati alla scadenza».

“Abbiamo evitato il collasso del sistema, le misure restrittive stanno funzionando, ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima

Conte ha anche preannunciato un secondo decreto con misure economiche: «Penso fra due settimane saremo pronti per firmarlo». Basato non solo su aiuti immediati (come già previsto nel primo decreto) ma anche su una forte leva pubblica, investimenti pubblici in vari settori, compresi quelli delle infrastrutture oggi congelate dall’emergenza.

Conte: “Impossibile tornare subito a vita di prima”

Le misure restrittive stanno funzionando – spiega Conte dopo aver finito la riunione a Palazzo Chigi con i ministri, alcuni collegati in videoconferenza – ed è ovvio che quando raggiungeremo un picco e il contagio comincerà a decrescere, almeno in percentuale, speriamo fra qualche giorno, non potremo tornare subito alla vita di prima”. Il premier non si sbilancia sui tempi della proroga dei provvedimenti.

Conte: “Sentiremo ancora la comunità scientifica”

Conte chiarisce che come sempre sarà “determinante il parere degli scienziati, i migliori sul mercato e di cui ci stiamo avvalendo, visto che non rincorriamo i sondaggi ma abbiamo in qualche modo, doverosamente, ceduto il passo alla comunità scientifica, che in alcuni momenti della storia può anche guidare le decisioni politiche”.

Comitato scientifico: “Scuole chiuse anche oltre il 3 aprile”

Dal Comitato tecnico scientifico, sulle pagine di Repubblica, intanto arriva un parere sulle scuole: “Non ha senso aprire prima di 60 giorni”. Quasi certamente, dunque, il termine del 3 aprile non basterà e le lezioni rimarranno ancora sospese.

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