coronavirus malati sommersi medici
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La denuncia dei medici di base, costretti alle visite al telefono: «Tanti i malati che rischiano di infettare le loro famiglie». L’infettivologo del Sacco Massimo Galli: valutare l’apertura di laboratori per i tamponi

Coronavirus

A Milano c’è anche un altro problema. Oltre a tutti i contagiati conosciuti, potrebbe esistere un numero altissimo, ma fino a questo momento non rilevato, di casi sommersi. Persone che non sanno di aver contratto il virus e sono chiuse nelle proprie abitazioni, con i familiari.

Alcuni di loro potrebbero avere qualche sintomo influenzale come tosse o febbre. Come riportato da Milano Corriere, l’allarme arriva dai medici di base che in questo momento sono costretti a fare diagnosi telefoniche. Il perché è presto detto.

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I casi che emergono sono solo la punta dell’iceberg

Otto i medici contattati dal Corriere in diverse zone della città. Uno di loro spiega: “Le indicazioni dell’Ats sono chiare. Se avete pazienti con sintomi da Covid-19, trattateli come tali, considerateli “positivi”, monitorateli, stiano isolati come da legge. Ma segnalateli solo se hanno avuto con certezza contatti con un contagiato. Ma molte persone non lo sanno neppure se hanno avuto un contatto “a rischio”, e dunque stanno passando giorni e giorni in casa con la febbre a 39, con il terrore di peggiorare”. Così, sottolinea un medico di base con lo studio in via Palmanova, zona nord est della città, “i casi che emergono sono la punta dell’iceberg. Il tampone ora si fa praticamente solo a chi va in ospedale perché già grave”.

Quanti saranno? Risposta del primo medico di base: «Una marea. Stanno male nelle loro case. Con le loro famiglie, che stanno infettando. Il numero vero non lo sapremo mai». Dunque, esiste un gran numero di pazienti Covid-19 «sconosciuti»? Risponde un secondo medico: «Se i pazienti non arrivano a una crisi respiratoria grave, non entrano ospedale. E così non saranno mai registrati. Ma hanno il coronavirus, questo è certo». È l’opinione di due medici di base, con studio in zona San Siro e Lambrate .

Intanto è partita la costruzione dell’Ospedale in Fiera a Milano dove saranno presto disponibili più di 400 posti di terapia intensiva .

Ieri sera Fontana durante un intervista visibile anche sulla sua pagina Facebook :

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#Fermiamoloinsieme

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