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giovedì, Giugno 12, 2025
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VACCINO, a Milano 220 “furbetti” si sono prenotati senza averne diritto

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VACCINO: Duecentoventi persone hanno tentato di farsi vaccinare contro il Coronavirus benché non rientrassero né tra le categorie professionali né nella fascia d’età alle quali è riservata questa fase della campagna vaccinale.

È successo all’Azienda Socio Sanitaria dei Santi Paolo e Carlo, che nel tardo pomeriggio di ieri ha diffuso una nota con la quale confermava e circostanziava quanto anticipato lunedì da un’inchiesta di Radio Popolare.

In sintesi, secondo quanto riferisce l’Asst, in 220 sono riusciti ad appropriarsi del link interno riservato al personale medico inserito negli elenchi degli aventi diritto forniti da Ats Città Metropolitana di Milano. “Il sistema di prenotazioni interne all’Azienda – si legge nella nota dell’Asst Santi Paolo e Carlo –, grazie ad attente verifiche e controlli effettuati quotidianamente prima dell’accesso al Centro Vaccinale collocato presso il Centro Ospedaliero Militare prevede l’identificazione del soggetto avente diritto: il giorno antecedente l’appuntamento si effettuano controlli incrociati con l’elenco degli aventi diritto e, successivamente in loco, si prosegue con l’identificazione dell’individuo, la compilazione di autocertificazione del diritto alla somministrazione del vaccino e colloquio informativo con il medico”. “Grazie ai controlli interni – precisa l’azienda sanitaria – sono state individuate, identificate ed eliminate dagli appuntamenti fissati 220 persone non aventi diritto, pari allo 0,4%, degli oltre 18mila vaccinati, che, consapevoli di non essere autorizzati, hanno tentato senza successo di ovviare le regole”.

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Ryanair contro il passaporto sanitario proposto dall’Europa : “Non lo chiederemo ai nostri passeggeri”

RYANAIR
RYANAIR

Ryanair contro i passaporti sanitari proposti dall’Ue

In un momento molto delicato per i viaggi, Ryanair prende ancora una volta le distanze dal resto delle compagnie aeree (tra cui moltissime big del settore) favorevoli all’adozione del passaporto vaccinale.

La compagnia low cost si è, infatti, schierata sul fronte del no, annunciando che non richiederà ai propri passeggeri il certificato di vaccinazione che l’Unione europea sta varando in queste settimane.

A riferirlo, il giornale spagnolo Preferente, secondo il quale il vettore irlandese si starebbe smarcando dal coro di approvazione per il ‘pass verde’ Covid che dovrebbe consentire di tornare gradualmente a viaggiare in Europa e nel mondo, adducendo la motivazione che questo strumento andrebbe a ledere il libero mercato.

“Sui voli a corto raggio in Europa non verrà richiesta nessuna certificazione di avvenuta vaccinazione – spiega la compagnia in una nota riportata dal giornale spagnolo – In accordo con il sistema di libera circolazione Ue, inoltre, Ryanair prevede che le misure di quarantena vadano eliminate nel momento in cui i vaccini sono disponibili in quantità sufficienti a proteggere le persone ad alto rischio”.

L’annuncio in controtendenza della compagnia low cost arriva nei giorni in cui l’Unione europea sta studiando le modalità per creare il passaporto vaccinale ribattezzato “Digital Green Pass”, la cui introduzione è prevista dal 17 marzo.

In attesa di vedere come la decisione di Ryanair andrà a influire sulle scelte dei viaggiatori, il vettore ha dato il via a moltissimi nuovi voli sia per l’estate che per l’inverno.

Il CEO Michael O’Leary si è detto ottimista per la stagione estiva e conta di ospitare a bordo fino al 70% dei passeggeri del 2019. Stando a quanto dichiarato da O’Leary a una commissione parlamentare britannica, la compagnia aerea si aspetta di far volare poco più di 27 milioni di passeggeri nell’anno finanziario che si concluderà a marzo, chiudendo con una perdita di circa 850 milioni di euro.

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OLIMPIADI TOKYO: la competizione universale si svolgerà senza spettatori stranieri

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OLIMPIADI TOKYO SENZA SPETTATORI STRANIERI QUESTA ESTATE

Lo riferisce Kyodo News citando fonti a conoscenza del dossier. L’annuncio ufficiale è atteso a fine marzo.

Nel tentativo di contenere un’ulteriore diffusione del coronavirus, il governo giapponese avrebbe deciso di escludere gli spettatori stranieri dalla Olimpiadi e Paralimpiadi di Tokyo in programma questa estate.

Lo anticipa l’agenzia Kyodo, citando fonti a conoscenza del dossier.

La disposizione finale verrà comunicata a fine mese in occasione della riunione tra il Cio e gli organizzatori dei Giochi.

DATE: Giochi della XXXII Olimpiade 2021. 

dal 23 luglio a domenica 8 agosto

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CTS:zona rossa in tutta Italia solo nel weekend come a Natale, ecco le ultime novità

tamponi fai da te covid
tamponi fai da te covid

CTS: Rafforzare le misure per le zone gialle, con l’obiettivo di ridurre i contatti tra le persone; zone rosse locali con misure più stringenti e severe, sul modello Codogno, chiusure da subito nei fine settimana in tutta Italia, come già fatto durante le vacanze di Natale.

Sono alcune delle indicazioni che, secondo quanto si apprende, gli esperti del Comitato tecnico scientifico hanno dato al governo alla luce dell’aumento dei contagi.

Gli esperti avrebbero anche segnalato la necessità di ridurre l’incidenza per ristabilire il contact tracing. Non solo. Tra le altre indicazioni del Cts c’è anche quella di estendere la campagna vaccinale a più soggetti possibili e nei tempi più brevi possibile.

Gli esperti hanno anche segnalato la necessità di potenziare il sequenziamento del virus per individuare prima possibile le varianti.

Niente lockdown nazionale

Niente lockdown nazionale, dunque.

La strada giusta per il Cts resta il sistema a fasce, ma tutte le regole, per ogni livello, vanno inasprite, rendendo per esempio automatico il passaggio in zona rossa per regioni o territori dove incidenza supera 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti; con zone rosse in tutta Italia nei weekend, come a Natale, da subito e fino a che l’incidenza dei contagi non scenderà in modo da consentire di riprendere il tracciamento.

Velocizzare la trasmissioni dei dati

Per il Cts, inoltre, urge velocizzare la trasmissione dei dati per evitare di fare valutazioni su dati vecchi.

Per poter applicare la soglia dei 250 casi ogni 100mila abitanti per far scattare la zona rossa, secondo quanto avrebbero spiegato gli esperti del Comitato, è necessario velocizzare la trasmissione dei dati così da avere un’incidenza più rispondente al periodo che si sta valutando e non corrispondente a due settimane prima.

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CASHBACK: il programma non verrà eliminato ma ci saranno variazioni anti “furbetti”

GettyImages 1154673067
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Il Governo non ha intenzione di cancellare il programma Cashback: lo ha dichiarato nei giorni scorsi la viceministra dell’Economia, Laura Castelli. Ma è probabile che apporti delle modifiche sostanziali per arginare i furbetti, come ha spiegato la Sottosegretaria Maria Cecilia Guerra, durante un question time in commissione Finanze.

Dal 1° gennaio 2021, registrandosi al programma Cashback, chi effettua almeno 50 pagamenti in un semestre utilizzando moneta elettronica (carte di credito, di debito e prepagate, bancomat, app), ha diritto a un rimborso del 10% su quanto speso (fino a un tetto massimo di rimborsi pari a 150 euro). Inoltre, chi effettua il maggior numero di transazioni digitali partecipa ad un super premio: il Super Cashback da 1.500 euro.

I furbetti

Non essendoci una soglia minima, basta frazionare un acquisto (il classico esempio è pieno di benzina) in decine di pagamenti da pochi spiccioli per “accumulare transazioni”. Si arriva addirittura a delle vere e proprie attività da quasi truffa: utilizzando un POS senza partita IVA da collegare allo smartphone, si effettuano transazioni che risultano come se fossero portate a termine presso un negozio fisico invece che online.

I controlli

Dunque, alla luce di queste segnalazioni, è partito il monitoraggio da parte di PagoPA per individuare le operazioni anomale (in particolare, i furbetti del divano e le mini-transazioni elettroniche) rientrate tra quelle ammesse al Cashback di Stato. E, come ha riportato Guerra, al termine delle verifiche, “saranno analizzate le risultanze emerse anche al fine di valutare eventuali modifiche da apportare al programma stesso”.

Le risorse

Alcune indiscrezioni hanno parlato di un dirottamento dei fondi (4 miliardi) del Cashback verso altre misure, ad esempio sostegni economici alle famiglie. Ma più che ipotesi sono richieste politiche. Tuttavia, la ratio alla base di questo stanziamento è la volontà di incentivare un cambio di cultura negli italiani, per favorire il passaggio alla moneta elettronica e ridurre in questo modo anche l’evasione fiscale nel Paese. Proprio su questo obiettivo si sono concentrate le critiche allo strumento, che per alcune forze di maggioranza non sarebbe sufficiente a raggiungere i suoi scopi. Almeno così come è strutturato.

Alcuni organi di stampa hanno riportato l’ipotesi di Governo bloccare il superpremio (il bonus da 1500 euro), altri la volontà di terminare il programma a fine 2021, utilizzando diversamente i 3 miliardi destinati al Cashback di Stato per il 2022 (con risorse del Recovery Plan). Ipotesi entrambe smentite, almeno per adesso, dagli stessi esponenti di Governo.

I punti deboli

Resta il fatto che così come opera adesso, il sistema presenta delle criticità evidenti. Basterebbe mettere una soglia minima alle operazioni che possono concorrere al Super Casback ad esempio, se non addirittura a tutte le transazioni ammesse. Altre criticità sono quelle riportate da Confesercenti, in particolare le commissioni bancarie sui pagamenti elettronici, penalizzanti per le piccole imprese.

Insomma, il programma sta comunque funzionando attivamente coinvolgendo milioni di italiani, dunque è difficile che il Governo lo cancelli in blocco. Ma è assai probabile che per il prossimo anno (se non prima) si apporteranno delle correzioni, sulla stregua di quelle ad esempio previste dal programma complementare Lotteria Nazionale degli Scontrini, a pochi giorni dal debutto riveduto e corretto escludendo i contanti dalle operazioni ammesse.

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800 anni dell’Abbazia di Chiaravalle

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800px AbbaziaChiaravalle

Un ricco calendario di eventi è in programma all’Abbazia di Chiaravalle Milanese dal 21 marzo per culminare il 2 maggio, giorno in cui ricorre l’ottavo centenario della consacrazione della chiesa abbaziale, 1221–2021.

 

800 anni dell’Abbazia di Chiaravalle

Tre conferenze, un convegno, tre concerti con canti gregoriani e organo antico, i vespri celebrati dall’Arcivescovo Mario Delpini ci prepareranno alla giornata culmine delle celebrazioni di domenica 2 maggio, quando in chiesa si svolgerà la celebrazione alla presenza di Monsignor Paolo Martinelli, Vicario Episcopale per la Vita Consacrata e per la Pastorale Scolastica, seguita dalla rievocazione storica in costume d’epoca e, nel pomeriggio, una visita guidata tematica.

A partire da maggio si susseguiranno altre visite tematiche e in chiostro sarà visitabile fino ad ottobre la mostra che ripercorre gli otto secoli della chiesa, mostrando le modifiche artistiche e architettoniche intercorse nei suoi 800 anni di vita.

 

Fondata nel 1135 da San Bernardo come filiazione dell’Abbazia di Clairvaux, l’Abbazia di Chiaravalle Milanese è tutt’oggi popolata da una comunità monastica cistercense. La sua chiesa abbaziale è uno straordinario esempio architettonico di coesistenza di stile romanico e gotico, perfettamente amalgamatisi e declinati alla maniera tipicamente lombarda. Si tratta di uno dei monumenti più significativi dell’intera Arcidiocesi ambrosiana dal punto di vista storico, culturale, architettonico, spirituale e devozionale. 

 

Le attività si svolgeranno in presenza o online in base alle normative vigenti, saranno gratuite e necessiteranno di prenotazione sul sito 

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Il vaccino russo Sputnik sarà prodotto anche in Italia

putin coronavirus
putin coronavirus

Sarà prodotto anche in Italia a partire da giugno il vaccino russo Sputnik V sul quale però l’Agenzia europea del farmaco (Ema) continua ad avere forti perplessità.

«Abbiamo bisogno di documenti che si possano verificare e al momento non abbiamo elementi sulle persone vaccinate, sugli effetti collaterali». Secondo quanto ha riferito la vicepresidente della regione Lombardia Letizia Moratti, che ha denunciato la lentezza dell’Ema, solo ai primi di aprile partirà una missione di scienziati per verificare in Russia la fabbricazione. (qui i test dello Spallanzani sull’efficacia)

Il Fondo russo che commercializza lo Sputnik (Rdif) ha concluso un accordo con la Adienne Pharma, che produrrà dieci milioni di dosi del vaccino russo. «A partire da giugno-luglio nello stabilimento di Caponago, vicino Monza», ha detto al Corriere il presidente della Adienne Antonio Di Naro. Il numero uno di Rdif, Dmitriev ha affermato che «molte regioni italiane vogliono realizzare il farmaco» e che, sempre da giugno, anche in diverse altre fabbriche potranno essere sfornate «decine di milioni di dosi».

LA PRODUZIONE IN RUSSIA

Produrre milioni di flaconi di vaccino in tempi record, ma garantendo la massima affidabilità. Era questo il punto di partenza della società russa Biocad per produrre in tempi record a San Pietroburgo il vaccino Sputnik. Il punto di svolta i manager russi lo hanno trovato nella Packaging Valley emiliana e nelle linee di produzione, l’automazione digitale, sviluppate dal Marchesini Group di Pianoro sull’appennino bolognese.

«Il vaccino russo viene prodotto in un’azienda a San Pietroburgo sulle nostre linee» ha spiegato Valentina Marchesini direttore delle risorse umane, della Beauty Division, del reparto Marketing&Communications e membro del consiglio di amministrazione del Marchesini Group.

A rendere vincente in tutto il mondo la tecnologia made in Italy di casa Marchesini è la Corima, azienda senese specializzata nelle macchine automatiche per il riempimento di flaconi di vetro, fiale e sirighe con prodotti iniettabili. I vaccini appunto che escono pronti all’uso al ritmo di 200 flaconi al minuto.

 

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Parte la campagna vaccinale al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

museo della scienza k
museo della scienza k

Il direttore: “Prevediamo 550 somministrazioni al giorno per il personale scolastico”

Da lunedì 8 marzo 2021 il Museo, insieme a Multimedica, sarà tra le sedi della campagna vaccinale anti-Covid secondo le indicazioni ministeriali e la normativa vigente.

Non sarà possibile presentarsi senza prenotazione né chiamare MultiMedica.

Per accedere occorre registrare la propria adesione sul portale https://vaccinazionicovid.servizirl.it/ oppure in farmacia o dal proprio medico di famiglia.
Il Servizio Sanitario Regionale contatterà direttamente i cittadini per comunicare giorno, ora e sede presso cui recarsi.

In tutta la regione, infatti, nel primo giorno di somministrazioni, sono state circa 4.833 le persone a ricevere la prima dose del vaccino AstraZeneca.

A Milano, lo spazio Olona, un’area museale del Museo nazionale della Scienza e della Tecnologia, per l’occasione si è trasformato in un presidio in più  in città, presso il quale sottoporre la popolazione milanese al vaccino.

Ma non è la prima volta che il Museo ha messo a disposizione i suoi spazi per il bene della città.

La trasformazione dello spazio Olona in nuovo punto vaccinale è stata resa possibile grazie alla collaborazione con l’ospedale San Giuseppe del Gruppo Multimedica.

E tra i primi insegnati a ricevere il vaccino anticovid, era presente anche l’assessore all’edilizia Scolastica Paolo Limonta, anch’esso maestro di scuola.

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WeTree: nuovi boschi urbani dedicati alle donne che si sono distinte

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Per le donne dalle donne. Questo potrebbe essere il claim del progetto WeTree che vuole dar vita a tanti boschi urbani dedicati a tutte quelle donne che si sono distinte nelle loro attività.

WeTree

Dall’incontro tra donne, e tra le loro idee e iniziative che hanno al centro la sostenibilità e le
pari opportunità, nasce weTree: Ilaria Capua, scienziata e direttrice del Centro di Eccellenza
One Health dell’Università della Florida, Ilaria Borletti Buitoni, presidente weTree e vicepresidente del FAI, Maria Lodovica Gullino direttore del centro Agroinnova dell’Univeristà di Torino, sono le sostenitrici di questo progetto che ha l’ambizione di replicarsi a catena su tutto il territorio nazionale. Ambiziosi gli obiettivi: in primis stimolare una consapevolezza ambientale in prospettiva circolare realizzando aree verdi intitolate a donne “virtuose” che si sono impegnate per una società migliore; e così a Torino nascerà il Bosco degli altri intitolato a Lia Varesio, a Milano il Vivaio Bicocca ospiterà il Bosco delle STEM, a Palermo l’Orto Botanico verrà ampliato, a Perugia si interverrà sui cipressi intorno al Tempio di Sant’Arcangelo.

Il Bosco STEM di Milano

All’interno del Vivaio Bicocca a Milano verrà realizzata un’area di forestazione urbana
funzionale, un percorso verde dedicato alle discipline scientifico-tecnologiche (STEM), ubicato in zona 9 di Milano, tra via Cozzi e via de Marchi. Il Bosco STEM non rappresenta solo una strategia per migliorare la qualità dell’aria (più ossigeno e meno inquinanti) o per apprendere nozioni tecnico scientifiche, ma sarà un’isola ecologica nel contesto urbano con due obiettivi principali: implementare la biodiversità vegetale e promuovere il benessere animale con particolare riferimento all’avifauna e agli insetti impollinatori.

Dedicato alle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics)
In una società che invecchia è sempre più chiaro che vivere in un ambiente sano è
fondamentale per prevenire fenomeni infiammatori e degenerativi. È altrettanto essenziale
avere impatto sulle giovani generazioni, combinando la tecnologia con la conoscenza della
natura. Da sempre l’uomo ha appreso informazioni da ciò che lo circonda: da qui nasce l’idea di un percorso dedicato alle STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) all’interno di un bosco accessibile a studenti, docenti ma anche ai cittadini, che potranno interagire con la natura e acquisire nuova conoscenza, promuovendone il valore sociale.

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Milano-Roma: arriva il primo Frecciarossa Covid free, test rapidi a bordo per i passeggeri

Trenitalia Frecciarossa1000
Trenitalia Frecciarossa1000

Milano-Roma – In arrivo il primo Frecciarossa Covid free. Sperimentazione da aprile. Test in carrozza anche sui treni estivi per le mete vacanziere.

Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato e direttore generale di FS Gianfranco Battisti. “I primi di aprile realizzeremo un treno covid free che inizialmente andrà tra Roma e Milano – ha detto il dirigente dell’azienda alla presentazione del treno sanitario e dell’hub vaccinale alla stazione Termini – Faremo i test prima di salire a bordo a personale e passeggeri”.

Medici in carrozza

La news sul Frecciarossa Covid free è stata data a margine della presentazione del treno sanitario equipaggiato per la cura e il trasporto dei pazienti durante emergenze o calamità e del polo delle vaccinazioni per contrastare la diffusione del  Covid-19 nell’hub ferroviario di Roma Termini.

Il treno sanitario, ricordano da Fs Italiane, è un progetto nato dalla collaborazione con il dipartimento della Protezione Civile e l’Agenzia regionale emergenza urgenza della Lombardia (Areu).

Il convoglio è dotato di personale sanitario dedicato su carrozze equipaggiate con specifiche attrezzature mediche e potrà essere messo a disposizione per la gestione di emergenze nazionali o internazionali.

Il treno può avere la funzione di trasporto pazienti verso altre zone d’Italia o all’estero per alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere, oltre a rappresentare un’integrazione al servizio sanitario territoriale per la gestione delle emergenze, in caso di utilizzo come Posto Medico Avanzato.

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SUPER ZONA ROSSA : un lockdown con vaccinazioni di massa per ripartire

Mattarella Draghi e i partiti 1
Mattarella Draghi e i partiti 1

All’orizzonte si profila una nuova super zona rossa come peraltro aveva ipotizzato già qualche giorno fa Guido Bertolaso. Per ora è solo un’ipotesi su cui però sembra stia lavorando il governo Draghi che il 6 marzo scorso ha varato il nuovo Dpmc in vigore sino al 6 aprile prossimo, subito dopo Pasqua. Tecnici e politici, scienziati e presidenti di Regione sono riuniti in una nuova cabina di regia che potrebbe varare nuovi provvedimenti già a partire da venerdì 12 marzo, quando potrebbero arrivare novità sulle misure anticovid.

Per super zona rossa si intende in sostanza un lockdown generale – forse con l’esclusione di eventuali zone bianche presenti al momento dell’entrata in vigore del provvedimento – coordinato con una campagna di vaccinazione di massa. Da qui a fine aprile è previsto infatti l’arrivo in Italia di 26 milioni di dosi di vaccino. L’idea di una super zona rossa sarebbe orientata perciò a chiudere tutto per somministrarle tutte e riaprire in una situazione radicalmente diversa grazie al gran numero di persone vaccinate.

Riunione del governo per decidere sulle prossime misure

L’ipotesi di un lockdown non sembra più essere un tabù tra le forze politiche, secondo quanto riporta Repubblica – e oggi se ne potrebbe parlare in una riunione tra il ministro della Salute Roberto Speranza, quello degli Affari regionali Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il neocommissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Dopo l’incontro il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà un punto con la cabina di regia di maggioranza.

La super zona rossa non è però l’unica ipotesi a cui si lavora per far fronte all’esplosione dei contagi. Si valuta un rafforzamento delle misure e una possibile nuova stretta a partire già dal prossimo weekend. Per evitare un nuovo lockdown una delle possibilità è quella di anticipare il divieto di circolazione notturna di due o tre ore, rispetto alle 22. Oppure di procedere al lockdown, ma solo nei fine settimana. Altra ipotesi invece è la chiusura dei negozi nei territori dove sono chiuse le scuole, per evitare assembramenti, ad esempio, nei centri commerciali. In discussione c’è anche il parametro dei 250 casi su 100.000 persone, già utilizzato per le scuole, che potrebbe essere applicato per far scattare in automatico la zona rossa. Su questo si registra la ritrosia delle Regioni, che lo ritengono un disincentivo a fare i tamponi.

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ATM celebra le “sue” donne: ecco le loro storie

7 Mailen Giammarino tranviera Atm in formazione
7 Mailen Giammarino tranviera Atm in formazione

In occasione della festa della donna dell’8 marzo, Atm Milano ha deciso di celebrare alcune delle sue donne che muovono la città! Ecco le loro storie!

Le donne ATM che muovono Milano

  • Gigliola Biffi – responsabile programmazione del servizio metropolitano Atm  Ingegnere civile dei trasporti, in Atm dal 2009. “Ho iniziato occupandomi della viabilità e dei percorsi dei mezzi sulla rete urbana, in collaborazione con il comune e Amat”. Poi in Azienda è passata alla programmazione del servizio, fino ad arrivare alla responsabilità della programmazione oraria del servizio metropolitano, la prima donna ad occupare questo ruolo. “È un lavoro interessante, comprende molti aspetti tecnici ma anche quelli di relazione con le persone. Nel nostro ufficio disegnamo in maniera quasi sartoriale i turni di lavoro dei macchinisti, rispettando gli accordi sindacali e tenendo conto di quanto previsto dal contratto di servizio”.
  • Giusi Cecoro – conducente bus Atm Da quasi due anni in Atm, dove guida il bus della linea 54, da Lambrate a Duomo. “Mi sono trasferita da Caserta proprio per venire a lavorare in Azienda. Milano offre molto e anche i passeggeri vogliono un servizio di trasporto all’altezza della città!”. La passione per la guida le viene trasmessa dal padre, autista di scuolabus, e dallo zio, conducente di bus di linea. “Nella mia città di origine lavoravo come conducente, ma Milano e Atm sono realtà davvero diverse, molto più complesse. Mi stanno facendo crescere professionalmente e umanamente ”.
  • Beatrice Chiesa – controllo esercizio mezzi superficie Atm Da trentasei anni in servizio, ha iniziato come tranviera al deposito di Ticinese, dove guidava le storiche Carrelli e le vetture serie 4900, tipo jumbo. Poi nel 1994 il concorso per diventare “graduato”, ovvero per essere controllore dell’esercizio di superficie. “Mi sconsigliarono di partecipare al concorso, ma non ascoltai. E ho avuto ragione. È stata dura e rifarei quello che ho fatto”. Beatrice è stata la prima donna ad occuparsi di controllo esercizio stando sul territorio, lavorando ai chioschi Atm distribuiti nella città. “Gestisco il personale viaggiante in tempo reale. Devo riuscire a sopperire alle assenze improvvise tra i conducenti con le risorse che sono a disposizione, a volte facendo degli incastri davvero impossibili!”. Una volta era considerata un marziano, i colleghi avevano ancora i gradi e facevano il saluto militare. “Ma oggi è tutto cambiato, per me è normale fare il mio lavoro e con i colleghi uomini c’è un rapporto di grande fiducia reciproca”.
  • Rossella Donato – addetta security Atm Giovanissima, è nella squadra della security da due anni, ma già da 4 era nella vigilanza privata. Sarà l’amore per la divisa, oppure gli esempi in famiglia: due zii ispettori di polizia, un nonno carabiniere. Lei sognava l’Arma. Ma Atm non è affatto stata un ripiego. “Anche in questo specifico settore l’Azienda è ai vertici nazionali. Siamo molto operativi, abbiamo tantissima formazione specifica. E cresciamo sempre come numero, ormai siamo circa centocinquanta colleghi”. Le donne non sono molte, lei è l’ultima arrivata. Fisico minuto e sguardo attento, ha grinta da vendere. “È difficile dimostrare che sei allo stesso livello dei maschi. Ma una volta riusciti, si instaura un legame fraterno. Il gruppo è veramente unito, non c’è distinzione tra uomini e donne”. Le situazioni che vede sono spesso delicate, ma questo non la spaventa, anzi. “Presidiamo il territorio, le nostre linee, i nostri treni. Quando accade qualcosa siamo sempre i primi ad intervenire. E questo mi soddisfa: sono fiera di fare del bene e di aiutare la gente”.
  • Nicoletta Dozio – responsabile deposito tranviario di Leoncavallo Atm Ha iniziato come orarista di deposito, nel 1988. La rimessa era quella di Palmanova. Il suo compito era di abbinare i turni stabiliti con i conducenti in servizio al deposito. “Ho lavorato nelle sedi di tutta Milano. Dopo Palmanova, sono diventata capo ufficio a Sarca, poi responsabile dell’esercizio alle rimesse di Molise, Salmini, Baggio, Precotto e infine Leoncavallo. Ho avuto a che fare con tutti i tipi di veicoli: tram, bus e filobus”. Racconta che non se lo aspettava nemmeno lei di fare questo percorso. Una donna in un deposito tutto al maschile dura tre mesi, le dicevano appena assunta. “E invece sono qui. Il lavoro non mi spaventa. Certo, in alcuni frangenti ho dovuto modellare il carattere: mi sono indurita in certi aspetti, metto delle distanze. Ma solo per gestire al meglio le relazioni con colleghi e personale di guida. Anche se in fondo per me il deposito rimane sempre come una grande famiglia”.
  • Irene Gesmundo – responsabile business intelligence settore IT di Atm Da trentacinque anni in Atm, è stata una delle prime programmatrici assunte in Azienda. “Ho iniziato nel centro elaborazione dati di Atm, quando ancora non c’erano i pc ma i videoterminali. Poi a breve sono arrivati i primi personal computer, gli M24 dell’Olivetti”.  L’elaborazione e l’analisi dei dati è quindi diventata il lavoro che l’ha seguita per tutta la vita professionale. “Prima con i database, poi SAP con la contabilità e il controllo di gestione. Per arrivare infine all’analisi dei fenomeni di interesse aziendali, come ad esempio quelli relativi ai passeggeri trasportati, oppure alla manutenzione dei veicoli, per costruire modelli di analisi ed elaborare i relativi report di monitoraggio”.
  • Mailen Giammarino – tranviera Atm in formazione L’ultima arrivata tra i conducenti tranviari, poco più di due settimane. Ha solo 21 anni ed è piccola anche nel fisico. Ma questo non le impedisce di far muovere mezzi che pesano 15 tonnellate. “Sono nata in Argentina, poi ho abitato ad Avellino. Da 4 anni sono a Milano. Ho fatto altri lavori, ma guidare mi piace ed è nel dna familiare: papà è camionista e mio zio è conducente bus”. Al momento in Azienda sta conseguendo l’abilitazione ministeriale per manovrare i tram. “Guidare vetture tranviarie dà una bella sensazione. La prima volta che l’ho fatto mi sono detta: «Wow!!». È diverso rispetto ai bus, questi sono simili alle auto. Il tram ha fascino, è ferro e binari, elettricità e scambi, è differente anche la sensazione di guida”. La attrae soprattutto manovrare la mitica Milano 28, nota come Carrelli. “È un pezzo di storia che viaggia tra noi, è un mezzo raro e affascinante. Averla guidata è un ricordo che mi rimarrà impresso per tutta la vita”.
  • Elena Lenti – macchinista metropolitana M2 Atm Che sarebbe diventata la prima macchinista donna in Italia non avrebbe mai osato immaginarlo, anche se la passione per la guida l’ha sempre avuta. “Mi piaceva guidare l’auto, la moto, il motorino. La mia massima aspirazione erano i camion!”. Nel 1987 è entrata in ATM, come conducente tram nel deposito di Leoncavallo. A precederla, solo altre tre donne: “Mi sentivo una principessa. Capi e colleghi mi hanno sempre elogiata e incoraggiata”. Dopo pochi anni, nel 1990, tenta il concorso interno per macchinista metro e lo passa. Diventando la prima macchinista di metropolitana d’Italia. “Mi piace tantissimo guidare il treno e in M2, che fa dei tratti all’aperto, in primavera è ancora più bello. Senza offesa per nessuno, quello del macchinista è il più bel lavoro di tutta l’Azienda!”.
  • Maria Neve Rizzello – accertatrice del traffico Atm È una figura storica tra quelli che, una volta, erano conosciuti con gli ausiliari della sosta, oggi diventati “accertatori del traffico”. La sua storia professionale inizia nel 2000 al comune di Milano, poi tutto il gruppo degli ausiliari è passato in Atm nel 2005. “In Azienda abbiamo consolidato la nostra professionalità, a cominciare ad esempio dalla divisa, ma soprattutto per la formazione continua e l’aggiornamento che facciamo sui temi della relazione con i clienti e sul codice della strada”. Una figura quella dell’accertatore non particolarmente amata dagli automobilisti indisciplinati, perchè molto presente sul territorio. “Oltre ad accertare infrazioni, facciamo a volte da «psicologi» della strada per i cittadini più deboli. Dopo tanti anni ho imparato ad ascoltare, a dare un aiuto o semplicemente a fornire informazioni utili su questioni legate a traffico e viabilità”.
  • Sandra Serra – tutor di linea Atm Da due anni in Azienda, prima lavorava come commessa. “Non esistevano regole in quel lavoro, non ero soddisfatta, ho scelto quindi di fare il concorso in Atm come tutor di linea, ovvero come addetta alla controlleria”. Ora svolge il suo lavoro sulle linee di superficie, ha a che fare ancora con i clienti, anche se in maniera diversa rispetto alla professione precedente. “Mi sento adatta per il contatto con le persone, credo di suscitare empatia anche in situazioni delicate. Io entro in relazione con tanti cittadini e li ascolto. Alcuni si sfogano e mi parlano anche dei loro problemi di vita. Non è raro che, anche dopo una sanzione, mi ringraziano per aver dedicato loro del tempo”.
  • Federica Sironi – ingegnere armamento tranviario e metropolitano Atm Ingegnere civile dei trasporti, lavora da tre anni nel settore armamento, occupandosi di progettazione e supporto operativo delle infrastrutture tranviarie e metropolitane. “Il mio lavoro consiste nello studio e definizione di interventi di manutenzione su binari e scambi. Ma anche nelle analisi delle condizioni al contorno, come ad esempio le valutazioni economiche che comporta un intervento”. Arrivata in Atm dopo un master del settore, sostiene che il suo sia un lavoro vario e affatto monotono: “Ci spostiamo in tutta la città, non ho mai una scaletta da seguire. Occorre parecchia preparazione di base e una conoscenza della normativa di settore. Ma è fondamentale alla fine saper interagire con le varie figure presenti nei cantieri”.
  • Marianna Valsecchi – capo operaio manutenzione idraulica elettromeccanica  Entra in Atm nel 1997, dopo il diploma all’istituto tecnico viene assunta nel reparto elettromeccanici, dove ancora oggi lavora. “Ero l’unica donna ed anche la più giovane. Ricordo che non c’erano le scarpe della mia misura e che era stato approntato un piccolo bagno con uno spogliatoio solo per me”. Nonostante l’ambiente maschile, Marianna non si sente a disagio: “All’inizio mi guardavano con diffidenza. Ma col tempo ho conquistato la fiducia di capi e colleghi, dimostrando di saper fare il mio lavoro”. Due anni fa la promozione a capo operaio. Ora gestisce una piccola squadra di tecnici, maschi ovviamente. “Sul lavoro non mi tiro indietro, non ho mai avuto paura di cambiare, non ho mai mollato. Oggi voglio essere un esempio per i miei figli: i fatti contano più di mille parole”.
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I beni FAI visti e raccontati su Instagram con gli occhi dei ragazzi

Giornate FAI per le Scuole 2021 Foto Barbara Verduci 2020 C FAI Fondo Ambiente Italiano 1
Giornate FAI per le Scuole 2021 Foto Barbara Verduci 2020 C FAI Fondo Ambiente Italiano 1

Da lunedì 8 a sabato 13 marzo 2021 torna il grande evento nazionale che il FAI – Fondo Ambiente Italiano da nove anni dedica al mondo della scuola, e in quest’anno così difficile per studenti e docenti, date le restrizioni dovute alla pandemia, si rinnova con un’edizione completamente digitale.

I beni FAI raccontati su Instagram

Gli studenti, formati dai volontari del FAI in collaborazione con i docenti, saranno chiamati ancora una volta a mettersi in gioco in prima persona, per scoprire da protagonisti la ricchezza del patrimonio culturale italiano e raccontarla ai loro pari, ma quest’anno lo faranno in centinaia di visite guidate online, con video in diretta Instagram e in differita sui canali IGTV delle Delegazioni FAI.

La manifestazione di quest’anno porta alla luce i luoghi che i giovani considerano importanti per il loro valore identitario, perché in essi riconoscono la loro identità e la loro storia, e che meritano pertanto di essere conosciuti, preservati e valorizzati per il futuro: antichi monasteri, abbazie, siti archeologici, musei, fontane, cinte murarie, giardini storici, parchi e ville; ma anche tanti siti di natura, che ribadiscono l’interesse dei giovani per l’ambiente e la sua tutela, e poi piazze cittadine, tipici luoghi di ritrovo e di socialità, e infine le stesse scuole, spesso edifici artisticamente pregevoli e ricchi di testimonianze storiche originali e significative; una scelta, quest’ultima, che commuove particolarmente e che dimostra ancora una volta il desiderio degli studenti di “tornare a scuola”: molte scuole sono ancora chiuse, ma si aprono alla visita online proprio in occasione delle Giornate FAI.

Beni FAI a Milano e provincia

  • Fondazione Gian Giacomo Feltrinelli L’edificio, inaugurato il 13 dicembre 2016 nel quartiere di Porta Volta, è diventato in breve tempo simbolo dello skyline milanese. Il progetto architettonico che si sviluppa su circa 2.700 metri quadrati e cinque piani è firmato dallo studio internazionale Herzog & de Meuron. Con il suo archivio e la sua biblioteca specializzata, la Fondazione si propone come uno dei principali ideatori di programmi e politiche culturali attraverso un costante scambio creativo di idee e sinergie con le maggiori associazioni e istituzioni culturali del territorio. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto Leopardi Orario delle trasmissioni: martedì 9 marzo alle ore 9, 10, 11 e 12
  • Parco Sempione: dall’Arco della Pace a Palazzina Appiani Parco Sempione nacque nel XIV secolo legato alla storia del Castello, dai Visconti agli Sforza. Luogo di occupazione militare dagli spagnoli ai francesi, dagli austriaci alle truppe napoleoniche, infine con il ‘900 divenne un vero e proprio parco pubblico per la città. L’area ha avuto un ruolo da protagonista con l’arrivo di Napoleone a Milano. È infatti dal XIX che si costruirono l’elegante Foro Bonaparte, Corso Sempione, la via verso la Francia, l’Arco della Pace, l’Arena Civica con la tribuna reale di Palazzina Appiani. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni, classe 2^ E Liceo Classico Berchet Orari della trasmissione: venerdì 12 marzo alle ore 9, 11, 12 e 13
  • ABBIATEGRASSO (MI) Palazzo Cittadini Stampa L’elegante palazzo prospiciente il Naviglio Grande fu costruito per volontà della ricca famiglia Cittadini nel XV secolo; non si conosce la data di costruzione. I primi documenti risalgono alla fine XVII secolo. Acquistato da Giuliano Baronio nel 1835, passò in eredità alla figlia Laura che sposò il patriota Gaspare Stampa, il quale vi restò fino alla morte nel 1874. L’accurato restauro ha restituito all’antico splendore le sale. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IS Alessandrini di Abbiategrasso Orario della trasmissione: venerdì 12 marzo alle ore 13
  • CASTANO PRIMO (MI) Villa Rusconi Fu costruita su commissione della famiglia milanese dei Corio utilizzando i proventi derivanti dalle rendite della prepositura di Sant’Ambrogio a Milano. A seguito di vicende che portarono la famiglia Corio alla decadenza, la villa passò a diversi proprietari. Possiede le caratteristiche architettoniche degli edifici seicenteschi di progettazione ricchiniana: tipica pianta a U, con uno scenografico corpo centrale a tre piani e due ali laterali destinate a pars rustica. Un giardino diffuso si sviluppa in due aree: quella prospiciente l’edificio e quella retrostante. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’IIS Torno Orario della trasmissione: sabato 13 marzo alle ore 10
  • CASOREZZO (MI) Oratorio di San Salvatore Un semplice oratorio campestre che custodisce preziosi resti di un ciclo di pitture murali dell’XI secolo, rara testimonianza figurativa della grande stagione romanica milanese. San Salvatore sorge a nord di Casorezzo, nei pressi della via che – a ovest di Milano – collegava Pavia ai paesi d’Oltralpe. La prima testimonianza documentaria, “ecclesia campestris Domino Salvatori”, risale all’anno 922, quando compare nell’atto di donazione di una vigna da parte dell’arciprete della vicina Dairago al monastero milanese di Sant’Ambrogio. Trasmissione a cura degli Apprendisti Ciceroni IIS Torno di Castano Primo. Orario della trasmissione: sabato 13 marzo alle ore 13
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Milano Digital Week 2021: date e programma

milano digital week 1
milano digital week 1

Tanti gli eventi cancellati ma anche tanti quelli che si sono organizzati per farli online. Tra questi non poteva mancare l’appuntamento annuale con la Milano Digital Week che si terrà dal 17 al 21 marzo.

Milano Digital Week 2021

Città Equa e Sostenibile: quest’anno, Milano Digital Week si fonda su due temi per tracciare le trasformazioni e le ipotesi di progetto che l’ultimo anno ha portato con sé e che costituiranno tante direttrici nel futuro prossimo.

L’equità è una condizione indispensabile in questo periodo storico per rigenerare un sistema che veda un rapporto più armonico tra tutte le sue parti. La sostenibilità è sempre più un passaggio di conoscenza tra le generazioni, proprio in un momento in cui società, economia e ambiente hanno molti più gradi di interazione fra loro.
Il digitale, per tante sue caratteristiche, può essere il veicolo di questo cambiamento epocale e l’acceleratore di ogni progetto e processo.

È una sfida – anche contro il tempo – che vede tutti, piccoli e grandi, aziende o individui, associazioni e scuole di ogni grado e genere, partecipare a una mutazione di cui siamo tutti – contemporaneamente – attori e spettatori.

Il programma degli eventi sarà online sul sito dal 10 marzo 2021.

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Decreto Sostegno, il governo cambia ancora : “Calcolo ristori su base annuale e non più bimestrale”

decreto sostegno contributi fondo perduto
decreto sostegno contributi fondo perduto

DECRETO RISTORI – Sarà calcolata su base annua, e non bimestrale come inizialmente previsto, l’entità di calo del fatturato su cui parametrare i nuovi aiuti ad imprese e professionisti in difficoltà.

A spiegarlo è il ministero dello Sviluppo Economico che corregge quindi quanto previsto nella bozza del decreto Sostegno ,circolata nei giorni scorsi e che era stata accolta con malumore tra le categorie produttive. Il calcolo su base annua consente infatti di livellare sbalzi registrati nei diversi mesi che, nel corso del 2020, avevano penalizzato soprattutto alcune categorie. Non cambiano invece le soglie. Il ristoro per le imprese più piccole rimane al 20% della perdita del fatturato. “Gli aiuti alle imprese in difficoltà a causa del Covid saranno anno su anno e non dunque confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021)”, ha confermato il sottosegretario all’Economia.

Nel decreto Sostegno, secondo quanto si apprende, verrà anche rifinanziato per 1 miliardo di euro il Reddito di cittadinanza e verrà prorogato il Reddito di emergenza. La questione sarebbe stata oggetto di un incontro avvenuto nei giorni scorsi tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il titolare dell’Economia Daniele FrancoDomani dovrebbe svolgersi l’incontro tra rappresentanti del ministero dell’Economia, dello Sviluppo Economico e di Cassa depositi e prestiti per mettere a punto nuove misure a sostegno delle aziende in crisi.

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PASQUA 2021: zona Rossa come a Natale e coprifuoco alle 20 se dovesse peggiorare il contagio

polizia controllo coronavirus blocco stradale
polizia controllo coronavirus blocco stradale

PASQUA 2021 – Zona rossa come a Natale se esplodono i contagi. Il piano del Governo pare chiaro: evitare assembramenti e riunioni familiari per scongiurare che la curva epidemica risalga esponenzialmente.

Ulteriore intervento restrittivo riguarderebbe il coprifuoco che sarebbe anticipato alle 20 rispetto alle attuali 22.

Altra stretta analizzata è la replica del sistema dei giorni festivi e prefestivi in rosso (Pasqua e Pasquetta incluse), già utilizzato tra Natale ed Epifania.

Si esce solo per ragioni di necessità, salute e lavoro.

A preoccupare però c’è anche il possibile esodo per le feste di Pasqua perchè se è vero che i contagi sono in aumento c’è chi ha voglia di riabbracciare i propri cari che per motivi di studio o lavoro si trovano in altre regioni. Un pericolo questo, scene già viste, come ad esempio nello scorso mese di dicembre quando in migliaia hanno lasciato le zone di residenza per trascorrere le feste in fa

Attualmente è in vigore il divieto “di spostarsi tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione degli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, salute o necessità” e sarà valido fino al 27 marzo. C’è chi, molto ottimista, ha già prenotato biglietti per tornare al Sud o per andare al Nord a trovare figli e parenti ma il governo, facendo seguito alle raccomandazioni degli scienziati, sembrerebbe orientato a prolungare lo stop agli spostamenti proprio per evitare una catastrofe.

IL PIANO DEL GOVERNO DRAGHI

Il piano scatterà in caso di incremento esponenziale dei contagi, mentre il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha proposto ieri una zona gialla “rafforzata” o rinforzata che dovrebbe vedere la possibilità di far scattare il coprifuoco alle 20 e non alle 22, con chiusura di tutti gli esercizi commerciali entro le ore 19.

La possibilità di anticipare il coprifuoco alle ore 20 è stata discussa una prima volta mentre si parlava del primo Dpcm del presidente del Consiglio Mario Draghi, poi firmato il 2 marzo e in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile.

Poi è stata scartata ma è rimasta sul tavolo in attesa di comprendere come evolveranno la curva dei contagi e quella dei ricoveri.

Un’altra idea è quella di limitare gli spostamenti non necessari per motivi di salute, lavoro o estrema necessità e urgenza.

Qui nel mirino c’è la famosa deroga per le visite a parenti e amici una volta al giorno rispettando il coprifuoco. È già stata vietata in zona rossa e alcune ordinanze regionali con il passaggio all’arancione scuro – come quella entrata in vigore in Lombardia – hanno già previsto la stessa restrizione.

A questo punto non è escluso che si possa decidere di uniformare le misure in tutta Italia ad esclusione delle zone gialle.

Il governo ragiona anche attorno all’ipotesi di blindare la Pasqua estendendo la zona rossa alle festività come è successo a Natale con l’esecutivo Conte.

Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore di Sanità ha suggerito l’ipotesi di rafforzare la zona gialla con il coprifuoco alle 20 ma la decisione è stata rinviata per i timori dell’impatto che avrebbe sulle attività commerciali: dovrebbero chiudere alle 19. Per Pasqua e Pasquetta invece l’idea è di fare come ha fatto il governo Conte Bis a Natale: dichiarare una zona rossa in tutta Italia nei giorni di festa e mitigare di poco le restrizioni nei pre-festivi. In questo caso si profila anche un addio a cinema e teatri aperti il 27 marzo.

Secondo le prime indiscrezioni in zona rossa potrebbero finire Abruzzo e Campania, insieme a Basilicata e Molise.

Ma anche Lombardia, Emilia-Romagna, Marche e le province Trento e Bolzano rischiano misure più restrittive. Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono invece candidate a finire in zona arancione: l’Italia del Nord sarebbe così quasi tutta di quel colore, tranne la Valle d’Aosta e la Liguria. Vincenzo De Luca su Facebook ha annunciato che “la Campania è ormai zona rossa”.

Dieci regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1.

Sono Basilicata, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Trento, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto.

Di queste, il Molise ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1.25, compatibile con uno scenario di tipo 3. Delle altre nove, sei hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni/province autonome hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno.

Sono 14 le Regioni e province autonome con una classificazione di rischio moderato: Basilicata, Calabria, Lazio, Liguria, Molise, Piemonte, provincia di Bolzano, provincia di Trento, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto – prosegue il report -. Di queste nove hanno una alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane: Calabria, Molise, Piemonte, le provincia di Trento, Puglia, Toscana, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Analogamente a quanto avviene in altri Paesi europei – si legge nel report – si rende necessario un rafforzamento/innalzamento delle misure su tutto il territorio nazionale al fine di ottenere rapidamente una mitigazione del fenomeno.

L’incidenza settimanale complessiva si sta rapidamente avvicinando alla soglia di 250 casi per 100.000 abitanti, che impone il massimo livello di mitigazione possibile. Questa soglia è già stata superata dalla Provincia Autonoma di Trento (385,02 per 100.000 abitanti), dalla Provincia Autonoma di Bolzano (376,99 per 100.000 abitanti), dall’Emilia-Romagna (342,08 per 100.000 abitanti), dalle Marche (265,16 per 100.000 abitanti) e dalla Lombardia (254,44 per 100.000 abitanti)

L’indice di contagio Rt medio calcolato sui casi sintomatici in Italia è attualmente pari a 1.06, ovvero è in crescita. Era 0,99 la scorsa settimana, con un limite superiore già oltre 1.

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DECRETO SOSTEGNO: un miliardo per il reddito di cittadinanza, perdite di fatturato calcolato su una intera annualità

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Nel decreto Sostegno dovrebbe essere rifinanziato con un miliardo di euro il reddito di cittadinanza e prorogato il Reddito di emergenza.

L’indiscrezione arriva dopo che il tema è stato al centro dell’incontro tra il ministro del Lavoro Andrea Orlando e il ministro dell’Economia Daniele Franco.

I 32 miliardi di deficit, e che se sarà necessario il governo è pronto ad aumentare, saranno usati anche per rifinanziare il Reddito di cittadinanza (un miliardo) e per prorogare il Reddito di emergenza. Il dl Sostegni dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri giovedì, anche se il provvedimento è articolato e sono ancora molte le tessere del puzzle da ordinare.

Il decreto dovrebbe contenere aiuti per circa nove miliardi e mezzo.

QUESTIONE PERDITE DI FATTURATO PER AUTONOMI

“Il decreto sostegno prevederà interventi calibrati sui danni economici effettivamente subiti, prendendo a riferimento un’intera annualità e non singole mensilità”.

Lo chiariscono fonti del Ministero dello sviluppo economico, aggiungendo che “altre interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono fuorvianti e prive di fondamento”.

Fonti del Mise hanno inoltre reso noto che il decreto Sostegno calcolerà  le perdite subite dalle attività economiche, prendendo come riferimento un’intera annualità e non singole mensilità.

Le fonti chiariscono anche che le interpretazioni, come quella dei due mesi 2020 per il calcolo dei danni, sono «fuorvianti e prive di fondamento».

Conferma arriva dal sottosegretario Claudio Durigon, contattato telefonicamente: saranno «anno su anno» e non dunque confrontando due bimestri (gennaio-febbraio 2019 con gennaio-febbraio 2021) come indicato nella prima bozza del decreto.

Il calcolo su base annua sarebbe in grado di appiattire gli sbalzi che nel 2020 avevano penalizzato alcune particolari categorie. «Se continuano i lockdown dobbiamo mettere mano ad altre iniziative. Io dico sì ad ulteriori scostamenti se dovessero servire», ha dichiarato il sottosegretario Durigon.

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Quartiere Isola : arriva una nuova Ztl, stop alle auto dalle 20.00 in poi

AREA C
AREA C

La nuova zona a traffico limitato sarà attivata dalle 20 alle 6 del mattino 

Verrà istituita, a partire dal prossimo anno, una nuova Zona a Traffico Limitato nel quartiere Isola, attiva dalle ore 20 alle ore 6 tutti i giorni della settimana, a tutela dei cittadini residenti.

Questa la decisione presa dall’Amministrazione comunale per migliorare le condizioni di vivibilità del quartiere, tutelare la sosta dei residenti ed evitare criticità in termini di sicurezza urbana dovute all’intenso traffico, soprattutto in orario notturno.

Il quartiere Isola è molto vivace e vede non solo una notevole presenza commerciale ma anche numerosi bar e ristoranti, oltre a diverse realtà di aggregazione sociale, in grado di attrarre, in particolare la sera, moltissime persone e un grande afflusso di auto. Non solo, la grande richiesta di parcheggio per accedere alle attività si somma alle necessità dei residenti di trovare uno spazio per le loro automobili.

Inoltre, il quartiere è oggetto di interventi di urbanistica tattica in piazza Minniti e in via Toce e del Cavalcavia Bussa che incentivano l’uso di mobilità alternativa e sostenibile.

La vitalità del quartiere comporta la presenza di un gran numero di pedoni e di un importante afflusso di automobili e questo ha già evidenziato alcune criticità che la Ztl notturna mitigherà a vantaggio di una maggiore sicurezza e vivibilità urbana oltre alla necessaria tutela della sosta riservata ai residenti e a chi desidera accedere agli esercizi commerciali ai margini dell’area.

“Il quartiere Isola è ricco di attività ed è un luogo di grande aggregazione sociale – dice Marco Granelli, assessore alla Mobilità e Lavori pubblici – che richiama ogni sera tantissime persone. La scelta di creare una Ztl notturna serve per diminuire la grande pressione veicolare sull’area interessata, garantendo sicurezza ai pedoni e maggiore vivibilità a tutti i residenti. Con oggi facciamo il primo passo di un processo di realizzazione che sarà ultimato con la posa e l’accensione delle telecamere”.

In deroga ai divieti, sarà consentito il transito e la sosta ai residenti e ai domiciliati nelle località comprese nell’area individuata, alle persone con disabilità, alle biciclette e ovviamente ai mezzi di soccorso, di emergenza e di polizia, ai veicoli di supporto a manifestazioni, a eventi e a servizi essenziali, previa autorizzazione del competente Comando di zona della Polizia Locale, ai taxi e ai veicoli adibiti a servizio di noleggio con conducente. Sarà invece consentito il solo transito ai possessori di box o posto auto situato all’interno dell’area e ai veicoli diretti ai parcheggi in struttura il cui accesso avviene dalle vie incluse nell’area oggetto del provvedimento di Zona a Traffico Limitato.

Nel dettaglio il provvedimento si applicherà nel quadrilatero delimitato da via Guglielmo Pepe, via Carlo Farini, via Stelvio, viale Zara e con l’inclusione dell’area compresa tra via Pola, via Ippolito Rosellini, via Filippo Sassetti e via Gaetano de Castillia e del cavalcavia Bussa.

Nel frattempo, al fine di offrire maggiore offerta di sosta ai residenti sono in attuazione diversi interventi che stanno aumentando l’offerta di sosta “gialla” dedicata esclusivamente ai residenti con 196 stalli, alcuni nuovi come quelli in viale Zara e in parte frutto della trasformazione da blu (a pagamento per chi viene da fuori ambito) a gialli.

 

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Vaccini, si cambia sistema: la Regione sceglie Poste Italiane per le prenotazioni

bertolaso moratti
bertolaso moratti

Poste Italiane e Regione Lombardia collaboreranno per velocizzare la campagna di vaccinazione contro il Covid-19

“In coerenza col piano di vaccinazione nazionale, abbiamo scelto di aderire alla proposta fatta da Poste in considerazione della gratuità dei servizi della piattaforma e l’utilizzo già fatto in altre Regioni”. Lo ha annunciato l’assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, durante una conferenza stampa a Palazzo Pirelli.

La piattaforma di Poste, ha ricordato, prevede quattro possibilità di adesione e prenotazione: il portale, il call center, gli sportelli ATM e i postini. “È ampia – ha commentato Moratti – e garantisce una diffusione capillare che ci aiuta in zone di montagna dove c’è meno possibilità di aderire in maniera facile. Altra cosa importante, ai cittadini si danno quattro date disponibili per la prenotazione”.

La Lombardia è la sesta regione ad adottare la piattaforma di Poste Italiane. Come spiegato dall’Amministratore Delegato di Poste Italiane, Matteo Del Fante, in un’intervista al Messaggero, se tutte le regioni aderissero gli italiani potrebbero conoscere entro due settimane la data del loro vaccino.

Obiettivo 170mila vaccini al giorno

Prende il via con Poste la campagna vaccinale di massa della regione più colpita dalla pandemia. L’obiettivo reso noto dal governatore Attilio Fontana, durante la conferenza stampa, è arrivare a effettuare 170.000 vaccinazioni al giorno, raggiungendo almeno 6,6 milioni di persone, sui 10,2 milioni di cittadini residenti. I centri massivi garantiranno 140mila vaccinazioni al giorno, a questi si aggiungono 30mila vaccinazioni in strutture private – che sono state coinvolte già per la vaccinazione degli insegnanti che partirà l’8 marzo – ospedali, ambulatori, farmacie, aziende e altro. Oltre ai 6,6 milioni di obiettivo, la campagna di vaccinazione in Lombardia riguarda 300mila persone nella fase 1 (personale sanitario), 100mila nella 1 bis (polizia e altre professioni sanitaria) e 700mila nella 1 ter (over 80). Inoltre, ci sono 1 milione di persone con plurimorbilità e 1,5 milioni di under 17.

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Vaccino anti covid : trovato accordo per medici e infermieri specializzandi che potranno somministrare le dosi

fieravaccini010
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Accordo raggiunto tra Governo, Regioni e associazioni dei medici specializzandi sulla partecipazione dei giovani camici bianchi alla campagna vaccinale contro il Coronavirus.

La campagna vaccinale, non solo in Lombardia ma in tutta Italia, guadagna nuovi “soldati” che potranno aiutare a somministrare i vaccini. I medici specializzandi hanno infatti raggiunto un’intesa col Governo e le Regioni: potranno somministrare i vaccini a partire dal primo anno di specializzazione, fuori dalle ore dedicate alla formazione e su base volontaria. Chi aderirà sarà “reclutato” dalle aziende e dagli enti del Sistema sanitario nazionale con contratti compatibili con la formazione specialistica, a tempo determinato o di lavoro autonomo. La durata dei contratti, che prevederanno adeguata copertura assicurativa, sarà di massimo sei mesi eventualmente rinnovabili in caso di emergenza. Fissata anche la retribuzione: sarà di 40 euro lordi all’ora.

 

 Ecco il Messaggio dell’Associazione Nazionale dei Medici in Formazione Specialistica

FIRMATO IL PROTOCOLLO D’INTESA – UNA GRANDE VITTORIA PER TUTTI

Con grande soddisfazione annunciamo che le associazioni dei Medici in formazione specialistica hanno sottoscritto il Protocollo di Intesa per il coinvolgimento dei Medici Specializzandi alla campagna vaccinale.
I Ministeri e la Conferenza Stato-Regioni hanno recepito il senso profondo delle nostre richieste ed accolto le nostre proposte:

-Adesione pienamente VOLONTARIA
-CONTRATTO compatibile con la formazione specialistica
-TUTELA della FORMAZIONE
-Adeguata copertura ASSICURATIVA
 Stanziamento di risorse che preveda una RETRIBUZIONE di 40 euro/h lordi omnicomprensivi
 I Medici Specializzandi sono professionisti della Salute come gli altri, ogni giorno si prendono cura dei propri pazienti negli ospedali e sul territorio. Fin dal primo giorno della pandemia, con ferrea volontà hanno aiutato il Paese in un momento di difficoltà, senza mai far mancare il proprio sostegno, nemmeno per un giorno.
 In questo ultimo anno abbiamo chiesto tutele, diritti e soprattutto una dignità professionale al pari di tutti gli altri Medici.
Confidiamo che questo passo in avanti sia solo l’inizio di un percorso di proficua collaborazione per il miglioramento della formazione e del lavoro dei Medici in Formazione Specialistica.
I Medici in Formazione Specialistica sono il futuro del Servizio Sanitario Nazionale. Tutelare il loro lavoro e la loro formazione significa prendersi cura della salute della popolazione.
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