23.5 C
Milano
venerdì, Agosto 1, 2025
Advertisement

Tampone fai da te: arriva il kit al supermercato e in farmacia

Test sierologico 2
Test sierologico 2

Costerà tra i sei e gli otto euro e sarà in vendita nella prima settimana di maggio

Un test rapido per l’autodiagnosi del Covid, da effettuare a casa in pochi minuti: arriva da maggio il kit del tampone nasale “fai da te” e sarà disponibile nelle farmacie e nei supermercati. Il costo oscilla tra i 6 e gli 8 euro e l’esito sarà disponibile in 15 minuti.

La possibilità di effettuare un test antigenico rapido a casa, senza più recarsi in farmacia, rappresenta un altro passo importante per garantire la sicurezza dei cittadini di tutto in mondo in modo rapido ed efficace. Arriva anche in Italia, a partire da maggio, il tampone “fai da te” per rilevare eventuali tracce di Covid.  “Il kit rapido Bosom” – spiega l’azienda produttrice in una nota- “per l’autodiagnosi del coronavirus è stato il primo prodotto ad essere debitamente testato e certificato CE dall’organismo notificato dell’UE TÜV SÜD Product Service GmbH, che conferma la qualità del prodotto”. Pur non avendo la stessa affidabilità di un test molecolare, il tampone potrà consentire di individuare la positività anche in assenza di sintomi.

COME FUNZIONA

Il test per l’autodiagnosi del coronavirus ha un funzionamento molto semplice: sarà infatti eseguito un tampone della regione nasale anteriore e sarà in grado di fornire il risultato dopo 15 minuti, rilevando anche tutte le mutazioni del virus attualmente conosciute. Il kit rapido include una scheda per il test rapido dell’antigene SARS-CoV-2, un tampone sterilizzato, un tubo con tappo contagocce per l’estrazione dell’antigene, la soluzione reagente per l’estrazione del campione e le istruzioni per l’utilizzo.

Il prodotto, infine, è stato inserito nell’elenco dei dispositivi medici del ministero della Salute, una classificazione che a differenza dei farmaci ne consente la vendita ovunque. Dal ministero è stato comunque chiarito che “come tutti i dispositivi medici con le autorizzazioni in regola per la vendita e il commercio e con il marchio CE è stato iscritto dai produttori nella banca dati del Ministero della Salute in maniera autonoma. Il Ministero della Salute svolge attività di sorveglianza e vigilanza sui dispositivi medici in coerenza con le norme vigenti”.

Situazione Vaccini

I dati forniti dal Governo sulla campagna di vaccinazione contro il Covid. Il numero delle somministrazioni alle ore 23:57 del 19 aprile è di 15.467.656. Le quantità consegnate sono calcolate considerando 5 dosi per fiala. Eventuali valori percentuali superiori a 100 evidenziano l’utilizzo della 6^ dose

Advertisement

Calvairate Social Park 2021: l’iniziativa culturale dell’estate 2021

calvairate social park
calvairate social park

Calvairate Social Park: nell’estate del 2021 nasce un nuovo progetto culturale e sociale per riportare speranza e vita nel quartiere Calvairate di Milano. 

Calvairate Social Park 2021 nascerà nell’estate del 2021 presso il Giardino Francesco Rucci in Piazzale Ferdinando Martini, all’interno del Quartiere Calvairate, nel Municipio 4 di Milano, grazie alla promozione dell’associazione Outsound Art Production.

L’obiettivo è quello di dar vita a un nuovo polo culturale, un luogo di aggregazione sociale che sarà teatro di numerosi eventi e iniziative. Attività per ragazzi, adulti e bambini e ingresso gratuito per tutti.

I pilastri su cui si baserà Calvairate Social Park, infatti, sono valori come l’inclusione, la cultura, la sostenibilità. L’iniziativa sarà multilingue per consentire una partecipazione ampia e attiva e sarà interamente plastic free, nel pieno rispetto dell’ambiente in cui sarà svolta.

Un segnale di ripresa e di speranza che illuminerà Milano durante tutti i fine settimana di giugno e luglio 2021 con spettacoli, concerti, workshop, laboratori e attività sportive.

Ecco il video ufficiale dell’iniziativa:

Il progetto è già stato approvato: il Municipio di Milano ha accordato il suo patrocinio e anche la banca BCC di Milano e Progetto VIS supportano l’iniziativa.

Inoltre, con lo scopo di concretizzare al meglio l’idea del Calvairate Social Park, è stata avviata una campagna di crowdfunding sulla piattaforma IdeaGinger.it.

I fondi raccolti permetteranno di finanziare il calendario di concerti, DJset, attività, sportive, workshop, formazione, intrattenimento, relax.

La riuscita di Calvairate Social Park, dunque, dipenderà dal sostegno di tutti.

Advertisement

ESTATE 2021: ufficiale, verranno applicate le stesse regole Covid-19 del 2020

spiagge 2020 coronavirus
spiagge 2020 coronavirus

Estate 2021: si potrà andare in spiaggia con le stesse regole che erano in vigore nel 2020. Lo ha detto il coordinatore del tavolo interregionale sul Demanio e assessore ligure Marco Scajola, al termine di una riunione con le Regioni.

 “Lo scorso anno come Regioni avevamo lavorato per realizzare linee guida che il governo recepì e che non ha mai visto spiagge chiuse per Covid. Per la prossima estate ripartiamo da li”, ha detto Scajola.

Con oltre 7.000 km di costa e un numero elevato di aree di balneazione (un quarto del totale europeo) abitate da 17 milioni di persone, che possono anche raddoppiare in alta stagione, può diventare significativo il rischio riconducibile al turismo balneare.

Affollamenti, spostamenti, vicinanza e contatto sono infatti più frequenti nelle aree tipiche dell’ambiente balneare in stabilimenti, spiagge attrezzate o di libero accesso. Tale rischio può assumere gradi diversi a seconda dei differenti indici sanitari valutati a livello regionale e locale. A segnalarlo è l’Istituto superiore di Sanità.

Assume invece scarsa rilevanza il rischio correlato alla potenziale contaminazione delle acque da reflui o da escreti infetti presenti a monte dell’area di balneazione o diffusi da imbarcazioni. Le misure di controllo e monitoraggio a carattere ambientale e sanitario applicate in base alla normativa vigente, infatti, ma anche la suscettibilità del virus alle variabili ambientali rendono trascurabile il rischio.

LE INDICAZIONI DA SEGUIRE

  1. Prenotare l’accesso agli stabilimenti (anche online), eventualmente per fasce orarie, in modo da prevenire assembramenti, e registrare gli utenti, anche per rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi, mantenendo l’elenco delle presenze per un periodo di almeno 14 giorni, nel rispetto della normativa sulla privacy;
  2. Utilizzare cartellonistica e locandine con le regole comportamentali per i fruitori delle aree di balneazione e i bagnanti per prevenire e controllare i rischi- comprensibili anche per utenti di altre nazionalità;
  3. Regolamentare gli accessi e gli spostamenti sulle spiagge, anche attraverso percorsi dedicati, e disporre le attrezzature, in modo da garantire in ogni circostanza il distanziamento interpersonale;
  4. Garantire distanziamento interpersonale di almeno 1 metro tra persone non appartenenti allo stesso nucleo familiare, in ogni circostanza, anche durante la balneazione;
  5. Controllare la temperatura corporea, ove possibile, del personale e dei bagnanti con interdizione di accesso se questa risulta superiore ai 37,5 gradi;
  6. Vietare qualsiasi forma di aggregazione che possa creare assembramenti, quali, tra l’altro, attività di ballo, feste, eventi sociali, degustazioni a buffet; di interdire gli eventi musicali con la sola eccezione di quelli esclusivamente di “ascolto” con postazioni sedute che garantiscano il distanziamento interpersonale;
  7. Pulire, con regolarità almeno giornaliera, le varie superfici, gli arredi di cabine e le aree comuni e sanificare in modo regolare e frequente attrezzature (sedie, sdraio, lettini, incluse attrezzature galleggianti e natanti), materiali, oggetti e servizi igienici, limitando l’utilizzo di strutture (cabine docce singole, spogliatoi) per le quali non sia possibile assicurare una disinfezione intermedia tra gli utilizzi promiscui;
  8. Non trattare in alcun caso spiagge, terreni, arenili o ambienti naturali con prodotti biocidi;
  9. Evitare l’uso promiscuo di qualsiasi attrezzatura da spiaggia;
  10. Dotare i bagnanti di disinfettanti per l’igiene delle mani; di fornire disinfettanti e DPI adeguati al personale (mascherine, schermi facciali, guanti) e utilizzare obbligatoriamente DPI in caso di contatti ravvicinati con bagnanti e attività a rischio.

L’informativa e la sorveglianza, in ambienti di libero accesso, come le spiagge libere, risulta di difficile praticabilità. Pertanto, in questo ambito sono chiamati i sindaci e/o agli altri enti locali competenti a dover applicare ogni adeguata misura volta a garantire condizioni di riduzione dei rischi e, ove necessario, a definire attività di vigilanza sul rispetto delle misure da parte dei fruitori delle spiagge, a regolamentare gli accessi per consentire il distanziamento interpersonale, individuare le procedure di sanificazione delle attrezzature e delle aree comuni.

Rimangono valide le seguenti indicazioni per tutti: rispetto del distanziamento interpersonale di almeno 1 metro; responsabilità di vigilanza sul distanziamento anche dei bambini; misure di igiene personale, pulizia e disinfezione frequenti delle mani; igiene respiratoria: starnutire e/o tossire in fazzoletti di carta o nel gomito; uso di mascherine quando le misure di distanziamento siano di difficile mantenimento (le mascherine dovranno essere smaltite con i rifiuti indifferenziati). Il rapporto enfatizza come la possibilità di contenere e controllare la diffusione di COVID-19 è fondamentalmente legata ai comportamenti individuali- soprattutto il distanziamento fisico, nel rispetto degli altri. Quest’ultima necessità può comportare in molti casi modalità di fruizione degli ambienti diverse rispetto alla prassi consueta, come il contingentamento degli accessi su prenotazione e l’adeguamento alle rigorose regole comportamentali, tra cui la vigilanza sui bambini.

Ogni messaggio comunicativo deve essere improntato alla consapevolezza del ruolo che ognuno deve assumere riguardo alla conoscenza e al rispetto delle rigorose norme che caratterizzeranno questa stagione balneare, con la necessità che tali norme siano adeguatamente diffuse e illustrate ai professionisti del settore e alla popolazione generale, conclude l’Iss.

Advertisement

Aree Falck Sesto San Giovanni – Milano: quattro eccellenze italiane per la loro riqualificazione

©FosterPartners Boulevard scaled e1618937749347
©FosterPartners Boulevard scaled e1618937749347

Aree Falck Milano Sesto : quattro prestigiosi studi di architettura scelti per la riqualificazione urbana di Sesto San Giovanni (Milano). 

Il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, insieme all’assessore all’Urbanistica Antonio Lamiranda, affermano che lo scopo dei lavori di riqualificazione è quello di migliorare l’accessibilità, la fruibilità e la sicurezza dell’intero quartiere.

I lavori di riqualificazione inizieranno a maggio 2021 con una data di fine stimata per giugno 2023.

Le vecchie acciaierie di Sesto San Giovanni erano ormai divenute una delle aree dismesse più grandi di tutta Europa, da qui la svolta. Per la riqualificazione sono state selezionate da Hines, partner del progetto di riconversione, quattro prestigiose realtà architettoniche, tutte made in Italy.

Antonio Citterio Patricia Viel, Barreca & La Varra, Park Associati e Scandurra Studio Architettura. Quattro studi con stili differenti, che – nonostante questo – punteranno all’equilibrio e alla qualità dell’intero progetto finale. Afferma il sindaco: “la loro integrazione sarà il punto qualificante”.

Il progetto inizierà dal comparto Unione Zero, zona di 250 mila metri quadri, e a ogni studio di architettura sarà affidato un compito diverso.

Antonio Citterio Patricia Viel (ACPV): progettazione degli spazi direzionali e hotel di circa 250 camere. 

Barreca & La Varra: progettazione di residenze in edilizia convenzionata. 

Park Associati: progettazione dello studentato con circa 700 posti letto. 

Scandurra Studio Architettura: progettazione delle residenze libere.

Sono previsti inoltre due istituti di ricovero e cura a carattere scientifico d’eccellenza, un parco urbano di quasi 25 ettari, una stazione a ponte progettata da Renzo Piano, un boulevard per passeggiate e attività commerciali, oltre 10.000 nuovi alberi e 15 chilometri di piste ciclo-pedonali.

Secondo le parole del sindaco: “Con questa imponente riqualificazione che tocca ogni aspetto, Sesto San Giovanni farà da traino per tutta la Città Metropolitana, permettendole di tenere il passo delle maggiori metropoli europee”.

Advertisement

Torre Breda : il mega attico panoramico con vista a 360 gradi su Milano

Torre breda milano
Torre breda milano

Eden Skyhouse Milano è l’esclusivo attico panoramico situato al 29esimo piano della Torre Breda (P.zza Repubblica, via Vittor Pisani 2) e a pochi metri dal quartiere business di Porta Nuova a Milano, uno spazio interno ed esterno con giardino per eventi privati d’élite.

Dai suoi 110 metri di altezza, è l’attico panoramico più alto della città dalla cui terrazza verdeggiante di piante e fiori, si rimane rapiti da una vista unica a 360 gradi senza confini fino all’orizzonte, dove “sole e azzurro brillano anche quando la città intristisce sotto una bassa coltre di nebbia”. Dalla Stazione Centrale sul lato est, ai nuovi e adiacenti grattacieli di Porta Nuova che osano sfidare la gravità come la Torre Unicredit, il Diamante e il Bosco Verticale, la vista si perde sui tetti della città ed oltre arrivando persino alle montagne e alle pianure nelle giornate più limpide.

Sul lato ovest spicca una fontana rinascimentale in marmo rosa di Candoglia, lo stesso usato per il Duomo di Milano, che raffigura proprio in direzione della Cattedrale due putti amanti raccolti in una conchiglia sorretta da due creature marine tra le quali fa capolino la testa di un serpente edènico.

Ogni luogo ha la sua storia. Eden Skyhouse Milano ne ha una molto particolare: fino a un paio di anni fa è stata una residenza privata, appartenuta per oltre mezzo secolo a una sola famiglia milanese, cosicché nessuno ha mai potuto vedere la bellezza di questo luogo.

Situato tra il ventinovesimo e il trentesimo piano, da un mega terrazzo di circa 412 mq si può godere di un panorama e una vista davvero mozzafiato. Sviluppato su 2 piani, conta 8 locali (15 vani) e 3 bagni, l’attico misura in totale circa 470 mq. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla bellissima fontana che si trova proprio sul terrazzo realizzata con lo stesso marmo con cui è costruito il Duomo di Milano!

attico TORRE BREDA MILANO VIA VITTOR PISANI

Invisibile dal basso anche per chi cammina con il naso all’insù, come attico del Grattacielo Milano (spesso conosciuto come Torre Breda) Eden Skyhouse Milano eredita la storia di questo edificio: costruito nel Dopoguerra tra il 1950 e il 1955 su progetto dell’architetto Luigi Mattioni e simbolo della Milano progressista, poteva vantare comodità moderne e soluzioni tecniche all’avanguardia: posta pneumatica, vasche in ghisa riscaldate, garage comunicanti e geotermia per il condizionamento e il riscaldamento.

Nel celebre film di Luigi Zampa “Ragazze d’oggi” del 1955, esso rappresentava la casa dei sogni della classe emergente. Al Grattacielo di Milano spetta un altro importante primato: quello di essere stato il primo ad aver superato la Madonnina del Duomo (108,50 m), fino ad allora il punto più alto della città.

La location può contenere fino a 80 ospiti (dislocati tra locali interni e giardino esterno), contando su otto locali (quindici vani), tre bagni e una cucina completa professionale per servizio catering.

Per preservare il prestigio e l’aura di mistero e riservatezza della struttura, Eden Skyhouse Milano non è aperta al pubblico e, solo previa approvazione e accurata selezione dei progetti presentati, ospiterà i più desiderabili eventi nella capitale della moda e del design. L’esclusività raggiunge un livello ancora superiore con il “segretissimo” 30esimo piano…

 

Avevamo già fatto un video per riprendere la vista anche se la giornata e il cielo non erano proprio dei migliori !

Advertisement

Riaperture Lombardia: per Fontana in dubbio il rientro a scuola

riaperture fontana lombardia
riaperture fontana lombardia

Riaperture in dubbio in Lombardia. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana parla di scuole, trasporti e riaperture: “Impossibile scuole al 100%”. 

La speranza di una riapertura completa delle scuole in Lombardia è lontana, anche con il nuovo decreto. Il presidente della regione Fontana, infatti, ha posto dubbi sulla questione.

Il nuovo decreto dipenderà dai dati di ogni regione, le scuole dovrebbero tornare in presenza al 100% dal 26 aprile anche in zona arancione, ma secondo Fontana “gradualità e buon senso sono fondamentali”.

Il problema delle riaperture delle scuole riguarda i trasporti: non è fattibile una ripartenza della scuola al 100% accompagnata da una ripresa dei trasporti al 50%. Una soluzione, secondo le parole del Presidente della Lombardia, sarebbe quella di dilazionare l’ingresso degli studenti nelle scuole.

La volontà di riuscire nell’impresa però è sempre presente: tenere le scuole chiuse è stato motivo di sofferenza per tutti. Afferma Fontana “Bisogna chiedere un sacrificio al corpo insegnanti e dirigenti.”

Il Presidente si esprime anche per quanto riguarda la questione trasporti e spostamenti:

«Il coprifuoco è una di quelle misure che deve tenere conto dell’evoluzione della situazione, ma in questo momento credo che sia più importante pensare alle attività commerciali che devono cominciare a lavorare. Bisogna valutare di giorno in giorno l’evoluzione dei numeri, credo che siamo vicini a una scelta definitiva. Gradualità e buonsenso sono fondamentali. Con questo Governo c’è un dialogo continuo, rispetto al precedente, ed è un grande vantaggio».

«Pass per spostamenti? Ci si deve lavorare ci sono problemi per il rispetto della privacy. Comunque ogni strumento che consenta la possibilità ai turisti di accedere al nostro paese è un vantaggio. Valutiamo come si deve farlo e i tempi per farlo».

Advertisement

Spiagge per cani sui laghi Lombardi : ecco alcuni consigli dog friendly

cani spiaggia id541283784
cani spiaggia id541283784

Le vacanze o i weekend in spiaggia al lago possono diventare un momento di relax da condividere anche con il tuo cane.

Ecco alcuni indirizzi di dog beach, sia libere che attrezzate, in cui il tuo amico a quattro zampe potrà divertirsi insieme a te e sarà il benvenuto.

1. LAGO D’ISEO

Lido Cani

Via Cadorna,Sulzano (BS)

Piccola spiaggia libera comunale, pavimentata e con un fondo di sassolini in cui i cani sono ammessi. Per informazioni, contattare la Proloco di Sulzano:

Darsena Beach

Pisogne (BS)

Spiaggia del lago d’Iseo con uno spazio dedicato ai cani e ai loro proprietari. Si tratta della “Dog Sunny Beach” all’interno del lido Darsena di Pisogne, gestito da alcuni istruttori cinofili accreditati E.n.c.i. e U.c.i.s. L’ingresso è gratuito. Per informazioni visita la pagina Facebook.

2. LARIO O LAGO DI COMO

La spiaggia della Malpensata

Viale dei Giardini,frazione Olivedo di Perledo,Varenna (LC)

L’ unica spiaggia per cani sul ramo orientale del lago di Como si trova al termine del Viale dei Giardini, prima della galleria che immette sulla provinciale 72, a due passi da Varenna.

Qui i cani possono muoversi liberamente, senza museruola e guinzaglio, sempre sotto sorveglianza del proprio padrone. Un cancello evita che i cani possano correre verso la strada provinciale.

L’ingresso è libero.

3. LAGO DI GARDA

Fido Beach

Via Repubblica,Manerba del Garda (BS)

Fido Beach è situata a Manerba del Garda, in località Punta del Rio, vicinissima alla Riserva Orientata della Rocca di Manerba, parco naturale ed archeologico.

Spiaggia attrezzata per cani e conduttori sul Lago di Garda, dove sono ammessi cani di ogni taglia, anche più di uno per cliente. Accesso libero al lago per il bagno, possibilità di lasciare i cani liberi se educati e senza problemi comportamentali

La spiaggia è gestita dal centro cinofilo Ca’Nina. E’attrezzata con ombrelloni e lettini, area per lo sgambo libero dei cani, ciotole e materassini. Il fondo è quello sassoso tipico di questa zona del lago di Garda.

Bracco Baldo Beach

Località Fornaci,Peschiera del Garda

Spiaggia attrezzata con ombrelloni e lettini in una delle tre maggiori città del lago di Garda, che si sviluppa sulla sponda meridionale, circondata da prati e boschi. Noleggiando una sedia a sdraio si potrà avere anche un lettino gratis e un kit di benvenuto con ciotola, copertina, sacchetti e appendi cellulare. A disposizione docce e aree per i bisogni recintate.

4. LAGO MAGGIORE O VERBANO

Si può passeggiare con il proprio 4 zampe e fargli fare il bagno, senza guinzaglio e museruola, in diversi punti della costa del Lago Maggiore.

Dog Beach

via Leonardo da Vinci. Loc. Pirolino Dormelletto Ticino (NO)

Spiaggia cani comunale, con alberi che offrono ombra. Vi si accede da un comodo parcheggio, cane e padrone possono sostare in spiaggia e fare il bagno nel lago. E’ stata attrezzata con cassettine che erogano i sacchetti per raccogliere le deiezioni. Disponibili sdraio e ombrelloni a nolo.

Spiagge cani

Belgirate

I cani sono ammessi in prossimità della foce del rio Magrino e all’altezza di Villa Azalea.

Spiaggia Cani

Corso Umberto I, 67 – Stresa

Si trova nel tratto davanti al GRAND HOTEL DES ILES BORROMÉES.

Spiaggia Cani alla Foce del fiume Selva Spessa

Baveno

Accesso libero ai cani senza guinzaglio, ma solo alla foce.

Spiaggia Cani Scalo Villa Taranto

La spiaggia riservata ai cani è quella accanto all’imbarcadero di Villa Taranto.

 

Spiagge Ghiffa

I cani sono ben accetti in tutte le spiagge, ad eccezione di quella del Cavallo e di Villa Ada.

 

Spiagge Oggebbio

Si può sostare in libertà in due punti della spiaggia sotto Camogno, a Cannero in via delle Magnolie, in prossimità del porticciolo del residence Hapimag e a Cannobio nell’area del torrente Cannobino.

5. LAGO D’IDRO

La maggior parte delle spiagge del Lago d’Idro sono dog friendly e quindi sono tante le alternative.

Advertisement

MILANO DA LEGGERE : dieci libri in formato e-book da scaricare gratis fino al 30 giugno

libri da leggere in viaggio
libri da leggere in viaggio

“Milano da leggere” : dal 19 aprile e fino al prossimo 30 giugno 2021

Riparte  per la sua sesta edizione “Milano da leggere”, l’iniziativa di promozione della lettura organizzata dall’Area Biblioteche del Comune di Milano che propone una selezione di libri digitali scaricabili gratuitamente dal sito del comune .

Sarà possibile scaricare gli ebook anche in giro per la città, mentre si passeggia o si aspetta il tram: basterà inquadrare il qrcode presente sui manifesti dell’iniziativa o copiare il link dagli schermi che invitano al download per accedere al testo del libro. Grazie ad ATM S.p.A, partner tecnico dell’iniziativa, il download è possibile anche su tutta la rete della metropolitana e dei mezzi di superficie.

Quest’anno la rassegna torna a tingersi di giallo, come la sua prima edizione, offrendo al pubblico dei lettori dieci romanzi tra polizieschi, thriller e noir, ma anche una galleria di personaggi singolari che si muovono per le strade di Milano, in luoghi riconoscibili o da scoprire, testimoni dei cambiamenti che l’attraversano.

I dieci titoli sono disponibili gratuitamente grazie alla collaborazione degli autori e degli editori Corbaccio, Frilli, Marsilio, Mondadori, Piemme, Rizzoli, Sellerio, Sonzogno, Tea, Todaro che hanno messo a disposizione le loro opere.

Dopo la prima uscita di lunedì 19 aprile, gli ebook saranno pubblicati con cadenza settimanale, ogni mercoledì fino al 23 giugno. Tutti i titoli saranno scaricabili fino al 30 giugno.

Le varei opere resteranno disponibili per il download gratuito fino al 30 giugno, le biblioteche offriranno in appendice altri tre gialli “storici”, pubblicati nella collana “Gli ebook della Sormani” con il consenso di chi ne detiene i diritti: l’inedito “Maledetta macchina, maledetta notte. I ragazzi della porta accanto” di Maria Alberta Scuderi, seguito da “Tutti sul filo” di Nicoletta Bellotti e “L’indagine di Via Rapallo” di Raffaele Crovi.

Scarica e leggi: www.comune.milano.it/milanodaleggere.

 

 

Advertisement

Università: dal prossimo anno accademico sarà possibile l’iscrizione in più atenei

universita iscrizione a piu atenei scaled
universita iscrizione a piu atenei scaled

Più di un’università contemporaneamente: a breve sarà consentita l’iscrizione in più atenei anche in Italia.

Maria Cristina Messa, Ministra dell’università e della ricerca della Repubblica Italiana, ha annunciato al Corriere della Sera che “tra poco sarà possibile iscriversi in più università”.

È stata infatti approvata dal Parlamento la legge che lo consente e anche in Italia, a partire dal prossimo anno accademico, potrà essere selezionato più di un corso di laurea allo stesso tempo.

L’interdizione risaliva all’epoca fascista e resisteva indenne dal 1933. L’articolo 142 del Regio Decreto n. 1592 del 31 agosto 1933 impediva a tutti gli studenti italiani di frequentare contemporaneamente due percorsi universitari, che fossero nello stesso ateneo o in due atenei distinti. Ciò valeva sia per percorsi di laurea dello stesso livello (due lauree triennali o due lauree magistrali) sia per chi avesse voluto frequentare contemporaneamente un corso di laurea e, per esempio, un master.

88 anni d’attesa, ma adesso anche l’università Italiana sarà allineata al resto del mondo e concederà il diritto di iscrizione a più di un ateneo contemporaneamente. La Commissione Cultura aveva dato il via libera al testo che permetterà finalmente di avere un curriculum professionale multidisciplinare.

Adesso anche il Parlamento ha approvato la legge, perciò non resta che aspettare l’inizio del nuovo anno accademico.

Advertisement

LIVERPOOL: il 2 maggio un concerto covid-test con 5mila persone senza mascherine

I grandi concerti del 2025 a Milano: una stagione di musica live da non perdere
I grandi concerti del 2025 a Milano: una stagione di musica live da non perdere

LIVERPOOL – Senza distanziamento sociale né mascherine, ma test negativo prima e dopo l’evento. Così circa 5mila persone potranno partecipare a un concerto della band Blossoms a Sefton Park (che a regime può ospitarne 7.500), a Liverpool, il 2 maggio.

Si tratta di un evento-pilota del piano del governo britannico per uscire dalla pandemia.

Stando a quanto riferito dal Dipartimento per il digitale, la cultura, i media e lo sport, gli spettatori dovranno sottoporsi a un test rapido, che mostra il risultato in 30 minuti, in un centro allestito sul posto prima dell’ingresso. Ai partecipanti verrà anche chiesto di fare un test dopo il concerto e di fornire i dettagli di contatto al sistema sanitario nazionale (Nhs) per garantire di potere essere contattati nel caso di esiti positivi ai test.

“Un passo avanti verso un’estate di eventi dal vivo”, ha dichiarato il segretario alla Cultura, Oliver Dowden. La speranza è che non “passi molto tempo prima che i concerti tornino per sempre”. Il segretario alla Sanità Matt Hancock ha affermato che i risultati del concerto “ci aiuterà a garantire che i grandi eventi futuri possano svolgersi in sicurezza”.

Tra gli altri eventi-prova previsti dall’esecutivo britannico, la semifinale di FA Cup (la Coppa nazionale di calcio inglese) tra Leicester City e Southampton al Wembley Stadium di Londra, dove sarà concesso l’ingresso a 4mila persone.

Advertisement

Recovery Fund: flashmob a Milano per l’equità di genere

flashmob milano recovery fund
flashmob milano recovery fund

Recovery fund: si richiedono più tutele per le donne con un flashmob in diverse città d’Italia, anche a Milano. 

In data 18 aprile 2021 il movimento “il Giusto Mezzo” ha organizzato una manifestazione all’Arco della Pace. La richiesta: maggiore equità per le donne nel Recovery Fund. Il mezzo: un flashmob (con distanziamento sociale e mascherine) per porre l’attenzione sulla causa.

Il tema scelto per il flashmob è quello di una gara di corsa, con lo scopo di evidenziare il gap di genere: #CorsaAlRecovery. Ogni disparità di genere presente nella realtà sociale e lavorativa italiana a sfavore delle donne faceva fare loro un passo indietro prima ancora dell’inizio della gara. In questo modo, lo svantaggio è stato reso visibile in modo chiaro e d’impatto.

Il flashmob è stato protagonista di molte piazze italiane, tra cui: piazza Santa Maria Novella a Firenze, l’Arco della Pace a Milano, piazza del Popolo a Roma. Ma anche a Torino, in piazza Castello, nella piazza Garibaldi di Parma e a Treviso, in piazza Borsa.

Le persone coinvolte, intervistate durante la manifestazione hanno esplicitato i termini delle richieste: in primo luogo che il 50% dei fondi del Recovery Fund venga destinato alle donne. Sono infatti necessarie maggiori infrastrutture che permettano di aumentare l’occupazione femminile e ridurre la disparità di genere.

Inoltre, tra le altre cose, viene richiesto un congedo di paternità di cinque mesi, che sia valido anche per i lavoratori e le lavoratrici autonome, asili nido a tempo pieno, allargamento dell’offerta di cura per anziani e disabili, abolizione del gender pay gap, agevolazioni all’accesso al credito.

È stato stimato che se il tasso di occupazione femminile in Italia fosse uguale a quello maschile il Pil del nostro Paese aumenterebbe di 88 miliardi.

Durante l’ultimo anno sono stati persi ben 444 mila posti di lavoro, dei quali 312 mila hanno coinvolto le donne. Per non parlare delle percentuali di reddito: i redditi femminili sono più bassi di quelli degli uomini del 46,7%.

Il 30 aprile il Presidente del Consiglio Mario Draghi consegnerà all’Europa il piano italiano per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund.

Advertisement

Green Pass operativo da giugno, così si tornerà a viaggiare in Europa

passaporto sanitari
passaporto sanitari

Il certificato proposto da Bruxelles è gratuito e consiste in un QR code da esibire per poter viaggiare

Arriva la data ufficiale per la nascita del sistema che permetterà di muoversi all’interno dei territori degli Stati mebri in vista della stagione estiva.

Per ottenerlo sarà necessario essere :

  • vaccinati,
  • guariti,
  • negativi al Covid-19

La Commissione Europea è adesso al lavoro per finalizzare il funzionamento del certificato che, secondo quanto detto dal commissario Ue per il Mercato Interno Thierry Breton, “dovrà essere implementato dagli Stati membri per raggiungere la piena operatività nel mese di luglio”

Dall’1 giugno saremo pronti. Stiamo procedendo velocemente sotto il profilo tecnico e legislativo”, ha detto il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando in audizione al Parlamento europeo .

In sostanza, il pass europeo verrà rilasciato ai cittadini Ue e ai loro familiari, indipendentemente dalla nazionalità, e sarà valido in tutti i Paesi dell’Ue, più Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Potranno richiedere il certificato anche i cittadini di Paesi terzi che risiedono in Ue e i turisti che hanno il diritto di viaggiare in altri Stati membri.

Infine, la Commissione ha sottolineato che il Green Pass sarà una misura temporanea che verrà sospesa una volta che l’OMS dichiarerà la fine dell’emergenza sanitaria internazionale.

L’Italia pensa ad un pass per muoversi all’interno delle regioni, mentre per i viaggi all’estero l’orientamento è di restare allineati al coordinamento europeo.

Per quanto riguarda il nostro paese, a confermarlo è anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri: “Partiremo probabilmente con la creazione di un pass cartaceo, per farlo poi diventare digitale più avanti. Saranno tre le possibilità per ottenerlo: non solo la vaccinazione, ma anche un tampone nelle ultime 48 ore oppure l’aver avuto il Covid nei sei mesi precedenti”.

 

Advertisement

LETIZIA MORATTI: “Tra due settimane 100 mila iniezioni al giorno in Lombardia”

letizia moratti lombardia
letizia moratti lombardia

Continua la rincorsa della Lombardia per recupere il terreno perduto all’inizio sul fronte vaccinazioni: domani, lunedì 19 aprile, si apre una nuova fase con le prenotazioni che vengono aperte alla fascia di età 65-69 anni.

LETIZIA MORATTI – “La Lombardia ha avuto una partenza lenta, è vero, il primo milione di dosi lo abbiamo somministrato in 78 giorni, il secondo milione di dosi in 28 giorni, quindi abbiamo avuto una fortissima accelerazione sul piano vaccinale”.

Obiettivo 100mila al giorno

“Noi abbiamo una programmazione concordata col generale Figliuolo che arriva fino al 7-8 maggio, questa settimana abbiamo ottenuto una media di 50mila vaccini al giorno, dalla prossima saliremo a 65-68mila al giorno per arrivare dalla settimana successiva fino a 100mila vaccini al giorno”.

E ha aggiunto: “Noi abbiamo presentato un piano vaccinale che ci consente, con tutte le linee vaccinali e gli hub, di arrivare a 144mila  vaccini al giorno, oltre a quelli che possiamo fare in farmacia e poi in azienda, quando sarà possibile”. “Io al momento non mi sono ancora vaccinata – ha  sottolineato -, aspetterò il mio turno che comunque è in arrivo. Credo che, come succede quando si fa il vaccino anti influenzale, non chiederò quale vaccino mi faranno. Dobbiamo aver fiducia perché abbiamo bisogno di vaccinare tutti per ripartire”.

Cambio di marcia

Quanto alle prenotazioni del vaccino, dopo le problematiche sperimentate nei mesi scorsi in Regione, “ora col cambiamento della piattaforma informatica le prenotazioni sono molto più facili. Ci si può prenotare tramite il portale delle Poste ed è un sistema più semplice e facile. Dopo le criticità iniziali sono contenta di averlo cambiato. All’inizio mi era sembrato giusto dare fiducia alla piattaforma regionale poi abbiamo inserito delle clausole per rescindere il contratto e abbiamo cambiato”

Advertisement

Accessorize chiude i negozi in Italia e a Milano licenziando 72 persone

chiude accessorize italia milano licenziati
chiude accessorize italia milano licenziati

Accessorize chiude e lascia a casa 72 persone, 22 a Milano

Settantadue addetti, in gran parte donne, impiegati nei negozi Accessorize, rischiano il posto di lavoro. Ventidue solo a Milano.

La denuncia è della Fisascat Cisl che ha potuto vedere l’istanza presentata al Tribunale Fallimentare di Milano da Melite Italia, la società che gestisce i 25 punti vendita nazionali del marchio inglese (la sede centrale è a Londra) specializzato in bigiotteria e accessori per l’abbigliamento.

Prima dello scoppio della pandemia Accessorize contava fra Milano e hinterland nove punti vendita, con 41 dipendenti, ridotti successivamente agli attuali quattro (al momento sono chiusi), che occupano 16 lavoratrici (altri 6 addetti sono in forza negli uffici della sede amministrativa, sempre a Milano).

Accessorize chiude i negozi in Italia, continuerà a esistere online

L’istanza di Melite Italia è un “fulmine a ciel sereno”, ha sottolineato Massimiliano Genova in un comunicato stampa diffuso dal sindacato. Durante l’ultimo incontro l’azienda non avrebbe parlato di alcun esubero. Fisascat Cisl ha richiesto con urgenza un tavolo di confronto per la revoca degli esuberi, come previsto dal blocco dei licenziamenti, e verificare insieme soluzioni alternative, tanto per il risanamento della situazione finanziaria che per l’impatto occupazionale delle possibili manovre.

“Il piano di concordato preventivo presentato al Tribunale – osserva Massimiliano Genova, operatore della Fisascat Cisl milanese – prevede la chiusura di tutti i negozi in Italia e il licenziamento di 72 persone. E’ il colpo di grazia per un marchio molto noto che, però, resterà in vita soprattutto con l’e-commerce e dei piccoli sub-franchising.

La chiusura dei 25 negozi a marchio Accessorize in tutta Italia è il “colpo di grazia” per il marchio, come ha dichiarato ancora il sindacalista, ma il brand continuerà a sopravvivere grazie all’e-commerce e a contratti di sub-franchising con altre catene. Si tratta inoltre di un altro brutto capitolo per l’occupazione femminile in Italia, a fronte della chiusura di altri negozi con molte lavoratrici, come Douglas.

Di fatto l’azienda ha deciso di scaricare sui dipendenti diretti un trend negativo che durerebbe dagli ultimi tre anni. Questo è inaccettabile”.
Il sindacato lamenta di avere avuto notizia delle difficoltà indirettamente e solo tramite il Tribunale.

La preoccupazione fra i dipendenti è altissima. Al momento, con l’emergenza sanitaria in corso, sono tutti in cassa integrazione. I dati dicono che la pandemia ha colpito in particolare l’occupazione femminile: questa vertenza ne è una ulteriore conferma.

Advertisement

BOLLETTINO CORONAVIRUS : numeri e dati dei contagi di oggi

vaccino coronavirus
vaccino coronavirus

DOMENICA 18 APRILE

Gelmini: “Immunità di gregge tra agosto e settembre”

“Con questo ritmo nelle vaccinazioni nell’arco di un paio di mesi, tra agosto e settembre, potremmo raggiungere l’immunità di gregge”. Lo ha detto la ministra Miariastella Gelmini durante il programma “Il caffé della domenica”, su Radio24. “L’obiettivo è arrivare tra 450 e 500 mila vaccinazioni a fine aprile” ha spiegato il ministro che a proposito delle riaperture ha invece commentato: “Il premier Draghi ha definito rischio calcolato quello di una riapertura progressiva, graduale e in sicurezza. C’è un’espansione di quota di popolazione, anziana e fragile, che è stata vaccinata, e poi c’è l’arrivo dell’estate. Tutto questo ci consente di guardare al futuro con ottimismo e in modo cauto. È evidente che deve scattare un senso di responsabilità da parte dei cittadini italiani, tra l’altro già dimostrato. Tutto deve avvenire in sicurezza”.

Il bollettino del ministero della Salute di oggi  registra +12.694 nuovi contagi su 230.116 tamponi processati (antigenici e molecolari). I decessi sono 251 in un giorno. Il tasso di positività sale al 5,5%. 

I primi dati dalle regioni :

Lombardia: +1.782
Veneto: +761
Campania: +1.700
Emilia Romagna: +1.104
Piemonte: +751
Lazio: +1.127
Toscana: +958
Puglia: +1.278

 

Covid, Gimbe: “Calo dei contagi fino a metà maggio, poi inevitabile nuova crescita”

Il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, fa una previsione in vista delle riaperture che ci saranno dal 26 aprile: la curva dei contagi e dei ricoveri, secondo le stime della Fondazione, dovrebbe continuare a scendere fino a metà maggio, ma con il ritorno delle zone gialle da quella data i nuovi casi di Covid-19 potrebbero di nuovo risalire. Una una risalita della curva dei contagi, “da un lato mitigata dalla ridotta probabilità di contagio all’aperto per l’aumento delle temperature che riduce l’effetto aerosol, dall’altro alimentata dall’aumento dei contatti sociali e, soprattutto, dal mancato rispetto delle regole”. “Serve la massima collaborazione dei cittadini per non compromettere la stagione estiva” ha aggiunto Cartabellotta

 

SABATO 17 APRILE 

Sono 15.370 (ieri erano stati 15.943) i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia. I morti sono stati 310 e 331.734 i tamponi

I casi totali di Coronavirus registrati in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 3.857.443.

I nuovi casi Regione per Regione

Lombardia: +2.546
Veneto: +940
Campania: +2.232
Emilia Romagna: +1.076
Piemonte: +865
Lazio: +1.378
Toscana: +1.150
Puglia: +1.525

In Italia ieri sono state somministrate 347.279 dosi di vaccino anti-Covid secondo il Commissariato all’emergenza. Si tratta del nuovo record per un singolo giorno. Il totale delle somministrazioni sale a 14.643.764, sono 4.332.143 le persone che hanno ricevuto anche il richiamo. Per il Governo il target delle somministrazioni all’80% della popolazione entro il prossimo autunno è realizzabile.

 

VENERDI’ 16 APRILE

Draghi su nuove misure e riaperture: “Probabilità che si torni indietro è molto bassa”

in foto: Draghi oggi in conferenza stampa sulle riaperture dal 26 aprile
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa risponde a chi gli chiede se le riaperture annunciate oggi saranno definitive: “Quando ho detto che è stato un rischio ragionato, è questa la risposta. Se i comportamenti sono osservati, sulla campagna vaccinale non ho dubbi che andrà sempre meglio, la probabilità che si debba tornare indietro è molto piccola, molto bassa. Quest’anno in autunno avremo una vaccinazione molto diffusa”.

Bollettino di oggi: 15.943 contagi su 327.704 tamponi nelle ultime 24 ore

Bollettino di oggi: 429 morti nelle ultime 24 ore, il rapporto positivi-tamponi 4,86%

I nuovi casi Regione per Regione

Nel Lazio 1.474 nuovi casi (+144), 39 i decessi (-7)

Puglia, 50 morti e 1.537 positivi, l’11% dei test

Campania, 1.994 contagi e 31 morti covid

Emilia Romagna + 1.275 casi e 42 morti covi nelle ultime 24 ore

Lombardia: +2.431

 

Speranza annuncia calendario riaperture: “Da 15 maggio piscine all’aperto, da giugno palestre”

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, fornisce il calendario delle riaperture durante la conferenza stampa con il presidente del Consiglio, Mario Draghi: “Abbiamo un calendario che ha come prima data chiave il 26 aprile con il ritorno delle zone gialle. Poi ci sarà una road map, l’idea è che dal 15 di maggio possano riaprire le piscine all’aperto, dal primo giugno alcune attività connesse alle palestre, dal primo luglio le attività di natura fieristica”

Vaccino, Fontana: da lunedì prenotazioni per 65-70enni

“Da lunedi’ apriamo le prenotazioni dai 65 ai 70 anni, potro’ prenotarmi anche io”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine di una visita all’hub vaccinale della Fabbrica del Vapore di Milano. Era presente anche il segretario della Lega, Matteo Salvini. “Oggi siamo arrivati ad avere vaccinato 2.250.000 persone. La media e’ di 50 mila al giorno”, ha concluso il governatore.

GIOVEDI’ 15 APRILE

La bozza del piano di riaperture delle Regioni

Nella bozza che le Regioni presenteranno al governo oggi pomeriggio, durante la Conferenza, vengono delineate le regole che i governatori propongono per riaprire le attività. Distanziamento e sanificazione sono ancora le misure chiave, ma si chiede di riaprire i ristoranti la sera favorendo lo spazio esterno.

 

Sono 16.974 (ieri erano stati 16.168) i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia. È quanto emerge dal bollettino di oggi, giovedì 15 aprile, del Ministero della Salute. I test effettuati tra tamponi antigenici e molecolari nell’ultima giornata sono stati 319.633.

I nuovi casi Regione per Regione

Lombardia: +2.722 e 65 morti
Veneto: +1.081
Campania: +2.224
Emilia Romagna: +1.150
Piemonte: +1.264
Lazio: +1.330
Toscana: +1.206
Puglia: +1.867

 

MERCOLEDI’ 14 APRILE 

Vaccino, ad ora somministrate in Italia 13.715.713 dosi

Sono 13.715.713 le dosi di vaccino contro il Covid-19 somministrate in Italia, l’88,1% del totale di quelle consegnate, pari a 15.575.830 (nel dettaglio 10.259.730 Pfizer/BioNTech, 1.320.400 Moderna e 3.995.700 AstraZeneca). Le somministrazioni hanno riguardato 8.029.338 donne e 5.686.375 uomini. Le persone che hanno ricevuto entrambe le dosi sono 4.091.366. È quanto si legge nel report online del commissario straordinario per l’emergenza sanitaria aggiornato alle 16:42 di oggi.

I nuovi casi Regione per Regione

Piemonte oggi + 1.439 nuovi positivi e 70 morti

Lazio + 1.230 nuovi contagi e 49 decessi nelle ultime 24 ore

Emilia Romagna, 859 nuovi casi e 30 morti in 24 ore

Toscana +1.168 nuovi casi e 32 morti nelle ultime 24 ore

Campania +2.212 nuovi casi e 27 morti nelle ultime 24 ore

Sono 16.168 i nuovi casi di positività al coronavirus riscontrati il 14 aprile in Italia a fronte di 334.766 tamponi, per un tasso di positività che torna a salire al 4,8%

Franceschini: “Se riaprono gli stadi le stesse regole valgano per i concerti”

“Sia nell’audizione di lunedì, sia nelle proposte inviate martedì al Cts, il ministro Franceschini ha chiesto che, nel caso in cui si dovessero autorizzare eventi sportivi con pubblico, le stesse regole dovrebbero riguardare i concerti e gli spettacoli negli stadi o in spazi analoghi”. A scriverlo il ministero della Cultura in una nota, dopo le notizie sul via libera del governo alla presenza del 25% di tifosi all’Olimpico per Euro 2020.

 

MARTEDI’ 13 APRILE

Usa chiedono sospensione del vaccino Johnson&Johnson

Gli Stati Uniti chiedono una sospensione sul vaccino Johnson&Johnson dopo alcuni casi di coagulazione. Lo riporta il New York Times sottolineando che la Food and Drug Administration e i Centers for Disease Control smetteranno di usare il vaccino nei siti federali e solleciteranno gli Stati a fare lo stesso in attesa delle indagini sui problemi di sicurezza. La sospensione e’ legata a sei casi negli Stati Uniti che hanno sviluppato una malattia rara che coinvolge coaguli di sangue nelle due settimane successive alla vaccinazione.

Sono +13.447 i nuovi casi di Coronavirus registrati nelle ultime 24 ore in Italia (ieri erano stati 9.789).

Lombardia: +1.975 e 94 decessi
Veneto: +883
Campania: +1.627
Emilia Romagna: +785
Piemonte: +1.057
Lazio: +1.164
Toscana: +934
Puglia: +1.191

Franceschini: “Sperimentare eventi all’aperto, mondo dello spettacolo resiste più”

“Il mondo dello spettacolo non ce la fa più”,  per questo bisogna consentire alle regioni di sperimentare, all’aperto, eventi con più spettatori, con più misure di sicurezza, come già avvenuto in altri paesi europei. Lo ha spiegato ministro della Cultura Franceschini ai tecnici del Cts in vista di una prima riapertura. Il Cts ha chiesto al ministro di ricevere domani un documento di sintesi sul quale si esprimerà in tempi rapidi per consentire al governo di deliberare quanto prima. “Per lo spettacolo la situazione non è più sostenibile”, ha ribadito Franceschini, aggiungendo: “Il settore è da considerare essenziale come la scuola”.

 

LUNEDI’ 12 APRILE

Bollettino di oggi in Italia : + 9.789 positivi, 358 vittime

Il bollettino del 12 aprile: 190.635 tamponi, tasso positività scende al 5,1% .

I nuovi casi Regione per Regione

Emilia Romagna +1.151 nuovi casi e 31 morti

Puglia +815 nuovi casi su 6220 test, 39 decessi

Lazio +1057 nuovi casi e 37 morti covid in 24 ore

Veneto +587 contagi e 11 morti in 24 ore

Toscana, 715 nuovi contagi da Covid-19

Lombardia + 997 contagi e 62 morti covid

 

 

Advertisement

Bauli in Piazza a Roma per manifestare : 419 giorni di fermo dei lavoratori dello spettacolo ‘Fateci tornare a lavorare’

bauli in piazza roma
bauli in piazza roma

“Bauli in piazza” a Roma, per il flashmob organizzato dai lavoratori dello spettacolo per chiedere aiuto a Draghi.

Gli operatori di un settore messo in ginocchio dalla pandemia esortano il premier a intervenire per aiutarli a ripartire e portano i loro bauli in piazza del Popolo.

Il 17 Aprile sono passati poco più di 6 mesi dalla manifestazione del 10 ottobre 2020 e 419 giorni dal fermo delle attività produttive e culturali che vedono impiegati i lavoratori del nostro settore.

Davanti ai bauli anche volti noti come, fra gli altri, Fiorella Mannoia, Giuliano Sangiorgi, Max Gazzè, Emma, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Alessandra Amoroso, Diodato, Roy Paci. “Essere qui è fondamentale – spiega all’ANSA Emma -. Devo tutto agli operatori della musica, senza di loro non sarei potuta salire su un palco in tutti questi anni. Devono essere trattati con gli stessi diritti di tutte le persone che lavorano”. Tra le richieste dei manifestanti: l’immediata istituzione di un fondo da erogare in soluzioni mensili a tutte le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, anche discontinui e partite Iva; un immediato sostegno economico per le imprese della filiera basato sul fatturato annuo legato a spettacoli ed eventi e un’immediata calendarizzazione di un tavolo interministeriale per definire modelli graduali di ripartenza del settore

“In questi mesi l’APS Bauli in Piazza – We Make Events Italia ha avuto modo di costruirsi, strutturarsi e crescere, ma soprattutto di confrontarsi con le tante anime che compongono il nostro comparto. La manifestazione del 10 Ottobre ha contribuito a costruire un’immagine chiara del settore che raggruppa i lavoratori dello spettacolo, le aziende e i professionisti portando con sé analisi, contenuti e confronti per contribuire alla battaglia per i diritti, il sostegno e il riconoscimento di tutto il comparto.
Le risposte istituzionali che abbiamo ricevuto sono state sporadiche, non strutturate e insufficienti soprattutto a sostegno dei lavoratori e dei professionisti.
Per questi motivi e per lo scenario desolante che ci si pone davanti per i mesi futuri abbiamo deciso di indire questa manifestazione che vorremmo fosse, per quanto possibile, unitaria e condivisa.”

I capisaldi sui quali si è  basato il messaggio di piazza sono stati :
– sostegno ai lavoratori e alle imprese
– riforma del settore
– regole per la ripartenza
– agenda del tavolo interministeriale

Advertisement

Babaco: startup della frutta e verdura brutta ma buona punta all’estero

babaco startup milanese
babaco startup milanese

Babaco, startup nata durante la pandemia per la consegna domiciliare di frutta e verdura a Milano, sta riscuotendo sempre più successo. 

Babaco Market è un progetto nato a giugno 2020 grazie ai suoi due fondatori: Francesco Giberti e Luca Masseretti. Frutta e verdura, brutta ma buona, a domicilio in comode box.

L’idea è semplice: salvare tutta la frutta e la verdura che, seppur di ottima qualità, verrebbe scartata dalla grande distribuzione a causa di difetti estetici. “Una patata a forma di cuore, una melanzana con il naso, un kiwi o una ciliegia siamese, questi sono solo alcuni esempi di ciò che potrai trovare nella tua box.”. Questa è la promessa che viene fatta sul loro sito.

E ogni promessa è rispettata: Babaco mette a disposizione dei suoi consumatori diversi tipi di box e diverse possibili frequenze con cui riceverle. I prodotti sono di stagione e di qualità, provenienti da agricoltori attenti, piccoli produttori e presidi slow food con sede in tutta Italia.

Inizialmente, il progetto si è concentrato su Milano, riuscendo a salvare decine di tonnellate di frutta e verdura. Da lì, l’obiettivo è stato quello di espandersi dall’hinterland milanese a tutta la Lombardia, fino alla volontà di arrivare in diverse città italiane e anche oltre.

Babaco, infatti, è stata premiata durante la Digital Week nel progetto “StartupPerMilano”. Grazie a questo premio, la startup ha ricevuto un investimento di 100 mila euro, da parte dell’imprenditore Fabio Cannavale, nell’ambito di un finanziamento di 1,5-2 milioni di euro in equity da investitori privati e business angels.

Giberti allora ha già in programma nuove aperture: con i fondi che sta raccogliendo punta su Torino, Bologna, Bergamo e Brescia, ma pensa anche all’estero.

Inoltre, non dimenticando la città da cui tutto è partito, Cannavale ritiene che il progetto possa essere utile per la ripartenza economica milanese. Afferma infatti: “Ci credo molto. A Milano c’è storicamente una borghesia imprenditoriale attenta ai temi sociali. E l’accoglienza che i milanesi hanno dato ai servizi della mobilità in sharing, solo per citare un caso, dicono quanto ci sia fame di questo genere di proposta. Anche a costo di spendere qualcosa in più: non è su questo che risparmia la maggioranza delle famiglie”.

Advertisement

Protesta dei No Vax in Piazza Duomo quasi tutti senza mascherina

la genesi protesta duomo
la genesi protesta duomo

Raduno protesta di no Vax in piazza Duomo a Milano

Diverse centinaia di persone, per la maggior parte senza mascherina, si sono radunate sabato nel pomeriggio in piazza Duomo a Milano per la manifestazione No Vax “Le bocche della verità” organizzata dall’associazione Genesi. Sul piccolo palco allestito dall’associazione, ha preso la parola anche Mariano Amici, medico laziale da tempo impegnato nella campagna No Vax che ha invitato tutti “a non andare a giocare alla roulette russa” con vaccini che “non hanno nessuna efficacia e nessuna garanzia”. “Ho un fine ben preciso – ha aggiunto – cioè spazzare via tutti questi ladri che ci stanno governando, gente che non è degna di rappresentarci”.

Invitati anche l’attore Enrico Montesano, ormai da tempo su posizioni no vax e i medici Alessandro Meluzzi .

Ma i vaccini non sono stati l’unico bersaglio della manifestazione: i manifestanti hanno protestato pure contro mascherine e tamponi.

In piazza sono arrivate anche le forze dell’ordine che vista la calca e le persone senza mascherina non hanno esitato a identificare e multare coloro che non rispettavano le normative in tema di prevenzione da Covid-19.

Situazione vaccini

In Italia ieri sono state somministrate 347.279 dosi di vaccino anti-Covid secondo il Commissariato all’emergenza. Si tratta del nuovo record per un singolo giorno. Il totale delle somministrazioni sale a 14.643.764, sono 4.332.143 le persone che hanno ricevuto anche il richiamo. Per il Governo il target delle somministrazioni all’80% della popolazione entro il prossimo autunno è realizzabile.

Advertisement

AstraZeneca: ecco perchè costa meno degli altri vaccini

astrazeneca vaccino fiale afp
astrazeneca vaccino fiale afp

Mentre il prezzo di Pfizer si prepara a aumentare del 60% arrivando a sfiorare i 19 euro e 50 centesimi a dose nel biennio 2022-23, l’opinione pubblica fa i conti in tasca agli altri vaccini: perché AstraZeneca costa così poco (non più di 2,80 a dose).

Sarà forse meno efficace? E perché, invece, Pfizer e Moderna hanno un prezzo elevato e pochi effetti collaterali “imprevisti”?

La professoressa Anna Rubartelli, docente presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e membro del gruppo Scienziate per la Società, ci spiega che il costo potrebbe essere motivato da diversi fattori: “Prima di tutto, le modalità di conservazione.

Pfizer finora veniva conservato a temperature di circa -70 gradi, ora sembra che possa resistere anche a -20 gradi. Vaccini come AstraZeneca, invece, possono essere conservati in un normale frigorifero e questo di certo abbatte i costi di gestione rendendo AstraZeneca molto più ‘maneggevole’”.

Dietro ai diversi costi c’è poi un discorso legato all’innovazione.

vaccini a mRNA, come Pfizer e Moderna, sono i primi al mondo ad essere realizzati con una tecnica completamente innovativa, ovvero quella dell’Rna messaggero.

A differenza del già noto vettore virale adenovirus (su cui si basano Oxford/AstraZeneca, Johnson&Johnson, il russo Sputnik), la tecnologia a mRNA (di Moderna e Pfizer/BioNTech) segna un nuovo approccio per quanto riguarda lo sviluppo dei vaccini.

Di solito nel paziente da immunizzare viene iniettato il virus (o il batterio) “indebolito”, oppure una parte di esso: il sistema immunitario riconosce “l’intruso” e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontrerà il vero virus.

Nel caso dei vaccini a mRNA, invece, si inoculano le “istruzioni” per produrre una particolare proteina, detta “Spike” (quella che il virus utilizza per attaccarsi alle cellule). La cellula genera quindi da sola la proteina estranea che, una volta riconosciuta, fa attivare gli anticorpi che combattono il virus.

 Al di là dell’alta efficacia (secondo recenti dati provenienti da Israele, Pfizer si è rivelato efficace fino al 97% nel prevenire malattie sintomatiche, gravi o decessi), i vaccini a mRNA sono anche caratterizzati da una grande “versatilità”.

Visto che l’mRNA contiene le informazioni per la creazione della proteina Spike, cambiando la sua sequenza sarà possibile ottenere eventuali nuovi vaccini efficaci contro le varianti del virus.

La differenza di costi si deve anche ad un gioco di strategia tra le diverse case farmaceutiche: non è un mistero che per le aziende produttrici la campagna vaccinale sia un affare colossale, soprattutto se per conservare un’immunità contro il coronavirus saranno necessari richiami periodici o vaccini modificati contro nuove possibili varianti.

Già nelle scorse settimane la Pfizer aveva evocato un aumento dei prezzi in una seconda fase. Questo balzo in alto sembra ora confermato dalle prime indiscrezioni su un negoziato in corso tra l’Ue e il colosso farmaceutico per una fornitura fino a 1,8 miliardi di dosi nel periodo 2022-2023. Ad anticipare il prezzo su cui ci si starebbe mettendo d’accordo a Bruxelles è stato il premer bulgaro Boyko Borissov, il quale ha rivelato che dai circa 12 euro iniziali a dose si arriverebbe ora a 19,5 euro.

Se tutti vogliono Pfizer, compresa l’Ue, malgrado i prezzi elevati, è anche per una questione di bugiardino: effetti collaterali diversi e “imprevisti” nei vaccini Pfizer e Moderna non si sono verificati, mentre nel caso di AstraZeneca si sono registrati rari eventi trombotici post-somministrazione, finiti poi sotto la lente d’ingrandimento degli enti regolatori internazionali. “AstraZeneca ha aggiornato il bugiardino in corso d’opera perché durante una vaccinazione di massa è buona norma osservare cosa accade nei vaccinati. È un’eventualità rarissima quella che si è verificata – ci spiega Rubartelli – si parla di 222 casi di trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino su 34 milioni di vaccinati con AstraZeneca (circa 1 su 100.000).

Ma è stato dimostrato che un nesso causale tra somministrazione di vaccino a vettore virale adenovirus e queste forme atipiche di trombosi c’è. Non sappiamo ancora cosa in questo vaccino scateni tale risposta, ma una correlazione c’è”.

I dati dimostrano che i sintomi (difficoltà respiratoria, dolore al petto, forte mal di testa, dolore addominale persistente, vista offuscata, vertigini, comparsa spontanea di lividi) compaiono da cinque a 20 giorni dopo la vaccinazione, e correlano con la produzione di anticorpi contro un normale componente del nostro organismo, una proteina prodotta dalle piastrine che si chiama FP4. Questi auto-anticorpi patologici si legano a FP4, attivano le piastrine provocando una catena di eventi che portano alla trombosi.

Sulla base di alcune importanti caratteristiche e della probabile associazione col vaccino, questa sindrome è stata denominata trombocitopenia trombotica immune indotta da vaccino. L’aspetto positivo è che si può trattare con immunoglobuline in vena (che hanno la funzione di proteggere piastrine) e anticoagulanti non eparinici. La prevenzione è però fondamentale: ai medici vaccinatori spetta il compito di informare i soggetti a rischio, in questo caso giovani donne sottoposte ad AstraZeneca, degli eventuali sintomi a cui fare attenzione.

“AstraZeneca ha il grande vantaggio di essere efficace contro i sintomi gravi dell’infezione da Covid che potrebbero condurre alla morte, ma ha rarissimi effetti collaterali gravi, mentre quest’ultimi non si sono registrati per Pfizer e Moderna – aggiunge la professoressa -. In un mondo ideale in cui fossero disponibili Pfizer e Moderna per tutti, tutti sceglieremmo quelli. Ma nel mondo reale in cui c’è carenza di vaccini, in cui c’è la necessità di immunizzare la popolazione, dobbiamo utilizzare quelli che abbiamo, trovando la maniera però di utilizzarli nel modo giusto. Nel caso di AstraZeneca questo potrebbe dire proporlo a persone sopra i 60 anni perché gli effetti collaterali gravi si sono registrati solo in soggetti giovani, in maggioranza donne”.

La possibilità di avere una complicazione grave come la Vitt a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, seppur molto rara, può quindi rappresentare nei giovani un rischio più alto dello stesso Covid-19. Al contrario, i benefici del vaccino superano i rischi nelle persone sopra i 60 anni. Avendo a disposizione più vaccini, è evidente che la soluzione migliore è riservare la vaccinazione con AstraZeneca tra i 60 e i 79 anni ed invece vaccinare gli individui sotto i 60 anni e sopra gli 80 con i vaccini a Rna. Questi vaccini infatti non sono stati associati a effetti collaterali gravi, e si sono

“AstraZeneca ha il grande vantaggio di essere efficace contro i sintomi gravi dell’infezione da Covid che potrebbero condurre alla morte, ma ha rarissimi effetti collaterali gravi, mentre quest’ultimi non si sono registrati per Pfizer e Moderna – aggiunge la professoressa -. In un mondo ideale in cui fossero disponibili Pfizer e Moderna per tutti, tutti sceglieremmo quelli. Ma nel mondo reale in cui c’è carenza di vaccini, in cui c’è la necessità di immunizzare la popolazione, dobbiamo utilizzare quelli che abbiamo, trovando la maniera però di utilizzarli nel modo giusto. Nel caso di AstraZeneca questo potrebbe dire proporlo a persone sopra i 60 anni perché gli effetti collaterali gravi si sono registrati solo in soggetti giovani, in maggioranza donne”.

Fondamentale è tenere conto del rapporto rischio/benefici soprattutto quando si parla di vaccinazioni nei più giovani. La domanda che si pongono in molti è: perché devo fare un vaccino con il quale posso rischiare di sviluppare una trombosi letale, quando se contraessi il Covid avrei alte chance di sopravvivere? Come scrivono Scienziate per la società, “per i vaccini, come per i farmaci, il rapporto rischio/beneficio deve essere in favore del secondo. La letalità per Covid-19 in Italia è vicina allo zero per la fascia d’età fino ai 40 anni, sale a 0,2% e 0,6% nella quinta e sesta decade, e si impenna nelle decadi successive (dati Istituto superiore Sanità, 10 marzo 2021). La possibilità di avere una complicazione grave come la Vitt a seguito di vaccinazione con AstraZeneca, seppur molto rara, può quindi rappresentare nei giovani un rischio più alto dello stesso Covid-19. Al contrario, i benefici del vaccino superano i rischi nelle persone sopra i 60 anni. Avendo a disposizione più vaccini, è evidente che la soluzione migliore è riservare la vaccinazione con AstraZeneca tra i 60 e i 79 anni ed invece vaccinare gli individui sotto i 60 anni e sopra gli 80 con i vaccini a Rna. Questi vaccini infatti non sono stati associati a effetti collaterali gravi, e si sono rivelati i più efficaci nell’indurre anticorpi anti Sars-Cov-2 anche negli anziani, che hanno un sistema immunitario meno reattivo. Inoltre la vaccinazione di soggetti giovani (che hanno una vita lavorativa e sociale più attive) con Pfizer e Moderna velocizzerebbe anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. Infatti, le evidenze a oggi disponibili indicano come questi vaccini a differenza di AstraZeneca, proteggono non solo da malattia grave ma anche da infezione asintomatica impedendo la diffusione del virus e di sue varianti”.

rivelati i più efficaci nell’indurre anticorpi anti Sars-Cov-2 anche negli anziani, che hanno un sistema immunitario meno reattivo.

Inoltre la vaccinazione di soggetti giovani (che hanno una vita lavorativa e sociale più attive) con Pfizer e Moderna velocizzerebbe anche il raggiungimento dell’immunità di gregge. Infatti, le evidenze a oggi disponibili indicano come questi vaccini a differenza di AstraZeneca, proteggono non solo da malattia grave ma anche da infezione asintomatica impedendo la diffusione del virus e di sue varianti”.


 

LEGGI ANCHE : Gli INCREDIBILI BUNKER al Parco Nord

Advertisement

GALLI: “Rischio calcolato? Calcolato male, senza vaccini i contagi risaliranno come in Sardegna

Massimo Galli
Massimo Galli

GALLI – Il “rischio calcolato” sulle riaperture di cui ha parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi presentando la road map dal 26 aprile in poi è “calcolato male”.

Lo sostiene Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano. L’infettivologo si è soffermato su alcuni dati per spiegare come, a suo avviso, l’accelerazione sul ‘liberi tutti’ sia una fuga in avanti: “Abbiamo ancora più di 500mila attualmente positivi ufficiali, che vuol dire averne il doppio, perché ce ne sono sfuggiti molti”, è stata la premessa.

Da qui il paragone per rendere l’idea: “Alla fine del lockdown di maggio scorso erano meno di 100mila ufficiali, anche se allora anche saranno stati 3-400mila”. La circolazione virale, insomma, è assai più alta e adesso sono in gioco anche le varianti. La frenata ai casi gravi indotta dai vaccini, secondo Galli, è prematura: “Abbiamo ancora un’importantissima parte di 70-80enni non vaccinati”. Il primario del Sacco si è quindi soffermato sulle parole del premier britannico Boris Johnson: “La Gran Bretagna, che ha chiuso molto a lungo, ha 40 milioni di dosi fatte. Eppure mi pare che abbia spiegato che con le riaperture, scelte per esigenze economiche, prevede casi, morti e difficoltà”.

La riapertura italiana “precoce” – pur sottolineando di “capire il disastro per chi deve stare chiuso” – avviene secondo Galli all’inizio di una flessione della curva “appena accennata”. E quindi “finiremo a breve distanza” a vedere la curva muoversi nel “senso opposto”. Con una sola possibilità di frenarla: “Che si vaccini a tamburo battente, ma questo non mi pare il caso”. Altrimenti con il sistema a colori pienamente funzionante a partire da maggio, il rischio, a suo avviso, è di fare un passo indietro: “Il sistema a colori non ha funzionato, guardate la Sardegna”.

Advertisement
Milano
nubi sparse
23.5 ° C
24.7 °
22.8 °
64 %
2.6kmh
40 %
Ven
28 °
Sab
24 °
Dom
26 °
Lun
27 °
Mar
29 °