Le due città lombarde, duramente colpite dallʼepidemia, lanciano un alleanza per la ripartenza
Bergamo e Brescia, due città simbolo del dolore causato dall’epidemia di coronavirus, mettono da parte la loro storica rivalità e si alleano per un obiettivo: lanciare la loro candidatura condivisa a Capitale italiana della Cultura 2023. I sindaci di Bergamo Giorgio Gori e Brescia Emilio Del Bono, con i rispettivi assessori alla cultura Nadia Ghisalberti e Laura Castelletti, hanno presentato il progetto come risposta alla grave crisi sociale determinata dalla pandemia che ha devastato i due territori. Così le due città, gravemente colpite dal coronavirus, hanno voluto stringere un’alleanza per diventare simbolo di rinascita e ripartenza. “Un messaggio di fiducia che vorremmo condividere con tutto il Paese” scrive su Twitter il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
“L’idea di lavorare ad un progetto comune è partita da Brescia – ha ammesso il sindaco Gori – e l’abbiamo accolta subito con entusiasmo. Bergamo aveva in programma la mostra dedicata a Peterzano e stava lavorando alla riapertura del teatro Donizetti. Dobbiamo cominciare a riaccenedere il motore e questo è un settore sul quale vogliamo puntare”.
Da Brescia stesso piglio. “In questi momenti è necessario progettare il futuro – ha spiegato il collega Del Bono -. I nostri territori escono da mesi di grande sofferenza. Ora abbiamo scelto di annunciare ora un cammino e un progetto condivisi”. Al dossier per la candidatura lavoreranno in stretta sinergia gli assessori alla cultura Ghisalberti e Castelletti, mentre il progetto ha già identificato una partnership importante con il gruppo Ubi Banca. Un modo per guardare al futuro con ottimismo e nel segno della rinascita dei due territori.
Dal 2016 ad oggi il progetto “Capitale Italiana della Cultura”, nato dalla riproduzione dell’omologo formato europeo nato nel 1985, “ha conosciuto una forte evoluzione”, diventando “un’occasione rara per ascoltare le voci delle comunità residenti e degli operatori culturali e raccogliere le idee, le energie e gli stimoli che il processo di candidatura innesca, a prescindere dagli esiti della virtuosa competizione con le altre città italiane”.
La capitale italiana della cultura è una città designata ogni anno dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e scelta da una commissione di sette esperti nominata dallo stesso ministero che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.